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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/18/14 in tutte le aree
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Apro questa discussione per cercare di esplorare la monetazione di Filippo V a Milano, monetazione di cui non si parla molto per più di un motivo, per il periodo ristretto, per l'essenzialità dei nominali e per la conseguente rarità attuale degli stessi. Possiamo definirla monetazione di nicchia, non con monete d'oro e che si muove nel breve periodo in cui fu Duca di Milano Filippo V, ( 1700 - 1706 ), siamo all'ultimissima fase della dominazione spagnola a Milano, poi si aprirà il periodo della dominazione austriaca. Le monete in realtà coniate riportano la sola data del 1702, del 1701 per l'ottavo di filippo, Cipolla dichiara una coniazione nel 1700 di soli 66.320 filippi, un calo drastico dal precedente 1699 con 260.344 pezzi. Certamente le monete che abbiamo noi non sono molte, sono tutte più o meno rare, presumo per il breve periodo di regno, per il periodo di trapasso, per l'inizio che da qui parte di disordine monetario. La monetazione si basa sul filippo d'argento e i suoi sottomultipli, mezzo, quarto, ottavo e il quattrino, quindi l'essenzialità. Si potrebbero fare altre considerazioni, inizierei col nominale maggiore, il filippo, pezzo che comunque affascina per l'iconografia del ritratto di Filippo V con quella fluente e caratteristica capigliatura a boccoloni. Filippo V, 1702, Milano D/ PHILIPPVS V REX HISPANIARVM , busto corazzato a destra, 1702 sotto il busto R/ MEDIOLANI DVX ET C, stemma spagnolo coronato e caricato delle armi di Milano Rif. Crippa 1/A, MIR 393/1, CNI 5 - 13 Argento, peso 27,10 - 27,78 gr., diametro 40 mm. R per MIR, R/2 per Crippa Dedicato agli amanti del periodo spagnolo a Milano.....e della loro monetazione.....6 punti
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Chiedo scusa se intervengo solo ora ma, scaramanticamente, ho preferito attendere la stampa. Chi mi conosce sa che non mi piace “mettermi in mostra” ma ritengo doveroso intervenire per ringraziare pubblicamente l’editore Alberto D’Andrea per la fiducia che ha avuto in noi ed il dott. Alfredo Maria Santoro per la disponibilità dimostrataci e chiaramente il coautore ed amico Achille Giuliani perché è riuscito a sopportarmi per tutto questo tempo :). Spero che lettori apprezzino il nostro lavoro e ricordo che, a breve, a questo testo farà seguito il catalogo monetario.6 punti
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Carissim* vi volevo segnalare che il 28 febbraio prossimo venturo si terrà a Pisa una conferenza nella quale saranno presentati i due chioschi informatici touch-screen tutti dedicati alle monete che abbiamo predisposto sia al Museo di Palazzo Blu che, adesso, anche al Museo Nazionale di San Matteo, entrambi in centro città Pisa. Per chi non lo sapesse, la particolarità di questi dispositivi è quella di mostrare le monete non solo sulle due facce ed ingrandite, ma con la possibilità al tocco dello schermo di cambiare l'incidenza della luce in tutte le direzioni possibili, e dunque di poter evidenziare meglio piccoli particolari o la stessa superficie del metallo. Inoltre, attraverso degli hotspots, c'è la possibilità delle informazioni su alcuni aspetti particolari delle monete e fare raffronti iconografici etc... L'altra cosa positiva è che presto i contenuti di questi dispositivi saranno messi anche in rete e si potranno navigare sul web. Infatti anche il software che consente di ottenere il cambio di direzione della luce sull'immagine è OS/FS e scaricabile gratuitamente dalla rete. Ovviamente per visualizzare al meglio queste che sono immagini ad alta definizione ci vorrà una connessione decorosa. Oltre alla conferenza sarà possibile visitare sia il recente allestimento con l'esposizione di monete a Palazzo Blu (soprattutto monete anrche con preponderanza delle romane, sia repubblicane che di età imperiale), sia la nuova esposizione di pezzi numismatici scelti del Museo di San Matteo (in prevalenza monete toscane, medievali e di età moderna). Spero dunque che qualcuno di voi tra i meno lontani possa essere presente: io sarò a disposizione per l'illustrazione delle due esposizioni nella prima parte del pomeriggio, a partire dalle 15,00 fino alle 16,30, a seconda delle eventuali richieste che mi perverranno o attraverso questa discussione o per MP, mentre dopo le 17,00 vi aspetto alla conferenza a più voci che si terrà a Palazzo Blu. Se avete necessità di altre informazioni, fatemi sapere che vedrò di darvi le delucidazioni possibili. Un saluto a tutt* MB Programma Scoprire le monete antiche_1.pdf4 punti
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Ma...ma...questa :o ?! Ma avete la piantagione di tremissi di epoca longobarda e primo carolingia da quelle parti?! E soprattutto di tipo diverso da quelli già noti dall'isola e direi in perfette condizioni (molti di questi tremissi lucchesi per via della sottigliezza del tondello hanno la tendenza ad avere piccole fratture). Complimenti al possessore, del quale mi immagino già la faccia raggiante ;). Per la precisione però bisogna dire che qui i Goti non c'entrano affatto, ma si tratta di emissioni di età longobarda dette anonime delle zecche toscane, in questo caso Lucca, che attualmente si propende a datare tra VII inoltrato e prima metà del secolo VIII d.C. Ne ho appena ri-schedate alcune del Museo Nazionale di Villa Guinigi che sono in via di esposizione, ma con questi segni (S associata a trattino sopra alla scritta LVCA) ci manca (c'è simile, ma con la b associata al trattino). Peccato che non provenga da un contesto stratigrafico, però :( ... sarebbe molto importante per monete come questa e per tutti gli studi sulla monetazione di quel periodo. Un caro saluto MB3 punti
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Si...certo, certo....oramai mi conosci, io non guardo tanto se una moneta è Spl o qFdc ecc. ecc. senza nulla toglie all'utente gallo (che per me a fatto bene a prenderla, tutte le Napoli andrebbero comprate eh....eh....eh...) ma quando studio e faccio ricerche devo sempre vederci chiaro. Questo è il caso in cui mi sono chiesto .... e mi sono dato un pò di risposte, ma il collezionista si era accorto che aveva in mano una variante ? non ho il catalogo 2009 e/o 2010 per verificare ma sicuramente prima dell'asta non era riportata....quindi ecco la giustificazione del prezzo basso. Potrebbe anche darsi (visto di chi era il collezionista e forse sarà andata proprio così) che non ha ritenuto tanto importante la particolarità, insomma l'ha classificata come una delle tante che si trovano in questo periodo. Ecco perchè bisogna stare molto attenti a non dare elevati gradi di rarità a queste monete, anche perchè poi si corre il rischio di pagarle eccessivamente e questo non è giusto....visto i tempi...... !! Ho letto che hai scritto che nella prossima edizione verrà abbassato il grado, bene, anzi molto bene..........per il 2015 che sarà un anno Speciale per il Gigante (parlo per Napoli logicamente, poi anche gli altri faranno il loro lavoro) credo che dovresti anche operare una rivisitazione di tutte queste varianti riportate, anche perchè poi i commercianti quei prezzi li "appiccicano" vicino ai cartellini. Con stima Pietro.3 punti
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A me spaventano i costi nascosti, burocratici e amministrativi, dell 'applicazione di questa tassa/balzello Invece di provare a "liberare" l'Italia dalle innumerevoli pastoie burocratiche e fiscali che ne allontanano e rallentano lo sviluppo si fa di tutto per complicare e frenare sviluppo e libera iniziativa. Questa ulteriore tassa, probabilmente in contrasto con normative comunitarie ( in svizzera almeno lo fanno tramite referendum popolare qui basta un motu proprio dell agenzia delle entrate) probabilmente costera' piu' come applicazione degli introiti che effettivamente porterà' alle casse dello Stato Si e' cercato così di tassare i redditi occasionali che il codice prevedeva esplicitamente finora non soggetti. Uno dei grandi problemi dell 'italia e' proprio la crescente burocrazia che la rende pochissimo attrattiva ( anzi direi che respinge iniziative economiche dall 'estero) e me frena conseguentemente lo sviluppo. Ad uno spirito imprenditoriale di qualita' eccellente (ensiamo al miracolo economico degli anni cinquanta e sessanta) si sono progressivamente infrapposte pastoie burocratiche, tasse, balzelli, costi direttive indiretti che ne fanno il Paese con il piu' alto costo del lavoro in Europa. Normative come questa mi ricordano i balzelli che venivano imposti in epoca medievale dal feudatario a dei sudditi sempre piu' esausti ed economicamente esangui Mi auguro sinceramente un segnale di inversione che parta proprio dalla semplificazione ( e in certi casi abolizione) di queste misure da parte dellA nuova Amministrazione.3 punti
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____________ - FUORI CONCORSO - Giusto per far vedere che tipo di banconote colleziono e perchè preferisco quelle un pò vecchiotte. _________________ Territorio conosciuto per la famosa Guerra di Crimea (1853 - 1856), combattuta dall'Impero russo contro l'Impero ottomano, quest'ultimo ebbe a fianco anche il Regno di Sardegna, la Francia e l'Inghilterra, conflitto che mise in ginocchio l'intero paese. Dal 1917, durante la guerra civile russa, la Repubblica Popolare di Crimea fu una roccaforte dell'Armata Bianca anti-bolscevica, l'Armata Rossa ne ebbe ragione nel 1920. La banconota è piuttosto malmessa... l'ho ingrandita perché è più piccola di un comune francobollo (cm. 2,00 x cm. 2,50), credo che abbia vissuto da vicino la storia che porta con se... Crimea 50 Kopechi 19183 punti
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Un esempio di come le false credenze e superstizioni popolari possano tramandare e alterare ai posteri la realta' storica , infatti tutto il quartiere in cui sorge la Tomba e' ancora oggi comunemente chiamato "Tomba di Nerone" , e' anche un esempio di come la conoscenza del latino durante il medioevo fosse quasi totalmente ignorata e dimenticata dal popolo , infatti la grande lapide , con ai lati i Dioscuri , posta sul fronte della Tomba indica chiaramente a chi appartenesse il grande sarcofago , ma andiamo con ordine . Questa bella Tomba antica , una delle pochissime antiche Tombe romane ancora posta nel luogo e sul suo basamento originario , sorge sulla via Cassia poco prima , per chi esce da Roma , oppure poco dopo a destra per chi entra , del Grande Raccordo Anulare sul lato sinistro uscendo o destro entrando ; occorre precisare pero' che l' attuale via Cassia corre in questo punto , parallela alla antica Via , distante circa una quindicina di metri , infatti percorrendo la nuova via Cassia vedrete la tomba dal lato posteriore liscio e anepigrafo , mentre in antico il lato anteriore decorato e con epigrafe , era di faccia all'antica via , come lo erano tutte le antiche tombe situate lungo le vie consolari ; comunque e' facilmente visitabile , basta entrare a piedi nel bel parco in cui e' posta per ammirarne con rispetto la grande bellezza che ci giunge da un lontano passato . Il grande sarcofago ha dimensioni notevoli lungo circa 2,5 metri , alto 2 e largo oltre 1 in marmo di Luni o di Carrara , anche il basamento in antico era ricoperto di marmo dando in generale un colpo d'occhio impressionante . Chi era il proprietario , anzi i proprietari , di questa famosa Tomba ? la cosa piu' semplice da fare e' quella di riportare integralmente e in ordine il chiaro testo della lapide che riporta le cariche militari e civili in ordine decrescente di importanza , riportate dal nostro antico uomo , successivamente la traduzione , quattro note conclusive e le fotografie del grande sarcofago . Lo stile del sarcofago , lo stile delle scritte , alcune parole scritte , tipo "Praesidi" e l' ortografia usata , fanno ritenere la data della deposizione del nostro uomo , nel corso della seconda meta' del IV secolo ; di fede pagana : D.M.S. P.VIBI P.F. MARIANI E.M.V. PROC. ET PRAESIDI PROV. SARDINIAE P.P. BIS TRIB. COHH X PR. XI URB. IIII VIG. PRAEF. LEG. II ITAL. P.P. LEG. III GALL. FRUMENT. ORIUNDO EX ITAL. IUL. DERTONA PATRI DULCISSIMO ET REGINIAE MAXIME MATRI KARISSIMAE VIBIA MARIA MAXIMA C.F. FIL. ET HER. che tradotto ci riporta : AI SACRI DEI MANI PUBLIO VIBIO MARIANO FIGLIO DI PUBLIO UOMO DI EGREGIA MEMORIA PROCURATORE E GOVERNATORE DELLA PROVINCIA DI SARDEGNA DUE VOLTE PRIMIPILO TRIBUNO DELLA DECIMA COORTE PRETORE DELLA UNDICESIMA VIGILE DELLA QUARTA URBANA PREFETTO DELLA SECONDA LEGIONE ITALICA PRIMIPILO DELLA TERZA LEGIONE GALLICA ADDETTO AL VETTOVAGLIAMENTO PROVENIENTE DALLA COLONIA DI GIULIA DERTONA PADRE TENERISSIMO E REGINA MASSIMA MADRE CARISSIMA VIBIA MARIA MASSIMA DONNA ILLUSTRE FIGLIA ED EREDE Da questo veniamo informati in base alla lapide , che Publio Vibio Mariano ricopri importanti cariche civili e militari , non fu Senatore , ma fu di estrazione , Equestre , in quanto si parla di "egregia memoria" , che il monumento funebre fu eretto dalla figlia Vibia Maria Maxima e che insieme al padre fu deposta anche la madre Regina Massima che fu invece di estrazione Senatoriale , titolo di cui si fregia la figlia , con il termine "Clarissima" . Da quanto scritto sul Sarcofago possiamo ricavare anche alcune ipotetiche conclusioni : 1 Il nostro uomo appartenne alla Gens Ma'ria e successivamente fu adottato dalla Gens Vibia , originaria di Perugia , famiglia probabilmente di origine etrusca , per cui assunse il nome completo di : Publio Vibio Mariano 2 Il cognome Mariano potrebbe essere derivato dalla Gens Ma'ria , di appartenenza da parte della madre , come ad esempio Tito Flavio Vespasiano , la cui madre si chiamava Vespasia . 3 Che Publio Vibio Mariano era originario di Giulia Dertona , l' odierna Tortona in Piemonte . 4 Forse la figlia Vibia Maria Massima , il cui nome completo comprende il nome della Gens Ma'ria del padre Vibio piu' il Cognomen della madre Massima , fu parente dello storico e Senatore Mario Massimo , operante in quegli anni della seconda meta' del IV secolo . 5 La Gens Ma'ria era ancora presente nel IV secolo , mentre le prime notizie di questa antica Famiglia repubblicana risalgono a Caio Mario , che tra le altre famose attivita' politiche , militari e civili , fondo' la citta' di Eporedia , l' odierna Ivrea , in Piemonte , vicina a Tortona da cui proveniva Publio . Notare purtroppo che nella lapide descrittiva in alto a destra , il marmo e' stato rifatto , in quanto in eta' antica fu praticato un passaggio dai tombaroli per profanare e rubare gli ornamenti preziosi che erano sui corpi di Vibio e di sua moglie Regina . Per concludere , la vera Tomba di Nerone , come ci tramanda Svetonio nella vita dei dodici Cesari , sorgeva sulle pendici del Pincio , un prolungamento nord occidentale del colle Quirinale , vicino all' attuale chiesa di Santa Maria del Popolo , nell' omonima Piazza del Popolo .2 punti
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Con piacere, anticipo agli utenti del forum l'uscita del volume Le monete degli Angioini in Italia Meridionale. Indagine archivistica sulla politica monetaria e analisi critica dei materiali, degli autori Achille Giuliani e Davide Fabrizi (Edizioni D'Andrea 2014, pp. 270 c.ca, ill. col.) Come leggerete nella Presentazione, questo volume anticipa (quale edizione critica dei materiali) l'uscita del catalogo monetario vero e proprio, dove saranno pubblicate tutte le coniazioni degli Angioini (1266-1465), per zecca e autorità. In allegato troverete, appunto, la Presentazione dell'Editore e l'Indice del volume. Spero che il buon Fedafa aggiunga le sue prime impressioni di autore. Saluti - Achille Giuliani2 punti
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Ecco un monumento ..di queste sono pocco ...peso 1,30 grami ...diam 16 mm al piu largo....2 punti
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@@dabbene @@417sonia è una delle discussione più interessanti che io abbia letto, mi avete "allargato" le conoscenze! complimenti ancora per le storie e le vicende raccontate stefano2 punti
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@@Ciccio Z.... per le prossime richieste, ricordati di aggiungere anche un ""per favore" che non guasta....! :whome: questo non è uno sportello reclami.......... sono tutti volontari che dedicano il loro tempo gratuitamente anche se con piacere,2 punti
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La terza... :rolleyes: Valore nominale: 1.000 lei Emittente: Banca Naţională a României Stato: Romania Data di emissione: 10 Settembre 1941 Conservazione: FDS Descrizione dritto: Contadine con bambini a destra e a sinistra, tra ornamenti vegetali. Grande cerchio al centro con in filigrana testa di Traiano. Descrizione rovescio: Due contadine con zappa in spalla sulla sinistra, contadina con scala sulla destra. Ornamenti e cerchio con filigrana come al dritto. Brevi note numismatiche e storiche: Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Romania divenne un paese satellite del Terzo Reich. Hitler, nel settembre 1940, impose la dittatura di Ion Antonescu, che divenne il nuovo "Conducator". Tra tutti i dittatori filonazisti, Antonescu seppe comunque imporre la sua volontà, tanto da disporre il controllo doganale di tutti i carri diretti in Germania (carichi di preziose merci rumene), nonostante le direttive impartite da Hitler alle SS di stanza in Romania. Ma la dittatura e la guerra arrecarono ingenti danni all'economia del paese, e finirono per provocare la crisi del regime, prima ancora dell'arrivo delle truppe sovietiche. Antonescu venne deposto e arrestato il 23 agosto 1944. Durante il suo regime, numerose furono le emissioni di banconote, in vari tagli, tra cui quella proposta, stampata a più riprese fino al marzo 1945, e quindi anche dopo la caduta del "Conducator" rumeno. petronius oo)2 punti
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Già, questo è il fascino delle monete antiche :) anche se vale un paio di euro perchè maltrattata dal tempo, pensa che qualcuno 1.700 anni fa ci ha comprato del pane...2 punti
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Questa è la seconda ^_^ Valore nominale: 100 rubli Emittente: Ferrovia di Vladikavkaz Stato: Russia Data di emissione: 1 Settembre 1918 Conservazione: FDS Descrizione dritto: Nell'ovale sulla sinistra treno passeggeri a vapore. Figure ornamentali. Descrizione rovescio: Mappa della linea ferroviaria da Rostov sul Don a Petrovsk e Baku sul Mar Caspio. Brevi note numismatiche e storiche: Negli anni confusi della Rivoluzione d'Ottobre, furono molte le autorità che, al difuori di ogni controllo, stamparono cartamoneta per le necessità belliche, o di altro genere. E' il caso della Compagnia Ferroviaria di Vladikavkaz, nel nord del Caucaso, nella regione meglio conosciuta come Ossezia. Nel 1918, per finanziare la costruzione della linea il cui sviluppo vediamo nella cartina al retro del biglietto, emise una serie di banconote a interesse, che fruttavano ai possessori un premio del 5,4%. Un espediente non nuovo, in tempi di crisi, per spingere la popolazione ad accettare una cartamoneta che, di fatto, non offriva altre garanzie. petronius oo)2 punti
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Eccomi qua :closedeyes: Questa è la mia prima: Valore nominale: 1 dollaro Emittente: Farmington Bank Stato: New Hampshire (Stati Uniti d'America) Data di emissione: 4 Dicembre 18... Conservazione: FDS Descrizione dritto: Grande aquila americana ad ali spiegate, che stringe tra gli artigli lo scudo e un cartiglio con il motto E PLURIBUS UNUM. Sullo sfondo, navi a vela e a vapore sulla sinistra, il Capitol Building di Concord, capitale del New Hampshire, sulla destra. Ai lati, due figure femminili sedute, raffiguranti l'America, a destra, e la dea Atena, con ai piedi una civetta, sulla sinistra. Valore ONE in grandi lettere rosse. Descrizione rovescio: Valore 1 in verde, e ONE in bianco su sfondo verde. In trasparenza si intravedono le vignette del dritto. Brevi note numismatiche e storiche: La Farmington Bank di Farmington, New Hampshire, aprì i suoi sportelli nel 1854 e li chiuse in un momento imprecisato negli anni 1860. Non fu una grande emittente di banconote, e in considerazione dei problemi avuti, che l'hanno portata a chiudere dopo pochi anni, molte sue emissioni sono andate perdute. La banconota ha data incompleta e non è firmata, in quanto, pur trattandosi di un biglietto assolutamente autentico, non è mai entrato in circolazione, e data e firme venivano apposte manualmente solo all'atto dell'emissione. Quando, alla fine della Guerra Civile, venne riordinata la circolazione monetaria e furono tolte le autorizzazioni all'emissione di banconote alle centinaia di banche private che avevano operato fino ad allora, i caveau di molte banche avevano, letteralmente, quintali di queste banconote non emesse, che rimasero lì per qualche decennio fino a quando, all'inizio del nuovo secolo, furono scoperte dai collezionisti e finirono sul mercato, dove è tuttora abbastanza facile reperirle, a prezzi più bassi dei corrispondenti biglietti emessi, e in conservazione quasi sempre vicina al FDS. Anche se non datati, la maggior parte di questi biglietti, detti remainders, sono pertanto ascrivibili agli ultimi anni '50-primi anni '60 dell'Ottocento. petronius oo)2 punti
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Cerco di darti una risposta "lusinghiera": quando si completa un'opera intanto è stata compiuta una fatica intellettuale, con dispendio di energie, privazioni di altre atività, ecc. Quindi ci si congratula per aver portato a termine il lavoro; ciò non significa che quando avremo l'opera in mano non faremo sentire i nostri commenti e, se occorre, anche le nostre critiche.2 punti
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Scusate, sono stato chiamato in causa e vi rispondo volentieri :), anche se temo che quando dirò non piacerà a tutti . Io infatti ritengo, come dissi personalmente a Roberto al convegno di Ancona, che né il documento da lui presentato, né ora quello nuovo, dimostrino l'esistenza del mezzo denaro. Infatti quel valore è chiaramente un prezzo unitario che si riferisce immagino all'unità di misura dell'insalata, che temo sia proprio una sorta di 'foglia standard' (probabilmente piuttosto grande), che sicuramente era il modo più semplice per conteggiare l'insalata. Ora, per provare che il mezzo denaro doveva esistere, bisognerebbe pensare che queste 'foglie standard' di insalata venissero normalmente vendute anche singolarmente. Ma è possibile questo, dato il potere nutrizionale di una foglia? Certo, in caso di qualche mamma 'bruca' (comunque un po' squattrinata) che frequentava il mercato sì, ma in caso di umani?. Sinceramente non lo so, ma a me sembra molto strano che si desse una multa pari a 120 volte il valore del bene venduto. Quindi ho il forte sospetto che l'insalata venisse venduta esattamente come facciamo noi oggi per beni di basso valore unitario: semplicemente per multipli (siano questi il peso o misura - un chilo di pane, un litro di latte - oppure il valore - 5 euro di pop corn). Quindi temo che l'attendiblità di tali fonti, rispetto al mezzo denaro, sia pari a quella del prezzo della benzina (ad esempio 1,6779) come dimostrazione che circola il decimillesimo di euro. Ciò non toglie che il mezzo denaro possa essere esistito. Io per parte mia continuo a credere che quello che viene individuato come mezzo denaro sia in realtà un denaro di piede veneto. Mi sembra infatti alquanto improbabile che monete dello stesso peso e delle stesse dimensioni del denaro di Venezia siano state introdotte contemporanemente a Brescia, Mantova, Ferrara (e che si tratti di monete di piede veneto ce lo dicono le fonti), mentre monete ancora dello stesso identico peso, tra l'altro trovate solo in Veneto, siano invece state coniate anche a Ravenna ed Ancona (le altre due città attorno al territorio veneto, anche se Ancona solo via mare) ma in momenti diversi e con funzioni diverse. Boh, tutto è possibile, ma certo è una ben strana coincidenza. Che poi questi denari di piede veneto siano stati introdotti ad Ancona come a Ravenna con un valore pari ad un mezzo del vecchio denaro 'agontano' in uso fino ad allora mi sembra più che probabile, ma questo non vuol dire che siano nati come tali, cioè per consentire pagamenti inferiori al denaro Buona notte :lazy: , Andreas2 punti
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Ci sto già lavorando ti assicuro sarà una cosa mai vista prima in questo forum, e non mi sembra di esagerare se dico che non ho mai visto nulla di ciò che sto facendo che riguardi il mondo numismatico in nessuna parte. Perdonatemi se non scrivo ma questo lavoro mi porta via parecchio tempo, ma vi leggo sempre.2 punti
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Partecipo anche io volentieri, questa è di fatto la mia n°1, la prima banconota che ho comprato qualche settimana fa, incuriosito solo dal fatto che fu emessa dal comune dove sono nato. Valore nominale: 50 centesimi Autorità emittente: Comune di Castelfranco Emilia nazione emettritrice: Regno d’Italia Data di emissione: non specificata, unico riferimento che ho per ora per avere un idea della data di emissione l’ho trovata nel testo di Anton Ferrante Boschetti San Cesario (territorio Modenese) dall’anno 752 fino al presente Modena 1922 a pagina 103 “ Nel 1872 a San Cesario, come in altri comuni, si emise carta moneta del valore di mezza lira per estinguere alcune passività in seguito a lavori che il comune dovette sostenere per nuovi tronchi di strada a Castelfranco e Spilimberto ” Dimensioni: 78X48,5 mm Figrana: non presente Conservazione: Se fosse una moneta non sarebbe MB…. Descrizione dritto: Valore di centesimi 50 cinquanta in centro, sopra municipio di castelfranco dell’emilia , sotto serie e numero di banconota e firma del sindaco Pieraccini Descrizione rovescio: Scudo di Castelfranco Emilia e sotto la scritta “ i boni si cambiano alla cassa municipale con una valuta legale quando sono presentati per un valore non minore di dieci lire” Brevi note numismatiche e storiche: Le origini di Castelfranco Emilia, sono legate, secondo le fonti letterarie, al centro di "Forum Gallorum": secondo la tradizione invalsa Forum Gallorum sarebbe situato nei pressi dell'attuale area denominata "Prato dei Monti", ma ancora non sono state trovate le prove materiali per questa identificazione. Il centro di Forum Gallorum risalirebbe all'epoca di occupazione celtica, cioè fra IV e II secolo a.C. Il nome di Castelfranco deriva, però, dalla fondazione medievale del "Borgo Franco" (o Castello Franco) avvenuta ad opera dei Bolognesi nel 1226 precisamente sull'attuale centro storico del paese, che era delimitato dalle odierne vie circondariali ed è ben noto attraverso i disegni sulla cartografia antica. Ai nuovi abitanti del paese Bologna concesse particolari condizioni fiscali in quanto il Borgo Franco si configurava, in senso geografico e politico, come ultimo centro bolognese in prossimità del confine con la nemica Modena e quindi fungeva da avamposto di difesa. Nel 1929 il comune viene trasferito dalla provincia di Bologna a quella di Modena, provvedimento che non piacque ai cittadini castelfranchesi. Sembrerebbe ma non ho dati certi che questo bono da 50 centesimi sia stato stampato presso la ditta Giulio Wench di Bologna.2 punti
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E' una persona che frequenta questo forum, è un amico che è sempre pronto a dare il consiglio giusto al momento giusto! Le buone azioni è bene che si sappiano fanno bene all'anima, ma allo stesso tempo non hanno bisogno di grandi palcoscenici, è importante che si sappia che esistono persone oneste e dai principi sani.... Ho avuto modo di scoprire sulla mia pelle che anche nell'ambiente numismatico, fiere, convegni e quant'altro....in tanti sono sempre pronti a "fotterti" se ne hanno la possibilità...sapere di avere un amico accanto...fa bene!1 punto
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Altro esemplare di filippo in bella conservazione, come dicono in Spagna "brillo original". La pessima foto non rende giustizia alla moneta :(1 punto
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Più che dell anno scorso direi anche dei precedenti... ogni anno é sempre la solita solfa :-) ma se togli gli utenti che chiedono le solite cose che tu riporti rimaniamo in 4 gatti a parlare veramente di monete1 punto
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Ragazzi basta..... non le postate queste monete che ci fate morire d'invidia, guardate che ci trasferiamo in massa in corsica.............. :good:1 punto
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Per il tipo di moneta direi un qBB forse in mano potrebbe essere meglio o poco più basso. Questa monetazione d'emergenza ha una mistura d'argento molto ma molto variabile come anche il peso. Andiamo da gr.1,3 fino a gr.1,9,per il diametro c'è meno differenza da mm.18,3 a mm.18,6 ma è nell'argento che si nota ed anche solo ad occhio nudo, la differenza. Credo che si possa parlare di mistura con un buon 600/700 d'argento ad un minimo di 150/200 d'argento sicuramente dovuto alla difficolta di trovarne più si andava avanti sotto assedio che duro circa 1 anno. Quella postata dovrebbe averne una bassa quantita e se pesata dovrebbe avere un peso di quelli alti compresa l'usura circa sui gr.1,6 Moneta fino ad oggi per me molto sottovalutata considerando la bassa tiratura (se quella riportata è giusta) l'importanza storica e le molte differenze nel conio.1 punto
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Il fuorigioco non lo capivo prima, ma adesso, grazie a questa moneta...... NON LO capisco ancor di più! ________________ :rofl:1 punto
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caro Davide.....è stato un bel palleggio :drinks:, quindi grazie anche a te per la pazienza1 punto
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Repubblica popolare del Congo 10 Franchi del 2006 in cristallo.... :blink:1 punto
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200 dollari ? Non pochi. Tieni presente che il foro ne diminuisce notevolmente il valore commerciale.....Saluti.1 punto
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Perché il Centenario era un po' forzato, e mi spiego. Nel 1870 nacque a Genova la Banca di Genova , che solo nel 1895 prese il nome di Credito Italiano e che successivamente, dopo alcune acquisizioni, nel 1905 portò poi la propria sede da Genova a Milano. Il massiccio medaglione del Centenario, consegnato anche a tutti i dipendenti dentro un astuccio, fu emesso tenendo conto anche degli anni di vita della Banca di Genova, che in realtà era un altro ente. Ai dipendenti, quanto meno agli impiegati, ne fu dato un esemplare in bronzo, non so a chi fossero consegnati quelli in argento come quello da te mostrato, magari ai "megadirettori galattici" lo avranno regalato d'oro massiccio !1 punto
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Con questa foto mi sembra la classica pappagorgia di Carausio! :D Guarda anche questo esemplare:1 punto
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Innanzi tutto vorrei ringraziare @@Andreas che stimo moltissimo per i suoi studi e per il suo impegno nella continua ricerca di spunti utili a raggiungere nuove conoscenze nel mondo della numismatica e della monetazione medioevale in particolare. Seguo con interesse i suoi studi e nella mia biblioteca ho diversi suoi scritti. Lo ringrazio altresì per il suo intervento che di fatto conferma quelle che erano le sue ipotesi già esplicitate in altre occasioni, nonché come lui stesso ha riportato, anche in occasione di quel 2 convegno di Ancona, al quale anche io ero presente e ben ricordo la circostanza. Volevo comunque aggiungere alcune considerazioni. Io, personalmente, non sono affatto dispiaciuto del contenuto del suo intervento, anzi ne sono felice visto che sono stato proprio io a chiamarlo in causa. La sua è una ipotesi che parzialmente posso anche condividere sotto certi aspetti. Esistono però altri aspetti sui quali non sono del tutto d'accordo e sui quali magari lui stesso non ha posto o potrebbe non aver posto la dovuta attenzione. In forma molto inorganica cercherò di rappresentarli. Innanzi tutto, quello che a me (studioso autodidatta) così come a molti altri cultori di monetazione anconetana interessa è di appurare che nella monetazione anconetana del XII-XIII-XIV secolo sia esistita una moneta che si può rappresentare come una frazione del classico denaro "agontano" (per intenderci quello con al D/ la croce patente ed al R/ le lettre CVS) del peso indicativo di 0,70 gr e diametro di 16-17 mm. Poi, se lo vogliamo chiamare mezzo denaro o obolo o medaglia o denaro di piede veneto, credo che questo sia un aspetto del tutto secondario. Di certo c'è che dopo che sono stati trovati nel ripostiglio di Piovene due di queste monete, dopo molto tempo siamo arrivati a 6 esemplari conosciuti tutti di peso tra 0,26 e 0,32 gr e diam di 12-14 mm. Documenti che potessero attestarne l'esistenza, nessuno. Ma come ben sappiamo, e come ho sempre ripetuto, tutti gli archivi storici di Ancona furono distrutti nel tempo da pestilenze, terremoti, scorrerie piratesche e saracene e non meno grave la distruzione di tutti gli archivi perpetrata nel 1532 dagli uomini del Cardinale Pietro Accolti. E' giocoforza, quindi, per risalire alle vicende anconetane andare a rintracciare notizie presso gli archivi di altri comuni collegati in un certo modo alle vicende di Ancona. Ora, a distanza di molto tempo, ma in successione vengono rintracciati negli Statuti di Osimo due riferimenti ad un "ipotetico" mezzo denaro. Certamente non sono la prova-provata, ma sono un ulteriore tassello per poter asserire che questa moneta possa essere realmente esistita. Non dimentichiamo che due dei sei esemplari sono stati trovati in Veneto, ma gli altri sono stati rinvenuti tutti nelle Marche. Ora, andando a vedere i documenti osimani, del tutto simili tranne la data (1308 e post 1314), possiamo dire che secondo me non calza appieno il concetto espresso da andreas circa la vendita di una singola foglia. In entrambi i documenti si parla di venditrice di verdure, e quindi non necessariamente di una "foglia" di verdura. Non fa inoltre meraviglia né la si può considerare spropositata l'ammenda da pagare: 5 soldi (120 volte superiore il valore del bene ossia mezzo denaro). Sicuramente in quel periodo le sanzioni erano molto pesanti rispetto al danno o maleficio procurato. Basti pensare che nella rubrica CLXI (quella successiva a quella da me citata dello statuto del 1308) si dice che gli ortaggi debbono essere venduti in piedi e non seduti, pena una sanzione di 12 denari, mentre nella rubrica CLIX (quella precedente) si dice che le donne non possono vendere le verdure "sub voltis domini Sinebaldy" (Sinibaldi è il nome di una nobile famiglia osimana) ,pena una sanzione di (anche qui) 5 soldi. E' inoltre cosa certa, e qui mi fermo anche per non annoiare troppo i lettori, che se di tali monete si fa riferimento in un documento certo del 1308, se sono esistite, sicuramente avevano già preso campo nella popolazione e quindi la loro datazione è sicuramente antecedente a quella data di almeno un decennio ed oltre. Il Prof Saccocci nel suo intervento al 1° Convegno di Ancona del 1997 ipotizzava una datazione tra il 1276 e il 1281 periodo in cui ci fu l'ennesima guerra tra Ancona e Venezia. Questo documento del 1308 potrebbe essere la conferma alla sua ipotesi. Chiudo questo lunghissimo intervento, ma continuo a fare ricerche. Grazie per l'attenzione.1 punto
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e io che ci sono cascato come un pero....grazie della segnalazione @@gionni980 ...1 punto
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Scusate ragazzi, chiedo venia, non ho capito perchè questo millesimo risulta R2 nel Gigante, devo verificare tra le comunicazioni inviate all'editore di recente ma sicuramente è un refuso che va avanti da qualche anno. La 1858 non è così rara, al massimo R. Nella versione 2015 verrà rettificata. I caratteri A capovolti sono comuni in moltissimi esemplari. Ho visot meglio l'esemplare di @@gallo83 , a me sembra un q.FDC.1 punto
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Devi aggiungere anche : il Tomo XIX voll. XXI Torino 1851 Entrambi sono reperibili in PDF nel nostro sito1 punto
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Quoto per quanto riguarda il Traina.. Interessanti e ben fatti sarebbero anche gli speciali di cronaca numismatica dello stesso autore.. Ma non so se rintracciabili.... Un consiglio mi sento anche io di dartelo pero'... Segui quello che ti ha detto Nico... Prova ad andare in un circolo numismatico... Tutto quello che io so e' dovuto al 30 per cento dallo srudio personale e dalla passione, il resto viene da cio' che mi e' stato insegnato dai vecchi colezionisti e studiosi... L'esperienza ed il confronto diretto non hanno eguali! A Torino se sei della citta' puoi trovare un ottimo gruppo di gente che ti puo' accompagnare per la tua strada, altrimenti il circolo di Beinasco o quello di Lanzo sono sicuramente due circoli che sarebbero felici di averti fra loro...1 punto
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al momento gli istituti bancari sono all'oscuro della cosa; vale invece per le rendite finanziarie (quelle ad esempio derivate da investimenti in Borsa) dove la Banca, a seconda dei casi, deve funzionare da sostituto d'imposta, ma per le monetine su ebay, due spiccioli su Paypal al momento no info. L' UE sta valutando l'incostituzionalità dell'ennesimo PRELIEVO COATTO DELLO STATO ITALIANO (non è novità) , mancano moduli standard per presunta autocertificazione ed in ultimo non è chiaro il ruolo dell'intermediario (banca). Quindi al momento nulla è chiaro (non è novità). Mi riservo solo di tranquillizzare, fin quanto possibile, tutte quelle persone che, come me, con le monetine si divertono senza scopo di lucro.. Mi riservo inoltre di ricercare aggiornamenti CONCRETI Buona Giornata P.S: FONTI BANCARIE1 punto
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Ciao a tutti. Cercando su internet le varie monete francesi e pontificie de periodo ho fatto alcune considerazioni. Ho preso in esame 6 lire francesi del 1793 ed uno scudo pontificio del 1780. Le 6 lire hanno un peso teorico di 29,488 grammi con un titolo pari a 0.917, in totale ogni lira avrà 29.488*0.917/6 = 4.51 grammi di argento puro. Lo scudo ha un peso torico di 26.42 grammi con titolo pari a 0.917, in totale uno scudo avrà 26.42*0.917/1 = 24.23 grammi di argento puro Quindi dovendo comperare lire con scudi il rapporto di conversione sarà pari a 4.507/24.227 = 0.186 scudi ogni lira. Quindi la multa di 21.000.000 di lire francesi corrispondevano a 21.000.000*0.186 = 3.906.434,519 scudi pontifici. In un documento della famiglia Lemmi di Montegabbione, famiglia di possidenti terrieri dell'epoca, del 1780 vengono riportati alcuni prezzi di vendita di bestiame tra cui: un paio di Buoi 30 scudi, un toro con un vitello 21 scudi, tre scrofe 6,75 scudi, un pagliaro di paia 7 scudi. Pagando in beni "naturali" Pio VI avrebbe dovuto consegnare circa 130000 coppie di buoi, 186000 tori e 186000 vitelli, 1700000 scrofe e 558000 pagliai di fieno!! Ciao a tutti!! P.S. le monete le ho trovate qui http://www.coinfactswiki.com/wiki/France_1793-A_6_livres e qui http://www.coinfactswiki.com/wiki/Image:Papal_St_1780_scudo_rev_JElsen_111-1276.jpg1 punto
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Per quanti interessati, qui il documento ufficiale dell'Agenzia delle Entrate.1 punto
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Anche io ho trovato molto interessante l'articolo di @@francesco77 a cui faccio i miei complimenti!1 punto
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Il M.I.R. della monetazione di Casa Savoia è da tempo esaurito, con la stessa spesa potresti acquistare i tre volumi di Luigi Simonetti anche se un po datato per te penso che potrebbe andar bene. Complimentti per la scelta.1 punto
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Per chi ha letto per la seconda volta tutta p. 67 delle Costitutiones e si accinge a farlo per la terza, comunico che l'indicazione sul significato da dare ad 'anconitanus' non è lì ma a p. 68, sotto Summarium. Comunque si tratta di grossi agontani, non c'è alcun dubbio, ha ragione Falier. A.1 punto
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Mi dispiace smorzare gli entusiasmi, ma a p. 67 mi pare si chiarisca che nelle Costituzioni col termine "agontano" si intende moneta del valore di 4 soldi, mentre il "denaro agontano piccolo" che intendiamo noi è chiamato semplicemente "denaro". Così a p. 81 per la sigillatura delle lettere si pagano a seconda dei casi 12 denari (ovvero 1 soldo) oppure "mezzo agontano" cioè la metà di 4 soldi (ovvero 2 soldi).1 punto
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Certo, ecco qualche riferimento : Medaglia 1856. Piombo 34,76 g. Ø 44,6 mm. Coniata a Napoli. Per l’attentato di Agesilao Milano e la congiura di Bentivegna (opus:?). SOLO IN PIENA LUCE A VISO APERTO SI LEVO’ CONTRA L'EMPIO ACCAMPATO E POTENTE REDENTORE CIVILE A.MILANO Il capo del giustiziato regicida affiora dalle acque del golfo di Napoli; sullo sfondo il Vesuvio. In basso. 1856. Rv. IMPAZIENTE CON POCHI RUPPE GUERRA ALLA MALA SIGNORIA PRELUDENDO COL PROPRIO SANGUE ALL'ITALICA LIBERTA’ 1856 Il Bentivegna, in ginocchio in procinto di essere fucilato, si strappa la benda dagli occhi. All'esergo, F.BENTIVEGNA. Sul plinto, P.T.F. Ricciardi 215. D’Auria 251. Molto rara1 punto
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