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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/27/14 in tutte le aree
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Taglio: 2€ cc Nazione: Portogallo Anno: 2010 Tiratura: 2.000.000 Condizioni: SPL Città: Palermo Note: news .... MERAVIGLIA7 punti
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Buona serata Inizio con Antonio Venier (1382 - 1400) dove il suo minuscolo ritratto compare in alcuni grossi. E' argomento trattato anche da Alan Stahl in una relazione tenuta all'American Numismatic Society, ma anche a Milano nel seminario tenuto in occasione del centenario della SNI. E' un periodo, questo, di importanti fermenti artistici; a Venezia lavorano i fratelli dalle Masegne ed i fratelli da Sesto, anche nella zecca. Luca da Sesto mise mano, e ritratto, anche ai soldini di Cristoforo Moro, così, come pare, fu lui ad incidere il busto del Tron. Ma subito dopo: "I signori tiranni si mettono in medalia e non i cavi de repubblica" gli oltranzisti e più ortodossi senatori repubblicani, l'ebbero vinta e... mai più ritratto venne inserito su una moneta veneziana. C'è qualche cosa che non torna... e l'ho scritto nel mio pezzo relativo ai ducati d'oro (poi zecchini); lo ripropongo: .....Ho accennato alla possibilità che taluni visi dei Dogi impressi sugli zecchini, siano stranamente somiglianti alle rappresentazioni che degli stessi conosciamo tramite dipinti e disegni. E’ una ipotesi più che realistica, se ricordiamo quanto scrive Marin Sanudo nei suoi “Diarii” riferendosi alla elezione del Doge Antonio Grimani (1521 – 1523): "Fo subito, per la Signoria, mandato a dir in Zecha bateseno monede col nome ANTONIO GRIMANI DOXE, videlicet da 16, 8 e 4 soldi; et cussì fo batuto ducati 300. Era a la cassa Masser a la moneda di l'arzento sier Vincenzo Orio qu. sier Zuane. Fo batudo etiam ducati da uno e da mezo nuovi zercha ducati 200. Le stampe erano fate, manchava le letere e la testa a far, e le monede batude, né mancava si non stampar; fo fato la Bolla di piombo"…… Perché attendere l’elezione del Doge per stampare oltre alle “letere” del suo nome anche la “testa”? Certo non è un vero ritratto e tale eventualità è da considerarsi limitata a pochi dettagli e per pochi Dogi; ma in qualche modo la fisionomia dell'eletto doveva essere in qualche modo "ricordata"; un viso più affilato o grassoccio, una barba lunga piuttosto che un viso senza, dovevano essere peculiarità salvaguardate, pur non rinunciando a quell'anonimato formale del Doge al quale la Serenissima, in generale, derogò pochissimo... E di questo che dite? saluti luciano3 punti
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Sono sempre stato un convinto assertore dell'euro. E questa è la premessa. Ho anche tenuto corsi di formazione sull'euro ! A distanza di tempo dalla sua entrata in vigore, questa valuta continua ad avere per tutti , euro-convinti ed euro-scettici, dei vantaggi e degli svantaggi. Credo sia inutile continuare a sviscerarli uno per uno. Ciascuno di noi evidenzierà sempre e soltanto quelli che portano tornaconto alla propria ipotesi. In realtà il problema è di altra natura, ed è di natura politica. Esisteva prima del 2002 ed esiste ancora, ma in maniera più macroscopica, oggi. Vi faccio un esempio, che poi è storia. Gli Stati Uniti d'America hanno una valuta che si chiama "dollaro". Dopo la guerra di secessione nacque uno stato chiamato appunto "Stati Uniti d'America" composto da "n" Stati e rappresentati a livello interno ed internazionale da una moneta chiamata "dollaro". E questo "dollaro" è la moneta di tutta una Nazione. Esatto ! Gli Stati Uniti d'America sono una Nazione e questa Nazione è rappresentata nel mondo dal dollaro. Noi, invece, in Europa non abbiamo una Nazione. Abbiamo creato una moneta comune, l'euro, senza avere una Nazione. Ci siamo preoccupati solo dell'aspetto monetario senza pensare alla cosa più importante: l'EUROPA. Si abbiamo creato l'Unione Europea, ma questa non ha praticamente poteri. Ogni Stato membro praticamente continua ad operare come prima o quasi. Ogni Stato membro è tuttora autonomo e indipendente. Se c'è qualcosa che non gli va può tranquillamente continuare a non applicare quello che viene deciso a livello comunitario. Si. Abbiamo l'euro, ma non abbiamo l'Europa. Questo è il male dell'euro. L'Europa è un insieme di Stati in cui ognuno pensa esclusivamente ai propri interessi, e come sempre, da che mondo è mondo, chi al momento è più forte cerca di imporre il suo volere sugli altri. Certo, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda,.....; hanno i loro problemi. E nessuno lo mette in dubbio. Ma come vediamo, continuiamo a parlare di singoli Stati e mai di un solo Stato, l'Europa. Non dimentichiamo che anni addietro la Germania ebbe dei problemi, ma nessuno disse niente. La Francia ha grossi problemi, ma nessuno dice niente. L'Olanda ha problemi, ma nessuno dice niente. La Slovenia ha grossissimi problemi, e solo pochi ne parlano: La stessa Germania che ha un rapporto debito/pil molto più basso di quello italiano ha un debito pubblico che supera i 3 mila miliardi di euro (quello dell'Italia è di poco superiore ai 2.000 miliardi). Mi fermo qui, perché sarebbe necessario un intero trattato per evidenziare tutte le varie problematiche, ed un forum, come è stato già evidenziato, non è il luogo più idoneo per discuterne. Chiudo dicendo semplicemente che prima di fare l'euro avremmo dovuto fare l'Europa, ed invece abbiamo fatto esattamente il contrario con tutto quello che ne comporta e ne comporterà sino a quanto non sarà fatta l'Europa (se ci riusciranno).3 punti
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quanti di questi hanno piacere o interesse che l europa sia forte?Sent from my GT-S5570I using Lamoneta.it Forum mobile app3 punti
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A beneficio di tutti, vi informo di aver scritto a Tradart circa i miei convincimenti. Ho ricevuto risposta di apprezzamenti e di ringrazimenti visto che il titolare dopo ulteriori analisi incrociate e passaggi bibliografici (Jenkins - Coinage of Gela etc....) ha riconosciuto corretta e fondata la mia tesi. Mi ha detto che sottoporrà il pezzo alla IAPN "for verification", in modo poi da restituire la patacca a Hirsch ed ottenere indietro i soldi spesi. Mi farà sapere il verdetto finale e ve ne farò omaggio. Odisseo3 punti
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beh, non è che non si possa ribattere a quello che dici o che dico io... Nello specifico, penso esattamente il contrario "Forse è stata la scarsa informazione e la scarsa conoscenza dell'argomento a far si che molti, credano ancora che l'Euro sia un toccasana." Secondo me, invece, è proprio il contrario. "In Italia, il costo del lavoro è molto più elevato che in qualsiasi altro paese industrializzato perchè l'automazione che abbatte i costi di produzione, da noi è su livelli scadenti." E non sarebbe il caso di intervenire su questo e non sulla valuta? Una svalutazione competitiva distrugge il tessuto produttivo, puntando esclusivamente sulla concorrenza di prezzi, anzichè di qualità. Chi ha detto che non possiamo reggere il confronto con la qualità di altri paesi. Chi ha detto che non si può fare formazione professionale? certo, un lavoratore poco qualificato costa meno e una certa parte più miope classe imprenditoriale punta a ridurre i costi e non a migliorare la qualità. Il fatto che abbiamo un'evasione fiscale molto più alta di quella tedesca si traduce anche in imposte più alte. Sarà colpa dell'Euro? Mi sa tanto di no e mi sa tanto che questo sia il problema principale del nostro paese3 punti
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La Dacia fu l' ultima provincia annessa all' Impero romano e la prima ad essere evacuata . Tralasciando la storia della Dacia prima dei contatti con i Romani , che ci porterebbe troppo lontano nel tempo e allungando troppo di pari passo il tema del post , ci limitiamo a rievocare brevemente i primi contatti avvenuti tra i due popoli . Nell'anno 48 a.C. avvenne il primo contatto tra Romani e Daci , fu un contatto di alleanza e di non belligeranza tra Burebista con Pompeo e Cesare , in seguito a questa alleanza , il Daco Burebista stava iniziando la conquista di tutta la Dacia , ma nel 44 , lo stesso anno in cui fu ucciso Cesare , anche Burebista fu assassinato e la conquista si arresto' . Nell' arco di tempo tra il 43 e il 30 a.C. capi Daci presero parte , come alleati dell' uno o dell' altro , alla guerra civile tra Ottaviano ed Antonio ; quando Ottaviano Augusto divento' unico Cesare concluse con i Daci trattati politici vantaggiosi per Roma . Questa situazione rimase abbastanza stabile , tranne brevi intervalli di scaramucce piu' o meno gravi avvenute sotto Nerone , fino all' epoca di Vespasiano quando si decise di fortificare la linea del Danubio antistante la Dacia per evitare sconfinamenti militari dei Daci in Mesia . Comunque la Dacia era ormai diventata uno stato unitario con capitale Sarmizegetusa , un grosso oppidum arroccato nelle montagne della Transilvania . Quando a Roma sali' al potere Domiziano della dinastia Flavia , la Dacia era diventata ormai un potente stato unitario e una minaccia per gli interessi romani nel basso Danubio e nei Balcani . Con Domiziano ebbero inizio vere e proprie guerre , sfavorevoli ai Romani , prima l' esercito provinciale comandato da Oppio Sabino fu sconfitto e Sabino perse la vita , successivamente quando il Prefetto del Pretorio , Cornelio Fusco entro' con il suo esercito in Dacia per vendicare la precedente sconfitta subita da Oppio Sabino , venne anch'esso sconfitto dal famoso Decebalo , che combattera' poi contro Traiano , perdendo Fusco due legioni , la V Alaudae e la XXI Rapax , che scompaiono dall' elenco delle Legioni ; solo l' anno dopo i Romani con Tettio Giuliano ottengono una prima , ma sanguinosa , vittoria a Tapae , localita' poco dopo nell' entroterra passate le Porte di Ferro sul Danubio , ma una difficile guerra scoppiata contro i Marcomanni , forse sobillata da Decebalo , costrinse Domiziano , ingiustamente accusato dalla storia , a concludere con Decebalo una pace sconveniente per gli interessi romani , cosi' la Dacia rimase fino a Traiano una spina nel fianco nei Balcani dei Romani . Con Traiano inizia la conquista definitiva della Dacia a provincia romana a seguito due lunghe e difficili guerre , durate dal 101 al 102 e la seconda conclusiva dal 105 al 106 ; cosa spinse Traiano a risolvere definitivamente il problema daco ? sicuramente il primo motivo fu strategico , occorreva risolvere il problema delle continue incursioni dei Daci all' interno del confine del Danubio , secondo , Roma aveva bisogno delle ricchezze dei Daci , in particolare delle miniere di oro e argento che erano famose in Dacia per ricchezza e numero , terzo , Traiano era un Imperatore che amava la gloria e la guerra di conquista , conquiste territoriali ormai ferme dall' epoca di Augusto . Concludendo questo prologo , dal 106 la Dacia divenne una provincia romana e fu presidiata inizialmente da due Legioni , la XIII Gemina con sede ad Apulum e la IV Flavia con sede a Berzobis , successivamente vi giunse una terza legione , la I Adiutrix , seguite poi da civili Italici che vi portarono usi , costumi e soprattutto la lingua latina in questo estremo confine nord orientale dell' Impero romano ; responsabile della provincia , era un Governatore consolare . Dall' epoca di Traiano la Dacia ebbe un grande incremento economico , demografico , culturale , vi fiori' la civiltà latina e gli antichi Daci ormai romanizzati per cultura e per matrimoni misti , furono poi orgogliosi dell' appartenenza all' Impero romano , tanto che quando Roma abbandono' la Dacia , questa rimase sempre un' isola di romanita' dentro un mondo barbaro . Saltiamo ora all' epoca di Aureliano ; specifichiamo che la Dacia romana non era tutta la odierna Romania , il territorio occupato da Roma ne era circa la meta' , circoscritto tra i Monti della Transilvania e i Monti Carpazi nord orientali , lasciando fuori le grandi pianure europee ; perché Roma o forse fu una decisione di Aureliano , ad un certo punto decise di abbandonare la Dacia ? fu un errore strategico ? sembra da brevi allusioni delle fonti storiche che la decisione o l'effettivo abbandono avvenne gia' all'epoca di Gallieno , comunque fino al 260 la Dacia era in mano all' Impero , Claudio II e lo stesso Aureliano tentarono in tutti modi di tenere la provincia ma per motivi storici poco noti Aureliano ritiro' tutte le truppe esistenti in Dacia , si data approssimativamente questa data di abbandono militare al 271 ; sicuramente molta della popolazione di Italici e dacoitalici , ormai li residenti da oltre 160 anni , non segui' le truppe in ritirata , ma rimase e tramite loro si mantenne in territorio ormai barbarizzato quell' isola di latinita' che sussiste ancora oggi nella lingua rumena . Non sapremo mai probabilmente il motivo o i motivi che indussero Aureliano ad abbandonare la Dacia , si puo' ipotizzare che le due legioni li residenti al suo tempo , la antica XIII Gemina e la V Macedonica , servissero per la guerra contro Zenobia regina di Palmira o contro gli Alemanni che nella loro invasione dell' Impero giunsero in Italia fino a Fano , oppure per la guerra contro Tetrico che reggeva la parte occidentale dell' Impero , probabilmente capi' che una volta ritirate le Legioni dalla Dacia , non era piu' possibile ricondurle in zona ; certamente fu una decisione sofferta ma che porto' due gravi conseguenze per l' impero , una militare e strategica , era sparita per sempre una spina nei fianchi delle popolazioni barbariche europee , nord orientali e nord occidentali , che tenevano in soggezione eventuali sconfinamenti dei barbari , ed inoltre avrebbero potuto difendere meglio i confini del basso ed alto Danubio , rimandando forse di molto o addirittura impedendo il futuro sfondamento del confine romano danubiano ; l' altro fu un motivo economico , Roma perse per sempre un forte reddito economico dovuto al mancato sfruttamento delle ricche miniere d' oro e di argento della Dacia , che provoco' una crisi economica dovuta alla penuria dei due metalli . E' facile per noi moderni analizzare e criticare particolari eventi storici della storia romana , certamente in queste analisi non conosciamo i particolari che indussero a certe decisioni , forse non poterono prevederne le conseguenze , e se le previdero , non poterono per fatti o situazioni che non conosciamo completamente , evitarle . Sotto la cartina della Dacia romana , in tratteggio i confini e il famoso Trofeo di Adamclisi eretto , sembra , da Traiano per onorare i numerosi caduti romani nel corso delle due guerre daciche , e' una parziale ricostruzione dell' originale le cui misure dovevano essere circa 32 metri di altezza e 30 metri di diametro del tamburo di base .2 punti
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Agli euroscettici vorrei proiettare la realtà se per sciagura uscissimo dalla moneta unica, per fortuna non è possibile, nemmeno come ipotesi.2 punti
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Luke-idk ha pienamente ragione. Con l'uscita dall'Euro i mutui variabili andrebbero alle stelle. Le banche, non ricevendo più le rate, diventerebbero proprietarie di case che non varrebbero più niente. Andrebbe in crisi l'intero sistema finanziario italiano. Seconda cosa su cui ha ragione è il costo dell'energia. Se tornassimo alla lira i produttori di petrolio e gas sicuramente non accetterebbero la lira in pagamento, ma ci chiederebbero Euro. E così, dopo essere usciti dall'Euro torniamo dai tedeschi per comprarli. A quanto ce li venderanno..? Arka2 punti
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Quello di re del Lombardo-Veneto era uno dei tanti titoli di Francesco I. La leggenda completa dice Francesco I imperatore d'Austria, re di Ungheria, Boemia, Lombardia e Veneto, Galizia, Lodomiria, Illiria, arciduca d'Austria. Poteva circolare in tutto l'impero, ma era nelle zecche di Milano e Venezia che venivano coniate le monete destinate in primo luogo alla Lombardia e al Veneto. Esse si caratterizzano per diversi pesi e per la presenza della corona d'Italia (la corona ferrea) sopra lo scudetto che si trova sul petto dell'aquila. Queste ultime sono le "vere" monete del Lombardo-Veneto. Questa, coniata per l'Ungheria e se proprio per gli stati ereditari asburgici, per me sta meglio tra le monete estere.2 punti
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Ecco una Beata Vergine politica. Infatti ha il Bimbo sulle ginocchia, ma questi, anzichè verso la madre, è rivolto verso verso il doge... Arka2 punti
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Tanto per sorridere un po': "Gli economisti sono dei chirurghi che posseggono un ottimo scalpello e un bisturi sbrecciato: lavorano a meraviglia sul morto e martirizzano il vivo." Nicolas de Chamfort2 punti
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Nascita del Circolo Numismatico Partenopeo Egregi amici numismatici, finalmente ci siamo riusciti! Nel corso degli anni abbiamo più volte manifestato la volontà di fondare un circolo numismatico a Napoli, un punto di riferimento per appassionati, collezionisti e studiosi in una città che per circa un secolo è stata la sede di uno dei circoli numismatici più importanti d'Italia. Oggi ci presentiamo ai vostri occhi in sei ideatori, umili studiosi e collezionisti e fondatori di una onlus costituita con regolare atto costitutivo (p.iva 07677371218 del 20-01-2014) e statuto senza alcuno scopo di lucro, un'associazione nata dalla voglia disinteressata di calamitare al nostro fianco giovani e vecchi amici al fine di condividere con noi l'amore per la numismatica e per il “bello”. Abbiamo cercato di curare nei dettagli la partenza della nostra creazione, stabilendo una sede nel cuore della città partenopea adiacente alla piazza del Plebiscito (uno dei luoghi più esclusivi), e precisamente al n. 6 di piazza Trieste e Trento http://www.turismoanapoli.it/scorci-a-napoli/piazza-trieste-e-trento-41.html , nella sede sarà presente a breve anche una piccola biblioteca per offrire una consultazione gratuita ai soci e visitatori. Verso aprile sarà disponibile un giornalino a colori di poche pagine da distribuire gratuitamente a tutti voi con un semplice scopo comunicativo e ad ottobre verrà pubblicato il nostro primo bollettino annuale contenente diversi studi e ricerche su monete e medaglie. Tramite e-mail comunicheremo con tutti coloro che vorranno delucidazioni sul nostro progetto e metteremo a disposizione i nostri recapiti telefonici personali per qualsiasi evenienza. Le adesioni sono aperte a tutti coloro che vorranno partecipare ai lavori della nostra iniziativa. La quota sociale annuale è stata stabilita in una somma minima che a breve comunicheremo a tutti. Tutti i soci hanno diritto a ricevere a titolo gratuito un “bollettino degli studi annuale” e ad avere assistenza e informazioni varie con le case d'asta eventualmente convenzionate con il nostro circolo e i vari cataloghi d'asta. Altro scopo fondamentale dell'associazione è quello di organizzare convegni ed eventi numismatici a Napoli e in altre località del Sud, non mancano le idee su come organizzare tali incontri, nella città di Napoli e della Campania disponiamo di ottime strutture fieristiche ed alberghiere in grado di accogliere espositori e visitatori ed offrire loro sicurezza, comodità e parcheggi. Contiamo sull'aiuto, l'appoggio e la benedizione di tutti voi, speriamo di essere all'altezza del ruolo e di essere in grado di presentarci ai vostri occhi come un circolo sano e pulito, lontano dalla speculazione e dalle cose negative che ci circondano ogni giorno. Come scritto inizialmente, l'associazione non ha alcuno scopo di lucro, in sei di noi ci impegniamo con la massima correttezza nella gestione delle risorse ponendo sotto gli occhi di tutti voi le entrate e le uscite finanziarie. Restiamo fiduciosi nell'avere ogni fine anno un bilancio positivo tra entrate e e uscite affinchè si possano distribuire gli utili sotto forma di premi a tutti coloro che vorranno scrivere articoli per il nostro bollettino. Nel corso dell'anno vi terremo infatti aggiornati sulle modalità di partecipazione. Stiamo costruendo un sito internet ma nello stesso tempo apriremo nel forum www.lamoneta.it e (nella sezione delle monete e medaglie del Sud) una discussione contenente le varie comunicazioni inerenti il nostro circolo. Siamo già presenti su Facebook come “CIRCOLO NUMISMATICO PARTENOPEO”. Ci congediamo dalla vostra attenzione invitando tutti a sostenerci in tutti i modi possibili, perchè è solo così che potremmo dire che il Circolo Numismatico Partenopeo è una risorsa di TUTTI e non solo di coloro che l'hanno ideata. Siamo a vostra completa disposizione e ci auguriamo di essere in tanti perchè solo così potremmo dimostrare all'intera comunità numismatica che al Sud c'è ancora tanta iniziativa e tanta voglia di fare. Per info: 366-9854533 Antonio Rennella 388-0582174 Giovanni Lavitola e-mail circolopartenopeo(chiocciola)libero.it Circolo Numismatico Partenopeo Presidente: Antonio Cava Vice presidente: Francesco Di Rauso Segretario: Antonio Rennella Tesoriere: Raffaele Trocciola Socio fondatore: Giovanni Massa Socio fondatore: Giovanni Lavitola1 punto
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Carissim* vi volevo segnalare che il 28 febbraio prossimo venturo si terrà a Pisa una conferenza nella quale saranno presentati i due chioschi informatici touch-screen tutti dedicati alle monete che abbiamo predisposto sia al Museo di Palazzo Blu che, adesso, anche al Museo Nazionale di San Matteo, entrambi in centro città Pisa. Per chi non lo sapesse, la particolarità di questi dispositivi è quella di mostrare le monete non solo sulle due facce ed ingrandite, ma con la possibilità al tocco dello schermo di cambiare l'incidenza della luce in tutte le direzioni possibili, e dunque di poter evidenziare meglio piccoli particolari o la stessa superficie del metallo. Inoltre, attraverso degli hotspots, c'è la possibilità delle informazioni su alcuni aspetti particolari delle monete e fare raffronti iconografici etc... L'altra cosa positiva è che presto i contenuti di questi dispositivi saranno messi anche in rete e si potranno navigare sul web. Infatti anche il software che consente di ottenere il cambio di direzione della luce sull'immagine è OS/FS e scaricabile gratuitamente dalla rete. Ovviamente per visualizzare al meglio queste che sono immagini ad alta definizione ci vorrà una connessione decorosa. Oltre alla conferenza sarà possibile visitare sia il recente allestimento con l'esposizione di monete a Palazzo Blu (soprattutto monete anrche con preponderanza delle romane, sia repubblicane che di età imperiale), sia la nuova esposizione di pezzi numismatici scelti del Museo di San Matteo (in prevalenza monete toscane, medievali e di età moderna). Spero dunque che qualcuno di voi tra i meno lontani possa essere presente: io sarò a disposizione per l'illustrazione delle due esposizioni nella prima parte del pomeriggio, a partire dalle 15,00 fino alle 16,30, a seconda delle eventuali richieste che mi perverranno o attraverso questa discussione o per MP, mentre dopo le 17,00 vi aspetto alla conferenza a più voci che si terrà a Palazzo Blu. Se avete necessità di altre informazioni, fatemi sapere che vedrò di darvi le delucidazioni possibili. Un saluto a tutt* MB Programma Scoprire le monete antiche_1.pdf1 punto
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Carissimi da quel che vedo mi sembra proprio che non vi sia un problema di ritocchi, in quanto all'interno dei " solchi" la cristallizzazione a reticolo sembra proprio continuare bellamente. Se fosse un problema di ritocco moderno le tracce della reticolatura sarebbero le prime a sparire, schiacciate e deformate. Ritengo sia, più banalmente, un effetto del metodo costruttivo-incisorio del conio. Cordialmente, Enrico1 punto
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Il volume è finalmente disponibile presso l'Editore. saluti1 punto
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Bel commento @@Scudo86, vittoria meritata! Anche io avevo votato la 5 vaticana, ma l'avevo preferita alla 2 euro solo perché piú bella. Più o meno concordo con le scelte degli utenti riguardanti gli altri Oscar, l'unica che non mi convince é l'eurotapiro dato al Boccaccio, che personalmente non trovo cosí brutta.1 punto
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Dopo i vostri suggerimenti mi sono accorto che si tratta di una zecca napoli. I miei 8 tornesi del 1797 invece mi sono accorto essere della variante sicl invece di sicil (anche se è messa maluccio)1 punto
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Oggi desidero condividere con voi la riesumazione dal dimenticatoio di una medaglia molto particolare, in alcune documentazioni in mio possesso sono emerse notizie sulle "medaglie miracolose" distribuite dal re Ferdinando II di Borbone ai suoi soldati. La medaglia che allego nelle immagini potrebbe essere proprio una di queste ma nel registro della zecca risultano in verità esemplari analoghi datati 1844, 1855 e 1859 e firmati da un noto incisore della zecca di Napoli, mentre in questa non vi è la data e il nome di questo noto incisore. La "medaglia miracolosa" trae il nome da una tradizionale medaglia francese diffusa poi in tutta Europa dopo il terzo decennio dell'800, ancora oggi si conia questo genere di medaglia http://it.wikipedia.org/wiki/Medaglia_miracolosa e come già accennato, questa in allegato potrebbe risalire proprio alla metà dell'800, la firma OLIVIERI riconduce la coniazione alle officine gestite dai coniatori ed incisori Olivieri di Napoli tra il 1840 e il 1908. Qualcuno di voi ha notizie sulle medaglie borboniche riportate in questo registro? Grazie @@fabio22 @@renzo1940 @@borghobaffo1 punto
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l'altro versso con l'aquilla........ :) ....e qualche sue piume....!!.... :lol: grazie in anticipo per qualchi commenti...... -_- ps....perche chi e una stella dietro il mio pseudo?????1 punto
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Molto bella Arka, volevo arrivarci in modo meno diretto..... :blum:, forse qui ci prendo però sulla catalogazione, dovrebbe essere un Zub 29, denaro con Beata Vergine di Raimondo della Torre ( 1273 - 1298 ) :blum:, certamente anche l'aquila al rovescio porta poi in questa direzione.....1 punto
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Ecco invece una Beata Vergine pisana su una moneta di Aquileia... Arka1 punto
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Caro ACRAF, giusto per completezza ti sei dimenticato il DETTAGLIO per antonomasia, ovvero il pelo/setole del toro nel collo..... inestistenti nel pezzo Hirsch e stra presenti in tutti i coni di Gela,e non solo nel conio Jenkins 104.... E' una caratteristica molto importante e difficile da riprodurre nei falsi come questo. Odisseo1 punto
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Pisa continuerà a monetare nel tempo con la Beata Vergine, nei grossi successivi, con Carlo VIII Re di Francia, nella Seconda Repubblica, continuerà sotto i Medici, per arrivare alla produzione, che verrà fatta a Firenze, ma sempre con la Beata Vergine con la Speciosa. La Speciosa verrà coniata fino a Francesco I di Lorena, al 1738, ovviamente non ha più nulla della Vergine medievale, diventa velata, tra i raggi, è una figura che rimane sempre sul devozionale, un simbolo che traccia un excursus in questa zecca dall'inizio del 1200 a 1700 inoltrato, sei secoli di storia monetaria.....1 punto
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Eh sì, la grande Kremnitz, gloriosa zecca ungherese. Ecco qua un gulden di Vladislao II (1490-1516), coniato nel 1513. Friedberg 33, Lengyel 75/2/KB var. 3,50g. (Fonte: mcsearch.com) Una raffigurazione che riprende proprio quella aquileiese. Che proprio piccola allora non è...1 punto
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Vorrei sapere se conoscete il valore di questa medaglia r3 in argento in confezione originale . GRAZIE ! Sent from my GT-I9205 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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se ti limiti ad installare ed usare gli applicativi esclusivamente sul tuo PC, non c'è nulla da pagare. Se vuoi "pubblicarlo" online senza pagare c'è credo un servizio gratuito su altervista (non ne sono sicuro) Se vuoi "pubblicarlo" online con un provider internet professionale (tipo Aruba o 1and1) ed avere un sito tutto tuo il minimo da pagare sono una cifra intorno ai 30 € (o qualcosa in più)1 punto
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Beh, la descrizione è più che esaustiva, e mi fa capire che nella mia collezione ci metterò anche la grecia :good:1 punto
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non succederà mai però io non so voi...ma se io facessi una scoperta del genere col piffero che la renderei pubblica e col piffero che le darei allo stato...tanto che vuoi....di soldi ce ne pigliano già pochi!!! comunque gran :moon: ...voglio anche io un cane così....ahahahah :blum:1 punto
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Ultimamente sto pagando anch'io con carta di credito, anche se ho poca fiducia nel mettere on line i mei dati sensibili... Secondo me il rischio è abbastanza alto, in quanto la posta elettronica rimane il mezzo più violato dagli hacker ... Comunque ritornando alla discussione, l'attesa, almeno per quanto mi concerne, è di circa un mese...1 punto
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Si @@MEDUSA51.Grazie dell'intervento,io sono inetto anche a mettere un link😅Comunque guardando il link che ti ha messo MEDUSA(splendidamente fatto)penso tu possa trovare molto di cio' che andavi cercando😊1 punto
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Signori, la monetina di scudo86 presenta evidentemente tracce di rosso, non vedo segni ne colpi particolari, come può' essere definita BB??? Per le normali debolezze di conio tipiche sui centesimi prora?? E' di tutta evidenza una moneta che ha circolato pochissimo, di conservazione non inferiore allo SPL-FDC.1 punto
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Credo che Luca si riferisse al mio elenco............ Ci sono tutte le monete emesse per la circolazione con tiratura fino a 500.000 pezzi, eventualmente puoi anche scaricare l'ultimo aggiornamento in pdf. http://www.lamoneta.it/topic/112817-le-circolanti-piu-rare/page-3#entry13574211 punto
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No,nella parte che riguarda la circolazione Euro(la prima sezione)c'e' un post con "le circolanti piu' rare".Putroppo non sono capace a metterti il link senno lo avrei fatto.Non si parla solo di CC ma di tutti glie euro piu' difficili da reperire.1 punto
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In effetti e' un po' vasto per una tesi. C'è di tutto: dall'urbanistica al bronzetto. Per una prima ricognizione usa una delle solite banche dati giuridiche (io uso quella della nota casa milanese) Con gli estremi del codice urbani, comincia con raccogliere tutte le sentenze penali (merito e legittimità ). Accanto ad alcune sentenze troverai il segno della nota. Raccogli tutte le note. Copia incolla le note delle note e così avrai una prima bozza della bibliografia che distinguerai argomento per argomento. A questo punto puoi decidere a cosa restringere l'oggetto scartando aspetti marginali o troppo arati. Decidi anche se la tesi deve essere compilativa o sperimentale: dipenderà da quanto tempo vuoi dedicare e cosa vuoi fare in seguito. Se non vuoi continuare con l'università ( e la scelta della scuola di specializzazione di questo tipo non depone in tale senso) " sbrigati" come hai fatto finora (vedo che hai bruciato i tempi) : prenditi il titolo o fa il concorso. Non so cosa capìti nel distretto dove abiti, ma in altri sono partiti o stanno partiendo ii tirocini formativi presso gli uffici giudiziari per i laureati di eccellenza ( se hai la media del 27 negli esami più seri - privato lavoro commerciale amministrativo, penale e procedure - o la media di 105) fa domanda al tribunale, corte di appello, TAR a te più vicini e per 18 mesi penerai un po' ma ti fai una esperienza non da poco. Puoi scriverei in mp.1 punto
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beh.. ti sei dato un argomento comunque vasto da trattare! Parla col tuo prof e restringi un pochino il campo! Magari ai beni numismatici.... :pardon: Probabilmente la tua tesi con un argomento generalizzato come questo si concentrerà sull'evoluzione storica della tutela dei beni culturali, tralasciando, piuttosto, il commento di casi concreti! Io la vedo davvero vasta come scelta... potresti scriverci un manuale universitario. Per i testi se trovo qualcosa sul tema te li segnalo. ciao1 punto
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@@wyverex, un consiglio, non usare MAI PIù qualunque tipo di acido, su nessuna moneta di nessun metallo, a te potrebbe sembrare di aver fagtto una buona pulizia ma non è così, hai solo sottratto alla moneta del materiale e questo non la renderà mai più pregiata e anche se la identificherai a che ti servirà se l'avrai irrimediabilmente rovinata? Q ui abbiamo una sezione sulle tecnologie e il restauro, leggila! Sulle monete si usano è vero dei prodotti chimici o delle tecniche di pulizia particolari ma bisogna prima farci tanta pratica per non rovinare i pezzi, i tuoi tondelli "molto vissuti" a questo possono servire a far prove ma non con gli acidi, per carità1 punto
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io ti posso mettere solo questa ruzzica ignobile, altro non ho repertoriato purtroppo. La Z è rovesciata, ma questo è un elemento che non mi interessa per l'autenticità, guardo le lettere soprattutto per come sono realizzate. sul lato con SMARCVS del tuo mi sembrano incerte, la M la A, la R, la C soprattutto non è come dovrebbe essere (secondo me). Stiamo sempre parlando di una foto in ogni caso, e con conservazioni così è smpre difficile dare pareri anche dal vivo. Sulle contraffazioni orientali penso sia probabile che esistano, ma questo mi da l'idea di essere qualcosa di nostrano, un tempo queste monete erano considerate parecchio rare dai collezionisti (anche adesso non sono proprio comuni eh!) e quindi anche falsificate. Mi da l'impressione che abbiano usato parecchio bulino per fare le lettere. Poi non so se sia la foto ma mi sembra un po' gonfietto, è piegato/concavo ?1 punto
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L'addebito sulla carta mi è sempre stato fatto pochi giorni prima della spedizione di quanto ordinato (per pochi giorni intendo una decina circa). Presumo che anche in questa occasione si comporteranno allo stesso modo. Ciao.1 punto
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Caro Acraf, non ne penso nulla...non è il mio campo , come ben sai, quindi qualunque valutazione possa dare è ancora meno fondata delle vostre che siete specialisti del settore. Non ho risposto nella vecchia discussione per lo stesso motivo per cui non lo faccio in questa...non ne so abbastanza e non ho visto la moneta sotto un microscopio( visione con cui , forse, qualche opinione me la sarei anche potuta fare) quindi, dato che per il gusto di rispondere non rientra nei miei schemi, mi astengo, proprio come ho fatto allora. Il fatto che ci sia stata questa altalena di presentazioni e ritiri, non depone molto a favore, ma neanche è una pregiudiziale assoluta, anche perché di monete giudicate affrettatamente false e poi , una volta riesaminate, accertate come invece autentiche, è lastricata la numismatica pratica...lo stesso vale per la situazione contraria... Troviamo un clone, un errore sicuramente attribuibile all'uso di una tecnologia incompatibile, una componente della lega impossibile per l'epoca, insomma qualcosa di solido e fondante e i dubbi spariranno...fino a quel momento, però, è imperativo l'uso del condizionale, secondo me....poi magari sono troppo prudente ( oppure sono "troppo vecchio", come mi ha accusato di essere un giovane "cretinetti qualunque", qui sul forum...)1 punto
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Proseguirò questa discussione con altri esempi analoghi in 'Casa Alessandro' come consigliato da Andrea. Qui però devo qualche chiarimento a Sanni che scrive (corsivo) Buon pomeriggio @apollonia ... non riesco a seguirti. Buon pomeriggio anche a te. Vediamo se riesco a spiegarmi. Il Tetradramma è lo stesso e non vedo grandi differenze se non nella qualità della foto. Esatto, si tratta della stessa moneta. La patina iridescente, secondo me, c'è anche nel tetra CNG 88, anche se la foto, scattata con molta luce, non la evidenzia. Beh ... dopo circa tre anni penso sia normale vederla più estesa in quello di "ArtCoins 8" la cui foto è molto più realistica rispetto a quella CNG 88. La moneta è stata venduta nella CNG 88 in data 14 settembre 2011 con la notazione 'Goof VF, a little die wear on obverse.' Nessun cenno al 'toning', che la CNG considera un valore aggiunto per le proprie monete. Infatti, in altri esemplari simili della stessa asta e di altre, la patina è ben evidente e regolarmente dichiarata nella didascalia. Otto mesi dopo (non tre anni), precisamente il 14 maggio 2012, la stessa moneta compare in un'altra asta con la notazione 'Patina da collezione, spl +', la traccia di consunzione del conio sul diritto è scomparsa, il 'toning' è comparso, il 'grading' è passato dal nostro buon BB a SPL+. Sei ancora dell'idea di quanto avevi scritto e qui riportato alla seconda riga? Bella patina iridescente ... personalmente preferisco quella più delicata del D/. E' questa, secondo me, la naturale e giusta patina delle monete in argento con un po' di anni addosso. Quelle tutte nere, causate dal solfuro, danno l'idea (?) di una manipolazione chimica. apollonia1 punto
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Ciao C'è il testo della parte presa in senato. Il testo completo e' nella discussione "quanto mi costi?" Luciano1 punto
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Il primo è di fabbricazione francese ma per l'esercito napoletano, se può interessare .. ;)1 punto
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Una passione non si misura con la quantita', ma con l'amore che uno mette per portarla avanti!!!1 punto
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Ecco una delle rappresentazioni dello stemma Tiepolo saluti luciano1 punto
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Tribolare significa trebbiare, battere il grano, e poi premere, pressare. Tribulum è la trebbia (da una radice indoeuropea TRE-TRI, col significato di battere, premere + la desinenza -BULUM che è propria dei sostantivi verbali indicanti strumento). Da questa origine viene il termine tribolazione, nel senso di afflizione, tormento (dies tribulazionis è il giorno del giudizio universale). Qui probabilmente entra in gioco anche un altro termine simile ma di differente origine, ovvero TRIBOLO, tribulus in latino dal greco tribolos, da TRI- (tre) e -BOLOS (qui nel significato di punta).Il tribolo, oltre che indicare futti spinosi di piante (come il cardo), indicava una palla di ferro con tre punte ( poi in ulteriori modifiche belliche saranno quattro punte) gettata nel terreno per ostacolare la cavalleria nemica. Questo termine che indica una cosa spinosa ha accentuato probabilmente il significato "oppressivo" di TRIBOLAZIONE. Chiedo scusa, mala domanda di Stefano ha stimolato la mia passione per l'etimologia, anche se il tutto non centra niente con questa bella moneta.1 punto
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