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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/02/14 in tutte le aree
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Ciao. "perfetto. Io sto bene dove la gente si ferma al semaforo rosso, dove se rubi sei considerato un ladro e non ti chiamano per riempire le discoteche, dove la gente entra dall'entrata ed esce dall'uscita....". Ne deduco che l'Italia non sia esattamente il Tuo Paese ideale. ?... Sentirsi europei non costa nulla.....compartarsi da europei è invece molto più impegnativo. Ma d'altronde che si pretende da questo Paese.......che sarà anche al secondo posto in Europa per l'esportazione ma che ha una metà circa del suo territorio nel più arretrato sottosviluppo, con un indice di abbandono scolastico fra i più preoccupanti in Europa (peggio di noi solo malta, la Spagna ed il Portogallo), con una corruzione da repubblica sudamericana delle banane....... Ma ci rendiamo conto che una gran parte degli italiani non sa neppure che cosa sia la U.E.,....e questo al netto degli indipendentismi più o meno autentici....mi riferisco solo alla conoscenza dell'Istituzione europea. Quello che interessa alla gente ed è utile è l'unione doganale fra i Paesi della U.E. ed il diritto di stabilimento riconosciuto ai cittadini dei Paesi membri. E qui dovevano, per il momento, fermarsi, in attesa che le singole nazioni raggiungessero degli standard omogenei, non solo sul piano del rapporto pil/debito pubblico, ma anche e sopratutto sul piano sociale. D'altronde la U.E. altro non è che l'evoluzione della CECA, un'unione doganale per il libero scambio del carbone e dell'acciaio, poi divenuta CEE, cioè un comunità economica e infine, solo di recente quello che è. Quindi i suoi presupposti non erano certamente "politici" ma puramente economici. E questo 'vizio genetico" è ben evidente anche oggi laddove si vuol far credere alla gente che il problema sia la mancanza del 'sentimento europeista' (che è un falso problema che non interessa veramente nessuno) per nascondere ben altre magagne sostanziali, da ricercarsi nell'inadeguatezza dei fondamentali di molti Paesi che compongono l'unione. Comunque ormai è troppo tardi per cambiare il corso degli eventi europei....euro compreso. Noi continueremo a fare le nostre brave figure di m...da e a riportare le solite condanne per le nostre scadenti istituzioni e per l'arretratezza della nostra mentalità. Forse fra un secolo riusciremo anche noi a metterci al passo degli altri, riusciremo a riciclare la spazzatura anziché sotterrarla nelle campagne, manderemo in galera i condannati anziché promuoverli a capipopolo.....insomma, forse riusciremo a fare anche noi quello che altri Paesi (loro si "autenticamente europei") fanno già da 50 anni. Saluti. M.5 punti
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Sangue... quale sangue..? Quello dei Romani, o dei Goti, o forse quello dei Greci, o degli Etruschi... o quello dei Normanni, o quello degli Spagnoli, o dei Francesi... o, aspetta, quello dei Longobardi... o quello dei Celti... o quello degli Austriaci... o quello degli Italiani... ? Arka4 punti
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3 punti
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Quanto prima verrà caricato il nuovo aggiornamento di Febbraio 2014 C'è poi una novita nella gestione del file: da oggi non siamo più in 4 ma in 5 ad occuparcene al sottoscritto, a Ciccio86, derek83 e @ndy92 si è aggiunto..................................... .Pino. :clapping: :clapping: :clapping: A cui diamo il Benvenuto ! :good: :good: :good:3 punti
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Il tema vero - a mio modesto parere - è che stiamo vivendo qualcosa che assomiglia molto a una trasformazione epocale e non a una crisi congiunturale come accaduto in passato. E come immediata conseguenza ne deriva l'estrema difficoltà di prevedere il futuro perché non possiamo ricorrere a similitudini già vissute. Pensare infine che per qualche imperscrutabile ragione la numismatica ne fosse indenne era pura utopia3 punti
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Salve a tutti, sono sempre stato appassionato di filatelia classica (1840-1900), e un settore di questa, i falsi d'epoca, mi ha sempre affascinato, anche perchè, come in numismatica e in qualsiasi settore del collezionismo, per riconoscere gli esemplari autentici è fondamentale riconoscere quelli falsi. Volevo farvi vedere questo 4 rappen svizzero, l'originale fa parte dell'emissione del 1843, sarebbe quotato attorno ai 17.000 euro a scendere a seconda delle condizioni. Le differenze con l'originale sono più d'una, la più evidente è la forma del numero 4, ma la particolarità è che riporta la dicitura "Cantonal Taxe" al posto della corretta "Local Taxe" risultando così una specie di ibrido. L'annullo "rosetta di Zurigo" è credibile e potrebbe essere autentico, quindi è difficile dire se questo esemplare sia stato fatto per frodare i collezionisti oppure le poste svizzere, il collezionismo filatelico ha cominciato a diffondersi attorno al 1860. Questo falso è citato nei libri di Robert Brisco Earée "Album weeds, how to detect forged stamps, 1882" come il 13° tipo di falso del 4 rappen, con linee 3.16.2 X 0.17.0, e due punti dopo la H di Zurich; non riporta però l'errata dicitura "Cantonal", suppongo quindi che si tratti di una variante del 13° falso. p.s. Per chi si chiedesse il significato di "3.16.2 X 0.17.0" bisogna contare le linee che compongono la griglia dello sfondo, dall'angolo in alto a sx a quello in basso a dx, e dall'alto a dx al basso a sx: 3 linee, 16 gruppi da 4 linee, 2 linee - nessuna linea, 17 gruppi da 4, nessuna linea. p.p.s. ne ho altri che posterò pian piano, se qualcuno avesse qualche esemplare da far vedere, ben venga :) Questa è di un anno fa http://www.lamoneta.it/topic/85052-3-lire-sardegna-1861-rame/2 punti
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Un altro gioiello della mia collezione,un denaro di Amedeo III di Savoia. D/ AMEAMEDEUS R/ SEVEVITAS2 punti
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Buona domenica (uggiosa dalle mie parti) a tutti. Il rame borbonico ormai si è impossessato della mia anima...cosa ne pensate di questo pezzo? in mano ha un buon giro di lustro..il rovescio credo sia meglio del dritto. voi che dite? grazie a tutti per le osservazioni e i pareri sulla conservazione. un saluto a tutta la sezione, marco2 punti
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Buona sera. Chiudo momentaneamente il concorso. attendo @Erdrückt per la lista dei finalisti. Partiremo con un nuovo sondaggio, per decretare la più bella. P.s: perdonatemi, se non ho seguito come si deve il concorso, ma ploblemi personali hanno occupato il mio tempo.2 punti
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"E questo dimostra come anche i dati siano discutibili ed interpretabili. Sono sicuro di avere letto la classifica che ho citato. Mi pare sull'atlante geopolitico Treccani del 2013, ma non ci potrei giurare perchè è ancora negli scatoloni del trasloco :( Se, poi, siano veri o falsi, interpretati o rigirato, non lo so (quando recupererò il dato, potrò essere più preciso, mi spiace)"" Non c'è problema....attendo di leggere i "Tuoi" dati e la Tua fonte... :pleasantry: "Detto questo si capisce come l'UE, o meglio il processo d'integrazione, non possa per sua stessa natura rimanere fermo ad una semplice unione doganale con libertà di circolazione che aspetta l'anno del mai per andare avanti,..." Francamente a me invece sfugge l'utilità di una struttura politica sovranazionale, che continua a sovrapporsi ai parlamenti nazionali, creando confusione, imposizioni incomprensibili ai più ed ulteriore caos normativo. Non vedo per quale motivo l'integrazione europea non potesse limitarsi, almeno fino al raggiungimento di un equilibrio accettabile fra i Paesi membri, ad aspetti puramenti economici, quali quello di un area di libero scambio delle merci e delle persone. Non ci vedo nulla di così scandaloso nell'impostare un processo di lenta integrazione europea fondandolo innanzitutto su temi squisitamente economici. Si è invece voluto "strafare" ed oggi siamo al punto di ipotizzare una U.E. divisa in due; da una parte i Paesi "forti" e dall'altra quelli "deboli" ovvero a prospettare condizioni di vantaggio per chi, dimostrando si voler "riformare" il sistema nazionale, potrebbe spuntare qualche "deroga" rispetto alle rigide politiche di bilancio imposte agli Stati aderenti. Un modo singolare di "integrarsi"; Paesi considerati di serie A e Paesi ritenuti di serie B che convivono all'interno di uno stesso "contenitore" sovranazionale. Il discorso della U.E. in funzione "pacifista" o pacificatoria" di annose tensioni fra le nazioni europee mi sembra poi un argomento abbastanza pretestuoso. Anzi, semmai sono state alcune politiche imposte dalla U.E. ai Governi nazionali ad alimentare disordini potenzialmente suscettibili di provocare gravi tensioni sociali (vedi Grecia...). Comunque, ad di là di questi nostri estemporanei pareri, che naturalmente lasciano il tempo che trovano, si dovrebbe capire qual'è l'effettivo consenso al progetto europeista dei popoli (quindi non solo del popolo italiano) che abitano questa macroregione. E' chiaro che l'evoluzione ed il successo del progetto è direttamente proporzionale al consenso che lo stesso otterrà. Non si tratta di stare alla finestra....si tratta di tenere conto delle effettive aspirazioni dei popoli e non delle ambizioni dei politicanti di turno.. Saluti. M.2 punti
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Beh, finora ci sono stati 30 votanti, un numero in linea con gli altri sondaggi di cartamoneta che si sono svolti e si stanno svolgendo in queste settimane. Per essere una prima edizione, considerando che l'argomento attira molto meno interesse delle monete metalliche, io credo si debba essere soddisfatti oo) petronius :)2 punti
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Sicuramente al 100%. avendone la possibilità forse le prenderei meno lisce e meno incrostate, ma pur sempre con un'anima ed una personalità propria, quella appunto di aver circolato tra la gente, erano state coniate per questo specifico utilizzo. Se hai anche letto l'introduzione alla galleria intendi cosa voglio dire :)2 punti
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Vorrei dire a Stefano che la sua medaglia è sempre stata ritenuta tra le più belle del Rinascimento. Certo ci sono i grandi moduli fusi, che fanno parte di altra tradizione, ma nel piccolo cerchio coniato poche medaglie hanno simile raffinatezza di impostazione ed esecuzione. Ciò è tanto vero che in passato si sostenne una attribuzione al Cellini; poi la documentazione storica ha dato certezza che si tratta di opera del Bernardi. Le medaglie di epoca si caratterizzano per l'uso di un tondello debordante; poi i coni originali si fratturarono progressivamente e gli Hamerani all'inizio del 1700 li sostiuirono con un rifacimento quasi identico, del quale comunque Fabio (citando Modesti) riferisce le differenze identificative. Durante le coniazioni Hamerani il nuovo conio del diritto iniziò a fratturarsi; Mazio non provvide comunque al rifacimento e le sue coniazioni appaiono progressivamente deteriorate. La medaglia di Stefano si colloca probabilmente tra le ultime degli Hamerani; ma potrebbe far parte delle iniziali del Mazio. Io sono un folle ricercatore di medaglie originali; mi anima un ideale "purismo" nella collezione: ma una buona collezione di medaglie papali, che voglia essere un contributo alla memoria della storia del papato nei secoli, non si fa senza i riconi o qualche copia fusa. Dico a Stefano che la coniazione del Mazio è una coniazione ufficiale e ha ormai duecento anni di storia. Leggo oggi con stupore su ebay che è in vendita dalla Grecia per 10 dollari (sic!) il riconio della medaglia di Papa Francesco con l'errore LESUS. Stento a capire il beneficio economico, l'interesse speculativo. Forse sarà un souvenir di pessimo gusto venduto a Piazza San Pietro in occasione della Santificazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II a turisti in cerca di affari. Se Veridio organizza, io mi aggrego per una spedizione punitiva, iconoclastica........ Mala tempora! Stefano, conserva con piacere la tua bella medaglia d'arte.2 punti
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Sicuramente ha fatto il suo dovere, ovvero quello di circolare, ma si presenta ancora gradevole. La L indica la zecca di Bayonne (mentre la lettera di Limoges è I). Si tratta del primo tipo di scudo di questo Re: nel 1814, infatti, il Conte di Provenza, Luigi Stanislao Saverio,fratello del decapitato Luigi XVI, salì al trono con il nome di Luigi XVIII (Luigi XVII, figlio di Luigi XVI, de facto non regnò mai). Sul controno è impressa la scritta "DOMINE SALVUM FAC REGEM". La seconda tipologia, più comune, inizierà nel 1816, dopo i Cento Giorni e l'esilio del Re a Gand.2 punti
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Giusto a titolo di paragone (il modo migliore da cui tutti possiamo imparare), posto un esemplare dello stesso anno, variante R intermedia che stimo in migliore di Spl, con patina naturale molto tenue e delicata, che, a mio parere, dona sempre una marcia in più sull'appeal finale della moneta2 punti
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Tu le tieni per te........anche senza che ci sia l'impossibilità tecnica per venderle dovuta a simboli di riconoscimento.......magari, anzi....senza magari....per tanti altri con un livello morale un po' più basso, la questione non è altrettanto ovvia.......quindi, per evitare , o almeno limitare, certi comportamenti ....deleteri ....direi che una marcatura obbligatoria a monte delle riproduzioni realizzate come tali e come tali commercializzate, sarebbe d'uopo.......per chi le commercia senza secondi scopi non cambia nulla, così come per chi le compra consapevolmente...a meno che, invece, non diano fastidio proprio a chi dichiara di averle comprate consapevolmente e di farne uso consapevole.....visto che gli renderebbe difficile cambiare idea.....Sai, per parafrasare un grande, a pensare male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca....quindi chi è così manifestamente contrario alla marcatura, fa venire in mente che lo faccia per suo tornaconto......pensa un po'..... P.s. Bastano i puntini o ne vuoi ancora, caro il mio giudice di personalità ? Ari P.s. Se invece di chiudere dopo il primo intervento e relative risposte ricevute , non cominciavi proprio era ancora meglio.....2 punti
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Manzoni fa dire a Renzo Tramaglino qualcosa di meglio: la Patria e' dove "si sta" bene. Oggi ho comprato la Grammatica della Treccani. Ho chiesto al libraio quante copie aveva venduto : DUE. È parliamo di patria ? Discutono a favore o contro "LO" jus sanguinis. Non faccio questione di politica, ma di lingua italiana . Sia chi è a favore sia chi è contro dice: LO JUS. Chi è a difesa della cultura italiana, chi a favore dell'apertura tipica della cultura italiana. Ma Il "j" e' una semiconsonante approssimante palatale, e' per questo motivo che Juventus diventa gioventù, che justum diventa giusto, che julius diventa Giulio. Si dice IL JUS, in italiano. È parliamo di patria? Ma la maggioranza parla in italiano come un olandese.2 punti
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Anche io sono di ritorno dal convegno: partecipazione modesta di commercianti; affluenza limitata di pubblico anche per una giornata assolutamente inclemente. Certamente noi anziani abbiamo un ricordo di manifestazioni più ampie e più partecipate. Ma, a latere del convegno commerciale, il Circolo Mediceo ha organizzato una manifestazione e riconoscenza per il Presidente scomparso, che ha fatto dono di una collezione di medaglie al Museo archeologico (sic!) della città. E così vi è stato uno splendido intervento del Prof. Catalli (Soprintendenza Beni Culturali), per ringraziamento, per sostenere l'importanza e il bisogno della collaborazione tra pubblico e privato e per testimoniare la valenza cuturale del collezionismo. A seguire una bella conferenza del Dott. Garganelli con una sintetica storia della medaglia dal Rinascimento all'epoca moderna ed, in particolare, con un omaggio all'arte di Egidio Boninsegna, incisore di tante medaglie da fine 1800 al 1950 (molto belle nel settore che colleziono alcune emissioni per Leone XIII, Pio X, Pio XI e anche per l'anno Santo 1950) e di monete (la più celebre, certamente, la emissione della "Aratrice"). Allora, si ritorna a casa appagati per qualche conoscenza aggiuntiva, per un contatto che dà significato alla tua passione. Le aste, internet sono ovviamente ormai dominanti per l'aspetto commerciale, ma non sufficienti per la formazione del collezionista, che ha necessità dello scambio di idee e di contributi di studiosi.2 punti
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@@Legio II Italica qui siamo su un forum....se non sei interessato ad avere contraddittori,ma solo ad i tuoi monologhi.....tra l'altro spesso sterili.....puoi anche evitare di intervenire.... sei giovane qui sul forum....vatti a rileggere qualche vecchia discussione in proposito....se vuoi che qualcuno continui a starti a sentire.... :nea:2 punti
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Il Circolo Filatelico Numismatico Cremonese organizza tutti gli anni una manifestazione per il collezionismo nella città di Cremona. La manifestazione, che si svolge il secondo fine settimana di marzo, raduna commercianti e privati venditori per scambi, vendite acquisti di materiale filatelico, numismatico, catofilia, tessere telefoniche, libri ed alto materiale. Le manifestazioni si svolgono presso la palestra spettacolo di via Postumia a Cremona. Il convegno aperto al pubblico con ingresso libero il secondo Sabato di marzo (8 marzo) dalle ore 9:00 alle 18:00 e la seconda Domenica marzo dalle ore 9:00 alle 13:00 Nella giornata di sabato è presente un ufficio postale distaccato con annullo speciale a tema. Il circolo filatelico realizzaerà una cartolina speciale inerente il tema e in particolari occasioni una piccola mostra nel locale del convegno. Per informazioni: Segreteria Casella Postale 133 – Cremona - Telefono/Fax 0372.461881 Tratto da: http://cfncremona.wordpress.com/giornata-filatelica-numismatica-cremonese/ Simone :)1 punto
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bah...all'inizio voleva un bb/spl...poi un qfdc....infine dici che se la perizia è spl+ ti va già bene :D tutto si riduce alla cifra spesa...se hai speso il giusto e ti soddisfa tienila...chiaramente non è ne spl+ ne qfdc a mio parere...nell'analisi della moneta son d'accordo con fabrizio. se l'hai pagata per tale un po te la sei cercata :) ma sei ancora in tempo per rimediare....qua non siamo periti quindi fatti dare un parere da un professionista DE VISU e poi trai le conclusioni. marco1 punto
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non fraintendermi...ti invidio..io me la sogno una monetacosì ... :hi: :hi: :hi: :hi: :hi: :hi: solo che..io ci sarei rimasto malino al posto tuo..non so l'entità dell'esborso e lungi da me lo svilire una così bella moneta...ho postato anche io una moneta scartavetrata poco tempo fa...ma...qua parliamo di somme importanti...non mi cogliere male...la foto del venditore non rispecchia assolutamente la moneta...1 punto
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Dovrebbe essere il RIC VII 150 di Heraclea, CONSTANTI - NVSMAXAVG, GLOR - IAEXER - CITVS, due soldati e uno stendardo.1 punto
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Colgo l’occasione di questa nuova discussione per annunciare che si sta completando la stampa dell’interessante volume dedicato alla memoria del compianto Roberto Russo di Numismatica Ars Classica. Questo volume è infatti intitolato “Essays in Honor of Roberto Russo” e raccoglie una serie di articoli scritti in suo onore da vari studiosi, compreso il sottoscritto, che hanno avuto il piacere di conoscerlo e di apprezzare la sua grande competenza. Anticipo qui il suo indice: Questo volume dovrebbe essere messo in vendita e distribuito dalla NAC verso questa primavera. Particolarmente importanti sono i contributi sulle monete romane repubblicane (la grande passione di Roberto Russo). Ovviamente si riparlerà del volume in appropriata sede delle novità bibliografiche quando sarà resa nota la sua disponibilità. In questa sede lo spunto è fornito dall’interessante studio di John Morcom, che sta portando avanti l’impegnativa nuova edizione di Historia Numorum dedicata alla Sicilia. Naturalmente ha dovuto esaminare e talvolta correggere le numerose emissioni siciliane. Inutile dire che la sua opera è molto attesa, ma ancora non si sa quando sarà disponibile. In ogni caso sembra sarà più curata dell’edizione di Rutter dedicata all’Italia (che comunque resta molto utile). Morcom ha fra l’altro esaminato due emissioni d’oro, in passato generalmente attribuite a Panormos, per la presenza del monogramma ∏A. Quando nel 2002 scrissi la monografia dedicata a Tauromenion, feci le seguenti schede (anche se per la verità avevo alcuni dubbi), attribuendo le due emissioni a Tauromenion (come anche, pedissequamente, il Buceti alcuni anni dopo): A causa del particolare peso e in assenza di dati di rinvenimento, avevo ipotizzato una cronologia risalente alla seconda guerra punica. Invece il Morcom, prendendo spunto anche da un altro esemplare di Campana 19 presente nella collezione Dewing (classificato da Mildenberg e Hurter), contesta la mia attribuzione e sostiene più corretta l’attribuzione a Tarentum. In particolare il Campana 19 (qui sotto l'immagine da ANS SNG 576, g. 0,54, attribuito a Panormos): con peso intorno a 0,53 grammi, sarebbe più esattamente 1/16 di statere tarantino e risalente invece intorno al 280 a.C. Il Campana 20 (qui sotto l'immagine da ANS SNG 577, g. 0,36, sempre attribuito a Panormos): sarebbe piuttosto 1/24 di statere tarentino, sempre del 280 a.C. In quell’epoca a Tarentum si ebbe una fioritura di vari rari frazionali in oro (H.N. 986-992), alcuni dei quali recano i tipi testa di Atena/Civetta. Un multiplo, pari a 1/8 di statere (g. 1,07), H.N. 988, è stato recentemente venduto dalla NAC: Un altro 1/16 statere di Tarentum, il rarissimo H.N. 991 (sembra un unicum e un po’ malridotto, sempre con testa di Atena/Civetta) è presente su ANS per quella zecca (al n. 1045. g. 0,53): Sinceramente l’ipotesi di Morcom sembra più corretta e suggerisco di tenere presenti le due emissioni d’oro con il monogramma ∏A come facenti parte della monetazione di Tarentum (magari da parte di D’Andrea e Tafuri per il prossimo volume dedicato a questa zecca). Questo particolare monogramma non sembra attestato a Tarentum, che però ha usato alcuni monogrammi (come NK). Le sorprese non finiscono mai e non ho nulla da obiettare se qualcuno fornisce una ipotesi migliore della mia. Non so se queste monete d’oro siano mai state rinvenute in Sicilia, ma non credo…. Qualche osservazione?1 punto
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Simonluca Perfetto, Il commercio dell'olio attraverso la via portuale della Pescara spagnola (1554-1557), Pescara, Fondazione delle Genti d'Abruzzo, 2014. 90 pp. - f.to 17 x 24 Note di Giulio De Collibus Opera realizzata con il contributo di Cooerativa CAPO - Pianella (www.oliocapo.it) Abstract Annose e ricorrenti ricerche tra i documenti dell’Archivo General de Simancas hanno permesso all’autore di scoprire un inedito carteggio, sinora neanche inventariato, sul porto cinquecentesco di Pescara. Contrariamente a quanto sostenuto da numerosi storici ed archeologi che l’hanno registrata come una zona malarica e in decadenza, l’area portuale pescarese è risultata molto viva ed attiva nei commerci. L’autore dunque, dopo aver ricostruito i lineamenti istituzionali delle portulanie regnicole e segnatamente quelli del porto di Pescara, documenta tutto il commercio dell’olio ivi svoltosi nel triennio '1554-1557'. Egli riporta tutti i nomi dei mercanti e dei barcaioli in relazione alla loro provenienza geografica, mettendo a confronto l’attività portuale locale con quella degli altri porti del Regno. Non mancano alcune note sulla caricatoria di Francavilla. Viene altresì documentato l’appalto sull’olio transitante in questi due porti, concesso ai grandi banchieri Lercaro et Spinola, operazione economica che correla il porto di Pescara direttamente agli affari della Corte. Nota: poco materiale per i Numismatici, soltanto le foto di un ducato e di un carlino battuti a Napoli, aventi il mero scopo di meglio qualificare le unità monetarie con le quali si pagavano i carichi d'olio. Il valore aggiunto per il numismatico risiede nell'analisi delle istituzioni portuali, le quali, come a breve vedremo in altre pubblicazioni in stampa, hanno un ruolo fondamentale rispetto alla circolazione della moneta. caricare immagini1 punto
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Non ho fatto altro che rimarcare quanto affermato da te, senza essere polemico, quindi la precisazione permalosa era fuori luogo. La numismatica è ausiliaria, anzi una preziosa ancella della storia, e ciò non è affermato da un mero collezionista ma uno che ha insegnato storia per 35 anni, anche attraverso le monete.1 punto
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Effettivamente, oltre alle limitazioni di tipo economico, uno dei possibili fattori di rischio è quello legato alla eventuale decrescita del numero dei collezionisti. E qui le analisi si possono aprire a ventaglio, perchè i fattori in gioco sono molti e diversi, e pure non necessariamente legati al collezionismo in generale o alla crisi economica, ma appartengono più alla sociologia che alla numismatica. La nostra è, purtroppo, una società sempre più liquida, superficiale, radicata pesantemente nel contingente e sradicata dalla tradizione storica. La storia stessa è percepita (se percepita) come qualcosa "che fu'" e che non ha relazioni col presente, qualcosa che sta sui libri, per chi avesse voglia di leggerli. Il concetto di bellezza, poi, che non riguarda ovviamente solo il lato puramente estetico ma include tutti quegli aspetti che (con riferimento ad un'opera) ne esaltano il valore oggettivo, sta diventanto sempre più evanescente, anche sulla scorta dell'azione di destrutturazione/distruzione portata avanti da un certo pensiero contemporaneo. Per cui alla fine si collezionano più volentieri tappi di bottiglia, o gadgets di improbabile valore, piuttosto che l'ultimo ritrovato di chi gli interessi dei più li crea a tavolino. Soluzione ? Tenere sempre alto il livello di attenzione sull'importanza del patrimonio numismatico STORICO (non quello prodotto oggigiorno solo per ragioni commerciali, che di storia ....) ed attenta opera di valorizzazione dello stesso. Ognuno faccia il poco che può, con gli amici ed i conoscenti. Le istituzioni ufficiali faranno (si spera) il loro. E questo è un discorso che vale per tutti gli ambiti del collezionismo d'arte. Non solo per difenderne il valore commerciale, ma specialmente per tutelarne il valore e la memoria storica... a beneficio dei posteri. Mi pare che questo si faccia in modo egregio nell'ambito di questo forum. Il nostro grazie ai suoi organizzatori.1 punto
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sono io quello dei puntini.....meno male che ti sei lamentato dell'altrui linguaggio poco ubano,secondo me ti stai incartando da solo in questa discussione. fai tranquillamente nomi e cognomi visto ,tra l'altro ,che non ho nessun problema a renderlo pubblico....da dove evinceresti la mia scarsa personalita'? .....ho 43 anni non so quanti ne hai te.....ma non mi interessa.non e' certo l'eta a fare di una persona un vero uomo. nella mia vita ho conosciuto splendidi ventenni e ottusi sessantenni....non mi hai convinto. sono curioso,vediamo come sei arrivato alle tue certezze.................................................................................................. :mega_shok: ribadisco,pensa bene a quello che scrivi che ti stai incartando da solo. :pardon:1 punto
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Gazzetta: diam. mm. 17,5/19 – gr. 1,09/1,71 – mistura D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e nella la città; ai lati S T (San Trifone); un cerchio di perline delimita il campo della legenda, che recita: COMITAS CATARI; R/ S. Marco in piedi posto di prospetto; con la mano destra benedice e con la sinistra tiene il Vangelo; ai due lati le iniziali del Conte Rettore Provveditore; sotto un scudetto bandato; nel giro S MARCVS VENETVS Soldo: diam. mm. 20/21 gr. 1,63/1,90 mistura D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e nella la città; ai lati S T (San Trifone); un cerchio di perline delimita il campo della legenda, che recita: COMITAS CATARI; R/ S. Marco in piedi posto di prospetto; con la mano destra benedice e con la sinistra tiene il Vangelo; nell'esergo le iniziali del Conte Rettore Provveditore ZM (Zorzi Morosini) e relativo scudo bandato; nel giro S MARCVS VENETVS Mezzo soldo: diam. mm. 20/21 gr. 1,63/1,90 mistura D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e nella sinistra la città; ai lati S T (San Trifone); un cerchio di perline delimita il campo della legenda, che recita: COMITAS CATARI; R/ S. Marco in piedi posto di prospetto; con la mano destra benedice e con la sinistra tiene il Vangelo; nell'esergo le iniziali del Conte Rettore Provveditore ZM (Zorzi Morosini) e relativo scudo bandato; nel giro S MARCVS VENETVS Follaro: che non riporta alcuna sigla riconducibile al Conte Rettore Provveditore e che ha queste caratteristiche: diam. mm. 18,19 – gr. 0,97/1,81 – rame D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; nel giro: SANTVS TRIFON R/ Leone in soldo; in cerchio di perline S MARCVS VENETV Follaro: che riporta la sigla riconducibile al Conte Rettore Provveditore e che ha queste caratteristiche: diam. mm. 18,19 – gr. 0,97/1,81 – rame D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; ai lati le iniziali del Conte Rettore Provveditore; nel giro: S TRIFON CATARI R/ Leone in soldo; in cerchio di perline S MARCVS VENETV oppure D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; ai lati le iniziali del Conte Rettore Provveditore; nel giro: S TRIFON CATARI R/ Leone in soldo all'interno di un quadrato accantonato su tre lati da S M V ; in primo piano sul lato di base, lo stemma del Conte Rettore Provveditore continua... saluti luciano alcuni tipi di follari:1 punto
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Purtroppo in una discussione del forum capita spesso di semplificare troppo l'argomento e che in fondo quasi tutti gli utenti che hanno espresso la loro opinione hanno un fondo di ragione. Il vero nocciolo della questione, molto vecchia, è quello della riproduzione di una moneta antica e della sua commercializzazione. Nessuno può vietare, in teoria, che qualcuno voglia riprodurre una moneta antica, anche rarissima, e di venderla come copia (e non come un falso spacciato per moneta autentica, che è tutto un altro paio di maniche), purché sia riconoscibile appunto come copia. E qui casca l'asino. Con quali criteri puoi definire come una "copia moderna" facilmente distinguibile da una moneta originale? Il problema non è solo morale, ma pratico e anche con una rilevanza giudiziaria. Io posso creare e vendere una moneta come copia (come ha fatto questo bulgaro) e il prezzo può anche essere stabilito dal mercato, a valori contenuti, anche se esiste sempre il rischio che ci possa essere qualche speculazione (ad esempio già una cifra di 100 - 200 euro per una modesta copia diventa esagerata e a scapito del compratore). Ma la copia deve essere SEMPRE riconoscibile e non basta che sia necessaria l'esperienza di un buon collezionista per riconoscerla. Prendiamo l'esempio del denario di Labieno, in vendita come copia a circa 50 euro (quando il denario autentico vale svariate migliaia di euro). E' in argento e del peso simili alla moneta autentica (non come i famigerati gettoni di Plasmon, abbsatanza ridicoli ma che continuano a confondere chi ignora la materia e che continua a scrivere al forum, magari nella segreta speranza di avere un tesoro nel cassetto del nonno). Solo i dettagli stilistici permettono di riconoscerlo come una banale copia, ma serve appunto un esperto. Il venditore è garantito dal fatto che vende una copia dichiarandola come tale, e quindi l'acquirente ne è consapevole e sono cazzi suoi se vuole spendere 50 euro per avere un ogegtto di NESSUN valore commerciale. Ma è intuibile che restiamo fuori dai canoni della seria numismatica e mi lasciate dire che simili monete non servono a niente, nemmeno per riempire eventuali lacune della propria collezione, stante la nota difficoltà di reperire un pezzo originale. Qui c'è un messaggio errato per la numismatica. Ma resta il problema che questa copia, una volta venduta e conservata dal collezionista che l'ha voluta, resta in circolazione ed esiste troppo facilmente il rischio o la tentazione di carpire la buona fede di un altro collezionista, magari più provveduto….. Al limite si speculerà con poche decine di euro, ma siamo completamente fuori dalla serietà. Quindi resta il problema su cosa fare di queste "copie", che stanno sempre più infestando e disturbando il collezionismo privato,a anche col rischio di fare disamorare un genuino collezionista che voglia capire le sue monete. L'unico modo è di marchiare in modo sufficientemente indelebile, a scanso di equivoci. Ecco perché, pur riconoscendo che ci sarà sempre chi voglia riprodurre le monete, non posso nutrire alcuna stima per questi personaggi, anche quando agiscono legalmente e alla luce del sole.1 punto
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Ha dei rilievi ottimi, tanti problemi al bordo. Lavata di sicuro.... E' palese che l'esemplare di "il Numismatico" non abbia nulla a che vedere con la moneta oggetto della discussione. C'è almeno un punto e e mezzo di differenza. Senza parlare della patina che ha...un piccolo capolavoro!!1 punto
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Al di là delle facili ironie sulla nostra disastrata situazione normativa, a me interessava di capire meglio il contesto storico di tale ritrovamento. A parte che a trovarlo è stata una coppia di coniugi, non identificati e indicati con i generici nomi di John e Mary, all'interno di un ranch di loro proprietà e sotto un albero. Il loro anonimato è dovuto al fatto che non vogliono (ed è comprensibile) che la loro proprietà venga invasa dai metaldetectoristi. Sono 1427 monete d'oro, per la grandissima parte costituita da monete di 20 $ (e da una cinquantina di 10 $ e quattro esemplari di 5 $) con anno compreso tra 1847 e 1894. In mezzo c'era un esemplare del rarissimo 1866-S No Motto Double Eagle, del valore stimato, da solo, di circa 1 milione di dollari. Tutto il materiale è stato periziato dalla ditta Kagin's Inc, di Tiburon, specializzata soprattutto in monere USA, che ha stimato il tutto a circa 10 milioni di dollari. Il ripostiglio è stato ufficialmente denominato come "Saddle Ridge Hoard" e uno dei massimi mai trovati in USA. http://en.wikipedia.org/wiki/Saddle_Ridge_Hoard Ovviamente, per la legge USA, il materiale resta di proprietà dei ritrovatori e si parla di una graduale vendita di parte delle monete attraverso Amazon.com (???!!!). L'articolo postato all'inizio della discussione accenna giustamente che nella zona, grosso modo fino alla fine della guerra civile, era illegale detenere la cartamoneta, per cui gli abitanti usavano praticamente solo monete metalliche, in oro e argento (come si può capire anche seguendo buoni flm western). La zona del ritrovamento in ogni caso è strettamente legata alla zona dove partì la famosa "corsa dell'oro", poco a nord di Sacramento, per cui è possibile che il tesoro fosse appartenuto a un possidente terriero, che preferiva nascondere i suoi risparmi sottoterra nella sua tenuta. Su internet, tra le righe, ho notato un dettaglio, trascurato dai più: ossia che i vari contenitori che contenevano le monete d'oro erano situati a profondità diverse. Quindi esiste il forte sospetto che l'interramento dei contenitori non fosse stato effettuato nello stesso momento, ma a varie riprese. Ovviamente il proprietario originale doveva essere morto senza potere ricuperare o rivelare il suo malloppo….1 punto
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Dalle immagini mi sembra che sia decisamente migliore dello SPL, bella la patina.1 punto
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Senza tanta ipocrisia,se trovassi 1400 marenghi umbertini ,col piffero che lo dico a qualcuno...specialmente alle autorità. ...e dato che non son monete per cui si chiede la lecita provenienza le mando a fondere tutte :D date rare escluse si intende :D Cmq io farei il monumento al cane...come minimo. marco1 punto
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A quanto ha chiuso l'asta? Lo Spl ci dovrebbe stare senza problemi, dalla foto un po "sparata" non si percepisce il lustro, che potrebbe fare la differenza. I colpetti non sono molto pronunciati a mio parere, e potrebbero essere anche difetti del bordo del tondello avvenuti in fase di coniazione con la ghiera per gli incusi, bisognerebbe vedere moneta alla mano. Peccato sia stata lavata, occhio ai campi quando ce l'avrà in mano, per eventuali segni1 punto
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Cancellate tutte le altre, che erano senza risposte, continuiamo qui ;) petronius :)1 punto
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A bè, in Egitto nell'Ottocento non era infrequente bruciare le mummie nella caldaia dei treni a vapore come combustibile, a volte più facili da reperirsi che non legna o carbone... Ai giorni nostri si seppelliscono vagoni di scorie tossiche sotto i campi inquinando per secoli le falde acquifere e la terra. Comportamenti che mutano secondo i tempi (o tempora o mores), ma sempre aberranti e talvolta suicida.1 punto
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Il foro in questo caso penalizza parzialmente (se non ci fosse sarebbe meglio che discorsi !), personalmente spesso mi sono fatto attrarre da una moneta sebbene fosse bucata. Tu che hai in mano l'esemplare cosa c'è al rovescio in corrispondenza della T di VIRT? Grazie.1 punto
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Con la sua fede ? Un ufficio commerciale ? Mi pare fuori luogo, oltre che utopico, scusa la franchezza... Riguardo la signora con accento straniera, che è sicuramente di lingua germanica, non so se austriaca, svizzera o tedesca, io ho parlato con lei in svariate occasioni e ho trovato sempre enorme disponibilità e cortesia. Che poi non deroghi dipende sempre da quali regole intendi...1 punto
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Grazie per la spiegazione... filosofica... Effettivamente senza aiuto avrei faticato a comprenderla... ;)1 punto
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Salve a tutti, credo si tratti di un bronzo provinciale, sono importanti i dati ponderali che nella richiesta mancano. Emessa in Macedonia dalla città di Philippi in epoca augustea. D/ Vic Avg - la Vittoria a sx su globo, tiene una corona e una palma. R/ Cohor Prae Phil - tre stendardi militari Bibliografia RPC I 1651 - SNG Copenhagen 305 Marcus Didius1 punto
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Si intendeva, nella discussione, credo, la "classe media dei collezionisti". Con questo si poneva correttamente in luce che coloro che potevano investire diciamo 2.000 euro all'anno nella loro passione ora in molti casi non possono piu', mentre chi ne poteva investire 20 o 50mila in molti casi può ancora farlo in assoluta tranquillità. Specchio fedele dei tempi: restando nell'ambito del Re numismatico il 100 lire 1937 veleggia sicuro verso i cinquantamila euro mentre le lire comuni in modesta conservazione anche in argento soffrono e non si riescono a vendere.1 punto
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Uno già c'e nella mia collezione, anche se non proprio dei Savoia. Luigi XIII il giusto. Gettone 1632, seguito dell'emissione per la pace di Cherasco,che chiuse la seconda guerra del Monferrato (aprile 1631,tra Vittorio Amedeo I di Savoia, Luigi XIII e Ferdinando III. D/ Ludvicus XIII francorum et nave rex Due stemmi coronati R/ Fugat opportune Il re a cavallo che scaccia il nemico dalla città In basso sotto la retta 1632. GR. 5,41 Diam. 27,3 mm. Riferimenti: F. 12175 Chiedo scusa ma per la foto bisogna aspettare domani Daniele.1 punto
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contribuisco umilmente con la mia bolla con pergamena (ancora allegata) di Francesco Erizzo per far vedere come si presentavano le bolle nella loro destinazione originaria. Ciao, Luigi1 punto
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ovviamente non si può essere tutti d'accordo... ma mantengo la mia posizione (ovviamente.. :pardon: ) per diversi motivi... una moneta risulta censita sotto Filiberto I già con quel motto, il Marini considerava il fatto che già Amedeo IX considerasse ed usasse quel salmo, lo stile non è poi così differente dal quarto di terzo tipo di Filiberto I, ho seri dubbi che dopo tutti i problemi che Filippo ha avuto per salire sul trono ducale accettasse una moneta ibrida col nome del suo predecessore (anzi avversario perché in teoria il suo predecessore era stato il figlio di Carlo I ), tutti questi cambiamenti si sono avvicendati in più o meno un trentennio, periodo alquanto breve numismaticamente .... Comunque sono molto contento di fare questa discussione, anzi se riusciamo a discutere di un punto alla volta potremmo confrontarci sulle nostre idee divergenti....1 punto
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Ciao Ci sono infinite varianti per questi tipi di monete, vi sono quelle con la A finale di "CREMONA " chiusa, semi chiusa, e aperta, poi ci sonovarianti in cui al rivescio ( dove vi è il monogramma pri) a volte manca un cuneo, credo che fare una ricerca approfondita potrebbe essere interessante, potresti dirmi il peso? Stefano1 punto
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e' piu' affascinante comprare con il commerciante, ti racconta la storia della moneta. il commerciante con il tempo diventa tuo amico , curatore della tua collezione e ti consiglia come andare Avanti ..... il commerciante ti trova delle monete che in asta non passeranno mai e che sono fresche...... comprare in un'asta ha il suo fascino, l'adrenalina nei momenti clou e' al massimo .... una volta comprata ti tocca a te effettuare tutte le ricerche per incontrare il pedigree de la moneta .............. questa e' la mia esperienza ..... un collezionista non compra le monete guardando all'affare , le compra perche' gli piaciono ed e' un appassionato della storia e della numismatica.... 80% dei collezionisti pensano all'affare peche' rivendono le loro collezioni in meno di 5-10 anni...... un periodo molto breve per studiarle..... le grandi collezioni si fanno con la pazienza e senza pensare se si e' fatto l'affare o meno.1 punto
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Infatti.... io ho trovato (un anno fà) in circolazione l' Euro Austria 20031 punto
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