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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/02/14 in tutte le aree
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Ciao. "perfetto. Io sto bene dove la gente si ferma al semaforo rosso, dove se rubi sei considerato un ladro e non ti chiamano per riempire le discoteche, dove la gente entra dall'entrata ed esce dall'uscita....". Ne deduco che l'Italia non sia esattamente il Tuo Paese ideale. ?... Sentirsi europei non costa nulla.....compartarsi da europei è invece molto più impegnativo. Ma d'altronde che si pretende da questo Paese.......che sarà anche al secondo posto in Europa per l'esportazione ma che ha una metà circa del suo territorio nel più arretrato sottosviluppo, con un indice di abbandono scolastico fra i più preoccupanti in Europa (peggio di noi solo malta, la Spagna ed il Portogallo), con una corruzione da repubblica sudamericana delle banane....... Ma ci rendiamo conto che una gran parte degli italiani non sa neppure che cosa sia la U.E.,....e questo al netto degli indipendentismi più o meno autentici....mi riferisco solo alla conoscenza dell'Istituzione europea. Quello che interessa alla gente ed è utile è l'unione doganale fra i Paesi della U.E. ed il diritto di stabilimento riconosciuto ai cittadini dei Paesi membri. E qui dovevano, per il momento, fermarsi, in attesa che le singole nazioni raggiungessero degli standard omogenei, non solo sul piano del rapporto pil/debito pubblico, ma anche e sopratutto sul piano sociale. D'altronde la U.E. altro non è che l'evoluzione della CECA, un'unione doganale per il libero scambio del carbone e dell'acciaio, poi divenuta CEE, cioè un comunità economica e infine, solo di recente quello che è. Quindi i suoi presupposti non erano certamente "politici" ma puramente economici. E questo 'vizio genetico" è ben evidente anche oggi laddove si vuol far credere alla gente che il problema sia la mancanza del 'sentimento europeista' (che è un falso problema che non interessa veramente nessuno) per nascondere ben altre magagne sostanziali, da ricercarsi nell'inadeguatezza dei fondamentali di molti Paesi che compongono l'unione. Comunque ormai è troppo tardi per cambiare il corso degli eventi europei....euro compreso. Noi continueremo a fare le nostre brave figure di m...da e a riportare le solite condanne per le nostre scadenti istituzioni e per l'arretratezza della nostra mentalità. Forse fra un secolo riusciremo anche noi a metterci al passo degli altri, riusciremo a riciclare la spazzatura anziché sotterrarla nelle campagne, manderemo in galera i condannati anziché promuoverli a capipopolo.....insomma, forse riusciremo a fare anche noi quello che altri Paesi (loro si "autenticamente europei") fanno già da 50 anni. Saluti. M.5 punti
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Sangue... quale sangue..? Quello dei Romani, o dei Goti, o forse quello dei Greci, o degli Etruschi... o quello dei Normanni, o quello degli Spagnoli, o dei Francesi... o, aspetta, quello dei Longobardi... o quello dei Celti... o quello degli Austriaci... o quello degli Italiani... ? Arka4 punti
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Quanto prima verrà caricato il nuovo aggiornamento di Febbraio 2014 C'è poi una novita nella gestione del file: da oggi non siamo più in 4 ma in 5 ad occuparcene al sottoscritto, a Ciccio86, derek83 e @ndy92 si è aggiunto..................................... .Pino. :clapping: :clapping: :clapping: A cui diamo il Benvenuto ! :good: :good: :good:3 punti
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Il tema vero - a mio modesto parere - è che stiamo vivendo qualcosa che assomiglia molto a una trasformazione epocale e non a una crisi congiunturale come accaduto in passato. E come immediata conseguenza ne deriva l'estrema difficoltà di prevedere il futuro perché non possiamo ricorrere a similitudini già vissute. Pensare infine che per qualche imperscrutabile ragione la numismatica ne fosse indenne era pura utopia3 punti
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Salve a tutti, sono sempre stato appassionato di filatelia classica (1840-1900), e un settore di questa, i falsi d'epoca, mi ha sempre affascinato, anche perchè, come in numismatica e in qualsiasi settore del collezionismo, per riconoscere gli esemplari autentici è fondamentale riconoscere quelli falsi. Volevo farvi vedere questo 4 rappen svizzero, l'originale fa parte dell'emissione del 1843, sarebbe quotato attorno ai 17.000 euro a scendere a seconda delle condizioni. Le differenze con l'originale sono più d'una, la più evidente è la forma del numero 4, ma la particolarità è che riporta la dicitura "Cantonal Taxe" al posto della corretta "Local Taxe" risultando così una specie di ibrido. L'annullo "rosetta di Zurigo" è credibile e potrebbe essere autentico, quindi è difficile dire se questo esemplare sia stato fatto per frodare i collezionisti oppure le poste svizzere, il collezionismo filatelico ha cominciato a diffondersi attorno al 1860. Questo falso è citato nei libri di Robert Brisco Earée "Album weeds, how to detect forged stamps, 1882" come il 13° tipo di falso del 4 rappen, con linee 3.16.2 X 0.17.0, e due punti dopo la H di Zurich; non riporta però l'errata dicitura "Cantonal", suppongo quindi che si tratti di una variante del 13° falso. p.s. Per chi si chiedesse il significato di "3.16.2 X 0.17.0" bisogna contare le linee che compongono la griglia dello sfondo, dall'angolo in alto a sx a quello in basso a dx, e dall'alto a dx al basso a sx: 3 linee, 16 gruppi da 4 linee, 2 linee - nessuna linea, 17 gruppi da 4, nessuna linea. p.p.s. ne ho altri che posterò pian piano, se qualcuno avesse qualche esemplare da far vedere, ben venga :) Questa è di un anno fa http://www.lamoneta.it/topic/85052-3-lire-sardegna-1861-rame/2 punti
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Un altro gioiello della mia collezione,un denaro di Amedeo III di Savoia. D/ AMEAMEDEUS R/ SEVEVITAS2 punti
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Buona domenica (uggiosa dalle mie parti) a tutti. Il rame borbonico ormai si è impossessato della mia anima...cosa ne pensate di questo pezzo? in mano ha un buon giro di lustro..il rovescio credo sia meglio del dritto. voi che dite? grazie a tutti per le osservazioni e i pareri sulla conservazione. un saluto a tutta la sezione, marco2 punti
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Buona sera. Chiudo momentaneamente il concorso. attendo @Erdrückt per la lista dei finalisti. Partiremo con un nuovo sondaggio, per decretare la più bella. P.s: perdonatemi, se non ho seguito come si deve il concorso, ma ploblemi personali hanno occupato il mio tempo.2 punti
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"E questo dimostra come anche i dati siano discutibili ed interpretabili. Sono sicuro di avere letto la classifica che ho citato. Mi pare sull'atlante geopolitico Treccani del 2013, ma non ci potrei giurare perchè è ancora negli scatoloni del trasloco :( Se, poi, siano veri o falsi, interpretati o rigirato, non lo so (quando recupererò il dato, potrò essere più preciso, mi spiace)"" Non c'è problema....attendo di leggere i "Tuoi" dati e la Tua fonte... :pleasantry: "Detto questo si capisce come l'UE, o meglio il processo d'integrazione, non possa per sua stessa natura rimanere fermo ad una semplice unione doganale con libertà di circolazione che aspetta l'anno del mai per andare avanti,..." Francamente a me invece sfugge l'utilità di una struttura politica sovranazionale, che continua a sovrapporsi ai parlamenti nazionali, creando confusione, imposizioni incomprensibili ai più ed ulteriore caos normativo. Non vedo per quale motivo l'integrazione europea non potesse limitarsi, almeno fino al raggiungimento di un equilibrio accettabile fra i Paesi membri, ad aspetti puramenti economici, quali quello di un area di libero scambio delle merci e delle persone. Non ci vedo nulla di così scandaloso nell'impostare un processo di lenta integrazione europea fondandolo innanzitutto su temi squisitamente economici. Si è invece voluto "strafare" ed oggi siamo al punto di ipotizzare una U.E. divisa in due; da una parte i Paesi "forti" e dall'altra quelli "deboli" ovvero a prospettare condizioni di vantaggio per chi, dimostrando si voler "riformare" il sistema nazionale, potrebbe spuntare qualche "deroga" rispetto alle rigide politiche di bilancio imposte agli Stati aderenti. Un modo singolare di "integrarsi"; Paesi considerati di serie A e Paesi ritenuti di serie B che convivono all'interno di uno stesso "contenitore" sovranazionale. Il discorso della U.E. in funzione "pacifista" o pacificatoria" di annose tensioni fra le nazioni europee mi sembra poi un argomento abbastanza pretestuoso. Anzi, semmai sono state alcune politiche imposte dalla U.E. ai Governi nazionali ad alimentare disordini potenzialmente suscettibili di provocare gravi tensioni sociali (vedi Grecia...). Comunque, ad di là di questi nostri estemporanei pareri, che naturalmente lasciano il tempo che trovano, si dovrebbe capire qual'è l'effettivo consenso al progetto europeista dei popoli (quindi non solo del popolo italiano) che abitano questa macroregione. E' chiaro che l'evoluzione ed il successo del progetto è direttamente proporzionale al consenso che lo stesso otterrà. Non si tratta di stare alla finestra....si tratta di tenere conto delle effettive aspirazioni dei popoli e non delle ambizioni dei politicanti di turno.. Saluti. M.2 punti
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Beh, finora ci sono stati 30 votanti, un numero in linea con gli altri sondaggi di cartamoneta che si sono svolti e si stanno svolgendo in queste settimane. Per essere una prima edizione, considerando che l'argomento attira molto meno interesse delle monete metalliche, io credo si debba essere soddisfatti oo) petronius :)2 punti
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Sicuramente al 100%. avendone la possibilità forse le prenderei meno lisce e meno incrostate, ma pur sempre con un'anima ed una personalità propria, quella appunto di aver circolato tra la gente, erano state coniate per questo specifico utilizzo. Se hai anche letto l'introduzione alla galleria intendi cosa voglio dire :)2 punti
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Vorrei dire a Stefano che la sua medaglia è sempre stata ritenuta tra le più belle del Rinascimento. Certo ci sono i grandi moduli fusi, che fanno parte di altra tradizione, ma nel piccolo cerchio coniato poche medaglie hanno simile raffinatezza di impostazione ed esecuzione. Ciò è tanto vero che in passato si sostenne una attribuzione al Cellini; poi la documentazione storica ha dato certezza che si tratta di opera del Bernardi. Le medaglie di epoca si caratterizzano per l'uso di un tondello debordante; poi i coni originali si fratturarono progressivamente e gli Hamerani all'inizio del 1700 li sostiuirono con un rifacimento quasi identico, del quale comunque Fabio (citando Modesti) riferisce le differenze identificative. Durante le coniazioni Hamerani il nuovo conio del diritto iniziò a fratturarsi; Mazio non provvide comunque al rifacimento e le sue coniazioni appaiono progressivamente deteriorate. La medaglia di Stefano si colloca probabilmente tra le ultime degli Hamerani; ma potrebbe far parte delle iniziali del Mazio. Io sono un folle ricercatore di medaglie originali; mi anima un ideale "purismo" nella collezione: ma una buona collezione di medaglie papali, che voglia essere un contributo alla memoria della storia del papato nei secoli, non si fa senza i riconi o qualche copia fusa. Dico a Stefano che la coniazione del Mazio è una coniazione ufficiale e ha ormai duecento anni di storia. Leggo oggi con stupore su ebay che è in vendita dalla Grecia per 10 dollari (sic!) il riconio della medaglia di Papa Francesco con l'errore LESUS. Stento a capire il beneficio economico, l'interesse speculativo. Forse sarà un souvenir di pessimo gusto venduto a Piazza San Pietro in occasione della Santificazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II a turisti in cerca di affari. Se Veridio organizza, io mi aggrego per una spedizione punitiva, iconoclastica........ Mala tempora! Stefano, conserva con piacere la tua bella medaglia d'arte.2 punti
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Sicuramente ha fatto il suo dovere, ovvero quello di circolare, ma si presenta ancora gradevole. La L indica la zecca di Bayonne (mentre la lettera di Limoges è I). Si tratta del primo tipo di scudo di questo Re: nel 1814, infatti, il Conte di Provenza, Luigi Stanislao Saverio,fratello del decapitato Luigi XVI, salì al trono con il nome di Luigi XVIII (Luigi XVII, figlio di Luigi XVI, de facto non regnò mai). Sul controno è impressa la scritta "DOMINE SALVUM FAC REGEM". La seconda tipologia, più comune, inizierà nel 1816, dopo i Cento Giorni e l'esilio del Re a Gand.2 punti
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Giusto a titolo di paragone (il modo migliore da cui tutti possiamo imparare), posto un esemplare dello stesso anno, variante R intermedia che stimo in migliore di Spl, con patina naturale molto tenue e delicata, che, a mio parere, dona sempre una marcia in più sull'appeal finale della moneta2 punti
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Tu le tieni per te........anche senza che ci sia l'impossibilità tecnica per venderle dovuta a simboli di riconoscimento.......magari, anzi....senza magari....per tanti altri con un livello morale un po' più basso, la questione non è altrettanto ovvia.......quindi, per evitare , o almeno limitare, certi comportamenti ....deleteri ....direi che una marcatura obbligatoria a monte delle riproduzioni realizzate come tali e come tali commercializzate, sarebbe d'uopo.......per chi le commercia senza secondi scopi non cambia nulla, così come per chi le compra consapevolmente...a meno che, invece, non diano fastidio proprio a chi dichiara di averle comprate consapevolmente e di farne uso consapevole.....visto che gli renderebbe difficile cambiare idea.....Sai, per parafrasare un grande, a pensare male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca....quindi chi è così manifestamente contrario alla marcatura, fa venire in mente che lo faccia per suo tornaconto......pensa un po'..... P.s. Bastano i puntini o ne vuoi ancora, caro il mio giudice di personalità ? Ari P.s. Se invece di chiudere dopo il primo intervento e relative risposte ricevute , non cominciavi proprio era ancora meglio.....2 punti
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Manzoni fa dire a Renzo Tramaglino qualcosa di meglio: la Patria e' dove "si sta" bene. Oggi ho comprato la Grammatica della Treccani. Ho chiesto al libraio quante copie aveva venduto : DUE. È parliamo di patria ? Discutono a favore o contro "LO" jus sanguinis. Non faccio questione di politica, ma di lingua italiana . Sia chi è a favore sia chi è contro dice: LO JUS. Chi è a difesa della cultura italiana, chi a favore dell'apertura tipica della cultura italiana. Ma Il "j" e' una semiconsonante approssimante palatale, e' per questo motivo che Juventus diventa gioventù, che justum diventa giusto, che julius diventa Giulio. Si dice IL JUS, in italiano. È parliamo di patria? Ma la maggioranza parla in italiano come un olandese.2 punti
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Anche io sono di ritorno dal convegno: partecipazione modesta di commercianti; affluenza limitata di pubblico anche per una giornata assolutamente inclemente. Certamente noi anziani abbiamo un ricordo di manifestazioni più ampie e più partecipate. Ma, a latere del convegno commerciale, il Circolo Mediceo ha organizzato una manifestazione e riconoscenza per il Presidente scomparso, che ha fatto dono di una collezione di medaglie al Museo archeologico (sic!) della città. E così vi è stato uno splendido intervento del Prof. Catalli (Soprintendenza Beni Culturali), per ringraziamento, per sostenere l'importanza e il bisogno della collaborazione tra pubblico e privato e per testimoniare la valenza cuturale del collezionismo. A seguire una bella conferenza del Dott. Garganelli con una sintetica storia della medaglia dal Rinascimento all'epoca moderna ed, in particolare, con un omaggio all'arte di Egidio Boninsegna, incisore di tante medaglie da fine 1800 al 1950 (molto belle nel settore che colleziono alcune emissioni per Leone XIII, Pio X, Pio XI e anche per l'anno Santo 1950) e di monete (la più celebre, certamente, la emissione della "Aratrice"). Allora, si ritorna a casa appagati per qualche conoscenza aggiuntiva, per un contatto che dà significato alla tua passione. Le aste, internet sono ovviamente ormai dominanti per l'aspetto commerciale, ma non sufficienti per la formazione del collezionista, che ha necessità dello scambio di idee e di contributi di studiosi.2 punti
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@@Legio II Italica qui siamo su un forum....se non sei interessato ad avere contraddittori,ma solo ad i tuoi monologhi.....tra l'altro spesso sterili.....puoi anche evitare di intervenire.... sei giovane qui sul forum....vatti a rileggere qualche vecchia discussione in proposito....se vuoi che qualcuno continui a starti a sentire.... :nea:2 punti
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Dopo aver perso un esemplare di questa tipologia in una recente asta , sono riuscito a trovarne un secondo in migliore conservazione Ritengo che sia piu' raro di quello del II tipo nonostante il Cudazzo riporti il contrario Quarto III Tipo Filippo II (1496-1497) Sigla PC , zecc di Chambery Mir Savoia 285c , Biaggi 246a Sul fatto che sia stato battuto anche a Torino e' tutto da dimostrare1 punto
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bah...all'inizio voleva un bb/spl...poi un qfdc....infine dici che se la perizia è spl+ ti va già bene :D tutto si riduce alla cifra spesa...se hai speso il giusto e ti soddisfa tienila...chiaramente non è ne spl+ ne qfdc a mio parere...nell'analisi della moneta son d'accordo con fabrizio. se l'hai pagata per tale un po te la sei cercata :) ma sei ancora in tempo per rimediare....qua non siamo periti quindi fatti dare un parere da un professionista DE VISU e poi trai le conclusioni. marco1 punto
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non fraintendermi...ti invidio..io me la sogno una monetacosì ... :hi: :hi: :hi: :hi: :hi: :hi: solo che..io ci sarei rimasto malino al posto tuo..non so l'entità dell'esborso e lungi da me lo svilire una così bella moneta...ho postato anche io una moneta scartavetrata poco tempo fa...ma...qua parliamo di somme importanti...non mi cogliere male...la foto del venditore non rispecchia assolutamente la moneta...1 punto
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con una spazzolatura del genere per me non può essere sopra lo spl, il lustro è andato a farsi benedire alla grande! la pulizia è stata troppo invasiva e per me, i rilievi ci sono,ma visto quello che ha subito oltre lo spl non va1 punto
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Simonluca Perfetto, Il commercio dell'olio attraverso la via portuale della Pescara spagnola (1554-1557), Pescara, Fondazione delle Genti d'Abruzzo, 2014. 90 pp. - f.to 17 x 24 Note di Giulio De Collibus Opera realizzata con il contributo di Cooerativa CAPO - Pianella (www.oliocapo.it) Abstract Annose e ricorrenti ricerche tra i documenti dell’Archivo General de Simancas hanno permesso all’autore di scoprire un inedito carteggio, sinora neanche inventariato, sul porto cinquecentesco di Pescara. Contrariamente a quanto sostenuto da numerosi storici ed archeologi che l’hanno registrata come una zona malarica e in decadenza, l’area portuale pescarese è risultata molto viva ed attiva nei commerci. L’autore dunque, dopo aver ricostruito i lineamenti istituzionali delle portulanie regnicole e segnatamente quelli del porto di Pescara, documenta tutto il commercio dell’olio ivi svoltosi nel triennio '1554-1557'. Egli riporta tutti i nomi dei mercanti e dei barcaioli in relazione alla loro provenienza geografica, mettendo a confronto l’attività portuale locale con quella degli altri porti del Regno. Non mancano alcune note sulla caricatoria di Francavilla. Viene altresì documentato l’appalto sull’olio transitante in questi due porti, concesso ai grandi banchieri Lercaro et Spinola, operazione economica che correla il porto di Pescara direttamente agli affari della Corte. Nota: poco materiale per i Numismatici, soltanto le foto di un ducato e di un carlino battuti a Napoli, aventi il mero scopo di meglio qualificare le unità monetarie con le quali si pagavano i carichi d'olio. Il valore aggiunto per il numismatico risiede nell'analisi delle istituzioni portuali, le quali, come a breve vedremo in altre pubblicazioni in stampa, hanno un ruolo fondamentale rispetto alla circolazione della moneta. caricare immagini1 punto
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Non ho fatto altro che rimarcare quanto affermato da te, senza essere polemico, quindi la precisazione permalosa era fuori luogo. La numismatica è ausiliaria, anzi una preziosa ancella della storia, e ciò non è affermato da un mero collezionista ma uno che ha insegnato storia per 35 anni, anche attraverso le monete.1 punto
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Ciao Mario Credo anch'io che motivazioni "politiche" abbiano influenzato le scelte prese da Venezia in tema di concessioni monetarie ed in particolare all'esistenza di una zecca locale. Sappiamo dal Lazzari che il privilegio ottenuto da Cattaro lo ebbe anche Scutari; tante altre monete battute a nome di questa o quella città dalmata o albanese, portanti le immagini dei propri santi protettori, furono tutte coniate a Venezia. Parliamo di citta come Zara o Sebenico, ben più grandi di Cattaro, sia per estensione, sia per il numero di abitanti e poi ancora altre città, più piccole, come Trau, Dulcigno e Antivari, anche se pare che le monete per quest'ultima città vennissero battute a Cattaro. Quindi scelte differenti hanno pesato sulle decisioni della Serenissima; posso pensare che Zara fosse troppo "inquieta" e poco affidabile (basta pensare a quante volte Venezia dovette intervenire per sedare rivolte, spesso fomentate dall'Ungheria); Trau che penso fosse troppo esposta al pericolo di invasioni ... ma io devo necessariamente fermarmi qui ... saluti luciano1 punto
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Carissimi Inviterei tutti quanti a calmarsi, pena la chiusura della discussione, che temo arriverà comunque, dati i notevoli precedenti su questo Forum ( e non sempre gli si può dar torto...) Detto questo, inviterei a leggere l' art.178 del nostro codice Urbani per vedere che nel nostro ordinamento esistono già delle disposizioni piuttosto chiare: Articolo 178. (Contraffazione di opere d’arte) 1. E’ punito con la reclusione da tre mesi fino a quattro anni e con la multa da euro 103 a euro 3.099: a) chiunque, al fine di trarne profitto, contraffà, altera o riproduce un’opera di pittura, scultura o grafica, ovvero un oggetto di antichità o di interesse storico od archeologico; b) chiunque, anche senza aver concorso nella contraffazione, alterazione o riproduzione, pone in commercio, o detiene per farne commercio, o introduce a questo fine nel territorio dello Stato, o comunque pone in circolazione, come autentici, esemplari contraffatti, alterati o riprodotti di opere di pittura, scultura, grafica o di oggetti di antichità, o di oggetti di interesse storico od archeologico; c) chiunque, conoscendone la falsità, autentica opere od oggetti, indicati alle lettere a) e b), contraffatti, alterati o riprodotti; d) chiunque mediante altre dichiarazioni, perizie, pubblicazioni, apposizione di timbri od etichette o con qualsiasi altro mezzo accredita o contribuisce ad accreditare, conoscendone la falsità, come autentici opere od oggetti indicati alle lettere a) e b) contraffatti, alterati o riprodotti. 2. Se i fatti sono commessi nell’esercizio di un’attività commerciale la pena è aumentata e alla sentenza di condanna consegue l’interdizione a norma dell’Articolo 30 del codice penale. 3. La sentenza di condanna per i reati previsti dal comma 1 è pubblicata su tre quotidiani con diffusione nazionale designati dal giudice ed editi in tre diverse località. Si applica l’Articolo 36, comma 3, del codice penale. 4. E’ sempre ordinata la confisca degli esemplari contraffatti, alterati o riprodotti delle opere o degli oggetti indicati nel comma 1, salvo che si tratti di cose appartenenti a persone estranee al reato. Delle cose confiscate è vietata, senza limiti di tempo, la vendita nelle aste dei corpi di reato. Visto questo sembrerebbe abbastanza semplice...ma... eh sì... c'è l'art.179 che recita: Articolo 179. (Casi di non punibilità) 1. Le disposizioni dell’Articolo 178 non si applicano a chi riproduce, detiene, pone in vendita o altrimenti diffonde copie di opere di pittura, di scultura o di grafica, ovvero copie od imitazioni di oggetti di antichità o di interesse storico od archeologico, dichiarate espressamente non autentiche all’atto della esposizione o della vendita, mediante annotazione scritta sull’opera o sull’oggetto o, quando ciò non sia possibile per la natura o le dimensioni della copia o dell’imitazione, mediante dichiarazione rilasciata all’atto della esposizione o della vendita. Non si applicano del pari ai restauri artistici che non abbiano ricostruito in modo determinante l’opera originale. Dunque se avrete la calma e la tranquillità di leggere quanto sopra, avrete i mezzi per giudicare se il venditore in questione è in regola per poter vendere in Italia ad italiani o meno A scanso di equivoci vi preannuncio che norme simili esistono anche in parecchi altri ordianamenti europei... A Voi la parola, con calma e serenità. Cordialmente, Enrico P.S. Esistono anche un bel po' di sentenze della Cassazione e commentari di magistrati e avvocati con i contro...fiocchi :D ma per adesso non vorrei appesantire troppo. P.P.S. per alleggerire lo scontro vi inviterei a visionare/leggere quanto segue: [/video]1 punto
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Effettivamente, oltre alle limitazioni di tipo economico, uno dei possibili fattori di rischio è quello legato alla eventuale decrescita del numero dei collezionisti. E qui le analisi si possono aprire a ventaglio, perchè i fattori in gioco sono molti e diversi, e pure non necessariamente legati al collezionismo in generale o alla crisi economica, ma appartengono più alla sociologia che alla numismatica. La nostra è, purtroppo, una società sempre più liquida, superficiale, radicata pesantemente nel contingente e sradicata dalla tradizione storica. La storia stessa è percepita (se percepita) come qualcosa "che fu'" e che non ha relazioni col presente, qualcosa che sta sui libri, per chi avesse voglia di leggerli. Il concetto di bellezza, poi, che non riguarda ovviamente solo il lato puramente estetico ma include tutti quegli aspetti che (con riferimento ad un'opera) ne esaltano il valore oggettivo, sta diventanto sempre più evanescente, anche sulla scorta dell'azione di destrutturazione/distruzione portata avanti da un certo pensiero contemporaneo. Per cui alla fine si collezionano più volentieri tappi di bottiglia, o gadgets di improbabile valore, piuttosto che l'ultimo ritrovato di chi gli interessi dei più li crea a tavolino. Soluzione ? Tenere sempre alto il livello di attenzione sull'importanza del patrimonio numismatico STORICO (non quello prodotto oggigiorno solo per ragioni commerciali, che di storia ....) ed attenta opera di valorizzazione dello stesso. Ognuno faccia il poco che può, con gli amici ed i conoscenti. Le istituzioni ufficiali faranno (si spera) il loro. E questo è un discorso che vale per tutti gli ambiti del collezionismo d'arte. Non solo per difenderne il valore commerciale, ma specialmente per tutelarne il valore e la memoria storica... a beneficio dei posteri. Mi pare che questo si faccia in modo egregio nell'ambito di questo forum. Il nostro grazie ai suoi organizzatori.1 punto
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@@gionni980 ... trovare gli "imberbi" in ottimo stato conservativo non è davvero facile e quando se ne vedo qualcuno come questo non c'è da fare altro che i complimenti soprattutto per l'accurata "ricerca" ... gran bella moneta Giovanni degna della tua collezione. Se vuoi sapere il mio parere sulla conservazione per me è qFdc, ma questo senza alcuna esagerazione...io la vedo proprio così, peccato solo per le foto un pò scure, ma l'integrità si nota comunque. Ciao1 punto
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L'unico svantaggio dell'avvento di internet e delle aste on-line è quello di portare ad un sempre più ampio allontamento e chiusura verso i commercianti ma anche verso altri collezionisti ed esperti del settore. In parte però questo aspetto viene di contro ribaltato (se non addirittura migliorato) grazie proprio ad internet. Un esempio su tutti e questo meraviglioso forum. Luogo di incontro e conoscenza e scambio di idee tra noi tutti collezionisti ed esperti. Qui grazie a voi tutti ho imparato ed imparo ancora, cose che forse nemmeno un commerciante conosce. Grazie ad esso non avrei mai potuto conoscere (anche e solo virtualmente) tante persone sparse in ogni parte d'Italia. Certo che il rapporto umano e diretto lo preferisco ed infatti quando ci sono fiere e mostre, sono sempre presente. Infine e chiudo......proprio grazie alle aste elettroniche anche i più piccoli e neofiti collezionisti sono meglio tutelati nei loro acquisti in quanto meglio informati sui reali prezzi di mercato. Immaginate oggi ad esempio un giovane collezionista alle prime armi che entra in un negozio di numismatica e compra ad esempio una 20 lire 1970 P , ed il commerciante aprendo il catalogo gli fa notare che in FDC costa 80,00 € e per fargli credere che è onesto gliela vende a 70 € Il giovane collezionista alla fine lo ringrazia ed è convinto che quello sia il suo reale valore.....fino a quando non scopre che è stato FREGATO. Questo esempio può essere esteso anche ad altre tipologie di monete ovviamente. Evviva internet, evviva le aste on-line, evviva il mercato di libera concorrenza, cosi si ottengono prezzi più bassi e più onesti e si aiuta anche chi ha mezzi finanziari piu modesti ad entrare in possesso di pezzi di storia, che noi tutti amiamo.1 punto
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spl+ per me...mi piace molto. ottimi i dettagli della corona,qualche difetto tipologico al bordo come eccedenze di metallo e debolezze....ben centrata. insomma bel colpo ;) marco1 punto
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Purtroppo in una discussione del forum capita spesso di semplificare troppo l'argomento e che in fondo quasi tutti gli utenti che hanno espresso la loro opinione hanno un fondo di ragione. Il vero nocciolo della questione, molto vecchia, è quello della riproduzione di una moneta antica e della sua commercializzazione. Nessuno può vietare, in teoria, che qualcuno voglia riprodurre una moneta antica, anche rarissima, e di venderla come copia (e non come un falso spacciato per moneta autentica, che è tutto un altro paio di maniche), purché sia riconoscibile appunto come copia. E qui casca l'asino. Con quali criteri puoi definire come una "copia moderna" facilmente distinguibile da una moneta originale? Il problema non è solo morale, ma pratico e anche con una rilevanza giudiziaria. Io posso creare e vendere una moneta come copia (come ha fatto questo bulgaro) e il prezzo può anche essere stabilito dal mercato, a valori contenuti, anche se esiste sempre il rischio che ci possa essere qualche speculazione (ad esempio già una cifra di 100 - 200 euro per una modesta copia diventa esagerata e a scapito del compratore). Ma la copia deve essere SEMPRE riconoscibile e non basta che sia necessaria l'esperienza di un buon collezionista per riconoscerla. Prendiamo l'esempio del denario di Labieno, in vendita come copia a circa 50 euro (quando il denario autentico vale svariate migliaia di euro). E' in argento e del peso simili alla moneta autentica (non come i famigerati gettoni di Plasmon, abbsatanza ridicoli ma che continuano a confondere chi ignora la materia e che continua a scrivere al forum, magari nella segreta speranza di avere un tesoro nel cassetto del nonno). Solo i dettagli stilistici permettono di riconoscerlo come una banale copia, ma serve appunto un esperto. Il venditore è garantito dal fatto che vende una copia dichiarandola come tale, e quindi l'acquirente ne è consapevole e sono cazzi suoi se vuole spendere 50 euro per avere un ogegtto di NESSUN valore commerciale. Ma è intuibile che restiamo fuori dai canoni della seria numismatica e mi lasciate dire che simili monete non servono a niente, nemmeno per riempire eventuali lacune della propria collezione, stante la nota difficoltà di reperire un pezzo originale. Qui c'è un messaggio errato per la numismatica. Ma resta il problema che questa copia, una volta venduta e conservata dal collezionista che l'ha voluta, resta in circolazione ed esiste troppo facilmente il rischio o la tentazione di carpire la buona fede di un altro collezionista, magari più provveduto….. Al limite si speculerà con poche decine di euro, ma siamo completamente fuori dalla serietà. Quindi resta il problema su cosa fare di queste "copie", che stanno sempre più infestando e disturbando il collezionismo privato,a anche col rischio di fare disamorare un genuino collezionista che voglia capire le sue monete. L'unico modo è di marchiare in modo sufficientemente indelebile, a scanso di equivoci. Ecco perché, pur riconoscendo che ci sarà sempre chi voglia riprodurre le monete, non posso nutrire alcuna stima per questi personaggi, anche quando agiscono legalmente e alla luce del sole.1 punto
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Sicuramente non e' male. Infatti ho citato solo il bordo... Come ti e' stato appena consigliato, anch'io per il futuro ti consiglio di dare molta importanza al bordo, indipendentemente dalla conservazione della moneta... un graffio in piu', un usura eccessiva, non avranno mai lo stesso peso per gli occhi di un bordo cosi penalizzato.. il mio pensiero...1 punto
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esatto. ne sono fiero anche io e non solo della cultura della mia città, ma di tutto il mio continente. è proprio come dici tu, l unità culturale nasce prima di quella politica, quindi una cultura europea che va ben oltre l unione europea nasce prima dell' unità. l unità italiana non ha annullato l unità locale, ma l ha arricchita. ps scusate gli apostrofi e la punteggiatura, ma con il cell é complicatoSent from my GT-S5570I using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Al di là delle facili ironie sulla nostra disastrata situazione normativa, a me interessava di capire meglio il contesto storico di tale ritrovamento. A parte che a trovarlo è stata una coppia di coniugi, non identificati e indicati con i generici nomi di John e Mary, all'interno di un ranch di loro proprietà e sotto un albero. Il loro anonimato è dovuto al fatto che non vogliono (ed è comprensibile) che la loro proprietà venga invasa dai metaldetectoristi. Sono 1427 monete d'oro, per la grandissima parte costituita da monete di 20 $ (e da una cinquantina di 10 $ e quattro esemplari di 5 $) con anno compreso tra 1847 e 1894. In mezzo c'era un esemplare del rarissimo 1866-S No Motto Double Eagle, del valore stimato, da solo, di circa 1 milione di dollari. Tutto il materiale è stato periziato dalla ditta Kagin's Inc, di Tiburon, specializzata soprattutto in monere USA, che ha stimato il tutto a circa 10 milioni di dollari. Il ripostiglio è stato ufficialmente denominato come "Saddle Ridge Hoard" e uno dei massimi mai trovati in USA. http://en.wikipedia.org/wiki/Saddle_Ridge_Hoard Ovviamente, per la legge USA, il materiale resta di proprietà dei ritrovatori e si parla di una graduale vendita di parte delle monete attraverso Amazon.com (???!!!). L'articolo postato all'inizio della discussione accenna giustamente che nella zona, grosso modo fino alla fine della guerra civile, era illegale detenere la cartamoneta, per cui gli abitanti usavano praticamente solo monete metalliche, in oro e argento (come si può capire anche seguendo buoni flm western). La zona del ritrovamento in ogni caso è strettamente legata alla zona dove partì la famosa "corsa dell'oro", poco a nord di Sacramento, per cui è possibile che il tesoro fosse appartenuto a un possidente terriero, che preferiva nascondere i suoi risparmi sottoterra nella sua tenuta. Su internet, tra le righe, ho notato un dettaglio, trascurato dai più: ossia che i vari contenitori che contenevano le monete d'oro erano situati a profondità diverse. Quindi esiste il forte sospetto che l'interramento dei contenitori non fosse stato effettuato nello stesso momento, ma a varie riprese. Ovviamente il proprietario originale doveva essere morto senza potere ricuperare o rivelare il suo malloppo….1 punto
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Dalle immagini mi sembra che sia decisamente migliore dello SPL, bella la patina.1 punto
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Senza tanta ipocrisia,se trovassi 1400 marenghi umbertini ,col piffero che lo dico a qualcuno...specialmente alle autorità. ...e dato che non son monete per cui si chiede la lecita provenienza le mando a fondere tutte :D date rare escluse si intende :D Cmq io farei il monumento al cane...come minimo. marco1 punto
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A quanto ha chiuso l'asta? Lo Spl ci dovrebbe stare senza problemi, dalla foto un po "sparata" non si percepisce il lustro, che potrebbe fare la differenza. I colpetti non sono molto pronunciati a mio parere, e potrebbero essere anche difetti del bordo del tondello avvenuti in fase di coniazione con la ghiera per gli incusi, bisognerebbe vedere moneta alla mano. Peccato sia stata lavata, occhio ai campi quando ce l'avrà in mano, per eventuali segni1 punto
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@@carledo49 Giustissimo quello che dici, il fb ha la stessa dignita' della moneta ed in alcuni casi il collezionarlo come storia postale e' piu'istruttivo. Per questo, ultimamente, in filatelia si e' sviluppato molto il collezionismo di buste di storia postale. un monete usurata ha solo interesse per quanto riguarda la conservazione, b, mb, bb un fb su busta ti puo' dire la sua storia, da dove proviene, quando e' stato annullato, in che citta e' stato annullato in quale citta' era diretto, come ha viaggiato. Per questo motivo un fb su busta rispetto ad un fb sciolto ha un valore molto maggiore. Sono anche convinto che la numismatica e la filatelia si integrano e sono collezionabili entrambe. Se ti puo essere utile consulta il sito della VACCARI che ha indicazioni molto utili Buona domenica1 punto
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A bè, in Egitto nell'Ottocento non era infrequente bruciare le mummie nella caldaia dei treni a vapore come combustibile, a volte più facili da reperirsi che non legna o carbone... Ai giorni nostri si seppelliscono vagoni di scorie tossiche sotto i campi inquinando per secoli le falde acquifere e la terra. Comportamenti che mutano secondo i tempi (o tempora o mores), ma sempre aberranti e talvolta suicida.1 punto
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direi che almeno dal 1200 possiamo individuare la determinazione di caratteri nazionali per il popolo italiano, ivi compresa la sostanziale unita'etnica, ovviamente al netto di illusioni pericolose come omogeneita',purezza, superiorita'. Ma anche i manuali da liceo evidenziano la formazione della nazione italiana secoli prima dell'unita'politica e delle sue pur non piccole contraddizioni. Non c'e' niente di male,anzi, e'antropologicamente inevitabile, essere fieri fi certe caratterizzazioni culturali ed etniche,per noi come per tutti, e non volerle perdere. Non certo con sterili chiusure al mondo o con politiche limitanti le liberta'personali o con atteggiamenti da strspaese1 punto
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Salve a tutti, credo si tratti di un bronzo provinciale, sono importanti i dati ponderali che nella richiesta mancano. Emessa in Macedonia dalla città di Philippi in epoca augustea. D/ Vic Avg - la Vittoria a sx su globo, tiene una corona e una palma. R/ Cohor Prae Phil - tre stendardi militari Bibliografia RPC I 1651 - SNG Copenhagen 305 Marcus Didius1 punto
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Similes similes petunt, Bisogna intendersi su cosa diavolo significhi "similes". È il colore dei capelli, quello degli occhi, l'altezza o il quoziente intellettivo ?1 punto
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Nazione: Olanda Taglio: 1 € Anno: 2014 Condizione: SPL Tiratura: dovrebbero essere 5.000.000 Luogo: Bondeno (FE) come resto al Bar - la mia prima trovata del 2014-1 punto
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Sorteggio, casualità, simpatia, qualche logaritmo, poca serietà ecc ecc, scegli tu quale . Forse , ripeto, ci lavora Paperoga o Pippo . Anche a me oltre 2 anni per avere un modulo filatelico, e altri 2 per poter ordinare monete, perciò 4 anni. E' così, pazienza.1 punto
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non sono assolutamente daccordo con te....@@Legio II Italica- questi personaggi fanno solo del male alla numismatica,perche' o loro stessi....o altri malintenzionati,tenteranno di ingannare qualcuno. insisto nel dire e se ne e' parlato spesso qui sul forum.....,che se fai copie di vecchie monete lo devi facendo ,chiaramente capire ,che e' una copia(per esempio marchiandolo con una R o una C...) non ci dimentichiamo che sono state messe in vendita in aste anche importanti....monete di questo tipo con tanto di simboli o segni che denunciavano chiaramente il falso....e mi astengo in questa sede di denunciarne la buona o malafede .....1 punto
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contribuisco umilmente con la mia bolla con pergamena (ancora allegata) di Francesco Erizzo per far vedere come si presentavano le bolle nella loro destinazione originaria. Ciao, Luigi1 punto
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e' piu' affascinante comprare con il commerciante, ti racconta la storia della moneta. il commerciante con il tempo diventa tuo amico , curatore della tua collezione e ti consiglia come andare Avanti ..... il commerciante ti trova delle monete che in asta non passeranno mai e che sono fresche...... comprare in un'asta ha il suo fascino, l'adrenalina nei momenti clou e' al massimo .... una volta comprata ti tocca a te effettuare tutte le ricerche per incontrare il pedigree de la moneta .............. questa e' la mia esperienza ..... un collezionista non compra le monete guardando all'affare , le compra perche' gli piaciono ed e' un appassionato della storia e della numismatica.... 80% dei collezionisti pensano all'affare peche' rivendono le loro collezioni in meno di 5-10 anni...... un periodo molto breve per studiarle..... le grandi collezioni si fanno con la pazienza e senza pensare se si e' fatto l'affare o meno.1 punto
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