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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/26/14 in tutte le aree
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Ho terminato la lettura del volume di @@fedafa @@zecche del sud e come promesso, visto che è stato presentato in una discussione del Forum, trovo abbastanza naturale commentare qui “quanto” gli autori hanno messo su carta, dove per la parola "quanto" resta lampante il significato di quantità e qualità. Evito di proposito i consueti aggettivi che di norma vengono espressi quando si commenta un libro, generalizzati, (bello, brutto, grande, breve ecc. ecc.) perché questo è un lavoro che dovrebbe andare oltre queste semplicistiche espressioni. Per chi come me conosce approfonditamente questo periodo storico, non può limitarsi a questo, diciamo sono stato, consentitemi il termine, costretto a studiarlo, badate bene ho scritto studiarlo e non leggerlo. Se fosse uscito prima della mia “raccolta” di informazioni dei personaggi lavoranti presso la zecca di Napoli, non avrei potuto fare a meno di inserire alcune novità in esso contenute proprio in relazione ad alcune informazioni aggiuntive su alcuni di loro, con l’inserimento di un paio di nomi nuovi che interessano la carica di “magistrum probe” e lo scostamento di alcune date che interessano alcuni Ufficiali di Zecca sotto Carlo I e Carlo II. Lo dissi e l’ho ripetutamente scritto, il mio lavoro, sintetico, ma steso in maniera cronologica non è stato una approfondita ricerca negli archivi e nelle documentazioni, ma data l’enorme vastità dei periodi interessati, fino ad arrivare al 1734, si è limitato solo a stilare un elenco di persone che risultavano sparse in numerosissimi lavori, in modo da far risultare le liste facilmente consultabili. Gli autori, in questo caso, hanno saputo colmare, con accurate indagini sul periodo dell’egemonia degli Angioini nel meridione dell’Italia, le lacune che dal passato ci sono state consegnate in maniera frammentaria e devo dire anche dispersiva; L’esito è stato encomiabile. Non conosco di persona Giuliani (Achille spero alla prima occasione di stringerti la mano), ma Davide si …. e lui conosce me, sa bene dei miei tentativi di approfondimento della materia in questione e degli scritti, soprattutto quando ci giungono da date molto remote dove, alcuni studiosi di questa monetazione, non per loro colpa, (non hanno avuto nemmeno i mezzi idonei e concreti per poterlo fare) sono magari incappati in qualche refuso e/o piccolo errore. Questo per dire cosa ……. ho esaminato paragrafo per paragrafo il loro scritto, interamente, ho avuto modo, quindi, di acquisire e approfondire, nei minimi dettagli, quanto mi mancava e quanto non ho avuto la possibilità di realizzare appena un anno fa. Questo è il caso dove (almeno per questa prima uscita, poi vedremo la seconda) la dicitura “chi scrive non sbaglia” non è valevole, ma in ben 225 pagine di scritto sviscerato ma composto in minima parte di trascrizioni e documenti ci sarebbe qualcosa da decifrare …. ed è proprio in alcune di queste trascrizioni (riportate così come ci sono state consegnate) che andrebbero a ricadere alcuni, benché minimi e marginali, approfondimenti della circostanza ……. Ragazzi alla prima occasione utile …. se ne discute, adesso godetevi il plauso di un umile e non più giovane appassionato di questa monetazione. Concludo con la speranza che questo lavoro sia da esempio per quanti come me (a volte scrivo pure io) hanno la voglia e chiamiamola pure “necessità” di avere degli strumenti validi per comprendere “nel merito” e nei dettagli ciò che accadeva nel "recondito di questo magnifico Regno". Grazie Con cordialità: Pietro Magliocca4 punti
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Iconografia che non troviamo solo sulle monete: Da notare la parte terminale della lancia che termina con una croce come sovente troviamo sui coronati. Il particolare è stato da me fotografato al castello di Manfredonia sulla torre detta appunto di San Michele. Una piccola curiosità. Sempre dallo stesso castello altro bassorilievo iconograficamente riconducibile ad una nota moneta del Regno ma di epoca diversa:4 punti
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I miei complimenti a Quelli del Cordusio,iniziativa molto bella,non vedo l'ora di leggere gli scritti che ci proporranno i giovani numismatici. Blaise3 punti
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Grazie a tutti per la chiacchierata di ieri sera, un'appuntamento molto interessante che ha permesso di approfondire alcuni aspetti della monetazione medievale milanese e di tenere in mano alcune monete che difficilmente compaiono sul mercato numismatico. Assolutamente da ripetere! Inviato dal mio iPad utilizzando Lamoneta.it Forum3 punti
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DE GREGE EPICURI Anch'io ringrazio anzitutto Alessandro Toffanin che ha illustrato tutti i periodi della monetazione di cui ci siamo occupati (sulla base del suo MIR), ma anche Mario Limido (Dabbene) che ha integrato e ci ha fornito un prezioso pro-memoria, e Giancarlo Mascher (Giancarlone) per tutte le sue monete. Bello l'excursus sulle monete romane coniate a Milano, e sulle rare o rarissime barbariche e longobarde. Ed abbiamo potuto vedere due denari di Carlo Magno! E pezzi ultra-rari di Ludovico il Pio ed altri carolingi.Poi pezzi altrettanto rari del IX secolo, per arrivare finalmente agli Ottoni: per lo meno di questi ultimi tutti conoscevamo già almeno qualche moneta. E quindi da lì i denari enriciani, Federico Barbarossa, la Prima Repubblica, e via andare... Penso che di Visconti e Sforza parleremo il 13 maggio, ma si darà avviso.3 punti
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Complimenti per il nuovo concorso che dimostra, ancora una volta, l'attenzione del gruppo "Quelli del Cordusio" ai giovani e all'aspetto umano della numismatica!3 punti
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Questa però è ancor più interessante, eheheheh ........ un drago dal volto umano...... dal santuario della SS. Trinità, Gaeta (LT).3 punti
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Yesterday I also received my copy of another wonderful new book, the single volume, hardback book edition of the RBW Collection of Roman Republican Coins. As the NAC61 and NAC63 auction catalogues (that this book is partly based on) were written by Roberto Russo (1945-2012), Roberto is credited as the principal author, together with Alberto de Falco. The book represents a comprehensive revision with a great deal of extra material and many extra coins as compared with NAC61/63, with extra historical notes by David Vagi, and extra numismatic notes throughout by myself, and Richard Witschonke. http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412907063/ I show a variety of pictures of the book in the links, but I want to highlight the substantial differences between this and the catalogues that it was based on. - It includes all the gold coins of the RBW collection which were not included in NAC61/63, as well as some other coin types that had been omitted from the original sales. Some of the sample pictures illustrate gold, e.g. a portrait aureus of Brutus and the famed first Roman portrait gold of Flamininus, both coins of great rarity, and that were not in NAC61/63, as well as many dozen more rare gold types. http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13413498363/ - The book has been rearranged in strict Crawford order (unlike the sale catalogues) and thus will be a useful and relatively inexpensive alternative to buying Crawford's RRC, and in fact illustrates far more coin types than Crawford - The book is in SNG format, about 450 pages, with the pictures on pages facing the cataloguing and text. However unlike SNG volumes, it is in full colour, and as such it may be the first comprehensive catalogue presented in this format. You can see in the example below, the entire Sickle series, Crawford 26, arranged on a single page with silver, struck bronze and aes grave. Such a picture of an entire large Crawford series, in all metals, has never been seen before, and this book is full of such pages. http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13413833513/ - Every effort has been made to arrange pictures for clarity, for example, it avoids breaking Crawford series across two pages, unless the series is too long for one page, and enlargements are chosen to illustrate varieties, in the pictures below you will see that the varieties of Scarpus denarii, are enlarged for comparison; this selective enlargement has been used throughout the book to illustrate difficult series. http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13413496863/ - The coin descriptions have been corrected throughout; it's not well known that hastily assembled auction catalogues often have many errors; especial care has been taken to eliminate these errors; overall there are perhaps some hundreds of corrections relative to NAC61/63 - The notes written by Roberto Russo and RBW have been kept throughout the book, but in addition, there are many historical descriptions written by David Vagi (most of which were not in NAC61/63) as well as numismatic notes added by Andrew McCabe and by Richard Witschonke (none of which were in NAC61/63). Some of these numismatic notes comment on special coin types. Other notes comment on research work that is underway or will be done in future, as an example, the note on the page of Luceria bronzes that comments on future work. http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13413910424/ I expect this book to become a standard reference in the future. As for Essays Russo, pending arrangements for distribution (especially in the US) the book is already available direct from NAC, Milan. Price is also USD $150 +p&p, or equivalent in other currencies, payable by Paypal or bank transfer. To order please contact NAC Milan Tatiania Granata, [email protected] Andrew2 punti
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Buonasera a tutti, mi aiutate a dare la giusta conservazione,per quanto possibile dalle foto,a questo 120 Grana? poi una curiosità...il 55 è il millesimo in assoluto più comune di questa tipologia? grazie a tutti e un salutone alla sezione :) marco2 punti
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La dicitura "buono" stava ad indicare che in quegli anni (primo dopoguerra) anche la lira metallica (e non solo la cartamoneta) era diventata moneta fiduciaria. Fino alla prima guerra mondiale le monete da 1, 2 e 5 lire erano in argento e valevano l'intrinseco di argento contenuto, dopo la guerra ogni legame col valore del metallo sparisce definitivamente e le monete vengono coniate in metalli non nobili (come il nichelio di cui sono composti questi buoni), o al massimo di argento con percentuali di fino ben minori rispetto al valore legale della moneta (ad esempio i 5 lire aquilotti). Anche in altri paesi europei (esempio Francia) esistono monete di questo periodo con la dicitura buono, per gli stessi identici motivi.2 punti
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folder BU carabinieri Autore: LDS Luciana De Simoni Edizione: 2014 Qualità: FDC (BU) Valore facciale: 2 Euro Diametro: 25,75 mm Peso: 8,5 grammi Spessore: 2,20 mm Tiratura: 20.000 Blister BU (Coincard); Zecca: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Prezzo emissione: 12 euro Data emissione: 25 marzo 2014; http://collezionieuro.altervista.org/blog/italia-2-euro-commemorativo-dedicato-200-anniversario-arma-dei-carabinieri-folder-fdc-2014/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook2 punti
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Era da diverso tempo che stavo meditando di costruire un'altro monetiere in modo da poter liberare definitivamente anche tutte le monete del regno che attualmente tengo in album...finalmente l'ora è arrivata...ho trovato un mobiletto con serrandina da risistemare come cercavo da tempo...l'ho rincollato...scartato...stuccato e riverniciato...ho cambiato i pomelli del cassetto et voilà...pronto per la fase successiva...farci incassare dentro i cassettini con i vassoi in velluto...che ne pensate? :) :) :pardon: poi quando sarà completato definitivamente seguiranno foto finali ;)2 punti
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A questo punto ogni commento sulla conservazione o altro elemento valutativo è superfluo, MB o FDC sappi che dovrà essere una moneta che dovrai tenerti stretto per tutta la vita, un regalo dei figli è la cosa più preziosa che esista. Anch'io sono padre e se un giorno dovessi ricevere un regalo numismatico dai miei figli sarebbe per me una gioia immensa.2 punti
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Salve, io credo sia un minuto di Pietro di Campofregoso (1450-1458), mi sembra di vedere il dritto come dalla fotografia che allego. Bello il "puntone" al centro della "imago civitas" o castello che dir si voglia.2 punti
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A 31 no??? :( Spero tanto che prima o poi si faccia una cosa simile senza limite d'eta'... Anch'io avrei la mia bella storia da raccontare... :) Ancora complimenti per tutto... Saluti Rocco2 punti
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visto che ci sono vi faccio vedere (o forse lo avevo già fatto in qualche topic passato ma non ricordo ) anche l'altro monetiere che ho realizzato con l'aiuto di un'amico falegname ormai 3-4 anni fa e che è già "operativo" da tempo ;) ...in legno di noce massello e per i pomellini dei cassetti ho utilizzato dei vecchi isolatori in ceramica (hanno tutti minime differenze) che ho recuperato da vecchie travi :pleasantry: :D2 punti
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Il San Michele Arcangelo presente nei coronati è un’iconografia utilizzata dai sovrani aragonesi per devozione al santo protettore dell’Ordine dell’Ermellino, un ordine fondato da Ferdinando I d’Aragona per ricompensare i baroni che gli furono maggiormente fedeli. Nello statuto del 29 settembre (giorno in cui si festeggia San Michele) 1465 il re dichiarò: …. Consecramo et dedicamo questo ordine al prefato sancto Michaele Archangelo, lo quale pigliamo in protectore del ordine et de tutti li confrati. L’ordine dell’Ermellino venne istituito da Ferdinando I d’Aragona il 29 settembre 1465 per legare a sé i baroni più fedeli dopo i conflitti con Giovanni d’Angiò (figlio di Renato d’Angiò ex re di Napoli spodestato da Alfonso I d’Aragona nel 1442), le copie in originale dello statuto sono conservate presso la biblioteca della badia di Cava de’Tirreni. Sulla data di fondazione dell’ordine non vi sono dubbi, G.M.Fusco, in un suo studio intitolato “I CAPITOLI DELL’ORDINE DELL’ARMELLINO” (Napoli, 1845) riporta nell’ultimo capitolo dello statuto testuali parole: “ ….Ed in testimonio de ciò havemo facto fare li dicti capituli in forma de privilegio et sigillare del sigillo de dicto ordine. In castello novo de Neapoli die XXVIIIJ de Septembro: anno Domini MCCCLXV….”. L'abito del cavaliere era una veste di seta bianca e lunga fino a terra. Portava su di essa un lungo mantello di seta rossa stretto al collo, aperto al solo lato destro e foderato di armellino. Avevano i cavalieri il collare composto di rami e di sedie (sic) intrecciate fra loro. In cima dei rami sbucciavano (certamente un refuso per sbocciavano) delle frondi e dalle sedie uscivano delle fiamme. Pendeva poi dal collare sul petto la figura dell'armellino in bianco d'oro smaltato , ed ai piedi di esso un nastro su cui era scritto il motto: DECORUM. Nel IX capitolo dell’ordine c’è la descrizione del collare: “ …Dal collare pendarà avanti el pecto una imagine di arminio bianco de oro smaltato in bianco, a li piedi del quale sia uno breve con questa parola DECORVM, et intenda ciascuno qual mente sia la nostra che con la imagine del animale mundissimo significano a li nostri confrati quello solo doverse fare lo quale sia decente justo et honesto…”. In un interessante studio intitolato L’ORDINE NAPOLETANO DELL’ERMELLINO E L’ICONOGRAFIA DI FEDERICO DA MONTEFELTRO a firma Antonio Conti pubblicato in NOBILTA’ – rivista d’araldica, genealogia, ordini cavallereschi (anno XVI, n. 89, marzo-aprile 2009) vi è un’analisi completa dell’ordine in questione, uno dei più illustri membri dell’ordine fu il celeberrimo condottiero e capitano di ventura Federico III da Montefeltro duca di Urbino (Gubbio 1422, Ferrara 1482), entrato nell’ordine nel 1474. Quest’ultimo fu così attaccato all’ordine napoletano che fece decorare diversi angoli del palazzo ducale di Urbino con simboli dell’ermellino e del collare dell’ordine2 punti
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Recente acquisto : Gettone/Medaglia Carlo Emanuele III D/ CAR EM DG REX SAR CYP ET IER -Busto corazzato e paludato a.d. con il collare del Toson d'oro R/ DVCIT ET EXCITAT AGMEN -Su un paesaggio campestre sciame di api in volo condotto dalla regina ; in esergo 1734 Commemora le vittoriose battaglie di San Pietro o della Crocetta (Parma) e quella di Guastalla combattute dall' esercito Franco-Piemontese contro l' esercito Austriaco. 30 mm. Argento Descritta nei seguenti testi di riferimento solo la versione in bronzo e in bronzo argentato Promis 68 , Simonetti 47 Secondo il Simonetti questo gettone e il successivo relativo alla resistenza della cittadina di Alessandria non sono opera dell'incisore Lavy. Erroneamente il Simonetti parla di Collare Dell' Annunziata Cosa ne pensate......1 punto
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Essays Russo, which I announced earlier today, contains a substantial article by me, 175 pages, on the Anonymous Struck Bronzes of the Roman Republic. In this and the next note I will illustrate 10 pages of the article (that's just 5%!) to give a flavour of the subject matter and my treatment of it. I include here the abstract and preface: Abstract This paper investigates the various issues of Roman Republican anonymous struck bronzes, with prow designs, dating from 215 BC onwards. I suggest a provisional arrangement of the anonymous coinage into fifteen main groups and many sub-groups, considering design, style, manufacture and find information, but not considering weight as a primary sorting tool. In the conclusions I discuss weight behaviour, standards and relative issue size for the different groups of anonymous bronzes. The coin evidence leads me to question whether a sextantal standard for Roman struck bronzes ever existed. I discuss which bronze issues may be associated with different issues of struck silver coinage. I also consider dating, and mint locations, and I suggest various lines for further study. Preface Roberto Russo’s essay on unpublished Roman Republican struck bronzes in Essays Hersh1 was the genesis of this paper. His consideration of various specific styles, sizes, and weights of post-semilibral bronzes inspired me to look more closely at anonymous bronzes in general, including the extremely diverse so-called sextantal anonymous bronzes, usually classified under Michael Crawford’s Roman Republican Coinage2 (hereafter RRC) number 56. The study of anonymous coin types, of any regime, era, or metal must use all sources of information: minor design details, styles, weight, diameter, flan fabric and manufacturing techniques, die-links, overstrikes and of course find context, although there is little data on hoards or archaeological context for Republican bronzes. There are no easy shortcuts, no symbols, letters, family names or easily recognized type differences, and correspondingly many traps for the incautious: false associations, coincidental links, and especially an over-reliance on weight as a distinguisher. Careful and disinterested attention is required. I came to know Roberto Russo only in recent years, but in this short time I was always struck by the open-minded way in which he looked at coins, without regard to prior conceptions. He would wordlessly hand me a Roman Republican bronze, invariably obverse side up, for me to look at and consider. Sometimes a second coin would follow. I would turn the coins over and digest the message – perhaps an unexpected style, or the same obverse matched with quite different reverses, or an association he trusted I would notice. When we both understood what the coins were saying to us, words were not needed. When neither of us fully understood, it was time to suggest new possibilities and explore further. This paper investigates one large, and largely unexplored, coin series. Sample pages below: http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412675873/ http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412674843/ http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412745894/ http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412745054/ http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412227615/ http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412226355/ http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412073935/ http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412297274/ http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13412297194/ http://www.flickr.com/photos/ahala_rome/13411806815/ Andrew1 punto
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Non era facile il titolo della discussione....! :rofl: Ho trovato questo scempio nel web... qualcuno ha pensato di fare qualcosa di originale... mha! :angry: Però ho pensato ad un giochino :) Ci sono ben 17 monete visibili da riconoscere (la diciottesima è solo qualcosa di informe). Chi riesce per primo a descriverle tutte esatte (scrivendole possibilmente in fila verticale), o chi ne indovina di più, vince e chiude il gioco, non c'e' nessuna scadenza e si può iniziare sin da subito. Basta solamente l'indicazione della nazione ed il valore. Conoscendole tutte non partecipo, quando capita che sono online visualizzo le varie risposte, farò eventualmente presente gli errori, indico chi ha risolto il gioco ecc. ecc. Non è facile come sembra, ce ne un paio di veramente difficilotte. Premi: Un Complimenti!! o Congratulazioni!! ....a scelta.. :lol: Un "mi piace" mio personale + se sono d'accordo e se lo desiderano, quello di tutti gli altri che prendono parte al giochino. ______________Buon divertimento!__________ :good:1 punto
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Buona giornata Nel 1514 la Serenissima istituì una magistratura chiamata “Provveditore alle Pompe”, formata da tre patrizi e da due “Sopraprovveditori”, il cui scopo era la limitazione dell'uso di oggetti preziosi e di lusso e dello sfoggio degli stessi. Questa magistratura, che seguiva analoghe iniziative nate fin dal 13° secolo, senza che quelle riuscissero mai nell'intento che si erano prefissate, doveva imporre comportamenti morigerati nelle persone di qualsiasi lignaggio, per evitare l'eccessivo lusso che comprometteva i patrimoni e induceva il popolo a contrarre debiti per emulare i comportamenti di persone dal censo cospicuo che potevano permettersi l'acquisto di tali preziosi ornamenti. Le uniche eccezioni riguardavano il doge e la sua famiglia che dimorava nel palazzo ducale ed i forestieri che erano solo di passaggio a Venezia o non vi avevano dimorato per oltre sei mesi. Col passare del tempo, nonostante l'inefficacia delle varie leggi varate in proposito, si arrivò a decretare disposizioni sempre più particolareggiate; si elencavano le tipologie di pietre preziose e perle ammesse e quelle vietate, il numero di anelli che potevano essere portati, il valore dei singoli pezzi, la lunghezza delle collane, il tipo di acconciature, la tipologia della stoffa dei vestiti; l'uso di pellicce, ecc. ecc. Di seguito una “parte” (Legge) varata l'11 marzo 1653 Parte ori e gioielli 1.pdf Parte ori e gioielli 2.pdf Parte ori e gioielli 3.pdf Parte ori e gioielli 4.pdf saluti luciano1 punto
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@@Rex Neap,ciao Pietro,cosa mi ha spinto a prenderla?intanto la corona al rovescio e di crocette e non di foglie e per quanto ne dicano i cataloghi io non ne ho mai visti,forse sono stato sfortunato,e poi dinanzi ad una bella napoletana non si può restare indifferenti...1 punto
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Ciao Poeta. Il secondo è sul genere dei gettoni turistici francesi che possono essere acquistati da coloro che visitano castelli, luoghi d'arte, ecc. , di buona fattura e che sono in pratica dei souvenir. In questo caso, fa parte evidentemente di una serie dedicata a palazzi e castelli della Slovacchia : un bel pezzo. Il primo gettone invece sembra coniato a ricordo di una moneta (1 Korona ?) di Groningen : lo stemma posto in basso fra gli artigli dell'Aquila non è però identico a quello della Città dove l'elemento centrale è posto in banda (cioè in diagonale), mentre sullo stemma che figura sul gettone appare in fascia (orizzontale). Bello anche questo, mai visto prima.1 punto
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Continuando il giro per Roma alla ricerca di monumenti storici ancora ben visibili , ma meno visitati rispetto ai piu' famosi , incontriamo nel Foro Boario due Archi , siamo nella zona di Roma situata tra il Campidoglio e l' Aventino , sulla riva sinistra del Tevere , dove in antico era una zona paludosa spesso invasa dalle piene del Tevere , bonificata poi con la costruzione della Cloaca Massima ; era qui un mercato dove nella Repubblica si svolgeva la vendita del bestiame , mentre nel tardo periodo imperiale forse non piu' , vista l' urbanizzazione monumentale della zona . Sorgono in questo Foro due Archi , che in effetti pero' Archi , nel senso in cui vengono per lo piu' conosciuti cioe' come Archi trionfali , non lo sono ; il primo quello piu' maestoso e' in pratica un quadriarco a quattro facciate che in antico doveva forse servire di riparo alle trattative tra venditori ed acquirenti , almeno questa e' una delle ipotesi , ma alla quale personalmente stento a credere fosse l' unico scopo , ed era costruito molto probabilmente all' incrocio di due arterie viarie , una proveniente dal versante occidentale del Palatino Celio e l' altra dal Foro Romano ; lo stile con cui e' costruito sembra appartenere al IV secolo , mentre la tradizione popolare vuole che sia quello rappresentato sulle monete di Nerone , tanto che nel medioevo era chiamato Arco di Giano quadrifronte , che invece era situato nel Foro , ma che in base alla rappresentazione sulle monete non pare essere un Arco a quattro facciate bensi un classico arco trionfale ad una luce ; ognuno dei quattro lati e' decorato con dodici nicchie che in antico dovevano contenere statue , mentre nei quattro lati in alto , verso l' attico , erano quattro divinita' o forse i Geni del luogo di cui rimangono alcuni frammenti . Le dimensioni della struttura sono impressionanti , ad occhio ogni pilastro delle quattro basi quadrate misura circa 4,5 metri di lato , segue una luce dell' Arco di circa 3 metri , quindi un solo lato , dei quattro , misura circa 12 metri , mentre l' altezza complessiva e' di circa 16 metri ; non e' noto come terminasse la struttura , se con delle statue , con edicola , a piramide o in altro modo , anche perché nel medioevo fu costruito sopra un edificio . Attualmente si ritiene che il quadriarco possa essere l' Arcus Costantini in quanto in questo punto risulterebbe essere in base ai Cataloghi Regionari del IV secolo , altra corrente lo ritiene invece essere un Arco trionfale costruito al tempo di Costanzo II per commemorare la vittoria su Magnenzio , questa teoria si basa su alcuni frammenti marmorei incastonati nella vicina , circa 20 metri , Chiesa di San Giorgio al Velabro , nei quali alcune iscrizioni farebbero riferimento a quell' evento storico . Esiste poco fuori Roma in localita' Malborghetto un altro quadriarco , ora ridotto a casale , ritenuto costruito da Costantino nel luogo dove si accampo' la notte precedente la battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio e dove vide la famosa apparizione , a ricordo di quell' evento , la similitudine di struttura potrebbe avvalorare la data di costruzione del IV secolo anche per quello del Foro Boario ; sotto una foto . Il secondo Arco , non e' un Arco in quanto non ne ha la forma , avendo come alzata un architrave , e' chiamato Arco degli Argentari , questo Arco fu costruito dagli argentieri e dai negozianti di bestiame nel 204 , come ci tramanda l' iscrizione , in onore di Settimio Severo , di sua moglie Giulia Domna e dei suoi figli Geta , Caracalla e della moglie Plautilla il cui nome insieme a quello di Geta fu poi abraso quando Caracalla divenne unico Imperatore ; l' Arco e' alto poco piu' di 6 metri per 5 di larghezza , su un lato si appoggia alla Chiesa di San Giorgio . La particolarita' dell' Arco risiede nella finissima e stupenda decorazione che praticamente non lascia scoperto nessun punto del marmo ; nei pannelli interni si vedono scene di sacrifici , da un lato ben riconoscibili Severo con Guilia , dall' altro Caracalla con Geta poi tolto , quelli esterni hanno scene militari con soldati , stendardi e prigionieri , mentre in alto si notano Vittorie con Aquile , a ricordo di qualche campagna militare di Settimio Severo . Seguono 3 foto del quadriarco del Foro Boario attuale e 1 in antico , 1 del quadriarco di Malborghetto , 1 di un sesterzio di Nerone con l' Arco e 3 dell' Arco degli Argentari . La prima foto e' dall' Arco degli Argentari , messa in questa posizione dal sistema1 punto
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Molto bello il lato dedicato a Budapest, sembra una medaglia. la Kamstrup è una grande azienda danese che fabbrica contatori per l'acqua, condizionatori ecc. ma non so se c'entra per nulla con il tuo gettone, mai visto prima. Mi spiace non esserti di alcun aiuto.1 punto
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Un bel plauso a quelli del "Cordusio" che in campo numismatico sembrano non dormire mai... :D anyi ne inventano (e ne sanno..) una piu' del diavolo Molto bello stimolare i piu' giovani a ricordare il loro "incontro" con la numismatica e credo altrettanto interessante sarebbe conoscere anche la scintilla che ha fatto balenare la passione dei "veci".. La numsmatica è anche questo, non solo classificazioni puntuali, riferimenti bibliografici, ricerche, annotazioni, ipotesi, metrologia etc., tutto ottimo per carità, ma la numismatica è fatta (per fortuna) anche di persone e forse sono proprio le persone quando ci raccontano il percorso da loro seguito, o quando lo possiamo desumere dalla loro storia, dagli studi , dalle loro collezioni che diviene tanto piu' interessante. Sfogliavo qualche sera fa il bel volume sul "Collezionismo Numismatico Italiano" distribuito dalla NIP che mette insieme le storie di tanti "attori" della numismatica, da grandi collezionisti, naturalmente, a studiosi, direttori di musei , a grandi commercianti. Quante storie, tutte belle e importanti , che riflettono lo stesso tema "la moneta" ma con mille sfaccettature diverse, tutte egualmente interessanti per chi ama questa disciplina e anela a saperne di piu' e soprattutto a conoscere come i suoi "colleghi" si sono relazionati alla moneta e quali strade hanno seguito per la loro passione o professione..1 punto
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per comparazione, questo è il RIC 284 Dot BSIS Dot .................... che mi pare molto simile Constantius II 337-361. Bronze 21 mm 350 Siscia. Diademed, draped and cuirassed bust r.; A in left, star in right field DN CONSTANTIVS PF AVG / CONCORDIA MILITVM Emperor holding two standards with Christogram, star above; mintmark A/°BSIS°. RIC 284;1 punto
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Mi unisco ai complimenti fatti, per i mobiletti ma anche e soprattutto per la passione. Ciao1 punto
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Sovrani della Macedonia. Filippo II. 359-336 a. C. Æ Unit (17-18 mm, 4,88 g). Zecca incerta della Macedonia. Testa di Apollo a dx con i capelli trattenuti da un nastro / FILIPPOU Giovane cavaliere a dx; sotto, monogramma N testa di tridente. SNG ANS 940. apollonia1 punto
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Premesso che non è la mia monetazione, ma guardando il volume del Bellesia, Lucca storie e monete, ho alcuni dubbi e metto un pò di carne al fuoco. Innanzi tutto la legenda anomala (riporto quello che mi sembra di leggere) D/ CAROLVS punto INPERATOR / LVCA a croce attorno a rosetta/fiore in cornice quadrilobata accantonata da 4 gigli. R/ stella due punti SANTVS punto _ punto punto_ VVLOTVS (la O è aperta in alto e potrebbe essere una C rovesciata) / Il Volto Santo In base a quanto sopra, direi si tratti di un grosso da 3 bolognini, anche se un pochino sotto peso. Altro dubbio, prima di CAROLVS al D/ non riesco a capire se c'è l'armetta o una rosetta di punti. Poi, al D/ la cornice quadriloba nella parte attorno alla lettera V mi sembra sia doppia, e mi sembra anche di intravvedere all'interno della cornice stessa almeno 3 giglietti. La moneta, comunque, è strana: Se manca l'armetta, saremmo in Bellesia 25 In presenza di armetta, senza gigli interni saremmo in Bellesia 17/B , con anche i gigli interni (che dovrebbero essere 4 come quelli esterni) Bellesia 20 (con variante nelle legende).1 punto
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@@12tariì...figurati ;) ho solo voluto ribadire quello che avevo constatato affinchè non risultasse "vano".... sai a volte succede che queste notizie vengono, come dire, tramandate (perchè così si dice) e non ci si accorge che con il passare del tempo, magari per i motivi che ti ho appena riferito, possano essere anche modificate ........ tutto qui. Comunque sia ci siamo scambiati 4 chiacchiere che non fanno altro che avvalorare quanto, Noi tutti qui, siamo interessati a questa monetazione.1 punto
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Convegno con una location davvero notevole, peccato che qualche commerciante non avesse dietro monete ma nel complesso convegno promosso. Un saluto a @@Giovanna e il piacere di conoscerti è stato tutto mio.....la prossima volta proverò ad unirmi anche al pranzo ;). Giancarlo1 punto
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Mi è sempre piaciuto lavorare il legno. Quelle che ci hai postato sono piccole opere d'arte. Un conto è farlo di mestiere con tutte le attrezzature idonee e un conto è farlo a livello hobbistico. Il risultato è eccezionale, veramente bravo e complimenti.1 punto
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Taglio: 20c Nazione: Finlandia Anno: 2003 Tiratura: 543.500 Condizioni: BB Città: Palermo Taglio: 1€ Nazione: Finlandia Anno: 2006 Tiratura: 1.629.400 Condizioni: BB Città: Palermo1 punto
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Le divisionali prof, peggio se corredate da monete o medaglie in metallo prezioso, che ne fanno ulteriormente lievitare a dismisura il costo, di per se' già alto .., appartengono da sempre, fatte le dovute eccezioni..., ad un mercato di nicchia.... Probabilmente trattandosi della prima monetazione e del nuovo pontefice, potrà verificarsi una timida speculazione...., ma alla fine saranno pezzi facilmente reperibili con un minimo sopraprezzo. Sto seguendo l'andamento delle prof con oro, in quanto interessato all'acquisto, e ho a tutt'oggi verificato che stanno andando via a circa 80 eruo in più rispetto al prezzo praticato alla fonte. Il venditore quasi ci rimette.... Situazione più promettente invece per le divisionali fdc, che rappresentano pur sempre un classico del collezionismo e dunque hanno molto più mercato.....1 punto
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A me pare una telenovela, francamente senza ne capo ne coda. Tutte queste illazioni gratuite senza (ed e' bizzarro per essere generosi; chiunque oggi può fare una foto) avete delle immagini mi sembra assai fuori luogo. E se scopriamo poi che e' veramente un falso? Boh....1 punto
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Luppino pagina 201 del volume "Prove e Progetti" Metallo Bronzo, rame 960/1000, stagno 40/1000 diametro 23 mm - peso 6,05 Ghiera liscia Dato per R3 in BB 300 euro, in SPL 600 euro Collezione Piper Asta Varesi del 1997 in SPL ha realizzato 290.000 lire InAsta 32 del 2009 in qFDC/FDC ha realizzato 250 euro Questi progetti in rame non hanno mai destato molto interesse negli ultimi anni. Esemplari simili, dello stesso periodo, disattendo molti i risultati, anche alle recenti aste sammarinesi. Renato1 punto
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Ti assicuro che bastano queste due frasi per capire che gli "esperti" da cui ti sei recata sono da evitare come la peste..... un numismatico che afferma che di una moneta non sia individuabile un falso perchè "molto rara" è davvero meglio che cambi mestiere (parliamo poi di un centesimo del '08, mica di un R5...)... la storia della R poi è, scusami il termine, demenziale; come tutte le monete emesse dalla zecca di Roma questa monetina deve riportare una R ma non è certo una discriminante o meno con cui riconoscere un falso (ma secondo questi mega esperti che hai contattato, chi fa i falsi non si cura di riprodurre anche la R di Roma?)!!!1 punto
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In molte cartoline però, come vedremo anche più avanti, non mancava una certa dose d'ironia. Sicuramente divertente questa, dove il premier inglese Winston Churchill, disegnato sotto forma di un vaso da notte, è definito "Il pezzo n. 1 del gabinetto inglese" petronius1 punto
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La medaglia che hai postato, è molto bella e realizzata da un importante maestro scultore ed incisore; ne è riprova la sua raffinata esecuzione: in particolare noto al Dritto il contrasto tra la palpabile e pastosa morbidezza dei capelli e la rigidità del colletto una geometria triangolare. Il Verso mi pare d'ispirazione rinascimentale (almeno per impostazione) e rappresenta due angeli genuflessi in contemplazione delle Sacre Particole di Siena custodite nella Basilica di San Francesco. In linea di massima concordo con l'idea di @@sandokan, però credo che in ambito toscano e senese la medaglia sarà sicuramente molto apprezzata, anche con questi difetti.1 punto
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Concordo che sia un "rostro" delle navi romane ...ma, più prosaicamente, il Ferrea era un tifoso del Genoa ed ha riportato l'antico stemma della gloriosa squadra del cuore che nel 1923-24 vinse il suo 9° ...ed ultimo ... scudetto. Cosa intendi per "materiale usato"? La medaglietta è in argento e nella versione successiva, per l'anno scolastico 1926-27, c'è il tipico marchio "800" che è diventato obbligatorio per l'identificazione degli argentieri solo dal 1934. Circa l'incisore: "Pietro Ferrea, genovese intraprendente con la mano e l'occhio attento, fin da bambino scopre il lavoro di incisore; si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Genova "La Ligustica" centro motore di cultura e arte. Nel 1870 avvia, con grande successo, l'attività di incisore e ampliando il suo lavoro come "medaglista" apre un laboratorio, in via Conservatori del Mare 10,e si dedica alla coniazione delle medaglie. In questo periodo la ditta prende nome dal fondatore e si chiama "Pietro Ferrea". Aiutato dai suoi due figli continua il lavoro in una officina sempre più attrezzata in via Mura delle Grazie 15. Nel 1912 costruisce in via Innocenzo Frugoni una villetta dove trasferisce tutte le sue attività. I figli Ettore incisore e Attilio amministratore continuano il suo lavoro fino al 1938."1 punto
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Non conosco il periodo ma non credo di dire una castroneria asserendo che ha un ritratto decisamente bello...e credo sopra la media... :D poi magari correggetemi... complimenti marco1 punto
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