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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/24/14 in tutte le aree
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A questo punto mi piacerebbe sensibilizzare non solo i giovani che non hanno potuto partecipare, ma l'intero forum. Questi ragazzi debbano essere da esempio per tutti noi, la loro carica passionale verso la Numismatica, dimostrata ampliamente attraverso i loro sinceri e coinvolgenti elaborati, dovrà servirci come esempio di grande amore verso la numismatica e per gli appassionati che la condividono. E' evidente il loro messaggio, crescere insieme a noi, con il forum che ci unisce e trasmette emozioni dando a tutti la possibilità di sentirsi partecipi di una straordinaria comunità, donando a tutto l'ambiente finalmente un pò di serenità.. Certe iniziative potrebbero in futuro unire maggiormente, se si riuscirà a comprenderne il vero scopo... Eros P. S. Vi aspetto a Cordusio per ritirare.5 punti
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Cari Amici, buona serata Tocca a me dare l’esito conclusivo del nostro concorso e ne sono veramente lieto. Lo sono in particolar modo, dal momento che posso annunciare che i 5 Giudici preposti alla rilettura dei 5 testi hanno, di fatto, confermato la graduatoria già espressa dalle votazioni del “primo turno”. Ritengo questo risultato molto positivo; sta a significare che sentimenti di questo tipo sono assolutamente “trasversali” e scevri da influenze dovute ad esperienze ed età anagrafiche differenti dei Giudici. Posso quindi tranquillamente confermare la graduatoria che segue: 1° classificato R.E.IN.SENA con 20 voti 2° classificato Luca Pantano con 19 voti 3° classificato defa92 con 16 voti 4° classificato Providentiaoptimiprincipis con 15 voti 5° classificato Jack Sully con 14 voti Nel fare nuovamente i nostri complimenti a tutti coloro che hanno partecipato, rimando alle informazioni date da Mario qualche post precedente, con le annotazioni da seguire per il ritiro dei libri. Grazie e saluti luciano4 punti
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Il Circolo Numismatico di Beinasco,dona ai due elaborati che non hanno ottenuto voti un premio exstra: Elaborato n.4 Don Corleone Elaborato n.12 Anonimo Il dono consistente nel volume: Lucca Già azza La moneta in Monferrato tra medioevo ed età moderna. I volumi saranno consegnati a dabbene al convegno di Verona,per la consegna agli interessati. Saluti a tutti Blaise del C.N.B.4 punti
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Siete riusciti a prendere la passione di molti di noi ed a trasformarla in qualcosa di piu' grande. Grazie a tutti, sia chi ha scritto, sia chi letto, chi ha organizzato e solo chi e' stato curioso di spizzicare il forum. Sono le piccole cose che costruiscono grandi risultati, sia personali che ''comuni''. Bravi tutti. re4 punti
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Salve a tutti. Proprio ora ho finito di leggere questa interessantissima discussione che mi è stata segnalata da Francesco, che quindi ringrazio sentitamente. Sono felice di apprendere le vostre considerazioni in merito al mio articolo e alla moneta di cui in oggetto e vorrei ringraziarvi tutti per le opinioni, i dubbi e i quesiti sollevati: l'approccio critico è sempre il migliore in questi casi. Anche io, prima di dare alle stampe questo lavoro, ho studiato l'esemplare in questione per quasi due anni di fila, proprio per cercare di avere quanto più chiaro possibile il quadro (soprattutto storico) in cui fu battuto tale carlino. Molto stuzzicante è l'ipotesi di Francesco, secondo cui questa moneta potrebbe essere stata coniata (in un periodo storico sempre molto turbolento, come preciso anche io nell'articolo), non a Napoli, ma in una zecca geograficamente più lontana. Come ho già detto in altra sede, un peso così basso potrebbe essere spiegato, oltre che dall'usura di circolazione e dalla tosatura (quest'ultima molto vistosa), anche e soprattutto al fatto che forse questo carlino sia uscito dalla zecca già con un peso minore rispetto agli altri. Vorrei inoltre precisare un paio di punti: per prima cosa, sul R/ della moneta lo stemma sembra un po' "impastato". Ciò è dovuto semplicemente al fatto che una buona parte della sua raffigurazione (cfr. ad es. il lato destro) presenta un discreto slittamento di conio che contribuisce a rendere meno chiara la lettura delle figure. Inoltre, la scarsa bellezza, se così vogliamo dire, del ritratto del sovrano (e più in generale dell'intero apparato iconografico della moneta) è dovuta non solo alla scarsa qualità artistica dell'incisore (il De la Musica, come ho avuto modo di dire sia nell'articolo che in altra sede), riconosciuta tra l'altro anche presso gli studiosi del passato, ma penso (questa è una mia ipotesi) che le caratteristiche iconiche così anomale non si riscontrano in altri carlini dello stesso tipo perchè questo fu battuto con un conio che, forse, fu poi tolto di mezzo, dato gli errori nelle legende e le differenze stilistiche con gli altri esemplari. Infatti, non ho rinvenuto nel corso dei miei studi un altro carlino di questo tipo con tali errori e con questo stile, il che mi ha spinto a pensare che quest'accoppiamento di conii sia stato circoscritto in un singolo ambito, espresso in questo carlino. Inoltre, la rarità della moneta (R4, secondo il già citato listino di vendita) sembrerebbe avvalorare tale ipotesi, dato che il numero di esemplari emessi così sia stato molto basso. Poi, ho notato che Rex Neap ha evidenziato (nel post #11) in rosso la barretta trasversale alla "coda" della lettera Q. Questo particolare non è una novità per i carlini con busto giovanile di Carlo V e gioca a favore della datazione che ho esplicato nell'articolo per tale moneta: infatti, si trova identico anche su quelli emessi (per cui vedi figura di seguito) durante la maestranza di Marcello Gazella (1515-1527), diretto predecessore del Ram. Gazella morì nel dicembre del 1527, mentre il Ram fu nominato Maestro di Zecca il 14 gennaio del 1528. Dunque, cronologicamente, il lasso temporale tra i due è del tutto insignificante, per non dire inesistente. Ciò non solo avvalora la datazione che ho fissato per questo carlino, ovvero tra il 1528 e il 1533, ma mi fa anche supporre che sia stato uno dei primi emessi sotto la maestranza del Ram, ancora coi retaggi legati ai tempi del Gazella (come questa barretta della lettera Q), quindi più vicino al 1528 che al 1533. Ecco a titolo d'esempio, un carlino con busto giovanile e con G di Gazella: si noti al R/ la barretta sulla Q, particolare che si riscontra anche sul carlino di cui stiamo discutendo. Anche il taglio dei capelli, a livello iconografico, e il modello della corona sono elementi molto più vicini agli esemplari con la G di Gazella che alle future emissioni proprie del Ram. (Volevo altresì precisare che a causa di alcuni tagli che ho dovuto fare al mio articolo per motivi di spazio, non ho potuto inserire molte di queste ipotesi che avevo già espresso nella bozza iniziale del mio lavoro). Infine, come sottolineava anche Francesco all'inizio di questo topic, il globetto di centratura tra i capelli del ritratto al D/ mi fa pensare che l'esemplare si autentico e realizzato secondo i sistemi di coniazione in vigore all'epoca. Ringrazio ancora tutti per l'interessamento dimostrato verso questo carlino. Cercherò di seguire con attenzione gli sviluppi di questa discussione.3 punti
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Carissimi, ho poco tempo a disposizione, sarò quindi lapidario: da quello che vedo la moneta è autentica, il modulo e il bordo è tipico di questa emissione (ludi), la patina, le incrostazioni e le corrosioni sono naturali e convincenti, qualche problema di polverizzazione/cancro, pulizia non invasiva. Cordialmente, Enrico P.S. mi riservo di parlarne più approfonditamente in seguito, con calma e dopo una approfondito studio.3 punti
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La mia e' solo un'opinione, Non ho nulla da nascondere e probabilmente potrei far fronte ad ogni richiesta. Non svilisco certo la circostanza che il solo rispondere mi creerebbe fastidio. Quello che, però, mi infastidisce di più è l'essere monitorato: che si sappiano i miei gusti personali, che si conoscano i miei spostamenti ed altro. Giorni fa, in banca, ho chiesto lumi sul malfunzionamento del mio bancomat. Il funzionario ha telefonato ad un ufficio centrale che dopo qualche minuto ha precisato che circa alle ore tot di quel giorno avevo fatto una richiesta eccessiva (per il mio bancomat) presso un macchinario situato in via tal dei tali (è quello attaccato alla mia banca), ecco perchè non avevo preso i soldi. E' vero che il sistema funziona, per carità ! Ma immaginate che quei dati possono rimanere per sempre in quell'ufficio: dopo un po' di tempo sapranno dove mi sposto abitualmente, a che orari, cosa compero, se vado a teatro o al cinema, a quali giornali sono abbonato, quali ristoranti preferisco, dove vado in vacanza e con quante persone della mia famiglia. Poi aggiungiamo le telecamere per strada, la rintracciabilità del cellulare acceso, il mio DNA sulle sigarette che spengo nei posaceneri. Come vedete può diventare un incubo da Grande Fratello (sto pensando al romanzo, no alla trasmissione televisiva).3 punti
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Ma si, ma che un povero cristo debba giustificare ogni sua spesa rasenta quasi l'assurdo….mentre certe persone spendono e spandono senza dover rendere conto a nessuno (utilizzando i nostri soldi)3 punti
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... se per quello è un incubo anche la trasmissione... tranquillo ... ;)2 punti
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Buona serata Credo che se il tuo cognome appartenesse ad una casata importante, come ritieni, probabilmente lo sapresti da quando sei nato, perché l'avrebbero saputo i tuoi genitori, i tuoi nonni, i tuoi avi...... Dubito fortemente nelle scoperte strada facendo, a meno che non ci si trovi di fronte ad un figlio nato fuori dal matrimonio, ma in questo caso il cognome dovrebbe essere un altro. Per le ricerche puoi trovare informazioni nei comuni e nelle parrocchie dove sono avvenuti battesimi, matrimoni e decessi dei tuoi progenitori. Saluti Luciano2 punti
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A questo ci avevo gia pensato, infatti lo store 蠡 nome di mia madre e io lo uso ogni tanto con il suo consenso. -donty-2 punti
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Da dilettante amante della storia e della storia dell'arte in genere, non è che un nuovo libro debba per forza sostituire un vecchio anzi molti libri di recente pubblicazione sono utili sopratutto come sottotavolo. Voglio dire , in tempi passati si scriveva di numismatica e d'arte partendo dai documenti, oggi capita di leggere scritti che seguono ipotesi "alternative" che spesso partono dalla fantasia, dimenticando che solo la scoperta di nuovi documenti porta a cambiamenti di attribuzione, date etc, lo so scrivo banalità ma a volte anche queste servono2 punti
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alzi la mano chi ha la fattura di tutte le monete che ha in collezione....astenersi collezionisti di antiche per i quali è quasi un obbligo oltre che una tutela... :)2 punti
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Ciao.. Vedi questa "guida", che mi sembra ben fatta e chiara, anche con riferimento allo specifico problema posto. Un'altra cosa: come minorenne non puoi gestire "un piccolo store" (come l'hai definito Tu) ma neppure operare su eBay: farlo a nome di Tua mamma, cioè utilizzando i dati di un adulto, è un modo scorretto per aggirare il divieto. https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/fiscosulweb/Adempimenti-Partita-IVA-nelle-vendite-online-Come-Quando-Perche-fiscosulweb.pdf Saluti. Michele2 punti
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Per me siamo oltre il lecito, dal momento che le operazioni di lisciatura hanno provocato la modifica della forma di alcune lettere al rovescio e di alcuni pezzi della pira. I pezzi suddetti non hanno mai avuto, in nessun momento della loro storia, quella forma che hanno assunto adesso. Quindi non siamo più nell ambito della pulitura e/o restauro non invasivo, ma siamo già nel tooling. A questo punto meglio l'originale. Per me questo è il limite da non superare.2 punti
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Molti anni fa, nel 1992, la zecca di Varsavia portò un conio (dritto e rovescio a incastro) a Verona in occasione del convegno numismatico. Vi si ricavava un gettone, coniato a freddo, in una lega dal color giallo rossastro sul cui dritto era rappresentato il monogramma coronato di Stanislao Augusto e ai lati la data 17-66, anno di apertura della zecca di Varsavia. Sul retro il marchio della zecca, MW sovrapposte e la scritta POLONIA circondate dalla legenda 79a Manifestazione Numismatica Veronese. Lo coniava per gli avventori uno zecchiere con tanto di grembiule in pelle. Vi chiederete cosa c'entra tutto questo con la tecnica di coniazione dei longobardi. Forse niente, ma fu l'unica volta che coniai qualcosa a martello. Per una serie di coincidenze fortunate fui, infatti, invitato all'interno dello stand e mi fu proposto di coniarmi il mio gettone. Presi il tondello dallo scatolone, lo poggiai sul conio di incudine, ci misi sopra il conio di martello e ''bum'' diedi la martellata. Tolsi il conio, presi il gettone (non ricordo di aver fatto particolare fatica a staccarlo) e... ci rimasi male. Il dritto era venuto fuori perfetto, ma il rovescio era scivolato e le lettere su una parte del gettone erano illeggibili. Il mastro zecchiere scosse il capo e mi disse che avevo sbagliato il colpo e quindi la forza si era espansa lateralmente. Buttò il gettone tra gli scarti e mi invitò a riprovare. Rifeci tutta l'operazione, ma stavolta facendo attenzione al colpo di martello. Il risultato fu perfetto. Questo solo per dirVi che il momento della coniazione non era difficile, a maggior ragione con un metallo tenero come l'oro, La cosa difficile doveva essere la preparazione dei conii. Arka P.S. Mi è sempre dispiaciuto di non aver chiesto anche il gettone coniato male...2 punti
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Intervengo solo ora, ma ho seguito tutti gli sviluppi della discussione :) Un ringraziamento è d'obbligo al vostro circolo, che con tutte queste bellissime iniziative mostra un grande interesse in noi giovani. Ammetto forse che avrei potuto scrivere un contributo migliore, ma ho preferito che fosse incisivo, e dopo tutto sono contento di com'è andato il concorso. Faccio i miei complimenti ai cinque finalisti, i cui contributi sono stati veramente eccellenti! Riccardo :)2 punti
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.229.131 Condizioni: qFDC Città: Principato di Monaco Note: pessima qualità della foto2 punti
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Ciao Piras, quello che mi pare di vedere in alto nella prima foto, è una stella a cinque punte terminanti con globetti. Non vorrei sbagliare, ma tra le monete coniate a Salerno, solo una gli assomiglia per questo particolare, ed è un follaro di Guglielmo I come quello che ti allego in foto tratto dal MIR Italia Meridionale Continentale.2 punti
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sarà anche un peccato però stai cercando di inchiapparlo a qualcun altro per qualcosa che non è...suvvia un po di correttezza. http://www.ebay.it/itm/Raro-Brockage-5-centesimi-1867-Vittorio-Emanuele-II-Rarita-/251500173306?pt=Monete_Italiane_in_Lire&hash=item3a8e9417fa&_uhb=12 punti
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Cari amici, so che aprirò un vespaio di critiche e polemiche, ma spero proprio siano tutte costruttive, in ogni caso vorrei aprire questo post facendo le dovute premesse…e lo so, sono prolisso…ma è perché amo la chiarezza, perdonatemi….posto qua, a mezza via tra Roma e Bisanzio…. Spesso si è dibattuto se nella tarda antichità le transazioni commerciali avvenissero o meno pesando le monete, e soprattutto se questo fosse il vero e unico modo di pagamento. Molti sostengono, portando a supporto non poche prove storico-archeologico/letterario/epigrafico etc, che le transazioni avvenissero per pesatura delle monete e non a valore facciale, passatemi il termine un po’ sintetico. Premetto che voglio dare una mia idea in merito, totalmente aperta a confutazioni, riferendomi solo al periodo che va tra gli ultimi anni di Valentiniano III e la morte di Giustiniano I, poiché il mio pellegrinaggio nella numismatica ha sempre ruotato principalmente intorno a questo periodo, e mi sarebbe più difficoltoso riferire tutto il mio discorso ad esempio al periodo di Costanzo II. Anche con alcuni amici abbiamo spesso parlato di questo tema e ho potuto anche apprezzare idee diverse dalla mia….proprio da parte di un amante del periodo di Costanzo II…. La sparo subito. Credo che le monete fossero usate, nel quotidiano, per il loro valore facciale, ma che fossero pesate in alcuni contesti particolari. Credo che il nummo, come sostenuto anche da Asolati, avesse un ruolo molto importante, e credo che i multipli del nummo avessero di fatto un valore fiduciario. Certo il concetto di fiduciarietà non doveva eccedere i limiti dell’accettabile, pena la necessità di rivedere il parco circolante con una bella riforma… (ti dice qualcosa questo concetto, caro Anastasio?...). In ogni caso, a fronte di: - Testimonianze significative dell’uso della pesatura - Valore nominale impresso sulle monete ad esempio “bizantine” - Divergenze di peso tra nummo e suoi multipli Mi sono posto le seguenti domande: 1 – se le monete si utilizzavano “a peso” che senso aveva apporvi un simbolo di valore (M, K, XX etc etc…)? 2 - se le monete si utilizzavano “a peso” perché si palesò il fenomeno della tesaurizzazione del nummo e non dei suoi multipli (di fatto sottopeso rispetto al facciale)?...la questione del sottopeso, se si paga a peso, va a marengo…. 3 – se le monete si usavano “al facciale” o “al marco” dice qualcuno, se non erro, perché abbiamo testimonianze di pesatura delle monete, anche credo rispetto al pagamento delle tasse? Io ho provato a rispondere…a modo mio… L’uso al peso di certo avrebbe complicato enormemente le cose in una economia abituata da secoli all’uso della moneta, e il senso stesso della moneta come “simbolo” di un valore sarebbe andato a farsi benedire. Certo è che il nummo mantiene per fasce di periodo un peso medio costante, molto più costante di quanto non facciano i suoi multipli. Quindi dovendo contare un elevato numero di monete, avrei potuto usare la bilancia, a patto di non mischiare nummi e suoi multipli. Facciamo un esempio…. Se fossi un esattore delle tasse e tutti mi pagassero con monete da 2 euro (8,5 gr circa…mi pare), pesandole invece di contarle, quando arrivo a 8,5 Kg sono quasi certo di avere 2000 euro di riscossioni effettuate. Certo, nella pesatura non mischierò i 2 euro con gli 1 euro, ma nel conteggio di fine giornata farei prima a separarle e pesarle separate, piuttosto che a contarle una per una…. Certo, mi direte voi, cavoli le monete da 2 pesano tutte esattamente in modo identico, mentre allora i pesi erano estremamente variabili. Vero. … Ma anche no! Perché in realtà sui grandi numeri il peso medio del nummo è di una stabilità eccezionale……provare per credere. L’uomo dei numeri, Antvwala, potrà dimostrarvelo meglio di me…ma ci abbiamo lavorato parecchio e i numeri non mentono. Su poche monete ci sono differenze anche importanti, che su ampi numeri si livellano completamente. Probabilmente le bilance erano usate principalmente per pesare nummi? Chi lo sa…. Ma se si fosse ragionato sempre a peso, che cosa ne sarebbe stato del sistema monetario? Cosa sarebbe successo a chi aveva un bel “follis” (so che il termine non è corretto, ma lasciate correre, non è la sede…mi perdoni Carlà), dicevo, cosa sarebbe successo a chi aveva un bel follis di Anastasio da 8 gr circa (pre riforma), rispetto a chi si presentava con un follis di Giustiniano, magari da 17 gr? Apporre valori su monete di questo tipo, per poi pesarle, che senso avrebbe avuto? Quindi credo in conclusione che la pesatura fosse fatta, e spesso, non dal consumatore, ma dal commerciante medio o grande e/o dal fisco per conteggiare grandi somme riscosse principalmente in nummi (tralascio l'oro dal discorso), senza il tedio di contarli manualmente….ma il “consumatore” pagava a valore facciale, altrimenti che ne sarebbe stato della “fiducia” I multipli del nummo hanno andamenti di peso meno stabili/rettilinei, e pesarli non restituirebbe in modo così chiaro il numero dei pezzi presenti in un sacco, soprattutto se si tratta di monete coniate nell’arco di 20 / 25 anni, cosa che si può ancora provare a fare con nummi coniati nell’arco di un ventennio. Le convinzioni sono fatte per essere smontate, e io non vedo l’ora di leggervi. Spero di non avervi annoiato, e spero che qualcuno non storca solo il naso, ma si spertichi per portarmi sulla giusta strada se è convinto che io viva nell’errore :-) Ps…sono stato lunghissimo, e avrei voluto esserlo di più sulla questione nummo etc… vabbé facciamo che per ora mi fermo qua. Un saluto e buon 25 aprile Alain1 punto
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DE GREGE EPICURI Ammetto, questo è davvero un po' strampalato. A voi per ora il rovescio. E niente dati, per il momento.1 punto
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Buongiorno a tutti, desidero aprire una discussione inerente le monete battute a L'Aquila durante il periodo vicereale di Carlo V d'Asburgo (1519-1554), ho letto con molto interesse l'articolo pubblicato ne Il GdN di aprile 2014 a firma Raffaele Iula inerente un inedito carlino napoletano di Carlo V , mi complimento con l'autore (spero possa leggere questa discussione ed eventualmente intervenire), sono arrivato ad alcune mie considerazioni personali che scriverò appena avrò un po' di tempo nelle prossime ore. Nel frattempo desidererei leggere alcuni vostri commenti in merito all'argomento, mi permetto di postare una pagina dello studio di Iula e l'immagine di alcuni carlini siglati dal maestro di zecca Luigi Ram ®. Riporto poi qui di seguito un commento di @@Rex Neap che trovo molto interessante e prevalentemente in linea con il mio pensiero, faccio notare che attribuire il carlino oggetto del recente articolo di Iula alla zecca di Napoli è giusto perchè non ci sono elementi ufficialmente validi che dimostrino il contrario, ......... ma non è nemmeno sbagliato attribuirlo a L'Aquila, questo perchè dai documenti dell'epoca risulta che nel periodo compreso tra il 1503 ed il 16 giugno 1547 L'Aquila coniò ma non appose alcun segno di zecca per distinguere le sue monete da quelle battute a Napoli. L'argomento è molto importante anche in virtù di ciò che accadde a L'Aquila nel 1529 per colpa di questo signore che vedete a cavallo nell'incisione qui allegata. Lo stile di alcune monete siglate R dal Ram parlano chiaro .......... e spesso il peso e la bontà del metallo ci trasmettono a distanza di secoli le difficili e caotiche situazioni politiche di quegli anni tra assedi, spedizioni punitive e saccheggi vari. Commento di Rex Neap al post 6 http://www.lamoneta.it/topic/121365-il-giornale-della-numismatica-aprile-2014/ " ..... ho appena terminato di leggere l'articolo di Raffaele Iula su: Carlo V, Luis RAM ed il Carlino dei refusi; articolo scorrevole, ben esposto, che esamina il periodo storico nel quale venne coniato, con accenni prolungati sia al maestro di zecca, all'incisore e allo scudo araldico presente al rovescio.....gli faccio i miei più sentiti complimenti. Ho dato anche un'attenta occhiataccia alla moneta in questione: stiamo parlando di un Carlino di Carlo V, battuto con la sigla R dietro la testa del sovrano rivolto a sinistra e rientrante nella tipologia del PR dal nr. 28 al nr. 32. L'autore nell'articolo fa riferimento anche ad un lavoro di Achille Giuliani in cui tale moneta è comparsa "L'urna di San Bernardino nelle monete di Carlo V" @zecche del sud - proveniente dal listino del marzo 2000 "Monete di Napoli e Sicilia" Tevere Numismatica Filatelia al nr. 4559 .... ebbene, anche se dalla foto nutro delle perplessità sull'autenticità di detta moneta.......sia chiaro è solo una mia impressione analizzando la moneta da una sola fotografia, però consentitemi di sollevare qualche dubbio: sia il ritratto di Carlo (naso - bocca), corona, fattezza dello stemma al rovescio e soprattutto le lettere della legenda (in modo particolare della R di Ram) mi spingono ad esprimere questo mio giudizio....logicamente contestabile, non possiedo la moneta. Anche il peso la fà da padrona, spero che nell'articolo ci sia stato un refuso, si dichiara che esso pesa gr. 2,2, quanto mediamente il loro peso è di circa 3,58 gr. e comunque sia non scende mai sotto i gr. 3,00...la differenza mi sembra notevole. Spero che qualcuno abbia una foto di questa moneta per poterla visionare. P.M. ....."1 punto
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ciao, per me come conservazione siamo attorno al BB e il valore 60/80 euro...a mio modesto parere. io un anno fa pagai un qspl 150 euro..ed era pure periziato Tevere. ;) saluti marco1 punto
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Inserzione tragicomica (e meno male che specifica che è "originalissimo") :rofl: http://www.ebay.it/itm/121324546908?ssPageName=STRK:MEWAX:IT&_trksid=p3984.m1423.l26491 punto
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Scusa ma a quali FAQ ti riferisci? Di quale sito? Non credo che sul nostro hai potuto leggere un consiglio di quel genere.1 punto
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Eccomi Credo proprio che si tratti di un "Piccolo copoluto" (anche detto bagattino con le iniziali) Mistura, gr. 0,28 e diam. mm.10,00 ca. D/ Croce patente con alle estremità quattro bisanti ed altri quattro all'origine delle braccia della croce; tra queste ci sono anche le 4 lettere che identificano il doge. R/ Nel cerchio centrale ci sta il leone in soldo e nel giro + ° S ° M ° VENETI a questo punto va detto che la moneta è stata coniata durante il dogato di soli 5 dogi ed i tipi sono tutti rari ... da R2 a R5 :good: Cristoforo Moro Andrea Vendramin Giovanni Mocenigo Agostino Barbarigo Leonardo Loredan da quello che riesco ad identificare io, tra le braccia della croce, scorgo una "O" e di fronte la cuspide di quella che sembrerebbe una "V"; però da un controllo fatto nessun doge ha questa combinazione. Se fosse effettivamente una "O" quella che scorgo, potrebbe essere di Giovanni Mocenigo (R5) che ha questa combinazione di lettere: I O M D, ma in questo caso l'altra lettera che scorgo, non potrebbe essere una "V", ma dovrebbe essere "D".... A questo punto cedo la parola agli Amici "Occhi di falco" se desiderano cimentarsi, anche perché so essere molto più bravi del sottoscritto... saluti luciano luciano1 punto
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Purtroppo quella moneta non è in linea e comunque, rivista con calma, non è identica. Questo è il conio di diritto più simile tra quelli presenti sul db online del BM: BM 1872,0709.5071 punto
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Ciao, la moneta è Giapponese, sono 10 sen del 1944, vale pochi cent. Ciao1 punto
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siiiiiii però cari amici miei non possiamo avere sto atteggiamento. L'agenzia delle entrate dal 2004 sa tutto quello che combino con la mia azienda. le banche sono aggiornate sul mio stato di solvibilità. Online vedo io stesso il mio stato di prelievi ecc.ecc.ecc.ecc. Vi meravigliate di essere controllati? lo si fa da anni e senza tanta fatica o tecnicismi particolari. In aggiunta molti di noi amano sputtanarsi sui social e "forum" vari....(incluso lamoneta.it :)) E' il 2014 e bisogna adeguarsi. Se non abbiamo nulla da nascondere o da vergognarci si vive bene anche nell'era dell'informatizzazione massiva.1 punto
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salve, per dire che sia una "vera" moneta" sarà un pò dura! Concordo pienamente quanto ha già detto Profausto" solo aggiungendo che le caratteristiche della moneta non sono quelle del periodo (sembra fusa e unita da due valve - va esaminato bene il bordo!, e "fuori modulo")1 punto
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Da ignorante in materia quale sono, il "ringiovanimento" è talmente osceno che persino ai miei occhi profani di classiche provoca strabuzzamenti oculari. @@BiondoFlavio82 come giustamente osservavi, pretendere la "perfezione" su una moneta di 1800 e passa anni mi pare un'assurdità, tanto più che in questo caso, sempre da profano ed ignorante quale sono, da "ringiovanire" non c'era proprio niente, anzi, hanno solo rovinato (e tanto) quella che era una bella moneta. Un saluto, Fab1 punto
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Moneta molto bella mi accodo hai pareri già espressi, volevo segnalare la mancanza della coda nel leone dello stemma del Leon e inoltre la mancanza del gobetto. ciao1 punto
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Da un mese a questa parte sulla baia si vedono un sacco di vendite con 500 lire D'argento tipo questo http://www.ebay.it/itm/LOTTO-DI-20-MONETE-DARGENTO-DA-500-LIRE-VARIE-ANNATE-/131172458746?pt=Monete_Italiane_in_Lire&hash=item1e8a7ce0fa&_uhb=1 a prezzi sopra la media.. Forse mi sto facendo una fantasia ma qualcuno sta acquistando argento a tutta forza.. che ne pensate?1 punto
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@@Illyricum65. Caro Illy, ogni restauratore deve avere a disposizione vari attrezzi (personalizzati) oltre a quelli che si trovano in commercio. Quanto l'amico Nikko in MP mi ha confidato che non riusciva a rassegnarsi a vedere il suo follis nelle condizioni che si vede sulla prima foto. Mi sono reso disponibile (anche se non operò più ) . Gratuitamente ho eseguito una scrostatura dei sedimenti che aveva dappertutto . Non con bulini ma con bisturi personalizzati. Una lieve (levigatura) sulla guancia del dritto senza nessun riempimento, riossidanto e uniformando con una colorazione specifica (personalizzata). I miei bisturi sono semplici spilli in acciaio di varie misure, con la punta molata e tagliente abbastanza da asportare le croste durissime associate a grumi di cuprite. Il tutto con bioculare a 40x . Questo per il bronzo , che suggerisco sempre di pulirlo a secco. Con l'argento il discorso e tutto un altro mondo.1 punto
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Francia 500 Euro del 2011 - 1 Kilogrammo d'oro Dedicata ad Andy Warhol (foto sotto: tra le sue opere più famose) [Pittsburgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987] - E' stato un pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e montatore statunitense, figura predominante del movimento della Pop art e tra gli artisti più influenti del XX secolo.1 punto
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Nel senso: come faccio a non riproporre una moneta strana postata in precedenza? semplice... le ho tutte memorizzate in un'apposita cartella.1 punto
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Questa contromarca si trova catalogata qui: http://www.exonumia.com/art/cmd.htm (terza fila: esiste nel tipo curvo e dritto) C'e' un libro che ne parla: Merchant and Privately Countermarked Coins Da quanto ne so, se originali, generalmente le contromarche private svalutano una moneta (in tanti li collezionano ma le considerano ugualmente monete deturpate) mantengono il valore se sono molto ornate od inusuali. Il valore può aumentare solamente se sono ufficialmente identificate (commercianti specifici ecc.) e di una certa importanza storica.1 punto
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Le notizie sono quelle poche che ho scritto, quanto alla foto, ripresa dal libro di Castellana citato, è tutta qua: Come vedete, divide il gettone in tre parti (il francobollo, in realtà, potrebbe essere uno qualsiasi) sbagliando anche la didascalia: è evidente che il nome del bar è "Aragnino" e non "Abbagnino" :rolleyes: Sempre il Castellana (op.cit.) scrive a proposito dell'Africa Orientale: "La carenza di rifornimenti consequenziale alla molto critica situazione determinò la necessità di sopperire il circolante monetario con moneta di necessità, per cui il Governatore della colonia provvide a far coniare localmente dei gettoni di rame di L. 1 e L. 2, dei quali sono noti rari esemplari di diversa metrologia, stante la precarietà tecnica delle coniazioni." Anche se forse OT rispetto all'argomento della discussione, potete vedere questi gettoni nel catalogo del forum: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-AOI petronius :)1 punto
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Non è una moneta, ma un lingotto dato che è coniato da un'azienda privata e non dalla zecca di Mosca o San Pietroburgo. Comunque certe zecche nel mondo hanno davvero coniato monete d'argento da 1kg o più. Politicamente, sono affari loro. Sappiamo che l'UE e gli USA sostengono l'Ucraina per mantenere il controllo economico e strategico di questo paese e per mettere in difficoltà lo storico rivale russo. E come pretesto per giustificare questo si presentano come paladini della libertà contro l'oppressore russo. In realtà sappiamo che l'Ucraina è un paese poco democratico e molto corrotto esattamente come la Russia e che la Crimea è sempre stata russa, finché Chrushev l'annesse all'Ucraina senza tener conto del volere della popolazione locale (come era consuetudine nella totalitaria URSS).1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2012 Tiratura: 1.082.373 Condizioni: SPL Città: Principato di Monaco Note: x21 punto
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Hanno voluto la bicicletta ed ora devono pedalare! Stavano ad un passo dalla vera libertà e sono voluti tornare sotto il bastone e la carota. Ognuno ha quello che si merita e che si crea cosi è anche per Noi Italiani.1 punto
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Si, probabilmente è così. Ma magari era di un soldato carrarese, che montava la guardia nervoso e impaurito nelle campagne friulane, nell'attesa di una battaglia con le milizie veneziane della Felice Unione, e giocherellava con le monetine che aveva nella saccoccia ... O apparteneva ad un avinazzato che beveva bacò in una osteria e aveva piegato quella monetina per scagliarla lanciandola comee si fa con una biglia alla cameriera con la treccia nera per richiamare la sua attenzione... O di un giocatore che stava perdendo a carte e per la tensione piegava le poche monete di nessun valore che gli erano rimaste ....1 punto
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Questo spesometro non serve a nulla.....serve solamente a creare ansia, e preoccupazione a discapito dei proveri cittadini onesti che avrebbero il diritto di spendere i loro risparmi come meglio credono Se si vuole cambiare questo paese bisogna dare la lotta seriamente agli evasori, a cominciare da quelli totali (per me ci vorrebbe la reclusione per 30 anni e confisca di tutto il loro patrimonio), per poi passare a quelli che dichiarano 12.500 € all'anno e vanno in giro con auto del valore di oltre 50.000 €. Che facciano una bella indagine a tappetto sui possessori di auto di lusso e case (2°,3°,4° casa) Invece lo Stato, "PICCOLO CON I GRANDI E GRANDE CON I PICCOLI" non è capace o non vuol tutto questo, ed ecco che si accanisce con i piccoli consumatori e piccoli commercianti infligendo multe e verbali. Ma xchè non si fa come in America dove praticamente si scarica di tutto? Scontrini e fatture possono essere portate in detrazione sulle tasse. Applicato in Italia, si otterrebbe un doppio vantaggio: 1) Riduzione degli acquisti e transazioni in nero 2) Aumento del gettito IVA (a tutto vantaggio dello Stato) Inoltre tutti noi comsumatori saremmo invogliati a richiedere il rilascio di fatture specialmente ai liberi professionisti (medici, avvocati, notai, commercialisti, etc etc) e quindi anche loro comincierebbero a pagare le tasse "seriamente" Che me ne faccio di una fattura di un avvocato se poi non posso dedurla dalle tasse? Anzi, corro il rischio che se supera i 3.600 € + IVA devo spendere altri soldi (da dare sempre al mio avvocato) per dimostrare come ho speso quei soldi Ma andatevene a ...................................1 punto
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Perchè qui bei piattoni ???? Parliamone..... @@fedafa, almeno nel caso da te postato ci starebbe la scusa "togliti quel vestito che è orrendo", ma nel caso del divano ?1 punto
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@@odjob....non ho fatto alcun intervento con l'intenzione di colpevolizzare alcuno !! ti ho citato semplicemente per renderti gentilmente partecipe di una discussione su questa moneta e che con il mio intervento avevo intenzione di approfondirne le particolarità che ivi l'autore giustamente ne ha riscontrato.....tutto qui !! se ci hai fatto caso dopo le prime righe mi sono rivolto "al plurale".......terrò a mente i tuoi consigli. Ora però è da tempo che volevo farlo....ma approfitto di questo intervento che non ha nulla a che vedere con l'articolo e le mie considerazioni sul Carlino.........(GENERALIZZATO) E' mai possibile che da un pò di tempo, quando si ha a che fare con una delle più belle e ancora da scoprire monetazione della penisola Italiana...si è tutti un pò "permalosi" e "nervosi" ?? .... non resta mai un marginale spazio per un confronto serio ed educato sull'argomento trattato. PM1 punto
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Palau 5 Dollari 2013 in argento puro e perla originale. CYRTONAIAS TAMPICOENSIS1 punto
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Non è un brockage, ma un banale artefatto. Ho già più volte dimostrato in passato come sia semplice prodursi in casa questi artefatti, basta prendere un tondello frusto, ammorbidirlo scaldandolo, e batterci sopra un'altra moneta. Peraltro una cosa del genere, con due lati in incuso, è impossibile che possa essere un prodotto di zecca... i brockage infatti hanno un lato in incuso e l'altro, uguale, in rilievo.1 punto
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Uh che bellina :) Io sono un incompetente, ma direi più o meno BB e circa 40 euro di valore.1 punto
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