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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/28/14 in tutte le aree

  1. Buona serata Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di leggere un libro sulla storia di Venezia ed imbatterci nella riproduzione di documenti, talvolta in latino, ma spesso in volgare, nei quali vengono riportate trattazioni di mercanzie, oppure rogiti per l'acquisto di beni immobili e mobili, oppure ancora lasciti testamentari, ma anche stime fatte da notai o magistrati, dei beni lasciati da una persona defunta. A tanti di noi, sono sicuro, leggendo in queste riproduzioni che una tal merce costava 20 lire di grossi, oppure che una partita di pepe egiziano era pagata 200 ducati, o ancora che 100 pezze di “panni bastardi” erano costati all'imbarco in Inghilterra 1.335 ducati, ci siamo lasciati trasportare dalla fantasia, immaginando come poteva essere la visione di 1.335 ducati, messi così, tutti insieme; una bella montagnola d'oro zecchino monetato; e poi ancora la curiosità di sapere il costo della vita a quei tempi; i salari delle varie categorie di lavoratori, la paga dei soldati e degli uomini al remo che facevano tragitti per mare lunghi e pericolosi, sia per commerciare, sia per affrontare battaglie. Eh la fantasia … spesso però immaginiamo quelle monete e la loro quantità, con la logica dell'uomo moderno; se oggi noi teniamo in mano una moneta da €. 1,00, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello che quella moneta possa avere valori differenti a seconda dell'uso che ne facciamo. Pensiamo solo per un attimo se per assurdo dovessimo comperare una cosa che costa €. 10,00 ed il commerciante di turno ci chiedesse 11 monete da €. 1,00... un bel pasticcio, non credete? E quante complicazioni...certamente questo è un esempio sui generis, fatto con una moneta moderna che ha un valore certo e condiviso; un valore fiduciario, contrariamente alle monete dell'epoca e delle quali sto scrivendo, monete che rappresentavano soprattutto il valore del metallo prezioso in esse contenuto. Alla luce di quanto sopra scritto, siete ancora sicuri che, leggendo su un libro che una merce è costata 1 o 10 o 100 lire di grossi, ci si riferisca esattamente a quello che ci immaginiamo? Da qualche giorno sto rileggendo una pubblicazione del 1959 di F. C. Lane che ho acquistato un paio di anni fa: “Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro”; pubblicazione che, tra l'altro, non è facile da procurarsi; l'ho già letto e riletto più volte, eppure dopo un po', la memoria...... E allora, a beneficio degli Amici che desiderano approfondire le problematiche relative alle tante e differenti monete di conto in uso a Venezia, vi parlo (o meglio vi scrivo) di un paio di queste, delle quali tratta la suddetta pubblicazione e cioè della Lira manca e della Lira complida. Credo che per un appassionato di monetazione veneziana, soprattutto medioevale, sia importante anche immergersi in queste problematiche, anche se un po' ostiche. Mi auguro di essere sufficientemente chiaro; io ce l'ho messa tutta per esserlo. Alla base del sistema veneziano dogale c'era, all'origine, il denaro (o piccolo); moneta effettivamente coniata ed accompagnata, successivamente, da altre due monete coniate: il ½ denaro (o bianco) ed il ¼ di denaro (o quartarolo). Successivamente, sotto il dogato di Enrico Dandolo, si coniava una nuova moneta: il grosso. A quel punto le due monete principali, entrambe coniate, su cui si basava la monetazione veneziana, diventavano due: il denaro piccolo ed il denaro grosso (cioè il parvus ed il grossus). A queste due monete principali, venivano associati anche i loro multipli, cioè la libra denariorum venezianorum parvorum di 240 denarii parvi e la libra grossorum di 240 denarii grossi. La prima, riferita ai denari, era già in uso essendo la più vecchia ed era comunemente denominata con l'identificativo Libra Ven. Detto ciò, vediamo la genesi di queste due monete di conto. Per F. C. Lane, il motivo è da ascrivere ad una legge del 1254, nella quale si determinava il cambio ufficiale delle valute, prendendo atto, molto probabilmente, di quanto i mercanti ed i cambiavalute, già facevano da tempo nelle abituali transazioni. Abbiamo visto poc’anzi che la Libra Ven. era una unità di conto e stava a rappresentare 240 denari piccoli (denarii parvi); un debito pari ad una Libra Ven. poteva essere indistintamente pagato in grossi o in piccoli, se era pagato in grossi (tenuto conto che il grosso corrispondeva a 26 piccoli), il debitore doveva mettere sul tavolo del commerciante 9 grossi e 6 piccoli (9 x 26 = 234 + 6 = 240). Con la predetta legge, alla Libra Ven. veniva fissato un controvalore di 9 grossi e 5 piccoli, cioè 1 piccolo in meno. Il motivo, sempre stando alle argomentazioni del Lane, è che tra il pagamento di un dato importo fatto in piccoli ed il pagamento del medesimo importo fatto in grossi, i mercanti preferissero quest’ultima moneta; anzi, per incentivare i debitori ad usare i grossi, applicavano uno sconto di 1 piccolo. Lo stesso doveva essere accaduto anche per i cambiavalute che, al ricevimento di 9 grossi, offrivano 235 piccoli invece dei giusti 234 (9 x 26 = 234). Con l’uscita della legge, si veniva a creare un problema di non poco conto anche per coloro che usavano la Libra grossorum (già citata precedentemente); fino ad allora era valsa 240 grossi, oppure 26 Libre Ven. , mentre con l’uscita della legge, anche questa unità di conto seguiva di conseguenza la medesima variazione: Se si considerava la libra grossorum pari a 240 grossi, questa sarebbe equivalsa a Libre Ven. 26 e 1/9; Se si considerava la libra grossorum pari a 26 Libre Ven., questa sarebbe valsa 239 grossi. Come districarsi se non introducendo una distinzione tra i due tipi di libra grossorum; la “Libra complida” e la “Libra manca”. A ciascuna di esse veniva quindi mantenuto un proprio rapporto, diciamo, tradizionale e cioè, la “Libra complida” manteneva il valore di 240 grossi; la “Libra manca”, invece, quello di 26 Libre Ven. pari a 239 grossi. saluti luciano
    4 punti
  2. Buongiorno a tutti, dopo circa un mese di lavoro, e grazie ai diversi feed-back con incuso e Littore, ho portato a termine la compilazione, del Catalogo Cartamoneta della Repubblica Italiana, ad oggi consultabile da tutti. Le schede in questione, hanno inizio dalla 500.000 lire Raffaello e si arriva in senso decrescente, alla 50 lire Italia Elmata. In ogni scheda, è presente una descrizione del dritto e del verso di ogni Cartamoneta, ma anche note informative, sulla loro emissione, contrassegni di stato e numero di pezzi stampati per ogni serie; ma anche la descrizione della filigrana e dimensioni della cartamoneta. La scheda si completa, con l'inserimento della varie serie prodotte, distinguendo tra Serie ordinarie e Serie sostitutive; per ogni serie è evidenziata la firma dei Governatori e Cassieri dell'epoca, ma anche la tiratura e la rarità ed in casi particolari, anche il tipo di carta usata o la presenza o meno di fibrille fluorescenti; concludendo, con note infromative, che riguardano particolari Serie ordinarie emesse e messa in circolazione e fuori corso della Cartamoneta in oggetto. In alcuni casi, la tipologia della cartamoneta è stata unificata, come nel caso della 100.000 lire Caravaggio, ma anche la 50.000 lire Bernini, la 5.000 e 10.000 Titolo Provvisiorio, la 5.000 Repubbliche Marinare, 1.000 lire Busto d'Italia, 500 e 1.000 lire Barbetti, perchè, di per sè la cartamoneta era indentica in tutto, tranne che per l'anno d'emissione; mentre per altre, esiste una netta distinzione, come nel caso della 5.000 lire Colombo e la 1.000 Giuseppe Verdi. Inoltre, ho inserito, non solo io, immagini della maggior parte delle schede presenti nel Catalogo, per completare di fatto, ogni scheda. Proprio a tal proposito, inviteri tutti, ad arricchire ulteriormente la sezione immagini, in riferimento ad ogni Banconota emessa, ma soprattutto, in riferimento a quelle schede, di cui personalmente, non possego alcun pezzo. Frank73.
    4 punti
  3. Terzo ed ultimo tremisse, ovvero uno stellato Di nuovo un saluto MB
    3 punti
  4. Taglio: 50 cents Nazione: Olanda Anno: 2006 Tiratura: 100.000 Condizioni: BB Città: Palermo
    3 punti
  5. Grazie a tutti voi per le belle parole di apprezzamento :blush: La nomina mi è giunta davvero inaspettata, ringrazio @@Reficul e spero di poter continuare ancora a lungo a portare il mio modesto contributo al forum, dal quale, in termini di conoscenza numismatica, ho sicuramente ricevuto molto più di quanto ho dato. petronius :)
    3 punti
  6. Entra a far parte della mia piccola collezione, sostituendo il precedente esemplare, postato qualche giorno fa nella discussione a proposito delle satinature, questo nuovo esemplare di "Vetta d'Italia" 100 lire 1925 Dopo lunga e faticosa trattativa, finalmente ieri, al Convegno numismatico di Bologna l'ho ritirata!! Come va di moda dire da un pò di tempo a questa parte: un autentico gioiello numismatico, il miglior esemplare che ci sia capitato di osservare negli ultimi 10 anni!! :blum: :blum: :blum: :blum: Un po di auto celebrazione non guasta!! Un ringraziamento particolare va al buon Sebastiano che ha preferito privilegiare un modesto collezionista, permettendo così di far riposare questa bella moneta in una collezione! Renato P S Se le foto non sono all'altezza, prego il venditore di allegare le sue. Far torto con delle foto mediocri a questo esemplare è un delitto!!
    2 punti
  7. Per essere in tema con la trascorsa giornata, vi propongo una moneta papale (ma che rientra nelle medioevali) davvero rara! GIOVANNI II Giovanni XII ( Ottaviano dei conti di Tuscolo – Papa (955-964) Fu eletto papa a soli diciotto anni su pressioni della mamma Marozia: in un solo pomeriggio fu fatto diacono, prete, vescovo, cardinale e quindi reso eleggibile. Appassionato cacciatore, cavaliere, giocatore di dadi, si dedicava soprattutto alla caccia di compagne di letto: si accoppiava con la moglie del suo cameriere personale Rainer, esibendola in varie città e donandole croci dorate e calici preziosi del tesoro di San Pietro. Copulava con la concubina di suo padre, Stefanella e con la sorella di lei. Dormiva altresì con le proprie sorelle, intrattenendo rapporti con Anna, vedova di suo fratello e la di lei nipote. Gli piaceva stuprare pellegrine dirette a pregare sulle tombe dei santi apostoli Pietro e Paolo. Morì per “ motivi d’onore ”. Narra lo storico Liutprando :” Mentre si giaceva con la moglie di un paesano, costui lo sorprese e, in un accesso d’ira, lo uccise buttandolo dalla finestra”. La Chiesa si rammaricava che fosse morto senza ricevere il Santo Viatico. Non fu elevato alla gloria degli altari e neppure beatificato. Le sue monete sono molto rare e fanno riferimento all'imperatore Ottone, suo protettore. Nella figura: Giovanni XII (Ottaviano dei Conti di Tuscolo), 955-964 con Ottone I, 962-963. Denaro, AR 1,46 g. + DOM IOHANS PAPA intorno a OTTO disposto a croce. Rv. + SCS PETRVS intorno a mano aperta. CNI 11. Muntoni 4. Berman 80. MEC 1, –. (Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 50, 15.11.2008: aggiudicata per 5.750 euro)
    2 punti
  8. quote Giollo2: Quindi se ho capito bene l’ipotesi più probabile è un conio di martello con l’effige del rovescio circondata da un anello incavato (infatti nei tremissi con S.Michele il rovescio è sempre completo e mai “tagliato” alle estremità dall’anello) e un conio di incudine, di diametro maggiore, con l’effige del diritto. La battitura determina la formazione dell’anello, in rilievo sul rovescio, e l’inclinazione del bordo. Prendo spunto da questa ossrvazione di Giollo che, se vera, applicata alle foto degli stellati postati sopra porterebbe all'evidenza che per gli stellati il conio di diritto è quello con la stella radiata e il nome di zecca preceduta dall'appellativo Flavia. Mentre il conio di rovescio riporterebbe il nome del re, e l'anello apparirebbe in rilievo (convesso). La questione non è banale perché sovente si confonde il diritto con il rovescio per queste emissioni e un'indagine sulle tecniche di coniazione, come si sta portando avanti nella presente discussione permetterebbe di fare, tra le altre cose utili dette, un piccolo passo avanti anche in questa direzione (sempre che le ipotesi sottostanti fatte finora siano ovviamente valide). PS Mi spiace che Monbalda se la sia presa tanto per quella frase che avevo messo piu' che altro per i tanti amici che seguono la discussione e per i quali magari non tutti sono a conoscenza dell'evoluzione della monetazione e del trapasso tra il periodo longobardo e quello alto medioevale (di Lucca nella fattispecie). Non credo di aver male interpretato che l'esempio della croce di Alexander era appunto solo un esempio di come un particolare in rilievo potesse apparire in negativo sulla faccia opposta, e che nulla avesse naturalmente a che fare con la coniazione di secoli addietro, solo ho cercato di suggerire che secondo me la tecnica poteva essere ancora diversa (e se è stato interpretato male da chi legge posso essere stato io a spiegarmi male oppure l'altra persona a non aver interpretato correttamente - una questione che, al pari delle monete, ha sempre due facce - diamo magari il beneficio del dubbio.. :)) Anch'io leggo velocemente (anche se onestamente mi sforzo sempre per cercare di cogliere il senso di quanto si scrive) e in piu' spesso ho anche l'aggravante di esprimermi in modo criptico. Peggio di cosi... :rolleyes: Direi infine che una "giornata del tremisse" potrebbe essere un'ottima iniziativa per rilassarci tutti e uscire dai periodi di stress lavorativo. Avendo proposto per primo i tentativi empirici di coniazione per provare/trovare le tecniche utilizzate in antico, non posso che essere tra i principali sostenitori, e direi che una sede appropriata potrebbe essere proprio Lu^cca !
    2 punti
  9. Nel mio archivio l'ho annotata come variante FERDINANDVS. In effetti, se è quella che intendi per variante, non si vede spesso.
    2 punti
  10. Secondo me a rovescio e rappresentata l annona e non l abbondanza, mi sembra di vedere la prora della nave e il modio a terra sulla sinistra. http://wildwinds.com/coins/sear5/s3195.html
    2 punti
  11. Questo ha scritto Varesi e lo quoto (o meglio cito) perché condivido entrambe le affermazioni. Sugli stellati, che sono anche tra le emissioni più tarde, l'anello più ampio è senz'altro più stretto e vicino al bordo ma mi pare un aggiustamento di una tecnica di fatto è già adottata anche sui tremissi del periodo precedente. Senza aggiungere altri commenti vi invio con alcuni post di seguito un simpatico esercizio che ho fatto adesso in pausa da lavoro (e mentre la gatta dormiva) circa la presenza, la posizione e la dimensione degli anelli sulle due facce di alcune monete longobarde diverse, alcune delle quali postate in precedenza in questa disucssione. In rosso ho indicato il cerchio o anello che dir si voglia sul lato dove compare il busto dell'imperatore e/o il nome del sovrano; in verde quello sull'altra faccia, ribaltata e posizionata in modo da far corrispondere i tondelli correttamente. In entrambi i casi ho tirato la linea nel punto mediano e più rilevato dell'anello per quanto si poteva valutare dalle fotografie. Lascio a voi, se ne avrete, ulteriori considerazioni in merito. Buon divertimento e buona serata MB
    2 punti
  12. Beh... dopo la giornata del grosso facciamo anche la giornata del tremisse :P
    2 punti
  13. io vorrei vedere altre immagini, con più moneta e meno sfondo
    2 punti
  14. Prendo spunto dall'acquisto che ho fatto del libro di Giuseppe Ruotolo " Le zecche di Campobasso e Sansevero ( 1461 - 1463 ) " per riprendere questa discussione, almeno sulle monete di Sansevero, che sembrano aver attirato l'attenzione di alcuni appassionati oltre a quella di @@Giovanna. Nel 1903 il generale Giuseppe Ruggero pubblica una nota sulla RIN " Un tornese di Sansevero " in cui parla e descrive il pezzo ritenuto unico conservato nella Collezione reale. Moneta che era stata regalata al re quell'anno dal Sign. Emanuele Viviani di La Spezia. Il Ruggero parla di coniazione della moneta in un momento di autonomia della città nel periodo di circa la metà del XV secolo. Il Cagiati riprese successivamente l'argomento che viene poi inserito nel CNI con dati metrologici e fotografia della moneta stessa. Cagiati parla di Sansevero che non ebbe mai autonomia di diritto ma nel contempo dice che " in quei tempi era facile attribuirsela di fatto, per qualche tratto più o meno breve...." e il riferimento temporale è sempre la metà del XV secolo. Due sono gli esempi conosciuti, come già detto, dei tornesi di Sansevero, assomigliano a quelli di Campobasso, sono in rame e hanno fatture similari. Il Ruotolo sostiene essere verosimile il fatto che il conte Nicola di Monforte nel periodo in cui fece battere monete in Campobasso lo fece anche per Sansevero. C'erano anche intrecci parentali in tutto questo, il conte di Campobasso era genero di Paolo di Sangro, signore di Sansevero che aveva sposato la figlia Altabella. Furono monete per lucro, certo differenti dai tornesi coniati in Acaja che superavano una lega del 25% di argento, il Ruotolo illustra anche l'altro esemplare che differisce da quello del CNI per le leggende con le rappresentazioni nei campi invertite. Sempre il Ruotolo presenta anche un falso moderno e dice di averne visto un altro sempre opera dello stesso falsario ; ci sono falsi anche per Campobasso. Quindi tante osservazioni volendo, una zecca che non si sa dove fosse precisamente, forse nel centro abitato, pochi pezzi conosciuti, due in realtà, monete coniate per un breve lasso di tempo, per lucro a quanto pare, intrecci vari .....comunque una storia numismatica interessante, affascinante, da spunti ulteriori per chi volesse.....
    2 punti
  15. non per essere piantagrane...ma un aureo che pesa mezzo grammo in meno dei coevi, credo che sarebbe già stato giudicato e condannato come copia se non fosse proveniente da questa asta... per quanto mi riguarda, mezzo grammo di peso in meno, su un aureo mi danno parecchio da pensare, a prescindere da chi lo vende...sempre che i ponderali ancora valgano qualcosa......quindi mi piacerebbe che la NAC ci dicesse ( e ci mostrasse post vendita o prima, meglio ancora) se ha dati che motivino oltre ogni dubbio che il peso calante è spiegabile pur non inficiando la regola ponderale degli aurei del periodo...anche perché in mancanza di queste evidenze e/o riferimenti bibliografici( che sicuramente la NAC ha, ma che non ha inserito nella descrizione a beneficio degli ignoranti in materia come me) i dubbi vengono
    2 punti
  16. Ne ho uno molto simile (forse leggermente meglio al D/) pagato 70 € un paio di mesi fa al convegno di Bergamo. Bella moneta, mi dà grande soddisfazione :D
    2 punti
  17. Buongiorno, vi posto una simpatica medaglia di PAVIA in vendita sulla baia, speriamo che l'amico Apollonia ci sappia dire qualcosa in più. Grazie
    1 punto
  18. Buongiorno a tutti! Ecco un testone di Gian Maria galeazzo Sforza da 20 soldi che ho acquisito :pleasantry: .....9,60 grami 29 mm...ne sonno abbastanza fieru...
    1 punto
  19. non mi pronuncio sulla moneta che appartiene ad una categoria che non colleziono e non conosco. mi permetto pero' di dire che nel caso in cui la perizia non sia stata manomessa o alterata la numismatica Raponi e' seria ed affidabile
    1 punto
  20. ciao amici,viste le innumerevoli uova pasquali regalate a destra e a manca,mi sono concesso un regalino anche per me,con molta fatica,ma ce 'ho fatta,viva la pasqua!numismatica hatria,sesterzio traiano(che gran imperatore,colui che si sedeva tranquillamente in mezzo al popolo durante gli spettacoli al circo massimo),gr.25,59,al rovescio l'abbondanza.
    1 punto
  21. 1 punto
  22. Lancio una proposta....perchè più avanti (giugno, luglio, agosto o settembre) non ci si trova tutti e si prova materialmente a battere una "moneta" ? Nel frattempo vedo se riesco a procurarmi qualche tondello aureo da 1,2 grammi titolo 600 millesimi, diametro 18/19 millimetri ;) Sarebbe interessante e costruttivo discuterne faccia a faccia, guardare qualche pubblicazione, qualche foto (magari anche qualche moneta....?), rigorosamente con le gambe sotto al tavolo. Io sono disposto a muovermi, no problem per la distanza. Che ne dite ?
    1 punto
  23. Quello che posso fare è postare il rovescio della prima moneta postata così per finire il casino che ho fatto per il quale chiedo scusa,se avete la possibilità di dividere le discussioni,se cancellare questa per evitare confusione fatelo non posso fare altro che dispiacermi per il disguido creato ciao carlo,
    1 punto
  24. Assolutamente nessuna lucidatura da queste foto, solo consueta debolezza da conio tipica per questo nominale. Il lustro si vede in maniera generosa anche sulla pancia del cavallo
    1 punto
  25. Immagino :) è sempre una grande emozione la prima volta. Poi, Bologna non è male in quanto a numero di venditori e varietà di proposte :)
    1 punto
  26. Grande Mario :D Le mie competenze in numismatica stanno crescendo ma per ora son basse :D Preferirei avere un premio speciale e dare l'opportunita' agli altri utenti di scegliere prima di me il libro che gli piace maggiormente, io prendo quello che rimane, con molto piacere. Ho da imparare tutto e da tutti, quindi, ogni libro, qualunque esso sia, sara' molto gradito e carico di succulento sapere ed amicizia :) Grazie ancora Re
    1 punto
  27. Perché maneggiare una moneta è come fare all'amore, a me piace solo senza guanto. :blum:
    1 punto
  28. Per piacere, Monbalda, non rinunciare! Mi sembra che un po' troppi foristi dicano: o mi fate caso, o non partecipo più!. Tu dici: o mi riesco a spiegare, o non partecipo più!, il che è un po' la stessa cosa. Stiamo discutendo di una materia che davvero è molto ostica e della quale è difficile discuterne. Tante cose, parlandone a voce, diventano chiare, ma condensando gli stessi argomenti in poche linee scritte sul forum, spesso non sono così semplici da capire. Non è colpe né di chi scrive, né di chi legge. Bisogna tuttavia ch entrambi abiano la pazienza, l'uno di continuare a spiegarsi senza spazientirsi, e l'altro di sforzarsi di capire senza preconcetti. Quello che stai scrivendo, Monbalda, m'interesa moltissimo, così come mi stimolano gli spunti di Chievolan, le immagini di Varesi, l'articolo postato da Numa Numa. Ma faccio fatica a seguire la discussione, perché è molto complessa. Quindi invito coloro che scrivono a non restare delusi se chi legge, come me, non capisce: se non partecipa a una vostra riflessione, non è perché la stia ignorando, ma perché ci sta rimuginando sopra e prima di rispondere a quanto dite, vuole capire cosa avete detto.
    1 punto
  29. mi dispiace contraddire due esperti come siere voi due.. Poi contraddire Biagio per me e' quasi un dispiacere... Ma sono convinto che si tratti di una concrezione di materiale che fa pensare la V sia una A capovolta... La A ha la parte superiore piatta mentre la V e' a punta, poi la V ha un lato piu' largo e l'altro piu' stretto mentre la A li ha uguali... Quella e' una V normale... Che per del materiale in piu' la fa assomigliare ad una A, tutto questo perche' Pier fa foto molto belle che permettono di vedere bene i particolari... Ma detto cio' rimane una bella moneta!!
    1 punto
  30. http://numismaticaxxl.altervista.org/50liremicro.php
    1 punto
  31. Anche qui, 8 Anche qui, intendi 68-69 d.C., giusto?
    1 punto
  32. ti credo poi c'é il prezzo diciamo che hai guadagnato la tartiflette eh eh eh
    1 punto
  33. il caso di Massenzio e' speciale: in quanto ptetendente alla porpora all'inizio gli fa comodo presentarsi come figlio dell'erculeo-per accreditarsi- ma dopo i dissidi col padre se ne distacca, per recuperarne poi la figura dopo la sua morte (omicidio o suicidio "assistitito" da parte di Costantino).E le monete ce lo raccontano.
    1 punto
  34. Scusatemi ma non ho ancora trovato il tempo di leggere tutti gli interventi di questa bella discussione e forse il mio intervento è del tutto fuori luogo. Possono aiutare queste immagini, anche se non si tratta di stellati? Credo sia improbabile un salto di conio su un bordo non piano. E se la battitura fosse stata effettuata normalmente su un tondello piano e poi con una specie di pinza fosse stato impresso il cerchio incavato e "agevolato" il rialzo dei bordi? Si tratta alla fine di una lamina d'oro molto sottile. E poi si spiegherebbe il fatto che molto spesso le legende o il busto del re sono "tagliati" dal cerchio.
    1 punto
  35. Per il piacere dei miei occhi e di chi come me adora queste "piccole" posto per comparazione il due denari di Biagio che mi ha fatto il grande favore di inviarmi.. Purtroppo solo in fotografia... :) Si puo' notare che la forma dell'uno e' uguale a quella rintracciata dall'amico Jean ...le uniche due che ho avuto il piacere di vedere sino ad ora! Sono contento che siamo riusciti a mettere a tacere chi diceva che non si tratta di un 1691 !! ...Anche se saro' ancora piu' contento il giorno che tappero' quel buco in collezione! ;)
    1 punto
  36. Lo stile e le dimensioni ricordano le emissioni di Onorio della zecca di Roma...
    1 punto
  37. Mi permetto di postare le foto dello stesso esemplare ma con esposizione sensibilmente diversa Le "lineette" e/o i segnettini che si potrebbero notare sono tutti imputabili alla "doppia bustina" e, nello specifico, al riflesso della luce sull'acetato... Saluti a tutto il forum! P.S.: le foto non "rendono" neppure al 10% la reale qualitࠤel pezzo.... Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum
    1 punto
  38. @@AliceSpadotto ciao... non avermene, ma l'hai detto tu stessa che una valutazione delle monete dipende soprattutto dalla conservazione. Se non vediamo le monete mi sai dire cosa valutiamo? Mi spiace ma questo è un forum che tratta di numismatica è vero assolutamente ma non è nato per sopperire ai cataloghi. quella frase che hai scritto " ...allora questo sito a cosa serve: ' è assolutamente fuori luogo..
    1 punto
  39. @@renato tutto dipende dal prezzo cui si vuol spuntare... se si parte da 1 euro, e si vuol rischiare, la moneta la si piazzerà ad un prezzo attorno ai 50/60 euro... se la metti a 50 euro di base, magari, non la vendi. Stranezze di ebay!
    1 punto
  40. Direi che si tratta di un obolo o di un denaro (tutto dipende dai valori ponderali) di Gerusalemme per Almaric I allego estratto da Coins of the Crusaders per confronto puoi trovare notizie e altri esemplari nell'opera citata al seguente link http://www.numismatas.com/Forum/Pdf/David%20Ruckser/ ciao Mario
    1 punto
  41. 1 punto
  42. Penso che il prezzo d'aggiudicazione sia adeguato; infatti, una simile fu aggiudicata, in conservazione SPL nella'asta Ranieri N. 2 del 07.11.2010, a 3.000 + diritti nonostante qualche colpettino in più. http://www.mcsearch.info/record.html?id=371666 Complimenti all'acquirente ... sicuramente del sud (concetto relativo) d'Italia. :clapping: ;)
    1 punto
  43. Taglio: 5 cent Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 1.844.000 Condizioni: 1xB-/2xB/1xB+ Città: Milano Note: 4 monete
    1 punto
  44. http://www.sixbid.com/browse.html?auction=1226&category=25730&lot=1125482 Lotto31, medaglia del 1702 di Filippo V in argento, Siciliano 69, diametro mm. 59,4, base d'asta 1500 euro, realizzo 2850 euro (3300 euro diritti compresi). Quasi il doppio, alcuni colpettini al bordo ma la conservazione superiore più di spl hanno fatto sì che raddoppiasse quasi. In questa discussione si accenna allo stemma civico di Napoli presente nella medaglia in oggetto. http://www.lamoneta.it/topic/84572-lo-stemma-civico-di-napoli-in-numismatica/
    1 punto
  45. Bravo! :) Ti stai redimendo dopo la scorsa ciofeca.... Bellissima vittoria vandala di elevata qualità, di tipologia c, ancora del precedente la riforma di Guntamundo. Qui siamo a cavallo tra Unerico e Guntamundo, ma la darei al secondo piuttosto che al primo. Molto nitido nel campo al rovescio a sinistra della vittoria un simbolo che appare sempre nelle vittorie di questo periodo, costituito da un linea verticale leggermente curva e quattro trattini orizzontali tra questa e il bordo. E' un nummo invidiabile :). Se non sai cosa farne, io invece so cosa farne....
    1 punto
  46. Vedi te...nel periodo erano piatte da un lato o con segni.....
    1 punto
  47. Buongiorno, posto il mio ultimo acquisto, materiale bronzo, diametro mm. 21,7 peso gr. 5,17. Per Fabio22, ho visto che la scheda è già presente, piccola precisazione, la lupa nasconde parzialmente la bandiera di PIACENZA. Tanti auguri di buona PASQUA a tutti.
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  48. Grazie dabbene per la risposta... forse ho dimenticato di indicare che ho trovato la moneta in quello che Voi in Italia chiamate mercatino dell'usato o mercatino delle pulci, ma qui in Francia... Da noi si chiamano "vide grenier" o "braderie" e sono delle specie di mercatini comunali nei quali i privati cittadini vendono ciò che non ritengono più di loro interesse e che è in loro possesso. Non credo proprio le autorità locali siano molto interessate a questo genere di ritrovamenti...anche perché sono proprio le stesse autorità a rilasciare i permessi per questo genere di manifestazioni, ben sapendo cosa verrà venduto, e partecipandovi pure, visto che tutto è alla luce del sole (o per meglio dire, nelle piazze dei Paesi! =) Non so se Tu abbia mai partecipato ad un mercatino qui in Francia / Svizzera, nel caso avresti potuto comunque vedere come tutto sia diverso rispetto all'Italia, e come tutto sia molto più SEMPLICE e meno IPOCRITA. Non è però certo mia intenzione aprire una polemica di ALCUN GENERE SU qualsivoglia argomento sensibile relativo al ritrovamento di oggetti, monete, beni vari o altro, poiché potremmo stare qui a disquisire per GIORNI senza VENIRE A CAPO DI NULLA. In ogni Paese infatti, vige una legge diversa più o meno tollerante in merito alle più svariate materie (dalle droghe, agli omicidi passando per le monete antiche...), e nessun sistema giuridico deve avere la presunzione di essere migliore di un altro, per il semplice motivo che A CASA PROPRIA, OGNUNO HA IL DIRITTO DI SCEGLIERE LA LEGGE CHE MEGLIO CREDE. Questa discussione comunque, l'ho riesumata per trovare una risposta ai quesiti sopra esposti, ed ai quali spero di poter presto dare soluzione, per poter classificare al meglio questo nuovo ingresso nella mia collezione. un grazie cordiale a coloro che potranno illuminarmi su questo argomento. S.B.
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  49. Erano proprio bravi ! Ma come cavolo facevano a lavorare sul così piccolo? Questo è un oboletto di Egina (Ag, 510-490 a.C.) acquistato nel 2012 Aegina è un'isoletta del Golfo di Saronico. Prima si chiamava Enone e poi prese il nome di Egina (era la figlia di certo Asopo, che Giove rapì e portò in quest'isola dove partorì Eaco che ...e via dicendo ...) roth37
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