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  1. francesco77

    francesco77

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/29/14 in tutte le aree

  1. Zecca di Milano. Diametro mm.50. Anno 1802, medaglia distintivo per funzionari di polizia, esiste in bronzo, bronzo dorato e bronzo argentato. Esistono anche esemplari con appiccagnolo, il nastro deve avere un colore istituzionale rosso. E' certamente della zecca di Milano e non un'emissione privata per via di alcuni particolari inconfondibilmente già presenti in altre medaglie premio napoleoniche come ad esempio quella premio per le invenzioni agricole decretate dal vicerè Eugenio Napoleone il 9 settembre 1805. Rif. Brambilla 60, Von Heyden 100.
    4 punti
  2. Buona serata Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di leggere un libro sulla storia di Venezia ed imbatterci nella riproduzione di documenti, talvolta in latino, ma spesso in volgare, nei quali vengono riportate trattazioni di mercanzie, oppure rogiti per l'acquisto di beni immobili e mobili, oppure ancora lasciti testamentari, ma anche stime fatte da notai o magistrati, dei beni lasciati da una persona defunta. A tanti di noi, sono sicuro, leggendo in queste riproduzioni che una tal merce costava 20 lire di grossi, oppure che una partita di pepe egiziano era pagata 200 ducati, o ancora che 100 pezze di “panni bastardi” erano costati all'imbarco in Inghilterra 1.335 ducati, ci siamo lasciati trasportare dalla fantasia, immaginando come poteva essere la visione di 1.335 ducati, messi così, tutti insieme; una bella montagnola d'oro zecchino monetato; e poi ancora la curiosità di sapere il costo della vita a quei tempi; i salari delle varie categorie di lavoratori, la paga dei soldati e degli uomini al remo che facevano tragitti per mare lunghi e pericolosi, sia per commerciare, sia per affrontare battaglie. Eh la fantasia … spesso però immaginiamo quelle monete e la loro quantità, con la logica dell'uomo moderno; se oggi noi teniamo in mano una moneta da €. 1,00, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello che quella moneta possa avere valori differenti a seconda dell'uso che ne facciamo. Pensiamo solo per un attimo se per assurdo dovessimo comperare una cosa che costa €. 10,00 ed il commerciante di turno ci chiedesse 11 monete da €. 1,00... un bel pasticcio, non credete? E quante complicazioni...certamente questo è un esempio sui generis, fatto con una moneta moderna che ha un valore certo e condiviso; un valore fiduciario, contrariamente alle monete dell'epoca e delle quali sto scrivendo, monete che rappresentavano soprattutto il valore del metallo prezioso in esse contenuto. Alla luce di quanto sopra scritto, siete ancora sicuri che, leggendo su un libro che una merce è costata 1 o 10 o 100 lire di grossi, ci si riferisca esattamente a quello che ci immaginiamo? Da qualche giorno sto rileggendo una pubblicazione del 1959 di F. C. Lane che ho acquistato un paio di anni fa: “Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro”; pubblicazione che, tra l'altro, non è facile da procurarsi; l'ho già letto e riletto più volte, eppure dopo un po', la memoria...... E allora, a beneficio degli Amici che desiderano approfondire le problematiche relative alle tante e differenti monete di conto in uso a Venezia, vi parlo (o meglio vi scrivo) di un paio di queste, delle quali tratta la suddetta pubblicazione e cioè della Lira manca e della Lira complida. Credo che per un appassionato di monetazione veneziana, soprattutto medioevale, sia importante anche immergersi in queste problematiche, anche se un po' ostiche. Mi auguro di essere sufficientemente chiaro; io ce l'ho messa tutta per esserlo. Alla base del sistema veneziano dogale c'era, all'origine, il denaro (o piccolo); moneta effettivamente coniata ed accompagnata, successivamente, da altre due monete coniate: il ½ denaro (o bianco) ed il ¼ di denaro (o quartarolo). Successivamente, sotto il dogato di Enrico Dandolo, si coniava una nuova moneta: il grosso. A quel punto le due monete principali, entrambe coniate, su cui si basava la monetazione veneziana, diventavano due: il denaro piccolo ed il denaro grosso (cioè il parvus ed il grossus). A queste due monete principali, venivano associati anche i loro multipli, cioè la libra denariorum venezianorum parvorum di 240 denarii parvi e la libra grossorum di 240 denarii grossi. La prima, riferita ai denari, era già in uso essendo la più vecchia ed era comunemente denominata con l'identificativo Libra Ven. Detto ciò, vediamo la genesi di queste due monete di conto. Per F. C. Lane, il motivo è da ascrivere ad una legge del 1254, nella quale si determinava il cambio ufficiale delle valute, prendendo atto, molto probabilmente, di quanto i mercanti ed i cambiavalute, già facevano da tempo nelle abituali transazioni. Abbiamo visto poc’anzi che la Libra Ven. era una unità di conto e stava a rappresentare 240 denari piccoli (denarii parvi); un debito pari ad una Libra Ven. poteva essere indistintamente pagato in grossi o in piccoli, se era pagato in grossi (tenuto conto che il grosso corrispondeva a 26 piccoli), il debitore doveva mettere sul tavolo del commerciante 9 grossi e 6 piccoli (9 x 26 = 234 + 6 = 240). Con la predetta legge, alla Libra Ven. veniva fissato un controvalore di 9 grossi e 5 piccoli, cioè 1 piccolo in meno. Il motivo, sempre stando alle argomentazioni del Lane, è che tra il pagamento di un dato importo fatto in piccoli ed il pagamento del medesimo importo fatto in grossi, i mercanti preferissero quest’ultima moneta; anzi, per incentivare i debitori ad usare i grossi, applicavano uno sconto di 1 piccolo. Lo stesso doveva essere accaduto anche per i cambiavalute che, al ricevimento di 9 grossi, offrivano 235 piccoli invece dei giusti 234 (9 x 26 = 234). Con l’uscita della legge, si veniva a creare un problema di non poco conto anche per coloro che usavano la Libra grossorum (già citata precedentemente); fino ad allora era valsa 240 grossi, oppure 26 Libre Ven. , mentre con l’uscita della legge, anche questa unità di conto seguiva di conseguenza la medesima variazione: Se si considerava la libra grossorum pari a 240 grossi, questa sarebbe equivalsa a Libre Ven. 26 e 1/9; Se si considerava la libra grossorum pari a 26 Libre Ven., questa sarebbe valsa 239 grossi. Come districarsi se non introducendo una distinzione tra i due tipi di libra grossorum; la “Libra complida” e la “Libra manca”. A ciascuna di esse veniva quindi mantenuto un proprio rapporto, diciamo, tradizionale e cioè, la “Libra complida” manteneva il valore di 240 grossi; la “Libra manca”, invece, quello di 26 Libre Ven. pari a 239 grossi. saluti luciano
    3 punti
  3. Direi di non andare oltre , grazie ! Cig ha fatto un'osservazione buttata li, anche a me non piace leggere degli errori, ma non per questo sono un professore io nè tantomento cig. Se avrete qualcosa da chiarire potete farlo tra di voi in privato, tanto anche con qualche piccolo errorino ortografico in questo Forum le risposte ai dubbi che si hanno arrivano sempre :good:
    3 punti
  4. Consigli per migliorare la conservazione? Beh, se fosse nelle mie mani, le farei un bagno prolungato di almeno cinque/sei giorni in acqua demineralizzata. La pulirei con pennello da barba e sapone neutro nell'intento di eliminare il terriccio e possibilmente qualche ossidazione. Quest’operazione la ripeterei due volte. Alla fine, dopo averla asciugata per bene, spalmerei delicatamente cera micro-cristallina renaissance; la farei asciugare e dopo, delicatamente, con un fazzoletto ovattato la pulirei dalla cera: operazione da ripetere due volte. Si verrà a creare un sottilissimo strato protettivo che la rivitalizzerà oltre che nel colore anche nei dettagli. Domanda: ma ... conviene acquistare acqua demineralizzata e un barattolo di cera per una sola moneta il cui costo, secondo me anche se con variante, non supera i 20/30€? :rolleyes:
    3 punti
  5. Ragazzi, avevo capito perfettamente il significato ma volevo far comprendere che farebbe piacere leggere messaggi in italiano, non in chissà che lingua... Ha con l' H si usa per il verbo avere !
    3 punti
  6. Mi associo a quel che ha scritto Vitellio nel messaggio #24 ( " da quello che vedo la moneta è autentica, il modulo e il bordo è tipico di questa emissione (ludi), la patina, le incrostazioni e le corrosioni sono naturali e convincenti, qualche problema di polverizzazione/cancro, pulizia non invasiva. ") Nel rovescio al centro nei piani , le corrosioni tipiche dopo l'asportazione dei sedimenti , a fianco della 4° colonna un grumo che non e stato eliminato, evidenti le striature di espansione del metallo ad ore 3 dalla leggenda al bordo ,con la sua patina genuina..... Sul dritto non intravvedo nessuna manipolazione tra i capelli e la corona di alloro Le crepe dietro il collo ..... probabile difetto della lega del tondello ,non riuscendo ad uniformare la patina . Sesterzio genuino , con i suoi sedimenti (rimasti) e patina naturale , ha subito una pulitura e nessun restauro. A prima vista ,per il suo tondello può dare qualche sensazione negativa , magari i sesterzi li lasciassero così al naturale.
    3 punti
  7. Per le doande più difficili lascio la parola agli esperti, però posso dirti che non è presente nel Pannuti Riccio perchè lì sono riportate solamente le monete coniate nella Zecca di Napoli :) Gaetano
    2 punti
  8. http://www.nobili-napoletani.it/Campofreda-Nicola.htm#7) Per gli appassionati di storia del Molise ........ e di medaglie premio. @@odjob @@Rex Neap hai visto il dritto di questa medaglia?
    2 punti
  9. E' ok, lo si vede da alcuni particolari inconfondibilmente buoni al dritto e al rovescio. Vai tranquillo, comunque invito ognuno che ci legge a postare il peso del proprio esemplare. Anche per il 10 tornesi del 1798 e per i due tornesi di Ferdinando II e Francesco II abbiamo differenze di peso tra un esemplare e l'altro abbastanza sostanziali.
    2 punti
  10. Fantastico risultato, Mario. Ti ringrazio per il tuo bellissimo intervento. Credo sia giusto celebrare. Senza presunzione alcuna da parte nostra, possiamo essere fieri di quanto è stato fatto. Se rileggessimo con attenzione tutta la discussione, con giusta cernita dei messaggi, verrebbe fuori un piccolo manuale "applicato" sulla monetazione enriciana lucchese in particolare e medievale in generale. E le precedenti tabelle di classificazione per i denari enriciani lucchesi sono state "polverizzate" :D. Un grazie a tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla discussione e anche a chi ci ha seguito solamente leggendo. In particolare un riconoscimento va a monbalda: senza di Lei, onestamente, non avremmo mai raggiunto tale risultato. Un bravo a tutti Cari saluti
    2 punti
  11. A volte alle porte delle 100.000 letture e dopo quasi cinque anni di interventi e visioni di denari di Lucca di ogni genere e tipo, qualche parola al vento, qualche riflessione è giusto anche dirla. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando iniziò il primo post qui scacchi su questa moneta che non si capiva bene, non la si riconosceva, da quel giorno è stato un crescendo rossiniano su questa moneta..... Possiamo dire tranquillamente un successo del forum, forse un record, ma anche inaspettato che questo possa essere capitato per una moneta così. Possiamo dirlo tranquillamente il collezionista classico sta alla larga da una moneta così, l'iconografia, la conservazione, il pedigree....è così, inutile nasconderlo. Quando iniziai a intervenire qui, ma fu così anche per altre medievali, i denari di Pavia, Asti, ne compravo uno ogni tanto, stiamo parlando di qualche anno fa, per qualche euro li compravi....,a volte è capitato più di una volta che invece dello sconto su un'altra moneta mi regalassero un denaro di Lucca. Moneta sottovalutata, non capita, non piaceva....moneta certamente non da asta o investimento, eppure in questa discussione piano, piano, uscì la dignità, l'affascinante, il misterioso che racchiudeva e racchiude.....il tempo gli ha dato ragione sia in termini scientifici, sia in termini di interesse, le letture di questa discussione lo dimostrano, ma anche sotto lo stesso aspetto commerciale. E' da tempo che non compro più un denaro di Lucca, o meglio uno l'ho preso ed è appena indietro due o tre pagine, per questa monetazione " è una bomba atomica ", il massimo che un appassionato può desiderare lo posso dire tranquillamente, ma recentemente vedendo, nonostante l'inerzia e la pigrizia della discussione, altri esemplari ho pensato di riprendermi magari un pezzo che non avesse anomalie, che fosse questa volta semplicemente bello stilisticamente. E allora ho visto i listini di qualche buon commerciante e ho visto per pezzi medi cifre sugli 80/90 Euro e quindi mi sono detto, o è diventato di moda, o i commercianti leggono lamoneta ? E allora anche un " bruttino, snobbato " denaro di Lucca può avere la sua rivincita, sia per studi, attenzione, collezionismo, anche quotazioni.....,potremmo chiamarlo se fosse un film : " La rivincita del denaro di Lucca ". Una moneta può essere tanto....questa lo ha dimostrato, i potenziali interessati c'erano e ci sono, pigramente arriveremo a 100.000 letture, personalmente ritenendo l'aspetto divulgativo il più importante mi auguro che quanto prima si possa pubblicare la seconda parte dell'articolo apparso sul Giornale della Numismatica sugli enriciani, che completerebbe l'argomento dopo quello sugli ottoniani che è già sul forum. Per una volta non monete, ma riflessioni, commenti, una discussione così, di commenti ne merita non uno ma tanti, e a volte come in tutte le cose della vita bisogna anche fermarsi un momento e riflettere su quanto è stato fatto e quanto si potrà ancora fare....ovviamente il merito è di tanti che hanno saputo cogliere quanto di intrigante c'è in questa moneta " la più uguale, ma nel contempo sempre diversa ". Mario
    2 punti
  12. Giovanni XII di certo è stato uno dei peggiori papi della Storia: soltanto Alessandro VI ne eguaglierà la bassa condotta morale. Dopo tutto questo personaggio è inserito in uno dei periodi più tetri dell'aristocrazia romana, periodo che è stato definito da alcuni come "pornocrazia". Va detto però che alcuni episodi e forzature saranno costruiti dalla cultura potestante nella politica antipapale del luteranesimo, come ad esempio la creazione della figura della "papessa Giovanna".
    2 punti
  13. "L'Italia proletaria e fascista è per la terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai! La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: VINCERE...e VINCEREMO!" E' con questa parola d'ordine, pronunciata alle 6 del pomeriggio del 10 giugno 1940 dal balcone di palazzo Venezia, che Mussolini precipita l'Italia nella tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Una guerra dove, come mai prima, la propaganda svolse un ruolo di primo piano, grazie anche ai nuovi mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, radio e cinema. Ma ricoprirono un ruolo di grande importanza anche mezzi più tradizionali, come giornali, manifesti e...cartoline. Infatti, nonostante i progressi negli strumenti pubblicistici, nella Seconda Guerra Mondiale il maggior veicolo di comunicazione restò la posta. Strumento di importanza tale da richiedere, soltanto per il particolare servizio di posta militare, un'organizzazione poderosa, per l'estensione dei fronti, l'impiego in scacchieri operativi distanti migliaia di chilometri, la molteplicità dei servizi offerti e i milioni di militari mobilitati che ne usufruivano. Uno strumento di comunicazione così importante, diffuso e utilizzato, non poteva quindi sfuggire ai responsabili della propaganda, che sfruttarono a piene mani il mezzo postale più usato...la CARTOLINA! Cartoline di propaganda della guerra furono edite, sia per i militari che per il cosiddetto fronte interno, da tutti i paesi belligeranti. E' mia intenzione analizzare in questa discussione, attraverso una serie di esemplari della mia collezione, le tematiche e gli slogan utilizzati dal fascismo per propagandare l'idea che compito e destino dell'Italia in quella guerra fossero uno soltanto...VINCERE, come il Duce comanda!
    1 punto
  14. Per essere in tema con la trascorsa giornata, vi propongo una moneta papale (ma che rientra nelle medioevali) davvero rara! GIOVANNI II Giovanni XII ( Ottaviano dei conti di Tuscolo – Papa (955-964) Fu eletto papa a soli diciotto anni su pressioni della mamma Marozia: in un solo pomeriggio fu fatto diacono, prete, vescovo, cardinale e quindi reso eleggibile. Appassionato cacciatore, cavaliere, giocatore di dadi, si dedicava soprattutto alla caccia di compagne di letto: si accoppiava con la moglie del suo cameriere personale Rainer, esibendola in varie città e donandole croci dorate e calici preziosi del tesoro di San Pietro. Copulava con la concubina di suo padre, Stefanella e con la sorella di lei. Dormiva altresì con le proprie sorelle, intrattenendo rapporti con Anna, vedova di suo fratello e la di lei nipote. Gli piaceva stuprare pellegrine dirette a pregare sulle tombe dei santi apostoli Pietro e Paolo. Morì per “ motivi d’onore ”. Narra lo storico Liutprando :” Mentre si giaceva con la moglie di un paesano, costui lo sorprese e, in un accesso d’ira, lo uccise buttandolo dalla finestra”. La Chiesa si rammaricava che fosse morto senza ricevere il Santo Viatico. Non fu elevato alla gloria degli altari e neppure beatificato. Le sue monete sono molto rare e fanno riferimento all'imperatore Ottone, suo protettore. Nella figura: Giovanni XII (Ottaviano dei Conti di Tuscolo), 955-964 con Ottone I, 962-963. Denaro, AR 1,46 g. + DOM IOHANS PAPA intorno a OTTO disposto a croce. Rv. + SCS PETRVS intorno a mano aperta. CNI 11. Muntoni 4. Berman 80. MEC 1, –. (Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 50, 15.11.2008: aggiudicata per 5.750 euro)
    1 punto
  15. Segnalo la pubblicazione a cura di Andrea Pucci, in edizione digitale, dal titolo: La zecca di Firenze - Cosimo I de' Medici signore e duca della Repubblica fiorentina (1537-1557, I semestre) Liberamente disponibile su: http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do
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  16. @nikita_ Lo utilizzerò come fermacarte, non ho altre banconote da metterci :)
    1 punto
  17. bene, diamo per vero il fatto che il papa citato nella discussione fu una sciagura per la chiesa romana di quel periodo e sono giuste le considerazioni di Liutprand sulla grande confusione romana di quel tempo in cui varie famiglie romane si disputavano il potere attraverso l'elezione del sommo pontefice. anche altri papi di quei secoli non furono certo esempi di bonta' e carita'. vero anche che il luteranesimo fu feroce critico ( e non sempre a torto ) di molte personalita' della chiesa, prendendo di mira alcuni papi o fatti particolari. mi trovo in disaccordo su Alessandro VI, "figlio" del suo tempo, sicuramente piu' politico che pastore, fu in buona ( o cattiva ) compagnia con molti suoi colleghi pontefici del rinascimento. poi le storie riguardanti i suoi eccessi amorosi condivisi piu' o meno con i suoi figli mi sembrano davvero poco credibili. ovvio le mie sono considerazioni personali, saluti.
    1 punto
  18. Ho alcuni prezzi in lire di alimentari del 1861 Al chilo Pane: 0,40 Pasta: 0,60 Riso: 0,42 Farina: 0,25 Patate: 0,11 Carne bovina: 0,87 Carne suina: 1,10 Burro: 2,38 Zucchero: 1,49 Al litro: Latte: 0,23 Olio d’oliva: 1,43 Vino 0,65 Al pezzo Uova: 0,06 @ un centesimo era veramente poco, non veniva un chilo di farina... ma era sicuramente importante averli.
    1 punto
  19. Ciao, ovviamente una moneta in spl è una moneta che ha circolato,pochissimo ma ha circolato ;) Se vuoi un aiuto ulteriore mi sento di consigliarti in questo senso: prova a inserire foto più grandi, anche 1 foto per messaggio per sfruttare tutti i k che hai a disposizione, in modo da vedere tutti i dettagli come barba,baffi,corona ecc
    1 punto
  20. Ancora grazie a tutti per gli apprezzamenti! Ora avrà inizio una nuova è importante creazione, che riguarda il catalogo del Regno d'Italia, come non l'avete mai visto da nessun altra parte. A presto Frank73
    1 punto
  21. Non mi sono spiegato: sul lato con san Michele i cerchi non tagliano mai la legenda!
    1 punto
  22. SICL anzichè SICIL
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  23. Ciao ... avevi già controllato che è una variante ? ® ;)
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  24. Questa estate direi :D ogni volta che vado torno con nuovi acquisti, è fisiologico ormai! :rofl: per tornare in tema, se ti va di informarti sui Morgan, quì c'è un catalogo con decine di varianti di cui ignoravo l'esistenza http://www.vamworld.com/Top+100+Morgan+VAMs
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  25. Grazie maverick! Sono un nuovo utente e me ne accorgo solo adesso della sezione "identificazione monete". Corro subito ad aprire la discussione nell'altra sezione! ;) buona serata!
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  26. L’Università di Liverpool e quella di Warwick hanno dato origine a un progetto di ricerca finalizzato all’analisi metallurgica delle monete romane in argento: http://sace.liv.ac.uk/romansilver/ e nel prossimo agosto 2014 uscirà un volume dedicato alla metallurgia dei denari (e quinari) emessi tra la riforma di Nerone e quella di Trajano: http://www.cambridge.org/gb/academic/subjects/classical-studies/ancient-history/metallurgy-roman-silver-coinage-reform-nero-reform-trajan Ovviamente sono studi molto specializzati, ma che possono interessare chi ama questo specifico argomento.
    1 punto
  27. Carissimi per esitere, esistono anche in Spagna... ma da qui a dire che questi dell'annuncio ebay siano d'epoca ce ne passa un bel po' ! Soprattutto conoscendo il venditore... ;) Cordialmente, Enrico
    1 punto
  28. Di questo se n'era già parlato in altre discussioni tempo fa , resta il fatto che questo rimane sempre un argomento molto interessante , sicuramente il potere d'acquisto di 1 centesimo dell'epoca era ben più elevato di quello moderno . Non so cosa si poteva comprare con questa monetazione in quel periodo , per mia conoscenza collezionistica , ti dico che un ventina d'anni più tardi al periodo da te descritto , con 15 centesimi si poteva spedire una cartolina postale .
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  29. Per me il venditore aveva fatto uso di sostanze cannabinoidi perche' ho la quasi assoluta certezza che dalle zecche quelle monete non siano ancora uscite.Magari coniate si,ma che siano gia' in giro ho i miei dubbi..
    1 punto
  30. Tornando all'assunto originario della discussione (non che quello della coniazione sia menoninteressante - anzi - ma per fare un piccolo intermezzo) Ho ragionato ancora un po' sul discorso "ruggine" Immaginiamo per un momento che i coni siano stati davvero arruginiti ( e tanto) come si sarebbe manifestata la ruggine sul conio ? Come delle incrostazioni che rendono il conio non piu' liscio bensi frastagliato e incrostato Ora mi chiedo queste incrostazioni/impurita' non avrebbero dovuto riflettersi nel processo di coniazione in negativo, ovvero causando un effetto di mancanza di materiale nella moneta invece di manifestarsi come "eccesso" di materiale come appare nel pezzo CNG ? E' una domanda che mi/vi sto facendo, non un'affermazione ma solo la ricerca di una spiegazione a cosa possa essere successo a questo esemplare Qualcuno puo' mostrarci un esempio di moneta prodotta "con certezza" con coni arrugginiti, anche naturalmente di altre epoche ?
    1 punto
  31. Vero. Io spedisco per prioritaria solo quando l'oggetto è di scarso valore, confidando nell'onestà dell'acquirente ma sapendo che qualora qualcosa andasse storto toccherebbe a me rifondere. Finora mi è andata bene.
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  32. In effetti sarebbe una possibilita' ... Occorrerebbe fare una prova empirica, ben strutturata e con gli strumenti giusti e vedere cosa salta fuori Un buon obiettivo per la giornata del tremisse (sperimentale) ... Tra poco, come i fisici, anche i numismatici si divideranno in teorici e sperimentali :)
    1 punto
  33. Concordo con la tua ipotesi, ed anche per me non è un falso... troppo "bella"! Allego un dettaglio della foto... forse sto invecchiando precocemente e la vista gioca brutti scherzi, ma a me sembra di vedere i segni di ribattitura
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  34. Lascia stare il "mio" Santo.... :nea:
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  35. Per dare un giudizio, servono delle OTTIME foto, e qui non è il caso, la seconda poi è ottimamente messo a fuoco il travertino di sfondo, ma per nulla la moneta, solo un consiglio olivad, per una moneta in ottima conservazione, come tu dici: eviterei di fotografarla su una superfice "pericolosa" come il travertino, posizionare la moneta di taglio su questo marmo, potrebbe risultare molto pericoloso per la sua immacolata conservazione, molto meglio una semplice stoffa, comunque attendiamo foto migliori, senza sfondo, e di peso maggiore, le hai fatte di circa 90K, sfrutta tutto il peso che il forum permette. saluti TIBERIVS
    1 punto
  36. Tizi Ouzou è una città dell'Algeria, capoluogo della provincia omonima il cui nome significa "Colle delle ginestre". Il periodo del gettone di può dedurre da questa nota locale dalla quale si deduce come nella colonia francese vi fosse all'epoca una catena di Cafés Blachère. Ouzou-ville, vers 1890-1895. Il possédait son commerce et son habitation dans la rue St Eustache, en face de l'église. Tizi-Ouzou était un petit village où tout le monde se connaissait. Les lieux mythiques en furent : la Grande rue, la rue de la Paix, la salle des fêtes, le cinéma Bousquet, le cinéma Weinich, les cafés Blachère, Coste, Koller, l'école Gambetta, le collège, le jardin des sports à côté de la sous-préfecture et le stade municipal! Que de souvenirs !! Nostalgie quand tu nous tiens!! apollonia
    1 punto
  37. Non credo, dal colore sembra proprio la stessa lega dei nichelini di Umberto, io credo invece che il tondello largo fosse a monte, fosse proprio il nichelino di Umberto (cosa gia' vista per altro)
    1 punto
  38. Terzo ed ultimo tremisse, ovvero uno stellato Di nuovo un saluto MB
    1 punto
  39. DE GREGE EPICURI Su Price e Trell (fig. 64) c'è solo il R, che è migliore, ma non sono in grado di scannerizzartelo; non so se il volume sia in rete, temo di no. Rimanda però ad una immagine delle Bibliotèque de France, e forse quella la puoi vedere. La legenda dice: Berytus, Phoenicia: Galley rowing past the lighthouse on which a guard is posted. Septimius S. and Caracalla, AD 198-211, Paris.
    1 punto
  40. Non sono belle come le vostro ma anche loro hanno fatto la storia.... :hi: Bella discussione....
    1 punto
  41. Complimenti all'"Arbiter elegantiae" del forum. :good:
    1 punto
  42. Questa non mi pare tanto migliore. http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=118517 Roberto
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  43. Grazie a tutti voi per le belle parole di apprezzamento :blush: La nomina mi è giunta davvero inaspettata, ringrazio @@Reficul e spero di poter continuare ancora a lungo a portare il mio modesto contributo al forum, dal quale, in termini di conoscenza numismatica, ho sicuramente ricevuto molto più di quanto ho dato. petronius :)
    1 punto
  44. Anche io ho fatto un paio di affari; e poi essendo stato il mio primo convegno, non sapevo proprio dove girarmi da quanta emozione avevo in me!!! :yahoo:
    1 punto
  45. Riprendo questa mia vecchia discussione per raccontarvi la conclusione della storia, perchè finalmente il processo si è concluso e vi annuncio da subito chè l'epilogo fa cadere le braccia. Vi ricordo che i ladri che si erano introdotti nel mio appartamento, rubando (fra le altre cose) anche la mia collezione di monete, erano stati acciuffati qualche giorno, dopo mentre erano intenti a vendere della "presunta" refurtiva presso un "presunto" ricettatore. Erano stati trattenuti perchè io avevo riconosciuto una delle mie monete romane in mezzo alla "presunta" refurtiva in loro possesso (poi capirete il motivo del "presunta"). Sebbene i gli imputati fossero recidivi e già liberi sulla parola per un precendente furto in appartamento, anche questa volta erano stati rilasciati sulla parola in attesa di processo e, ovvimanete, erano contumaci. Per farla breve, gli imputati erano due, ma solo uno era in possesso della moneta da me riconosciuta, che è stata dichiarata dall'esperto presente in aula (cioè me medesimo, non c'era nessun esperto presente!) di valore contenuto. Per l'imputato trovato in possesso della moneta ha ricevuto 8 mesi per ricettazione (pena sospesa), perchè la refurtiva era di scarso valore e l'altro è stato prosciolto. Ma la beffa massima è stata che i due gentiluomini hanno richiesto la restituzione di tutta la "presunta" refurtiva sequertata al momento dell'arresto (un bel po' di gioelli, sfortunatamente non miei). Ora capite il perchè del "presunta". Quanti altri appartamenti dovranno svaligiare i due prima di farsi più di qualche giorno di galera? Rimandarli quantomeno al loro paese (Georgia) parrebbe brutto? No comment...
    1 punto
  46. Ben 205 monete in oro , argento e mistura , in gran parte sabaude, trovate nel 1912 all' interno di una pignatta di terra cotta sepolta in una vigna nel territorio di S.Secondo - Pinerolo Le monete savoia sono in maggioranza di Emanuele Filiberto, alcune di Carlo II ed una di Carlo Emanuele I Il tesoretto sarebbe stato nascosto tra il 1581-1582
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  47. Bronzo di Augustus ed Agrippa Roma AD 10-14 Augusto (imperatore romano 31 aC - 14 dC) a destra, ed il suo generale Agrippa a sinistra. Sono indicati come vincitori della grande guerra contro Marco Antonio e la sua amante Cleopatra VII, regina d'Egitto. Il coccodrillo è usato per simboleggiare l'Egitto incatenato ad una palma per indicare la sua sconfitta e l'occupazione da parte di Roma. Moneta concepita come propaganda anti-Cleopatra, si nota un'appendice in forma di gamba di un maiale, probabilmente utilizzate per una qualche forma di offerta religiosa.
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  48. A lungo, ma ancora oggi, si attribuiscono a Datames, a volte con un punto interrogativo, gli stateri che Le Rider nel suo articolo del 1997 attribuisce senza alcun dubbio a Tarkumuwa (opinione ripresa con convinzione anche dal De Callatay in un suo lavoro). Si è creduto di ritrovare nella legenda aramaica il nome di origine luvita di Datames, benché molti studiosi abbiano criticato seriamente questa ipotesi. Lamaire sembra aver trovato una lettura certa dei caratteri aramaici: Tarkumuwa e formula due ipotesi. O si tratta di un dinasta cilicio sconosciuto; oppure Tarkumuwa sarebbe il nome indigeno di Datames, il quale potrebbe aver avuto un doppio nome: luvita e persiano (iraniano nel testo di Le Rider), il primo utilizzato nei rapporti con la popolazione locale (quindi sulle emissioni cilicie) ed il secondo ne suoi rapporti con l'impero persiano. Quest'ipotesi è accettata dal Mosley in quanto Datames usò il suo nome in greco (ΔΑΤΑΜΑ) sulle monete di Sinope (vedi esempio del British Museum). Grazie a questa congettura del doppio nome, è possibile continuare ad interpretare i gruppi 2 e 3 di Tarkumuwa come la monetazione di Datames durante la sua rivolta. Mosley ha difeso questa opinione con numerosi argomenti. Per contro, Le Rider, nel suo lavoro del 1997, non è d'accordo e non crede che Tarkumuwa sia Datames. Questo perché, fa notare Le Rider, tutti sono concordi ad ammettere che il gruppo 1 di Tarkumuwa, strettamente legato al gruppo 2 di Pharnabazos, sia stato emesso da un leale rappresentante del Gran Re; queste monete erano (e sono) dei documenti ufciali, coniate con l'autorizzazione del Re e senza dubbio sotto il suo controllo; sarebbe quanto meno stupefacente che Datames, nominato comandante in capo dell'armata persiana, ebbe ad utilizzare su dei documenti ufficiali un nome locale, che non era quello con cui era conosciuto a Susa. Sarebbe dunque un notabile cilicio, che fu incaricato dal Re di prendere in mano, dopo la partenza di Pharnabazos, tutto ciò che la Cilicia aveva per missione d'apportare alla spedizione contro l'Egitto. Datames, appena designato come comandante in capo di questa spedizione fu inviato in Cataonia per sconfggere Aspis e non ritornò ad Aké che qualche mese più tardi. Queste occupazioni supplementari confdate a Datames spiegherebbero forse perché Artaserse II decise di delegare a Tarkumuwa la parte cilicia del dispositivo messo in opera contro Nectanebo. Tarkumuwa, in questa prospettiva, deve essere considerato come un servitore leale del Gran Re.
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  49. Creerei una categoria a parte. Come la chiamiamo? "Gettoni di Necessità"?
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  50. Quando si dice che il Gran Re era padrone dei quattro angoli del mondo... Ricostruzione mappa di Hecataeus di Mileto (c. 550 – c. 476 aC)
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