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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/01/14 in tutte le aree

  1. io non vorrei dire ma 36+ spedizione è stata venduta questa qua su ebay... http://www.ebay.it/itm/REGNO-25-CENTESIMI-1902-MONETA-RARA-/121286822666?pt=Monete_Italiane_in_Lire&hash=item1c3d420b0a&_uhb=1 è un bb...ed è un 1902...sentir dire pochi euro mi fa sorridere...:D marco
    4 punti
  2. Buona serata Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di leggere un libro sulla storia di Venezia ed imbatterci nella riproduzione di documenti, talvolta in latino, ma spesso in volgare, nei quali vengono riportate trattazioni di mercanzie, oppure rogiti per l'acquisto di beni immobili e mobili, oppure ancora lasciti testamentari, ma anche stime fatte da notai o magistrati, dei beni lasciati da una persona defunta. A tanti di noi, sono sicuro, leggendo in queste riproduzioni che una tal merce costava 20 lire di grossi, oppure che una partita di pepe egiziano era pagata 200 ducati, o ancora che 100 pezze di “panni bastardi” erano costati all'imbarco in Inghilterra 1.335 ducati, ci siamo lasciati trasportare dalla fantasia, immaginando come poteva essere la visione di 1.335 ducati, messi così, tutti insieme; una bella montagnola d'oro zecchino monetato; e poi ancora la curiosità di sapere il costo della vita a quei tempi; i salari delle varie categorie di lavoratori, la paga dei soldati e degli uomini al remo che facevano tragitti per mare lunghi e pericolosi, sia per commerciare, sia per affrontare battaglie. Eh la fantasia … spesso però immaginiamo quelle monete e la loro quantità, con la logica dell'uomo moderno; se oggi noi teniamo in mano una moneta da €. 1,00, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello che quella moneta possa avere valori differenti a seconda dell'uso che ne facciamo. Pensiamo solo per un attimo se per assurdo dovessimo comperare una cosa che costa €. 10,00 ed il commerciante di turno ci chiedesse 11 monete da €. 1,00... un bel pasticcio, non credete? E quante complicazioni...certamente questo è un esempio sui generis, fatto con una moneta moderna che ha un valore certo e condiviso; un valore fiduciario, contrariamente alle monete dell'epoca e delle quali sto scrivendo, monete che rappresentavano soprattutto il valore del metallo prezioso in esse contenuto. Alla luce di quanto sopra scritto, siete ancora sicuri che, leggendo su un libro che una merce è costata 1 o 10 o 100 lire di grossi, ci si riferisca esattamente a quello che ci immaginiamo? Da qualche giorno sto rileggendo una pubblicazione del 1959 di F. C. Lane che ho acquistato un paio di anni fa: “Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro”; pubblicazione che, tra l'altro, non è facile da procurarsi; l'ho già letto e riletto più volte, eppure dopo un po', la memoria...... E allora, a beneficio degli Amici che desiderano approfondire le problematiche relative alle tante e differenti monete di conto in uso a Venezia, vi parlo (o meglio vi scrivo) di un paio di queste, delle quali tratta la suddetta pubblicazione e cioè della Lira manca e della Lira complida. Credo che per un appassionato di monetazione veneziana, soprattutto medioevale, sia importante anche immergersi in queste problematiche, anche se un po' ostiche. Mi auguro di essere sufficientemente chiaro; io ce l'ho messa tutta per esserlo. Alla base del sistema veneziano dogale c'era, all'origine, il denaro (o piccolo); moneta effettivamente coniata ed accompagnata, successivamente, da altre due monete coniate: il ½ denaro (o bianco) ed il ¼ di denaro (o quartarolo). Successivamente, sotto il dogato di Enrico Dandolo, si coniava una nuova moneta: il grosso. A quel punto le due monete principali, entrambe coniate, su cui si basava la monetazione veneziana, diventavano due: il denaro piccolo ed il denaro grosso (cioè il parvus ed il grossus). A queste due monete principali, venivano associati anche i loro multipli, cioè la libra denariorum venezianorum parvorum di 240 denarii parvi e la libra grossorum di 240 denarii grossi. La prima, riferita ai denari, era già in uso essendo la più vecchia ed era comunemente denominata con l'identificativo Libra Ven. Detto ciò, vediamo la genesi di queste due monete di conto. Per F. C. Lane, il motivo è da ascrivere ad una legge del 1254, nella quale si determinava il cambio ufficiale delle valute, prendendo atto, molto probabilmente, di quanto i mercanti ed i cambiavalute, già facevano da tempo nelle abituali transazioni. Abbiamo visto poc’anzi che la Libra Ven. era una unità di conto e stava a rappresentare 240 denari piccoli (denarii parvi); un debito pari ad una Libra Ven. poteva essere indistintamente pagato in grossi o in piccoli, se era pagato in grossi (tenuto conto che il grosso corrispondeva a 26 piccoli), il debitore doveva mettere sul tavolo del commerciante 9 grossi e 6 piccoli (9 x 26 = 234 + 6 = 240). Con la predetta legge, alla Libra Ven. veniva fissato un controvalore di 9 grossi e 5 piccoli, cioè 1 piccolo in meno. Il motivo, sempre stando alle argomentazioni del Lane, è che tra il pagamento di un dato importo fatto in piccoli ed il pagamento del medesimo importo fatto in grossi, i mercanti preferissero quest’ultima moneta; anzi, per incentivare i debitori ad usare i grossi, applicavano uno sconto di 1 piccolo. Lo stesso doveva essere accaduto anche per i cambiavalute che, al ricevimento di 9 grossi, offrivano 235 piccoli invece dei giusti 234 (9 x 26 = 234). Con l’uscita della legge, si veniva a creare un problema di non poco conto anche per coloro che usavano la Libra grossorum (già citata precedentemente); fino ad allora era valsa 240 grossi, oppure 26 Libre Ven. , mentre con l’uscita della legge, anche questa unità di conto seguiva di conseguenza la medesima variazione: Se si considerava la libra grossorum pari a 240 grossi, questa sarebbe equivalsa a Libre Ven. 26 e 1/9; Se si considerava la libra grossorum pari a 26 Libre Ven., questa sarebbe valsa 239 grossi. Come districarsi se non introducendo una distinzione tra i due tipi di libra grossorum; la “Libra complida” e la “Libra manca”. A ciascuna di esse veniva quindi mantenuto un proprio rapporto, diciamo, tradizionale e cioè, la “Libra complida” manteneva il valore di 240 grossi; la “Libra manca”, invece, quello di 26 Libre Ven. pari a 239 grossi. saluti luciano
    3 punti
  3. Vi state confondendo, i due glantuomini (cittadini Georgiani presenti in italia senza permesso di soggiorno, senza fissa dimora e senza mezzi di sostentamento), non avevano precedenti penali, ma erano stati arrestati 3 volte (dico TRE VOLTE) nel giro di pochi mesi sempre per lo stesso reato: furto in appartamento. Al momento dell'arresto erano im possesso di: la mia moneta, diversi gioelli, attrezzi da scasso, mazzette di banconote. Sicuramente chiunque di noi che si reca da un compro oro (noto per essere un ricettatore) ci va anche con i propri attezzi da scasso, no? E ci portiamo anche mazzette di banconote dietro, giusto? (chissà perchè non le hanno depositate in banca... ah già! Dei ladri extracomunitari, senza permesso di soggiorno, pluriarrestati, non possono avere un conto in banca). Ma veramente secondo alcuni di voi una persona nota alle forze dell'ordine come ladro abituale, che viene beccato ( a seguito di appostamento, perché, in quanto ladro abituale, la polizia conosceva il suo modus operandi) davanti ad un ricettatore, carico di refurtiva ed attrezzi da scasso, può essere paragonato ad uno di noi che vende una catenina al compro oro, oppure ad un collezionista incappato in assurde vicende con la giustizia? Ma credete realmente a quello che dite o vi va di parlare tanto per far polemica? Io solo uan cosa vi auguro, che a casa vostra non entri mai e poi mai uno di questo galantuomini, a cui volete che le leggi italiane vengano applicate nella maniera più garantista possibile. Ma se dovesse succedere, per favore non venite poi a lamentarvi sul forum, e anzi, andate in prigione a portargli la vostra solidarietà. Ma dovete fare in fretta, perchè quello più di due giorni, non ci rimane dietro alle sbarre. Mi sa che stiamo uscendo dal semiato del post e fra un po' ci sbattono in Agorà o ci chiudono, il che mi dispiacerebbe.
    3 punti
  4. Ho letto questa discussione con molto interesse. Girando un pò per convegni si nota sempre più spesso che l'affluenza cala, se prima un ricco convegno era animato fino a quasi alla chiusura, oggi alle tre del pomeriggio non c'è quasi più nessuno. Lo abbiamo visto anche recentemente a Bologna. I soldi in tasca ai collezionisti sono sempre meno, chi prima poteva prendere 4 belle monete l'anno, oggi fa fatica a portarne a casa due. Il crollo dei prezzi su tante monete, mi riferisco alla monetazione di Vittorio Emanuele III e in particolare alle emissioni in oro, è stato determinato da una forte immissione sul mercato di centinaia di pezzi tutti insieme. I nominali in argento, quelli più facilmente reperibili, Cappelloni e Littori, serie Aquila Sabauda da due lire sono in crollo da oltre due anni. I prezzi che trovate ai convegni oggi, sono la metà di quelli che trovavate tre anni fa. Non prenderei per buono i realizzi delle aste, per una qualche ragione, spesso sono fuorvianti e ci portano fuori strada. Non darei neanche molto peso ai cataloghi. Il polso della situazione lo si vede tra gli addetti ai lavori, i prezzi che girano tra di loro. Un discorso a parte lo si deve fare per le conservazioni molto elevate ed eccezionali. Tutti i nominali in conservazione eccezionale non hanno una logica ben definita. Il collezionista è disposto per avere i pezzi super a pagare cifre che non hanno riferimento nei cataloghi. Questo genere di collezionisti non temono e non sentono crisi.
    2 punti
  5. Con 20 Centesimi, sarà solo mezzo millimetro in più di diametro, circa, e senza bordo a fiore spagnolo. Ci ho messo mezza giornata, durante le vacanze (il negozio non fa ponte, io sì). Mi si sono consumati i polpastrelli e mi è scesa la vista di 2 gradi, ma credo che @@alessandro1970 faccia di peggio.
    2 punti
  6. Ciao Sanni, io non ci vedo nulla di male. Solitamente chi presiede le maggiori aste, sono commercianti che devono rivendere. Tieni presente che al prezzo dell'aggiudicazione, ci sono le commissioni, e se poi l'aggiudicatario era in sala, mettici le spese di trasporto e di albergo che ha sostenuto. Che poi il prezzo riproposto sia di molto superiore a quello dell'aggiudicazione, è a discrezione del nuovo venditore. Per ultimo, se il nuovo prezzo è fuori mercato, non è detto che venda.
    2 punti
  7. Magari trovarla a quei prezzi in quella conservazione. ... io un spl l'ho pagato 100 euro e non ho mai visto un bb a meno di 60 70 euro
    2 punti
  8. Mah, esportare oggi negli Usa dall'Italia è complicato. Settemila monete, poi...Negli anni scorsi ci sono state molte proteste dei commercianti Usa per l'accordo con l'Italia. In questo caso, mi sembra tanto qualcosa come "Monete del tempio", "Monete del tributo", "Monete dei Trenta denari", "Monete della Beata Vergine", etc...Tipica americanata. Si cerca di entrare così nel mercato di chi cerca una provenienza delle monete. Ma come fidarsi di un'attribuzione tanto vaga, anche non essendo italiano? Come italiano, ovviamente, io non acquisterei mai una moneta del genere. E anche attribuzioni vaghe a hoards stranieri mi lasciano freddo. Per esempio, ho visto un "Antiochia hoard". Che cosa vuol dire? Per attribuire una moneta a un hoard ci vuole: data della scoperta, luogo della scoperta, storia e circostanze della scoperta, autore della scoperta, catalogazione delle monete, liberalizzazione della vendita, storia dei passaggi commerciali dalla scoperta in poi. Oppure come accade nelle monete da hoard certificato inglese, dall'accompagnamento della moneta da un documento rilasciato dall'autorità pubblica che ne certifica la provenienza e ne autorizza l'esportazione. Nel "Seven Hills", legge italiana a parte, tutto questo manca. Per il Braithwell hoard, Illyricum ed io ci simo recati a Doncaster, abbiamo incontrato l'autore della scoperta, il curatore del locale Museo Archeologico, la rappresentante locale dell'autorità preposta alla catalogazione e alla liberalizzazione, ci siamo recati sul luogo della scoperta. Insomma, l'attribuzione a un hoard è una cosa seria e non bastano le rassicurazioni di qualche (pur serio) venditore, che non fa altro che recepire quanto detto da chi, a sua volta, gli ha venduto le monete.
    2 punti
  9. Incredibile la quantità di parole e di vis polemica. Io rispetto le opinioni di tutti, ma cerchiamo di analizzare nel merito e senza divagare troppo, col facile rischio di perdere il filo del discorso. Personalmente, pur con i limiti della foto, avrei pochi dubbi sull'autenticità del sesterzio di Domiziano e non mi stupisce la presenza di spazi fra i capelli, pur nella notevole varietà iconografica. Poi, sempre per quello che può mostrare la foto, ci sono piccoli grumi e depositi apparentemente naturali e in parte parzialmente asportati, e si sono linee di espansione che sono molto plausibili. Sicuramente un esemplare che può suscitare un vivo interesse commerciale, ma non entro nei dettagli di valutazione economica, che non sono di mia competenza.
    2 punti
  10. @@vitellio Ciao Enrico, non sapevo che postare comparazione e un gioco. Stanto al messaggio #88 di @@BiondoFlavio82 "il gioco delle comparazioni " ma allora perché chiede risposte alle sue domande ? E come dovremmo rispondere ( magari ce lo suggerisce) così evitiamo di giocare.E la prima volta che qualcuno ci definisce giocolieri delle comparazioni. In questo Forum , ogni giorno che passa scopriamo qualcosa di nuovo . Già il fatto che rispettare le opinione degli altri e categorico , un confronto sulle varie opinioni e ovvio e allora..........perché polemicare e non collaborare a trovare la soluzione del problema ?
    2 punti
  11. Nella ricerca di un caffè storico milanese al quale potessero adattarsi le iniziali C S ho trovato il Caffè dei Servi nel quale quindi avrebbe potuto essere speso questo gettone. Ma è stata molto gradita per i ricordi la scoperta di questo articolo a firma di F. Tettamanti, nel quale si menziona il ‘caffè del ginocchio’ di cui avevo sentito parlare da mio padre negli anni ’50. COSE DELL' ALTRO SECOLO 1900, nel bar dei poveri il «caffè del ginocchio» Costava cinque centesimi la tazza. Era la bevanda degli operai, dei garzoni, dei facchini che cominciavano o terminavano il turno di lavoro. Un'abitudine, quasi un rito, per fermarsi un istante, per scambiare quattro chiacchiere, per far sembrare meno dure le giornate. È l' inizio del secolo nuovo a Milano. Cesare Isotta e Vincenzo Fraschini aprono una fabbrica di automobili, il Comune comincia a costruire le scuole elementari di via Dal Verme, via Sacco, via Stoppani, via Moscati, per i figli della gente che abbandona la campagna e arriva in città a cercare lavoro e fortuna, e approva il servizio di refezione scolastica per i bambini bisognosi delle prime classi. Vittorio Emanuele III diventa re d' Italia e il 30 dicembre del 1900 parte l' ultima corsa del tram a cavalli Milano-Monza che verrà sostituito dai tram elettrici della Edison. Era l' alba del secolo nuovo e per quelli, davvero la maggioranza, che non si potevano permettere il lusso di una sosta in uno dei tanti locali del centro, il Caffè dei Servi, il Caffè del Duomo, il Belvedere, il Cova o il Caffè Campari, a far salotto e a sorseggiare un caffè vero continuava e prosperava la tradizione ottocentesca del «caffè del genoeucc» (letteralmente caffè del ginocchio). Una delle imprese più singolari e pittoresche dell' epoca. Si trattava di un banchetto, di una sorta di trespolo sulle ruote, di un bar dei poveri, gestito da un ambulante che di primo mattino, soprattutto in piazza Duomo, in estate come in inverno, serviva la bevanda calda che, in realtà, non era neppure un vero caffè, ma una brodaglia con ben poche pretese. Una bevanda di acqua filtrata attraverso i fondi recuperati dai bar dei signori della Galleria. Si chiamava così perché gli avventori che consumavano in piedi oppure seduti su un gradino erano costretti ad appoggiare la tazzina sul ginocchio per riuscire a mescolare lo zucchero. E nel linguaggio comune della Milano del Novecento un caffè non proprio buonissimo veniva subito marchiato: «È come il caffè del genoeucc». Cose dell' altro secolo. Però ora ci vorrebbe davvero una pausa caffè. Seduti al bar. apollonia
    2 punti
  12. Questo è un esempio dei colori che si possono sviluppare nel tempo sulla superficie di un tetradramma suberato di Alessandro Magno. Alexander the Great fourree tetradrachm, 13.9g (compared with about 17.0g for authentic specimens), copy of posthumous tetradrachm from Amphipolis, Macedonia, c. 315-294 BC, M.J. Price 486. Le ampie fratture nella placcatura d'argento, esponendo il sottostante nucleo di rame/bronzo, rivelano la natura del pezzo. Questo suberato è particolarmente interessante in quanto mostra i tre strati di un suberato d’argento: l'arancione è il nucleo di rame, mentre il verde è lo strato di "eutettico" che separa la placcatura d'argento dal nucleo di rame. L’eutettico è una miscela costituita da circa 72% d’argento e 28% di rame, caratterizzata da un punto di fusione più basso di quelli delle miscele alle altre composizioni e che si comporta alla fusione come un composto puro. Non è chiaro se lo strato di eutettico fosse una saldatura d'argento e rame applicata per consolidare il rivestimento d'argento al sottostante nucleo di rame oppure si fosse formato quando il tondello rivestito d’argento è stato riscaldato, parzialmente fuso e quindi è diffuso all’interno del rame. In entrambi i casi il rivestimento si pensa sia stato applicato prima che la moneta fosse coniata, dato che in altro caso i dettagli del disegno sarebbero stati compromessi. apollonia
    2 punti
  13. Come già fatto nella sezione "monete estere" apro questo topic per raccogliere tutte le discussioni iniziate da petronius arbiter nelle quali racconta le storie più interessanti riguardanti, in questo caso, le banconote. Potete trovare la discussione sulle monete a questo LINK. In questa occasione l'aiuto di petronius arbiter è stato veramente fondamentale dato che non seguo molto questa sezione ma vedrò di recuperare! Partiamo dalla SECONDA GUERRA MONDIALE: Il ghetto di Lodz Cefalonia e le altre Il ghetto di Theresienstadt Suonala ancora, Sam Winterhilfswerk des Deutschen Volkes War memories - Germania War memories - Italia Ti saluto, vado in Abissinia La Francia di Vichy La Grande Guerra Patriottica Guerrilla! 1° settembre 1939 I Buoni Comunali di Trieste Operazione Bernhard Il Comandante Tito Shqipëria, il Paese delle Aquile VERIFICATO! The Japanese Government Propaganda di carta....moneta L'armata s'agapò Il pilota di Hiroshima VINCERE! STATI ITALIANI PRE-UNITARI: Cedole veneziane Dio e Popolo Italia e Roma Le Regie Finanze di Torino Palmanova 1848 Il morbo infuria, il pan ci manca.... USA: The Farmers Exchange Bank The Great St. Albans Raid Norton I°, Imperatore degli Stati Uniti Il Grande Cocomero E per finire, come direbbe Palmiro Cangini, la sezione VARIE ED EVENTUALI L'uomo che inventò il denaro La lettera di cambio La banconota, un'invenzione rivoluzionaria El tram de Opcina Obligation pour la roulette de Monte Carlo Il dollaro nell'arte 25 lire di sfortuna Le banconote di Babbo Natale Anche in questo caso auguro buona lettura a tutti!
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  14. Stra stra stra meritato! Bravo!
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  15. Venduto a soli $109,250.00 dollari al NY Signature World Coin Auction del gennaio 2009. MA NON CAPISCO DA DOVE PROVENGA. (EX COLLEZIONE?MUSEO?) Descrizione di vendita. Adriano, 117-138 dC . AR Medaglione ( 24.11g . ) Con un ritratto del ' Maestro Alfeo ' . Roma , DC 135-137 . Scelta estremamente fine , patina leggermente porosa ; alcune incrostazioni e graffi sul retro . Dritto: HADRIANVS AVGVSTVS . Busto r . di Adriano , drappeggiato ed a capo scoperto , la sua spalla destra vista leggermente da dietro , lo scettro è mostrato sulla spalla sinistra . Verso: COS III (in esergo ) . A sinistra , Poseidone , il piede sinistro su una roccia , in possesso di un tridente in posizione verticale nella mano destra e appoggiata sulle ginocchia il suo braccio sinistro , mano tesa . ; dietro di lui uno sperone roccioso su cui poggia un delfino , naso verso il basso e la coda verso l'alto . A destra , Athena sorge, appoggiando la mano sinistra sul fianco e mettendo la sua mano destra su un ramo di un ulivo , contro cui si appoggia la lancia ; il suo scudo (vista dall'interno) è in posizione verticale dietro di lei ; un serpente spiraliforme si alza dalla base dell'albero, si contorce verso l'alto dietro tra Athena e il suo scudo. Patina leggermente porosa , alcune incrostazioni e graffi sul retro . Commento : La zecca di Roma raramente ha prodotto medaglioni d'argento prima del III secolo d.C. , e questo esempio di Adriano (forse l'equivalente di 8 denari ) può essere unico . Molto più significativo, tuttavia , è la qualità della sua incisione , per il ritratto può essere attribuito con fiducia al ' Maestro Alfeo' , il più famoso incisore del periodo romano. Il ' Maestro Alfeo' probabilmente era un membro della cerchia ristretta di Adriano, infatti , fu lo scultore Antonianus ( Antoninianus ) di Afrodisia, il cui stile incarna la rinascita adrianea del classicismo greco. Il suo corpo di lavoro è stato riconosciuto da Charles Seltman, e può essere visto non solo su questo medaglione d'argento, ma su medaglioni in bronzo di Adriano ( Gnecchi pl . 39 , 3 e pl . 42 , 3-4 ), sesterzi e medaglioni di Adriano ( cfr. Sotheby del 1990 , Hunt Vendita I, lotto 134 ), e medaglioni in bronzo provinciali onorari del compagno dell'imperatore Antinoüs . Lo stile del ritratto, le iscrizioni e il simbolismo di questo medaglione suggeriscono che è stato coniato nel tardo regno di Adriano , probabilmente per le celebrazioni del suo 20 ° anniversario. Da questo momento , Adriano si infatua della cultura greca era dando cosi origine alla credenza che egli era l' incarnazione di Zeus ( Giove ) . Come testimonia il suo delirio di parentela divina , il dritto mostra Adriano con uno scettro sulla spalla sinistra . Al contrario parla di mecenatismo di Adriano dei greci - in particolare il suo amore per Atene , l'epicentro della civiltà greca e la sua città preferita. Poseidone ( Nettuno) e Atena ( Minerva ) sono mostrati in competizione. Nella competizione , entrambi sono stati invitati adonare i regali . Il dono di Poseidone di un sorgente non è riuscito a impressionare quando ha emesso acqua salata , ma il dono di Atena di un ulivo sacro che cresce sull'Acropoli è stato ben accolto . Athena è stata giudicata vincitrice ed è stata adottata come la dea protettrice della città , che successivamente assunse il suo nome . La scena di questo medaglione , probabilmente si basa su un gruppo scultoreo o bassorilievo del monumento degli artisti di Alkamenes. La sua versione ' pacifica ' di questo episodio mitologico è passato a favore di una rappresentazione violenta che è venuto a ornare il frontone occidentale del Partenone . Versione Alkamenes ', che mostra Poseidone calmo che cerca di conversare con un Athena riflettente. Un parallelo diretto a questa scena si trova su un cameo con gemma incisa del 40-30 a.C. che ora risiede nella collezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli . Il fatto che sia stato scolpito più di 150 anni prima suggerisce il suo prototipo era stato familiare ai romani per secoli prima che questo medaglione sia stato coniato . Inoltre, queste scene sono state usate anche da Adriano per medaglioni di bronzo coniati con ritratto, per sesterzi ( Gnecchi pl . 146 , nn . 8 e 9) . Varianti della scena appaiono su medaglioni di Marco Aurelio ( come Cesare ? ) e più tardi ancora nei bronzi prodotti per gli Ateniesi durante il II e III secolo d.C.
    1 punto
  16. Vabbè ma sto scrivendo senza libri sotto mano ......... ahahahah :rofl: vado a memoria, controlla un po', ma solo nel Siciliano è scritto?
    1 punto
  17. nel post 440 appare evidente come il sistema di coniazione per i primi due tremissi appare in qualche modo sostanzialmente lo stesso per gli stellati (successivi due tremissi), con la differenza pero' che il cerchio esterno attorno al ritratto del duca al diritto per intenderci , appare concavo al diritto nei primi due tremissi, mentre negli stellati si evolve in un bordino sottilissimo, una sorta di cerchio cui corrisponde nel rovescio un "canotto" convesso abbastanza largo e regolare, anche se i due non sono sovrapponibili . Le due facce centrali negli stellati appaiono perfettamente complanari, qualunque sia stato il metodo o la sequenza del processo di coniazione ha fatto si che il centro venisse sempre coniato perfettamente in piano.
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  18. Mah ... nessuno mette in dubbio la sua capacità professionale e commerciale, ma mettere in asta su E..B..A..Y una medaglia, che ha pagato 4 giorni prima complessivamente circa 380€, con base di partenza di 599€ mi sembra un’operazione molto speculativa. Certo, se fosse partito con una base d'asta più contenuta (ad esempio 400) non avrebbe avuto la mia disapprovazione e il prezzo giusto l’avrebbero fatto gli offerenti come da Ranieri, però la medaglia è sua così come la solita mentalità commerciale che io, semplicemente, non condivido ... tutto qui. Gli auguro di riuscire venderla per molto di più.
    1 punto
  19. DE GREGE EPICURI Scusa Fidelio, hai fatto una traduzione "automatica" col pc, ma alcuni risultati sono esiliaranti, altri del tutto incomprensibili. Non potresti correggere gli errori principali? Posidone non donò ad Atene una "molla", ma una "sorgente". Le monete "colpite" sono "coniate". La sardonica è stata "incisa" piuttosto che "scolpita". Nell'ultima parte, "muore" proprio non so che cosa sia, forse "assolutamente" (dead) o che altro?
    1 punto
  20. qBB con ottimismo, però la cosa peggiore è che questa moneta è stata LUCIDADA!!! :ph34r: :ph34r: :ph34r: saluti TIBERIVS
    1 punto
  21. Caro @@profausto, sì è proprio lui: un picciolo della zecca di Pisa, ma da quello che posso vedere sarebbe del mio terzo gruppo A-XV.2, che tra i segni di zecchiere ha proprio il cosiddetto "lo" o chiave. Quindi saremmo nell'ultimo periodo di emissione per questa tipologia di denari piccoli ovvero 1370-1390 circa. Un caro saluto e buona serata MB
    1 punto
  22. si è un denaro picciolo di Pisa, 1330-1370 ma causa le immagini molto scure,( e la mia incompetenza) non sono in grado di specificare meglio la data di emissione che secondo gli studi di M.Baldassarri questa tipologia è formata da tre sottogruppi . Potrei forse azzardare che si tratta del secondo gruppo 1330- 1350, con asta verticale della P dritto...... Ma qualcuno piu' ferrato di me , forse te lo specificherà. Quel segno che tu vedi è l'armetta dello zecchiere che era incaricato dell'emissione. in legenda dove c'è la P dovresti leggere : PISANI COMUNIIS dall'altra parte : FEDERIC IHPATOR
    1 punto
  23. tempi record..... http://www.ebay.it/itm/MEDAGLIA-X-LA-MORTE-DI-RE-FERDINANDO-I-/331190897251?pt=Monete_Antiche&hash=item4d1c840a63&_uhb=1
    1 punto
  24. Ho cercato invano nei miei interventi di portare l attenzione non tanto alle ciocche quanto agli spazi centrali che dalle foto sopratutto la prima, presentano fondi un po troppo bassi e regolari come se avessero avuto un lisciamento. Può essere un effetto della luce, dal vivo potrebbe essere tutto più chiaro, inoltre certe filiture che @@vitellio pensa essere delle ribattuto re a me sembrano essere altro. Le ribattiture hanno frequenze diverse qui sono nette regolari non penso che siano ribattiture. Poi opinare su foto è sempre un azzardo, bisogna su certi esemplari avere molta cautela nel giudicare, già dal vivo e tutt altro che semplice, qui ci si prova si fa una discussione tra amici, non ci sono medaglie in palio. Invece molte volte sotto le righe noto che certi utenti sicuramente esperti fanno un po a gara, e poco rispettano opinioni anche estreme ma che ci possono stare stando in un contesto di opinione su immagine. Ssluti
    1 punto
  25. Ciao Wayx io per le mie ricerche sono partito dalla parrocchia del paese di nascita di mio padre. Lì ho rintracciato l'atto di nascita di mio padre e quello di mio nonno. Negli atti di nascita dell'800 oltre al nome del padre, era registrato anche il nome del nonno del neonato; quindi ho trovato il nome del mio bisnonno e del mio trisavolo. Nella stessa parrocchia ho rinvenuto l'atto di matrimonio del mio bisnonno, dove, grazie alla puntualità del parroco, era registrato che proveniva da una parrocchia di un paese della toscana, ed appunto sposterò le mie ricerche in quella parrocchia. Scartabellando (foglio per foglio!) il registro dei matrimoni ho trovato l'atto di matrimonio del fratello del mio bisnonno, dove lo stesso parroco aveva registrato anche il nome del mio quadrisavolo (ovvero il nonno di mio nonno). Per quanto riguarda le date da ricercare bisogna fare un pò di calcoli partendo da una data certa. Ti consiglio di acquistare questo manuale di ricerche genealogiche: "Scopri le origini della tua famiglia" di Lorenzo Caratti di Valfrei (Guide Mondadori 1995) è un pò datato, ma spiega molto bene le tecniche di ricerca e dove andare a cercare le informazioni. Comunque con questo metodo si può arrivare, con molta pazienza e sperando di trovare tutti i vari documenti, fino al 1400 circa. Per comporre informaticamente il tuo albero genealogico ti consiglio di iscriverti a MyHeritage (gratuito fino a 250 nomi) o acquistare il programma di GenoPro che costa circa 40 Euro ma puoi inserire nomi senza limite. Tienimi informato sulle tue ricerche. Cordiali saluti
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  26. Beh che dire.Io qui gioco in casa.Io,come ho gia' spiegato piu' volte,non amo le finlandesi e meanche,piu' in generale,le nordiche.Le due vaticane arrivate in finale erano bellissime,questa e' stupenda.Il discorso va ben oltre la moneta.Secondo me i tesori e la storia che racchiude uno Stato come Citta' del Vaticano esercitano un fascino veramente insindacabile.Difatti ,secondo me,la serie piu' bella e piu' " affascinante" rimane quella della Sede Vacante 2005.Questo due euro rappresenta la millenaria storia dei Papi che si sono alternati nel corso della lunghissima storia dello Stato Pontificio.A questo si aggiunge il fatto che,anche esteticamente,sia una delle monete piu' belle.Non posso che essere contento del risultato anche se,sinceramente,non avevo dubbi sul fatto che vincesse una vaticana.Perche'?Innanzitutto per il fascino,poi la non raggiungibilita' delle moneta da parte di tutti.Il fatto di volere ma di non possedere la moneta(non penso che tutti la possiedano,parlando dei votanti ovviamente)aumenta il fascino(scusate la ripetizione ma non trovo un sinonimo)della stessa.Il vorrei ma non posso(almeno per ora)spesso fa quest'effetto(almeno su di me in passato lo faceva).
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  27. SI certo se non sbaglio tra i 50 ed i 52 mm ... era solo per far notare il ritratto di Ferdinando II e di come, in questo caso, visto il modulo più ampio, la legenda venne incisa a tutto campo e completa. Per la medaglia ... che devo dirti....peccato Francè, lo sai che è da un pò di mesi che le studio, le merito, benemerenze, premiazioni e quelle per le Esposizioni, sono davvero, almeno da un mio punto di vista, delle medaglie Rarissime. Se avessi soldi, comprerei solo quelle !!!
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  28. Ha scritto @@numa numa No, no ci sei riuscito, grazie :); sei sempre molto cortese e capisco la volontà di sdrammatizzare un poco. Però è mi è parso che ci fosse purtroppo un fondo di vero: nel senso che io sono intervenuta in questa discussione già avviata cercando di portare qualche elemento di riflessione e non pensavo affatto di convincere tutti (e quando mai è avvenuto in discussioni qua sul forum :D?), ma devo dire che è significativo che non si siano spostate di molto le principali posizioni ed i "gruppi" che si erano formati fino quasi dall'inizio. Oppure mi sbaglio? Da lì la mia tristezza...Poi si sa che in queste cose che mi premono divento particolarmente seriosa: e che ci volete fare? Un'ultima cosa: per piacere mi spiegate secondo voi (o se lo sapere direttamente) come hanno fatto a fare la scifatura dopo la coniazione in quel falso? Sarebbe molto interessante, grazie. @@Alberto Varesi ha ragione a dire che non si tratta di un problema banale (per i dubbi che le sono insorti mi verrebbe da pensare: quoque tu?! :o) e non possiamo certo risolverlo in modo definitivo a chiacchere su questo forum. Esistono però delle cose che si possono affermare con ragion di logica ed evidenze in base a delle conoscenze di metallurgia, di numismatica e di archeologia della produzione, e delle altre cose che, almeno in base a quello che conosco io di queste discipline, non si possono dire con ragionevolezza. E questo secondo me sarebbe bene importante distinguere in una discussione pubblica come questa, e soprattutto per tenerne conto qualora di volesse tentare sperimentalmente in modo serio di ricostruire e rifare il processo produttivo. @@fra crasellame, interessante la lettura anche simbolica dell'anello spesso o cerchione intorno a certi motivi del conio...che ne dicono gli altri? Ora vi saluto, augurando a chi lo festeggia (e soprattutto a chi lo può festeggiare) un buon Primo Maggio MB P.S. Qualcuno me lo ha fatto notare, e per ciò lo specifico, anche se pensavo che fosse evidente: è ovvio che nell'ultimo disegno che ho postato e che ho fatto a partire dalla foto ingrandita le misure sono tutte in scala 1:10 circa (per quello avevo postato anche la versione con il metrino che si vede è impostato in centimetri), altrimenti non avreste visto nulla. Le misure che ho scritto sotto, riportate in scala nella realtà abbisognano quindi di una virgola e da lì risulterebbe quindi che lo scostamento del conio, che vi appare amplificato dalla foto ingrandita, in realtà è di 0,3 mm circa... misura che non mi pare affatto enorme e assolutamente congruente ad un effetto dovuto alla coniazione con i due conii un poco disassati, pensando anche al poco spazio che doveva essere presente al di là dell'incisione del cerchio prima del bordo del conio... ;). P.P.S. Mentre scrivevo è arrivato il post di @@giollo2: grazie anche da parte mia.
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  29. Ciao prof ieri ,in Parlamento,si discuteva sulla legalizzazione delle droghe leggere,ma il tutto è in itinere e non è ancora stato approvato alcunchè ;)
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  30. Ciao a te, e grazie per la condivisione. Concordo con la datazione, un fine '700 ci sta tutto. Sono meno sicuro della provenienza francese: non discuto che l'oggetto (a proposito: cos'è?) sia arrivato da lì, ma sento aria di Inghilterra... Me lo suggerisce l'assenza dell'elmo e la contestuale presenza del cimiero (una mano destra impugnante una spada in sbarra) poggiato direttamente sul cercine: abitudini formali prettamente inglesi. Escludo sia uno stemma civico, proprio per la presenza di un cimiero che è ornamento più tipico di titolari "fisici". Per la titolarità... cercheremo! :good:
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  31. @@adolfos@@monbalda Scusate il ritardo ma ero in altre faccende affaccendato e non ho avuto tempo di fare altre foto, ho provato a farne un'altra sotto......un'altra luce, @@avgvstvs fammi sapere se ti soddisfa la qualità è quella che è ma sono un po' negato non solo con le monete medievali ma anche con le foto !!!
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  32. per me un bb può starci. direi che 35-40 euro li vale. è molto raro trovarla a meno
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  33. Ammazza Francè come sei severo!! Il lustro si percepisce anche sulle zone afflitte da debolezza (vedi rilievo del seno, pancia/briglia del cavallo). La moneta ha un bellissimo lustro, e come ben sai i difetti congeniti non influiscono sulla conservazione ma solo sul valore economico finale. Non sarà un esemplare "da vetrina", ma, sempre rimanendo nella sfera della severità per non essere indifferenti verso i segnetti, direi che scendere sotto il qFdC mi sembra ingiustamente penalizzante. Ultimo, ma non meno importante, considera che @@renato con le sue foto ha la grandissima capacità di far scendere anche di un punto la conservazione della moneta, non riuscendo a catturare il lustro. Se qua l'ha catturato... vuol dire, che oltre ad essere stato fortunato, che ce ne sta a vagolate :D
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  34. Non son monete che si trovano per pochi euro queste, ne ricordo una, bucata, venduta per una decina di euro...
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  35. A tal proposito c'è l'ottimo lavoro di Bartolomeo De Pasi, il quale non solo offriva ai mercanti veneziani e a quelli di tutto il mondo la possibilità di convertire il valore delle monete di conto e delle merci per ogni esigenza e in ogni luogo, ma addirittura forniva dati certi al mercante che doveva porre in zecca i propri metalli, cosicché questo potesse scegliere la sede di zecca più conveniente a seconda della propria rotta e a seconda del contenuto della propria borsa. Consiglio l'edizione del 1507, depositata presso la biblioteca Braidense di Milano.
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  36. Vedo che ci stiamo avvicinando un po' al quesito che avevo posto, non solo io in verità ma anche altri, la domanda era non tanto sul come è stata fatta la moneta, sulla tecnica di coniazione, ma perché stata fatta così ? E non parlo tanto, anche se importante e funzionale al tutto di iconografia, ma della forma che è stata data al tondello con bordi rialzati, perché fu fatta cosi ? La moneta voleva avere la sua sacralità, il suo prestigio, era una moneta che doveva anche apparire, un biglietto da visita....o ora per voi un semplice accorgimento tecnico per renderla meno fragile e più compatta ? Io credo che le tecniche di coniazioni siano un aspetto molto importante ed avvincente, e qui sono state dibattute direi, ma poi l' appassionato di simbologie, valori, di cosa poi rappresentasse la moneta, oltre allo strumento puramente di pagamento, cerca di capire, sempre che si riesca, cosa c'era poi dietro al " progetto " di fare una moneta così, forse poi le varie implicazioni che ci sono dietro a questa domanda non sono affatto secondarie, e l'aspetto tecnico forse non è il solo...., in poche parole, tecnica, ma anche l'idea, il progetto della moneta..... Mario
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  37. Io non so dare una spiegazione tecnica alla presenza di quelle "bolle". Quella del conio arrugginito mi sembra più plausibile delle gocce di metallo "in sospensione" ma non riesco ad andare oltre..... Di certo, almeno per me, è che questa strana caratteristica non compare unicamente su questo esemplare; la ritroviamo, per quanto solo da un lato ed in misura minore, anche su un esemplare del ripostiglio di Ilanz, stranamente della stessa zecca. Resta poi da dimostrare se il bordo dalla parte del nome del sovrano (o del San Michele nei tipi tradizionali) risulti in incuso sull'altro lato in quanto voluto (come suggerito da qualcuno, tramite schiacciamento con una tenaglia) o se sia il risultato fisico della battitura (il famoso "risucchio"). Ho sempre ritenuto valida quest'ultima teoria, ma ben guardando quello che @@dux-sab ha evidenziato qualche dubbio mi sorge. Provo a spolverare le mie immagini di repertorio se ho qualche cosa che mi possa chiarire le idee. Certo è che la monetazione longobarda non è semplice e non dobbiamo ritenere di "snocciolare" risposte esaustive qui, su due piedi, quando fior di studiosi ci hanno speso anni e fiumi di inchiostro senza riuscire a dare certezze. Il nostro è uno stimolante spunto di riflessione per approfondire un poco un affascinante settore della numismatica e, magari, arrivare ad una "nostra" idea sul cosa e sul come....nulla più.
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  38. Ieri sera con Blaise abbiamo confrontato questo esemplare con altri. Un elemento che non torna e' anche la forma dei nodi savoia orizzontali , risultano piu' "panciuti" Anche lui propende per un falso d'epoca Altri pareri Per di piu' il venditore sosteneva che provenisse da una zecca clandestina posta presso un castello della zona. La prossima volta mi faro' ripetere il nome che ho gia' dimenticato
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  39. Buonasera a tutti ...sempre di primavera ..! una sorpresa in caminando per les montagni... aria pura , sole ...eh farniente ... :pleasantry: una 2 soldi 1762 tempi ..di guerra ^per la liberta ....eh no eh nanque da finire ....... eviva u populu Corsu..
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  40. Una bella soddisfazione! Il tesoro di San Gennaro è il più importante del pianeta, per valore artistico ed economico superiore a quello della Corona Inglese e dello Zar di Russia. … a far sensazione, però, è il risultato di una ricerca che ha impegnato negli ultimi tre anni un’equipe di studiosi, gemmologi, periti e storici dell’arte…. La squadra guidata dal professore Ciro Paolillo (La Sapienza di Roma) ha messo in piedi un vero laboratorio, all’interno dell’istituto di credito (Banco di Napoli, ndr), fornito di tutti gli strumenti necessari per indagare le opere e le singole pietre (oltre duemila fra diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri, perle). Il risultato finale è sensazionale: il Tesoro di San Gennaro non ha rivali. Gli esperti preferiscono non fornire alcuna stima (forse bisognerebbe girare la stessa domanda agli assicuratori), però fanno capire chiaramente che si tratta di valori «inestimabili», insomma da capogiro. Un tesoro al cui confronto quelli della Corona inglese e dello Zar risulterebbero poca cosa.
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  41. "un amico belga" ha un esemplare del genere e chiede informazioni a un amico italiano, e l'amico si rivolge a un forum... Quante mediazioni per un esemplare che, qualora autentico, varrebbe migliaia di euro. Avessi tra le mani una moneta del genere ne conoscerei la provenienza, e saprei stimarne autonomamente conservazione e prezzo (quest'ultimo per grandi linee, s'intende, molto ne consegue al contesto di vendita). Non mi esprimo sull'autenticità di una moneta da una riproduzione fotografica, per quanto grande e bella possa essere (la foto): l'inclinazione della luce può alterarne la percezione visiva, anche se fino a un certo punto, e pieni e vuoti rimangono tali e dei pieni non sono svuotati da una luce scorretta.
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  42. Ho ingrandito una parte del dritto ,ho dato una correzione automatica al colore . aggiungo altre due foto che evidenziano l'espansione di metallo ad ore 10 sul dritto e alcune parti di patina saltata .
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  43. ho rifatto le foto, forse sono venute un pochino meglio. dovrei fare un corso di foto!
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  44. Riprendo questa mia vecchia discussione per raccontarvi la conclusione della storia, perchè finalmente il processo si è concluso e vi annuncio da subito chè l'epilogo fa cadere le braccia. Vi ricordo che i ladri che si erano introdotti nel mio appartamento, rubando (fra le altre cose) anche la mia collezione di monete, erano stati acciuffati qualche giorno, dopo mentre erano intenti a vendere della "presunta" refurtiva presso un "presunto" ricettatore. Erano stati trattenuti perchè io avevo riconosciuto una delle mie monete romane in mezzo alla "presunta" refurtiva in loro possesso (poi capirete il motivo del "presunta"). Sebbene i gli imputati fossero recidivi e già liberi sulla parola per un precendente furto in appartamento, anche questa volta erano stati rilasciati sulla parola in attesa di processo e, ovvimanete, erano contumaci. Per farla breve, gli imputati erano due, ma solo uno era in possesso della moneta da me riconosciuta, che è stata dichiarata dall'esperto presente in aula (cioè me medesimo, non c'era nessun esperto presente!) di valore contenuto. Per l'imputato trovato in possesso della moneta ha ricevuto 8 mesi per ricettazione (pena sospesa), perchè la refurtiva era di scarso valore e l'altro è stato prosciolto. Ma la beffa massima è stata che i due gentiluomini hanno richiesto la restituzione di tutta la "presunta" refurtiva sequertata al momento dell'arresto (un bel po' di gioelli, sfortunatamente non miei). Ora capite il perchè del "presunta". Quanti altri appartamenti dovranno svaligiare i due prima di farsi più di qualche giorno di galera? Rimandarli quantomeno al loro paese (Georgia) parrebbe brutto? No comment...
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  45. @@rcamil grazie, mi piace molto, se non passa i 30 euro, quasi quasi me la prendo.
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  46. Giusto. Come già dicevo in un commento precedente una delle radici della crisi in questo ricambio (non solo per la numismatica) è nella "destoricizzazione" dell'attuale società (specialmente nella sua parte più giovane), quanto mai liquida e rivolta prevalentemente al presente (al massimo al futuro, ma quello a corto raggio). Le cause sono complesse e molteplici, comunque è inutile sottolineare che questo è un vero dramma, perchè perdere il senso delle proprie radici equivale a perdere il senso stesso della realtà che viviamo.... :(
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  47. In questa monetazione io penso che effettivamente per le monete molto comuni in media bassa conservazione vista l elevata presenza sul mercato, ma la sempre più bassa richiesta , c é stato un blocco. infatti le monete in medio bassa conservazione le compra il collezionista medio che é stati più colpito dalla crisi economica e quindi può spendere molto meno ogni anno. chi invece ogni anno spende migliaia di euro ogni anno per la propria collezione , solitamente colleziona in alta qualità , e ha risentito poco della crisi
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  48. grazie polo,sara una basa di donnate per i nostri cugini......e i passionnati di quest'epoqua non tanto vecchia.......ecco ora una moneta di 2 soldi ,per finire quest'anno di 1762......
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  49. un altra del 1762,di mistura..... 21 mm,2.48 grs :D
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  50. il suo roversio.... questi sono 4 soldi....i piu produtti,con moltissime variante......ci sono statti 8 denari,1 soldo,2 soldi,4 soldi,10 e 20 soldi d'argento.....
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