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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/02/14 in tutte le aree
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E' da un po' che manco in piazzetta, anche questa volta prima di iniziare questo post mi sono chiesto ma è giusto ? Poi ho pensato a tutto quello che ci sta dietro e mi sono detto se non parlo di questo di cosa devo parlare ? Cerco di essere meno criptico e di arrivare al dunque, gli amici medievalisti lo sanno, ne abbiamo parlato in questi giorni nell'apposita discussione che è " denari di Lucca ", ma credo che quello che si sia realizzato in tanti vada ben oltre una sezione, interessa sicuramente tutto il forum , diciamo pure anche la numismatica. Partì tutto circa cinque anni fa ormai con il post iniziale di scacchi, non capiva bene " come identificare queste ostiche monete ", da quel giorno fu tutto un crescendo rossiniano, quantità industriali di monete postate, interventi, varianti, anomalie, nuove catalogazioni, possiamo dire di avere visto di tutto...e di più.... Sono sfociate queste novità anche in più contributi pubblicati, è stato un gioco di squadra, un ping-pong incredibile, tanti partecipanti, ricordo la musa ispiratrice monbalda, il curatore Adolfos, ma tanti, tanti.... e farei un torto ora a citare solo alcuni. Ora siamo qui a parlare di 100.000 letture, centinaia di monete a disposizioni per tutti, per studi, diciamolo pure un record per un forum, tra l'altro secondo me veramente inaspettato. Se mi avessero detto che un denaro di Lucca potesse raggiungere un record per consenso, letture, gradimento, cinque anni fa diciamolo pure non ci avrei scommesso un euro. Un euro perché non è una moneta da investimento, non è da asta, un certo collezionismo ricerca altro, iconografie, conservazioni, qui tutto questo non c'è, è una moneta povera, svilita, che era usata da tutti ai suoi tempi, che circolava, imitata, falsificata, che però....però racchiude tanto fascino, tante verità nascoste, tante anomalie, una moneta misteriosa, da scoprire insieme, che affascina.... E così è stato, ora ha anche vedo in certi listini una sua rivincita in termini commerciali, anni fa non era così, spesso è capitato di averne uno come sconto per un'altra più importante. Tutto questo non è e non deve essere commemorazione, è semplicemente ricordare una storia numismatica, una storia da forum, una moneta improbabile che diventa protagonista, coinvolge studiosi e appassionati....poi lo scopo di un forum è anche questo, se una moneta che io definisco sempre " la più uguale, ma nel contempo la più diversa ", bruttina, snobbata ottiene questo è un buon segno. Cinque anni sono tanti nella vita....in un forum non parliamone.....è tanto, veramente tanto, su una moneta poi..., sempre la stessa, è anche una storia di amicizie, intese, ricordi.....tutto questo dietro a un denaro di Lucca e allora.... e allora, auguri vecchio denaro di Lucca e auguri per le tue 100.000 letture, una volta concludevo i post così, oggi non posso fare altro..... LA STORIA CONTINUA......IL DENARO DI LUCCA PURE..... Mario5 punti
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Abbiamo parlato durante il concorso/iniziativa di chi ha dato un parere favorevole, un appoggio, un consenso anche fuori del forum stesso. Rientrano in questo una Associazione, una Società, un Circolo, mancava in tutto questo un po' l'editoria....la mancanza è stata colmata alla grande in questi giorni, una delle Case Editrici primarie specializzate in numismatica e storia ci ha contattato e dedicherà l'editoriale della sua rivista nel prossimo numero con una pagina per illustrare e spiegare l'iniziativa a favore di una numismatica sempre più vicina e sensibile ai giovani appassionati e alle loro problematiche. Nei prossimi giorni cercherò di essere più preciso anche sul tutto, rimane ed era quello che durante l'iniziativa chiedevamo poi, l'appoggio e la vicinanza di tante voci e componenti, vedo che diverse, anche autorevoli, hanno risposto e capito che senza un giusto ricambio generazionale e un ampliamento della base, difficile sarà poi per tutti continuare .....e anche se snobbato, o non molto considerato da alcuni, poi il problema primario, il punto essenziale è questo, noi continueremo a ribadirlo come sempre fatto e chi vorrà saprà che noi ci saremo....d'altronde sembra l'uovo di Colombo, ma a volte poi..... Mario3 punti
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Ragazzi, per fortuna sono da anni un ex collezionista, senza al momento ripensamenti, di romane... Guardando le foto con lo smartphone non avevo un parere certo sulla moneta in questione, pur propendendo nettamente per l'autenticità. Dopo averla vista finalmente col PC, non ci sono dubbi per me. Autentica senza dubbio alcuno. Certo, io sono un ex, e neppure bravo ai miei tempi, perciò il mio parere pesa meno di una foglia secca portata dal vento, ma non ho ancora capito perché non lo sarebbe. Lo stile delle figurazioni dritto/rovescio c'è, il tondello non mi sembra insolito, la patina sembra genuina, ci sono salti e piccole corrosioni con possibile cancro, le concrezioni non sembrano riattaccare (anche se per esperienza queste vanno sempre valutate bene), ci sono al dritto, sul collo e lì intorno, screpolature mai viste in un falso, esistono persino le classiche linee di espansione... Continuo a leggervi con piacere per cercare di imparare, viste le miei indubbie lacune e la mia non familiarità con queste monete e vi ringrazio tutti in anticipo. :)2 punti
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La funzione di unità di conto, ovvero di misura del valore è "entrata", se così si può dire, nel concetto moderno di moneta solo in tempi relativamente recenti. Ed è questo uno dei motivi per cui non ci può essere coincidenza fra "moneta di ieri" e "moneta di oggi" che rimangono due realtà separate. La riforma carolingia dava un nuovo impulso alla diffusione della moneta di conto, ma la fine del sistema monometallico, come si evince da quanto detto nella discussione, richiese numerosi artifici per tenere insieme un sistema così composito. Questa tematica è oggi d'estrema attualità alla luce delle proposte che vorrebbero una moneta mondata da alcune funzioni che la contraddistinguono nella moderna accezione del termine.2 punti
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per quanto riguarda le escrescenze sul Poseidonia, posso rispondervi io... il bronzo( che di bronzo erano i conii greci a quanto risultava anche al Finetti) è quello che si chiama un metallo autoaffilante( motivo per cui le spade in bronzo, fino all'avvento dell'acciaio( o meglio: del ferro acciaioso) erano valide antagoniste delle spade in ferro, che si ammacca perdendo il filo..... oltretutto , una volta temprato, ha una durezza Mhoss non molto distante dal ferro temprato...però, questa sua caratteristica autoaffilante ,fa si che mentre il ferro si acciacchi per fenomeni di fatica, o si fessuri, il bronzo si comporti un po' come una pietra e perda scaglie, anche sui piani...quindi se in un conio c'è un punto in cui la pressione specifica, involontariamente, supera certi valori, il bronzo si rompe nel suo modo caratteristico, a schegge...e lascia i buchi dove le schegge si staccano...sono schegge a forma di losanga che , in negativo ,saranno come escrescenze sul coniato...2 punti
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Ciao a tutti e in c... alla balena a chi, purtroppo, dovrà subire qualche intervento, spero cose leggere e nulla di grave. Ci sarò al sabato, molto probabilmente al mattino. Dove ci troviamo? Come ho già scritto nella discussione della mostra a Monticello Conte Otto ho a disposizione due volumi: uno per Petronius e un altro libero. Se nessuno me lo richiede lo porto a Verona in dono a Mario che poi lo darà a qualche giovane.2 punti
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@@Eric la tua moneta è simile a questa che ti allego in scansione. da Wildwinds altri dati sulla città: da Greek Coins and their values di David Sear Vol. II Asia &Africa, pag.379 ILIO: vedi Troia--(a city founded by the Aiolians in the seventh century B.C. on the site of ancient Troy, Ilion boasted a famous temple of Athena visited by both Xerxes akìnd Alexander the Great. The city was honoured by Alexander and later, by the Romans who regarded Troy as ancestral home) ciao Pietro2 punti
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Qualche ritrovamento del mese... Taglio: 2 euro Nazione: Principato di Monaco Anno: 2012 Tiratura: 1'082'373 Città: Venegono Superiore (VA) Condizioni: qFDC Taglio: 5 cent Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 1'844'000 Città: Venegono Superiore (VA) Condizioni: BB Taglio: 50 cent Nazione: Finlandia Anno: 2013 Tiratura: 341'500 Città: Venegono Superiore (VA) Condizioni: qFDC2 punti
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Buona serata Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di leggere un libro sulla storia di Venezia ed imbatterci nella riproduzione di documenti, talvolta in latino, ma spesso in volgare, nei quali vengono riportate trattazioni di mercanzie, oppure rogiti per l'acquisto di beni immobili e mobili, oppure ancora lasciti testamentari, ma anche stime fatte da notai o magistrati, dei beni lasciati da una persona defunta. A tanti di noi, sono sicuro, leggendo in queste riproduzioni che una tal merce costava 20 lire di grossi, oppure che una partita di pepe egiziano era pagata 200 ducati, o ancora che 100 pezze di “panni bastardi” erano costati all'imbarco in Inghilterra 1.335 ducati, ci siamo lasciati trasportare dalla fantasia, immaginando come poteva essere la visione di 1.335 ducati, messi così, tutti insieme; una bella montagnola d'oro zecchino monetato; e poi ancora la curiosità di sapere il costo della vita a quei tempi; i salari delle varie categorie di lavoratori, la paga dei soldati e degli uomini al remo che facevano tragitti per mare lunghi e pericolosi, sia per commerciare, sia per affrontare battaglie. Eh la fantasia … spesso però immaginiamo quelle monete e la loro quantità, con la logica dell'uomo moderno; se oggi noi teniamo in mano una moneta da €. 1,00, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello che quella moneta possa avere valori differenti a seconda dell'uso che ne facciamo. Pensiamo solo per un attimo se per assurdo dovessimo comperare una cosa che costa €. 10,00 ed il commerciante di turno ci chiedesse 11 monete da €. 1,00... un bel pasticcio, non credete? E quante complicazioni...certamente questo è un esempio sui generis, fatto con una moneta moderna che ha un valore certo e condiviso; un valore fiduciario, contrariamente alle monete dell'epoca e delle quali sto scrivendo, monete che rappresentavano soprattutto il valore del metallo prezioso in esse contenuto. Alla luce di quanto sopra scritto, siete ancora sicuri che, leggendo su un libro che una merce è costata 1 o 10 o 100 lire di grossi, ci si riferisca esattamente a quello che ci immaginiamo? Da qualche giorno sto rileggendo una pubblicazione del 1959 di F. C. Lane che ho acquistato un paio di anni fa: “Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro”; pubblicazione che, tra l'altro, non è facile da procurarsi; l'ho già letto e riletto più volte, eppure dopo un po', la memoria...... E allora, a beneficio degli Amici che desiderano approfondire le problematiche relative alle tante e differenti monete di conto in uso a Venezia, vi parlo (o meglio vi scrivo) di un paio di queste, delle quali tratta la suddetta pubblicazione e cioè della Lira manca e della Lira complida. Credo che per un appassionato di monetazione veneziana, soprattutto medioevale, sia importante anche immergersi in queste problematiche, anche se un po' ostiche. Mi auguro di essere sufficientemente chiaro; io ce l'ho messa tutta per esserlo. Alla base del sistema veneziano dogale c'era, all'origine, il denaro (o piccolo); moneta effettivamente coniata ed accompagnata, successivamente, da altre due monete coniate: il ½ denaro (o bianco) ed il ¼ di denaro (o quartarolo). Successivamente, sotto il dogato di Enrico Dandolo, si coniava una nuova moneta: il grosso. A quel punto le due monete principali, entrambe coniate, su cui si basava la monetazione veneziana, diventavano due: il denaro piccolo ed il denaro grosso (cioè il parvus ed il grossus). A queste due monete principali, venivano associati anche i loro multipli, cioè la libra denariorum venezianorum parvorum di 240 denarii parvi e la libra grossorum di 240 denarii grossi. La prima, riferita ai denari, era già in uso essendo la più vecchia ed era comunemente denominata con l'identificativo Libra Ven. Detto ciò, vediamo la genesi di queste due monete di conto. Per F. C. Lane, il motivo è da ascrivere ad una legge del 1254, nella quale si determinava il cambio ufficiale delle valute, prendendo atto, molto probabilmente, di quanto i mercanti ed i cambiavalute, già facevano da tempo nelle abituali transazioni. Abbiamo visto poc’anzi che la Libra Ven. era una unità di conto e stava a rappresentare 240 denari piccoli (denarii parvi); un debito pari ad una Libra Ven. poteva essere indistintamente pagato in grossi o in piccoli, se era pagato in grossi (tenuto conto che il grosso corrispondeva a 26 piccoli), il debitore doveva mettere sul tavolo del commerciante 9 grossi e 6 piccoli (9 x 26 = 234 + 6 = 240). Con la predetta legge, alla Libra Ven. veniva fissato un controvalore di 9 grossi e 5 piccoli, cioè 1 piccolo in meno. Il motivo, sempre stando alle argomentazioni del Lane, è che tra il pagamento di un dato importo fatto in piccoli ed il pagamento del medesimo importo fatto in grossi, i mercanti preferissero quest’ultima moneta; anzi, per incentivare i debitori ad usare i grossi, applicavano uno sconto di 1 piccolo. Lo stesso doveva essere accaduto anche per i cambiavalute che, al ricevimento di 9 grossi, offrivano 235 piccoli invece dei giusti 234 (9 x 26 = 234). Con l’uscita della legge, si veniva a creare un problema di non poco conto anche per coloro che usavano la Libra grossorum (già citata precedentemente); fino ad allora era valsa 240 grossi, oppure 26 Libre Ven. , mentre con l’uscita della legge, anche questa unità di conto seguiva di conseguenza la medesima variazione: Se si considerava la libra grossorum pari a 240 grossi, questa sarebbe equivalsa a Libre Ven. 26 e 1/9; Se si considerava la libra grossorum pari a 26 Libre Ven., questa sarebbe valsa 239 grossi. Come districarsi se non introducendo una distinzione tra i due tipi di libra grossorum; la “Libra complida” e la “Libra manca”. A ciascuna di esse veniva quindi mantenuto un proprio rapporto, diciamo, tradizionale e cioè, la “Libra complida” manteneva il valore di 240 grossi; la “Libra manca”, invece, quello di 26 Libre Ven. pari a 239 grossi. saluti luciano1 punto
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Grazie @renato per il commento. Io adoro le monete con il lustro di conio, soffro di "lustrite acuta" e, temo, incurabile. Vince1 punto
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Per me le rotazioni dell'asse non sono varianti ma solo accidenti di coniazione, e come tali non hanno alcun valore.1 punto
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.......il suo nome era Luigi Arnaud !!! Questa delle Belle Arti è l'unica che sono riuscito a vedere di questa tipologia .... sono davvero rarissime a firma di questo incisore, oppure sono ancora "ragazzo"1 punto
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Forse un buono per 1/2 litro di birra? L'altro lato? https://www.google.it/search?newwindow=1&biw=1366&bih=657&tbm=isch&sa=1&q=1%2F2+liter+token&oq=1%2F2+liter+token&gs_l=img.3...14271.14271.0.14636.1.1.0.0.0.0.136.136.0j1.1.0....0...1c.1.42.img..1.0.0.qvq6bDfMQpg1 punto
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a me, in ogni caso, resta sempre la grande curiosità di capire come facessero i conii in bronzo ( che di quello erano) ad arrugginire....mah...misteri della numismatica greca...!1 punto
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Le prime foto avevano colori irreali, la seconda serie va un po' meglio, e di conseguenza vengono evidenziati i difetti che giustamente sono stati rilevati anch'io la vedo BB/qSPL, trovo molto strano il colore della patina ( azzurrina a chiazze parziali) è così anche nella realtà? saluti TIBERIVS1 punto
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dalle immagini avrei detto anch' io che la moneta era sullo SPL, qualcosina più qualcosina meno. Questo è il classico esempio di fotografia che inganna, i rilievi sono OK, anche questa sarebbe da valutare in mano per dare un parere onesto1 punto
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D. SILANUS L. F. Denarius (91 BC). Rome. Obv: SALVS. Diademed head of Salus right; A below chin; all within torque. Rev: D SILANVS L F. Victory driving galloping biga right, holding palm frond, reins and whip; grasshopper below. Crawford 337/2e.1 punto
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la moneta, come già detto è in altissima conservazione, per me siamo sul qFDC, debolezza quanto volete ma sempre una Sig.ra moneta. Ripeto, mi dispiace per i segnetti, forse mostruosamente ingigantiti dalla fotografia e dal fotografo, sia al dritto (anche vicino al baffo e quella dietro alla nuca) e al rovescio (sui campi, molto lievi però). Sono proprio curioso di vederla in mano, sarei contentissimo di sbagliarmi, ma se si vede ad occhio nudo, il graffio al dritto, rimango sul mio qFDC e forse, tu Renato, dovresti chiedere uno sconticino sull' acquisto. :P ;)1 punto
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In merito al tetra postato da numa: in alcuni punti vedo pallini in tutto simili a quelli del tremisse, in altri no. Mi pare quasi più simile il difetto del tetra postato da dux-sab, quello in NAC1 punto
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Ho provato a fare le foto esclusivamente con luce naturale, spero vadano meglio :)1 punto
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Le tre medaglie qui postate sono tutte classificabili come ufficiali. La prima medaglia è stata realizzata per l'Inizio del Pontificato di Giovanni Paolo II (22-10-1978), opera di Enrico Manfrini: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F261/122 La seconda è del 1991, come si può vedere dalla data al V, per ricordare la visita a Fatima nel settantaquattresimo anniversario delle apparizioni con l'atto di affidamento del Papa alla B. V. Maria e in concomitanza del decimo anniversario dell'attentato in Piazza San Pietro, opera di Loredana Pancotto: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F2613/4 L'ultima appartiene alle emissioni realizzate per ricordare l'elezione al Pontificato di Giovanni Paolo II (16-10-1978), opera di Enrico Manfrini e questa è la scheda: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F26S/701 punto
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Va considerato anche il costo a tenerle. Se fatto con le opportune cautele è probabilmente un costo significativo.1 punto
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Daniele mi ha fatto ricordare : Ratto Rodolfo Catalogo Duplicati di un museo straniero . Monete di zecche italiane . Parte prima : Lombardia , Piemonte , Liguria , Veneto , Emilia . Parte Seconda : Etruria , Sommi Pontefici , Romagna . Lugano Mazzuconi 19251 punto
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concordo con @@eliodoro... pero' a me pare che sia piu somigliante a questo tipo ovviamente l'imperatore non lo consideriamo... :whome:1 punto
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Magari :rolleyes: I dati del 1861 non li ho, ma posso dirti, per averlo scritto io stesso in qualche altra discussione (e all'epoca sicuramente ho preso i dati da qualche fonte attendibile) che a inizio '900, fino a prima della Grande Guerra, un medico generico guadagnava poco più di 100 lire al mese, un maestro di scuola 50-55. Un operaio, 40 anni prima, forse non arrivava a 10 lire. petronius oo)1 punto
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Se una moneta è FDC ( e non ha subito danni e/o manipolazioni) rimane FDC anche dopo cent'anni! Come ti è già stato detto lo "scuro" è un pregio e non un difetto. saluti TIBERIVS1 punto
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Fior di conio sarebbe come uscita dalla zecca, cioè senza segni di usura e la confezione é certamente come uscita dalla zecca! La variante ha il gambetto della R del segno di zecca mancante(o sottilissimo) per cui diventa una P. Bel prezzo per la confezione 1970, di solito si trova a non meno di 18-20 euro! Sent from my GT-S6500 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Grazie alla testimonianza di Aemilianus253 (questo è spirito di collaborazione), sono andato a controllare i cataloghi di asta di NAC, precedenti a quelli resi disponibili su acsearch. In effetti era comparso nell'asta n. 18 del 29 marzo 2000, al n. 519, che ha realizzato 135.000 CHF. Allego previa scansione sia il testo del catalogo, sia la foto a colori, riportata alla tavola XXXIV, dove è possibile vedere maggiori dettagli, che sembrano escludere ombre di dubbio sulla sua autenticità. Come sempre, bisogna studiare e raccogliere il maggior numero di informazioni prima di sentenziare che è forse un'americanata….. Con i commenti riportati nelle due aste c'è la possibilità di compilare un'accurata scheda su questo medaglione unico (anche se pare che il conio del rovescio fosse già noto al Gnecchi).1 punto
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Quello "scuro" a cui ti riferisci non è altro che una patina formatasi con il tempo , questa non fa altro che impreziosire la moneta e dargli un tocco di classe in più . Ovviamente c'è chi la gradisce e chi meno , se tolta e quindi andando a pulire la moneta , sicuramente abbasserai il valore della stessa ;) Saluti1 punto
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Ciao sono rientrato ieri da Luxor e il Cairo e non ho sentito parlare di questo ritrovamento anche se ho amici nel campo, probabilmente la notizia non è ancora stata divulgata ampiamente visto anche il periodo, hanno le elezioni a fine mese anche se sembra andare maglio degli anni scorsi, però di turisti se ne vedono ancora pochi, ho chiesto di Zahi ma nessuno sa che fine ha fatto, pero anche se è la dodicesima volta che vado in quel paese il fascino di quei luoghi rimane sempre immutato. Silvio1 punto
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Azzardo un'ipotesi: con questa paura dei controlli, con la paura se le prove o i progetti siano legali oppure no, si cerca di starsene tranquilli e di non far sapere niente a nessuno. Ci sono prove e progetti che girano alla luce del sole, però a scanso di rogne è meglio non far sapere niente e non postare niente. E' solo un'ipotesi, una mia idea. Ma con la legislatura italiana in materia numismatica, così confusa che anche le forze dell'ordine, loro malgrado, si trovano ad operare in condizioni non proprio agevoli. Per cui penso che chi ha prove e progetti se li tiene per se e buonanotte al secchio. Sono consapevole che in questo modo non vengono alla luce pezzi di storia numismatica ritrovati in modo più o meno fortuito, legale o no. Ma finchè le leggi non mettono in chiaro le cose è difficile. Al giorno d'oggi il collezionista, anzichè vederlo come il culture del bello, della storia è visto quasi un ricettatore dei tombaroli o dei ladri. Anzichè valorizzarlo ed aiutarlo, anche nella custodia del patrimonio storico numismatico, viene tante volte penalizzato, con sequestri al fine di accertarne la lecita provenienza. Quindi penso sia molto difficile, per qualcuno, postare prove e progetti.1 punto
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Hai ragione Senza addentrarmi in considerazioni economiche e statistiche Basta ricordare che il pane , come tanti prodotti , presi in considerazione in questi elenchi , non sono comparabili a quelli odierni come tipo e qualita'1 punto
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Ho provato a fare un semplice e banale calcolo. Per ogni bene di cui il sito offre una serie storica di prezzi dal 1861 al 2011 ho preso il primo valore del 1861 e l’ultimo del 2011. Stessa cosa ho fatto per L’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impigati ( Base 1913 =1) La serie storica è in euro correnti. Da ciò si evince che: 1861 i prezzi in euro erano i seguenti Pane al Kg : 0.00021 euro Pasta al Kg : 0.0031 euro Riso al Kg: 0.00022 euro Patate al Kg : 0.00006 euro Carne bovinaal kg : 0.00045 euro Carne suina al kg : 0.00057 euro Uova al pezzo: 0.00003 euro Latte al litro: 0.00012 euro Burro al Kg : 0.00123 euro Olio oliva al litro: 0.0074 euro Vino al litro : 0.0034 euro Caffè al kg : 0.00114 Zucchero al kg : 0.00077 INDICE PREZZI AL CONSUMO ( Base 1913=1 ) : 0.82 2011 i prezzi in euro erano i seguenti Pane al Kg : 2.73 euro Pasta al Kg : 1.55 euro Riso al Kg: 2.50 euro Patate al Kg : 0.98 euro Carne bovina al kg : 15.65 euro Carne suina al kg : 8.57 euro Uova al pezzo: 0.22 euro Latte al litro: 1.46 euro Burro al Kg : 8.48 euro Olio oliva al litro: 4.38 euro Vino al litro : 1.84 euro Caffè al kg : 10.71 Zucchero al kg : 1.06 INDICE PREZZI AL CONSUMO ( Base 1913=1 ) : 7335.53 Confronto i prezzi si può vedere quante volte sono aumentati i prezzi e precisamente: Pane al Kg : 13000 volte Pasta al Kg : 5000 volte Riso al Kg: 11364 volte Patate al Kg : 16333 volte Carne bovina al kg : 34778 volte Carne suina al kg : 15035 volte Uova al pezzo: 7333 volte Latte al litro: 12167 volte Burro al Kg : 6894 volte Olio oliva al litro: 5919 volte Vino al litro : 5412 volte Caffè al kg : 9395 volte Zucchero al kg : 1377 volte INDICE PREZZI AL CONSUMO ( Base 1913=1 ) : 8945 volte A questo punto si può fare un discorso in termini reali. I beni che sono aumentati più di quanto sia aumentato l’indice dei prezzi al consumo significa che sono aumentati in termini reali, il contrario dicasi per gli altri. A questo punto si può dire che carne bovina, suina, latte, riso, patate, pane e caffè sono aumentati, mentre pasta uova, burro, olio d’oliva, vino e zucchero sono diminuiti ( cioè sono aumentati meno dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo)1 punto
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Buongiorno Antvwala, rilancio anch'io capovolgendo, in un certo senso, la sua domanda, un po per scherzo e un po' no. Solo per cercare di far capire, se ancora ce ne fosse bisogno, la complessità dell'argomento nel quale ci siamo inoltrati - e impelagati -, in qualche caso con affermazioni un po' superficiali (non mi riferisco in maniera specifica ad alcuno in particolare, ma intendo nel complesso). Che il 'cerchione' o 'gommone' o chiamatelo come volete, venga 'da lontano', sia in senso temporale che in senso spaziale, mi pare confermato da monete bizantine antecedenti che mostrano in modo inequivocabile una simile caratteristica (e sempre sul ‘lato B’). Mi riferisco soprattutto alle emissioni di solidi ravennati. Inoltre, noi abbiamo focalizzato la nostra attenzione soprattutto sulle monete 'flavie' e su quelle di poco precedenti, ma questa peculiarità è presente già prima, sulle emissioni anonime, le quali, da un punto di vista formale, si differenziano dalle successive solamente per essere piane e non scodellate. Ora, detto ciò e tornando all’assunto di partenza, le/vi pongo io questo quesito (lo ribadisco, un po’ per scherzo e un po’seriamente): e se nelle monete con il caratteristico ‘cerchione’ la scodellatura fosse in realtà la normalità (nel senso che con la battitura queste monete escono naturalmente, per motivi fisici, sempre scodellate) e furono invece quelle piane a subire un processo si spianatura successiva? Questa domanda porta poi con sé la il relativo corollario che è il seguente: e se molte delle monete che non presentano il flan eccedente in realtà originariamente l’avessero avuto, asportato in seguito per essere portate ad un corretto peso? Buona giornata, teofrasto PS non me ne vogliate se metto ancora una volta da parte 'le bolle' Alcuni esempi:1 punto
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No, il contrario dux-sab. Su quella moneta, come detto da numa il quarto dei tremissi illustrati al post 440, dalla parte del nome del re traspar, in incuso, il cerchio che contiene la stella al diritto. Il solco che ha provocato al rovescio, sottile e non certo dovuto ad un utensile particolare ma chiaramente causato dal tipo di battitura, ha tagliato le lettere come fosse una vera e propria schiacciatura, come nell'esemplare oggetto di questa discussione. La teoria del "risucchio" per me è quella valida.1 punto
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Si hai ragione......ma tieni presente che il documento di nomina "intestato" non l'abbiamo, le medaglie che separano la carica sono questa e quella del Cotugno ...... e poi esiste un documento importantissimo di metà anno 1824.1 punto
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No, non credo che le 20 lire potessero essere paragonate ai 500€ odierni. Come detto l'oro di fine '800 aveva un potere d'acquisto minore dell'oro dei giorni d'oggi. Bisogna anche considerare che la quotazione odierna è dopata dalla crisi (l'oro è un bene rifugio) e che solo una decina di anni fa il suo valore era un terzo di quello che ha oggi. Rispetto ad oggi, nel passato, l'oro valeva di meno e l'argento di più. Prendo ad esempio l'epoca romana imperiale. Un aureo pesava circa 7,2 gr di oro e aveva il valore nominale di 25 denari, che contenevano 3,4 gr di argento. Quindi 7,3gr di oro = 85 grammi d'argento. Proviamo a quotare i metelli al valore corrente (oro 30€/gr, argento 0,30€/gr), 219€ d'oro equivalevano a 25,5€ di argento. Buffo eh? Circa alla capacità di acquisto del denaro, non possiamo paragonarla a quella odierna di un paese occidentale, alcuni beni, come i prodotti derivati da lavorazione industriale, costavano molto di più di oggi, mentre i generi alimentari non confezionati avevano prezzi più accessibili. Un paragone esatto fra ieri ed oggi, temo sia impossibile, sarebbe quasi più corretto paragonare l'Italia di ieri con un paese del terzo mondo di oggi (dove effettivamente vivono con pochi euro al giorno).1 punto
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Ammazza Francè come sei severo!! Il lustro si percepisce anche sulle zone afflitte da debolezza (vedi rilievo del seno, pancia/briglia del cavallo). La moneta ha un bellissimo lustro, e come ben sai i difetti congeniti non influiscono sulla conservazione ma solo sul valore economico finale. Non sarà un esemplare "da vetrina", ma, sempre rimanendo nella sfera della severità per non essere indifferenti verso i segnetti, direi che scendere sotto il qFdC mi sembra ingiustamente penalizzante. Ultimo, ma non meno importante, considera che @@renato con le sue foto ha la grandissima capacità di far scendere anche di un punto la conservazione della moneta, non riuscendo a catturare il lustro. Se qua l'ha catturato... vuol dire, che oltre ad essere stato fortunato, che ce ne sta a vagolate :D1 punto
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Mah, esportare oggi negli Usa dall'Italia è complicato. Settemila monete, poi...Negli anni scorsi ci sono state molte proteste dei commercianti Usa per l'accordo con l'Italia. In questo caso, mi sembra tanto qualcosa come "Monete del tempio", "Monete del tributo", "Monete dei Trenta denari", "Monete della Beata Vergine", etc...Tipica americanata. Si cerca di entrare così nel mercato di chi cerca una provenienza delle monete. Ma come fidarsi di un'attribuzione tanto vaga, anche non essendo italiano? Come italiano, ovviamente, io non acquisterei mai una moneta del genere. E anche attribuzioni vaghe a hoards stranieri mi lasciano freddo. Per esempio, ho visto un "Antiochia hoard". Che cosa vuol dire? Per attribuire una moneta a un hoard ci vuole: data della scoperta, luogo della scoperta, storia e circostanze della scoperta, autore della scoperta, catalogazione delle monete, liberalizzazione della vendita, storia dei passaggi commerciali dalla scoperta in poi. Oppure come accade nelle monete da hoard certificato inglese, dall'accompagnamento della moneta da un documento rilasciato dall'autorità pubblica che ne certifica la provenienza e ne autorizza l'esportazione. Nel "Seven Hills", legge italiana a parte, tutto questo manca. Per il Braithwell hoard, Illyricum ed io ci simo recati a Doncaster, abbiamo incontrato l'autore della scoperta, il curatore del locale Museo Archeologico, la rappresentante locale dell'autorità preposta alla catalogazione e alla liberalizzazione, ci siamo recati sul luogo della scoperta. Insomma, l'attribuzione a un hoard è una cosa seria e non bastano le rassicurazioni di qualche (pur serio) venditore, che non fa altro che recepire quanto detto da chi, a sua volta, gli ha venduto le monete.1 punto
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Io non so dare una spiegazione tecnica alla presenza di quelle "bolle". Quella del conio arrugginito mi sembra più plausibile delle gocce di metallo "in sospensione" ma non riesco ad andare oltre..... Di certo, almeno per me, è che questa strana caratteristica non compare unicamente su questo esemplare; la ritroviamo, per quanto solo da un lato ed in misura minore, anche su un esemplare del ripostiglio di Ilanz, stranamente della stessa zecca. Resta poi da dimostrare se il bordo dalla parte del nome del sovrano (o del San Michele nei tipi tradizionali) risulti in incuso sull'altro lato in quanto voluto (come suggerito da qualcuno, tramite schiacciamento con una tenaglia) o se sia il risultato fisico della battitura (il famoso "risucchio"). Ho sempre ritenuto valida quest'ultima teoria, ma ben guardando quello che @@dux-sab ha evidenziato qualche dubbio mi sorge. Provo a spolverare le mie immagini di repertorio se ho qualche cosa che mi possa chiarire le idee. Certo è che la monetazione longobarda non è semplice e non dobbiamo ritenere di "snocciolare" risposte esaustive qui, su due piedi, quando fior di studiosi ci hanno speso anni e fiumi di inchiostro senza riuscire a dare certezze. Il nostro è uno stimolante spunto di riflessione per approfondire un poco un affascinante settore della numismatica e, magari, arrivare ad una "nostra" idea sul cosa e sul come....nulla più.1 punto
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Taglio: 2€cc Nazione: Italia Anno: 2009 Tiratura: 1.985.000 Condizioni: BB Città: Palermo Note: x31 punto
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Salute dall'asta n°3029 di Heritage Auctions Inc del 14-16 gennaio 2014 lotto n°30776 aggiudicato a $ 14.000 + diritti d'asta 4 Cavalli :FERDINANDO IV di BORBONE(1759-1799)I Periodo ,anno 1788 rame D/FERDINAN.IV SICI.REX;busto del regnante volto a destra e sotto sigla P(iniziale dell'incisore Domenico Perger) R/Grappolo d'uva con due foglie;sotto data 1788(in questo esemplare non vi è indicazione del valore) Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 136;MIR 406/1 La moneta proprio per il fatto che non presenta indicazione del valore,che normalmente è posta al Rovescio,è di estrema rarità accentuata ,oltretutto,dall'alto stato di conservazione. --Salutoni -odjob1 punto
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