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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/10/14 in tutte le aree

  1. e per finire... :yahoo: Taglio: 5 cent Nazione: Germania F Anno: 2003 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: B+ Città: Milano
    5 punti
  2. Credo che sia più volte discusso che in linea di principio esistono alcune limitazioni nel mettere a diretto confronto due esemplari di uno stesso conio che sono stati coniati in momenti diversi della sua produzione. Accantonando per il momento sul problema della durata di un conio del diritto, ossia sistemato all'incudine e generalmente destinato ad avere una vita più lunga del conio del rovescio, che è quello che riceve la maggiore forza della battitura (col martello) e quindi soggetto a una maggiore usura. Ci sono varie discussioni su quanti esemplari potrebbero essere stati prodotti da un simile conio del diritto. Diversi studi, alcuni anche in corso, stimano che un simile conio possa produrre qualcosa come circa 10.000 esemplari. Sono tanti e ci sono moltissime ragioni per cui possono essere sopravvissuti fino ai giorni nostri un numero limitato di esemplari. Ci sono situazioni per cui sono pervenuti in un numero ben maggiore altri tetradrammi prodotti da un medesimo conio (basti pensare al famoso tetradramma Naxos Cahn 54, anche a prescindere dalla sicura esistenza di diversi falsi moderni). So che era stata invocata l'esistenza di una foto digitale di adeguata definizione dell'esemplare Pennisi, senza però dimenticare le limitazioni che ho detto all'inizio. Il Museo di Siracusa sta portando avanti la stesura del Sylloge sulla colelzione Pennisi ed esistono sue immagini digitali "ufficiali", sui quali però grava il diritto di riproduzione e quindi esistono, purtroppo, limiti legali. Tempo fa un caro collega, per motivi di studio, ebbe modo di esaminare e fotografare personalmente questa moneta e mi ha girato le sue foto, anche se ovviamente effettuate con non ottimali condizioni di illuminazione e di posizione. Per amore della verità metto a disposizione queste nuove foto (anche se in questa piattaforma le foto, che pesano circa 1,3 Mb l'una, vengono automaticamente compresse): Però, come più volte ribadito, questo esemplare fu coniato molto all'inizio della produzione del conio. Forse in maniera più appropriata si dovrebbe usare il pezzo di Parigi, che ha lo stesso abbinamento col conio del rovescio di quello NAC: anche se il pezzo di Parigi risulta ancora coniato in una fase anteriore al pezzo NAC…..
    3 punti
  3. Ciao a tutti, vi posto la foto del catalogo delle Pubblicazioni del Comune di Milano. Sono dei testi a volte molto ricercati, ma di difficile riferimento. Oggi passando davanti al museo Archeologico di Milano di Corso Magenta, ho parlato con il titolare della libreria del Museo: Edoardo. Con Edoardo abbiamo raggiunto un piccolo accordo in riguardo a queste pubblicazioni. Se si raccolgono un minimo di richieste (circa 10) anche tutte diverse, si potrà' provare a fare richiesta al comune, attraverso la libreria del museo. Più' il numero di richieste e' alto e più' possibilità' si hanno per raggiungere l'obiettivo. Tutte le richieste sono soggette alla disponibilta'. Non e'detto che tutti i testi siano ancora disponibili. Nel caso in cui le richieste sono 3 e le disponibilita'2 naturalmente vince chi ha fatto per primo la richiesta. Anche le tempistiche potrebbero essere un po' lunghe. Bisogna iniziare......provare. Edoardo e' molto disponibile e disposto ad "autarci". Ora come ora sono già' disponibili i seguenti testi: 1) La monetazione Ludovico il "Moro" 2) La monetazione di Filippo III 3) Zecca e le monete di Milano 4) I luoghi della moneta, le sedi delle zecche dall'antichità all'eta' moderna. Vi lascio la mail. Pero' prima di contattarlo cerchiamo di raggiungere un buon numero di richieste: [email protected]
    2 punti
  4. Questo è il più bello !!!! Taglio: 1€ Nazione: Germania Zecca: Stoccarda (F) Anno: 2006 Tiratura: 150.000 solo in divisionale credo Condizioni: SPL Città: Palermo Note: mancante :yahoo:
    2 punti
  5. Ecco io direi, se siete d'accordo, di mantenere le tradizioni e di trovarci il sabato verso le 12 e 15/30 davanti allo stand di R - R, come punto d'incontro per chi va poi al pranzo dei lamonetiani alla Grotta Azzurra. Per chi non potesse venire e comunque sarà sabato 24 maggio a Verona, questa può essere anche l'occasione, il momento anche solo di un saluto, di darsi la mano, un momento di condivisione tra gli utenti del forum....anche per un solo momento saremo passati dal virtuale al reale, Mario
    2 punti
  6. La cioccolata in questo caso non ha colpe. La riproduzione e made in Mediolanum.. ciao Mario
    2 punti
  7. io ho detto come la penso nel momento stesso in cui ho dato del "tu" ad Andreas....cosa che di persona non mi sono nemmeno lontanamente permesso di fare. Sarebbe una carenza di rispetto...dal vivo... il forum annulla le distanze formali. il rispetto si guadagna con le idee, con quello che si dice, e con il come lo si dice. se la mia idea è buona, viene valutata da molti come tale indipendentemente dal mio nome, status, qualifica, titolo di studio. e anche questa è e rimane una mia opinione assolutamente personale buona giornata
    2 punti
  8. Ringrazio chi è potuto venire ad assistere alla piacevole conferenza. Non capita sempre poter discutere, anche con pareri non perfettamente omogenei, con esperti del calibro del dott. Martini (direttore del medagliere di Milano) e dott. Poggi (docente a contratto dell'Università di Bologna).
    2 punti
  9. Ciao Nicola, ho analizzato bene i caratteri e devo dirti che in genere sono restio nello stabilire con certezza se si tratta di F o E anche perchè sappiamo bene che la E è in sostanza una F completa di terza asticella orizzontale inferiore (ovviamente sono due distinti caratteri punzonati su un conio), nel caso di FERDINAA si nota chiaramente la differenza tra la A e la N. Nei particolari evidenziati in rosso si evince la differenza tra i due caratteri quindi se proprio vuoi che ti sia sincero devo ammettere che non sono convinto al 100%, in questi casi converrebbe aggiungere un bel punto interrogativo alla cosa ed attendere che sul mercato ne venga fuori uno analogo, solo così sarà possibile stabilire se si tratta di un'escrescenza di metallo equivoca o di una E venuta un po' male. Ma come è possibile stabilire se si tratta di un'escrescenza di metallo causata da rottura di conio? Semplice: sappiamo che le rotture di conio sono progressive, quindi basterebbe appurare se qualche altro esemplare ha l'asticella inferiore di questa "E" con un'ampiezza/lunghezza inferiore o superiore. Non so se hai compreso il concetto, ad ogni modo consiglio a tutti di mettersi alla ricerca e di postare in questa discussione tutti gli esemplari con la stessa particolarità. :good: :good:
    2 punti
  10. Per completezza e correttezza posto una trascrizione del documento precedente dove sono indicate altre cose molto interessanti riguardanti anche il rapporto tra pila e torsello. Fonte I Registri della Cancelleria Angioina ricostruiti da Riccardo Filangieri con la collaborazione degli archivisti napoletani vol. XXXI, pag. 141
    2 punti
  11. anch'io come Monbalda sono rimasto sorpreso dalla piega che, a volte, prende la discussione. Ma invece di scendere nel particolare e rischiare di dare opinioni che certamente potrebbero essere superficiali, parziali o di parte, forse conviene, e mi scuserete del brevissimo intermezzo, fare una piccola riflessione sul "medium" che stiamo utilizzando. Indubbiamente le comunicazioni on-line, anche se forse non tuttti se ne rendono conto, sono uno strumento di comunicazione nuovo , come poteva essere l'introduzione del telefono ai tempi di Meucci e poi Graham Bell, oppure della radio con Marconi (quante scienziati italiani nel settore della comunicazione.. vorrà significare qualcosa :rolleyes: ). Ogni nuovo mezzo (includiamo anche tv, etc. naturalmente) che ci permette un contatto diretto univoco o biunivoco come il telefono , internet etc. ha comportato un adattamento del linguaggio e dell'espressione. Cosi se noi ascoltiamo una telefonata registrata, capiamo immediatamente da certe espressioni che si sta parlando al telefono... cosa voglio dire con questo ? che abbiamo imparato ogni volta ad adattare le nostre espressioni al "medium" , nuovo, utilizzato. Abbiamo imparato ad usare certi toni e lessico quando parliamo al telefono. Cambiamo esperessione tono della voce e atteggiamento se , ad esempio, ci intervistano alla radio. E cosi via.. Se duemila anni fa ci si poteva rivolgere solo direttamente al proprio interlocutore, oppure al massimo per iscritto, oggi abbiamo piu' scelte ed ognuna ha determinate caratteristiche che ci impongono di sviluppare un linguaggio e soprattutto un modo di comunicare adatto al nuovo mezzo di comunicazione. Focalizzandoci sulla comunicazione via web, la rapidissima diffusione di nuovi modi di comunicare ha creato inevitabilmente qualche disorientamento. Cosicché alcuni, magari non cosi familiari con questi nuovi mezzi, magari accomunano il modo di comunicare via twitter con una comunicazione via facebook, blog, etc. Le nuove forme di comunicazione via web paiono tutte eguali ma in realta' l'unico comun denominatore è la piattaforma che viene utilizzata, mentre tra di loro diversissime , tanto quanto mettere accanto Eva Express a Bloomberg. Un tweet è un modo , quasi ufficiale (non per nulla anche il Papa e i politici prediligono il tweet, e non facebook ad esempio) per comunicare qualcosa. Facebook è una sorta di diario personale per comunicare con amici e conoscenti le proprie preferenze, ricordi, gusti etc. Un blog ha una connotazione piu' filosofica e raccoglie i discorsi, le opinioni , i ragionamenti del suo ideatore e di chi vi partecipa, una sorta di forum personale se vogliamo. Un Forum è invece un'arena di discussione , principalmente serve a quello, poi svolge mille funzioni utilissime ma soprattutto serve a incontrarsi e a discutere, a volte anche animatamente sui temi che ci interessano o stanno a cuore. Vi è una regola , molto bella trovo, che - non scritta - viene un po' accettata da tutti. Quella che sul Forum si è tutti eguali. Cadono le barriere che ci contraddistinguono, ci separano nella vita reale. Un'altra regola -sempre non scritta (ricordiamoci che le regole scritte sono iniziate assai tardi nell'umanità - codice di Hammurabi, i decreti del faraone, etc. sono recentissimi rispetto alle regole non scritte ma tramandate e rispettate della nostra storia che - come Sapiens - inizia almeno 200.000 anni fa - un'altra regola appunto è quella di darsi , quasi sempre, del tu - prova dell'immediatezza dei rapporti che si istituisce nei Fora. Perché dico tutto questo ? Perché a volte penso che in certe discussioni si perde questa immediatezza e ci si ricorda degli steccati, delle barriere, dei piedistalli che valgono nella vita reale , e che invece in quella virtuale - almeno nelle arene di discussione - dovrebbe essere attenuata se non abolita. Sul Forum normalmente le barriere sono abolite e la comunicazione non è mediata da convenzioni o vincoli formali. Il bello è l'immediatezza di un tale tipo di comunicazione, di converso si perdono deferenza, soggezione, e soprattutto distinzione dell'interlocutore, che non viene piu' ad assumere, chiunque egli sia, i panni che gli competono nella vita reale ma viene, al pari di tutti gli altri, a discorrere sullo stesso piano, senza distinzioni. Ne discende che chi, pur conscio della propria specificità e del proprio valore , accetta questa regola che è fondamentale per trovarsi bene nell'arena virtuale, proseguirà nelle discussioni, incontrandosi/scontrandosi etc. ma traendone beneficio e divertendosi in un bilancio che , pur con gli inevitabili alti e bassi , sarà comunque largamente positivo. Chi invece non riesce a compiere questa transizione dialettica che richiede a tutti di divenire un "commoner" per lo spazio virtuale della discussione, abbandonando privilegi, ruoli e posizioni della vita reale, rischia di trovarsi a volte a disagio, pretendendo deferenza, spettante nella vita reale, ma che il Forum, proprio per la sua impostazione di agorà, non accorda by default. Ecco allora che il grande commerciante o il grande funzionario o il grande direttore, o il grande collezionista o il grande studioso o il grande ingegnere o il grande avvocato/esperto legale o il grande chimico etc. etc. nell'arena virtuale compaiono come "commoner", e non piu' "peer" al pari di tutti gli altri partecipanti con i quali interagiscono nello spazio virtuale. Certamente saranno poi la loro dialettica , le conoscenze, i ragionamenti a distinguerli nella massa e a far guadagnare loro rispetto e approvazione, ma non i privilegi originari di censo ruolo o appartenenza. Certamenti altresi questa partecipazione espone a rischi dei quali occorre esser ben consci quando si affronta l'agorà del forum, in compenso puo' pero' dare anche grandi soddisfazioni, permettendo l'immediatezza dello scambio, di idee, e la condivisione. Credo che essere consci di queste "regole del gioco" sia molto importante per trovarsi bene in un'arena di discussione virtuale e cosi come, anche al bar Sport o al Circolo vigono le dinamiche delle interazioni tra i soci o gli avventori, cosi anche nell'arena virtuale del Forum vigono le stesse regole che in fondo sono quelle che governano le complesse dinamiche delle relazioni tra gli individui. COme al bar Sport si fa e si disfa cento volte la nazionale o si propongono manovre per uscire dalla crisi.. il piu' delle volte sono solo chiacchiere ma poi qualche volta ci si prende in pieno .. ma il bello non è avere ragione bensi non prendersi mai troppo sul serio .. almeno qui mi raccomando... Scusate se ho abusato dello spazio delle discussione e del vostro tempo ma ho sentito il bisogno di fare queste riflessioni e condividerle. Torniamo subito all'assunto, anzi ai vari temi, tutti interessenatissimi, che si sono evoluti dalla discussione iniziale che aveva inizialmente come oggetto le bolle che finalmente, al pari dell'epilogo di una crisi esantematica stanno lentamente sparendo lasciando la pelle dei coni liscia e fresca che, abbiamo recentemente scoperto, essere anche protetta da olii e preziosi unguenti ... ;)
    2 punti
  12. Premetto che, non collezionando Euro, se non in maniera molto sporadica (qualche 2 Euro CC ogni tanto, non certo questo), ho ritenuto di non partecipare al sondaggio, per non influenzare, sia pure in misura minima, il risultato. Volevo però fare una precisazione sulla parola "rarità" a proposito del GK, sulla quale non sono molto d'accordo. Per me, è rara quella moneta che, a prescindere dal suo prezzo, e presupponendo che si possa pagare tale prezzo senza problemi, bisogna cercarla per mesi, o anche anni, in tutti i canali di vendita (aste in sala, online, negozi, convegni) prima di trovarla...e può capitare che non la si trovi mai. Ma se tu, io, o chiunque altro, volessimo acquistare, in questo preciso istante, una GK, non avremmo altro problema che aprire il portafoglio. Infatti, come ci ha egregiamente mostrato @@emi_93 al post #10, da febbraio a oggi ne sono apparsi (e sono stati venduti), solo su quel mercato, una venticinquina di esemplari, e al momento ce ne sono altri quattro disponibili http://www.ebay.de/sch/Nach-EuroEinführung-/35434/i.html?_from=R40&_catref=1&_udlo=800&_udhi=2000&_samilow=&_samihi=&_sadis=10&_fpos=&LH_SALE_CURRENCY=0&_sop=3&_dmd=1&_ipg=200&_nkw=%282+2007%2C+GK%2C+grace+kelly%29&rt=nc E questo solo sull'ebay tedesco, poi c'è l'ebay italiano, quello francese, e di tutti gli altri paesi, per non parlare dei canali di vendita diversi da ebay In conclusione, io penso che il termine che più si confà, a questa come ad altre emissioni contemporanee, in Euro e non, sia "care", piuttosto che, "rare" petronius
    2 punti
  13. Taglio: 1 Euro Nazione: San Marino Anno: 2010 Tiratura: 996.134 Città: Casoria (NA) Condizioni: qSPL
    2 punti
  14. Vi mostra una bellissima moneta da 1 cent Austria 2012. Conservazione SPL, senza le stelle sul lato nazionale così come sul lato comune manca la parte esterna
    1 punto
  15. Taglio: 50 cent Nazione: Grecia Anno: 2007 Tiratura: 952.239 Condizioni: B+ Città: Milano
    1 punto
  16. Taglio: 2 Euro Nazione: San Marino Anno: 2012 Tiratura: 627.249 Condizioni: BB+ Città: Milano
    1 punto
  17. Taglio: 2 Euro CC Nazione: Germania A Anno: 2008 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: B+ Città: Milano Taglio: 2 Euro CC Nazione: Germania A Anno: 2009 Tiratura: 6.000.000 Condizioni: B Città: Milano
    1 punto
  18. Mandi, Bernardo, ritengo sia un denario suberato simile a questo: TRAJAN (98-117) 98-117 n. Chr. Etat: SUP+ A/ Tête laurée à droite. R/ PARTHICO P M TR P COS VI P P S P Q R Cohen: 191 Sear: 3141 3,51Grs http://www.ma-shops.com/chris/item.php5?id=2908〈=fr Il RC dovrebbe essere 332 (ma non ho controllato, verifica ;) ). Ciao Illyricum :)
    1 punto
  19. Ciao @@antonio bernardo potrebbe essere un denario con la Felicitas D: IMP CAES NER TRAIAN OPTIM AVG GERM DAC R: PARTHICO P M TR P COS VI P P S P Q R Ric 332 Saluti
    1 punto
  20. MI è stata chiesta (giustamente) un'immagine migliore del grano postato in precedenza. La posto qui. In effetti il simbolo disegnato dal Vergara somiglia ad un cane. Quello presente sul grano postato da Francesco ad una volpe e questo postato da me ad un... quadrupede che con un po' di fantasia potrebbe essere anch'esso una volpe. Oltre alle varianti di legenda, di interpunzione e di stile ora devono essere aggiunte le varianti dei simboli :). Buon WE a tutti!
    1 punto
  21. Ringrazio Babelone, che ha bene e pacatamente riassunto il suo pensiero. Personalmente lo condivido. Passando all'osservazione di Numizmo, sicuramente la presenza o meno di un conio del rovescio in comune non ha una importanza fondamentale, ma resta sempre indicativa, specialmente se si cerca di entrare anche nella psicologia e nella tecnica dell'incisore greco, nella fattispecie Kimon. Bisogna partire dalla constatazione che Kimon, con il conio Tudeer V 28 (quello usato sia per Pennisi sia per NAC) ha creato non solo un autentico capolavoro dell'arte incisoria, del quale fu così soddisfatto da firmare la propria opera, mettendo il proprio nome sull'ampyx, ossia sul nastro frontale, tra i capelli. I capelli al vento della ninfa raggiungono una plasticità mai colta prima e i delfini che si intreccianotra le chiome sembrano quasi voler identificare le chiome stesse come onde del mare. L’intera chioma partecipa alla forma circolare del conio. La particolare bellezza di questa raffigurazione ha obbligato Kimon a ritrasferire sul diritto, il conio più duraturo, l’immagine, per evitare che la frequente crepatura del conio di rovescio potesse sfigurarne il volto. Questo è un punto fermo e spiega l'amorevole attenzione dell'incisore anche durante la fase di produzione delle monete battute col suo conio, attenzione ancora maggiore dal fatto che, almeno all'inizio, ha firmato anche il primo conio del rovescio, il Tudeer R 53 (quello presente nel Pennisi). Le prime monete uscite dall'officina siracusana furono quelle della combinazione V 28/ R 53 (Tudeer n. 78), che è poi quella del Pennisi, l'opera meglio riuscita di Kimon.ualche tempo di Ecco cosa successe nell'officina siracusana. Al fine di fare fronte alle esigenze produttive richieste dal governo siracusane, Kimon dovette allestire un secondo conio del diritto, V 29, destinato a una seconda incudine, con il suo proprio operaio addetto alla coniazione. Questo secondo conio (quello del British Museum) è sempre un'ottima opera artistica, anch'essa firmata dall'incisore, ma meno riuscita, con un certo decadimento dell'espressione della ninfa. Questa seconda incudine, che ospitava il conio V 29, fu abbinata a un nuovo conio del rovescio, R 53 (= Tudeer n. 80), con diversa rappresentazione della stessa scena. E' interessante osservare che questo particolare conio non è firmato e infatti si presenta artisticamente meno riuscito, con la figura della Nike in posizione dirittae anche un pò rigida. Non si può escludere che questo conio R 53 non sia stato materialmente inciso da Kimon, che infatti non l'ha firmato, ma da un suo collaboratore. A un certo momento deve essere avvenuto uno scambio dei due conii del rovescio fra i due incudini. Normalmente nell'officina monetaria c'è anche un operaio specializzato al conio del rovescio (di martello) e quindi si deve presupporre la presenza nell'officina di almeno due coppie di operai monetari (più forse almeno altri uno o due che dovevano raccogliere i tondelli di argento e tenerli fermi fra i due conii, di incudine e di martello). Sicuramente l'operaio con il suo conio di martello passò anche all'altra incudine. Questo scambio deve essere avvenuto forse non subito, ma dopo qualche tempo. Questo spiega l’esistenza delle quattro combinazioni dei vari conii (Tudeer n. 78 – 79 – 80 – 81). Quello dell’esemplare NAC è il Tudeer n. 79, dove è stato impiegato il secondo conio di martello R 54 col primo conio di incudine V 28. Le due incudini lavorarono poi in parallelo, con eventuali scambi dei conii di Martello, fino all’esaurimento o quasi dei rispettivi conii. E’ possibile che sia i conii di incudine sia quelli di Martello abbiano avuto una durata all’incirca sovrapponibile. Tuttavia Kimon era molto attento soprattutto al suo primo conio del diritto, sicuramente da lui reputato il suo capolavoro. E’ normale ed è possibile documentare anche altrove (si richiede appropriati studi molto approfonditi) che l’incisore intervenga in certi momenti a riparare o ritoccare là dove possibile la sua opera. Magari l’incrocio dei conii era facilitato anche dalle momentanee interruzioni del lavoro su una incudine per le necessarie operazioni di “riparazione”. Come detto prima, non è così importante che si tenga presente il tipo del conio del rovescio, ma resta importante stabilire quando il conio del diritto è ancora molto fresco, all’inizio della sua produzione, oppure è a uno stadio più avanzato e quali possono essere stati gli interventi di “riparazione” da parte dell’incisore, senza considerare che ci possono essere anche sorta di infortuni, come scivolamenti o doppie ribattiture, che possono ulteriormente rovinare il conio. Quello che si dovrebbe focalizzare è appunto capire se esiste una logica nella sequenziale vita del conio V 28 e se è possibile distinguere variazioni di battitura dai possibili interventi dell’incisore. Un discorso del genere presuppone però un accurate esame non su soli due esemplari (es. Pennisi e NAC), ma sul maggiore numero possibile di esemplari, appunto per poter ricostruire meglio la vita e dinamica della produzione della specifica emissione. Non è un lavoro facile e servirebbero molte più foto e tutte ad alta definizione….. Se qualcuno si impegna a farlo è sempre il benvenuto.
    1 punto
  22. Si mi associo a Babelone e Andreagcs.......l'inizio deve essere con un bel tetra di Atene dell'Età di Pericle. Questa moneta infatti rappresenta la massiccia coniazione di tetra ateniesi per l'ingente campagna di lavori pubblici (Partenone, Ereteo etc...) avviata da Pericle. Dopo di che, un altro pezzo (come secondo) è sicuramente lo statere di Egina con la tartaruga di mare. Una delle prime monete battute nella Grecia Antica e che circolava in tutto il mediterraneo. Ultimo consiglio: prima di passare poi a qualche moneta rappresentativa della Dinastia Macedone (Filippo e Alessandro), sicuramente non potrà mancare un bello statere di Corinto, sempre di alto periodo (tardo arcaico - classico). Spero di averti dato qualche consiglio utile.....a disposzione! Odisseo
    1 punto
  23. Ed è anche un'ottima occasione per assaggiare il Mirto di R_R ed i suoi pasticcini...invidiaaa :cry: :lol: :lol:
    1 punto
  24. Vorrei ricordare che esiste una discussione "Osservatorio falsi" che trovate qui : http://www.lamoneta....ervatorio-falsi Lo segnalo solo perchè spesso topics importanti e che hanno lo scopo di garantire il mantenimento dell'ordine nelle varie sottosezioni senza creare ogni volta nuove discussioni finiscono nel dimenticatoio delle pagine non in evidenza, spesso "spinti" proprio dalle stesse discussioni superflue.
    1 punto
  25. Buonasera a voi, Relativamente alla questione dei conii antichi, volevo ricordare che diverse immagini si possono trovare sulle tavole 2-4 del volume di Laura Breglia Numismatica Antica. in alcuni casi la studiosa parla espressamente di 'ferro' e ferro dolce'. Ricordo infine il conio del follis di Giustino I passato in asta Triton (non ricordo però quale), anch'esso in ferro. Non so se vi sono stato d'aiuto. Spero di si. Buona serata, Teofrasto.
    1 punto
  26. Maggioriano tentò di ridare forma alla legislazione interna (molte novellae ci sono giunte), tentò di dare sicurezza all'Italia, riprendere/rinsaldare il dominio in Gallia e dalla Spagna, riprendersi l'Africa ormai Vandala. te l'ho sintetizzata molto, ma lui dimostrò di avere due OO grandi così, peccato che quelle che dovevano essere le sue solide basi (in Italia) lavoravano contro di lui. Politicamente in Italia Ricimero era più forte di Maggioriano il quale pagò il "tramare Italiano" con la morte per mano di quello che doveva essere un suo "fedele" servitore. in un contesto diverso, senza poteri occulti a contrastarlo avrebbe forse ripreso buona parte dell'impero.
    1 punto
  27. per quanto riguarda la seconda..guarda queste: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GUGI/3 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F2R/12
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  28. @@Maverick il parallelismo o meno delle lettere e delle date è cosa usuale nei coni umbertini , se dovessimo dare per false tutte quelle con la data non allineata , finirebbero i marenghi . Diciamo che la monetazione umbertina non è la più perfetta , se paragonata alla monetazione dell'ultimo re . La moneta comunque è buona :) Saluto
    1 punto
  29. Bella conferenza ieri sera a Brescello. Un sincero plauso a Santelli e ad Alberto Campana per l'approfondita ricerca svolta e l'ottima conferenza. Veramente interessantissimo l'intervento introduttivo di Rodolfo Martini. Alla fine è intervenuto anche @@Carlo Poggi. Insomma, quasi un convegno con numismatici bravissimi a parlare di aurei, di guerre, di eserciti, di spie, di delatori, ecc. Ancora complimenti agli autori, al dott. Martini, a Poggi e a tutti coloro che sono intervenuti. Ad maiora, Teofrasto
    1 punto
  30. Grazie @@odjob dell'intervento. Quindi, per rispondere a mero mixtoque imperio, ragionandoci su, correggetemi se sbaglio: I mastri di zecca di Carlo V sono 5: - Gazella ( sigla G) fino al 1527; - Ram ( Sigla R) dal 141/1/1528 al 16/4/1546) - Albertino ( sigla A) dall 16/4/1546 al 1548; - Perremot ( n.p.) fino al 1548 ma non ha coniato monete; - Ravaschieri ( Sigla IBR) dal 1548 al 1567. Considerando valida l'ipotesi di Sambon, riportata da odjob, escluderei Gazella; allo stesso modo escluderei Perremot che non ha coniato e Ravaschieri perch謠altrimenti, il cavallo da me postato sarebbe la variante 47a, perch蠭anca la sigla IBR. Quindi i mastri di zecca rimangono 2: Ram ed Albertino. Attendo con ansia la risposta alla domanda posta da Francesco. ..
    1 punto
  31. Oramai non sanno più cosa inventare. Occhio ragazzi, si tratta di riproduzioni in gres dei nostri giorni senza alcun valore commerciale e storico, il gres è un materiale molto simile a quello utilizzato per le pavimentazioni, con la differenza che per queste ultime viene reso porcellanato, qui invece è grezzo. State lontani da questa robaccia! http://www.ebay.it/itm/Medaille-gres-XIX-Petrus-noveli-Sicilial-Rafael-par-catenacci-Medal-/171322690413?pt=Fr_GW_Monnaie_&hash=item27e3a0cb6d&_uhb=1 http://www.ebay.it/itm/Medaille-Francesco-Maurolico-mathematicien-astronome-Italia-Catenacci-41mm-Medal-/171322690383?pt=Fr_GW_Monnaie_&hash=item27e3a0cb4f&_uhb=1
    1 punto
  32. quest'altra foto la rende senz'ltro piu' gradevole alla vista, ma confermo la mia opinione, c'e' usura su fogliame e corona al rovescio, per spl intendo questo tipo di conservazione, la seconda infatti era periziata spl
    1 punto
  33. @gpittini Denaro di Federico II zecca di Brindisi o Messina Spahr 128- MEC14 555-7, Saluti Claudio
    1 punto
  34. Ciao numa Sono d'accordissimo. Spiace vedere che in un forum - è bene ricordarlo - che è un luogo di distrazione, di piacere, di condivisione di una passione, ci si accapigli come se si dovesse discutere di aspetti tragici ed esistenziali. Questo non è lavoro .... è e deve essere piacere, dove ci possono stare le battute (purché non volgari), gli sfottò, i "cazzeggi", insomma tutto quello che normalmente c'è anche nella vita reale quando ci si incontra e si parla e si discute delle nostre passioni. So bene che una frase scritta può diventare un "macigno" intollerabile per chi la riceve; non è mediata ed addolcita dalla gestualità e dalle espressioni del nostro viso .... uno scritto sembra sempre perentorio anche quando non si vuole che venga inteso tale .... non dovrebbe mai, per questi motivi, suscitare permalosità.....allo sfottò, facciamoci sopra una risata, la vita è un attimo, vediamo di passarlo al meglio, altre sono le cose che ci devono impensierire e far inca@@are. Ciao luciano
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  35. 1 punto
  36. Come al solito si divaga….. Questa discussione riguarda l'aureo delle Guerre Civili e mi sembra che non ci siano particolari osservazioni tecniche, al di là del fatto del peso apparentemente ridotto, che ha già trovato adeguata spiegazione. Non mi sembra molto corretto divagare e passare a parlare del tetradramma con testa frontale di Siracusa, che viene trattato nell'apposita discussione: http://www.lamoneta.it/topic/122791-nac-e-pennisi/page-3 dove mi sembra che gionnysicily abbia fornito adeguate spiegazioni sulle possibili piccole difformità che trovano la semplice spiegazione nella maggiore usura del conio nell'esemplare NAC e nelle diverse condizioni di battitura (non dimentichiamo che il pezzo NAC ha subito anche una doppia ribattitura, a differenza del pezzo Pennisi, come si può facilmente evincere dalla doppia presenza della legenda alle ore 12 del diritto, oltre il bordo lineare (una situazione che è stata riscontrata anche in altro esemplare, del medagliere di Parigi e noto dalla metà del XIX secolo). Mi sembra proprio che ci sia ormai poco da discutere ancora sul tetradramma siracusano e se si hanno effettivi motivi di sospetto è meglio ritornare in quella discussione. Personalmente rispetto chi desidera mantenere il proprio anonimato, ma quando si affrontano a viso aperto certi problemi molto seri e complessi, preferisco che si assuma la propria responsabilità ed è piuttosto comodo rifugiarsi dietro l'anonimato….. Alberto Campana
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  37. @@sgtred Interessante la differenza dei colori. la pi recente e' biancorossa ed prima del 37 blu e rossa. Sarebbe bello capire il cambiamento Credo che la risposta si possa trovare qui http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=3750&id_area=212 Ma Corbiniano sarebbe la persona più adatta a rispondere. Speriamo che ci legga. apollonia
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  38. eccomil mio bozzetto odierno.. in ritardo sorry :-) versione francese... http://www.friziodesign.it/coins/9maggio.png la trovate qui: http://www.friziodesign.it/coins18.html :-)))
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  39. coraggio!.. ci sono cose che rattristano di piu'!... dopotutto questi tondelli sono stati capaci di "stimolare " la tua curiosità.... ritenta!! :good:
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  40. Anche io sono contrario all'abolizione dei tagli da 1 e 2 centesimi...per i motivi sin qui esaurientemente esposti...aggiungo solo che se pure con tali monete lo stato perde qualcosa nella loro emissione, recupera abbondantemente con i tagli da 10 centesimi in su, quindi mi sembra una motivazione realmente pretestuosa...
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  41. Ossegnur :rolleyes: - come direbbe qualche amico genovese - vi si lascia "da soli" una settimana e vi si ritrova di nuovo ad accapigliarvi, e per di più sulle "bolle"? Non dico nulla in proposito, ma mi e vi chiedo: non si può parlare distesamente e tranquillamente di queste cose? Vedete voi...e chiudo qui con questo argomento. Quindi a maggior ragione non entro in merito specifico delle bolle, che vi appassionano tanto, ma come sempre cerco di dare qualche piccolo contributo utile alla riflessione e di rispondere a qualcuna delle domande poste. Non mi risulta che vi sia alcuna fonte diretta che ci dica di cosa erano fatti i conii in età longobarda: magari!. Tuttavia da quello che posso sapere circa la società, e meglio ancora i fabbri e gli orefici in età longobarda ed immediatamente successiva, personalmente ritengo che i conii potessero essere di ferro. In bronzo sembra che si realizzassero piuttosto i modani per operazioni più leggere, come per la produzione di lamine decorative bratteate. Per chi volesse farsi delle idee più precise e personali in merito, oltre ai contributi sulla tecnica monetaria altomedievale e medievale citati sino ad ora in questa discussione, consiglio anche la lettura questi testi: http://www.soest.de/media/bildungkultursport/Soester_Beitraege_zur_Archaeologie_Band_5.pdf http://www.bibar.unisi.it/sites/www.bibar.unisi.it/files/testi/testisami/sami3/4_08_gio.pdf Potrebbe poi essere interessante guardare anche queste immagini, dove tutti gli utensili di orefici rinvenuti in tombe "longobarde" sono in ferro (come tutti gli utensili per percussione in ritrovamenti ascrivibili allo stesso periodo ed analoga cultura): http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Lombard_goldsmith's_grave_goods_from_Poysdorf,_Austria.jpg http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Lombard_goldsmith's_grave_goods_from_Brno-Kotl%C3%A1%C5%99sk%C3%A1,_Czech_Republic.jpg Infine, per chi non avesse mai visto una coppia di conii in ferro con la parte sommitale temprata (guardate tutti i particolari del suo aspetto...) ecco qua una coppia di conii trecenteschi di Massa Marittima, dalle schede di catalogo di monete e conii che ho curato per la pubblicazione dedicata alla mostra Volterra d'oro e di pietra, a cura di M. Burresi e A. Caleca, Pisa 2006 . Un paio di immagini di conii più antichi, databili agli inizi del secolo XI, li trovate in uno dei contributi del volume in tedesco linkato sopra (molto interessante!), mentre un altro paio di fotografie di conii di XIII secolo, purtroppo in BN, si trovano pubblicate nell'articolo di William Malkmus, Ancient and medieval coin dies: catalogue and notes, edito nel volume Conii e scene di coniazione a cura di Lucia Travaini e Alessia Bolis, Roma 2008. Un caro saluto a tutt* MB
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  42. Volevo rimanere ancora sulla simbologia usata del covone di spighe di grano e di cercare di capire meglio il perché di tale uso. A Milano nel 1593 vengono introdotte le " identificazioni " e le " introduzioni " ( da " Il gran Tour dei Cavalieri dell'Apocalisse : l'Italia del lungo Cinquecento....." di Lorenzo Ioan ). Con le prime viene registrato lo stato del raccolto riportandone le quantità, con le seconde veniva richiesto a ogni proprietario e a ogni affittuario di versare una determinata quota del raccolto alla provincia più vicina, in modo di garantire comunque il rifornimento alle città. Questi strumenti normativi rimarranno poi per tutto il periodo della dominazione spagnola. Le carestie obbligarono le autorità a formulare riforme e normative, l'importanza del raccolto di grano era vitale per le popolazioni di quei tempi ma anche chi deteneva il potere e le autorità non poteva non cercare di prendere poi qualche provvedimento in merito. Tra l'altro ulteriore piaga del periodo era il contrabbando generalizzato del grano, e il Po coi suoi traffici fluviali divenne presto uno degli snodi principali : i contrabbandieri che venivano colti in flagrante dovevano essere impiccati senza processo. Quindi il problema era sentito, era grave per quel periodo, la prima a risentirne era ovviamente la popolazione, ma anche il potere doveva poi fare qualcosa per arginarlo, in tutto questo contesto poi i traffici illeciti la facevano da padrona. E quanto fosse di auspicio un buon raccolto forse anche la monetazione dell'epoca ne tenne poi buon conto.
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  43. A me era stato accordato l'invio di un due euro sede vacante: due volte è stato proposto e tutte e due le volte tutto contento confermavo l'interesse e davo disposizione di pagamento con Postepay....... parliamo di Febbraio. (E ancora niente addebito niente spedizione.) Sinceramente da questa esperienza e da quanto letto nei tanti interventi qui sul forum mi sembra un modo di lavorare assurdo e molto poco professionale per qualsiasi azienda ergo non me ne importa più nulla e facessero come gli pare... Uno non può stare a farsi il sangue amaro con assegnazioni...controassegnazioni...prenotazioni....perdita dell'abbonamento se non compri e menate varie quando poi si sa che i soliti noti hanno sempre tutto quello che vogliono senza tanti problemi potendo alimentare facilmente la speculazione che gira intorno agli Euro del Vaticano. Saluti Simone
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  44. Vedo che sono tra i pochi a odiarli :) Quando vado a comprare e mi vogliono dare 1 cent di resto in genere gli dico di tenerselo, sono meno di 20 lire che, se già erano quasi nulla prima (nel 2001 avevo solo 17 anni ma non ne ho mai speso uno) nel 2014 sono praticamente il nulla quasi assoluto. Ho in questi giorni ritrovato in un cassetto 25 pezzi da 1 cent che ho buttato lì nel tempo, valgono 25 centesimi e non ho alcuna intenzione di metterli in tasca ;) per carità sono soldi ma, se per acquistare a mia nipote un gelato piccolo di quei pezzi me ne servono 200, allora non posso che constatare l'inutilità degli stessi. Non conosco le implicazioni economiche ecc, ma trovo che la pratica non debba mai stare davanti al "processo" (il procedimento per intenderci, che porta alla pratica). Se un concetto funziona sulla carta non è detto che funzioni nella pratica. E trovarmi ad avere le monete attuali in circolazione con in più dei nuovi pezzi in materiale diverso per adattarli al facciale creerebbe ancor più confusione e frammentazione. Mio pensiero e, mi par di capire, di pochi altri :)
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  45. Ciao. "Ma essendo il re un appassionato numismatico, anche gli anni in cui non si emettevano monete circolanti, aveva deciso di coniarne in piccole quantità per lui e per i pochi grandi collezionisti che allora c'erano in Italia." "Ma Vittorio Emanuele era il re e poteva, nel limite delle sue competenze, fare quello che voleva." Scusate, ma dove avete trovato la notizia che era il re che decideva di coniare le monete non circolanti e che la coniazione monetaria era rimessa al suo arbitrio? Il re non aveva alcuna competenza a decidere i contingenti monetali, perchè questa materia era prerogativa del Governo e veniva esercitata, almeno fino ad un certo anno, di concerto con le decisioni assunte dalla Unione Monetaria Latina, di cui l'Italia era membro. E' poi evidente che il re mettesse becco sulla sua effige incisa sulle monete; ma già questo "potere" veniva meno sui rovesci (vedi ad esempio i rovesci della monetazione "imperiale" in oro del 1936, che è il Duce (Capo del Governo) ad approvare dando l'ordine di esecuzione mediante visto dei bozzetti che gli aveva sottoposto il Romagnoli. In un altro caso, che è stato esaminato anche qui sul Forum grazie alla lettera originale pubblicata, se non erro, da Alberto Varesi,, il re chiedeva ad un commerciante di recuperargli presso la zecca una moneta (se non ricordo male era un 50 centesimi "leoni" del '21 con il contorno rigato) che non riusciva a reperire. Vi sembra che se il Re fosse stato il "dominus" delle coniazioni avrebbe dovuto ricorrere ad un mercante per ottenere una moneta con la sua effige dalla Zecca? La questione delle monete "per numismatici" (così vengono chiamate anche nella Relazione della Regia Zecca), costituisce ancora un mistero che non è stato svelato. "Ma coniare monete in numero limitatissimo ad uso esclusivamente personale, in tutta sincerità non so se definirle ancora monete. Che poi ci sia il suo bel decreto, che tutte le carte siano in regola non ci piove..." Il punto inspiegabile è proprio quello che "il suo bel decreto" non c'è.....e le carte non sembrano affatto in regola. Ad un certo punto (esercizio 1926-27), vediamo che la Zecca procede all'emissione di queste monete "per numismatici" senza un apparente supporto documentale che ne giustifichi la coniazione. E non vale neppure il discorso, che alcuni fanno, che queste sarebbero emissioni che permettevano la continuità dei millesimi a beneficio di pochi fortunati raccoglitori (il re ed i suoi amici....) che in questo modo potevano completare le loro collezioni senza interrompere la sequenza annuale. Se si osserva la tabella delle suddette emissioni, notiamo come i buchi ci sono eccome, sull'oro, sull'argento e anche sul nichelio. Quindi anche la tesi che queste coniazioni siano state realizzate ad uso del re e dei pochi suoi seguaci numismatici non regge. Ma il discorso, se vogliamo, vale anche per la monetazione "ordinaria". Giusto per fare un esempio, se fosse stato il re a decidere a suo piacimento, perchè allora non si è fatto coniare le serie in oro del 1934 e 1935? Adesso non avremo i buchi.... Saluti. Michele
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  46. Bielorussia Moneta da 20 Rubli in argento del 2010 dedicata al nostro Gian Lorenzo Bernini. Moneta particolare con curiosa custodia a forma di blocco di marmo irregolare. L'Artista raffigurato sulle 50.000 lire per intenderci :) __
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  47. Ragazzi, ho trovato un cd di backup del 2004, avevo diverse foto di monete e banconote salvate tra cui questa . E' reale ? Un artefatto ? Un'invenzione ? E' illegale ?
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  48. Ed infine l'insperata sorpresina :yahoo: Taglio: 2 Euro CC Nazione: Slovacchia Anno: 2011 Tiratura: 981.000 Condizioni: Spl Città: Trieste
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  49. Complimenti per l'occhio. Sicuramente c'è un rattoppo sul petto della civetta, ma è difficile valutare la profondità dell'eventuale saggio. I saggi di Asyut sono molto profondi e talvolta, se di lato, trapassano il tondello di metallo. Se c'era un saggio, come nell'esempio precedente, era molto più onesto lasciarlo in evidenza. Può disturbare un po', ma era una garanzia di autenticità (anche per le tracce di ossidazione e cristallizzazione sul fondo del saggio) e a me personalmente dà più fastidio il rattoppo, piuttosto evidente, specie se si riguarda a fondo la moneta. E' un esempio di restauro per me troppo conservativo (e il risultato è che la punteggiatura del petto della civetta stona….).
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