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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/15/14 in tutte le aree

  1. Ne ho scovato un altro carino. Asta Thesaurus IDra Riporto la descrizione 6 TORNESI Anno 1801 D/Testa nuda del Re con lunghi capelli FERDIN.IV D.G.SICIL.ET HIE REX sotto P. R/Nel campoA. 6 P. sopra TOR=NESI Esergo 1801 - Cu - P&R.15 SPL+ 700 E’questo l’esemplare fotografato nel catalogo Gigante “Monete Italiane da ‘700 ad oggi” Spero di far cosa gradita e di non aver infranto nulla.
    3 punti
  2. Non sono solito pubblicare ritrovamenti, ma questo ne vale proprio la pena! Oggi in università prendo uno snack alle macchinette e mi esce come resto 50 cent Finlandia 2008, niente di particolare, anche se in circolazione non l'avevo mai trovato. Nel pomeriggio ripasso alla stessa macchinetta e cosa mi dà di resto? 10 cent Austria 2003 emessi solo in divisionale, e praticamente nuovi! Taglio: 10 centesimi Nazione: Austria Anno: 2003 Tiratura: 125.000 solo in divisionale Condizioni: qFDC Città: Milano Note: Solo in divisionale L'immagine non le rende giustizia ma vi assicuro che è lucidissima
    3 punti
  3. Va a sostituire un "carciofo" che avevo in collezione, questo esemplare che reputo ottimo! :blum: Qualche insignificante segnetto di contatto al dritto, buon lustro, ottimo metallo fresco! Vorrei un giudizio sulle foto, grazie!
    2 punti
  4. Tornato a casa dall'Università trovi questo bel regalo! :) già iniziato a leggerlo, un grazie a tutti! Thomas
    2 punti
  5. Grazie ma non sono Dottore..... La monetazione del periodo svevo ed angioino è piuttosto complessa e, in molti casi, di non facile attribuzione per quanto concerne le zecche. Non è infatti difficile riscontrare, anche su opere di rilievo, attribuzioni incerte. Sullo stesso Spahr, probabilmente la massima autorità sulla monetazione siciliana, tali indicazioni sono spesso mancanti ("zecche diverse") o generiche ("Messina o Brindisi"). In taluni casi la stessa moneta è stata sicuramente battuta nelle due zecche, quindi non è errato trovarla descritta in due tomi distinti del MIR o del CNI e dell'Andreani. Difficile poi stabilire l'effettiva rarità delle monete medievali di biglione. Trattandosi di esemplari spesso sottovalutati dagli stessi commercianti e Case d'Asta, possono transitare in completo "anonimato", magari in contesti mal descritti come i lotti multipli, così da rendere talvolta fuorviante la convinzione che ci facciamo della loro rarità (se non la trovo vuol dire che è rara......ma è poi realmente così ?). Quando ho stilato il MIR sulla monetazione della Sicilia mi sono avvalso principalmente dello Spahr anche per le rarità e questo autore, come già è stato scritto, non la riporta rara. Se però dovessi fare una ricerca sui cataloghi d'asta o su alcuni motori di ricerca non ne troverei con facilità (anzi, CA manco ne riporta); in questo caso sarei portato a credere che si tratti di un pezzo molto raro. Personalmente ritengo invece che sia moneta che non vada oltre il grado di R e, prudenzialmente, l'ho classificata come NC Buona giornata Alberto
    2 punti
  6. l'altro ieri ho trovato questa variante 'barba' hehehe
    2 punti
  7. Ieri mattina mi è arrivata, finalmente dopo un mese e un giorno dalla spedizione con raccomandata, la mia ultima piccolina. Un bronzetto da 1/4 Ae coniato a Cipro ma proveniente da Israele. E' un Price 3147: diametro 11 mm. per un peso di 1,09 grammi. Il venditore, davvero molto cordiale, Sahar Coins, da poco presente su Vcoins, mi ha anche fornito la "licenza di esportazione" da Israele che allego insieme alla moneta, così che per chi non le conosce si possa fare un'idea vaga su come sono fatte. La licenza, vi avverto, se acquistate in Israele va fornita sempre e richiede qualcosa in più di una settimana per essere ottenuta, per cui armatevi di molta pazienza se volete comprare lì. Tornando alla moneta, invece, la conservazione non è altissima ma buona considerando la rarità del tipo da 1/4 Ae di Cipro (zecca di Salamina). Al rovescio, a identificare il bronzetto si può notare la N in esergo mentre nel campo in alto la Sigma è venuta coniata a metà (solo la parte in basso). Tipico e molto ben raffigurato (e, aggiungiamo, la parte della moneta che mi piace di più), è invece l'arco posto tutt'intorno alla faretra). Sono comunque contento del mio acquisto :)
    2 punti
  8. Qui un pò di storia Nel 1982 la zecca messicana inizia a produrre le Once "Libertad" per collezionisti, l'Angelo dell'Indipendenza (Liberdad) rappresenta la famosa statua della Vittoria Alata, statua che si trova in una rotatoria nel Paseo de la Reforma , nel centro di Città del Messico. " El Angel ", come è comunemente chiamata, tiene nella mano destra una corona d'alloro, simbolo di vittoria, mentre nella mano sinistra tiene una catena spezzata, che simboleggia la libertà . La statua è stata costruita nel 1910, per commemorare il centenario dell'inizio della Guerra d'Indipendenza del Messico, è in bronzo massiccio e ricoperta in oro 24k , pesa 7 tonnellate. Il retro rappresenta lo stemma messicano con l'aquila appollaiata su un cactus con un serpente nel becco, Simboleggia Tenochtitian, la capitale Atzeca, ora Città del Messico. Sotto l'Aquila una corona, metà fatta di foglie di quercia e l'altra metà di foglie di alloro. Lo stemma è circondato da "Estados Unidos Mexicanos." dal 1982 al 1985 le oncie in argento .999 riportano da un lato la "Vittoria Alata" disegno preso dai 50 Pesos d'oro, e sul retro lo stemma nazionale Messicano, diametro di 36mm. Dal 1996 vengono coniate oncie con diametro più grande 40mm, e il disegno della "Libertad" viene modificato con quello attuale, mantenendo sempre il retro con lo stemma messicano. Nel 2000 il retro cambia ,inserendo nel contorno dello stemma messicano i vari stemmi utilizzati nel corso della storia del Messico .
    2 punti
  9. Fate come vi pare, dite quello che volete, ma non è colpa dell'Euro se quando c'eran le lire s'era tutti un po' meno poveri. Libri come questo vengono scritti proprio perchè c'è chi comincia ad averne abbastanza dopo 12 anni di frantumazione di zebedei in cui saltimbanchi politici a caccia di voti facili ci prendono per fessi buttando sull'Euro la colpa dei loro fallimenti e delle bestialità che hanno fatto prima e dopo l'Euro. Cerchiamo di aprire la mente e liberarci da questo incubo, perchè se vogliamo uscire dalla situazione penosa in cui siamo dobbiamo finirla con le cacce alle streghe e concentrarci sulle vere cause dei problemi.
    2 punti
  10. Salve a tutti, in una delle discussioni precedenti si è fatto riferimento alla figura di Maggioriano, Imperatore Romano d'Occidente dal 457 al 461 d.c. A proposito di Imperatori del V° sec. d.c., Vi posto uno dei miei acquisti, regolarmente fatturato, un nummo di Giovanni Primicerio così descritto e classificato: D: DN JOHANN-ES PF AVG; Testa barbata a destra; Rovescio: SALVS REI-PVBLICAE; zecca di Roma : PRM/RMP; RIC X 1920/21/23; 11mm, 1.37g. Di Giovanni si sa pochissimo, le fonti moderne si richiamano l'un l'altra. In particolare, sappiamo pochissimo della sua vita, mentre si sa abbastanza della sua morte. L'avventura di Giovanni, comincia con la morte di Onorio avvenuta nel 423 d.c.. Il Generale Romano Castino, approfittando del ritardo di Teodosio II° nel nominare il proprio collega d'Occidente, chiede ed ottiene dal Senato la nomina di Giovanni, Primicerium Notatoriorum, come Imperatore Romano d'Occidente, nomina mai riconosciuta e ratificata da Teodosio II°. Appena nominato Giovanni, la guarnigione militare stanziata ad Arles si ribella, così come Bonifacio, comes della provincia d'Africa che per rappresaglia, impedisce il rifornimento di grano a Roma. Dopo un tentativo di conciliazione, Teodosio II° decide, sicuramente sobillato da Galla Placida presente anche a lei a Costantinopoli, di nominare Valentiniano III°, prima Cesare e poi co Augusto con la madre Galla. Giovanni, capisce che la guerra è vicina. Cerca, da un lato, un'alleanza militare con gli Unni, dall'altro si rifugia a Ravenna sentendosi al sicuro per la presenza delle paludi e delle guarnigioni. Ma tutto ciò non serve a niente. L'esercitò militare d'oriente arriva velocemente in Italia. Prima si ferma ad Aquileia, poi si dirige direttamente verso Ravenna che, dopo quattro mesi di assedio, capitola. Giovanni viene fatto prigioniero ed immediatamente trasferito ad Aquileia, dove gli viene amputata una mano. Successivamente, per scherno, viene messo a cavallo di un asino nell'ippodromo per ricevere gli sberleffi della popolazione ed, infine, decapitato. Ormai la Clementia, la Pietas e la Temperantia romana sono un lontano ricordo. Certo che i nummi del V° secolo d.c. hanno un loro fascino. Saluti Eliodoro
    1 punto
  11. " Cristofano e la peste " è un libro di Carlo. M. Cipolla, è una piacevole lettura come tutte quelle del Cipolla, ma in particolare in poche pagine riesce a dare un ritratto e un quadro della peste del 1630 e nel contempo a fornire tante, ma tante informazioni sul potere d'acquisto delle monete in quel periodo. Vedo giustamente che poi uno dei quesiti che ritorna è cosa si poteva comprare con....e cosa costava il..... Il Cipolla indubbiamente mi fornisce nella lettura molte informazioni che mi piace riportare anche a voi.... Inquadro l'ambito e il periodo intanto in questo post : siamo a Prato, Prato dal punto di vista politico e amministrativo era parte del Gran Ducato di Toscana, all'inizio del XVII secolo Prato conta circa 6.000 persone all'interno delle mura e circa 11.000 fuori delle cerchia. In quell'epoca Prato non era un centro commerciale e manifatturiero di primaria importanza, i Gran Duchi favorivano la manifattura fiorentina e a Prato si produceva essenzialmente seta per i mercanti fiorentini. Siamo nel 1630 e 1630 vuol dire peste : il 2 ottobre 1630 gli ufficiali sanitari di Prato informano l'Ufficio di Firenze che la città era preda della peste. A Prato c'erano due ospedali e seguendo un po' la tradizione medievale si dedicavano più che altro alla carità più che all'assistenza dei malati. Ma chi fu il Cristofano del libro del Cipolla ? Cristofano è uno degli ufficiali sanitari di Prato in quel periodo e lasciò uno scritto, un Libro della Sanità. Cristofano non era un medico, ai tempi non era necessario esserlo per fare l'ufficiale sanitario, proveniva da una famiglia pratese illustre ma non titolata. E qui butto la prima annotazione, il papà di Cristofano risultava essere al trentesimo posto nella tassazione, pagava circa 6 fiorini, i più ricchi pagavano circa 18 fiorini, si consideravano benestanti quelli da 5 fiorini in su. Cristofano era un uomo preciso, accorto, cercava di far tornare i conti, anche se il momento era decisamente straordinario e difficilissimo e intanto che cercava di fare il suo difficile lavoro annotava...., scriveva....sul suo Libro della Sanità... Continua.....
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  12. Salve a tutti. Son entrato in regolare possesso di un documento manoscritto settecentesco. Davvero molto bello a vedersi. Si tratterebbe della attribuzione di un incarico militare da parte del Duca Francesco III D'Este, di Modena. Provvisto di Timbro a secco di ottima leggibilità, applicato al foglio principale, con un qualche materiale adesivo (ceralacca?). E presumibile firma autografa del Duca stesso ("Francesco"). E' datato 1740 (anno dell'inizio della guerra di successione austriaca). Sul retro del foglio è presente una ulteriore "nota di registrazione" del Segretario di Guerra, datata 1741. Mi permetto di postare qualche foto. Non mi intendo assolutamente di questo genere di "reperti". Oltre che delle monete, sono un “fanatico” amante della storia, che adora fare saltuari acquisti di oggetti d'antiquariato cartaceo, da incorniciare ed appendere in casa mia... Cose tipo editti preunitari, carte geografiche, incisioni ecc... Di costi MAI troppo rilevanti, ma che mi piacciano ed abbiano un certo filo logico con ciò che già possiedo. Mi ero preso una cotta tremenda per questo documento, incrociando le dita sulla sua autenticità. Se qualcuno è in grado di esprimere una qualche opinione.. o - in alternativa - indicarmi un forum di appassionati di questa materia. Grazie. Un saluto. PS il foglio scritto, misura circa 34 x 23 cm... cioè: in realtà TUTTO il foglio è il doppio, ma è piegato in due .. e non ho ritenuto di postare le foto del foglio intero steso, presentando solo le parti scritte. La carta è spessa. Le bruniture, le pieghe, alcuni forellini, le sovrapposizioni di inchiostro (dovute alle piegature), il colore “di bruciato” dell’inchiostro dal vivo sono MOLTO più evidenti. Nelle foto appare più pulito ed “asettico”. Se fosse un falso, è davvero un gran bel lavoro, penso "sproporzionato" all'importanza del personaggio.
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  13. Negli ultimi 12 anni sono state raccontate da svariate fonti così tante balle sull'Euro (e di riflesso anche sull'Europa in generale) che ormai c'è abbastanza materiale da scriverci sopra interi libri: ci ha pensato l'economista Lorenzo Bini Smaghi, che fra l'altro è stato membro del Comitato esecutivo della BCE dal 2005 al 2011, in "33 false verità sull'Europa", edito di recente dalla casa editrice il Mulino. In quest'opera vengono smentite leggende metropolitane, imprecisioni & palle varie sull'Euro ed altri fattori politici ed economici connessi più o meno strettamente ad esso, sinteticamente ma con precisione in 33 mini-capitoli di poche pagine ciascuno. Ecco di seguito l'indice dei capitoli, particolarmente interessanti sono quelli che riguardano Euro e BCE: LA COSTRUZIONE EUROPEA 1. L'Europa è stata fatta dalle élite 2. L'Europa non ha legittimità democratica 3. L'Europa è paralizzata dalla burocrazia L'EURO 4. L'euro ha tolto la sovranità agli Stati 5. Uscendo dall'euro si recupera sovranità 6. Fuori dall'euro si cresce di più 7. Con l'euro si è messo il carro davanti ai buoi 8. L'euro non è un'area monetaria ottimale 9. Il cambio all'entrata dell'euro era sbagliato 10. L'euro penalizza le economie più deboli 11. L'euro ha favorito i risparmiatori del Nord Europa 12. L'euro ha favorito gli esportatori del Nord Europa 13. L'euro riduce i salari dei paesi deboli 14. L'irreversibilità dell'euro è anti-democratica LA BANCA CENTRALE EUROPEA 15. La Bce è ossessionata dall'inflazione 16. La Bce deve stampare moneta 17. La Bce deve essere prestatore di ultima istanza 18. La Bce è ostaggio dei diktat tedeschi 19. La Bce sottrae il signoraggio ai cittadini 20. La Bce finanzia le banche invece delle imprese 21. La Bce ha salvato le banche tedesche I VINCOLI DI BILANCIO 22. I vincoli di bilancio non sono più attuali 23. La crisi è del debito privato, non servono vincoli sul debito pubblico 24. I vincoli di bilancio non tengono conto della ricchezza dei paesi 25. L'Europa ci impone solo austerità 26. Il Fiscal Compact strozza l'economia, va abolito 27. Il debito pubblico è iniquo, non bisogna ripagarlo I RAPPORTI TRA PAESI 28. L'Europa ha pagato per l'unificazione tedesca 29. Il mercantilismo della Germania ha impoverito gli altri paesi 30. Non si trovano i soldi per l'Imu ma si finanzia il Fondo salva Stati 31. Ci vogliono due euro, uno del Sud e uno del Nord Europa L'ITALIA 32. L'Italia non ha un problema di export 33. Va stimolata la domanda interna
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  14. Ho aggiunto questo nuovo arrivo in collezione e a catalogo Si tratta come dal titolo di un Forte del II tipo di Carlo I. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CA1/23 Questa tipologia si vede molto spesso in cattiva conservazione, o molto usurata o molto corrosa, in questo caso la conservazione non era male, ma purtroppo un tentativo di foratura proprio al centro della moneta (sullo scudo) ne deturpa la qualita'... Personalmente non mi preoccupo, anche perche' il prezzo pagato era veramente irrisorio e la moneta e' tutta leggibile ed il segno di zecca C e' piu' difficile da trovare.. E' comunque un peccato... Sono comunque soddisfatto dell'acquisto, le altre che ho avuto l'occasione di vedere erano tutte meno belle e rimane comunque una moneta abbastanza rara da reperire.. Sono graditi i commenti degli altri appassionati sabaudi e non..
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  15. Bella moneta, con i consueti segnetti di contatto... ma questa è difficile da trovare migliore :) Per la foto, l'aspetto generale è di una immagine "sparata"... secondo me dipende dalla distanza di scatto troppo ravvicinata. Contrariamente a quanto si può pensare le foto macro vengono in generale meglio quanto più lontani si riesce a stare dal soggetto, garantendo però un rapporto di riproduzione idealmente di 1:1 La distanza consente di avere una illuminazione uniforme e riduce aberrazzioni dovute alla lente troppo vicina al soggetto, e in genere una messa a fuoco più precisa (noterai che molte zone della moneta che hai postato non sono perfettamente a fuoco) Ti posto la mia, scattata con un obiettivo da 100mm di focale a una distanza di circa 30 / 40 cm
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  16. Ho anch'io una collezioncina di Modena: si parte coi primi pezzi belli e abbordabili, ci si prende gusto, ma poi ci si arena velocemente (almeno col mio portafoglio). I rilievi sono sempre bassi e si vedono dei BB (che per Modena spesso sono il meglio che c'è in giro), che per altre zecche non prenderesti nemmeno in considerazione. Ci sono pezzi di rara apparizione che anche se sono dei MB+ o dei qBB fanno venir voglia di buttarcisi (chissà quando li ritroverò?), ma danno sempre la sgradevole sensazione di averci speso troppo. E parlo di Capelloni, di Quarantane e Giorgini vari. Non parliamo poi dei ducatoni Non alio sidere col veliero: moneta meravigliosa, ma che guarderò sempre in fotografia.
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  17. Ringrazio entrambi per le preziose indicazioni. Moneta veramente complicata. Le differenze fra le varie tipologie, sono veramente minime. Un caro saluto.
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  18. allora siamo in due :good:
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  19. Un consiglio a gallo: se vuoi iniziare una collezione di monete modenesi, devi ritarare i tuoi parametri di conservazione: BB/SPL è già una conservazione di alto livello, come peraltro su molte monete lo è già il BB. Dimentica il FDC (ma anche il quasi), che su questo tipo di monete è reperibile solo su determinati moduli e quasi sempre a prezzi proibitivi; ma soprattutto, ama le monetone ma non disdegnare i piccoli moduli... ti diranno tutti il contrario ma io non riesco a fare a meno di mettere in collezione sesini, quattrini, parpagliole e chi più ne ha più ne metta.. e li amo tanto quanto i fratelloni maggiori....
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  20. fai dei ripiani unendo delle perline in legno che si usano per rivestimenti di pareti che potrai tagliare a misura anziché usare colla le puoi tenere unite con chiodini o con gli appositi ferretti di unione che troverai dove vendono le perline (OBI o dove vendono materiali per il fai da te ecc.). ciao pietro
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  21. Concordo, ma molto (troppo) spesso si vedono nummi non attribuibili o che addirittura presentano legenda del dritto terminante in VS P F AVG dati per Johannes. Ne posto uno, per esempio. Inoltre da poco, si vedono addirittura nummi di Giovanni bulinati...( che c'era sotto?) Più tardi posterò una immagine ad esempio.
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  22. per me era meglio l' altra
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  23. Però in effetti molto simili, anche nelle escrescenze, segno che derivano dall'impronta, dal conio.
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  24. che se questa è BB, sono felicissimo di comprartela a 30€ come ne pagherei 60 per un 21 della stessa qualità. chiaro il concetto? :D :D
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  25. Sono riuscito a rintracciarla. Grazie comunque.
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  26. @gpittini Messina Picciolo di Filippo II PP= Paolo del Pozzo (zecchiere) Spahr 128 Sul dritto (la parte più consumata) si intravede una corona trilobata. Saluti Claudio
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  27. Altro statere della seconda serie che presenta sul rovescio come simbolo una testa di leone che guarda verso il basso. MACEDON, Philippi. Circa 356-345 BC. AV Stater (8.60 g, 1h). Attic standard. Head of Herakles right, wearing lion skin headdress / FILIPPWN, tripod; to right, lion head downward. Bellinger, Philippi 17 var. (lion head right); AMNG III -; SNG ANS -; SNG Copenhagen -; Weber 1988 var. (same). EF, light scratch and minor die rust on reverse. Unpublished with lion head facing downward. apollonia
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  28. Penso come tutti quelli che mi hanno preceduto che l'oro sia la scelta migliore visto che non sappiamo se diventerà un numismatico. Anche a me ai tempi (purtroppo) che furono mi regalarono sterline d'oro. Ma siccome sono campanilista io ti consiglierei dei bei marenghi :good: Se hai la possibilità di farti consigliare di poersona da qualcuno sarebbe ancora meglio ciao Mauro
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  29. Senza voler entrare nei dettagli di anatomia, in questa moneta i seni della libertà librata sono i punti più in rilievo e quindi quelli più soggetti ad usura. Normalmente nelle monete i punti in rilievo sono gli indicatori di usura e di circolazione.
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  30. 1 punto
  31. Peccato per quelle macchie, che per me sono i risultati della corrosione della moneta. Sotto la lettera L e H noto addirittura degli incavi.....come se la corrosione avesse bucato la moneta. Al rovescio invece è evidente che è stata spazzolata i graffietti si intravedono chiaramente. Credo che la moneta originariamente sia stata conservata o in qualche monetiere o in qualche bustina e che l'umidità o la non corretta conservazione della moneta, l'abbia fatta patinare in maniera eccessiva e quindi sia stata poi successivamente calata nel liquido magico. Quelle macchie però nonostante tutto non sono andate via, e si è tentato di dargli una pulitina. E' davvero un peccato xchè il volto del Re è davvero molto molto bello.
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  32. Altissima conservazione per me qFDC con un lustro che dona lucentezza alla moneta...il dritto in particolare mi piace tantissimo!
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  33. Ciao @@rintintin io ci sono entrato 2 volte in quel negozio e difficilmente mi vedranno ancora lì dentro soprattutto finché la signora in questione non capisce che la numismatica non è vedere il prezzo dal gigante e stop! Buona giornata a tutti :)
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  34. E se la causa non fosse un conio vecchio ma un conio nuovo? Supponiamo che avessero fuso un blocco di metallo, piuttosto malleabile e tenero, e avessero inciso con punzoni lettere, linee, cerchi. Sulle superfici vi sarebbero buchi dovuti alla fusione, sul fondo delle incisioni invece no, proprio perchè incise. Poi avrebbero iniziato la coniazione delle monete. I primi tremissi sarebbero risultati con bolle, ma poi i coni si sarebbero "lisciati" per via dei colpi ripetuti e le bolle via via sarebbero sparite. Può essere una ipotesi? Ciao. Chievolan.
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  35. Caro Gallo83, purtroppo Modena non è Napoli, come non tante altre zecche più semplici da reperire. Detto ciò, ti stai avventurando in una zecca veramente speciale, purtoppo le conservazioni lasciano molto a desiderare, non solo per i costi proibitivi dei grandi moduli, a parte qualche eccezione più abbordabile vedi Ercole III°, ma proprio la reperibiltà degli stessi. Tolti i soliti nominali, alcuni sono e rimarrano dei sogni, e ti parlo anche di piccoli moduli, ma la cosa che scoraggia sempre chi inizia questa zecca, sono le bassissime conservazioni, tipo la zecca di Palermo per intenderci, in alcuni casi il BB equivale a un fdc... Sono comunque contento per questa tua scelta, non sono molti gli appassionati che seguono Modena, infatti iniziano e poi lasciano... Ritornando alla domanda iniziale, è un modulo già rarino a trovarsi, in bb vero, possono volerci anche 1000 €uro dipende da chi lo propone... Eros
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  36. Qui non c'è nessun mistero......sto cercando di capire cosa ha in testa Francesco. Ecco il Decreto di emissione delle nuove monete, quindi penso, che ciò non sia accaduto prima di questa data. ;) http://books.google.it/books?id=EUXANInOT1cC&pg=PA105&lpg=PA105&dq=Francesco+I,+il+21+marzo+1825+e+pubblicato+sulla+Collezione+delle+leggi+e+decreti+reali+del+Regno+monete&source=bl&ots=HO7J-vORSL&sig=pE-VjN9nCN-D2Y7zbbXtmWWQm2c&hl=it&sa=X&ei=P8NzU9erL6Kx0QWe84CgBw&ved=0CC4Q6AEwAA#v=onepage&q=Francesco%20I%2C%20il%2021%20marzo%201825%20e%20pubblicato%20sulla%20Collezione%20delle%20leggi%20e%20decreti%20reali%20del%20Regno%20monete&f=false
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  37. Anche in questa non si vede o non si distingue la lettera dietro la Nike alle ore 4 !? (pero' assomiglia! alla tua) MONNAIES GRECQUES ROYAUME SELEUCIDE DE SYRIE ANTIOCHOS IX KYZIKENOS, roi 113-112 av. J.-C. No: 1329 Schätzpreis/Estimate CHF 350 d=19 mm Bronze, frappé à Damas (Coelésyrie), vers 111-110 av. J.-C. Buste nu et ailé d'Eros à d. Rv. BASILEWS / ANTIOCOU - FILOPATOROS Nikè, à demi-nue, volant à g., tenant une couronne dans la droite étendue; dans le champ à g., date BS (= an 202 de l'ère séleucide). 6,01 g. SNG Spaer 2736. Houghton Coll. 885. Excellent style et belle patine vert olive foncé. Flan étroit.
    1 punto
  38. Anch'io non ci spenderei certe cifre, ma non capisco perchè scandalizzarsi o, peggio, gettare la croce addosso alla Bolaffi, colpevole poi di cosa ? Di vendere monete autentiche e legittimamente possedute ad un prezzo che è la metà di quanto abbia realizzato un esemplare identico in una loro asta ? Schifo, obbrobrio, Paese di..... Non stiamo esagerando ? Ripeto, pure io non la acquisterei, ma se il mercato va in senso opposto.......
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  39. Buondì Mi sono chiesto se l’Eracle con copricapo in pelle di leone che siamo abituati a vedere sugli argenti (per fortuna solo eccezionalmente con quella ‘foruncolosi’ diffusa del tetra da conio arrugginito del post # 1767) e sui bronzi del Grande non fosse mai stato impresso nell’oro. La risposta è affermativa, ma si deve risalire all’epoca in cui Alessandro era nato da poco o aveva al massimo una decina d'anni per trovare uno statere con questa raffigurazione. MACEDON, Philippoi. Circa 356-345 BC. Stater (Gold, 8.62 g 4). Head of Herakles to right, wearing lion skin headdress Rev. ΦΙΛΙΠΠΩ[Ν] Tripod with three handles and feet ending in lion’s paws; to right, horse’s head to left. Bellinger, Philippi 16 (this coin cited). Very rare. A fresh and attractive example. Some minor marks, otherwise, extremely fine. Filippi era una città fondata da Taso nel 360 a. C. sotto il nome di Krenides al fine di sfruttare le miniere d'oro nelle vicinanze. I coloni trovarono opposizione da parte dei Traci e, nel 357 a. C. (un anno prima che nascesse Alessandro), si rivolsero a Filippo II perché li proteggesse nei loro confronti. Filippo accorse in loro aiuto, portò nuovi colonizzatori e rinominò la città col suo nome. Le miniere costituivano un importante contributo alle sue finanze e aiutarono l'espansione del potere macedone che raggiunse il culmine durante il regno di Alessandro Magno. Gli stateri d’oro di Filippi sono molto rari, anzi, le emissioni note a tutt’oggi si possono contare sulle dita di una mano. L'evento più famoso verificatosi a Filippi dopo più di tre secoli fu la grande battaglia del 42 a. C. nella quale Antonio e Ottaviano distrussero l'esercito di Bruto e Cassio. apollonia
    1 punto
  40. Catalogato come : Forte I Tipo Filippo II (1496-1497) Mir Savoia 287a Sigla PC , zecca Chambery R4
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  41. Se le cose vanno male in Italia ci sarà più di un motivo e sicuramente non si può dare la colpa alla Politica perchè i Politici vengono messi li da chi li vota non ci vanno da soli, quindi ognuno ha quello che semina. La vecchia guardia ha lasciato e quelli che sono venuti dopo non sono stati all'altezza figli di un benessere che hanno creato i padri ma forse perchè avevano sofferto la guerra non hanno saputo indirizzare nel modo più saggio e giusto le nuove generazioni facendogli credere che bastano le parole per fare tutto. Speriamo nella prossima generazione che almeno a me sembra migliore. Accorgersi di questi comportamenti e non accettarli è buon segno,non basta più un "nome" per fare una persona ma ci vogliono i fatti. Quando si giudica senza sapere bene è il momento giusto che si "toppa" e a volte quando ci si accorge di questo è troppo tardi,la frittata è fatta. Ben detto Rintintin ;)
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  42. La moneta è bella ma come investimento....... poco e nulla , a volte queste monete perdono addirittura sul prezzo iniziale. L'oro è l'unica sopratutto se non sarà mai un numismatico
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  43. Salve, dovrebbe essere un due piccioli coniato a Messina per Filippo II
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  44. Ciao, con foto così sfocate non si può esprimere un giudizio sull'autenticità. Può essere un pezzo d'osso che qualcuno si è divertito a incidere per farne un dado, o può essere antico. In questo caso, non dovresti possederlo, a meno che tu non lo abbia 'trovato' in famiglia, con una documentazione che ne attesti la lecita provenienza. Il mio consiglio è di rifarti alla legge vigente e consegnarlo, segnalando il luogo di ritrovamento, potresti contribuire, anche con un pezzo così piccolo, a posare un tassello nel mosaico della storia della tua zona :) Saluti, EffePi
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  45. @@Matteo91 Più che di una tessera dovrebbe trattarsi a mio parere di una moneta di fantasia (credo in bronzo, sui 2 g) con la tartaruga del diritto di uno statere di Egina da un lato e la Gorgone del diritto di un diobolo di Apollonia pontica dall’altro. Una sorta di passaggio dalle ‘monete’ di forma irregolare come le tartarughe di Egina alle prime di forma circolare a noi familiare che rappresentavano i mostri mitologici dell’epoca come la Medusa, simbolo di potenza e anche di portafortuna. Accanto al mito di Medusa già richiamato in altre discussioni va ricordato per ‘par conditio’ anche quello di Egina. Egina era una delle dodici figlie di Asopo e della ninfa Metope, sorella gemella di Tebe. Descritta come una bellissima donna, non c’è da meravigliarsi che Zeus se ne fosse invaghito e l’avesse rapita. Quando Asopo notò la scomparsa della figlia e si mise a cercarla e a Corinto apprese chi fosse il responsabile, cercò in tutti i modi di opporsi a Zeus che però in ogni occasione gli sfuggiva assumendo sembianze diverse. Alla fine Zeus, spazientito, scagliò un fulmine contro Asopo e lo uccise. Quindi, assunte le forme di un’aquila, condusse Egina su un’isola del Golfo di Saro che da allora assunse il nome di lei. L’isola era disabitata e il padre degli dei decise di trasformare le formiche del luogo in persone, creando così i mirmidoni. Secondo un’altra versione mitologica Egina, andando a caccia in un gelido giorno d’inverno, notò un insolito fuoco che ardeva su un monte. Si avvicinò per scaldarsi, senza sospettare che nelle fiamme si celasse Zeus il quale si svelò e le fece violenza. Da questa unione nacque Eaco. Le leggende narrano che Era, sposa di Zeus, quando seppe della nascita di Eaco scaricò la sua gelosia sull’isola avvelenando i corsi d’acqua e ordinando ai venti meridionali di soffiare senza tregua. Di conseguenza tutti i raccolti andarono perduti e ne seguì una grave carestia. Il caldo torrido portato dai venti meridionali costrinse gli abitanti a bere dalle acque dei fiumi avvelenati, uccidendoli tutti. Eaco, vedendo il suo regno andare in rovina, si rivolse al padre Zeus il quale fece subito cadere sull’isola una pioggia fresca che fermò i venti e ricambiò le acque avvelenate. Poi Zeus trasformò le formiche dell’isola in esseri umani, ed Egina tornò fiorente grazie ai mirmidoni (da murmex, che significa appunto formica). Eaco spartì i suoi possedimenti tra i suoi sudditi e l’isola ritrovò la pace. In seguito Eaco sposò Endeide, figlia di Chirone e di Carìclo, da cui ebbe due figli, Telamone e Peleo. Peleo fu il padre di Achille, che sarà accompagnato alla guerra di Troia appunto da un esercito di mirmidoni. Quindi Egina è da considerarsi a tutti gli effetti la bisnonna di Achille. apollonia
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  46. Nella tematica di medaglie religiose posto quella della mia prima Comunione nel Duomo di Monza, anche per dare un'idea del tipo di medaglia che si dava ai bimbi in questa occasione nella seconda metà degli anni '40. Metallo brunito: 4,691 g, 22 mm. apollonia
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  47. Può essere un conio stanco, non sarebbe il primo in questa tipologia, inoltre la moneta ha circolato alquanto, e quasi sicuramente è stata ritrovata nel terreno. Detto questo dipende in che terreno sia stata, gli agenti atmosferici in alcuni casi deteriorano in maniera assolutamente random le parti della moneta che risultano più attaccabili. Adesso non ho più una moneta da 5 centesimi dello stesso re, ritrovata nel mio orto della quale si leggeva solo la parte superiore della moneta e le scritte risultavano consumate alla stessa maniera. Io non ci trovo niente di strano in questa.
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