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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/21/14 in tutte le aree

  1. Ecco la foto dal Crusafont, sembrerebbe molto simile al primo esemplare da te illustrato ma non è lo stesso preso come modello dal disegnatore, ha la F al rovescio sopra l'ermellino ma la leggenda non è ben nitida, forse è lo stesso, chissà ....... condivido l'ottimo l'intervento di @@fedafa Davide, purtroppo per appurare il nesso tra la F al rovescio e i due ermellini leccesi con o senza numerale II andrebbe verificato dal vivo, cosa quanto mai difficoltosa, ma dove le troviamo queste monete?! Al momento, e alla luce dei fatti ........ e fino a prova contraria, il mezzo carlino appena aggiudicato da Inasta andrebbe attribuito ufficialmente a Ferdinando I. Per quanto concerne la cifra corrisposta per un simile gioiello rinascimentale dico che .......... ma se scrivo quel che davvero penso rischierei di essere censurato ............ si tratta di una cifra esigua se paragonata ad altre monetazioni. Forse quest'ultima mia frase potrebbe sembrare il classico e banale luogo comune ma vi garantisco che in mezzo rigo ho voluto dire tanto, basta andare sui social network e notare l'acclamatio e l'eccessivo entusiasmo dei facoltosi giovani collezionisti nel vedere monete decimali comunissime e senza anima ma con o senza il pelo sui fondi lucenti ........... l'eccesso su certe monete e il clima viziato gli si sta creando intorno avranno conseguenze sulla vera numismatica ......... in questo momento certi decimalisti stanno cavalcando l'onda del successo delle altissime conservazioni, una vera e propria esasperazione, ma cosa accadrà quando quell'onda si sarà infranta sulla spiaggia e le sue acque verranno assorbite dalla sabbia?
    5 punti
  2. Quello riportato dal Crusafont, se la vista non mi inganna, dovrebbe essere a nome di Ferdinando II non Ferdinando I e credo sia la stessa moneta riportata, sempre dal Crusafont, al n°3518. Lo confermerebbe anche la lettera F presente sopra l'ermellino. Se invece ho visto male sarebbe ulteriormente interessante perchè troviamo la sigla F anche su una emissione priva di numerale del re e quindi in teoria attribuibile a Ferdinando I ma, secondo me, nell'immagine vi è il numerale II. Dovrebbe quindi corrispondere all'esemplare disegnato dal Fusco nella tav. V, n°7 che allego di seguito: L'esemplare leccese, oggetto della discussione, a nome di Ferdinando I (che il nel MEC 14, p. 392 viene identificato come una emissione a nome sempre di Ferdinando II ma priva del numerale nella legenda) è caratterizzato, oltre che per la forma dello stemma (a forma di testa di cavallo - cit. Fusco-) per l'assenza della lettera F sopra l'ermellino (vi è una rosetta). Questa le descrizione che ne fa il Fusco (in Annali di Numismatica 1846, p. 194): E relativo disegno dalla tavola V, n°5: La moneta fu posta in vendita con la collezione Fusco (lotto 564) ma non è tra le poche monete presenti nelle tavole, quindi non vi è un'immagine di paragone. Per rispondere invece al dott. Punzi, purtroppo ignoro ulteriori passaggi d'asta di questa moneta (mi riferisco a quella oggetto della discussione) ed anche in opere recenti è stato utilizzato un suo disegno a dimostrazione della grande rarità di questo "armellino". Mancante, almeno fino alla pubblicazione del CNI, anche nella Collezione Reale. Ne approfitto per complimentarmi con l'aggiudicatario della moneta. Anche se il prezzo base poteva sembrare elevato, la rarità e la conservazione della moneta lo rendono equo. Anche perchè dubito vi siano ulteriori possibilità a breve di mettere in collezione un esemplare del genere.
    4 punti
  3. Ho il piacere di rendere nota l'uscita dell' ottavo numero del Bollettino Numismatico di Beinasco E' scaricabile tramite questo link : https://drive.google.com/file/d/0B-RR8l00j9GVUmR5MHdTY19XR0E/edit?usp=sharing
    3 punti
  4. Ritornato stamane dall' Ospedale, il tutto è andato perfettamente bene, sono ancora bendato ma per sabato sarò pronto per aiutare qualche amico del Forum. A sabato
    3 punti
  5. povero @@pottone1991....e pensare che si era schierato per primo in difesa dell' altissima conservazione di questa moneta!
    3 punti
  6. Secondo me quella della ferrovia Napoli Portici la paghi per l'originalità visto che sono piu' quelle "false" che le originali che girano.
    2 punti
  7. Salute ho avuto l'opportunità di fotografare anche questo mezzo Scudo di Filippo III coniato dalla Zecca di MESSINA nel 1612 la particolarità sostanziale che differisce da quello precedentemente postato da me sono le iniziali del maestro di Zecca I.P. (Giovanni del Pozzo) Riferimenti:SPAHR 17 --Salutoni -odjob
    2 punti
  8. DE GREGE EPICURI E' abbastanza complicato darti una risposta, appunto perchè le monete antiche...non sono come quelle moderne! Provo a farti un breve elenco: -la moneta sembra fusa (rilievi non abbastanza netti,bollicine di fusione, ecc.)mentre quasi tutte le monete greche dell'antichità (salvo alcune di Olbia sul Mar Nero, e di Istros) erano coniate. -le poche lettere greche presenti sono decisamente "moderne", molto regolari e molto simmetriche, cosa che non era per quelle antiche. - la moneta è "come nuova", cioè non sembra aver circolato, mentre le parti verdastre appaiono essere una falsa patina antica. -come ho già detto, la tipologia non rientra fra quelle greche classiche: in pochissimi casi ci sono animali su entrambi i lati, e sono tutte monete ben conosciute. - lo stile degli animali (come del resto quello delle lettere) non ha quasi nulla a che fare con lo stile degli stessi su monete greche antiche. Potrei continuare, ma credo che, se guardi un po' di monete greche nelle discussioni di questo Forum, ti farai un'idea personale, che è la cosa migliore.
    2 punti
  9. Va bene anche come Mario Dabbene Giovanna...... :blum: :blum: , grazie di tutto....
    2 punti
  10. Grande Giò abbiamo riempito lamonetamobil dal Piemonte e Valle d'Aosta :rofl: :rofl: :rofl:
    2 punti
  11. @@pottone1991 l'unico sbaglio che devi veramente riproverarti è stato quello di dar via la testina .. il tuo avatar sembra un mònito continuo a quella leggerezza di gioventù!! ... ma certo se cambiassi hobby io, @@nomisma50 e tanti altri ti ringrazieremmo ... un concorrente in meno sulle monete brutte come questa :lol: :lol: :lol: :lol:
    2 punti
  12. @Erdrückt : Le scale di conservazione non le faccio io. Personalmente appartengo alla corrente di pensiero che ritiene che "il fior di conio debba essere attribuito a tutte le monete che indipendentemente dai difetti di conio che possono presentare, non hanno mai circolato e che quindi, presentano la medesima condizione qualitativa che avevano al momento della loro coniazione" (cito la definizione letta a suo tempo su Cronaca Numismatica. Non sono parole mie...). Nel momento stesso in cui qualcuno tocca la moneta questa ha circolato, quindi non è più Fdc. @@matcor : Il commerciante serio DEVE vendere una moneta trattata con tutti i crismi del caso per mantenerne lo status di Fdc. Se non usa i guanti o si scoccia di usarli 13000 volte al giorno è meglio che lui cambi mestiere, e tu fornitore.
    2 punti
  13. Dico la mia riguardo all' ultima Inasta : il motivo che le medaglie sono rimaste per lo più invendute non è né che le medaglie erano comuni (capisco che il paragone con le monete è un po' forzato, ma con questo ragionamento non dovrebbero più vendersi il 90% delle monete del regno d' Italia!), né che erano sovrastimate come basi d' asta (le basi a parte qualche eccezione erano in linea con il "presunto valore di mercato") né che le conservazioni fossero basse (anzi, erano mediamente medio/alte). Il motivo è secondo me da ricercare nello scarsissimo numero di NUOVI collezionisti rispetto ai quali medaglie "comuni" come queste sarebbero state certamente molto appetibili! Andrei anche cauto con il dire che si tratta di medaglie comuni (giusto per fare un esempio, la 2 lire del 1914 è comune, ne trovi a vagonate in fdc assoluto ovunque vai) ; se un collezionista tra un mesetto volesse acquistare la medaglia "Per il Concilio Provinciale Palermitano" (giusto per dirne una) non credo che la troverebbe con estrema facilità! Altri motivi (di secondaria importanza) della débâcle sono : momento economico per niente florido ; troppe troppe aste, ragion per cui Inasta che si posiziona cronologicamente più o meno dopo tutte le altre certamente ne risente! Spero vivamente che si tratti di un caso isolato ; spero vivamente che una nuova folta ciurma di collezionisti possa appassionarsi e cimentarsi nella medaglistica napoletana, per bellezza e storia non seconda a nessuna!
    2 punti
  14. Caro Luciano, in realtà non hai azzardato tanto, e poi mi pare che sei più vicino di me, emigrante tosco finito in coabitazione fra la Serenissima e la Patria del Friuli, al pragmatismo veneziano. Però agendo nel modo che hai suggerito come evitare che tutti i privati in possesso di grossoni si arrangiassero da soli, lucrando loro stessi l'argento recuperato dalla tosatura, anziché aspettare che lo facesse lo Stato? Secondo me il meccanismo era un altro: finché la moneta manteneva la differenza legale fra valore nominale e contenuto intrinseco, la tosatura era semplicemente una truffa, e la autorità ogni volta che ne individuavano qualcuna intervenivano e la demonetizzavano (hai presente le piegature di cui abbiamo parlato?); quando invece il valore nominale si svalutava al punto da finire sotto il valore intrinseco, la tosatura per i privati diventava una necessità, e l'unica risposta possibile da parte delle autorità era la demonetizzazione di quel nominale, la sua sostituzione con una moneta più 'leggera' e l'accettazione delle vecchie monete, tosate o meno non aveva importanza, come bolzone, cioè come metallo a peso per acquistare le nuove monete leggere, magari cercando di guadagnarci ancora qualcosa. Però questa scelta di scuola presentava un rischio, quello che molti privati preferissero portare le loro monete presso un' altra zecca straniera, che magari pagava meglio il bolzone. Allora poteva capitare (ed è sicuramente documentato, v. ad esempio il mio libro a p. 149, nota 55), che venisse stabilito che le vecchie monete tosate potessero ancora circolare, purché non fossero sotto un certo peso. In quel caso poteva anche succedere che una moneta a suo tempo demonetizzata e quindi bucata o piegata potesse tornare di nuovo ufficialmente in circolazione, se rispettava il nuovo peso 'legale' . Sarà un caso che due dei quattro esemplati qui postati siano stati piegati e poi raddrizzati? Naturalmente quando queste monete arrivavano allo stato venivano fuse per farne tondelli delle nuove monete più leggere, perché sicuramente il peso tollerato dalla legge era tale da consentire questa operazione senza perdite (anzi con un qualche guadagno per la zecca). Notte, Andrea
    2 punti
  15. Il vecchio conflitto tra essere e apparire. Traslando il concetto all'argomento in questione, meglio "essere" nella limitatezza dei nostri limiti e dei nostri difetti piuttosto che "apparire" ingannando noi stessi ancor prima che il prossimo.
    2 punti
  16. Ricorda che la pazienza è la virtù dei forti e dei... collezionisti. Con la cifra che hai messo sul piatto (25 Euro totali circa) ti assicuro che se avrai la pazienza di aspettare un pò potrai aggiudicarti una moneta in conservazione decisamente superiore, a questa cifra si prendono monete non lontane allo SPL.
    2 punti
  17. Buona serata E' fantaeconomia monetaria pensare che la tosatura dei grossoni fosse fatta proprio ad opera delle strutture periferiche dello Stato? Mi domando: .....Se ho in circolazione centinaia di migliaia di grossoni e devo ridurre il loro peso perché sono diventati moneta buona, quindi a rischio di sparizione e fusione (o nella migliore delle ipotesi di tosatura) ad opera del mercato, non è meglio che provveda io Stato a tosarli? Quale sarebbe stata l'alternativa per la Serenissima? - Rastrellare tutti i grossoni dal territorio, - Portarli in zecca a Venezia, - Fonderli, lavorare le paste mettendo in moto pesatori, saggiatori, fabbri, mendatori, massari, scrivani, ecc., - Ridistribuire le nuove monete con il nuovo intrinseco o peso, che costi avrebbe dovuto sostenere la zecca per effettuare questo cambio di moneta? Elevatissimo, in un momento nel quale di soldi non ce n'erano.... forse molto meglio qualche colpo di lima; soprattutto se lo faccio io Stato e non altri.... Caro @@Andreas, ho azzardato troppo? Mah, forse sono influenzato da quel "pragmatismo economico/politico" che tante volte ho riconosciuto nelle scelte fatte da Venezia? Grazie e saluti luciano
    2 punti
  18. Sono molto felice di aggiungere un altro piccolo pezzettino (e proprio di questo si tratta!) alla mia collezione tipologica dei due denari... Rintracciare dei nuovi esemplari e' sempre piu' difficile, per questo quando riesco a comperarne uno sono molto soddisfatto! In questo caso si tratta, come da titolo, di un secondo tipo del periodo ducale, millesimo 1696, non facile a vedersi, per cui posso ritenermi ampiamente soddisfatto! In questo esemplare poi la data (che e' la cosa che per me conta maggiormente) e' veramente chiara e ben in rilievo. Aggiunto a catalogo, questo millesimo mancava... http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA2DU/2 datemi i vostri pareri e condividete con me la mia soddisfazione...
    1 punto
  19. @@pottone1991 cambia hobby, consiglio spassionato! non so, spendili in ucraine sti soldi che hai, :P
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  20. Cristian il discorso e' che se le togli per bene con acqua e panno in microfibra-preferibilmente-il problema lo argini e probabilmente nessuno ti accorgera' che non e' fdc anche perche'-se l'impronta non si vede piu'-in realta' e' fdc.Ovviamente se le pulisci male o se non la fai subito ecco che si presenta il problema proprio come hai detto te.No,non li usano proprio i guanti essendo monete da poco per loro(che poi non e' sempre vero che sono da poco ma per loro e' cosi).
    1 punto
  21. Beato te :) .... Occhio che Spink non è certamente per tutti i tipi di portafogli cosi come Baldwin's ..... Se ti traferisci a londra ( beato te !! ) allora poi dovrai andare sicuramente ai mercatini ....Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum
    1 punto
  22. @@vulcano67 Dovessero ricapitarti monete particolari in futuro puoi usare le discussioni già aperte ed appositamente dedicate: "orrori di conio" oppure "osservatorio stranezze e dubbi" Per quanto riguarda invece la tua moneta non si tratta ovviamente di una variante ma di un semplice difetto di conio causato da un eccessiva pressione durante l'orlettatura, rimane comunque una curiosità che può essere inserita in collezione.
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  23. E' falsa purtroppo ...già senza foto quando hai parlato di questo millesimo (1920) avevo forti dubbi ..ora ne ho la certezza!Testa più tozza bordo pressoché inesistente lettere più sottili e tanti altri particolari...Ciao Andrea.
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  24. Ok quindi mi confermi che gli ultimiargenti circolanti sono state le 500 lire del '67? Mi interessa per sapere cosa mettere in collezione dato che voglio prendere solo monete che hanno realmente circolato, quelle coniate solo per collezionisti mi sembrano un pó una presa in giro, senza voler offendere nessuno :-)
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  25. @@paulby Ciao Paolo, ottimo! Benvenuto allora tra i possessori di "medaglie borboniche parmense-napoletane". :rofl: In effetti è una medaglia molto rara, ma più che rara direi importante da un punto di vista storico perchè pur essendo del 1869 racchiude un importante e tangibile pezzo di storia comune tra i Borbone di Parma e Due Sicilie. Peccato per qualche segno presente sulla tua, conservala gelosamente in attesa di poterla eventualmente migliorare. Spero di esserti stato utile postando l'articolo del 1972 del Bollettino del CNN ed alcune mie considerazioni riguardo una più corretta collocazione storica e numismatica. :good:
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  26. bel testone, raro e ricco del fascino di rappresentare 1 momento storico cruciale x il Cristianesimo: la battaglia di Lepanto. qui il buon San Pio V ringrazia x la vittoria sui turchi. e' bella come moneta e il salto di conio non influisce sul piacevole aspetto della moneta. non e' facile da trovare in alta conservazione, ad esempio al convegno veronese sono almeno 4 anni che su 1 banco un esemplare certamente oltre lo SPL ( x me il migliore che ho mai visto ) viene proposto a 1350 euro, saluti.
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  27. Non sei linciato perche anche io la penso come te e come Jan.Assolutamente daccordo.
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  28. io ne ho uno identico.... vediamo un po' se a questo lasciano l'inserzione ci provo anche io prossimamente.... :D
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  29. Penso che cazorsi voglia prencerci per.... :moon: Caro cazorsi, noi NON siamo qui per farci prendere per :moon: dall'ultimo arrivato..... saluti TIBERIVS
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  30. Si certo!! proprio a terra l'hai trovata!! @@collezionistabari la volevo vedere anche io ma mi sa che siamo di fronte ad un altro fantastico utente sparito per sempre :D Io sto "ancora aspettando" la risposta di un MP di febbraio da un tipo che disse di abitare dalle mie parti è che è stato sul forum tipo per mezz'ora prima della sparizione perenne :P
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  31. In effetti capisco la moneta Proof ma non quella in Folder.Quella Proof,infatti,e' la prima emessa dall'Italia nel suo contenitore,l'altra no.L'unica idea che mi viene in mente e che e' confermata da alcune voci e' che non trovando piu' la Proof la gente(soprattutto appartenenti alle forze dell'ordine)si siano orientati verso quella in folder,facendo conseguentemente innalzare il prezzo.
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  32. Come non essere concordi... Purtroppo il mercato è fatto di domanda ed offerta e la speculazione è dietro l'angolo... ma questo è un altro discorso. Tornando alla moneta in questione, in effetti l'immagine del Crusafont non è delle migliori ma mi pare si tratti della stessa immagine presente sul CNI XVIII, tav. XV, n°22. E se così fosse è indubbio che si tratta di Ferdinando II. Allego il confronto dove evidenzio quello che per me è il numerale con la lettura FERDINANDVS II D G R S:
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  33. Allora mettiamola così, un'impronta , qualora non dovesse lasciare un segno immediato sulla superficie ( ad esempio se sudata ) , rende una moneta da FdC a qFdC a lungo termine, tempo che l'acidità della pelle faccia il suo lavoro. Allora se è così, io ordino una divisionale BU o PROOF , rara, ricercata e costosa e se mi arrivano le monete all'interno piene di impronte e di ditate non devo ridarla indietro perchè tanto è uguale, è il massimo della conservazione anche in confronto ad una perfetta ed impecabile ?
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  34. Allora il fior di conio esiste solo nei blister, se venissero impacchettati dalle macchine, perché altrimenti sarebbero anche in quel caso qFDC! Quindi anch'io possiedo una bella collezione di Qfdc :cray: :cray:!
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  35. Sì è un salto di conio, così come al rovescio trovi incisioni leggermente sdoppiate nella parte sinistra del tondello (croce, mani, tiara). Concordo con chi mi ha preceduto, che il tutto non sia troppo influenzato da questi difetti intrinsechi, rimane una moneta al di sopra della media di questa tipologia. Ciao, RCAMIL.
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  36. D/ LUDOV. XVI. D. GRATIA. Testa del Re a sinistra R/ FRANCIAE ET (officina) NAVARRÆ REX. Scudo di Francia coronato. Nella tua "1788" a malapena si capisce di che segno si tratti...in questo caso è un triangolo, cisono varie officine.
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  37. potrebbe essere un 3 o un 6 denier, per stabilirlo servirebbero diametro e peso, come sempre guarda qui . : http://numismatica-francese.simone-numismatica-e-storia.lamoneta.it/moneta/FR-82/1
    1 punto
  38. Scusa ma che centra? una moneta mica diventa qFdc solo perchè viene toccata, lo diventa se presenta qualche piccola imperfezione o vari segnetti o qualche altra piccolezza che non la renda "perfetta".
    1 punto
  39. Forse sarò liciato ma lo devo dire: Dei 2 Euro commemorativi 2014 usciti fino ad ora mi piace solamente quello della Germania, il resto li trovo veramente brutti. Per quelli futuri dove sono già noti i disegni invece mi piacciono molto Malta e Lettonia... Per i miei gusti (parere personalissimo) quella del 2014 è la peggior annata in assoluto a livello estetico.
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  40. Comunque di 50 F/S se ne vedono a spezia.. In FDS nessuna, ma sullo SPL parecchie
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  41. @@joker67,.. scusa, ma a te interessa solo il valore commerciale.... :whome: ?
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  42. ...poi detto da te! :lol:Devo riconoscere che avevi proprio ragione.... fotografare le monete è proprio una soddisfazione soprattutto quando cominci a vedere qualche risultato..un po di tempo fa non l' avrei mai detto!
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  43. Complessivamente un buon BB e complimenti per il pensiero che hanno avuto i tuoi amici!! Al di la della conservazione o meno, tienila sempre in collezione per quello che rappresenta!
    1 punto
  44. @@elmetto2007 Prestero' piu' attenzione, quando posto le mie valutazioni lo faccio proprio per confrontarle con chi ne sa piu' di me e capire le valutazioni altrui. Per questo motivo apprezzo chi motiva il suo giudizio. Buona serata
    1 punto
  45. Patina naturale e patina artificiale Già che siamo in argomento colgo l’occasione per rispondere a chi mi ha chiesto qual è la differenza tra patina naturale e patina artificiale. A mio parere la patina naturale è la colorazione che si sviluppa sulla superficie di una moneta nelle normali condizioni di conservazione, quindi una colorazione che si forma spontaneamente nel tempo, per dirla alla Scajola, ‘a nostra insaputa’. La patina artificiale è invece una colorazione indotta ad arte, intenzionalmente, conservando o trattando la moneta in condizioni che accelerano il processo chimico responsabile della patina naturale. Ad es., nell’album delle 500 Lire Caravelle ho alcune monete ancora del colore dell’argento iniziale accanto ad altre che si sono più o meno inscurite (patina naturale di solfuro nell’atmosfera). Dopo 24 h nella scatola con l’uovo sodo, una moneta che aveva il colore dell’argento si è inscurita ancor più intensamente di quelle con patina naturale (patina artificiale da solfuro prodotto per decomposizione degli aminoacidi proteici contenenti zolfo, precisamente cistina e cisteina, presenti nell’uovo). Un’altra domanda è se anche le patine iridescenti o ‘arcobaleno’ dell’argento possono essere naturali. La risposta è affermativa, come dimostra la patina ‘rainbow’ dei dollari Morgan conservati per lungo tempo in sacchetti di tela caricata di zolfo di cui s’è detto in precedenza. Il trattamento della tela aveva lo scopo di evitare che fosse rosicchiata dai topi e il fatto che le monete più vicine o a contatto con essa avessero sviluppato quella patina per il continuo e prolungato ‘bombardamento a tappeto’ ad opera dello zolfo è stato casuale. Sappiamo infatti che l’argento può potenzialmente sviluppare in superficie tutti i colori dello spettro visibile e scomporre la luce bianca nelle radiazioni che la compongono attraverso l’interferenza differenziale operata dai sottili strati superficiali di diverso spessore del solfuro d’argento, come quelli che si sono formati nell’ambiente ‘intra-sacchetto’. Naturalmente si può riprodurre questo effetto cromatico ricoprendo p. es. la superficie di un dollaro Morgan con un impasto di vaselina e zolfo e lasciare così la moneta per una settimana o un mese, ma in tal caso la patina è intenzionale e quindi artificiale. apollonia
    1 punto
  46. potresti mandarci una foto della moneta che hai trovato e non una immagine presa da internet? Sono curioso. Almeno da me non si trovano monete d'oro a terra tutti i giorni :D
    1 punto
  47. Ecco un'esempio di falso d'epoca, il materiale credo fosse stagno e si intravedevano segni di una possibile ramatura/doratura superficiale poi scomparsa a causa dell'utilizzo..
    1 punto
  48. La decentratura la capisco, immagino che una volta confezionate in rotolino, le monete decentrate non possano essere scovate... ma come le fratture di conio o evanescenze di conio. Essendo errori in fase di lavorazione concordo che un interesse lo possano avere. Io stesso il 20 lire P del 1970, il 5 lire del 1969 1 rovesciato e altri errori li ho in collezione. Ma gli "orrori" postati all'inizio sono chiaramente usciti in modo truffaldino, come sono state confezionate queste monete? E, (per me! sia chiaro), di interesse numismatico non hanno niente perchè sono scarti di lavorazione chiaramente utilizzati per speculare sul collezionista meno informato... Poi ognuno è libero di inserire in collezione quello che preferisce, però come si dice uomo avvisato.... mezzo salvato :)
    1 punto
  49. Come questi "orrori" siano usciti dalla zecca me lo posso immaginare.... che ci sia qualcuno che provi a venderli, faccio fatica a giustificarlo, ma lo capisco.... ma chi li compra, scusatemi, non lo capisco affatto! Questo con la numismatica cosa c'entra?
    1 punto
  50. Altre osservazioni, eventualmente su cui ritornare, mentre nella vecchia monetazione il valore era indicato coi numeri romani, nella nuova monetazione , sia in ambito di prove, che in quella poi definitiva, è indicato in lettere per esteso e in lingua italiana. E' indubbiamente una grande innovazione questa nella monetazione milanese, di chiarezza, semplicità, pratica, ma anche di identità. Certo il togliere dubbi e dare garanzie certe da parte dell'emittente credo fosse uno delle motivazioni principali e fondamentali. Le leggende riferite all'Imperatrice mantengono il latino invece, come segno di tradizione e regalità. Quindi innovazione, ma anche tradizione. Altra innovazione importante, è quella della grafia, la V di uso latino ricorrente da sempre, diventa U. La grafia italiana si afferma con Maria Teresa che è decisamente innovatrice per vari aspetti. E sulla mancanza della M nel soldo ? Non fatemi autorispondere...., vediamolo insieme ...
    1 punto
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