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  1. francesco77

    francesco77

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/14 in tutte le aree

  1. La moneta qui illustrata rappresenta senza ombra di dubbio una delle massime rarità medievali dell'Italia Meridionale. Fino ad alcuni anni fà era considerato unico, CNI XVIII, coll. Brambilla. La pubblicazione nel 2008 di un secondo e terzo esemplare con alcune particolarità (il terzo ahimè tosato) dovrebbe sciogliere ogni dubbio sulla sua attribuzione .......... ma ....... c'è sempre un ma. Personalmente sono d'accordo con quanto scritto da Beniamino Russo negli Atti del I congresso di Numismatica (Bari, 21-22 novembre 2008), il follaro in questione è una rarissima emissione che commemora l'intitolazione della basilica di Gaeta a Santa Maria e Sant'Erasmo avvenuta in presenza del pontefice Pasquale II il 22 gennaio 1106 ma ........................ la cosa interessante è che nel XII secolo vi fu un avvenimento nell'antica Capua, l'odierna Santa Maria Capua Vetere, e non la Capua che tutti conosciamo (l'antica Casilinum), una sorta di coincidenza con quanto riportato al rovescio di questa moneta. Domani vi posterò il terzo esemplare conosciuto.
    7 punti
  2. La monetazione normanna si conferma sempre molto ostica. Ammetto che non rientra nelle mie specifiche conoscenze ma ho accettato di buon grado l'invito di Francesco a partecipare a questa discussione. Tra l'altro, come da lui anticipato, si parla di una delle rarità numismatiche del nostro meridione e quindi meritevole di qualsiasi approfondimento. Vista la mia poca competenza in materia provo a limitarmi a fare un breve excursus su quanto finora scritto su questa moneta: Si parte dal Sambon che nel suo "Repertorio generale delle monete coniate in Italia" al n°829 delle pp. 146-147, riporta la moneta attribuendola a Riccardo II (1090-1106) e battuta nella zecca di Capua. Tale attribuzione credo nasca dalla lettura del D/ ...D CAPE... Attribuzione poi ripresa dai compilatori del CNI vol. XVIII, n°3 p. 245 - Tav. XIII n°5. Di seguito il disegno della moneta: Tale attribuzione è seguita anche da M. Rasile che non riporta la moneta nel suo lavoro sulla monetazione di Gaeta ma la riporta invece su quello sulla monetazione di Capua come già anticipato da ermejoromanista. Passiamo alla Travaini. Nel suo "La monetazione nell'Italia normanna", a pag. 337, n° 436 troviamo la descrizione della moneta in oggetto. Secondo la Travaini l'attribuzione della moneta è incerta ma, proprio per il fatto che la moneta riporti i nomi di Santa Maria e Sant'Erasmo, farebbero attribuire il follaro alla zecca di Gaeta. Di seguito il disegno della moneta: Vi invito a confrontare il disegno riportato dalla Travaini con l'esemplare postato da Francesco. Si tratta ovviamente della stessa moneta. I dubbi sembrano sciolti da B. Russo, il quale nel suo "Le monete di Capua e Gaeta nel periodo Normanno" nelle pp. 217-219 ritiene che si tratta di una moneta commemorativa battuta a Gaeta in occasione dell'intitolazione della cattedrale di Gaeta a Santa Maria e Sant'Erasmo. All'epoca era duca Riccardo dell'Aquila ed il titolo DVX ben visibile sulla moneta, come già osservato anche da Francesco, non lascerebbe dubbi sull'autorità emittente. La riattribuzione di Russo alla zecca di Gaeta è stata poi accettata nelle opere successive quali D'Andrea/Contreras in "Le monete delle zecche minori della Campania" vol. II, n°12, pp. 137-138 e da Chimienti/Rapposelli nel "MIR - Italia Meridionale Continentale - zecche minori" n°440 p. 127. Questo mi pare sia quanto finora noto su questa moneta (chiedo venia se ho saltato qualche riferimento) ma mi pare di comprendere che Francesco voglia andare oltre. Non me ne voglia ma non conosco la storia della sua città quindi mi limito ad attendere news su questa emissione. Per la cronaca, a dimostrazione dell'alta rarità della moneta, in tutti i testi da me consultati, le immagini delle monete note sono sempre le le stesse che poi sono quelle postate in questa discussione da Francesco.
    5 punti
  3. No dai, scherzavo, eccola Persino i piccoli denaretti veronesi hanno un anello attorno alla loro crocetta: guardate, questo significa che la parola di Dio deve ancora risuonare alle quattro estremità del mondo, così gli Ebrei ed i Pagani sulla terra saranno catturati al nostro credo come la crocetta dentro l'anello. Queste son cose piene di sigificato! 'Son cose piene di significato!' Bello slogan per i nostri adorati cerchietti, no? :). A.
    3 punti
  4. Conosco "appena" Sant'Erasmo...ci ho vissuto solo 30 anni...e sull'Anfiteatro andavo a giocare...poi, piu tardi ci andavo a fare....altro :rofl:
    3 punti
  5. Questo è un mio acquisto recente. Tessera religiosa (ottone: 9,468 g, 28 mm) D/ * CAROLVS . ROCCHETTVS . PREP. ROSATI *: busto a sx. R/ LEGAVIT. PANEM . ET . ORIZAM . OBYT. 1693*: stemma gentilizio. Sul diritto è raffigurato il busto a sx di Carlo Rocchetti, preposto di Rosate; sul rovescio lo stemma gentilizio tra grifi con l’indicazione del lascito in pane e riso e la data di morte. La tessera fa parte della collezione di medaglie, tessere e gettoni del Museo Bresciano (lascito Brozzoni). Il Comune di Rosate è in provincia di Milano, nella zona vicino a Pavia, ed è noto per le decine di mulini e pile per il riso attivi fino alla prima metà del XX sec., uno solo dei quali è rimasto ancora funzionante. Nello stemma comunale compaiono esclusivamente delle rose (ben sette), in conformità con il nome del comune che probabilmente doveva essere famoso anche per la coltivazione di questo fiore. Che dice Corbiniano? apollonia
    3 punti
  6. Nel libro di Mario Rasile "Le Monete di Capua" (chìsà come mai ce l'ho eh @@francesco77 :P) è scritto che questa moneta è di più probabile attribuzione capuana per via del fatto che "un follaro simile coniato sotto i Riccardi a Gaeta non si è mai visto, o non si era mai visto, e che sempre tali follari recano sia al D/ che al R/ una croce potenziata in cerchio, mentre qui abbiamo una R grande in cerchio, particolare insolito per i follari gaetani"... Sant'Erasmo è una delle zone più antiche di Santa Maria Capua Vetere e, non potendo partecipare in modo migliore a questa discussione, mi limito ad inserire una notizia su questa zona della nostra città...è proprio in quell'edificio presente nella foto del link postato da @@Liutprand, oggi sede del Museo dell'Antica Capua, che qualche annetto dopo questo follaro nacque il Re Roberto d'Angiò...Scusate se non c'entra niente con la discussione ma penso sia una cosa interessante da sapere anche per chi non è di Santa Maria Capua Vetere :) Ooops, mi sono appena accorto che nel link è già scritta questa notizia, scusate :P
    2 punti
  7. Grazie ragazzi ... per adesso è un periodo che mi va a gonfie vele per le monetuzze ... Guardate qua: Taglio: 50c Nazione: Germania Zecca: Stoccarda (F) Anno: 2006 Tiratura: 90.000 divisionali Condizioni: BB Città: Palermo
    2 punti
  8. @@417sonia Mi hai convinto ;-) Se credi sia opportuno si può procedere alla chiusura della discussione. Vorrei evitare che alcuni utenti la prendano come una compravendita in piazzetta. Avevo bisogno di discutere brevemente dei pro e dei contro con qualche amico numismatico per rispondere ai miei dubbi. E direi che molti dubbi me li sono chiariti. probabilmente conferirò la maggior parte delle monetine a qualche casa d'aste, e le rimanenti le regalo o le scambio cogli amici.
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  9. Buongiorno volevo segnalare che in data 06 GIUGNO (VENERDI) alle ore 21:00 presso la sala civica "Carlo Cattaneo" di Biassono si terrà un' incontro con il prof. Ermanno A Arslan dal titolo "Paolo Diacono ci parla di Teodolinda". Grazie al G.R.A.L Gruppo Ricerche Archeostoriche del Lambro per la preparazione dell' evento. Roberto LocandinaCONFERENZE_MuseoBiassono.pdf
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  10. http://www.corriere.it/inchieste/terra-fuochi-picco-tumori-gli-archeologi-tav/a730a588-eb24-11e3-9008-a2f40d753542.shtml avvilente situazione che ammorba un'intera fascia di popolazione e che ha risvolti, tristissimi, anche in campo archeologico. è l'Italia che non vorremmo vedere (e facciamo finta di non vedere), è l'Italia non tutelata, abbandonata, violata.
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  11. 1 punto
  12. aggiungi aggiungi Skuby ... non ti farai intimidire dalle reazioni (scomposte) di di qualcuno che ci dà degli incompetenti, dei malpensanti e e dei guastafeste al "solo" pensiero che queste non siano monete ad assoluta prova di bomba impossibili da dubitare , che dico - eresia - dal nominarle invano.. Sono estasiato dal dettaglio dei particolari, dalla nitidezza dell'incisione .. che veri maestri questi artisti sicelioti, la testa di Efesto poi cosi evanescente - quasi eterea - quanto superiore a quelle volgari rappresentazioni cosi nette e impudentemente definite come si riscontrano in esemplari volgari quali quello della collezione Moretti o Freedman.. e pensare che c'è chi ancora vorrebbe farci credere che il mercato sta subendo una crescente invasione di falsi.. colpa di qualche esaltato che già mesi fa andava annoiando con questa storia di repliche, falsi, ritocchi etc. che se ne stesse buono invece di rompere le scatole alla gente per bene e soprattutto a tutti quei collezionisti che non vedono l'ora in effetti di venire presi per il naso da qualcuno, tanto ormai con questa proliferazione di tarocchi chi vuoi che sappia piu' discerenere il buono dal malo, solo quei quattro babbioni della sezione Greche del forum che se la prendono tanto a cuore per due monete appena un po' fasulle.. che la smettessero pero' una buon a volta di rompere le scatole alla gente ...
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  13. Non condivido, rorey. A parte la qualità dei due pezzi, o il pedigree del venditore, quello che ha spuntato 900 euro era più interessante per la presenza della L al rovescio. Diversamente non dovremmo giustificare i 3/4000 euro per un centesimo del 1902 quanto, alla centesima parte (!!!!) si può trovare un pezzo identico, ma con altro millesimo. Sono le sfumature del collezionismo numismatico.
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  14. France' il Brunello e' il Brunello! Ecco.... Ora brindo a tutti voi! Grazie
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  15. Sono monete in rame da 9 cavalli coniate nella zecca di Napoli negli anni indicati al rovescio, ti manca solo la 1788 per completare la serie di questa tipologia. La conservazione è compresa tra il q.MB e MB, valore di mercato di circa 10 euro caduna, valore storico-numismatico "no limit"! :good:
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  16. Concordo. I 6 ducati 1766 e 1767 sono i millesimi più comuni in assoluto, siamo sui 500-550.
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  17. Tu no; continui a citare paesi europei dopo che ho già detto che non è in Europa tre volte (quattro con questa) :D
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  18. Beh sempre di in augustale si tratta e come tale apprezzato dal mercato Vendita stupenda la 50 , con monete provenienti da due collezioni ben distinte, la prima di monete austriache di ottima scelta, rarita' e provenienza e la seconda di un insieme di monete italiane molto scelte per rarita' di alcuni pezzi e conservazioni ( tranne il nostro esemplare ...), una tra le mie vendite preferite
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  19. Penso che con questi indizi, siano sufficienti per rafforzare i dubbi su queste due monete Siciliane. Allego una foto che acraf a postato ,con aggiunta del didramma .Condivido con Babelone e pregherei di non andare oltre. Caro Babe... se tiricordi avevamo discusso tanto sul tetra di Akragas Gemini , per la mancanza di due lettere sopra le teste delle aquile....... ebbene l'ultimo tetra Akragas Sincona (sempre dello stesso conio) hanno aggiunto le due lettere. Questa e la prova che in molti ci seguono senza mai entrare, ma solo per capire fin dove noi capiamo. E giusto evidenziare (solo alcuni ) particolari per gli scettici , non per noi che sappiamo riconoscere con alta percentualità i falsi . Per fortuna che gli addetti nelle zecche antiche , avevano la loro pluriennale esperienza di come battere moneta e i fattori che disponevano , erano tanti.
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  20. Eh vabbè anch' io do la mia zampata!
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  21. Innanzitutto vorrei ringraziare @@numms.201 per il preziosissimo aiuto!!! Vorrei solamente puntualizzare una cosa, il monetiere non c'entra assolutamente nulla,data l'ottima fattura, materiali ecc con cui viene costruito. La colpa purtroppo è dell'ambiente umido che ho in casa e che fa danni. Comunque da quando ho messo sia ad "asciugare" i vassoi e successivamente inserito le palline gel (quelle che assorbono umidità) all'interno di un paio di caselle per vassoio, ho notato che la faccenda è migliorata.
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  22. Nonostante trovi in parte suggestiva questa spiegazione, che già conosco, mi sono anche reso conto che non solo si tratta di un'ipotesi indimostrata, ma che molte monete considerate autentiche a vario livello presentano piccole crepe lungo il contorno. Oltrettutto sarebbe un argomento troppo facile con cui giudicare dell'autenticità o meno di un determinato esemplare. In passato, anche su questo forum, ho visto condannare monete perchè presentavano fratture eccessive, perchè non presentavano fratture, o perchè si trattava di fratture ripetitive. E spesso con la certezza di chi la moneta ... l'ha fatta!
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  23. Se è vera la mia ipotesi sulla pressa, proviamo a vedere un poco più da vicino i dettagli dei bordi dei due tetradrammi arcaici di Siracusa (NAC 78 e l'unicum di Berlino), considerando che la tecnica monetaria dovrebbe essere all'incirca la stessa del didramma (siamo sempre alla fine del VI secolo - inizio V secolo a.C.) e che il conio del diritto (a sinistra) dovrebbe essere lo stesso, mentre al rovescio (a destra) i conii sono diversi….: Non si può fare a meno di notare come il bordo del pezzo NAC sia più "spigoloso" e non "bombato" come nel pezzo Berlino. Non si notano fratture come nel didramma di Felzmann, ma solo due piccole e brevi anche se profonde fratture. E' possibile che, se anche questo tetradramma è opera di una simile moderna pressa, sono riusciti ad evitare troppe fratture sia per un migliore riscaldamento del metallo sia forse per avere avuto a disposizione un tondello più pesante (nel tetradramma il peso, circa 17 g, è grosso modo il doppio di un didramma, circa 8,5 g). Chiedo agli esperti l'importanza o meno di osservare l'angolo del bordo come predittivo dell'impiego di una pressa moderna….
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  24. Forse non mi sono spiegato bene. I due tremissi che ho citato (CNG e Gadoury) provengono dalla stessa coppia di conii e hanno, in base a quello che si può vedere, le stesse bolle (nella stessa posizione). Quindi esse dovrebbero essere state generate dal conio. Se poi si trovasse una foto milgiore del Gadoury questa ipoteso potrebbe essere provata in modo inconfutabile.
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  25. Esemplare ricevuto, toccato con mano ed osservato per bene. Quel "punto" al bordo trattasi di una macchia, assolutamente innaturale, probabilmente generata da una vera e propria goccia di qualche sostanza chimica sicuramente esterna che ha creato una reazione di quell'anomalo colore (ad occhio nudo "nero catrame") a contatto con il metallo. Non posso dire con certezza a cosa sia dovuto perché non ho possibilità di controllare monetiere, ambiente e come vengono custoditi i tondelli.... anche se un mezzo dubbio mi era "balzato per la testa". Consiglio a Linda di prestare molta attenzione alla custodia delle monete nonché, possibilmente, di riporle in acetato per avere perlomeno una "mezza sicurezza in più".... Sperando che in tal modo resti solo un "caso isolato"... Cordialità. Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum
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  26. lGENOVA °Periodo dei Consoli (1139-1339) Quartaro (Mi.) - - http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-GENQ dovrebbe essere come questo - http://www.ebay.it/itm/GENOVA-XII-XIV-Secolo-QUARTARO-/251364148755
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  27. un quartaro con grifo http://www.mariojan.com/monete/numis_03_83.html
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  28. Ed ecco qui il terzo esemplare conosciuto, purtroppo lo stato di conservazione è molto basso ma il titolo DVX al dritto nella parte della laggenda invisibile in altri esemplari scioglie ogni dubbio sul fatto che quel Riccardo è il duca di Gaeta. Che ne pensate? Qualche altro esperto di medievali potrebbe pronunciarsi? Si tratta di una discussione molto importante perchè potrebbe porre fine ad una diatriba Gaeta-Capua che andava avanti da circa un secolo. Resta poi una mia osservazione sulla storia della città di Santa Maria Capua Vetere del XII secolo che coincide incredibilmente con l'epigrafe al rovescio. ................
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  29. non ho mai detto che non sia autentica, per esprimere un giudizio compiuto occorre esaminarla per bene la "brutta cera" suggerirebbe appunto degli esami di dettaglio ulteriori - come suggerito - che magari potranno chiarire meglio le ragioni dei puntini e di questo aspetto malsano..
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  30. Appena ricevuti e volentieri ve li giro... Programma Lazio e Sabina 2014.pdf
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  31. Nel sito Dea Moneta è già presente un buon ingrandimento del tremisse ostrogoto. Non riesco a scaricarlo, ma solo a visualizzarlo. http://www.deamoneta.com/auctions/view/218/395 Dall'ingrandimento riesco a cogliere alcune sferette tondeggianti ed altre allungate o di forma irregolare. Riguardo i "rusty dies" cui accennava Numa, non mi pare che in passato non fossero presenti. Basta riguardare cataloghi d'asta di 20/30 anni fa, o comunque di epoche in cui non venivano più utilizzati i calchi e se ne trovano anche lì. Credo che nelle descrizioni spesso i difetti non fossero evidenziati (del resto anche oggi accade), perchè ritenuti "normali". Oggi, dove anche il più povero e scalcagnato collezionista cerca di prendere monete solo se eccezionali, i difetti come questi vengono più all'occhio. Posso sbagliare, ma è la mia impressione.
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  32. Chiedo un vostro parere su questa moneta , grazie 7,6 Soldi 1800 Carlo Emanuele IV
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  33. Ho creduto opportuno evidenziare le fratture originate da pressa ( come da foto ). La pressa schiacciando lentamente origina queste fratture che sono come dei canali frastagliati e spigolosi ( tipo fiordi ) e che si allargano gradatamente verso il centro della moneta e più si pressa più procedono verso il centro,il colpo del conio al contrario essendo un colpo secco origina una frattura diversa come caratteristica e si ferma in base alla potenza del colpo o dei colpi non espandendo il metallo gradatamente come invece fa la pressa . Questa differenza può essere utile per la comparazione tra le due monete. Saluti Babelone
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  34. io vedo solo una bella bionda che mangia un gelato e mi sembra piu' interessante della medaglia ... :lol:
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  35. Questa è una moneta che ha preso una patina a mio avviso fantastica.. Vi piace?
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  36. @@jagd @@Corsodinazione per i sardi e per tutti gli italiani ieri ,alla sfilata dei Fori Imperiali a Roma,hanno sfilato anche i"Dimonios"della Brigata Sassari Il testo dell'inno tradotto in Italiano: Abbassa la fronte se sei seduto, alzati! perchè sta passando la Brigata "Sassari" e con la mano benedici e segna la miglior gioventù di Sardegna Siamo la traccia di quell'antica gente che fermava il cuore al nemico Oggi le loro insegne sono nostre per l'onore dell'Italia e della Sardegna Dalla trincea fino alla Croazia i "sassarini" hanno scritto la storia seguiamo le loro orme onorando quell'eredità "sassarina" Rosso il cuore l'animo come il giglio, questi colori adornano il nostro stendardo e forti come i nuraghi siamo sempre vigili per mantenere la pace La nostra fedeltà non ha bisogno di essere remunerata andiamo! Diavoli! avanti, Forza Insieme! --Salutoni -odjob
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  37. Il mio stesso pensiero, ma dopo l'esperienza avuta in questi anni penso che sia più proficuo e conveniente lasciar perdere le critiche e le polemiche e agire con i fatti. Basta delegare qualche conoscente che partecipa a quell'asta o telefonicamente e il problema è risolto. Tutto qui.
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  38. Meja, sono veramente contento per te.
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  39. Bohh...ma sicuramente metterà su carta ciò che ha sottolineato in questa discussione.....attenderemo impazienti.
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  40. Taglio: 1€ Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 131.800 Condizioni: SPL Città: Palermo Note: mancante
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  41. Taglio: 1€ Nazione: Olanda Anno: 2014 Tiratura: N.D Condizioni: SPL Città: Palermo Note: news
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  42. Come direbbe Danielone: AVERCENE COSÌ ;)
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  43. Nulla di particolare, non può nemmeno essere considerato un difetto visto che non è altro che l‘ olio di lubrificazione usato sui conii che si è accumulato in quella zona, poi seccandosi crea quella patina scura. Il millesimo 2011 è anche molto comune, quindi direi che la moneta non presenta particolarità degne di nota.
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  44. Capita spesso anche a me.. la cosa strana è che se si sbaglia a fare un'offerta per una moneta che ne vale (per ipotesi) 100 e per la quale nessuno arriverebbe ad offrire mai 101 e se ne offrono 400 euro per un errore assurdo, stranamente si finisce per aggiudicarsi la moneta per 399 o poco meno, allora la cosa si fa molto strana e misteriosa.. o si è alla sagra degli errori dove tutti sbagliano a formulare le offerte o forse si è protagonisti inconsapevoli di Scherzi a Parte?! eBay ha fatto scuola in tutto e per tutto e molti hanno usato pregi e difetti di quel sito di vendite online, trucchetti al rialzo compresi, ma su eBay i venditori non conoscono assolutamente la massima offerta formulata dagli offerenti fino a quando questa non venga superata, le case d'asta invece quando si inoltrano le offerte via posta, via email, via fax, via telefono e chi più ne ha più ne metta... loro le offerte massime le conoscono fin da subito.. Proprio non so fino a quando possa convenire continuare a fare offerte nelle case d'asta dove si verificano questi "misteri sovrannaturali" se consideriamo ad esempio che in eBay chi partecipa alle aste e si aggiudica il materiale non deve pagare assolutamente alcuna commissione di vendita che nelle case d'asta incide non poco sul totale con percentuali cha variano dal 15 al 22%, perchè devono pagare i collezionisti, se è grazie a loro che tutta la baracca va avanti?! E' come se andando a far la spesa, alla cassa oltre al prezzo da pagare per i prodotti, inserendoci dentro anche l'IVA ci venisse calcolato una percentuale in aggiunta quali diritti per il negoziante.. Dovrebbero essere esclusivamente i venditori a pagare le commissioni di vendita, proprio come accade in eBay, perchè sono loro a trarre profitti dalle aste, i collezionisti sono quelli che i soldi li cacciano, non li intascano!! Presso alcune case d'asta mi è capitato anche di pagare cifre astronomiche (fino a 20 euro!!!) per la spedizione di una semplice raccomandata del valore di 5 euro (esclusa la tariffa per assicurare il plico..) Penso sempre più spesso che i collezionisti vengano ritenuti dei veri e propri limoni da spremere fino all'ultima goccia (fino all'ultimo euro possibile) in essi contenuta, ma prima o poi i limoni finiranno e con essi finiranno anche i tempi delle limonate e non so poi quanti chioschetti resterebbero ancora aperti.. <_<
    1 punto
  45. è poco chiara l'immagine,..................... prova a compararla con questa http://www.acsearch.info/record.html?id=171898
    1 punto
  46. DE GREGE EPICURI Potrebbe essere: Mamertini, zecca incerta, dopo il 200 a.C., Gabrici tav. VII, n. 31. Al diritto: testa di Apollo a dx; al rov., Nike ad ali aperte. Non sono in grado però di darti un link.
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  47. Mongolia 5000 Tugrik del 2005 in argento e smalti - Lottatori di sumo :D Moneta stretta e lunga da 5 once d'argento.
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  48. Actelios, il lavoro se fatto va fatto bene, altrimenti non serve a nulla, e mi spiego, stai inserendo foto di monete, fotografate parzialmente ( parte della moneta non si vede), foto siffate servono poco o nulla. saluti TIBERIVS
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  49. *** Versione con la precisazione di Polemarco *** COLLEZIONARE MONETE ANTICHE La normativa di riferimento che regola la materia è il cosiddetto Decreto Urbani noto con il nome di “Codice dei beni culturali e del paesaggio” Dlgs 42/2004. L’intero corpus normativo è reperibile facilmente in internet a questo link: http://www.altalex.c....php?idnot=6931 Il presente lavoro non vuole avere alcun intento garantista né valore assoluto. Il presente scritto è stato creato nella consapevolezza della facilità che può avere il collezionista neofita, ma anche il collezionista navigato che però non conosce la norma, di cadere in assoluta buona fede, in errori grossolani pregiudizievoli, di fronte alla legge, di “condotta equivoca” o comunque non conforme alla normativa con conseguenti intoppi di natura legale: sequestri, indagini, processi ecc. Come può, o meglio, deve quindi orientarsi chi si accosta a collezionare monete antiche e chi già le colleziona da anni? Cerchiamo di affrontare alcuni quesiti basilari, poche domande, chiare, e risposte aderenti a quanto prescrive la normativa di riferimento. Innanzitutto va tenuto a mente questo concetto che deve diventare il pilastro portante di tutta la nostra condotta numismatica: il Decreto Urbani è uno strumento prezioso, un alleato del collezionista e non un nemico da combattere. F.A.Q. 1) Ho trovato una moneta nel campo/orto/giardino di casa. Mi hanno detto che è romana/antica. La posso mettere in collezione? No. Valutata la sua assoggettabilità al Codice Urbani (art. 10), va consegnata all’autorità pubblica dando tempestiva comunicazione di quanto ritrovato, del sito e delle condizioni in cui è avvenuto il ritrovamento. Ai sensi dell’art.91 Codice Urbani, “tutte le cose indicate nell’art.10 (e si noti che non vi è riferimento alla nozione amministrativa di bene culturale, per cui si prescinde dalla dichiarazione), da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato”. Ne discende che, ai sensi dell’art.176 Codice Urbani “chiunque si impossessa di beni culturali indicati nell’art.10 appartenenti allo Stato ai sensi dell’art.91, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da €.31 a €.516,50” 2) Voglio acquistare una moneta da un commerciante italiano. Come devo procedere? Individuata la moneta da acquisire per la propria collezione, va richiesta al commerciante sia la documentazione fiscale probante l’acquisto che una dichiarazione che attesti l’autenticità e la legale provenienza della moneta acquistata. Va focalizzata l’attenzione sul commerciante che, in quanto tale, deve avere partita iva ed essere iscritto nella competente Camera di Commercio. Lo stesso può poi operare in un luogo fisso (negozio, casa d’asta), itinerante (convegni, fiere) e/o virtuale (internet, per es. ebay o piattaforme simili). Questo viene stabilito all’articolo 64 del Decreto che recita: “Chiunque esercita l’attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d’antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione attestante l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull’autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell’opera o dell’oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi”. In aggiunta a quanto disposto dalla norma, è sempre buona cosa conservare qualsiasi documentazione che comprovi l’acquisto oltre a quella prevista per legge: cataloghi, stampate di videate online con l’immagine della moneta, listini di vendita, cartellini originali che accompagnano la moneta, scontrini, ricevute ecc. 3) Voglio acquistare da un privato italiano. Come devo procedere? La normativa non vieta l’acquisto dal privato (né vieta al privato di vendere e/o scambiare pezzi della propria collezione). Tuttavia a riguardo la situazione è più complessa perché per il privato che cede una moneta antica non trova applicazione l’articolo 64 del Decreto Urbani, né esistono altri articoli specifici che contemplano il caso concreto. Il rischio derivante dall’acquisto da privato è quello di non riuscire a provare successivamente (a seguito di espressa richiesta da parte dell’autorità competente) la lecita provenienza di quanto acquisito. La problematica più diffusa che affligge il collezionista è l’imputazione di ricettazione, impossessamento di beni appartenenti allo stato (violazione dell’art. 91 con conseguente reato individuato dall’art. 176), incauto acquisto ecc derivanti proprio dall’assenza di documentazione di lecita provenienza connessa al bene acquistato. In aiuto a questa eventuale mancanza possono intervenire documentazioni di acquisto tenute dal precedente titolare della moneta, precedenti passaggi d’asta certi e comprovati della moneta e, in generale, tutta la documentazione atta a dare una storia circa la provenienza della moneta non da ultima una dichiarazione da parte del venditore in cui lo stesso, riportati i propri dati personali, indica nella forma dell’atto notorio (dpr 445/2000) che la moneta è di lecita provenienza. Va tenuto infine a mente quanto emerge da passate sentenze della corte di cassazione: a) ai fini della configurabilità del reato di cui all’art.176 non è sufficiente che l’imputato abbia tenuto un atteggiamento meramente passivo nei confronti dell’acquisita disponibilità del bene, atteso che il reato si perfeziona allorché l’autore abbia posto in essere un’azione a mezzo della quale abbia appreso la cosa, spostandola dal luogo in cui ritrovava in origine, per collocarla sotto il proprio dominio esclusivo (così Cass. Pen. III 15/02/2006 n° 13701) b) il sistema, letto in aderenza ai precetti costituzionali (art.42 e art.24) non consente che venga posta a carico del cittadino la prova della legittimità del possesso di oggetti archeologici, ma è l’accusa che deve dare a prova dell’illegittimità del suo possesso(così Cass. Pen.III 07/06/1999 n° 7131 condivisa da Cass. Pen. III 02/07/2004 n°28929 ed altre conformi). Chi dovesse richiedere la restituzione di una moneta sequestrata deve comunque essere in grado di dimostrare di esserne il proprietario (giocoforza, in questi casi la documentazione citata nella risposta alla domanda n. 2 rivestirebbe un ruolo chiave. Nella mancanza di detta documentazione, allo stato attuale, non è possibile generalizzare e si rende necessario analizzare il singolo caso concreto). In via prudenziale è sempre meglio acquistare monete da persone conosciute, affidabili e astenersi dal voler fare l’affare a tutti i costi, prestando particolare attenzione a quanto offerto in rete o ai margini di convegni e fiere fuori dagli appositi spazi e/o da persone sprovviste di idonee garanzie. 4) Voglio acquistare da un commerciante estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un commerciante estero (avvenuto materialmente all’estero o a distanza tramite internet o altri mezzi di comunicazione). Pertanto non è possibile esigere che il commerciante estero rilasci quanto disposto dall’articolo 64. L’acquisto da commerciante straniero non contempla particolari problematicità. L’acquisto deve ovviamente avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e, prudenzialmente, come nel caso di acquisti da commercianti italiani, va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto (ricevute fiscali, foto, stampate di schermate internet, cataloghi d’asta, cartellini ecc). Va inoltre ricordato che i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 5) Voglio acquistare da un privato estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un venditore privato estero. Su questo punto si possono dare indicazioni prudenziali di buon senso. Come nel caso precedente, l’acquisto da privato estero deve avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto e la provenienza (ricevute di transazioni online, foto, stampate di schermate internet, cartellini, mail, passaggi di corrispondenza, eventuali dichiarazioni di vendita/alienazione del privato ecc). Va inoltre ricordato che anche in questo caso i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 6) Voglio vendere una mia moneta a un commerciante italiano o tramite una casa d'aste. Come devo procedere? Non vi sono sostanziali differenze per quanto riguarda le due forme di vendita: che si segua la strada dell'asta o quella della vendita diretta si deve comunque sottoscrivere un documento (liberatoria) nel quale si dichiara che quanto è oggetto della transazione è libero da qualsiasi vincolo di natura privatistica e/o pubblicistica (eredità, furto, ritrovamento occasionale, notifica ecc). Se le monete vengono affidate per l'asta è meglio che il conferente tenga la documentazione eventualmente in suo possesso (fatture, cataloghi ecc.), così da evitare di perdere la storia di quanto gli verrà eventualmente reso; se le monete vengono vendute tale documentazione dovrebbe essere consegnata al nuovo proprietario. 7) Voglio vendere una mia moneta a un privato italiano. Come devo procedere? Il caso rientra nella domanda numero 3 ovviamente a situazione opposta. Se la moneta è corredata da documentazione di lecita provenienza e/o comprovante l’acquisto è buona regola consegnarla all’acquirente. Se la moneta invece è sprovvista di documentazione al venditore resta solamente la possibilità di allegare alla moneta una dichiarazione di lecita provenienza resa nella forma dell’atto notorio (DPR 445/200) e all’acquirente di procedere all’acquisto con gli eventuali rischi connessi. Si invita comunque a leggere quanto riportato anche al punto 3 del presente documento. 8) Voglio vendere una mia moneta a un privato/commerciante estero. Come devo procedere? L’alienazione di quanto in proprio possesso è subordinata al rilascio di un certificato, da parte della soprintendenza, di libera circolazione del bene numismatico. A riguardo interviene l’articolo 68 del Decreto Urbani che indica l’ufficio competente al rilascio di detta documentazione, i tempi necessari per l’ottenimento, l’iter procedurale e la validità dello stesso. In caso di diniego viene avviato il procedimento di dichiarazione di bene di interesse culturale ai sensi dell’articolo 14 con conseguente applicazione della disposizione di cui al comma 4 del predetto articolo al bene per cui si era richiesta l’esportazione. 9) Ho monete presenti nella mia collezione da diversi anni. Di queste non ho conservato copia di documentazione comprovante l’acquisto. Come mi devo comportare? La norma non contempla il caso espresso. Si possono fornire solo indicazioni generiche atte al reperimento di quanti più dati possibili comprovanti l’acquisto (copie cataloghi d’asta, listini di vendita, dichiarazioni autocertificative, cartellini originali ecc. Si richiama inoltre quanto già indicato in passate sentenze di Cassazione riportate al punto 3.
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