Vai al contenuto

Classifica

  1. dabbene

    dabbene

    Guru


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      20122


  2. numa numa

    numa numa

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      14717


  3. sesino974

    sesino974

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      2535


  4. georobros

    georobros

    Utente


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      15


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/06/14 in tutte le aree

  1. Tra il 1536 e il 1556 nelle colonie spagnole avvennero fatti che cambiarono la storia e l'economia della Spagna, ma che in realtà riguardarono tutta l'Europa e non solo. Le trasformazioni riguardarono l'economia dei paesi, ma anche la monetazione di fatto cambiò in molti paesi dell'epoca. Cosa era successo ? Gli spagnoli nelle Indie erano dediti ai tempi a derubare gli indios, ma questa strategia non poteva durare molto, si dovevano trasformare in imprenditori e quello che interessava era l'oro e l'argento che venivano definiti e chiamati " il tesoro ". Lo sfruttamento minerario spagnolo non partì bene, anzi non prometteva nulla di buono, finchè un giorno una umile pastorella indigena con al pascolo i suoi lama in una località chiamata Potosi in Perù, abbandonata da tutti a 4.000 metri d'altitudine, fece una scoperta che cambiò la storia, trovò una vena d'argento di incredibile ricchezza. A seguire in breve tempo se ne trovarono altre sette, tutte ricchissime d'argento. La scoperta trasformo' Potosi, arrivarono uomini, animali, macchinari, in meno di trenta anni Potosi, da luogo deserto ed abbandonato, contò una popolazione di 150.000 persone, una città popolosissima per l'epoca. Gli effetti per la Spagna furono rilevanti da subito, la produzione già nel 1549 diventa dieci volte in più rispetto all'anno precedente, ma Potosi fu solo il primo anello di una serie di avvenimenti che seguiranno e cambieranno la Spagna e non solo. Se tutto questo fu poi positivo per la Spagna è da vedersi, di certo la Spagna stessa e l'Europa da quel momento furono invasi da tanto, tanto argento e l'argento voleva dire anche monete..... ,monete per tutti....
    3 punti
  2. Immagine di un paio d'anni fa, ora il dritto comincia a prendere una patina dorata, ed il rovescio ha dei riflessi blu fantastici peccato non saper fotografare i miei "tondelli" come Voi Sergio
    3 punti
  3. Ormai è andato, ci mancherà :hi: Scherzo AUGURONI!!!!! Marfir
    2 punti
  4. Chiedevo solo un parere a chi è sicuramente più esperto di me. Evitiamo di lanciarci in supposizioni che non hanno capo ne coda. Ti assicuro che sono uno che si informa e che legge tutto quello che c'è da leggere. Ciò non toglie che al di la di questo sia lecito chiedere pareri. Sennò il forum a cosa serve? P.S.: "ma perché" non si dice, c'è un "ma" di troppo. Roberto
    2 punti
  5. Bellissima medaglia, venne coniata, dal Gran Magistero dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, in bronzo ed in argento in occasione del centenario della morte di Francesco II, molte di quelle in argento, in apposito cofanetto con la croce dell'Ordine Costantiniano, vennero usate dal Duca di Castro come omaggio ad autorità, personalità e collaboratori in occasione delle manifestazioni ufficiali del centenario (Messa Solenne nella Basilica di Santa Chiara e mostre di cimeli all'Archivio di Stato di Napoli ed al Museo Filangieri). Vennero coniate dalla ditta Guccione di Roma e, se la memoria non mi inganna, ne vennero coniate 1000 in bronzo e 250 in argento. Se trovo la mia, in cofanetto, ve ne faccio vedere la foto. Lord Acton
    2 punti
  6. Credo che oggi più di prima, con il divulgare informazioni a tempo reale in Web e sicuramente un valore aggiunto per collezionisti e commercianti. Oggi con i vari motori di ricerca , accessibili a tutti e molto più semplice e veloce classificare e verificare se sono stati pubblicati similitudini , copie, cloni o coniazioni della stessa matrice. Basta farle queste ricerche mentre si classifica il lotto. Qualche ditta .... Comincia a consultare qualche esperto in più con umiltà e so per certo che chiedere non è umiliante, anzi molti lotti vengono scartati prima di essere pubblicati e riconsegnati ai proprietari. Non è la soluzione ma è già qualcosa per non incorrere a pubblicare monete false. Aiutare i nuovi collezionisti giovani e un dovere , in molti mi chiedono pareri ,opinioni su dubbi nei lori acquisti. Non è vero che un collezionista giovane ,dopo aver acquistato una moneta ed è entusiasta , alla scoperta che quella moneta non è buona abbandoni deluso. Ho avuto prova in diversi casi , si va avanti restituendo a chi ha garantito. È sbagliando si impara con maggiore tenacia. Ho sempre sostenuto che acquistare su E bey è Molto rischioso, meglio acquistare con ditte serie che garantiscono il ritiro in caso di controversie. E al minimo dubbio contattare anche in privato ,esperti che sul forum ci sono e come se ci sono.
    2 punti
  7. E' indubbiamente vero Arka ! Ma lo scenario non è cosi semplice e riduttivo. Da un lato abbiamo dei collezionisti o esperti, alcuni di quelli che frequentano questa sezione ad esempio, che sono molto preparati e sono in grado di fare e offrire delle analisi che 30 anni fa ce le sognavamo (a livello di collezionisti), dall'altro è pero' anche vero che c'è in giro una grande superficialità e soprattuto una "faciloneria" nel comprare o cadere nelle "trappole" di internet dove basta un "click" per rovinarsi e prendere qualche fregatura. Prima le monete si compravano nelle aste o dal commerciante e basta (si magari qualche sacambio con qualche altro cllezionista) con il quale si presume vi fosse un certo rapporto di conoscenza e fiducia. Se una moneta non piaceva si restituiva e se ne prendeva un'altra. Prima di un acquisto importante si studiava insieme, si leggeva si approfondiva, si consultava e poi magari con piu' pareri si decideva.. Tutto questo con internet è grandemente ridotto o scomparso , i circoli oggi sono al lumicino, pero' i fora nati dall'esigenza di aggregazione e soprattutto per colmare la "sete" di sapere numismatico e lo scambio di informazioni possono e stanno colmando parecchi vuoti. L'importante resta comunque approfondire e non lasciarsi cogliere impreparati. e questo attraverso lo scambio di analisi , pareri, consigli, domande , riferimenti citazioni che avviene attraverso il Forum penso sia quasi meglio di prima, non credi ? C'è molta piu' immediatezza, prontezza di riscontro. Chiaro ci sono pregi e difeti nello strumento come in tutte le cose, ma a saperlo usare bene direi che i veri appassionati hanno potuto fare un balzo in avanti per le conoscenze messe in comune e l'immediata connessione delle varie informazioni. E riguardo al parco buoi, c'era prima e c'è inevitabilmente anche adesso. Se invece qualcuno leggesse e si informasse meglio potrebbe evitare probabilmente tanti errori che a volte costano anche cari...
    2 punti
  8. Titolo: Fotografia Numismatica: piccola guida interattiva (… Ovvero, non servono attrezzature costose per ottenere buoni risultati) Autore: @ilnumismatico Data Pubblicazione: 03/05/2014 ABSTRACT: L’intento che mi pongo (e che spero di raggiungere) è di rendere la materia in oggetto semplice e chiara per tutti, anche (e forse soprattutto) per chi pensa di essere negato nella fotografia. Le “lezioni” saranno poche e brevi (fondamentalmente non c’è molto da dire, visto che dobbiamo fotografare un semplice tondello grande, al massimo, qualche centimetro), e si pongono come obiettivo quello di fornire concetti, più che procedure da seguire, il tutto presentato cercando di non dimenticare semplicità e chiarezza nelle spiegazioni. I concetti che andremo ad esaminare potranno essere ovviamente rielaborarti e perfezionati a seconda del proprio gusto personale, anche in seguito alle numerose prove che effettuerete per esercitarvi. Prove che vi accompagneranno (così come è ancora il mio caso) per molto tempo anche dopo che penserete di aver raggiunto un risultato qualitativo soddisfacente. Gli argomenti di questa guida, saranno i seguenti: Introduzione: costruiamo il nostro “set” fotografico Qual è la luce ideale e come ricrearla La preparazione allo scatto: l’inquadratura L’esposizione ed il bilanciamento del bianco Le ultime impostazioni prima dello scatto Scattiamo la nostra prima fotografia numismatica La PostProduzione (PP): che cos’è e come va fatta Installazione del software di fotoritocco e prime operazioni di PP Leggi l’articolo originale completo oppure Visualizza il PDF con gli ultimi aggiornamenti per poterlo salvare in locale
    1 punto
  9. Dopo due anni dall'avvio del procedimento a mio carico ho il piacere di comunicare l'árchiviazione delle indagini preliminari disposte dal GIP di Udine in conformitá a quanto proposto dal PM. Seguiranno ulteriori comunicazioni e atti ufficiali non appena disponibili. Ringrazio di cuore Bizerba che non mi ha mai fatto sentire solo. Mi ha sempre ben consigliato e dato la forza per andare avanti a testa alta. Il sentimento che provo é contentezza mista a rabbia per il rammarico e il dispiacere e a volte il senso di impotenza provato in questi due lunghi anni dove mi é stato impedito di continuare a seguire i miei interessi culturali in ambito numismatico. Un ultimo ringraziamento va alla mia famiglia e ai miei colleghi che hanno sempre confidato sulla mia lealtá e sulla buona fede. Antonio
    1 punto
  10. Ciao, per gentile concessione di un amico posto la medaglia in oggetto ed attendo lumi circa la rilevanza storica - rarità - e valutazione.
    1 punto
  11. Salve a tutti, se pubblicando questa discussione vado contro il regolamento del forum sono pronto ad accettare la giusta punizione. Vorrei che chiunque ne abbia voglia spiegasse all'utente @R.E.IN.SENA il perché domani sarebbe meglio non recarsi sull'altare preferendo così una vita libera e felice @R.E.IN.SENA NON SPOSARTI......!!!! :) p.s.: TANTI AUGURI ENRICO a te e alla tua futura moglie! Che possiate vivere una vita piena e serena insieme! GIako (il collezionista di carta)
    1 punto
  12. Auguri anche da Apollonia x 2, arrivati indenni al 46°anno. Elena e Giampiero
    1 punto
  13. Ragazzi, voglio super ringraziare tutti, davvero, sia da parte mia che di Antonella, mia futura moglie. Domattina e' la grande mattinata, prendo moglie a 28 anni, giovane ma non troppo, convinto. Grazie a tutti :D Mi piacerebbe vedervi tutti nel pomeriggio al rinfresco a casa mia ma so' che solo alcuni potranno venire. Magari un giorno porto la mia futura moglie a verona, chissa'. :D Enrico :D p.s aiutooooooo !!!!!!!!!! .
    1 punto
  14. E' un denaro di Provenza... non riesco a leggere bene il verso dritto: R.COMES (S coricata=. verso: D V X M ??? se così fosse si tratterebbe di Raymond VI...vedi link http://www.cgb.fr/provence-marquisat-de-provence-raymond-vi-denier-ou-raimondin,bfe_317907,a.html ciao Mario
    1 punto
  15. ecco l'altro , è sempre in vetro ,la leggenda è poco visibile pesa grammi 5,14 ed ha un diametro di circa 30mm.
    1 punto
  16. Auguroni da nonno cesare che dopo cinquant'anni di matrimonio... lo rifarebbe. AUGURI ( la maiuscola è d'obbligo) e tanta felicità
    1 punto
  17. Chi dixe dona dixe dano Chi dixe sposa dixe spesa ma....è il giorno più bello della propria vita. VIVETELO, tantissimi auguri ad entrambi. saluti luciano
    1 punto
  18. Volevo proporre ai vostri occhi anche questo 10 lek... non sarà a livello delle monete di @@renato ma spero vi piaccia. Stefano
    1 punto
  19. @@fedafa ed anche questo è vero la sacca di Dunkerque e la stessa battaglia di Mosca , ebbero dei risvolti tattico/strategici devastanti ; non tanto per i militari prussiani di cui , tutt'ora gli si deve riconoscere una netta superiorità rispetto ai comandi coalizzati , ma quanto per la presunta conoscenza nel campo di un "porta lettere" . La Wermacht ha avuto la fortuna , militarmente parlando s'intende , di avere personaggi di alto spicco e spessore , provenienti perlopiù dalle scuole della vecchia Prussia , rimasta legata alla casa reale . Questo almeno , aldilà delle tremende atrocità , nelle quali anche gli alleati hanno avuto una colpa e non minoritaria ,ha lasciato all'esercito tedesco esempi di dignità e di umanità , che seppur rari , in alcuni degli alti gerarchi , si sono manifestati . ( nello specifico mi riferisco a Guderian , Rommel e von Manstein ). Saluto
    1 punto
  20. Ultimo tentativo per evitare il monologo continuato, non che sia contrario per principio al monologo, ma in questo caso, credo ci fossero e ci siano veramente tanti, ma tanti spunti per una discussione corale, su cui agganciarsi da parte non solo di numismatici generalisti, ma anche di conoscitori di singole zecche specifiche, ripeto l'argomento credo che meriti per il periodo età moderna e valga delle riflessioni, se no mi arrenderò..... :crazy:. Vediamo anche cosa dice un po' il Crippa su tutto questo e su Filippo II in particolare : " critica era la situazione in cui si trovava il regno : le lunghe guerre condotte da Carlo V avevano portato il suo Impero sull'orlo della bancarotta e alcune popolazioni sottomesse, gravate dalle pressioni fiscali sempre più onerose, cominciavano a mostrare segni di irrequietezza.......la bancarotta delle finanze spagnole venne risollevata intorno al 1575 dall'aumento della disponibilità di argento che giungeva dal Nuovo Mondo......le nuove ricchezze che affluivano nelle casse spagnole permisero a Filippo II di intraprendere una grandiosa politica imperialistica, a un certo momento parve fare di Filippo II il padrone del mondo....". Ma Filippo II non si fermò qui, era in guerra perenne e tutto questo costò in modo pesante in tutti i sensi.....sulla Spagna e il suo Impero.... Lascio aperta comunque la discussioni per tutto quello che vorrete aggiungere e commentare, poi una chiosa finale da curatore e conduttore della discussione me la riserverò comunque in finale....a volte anche un commento sull'andamento di una discussione è anche giusto poi farlo.....
    1 punto
  21. Le 2 lire, poi, sono una brutta bestia!
    1 punto
  22. Scusami se mi sono permesso di chiedertelo. Il motivo era perchè dato purtroppo il basso livello di conservazione, non volevo che tu stessi spendendo soldi per riempire velocemente i "buchi" nella tua collezione. Insomma non volevo che tu facessi lo stesso errore che ho fatto all'inizio anche io quando ho iniziato a collezionare monete del Regno d'Italia (e credo che molti qui abbiano fatto lo stesso errore) La fretta non è mai buona soprattutto quando si collezionano monete :blum: Tornando alle tue monete, però c'è da dire che per l'altissimo valore storico e per l'imparagonabile valore affettivo che hanno, ti consiglierei di non venderle....e di tenerle cosi come sono. Sono monete speciali e solo queste hanno questo pregio. Poi per il futuro il consiglio che mi sento di darti è di scegliere monete almeno in conservazione BB e che una volta scelte non dovrai più avere la necessità di doverle rivendere per guadagnarci soldi, perchè in quest'ultimo caso qui ci si perde sempre. Ciao
    1 punto
  23. La cosa curiosa è che a Trento ed a Pisa la F è maiuscola. Qui invece assume una forma curiosa (che a me ricorda vagamente le f dei violini... toh... e siamo pure a Cremona... :) )
    1 punto
  24. queste sono le foto :) D/ e R/
    1 punto
  25. La prossima volta preciserò tutte le tappe che precederanno la mia richiesta (consultazioni di testi e siti). In realtà, al di la delle note oggettive e inconfutabili (presenza di cuprite, ecc), quello che cercavo dal forum erano pareri soggettivi sul pezzo postato perché tanti occhi vedono meglio di due e soprattutto tanti giudizi ci aiutano a guardare la moneta in maniera maggiormente critica. Non mi sognerei mai di chiedere al forum, ad esempio, di classificarmi una moneta poiché non ho tempo. Questo sarebbe un uso improprio del forum, come dici tu, come "cash and carry". Chiedere pareri invece mi sembra sia cosa diversa. Comunque nessun problema. Roberto
    1 punto
  26. Concordo con l'impressione di @@profausto, dico anch'io Costantino II, la legenda dovrebbe essere VICCONSTANTINVSAVG , lo stile dello stendardo, e soprattutto delle armature dei soldati, mi sembra tipico della zecca di Roma.
    1 punto
  27. Infatti da Negrini c'era la medaglia del 1796 per la spedizione delle truppe napoletane in Lombardia partita da 1500 euro ha realizzato ben 3600 contro i 3200 euro di un analogo esemplare venduto all'asta NAC 47 del giugno 2008, quindi un top price, stupisce davvero l'aggiudicazione di 1000 euro per una medaglia d'argento di Pizzo Calabro del 1815, rammento a tutti che una in argento venne aggiudicata a 11mila euro nella stessa NAC 47. Mah!
    1 punto
  28. Ragazzi....attenzione!!! Un grande numismatico mi ha insegnato che le medaglie vanno guardate "de visu" e quindi prima di pensare o dire che la medaglia era penalizzata dai due fori, bisognava esaminarla!
    1 punto
  29. Gli aspetti che riguardano questo cambiamento epocale sono molteplici e riguardano tutti gli stati, di certo i cambiamenti sono fondamentali anche sotto gli aspetti monetari, e qui vediamo se si riesce ad avere qualche voce scritta in più, sotto questo punto di vista siamo coinvolti tutti, non c'è nulla da fare..... La precedenza comunque a Milano, con una premessa, lo scudo d'argento viene usato generalmente in Europa per indicare grosse monete d'argento del peso di gr. 28/32, le loro emissioni iniziano nel XVI secolo, in realtà nel Tirolo nel XV secolo compaiono i talleri dell'Arciduca Sigismondo, esempio seguito anche dagli stati tedeschi. Esperti di queste monetazioni mi auguro possano integrare in merito comunque..... A Milano con Carlo V iniziano le coniazioni di grande modulo, favorite dall'apporto dei grandi quantitativi d'argento spagnolo, queste colmano esigenze di monete d'argento con alto intrinseco e idonee per gli scambi commerciali e i pagamenti importanti. L'esigenza era molto sentita, l'Impero di Carlo V era molto esteso, il denaro necessariamente si doveva muovere e anche in grandi quantità. A Milano l'introduzione dello scudo d'argento è graduale e all'inizio fu dettata anche da motivazioni ostentative nell'ambito della monetazione di Carlo V. Emissioni queste di grande qualità, artistiche, studiate che ci portano almeno inizialmente verso la strada della coniazione di prestigio. Nella seconda meta del XVI secolo lo scudo d'argento si imporrà in modo rilevante nel circolatorio dei vari stati, continuerà in modo massiccio con la dinastia dei vari Filippi e anche qui la moneta oltre a cambiare nome, caratteristiche, avrà una minor cura di coniazione, anche se i numeri rimarranno sempre impressionanti. Su Milano, su queste monete, su questo periodo molto si potrebbe dire ancora volendo.....ma certamente il fenomeno abbracciò altri stati italici ognuno con una propria produzione, chi vorrà e riterrà potrà ricordarcelo.....in particolare riguardo alle prime coniazioni di monete di grande modulo....., spero entrando nel campo prettamente monetario che ci possa essere qualche voce in più, la cosa peggiore sarebbe comunque tediare e spero che questo non stia accadendo.....
    1 punto
  30. Le navi spagnole ovviamente nei due tragitti portavano merci per le colonie in andata e al ritorno essenzialmente argento, ma non solo. Portavano in Spagna tintorie, l'indaco, legni, piante medicinali, cotone, zucchero, lana, tabacco. Ovviamente " il tesoro ", cioè l'argento, era dominante, vediamo come viene riportato anche percentualmente da Hamilton, American Treausure and the Price Revolution in Spain, 1501 - 1650 : anno Tesoro Merci 1586 750.000.00 386.250 1595 6.453.315.000 281.199.000 1630 2.136.430.000 557.512.000 Teniamo sempre presente che del " tesoro " ufficiale a destinazione stime dicono che arrivassero realmente circa il 50% dello stesso, l'altro finiva smerciato illegalmente col contrabbando e questo fu uno dei vari motivi per cui tutto non andò poi a finire in un successo spagnolo come uno poteva pensare.
    1 punto
  31. per migliore comprensione e confronto ti allego il link alla pagina dei nostri cataloghi riguardanti il 20 lire elmetto, vi puoi trovare molti esempi di monete autentiche e in basso anche alcuni falsi http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/41 saluti
    1 punto
  32. Non so chi abbia messo voce in giro riguardo alla richiesta di 3.000 euro per la piastra passata su ebay ; se l' amico me lo comunica anche tramite MP ne sarei felice.
    1 punto
  33. Era scivolata troppo indietro e la riporto su, queste ad esempio avrebbero potuto tranquillamente essere inserite qui....................... http://www.lamoneta.it/topic/124185-2-euro-dante-2009/#entry1412797
    1 punto
  34. Altra medaglia di Agostino Barbarigo, foto presa da un'asta del 2012
    1 punto
  35. Anch'io come Mario avevo letto tra le righe dell'editoriale di Roberto che qualcosa c'era nell'aria, qualcosa che lasciava un po' d'amaro in bocca. poi il fatto di avere circa 20 pagine in meno del mese precedente, lasciava, forse, presagire qualcosa. Non sono un fanatico del web, gli unici social a cui sono iscritto sono quelli che riguardano la numismatica. Sicuramente internet gradualmente, sostituirà il cartaceo: succede già con tanti quotidiani. Però il cartaceo ha un fascino tutto suo. Al momento sto facendo una ricerca per quanto riguarda i buoni cartacei e i gettoni della San Vincenzo; nel numero 155 di C.N. c'è un articolo che li riguarda. vi posso solo dire con che curiosità ho sfogliato il giornale, rileggendo quello che scriveva Traina, la posta dei lettori che chiedevano informazioni su qualcosa ritrovato, ecc. Il web sarà il futuro e dovremo farcelo piacere, ma leggere il libro, il giornale, la carta stampata saranno emozioni che nessun computer potrà sostituire. Auguro a Roberto che porti avanti l'avventura del web con lo stesso entusiasmo con cui ha portato avanti le riviste di numismatica. Sono sicuro che riuscirà a trovare la giusta impostazione per far "piacere" la rivista on-line. Forse sarà l'occasione per tanti di poter interagire direttamente con la rivista. Un grandissimo in bocca al lupo s tutti coloro che parteciperanno a questo nuovo modo di fare informazione. Graziano
    1 punto
  36. Pare confermata la coniazione per il 2015 delle monete Lituane, ho letto una notizia su eurohobby Ecco il 2 euro in alta risoluzione
    1 punto
  37. fase due soffriggete in olio extra vergine di oliva dell'aglio e peperoncino togliete l'aglio e rendete croccante del guanciale o goletta di maiale stagionata tagliata a listarelle aggiungete i germogli raccolti all'alba e tritati grossolanamente fate appassire per pochi minuti con un poco di bianchello del metauro io consiglio quello di terra cruda il resto da bere rigorosamente durante il pranzo bollite gli gnocchi fatti a mano e saltateli in padella con il sughetto ha tavola per chi gradiva c'era del formaggio di fossa di talamello staginato CHE BONTA'
    1 punto
  38. @@Il*Numismatico mi hai citato, ma non sono una gran fotografa, vado a tentativi :D Per fotografare le monete cerco, nel limite del possibile, di utilizzare luce naturale come nel caso del cent librata di cui allego foto. Come macchina fotografica ho una semplicissima nikon coolpix e le funzioni che utilizzo maggiormente sono macro e cibo, con quest'ultima, quando faccio le foto avvalendomi di un abat-jour che ha luce gialla, riesco a giostrare un pò il colore….mal che vada cerco di utilizzare, quando mi ricordo, iPhoto.
    1 punto
  39. Taglio: 2€ Nazione: Monaco Anno: 2011 Tiratura: 1.032.052 Condizioni: SPL Città: Palermo
    1 punto
  40. Arisegue: Libro 3° - Geografia della Grecia, dai primordi sino al tempo di Alessandro 3° il Grande L’Ellade, o Grecia classica è una penisola non eccessivamente grande, limitata a Nord dal Monte Olimpo, dalle montagne Combuniane e tracciando una ipotetica linea, verso Ovest, dal Promontorio Acrocerauniano; ad Ovest dal mare Adriatico o Golfo Ionico; a Sud dal Mediterraneo e ad Est dal Mare Egeo La lunghezza massima, da Nord a Sud, tra le montagne Combuniane e capo Tenaro è di ca. 250 miglia, mentre la massima larghezza, tra il promontorio Acrocerauniano e la montagna del Peneus, o meglio tra la costa della Acarnania e Maratona nell’Attica è di circa 180 miglia. La superficie del paese è stata stimata in 35.000 miglia quadrate che rappresenta poco meno della superficie occupata dal Portogallo. La caratteristiche geografiche che contraddistinguono la penisola Ellenica sono: la presenza di numerose montagne e l’esteso sviluppo delle sue coste. Numerose baie incidono profondamente la costa mentre lunghi e stretti promontori si proiettano ovunque nel mare dando origine ad una quantità di costa tale che non ha riscontro in nessun altro paese del Sud Europa. Molti sono i porti eccellenti ed il mare non presenta soverchi pericoli, oltretutto appena oltre la costa si trovano numerose isole, molto fertili e di inaudita bellezza; la natura a fatto di tutto perché la gente di qui scegliesse la via del mare e coltivasse le arti proprie della navigazione. La comunicazione tra le varie parti del paese è più breve e più facile per via mare che non attraverso la terra emersa che è qui ricca di catene montagnose che si intersecano tra loro in tutte le direzioni e che sono per lo più elevate e scoscese, superabili solo attraverso pochi passi spesso in inverno bloccati per la neve. Il sistema montagnoso della Grecia lo si può considerare come una ramificazione della grande catena delle Alpi Europee, poco ad Occidente del 21° di latitudine Est da Greenwich le alpi Albanesi proiettano uno sperone che sotto i nomi di: Scardus, Pindus, Corax, Taphiannus, Panachäicus, Lampoea, Pholoë, Parrhasius e Täygetus corrono in direzione appena ad Est del 42° parallelo Sud, verso il promontorio del Taenarum. Da questa grande catena longitudinale si dipartono, a breve intervallo e dalla parte opposta, tutta una serie di ramificazioni laterali che seguono la latitudine generale, da cui ancora si dipartono altre derivazioni trasversali che seguono il corso della catena principale, o spinale della regione e che punta verso Sud Est. Le catene latitudinali vanno a costituire importanti suddivisioni del territorio tra il Pindus e l’Egeo e da qui si dipartono in successione: il Cambuniano e l’Olimpo che costituiscono il limite Nord della Grecia Classica L’allinemento dell’Othris che separa la Tessaglia da Malis e Doris L’allinemento del Parnaso, Helion, Cithaeron e Parnes che partendo da Delphi terminano nel promontorio Rhamnusiano, opposto all’Eubea e che costituiscono la parte orientale dell’aspra barriera tra Beozia ed Attica. Carattere simile presentano, dalla parte opposta il monte Lingus, nel Nord dell’Epiro che si staglia verso Ovest dal Pindus, in un punto esattamente opposto al Cambuniano, assieme al Monte Tymphrestus nel Nord ed il Monte Bonius, nel centro dell’Etolia. Nel Peloponneso, la catena principale che ad Occidente corre da Rhium a Taenearum vede il Monte Scollis dividere l’Achea dall’Elide ed il Monte Elaenon separare l’Elide dalla Messenia; ad Oriente invece le ramificazioni laterali, in particolare quella che comprende i rilievi dell’ Erymantus, Aroania e Cylene divide l’Achea dall’Arcadia e prolungandosi poi sino al promontorio Scylleano, nell’Argolide dove il Monte Parthenion separa la stessa Argolide dalla Laconia. Tra le catene longitudinali secondarie, quelle che meritano menzione sono quelle di Pelion e di Ossa che terminano ad Est, nella Tessaglia mentre quella che comprende: Pentelico, Hymettus ed Anhydrus ha fine in Attica e quella di Parnon, nel Peloponneso, si estende da Tegaea a Malea. Nella Grecia le catene montuose occupano tanta gran parte dell’area che ben poco spazio rimane per le pianure ed il terreno pianeggiante acquista pregio ancor maggiore proprio in virtù della sua scarsità. La maggior parte della Tessaglia è una vasta pianura, circondata dalle montagne e bagnata da un unico corso d’acqua: Il Pineus; nella Beotia si trovano due vaste pianure una delle quali è paludosa: la Palude del Cephissus la maggior parte della quale è occupata dal lago Copaïs e l’altra è la piana di Aropus al limite della quale si trovano: Thebe, Thespiae e Platea. L’Attica di pianure può vantarne tre: Quella di Eleusi, che prende nome dalla città, quella di Atene, anch’essa deve il suo nome alla celebre città e quella di Maratona. Nell’Ovest e nel Sud del Peloponneso si trovano, dalla parte opposta del fiume Pesseus,il bassopiano di Cava Elis; vicino al monte Pamisus quello di Macaria ed all’imbocco dell’Eurotas, quello di Helos mentre nella regione centrale si trova l’altipiano che comprende: Tegea, Mantinea, Pheneus ed Orchomene. Il Peloponneso Orientale vanta la fertile pianura alluvionale di Argos, bagnata dai fiumi: Chimarrhus,Erasimus, Phrixus, Charadrus ed Inachus. In Grecia si trovano numerosi fiumi tuttavia con esigua portata d’acqua tanto che la maggior parte di essi, in inverno, può essere considerata poco più di un torrente ed in estate non è raro che il flusso d’acqua si interrompa completamente. I soli corsi d’acqua di un certo rilievo sono: l’Acheolo, che scorre in Epiro e divide l’Aetolia dall’Acarniana; al Nord il Peneus che irriga la maggior parte della piana della Tessaglia e l’Alphaeus le cui acque bagnano Olimpia. Tra i corsi d’acqua di minore importanza ricordiamo: Thyamis, Oropus ed Arachthus nell’Epiro; L’Evenus ed il Daphnus in Aetolia; lo Spercheius nel Malis; il Cephissus e l’Asopus in Beotia; il Peneus, Pamisus, Eurotas e l’Inachus nel Peloponneso. Caratteristica peculiare dei fiumi della Grecia è quella di scomparire in passaggi sotterranei; le rocce calcaree sono piene di caverne e nel piano si trovano spesso bacini chiusi che non presentano emissario tuttavia le acque defluiscono al mare attraverso canali sotterranei: a volte individuabili, spesso presunti. Esempi di vie d’uscita individuabili sono quelle lasciate dal Cephissus, in uscita dal lago Copïas, nella Beotia e quelli da cui le acque in eccesso fuoriescono dalla maggior parte dei laghi del Peloponneso. Canali non individuabili si crede siano quelli che operano lo scarico alle acque dei laghi: Helice e Trephia, sempre nella Beotia. La Grecia è ricca anche di specchi lacustri, non molto grandi invero, il maggiore è quello di Copïas la cui superficie è stata stimata in 41 miglia quadrate; il secondo in ordine di grandezza è probabilmente il Boebis che si trova nella Tessaglia e si forma per effetto delle acque in eccesso del fiume Peneus; a questi si deve aggiungere il lago Pambotis, nell’Epirpo, sulla cui sponda meridionale sorge l’oracolo di Dodona; i laghi Trichonis e Conopé, in Aetolia, tra l’Evenus e l’Acheolus; il lago Nessonis, vicino al lago Boetis, sempre in Tessagia; i piccoli laghetti di Hylice e Trephia ed i laghi dell’Arcadia: Pheneus, Stymphalus, Orchomenus, Mantinaea e Tegea. Le isole al largo della Grecia sono numerose ed importanti, la principale è l’Eubea che forma una grande barriera frangiflutti naturale che interessa l’intera costa orientale dell’Attica, della Beotia e della Locride estendendosi per oltre 100 miglia e con una profondità media di 15 miglia. Di gran lunga inferiore come dimensioni; ma non meno importante è Corcyra che si colloca all’estremità opposta della penisola e che ha una lunghezza di circa 40 miglia per una profondità variabile tra le 5 e le 15 miglia. Oltre queste, di fronte alla costa occidentale troviamo: Paxos; Leucas o Leucadia; Ithaca; Cephallenia o Zacyntus ( oggi Zante) mentre a Meridione si collocano: Cenussae e Cythera e ad Oriente: Tiparenus; Hydria; Calauria; Aegina; Salamis; Cytnus; Ceos; Helene; Andros; Scyros; Peparetus; Halonnesus e Sciathus. A Sud Est delle coste dell’Eubea e dell’Attica si trovano le Cicladi e le Sporadi che si estendono in una serie continua, simili alle pietre di un guado, attraverso il Mare Egeo sino all’Asia. Dalla parte opposta, da Corcyra e dal Promontorio Acrocerauniano è possibile vedere, nelle giornate serene, le coste dell’Italia. Per consuetudine il territorio della Grecia viene diviso in: Nord; Centro e Sud. La Grecia del Nord si estende dall’estremità settentrionale sino al punto ove le coste Orientali ed Occidentali trovano i Golfi di: Malis ed Ambracia o Actium, rispettivamente. La Grecia Centrale ha inizio da questo punto e si spinge sino all’Istmo di Corinto mentre la Grecia Meridionale si identifica con il Peloponneso. La Grecia del Nord, ab antiquo, era composta da due paesi più importanti: Tessaglia ed Epiro, separati tra loro dalla catena del Pindo. Oltre questi si trovavano, nella parte Orientale della barriera montana: Magnesia ed Achea Phthiotis e nella parte montagnosa, a metà strada tra i due golfi (Malis ed Ambracia) c’era Dolopia o paese dei Dolopi. La Tessaglia è il paese più vasto e più fertile di tutta la Grecia e si identifica con il bacino del Peneus; ha forma grosso modo circolare con un diametro di circa 70 miglia ed è circondata dalle montagne che le fanno corona e da esse discendono numerosi rivoli d’acqua che la irrigano e vanno poi a confluire nel Peneus che dopo averle raccolte le porta al mare passando da una singola gola che si dice, sia stata originata da un grande terremoto. La Tessaglia a sua volta è divisa in quattro province: Perrhaebia che si trova a Nord lungo le pendici dell’Olimpo e del Cambuniano Histiaeotis, posto verso Occidente, si adagia lungo i fianchi del Pindus e lungo il corso superiore del Peneus. Thessaliotis è a Sud, al confine con l’Achea Phthiotis e Delopia Palasgiotis è ad Oriente tra l’Enipeus e Magnesia. Nella Perrhaebia le città più importanti erano: Gonni e Phalanna; nella Histiaeotis: Gomphi e Tricca; Cierum e Pharsalo nella Tessaliotis mentre nella Palasgiotis si distinguevano: Larissa e Pherae. L’altro importante territorio: l’Epiro era più vasto della Tessaglia e la sua forma somigliava ad un quadrato oblungo; da Nord a Sud misurava circa 70 miglia per una larghezza di circa 55 miglia. L’Epiro è zona montagnosa, con rilievi elevati intervallati da strette valli solcate dal corso di numerosi fiumi. Anche questo territorio era suddiviso ad Oriente dalla provincia di Molossis le cui città di maggior rilievo erano: Dodona ed Ambracia; a Nord Ovest si trovava la provincia Chaonica con le tre importanti città di: Phoenice, Butrotum e Cestia; a Sud Ovest la Thesprotia con i siti di Paudosia, Cassope e nell’ultimo periodo, anche Nicopolis. Durante il periodo storico l’Epiro era in realtà da considerarsi più illirico che Greco. Magnesia ed Achaea Phthiotis sono spesso riportate come parte della Tessaglia; ma in tempi recenti, a buon diritto, costituiscono distretti a sé stanti. Magnesia era il tratto costiero tra il monte Pesseus ed il Golfo di Pagasean e comprendeva le due connesse derivazioni di Ossa e Pelion con il territorio immediatamente alla loro base; lunga ca. 75 miglia era larga da 10 a 15 miglia. Le città più importanti, poste sulla costa Orientale erano: Mirae; Meliboea; Casthanaea, nel golfo di Pagasaan si trovava Iolcus e nell’interno, vicino al lago Boebeü, c’era Boebe. Achaea Phthiotis era il territorio che si trovava immediatamente a Sud della Tessaglia e che si estendeva tra il golfo di Pagasean nell’Est sino alla parte del Pindus abitata dai Dolopi. La regione aveva forma pressochè quadrata ogni lato a misura di circa 30 miglia ed era costituita dal monte Othris con il territorio che si estende alla sua base. Le città più rimarchevoli erano: Halos, Thebae, Phthiontide, Itonus, Melitaea, Lamia e Xiniae sulle sponde dell’omonimo lago. Delopia, o paese dei Delopi, comprendeva parte di una derivazione del Pindus, assieme alla parte più Occidentale dell’Othrys e le vallate superiori solcate da corsi d’acqua che poi confluiscono nell’Acheolo; nella fattispecie si trattava di un corridoio, molto accidentato e montagnoso, lungo non più di 40 miglia e stretto 15 miglia. Nella Grecia centrale, ovvero nel territorio compreso tra la Grecia del Nord ed il Peloponneso si trovavano all’epoca ben undici paesi: Acarnania; Aetolia; Locride Occidentale; Aeniania; Doris; Malis; Locride Orientale; Phocis, Boeotia, Attica e Megaris. Acarniana: è il territorio più ad Occidente, ha forma triangolare ed è limitato a Nord dal Golfo Ambraciano, ad Est dall’Acheolus ed a Sud Ovest dal Mare Adriatico; i lati del triangolo misurano rispettivamente: 50; 35 e 30 miglia; le città più importanti erano: Anaetorium, Solium, Astacus e Cenidae. Aetolia: Confina ad Est con l’Acarniana e si estende verso Oriente sino all’Aeniana e Doris; a Nord il suo confine è segnato dalla Dolipia ed a Sud dal Golfo di Corinto; come dimensione era circa il doppio dell’Acarniana e la sua area era di gran lunga superiore ad ogni altro paese sito in quest’area dell’Ellade. Di struttura prevalentemente montagnosa, pure tuttavia conteneva una zona piana ed una paludosa tra lo sbocco al mare dell’Evenus e quello dell’Acheolus, possedeva inoltre, al Nord una vasta zona pianeggiante ove si trovavano due grandi laghi: il Conopè ed il Trichonus. Tra le città di maggior rilievo giova ricordare: Pleuron; Calydon e Thermon. Locride Occidentale, ovvero il paese dei Locri Ozolae si trovava sulla costa del Golfo di Corinto, appena ad Est dell’Aetolia e si estendeva, lungo la costa per ca. 37 miglia mentre penetrava all’interno per una profondità variabile da due a 23 miglia; tra le città più rimarchevoli annoveriamo: Naupactus, sulla costa ed Amphissa all’interno. Aeniana od Aetea, come veniva a volte chiamata, si trova anch’essa ad Oriente dell’Aetolia; ma un po’ più a Nord, dove raggiunge il confine meridionale della Locride; l’Aeniana era separata dall’Aetolia dalla continuazione, verso Sud, del Pindus ed era confinante a Nord con l’Otrys ed a Sud con il Ceta venendo così a trovarsi sul corso superiore del fiume Spercheius. Il paese ha forma ovale con il lato lungo di ca. 26 miglia e quello corto di ca. 12 miglia; la città di maggior risalto era Hypata. Doris si trova tra l’Aeniana e la Locride Occidentale; è questo un piccolo ed accidentato distretto inserito tra i monti del Parnassus e del Collidromus sul corso superiore del fiume Pindus, un tributario del beotico Cephissus; è lungo circa 17 miglia per una ampiezza di 10 miglia e vanta quattro importanti città: Pindus; Erineus; Boeum e Cytinium e proprio per questo era più nota come: Tetrapolis Doriana. Malis si trova a Nord di Doris, a Sud di Achaea Phtiotis e ad Est dell’Aeniania; è ancor più piccola di Doris, cui somiglia nella forma. In lunghezza misura circa 15 miglia mentre la larghezza si assesta sulle otto miglia; le città più note all’epoca erano: Anticyra e Trachis e nell’ultimo periodo anche Heraclea. All’estremità occidentale di Malis, tra le montagne ed il mare si trova il passo delle Termopili. La Locride Orientale si pone dopo Malis, lungo la costa dell’Epiro o canale dell’Eubea; il paese era politicamente diviso in due parti: Epicnemidia ed Opuntia che nellultimo periodo risultavano separate da una piccola striscia di terra nota come: prolungamento al Phocis. Epicnemidia si estende per circa 17 miglia dalla vicina Thermopylae sino a Daphnus e la sua larghezza media è di ca. otto miglia; la città principe era Cnemides. Opuntia si allunga da Alope ad oltre il monte di Cephissus, una distanza di circa 26 miglia e la sua larghezza era più o meno eguale a quella di Epicnemidia. Il nome del compartimento deriva dalla sua più importante città: Opus. Phocis: Si estendeva dalla Locride Orientale: a Nord, sino al Golfo di Corinto: a Sud; ad Occidente era confinante con la Doris e la Locride Occidentale mentre ad Est era in contatto con la Beotia; la sua forma era pressochè quadrata con il lato più lungo valutato in ca. 25 miglia e quello più breve in ca. 20 miglia. La parte centrale della regione e quella meridionale sono montagnose; ma lungo il corso del Cephissus e dei suoi affluenti si trovano parecchie fertili pianure. La capitale era Delphi, sita nella piana a Sud del monte Parnassus; altre città importanti erano: Eletaea; Parapotamii; Panoppaeus; Abae, famosa per il suo tempio ed Hyampolis La Beotia era oltre tre volte più estesa della Phocis; lunga ca. 50 miglia era larga mediamente 23 miglia ed il suo territorio era per lo più pianeggiante e ricco di acquitrini anche se conteneva, a Sud la catena montuosa dell’Helicon e nella parte più orientale del paese, le colline note come: Ptoüs; Messapius; Nypatus e Teumessus. Il lago Copaïs copriva un’area di ca. 41 miglia quadrate ovvero 1/13° dell’intera area; ci sono, nel paese altri due piccoli laghi tra il Copaïs ed il mare prospiciente l’Eubea chiamati rispettivamente: Hylice e Trespia. I fiumi più importanti della Beotia sono, oltre il Cephissus che entra dalla Phocis, l’Asopus, il Termessus, il Thespius e l’Oёroё. La Beotia era nell’antichità nota per il numero e la grandezza delle sue città, Thebe tra tutte; ma di non secondaria importanza: Orchomenus; Thespiae; Tanagra; Coronaea; Lebadeia; Haliartus; Cheronea; Leuctra e Copae. L’Attica si identificava con il promontorio, o penisola che si proietta dalla Beotia verso Sud Est, la sua lunghezza, misurata da Cithaeron a Sunium era di 70 miglia e la sua maggiore larghezza, da Munychia a Ramnus, di ca. 30 miglia. L’area dell’Attica è stata valutata in 720 miglia quadrate ovvero 14 circa meno della Beotia. La caratteristica dell’Attica è quella di una regione montagnosa e poco fertile, al Nord le catene montuose di Cithaeron; Parnes e Phelleus formano una linea continua che corre da Est ad Ovest e da questa sequenza discendono tre speroni uno dei quali, noto come Kerata divide l’Attica dal Magarit; un altro, chiamato Aegaleos, separa l’Eleisian dalla piana di Atene ed il terzo, chiamato nel Nord: Pentelicus, corre dal Parnes, attraverso Delecea e Maratona, sino a Capo Zoster, al centro si trova Hymettus ed a Sud, nella costa. Anhydrus. A parte Atene non sembra che le rimanenti città dell’Attica abbiano goduto di una qualche rinomanza; i fiumi che solcano il territorio: i due Cephissuses, l’Ilissus, l’Erasimus ed il Charadus sono da considerarsi poco più che torrenti. Megaris si congiunge all’Attica da Ovest ed occupa la parte Nord dell’Istmus andando ad unire la Grecia Centrale con il Peloponneso; tra tutti i paesi della Grecia centrale è il più piccolo, fatta eccezione di Doris e Malis; la sua lunghezza è di 14 miglia contro le 11 miglia di larghezza con una superficie inferiore a 150 miglia quadrate; una sola città è di una qualche importanza: Megara, per i suoi due porti: Nisaea e Pegae.La Grecia del Sud o Peloponneso ha anch’essa undici province, vale a dire: Corinto; Sicyon; Achaea; Elis; Arcadia; Messena; Laconia; Argolis; Epidauria; Troezenia ed Hermionis. Il territorio di Corinto è adiacente a Megaris ed include nel suo territorio larghe parti dell’Isthmus assieme a fasce, spesso di larga ampiezza, del Peloponneso; la lunghezza è di ca. 25 miglia mentre è larga poco più di 23 miglia; di forma estremamente irregolare la sua area viene valutata in non più di 230 miglia quadrate e la sola città che riveste una certa importanza è Corinto, la capitale che si affaccia, con un porto: Lechaeum sul Golfo di Corinto e con l’altro: Cenchreae; sul Golfo di Saronicco. Sicyon o Sicyonia è adiacente a Corinto, verso Occidente; giace lungo la costa del Golfo di Corinto per circa 15 miglia e si estende all’interno per altre 12 o 13 miglia; una sola città è di una qualche importanza: Sicyon. Achaea: si trova vicino a Sicyonia e larga circa 15 miglia, s’allunga sulla costa per circa 65 miglia, l’area è valutata in ca. 650 miglia quadrate; nel territorio si contano ben 12 importanti città tra cui primeggiano: Dymé; Petrae, oggi Petras e Pellene. Elide: situata sulla costa Occidentale del Peloponneso si estende dalla foce del Laurisus a quella del Neda per una distanza di 57 miglia ed all’interno raggiunge, dopo 25 miglia, le pendici dell’Erymantus, Tra i paesi della Grecia è quello che presenta minori asperità contenendo larghi tratti pianeggianti lungo la costa e qualche estesa vallata lungo il corso del Peneus, dell’Alpheus e del fiume Neda. Le città più importanti erano: Elis, sul Peneus; Cyllene con il suo porto, sul golfo omonimo; Olimpia e Pisa sull’Alpheus ed in ultimo: Lepreum nel sud dell’Elis o Triphyla. Arcadia: Era il paese montagnoso situato nel centro: la Svizzera del Peloponneso e si estendeva dalle catene montagnose dell’Erimantus, Aroania e Cyllene, nel Nord sino alle sorgenti dell’Alpheus verso Sud; una distanza di circa 60 miglia per una larghezza media di 40 miglia;L’area era valutabile in 1.700 miglia quadrate. Il paese è per lo più interessato da un altopiano i cui fiumi, eccetto verso Ovest e Sud Ovest, sono assorbiti dal terreno e non presentano uno sbocco apparente verso la marina. Alti pianori e piccoli laghi sono numerosi; ma la maggior parte dell’area è occupata dalle montagne e da strette; ma fertili pianure. Le città di maggior rilievo erano: Mantinea; Tegea; Orcomenus; Pheneus; Heraea; Psophis e nell’ultimo periodo: Megalopolis. Messenia era a Sud di Elis e ad Ovest dell’Arcadia ed occupava il più occidentale dei tre promontori in cui è diviso il Peloponneso e da questo circondava il golfo sino al promontorio centrale ed alla foce del Choerius. La sua lunghezza, da Neda al promontorio di Acritas era di 55 miglia mentre la larghezza massima, tra la Laconia e la costa Occidentale era di 37 miglia per una superficie totale di 1.160 miglia quadrate. La maggior parte del paese è montagnosa; ma lungo il corso del Pamisus si trovano vaste pianure e l’intero territorio è fertile. Inizialmente la capitale era Stenyclarus, di poi fu Messene che si trova sul fianco Occidentale del monte Ithome; altre città di una certa importanza furono:Eira, nella Neda superiore; Pylus, oggi Navarino, e Methone, oggi Modon, a Sud di Pylus. La Laconia è situata sugli altri due promontori del Peloponneso ed occupa anche una considerevole fascia di terra a Nord; la sua maggiore estensione, tra l’Argolide ed il promontorio di Malea è più o meno di 80 miglia mentre la larghezza è valutabile in 50 miglia e la superficie raggiunge le 1.900 miglia quadrate. Il paese è essenzialmente costituito da un’unica vallata, piuttosto stretta: la valle dell’Eurotas, racchiusa tra due alte catene montuose: la catena del Parnon e quella del Taїgetus, da qui nasce l’espressione: “Incavata Lacedemonia” Sparta era la capitale del paese e si trovava nell’interno, a ca. 20 miglia dal mare; altre città della stessa importanza non ce n’erano; ma ci piace ricordare: Gythium e Thyrea sulla costa e Sellasia, nella valle dell’Aenus. Argolide: è il termine solitamente dato al territorio che si proietta verso Est dall’ Achaea e dall’Arcadia con l’eccezione del piccolo territorio di Corinto, tuttavia il termine viene qui usato in senso lato. L’Argolide classica confinava con la Sicyonia e la Corinthia a Nord: con Epidaurus ad Est; con la Cynuria, parte della Lacinia, a Sud e con l’Arcadia ad Ovest. La distanza maggiore, da Nord a Sud, era di ca. 30 miglia e da Est ad Ovest di ca. 31 miglia e l’intera area non superava le 700 miglia quadrate. Come il resto del Peloponneso, il paese era prevalentemente montagnoso anche se al suo interno aveva ampia e ricca pianura in testa al Golfo dell’Argolide. La capitale in un primo tempo fu Miycenae, poi Argos con il suo porto Nauplia; altre città importanti erano: Phius, Cleonae; Tiryns. Epidauria si trovava ad Est dell’Argolide ed a Sud della Corinthia; la sua lunghezza, da Nord a Sud era di 23 miglia per un profondità di ca. 8 miglia. Una sola città era degna di nota: Epidauro che era anche la capitale La Troezenia era adiacente all’Epidauria, nel Sud Est e comprendeva la metà Nord Orientale del promontorio dell’Argolide assieme alla rocciosa penisola di Methana; lunga 19 miglia aveva una profondità di ca. 9 miglia; sul suo territorio insistevano due importanti città: Troezen e Methana. Hermionis giaceva a fianco dell’Epidauria, dalla parte Nord e della Troezenia da Est; costituiva la punta più occidentale della penisola dell’Argolide; come dimensione era più o meno simile alla Troezenia; ma al contrario aveva una sola città degna di nota: Hermione. Oltre le isole litoranee della Grecia, di cui già ho parlato, va detto che ve ne sono altre che punteggiano l’Egeo e più in particolare : Nell’Egeo Settentrinale si trovano: Lemnos, Imbrus; Thasos e Samotracia. Nell’Egeo Centrale: Andros; Ceos e Cythnus che possono dirsi litoranee; Thenus; Syros, Gyarus; Delos; Miconus; Naxos; Piros; Siphnus; Melos; Thera; Amorgus ecc… Nell’Egeo Meridionale si trova infine: Creta, questa isola, di notevole dimensione rispetto alle altre, si estende da Ovest verso Oriente per circa 150 miglia ed è larga circa 15 miglia; l’intera area supera le 2.000 miglia quadrate: Le città più importanti erano all’epoca: Cydonia e Gnossus sulla costa Nord e Gortyna nell’interno; l’intera isola è montagnosa; ma fertile. Con la segreta speranza che quanto sopra possa giovare ad una maggiore conoscenza nonno cesare vi augura una buona serata
    1 punto
  41. Complimenti davvero per la moneta, chi colleziona il Re sa' che queste monete sono tanto tanto difficili da trovare in tale conservazione. Non e' neanche una delle più' comune anzi anzi, io in quella conservazione non ce l'ho di sicuro. Le monete della serie Impero Antignagnetiche del 39 XVII sono difficili da trovare come si desidera.... Sent from my JY-G3 using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  42. Esemplare ricevuto, toccato con mano ed osservato per bene. Quel "punto" al bordo trattasi di una macchia, assolutamente innaturale, probabilmente generata da una vera e propria goccia di qualche sostanza chimica sicuramente esterna che ha creato una reazione di quell'anomalo colore (ad occhio nudo "nero catrame") a contatto con il metallo. Non posso dire con certezza a cosa sia dovuto perché non ho possibilità di controllare monetiere, ambiente e come vengono custoditi i tondelli.... anche se un mezzo dubbio mi era "balzato per la testa". Consiglio a Linda di prestare molta attenzione alla custodia delle monete nonché, possibilmente, di riporle in acetato per avere perlomeno una "mezza sicurezza in più".... Sperando che in tal modo resti solo un "caso isolato"... Cordialità. Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum
    1 punto
  43. Ho trovato questo interessante articolo, pubblicato nella G.U. del 23-03-1900, che elenca le monete a corso legale in Italia in quel periodo. Oltre a quelle italiane, erano a corso legale gli ori e gli argenti degli stati dell'UML e anche alcuni di altri stati, ma solo se espressamente indicati da un Regio Decreto (uno per ogni moneta non UML). Ringrazio l'utente @bizeba62 per aver linkato questo articolo in un'altra discussione. http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1900074_PM Ecco l'elenco: Monete in oro 900/1000 * 5, 10, 20, 50 e 100 lire coniate in Italia, Francia, Belgio, Grecia e Svizzera * 4 e 8 fiorini (pari rispettivamente a 10 e 20 lire) coniati nell'Impero Austro-Ungarico * 20 e 100 franchi (pari rispettivamente a 20 e 100 lire) coniati nel Principato di Monaco * 10 e 20 dinara (pari rispettivamente a 10 e 20 lire) coniati nel Regno di Serbia * 5 rubli (vecchio sistema) e 7,5 rubli (nuovo sistema) (entrambe pari a 20 lire) coniate nell'Impero di Russia * 10 e 20 franchi (pari rispettivamente a 10 e 20 lire) coniati nella Reggenza di Tunisi * 10 e 20 lei (pari rispettivamente a 10 e 20 lire) coniati in Romania * 40 e 80 lire degli stati italiani (queste ultime, però, pur restando a corso legale, venivano ritirate e rifuse per coniare moneta corrente) Monete in argento 900/1000 * Scudi da 5 lire coniati negli antichi Stati d'Italia, dai Governi Provvisori, dal Regno d'Italia, Francia, Belgio, Grecia, Svizzera e San Marino Sono esclusi gli scudi pontifici, borbonici e dell'ex Ducato di Lucca. Monete in argento 835/1000 * 1 e 2 lire e 50 centesimi coniati in Italia (non prima del 1863), Belgio (non prima del 1866), Francia (non prima del 1864), Svizzera (non prima del 1866), Grecia (non prima del 1867) e San Marino (solo 1898) Monete in nichelio * 20 centesimi coniati in Italia nel 1894 e 1895 Monete in bronzo * 1, 2, 5 e 10 centesimi coniati in Italia dal 1859 in poi * 5 e 10 centesimi di San Marino anni 1861, 1869, 1875, 1893 e 1894
    1 punto
  44. quale ?? ... capovolgere il vassoio verso il pavimento ? ... :P
    1 punto
  45. mi meraviglio che nessuno degli attentissimi commentatori sulle vicende dell'oro lo abbia segnalato . Va bene lo faccio io. Un trader di Barclays è riuscito a manipolare il fixing dell'oro di pochi punti necessari per non pagare un derivato di qualche milione ad un cliente (in pratica il derivato è una scommessa che il prezzo di un certo bene/valuta/titolo superi o non superi una certa soglia). Se il prezzo avesse raggiunto quella soglia la banca avrebbe dovuto pagare il cliente, invece il trader emettendo falsi ordini di vendita l'ha tenuto piu' basso del limite di quei pochi centesimi che hanno permesso alla banca di non pagare il derivato e al trader di gonfiare il suo book di posizioni. Non è uno scandalo planetario ma piuttosto riflette l'obsolescenza del metodo del fixing, ancora lasciato alla coordinazione tra alcune delle principali banche e non alla liber a fluttuazione di mercato. Buona lettura ma non capiamo bene i limiti della vicenda e non estrapoliamo generalizzazioni che poi si rivelano errate.. http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-05-23/manipolato-fixing-oro-multa-32-milioni-euro-barclays--162740.shtml?uuid=ABSPfdKB
    1 punto
  46. Iniziamo con una medaglia in bronzo da mm. 30 per premio alle manifatture nel Reale Albergo dei Poveri. Nei Reali alberghi dei poveri delle varie città del Regno delle Due Sicilie furono istituiti premi per coloro che più di tutti si distinsero nelle manifatture e nell'artigianato. Queste strutture erano destinate ad accogliere molti senzatetto e persone senza fissa dimora, lo scopo principale di questi enormi complessi era quello di tenere impegnati e di formare persone disoccupate nel campo lavorativo. Nei vari documenti dell'epoca potrete leggere dei vari premi istituiti annualmente e delle varie premiazioni. Di premiazioni ve ne furono diverse ma stranamente non è pervenuta ad oggi alcuna di queste medaglie. L'esemplare qui illustrato mi è stato messo a disposizione dal sig. Alessandro Brambilla di Milano, autore dell'omonima opera sulle medaglie portative dell'800 ed è ad oggi l'unica testimonianza. Difficile stabilire il luogo di coniazione, a prima vista mi verrebbe da attribuirla a Napoli ma osservandola bene nei dettagli potrebbe anche essere stata coniata a Palermo ad opera di qualche famoso incisore del calibro di Giuseppe Barone, l'anno di coniazione non è riportato, a giudicare dall'effigie sembrerebbe stata coniata intorno al 1845-1847. Rammento che sia a Napoli che a Palermo sorsero per merito dei Borbone due grandi Reali Alberghi dei Poveri, quello di Napoli è immenso ed è in uno stato di ricostruzione (volendo essere ottimista), è situato in p.zza Carlo III ed ospita oggigiorno alcune mostre a tema. Un tempo deve essere stato meraviglioso per la sua imponenza e somiglianza alla Reggia di Caserta, poi tutto è finito sotto le bombe sganciate dagli alleati nel 1943, spero un giorno possa ritornare all'antico splendore. Per avere qualche delucidazione sui Reali alberghi dei poveri vi consiglio la lettura di questo studio a firma di Michelangelo Bonì. http://www.ilportaledelsud.org/realalbergo.htm Per il momento godetevi la medaglia. Ogni vostro commento è sempre ben accetto.
    1 punto
  47. L'unica cosa che ho trovato è questo interessante sito in francese: http://www.cercle-numismatique-dainvillois.fr/fonderie_et_laminoir.php5 Che però, se ho ben interpretato il testo, descrive una situazione ben diversa da quella citata dai maggiori prezziari italiani, visto che non si parla minimamente di Strasburgo. Se ho ben capito, si parla di una società che produceva tondelli e che aveva una convezione con la monnaie de Paris e la zecca di Bruxelles. L'argomento su dove fosse situato e cosa faceva realmente questo stabilimento è stuzzicante, credo che meriterebbe maggiore approfondimento, non vorrei che sia l'ennesimo caso in cui le informazioni citate sui cataloghi/prezziari vengono prese come oro colato e poi si scopre che la realtà dei fatti è un pochetto diversa!
    1 punto
  48. Gli Alliierte Militärbehörde per l'Austria sono stati stampati in USA e Gran Bretagna e si distinguono dal taglio. Gli americani hanno stampato quelli da 50 groschen, 1-2 e 25 scellini; gli inglesi i 5-10-20-50-100 e 1.000 scellini. I sovietici stamparono, prima degli Alleati, dei loro biglietti d'occupazione in marchi (50 pfennig, 1 marco). Allego particolare della F del biglietto da 10 am-mark. petronius B)
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.