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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/09/14 in tutte le aree

  1. Dabbene in questi anni ci ha abituato a discussioni sempre interessanti e coinvolgenti. Questa credo le superi tutte. Ha affrontato un tema che, anche se bene o male noto a tutti, non è mai stato approfondito qui sul forum nonostante si possa affermare che quello dell'argento spagnolo proveniente dal "nuovo mondo", è un argomento che dovrebbe interessare tutti i numismatici. Con quell'argento si è battuto di tutto e dappertutto. Tutta l'Europa iniziò a battere i famosi Pataco, Patacon o Patacconi che andavano ad indicare proprio le monete d'argento di grosso modulo, Napoli, come già indicato, trovandosi sotto l'egemonia spagnola, è stata protagonista di questa importante "rivoluzione" numismatica. Già a partire da Carlo V, nel 1552, si iniziò a battere, nella zecca partenopea il famoso 1/2 ducato in argento. Il primo "grosso" nominale in argento del nostro meridione (si esclude ovviamente il 1/2 scudo ossidionale del 1528 battuto per altre esigenze). da NAC 69, lotto 711 Ma è sotto il suo successore Filippo II che l'esplosione monetale in argento ha il suo apice. Ed ecco i Patacconi (ducati) da NAC 69, lotto 721 e cianfroni (1/2 ducato). da NAC 69, lotto 723 Ovviamente questa abbondante produzione è stata possibile grazie all'argento pervenuto dalla Spagna nel 1556 (a riguardo si può vedere quanto scritto da S. Perfetto in "La prova del metallo - L'esperienza di Vincenzo Porzio nella zecca di Napoli", p. 23. E, sempre S. Perfetto "Il Nobile Leonardo de Zocchis alias Terracina e il corpus delle sue relazioni" in ASPN, CXXXI, p. 226 ed in particolare il documento 3 "Relatione deli argenti dela Regia Corte Tanto deli riali quanto dele picze seu piance li quali argenti da Spagna et sono stati consignati in la Regia zeccha de Napoli" a p. 235. Invito @@mero mixtoque imperio a fornirci approfondimenti in merito. Altro argomento poco affrontato ma meritevole di nota, forse un po' fuori tema ma sostanzialmente a riprova dell'enorme quantitativo di argento disponibile, è quello dell'attività della zecca di Napoli, ed in particolare della figura del suo mastro di Prova V. Porzio, nel battere monete per finanziare quella che poi sarebbe restata nella storia come l'ultima crociata nella battaglia di Lepanto. A riguardo consiglio vivamente di leggere quanto scritto da Perfetto nel suo "La prova del metallo - L'esperienza di Vincenzo Porzio nella zecca di Napoli", pp. 65-72. Chiedo venia se ho citato esclusivamente queste due opere che qualche benpensante potrebbe interpretare come un'azione di parte visto che ho curato la parte numismatica di una delle due opere ma posso garantire che non è così ma la motivazione va cercata più semplicemente nel fatto che si tratta di studi che riguardano, almeno in parte, l'argomento trattato. Poi permettetemi di ringraziare @@dabbene che per l'ennesima volta si dimostra pilastro portante di questo forum per questa interessantissima discussione.
    6 punti
  2. Mario l' importante è impegnarsi e divulgare le conoscenze e divertirsi nel farlo. Purtroppo questo è l' andazzo del nostro paese che si è sparso come una piaga in tutti i settori, si fa qualche cosa per proprio tornaconto e non si deve partecipare nelle iniziative fatte, da altri, solo per un' ideale o per coinvolgere altre persone. Una sola parola invidia. Torniamo a noi con altre belle foto del museo. Pezzi a 8 ancora da "liberare"
    6 punti
  3. Carissimo Nessun'altra soddisfazione per un collezionista eguaglia il mettere in raccolta un pezzo ambito da tempo. E ricorda: non esistono collezioni modeste o collezioni superbe, ma solo collezionisti più o meno facoltosi, ma tutte le raccolte meritano lo stesso rispetto, non fosse che per la passione, e perché no, i sacrifici che le hanno ispirate
    4 punti
  4. La Spagna di Filippo II nonostante tutte le materie prime che arrivavano dalle Americhe doveva far fronte ad una crisi finanziaria dovuta tra le altre cose alle spese militari della guerra contro Inghilterra e Provincie Unite (attuali Paesi Bassi) che, come un continuo circolo vizioso, portava all'emissione di monete tanto che le risorse appena sbarcate dalle colonie americane venivano subito riconvertite. Questo portò all'aumento dell'inflazione e a tutte le conseguenze che vennero dopo il siglo de oro. E' vero quello che dice il Cipolla, ma è da approfondire nel quadro politico spagnolo ed europeo dell'epoca, in pratica si parla di impero spagnolo ma de facto era un assembramento di stati separati che conservavano ciascuno le proprie leggi e ciò portava ad un blocco a livello politico e legislativo che paralizzava lo stato centrale. Altro che potere assoluto. ;)
    3 punti
  5. Il periodo Spagnolo per il Sud è importantissimo, una cifra di nominali e tipologie, alcune straordinarie... Un periodo travagliato, ma ricco di spunti, gli spagnoli ci tengono compagnia in questa sezione da anni, e ci hanno fatto crescere tutti.. Non potevo esimermi, l'amico Francesco capirà l'importanza, e poi Mario con i suoi contributi dona sempre qualcosa, quanto si parla di Spagna non si può non parlare di SUD... Eros
    3 punti
  6. Quando vado a Miami, faccio sempre una puntata a Key West e non mi stanco mai di visitare il museo di Mel Fisher, il grande cercatore americano di tesori sommersi che nel 1985, dopo una ricerca di più di 15 anni e costata molto cara con la perdita della moglie e un figlio, trovò il relitto della Nuestra Senora de Atocha affondata nel 1622. Un solo numero per capire, 40 tonnellate tra oro e argento..................... Un paio di foto del museo. Ah ho dimenticato il motto di Mel TODAY THE DAY
    3 punti
  7. E poi una semplicissima 5 centesimi spiga 1934 che mi piace tantissimo per lustro, dettagli e patina iridescente. Cosa ne pensate?
    3 punti
  8. Uno stemma Cornaro d'epoca, dalla copertina di un libro del 1699: Il primitivo stemma Cornaro era il semplice partito d'oro e d'azzurro. Uno dei tanti che la nobiltà veneziana amava ricavare dall'elementare giustapposizione dei due smalti cari alla tradizione lagunare. Poi la nota vicenda di Caterina, regina di Cipro per il matrimonio col Lusignano, permise di abbinare lo stemma di famiglia a quello regale, al quale spettava (com'è intuibile) la precedenza. Gli stemmi si leggono come la scrittura: dalla sinistra alla destra di chi legge. Quindi lo stemma regio fu coerentemente posizionato prima di quello Corner: a sinistra di chi osserva. :) Posizionarlo dopo e (oltretutto) "rigirando" i leoni dei quarti reali ciprioti, è cosa che araldicamente non ha motivazione.
    2 punti
  9. Non mi era mai successo di finire il "mi piace", ma solo oggi ho letto questa discussione intrigantissima iniziata da Mario. Pensate che mi trovo a Londra da 4 giorni dai miei 2 figli che qui lavorano. Ho letto tutto di seguito appena l'ho notata tra i mugugni di mia moglie che vuole uscire. Mi dispiace di non poter aggiungere niente (almeno per ora), ma devo andare, sennò mia moglie finirà per pensare che sto' al tablet con l'amante :D Un saluto carissimo da Londra a tutti i partecipanti :good:
    2 punti
  10. A proposto dei reali spagnoli ricordo il bastardello di Vincenzo Porzio, eccezionale documento d’epoca, cioè il Quaderno de los Reales que se pusieron en Zecca sin provarse al fuego trascritto nella suddetta prova del metallo. Ma, volendo onorare al meglio l’invito degli amici dabbene e fedafa, nonché questa interessante discussione, trascrivo qui di seguito, due discarichi completamente inediti di Leonardo de Zocchis alias Terracina: 51 Item excipiendo come quando foro inmessi nell’anno 1556 li Reali si Spagna della Regia Corte, la verità è, et altrimente non può essere et con ogni debita reverentia, sarìa buscìa, che detti Reali fossero stati consignati in mano de detto Lonardo; solum che foro consignati al magnifico Giovan Francesco Guarino rationale della Regia Camera; et esso Giovan Francesco ne teneva le chiave, et esso Lonardo non intervenne ad lo fondere de essi Reali; et quando si mettevano ad fondere con intervento et in presentia del detto Giovan Francesco Guarino, al quale era stato dato detto carrico et tanto per detto Giovan Francesco, come per detto Lonardo, et altri, che tutti presenti l’uno vedeva l’altro quando si ponevano ad fondere detti Reali quod fuit. 52 Item excipiendo si pone come (re vera) detti Reali di Spagna non erano tutti nuovi ma c’erano mescati delli vecchi et una bonissima parte di quelli, ch’erano venuti dall’India, li quali erano tutti nigri perché erano stati annegati con una caravella venendo dall’India, essendo si diceva, et per tal causa sfraudorno et mancorno nel fondere assai, molto più di tutti l’altri Reali, quod fuit. Li troviamo in Archivo General de Simancas, legajo 16, expediente 8, descargos 51-52.
    2 punti
  11. La moneta ha il lustro che serve per esser classificata almeno spl/fdc per me. tutto quello che potrebbe andare oltre mi spiace ma io non riesco a determinarlo. da spl/fdc a qfdc/fdc la differenza la fa il lustro e se i segni son sul lustro o meno....altra cosa...questa tipologia soffre di conio stanco spesso e volentieri quindi la valutazione de visu è decisiva. le foto van bene anche se son scure. marco
    2 punti
  12. Caro Mario, provo a dare i numeri anch'io :) (sarà il caldo). In A. De Maddalena "Moneta e mercato nel '500 - la rivoluzione dei prezzi", p. 12, troviamo i quantitativi di metalli preziosi (in kg) giunti nel solo porto di Siviglia: Anni oro argento 1503 - 1510 620 0 1511 - 1520 915 0 1521 - 1530 489 15 1531 - 1540 1447 8619 1541 - 1550 2496 17757 1551 - 1560 4262 30312 1561 - 1570 1153 94286 1571 - 1580 943 111859 1581 - 1590 1210 210303 1591 - 1600 1945 270763 1601 - 1610 1176 221363 1611 - 1620 886 219226 Mi pare evidente l'enorme quantitativo d'argento importato che portano l'autore a sottolineare il graduale passaggio dalla fase dell'oro alla fase dell'argento. Tanta ricchezza però aveva un lato oscuro... l'aumento vertiginoso dei prezzi. Ma qui passiamo all'economia... meglio restare in Numismatica :).
    2 punti
  13. Grazie mille, me l'ero persa. Assolutamente d'accordo con il Suo pensiero, purtroppo non avendo possibilità non posso permettermelo, ma nei miei sogni mi piacerebbe spaziare con la monetazione spagnola (più le emissioni di altri paesi europei che si vennero a trovare sotto l'egemonia spagnola dopo Carlo V) e milanese.
    2 punti
  14. Complimenti davvero !! Mi permetto solo di dire che, indipendente dallo stato di conservazione (comunque di tutto rispetto), un pezzo così importante di storia, legato alle mitiche "5 giornate di Milano", esistente in un'unica tipologia (quasi a dire una commemorativa) e non certo in una tiratura astronomica, prezzato a 35 euro è per me (quasi) offensivo... in altre discussioni si sta parlando di monetine "serie impero" in acmonital prodotte su larghissima scala in milionate di esemplari ed in svariati millesimi, con una qualità di conio (che per tipologia) è distante anni luce dalla qualità di questo 5 lire e tuttavia "prezzati" a cifre ben più importanti (mercatus docet et imperat ... pure ). Sarò un visionario, ma certe cose proprio non le capisco... nè le voglio capire .... :fool:
    2 punti
  15. Le 50 lire Vulcano modello 1954 e le 100 lire Minerva modello 1955 usate come armi contro Craxi nel 1993:
    2 punti
  16. Continuando con Napoli.... FILIPPO II PRINCIPE DI SPAGNA - 1554 - 1556
    2 punti
  17. Ringrazio tutti per gli interventi, poi diamo a Cesare quel che è di Cesare... la foto della moneta non l'ho fatta io... l'ho rubata a chi me l'ha venduta, in primis bisogna ringraziare lui. Simone, @@tartachiara sul forum, si è dimostrato ottimo conoscitore e con un occhio infallibile nello scovare questa moneta e nel propormela, moneta comune ma in una conservazione del genere che rilascia emozioni! :)
    2 punti
  18. Bella, bella, bella :) Complimenti a tutti :clapping: :clapping: :hi: :hi:
    1 punto
  19. Buonasera a tutti, non so se in precedenza sono stati già postati i bozzetti delle due commemorative greche, ma sperando di fare cosa gradita a chi non li avesse ancora visti, eccole
    1 punto
  20. La Spagna.si arricchi velocemente nella.metà del 500 ma si arrichi sulle spalle degli altri uccidendo e sterminando popoli come i maya e tanti altri.mexicani, lo stesso fecero poi secoli dopo sempre.per la corsa all oro e per la terra america centro nord con l indiani gli inglesi. Credo che l oro come l argento.come.scritto in precedenza nel 500/600/700/800 furono importati.a migliaia di tonnellate l anno e che non.ci fu crisi sui metalli preziosi, essa arrivò dopo! quando la lira o il dollaro non valevano più come il peso delle leghe preziose e quindi vennero scoperte molte vene minerarie in meno o esaurite quelle precendenti. L ORO VALEVA MOLTO DI PIÙ E LO STESSO L ARGENTO Le monete della.repupubblica in oro e argento erano pochissime, in oro rimanevano solo le commemorative fatte per collezionisti moderni che sanno bene che.non varranno mai più del valore del peso stesso della.lega. Trovo molto belle le monete di filippo II che.non conoscevo...
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  21. Mi sembrava doveroso segnalare questo interessante thread che riguarda anche la nostra monetazione. http://www.lamoneta.it/topic/124222-la-saga-dellargento-spagnolo/
    1 punto
  22. ciao, hai peso e diametro? l'animale al R/ sembrerebbe il pavone posto lateralmente, pertanto potrei pensare ad una variante inedita del Banti 41 (che riporta l'animale visto frontalmente con coda aperta). skuby
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  23. Buona sera al forum; ogni tanto uno si sveglia, zampetta qua e là per il forum è trova qiualcosa cui può dare, si spera un contributo; dunque Titolo: Primitive methods of exchange by barter Fonte: Coin of ancient Autore: Barclay Vincent Head .... Focalizziamoci in primis sull’Egitto, il più antico e civilizzato paese del mondo antico: ma giacchè il sistema dei pesi prevalente nella valle del Nilo non sembra aver influito più di tanto sulla monetazione dei Greci riteniamo di non doverci addentrare nei particolari della metrologia egizia; tuttavia non possiamo tacere che nelle iscrizioni che si vedono sui muri del tempio di Karnak compaiono due denominazioni di peso: Uten e Kat. La relazione che intercorre tra i due pesi ci è nota attraverso un passaggio del “Papiro di Harris” che riporta gli annali di Ramesses 3° ca. il 3.000 A.Ch. Da questo passo del papiro si scopre che l’Uten era eguale a 10 Kats ed un peso a forma di serpente, ben conservato e rinvenuto assieme al papiro di Harris, porta la scritta: “ Cinque kats del tesoro di On” il suo peso è di 698 gr. Ammettendo una leggera perdita di peso dovuta alle abrasioni del tempo possiamo azzardare che il peso originale fosse di 700 gr. e pertanto l’unità era costituita da 700/5 = 140 gr. per il Kat e conseguentemente 1.400 gr per l’Uten. Il Sig. Bortolotti nel suo. “ Del primitivo cubito egiziano” ritiene che l’Uten sia esattamente la millesima parte del peso del cubito cubo dell’acqua del Nilo; essendo il cubito in questione, non il cubito ordinario di 20,66 inches; ma una misura che viene chiamata: “Primitivo pollice egiziano” equivalente alla lunghezza di 17,17 inches. Accanto a questo Uten di 1.400 gr. esiste anche una forma più pesante di cui sono stati ritrovati molti esemplari negli scavi eseguiti da Mr. Petrie sul sito di Neucratis. Bortolotti suggerisce che lo standard di peso dell’Uten pesante sia di 1.486 gr. e che derivi dalla millesima parte del peso del cubito cubo reale di acqua del Nilo, della lunghezza di 20,66 inches. Mr Petrie è tuttavia dell’avviso che il peso dell’Uten pesante non possa aver superato 1.436 – 1.450 gr e questo nonostante siano stati ritrovati esemplari di 1.530 e più grammi. In pratica non si conosce alcuna distinzione tra Uten pesante e Uten leggero con ogni probabilità la forma leggera è da considerarsi una variante locale della più comune forma pesante.
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  24. Quest'ultimo intervento devo ammetterlo mi apre il cuore, primo perché apre una porta quella di Napoli in questa discussione, e ripeto le porte potrebbero essere quasi infinite, secondo perché il libro citato è nella mia libreria tra l'altro con una splendida dedica di uno dei due autori . E il libro è fantastico per tanti motivi ma è sicuramente molto funzionale a quanto stiamo dicendo. Intanto il periodo è quello giusto ( 1555 - 1587 ), secondo si parla di coniazioni, di metalli, di controlli in zecca e poi si parla di lui Vincenzo Porzio il mastro di prova della zecca di Napoli dell'epoca. Non credo si offenderanno i due autori se citerò qualcosa tratto dal loro libro che può aiutare la discussione, qualche passo il più inerente : " Nella pratica si cercava di portare in zecca metalli già affinati o manufatti di buona lega, anche se non sempre era possibile . Infatti, il dilagare dell'Impero coloniale spagnolo a partire dal XVI secolo, aumentò le quantità di metalli e di monete importanti delle nuove terre. Detti materiali non sempre giungevano nelle zecche in condizioni di purezza, a motivo dei frettolosi intenti speculativi e delle tecniche adottate in loco che dovevano ancora perfezionarsi. Pertanto, lo stato della qualità dei metalli convogliati nella zecca di Napoli mutò repentinamente in un lasso di tempo di circa quarant'anni, dal 1543 al 1584, ed anche meno ". Nella nota si legge poi quanto dice Vilar P. " il metallo prezioso costa tanto poco agli spagnoli immigrati nelle Indie che essi accettano di pagare con grandi quantità di metallo le merci europee di cui mancano. Nelle Indie, oro a buon mercato e merci scarse. A Siviglia, afflusso di merci e aumento di prezzi. ". Non vorrei trascrivere tutto il libro :blum:, però voglio citare ancora una ulteriore fonte bibliografica letta sullo stesso che può approfondire l'argomento : " Il mediterraneo invaso dalle monete spagnole " di Braudel e già il titolo dice molto. Certamente il libro è poi da leggere con calma, gli spunti possono essere tanti, per il momento ringrazio per la citazione e se i due autori, presenti entrambi sul forum, volessero aggiungere qualcosa sull'argomento trattato in questa discussione non potrebbero che far piacere a tutti noi, per il momento grazie tantissime !
    1 punto
  25. Rabbia e impotenza, il concetto é chiaro, ma l'aspetto triste é che buon senso e leggi purtroppo non viaggiano di pari passo. L'Autoritá ti dice che gli operanti hanno dichiarato piú che illazioni, perché questo si legge vero? e proprio a causa di quelle illazioni rappresentate anche dal sottoscritto sin da subito vero? (vi rimando alla discussione censurata "mi hanno sequestrato tutta la mia collezione") ho trascorso due anni di inferno nel mentre servivo il mio Paese all'estero in Missione di Pace. E' giusto che chi ha sparato illazioni provocandomi danni morali,biologici e anche di immagine per il lavoro che svolgo rimanga impunito? é giusto che abbia pagato una parcella di Avvocato per difendermi dal nulla di 5033,60 euro? ed ancora é giusto che per ottenere giustizia debba anticipare 2537,60 euro? tutto questo é giusto o sono diventato pazzo e non capisco piú nulla? vivo con profonda amarezza questo senso di impotenza. Antonio
    1 punto
  26. Buongiorno, grazie a tutti per i complimenti!!! Ciao Mario! Esatto, hai detto proprio bene, alla rarità e alla conservazione più che discreta si aggiunge un valore culturale che di per sé è unico... almeno per me!! Ciao Luciano! Sì esattamente, la f curva sta proprio per Federico II. Ti riporto una breve spiegazione al riguardo.....
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  27. e sei pure partito dal 1928... Complimenti ! Dovresti comunque postare anche il D/..... la foto non è il massimo, comunque starei sul BB/Spl... ;)
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  28. Il real, la moneta più usata nei pagamenti internazionali, la più apprezzata, chiamata anche "peso ". Pezzo dalla diffusione incredibile e velocissima, agli inizi del 1500 lo trovi nelle Fiandre, in Francia, in Portogallo. Verso il 1540 è dovunque in Europa, a Milano è nel 1551, in Inghilterra nel 1554, a Firenze nel 1552, a Venezia nel 1585, ad Algeri nel 1570, in Estonia nel 1579. Un inglese ad Anversa nel 1553 commentava qui si trovano solo real spagnoli. Nel 1600 reali da 8 sono anche a Riga, Pernau, Reval, i russi accettano pagamenti in reales, in Prussia i reales arrivano nel 1590 ed erano monete corrente dell'epoca. Solo nel nord - Europa troviamo altre maxi-monete come i reales, i rix-dollars e i leewendaalders coniati in Olanda nel 1575, ma nel meridione Europeo i reales trionfano. Più reales andavano sul mercato e più venivano apprezzati e ricercati, chi aveva reales aveva un potere d'acquisto spendibile in ogni parte del mondo e forse queste considerazioni finali fanno capire meglio, una volta di più, a cosa eravamo di fronte, una trasformazione epocale.
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  29. Si è in buono stato qfds , ne possiedo 2 se qualcuno è interessato mi contatti cosi posto una foto, grazie lucarosina saluti.
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  30. Credo che sia interessante anche aggiungere questo ulteriore tassello, quello della mappa delle rotte seguite dalle navi spagnole che trasportavano l'argento, si vedono le sedi delle miniere Potosi e Zacatecas e poi le varie possibilità offerte, i viaggi terminavano tutti a Siviglia. Per solo ed unico motivo di studio ecco la piantina da Elliot, in " Spain and its World ", che rappresenta i viaggi spagnoli dell'argento.
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  31. In teoria no, perché utilizza l'umidità e le sostanze dentro la busta/capsula e poi non ne ha più quindi il processo rallenta. Ma ti sconsiglio la plastica, meglio bustine di acetato.
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  32. Nell' euforia della conservazione non si è accorto che almeno per il D/ le monete provengono dallo stesso conio, escrescenza di metallo davanti alla bocca.
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  33. @Monetaio il lustro di conio c'è ma il problema è che non sono riuscito a fotografarlo. Vince
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  34. non discuto, infatti. Segnetti ce ne sono, tuttavia i rilievi mi sembrano molto buoni, e ricordo di averne viste parecchie di queste monete, pur d'acciaio, ma con rilievi "andati" in misura differente. In quanto alla rarità, ricordo pure di averne viste qualcuna con questo millesimo ... intendevo dire che la "rarità" per me è altra cosa.... :D
    1 punto
  35. Luigi, l'acciaio si guarda in modo completamente diverso dal tipo di monete che collezioni ;). L'usura dei rilievi sull'acmonital é solitamente assente. Il lustro e la quantità di graffietti/segnetti/colpetti da contatto sono solitamente il metro di giudizio. Queste foto non aiutano ad una facile individuazione della conservazione corretta, per via della luce uniforme e piatta sul tondello. Certo pare essere lontana dal FDC, e come scritto da min_ver, probabilmente il BB é troppo riduttivo. Per la rarità, comincia ad essere raretta in FDC pieno, appena sotto ce ne sono a bizzeffe, per mia esperienza. A Verona sono stati aperti un paio di rotolini contenenti queste monete in conservazione molto vicina al FDC.
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  36. Battesimo del fuoco in quel di Parma, in tutti i sensi perchè un caldo così non l'avevo mai sentito... Chiacchere in compagnia, monete e tanto tanto cibo. :blum:
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  37. per le commemorative indicare sempre "2 euro cc", oppure "2 euro TDR/EMU/TYE" per la germania indicare sempre la lettera relativa alla zecca questo per facilitare l'inserimento delle monete nel file che viene pubblicato mensilmente e come indicato nelle regole. grazie
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  38. Sono due monete importanti, ti permettono di studiare tanti particolari della monetazione di quei due Sovrani. Imparerai, prendendo queste monete, valutando in particolare i due esemplari postati, quanto una pulizia maldestra possa rovinare in maniera irrimediabile due belle monete. Non importa che la conservazione sua stata bassa, erano comunque due belle monete, prima che venissero pulite in maniera errata. Io direi qBB per entrambi gli esemplari. Benvenuto in questo forum e se continuerai a leggere le discussioni, capirai quanto sia importante trattare le monete nel modo giusto, indipendentemente dalla loro conservazione complessiva!
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  39. A me pare che ci sia scritto 119 $ come prezzo... cmq sicuramente un affare ;)
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  40. Ciao @@dany1492, Se fosse romana, il diritto richiamerebbe il ritratto di Faustina II e di Crispina
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  41. Tipologia sempre affascinante..l'esemplare in oggetto è sul BB a mio avviso...per esperienza so che i capelli di Colombo al diritto in foto tendono a sembrare più usurati di quel che sono in realtà...;)
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  42. Vorrei ricordare a tutti che nel catalogo di Lamoneta sono visibili 7 (sette) esemplari diversi del grosso di Marino Morosini e 9 (nove) di Pietro Gradenigo. Arka
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  43. RIC 74 Gallienus, AV Aureus, 264-267 AD, Rome. GALLIENAE AVGVSTAE, head left wearing wreath of reeds / VBIQVE PAX, Victory in biga right. Cohen 1015; RIC 74. Sole Reign. (da Wildwinds.com) RIC 113 var Goebl 1487var Gallienus, AV Quinarius, Rome, sole reign. IMP GALLIENVS AVG, laureate head right / ORIENS AVG, Sol standing right, head left, holding globe and raising right hand. RIC 113 var (reverse type); Goebl 1487 and 1501 var (with fieldmark), Cohen 690 var (bust type); Belfort -. (da Wildwinds.com) GALLIENUS. 253-268 AD. AR Antoninianus (3.51 gm). Struck 264-265 AD. Antioch mint. GALLIENVS AVG, radiate, draped, and cuirassed bust right PAX FVNDATA, Trophy of arms; two captives below; palm. RIC V pt. 1, 164; RSC 73; Göbl 738b. (da Wildwinds.com) GALLIENUS. Joint reign, 253-260 AD. AR Antoninianus (21mm, 3.76 gm). Antioch mint. Radiate and draped bust right / The Orient standing right, presenting wreath to Gallienus, standing left; wreath in field above. RIC V 445 var. (no wreath); RSC 705a. Good VF, typical light porosity. (da Wildwinds.com) Gallienus. AD 253-268. AR Antoninianus (24mm, 4.61 g, 5h). Samostata mint. 1st emission, AD 255-256. Radiate, draped, and cuirassed bust right / Oriens standing right, presenting wreath to emperor standing left, holding scepter. RIC V 448; MIR 36, 1677m; RSC 902. Good VF, toned, broad flan. (da Wildwinds.com) Alla morte di Odenato si ebbe la successione della Regina Zenobia (Zenobia Settimia - Bath-zabbai) e del figlio Vallabato (Lucius Iulius Aurelius Septimius Vaballathus Athenodorus) che tentarono di rendersi autonomi dal controllo romano. La Vita Gallieni riporta che l'imperatore inviò contro Palmira un suo generale, Aurelio Eracliano, a capo della spedizione volta a riprendere il controllo della frontiera con la Persia dopo la morte di Odenato (267), ma questi fu sconfitto dai Palmireni della regina Zenobia e di suo figlio Vallabato; taluni storici invece attribuiscono questa infruttuosa spedizione a Claudio II Gothico. S ZENOBIA AVG, busto, visto da destra coperto da un drappo a mezzaluna / IVNO REGINA, Zenobia in piedi, frontale, vista da sinistra, con una patera nella mano destra, lo scettro nella sinistra, un pavone ai suoi piedi e una stella nella parte sinistra. RIC 2, 272 d.C. (da Wikypedia) Vabalathus, as Augustus, Antoninianus. 3.43 g. IM C VHABALATHVS AVG, radiate, draped bust right. IVENVS AVG, Hercules standing facing, head right, holding club, lionskin and three apples of the Hesperides, star in left field. Goebl MIR 359; RIC 4. (da Wildwinds.com) Vabalathus and Aurelian. AE Antoninianus. 271/272 AD. Antioch. VABALATHVS VCRIM DR, laureate, draped bust of Vabalathus right. IMP C AVRELIANVS AVG, radiate, cuirassed bust of Aurelian right. Officina letter B below.RIC V pt. 1, 381; Cohen 1. (da Wildwinds.com)
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  44. L'equipaggiamento militare della cavalleria pesante era costituto da: Cavalleria clibanaria: elmo, usbergo, pettorale, cotta di maglia, guanto protetto, cintura, cosciali , spada, mazza, arco con tre elementi e due corde di ricambio, faretra con 30 frecce, due ulteriori corde per arco e copertura corazzata per il cavallo (zen-abzar). Cavalleria catafratta: elmo, usbergo, pettorale, cotta di maglia, guanto protetto, cintura, cosciali, arco con due elementi e due corde di ricambio, faretra con 30 frecce, lancia e armatura per il cavallo (zen-abzar); e ciò talvolta s'aggiungeva un lazo (kamand) o una frombola con le relative pallottole a sfera. Catafratto e portainsegne partici e catafratto sasanide (in basso). Cavaliere catafratto sasanide (ricostruzione). Armatura di cavaliere catafratto rinvenuta in Kazakistan. Scontro tra romani del Tardo Impero e cavalleria sasanide. (Dal volume dedicato Osprey)
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  45. Bella, Mario discussione interessante, scusate se mi ripeto. Posto un' insieme de piezas de a ocho de plata, dalla mia collezione delle Zecche del Nuovo Mondo. Ci sono tanti fatti e aneddoti in questo periodo, come lo scandalo della Zecca di Potosi del 1652, quando i controllori mandati dal Re Filippo IIII in quella Zecca, si accorsero che mancava argento nelle monete. Quindi dopo aver tagliato le mani ai responsabili della Zecca dovettero porre rimedio e i pezzi da 8 valevano 6 reales, i 4 Reales 3 e via dicendo. Per riconoscere le monete "scarse" le contromarcarono con corone di diversi disegni.
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  46. Perché parlavo molto di Genova, perché Genova è strategica nel momento storico specifico....ho dovuto informarmi e il libro, cosi' almeno facciamo pubblicità in questa discussione a tanti libri, di Alessandro Marzo Magno " L'invenzione dei soldi " mi ha dato una mano..... Tra il cinquecento e il seicento Genova diventa la cassaforte dei re spagnoli, tanto che il francese Jacques Savary dirà : " se c'è un posto al mondo in cui si profili qualche possibilità di guadagno, potete star certi che vi troverete un genovese ." Filippo II non passa alla storia per parsimonioso, dall'America gli arriva tutto questo argento, ma più ne arrivava, più ne spendeva. Impegnato in guerre, spendeva prima di incassare ; si ritrova il problema di come farsi anticipare queste somme enormi. Gli risolveranno il problema i banchieri genovesi che dominano la scena internazionale finanziaria. Chiedono interessi del 14 - 15 %, più aggravi vari per cambi, aggi, trasporti delle monete, insomma un prestito arrivava anche al 45%. in più i banchieri genovesi hanno un'arma in più, le loro lettere di cambio ; i liguri portano in giro per il mondo la moneta spagnola, la fanno conoscere, apprezzare anche in Oriente. I genovesi sono abili nel lucrare sul denaro scritto invece di quello metallico, ma alla lunga tutta questa massa di contante metterà in crisi anche il sistema genovese e le loro lettere di cambio..... Il poeta e nobile Quevedo scriveva a proposito : " Nace en las Indias honorado Donde elmundo le acompana viene a morir en Espana Y es en Genova enterrado " Per in Genova interrato bisogna riferirsi al fatto che a Genova i metalli si ritenevano interrati perché sostituiti con la carta. Questo per Genova, almeno da quanto ho letto, per i consigli e suggerimenti sulle discussioni e sulla sezione valgono i post precedenti e comunque alla peggio vale sempre il silenzio - assenso :blum:, buona domenica dai.... Mario
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  47. Ciao a tutti. A differenza di ciò che portò alla chiusura di C.N. - una crisi aziendale profonda non della Rivista ma del Gruppo Editoriale che la pubblicava - questa volta la sensazione è che sia mancato un adeguato supporto da parte dei potenziali lettori (leggasi "rientro economico" per l'imprenditore ) che induce la proprietà ad un cambiamento di programma che prevede innanzitutto il taglio dei costi legati alla pubblicazione cartacea ed alla distribuzione della Rivista nelle edicole Discutendone allo scorso Veronafil con Roberto (Ganganelli) è però anche emerso che tra le voci dispiaciute, molte delle quali certamente autentiche, ve ne sarebbero numerose appartenenti ad appassionati disposti a spendere migliaia di euro per una moneta ma non qualche decina per un abbonamento alla Rivista. Non credo che la società Editrice del G. d. N., che come sappiamo appartiene ad un importatnte Gruppo leader nel commercio e nelle aste di beni da collezione, puntasse a fare della Rivista il suo principale "asset" aziendale; tuttavia è anche comprensibile che quando i conti non tornano...neppure per chiudere in pareggio il bilancio, diventa un principio di buona amministrazione quello di modificare (se non addirittura "tagliare", nei casi più gravi) un'impresa commerciale che non funziona come dovrebbe. Inviterei quindi a riflettere sul fatto che se è comprensibile dispiacersi per la chiusura di una rivista a cui noi tutti ci stavamo affezioando mese dopo mese, è altrettanto comprensibile che la chiusura dipende dal mancato sostegno all'iniziativa editoriale da parte di quegli appassionati numismatici che non hanno mai sottoscritto l'abbonamento e/o comprato con regolarità la rivista in edicola. Insomma...attenzione alla "lacrime di coccodrillo"!, :pardon: Saluti M.
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  48. Per avere "cognizione di causa" , ovvero competenza in una determinata materia è sufficiente studiare, leggere ed aggiornarsi!!! Ho avuto modo di conoscere collezionisti con possibilità finanziarie "mostruose" ma poco preparati....di contro ho conosciuto piccoli collezionisti con competenze numismatiche sbalorditive!!! Non tutti possiamo avere determinati pezzi in collezione, ma tutti noi possiamo e dobbiamo avere una discreta biblioteca numismatica ( anche in fotocopie se è necessario). Prima di acquistare una determinata medaglia essa va studiata in modo approfondito. Quando vidi la medaglia in questione mi chiesi il perché di due forellini....!!!! Benissimo....biblioteca......Tommaso Siciliano, Le medaglie dei Napoleonidi, pagina 82 (se non erro) medaglia con appiccagnolo ( ex collezione De Fèlissent) si nota che tra l'appiccagnolo e la medaglia c'è un piccolo spessore metallico leggermente flesso che sembrerebbe congiungere l'appiccagnolo alla medaglia. Trovandomi a Milano vado a vedere la medaglia e noto come i due forellini, situati circa ad ore 12, potrebbero corrispondere allo stesso tipo di appiccagnolo della medaglia riportata sul Siciliano tanto più che la medaglia al dritto ed al bordo presentava una patina scurissima ed in prossimità dell'ipotetico appiccagnolo era di colore argento come il rovescio! Dato che non sono presuntuoso e desidero parlare con " cognizione di causa", non contento, telefono ad un mio amico collezionista (competente) , gli espongo la mia tesi e gli invio le foto della medaglia. Anche lui è del mio stesso parere.....l'appiccagnolo era stato smontato oppure si era rotto, ma cmq i due forellini avevano un perché !!!
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  49. Su dai, animo! Sembra che sia morto qualcuno......che cavolo. :) Avrei capito la costernazione generale se il progetto GdN fosse concluso e basta ma già il fatto che da parte di Ganganelli & Co. ci sia la chiara e manifesta volontà di continuare online ritengo sia un' ottima cosa. Come ho letto qui da qualche parte sul breve termine l'online è imbattibile vista la velocità di aggiornamento, la possibilità di riscontro immediato da parte del lettore e i costi infinitamente più bassi di diffusione. Sul lungo termine però (parlo di anni) penso che il cartaceo rimane e rimarrà sempre a dire la sua ancora per un bel pò... Visto che si parla di cambio di strategia mi permetto quindi di suggerire a GdN di continuare ad impostare la versione online strettamente più come giornale cartaceo che come sito/forum contenitore di notizie varie numismatiche (anche perchè ce ne sono a bizzeffe ormai) in modo che a fine anno si possa agevolmente pubblicare un volume CARTACEO con la raccolta di tutti i numeri pubblicati online durante l'anno. Insomma come al solito "In medio stat virtus" e l'online non escluderebbe completamente il cartaceo. Non so se mi sono spiegato bene... :) Saluti Simone
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