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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/09/14 in tutte le aree
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Dabbene in questi anni ci ha abituato a discussioni sempre interessanti e coinvolgenti. Questa credo le superi tutte. Ha affrontato un tema che, anche se bene o male noto a tutti, non è mai stato approfondito qui sul forum nonostante si possa affermare che quello dell'argento spagnolo proveniente dal "nuovo mondo", è un argomento che dovrebbe interessare tutti i numismatici. Con quell'argento si è battuto di tutto e dappertutto. Tutta l'Europa iniziò a battere i famosi Pataco, Patacon o Patacconi che andavano ad indicare proprio le monete d'argento di grosso modulo, Napoli, come già indicato, trovandosi sotto l'egemonia spagnola, è stata protagonista di questa importante "rivoluzione" numismatica. Già a partire da Carlo V, nel 1552, si iniziò a battere, nella zecca partenopea il famoso 1/2 ducato in argento. Il primo "grosso" nominale in argento del nostro meridione (si esclude ovviamente il 1/2 scudo ossidionale del 1528 battuto per altre esigenze). da NAC 69, lotto 711 Ma è sotto il suo successore Filippo II che l'esplosione monetale in argento ha il suo apice. Ed ecco i Patacconi (ducati) da NAC 69, lotto 721 e cianfroni (1/2 ducato). da NAC 69, lotto 723 Ovviamente questa abbondante produzione è stata possibile grazie all'argento pervenuto dalla Spagna nel 1556 (a riguardo si può vedere quanto scritto da S. Perfetto in "La prova del metallo - L'esperienza di Vincenzo Porzio nella zecca di Napoli", p. 23. E, sempre S. Perfetto "Il Nobile Leonardo de Zocchis alias Terracina e il corpus delle sue relazioni" in ASPN, CXXXI, p. 226 ed in particolare il documento 3 "Relatione deli argenti dela Regia Corte Tanto deli riali quanto dele picze seu piance li quali argenti da Spagna et sono stati consignati in la Regia zeccha de Napoli" a p. 235. Invito @@mero mixtoque imperio a fornirci approfondimenti in merito. Altro argomento poco affrontato ma meritevole di nota, forse un po' fuori tema ma sostanzialmente a riprova dell'enorme quantitativo di argento disponibile, è quello dell'attività della zecca di Napoli, ed in particolare della figura del suo mastro di Prova V. Porzio, nel battere monete per finanziare quella che poi sarebbe restata nella storia come l'ultima crociata nella battaglia di Lepanto. A riguardo consiglio vivamente di leggere quanto scritto da Perfetto nel suo "La prova del metallo - L'esperienza di Vincenzo Porzio nella zecca di Napoli", pp. 65-72. Chiedo venia se ho citato esclusivamente queste due opere che qualche benpensante potrebbe interpretare come un'azione di parte visto che ho curato la parte numismatica di una delle due opere ma posso garantire che non è così ma la motivazione va cercata più semplicemente nel fatto che si tratta di studi che riguardano, almeno in parte, l'argomento trattato. Poi permettetemi di ringraziare @@dabbene che per l'ennesima volta si dimostra pilastro portante di questo forum per questa interessantissima discussione.6 punti
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Mario l' importante è impegnarsi e divulgare le conoscenze e divertirsi nel farlo. Purtroppo questo è l' andazzo del nostro paese che si è sparso come una piaga in tutti i settori, si fa qualche cosa per proprio tornaconto e non si deve partecipare nelle iniziative fatte, da altri, solo per un' ideale o per coinvolgere altre persone. Una sola parola invidia. Torniamo a noi con altre belle foto del museo. Pezzi a 8 ancora da "liberare"6 punti
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Carissimo Nessun'altra soddisfazione per un collezionista eguaglia il mettere in raccolta un pezzo ambito da tempo. E ricorda: non esistono collezioni modeste o collezioni superbe, ma solo collezionisti più o meno facoltosi, ma tutte le raccolte meritano lo stesso rispetto, non fosse che per la passione, e perché no, i sacrifici che le hanno ispirate4 punti
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La Spagna di Filippo II nonostante tutte le materie prime che arrivavano dalle Americhe doveva far fronte ad una crisi finanziaria dovuta tra le altre cose alle spese militari della guerra contro Inghilterra e Provincie Unite (attuali Paesi Bassi) che, come un continuo circolo vizioso, portava all'emissione di monete tanto che le risorse appena sbarcate dalle colonie americane venivano subito riconvertite. Questo portò all'aumento dell'inflazione e a tutte le conseguenze che vennero dopo il siglo de oro. E' vero quello che dice il Cipolla, ma è da approfondire nel quadro politico spagnolo ed europeo dell'epoca, in pratica si parla di impero spagnolo ma de facto era un assembramento di stati separati che conservavano ciascuno le proprie leggi e ciò portava ad un blocco a livello politico e legislativo che paralizzava lo stato centrale. Altro che potere assoluto. ;)3 punti
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Il periodo Spagnolo per il Sud è importantissimo, una cifra di nominali e tipologie, alcune straordinarie... Un periodo travagliato, ma ricco di spunti, gli spagnoli ci tengono compagnia in questa sezione da anni, e ci hanno fatto crescere tutti.. Non potevo esimermi, l'amico Francesco capirà l'importanza, e poi Mario con i suoi contributi dona sempre qualcosa, quanto si parla di Spagna non si può non parlare di SUD... Eros3 punti
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Quando vado a Miami, faccio sempre una puntata a Key West e non mi stanco mai di visitare il museo di Mel Fisher, il grande cercatore americano di tesori sommersi che nel 1985, dopo una ricerca di più di 15 anni e costata molto cara con la perdita della moglie e un figlio, trovò il relitto della Nuestra Senora de Atocha affondata nel 1622. Un solo numero per capire, 40 tonnellate tra oro e argento..................... Un paio di foto del museo. Ah ho dimenticato il motto di Mel TODAY THE DAY3 punti
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E poi una semplicissima 5 centesimi spiga 1934 che mi piace tantissimo per lustro, dettagli e patina iridescente. Cosa ne pensate?3 punti
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Uno stemma Cornaro d'epoca, dalla copertina di un libro del 1699: Il primitivo stemma Cornaro era il semplice partito d'oro e d'azzurro. Uno dei tanti che la nobiltà veneziana amava ricavare dall'elementare giustapposizione dei due smalti cari alla tradizione lagunare. Poi la nota vicenda di Caterina, regina di Cipro per il matrimonio col Lusignano, permise di abbinare lo stemma di famiglia a quello regale, al quale spettava (com'è intuibile) la precedenza. Gli stemmi si leggono come la scrittura: dalla sinistra alla destra di chi legge. Quindi lo stemma regio fu coerentemente posizionato prima di quello Corner: a sinistra di chi osserva. :) Posizionarlo dopo e (oltretutto) "rigirando" i leoni dei quarti reali ciprioti, è cosa che araldicamente non ha motivazione.2 punti
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Non mi era mai successo di finire il "mi piace", ma solo oggi ho letto questa discussione intrigantissima iniziata da Mario. Pensate che mi trovo a Londra da 4 giorni dai miei 2 figli che qui lavorano. Ho letto tutto di seguito appena l'ho notata tra i mugugni di mia moglie che vuole uscire. Mi dispiace di non poter aggiungere niente (almeno per ora), ma devo andare, sennò mia moglie finirà per pensare che sto' al tablet con l'amante :D Un saluto carissimo da Londra a tutti i partecipanti :good:2 punti
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A proposto dei reali spagnoli ricordo il bastardello di Vincenzo Porzio, eccezionale documento d’epoca, cioè il Quaderno de los Reales que se pusieron en Zecca sin provarse al fuego trascritto nella suddetta prova del metallo. Ma, volendo onorare al meglio l’invito degli amici dabbene e fedafa, nonché questa interessante discussione, trascrivo qui di seguito, due discarichi completamente inediti di Leonardo de Zocchis alias Terracina: 51 Item excipiendo come quando foro inmessi nell’anno 1556 li Reali si Spagna della Regia Corte, la verità è, et altrimente non può essere et con ogni debita reverentia, sarìa buscìa, che detti Reali fossero stati consignati in mano de detto Lonardo; solum che foro consignati al magnifico Giovan Francesco Guarino rationale della Regia Camera; et esso Giovan Francesco ne teneva le chiave, et esso Lonardo non intervenne ad lo fondere de essi Reali; et quando si mettevano ad fondere con intervento et in presentia del detto Giovan Francesco Guarino, al quale era stato dato detto carrico et tanto per detto Giovan Francesco, come per detto Lonardo, et altri, che tutti presenti l’uno vedeva l’altro quando si ponevano ad fondere detti Reali quod fuit. 52 Item excipiendo si pone come (re vera) detti Reali di Spagna non erano tutti nuovi ma c’erano mescati delli vecchi et una bonissima parte di quelli, ch’erano venuti dall’India, li quali erano tutti nigri perché erano stati annegati con una caravella venendo dall’India, essendo si diceva, et per tal causa sfraudorno et mancorno nel fondere assai, molto più di tutti l’altri Reali, quod fuit. Li troviamo in Archivo General de Simancas, legajo 16, expediente 8, descargos 51-52.2 punti
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La moneta ha il lustro che serve per esser classificata almeno spl/fdc per me. tutto quello che potrebbe andare oltre mi spiace ma io non riesco a determinarlo. da spl/fdc a qfdc/fdc la differenza la fa il lustro e se i segni son sul lustro o meno....altra cosa...questa tipologia soffre di conio stanco spesso e volentieri quindi la valutazione de visu è decisiva. le foto van bene anche se son scure. marco2 punti
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Caro Mario, provo a dare i numeri anch'io :) (sarà il caldo). In A. De Maddalena "Moneta e mercato nel '500 - la rivoluzione dei prezzi", p. 12, troviamo i quantitativi di metalli preziosi (in kg) giunti nel solo porto di Siviglia: Anni oro argento 1503 - 1510 620 0 1511 - 1520 915 0 1521 - 1530 489 15 1531 - 1540 1447 8619 1541 - 1550 2496 17757 1551 - 1560 4262 30312 1561 - 1570 1153 94286 1571 - 1580 943 111859 1581 - 1590 1210 210303 1591 - 1600 1945 270763 1601 - 1610 1176 221363 1611 - 1620 886 219226 Mi pare evidente l'enorme quantitativo d'argento importato che portano l'autore a sottolineare il graduale passaggio dalla fase dell'oro alla fase dell'argento. Tanta ricchezza però aveva un lato oscuro... l'aumento vertiginoso dei prezzi. Ma qui passiamo all'economia... meglio restare in Numismatica :).2 punti
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Grazie mille, me l'ero persa. Assolutamente d'accordo con il Suo pensiero, purtroppo non avendo possibilità non posso permettermelo, ma nei miei sogni mi piacerebbe spaziare con la monetazione spagnola (più le emissioni di altri paesi europei che si vennero a trovare sotto l'egemonia spagnola dopo Carlo V) e milanese.2 punti
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Complimenti davvero !! Mi permetto solo di dire che, indipendente dallo stato di conservazione (comunque di tutto rispetto), un pezzo così importante di storia, legato alle mitiche "5 giornate di Milano", esistente in un'unica tipologia (quasi a dire una commemorativa) e non certo in una tiratura astronomica, prezzato a 35 euro è per me (quasi) offensivo... in altre discussioni si sta parlando di monetine "serie impero" in acmonital prodotte su larghissima scala in milionate di esemplari ed in svariati millesimi, con una qualità di conio (che per tipologia) è distante anni luce dalla qualità di questo 5 lire e tuttavia "prezzati" a cifre ben più importanti (mercatus docet et imperat ... pure ). Sarò un visionario, ma certe cose proprio non le capisco... nè le voglio capire .... :fool:2 punti
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Le 50 lire Vulcano modello 1954 e le 100 lire Minerva modello 1955 usate come armi contro Craxi nel 1993:2 punti
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Continuando con Napoli.... FILIPPO II PRINCIPE DI SPAGNA - 1554 - 15562 punti
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Ringrazio tutti per gli interventi, poi diamo a Cesare quel che è di Cesare... la foto della moneta non l'ho fatta io... l'ho rubata a chi me l'ha venduta, in primis bisogna ringraziare lui. Simone, @@tartachiara sul forum, si è dimostrato ottimo conoscitore e con un occhio infallibile nello scovare questa moneta e nel propormela, moneta comune ma in una conservazione del genere che rilascia emozioni! :)2 punti
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Salve Ho pensato di riunire i libri di numismatica, i romanzi e le pubblicazioni inerenti ad Alessandro Magno e ai suoi predecessori e successori che ho in biblioteca. Apro con i romanzi apollonia1 punto
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Volevo raccogliere in questa discussione qualche aneddoto su delle monete che sono state usate per un diverso scopo rispetto a quello per cui sono nate. Io ho solo un ricordo ed un oggetto, magari ci saranno tante altre circostanze curiose possibilmente non prelevate dal web. 25/30 anni fa vidi in una officina un agricoltore intento a molare un 100 lire minerva, in buona sostanza ne aveva smussato una parte a taglio per usarlo come cuneo per bloccare una accetta al manico. Gli chiesi perchè rovinare un 100 lire, sono pur sempre dei soldi, mi risponde che un cuneo costava ben 250 lire. Pensai che era comunque un peccato rovinare un 100 lire, ma nello stesso tempo quella semplice soluzione mi sembrò geniale. E poi mi mostro sotto un tagliapasta in mio possesso del periodo della Prima Guerra Mondiale.. Ci vuole la lente d'ingrandimento per intravedere qualcosa del suo passato di moneta... comunque è stato utilizzato un pezzo da 10 centesimi di Vittorio Emanuele II°, a suo tempo mia nonna mi disse che era molto più conveniente farselo così che comprarlo o farselo costruire appositamente dal fabbro.1 punto
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Le foto non rendono bene la condizione Taglio: 50 centesimi Nazione: Paesi Bassi Anno: 2014 Tiratura: 5.000.000 Condizioni: SPL Città: Lecce Taglio: 1 euro Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 456.205 Condizioni: SPL Città: Lecce Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 899.800 Condizioni: SPL Città: Lecce trovate tutte lo stesso giorno1 punto
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Forse così la vediamo un po' meglio... ne vediamo pochissime quindi mi fa piacere cercare di mostrarla nella miglior veste possibile Ringrazio Aulisio per le spiegazioni, Giò1 punto
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Buonasera a tutti, non so se in precedenza sono stati già postati i bozzetti delle due commemorative greche, ma sperando di fare cosa gradita a chi non li avesse ancora visti, eccole1 punto
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Mi sembrava doveroso segnalare questo interessante thread che riguarda anche la nostra monetazione. http://www.lamoneta.it/topic/124222-la-saga-dellargento-spagnolo/1 punto
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ciao, hai peso e diametro? l'animale al R/ sembrerebbe il pavone posto lateralmente, pertanto potrei pensare ad una variante inedita del Banti 41 (che riporta l'animale visto frontalmente con coda aperta). skuby1 punto
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Buona sera al forum; ogni tanto uno si sveglia, zampetta qua e là per il forum è trova qiualcosa cui può dare, si spera un contributo; dunque Titolo: Primitive methods of exchange by barter Fonte: Coin of ancient Autore: Barclay Vincent Head .... Focalizziamoci in primis sull’Egitto, il più antico e civilizzato paese del mondo antico: ma giacchè il sistema dei pesi prevalente nella valle del Nilo non sembra aver influito più di tanto sulla monetazione dei Greci riteniamo di non doverci addentrare nei particolari della metrologia egizia; tuttavia non possiamo tacere che nelle iscrizioni che si vedono sui muri del tempio di Karnak compaiono due denominazioni di peso: Uten e Kat. La relazione che intercorre tra i due pesi ci è nota attraverso un passaggio del “Papiro di Harris” che riporta gli annali di Ramesses 3° ca. il 3.000 A.Ch. Da questo passo del papiro si scopre che l’Uten era eguale a 10 Kats ed un peso a forma di serpente, ben conservato e rinvenuto assieme al papiro di Harris, porta la scritta: “ Cinque kats del tesoro di On” il suo peso è di 698 gr. Ammettendo una leggera perdita di peso dovuta alle abrasioni del tempo possiamo azzardare che il peso originale fosse di 700 gr. e pertanto l’unità era costituita da 700/5 = 140 gr. per il Kat e conseguentemente 1.400 gr per l’Uten. Il Sig. Bortolotti nel suo. “ Del primitivo cubito egiziano” ritiene che l’Uten sia esattamente la millesima parte del peso del cubito cubo dell’acqua del Nilo; essendo il cubito in questione, non il cubito ordinario di 20,66 inches; ma una misura che viene chiamata: “Primitivo pollice egiziano” equivalente alla lunghezza di 17,17 inches. Accanto a questo Uten di 1.400 gr. esiste anche una forma più pesante di cui sono stati ritrovati molti esemplari negli scavi eseguiti da Mr. Petrie sul sito di Neucratis. Bortolotti suggerisce che lo standard di peso dell’Uten pesante sia di 1.486 gr. e che derivi dalla millesima parte del peso del cubito cubo reale di acqua del Nilo, della lunghezza di 20,66 inches. Mr Petrie è tuttavia dell’avviso che il peso dell’Uten pesante non possa aver superato 1.436 – 1.450 gr e questo nonostante siano stati ritrovati esemplari di 1.530 e più grammi. In pratica non si conosce alcuna distinzione tra Uten pesante e Uten leggero con ogni probabilità la forma leggera è da considerarsi una variante locale della più comune forma pesante.1 punto
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Quest'ultimo intervento devo ammetterlo mi apre il cuore, primo perché apre una porta quella di Napoli in questa discussione, e ripeto le porte potrebbero essere quasi infinite, secondo perché il libro citato è nella mia libreria tra l'altro con una splendida dedica di uno dei due autori . E il libro è fantastico per tanti motivi ma è sicuramente molto funzionale a quanto stiamo dicendo. Intanto il periodo è quello giusto ( 1555 - 1587 ), secondo si parla di coniazioni, di metalli, di controlli in zecca e poi si parla di lui Vincenzo Porzio il mastro di prova della zecca di Napoli dell'epoca. Non credo si offenderanno i due autori se citerò qualcosa tratto dal loro libro che può aiutare la discussione, qualche passo il più inerente : " Nella pratica si cercava di portare in zecca metalli già affinati o manufatti di buona lega, anche se non sempre era possibile . Infatti, il dilagare dell'Impero coloniale spagnolo a partire dal XVI secolo, aumentò le quantità di metalli e di monete importanti delle nuove terre. Detti materiali non sempre giungevano nelle zecche in condizioni di purezza, a motivo dei frettolosi intenti speculativi e delle tecniche adottate in loco che dovevano ancora perfezionarsi. Pertanto, lo stato della qualità dei metalli convogliati nella zecca di Napoli mutò repentinamente in un lasso di tempo di circa quarant'anni, dal 1543 al 1584, ed anche meno ". Nella nota si legge poi quanto dice Vilar P. " il metallo prezioso costa tanto poco agli spagnoli immigrati nelle Indie che essi accettano di pagare con grandi quantità di metallo le merci europee di cui mancano. Nelle Indie, oro a buon mercato e merci scarse. A Siviglia, afflusso di merci e aumento di prezzi. ". Non vorrei trascrivere tutto il libro :blum:, però voglio citare ancora una ulteriore fonte bibliografica letta sullo stesso che può approfondire l'argomento : " Il mediterraneo invaso dalle monete spagnole " di Braudel e già il titolo dice molto. Certamente il libro è poi da leggere con calma, gli spunti possono essere tanti, per il momento ringrazio per la citazione e se i due autori, presenti entrambi sul forum, volessero aggiungere qualcosa sull'argomento trattato in questa discussione non potrebbero che far piacere a tutti noi, per il momento grazie tantissime !1 punto
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e sei pure partito dal 1928... Complimenti ! Dovresti comunque postare anche il D/..... la foto non è il massimo, comunque starei sul BB/Spl... ;)1 punto
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In teoria no, perché utilizza l'umidità e le sostanze dentro la busta/capsula e poi non ne ha più quindi il processo rallenta. Ma ti sconsiglio la plastica, meglio bustine di acetato.1 punto
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E'online in prima pagina , allegato, l'aggiornamento al primo giugno. E sia nel file che sempre in prima pagina, le regole aggiornate :good:1 punto
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Luigi, l'acciaio si guarda in modo completamente diverso dal tipo di monete che collezioni ;). L'usura dei rilievi sull'acmonital é solitamente assente. Il lustro e la quantità di graffietti/segnetti/colpetti da contatto sono solitamente il metro di giudizio. Queste foto non aiutano ad una facile individuazione della conservazione corretta, per via della luce uniforme e piatta sul tondello. Certo pare essere lontana dal FDC, e come scritto da min_ver, probabilmente il BB é troppo riduttivo. Per la rarità, comincia ad essere raretta in FDC pieno, appena sotto ce ne sono a bizzeffe, per mia esperienza. A Verona sono stati aperti un paio di rotolini contenenti queste monete in conservazione molto vicina al FDC.1 punto
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E' una moneta classificata rara, anche se a mio avviso sarebbe più appropriato NC. Come conservazione mi pare che BB sia un giudizio eccessivamente penalizzante. I rilievi ci sono quasi tutti; a mio parere SPL, con qualche segnetto al D1 punto
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Grazie amici, sono orgoglioso e allo stesso tempo affascinato dalla numismatica, ogni periodo e parlo per la monetazione del Granducato della Toscana e dei Medici ha le sue piccole peculiarità e le sue trasformazioni nel corso dei secoli. Si passò dalle monete di piccolo modulo dell alto Medioevo alle monetazioni del Rinascimento Fiorentino e in tutta Italia di largo modulo grazie all arrivo di ingenti metalli preziosi provenirnti dall Americhe da parte degli Spagnoli.. Per la Toscana, piastre, tolleri, pezze della rosa mezzi tolleri, testoni, lire e giuli divennero le nuove monetazioni e con i vari pesi monetali di metalli preziosi.che rimasero per.secoli invariati per tutta Italia.. Secondo me un periodo molto affascinante e pieno di potenti casate divise per regni territori e città. La nostra storia fatta di tante cose belle e brutte, periodo di grandi artisti il rinascimento, di grandi architetti e di grandi incisori che rimarranno nel tempo.1 punto
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per le commemorative indicare sempre "2 euro cc", oppure "2 euro TDR/EMU/TYE" per la germania indicare sempre la lettera relativa alla zecca questo per facilitare l'inserimento delle monete nel file che viene pubblicato mensilmente e come indicato nelle regole. grazie1 punto
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Direi che la definizione di @@elmetto2007 ci casca a pennello, bordo al dritto "antipatico" Con la lente X30 si nota questa debolezza (che ha fatto notare anche @@Maverick) ovviamente se non avesse avuto questo difetto sarebbe stata eccezionale! :)1 punto
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Una bella copia di mezza colombiana! E solo una nota, per alcuni dei nostri membri più recenti, questi commemorativi qualificano come "circolazione" monete—tantissimi esempi invenduti sono stati liberati intenzionalmente nei canali commerciali. Molti altri sono stati spesi dai loro acquirenti originali o loro famiglie—il crollo economico del 1893 colpite portafogli statunitense per metà di un decennio o più. :) v. --------------------------------------------------------- A nice copy of a Columbian half! And just a note, for some of our newer members, these commemoratives qualify as “circulation” coins—large numbers of unsold examples were intentionally released into commercial channels. Many others were spent by their original buyers or their families—the economic crash of 1893 affected American wallets for half a decade or more. :) v.1 punto
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Sì, assomiglia allo stemma di Genova, perchè è la stessa croce di San Giorgio. In più, gli inglesi hanno messo nel primo cantone la spada rossa di San Paolo.1 punto
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Aggiungo un'immagine della ANS 33. E' ricavata direttamente dal volume e di conseguenza, essendo la moneta piccolina, il risultato é quello che é. Un paio di altri riferimenti bibliografici, sempre relativi allo stesso pezzo: F. Vicari, Materiali e considerazioni per uno studio organico della monetazione etrusca, RIN 93 (1991), n.147 N.K. Rutter, Historia Numorum Italy, London 2001, n.2311 punto
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...carissimo, io ci vedo soltanto un'aquila, o falco, o qualcosa di simile...1 punto
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Per la faccia concava la lettura S.MARCVS è ovviamente corretta, mentre per quella convessa temo sia inutile cercarla, perché come capitava spesso in questa piccoli e sottili denaretti veneziani coniati da Antonio Venier a Francesco Foscari (dalla riforma del 1385 a quella del 1446), molto spesso al dritto compare in incuso la faccia del rovescio, probabilmente perché la moneta precedente era rimasta attaccata al conio, e mi pare che siamo di fronte ad uno di questi casi. Saluti, Andreas1 punto
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Domattina ha luogo l'asta 40 della Münzen & Medaillen e, per quanto non direttamente interessato, sono curioso di vedere il destino del lotto 354 postato al # 1801 (un AE di ca. 26 g di Alessandro Severo da Abido nella Troade e stimato 4.500 $) a confronto con quello di questo AE di Settimio Severo di ca. 7,5 g da Sesto in Tracia e stimato 750 $. GRIECHISCHE MÜNZEN UNTER RÖMISCHERHERRSCHAFT THRAKIEN SESTOS Septimius Severus, 193-217. Bronze. Drap., gep. Büste mit L., vom Rücken gesehen. Rv. CHCTI / ωN Leander, nackt, in den Fluten des Hellespontes n.r. schwimmend, am Ufer Leuchtturm von Sestos, auf der Zinne Hero n.l. stehend, Oellampe in der ausgestreckten Rechten. 7,44 g. BMC vgl. 200, 18 (Caracalla, mit gleichem Revers). Vgl. Auktion F. Sternberg 28. /29. 11. 1975, 147 (dieses Exemplar). Unikum mit interessanter mythologischer Darstellung. Dunkelbraune Patina. Knapp vorzüglich Aus Auktion F. Sternberg, Zürich 28. /29. 11. 1975, 147. - Hero und Leander waren eines der berühmtesten Liebespaare der antiken Mythologie: der junge Leander aus Abydos auf der asiatischen Seite des Hellespontes (Dardanellen) liebte die Aphroditepriesterin Hero aus der am europäischen Ufer gelegenen Stadt Sestos. Seine Eltern waren gegen eine Heirat, aber Leander schwamm jede Nacht zu seiner Geliebten, die ihm vom Leuchtturm aus mit einer kleinen Lampe den Weg wies. Einmal löschte ein Sturm das Licht aus und Leander ertrank. Als Hero am Morgen die Leiche am Stand fand, stürzte sie sich aus Trauer und Verzweiflung von ihrem Turm. Siehe auch Nr. 354. apollonia1 punto
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Cook Island 10 Dollari in argento e vetro multicolor del 2014 E' riprodotta sulla moneta una vetrata della Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Montmartre (Parigi). Facendola attraversare da un fascio di luce la moneta proietta su di un piano la vetrata ingrandita a colori.1 punto
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I cilindri di argilla che nomini , sono stati trovati in scavi archeologici in Persia all' inizio del 1930 e sono noti come "Batteria di Baghdad" , sono conservati al Museo di Baghdad , almeno fino alla guerra del Golfo ; sembra servissero per la doratura e l' argentatura del bronzo , se cosi' fosse vuol dire che gli antichi conoscevano l' elettrolisi .1 punto
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se l'intenzione è quella di conservare le monete nelle capsule ti conviene acquistare le seriette e non le divisionali ufficiali, anche per un risparmio di carettere economico.1 punto
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