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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/22/14 in tutte le aree

  1. Buona serata I miei migliori complimenti a fedafa :clapping: Meritatissimo il riconoscimento; sei una delle "colonne" del forum. :good: luciano
    4 punti
  2. Questa mi sembrerebbe l’ipotesi più attendibile, e comunque in qualche zecca italiana mi pare furono trovati conii anche di altre aree italiane oltre che straniere. Bisogna anche ricordarsi che quando la rivoluzione francese, valicò le Alpi, non solo vennero portate via prestigiose opere d’arte dalle note città, ma anche le zecche subirono in parte un “saccheggio”. E ben noto che Napoleone, avesse previsto che si continuasse a battere moneta solo nell’officina di Milano, e per fare un esempio, la zecca di Modena fu tra queste, molto del materiale asportato, fu destinato alla zecca Milanese per un potenziale utilizzo. Questo l’elenco: “oggetti di ferro di diversa forma e grandezza, con impronte varie,parte di armi Sovrane e gentilizie, parte di busti rappresentanti persone, parte di teste di antica età, parte di bestie ed altro..” Quindi è verosimile che gli scenari possano essere stati molteplici, alcuni incisori avessero potuto agevolare il proprio lavoro con riferimenti e materiali di altre zecche. Le scuole incisorie erano frutto di esperienza di lunghi anni passati in cecca, magari prima a far altro… Rimane il fascino di quegli anni e il velo di mistero che ci accompagna. Eros
    3 punti
  3. Mi aggiungo anche io alla discussione in quanto, seppur in minima parte, facente parte del progetto per quel che riguarda la parte prettamente numismatica. Franco ha giustamente elencato tutte le possibilita' per cui il conio di Milano possa trovarsi in mezzo a quelli di Messerano, ma ricordo anche che erano presenti anche altri conii e punzoni (non di monete ma forse per sigilli o che altro) con gli stemmi di Mantova ed altri con busti e/o stemmi non identificati...quindi non solo Milano ! Sappiamo che Messerano ha prodotto la contraffazione di questa moneta sotto Francesco Ludovico Ferrero Fieschi (1667-1685) Mir 835 denominato "mezzo soldo" ; nella collezione Alberti Lamarmora vi sono 2 conii di martello originali di Milano, molto battuti e usurati ma non possiamo sapere se utilizzati a Messerano o no... potrebbero anche essere qui arrivati in seguito al loro uso in Milano per copiare spudoratamente la croce ornata ed emettere poi la contraffazione con le legende debitamente modificate... ma anche questa e' solo un'altra supposizione ... Andrea
    3 punti
  4. la data non si legge, ma la moneta probabilmente è questa, http://www.deamoneta.com/auctions/view/1/2948 Monete Straniere SVIZZERA Cantone di San Gallo, . 2 Kreuzer . Mi gr. 1,30. .
    3 punti
  5. Prima di iniziare, una premessa doverosa, l'argomento era stato trattato in un'altra sezione, il post come vedremo adesso, pur avendo valenza scientifica, mi era stato totalmente oscurato, nel contempo poi una volta ripristinato aveva mostrato interesse e curiosità in alcuni utenti, quindi mi sembra sempre giusto nel segno della divulgazione, ma anche del confronto reciproco, riproporlo però qui. La domanda che ci si poneva nell'altra discussione era è possibile che un conio possa uscire dalla propria zecca ? La risposta sembrava essere no, ricordai giustamente questo caso per far capire che poi in numismatica tutto è possibile e in questo caso reale. Diamo subito a Cesare quel che è di Cesare, io sono qui solo come figura di narratore, gli attori sono Luca Gianazza e Franco Fornacca che hanno pubblicato sulla RIN 2014 " Conii e punzoni nelle Raccolte del Comune di Masserano e degli Archivi Alberti La Marmora ". Il contributo però lo potrete trovare agevolmente su Academia. edu e cliccando questo titolo lo troverete e lo potrete leggere, altro segno di divulgazione che dobbiamo a questi due autori perché hanno permesso a tutti di poterlo facilmente e gratuitamente leggere. Tra l'altro il contributo scritto è l'atto finale di due giornate di studio in quel di Biella su argomenti vari tra cui anche questo ; l'evento fu uno di quelli che ebbe un grande successo, anche qui sul forum, molti di noi parteciparono e sentirono in anteprima tutto questo ed ebbero la fortuna tra l'altro di vedere i conii e punzoni di cui parliamo. Ma incominciamo a spiegare qualcosa, spero che Luca e Franco se dirò inesattezze mi perdoneranno, e magari se vorranno potranno integrare e specificare meglio. Siamo a Messerano ( anche io preferisco con la e come era al tempo di cui stiamo parlando ), Messerano l'anno prima ebbe tra l'altro un altro Convegno sempre a cura di Luca Gianazza dal titolo " Tra falsi miti e scomode verità ", non so chi scelse questo titolo ma di certo rappresenta bene cosa sia stato e cosa è Messerano. Messerano era in una posizione fortunata, strategica, era sulle principali direttrici europee sia per l'Italia che per la Svizzera e per l'Europa Settentrionale ; per parlare di Messerano non ci possiamo fermare ad esso bisogna guardare oltre, anche molto, a tutto quello che c'era intorno, a Messerano si coniavano monete qualcuna di ostentazione, ma la maggior parte erano contraffazioni. Messerano va inquadrato in un contesto non solo geografico, ma anche economico, sociale, politico dell'epoca. Ma veniamo all'argomento, nel corso delle ricognizioni emersero 32 oggetti di questi 24 conii e 7 punzoni, questi oggetti provenivano dall'originario nucleo di proprietà dei Marchesi Alberti La Marmora. Di questi conii alcuni avevano una provenienza dalle zecche di Messerano e Crevacuore, ma la cosa interessante, forse unica, e direi anche sbalorditiva è che sono stati trovati conii di Milano per contraffazioni insieme a quelli originali della zecca di Milano. Quindi abbiamo conii di soldi milanesi di Carlo II d'Asburgo originali insieme alle sue contraffazioni. Sono tutti molto usurati, con lunghezze molto ridotte, la scoperta di conii è già eccezionale, di questo tipo pone poi mille interrogativi. Come ci erano arrivati lì da Milano a Messerano e quale era il motivo ? Le ipotesi possono essere tante, magari utilizzati dall'incisore per preparare quelli per le contraffazioni, o venivano usati qui in parallelo a Milano . Se fosse buona la seconda ipotesi dovremmo ripensare molti aspetti anche sulle contraffazioni, il fenomeno sarebbe stato più largo con monete contraffatte e anche originali battute nella zecca non sua, ma in altre. E poi ci possiamo porre altri interrogativi, come mai ? Furto ? Incisori infedeli e corrotti ? Domande, ipotesi, tutte suggestive, di certo i conii e i punzoni quel giorno a Biella molti di noi del forum li videro di persona......
    2 punti
  6. Mi sembra interessante mostrare quante possibilità di rovesci si possono incontrare nelle monete partiche dei Sovrani Arsacidi persiani, ispirate spesso a quelle dei Seleucidi siriani. (Figura n.143 del Manuel de Numismatique Orientale di J. De Morgan)
    2 punti
  7. son commosso grazie linda! per avermi fatto questi auguroni in pubblico :D sono stremato da una giornata passata a festeggiare al fiume con super grigliata...son sbronzo e ora vado a letto. vi voglio bene a tutti :) marco
    2 punti
  8. Grazie Sanni è sempre piacevole ricevere complimenti. Il mio scopo è sempre stato quello di trasmettere emozioni, le stesse che provavo mentre ascoltando musica classica, ritraevo questi direttori d'orchestra... Grazie ancora. Eros
    2 punti
  9. La luce sicuramente ha la sua grandissima importanza, in quanto da essa dipende in gran parte la spettacolarità o meno della fotografia finale. Tra le due foto si nota una certa diversità di illuminazione. Nella prima coppia di foto, il viso dell'imperatore è piuttosto buio in contrapposizione con il resto della moneta, a differenza della seconda foto. Tuttavia la prima foto ha dei dettagli davvero stupendi, cosa che la seconda foto non ha immortalato. La risoluzione della seconda foto è decisamente più bassa, cosa invece che non è nella prima. Definizione più alta, attrezzatura usata ed un procedimento di scatto più meticoloso (scatto in RAW e minima compressione finale) fanno sicuramente la differenza, oltre ovviamente ad un sapiente uso della luce. Personalmente non ho mai usato alcun filtro, per cui non posso pronunciarmi al riguardo
    2 punti
  10. Sono fuori dai miei confini e quindi ti do un'identificazione parziale (fonte CNI). Sul CNI è classificato come denaro emesso a nome del santo romano. Il tuo corrisponde alla tipologia con il leone al dritto e legenda:SENATVS.P.Q.R. verso: ROMA.CAPVT.M CNI 278, tav IX n°5. Se non ricordo male l'attuale classificazione le descrive come cinquina. Per avere i riferimenti al muntoni dovrai aspettare gli specialisti. Ciao Mario
    2 punti
  11. questo è Woody sotto al mio letto... fa fatica ad entrarci ma quando ci riesce guai a chi vuol farlo andare via da lì! :rofl:
    2 punti
  12. Grazie a te Mario per l'accoglienza. Le ipotesi prospettate,nei punti a, b, c, sono e restano solo ipotesi, in quanto non si hanno ad ora dati certi di come siano andate veramente le cose. Non escluderei a priori che i coni venissero prodotti presso la sede della zecca di Messerano e Crevacuore. Ma penso che ogni sede di zecca avesse i propri incisori capaci di produrre dei conii o punzoni in base alla richiesta o decisione di produzione di monete. E' risaputo che la zecca di Messerano e Crevacuore producesse contraffazioni di altre monete, pertanto era in grado di produrre dei propri conii "aggiustando" le legende del D/ e del R/ avvicinandosi il più possibile alla legenda originale, senza copiarla in toto ma "storpiando" alcune parole, come ben conosciamo. Mi domando come mai i due conii simili di Milano, ritrovati in mezzo a tutti gli altri con legende di contraffazioni varie, avessero la legenda corretta? sempre che lo sia. Trattasi di rovescio di soldo, periodo Carlo II d'Asburgo, duca di Milano, reggenza di Maria Anna d'Austria. Il fatto che risulti essere un inedito come rovescio, mi fa riflettere, sarà frutto della fantasia dello zecchiere/incisore? fra
    2 punti
  13. ... sembra la bozza di un D/ di moneta ... :D ... nel caso in un (lontano?) futuro, tu e tuo fratello, dovessero mai incoronarvi, avete mezzo lavoro già pronto ... :P
    2 punti
  14. Salve! Ho trovato queste notizie relative al Santuario di San Francesco di Paola, spero possano esservi utili
    2 punti
  15. Non c'è solo la numismatica, ci sono anche i sentimenti e gli affetti della vita e anche se da tempo non scrivo più qui, questa purtroppo è l'occasione giusta. Il mio miglior amico era Charlie, era perché è morto dopo 18 anni e mezzo passati insieme, 18 anni sono tanti, sono un pezzo della propria vita...... Charlie era un bellissimo meticcio, intelligentissimo, affettuoso, fedele, fu abbandonato e trovato in autostrada, fu poi portato in un canile, ovviamente quando poi lo portavo in auto tremava, aveva paura, poi gli passò. Il giorno che entrai in quel canile fu uno dei giorni più emozionanti della mia vita, vidi circa cento cani, erano in queste cellette, tutte storie tristi, abbaiavano tutti, volevano farsi notare, era la loro grande possibilità.... Potevo ridare " la vita " a uno di loro, fu l'istinto a guidarmi, quello che saltava di più, che mi leccava di più dalle grate fu il prescelto. Chiesi alla volontaria di metterlo in cortile, si mise a correre come un pazzo, non capivo, chiesi perché fa così ? Semplice gli ha dato almeno la possibilità di correre, di sfogarsi, una volta in più di quello che fa ogni tanto coi volontari. Charlie era in una piccola gabbia con altri due più grandi di lui, lo morsicavano questi, il cibo glielo prendevano loro......veramente una vita drammatica. Lo portai a casa subito, anche tutto sporco, senza guinzaglio, quando vide la sua prima ciotolina, non capiva, gli sembrava incredibile potesse essere solo sua, la pallina non capiva cosa fosse, non era in grado di fare i gradini. E' ovvio che per lui diventai " il suo eroe, il suo salvatore ", in questi casi l'affezione va oltre il normale, la fedeltà non parliamone, una parte di vita insieme.... Quando andavo via per qualche giorno capiva, si metteva sopra le valigie, voleva venire con noi, quando chiudevo la porta il viso era di quelli da funerali, di rimprovero. Di solito quando uno torna da una breve vacanza è triste, io no, sapevo cosa mi aspettava, dalle due alle tre ore di festeggiamenti...... Il giorno prima di morire, ormai sfinito, non camminava più, mangiava poco, riuscì a leccarmi ancora......era l'ultimo saluto..... Certo gli abbiamo dato molto, ha vissuto felice, bene, ma quello che ho ricevuto è stato di più, molto di più di quello che abbiamo dato, l'amore che un cane innamorato e fedele può dare al suo padrone non si può descrivere..... Riposa in pace vecchio e caro Charlie, il mio miglior amico......
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  16. Ma nel Forum c'è qualcuno che raccoglie le splendide medaglie di Karl Goetz? Stupendo anche il volume originale Kienast che le raccoglie tutte. Ne posto due:
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  17. Tantissimi auguri di buon compleanno a @@gallo83!!!!!!!!!! Un compagno di viaggio ai vari convegni, un amico che non finirò mai di ringraziare per i consigli e la pazienza!!!!!!!!! Ancora tantissimi auguri :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno:
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  18. Ciao di moneta ne vedo una !! Comunque io direi che sui 60/70 euro questa moneta può valere anche se la parte centrale del dritto è quasi sparita, però è la più rara della serie ed è un 60 Grana. @@Ciprios
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  19. Un utente del forum studioso e attento, che ringraziamo coll'occasione, mi suggerisce e comunica altre anomalie che si sono realizzate nel tempo anche in altre zecche, inizio stasera con la prima che mi sembra anche la più sorprendente , ed è riportata sul Pucci nel suo volume sulla monetazione lorenese parte III ( Ferdinando III -Leopoldo II ) pag. 69 dove un direttore della zecca Fabbroni cosi racconta testualmente : 21 novembre 1815 Al Sign.Presidente del Buongoverno : " Vidi effettivamente in vendita sopra un banchetto presso lo speziale Fabrini il conio della piastra di Cosimo il primo, e so erro quello di Ferdinando II con più rovesci anco d'altre monete della famiglia. Questi conii dovevano essere alla zecca, e non vi sono . Sarebbe convenevole di recuperarli e riunirli alla serie che di simili cose , come a suo proprio luogo si conserva, ma debbo osservare a V. S. Ill.ma che la tenuta della monetazione dello scorso anno, che sarà anco minore in questo ponendo la zecca in uno stato di scapito renderebbe ( per ) tenue che essa sia ( la spesa ). Credo per altro che convenga in qualunque maniera al Governo di togliere tali conii dal commercio, perché sebbene non si vedano adesso monete medicee in corso, non sono proibite e potrebbero finalmente aver luogo qualche traffico e speculazione conforme V.S. Ill ma sicuramente rileva. Gli incisori della casa Medici, i celebratissimi Benvenuto Cellini e Gaspero Mola, la superiore abilità di grandi e valenti maestri potrebbe meritare che i conii di che si tratta, taluni de quali debbono essere loro acquistati dalla R. galleria se venisse permesso..... Giovanni Fabbroni Quindi risulterebbe da questa missiva una vendita addirittura di conii fiorentini, tra l'altro ancora idonei a coniare monete non ancora proibite....., ma ci sono anche altri ulteriori esempi..., per stasera direi che con questo caso, sorprendente certamente, può anche bastare.....
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  21. AKragas ; al R/ doppia aquila
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  22. In base al peso è un denaro piccolo. La cinquina è un quattrino. Con la titolatura SENATVS dalla parte del leone è una moneta rara. Saluti
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  23. Austria, Salzburg, mine tokens (Wahrzeichengeld) for payment in wine for four kruezers, 1726 FHL monogram, Lend (Probszt 2708) in copper (20mm) and another (21.5mm). Good fi ne. ( al nr 1984 trovi due esempi http://www.noble.com.au/site/docs/cats/sale_91/A07.pdf
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  24. Zecca di Macerata, anonime papali del XV sec. ,quattrino, D/ Chiavi decussate - R/ S. Giuliano. Muntoni,5.- Ciao Borgho.
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  25. Tra l'altro l'utilizzo di filtri che diminuiscono gli stop non hanno molto senso in questo tipo di fotografie. Più che altro, come fa notare bene Fabrizio, è l'utilizzo delle luci e di un eventuale soft box a variare la resa dell'immagine. N.
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  26. Confermo :) -donty-
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  27. Mi unisco agl auguri. Paolo
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  28. Sposto nella sezione dal curioso nome "euro..." ;)
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  29. Un saluto e una Buona domenica a tutti voi Antonello credo che la tua identificazione sia esatta, concordo con Sandokan , un tentativo di pulizia ulteriore ci può stare. vi posto un bottone simile , purtoppo nella foto non si vede ma ai margini dell'anello parzialmente sotto la saldatura si legge " london ". Ciao! Giovanni
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  31. N°1- Medaglia emessa per il Giubileo del 1925 sotto Pio XI, in metallo bianco, prodotta dalla ditta Lorioli & Castelli (Milano). D/ Pio XI benedicente, con mano su pergamena, su cui è inciso: JUBILAEUM / MCMXXV.- R/ Cupola della Basilica di S.Pietro, sotto scritta:VIDETE REGIONES / QVIA JAM / ALBAE SVNT / AD MESSEM (inciso). Medaglia ricordo per i pellegrini che visitarono Roma per L'Anno Santo,comune. Ciao Borgho.
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  32. le bilancine a contrappeso sono le piu precise e sempre affidabili.
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  33. Mi auguro che sia gradito per gli amici "milanesi", aver postato maggiori immagini dei conii riferiti alle monete della Zecca di Milano. franco
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  34. La farmacia ‘Alla Testa d’oro’ di Venezia Gli emblemi e i marchi commerciali delle diverse farmacie o spezierie veneziane autorizzate alla produzione della teriaca che avevano il compito di documentare la provenienza del prodotto garantendone al tempo stesso la qualità, furono istituiti negli anni Settanta del XVI sec. per ordine del doge, il quale dava esecuzione ad un provvedimento varato dalla magistratura competente in fatto di previdenza sanitaria, ossia dal Magistrato della Sanità. Tra questi marchi quello della Testa d’oro (ad signum capitis aurei) indicava una delle farmacie più note ed apprezzate a Venezia e a livello europeo. Il marchio imitava l’effigie imperiale coniata sulle monete romane, ossia la testa coronata d’alloro di un uomo di profilo, che troviamo rivolto verso sinistra nelle insegne (a) mentre nei coperchi dei contenitori di piombo nei quali il farmaco era dispensato dalla farmacia è rivolto verso destra (b). (a) Voltolina Bulgaria (b) Mentre i contenitori della teriaca sono andati persi, i rispettivi coperchi o tappi sigillo in piombo erano presenti in molti reperti, spesso con altre monete e oggetti monetiformi, e sono stati conservati avendoli scambiati per medaglie. Si conoscono tappi sigillo con incisi emblemi differenti della farmacia ‘Alla Testa d’oro’, alcuni dei quali sono autentici mentre altri sono copie degli originali. Le copie molto vicine all’originale si ritiene siano state realizzate a Venezia per destinarle al mercato ottomano e dell’Europa centrale orientale. Le copie che si possono considerare imitazioni ‘barbariche’ erano invece prodotte nelle stesse località di esportazione della teriaca sul modello di quelle veneziane. A seguire posterò i tappi sigillo della farmacia ‘Alla Testa d’oro’ che ho in collezione. In generale (v. (b)), al centro è raffigurata una testa laureata a destra e davanti ad essa in basso un piccolo Leone di S. Marco (un piccolo volatile nell’esemplare riportato dal Voltolina). Procedendo verso l’esterno troviamo la legenda entro due cerchi concentrici e poi un festone circolare di motivi ornamentali. Nel tappo della Bulgaria esternamente vi sono quattro ghirlande d'alloro separate in croce da figure geometriche. Inoltre nel motivo centrale troviamo anche una data e due iniziali ai lati del busto. apollonia
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  35. Fino al 22 ottobre 2011, si sapeva dell'esistenza di conii e punzoni della zecca di Messerano per via delle affermazioni di alcuni personaggi come il Poma tanto per citarne uno. Tutto inizia a concretizzarsi con la mostra itinerante (Biella, Torino, Roma) dei quattro biellesi nel Risorgimento, i fratelli La Marmora. Durante l'esposizione a Biella, erano esposti in una piccola vetrina 5 conii della zecca di Messerano, (Foto 1) con la prova di battitura su lastra di zinco. Essendo appassionato della zecca di Messerano, chiesi al Marchese Francesco Alberti La Marmora (di cui siamo stati ospiti un paio di volte in occasione delle conferenze) se al termine della mostra, mi avrebbe permesso di fotografare quei 5 conii. E così avvenne. Il giorno concordato, mi presento a Palazzo La Marmora con la mia macchinetta digitale e con mio stupore, su un tavolo mi si presentano sì i 5 coni da fotografare, ma a fianco c'era una cassetta di "ferraglia arrugginita. Guardo con più attenzione e mi rendo conto che sono tutti conii e punzoni. mi viene messo a disposizione materiale per una sommaria pulitura e comincio a fare delle fotografie. Sono 26 pezzi (foto 3). Successivamente Francesco Alberti mi raccontò la storia di quei punzoni, che da sempre sono appartenuti alla sua famiglia. Mi ricordava che la sua nonna tal Marchesa Enrichetta, più volte gli aveva parlato di questi punzoni di zecca. Oltre ai 26 sopra citati, il Comune di Masserano ne ha altri 6 (foto 2) avuti in dono anni orsono dalla famiglia di uno studioso biellese. Si ipotizza che anche i sei del Comune di Masserano, facessero parte in origine della famiglia La Marmora. Avendo il privilegio di visualizzare tutto il carteggio del Fondo Ferrero La Marmora, presso l'Archivio di Stato di Biella, che raccoglie buona parte della storia del Feudo di Messerano e Crevacuore oltre a San Benigno di Fruttuaria, mi auguro quanto prima di trovare conferma e qualche indizio di come sono andate le cose. Come dice Pittini, il Cardinale Carlo Vittorio Ferrero aveva libero accesso a tutto il carteggio dei Ferrero Fieschi in quanto era il carteggio di Famiglia. Ad oggi non si hanno fonti certe di come potessero esserci coni di Milano a Messerano. Si possono fare solo ipotesi. a) che i coni fossero stati prodotti nella zecca di Messerano. b) che fossero stati ottenuti a "brevi mani" da qualche personaggio di Milano c) che la zecca di Milano facesse produrre una serie di monete in zecche limitrofe a quella di Milano. d) altre possibilità
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  36. Il meccanismo della corrosione, soprattutto sul rame e le sue leghe, è piuttosto complesso e talvolta difficilmente diagnosticabile con assoluta precisione. Noi siamo abituati a definire tutte le corrosioni attive con la parola "cancro del bronzo", tuttavia le corrosioni possibili sono più di una e talvolta possono presentarsi anche insieme. L'immagine sopra mostra i più comuni tipi di corrosione; quelli che prevalentemente ritroviamo sulle monete sono il "pitting", la corrosione "selettiva" (che tende cioè ad intaccare prevalentemente il metallo meno nobile contenuto nella lega come ad esempio lo zinco per l'oricalco o il rame per le leghe argentee), la corrosione intergranulare (simile a quella selettiva ma interviene a livello microscopico lungo i bordi del grano metallico; la si ritrova spesso nelle leghe argentee). In realtà accade spesso che alcuni depositi di corrosione vadano a coprire piccole porzioni di metallo e, così facendo, creano una differente areazione della porzione coperta rispetto a quella scoperta dando origine ad un fenomeno corrosivo che si svilupperà sotto lo strato coperto generando la consueta forma a "bolla". La velocità della corrosione è difficilmente pronosticabile, tuttavia sappiamo che i fenomeni corrosivi autoalimentati come ad esempio il pitting, sono estremamente veloci e dannosi nelle fasi iniziali per poi rallentare mano a mano che si stabilisce un buon equilibrio tra la zona di corrosione attiva e quella passiva (il metallo circostante non attaccato dalla corrosione). E' possibile dunque che una moneta giunga fino a noi con i suoi bei crateri, ormai inattivi, di corrosione e che rimanga in queste condizioni di stabilità per lunghi periodi, almeno fino a quando qualcosa avrà nuovamente modificato le precedenti condizioni di stabilità. Questa impossibilità di prevedere il progressivo sviluppo di una corrosione nel tempo ci fa comprendere quanto sia importante intervenire, anche al solo scopo preventivo, sulla stabilità del metallo con appositi lavaggi di rimozione dei sali, dei cloruri e dei depositi responsabili di corrosione. E' errato pensare di risolvere un fenomeno corrosivo localizzato, intervenendo esclusivamente sul focolaio. La passivazione del singolo focolaio senza la stabilizzazione generale del manufatto, potrebbe semplicemente spostare il punto di innesco della corrosione dal focolaio spento ad un altro punto del metallo dove il film di passivazione risulterà essere più debole. Dunque sarebbe opportuno, almeno per le monete più importanti e delicate, considerare sempre un trattamento conservativo.
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  37. Carissimo Antonio ben conscio di tutto quello che hai dovuto passare, capisco il tuo stato emotivo... e per questo ti consiglio molta calma, tranquillità e ponderatezza, non solo prudenza. Certo che la legge è uguale per tutti, ma credo che tu sappia benissimo che gli uomini che la interpretano, la applicano, la eseguono e quant'altro siano diversi tra di loro e quindi diversi sono i modi di pensare ed operare, con evidenti differenze di risultato. A riprova di questo esistono tre gradi di giudizio che spesso sono differenti nei risultati... Insomma, giusto o sbagliato che sia la giustizia è umana e non divina, con simpatie, antipatie, errori , manchevolezze e tutto quanto contraddistingue la natura umana. Sulla tua innocenza credo che gli utenti e gli amministratori del forum abbiano ben pochi dubbi, anzi , mi sembra che dopo le tue ultime risultanze procedimentali di archiviazione ( ma non solo) hai ricevuto evidenti segni di stima e di piacere dell'ottima conclusione ... Credo quindi che abbandonare il Forum sia precipitoso e tutto sommato inutile. Soprattutto, dato che non sei colpevole e non hai fatto nulla di male, perchè sparire? Una cosa è la prudenza, altro è svanire nel nulla. Mi rendo conto che quello che ti sto dicendo non sono altro che delle ovvietà e banalità, ma mi sembrava giusto chiarire che quello che ti consigliavo era anche una semplice e basilare... prudenza. ;) Molto cordialmente, :) Enrico
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  38. Ciao Giorgio ! a chiamata rispondo ! :) Cercherò di dare un mio parere, non troppo facile e scontato da formulare, dato che come al solito stiamo parlando di fotografie... Veniamo al dunque : quanto all'autenticità direi che non ci sono particolari problemi o questioni e, per quanto in foto, tutto fa pensare a una moneta autentica. E fin qui "nulla quaestio" credo. Vorrei però sottolineare, sommessamente e con molti dubbi che non posso sciogliere senza una visione dal vivo, che la moneta ha subito una certa pulitura, non poi così invasiva, ma che ha determinato, tra le altre cose, la rottura di alcune " bolle" . Le bolle esplose sono principalmente quelle segnalate da Babelone, e che tipicamente hanno lasciato una zona di polverina, mista a terra, che si contraddistinguono per il colore arancionato nei dintorni delle bolle esplose e degli interstizi più fondi delle rugosità della patina . A mio parere è prodotta dalla cuprite e dai prodotti di corrosione vari, dispersi in superficie al momento della rimozione di parte dei bordi e della calotta delle "bolle" (vedi foto 1, qui sotto riportata, presa dall'attento post di Babelone). La cuprite, quando polverizzata e sminuzzata a secco, tende a passare da un colore rosso cupo a un colore arancionato di varia intensità...soprattutto quella delle "bolle". Altre quattro "bolle" minori "pronte" le puoi scorgere tutte in fila a h 12-1 del rovescio ( foto 2), proprio in fianco a quella zona già segnalata da Babelone come corrosione ( e non è un caso...) Ovviamente Taras e' l'unico che può, con l'aiuto di un buon stereomicroscopio, verificare i miei sospetti... C'è un altro punto che mi preoccupa e parecchio di più :o : è quel puntino verde chiaro, che, a meno che non sia nient'altro che un riflesso strano dellla fotografia, sembra proprio un centro attivo di corrosione ciclica, detto anche cancro del bronzo. ( vedi foto 2 appena sopra il primo globo del segno di valore del R/) Anche qui è solo Taras che può dare una conferma o una smentita... ;) Se confermato, bisogna agire in tempi rapidi. Ripeto, che sto vedendo solo foto... :pardon: Quanto alla questione generale degli altri punti, segnalati da Babelone (ma non solo quelli), cioè se intervenire o meno, ritengo che il processo, inequivocabilmente in atto, abbia però, come detto giustamente da Numizmo, dei tempi estremamente lunghi ( secoli ), e che più che alla polverizzazione della moneta possono portare a una deformazione delle superfici. Sotto agli spessi strati di cuprite è probabile che si celino dei centri attivi ( molto poco attivi) che "spingono" rigonfiandosi e che, col passare del tempo, potrebbero appunto deformare la superficie. Quali rimedi a questo? é gia stato detto da Franco Obetto: un opportuno bagnetto preventivo in una soluzione di benzotriazolo potrebbe aiutare a stabilizzare la situazione, a cui aggiungerei una conservazione in ambiente secco e stabile, senza alterazioni brusche di temperatura (e pressione). Come dici giustamente tu, Giorgio, ritengo che più che da resturare sia da conservare (attentamente), fatta eccezione per quel possibile punticino di corrosione attiva che ho segnalato. Da tenere ben presente ( e questo lo dico particolarmente @@TARAS) che più la moneta verrà toccata e più strati verranno rimossi peggio ne sarà della stabilità della moneta, in particolare perchè verranno portati verso la superficie ( quindi verso l'ossigeno e l'umidità) gli strati di corrosione interna, diventando meno stabili e più attivi. Parlare di patine del bronzo e poblemi connessi mi entusiama, vedo però che mi sono dilungato anche troppo e quindi qui mi fermo... Un salutone, Enrico
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  39. DE GREGE EPICURI Ho cercato in altri libri e cataloghi, e la tua moneta non c'è, mentre compaiono le due di Lindgren che ho citato : Price e Trell, Coins and their Cities, 1977, fig. 396; CNG mail bid sale 57 (2001), lotto 797; Finarte asta 995 del 1996, lotti 897 e 898. Vengono citate la coll. Waddington (241, 41 e 242,45) ed il solito BMC (anche n. 13).
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  40. Concordo totalmente. Credo che per i fusi con questo tipo di conservazione dovrebbe essere la regola. Ricordiamoci che c'é una differenza sostanziale tra "conservazione" e "restauro". Sarebbe comunque interessante conoscere l'opinione di @@vitellio
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  41. da milanista posso dire che balotelli è sempre così, non capisco cosa vedano in lui il ruolo da prima punta! gli attaccanti d'area sono ben altri! non riesce nemmeno a stoppare il pallone tenerlo li e far salire la squadra.
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  42. DE GREGE EPICURI Templi ottastili per Adriano si trovano effettivamente nella "monetazione generale" della Bitinia, con la scritta KOINON BEITHYNIAC, come è anche in questa moneta. Nella tua, la scritta inizia in esergo, e continua in senso antiorario, suddivisa: BEITHY-NIAC. Tuttavia, i due esemplari contenuti nella Collezione Lindgren ai n. 97 e 98 sono molto diversi: KOI-NON è ai due lati del tempio, BEITHYNIAC è in esergo; la prima è più grossa, dimensione sesterzio, con testa laureata e riferimento BMC 12; nella seconda la testa è radiata, riferimento BMC 25. Oltre al catalogo Lindgren ( Ancient Bronze Coins of Asia Minor, di H.C. Lindgren e F.L. Kovacs) ed al Catalogo del British M., credo andrebbero consultati: la collezione von Aulock (SNG von Aulock, Berlino 1957) e la SNG della American Numismatic Society. Quanto all'esemplare postato, occorre ricordare che lo stile delle monete provinciali è diversissimo, a seconda dei periodi, degli imperatori e delle zecche. Però anch'io non posso sfuggire ad una impressione non tanto buona, come Alfa Omega, soprattutto per le lettere molto, troppo sottili. Anche la testa così sporgente fa un po' pensare, ma potrebbe anche starci. Però anzitutto occorre trovare altri esemplari simili, per un confronto.
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  43. eh si... ma quello layer ha solo il week end per poter leggere con calma il forum, e in una settimana nascono crescono e muoiono parecchie discussioni il che significa che è difficile rimanere aggiornato ;) @@Sanni
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  44. Considerando che sarò assente per buona parte della giornata di domani e non potrò postare ecco la 4^ moneta: 100 lire 1905. Per qualcuno che cerca il pelo nell'uovo sulla conservazione fatevi un giro su tutte le aste e trovatemi un 100 lire simile che non è stato definito FDC, per quello che la mia modesta esperienza mi ha dato modo di constatare ho visto monete giudicate FDC (con segni da contatto, seeeee graffi e solchi...segni da contatto) Quasi tutte queste monete hanno dei segnetti (puntini in linea retta o semicerchio) a mio parere sono stati caustai dalla caduta da parte del daglio di altra moneta appena uscita dal conio che cadendo lascia il segno della rigatura, più o meno pesante. Ma come recita quel proverbio chi si accontanta gode.
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  45. Salve E' arrivato dalla Bulgaria questo tappo sigillo della spezieria 'Alla Testa d'oro' che va ad aggiungersi alle altre 'teste auree', autentiche e copie, che ho in collezione. ITALY, Venezia (Venice). 17th century. Pb Theriac box seal. Produced by the Alla testa d’oro pharmacopia of Venice. TERIACA·F·ALLA·TESTA·DORO·IN·VENET·, laureate and draped right; to right, small winged lion; all within blossom-wreath and border-ornament / Blank. Rare. Piombo: 26,0 g, diametro 44 mm, spessore 8 mm Theriaca (also known as ‘Venice triacle’) was an ancient medicinal compound, employed as a traditional medicine since the time of Mithridates VI of Pontus, and was used as antidote against any poisonous bite. Nero’s physician Andromachus, as well as the medical author Galen discussed its medicinal value. Containing more than 64 ingredients, including viper flesh and opium, as well as herbs, cinnamon, agarics, and gum arabic, it was mixed with honey and wine to complete the compounding process. During the Middle Ages, it was considered a panacea. Theriac became a valuable article of commerce, with Venice, Padua, Milan, Genoa, Bologna, Constantinople, and Cairo all competing in its trade. It was expensive and hence available only for the rich (quality theriac cost one German taler in 1580s). By the time of the Renaissance, the making of theriac had become an official public ceremony, especially in Italian cities. It is first mentioned in England in 1538, and it gained popularity in Germany around the same time. Pharmacists sold it as late as 1900. Venice regulated the production and trade of theriac beginning in 1258, and by the fifteenth century controlled its distribution throughout Europe. About 40 pharmacy shops in Venice were officially allowed to produce and sell theriac. One of the most renowned factories was “La farmacia alla testa d’oro,” which operated on the Rialto since 1565. The pharmacy kept detailed records on the amounts of its annual production. Curiously, this pharmacy still exists and operates in Venice. apollonia
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  46. salve a tutti, vi posto questa moneta perchè ho dei forti dubbi sulla sua autenticità. chiedo anche a voi se, con la vostra esperienza riuscite ad aiutarmi a togliermi questo dubbio. non è magnetica e sembrerebbe d'argento, le sue misure sono, diametro 42,06 millimetri peso 30,85 grammi forti dubbi o errore world coins ringrazio tutti quelli che vorranno intervenire.
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  47. @@someday564, ci mancherebbe pure, non ti permettere a toccarla anzi a sfiorarla, aspettiamo. questo fatto mi sconcerta molto e mi sta lasciando tanti dubbi, anch'io ho girato in lungo e in largo tanti siti internet ma nulla di fatto e spero solo che sia un banale errore di stampa. la moneta sembrerebbe autantica ma per esserlo tutti i dati devono coincidere.
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  48. Roland !!! Sono davvero dispiaciuto..... Da anni, purtroppo, non lo vedevo, essendosi ritirato (almeno dai convegni) Persona cordiale, onesta, amante della vita, insomma una figura di altri tempi. Mi mancherà.
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