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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/09/14 in tutte le aree
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Caro @@dabbene, ancora una volta con le tue interessanti discussioni sei riuscito a farmi fare un passo indietro nelle mie decisioni :). Volevo aggiungere qualche notizia su cosa avveniva a Napoli nel periodo vicereale. La falsificazione monetaria e tosatura era molto diffusa e, nonostante le pene severe, difficile da contrastare. Mi permetto quindi di riportare alcuni passi tratti da "Diurnali di Scipione Guerra": 2 marzo 1621 furono giustitiati tre altri huomini per haver falsificato le monete regie. Martedì mattina 2 di Marzo furono appiccati al Mercato tre poveri afflitti. Il primo si chiamava Francesco de Ruggiero de Lettera; era di età d’anni 35 in circa e di arte lanaiuolo. … Il secondo afflitto fu Anello Festa alias Esposto napolitano cortellaro d’anni 30 in circa. … Il terzo fu placido Bruno passamanaro nato alla Cava e cresciuto in Napoli d’anni 30 in circa. Appare chiaro quindi che la pena per i falsificatori era la pena capitale e veniva applicata senza remore. E' interessante infatti notare come per altri reati quali omicidi e furti, a volte la pena capitale venisse tramutata in carcere a vita o in una "crociera" sulle galere, mentre per i falsari solitamente la forca (o peggio) era l'unica pena. 18 Marzo 1621 Alli 18 di marzo giovedì fu giustitiato un genovese (Andrea Boesio di Savona, mercante di anni 23 in circa) alle Mortelle per haver tagliato e falsificato le monete non ostante che huomo ricco. 23 marzo 1621 Furono pigliati molti huomini per monetarij, e tra essi cinque preti, et havendoli rimessi al loro ordinario, ma fu ordinato dalla Vicaria che si portassero legati sopra cavalli con le barde insino a quelle carceri, dove andavano a 27 di marzo. Esser preti ( ma non ricchi) salvava dalla forca ma non dal carcere... 14 agosto 1621 fu giustitiato (appiccato al Porto al Maio) un monetario huomo attempato (Pier Giovanni Guatiero, sarto), il quale fu tradito da un suo amico per guadagnare quello, che la Corte per sue prammatiche ha promesso a simili huomini indultanti; et essendo andato in Vicaria il relevante per la porzione che li spettava del tradimento fatto all’amico, non havendo il fisco prae manibus quello che veramente gli competeva, ne le volle dar parte, dicendoli che fusse tornato, che haveria havuto sodisfatione; ma non volendo lui ricever la parte di quello che si credeva goderse con l’altrui sangue, non volle ricevere cos’alcuna, e si partì per andarsene a casa sua; ma incontratosi per strada con il figliuolo del condannato a morte, fu da quello ucciso, poco godendo il tradimento e meno il prezzo di quello. Scolpatione: Il quale dechiarò come era falso quello haveva deposto, cioè che Natale Calza tagliava la moneta con lui. In questa giustitia si abbrusciorno la tavola et altre cose che servivano per tale effetto vicino la forca, in modo che ‘l crucifero non potè stare al suo luogo solito, ma fu necessario fermarsi vicino la scala dall’altra parte d’avanti. Si appiccarono dippiù nella stessa forca due para di Forbici. Eccoci di fronte alla figura del delatore che, in cambio di immunità e denaro, denuncia il suo ex socio (figura tristemente diventata nota con la lotta al brigantaggio in epoche successive). Pentito forse dall'esito della sua spiata rifiuta il denaro promesso ma incappa nella vendetta del figlio del condannato. Ovviamente il condannato nega le accuse ma senza esito. Interessante osservare come, a dimostrazione della colpevolezza ed a futura memoria, venga bruciato ciò che è servito a tosare le monete e che nella stessa forca fossero appese le forbici utilizzate per tagliare le monete. 20 agosto 1621 furono giustitiati due monetarij uno dei quali portava una forbice appesa in canna, come tagliator di moneta, e l’altro uno cugno, con il quale cugnava falsamente la moneta regia. 21 agosto 1621 furono mandati in galera due inquisiti, e tormentati per monetarij, ma non confessi; et andarono tutti pieni, così nella canna come per la persona di cugni, forbici e d’altri stigli pertinenti a quel maledetto mestiero, con li quali furono trovati e pigliati carcerati; e si fe ad imitatione dell’illustre D. Pietro di Castro Conte di Lemos 1616 che all’hora era Vicerè di Napoli; et è venuta in tanta facilità questa falsificazione e tonsione di moneta, che ben può dirsi, che vi è necessaria la mano di Dio per liberarci da tal peste, non bastando le tante prammatiche, e nuovi tormenti, e di giustitie nuove, poiché sono tanti li carcerati, e tanti quelli, che si carcerano in dies, che è una maraviglia, e non è per finir mai. Martedì 31 agosto furon pubblicate altre prammatiche contro detti monetarij, orefici, bancherotti et altri. Appare evidente quindi che anche all'epoca ci si chiedesse come fermare questo "maledetto" fenomeno e si invocava l'aiuto divino per cercare di fermare quella "peste" emanando nel contempo nuove leggi contro i falsificatori. ... continua ...5 punti
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Quasi trecento anni fa, tra le rovine di una chiesa del borgo di Bagnoregio, torna alla luce un anello recante l'immagine di un volto ed alcune lettere misteriose, inizia così la storia di una preziosa testimonianza della conquista longobarda in Italia. Il terremoto del 2 giugno del 1695 a Bagnoregio, aveva provocato ben 32 vittime e causato il crollo di molte case, torri e chiese. Il 5 settembre del 1726, quindi circa trent’anni dopo, la confraternita della chiesa di S. Pietro, posizionata al limite sud della contrada di Civita, chiese al suo tesoriere, Nicola Pompei, di raccogliere il materiale buono rimasto tra le rovine. Durante questo compito il tesoriere venne colpito da un insolito riflesso dorato che veniva da sotto il mattonato nel lato sinistro sotto l’altare, dentro al presbiterio. Il riflesso era quello di un anello d’oro semi-nascosto tra pezzi di mattoni e calcinacci, formato da una piastra circolare delimitata da una cornice perlinata ed incisa con l’immagine di un uomo con barba e capelli divisi al centro da una scriminatura. L’anello ritrovato da Nicola Pompei nella Chiesa di S. Pietro a Civita di Bagnoregio Intorno alla testa dell’uomo alcune lettere precedute da una croce formano il nome “AUFRET”. Nicola Pompei non fece in tempo a pulirlo che l’anello gli fu tolto dalle mani dal canonico Giuseppe Quintarelli, che, nonostante le proteste dei membri della confraternita di S. Pietro, corse subito a consegnarlo nelle mani del vescovo Onofrio Pini. Il vescovo decise di disfarsi del prezioso anello, a causa delle “liti tra i diversi pretensori”, affidando questo delicato compito al fratello Muzio che ritroviamo a Roma in trattativa con un grande collezionista di opere, il marchese Alessandro Capponi. Inizia così una serie di passaggi di mano dell’anello tra diversi collezionisti, fino ad arrivare al 1871 quando fu venduto al Museo Victoria and Albert di Londra, dove ancora oggi è conservato. Questo anello apparteneva ad Aufret, un Longobardo di rango elevato vissuto a Bagnoregio. Probabilmente scrisse a papa Gregorio nell’anno 600, utilizzando questo anello per apporvi il proprio sigillo. La lettera era stata inviata per proporre al pontefice un candidato alla carica vescovile della zona. Aufrit infatti è l’altissimo rappresentante dell’etnia longobarda che arrivò a Bagnoregio nel 593 con l’avanzata di re Agilulfo verso Roma e che collaborava con papa Gregorio per riorganizzare l’ordinamento diocesano in questa regione dell’alto Lazio, definita come frontiera tra i territori longobardi e bizantini.4 punti
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Voglio aggiungere un'altra chicca che riguarda Genova. Nei primi anni del 1800 c'era un prete, don Pietro Bava, povero in canna con madre e sorella da mantenere assalito dall'ossessione di far quattrini, ma visto che le male azioni lo ripugnavano pensò che l'alchimia fosse l'unico mezzo per averne a fiumi. Contattò tale Merello che pareva avesse la ricetta per trasformare il metallo in argento, il Merello non volle cedere la preziosa ricetta ma, visto che i materiali per avviare la produzione erano costosi, propose una società: lui avrebbe messo la "ricetta segreta" e don Pietro tutto il necessario per avviare la produzione, in più aggiunse che con il famoso "latte verginale" si sarebbe potuto successivamente trasformare l'argento prodotto in oro. Il fine ultimo del delinquente era di giocare con la faciloneria del prete, ormai in suo completo potere, per potergli scaricare la responsabilità di battere monete false nei locali che aveva a disposizione. Solo che non doveva essere un gran falsario tanto è vero che riuscì a spendere poche delle monete prodotte perchè fu subito smascherato e denunciato alle autorità insieme allo sprovveduto sacerdote. Il Merello finì sulla forca e di don Pietro, denunciato all'autorità ecclesiastica, non se ne seppe più nulla.4 punti
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Queste sono le monete che mi piace postare Taglio: 2€ Nazione: Germania Zecca: Amburgo (J) Anno: 2006 Tiratura: poche Condizioni: BB ... ellissima ! Città: Palermo Note: mancante4 punti
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Chiedo scusa se vi ho annoiato con questi miei post ma mi premeva far notare come a Napoli (figuriamoci poi nel regno) come in questo periodo trattato (1621-1627) fosse così diffusa la falsificazione delle monete nonostante le pene fossero severe ed applicate rigorosamente. Tortura, confessione, impiccagione nei migliori dei casi. E quelli riportati sono solo quelli riportati nel testo e comunque solo quelli incriminati... chissà in quanti l'hanno fatta franca. La falsificazione era arrivata ad un punto che la moneta falsa (intesa anche in senso lato come di peso scarso) era considerata la causa principale del malessere del popolo. Visto queste premesse è facile poi immaginare quando qualche anno dopo, facendo seguito alla rivolta di Masianello, fu proclamata la Repubblica Napoletana... Liberati dal giogo spagnolo la falsificazione, in particolare delle monete in rame fu così estesa che alla fine le monete circolavano liberamente (almeno stando ad alcuni rinvenimenti). Passo la mano ora :).3 punti
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@@eliodoro Ho appena letto Conte Marcellino (Chronicon): 1) non parla della durata dell'assedio 2) Illo "arripuit" (afferro', ottenne, si prese) la tirannide con Leonzio nel 484; 3) nel 488 "interrex" Leonzio ed il "tiranno" Illo, presa la fortezza, sono decapitati e le loro teste, conficcate sulle aste, spedite a Costantinopoli 4) Conte Marcellino e' un ministeriale ed i termini (diciamo amministrativi) che usa sono necessariamente precisi: Leonzio è un fantoccio in attesa di passare lo scettro ( interrex); è' Illo quello che comanda sul serio (tiranno). Per chi ha studiato un poco di greco, il Rex ( il basileus) comanda per diritto, il Tiranno lo fa per aver conquistato il potere con la forza. Polemarco3 punti
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Ringrazio tutti per i complimenti... ma credo ci siano utenti più meritevoli che sicuramente verranno "premiati" nei mesi successivi. Grazie ancora a tutti ed allo staff in particolare che ha preso questa decisione.3 punti
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... segue ... Giugno 1622 furon fatti prigioni alcuni monetarij, li quali per non poter fare più zannette, essendo levate, falsificavano le monete nuove; i quali doppo aspro tormento non confessi, furono mandati in galera detto mese di giugno. 21 ottobre 1622 fu pigliata la casa di Imperia Carnevale donna libera, ove si falsificavano monete, e con essa tre altri, due de’ quali ne sono trovati clerici. 27 novembre 1622 fu giustitiato uno monetario di quelli, che furono pigliati in casa di Imperia Carnevale, et a quella sotto titolo d’indulto l’ha fatto gratia della vita, ma condennata a perpetuo carcere in domo poenitentiae, quali furon fatti prigioni, come ho detto, a 21 di ottobre. 24 dicembre 1622 furono pigliati carcerati due cavalieri di piazza, che mi vergogno nominar le famiglie, per monetarij; la onde Sua Eccellenza mandò un viglietto in Vicaria, che si facesse perquisizione dell’inquisiti per tal causa, e che si osservassero con rigore le regie prammatiche, e che sfrattassero tutti dal regno, con darli termine competente. 16 gennaio 1623 furono giustitiati due monetarij, i quali furono condotti alla morte sopra due carri, i quali andavano guarniti di tutte quelle ordegne, che per far monete servivano, a cui furono prima tagliate le mani, e poi appiccati, uno a San Severo, e l’altra a Piazza Larga, dove havevano commesso li delitti. Vita dura quella del falsario... e anche quando si è scontata la pena ecco riaprirsi le porte del carcere... La falsificazione era uno dei peggiori reati. 25 gennaio 1623 Sua Eccellenza fe dar ordine alla Vicaria, che facesse carcerare tutti l’inquisiti per monetarij, così laici come clerici, etiam quelli che per simili delitti si erano indultati, o che fussero stati liberati o aggratiati dai suoi antecessori, e tra gli altri fu carcerato uno, che per tal delitto era stato condannato a dieci anni in galera, e ne era uscito, e fu di nuovo mandato per altri anni dieci in galera. Ma non basta... se ci si è macchiati di quel delitto bisogna andar via... 4 marzo 1623 si pubblicorono nuove prammatiche contro dell’inquisiti per monetarij, acciò in ogni modo sgombrino il regno, con imponervi pena di dieci anni di galera a chi non sfrattasse. 6 marzo 1623 furon pigliati carcerati in Carvizzano casale di Napoli molti che fabricavano monete false in casa di Giuseppe P. colti in fraganti mercè dell’indultatore complice. ... continua ...2 punti
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Punto numero 1: http://www.lamoneta.it/topic/30771-lamonetait-ritrovamenti-fortuiti-e-metaldetector/ Punto numero 2: L'educazione viene prima di tutto Punto numero 3: Ti è stata più volte segnalata la normativa in vigore e da quanto dici noi non ci dobbiamo preoccupare in quanto "hai già provveduto tu per le autorità"... a questo punto non ti resta che chiedere informazioni proprio all'autorità che hai contattato, loro sapranno darti tutte le informazioni che cerchi.2 punti
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da queste foto, senza dubbio moneta "sudata" nel senso di indossata, proveniente da montatura/ciondolo. ovviamente autentica.2 punti
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@@UmbertoI, tranquillissimo :blum: Chi ha occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.2 punti
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Ciao. La Germania è uno "squadrone" impressionante. Il suo gioco collettivo ricorda quello del Barcellona di Guardiola e ieri i veri "brasiliani" sembravano i tedeschi, I padroni di casa sono stati umiliati, prima ancora che dal risultato, dal gioco della Germania, con un possesso della palla che è prerogativa solo dei veri Campioni e che faceva sembrare i carioca una squadretta di infima divisione da incontrare per un allenamento di rifinitura. Si dirà che la mancanza in difesa di Thiago Silva e in attacco di Neymar, sia la causa principale della debacle; ma questa è una giustificazione che regge fino ad un certo punto e che non è accettabile per una squadra come il Brasile che aspirava a vincere i mondiali e che non può evidentemente dipendere da due giocatori. Fra l'altro, il Brasile anche con T.S. e Neymar non ha mai convinto fino in fondo, riscattandosi forse solo contro la Colombia. Ora la finale più probabile sembra essere Germania-Olanda, considerato che nell'altra semifinale l'Argentina non potrà schierare il fortissimo Di Maria. Per me la Germania rimane la squadra che ha espresso il miglior gioco di questi mondiali, a prescindere da chi si aggiudicherà la coppa. Saluti. M.2 punti
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"Chiunque smetta di imparare è un vecchio, che abbia 20 anni o 80. Chi continua ad imparare, giorno dopo giorno, resta giovane. La cosa migliore da fare nella vita è mantenere la propria mente giovane ed aperta." Henry Ford2 punti
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Potevano essere 8 con quello fallito fa Ozil ma va bene lo stesso! Finale meritatissima dalla Germania e speriamo che l'altra sia l'Olanda.2 punti
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Uno sguardo più da vicino il marchio di zecca sarebbe bene—ho letto che alcuni di loro vengono repunched (presso la zecca). Bella moneta! Ai miei occhi un facile EF+ = SPL, forse meglio, a seconda delle superfici. E un cosa comprare! Ma tu sei più coraggiosa di me. Avrei comprato esso veloce a 30—negli Stati Uniti una controfferta si spegne un'offerta e dà il potenziale venditore la possibilità di aumentare il suo prezzo! Non so se è l'altra varietà che si parla, ma c'è qualcosa chiamato "coda Bar" 1890cc, in cui una sgorbia nello strumento di moneta ha prodotto una banda larga di metallo al rovescio tra coda-piume di Aquila (a sinistra) e la corona nella inferiore (di sopra E di ONE). Grande moneta. Sono così felice per voi! Non so se mai nuovamente in Italia il vecchio e localmente famoso americano TV show "Bonanza", impostata nel vecchio West, ma se lo fanno, guardate la mappa del ranch "Ponderosa" nei titoli di apertura... che confina con la Carson City. ;) v. --------------------------------------------------------- A closer look at the mintmark would be good—I read that some of them come repunched (at the mint). Nice coin! To my eyes an easy EF+ = SPL, maybe better depending on the surfaces. And what a buy! But you’re braver than I am. I would have bought it quick at 30—in the U.S. a counteroffer extinguishes an offer, and gives the prospective seller a chance to raise his or her price! I’m not sure if it’s the other variety you mention, but there is something called a “Tail Bar” 1890cc, in which a gouge in the coin-tool has produced a wide band of metal on the reverse between the eagle’s (leftmost) tail-feathers and the wreath at bottom (above the E of ONE). Great coin. I am so happy for you! I don’t know if they ever rerun in Italy the old and locally-famous American TV show “Bonanza,” set in the old West, but if they do, look at the map of the “Ponderosa” ranch in the opening credits…it abuts Carson City. ;) v.2 punti
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Purtroppo, come alcuni di voi avranno avuto modo di vedere, sono apparsi in piazzetta ed in altre aree del forum messaggi di spam ed espliciti post di carattere pornografico. Siamo intervenuti quanto prima (su segnalazione telefonica di @@linda e @@matcor, che ringrazio molto), abbiamo eliminato gli interventi e reso inoffensivo questo individuo. Non escludiamo inoltre una segnalazione alle autorità competenti. Lo staff del forum si scusa con tutta l'utenza per l'accaduto e vi invitiamo ad informarci celermente qualora simili situazioni dovessero ripresentarsi.1 punto
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Di Geta denari se ne trovano a iosa, ma assi, dupondi e sesterzi poco o niente, complimenti ad entrambi Sent from my GT-I8190N using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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non vorrei sbagliarmi ma..., nella seconda foto il segno di zecca R non vi sembra strano, a me sinceramente sembra una P1 punto
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S002 ed S006 sono le più comuni ovunque. Riguardo le S001 e S003 dipende dalla zona. Qui da me di queste ultime due se ne trovano abbastanza. Ovviamente in quantità molto minori rispetto alle 002 e alle 006, in particolar modo per quanto riguarda la 001. Per la S004 da quel che io sappia nessuno l'ha mai trovata almeno in Italia e la S005 mi sa che non è mai stata stampata.1 punto
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ancora grazie ad entrambi! :D Sono comunque monete di mio zio, il quale mi ha chiesto di cedere, quindi inserirò un annuncio anche in base a ciò che mi avete detto. Non voglio "truffare" "lucrare" ecc..su nulla, anzi, mi piace essere quanto più onesto possibile.1 punto
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Ho capito. Grazie mille. I = Iosephus (latino) = Giuseppe (italiano) FRAN = Franciscus (latino) = Francesco (italiano). Sei d'accordo con me? Inoltre, non capisco come tradurre SACRI PRINC?1 punto
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Buona serata I miei migliori complimenti a fedafa :clapping: Meritatissimo il riconoscimento; sei una delle "colonne" del forum. :good: luciano1 punto
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... segue ... A volte si cerca una cosa e se ne trova un'altra... una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla pirateria ed alla falsificazione monetaria. Caso veramente particolare. Meno male che i poveri pescatori furono liberati... 23 marzo 1623 nel castello di Nisita furon pigliati prigioni da 25 persone, alcuni per pirati, altri per monetarj, et altri per altre cause, come si dirà; poco prima era stato saccheggiato un vascello genovese, chiamato Liuto, carico di molte robbe, qual veniva da Ripa; e le robbe furate erano state portate da i pirati a ponere in salvo in detto castello di Nisita, qual castello lo teneva affittato Giovanbattista di Gennaro, amico intrinseco de li detti pirati, e perché la fama vola, et erano venuti da Sua Eccellenza due marinai del vascello saccheggiato, che erano remasti vivi, gli diedero raguaglio del furto, e la via che havevano fatta quei rattori e li designò quella via; si fe congettura che potevano essere andati a quel castello, come veramente fu; laonde Sua Eccellenza havendovi mandato il capitano Michele Ruiz con la sua guardia, quello li diede sopra subito improviso, e trovò non il furto e rattori di quello, ma ritrovò che cugnavano monete d’argento e d’oro con li cugni e tutte l’ordegne necessarie per tal mestiero, e così pigliorono otto huomini, che rubbato havevano, perché furon nove, ma uno si nascose nell’isola, e non fu mai più visto; il capo d’essi fu l’abbate Titta Mazzola, et altri sette marinari di diversi luoghi; gl’inquisiti delle monete furono: per capo il suddetto Giovanbattista di Gennaro complice similmente al furto, l’abbate Ottavio Lavaneo, fra Marc’Aurelio Soldiero, l’abbate Vitale, Ciccuzza siciliana amica del Lavaneo et altri, furono anco pigliati a quell’isola che stavano pescando Paolo de Curtis e Lutio Fonseca suo creato, et Oratio con un altro suo creato; l’esito dei quali fu questo, li pirati furon condennati a morte e ne furono giustitiati nove, donandoli per capo il Gennaro, a cui troncarono la testa, il Titta Mazzolacon i sette marinari strascinati per Napoli furono appiccati, e tutti avanti del castello, luoco solito per i pirati giustitiati, e ciò fu il mercoledì santo 12 d’aprile. Quelli delle monete, il Lavaneo fu mandato all’arcivescovato, dove fu tormentato e liberato, il Vitale fu liberato dopo alcuni travagli, fra Marc’Aurelio fu mandato in Roma a Sua Santità, il Curtis con loro creati furono abilitati. 9 luglio 1623 fur pigliati prigioni da 30 huomini, che falsificavano le monete con tutti li stigli pertinenti a tal mestiero, capo de li quali si disse che fusse un sacerdote, che per modestia taccio l’ordine, e furono traditi da Cicco Jovene, il quale s’indultò, e li prese Capitan Modarra. Anche falsificare "per necessità" non trova perdono... 20 luglio 1623 fu giustitiato uno, che faceva monete di rame con cugni falsi, quale confessò nel tormento, che lui ne faceva tre carlini il dì, solo quanto li bastava per il vitto. 29 novembre 1623 andorono a giustitiarsi tre persone, due huomini et una donna, uno era romano, l’altro genovese per monetarij, e furono appiccati fuori Porta Reale luogo del delitto, e poi alla donna fu fatta gratia della vita, havendola disterrata fuori dal regno. ... continua ...1 punto
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la qualità dei vostri interventi è da 110 e lode.... vi darò allora in pasto il buon Giovanni D'Antiochia da una raro testo di frammenti1 punto
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Concordo con Antwala che è opportuno approfondire il contesto storico, controllando tutte le fonti letterarie. Già dal mio breve e modesto inquadramento storico si intuisce che il vero deus ex-macchina è Illo, potente generale isaurco. Leonzio era solo una marionetta nelle sue mani, ma in ogni caso, per diritto come basileus, l'eventuale monogramma è a suo nome (e non a quello di Illo). Mi sono divertito a vedere le posizioni di Costantinopoli (ora Istanbul, dove stava Zenone), Antiochia (dove stava la zecca imperiale, l'unica che si era sottomessa a Leonzio) e Tarso (dove Leonzio era stato incoronato e dove, nei suoi pressi, si è asserragliato per resistere alle truppe lealiste). Si vede chiaramente come Antiochia fosse più vicino a Costantinopoli e quindi meta obbligata per una sua conquista e come Tarso sia molto più all'interno (terra di origine di Illo) e vicino alla Siria (da dove poi proveniva in origine Leonzio)…. Sono circa 900 km (mica poche) e ci vogliono almeno un paio di settimane di marcia per giungervi….1 punto
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se è ufficiale confermano di essere scandalosi emissioni senza il minimo preavviso inoltre parlavano della proof non della BU MAH1 punto
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Attenzione: Leon, leontos, leonta, leonton, Leon riguardano Leone Leontios, Leontiou, Leontio (l'ultima lettera e' un omega con iota sottoscritto), Leontion, Leonte riguardano Leonzio. Quella A punta su Leone e non su Leonzio Polemarco1 punto
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nonostante Polemarco abbia ragione da vendere, Di seguito è declinato λέων, -οντος, "leone"....quasi in fondo... http://it.wikipedia.org/wiki/Terza_declinazione_del_greco_antico apparentemente il monogramma in greco all'accusativo è meno strano di quello che anch'io avrei pensato.... http://www.uni-koeln.de/phil-fak/ifa/zpe/downloads/2000/133pdf/133123.pdf e meno strano è trovare l'accusativo nelle legende della monetazione greca da - Dictionary of roman coins http://www.forumancientcoins.com/Dictionary_Of_Roman_Coins/dictionaryByPage.asp?page=41 punto
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Pongo alla vostra attenzione questo link http://en.inforapid.org/index.php?search=Papurius1 punto
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Preferisco non entrare nelle questioni della grammatica greca: avevo fatto lo scientifico e ho studiato un poco il greco da autodidatta (quindi non valgo niente). Mi ha incuriosito la fortezza di Papurio che avrebbe resistito per ben 4 anni all'assedio. Speravo di trovare qualche dato archeologico, ma niente, nemmeno alla biblioteca germanica. Stranamente la trattazione più ampia è proprio in Wikipedia italiana: http://it.wikipedia.org/wiki/Papurio Aggiungo solo che questa fortezza stava vicino a Tarsus (Tarso in italiano), quindi nella Turchia sud-orientale. Non so a quale località corrisponda in lingua turca e se esistono ancora rovine. Dalla mappa è possibile solo riscontrare che alle spalle di Tarsus si innalzano delle alture, con buona posizione strategica. Sarebbe utile sapere se nei suoi pressi hanno fatto scavi archeologici e se hanno trovato qualche reperto numismatico pertinente alla storia di Leonzio.1 punto
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Che roba... Quando cominceranno a circolare potremo farci un 2 commemorativo dell'inizio della cicolazione degli Euro di Andorra per quanto ci stanno tenendo sulle spine.1 punto
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ahahhaha porca miseria, meno male che non ho ancora combinato guai! sono proprio ignorante :( Grazie a voi però, in questi pochi giorni che sono iscritto, ho già imparato tantissime cose (nella vita non si smette mai di imparare), siete grandi :)1 punto
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Questione di punti di vista... a mio parere, pur se non evidentissima, la chiusura della B c'è: Ecco un esemplare più centrato dove si può vedere la B non completamente chiusa:1 punto
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wow, grazie per l'ottima informazione! sei stato davvero super :D Grazie anche a tutti gli altri, che son sempre disponibili! Vi terrò aggiornati nel caso. P.S.: ma le monete posso pulirle con un qualcosa, o rischio di far danni?1 punto
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Bella moneta, concordo per una conservazione SPL. Questa dovrebbe essere la variante di cui parla @@villa66, è la più famosa e l'unica tra quelle di questa moneta che rientra tra le Top 100 VAM Varieties: http://www.vamworld.com/1890-CC+VAM-4 Si potrebbe avere un ingrandimento del marchio di zecca? petronius :)1 punto
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@@nando12 come in tutte le storie , il tuo parente è stato vittima di un sola e non se ne è accorto :)1 punto
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Vorrei fare una considerazione, a volte leggo che banconote con numeri identici ma sparsi siano considerate come rare, magari con sei o sette numeri. Quello che posso dire è che le vere rarità sono quelle con seriale molto basso tipo S00000001234 o quelle con minimo sette numeri uguali consecutivi, il resto a mio parere non è raro.Credo che su questo abbiamo già scritto diverse volte. Comunque ognuno è libero di collezionare ciò che crede.1 punto
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Dopo una bella vacanza a Creta torno con una sola moneta, non ho trovato davvero nulla di interessante... In più sono felice di far parte di questo forum da esattamente due anni , grazie a tutti perchè ho imparato davvero tanto da voi e mi sono divertito a vedere ogni moneta postata in osservatorio, tra cui le fantastiche chicche di @@alessandro1970 che posso solo sognarmi la notte :D Non colleziono più gli euro circolati da Novembre, ma continuo e continuerò senza dubbio a partecipare a questo grande e fantastico progetto, e a cercare di superare @@Arciduca nell' Euro-game Detto ciò, ecco a voi le monete. Taglio: 2€ cc Nazione: Germania D Anno: 2007 Tiratura: 11.840.000 Condizioni: BB Città: Stavros (Creta, Grecia) Taglio: 2€ cc Nazione: Grecia Anno: 2004 Tiratura: 35.000.000 Condizioni: MB Città: Lanciano (CH)1 punto
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Un sincero ringraziamento a @@petronius arbiter che ci ha regalato due storie assai curiose e capaci di dipingere bene il colorito mondo in cui questi falsari hanno vissuto e sviluppato il loro particolarissimo mestiere. La storia di Ciulla mi aveva particolarmente incuriosito per i principi che avevano mosso questo strano artista verso la produzione dei falsi.. Riguardo i falsi vorrei, ancora una volta, mettere in luce tutti quelli emersi durante la digitalizzazione dei materiali del Museo archeologico di Firenze. Sul portale, grazie alla splendida funzionalità di ricerca filtrata, voluta fortemente dai creatori (tutti lamonetiani) e realizzata dal bravissimo @@incuso, potete vedere moltissimi falsi settecentesti e ottocenteschi, realizzati probabilmente proprio da quelle botteghe orafe specializzate nell'esecuzione di copie quasi perfette. Ecco una lista dei falsi fino ad ora caricati: http://medagliere-firenze.lamoneta.it/collocazione.php?parolebarra=&parole=&legendacercata=&riferimenti=&collocazionecercata=&autemitt=-&zecca=&nominale=&flan=-&flanesemplare=riproduzione+per+fusione&materiale=-&minpeso=&maxpeso=&mindia=&maxdia=&minassi=&maxassi=&minanni=&maxanni= In qualche caso il falso è stilisticamente addirittura più bello del vero e diventa complicato capire se il'esemplare è autentico o una copia d'autore. Ricordate il sesterzio di Nerone? Fonte Cataloghi Online http://medagliere-firenze.lamoneta.it/immagine.moneta/c105361 punto
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Grazie per l'apprezzamento e, come promesso, sì, almeno un'altra ce n'è Restiamo sempre in Italia, ma ci spostiamo dal sud al nord, per parlare di colui che è passato alla storia come "il Re" (dei falsari, naturalmente). L'attività di Attilio Pollastri, nato a Genova sul finire dell'800, inizia quando quella di Ciulla finisce, nel 1922. O, per meglio dire, anche lui viene arrestato per la prima volta in quell'anno, e incomincia così a farsi conoscere. Figlio di un funzionario delle dogane, a differenza del Ciulla non era mosso da alcun ideale di giustizia e uguaglianza sociale, ma semplicemente dalla convinzione, avuta fin da ragazzo, che guadagnarsi la vita onestamente sarebbe stata un'impresa superiore alle sue forze Ancora giovanissimo, Pollastri si impiega nella bottega di un orafo di valore: di giorno impara a modellare orecchini e monili, di notte si ferma in officina a battere monete d'argento. In pochi mesi riesce a guadagnare ben 30.000 lire di denaro buono smerciando le sua monete anche direttamente alle banche, che le accettano senza difficoltà. Passa poi alle banconote, ormai sempre più diffuse, ma la progressiva svalutazione monetaria gli gioca un brutto tiro. Pressato dai suoi "clienti", che per via della svalutazione gli chiedono una quantità sempre maggiore di banconote false, finisce per perdere la necessaria tranquillità e per mettere in circolazione biglietti non proprio perfetti, che lo portano nel 1922, come detto, al primo arresto. Da quel momento è un continuo entrare e uscire di prigione: in tutto passerà in carcere quasi 20 anni della sua vita. Quando è fuori, prova ogni tanto a cercare un lavoro onesto, ma tutte le porte gli si chiudono in faccia, e non può far altro che tornare all'antico mestiere. Si dice addirittura che una volta sia stato rapito, in Piemonte, da due poliziotti, che lo costrinsero a fabbricare denaro falso minacciando, altrimenti, di denunciarlo. Fabbricava qualche milione al giorno, e non gli lasciavano nemmeno i soldi per comprarsi le caramelle di cui era ghiotto...suo unico vizio Nel 1944, dopo aver scontato l'ennesima condanna, considerata la svalutazione della moneta, si dà alla fabbricazione di clichés dei tagli da 5 e 10 mila lire. In regione Scorticata di Ponzone d'Acqui, in una vecchia casa da caccia, impianta la sua zecca clandestina; non si circonda però di compagni abili, tanto che nel 1948 i carabinieri di Acqui scoprono il suo rifugio sequestrando clichés, macchine stampatrici, carta filigranata ed oltre 5 milioni in biglietti da 5 e 10.000 lire perfettamente falsificati. Il processo, l'ultimo a suo carico, si svolge nel 1949 presso la Corte d'Assise di Alessandria. Gemino Mutti, nel già citato Il falso nella cartamoneta, ne fa una gustosa ricostruzione: "A un certo punto il Presidente ordinò che fosse portato in aula il corpo del reato. Un usciere avanzò faticosamente sorreggendo un valigione legato per traverso con uno spago di canapa; aiutato da un carabiniere lo depose sul tavolo e lo sciolse. Una cascata di biglietti da 10.000 si rovesciò davanti agli sguardi increduli del collegio giudicante. Per alcuni minuti ci fu un silenzio assoluto in aula, poi il Presidente tolse dal proprio portafogli una banconota di uguale taglio e cominciò a confrontarla con quelle incriminate; in breve, anche i giudici popolari lo imitarono, e anche gli avvocati e il pubblico ministero che intanto si erano avvicinati al tavolo. Denaro buono, denaro falso passava di mano in mano sotto la luce delle lampadine. Disegno, filigrana, carta, arabeschi, inchiostri, colori...tutto identico. Il denaro di Pollastri si confondeva col denaro della Banca d'Italia in modo perfetto. Quando si trattò di richiudere la valigia, giudici e avvocati non riuscivano più a trovare le loro banconote...erano naufragate nel mare di denaro falso. Fu chiamato d'urgenza il perito della Banca d'Italia che assisteva al processo in veste di osservatore. Non ci si raccapezzò nemmeno lui. Alla fine il Presidente dovette far aprire l'usciolo della gabbia dell'imputato: 'Pollastri, venga a restituirci il nostro denaro, per favore. E segni con la matita copiativa le banconote di sua produzione, così non ci saranno più confusioni' Attilio Pollastri firmò con un sorriso di trionfo alcuni milioni di lire, poi ritornò in gabbia." Viene condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione, e questo nonostante la Banca d'Italia si fosse rifiutata di presentarsi come parte civile, si dice in segno di riconoscenza per aver ricevuto da Pollastri alcuni preziosi "consigli tecnici" su come riconoscere e prevenire le falsificazioni. Consigli che, sebbene non ufficialmente, sembra siano stati tutti accolti e messi in pratica Attilio Pollastri esce definitivamente di prigione nell'agosto del 1956. Morirà qualche anno più tardi, non prima però di averci lasciato una vera e propria chicca. Un video, girato nel 1958 per la Settimana Incom, nel quale mostra la sua competenza nel riconoscimento delle banconote contraffatte. Buona visione [image] [/image] petronius1 punto
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mi ero dimenticato di dirvi che in mano è ancora più bella che dalle foto...sono soddisfatto :)1 punto
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Non bisogna essere esperti .... Basta cercare dove sono le tracce del Conio. Nei famosi distacchi dai piani non vedo nessuna traccia del conio. Tutto e uniforme e non per un pulitura drastica. Le famose espansioni del metallo , dove sono . Quelle che si vedono , sono solo espansione della cera. Poi ognuno vede quel che vuole, non è buono il tetra arcaico di Syra e non è buono questo deca. Se poi si cerca ancora sul bel catalogo ......... Buona domenica a tutti. Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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E+ da poco che mi nteresso alle monete quindi la mia conoscenza è scarsa, per adesso sto seguendo molto l' argomento euro perchè sono le monete più facili da collezzionare, dato che si trovano in circolazione. Ho diverse vecchie lire sammarinesi, ma tutte prive di valore. Mi piacerebbe espandere la mia conoscenza verso tutte le monete, un passo alla volta. Ciao!1 punto
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@@lepro Non vanno più inserite le monete con tiratura superiore ai 4.000.000 trovate nello stato di provenienza Ciao1 punto
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Tranne le bustine in acetato (potete metterle qui dentro e poi nelle classiche bustine) tutte le altre, o poco o tanto, non fanno bene alle monete, comprese quelle dei Periti, tanto per intenderci1 punto
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Ho da poco acquistato questa moneta: Ferdinando II° - Tallero 1621, zecca di Pisa (vedi immagine allegata). Il peso è g. 27,9 ed il diametro mm 42. La qualità è decisamente apprezzabile, azzarderei SPL/BB+. Ho pagato per la moneta in questione circa 850 Euro e ritengo che il prezzo pagato sia più o meno giusto. Ne ho trovata una identica, ma di qualità inferiore all'asta Nomisma 31 (lotto 668, mi pare di ricordare). La moneta in questione, giudicata RR, era stimata ben 2.000 Euro. Qualcuno sa dirmi, dal momento che non ho i realizzi dell'asta, se è stata venduta e a quanto? Grazie mille! Raffaele :rolleyes:1 punto
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