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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/21/14 in tutte le aree
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Voglio dire anche la mia su questa direi ormai gloriosa e fiore all'occhiello discussione di lamoneta. Da un po' di tempo mi sto spostando dal collezionare una moneta a un libro, quindi l'interesse per quello che viene presentato almeno per me c'è. Non dovete vederla sul fatto del possesso da parte di 4/5 utenti di queste nuove o vecchie proposte bibliografiche, ma come una nuova opportunità, una presentazione, una conoscenza di un testo. Ritengo questa la finalità, tra l'altro si possono sempre chiedere ulteriori delucidazioni e magari eventualmente passare anche all'acquisto o alla lettura dello stesso in una biblioteca. Quindi finalità divulgativa e didattica, poi come sempre in tutte le cose, si può sempre migliorare, organizzare.....ma non togliete i totem del forum, costruiti con tanta fatica e impegno nel tempo sono il frutto di una passione e del lavoro di alcuni di noi !4 punti
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LA MONETA : GROSSO DA TRE SOLDI, FRANCESCO II SFORZA ( 1522 - 1525 ), zecca Milano Argento, diametro 24 mm., peso 2, 61 gr. D/ testina FRANCISCVS II SF VICECOMES , impresa della scopetta o spazzola con nastro con scritto MERITO ET TEMPORE R/ DVX MEDIOLANI 7 C , scudo con la biscia, elmo coronato con cimiero verso sinistra Rif. bibliografici : MIR 274, Crippa 10, CNI 31 - 33, GN. 15 Rarità R per Crippa, R2 per MIR Provenienza : Asta NAC 68, lotto144 La storia, la simbologia, le immagini, tutto in una ottica di pura divulgazione.....ovviamente altro si potrebbe dire ancora, commentare, vedere, magari anche il grosso da 5 soldi a voi....3 punti
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Tutte rupie stupende per un RIconfronto (avendola gia postata in passato) questa è la mia più bella3 punti
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Vi offro una cartina che la dice lunga sui vantaggi di una buona legge. E che risponde alla domanda di questa discussione. Ah dimenticavo: si tratta di hoards e finds trovati in soli tre anni! Una buona legge consente a tutti di essere perfettamente in regola, scarica la magistratura da lavoro inutile e spesso comico, favorisce il collezionismo privato e lo studio della storia, riempie i musei di oggetti di valore. E non droga il mercato.3 punti
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La strana storia di questa antica Legione parte da lontano al tempo di Giulio Cesare e come sua conoscenza storica termina entro il primo ventennio del V secolo . Inizialmente la XII fu costituita da Giulio Cesare nel 58 a.C. in occasione della guerra gallica dove viene nominata nei suoi Commentari di guerra , terminando la sua lunghissima storia come legione dell’esercito romano sull’estremo confine orientale dell’ Eufrate in una data imprecisata degli inizi del V secolo , quando forse venne sconfitta dai Parti , forse sciolta oppure inglobata successivamente nell’esercito bizantino , da allora non si hanno notizie successive . Triste sorte di questa antica Legione , ma entrando forse a far parte dell’ esercito bizantino comunque ebbe migliore sorte di quelle gloriose Legioni romane della parte occidentale dell’ Impero , tutte scomparse verso il declinare del V secolo , anche se in questo tardo periodo storico non si puo’ piu’ parlare di Legioni bensi’ di Vessillazioni , formate al massimo da circa 600 uomini come la vecchia Coorte romana . Rimasero nella parte occidentale solo alcuni piccoli distaccamenti di sbandati fino alla fine del VI secolo , sparsi per l’Europa . Non e’ conosciuto con sicurezza il momento in cui la Legione fu nominata “Fulminata” perche’ inizialmente era chiamata semplicemente con il numero XII come quasi tutte le Legioni pre impero , forse della XII ne esistettero piu’di una oppure dei distaccamenti , pare che Cesare chiamasse la sua XII , Antiqua , per distinguerla dalle altre piu’ recenti , forse la Paterna , forse la Victrix ; di certo e’ che il nome “Fulminata” non compare nel periodo cesariano/ottaviano , forse le viene dato solo al tempo di Augusto ma in questo caso non si conosce il motivo che le dette il nome . Emblema della Legione oltre alla classica Aquila legionaria , fu il Fulmine , simbolo e nome acquisito sembra , secondo lo storico greco romano Cassio Dione , solo al tempo delle guerre marcomanniche di Marco Aurelio , esattamente nell’ anno 172 o 173 , ma una iscrizione trovata sulle rive del Mar Caspio , smentirebbe la datazione dello storico greco romano , portando il nome “Fulminata” della Legione XII come gia’ esistente al tempo di Domiziano ; questo a meno che l’ iscrizione non sia un falso , cosa che sarebbe non inusuale nell’epigrafia antica , imitata o addirittura inventata in epoca moderna ; questa iscrizione su pietra grezza , non lavorata , fu trovata in territorio molto lontano e nemico per una Legione romana , nel Nord dell’ odierno Iraq , scritta forse per tramandarne il ricordo ed e’ incisa su uno spigolo della pietra , liscio al contrario del rimanente grezzo e ruvido . L’ incisione su pietra del Mar Caspio , sotto in foto , cosi’ riporta : IMP DOMITIANO CAESARE AUG GERMANIC L. IULIUS (M)?ARIANUS > o (M)?AXIMUS > LEG XII FUL Non c’e’ bisogno di tradurre ; quello che mi lascia un po’ perplesso , oltre al luogo di ritrovamento di una testimonianza di Legione romana in pieno territorio lontano e nemico , sono questi particolari ortografici : 1) la posizione strana di Caesare dopo Imp e il nome Domitiano oltre alla E terminale di Caesare anziche’ incidere solo Caesar oppure con la I finale , 2) Germanic senza la O o la US terminale , 3) l’ autore dell’ incisione non nomina , come d’uso , la sua funzione svolta all’ interno della Legione di appartenenza . L’ iscrizione se autenticata , puo’ darsi comunque essere stata scritta di fretta dall’ autore L. Iulius M….forse un semplice legionario o ausiliaro , senza badare troppo alla forma e allo stile ; ma e’ solo una mia personale riflessione . Senza ripercorrere la lunga storia della Legione , mi soffermo sul solo fatto specifico , cioe’ quando acquisi’ , solo nel caso che diamo credito a Cassio Dione , il nome e il relativo simbolo legionario di “Fulminata” ; tutto parte da due strani fatti storici realmente accaduti , nel corso delle guerre combattute da Marco Aurelio in terra germanica in uno di quei due anni 172/173 e riportati scolpiti sulla Colonna Antonina sita a Piazza Colonna a Roma , nonche’ su un medaglione emesso da Marco Aurelio a ricordo dei fatti nel 173 , dove e’ coniato Giove in quadriga nell’ atto di folgorare un gigante “miracolo del fulmine” rappresentato da una torre da assedio ; mentre l’ altro episodio e’ il famoso “miracolo della pioggia” dove una figura alata e barbata disseta i legionari , ma analizziamoli separatamente perche’ entrambi i fatti , separatamente o no , potrebbero forse aver dato il nome alla legione XII . Il primo episodio , il “miracolo del fulmine” e’ rappresentato nella Colonna in cui si vede un accampamento romano in grave difficolta’ a seguito di assedio dei barbari , forse sul punto di cadere , con tanto di palizzate , probabilmente tenuto dalla XII , che viene assediato dai Germani con una macchina , forse una torre , quando un improvviso fulmine caduto dal cielo , distrugge il macchinario uccidendo i barbari sotto di essa , liberando cosi’ il Castrum dall’assedio . Il secondo episodio piu’ famoso del primo , il “miracolo della pioggia” e’ rappresentato nella Colonna in cui si vede l’ esercito romano , forse rappresentato dalla XII , comandato dal suo Legato di legione e piu’ lontano in alto un legionario che guarda verso il cielo in atteggiamento implorante la pioggia , davanti alcuni animali e uomini giacciono a terra morti per la sete , sulla destra della scena si vede la pioggia che inizia a scendere tra fulmini , soldati che iniziano a dissetarsi , altri alzano elmi e scudi per riempirli ; sopra alla scena una gigantesca figura alata e barbata distribuisce la pioggia . Questo episodio della pioggia divenne in seguito “preda” dei Cristiani che volsero a loro favore la deita’ implorata , attribuendola a Cristo , facendo si’ che alcuni legionari essendo secondo loro cristiani , con le loro preghiere , ottenessero anche per tutti gli altri il miracolo della pioggia ; questa interpretazione cristiana del “miracolo” e’ alquanto inverosimile perche’ e’ risaputo che Marco Aurelio , sebbene fosse chiamato il “Filosofo” avverso’ non solo a parole la religione cristiana , quindi sembrerebbe strano che avesse accettato cristiani nella Legione XII o nelle altre al suo comando in Germania . Secondo la versione di Cassio Dione il nome Fulminata dato alla Legione XII deriva da questi fatti , miracolosi , altri dicono che gia’ Augusto avesse tra le sue Legioni una XII “Fulminata” insomma siamo al confine tra storia e leggenda , comunque questo nome della Legione e’ sinonimo di un evento straordinario a lei legato o subito , che puo’ essere avvenuto in qualsiasi tempo della lunga storia della Legione antecedente a quello narrato da Dione , i due fatti trattati quindi potrebbero essere solo alcuni tra altri ; comunque il nome di “Fulminata” propende al legame con uno o piu’ fulmini avendoli subiti o aiutata e non per Fulminata uguale “lanciatrice di fulmini” come spesso e’ definita la Legione perche' in questo caso si sarebbe dovuta chiamare “Fulminans”, uguale Fulminante , ma non “Fulminata”, uguale colpita o aiutata da fulmine . Sotto un Denario di Marco Antonio con la XII Legione , iscrizione del Mar Caspio e i due pannelli della Colonna Traiana con i fatti narrati2 punti
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Comprato come un falso da una casella di indesiderata per US$0.17, un oggetto che pretende di essere un 1947 1-balboa di Panama: Non-magnetico e la corretta 38,1 mm di diametro, con il colore decente, questo pezzo—comunque—ha difetti di produzione che segnano come una contraffazione. Notare l'aspetto strano di metallo a sinistra del ritratto: E i fori nella superficie dell'elemento a sinistra della testa: E il metallo supplementare in vari luoghi dentro e intorno alla data: L'inverso di questo pezzo proclama il suo peso corretto del 26,73 grammi, ma sulla mia bilancia pesa solo 20,80 grammi. Troppo male—esperienza mi ha detto era un falso, ma sai come collezionisti di monete sono... speravo avevo mal diagnosticato il pezzo, e che è stato un autentico 1947 Panama 1-balboa, argento .900, per 17 centesimi. Ma no. (A volte è più divertente essere sbagliato!) :) v. --------------------------------------------------- Bought as a fake from a junk-box for US$0.17, an object that purports to be a 1947 1-balboa from Panama: Non-magnetic and of the correct 38.1mm diameter, with decent color, this piece—nevertheless—has production defects that mark it as a counterfeit. Note the odd appearance of the metal to the left of the portrait: And the holes in the item’s surface left of the head: And the extra metal at various places in and around the date: The reverse of this piece proclaims its correct weight of 26.73 grams, but on my scale it weighs only 20.80 grams. Too bad—experience told me it was a fake, but you know how coin collectors are….I hoped I had misdiagnosed the piece, and that it was a genuine 1947 Panama 1-balboa, of .900 silver, for 17 cents. But no. (Sometimes it’s more fun to be wrong!) :) v.2 punti
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Come già detto da chi mi ha preceduto, sembra Agrippa con Nettuno. Visto che è presente una legenda al verso, dovrebbe essere un asse di restituzione coniato sotto Domiziano MAGRIPPALFCOSIII / IMPDAVGREST.2 punti
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Suvvia, un pò di attenzione , non riempiamo il Forum , anche perchè pur andando a rigor di logica, postando quelle monete comunissime , tutte le monete emesse dal '99 ad oggi si potrebbero postare. Diventerebbe un'Osservatorio qualunque moneta hai ..2 punti
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Tognon ma no! Che torto! Ma ho un tono così serioso quando scrivo ? Non é così, chi mi conosce lo sa. Continua a chiedere e confrontarti SEMPRE. Lo faccio anche io, e chi non lo fa, anche dei grandi professionisti storici, credimi, ha una marcia in mEno di chi invece lo fa. Su Nando era solo una battuta, che tra l'altro pare avere compreso. E' vero che l'entusiasmo é una bella cosa, ma é anche quella cosa che ti fa comprar carciofi invece di quello che pensi che sia. Quindi i giovani numismatici o collezionisti vanno TUTELATI da questo punto di vista per quanto possibile. Anche perchè poi succede che quando si accorgono di aver comprato qualcosa che non é come pensavano (di solito qualche tempo dopo aver cominciato a spendere sulle ali dell'euforia iniziale), rimangono talmente delusi da allontanarsi da questo magnifico mondo. E' pur vero che c'é gente che non sa riconoscere un carciofo dopo 20 anni di collezionismo, e va beh, non tutti hanno la testa per arrivarci, purtroppo l'esperienza da sola a volte non basta. In questo senso leggi i miei interventi su questo forum. Ed ho risposto proprio perchè sapendo che probabilmente é una moneta di Brando, amico oltre che collega serio e scrupoloso, ed in quanto tale sarà venduta per quello che é che, sono abbastanza convinto, non sarà molto lontano dal mio giudizio, seppur dato in fotografia. Se fosse stata di altri, non avrei detto nulla: come fanno i più "anziani" di questa sezione quando non concordano con quanto si legge ;).2 punti
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Scrive Grierson a proposito del solidi di Alessandro: ''Alexander's solidi are of extreme rarity, as one would expect of so brief a reign, and show him being crowned by his name-saint Alexander, a fourth-century bischop of Constantinople. It is the first representation of a coronation scene on Byzantine coinage, and the coins are also the first on which the emperor is given the title of autokrator. There is at Dumbarton Oaks a unique solidus pattern in silver, with the emperor's bust between b and d (for basileus and despotes).'' Rispondiamo così a qualche domanda. Arka2 punti
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Rimango dell'idea che come è strutturata ora questa discussione l'utilità sia molto ridotta per il forum. E' piu' un bar virtuale in cui 3/4 utenti si comunicano i rispettivi acquisti ma sembra piu' che altro un club privato. Hai sicuramente ragione considerato che ben pochi utenti leggono libri numismatici ,ancor meno utenti acquistano volumi cartacei mentre moltissimi collezionano giga di files pdf compresi testi sotto diritto d'autore2 punti
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parlando di rarita`e di scudo , pongo le foto di una moneta in mio possesso , Parlo dello Scudo Quadriga anno 1913 1° Prova : Rovescio2 punti
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Oltre ai paesi non-UE che adottano ed emettono l'Euro tramite accordo bilaterale (San Marino, Vaticano, Monaco e Andorra) e quelli che adottano unilateralmente l'Euro come valuta nazionale (Kosovo e Montenegro) ce ne sono altri le cui valute sono ancorate all'Euro da cambio fisso, oppure da una banda d'oscillazione consentita rispetto a una parità centrale predefinita. Eccoli elencati insieme al relativo cambio fisso o banda di oscillazione (quantità di valuta locale per 1 €) e origine precisa dell'aggancio. Stati dell'UE: Danimarca - 7.46038 con banda di oscillazione ufficiale del 2,25% limitata de facto allo 0,50% - Aggancio dal 1999. Lituania (fino all'anno prossimo) - 3.4528 con banda di oscillazione ufficiale del 15% limitata de facto a 0 - Aggancio al Dollaro USA dal 1994, poi all'Euro dal 2002. Bulgaria - 1.95583 - Aggancio al Marco tedesco dal 1997, poi all'Euro dal 1999. Dipendenze di Stati dell'UE: Nuova Caledonia, Polinesia francese, Wallis e Futuna (territori francesi d'oltremare che adottano il Franco CFP) - 119.3317 - Aggancio al Franco francese dal 1949, poi all'Euro dal 1999. Altri paesi: Bosnia Erzegovina - 1.95583 - Aggancio al Marco tedesco dal 1995, poi all'Euro dal 1999. Marocco - circa 10.0 - Aggancio dal 1999. Capo verde - 110.265 - Aggancio alla Peseta spagnola dal 1998, poi all'Euro dal 1999. São Tomé e Príncipe - 24.5 - Aggancio dal 2010. Comore - 491.9678 - Aggancio al Franco francese dal 1979, poi all'Euro dal 1999. Benin, Burkina Faso, Giunea Bissau, Costa d'Avorio, Mali, Niger, Senegal, Togo (paesi del Franco CFA dell'ovest) e Camerun, Rep. Centrarficana, Ciad, Congo Brazzaville, Guinea Equatoriale, Gabon (paesi del Franco CFA equatoriale) - 655.957 - Aggancio al Franco francese dal 1948, poi all'Euro dal 1999.1 punto
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Nell'immaginario del collezionista di Milano ci sono alcuni riferimenti, alcuni pezzi da cercare di raggiungere, chiamiamoli anche sogni, con una parola moderna diremmo un MUST ,uno di questi è il grosso da 3 soldi di Francesco II Sforza ( 1522 - 1525 ), moneta che al diritto riporta l'Impresa della spazzola o scopetta col nastro con scritto il motto MERITO ET TEMPORE e al rovescio altro emblema milanese, lo scudo con la biscia, elmo coronato con cimiero. Il valore iconografico è importante, poi più è nitida la scopetta e meglio è, il valore è anche altamente simbolico, certamente non è una moneta comune RR per MIR , R per Crippa, entra tra quelle importanti di una collezione milanese, ma quello che conta come sempre è il valore simbolico che ha, quello che una moneta così ci può raccontare e allora raccontiamo..... IMPRESA : dal libro di Giulia Bologna : " Milano e il suo stemma " " L'impresa in generale è la rappresentazione simbolica di un proposito, di un desiderio, di una linea di condotta ( ciò che si vuole imprendere o intraprendere ) per mezzo di un motto o di una figura che vicendevolmente si interpretano ". Le troviamo nei codici, nei diplomi, negli stemmi, scolpite e dipinte su muri e capitelli, impresse nei sigilli sui ricami delle vesti e dei paramenti sacri, nei gioielli, in alcuni oggetti importanti, ovviamente le troviamo anche nelle monete.... IMPRESA DELLA SCOPETTA : Il significato di questa importante impresa sforzesca è spiegato nel " Dialogo dell'imprese militari e amorose " di P.Giovio . L'erudito comasco rammenta che Ludovico il Moro " aveva fatto dipingere in Castello l'Italia in forma di reina che aveva in dosso una veste d'oro ricamata a ritratti di città che rassomigliavano al vero e dinanzi le stava uno scudiero moro negro con una scopetta in mano. Perché dimandando l'ambasciator fiorentino al Duca al che serviva quel fante negro, rispose che scopettava quella veste e le città per nettarle d'ogni bruttura, volendo che s'intendesse il Moro essere arbitro dell'Italia e assettarla come gli pareva ". Quindi il significato simbolico di voler ripulire il ducato di ogni bruttura e quale miglior raffigurazione se non una bella scopetta ? Il tutto unito dal nastro col motto MERITO ET TEMPORE MERITO ET TEMPORE : Il motto sul nastro, per merito e con tempo, mette in evidenza la grande tematica del tempo e della giustizia, centrali sia per i Visconti che per gli Sforza. E' il tempo che darà ragione alla fine, che va oltre le prove di forza e di dominio e potenza, il giudizio verrà comunque col tempo, lasciando spazio anche al fato e alla provvidenza. continua....1 punto
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Tutto poi ruota intorno a questa semplice frase, la moneta, un pezzo di storia e non solo, in mano a un ragazzo o anche a una persona adulta cosa provoca ? Un giorno un ragazzo a Verona mi fece una riflessione banale, ora che ho in mano questa moneta, che è un documento storico, scientifico, economico, che ha circa mille anni di vita, che ha girato migliaia di mani e che è arrivata ora a noi, anzi a me in questo caso, ecco questo tondello mi ha provocato un forte brivido. Il ragazzo quando parlava di brivido, si riferiva all'emozione dell'aver tra le mani un pezzo di storia e ora aveva la possibilità, di studiarlo, capirlo, di andare oltre al puro possesso materiale. Il ragazzo aveva capito.....ed è diventato poi un collezionista numismatico, un collezionista che vuole conoscere, sapere in che periodo è stato coniata, il come è stato coniata, il perché è stata fatta così e cosa rappresentava questo documento in numeri multipli enormi e che permette di apprezzare l'ingegno, il gusto estetico, il gusto artistico, strumento economico ma anche termometro del circolante del contesto storico e geografico da cui proviene. Il ragazzo aveva capito....e aveva avuto la stessa emozione che avevo avuto io quando non giovane come lui presi in mano una moneta ed ebbi lo stesso brivido. Capii che quel brivido mi poteva portare a riscoprire la mia identità, la mia storia, a studiarla e conoscerla ed è stato poi così in realtà. Sicuramente ebbe lo stesso brivido il ragazzino che incontrai nello studio di un noto commerciante, collezionava i denari degli Imperatori romani, sapeva tutto di questi, conosceva la storia come pochi, la sua storia..... E quindi torniamo al pezzo di storia in mano a una persona, e mi rivolgo in particolare ai giovani essendo il forum con una presenza di circa un terzo di utenti sotto i 35 anni di età, il pezzo di storia che è la moneta può portare in tutti ma in particolare nelle nuove generazioni a una crescita culturale, didattica, ad avere una società più consapevole delle proprie radici, della storia che è poi la loro storia, che comprenda meglio tramite una collezione numismatica, la storia, l'arte, l'economia, un collezionismo che diventi per i giovani uno strumento di approfondimento, di studio, un ruolo civico sociale che non può che far bene a tutti quanti.....in due parole che forse sintetizzano bene il tutto un fattore culturale, il collezionismo numismatico è anche questo....1 punto
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come consueto,dopo tanti sacrifici,finalmente sono riuscito a mettere in collezione un denario con l'effige di giulio cesare(ancora in vita),certamente ora mi massacrerete sulla conservazione,abbiate pieta',queste sono le mie monete,a me piaciono cosi',consunte,vissute,sara' una scusa per via delle mie finanze?puo' darsi,ma va benissimo cosi',sono felice e me la godo osservandola e tenendola con tutto rispetto stretta nei bordi tra le mie dita.ora aspetto qualche indicazione dal buon centurione per effettuare un ciclo di consolidamento ad alta temperatura,visto che le monete di questo periodo sono colpite in qualche misura dal fenomeno di cristallizzazione e conseguente fragilita' della stessa.e' doveroso ringraziare,non mi stanchero' mai di dirlo,alcuni utenti del forum,che.come sempre,dove il mio occhio non arriva,arrivano loro con la professionalita' e cortesia messa a disposizione di tutti "gratuitamente",nel prestarsi a divulgare preziosi consigli,visto che qui,le mutande di acciaio sono pochi a sapersele confezionare. p:s scusate le foto,e' un po tonica,ma effettivamente non sono il massimo,ciao artemide aste27e lotto 206 gr.3,37 mm19.001 punto
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@@tommydedo forse sarò pedante ma gli ultrasuoni dovrebbero far vibrare il corpo moneta e se questo presentasse delle fratture di conio potrebbe essere letale...microfessurazioni...gli esagoni sono monete del 1900 dove la preparazione dei tondelli era ben diversa che 3-4 secoli prima...1 punto
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Tempo trascorso tra invio della mail e prelievo dalla carta: 90 minuti scarsi. Questo per dare anche l'idea sui tempi di lavorazione delle mail di Monaco... Almeno se si tratta di soldi, leggono tutto in tempo reale. Quindi se non rispondono è perché non vogliono farlo1 punto
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difetto di coniazione però, a mio parere Renato, potevi ambire a qualcosina di meglio, anche se questa è quasi...............ma non perfetta1 punto
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Ecco, se volete continuate pure da qui...con un po' più di calma ;) petronius1 punto
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@@tognon 180,91 pardon...avevo guardato su ebay :D non volevo interferire..comunque come numismatica mi piace molto mette sempre belle monete e le valutazioni son ben fatte :D1 punto
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siamo sui 6 euro l'una. quella della polizia maltese è gia disponibile, mentre quella dell'indipendenza deve ancora uscire1 punto
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Secondo me , potrebbe anche essere un qbb; come valutazione, una decina di euro.....1 punto
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Questo millesimo mi mancava...ed ora per i nominali da una rupia abbiamo terminato...purtroppo! Renato1 punto
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Grazie Corbiniano, la mia memoria va peggiorando ...continua ad aiutarmi e se dimentico qualcosa modifica pure i miei post a tuo piacimento commentando, come tu solo sai fare, le mie foto e se ne hai tempo e voglia regalaci qualche altra notizia. Grazie, Giò :P Foto 1 e 2 - In fondo alla Galleria c'è questa bellissima stanza, mi hanno colpito in modo particolare le greche che decorano le pareti. In lontananza sembravano quasi dei marmi in rilievo, questo penso grazie al doppio disegno che da profondità alla greca, bellissima... :rolleyes: Foto 3 - Questa penso sia la scala più piccola che io abbia mai visto, particolare ed interessante ho dimenticato li per li di chiedere dove porta, chissà se Corbiniano lo sa? (Per darvi un'idea della sua "grandezza", dire piccolezza sarebbe meglio, vi assicuro che per me sarebbe impossibile usarla :lol: :lol: ) Foto 4 - Questo è il ritratto di Rodrigo Borgia, Papa Alessandro VI, a cui sono particolarmente legata visto che era il padre di Lucrezia Borgia, Signora di Nepi. Con queste ho finito per ora, spero di potervi mostrare il filmatino al più presto. Ciao, Giò1 punto
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Foto 1- Ed ecco la fila delle porte nella loro perfetta prospettiva Foto 2 e 3 - Alcuni ritratti dei Papi1 punto
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...la dottoressa Silvia Sarli, giovane e preparata storica dell'arte, che all'inizio dell'evento ha presentato ai partecipanti la storia della cittadina, dell'edificio e dei loro proprietari. :good:1 punto
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Foto 1- in questa potete vedere Maurizio e la bella ragazza che ci ha accompagnato nella visita. In effetti il nostro amico è stato circondato per tutto il tempo da belle signore che lo hanno sommerso di domande. Foto 2 - in questa foto ci stavamo dirigendo verso la Galleria, notate la prospettiva delle porte, più tardi la vedrete meglio Foto 3 - Ed eccoci nella Galleria dei Papi, questa è la stanza principale, un grande salone pieno di ritratti di Papi a partire da San Pietro per finire a Giovanni Paolo II, manca ancora Francesco.1 punto
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Tranquillo, scherzo anch'io, però complessivamente il qSPL dovrebbe aggiudicarselo senza problemi. Sent from my GT-I9505 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Il primo tipo è generalmente minuto. Diametro e peso variano di molto, anche ufficialmente. Basti pensare che il peso può, da un esemplare ad un altro, raddoppiare. Comunque è quella. Peraltro, a ben guardare, adesso con l'ipad, dovrebbe essere del 1570. Tu che l'hai sotto mano puoi verificare dopo il PEDEM. A me pare di vedere una gamba di 7 ed una forma panciuta. Ciao e buona settimana. Inviato da iPad con App. Lamoneta.it1 punto
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Infatti è stato davvero un peccato che non avete potuto seguire la visita, è stata molto interessante. Palazzo Altieri è molto ben tenuto e la Galleria dei Papi particolarissima, la nostra "Guida" ci ha illuminato su molti degli stemmi papali che sono ritratti insieme ai loro "proprietari". Ho preso qualche foto col cellulare, se riesco domani cerco di inviarmele via mail, non ho il cavetto con me, sono appena tornata a Roma, altrimenti dovrete aspettare mercoledi, quando tornerò a casa. Ringrazio ancora Maurizio per il bellissimo pomeriggio trascorso sperando di ripetere l'esperienza al più presto. Ciao Giò1 punto
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@@UmbertoI, il problema dei ritrovamenti da parte di movimentatori di terra (cantieri, specialmente) è in effetti il più grave. se trovano monete e le denunciano, parte un iter burocratico-ispettivo lunghissimo che blocca i lavori con gravi danni sia per il cantiere che per i lavoratori. Io credo (ma non ne ho esperienza diretta) che sia questo il principale canale di foraggiamento del mercato clandestino di reperti. Se nella Britannia romana in 13 anni sono stati trovati tutti quegli hoards che vedi nella cartina pubblicata sopra, possiamo immaginarci quello che viene trovato in Italia. Sarebbe bello che il Ministero pubblicasse una cartina analoga. Anche qui senza conoscenza diretta, esprimo il dubbio che i "tesoretti" (come li chiamiamo noi) siano molti di meno. E questo è un assurdo concettuale, visto che la Britannia era una provincia lontana e neanche tra le più ricche (senz'altro meno di Italia, Spagna, Gallia, Nord Africa e Siria). Più che una divisione del ritrovato non di interesse, la parte della legge inglese che mi sembra esportabile è quella che prevede il sopralluogo immediato con immediata liberatoria per i cantieri, l'analisi e la catalogazione da parte della struttura pubblica dei reperti trovati <(in tempi ristretti e stabiliti), l'opzione museale per i reperti che sono ritenuti interessanti (a pagamento, per evitare che i musei ritengano interessante tutto), la riconsegna del resto ai ritrovatori e al proprietario del fondo in parti uguali. Se il proprietario del fondo è lo Stato o il Comune, avranno la metà di quanto ritrovato (e ritenuto non archeologicamente interessante). Con Illyricum collezioniamo monete trovate a Braithwell nel Regno Unito. I musei pubblici hanno esercitato l'opzione su 5 monete su 1331: 4 le ha comperate il British museun e 1 il Doncaster museum. Tutte le altre sono state liberalizzate, messe all'asta (CNG) e il ricavato diviso tra il proprietario del fondo e il ritrovatore.1 punto
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il maiuscolo forse è senza speranza... e vabbè...ma dopo 3 anni e 7 mesi di forum chiamare una librata librata "20 cent in volo" fa rivoltare Giorgi e Bistolfi nella bara1 punto
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prova vedere ora ..... scusa ma il disegno l ho fatto un po' di fretta ...ci sono moltissime varianti .....1 punto
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Causa "incidente di percorso" siamo arrivati tardi e non ho abbiamo partecipare alla visita di Palazzo Altieri che abbiamo visto solo dall'esterno, Ci rifaremo ! E' una promessa. Però alla pizzata c'eravamo anche noi1 punto
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:lol: :lol: vale soltanto una mezza "baiocca"...!!.. :lol: grazie l'identificazione borgia.....saluti.. :)1 punto
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Sono peggio di San Marino questi, secondo me fra 10 anni chiederanno in via straordinaria di poter emettere quattro commemorative contemporaneamente: 1) decimo delle prime monete circolanti di Andorra in generale 2) decimo della prima moneta circolante commemorativa di Andorra in generale 3) decimo del primo 2 € commemorativo di Andorra 4) decimo della prima emissione in Euro di Andorra1 punto
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Vorrei provare a riassumere la posizione dell’Autore, nella speranza di alimentare il dibattito (e di suscitare interesse per il libro, che è di indubbio e grande interesse). Premetto che Coarelli opera la sua ricostruzione partendo da due presupposti, che invece negli ultimi anni sono stati fortemente attaccati, soprattutto dalla scuola inglese: i testi classici vanno interpretati su base filologica e confermati con dati archeologici, ma non disattesi; l’iconografia di tutte le monete - anche quelle della fase cosiddetta romano-campana - ha un significato, che doveva essere intellegibile all’epoca della loro emissione. Ecco, quindi, una brevissima sintesi (mi scuso per gli errori, tutti miei). Lascio alla lettura del suo libro (di cui mi sento di caldeggiare l’acquisto) il processo logico attraverso cui Coarelli giunge a formulare queste interessantissime teorie. 375-325 a.C. - aes signatum Per Coarelli, l’aes signatum doveva essere in uso nel corso del IV secolo, ma prima della coniazione dell’aes grave (che l’autore colloca all’ultimo quarto del secolo). In particolare, il lingotto Cr. 4/1 non può non essere anteriore alla didracma Cr. 13/1, portando una legenda più arcaica; il lingotto Cr. 10/1 potrebbe alludere alla riforma, nel 367, del collegium sacris faciundis, i cui membri furono portati a 2 a 10, o alla susseguente ricostruzione del tempio di Apollo, nel 353; il lingotto Cr. 12/1 potrebbe commemorare la vittoria sui Volsci e sulla Lega Latina del 338, quando i rostra furono portati al Comizio, a ornare la tribuna. Le stelle, simbolo dei Dioscuri, evocherebbero l’altra, famosa vittoria di Roma contro la Lega Latina, al Lago Regillo nel 499. dal 326-312 a.C. - Cr. 13/1. Secondo Coarelli (che richiama Torelli), il D/ richiama l’immagine dell’ara Martis e rinvia, quindi, al lustrum che chiudeva la censura. Il R/ alluderebbe invece alla cavalleria e alla Campania (territorio celebre per le sue messi); l’iconografia quindi alluderebbe a un censimento di cavalieri (recognitio equitum) campani. Sappiamo che i Capuani dovettero pagare 450 “denarii nummi” all’anno, per il sostentamento dei 1.600 equites campani, e a ciò potrebbe essere servita la coniazione di queste didracme. Quanto alla data, la recognitio è necessariamente susseguente alla concessione della cittadinanza optimo iure, che Livio fissa al 340 ma (come ha osservato Michel Humm nel 2005) non può non essere successiva al 338-334, quando fu concessa la sola cittadinanza sine suffragio ai Capuani. All’epoca era disponibile, per Roma, la sola zecca di Napoli: potrebbe allora essere una successiva foedusi del 326. Al più tardi, potrebbe essere risalire alla censura di Appio Claudio (312 - Diodoro 20, 36, 5), valida occasione per iscrivere i nuovi civites nelle liste del censo. L’iconografia sarà poi copiata dal bronzo di Cosa (successivo al 273) HN Italy 210. 325-300 a.C. circa - Cr. 14/1 Per Coarelli, l'emissione dell’aes grave inizia nell’ultimo quarto del IV secolo e ritiene che la serie più antica sia la Cr. 14/1, al cui dritto identifica (come nel quadrigato) Fons. 292 a.C. - Cr. 15/1 e Cr. 18/1 Per Coarelli, la didracma Cr. 15/1 e l’asse Cr. 18/1 sono contemporanei, condividendo l’iconografia di Apollo, inconsueta per Roma. Per la corona d’alloro, va identificato con la divinità di Delfi. Nel 292, in occasione di una grave pestilenza, una delegazione romana, guidata da Q. Ogulnio Gallo (futuro console del 269) si recò a Epidauro, da dove importò a Roma il culto di Esculapio, figlio di Apollo. Secondo Ovidio, la delegazione si recò anche appunto a Delfi, a consultare l’oracolo di Apollo; a questo potrebbe alludere appunto l’immagine di Apollo. Il cavallo al R/ potrebbe invece ricordare l’intervento di Q. Fabio Rulliano che, sempre nel 292, se fece nominare legato dal figlio, il console Q. Fabio Massimo Gurges, lo salvò dalla disfatta contro i Sanniti. Sappiamo infatti che Rulliano intervenì in battaglia a cavallo, e a cavallo seguì il figlio durante il trionfo (nel 291). Questa emissione potrebbe essere stata ottenuta determinata dalla disponibilità di argento susseguente al trionfo sui Sanniti, nel 293, di L. Papirio Cursore Sanniti. Coarelli evidenzia come le emissioni Cr. 15/1, 18/1, 20/1, 22/1 e l’introduzione del quadrigato siano tutte riconducibili a un gruppo politico composto dalla potente famiglia dei Fabii e da Q. Ogulnio Gallo, della gens Ogulnia di origine etrusca (forse discendente dagli Uclina di Volsinii); gruppo politico cui, quindi, andrebbe imputata l’iniziativa di aver fortemente promosso l’introduzione della moneta romana. 290-289 a.C. - Cr. 20/1 Coarelli concorda sul fato che la lupa rievochi il simulacro collocato nel Comizio dai fratelli Ogulnii durante la loro edilità (296). L’immagine al D/ (ripresa, per la particolarità di essere imberbe e portare il diadema, dalla monetazione di Alessandro) richiamerebbe invece Ercole Invitto, così come era rappresentato nell’Ara Maxima, la cui edificazione dovrebbe essere di poco posteriore al 293. Trattandosi chiaramente della commemorazione di una vittoria, e considerato che il dio era ritenuto antenato dei Fabii, l’Ara potrebbe essere stata fondata da Q. Fabio Massimo Gurges, quando trionfò sui Sanniti (nel 291), e dedicata durante la sua censura (nel 289). La coniazione potrebbe quindi risalire al 290-289. Questa emissione potrebbe essere stata ottenuta determinata dalla disponibilità di argento susseguente ai due trionfi coevi sui Sanniti, nel 291, di Gurges e di L. Postumio Megello. dal 272 a.C. - Cr. 22/1 Per l’identificazione del D/ sono state proposte Bellona (Breglia) e Diana (Thomsen 1957), ma oggi si ritiene pacifico che sia Roma (Alföldi, Thomsen 1961, Crawford, Coarelli), di cui l’elmo frigio celebra le origini troiane. Per il R/, Coarelli fa riferimento a Livio (10.47.3), che ci informa che in occasione dei Ludi Romani del 293, per la prima volta, fu importata a Roma l’abitudine greca di offrire rami di palma ai vincitori. Secondo Coarelli, la perfetta e mai più riproposta coincidenza fra il sistema di numerazione (due serie, semplici e doppie, di lettere greche, da 1 a 50) adottato qui e sulle monete di Arsinoe II denuncia la contemporaneità delle emissioni; nel 273 Roma aveva stipulato un trattato di amicitia con l’Egitto e le monete di Arsinoe II, seppur correntemente datate al 270, potrebbero in realtà essere del 272. Quell’anno, Roma conquistava a Taranto e là avrebbe quindi coniato le didracme, allusive di questo e degli altri successi conseguiti nel conflitto contro Pirro. Significativo anche che l’ambasceria in Egitto del 273 fosse costituita da Q. Ogulnio Gallo e da due Fabii. La datazione è confermata da valutazioni ponderali: questa didracma risente del calo dello standard da 7,24 g a 6,6 g, che si registra nella monetazione magno greca e siracusana ed è attribuibile agli anni ’70 del III secolo (come dimostra il fatto che non si presenta a Metaponto, abbandonata entro il 275). 270-269 a.C. - Cr. 25/1, 26/1 e 27/1 Queste ultime emissioni romano-campane sono, per Coarelli, un prolungamento di quelle a legenda ROMANO (di cui ripetono gli elementi iconografici), reso necessario da esigenze forse militari, di poco antecedenti al quadrigato. Il cambio di legenda indicherebbe l’attivazione di una zecca centralizzata, forse già quella di Roma. dal 269 a.C. al 216 a.C. - quadrigato Per Coarelli, è questa la prima moneta ufficiale in argento di Roma, coniata nella zecca dell’Urbe con intendimento di farne un’emissione stabile, duratura e numerosa. Si tratta, quindi, dell’argentum la cui coniazione, secondo Plinio, inizia nel 269 (la data alternativa del 268 discende da un’errata interpretazione dell’Epitome XV a Livio, che in realtà indica, anch’essa, il 269). Nello stesso anno cominciava anche l’attività dell’officina Monetae e, forse, fu istituita la magistratura dei tresviri monetales. La datazione è confermata dai rinvenimenti: 1 esemplare e un tesoretto di 31 esemplari a Selinunte, città distrutta nel 250; 1 esemplare a Kerkouane, città punica distrutta da Attilio regolo nel 256. Il viso al D/, viene attribuito da Coarelli a Fons, figlio di Giano e di Giuturna. Si tratterebbe di una citazione, sulla prima emissione argentea ufficiale, della prima emissione enea (Cr. 14/1). Fra l’altro, il suo tempio era stato dedicato il 13 ottobre, festa dei Fontinalia (il che dimostra un collegamento con le fonti, così come le raffigurazioni di toro androcefalo sulla monetazione magnogreca) ed era sito nei pressi della zecca. La quadriga al R/ rappresenta sì, secondo Coarelli, l’acroterio del tempio di Giove Capitolino, ma non quello originale in terracotta, bensì quello in bronzo, che lo sostituì nel 296 a cura degli edili, i fratelli Ogulnii. Essa allude a un’importante successo militare: verosimilmente, la recente vittoria su Pirro. Secondo Coarelli, gli esemplari più antichi sono quelli, piutosto rari, con legenda in rilievo entro tavoletta. La legenda in incuso sarebbe venuta dopo, quella in rilievo entro cornice sarebbe l’ultima. Il quadrigato doveva essere ancora in corso nel 219-218, quando fu introdotto l’aureo Cr. 28/1, connesso sul piano ponderale. Inoltre, Zonara ricorda come dopo la sconfitta al Trasimento (216) i romani mescolarono rame all’argento, fatto effettivamente accertato per gli ultimi quadrigati e per i vittoriati. La coniazione finì probabilmente proprio nel 216. 260-258 a.C. - Cr. 35/1 Nel 260, a Mylae, i Romani ottengono la loro prima grande vittoria navale. Secondo Coarelli, la fondazione del tempio di Giano al Foro Olitorio si collega proprio con il trionfo navale di C. Duilio, e in questo senso si coniuga l’iconografi al D/ e al R/ di questo asse. Sappiamo dall’iscrizione della colonna rostrata di Duilio che egli, durante il trionfo, si impegnò ad assegnare al popolo la preda navale: si trattava probabilmente della restituzione del tributum, che durante la Prima Guerra Punica era stato particolarmente oneroso, e secondo Coarelli potrebbe essere avvenuta in bronzo, mediante elargizione di questi assi. La data dell’elargizione potrebbe essere fissata al 258, quando Duilio ricoprì la censura e probabilmente inaugurò il tempio di Giano. L’emissione dell’aes grave dovrebbe quindi essere successiva all’esposizione della preda durante il trionfo (260) ma precedente all’elargizione (258). dal 245-242 a.C. al 222 a.C. - standard semilibrale La metrologia dimostra che gli assi semilibrali coniati appartengono agli anni finali della Prima Guerra Punica; discende quindi dalla crisi finanziaria causata dalle gravi sconfitte navali. A conferma di questa datazione, due semionce Cr. 38/7 sono state rinvenute in una tomba della necropoli di Falerii veteres (Celle), città abbandonata nel 241. Tutti gli altri reperti archeologici della necropoli sono databili ai primi decenni del III secolo. Questo standard doveva essere ancora in corso nel 222, quando furono votati i ludi Maximi del 217 (come illustrato nella nota alla riduzione quadrantale). dal 222-219 (probabilmente 220) a.C. al 217 a.C. - standard trientale Questa riduzione non può che incastrarsi fra la fine dello standard semilibrale (dal 222) e la riduzione quadrantale (nel 217). 219 a.C. - Cr. 28/1 Secondo Plinio, il primo aureo romano fu coniato 51 anni dopo l’argento (i codici più recenti riportano 62, ma è certamente un errore), quindi, a seconda del metodo di computo utilizzato, dal 219 al 217. Si tratta sicuramente dell’Oro del giuramento, Cr. 28/1, che è tagliato sullo standard di 6 scrupoli, come i primi quadrigati, cui pertanto è connesso. Al R/, è stata supposta la rappresentazione di un foedus, che come sappiamo veniva stipulato (per Roma) da due feziali, di cui uno era il pater patratus e l’altro un gregario, un verbenarius. In effetti, le due figure di sinistra portano una veste particolare, che lascia il corpo nudo e presenta un elemento globulare alle spalle: probabilmente il cinctus Gabinus, di cui si servivano i sacerdoti, e quella in piedi è raffigurata come uomo anziano, che regge una lancia, prerogativa del pater patratus, antenata (secondo l’Alföldi) dello scettro e quindi simbolo dell’imperium. La figura di destra invece, staccata dalle altre due, è giovane e veste una corazza anatomica. Secondo Mommsen e Crawford (che colloca l’aureo al 217), è qui riprodotto il foedus Caudinum, stipulata nel 321 dal console T. Veturius Calvinus (per questo, l’iconografia sarà ripresa in seguito da un altro Veturius, con il denario Cr. 234/1), prototipo (mitico e non storico, secondo Crawford) della pax Numantina. Per Coarelli, si tratta invece del foedus tra Romolo e Tito Tazio (peraltro, in sabino cures era il nome sia della città di Tito Tazio che della lancia), di cui esisteva un gruppo scultoreo, verosimilmente qui riprodotto, lungo la sacra via. L’aureo potè essere emesso grazie alle prime miniere aurifere cadute in mano ai Romani: le miniere di Victimulae, presso Vercelli, che sappiamo furono sottratte a Roma, da Annibale, alla fine del 218. Sappiamo da Zonara che nel 220 i due consules suffecti, Lucio Veturio Philo e Gaio Lutazio, a completamento della guerra contro i Celti della Gallia Cisalpina (conclusasi nel 222 con la presa di Milano) spinsero le conquiste di Roma “fino alle Alpi”: probabilmente è questa la data di conquista delle miniere. Quindi, nel 219, con l’oro acquisito grazie alle operazioni di Lucio Veturio Philo, fu commemorata la fine delle operazioni militari iniziate nel 225, quando i Galli cisalpini Boi e Insubri e transalpini Gesati, avevano invaso l’Italia, creando grande preoccupazione e causando una spontanea adesione degli Italici a Roma: evento cui allude la citazione dei foedus originario tra Tito Tazio e Romolo. dal 218-215 (probabilmente 217) a.C. al 215 a.C. - standard quadrantale Secondo Plinio, una riduzione ponderale fu introdotta “Hannibale urguente Q. fabio Maximo dictatore”, quindi nel 217. Quello stesso anno, furono stanziati per i ludi Maximi 333.333 assi e un triente, anziché 200.000 assi, chiaramente perché si voleva mantenere, a seguito della riduzione, il peso (un milione di once) corrispondente alla cifra precedente, per non “ingannare gli dei”. Per Coarelli, il valore di 200.000 deve essere fatto risalire a quando i ludi furono votati, verosimilmente tra il 225 e il 222, momento di massima apprensione per le sorti della guerra contro i Galli. La data del 222 è più probabile, perché normalmente passavano o 5 oppure 10 anni fra il voto e l’esecuzione dei ludi. Fino al 222, pertanto, dovevano ancora essere in vigore gli assi semilibrali ridotti (di 5 once); nel frattempo era intervenuta la riduzione trientale, e ora, nel 217, quella quadrantale. Le riconiazioni confermano che lo standard quadrantale era in corso nel 216, quando iniziarono le emissioni delle città campane alleatesi con Annibale. 216-215 a.C. - vittoriato Thomsen ha dimostrato come il vittoriato sia leggermente precedente al denario. Deve quindi incastrarsi, per Coarelli, fra la fine dell’emissione del quadrigato e la riforma denariale. dal 215 a.C. - standard sestantale e denario Riforma sestantale e introduzione del denario sono pacificamente connesse e contemporanee. Marchetti ha dimostrato come il ritrovamento di Morgantina debba essere collegato alla conquista cartaginese (213), piuttosto che alla riconquista finale romana. Egli inoltre, sulla base delle riconiazioni di monete siracusane, ritiene che lo standard sestantale non possa essere posteriore al 214. Peraltro, 52 aurei della serie marziale (Cr. 44), chiaramente connessa, sul piano ponderale, con il denario, sono stati rinvenuti ad Agrigento e sembrano dover essere attribuiti alla conquista cartaginese della città (213). Livio ricorda che nel 214 il censo minimo fu portato da 50.000 assi (qual era sino al censimento del 220) a 100.000 assi, iniziativa che può essere spiegata ritenendo che nel 220 fosse ancora in vigore lo standard trientale, nel 214 quello sestantale. Tutto questo fa ritenere che il denario sia stato introdotto nel 215. Il R/ riprende l’iconografia di un octobolo dei Bruzi della fine della guerra contro Pirro (quando essi erano alleati di roma), ma con impostazione più guerresca (con le lance in resta, anziché la mano alzata). I Dioscuri alludono a un rapporto mitico tra Bruzi e Romani, per l’associazione fra la battagtlia della Sagra con quella del Lago Regillo. L’iconografia del denario può essere interpretata, allora, come una promessa di riscatto rivolta ai cittadini di Locri e quanti altri, come loro, cercavano di resistere alle pressioni belliche di Annibale. Infatti, proprio nel 215 Locri aveva deciso di opporsi ad Annibale; convinti da Annone avevano poi capitolato, ma non prima di aver fatto mettere in salvo la guarnigione romana. dal 212-211 a.C. - standard onciale Secondo Coarelli, le riconiazioni dimostrano che lo standard onciale fu introdotto nella monetazione delle città campane alleatesi con Annibale, quindi necessariamente prima del 211. Anche Marchetti, sulla base delle riconiazioni di monete siracusane, ritiene che lo standard onciale non possa essere posteriore al 211.1 punto
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Scusami, me le tue frasi suonano un pò criptiche e molti non capirebbero. Visto che c'è la dichiarazione di Sincona che le monete sono state ritirate in quanto false, ora possiamo procedere a capire da quello che è possibile riscontrare nelle foto. Capisco che la materia è delicata e dà fastidio al alcune persone (legate al mondo dei falsari), ma è doverosa la nostra campagna di informazione.1 punto
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Moneta ritoccata. non e' un 72 Roma, su questo alcun dubbio. mi perplime una cosa, dalle foto non riesco a capire se e' un 72 Milano modificato (molto probabile) pero' noto qualche pasticcio sulla cifra 2 della data (sembra ritoccata anche quella) Evidentissimo il ritocco alla Dx del 5 del valore che ha abraso anche la parte terminale dei nastri.1 punto
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