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  1. nando12

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/24/14 in tutte le aree

  1. Ciao Raffaele, l'utente mero mixtoque certifica questa moneta napoletana come zecca di Lanciano perché mancano le sigle dei maestri di zecca, tutte le monete senza sigle sono a suo dire Lanciano. Personalmente ho molto rispetto di chi scrive la sua e le opinioni degli altri vanno rispettate giuste o sbagliate che siano per tanto non risponderò in questa discussione al fine di mantenere la tranquillità ma vorrei rivolgere un appello allo staff che ha giustamente ripulito questa discussione perché è importante che al di là della libertà di parola venga rispettata il più possibile la classificazione di monete attenendosi alla letteratura ufficiale e scientifica evitando le pubblicazioni basate sulle sole teorie personali edite al solo scopo di creare la novità. Quanto appena ho scritto sembrerebbe una banalità ma è fondamentale e questo perché se così non fosse dovremmo ben presto trovarci ad accettare e rispettare per quieto vivere interventi nel forum di utenti che asseriscono che il Colosseo venne costruito prima delle piramidi.
    4 punti
  2. questo è un BB+ chiuso da Tevere. Francamente mi sembra molto peggio (notare capelli e stellina sul bavero al Dritto) al rovescio, seni e capelli dell'italia ancora freschi, come le criniere dei leoni. La luce sparata esaspera i segnetti su questo tondello in nichelio, che è un metallo di per se che si graffia solo a guardarlo. Dico q.SPL/SPL e sono cattivo, in mano potrebbe essere anche mezzo punto in più
    4 punti
  3. Ogni tanto è bello rilanciare le discussioni e rilancio credo anche alla grande, conoscendo bene il posto dove avvenne tutto. Siamo sul Lago Maggiore, a Cannero c'è un piccolo isolotto prospiciente la riva, sullo stesso c'è un Castello detto di Vitaliana, oggi è ancora visibile in parte. E' Luca Gianazza che ne parla, siamo nel 1645, un gruppo organizza una zecca clandestina proprio nel Castello sull'isolotto, posto direi insolito. In essa venivano " coniati dinari falsi " non meglio precisati, probabilmente dei genovini d'argento. Tra i falsari due persone di Cannero e due zecchieri , uno tal Giacomo Balocco che lavoravano entambi nella vicina zecca di Maccagno Inferiore proprio sull'altra sponda del lago. Altra storia incredibile di falsari, in un posto incredibile come un castello su un isolotto del lago con due lavoranti della zecca attigua che fanno il doppio lavoro.....nella ufficiale e quella clandestina, ma questo non è certo insolito, anzi....
    4 punti
  4. Ciao Pietro, grazie per l'apprezzamento, anche se in paragone a te io sono una completa calzetta... lo studioso qua sei tu :) Anche se ne sono stati postati solo due esemplari, mi pare di capire che la variante con rilievi alti abbia il bordo deturpato come difetto congenito. Se la discussione si svilupperà, potrei essere sempre smentito. Questo era infatti il mio dubbio, che al momento credo abbia trovato qualche timida conferma. Sembrerebbe (condizionale d'obbligo) essere anche meno frequente come apparizione sul mercato, specie in conservazione almeno dal buon qSpl. Il punto appena riassunto era quello che più mi interessava sviscerare, visto che le diversità di conio (basso/alto) mi erano già note, e Francesco ne ha ancora una volta evidenziato l'impiego per la ribattitura delle piastre del periodo Napoleonico. Vedremo come si evolverà la discussione... Sulla scia della discussione, ho approfittato ad aggiungere in collezione un gradevole esemplare dal costo molto invitante (variante con rilievi medi, ma schiacciati). Sembrerebbe essere una ulteriore variante oltre a quelle postate da @@UmbertoI (fattezze dei riccioli dei capelli, e della posizione delle gemme della corona) per quanto riguarda sempre i rilievi medi. Mi ha colpito il metallo che sembrerebbe ancora abbastanza fresco, un buon bordo, e strappi di conio molto contenuti. Vi saprò dire di più quando arriverà...
    3 punti
  5. Difficilmente vengono proposte monete di Francesco I, un po' per il breve periodo di regno di soli 5 anni, un po' per le tirature tutt'altro che abbondanti se si eccettuano la piastra ed il 10 tornesi del 1825. Qui abbiamo il tarì coniato col solo mill. 1826, che proviene da un acquisto di primavera. Lo trovate catalogato dal Pannuti Riccio al n°12 e dal Pagani an°116. Spero vi piaccia. A presto. Mauro -- Diritto Rovescio Dettaglio del nominale e dei Collari fra cui spicca nel mezzo l'ordine del Toson d'Oro, ai lati credo di individuare da sinistra a destra (chiedo conferma) la croce dell'Ordine dello Spirito Santo e dell'Ordine di San Ferdinando e del Merito.
    2 punti
  6. @@miza non quando la pulisci nel liquido (ad immersione): il liquido mangia un pò tutto, sia le placche verdi, che la patina... dopo 10 secondi la colorazione è omogenea, le placche spariscono, ma i buchi rimangono. Ho visto personalmente più di una moneta lavata con questo metodo (prima e dopo il trattamento), e ti posso garantire che se non ci fossero i buchi, non potresti dedurre che abbia avuto il cancro...!! In genere tutte le monete lavate hanno micro segnetti diffusi che vedi alla lente, ed anche questa, se ci si guarda bene, li ha a mio parere, se fosse una corrosione ci sarebbe stato anche un leggero alone di diverso colore attorno al difetto.
    2 punti
  7. Per l'ennesima volta... :rolleyes: L'unico modo per "entrare in possesso" di questa moneta, autentica, è pagarla 100.000 euro, o giù di lì. Questo vale, di riflesso, anche in caso di eredità, perché il vecchio proprietario a suo tempo l'ha sicuramente pagata una cifra che 30, 40, 50 anni fa, equivaleva, più o meno, a quella sopra, ed è impensabile che l'abbia poi gettata alla rinfusa da qualche parte, senza proteggerla adeguatamente (cassaforte, cassetta di sicurezza in banca) e senza segnalarne il valore e l'autenticità (perizia, fattura d'acquisto, ecc.). In tutti gli altri casi (ritrovamento fortuito in casa, acquisto ai mercatini, moneta regalata da un amico, parente, ecc.) si tratta, al 101%, di riproduzioni senza valore. petronius oo)
    2 punti
  8. Sottolineando che l'esemplare in questione NON E' IN VENDITA, sono sicuro di fare cosa gradita agli amici del forum con cui tanto abbiamo maneggiato negli anni questa tipologia e tanto abbiamo discusso in merito. Beh, signori, questa io la chiuderei "Esemplare Eccezionale" . Per quanto mi riguarda, il miglior esemplare che ho mai visto. Mi sipace solo di non aver fatto foto più degne: le farò .
    2 punti
  9. @@RaffaeleRa http://www.ebay.it/itm/Moneta-del-1200-argento-comes-tirol-mainardus-/291198873598?pt=Monete_Antiche&hash=item43ccce2ffe#ht_25wt_1037 terzo giro? :nono: Ora sai che è una riproduzione..... per favore....... :) ciao Mario
    2 punti
  10. Una storia di questo stemma più completa (in inglese), e ricca di immagini, è qui: http://www.ngw.nl/heraldrywiki/index.php?title=N%C3%BCrnberg Questo è il cosiddetto "grosso stemma" di Norimberga, dove l'aggettivo va inteso in senso di antichità storica e per differenziarlo dall'altro più "nuovo". In sostanza è un'aquila con testa di re. Talvolta raffigurata come arpia, ossia con testa coronata e petto femminile. Pare che la sua esatta origine non sia accertata. Qui un'immagine dell'uso numismatico di entrambe le versioni: (http://tetragram.pl/jhwh/munzen-nurnberg-1680-570x282.jpg)
    2 punti
  11. lasciala stare,troppi problemi....
    2 punti
  12. come promesso licinio,ti rigiro la mail di centurione(a proposito francesco,scusami se non te lo chiesto,ma posto la procedura qui,perche' e' tutta cultura gratuita,e chissa' che non possa essere utile a qualcun'altro).ciao e come sempre grazie la procedura di “consolidamento” di cui il tuo denario ha bisogno (la stabilizzazione è un’altra cosa e in genere serve maggiormente sui bronzi , sulle misture o gli argenti fortemente ossidati) è piuttosto semplice. Poiché l’argento con il tempo tende a tornare allo stato minerario, succede che la piccola percentuale di rame contenuta in lega si è ossidata ed è andata persa lasciando la struttura dell’argento indebolita e spugnosa. In gergo si dice che l’argento è cristallizzato ed è fragile. Occorre allora aiutare l’argento a riorganizzare la microstruttura e per farlo occorre procedere alla ricottura. Quella che andremo a fare è una sorta di ricottura di restaurazione anche se le temperature in gioco sono più modeste. Ti serve un moderno forno elettrico ventilato. Metti al moneta in una teglia che stia a pari distanza tra tetto e fondo del forno. Avvolgila in un pezzo di carta da forno. Mettila in forno e imposta una temperatura di 120°c per 45 minuti. Trascorsi i 45 minuti spegni il forno, non lo aprire e lascia che si raffreddi da solo con la moneta al suo interno. Successivamente ripeti il ciclo ma questa volta a 180-200c° per 60 minuti. Al termine di questa operazione la moneta non avrà cambiato aspetto (potrebbe patinarsi leggermente) ma avrà una struttura meno fragile.
    2 punti
  13. Piccolo OT sull'uso della grammatica e della punteggiatura ( consigliato da un saggio utente del Forum ) Storia vera : Nella Roma pontificia uno fu condannato a morte, il suo avvocato chiese la grazie ma gli fu risposto per scritto così: Grazia impossibile, impiccarlo! l'avvocato allora fece questa piccola correzione spostando la virgola: Grazia, impossibile impiccarlo! Scusate, possiamo tornare IN Topic :good:
    2 punti
  14. Ma quanto siete curiosi, non ci credete ?......ecco le 7 cifre uguali !! Passo e chiudo Ciao :)
    2 punti
  15. Taglio: 2 euro CC Nazione: Belgio Anno: 2006 Tiratura: 5.000.000 Condizioin: SPL Regione: Puglia
    2 punti
  16. Ehi....Fabrì...ma non è all'altezza delle Piastre mostrate ... ..... Ma per studi e ricerche ... son belle anche le brutte !! Nessun problema.
    1 punto
  17. Mi hai fatto schiantare dal ridere.Con quelle emoticons tra poco mi prende un'infarto da quanto ho riso.Ho riletto il messaggio 3 volte..Grande @@Jan stupendo!!!!
    1 punto
  18. Ragazzi, ecco un sunto: dai primi rumors sugli euro andorresi ad oggi! Non corrisponde forse questo alla realtà? €urocollezionista appena scopre che l'Andorra emetterà monete euro proprie: €urocollezionista appena pensa al fattore "speculazione": €urocollezionista appena vengono aperte le prevendite delle monete: €urocollezionista appena vede l'organizzazione del servizio numismatici.: :fool: €urocollezionista appena pensa alle monete €uro d'Andorra in luglio 2014: :aug: :bash: :m249:
    1 punto
  19. @@Il*Numismatico @@UmbertoI ... ragazzi mi sono molto sforzato.......ma questa volta resterò da spettatore a leggere le vostre interessanti conclusioni....continuate, perchè l'argomento è interessante e anche se gli Utenti non intervengono...credo che apprezzino il vostro lavoro. Bravi. :hi:
    1 punto
  20. Mi pare sia questa http://www.deamoneta.com/auctions/view/92/2120 , ma attendi conferma più autorevole.
    1 punto
  21. Ciao, vedo che la presente discussione ha raccolto un po' di interesse, nonostante il... periodo di ferie e quindi una fisiologica e temporanea diminuzione dei frequentatori del Forum (sul tema specifico mi manca all'appello l'opinione di @gpittini che ritengo interessato alla tematica). Avendola promossa personalmente, non posso che reinserirmi nella stessa sperando di portare qualche dato interessante... ;) Premetto mi trovo generalmente concorde con quanto esprime @cancun175 ... e a @centurioneamico dico che non sono in grado di fornire questo dato. Mi son sfogliato però velocemente il libro di Lucchelli "La moneta nei rapporti tra Roma e l'Europa balcanica: aspetti e problemi" che analizza i depositi monetali in argento rinvenuti nei territori extra-limes e nel dettaglio quelli dell'area pannonica e dacica (ovvero Ungheria e Romania) . L'autore afferma che ci sono suberati nei contesti studiati ma spesso non sono segnalati o distinti da quelli ufficiali per cui non è facile stabilirne la rilevanza percentuale (pag. 149, nota 86) per quanto afferma che probabilmente "tali monete siano più diffuse di quanto si sappia". Questo può indicare che i barbari non selezionavano le monete a loro giunte (per vari motivi tra i quali il commercio, doni, pagamento di prigionieri, etc...) cosa che invece sembra venisse eseguita nei confronti di monete di epoca severiana rispetto a quelli precedenti di maggior titolo di argento fino. Come poteva esser valutato questo dato: a pagina 149, nota 87 si fa accenno alla differenza di suono o semplicemente anche a lievi variazioni di colore valutate da parte di elementi che avevano maneggiato denari ufficiali per anni (ad esempio barbari che avevano prestato servizio nell'esercito romano e che erano rientrati nella madrepatria). Non è d'altra parte da dimenticare che queste popolazioni maneggiavano denari romani fin dal periodo repubblicano. Negli elenchi dei vari depositi presentati risultano delle "imitazioni" (dove però non è spiegato se tale terminologia si riferisca ai denari subaerati, ai limes, a entrambi, n.d.r.) che hanno rilevanze marginali: in area rumena tra i siti >500 monete la percentuale è del inferiore all'1% (2 siti con 0,17 e 0,13), in area ungherese nel sito maggiore (Kecel) su 2861 monete la percentuale si alza al... 1,77%. invece in area tedesca (Lashorst) un sito spicca per una presenza pari al 17,20 %, ma si tratta di un valore del tutto episodico. Ci aggiungo personalmente che questo dato potrebbe però esser modificato dalla provenienza delle monete. Il deposito di Kecel ( i suddetti 2861 denari) poteva essere parte di un tributo proveniente da Roma vista la corposità mentre quello di Lashorst (220 denari) poteva ben essere di provenienza locale e rispecchiare magari quanto circolante nei territori romani confinari. Resto dell'idea che In pratica un "gettone" cambiabile quando lo Stato riforniva di denari ufficiali. I locali (o i barbari d'oltrelimes) dopo qualche iniziale "sola" non avrebbero accettato suberati invece di denari ufficiali. Probabilmente i locali sì con la promessa di vederli ricambiati in un secondo tempo... ma al loro posto vi sareste fidati? ... mmm... in questo caso a Micassa, centro di produzione ceramico e a Orlea insediamento rurale la percentuale dei suberati dovrebbe risultare più alta, IMHO. E viceversa dovrebbe essere più bassa negli insediamenti militari, dove venivano teoricamente prodotti e quindi distribuiti ai locali (e i militari li avrebbe disdegnati, ritengo, conoscendo il loro reale valore). Ciao Illyricum :)
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  22. la produzione più comune fu quella di monete di rame circolari con un foro quadrato o circolare nel centro, prototipi del "cash". Il foro permetteva di legare assieme le monete per creare i tagli maggiori, come accadeva spesso a caus del basso valore delle monete.
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  23. Il diretto interessato, autore della perizia, è stato informato, provvederà a verificare se la moneta periziata è la stessa o è stata inserita una moneta diversa. Renato
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  24. 1 punto
  25. Comunque è VERAMENTE un bell'esemplare. Complimenti.
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  26. no non è iniziale....è già avanzato. Gran parte del bordo è stato "infettato". Direi di lasciarla perdere. Il gioco non vale la candela.... Non stiamo parlando di un pezzo che, una volta sanato e bonificato, potenzialmente valga o risulti apprezzabile.. Odisseo
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  27. non mi esprimo... 50 è poco, ma se poi ti si sbriciola in mano ..è troppo... non potendo averla in mano, a te la scelta... alla peggio hai buttato 50 euro, mica 1000 :)
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  28. É forse simile a questa? (da Wikimedia) Si tratta dello stemma della città di Norimberga. Complimenti per la tua intuizione! :good:
    1 punto
  29. Ciao. A prima vista non parrebbe falsa. Fluttuazioni di peso sono possibili, anche se non parliamo di poco, considerato il periodo. Per la conservazione direi qMb. Per il resto...non pulirla! App Lamoneta.it per iPhone
    1 punto
  30. ..mah io rotta così, come quella non la prenderei, poi fai tu. Non chiamiamolo "investimento" :) segui il tuo cuore (visto anche che sei agli inizi) e se ti piace quella, ti affascina, prendila. La coerenza del prezzo e la indicazione dei possibili costi aggiuntivi da quantificare ti sono già stati indicati...
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  31. QSPL, ma hai fatto foto pessime. :rofl:
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  32. Direi assolutamente moneta vera, ne trovo più o meno 2 o 3 al giorno di 2 euro di Monaco 2011 e 2012 e hanno tutti la stessa caratteristica, l'annata poco in rilievo
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  33. No Arka, questo è patentemente non corretto. Primo non ho MAI detto che l'esemplare era falso, rileggiti i post e osserva bene. Ho detto che non mi piaceva come non mi piacciono tante monete con "bolle" (diverse dal tremisse) che affollano le vendite degli ultimi anni e mi domando la ragione di questa proliferazione. Secondo la lunghissima discussione è servita proprio a dimostrare che le bolle del suddetto esemplare NON sono con tutta probabilità ( e come vedi ti do' il beneficio del dubbio) dovute a ruggine come è emerso durante la discussione. Anche qui se interpreti ad usum delphini quello che è l'evidenza dei numerosi pareri e osservazioni emersi nella discussione mi vengono un po' di dubbi sulla tua obiettività francamente..
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  34. appoggio le ragioni di caius io colleziono solo le annate circolate di Re Vittorio Emanuele III
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  35. a mio avviso bruttissima, sempre cosi minimali...e sforzatevi un po! sarà che io come croce rossa ho sempre in mente questi gettoni/medaglie non dico che su un tondello di 25mm di diametro si riusciva fare una cosa cosi...però questa è deludente
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  36. Credo che il tuo esemplare sia annoverabile tra i falsi d'epoca, se confronti infatti lo stile con quello dell'esemplare "standard" (Muntoni 66 a - CNI 282) che trovi nel link, vedrai che è molto diverso, oltre a presentare un materiale che non sembra proprio mistura. I falsi d'epoca erano poi argentati per essere messi in circolazione con ragionevole certezza di farla franca, e talvolta si ritrovano con tracce di argentatura residua nei campi, nel tuo caso è scomparsa del tutto. In questa discussione di qualche anno fa, trovi un confronto tra originale e falso d'epoca di un 25 baiocchi 1796, con qualche info che può esserti comunque utile: http://www.lamoneta.it/topic/70509-25-baiocchi-pio-vi-1796-gh/ Ciao, RCAMIL.
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  37. @@nando12 torna qualche pagina dietro, vedrai che c'è stato un problemino con un utente , che ha preso i seriali delle nostre banconote messi in chiaro e li ha inseriti nel sito EBT http://it.eurobilltracker.com/ Capendo cos'è , capirai che l'utente ha creato delle hit fasulle ed ha quindi sfasato le ricerche di questo "gioco" europeo su come , dove e quanto circolano le nostre banconote.
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  38. Ciao forze Dizzeta no eh ancora in vacanze ...pongo sempre questo un si sa mai ... :blum:
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  39. Secondo me è proprio il contrario, un non collezionista non conosce un 2€ Dante alla perfezione, però sa che ce ne sono a milioni. Se gli capita un " euro diverso " dal solito lo guarda curioso e quando una moneta è falsa fatta male, si vede qualunque esso sia il disegno, a mio parere.
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  40. Leggo adesso, mi associo con dolore e sentita commozione. Il mio OTTO se ne è andato dopo soli 10 anni, ma che importa tanto 10 o 15 o venti il momento arriva sempre. Un senso di grande smarrimento, anche ora che scrivo ,mi si bagnano gli occhi, ma poi penso a tutto il "positivismo" e l'amore immenso che mi ha dato e penso.....ne valeva la pena anche fosse campato un anno.Spero solamente di essere riuscito a contraccambiarlo almeno in parte. Ciao OTTO.
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  41. Ecco tutti gli P Ori Vaticani ! @@apollonia..non ho ricevuto nessuna mail da Ufn , Donato
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  42. Buono da 2 Lire 1922 " Prova Tecnica " Rovescio
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  43. Leggo solo ora il tema del 2 euro CC di Andorra. Evidentemente quella radio deve aver lasciato un segno indelebile nella storia del paese per vedersi dedicata una moneta........................ :mega_shok: A tempo debito vedrò comunque di prenderla, il ricordo della fine di Radio Andorra non può mancare nella mia collezione ................. :angel:
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  44. Darò un Milione è un film del 1935 diretto da Mario Camerini, in cui segna il debutto la coppia Vittorio De Sica - Assia Noris. Nel film si racconta la storia di un milionario annoiato che si traveste da povero e decide di offrire un milione a chiunque si mostrerà buono e gentile verso di lui. Solo una ragazza si commuove e fiorisce un idillio. Questa qui dovrebbe essere una brochure pubblicitaria dell'uscita del film nel '35.
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  45. O quelle del suo quasi coetaneo colombiano Rodriguez... colpi, gioco e attaccamento alla bandiera... non narcisismo. Anzichè twittare col colpo in canna... Ciao Illyricum ;) Sent from my GT-I8190 using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  46. Da Numismatica Ars Classica asta n°76 lotto n°230 aggiudicazione € 3000 Clemente XI (Gianfrancesco Albani), 1700-1721. Piastra a. XIII, AR 31,93 g. D/CLEMENS XI – P M AN XIII, Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate; maschera in cimasa e punta. R/ FONTIS ET FORI ORNAMEN Obelisco e fontana di piazza del Pantheon su grande piattaforma con gradini, edifici e figure completano la scena. All'esergo, armetta Fattinelli accostata da due rami di palma e, a s., E.H. (Ermenegildo Hamerani, incisore). Riferimenti:CNI 174. Spaziani Testa 144. Muntoni 39 var. Berman 2375.
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  47. Quasi trecento anni fa, tra le rovine di una chiesa del borgo di Bagnoregio, torna alla luce un anello recante l'immagine di un volto ed alcune lettere misteriose, inizia così la storia di una preziosa testimonianza della conquista longobarda in Italia. Il terremoto del 2 giugno del 1695 a Bagnoregio, aveva provocato ben 32 vittime e causato il crollo di molte case, torri e chiese. Il 5 settembre del 1726, quindi circa trent’anni dopo, la confraternita della chiesa di S. Pietro, posizionata al limite sud della contrada di Civita, chiese al suo tesoriere, Nicola Pompei, di raccogliere il materiale buono rimasto tra le rovine. Durante questo compito il tesoriere venne colpito da un insolito riflesso dorato che veniva da sotto il mattonato nel lato sinistro sotto l’altare, dentro al presbiterio. Il riflesso era quello di un anello d’oro semi-nascosto tra pezzi di mattoni e calcinacci, formato da una piastra circolare delimitata da una cornice perlinata ed incisa con l’immagine di un uomo con barba e capelli divisi al centro da una scriminatura. L’anello ritrovato da Nicola Pompei nella Chiesa di S. Pietro a Civita di Bagnoregio Intorno alla testa dell’uomo alcune lettere precedute da una croce formano il nome “AUFRET”. Nicola Pompei non fece in tempo a pulirlo che l’anello gli fu tolto dalle mani dal canonico Giuseppe Quintarelli, che, nonostante le proteste dei membri della confraternita di S. Pietro, corse subito a consegnarlo nelle mani del vescovo Onofrio Pini. Il vescovo decise di disfarsi del prezioso anello, a causa delle “liti tra i diversi pretensori”, affidando questo delicato compito al fratello Muzio che ritroviamo a Roma in trattativa con un grande collezionista di opere, il marchese Alessandro Capponi. Inizia così una serie di passaggi di mano dell’anello tra diversi collezionisti, fino ad arrivare al 1871 quando fu venduto al Museo Victoria and Albert di Londra, dove ancora oggi è conservato. Questo anello apparteneva ad Aufret, un Longobardo di rango elevato vissuto a Bagnoregio. Probabilmente scrisse a papa Gregorio nell’anno 600, utilizzando questo anello per apporvi il proprio sigillo. La lettera era stata inviata per proporre al pontefice un candidato alla carica vescovile della zona. Aufrit infatti è l’altissimo rappresentante dell’etnia longobarda che arrivò a Bagnoregio nel 593 con l’avanzata di re Agilulfo verso Roma e che collaborava con papa Gregorio per riorganizzare l’ordinamento diocesano in questa regione dell’alto Lazio, definita come frontiera tra i territori longobardi e bizantini.
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  48. Penso di non essere stato l'unico in Italia a rimanere scottato per il cambiamento della data sul ritiro delle " Vecchie lire "
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  49. Visto che nessuno interviene, non vogliatemene se vado avanti da solo. Ho fatto intanto una ricerca sulla occorrenza della parola "argùrion" e le sue flessioni nel Vangelo di Matteo (notare che Matteo doveva essere piuttosto esperto di questioni monetali). Ebbene a quanto parrebbe da un primo controllo sommario la parola "argùrion" ricorre più volte, ma tutte concentrate intorno a questi tre episodi: la parabola "dei talenti", il tradimento di Giuda, e la corruzione delle guardie al sepolcro di Gesù. Negli altri due casi oltre a quello che interessa a noi risulta con evidenza che l'espressione "argùrion" non indichi una somma precisa ma sia impiegata piuttosto per indicare una bella somma non precisamente quantificata. Mi verrebbe da pensare che anche nel nostro caso Matteo abbia usato "argùrion" non volendo - o non potendo - precisare meglio. Faccio infine notare che nell'episodio del tributo Matteo usa altre due differenti e -in questo caso- molto precise espressioni: "nomisma" e "denario". Ecco Matteo 22,19 :
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