Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/29/14 in tutte le aree
-
La mia prima napoletana è un rottame vero, anche se in metallo nobile... Me l'aveva acquistata mio papà al mercatino di Palermo quando eravamo in vacanza in Sicilia, avevo 13 anni.4 punti
-
Ultimo colpaccio e news del mese!!! Per l'occasione inauguro il mio sfondo taglio 10 cent paese san marino anno 2010 tiratura 130.000 minikit con 2 euro condizioni spl città trieste note news!!!4 punti
-
Ciao a tutti. Raccolgo volentieri la sollecitazione dell'amico Mario (che saluto cordialmente.. :hi: ), e Vi propongo un contributo sul tema della repressione del falso monetario durante gli ultimi anni di esistenza del Regno di Sardegna. E' il 1859 e si promulga un nuovo Codice Penale valido per "gli Stati di S.M. il Re di Sardegna" Siamo ormai in una fase storica e sociologico-giuridica che non contempla più per i falsari, non dico la pena di morte, ma neppure quelle odiose mutilazioni corporali che già nel corso del XVIII secolo erano ormai in fase di superamento. Lo stesso reato di "falsificazione di moneta", che il Codice Penale del 1859 colloca agli articoli 316-328 nell'ambito dei "Reati contro la fede pubblica" (collocazione valida anche ai nostri giorni) ), dimostra il raggiunto superamento di quella arcaica concezione giuridica secondo la quale la condotta del falsario offendeva la Maestà del sovrano o dell'Autorità costituita, mentre adesso, più "illuministicamente", la falsificazione monetaria si considera un atto che compromette la "fede pubblica" che la moneta dello Stato rappresenta in sè. In un sistema monetario nel quale il valore nominale della moneta tende a corrispondere al valore intrinseco della stessa (ciò è tendenzialmente valido almeno per l'oro e l'argento) ed in un tempo in cui si è ancora poco avvezzi ad accettare il concetto di moneta metallica "fiduciaria" (salvo che non s'intenda quella in rame o eroso-misto), alla falsificazione monetaria (art. 316 e 317) si affianca il reato di "alterazione" (art. 318) , che si commetterà "col tosarla, o col raderla o col far uso di qualsiasi altro modo per sottrarne il valore" E' evidente come tale ultimo reato sia impensabile da concepire in un sistema monetario fondato su moneta unicamente fiduciaria. L'importanza della tipologia monetale è implicita nelle stesse pene stabilite dal Codice: esse sono più severe se la falsificazione concerne monete d'oro o d'argento; più attenuate se si tratta di moneta erosa. Un ultima curiosa annotazione, prima di lasciarVi alla lettura dei documenti allegati: l'art. 317 stabilisce che "la moneta contraffatta si considera sempre falsa, tuttochè l'intrinseco valore della medesima sia eguale od anche superiore a quello della vera moneta." In questa disposizione si può forse ravvisare traccia di quel retaggio secolare che concepiva la falsificazione monetaria come un'offesa al Sovrano: a ben vedere infatti, in un sistema monetario non fiduciario, le monete valevano per il quantitativo di metallo prezioso contenuto....cosicchè laddove un falsario avesse realizzato un marengo con lo stesso quantitativo d'oro fino o, addirittura, con un quantitativo d'oro maggiore....il reato previsto sembra attenere più ad aspetti legati a quel retaggio che non a pregiudizi effettivi connessi alla "fede pubblica" della moneta. Saluti e buona lettura. :hi: Michele C.P.1859_Copertina.pdf C.P.1859_Falso_Nummario.pdf4 punti
-
Beh ... allora potevi evitare di scrivere questo tuo non intervento. Se fossi in te lo cancellerei perché non sa di nulla e non ha che fare col tema di questa discussione. ;)3 punti
-
@ Questa, invece, è una delle prime (MB) che mi hanno fatto cominciare a collezionare le monete coniate nella Repubblica Napoletana 1799 ... tutte.3 punti
-
cito l'amico da un altra discussione http://www.lamoneta.it/topic/27032-argento/ Questa patina ha tutta l'aria di essere artefatta, a nascondere qualche difetto (graffi? lucidatura?). Le patine scure originali sono altre... in genere una patina buona ha dei "graffi di patina", iridescenze, screziature. Questa moneta è nera omogenea, ha solo degli aloni circolari (sotto la A di Italia, ha la decolorazione classica "arcobaleno" chimicamente artefatta). Inoltre i rilievi non staccano dai fondi (altro campanello della patina artefatta)3 punti
-
DE GREGE EPICURI Complimenti per la splendida moneta,mai vista e (credo) molto rara. Qualche glossa in attesa del seguito. Stratonicea dovrebbe significare "vittoria dell'esercito", o "vittoria della campagna bellica"; in realtà con questo nome ne esistono 3, anche una in Lydia e una in Mysia, quest'ultima è la Indi-Stratoniceia-Hadrianopolis. La città emettitrice della moneta non la trovo sulle mie cartine, che però riportano, poco all'interno di Mileto, sia Alinda che Alabanda; una è sul fiume Marsyas, che sembra un affluente del MEANDRO. Nella stessa città emettitrice della Caria (di solito sulle monete: STPATONIKEWN) viene indicata la presenza di:stratego, arconte,grammateus, pritano. Quanto ai matrimoni fra figliastro e matrigna, effettivamente sembrano frequenti in Oriente (dopo la morte del 1° marito!) anche se a volte si complicano con sospetti di precedenti amori adulterini, avvelenamento del 1° regnante,ecc. I matrimoni egizi fra fratello e sorella nelle classi elevate furono invece vietati, mi sembra, dopo la concessione della cittadinanza romana da parte di Caracalla. Letto ora il seguito, devo dire che la storia non l'avevo letta nella "Vita di Demetrio" di Plutarco, ma in quel che ne riferisce Luciano nella "Dea Siria", dove aggiunge una vicenda ancora più conturbante sempre su Stratonice: quella di Combabo, nobile amico del re, che per salvar la vita dovette castrarsi e mettere i propri genitali sott'olio(!) per dimostrare che non aveva sedotto la regina durante la costruzione di una città. Difficile la vita, a volte, nell'antichità!3 punti
-
Nel 300 a. C., quando Stratonice, figlia del sovrano macedone Demetrio Poliorcete, non poteva avere più di diciassette anni, il sovrano seleucide Seleuco I Nicatore chiese la sua mano. Demetrio condusse la figlia a Rhosus, sulla costa dei Pieri (in Macedonia), dove le nozze furono celebrate in grande stile. Malgrado la differenza d’età dato che lo sposo aveva circa sessant’anni all’epoca delle nozze, pare che un vero amore fosse alla base dell’unione che restò in piena armonia per anni, oltre ad essere allietata dalla nascita di una figlia di nome Fila che andrà poi sposa ad Antigono Gonata. Ma ad un certo punto Seleuco venne a sapere che suo figlio Antioco, avuto da un precedente matrimonio, era profondamente innamorato della matrigna. Però non nutrì sentimenti di rancore nei suoi confronti e decise di cedergliela in sposa nonostante Stratonice, assai pia, fosse riluttante come confermato dalle iscrizioni in cui non si nomina mai moglie di Antioco. Stratonice fu venerata come dea a Smirne, più particolarmente come Afrodite a cui era devota, e dopo la sua morte avvenuta nel 254 a. C. dal suo nome fu chiamata la città di Stratonicea in Caria. Non per pettegolezzo ma per verità storica è il caso di raccontare come venne risolto lo spinoso problema di cuore che vide protagonista il figlio del re Seleuco, Antioco I. Da quanto riportato nelle pagine di Plutarco, Antioco si innamorò perdutamente della sposa del padre ma, consapevole della impossibilità di coronare il proprio sogno d'amore e affranto per la assoluta mancanza di speranza circa l'esito felice della vicenda, cadde in uno stato di profonda depressione fino ad ammalarsi seriamente. Si resero dunque necessarie le cure del medico di corte, Erasistrato, il quale non ebbe alcun dubbio circa la natura e le vere cause dello stato di salute del giovane Antioco. Egli addirittura cominciò a notare le reazioni del principe alla vista dei vari visitatori che si avvicendavano al suo capezzale e risultò lampante che ogni qual volta a varcare la soglia della stanza era Stratonice, le frequenze del polso aumentavano, così come la temperatura corporea ed era possibile riscontrare anche un mutamento nella voce. Per Erasistrato non v'erano dubbi: Antioco era innamorato della propria matrigna e questa era la vera causa del suo malessere. Il furbo medico però al re Seleuco raccontò solo una parte della verità e cioè che Antioco soffriva sì di mal d'amore, ma per la propria moglie, cioè per la moglie del medico, non per quella del re. Al che Seleuco invitò Erasistrato a rinunciare alla sua sposa esattamente come avrebbe fatto egli stesso se Antioco si fosse innamorato di Stratonice. A quel punto, ottenuta la risposta desiderata, Erasistrato svelò la completa verità e rese nota l'identità del vero interesse amoroso di Antioco. Il re così non esitò neanche un attimo a concedere Stratonice ad Antioco e a predisporre le loro nozze, cedendo al figlio anche una parte del regno. Si sa poco della vita di Stratonice dopo il matrimonio con Antioco che fu felice e allietato dalla nascita di cinque figli: Seleuco (giustiziato per sedizione), Laodice, Apama, Stratonice e Antioco II di Teo, che poi succedette al proprio padre come sovrano. apollonia3 punti
-
Cento anni fa oggi, 27 luglio 1914, con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este, iniziava la prima Guerra Mondiale, conflitto che nella sua evoluzione, coinvolse altre Nazioni prima della sua conclusione, l'11 novembre 1918. Una tragedia che convolse più di venti nazioni, causò la morte a più di nove milioni di combattenti, e sette milioni di vittime civili, danni economici enormi in entrambi gli schieramenti. Anche la Numismatica fu influenzata da questo grave evento. La nostra Nazione entrò in guerra il 24 maggio 1915, e ne uscì vittoriosa il 4 novembre 1918, però questa "vittoria" dal lato economico fu una "tragedia". La nostra lira in cinque anni di guerra, si svalutò di cinque volte, perse la convertibilità, ( effettiva), anche la monetazione degli anni successivi la I guerra, ebbe uno arresto qualitativo sia nei materiali impiegati e sia sotto l'aspetto artistico, sono passati pochi anni dalla coniazione della serie cinquantenario, quadriga....si era chiusa un'epoca. Era terminato un sistema economico/monetario che durava da più di cento anni, che accumunava in un accordo unico un grande numero di nazioni europee e non solo.2 punti
-
Perché non posti il tuo primo "amore numismatico" evitando elementi che possono inscenare polemiche? ;)2 punti
-
Il ruolo dei sessi non l'ho approfondito, ma l'utilizzo della moneta montata è davvero svariato. Si passa dalla banale montatura a spilla per chiudere un mantello a quelle più elaborate di mero scopo ornamentale, a volte costituite da più monete che formano un diadema di più costose pretese. Attraverso la montatura si può capire anche la funzione che la moneta del caso assunse, politico (se adottata come segno di riconoscimento in certi ambienti); funzionale come corredo a vestiario; oggetto di culto (specialmente se di papale si tratta); ostentazione economica; ceto; a volte per sola praticità e in alcuni casi come tesaurizzazione, etc. L'elenco e le funzioni sono sterminate.2 punti
-
La mia prima.....sicuramente "rottame" ma ricca di storia è stata questa......parliamo di ben 35 anni fa' e fu quella mediante la quale iniziai a comprare il primo catalogo numismatico della mia vita.2 punti
-
@@meja87 Quest'ultima è decisamente meglio. L'esperienza le insiegnerà cosa guardare, dove e perchè. Gli aspetti son tanti, le variabili quasi infinite. Io sto ancora imparando... e non basterà la vita che ho davanti per imparare tutto... quindi...2 punti
-
Mamma mia, peggio mi sento. Bruttissimo colore del metallo, Sembrerebbe oltre al fatto che sia stata lavata stirata inamidata e messa sotto naftalina, pure aver subito una precedente pulizia, visti i rilievi decisamente piallati Non vorrei scoraggiarla, ma dato che sta cercando una moneta da un certo costo, se vuol fare le cose fatte bene e non prendere una moneta di cui poi si pentirà quando avrà raggiunto più esperienza, (per me e per tanti altri è accaduto così) segua il consiglio che le ho dato poco sopra. Richiede più tempo... ma almeno avrà modo di imparare e formarsi un suo gusto nella scelta, e spendere nel modo migliore questi bei soldi2 punti
-
Grazie per averci mostrato ciò che hai avuto modo di vedere a Palazzo Massimo a Roma La moneta al contrario mi ha fatto proprio girare le "scatole"e forse è "la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Vedrò di scrivere a chi di dovere anche perché avevo in programma di farlo per la famosissima legge sui beni numismatici e questa segnalazione chiude il cerchio.Spero che la mia inicisività interlocutoria faccia breccia in chi la deve fare ;) --Salutoni -odjob2 punti
-
La montatura da tasca è quella più diffusa tra XVII e XVIII secolo, in particolare In Francia, Napoli, Toscana.2 punti
-
Posto anche io i miei rottami della passione...le due monetine che mi sono capitate tra le mani per caso e che sono riuscite a cambiare radicalmente la vita...le due monetine che mi hanno fatto passare dalla semplice ricerca di una data alla ricerca delle notizie...le due monetine che mi hanno fatto scoprire la storia della mia terra :) Se qualcun altro volesse partecipare a questa discussione postando i propri rottami della passione credo che al buon @@Sanni di sicuro non dispiacerà...teniamo attiva questa bella discussione sull'inizio della nostra passione :)2 punti
-
E' un notgeld emesso dalla città di Bonn, ossia una moneta d'emergenza. Emessa da un'autorità riconosciuta ed universalmente accettata in città, quindi è da considerarsi una moneta a tutti gli effetti. Queste emissioni iniziarono nel 1917 quando le zecche nazionali non riuscivano a soddisfare le necessità di emissione. Oltretutto, è una delle mie collezioni preferite ed è un pezzo che possiedo anch'io :D2 punti
-
Ciao @@joker67, E' un AE3 di Costantino II, con al rovescio Iovi Consevatori. La zecca sembrerebbe, ma non ne sono sicuro, Alexandria: RIC 26. D:DN FL CL CONSTANTINVS NOB C. R:IOVI CONSER-VATORI CAESS/A ed in ex SMAL Rara Saluti Eliodoro2 punti
-
Rientro a gamba tesa in questa discussione riportando un bando contro i falsari in Sicilia (mi pare che in questa discussione manchi un qualche riferimento a quest’isola). E’ datato 29 ottobre 1460 e, oltre a minacciare di morte e sequestro di beni i falsari e gli spacciatori di moneta falsa dando quindici giorni di tempo per la consegna delle monete false, si promette il perdono ed un premio per i delatori. “Bandu et comandamentu da parti di lu Illustri signuri Vicerè di lu Regnu di Sicilia, actendendu lu dictu signuri ki per li sacri constitucioni di lu Regnu fu et e ordinatu ki omni persuna fachissi oy spendissi falsa et inproba monita oy sapissi si fachissi et in quillu fussi continenti et non lu revelassi et dispendissi la dicta falsa monita sia in pena di la vita et pubblicacioni di beni, lu dictu signuri intima per lu presenti bandu la dicta constitucioni et elegi per stirpari la faucza monita et facturi et usu di quilla di lu dictu regni et atalki nullu pocza pretendiri ignorancia maxime di la dicta constitucioni, pertantu omni unu guardi et revela sua monita perki lu dictu signuri voli et comanda ki omni persuna di ki condicioni statu si sia ki de cetero fachissi oy operassi, sapissi oy consentissi ala operacioni di la dicta monita oy quilla de cetero passati jorni quindichi di lu jornu di la publicacioni di lu presenti bandu la dispendissi sia in pena di la vita et di pubblicacioni di tucti soi beni burgensatiki et feudali et omni persuna ki revelassi oy pretindissi alcuni di quilli ki havi factu oy caputu affari falsa monita compayra innanti lu dictu signuri et denuncia et reveli quilli lu quali sirra tenuta secretu et si farra prindiri oy prindissi alcuni di falcificaturi oy operaturi di la dicta falsa monita ad ipsu serra remisu et perdunatu so dilictu et ultra quistu havira di la regia curti digna retribucioni”. Insomma la lotta ai falsari era comune a tutti i regni (ed in tutti i periodi) a dimostrazione di come questa attività illecita fosse diffusa con grave danno per la popolazione ma sopratutto per la Corte.2 punti
-
E' vero, non abbiamo parlato della "noce di cocco" ...ovvero il puntino sulla palmetta che hai in quel rarissimo denaro. Io ti dico il mio pensiero che non è basato su studi che, secondo me, devono ancora esser fatti da chi ne ha le capacità. Sui denari conosciamo un puntino sotto alla base del castello/imago al D/, nel 1° o nel 3° quarto della croce del R/, il puntino sotto al braccio verticale della croce, il puntino da cui nasce la spina nel 2° quarto della croce e il puntino in mezzo alla spina sempre nel 2° quarto (eh.... averceli questi denari...), ci sarebbe anche il punto sul D/ tra I e A di IANVA ma quello è un'interpunzione, più globetto che puntino). Il puntino che è sopra alla palma del tuo denaro (che io non ho mai visto) è invece un altro segnale che ci porta ai genovini d'oro dove ne troviamo in abbondanza, o meglio abbiamo genovini con nessun punto, 1 punto, 2 punti, 3 e 5 punti, ma per ciascun simbolo di zecchiere non sembra, fino ad oggi, ci siano monete con numero diverso di punti, questo ci farebbe escludere quello che qualcuno ha ipotizzato, e cioè che i punti siano un segnale per poter verificare chi e quando è stata effettuata quella particolare coniazione per poterne controllare il titolo in caso di "proteste" da parte di terzi, direi che sarebbe da rivalutare questa ipotesi quando troveremo genovini con lo stesso simbolo e numero di puntini diverso. Quindi vuol dire, secondo me, che lo zecchiere che ha coniato il genovino con la "rotrella di sperone" ha battuto anche il tuo denaro, e quel punto era un segno segreto, che non conosciamo, potrebbe essere la firma del secondo zecchiere, o di chi ha preparato la fusione o del notaio che ha verificato che il titolo fosse giusto o chissà cos'altro, quello che vediamo è che il genovino con il simbolo rotella di puntini ne ha 5, uno sopra alla palmetta e 4 sotto le foglie (io ne conosco solo tre esemplari) e la forma delle lettere è diversa da quella del denaro, ma questo è abbastanza ovvio per il differente valore delle due monete, l'una coniata con attenzione e cura l'altra velocemente e in maniera approssimativa ....(eh, eh, il tempo è denaro si dice da queste parti). Questo è quello che penso io, chissà se è vero, piacerebbe anche a me saperne di più ...ma noi numismatici abbiamo pazienza, prima o poi qualcuno ci spiegherà i misteri che ci hanno trasmesso dal passato. PS: Mamma mia, quanto l'ho fatta lunga.....2 punti
-
Ciao Mimmo, dalle foto il gigliato è autentico, il consiglio che posso darti è di non usare uno scanner multifunzione con stampante e fotocopiatrice ma di servirti di un Epson perché le immagini verrebbero molto più nitide. Il tuo gigliato non è assolutamente proveniente da montatura, quelle leggere schiacciature marginali sono tipici difetti di questo genere di moneta. Almeno è quanto vedo dalle foto, ti consiglio di mostrarla appena possibile ad un numismatico di tua fiducia per far verificare con moneta alla mano eventuali tracce di montatura.2 punti
-
Ti é già stato risposto nell'altro topic. E la valutazione rimane sempre la stessa :) : Le circolate valgono il facciale, i 2 50 cent se davvero FdC 1 euro l'uno, i 2 2 irlandesi fdc 3/4 euro l'uno.2 punti
-
Evento previsto da molti, che fin da metà '800 avvertivano invano di che fine avrebbe presto fatto quell'Europa divisa, a cullarsi nell'illusione di poter campare attraverso impossibili "bilance di potere" fra stati sovrani che pretendevano di gestire i propri affari come se il resto del continente non esistesse. Pericolosa illusione diffusa ancora oggi, nonostante quella lezione e la seguente.2 punti
-
Scusate non so se sia il momento giusto per intervenire ma ho qualche denaretto da farvi vedere inizierei con questo.2 punti
-
Ciao, dovrebbe essere questo: http://www.forumancientcoins.com/gallery/displayimage.php?pos=-10862 punti
-
Me ne andavo … “bordeggiando, bordeggiando” …nei caruggi dei Doria quando sentii uno strano suono, sembrava un lamento, non veniva da lontano e la mia curiosità provò a cercare da dove provenisse …mi accorsi che veniva da un negozio …ben noto a molti di voi …dove si effettuano le aste di Ghiglione … Era il pianto di un grifo che, racchiuso nella bustina si dibatteva per spiccare il volo …riuscii a capire che era umiliato e offeso: “Ma come? –diceva nella lingua dei grifi che vi traduco per vostra comodità – Sono così bello, con tutti quei puntini, e nessuno mi ha preso all’ultima asta”, era ancora lì, invenduto, non si era offeso così tanto dal 1815 quando i genovesi chiesero al Re sabaudo la concessione di usare l’antico stemma, con i grifi, appunto, che reggono lo scudo con la croce rossa in campo bianco e il Re sabaudo rappresentò i due grifi con la coda fra le gambe, si dice “in segno di sottomissione e perduta indipendenza” andando a prendere tra tutti i grifi esistenti quelli delle monete con lo “scudo nuovo” che dal 1793 in poi li aveva rappresentati così. Insomma è stato amore a prima vista, purtroppo non sono un bravo fotografo e non riesco a farvi vedere la “profondità” dell’incisione …ma accontentatevi. Ora è libero nel suo vassoio e svolazza che è un piacere… ed è anche un po’ meno offeso, in fondo lui ha la coda ben sinuosa e, all’epoca sua, Genova era grande e orgogliosa. Ve lo evidenzio con uno dei miei disegnini così che possiate apprezzarlo anche dalla fotografia.2 punti
-
Il mio piccolo contributo per ricordare questo importante anniversario: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=116532 punti
-
Ciao a tutti, questa mattina, mai scusa migliore, approfittando di moglie, figlia e suocera all'Ikea sono andato a Palazzo Massimo, dove, seppur nato e cresciuto a Roma non ero mai stato. Solito traffico, 25 km in 1h e mezza di viaggio in macchina ma questa è Roma, anche il 29 luglio!! Che dire, grossa delusione, fra tutte le esposizioni presenti credo che quella meno curata e meno attraente, almeno per i profani della numismatica, sia proprio l'esposizione che si trova al piano seminterrato e cioè quella di monete. Moltissime le monete presenti almeno per quanto riguarda le antiche mentre per la parte di Vittorio Emanuele III e Casa Savoia moltissimi i "buchi" presenti, alcuni dei quali presentavano la descrizione della moneta senza la diretta interessata. Molte le assenze rilevanti fra Vittorio Emanuele III, come ad esempio le 5 lire 1901 e cosa strana, fra le tante prove esposte più della metà hanno il dritto rivolto al pubblico, senza così poter leggere la scritta prova, della serie, visto che siamo a Roma, famo a fidasse... Posto qualche foto ma la luce pessima e, almeno per me, pessima disposizione delle monete non ha favorito la già minima abilità fotografica. Per chi dovesse passare a Roma però segnalo che il resto del Palazzo vale da solo il biglietto d'ingresso, con innumerevoli capolavori fra sculture, mosaici e reperti vari, di cui posterò 2-3 foto. Saluti, a disposizione ho foto di tutta la collezione, forse qualcuno bravo riesce anche a sistemare luce e contrasto.1 punto
-
1 punto
-
Beh ovvio non lo rimetto in circolazione, lo tengo e lo spedisco a qualche amico del Forum che li colleziona , bisogna essere solidali con gli altri collezionisti :good:1 punto
-
Periodo di magra nello stesso negozio in cui trovai tutte quelle monetine la scorsa volta Le foto non sono bene a fuoco ma le monete si distinguono senza problemi ;) Taglio: 5 cent Nazione: Grecia Anno: 2002 F Tiratura: 90.000.000 Condizioni: MB Città: Roma Note: Zecca F Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: 2011 Tiratura: 2.174.197 Condizioni: BB Città: Roma Taglio: 2€ Nazione: Finlandia Anno: 2010 Tiratura: 3.938.000 Condizioni: MB Città: Roma1 punto
-
1 punto
-
Anch'io ne sto cercando una giusta, ma... pazienteremo ... :D Come conservazione (bordo un pochetto "mitragliato", ma è abbastanza normale per questa tipologia) non andrei oltre il BB+, ma questa tipologia mi sembra davvero ostica in quanto capita di scambiare le frequenti debolezze di conio per usura. Ho visto delle monete apparentemente "BB" valutate come Spl... (da perito fidato), ma questa non mi sembra questo caso ... spero di sbagliarmi... Purtroppo mi sembra anche un po' troppo lucidata, specie sui fondi (ma la foto potrebbe ingannare). Comunque una signora moneta ;)1 punto
-
Ma secondo Lei, giusto così, una moneta in una bustina di perizia si può ripatinare? Il consiglio è stato dato perchè era l' unica periziata? Grazie1 punto
-
1 punto
-
@@meja87 sono alle prime armi anche io, il consiglio che posso dare è prendere una bella lente e andare ai convegni per vedere di persona le monete. non spaventarti dei prezzi all'inzio. guardare non costa nulla!1 punto
-
Ben detto Ciccio, a tal proposito ho provveduto a variare il titolo della discussione. :P1 punto
-
Ciao, benvenuta nel Forum . Bel pezzo, qualche amante del genere c'è . Per la prossima volta , qualora dovesse servirti puoi scrivere nella discussione "ORRORI DI CONIO" , poche righe più giù, senza aprirne una nuova. PS le monete si coniano, le banconote si stampano :good:1 punto
-
Ciao @@rockjaw, Sono entrambi cavalli di Ferdinando I° d'Aragona con, al rovescio, Eqvitas Regni. Il mastro di zecca è Tramontano, non Toscano (grazie @@iachille per avermi evitato la figuraccia :good: ) Il primo dovrebbe essere stato battuto a Napoli, il secondo a L'Aquila. Il terzo sembra un denaro di Ancona del XIII sec. con CVS al rovescio. Attendi, in ogni caso, il parere degli esperti.1 punto
-
Dopo questo ulteriore pezzo di Davide sulla Sicilia, in effetti c'è solo in discussione una menzione per questa regione, continuo..... E mi sposto dall'altra parte dell'Italia proprio per far capire come si possa condividere questa discussione anche in modo geografico e passo a un altro grande autore H. Rizzolli, ovviamente Rizzolli mi porta nelle sue zone di studio..... A Castel Corno di Isera presso Rovereto c'è un castello che ovviamente come spesso si erge in posizione isolata e fu anche qui covo di falsari. Nel 1988 e nel 1989 in una campagne di studi e ricerche furono trovati dischetti e sfridi di monete. Successivamente fu rinvenuto un conio con l'anima in piombo, il conio serviva per falsare grossi da due soldi di Filippo Maria Visconti ( 1412 - 1447 ). Da notare che nel 1435 in occasione di una rivolta a Rovereto viene citato tra gli insorti un magister Johanis Luca et Luca filius suis falsator monetarium publicus. Coincidenza troppo forte per non pensare male....ed interessante che fin in Rovereto si coniavano falsi di Milano dei tempi dei Visconti..... Nel Castello di Sabbionara presso Avio, famoso e fantastico Castello, vengono invece trovati sei conii di acciaio per fabbricare monete false, nello stesso si trovarono anche delle tenaglie da conio. Una copia di conii rinvenuta ad Avio serviva per fabbricare scudi falsi della croce da 7 lire del Doge Nicolò da Ponte ( 1578 - 1585 ). Quindi anche trentino...dove si coniava falso per Milano e per Venezia......non so voi, ma nello scrivere e leggere questa discussione e vedendo le varie interconnessioni tra luoghi, monete e zecche intravedo tanti aspetti di grande interesse.....è una discussione come le intendo io per tutti e di tutti, estremamente divulgativa, che mi da soddisfazione anche nello scriverla e riportarla e che spero rimarrà come riferimento e buona lettura per tutti quelli che vorranno leggere il forum.....ma non ho finito.....occhio..... :blum:1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
A Renà, ma quanti ne hai visti di esagoni in vita tua? Proprio pochi pochi pochi, mi sà Di quelle che ho in collezione, e viste durante 10 anni, non ne ho mai incontrate col bordo così deturpo.. persino quella che ha lo stesso simone, di qualità inferiore, non ha sti bordi qui (e dovrebbe essere il contrario). Non fare sempre l'antielmetto, ti fà male alla salute! :-p1 punto
-
La società secondo me spende soldi per nulla sarebbe meglio comprare qualche buon giocatore di fama internazionale anche se costa un po di più. Faccio un esempio lukaku costa 40 milioni.... è un buon giocatore... prendiamolo.. invece di comprare scarsoni prendiamoci qualche bel giocatore e cerchiamo di arrivare tra le prime 4 della champions... Ma marotta non capisce1 punto
-
Per me autentico e non proveniente da montatura. Le schiacciature sono frequenti in queste emissioni.1 punto
-
Ciao Olimf, ti mando il link dove puoi trovare tutte le informazioni che ti servono ;) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-LU11/11 punto
-
In realtà è sovietica, nel senso che è stata emessa dalle forze di liberazione sovietiche del Protettorato di Boemia e Moravia e della Slovacchia (che pur essendo formalmente sovrana era in realtà un fantoccio in mano ai nazisti) con la restaurazione della Cecoslovacchia unita. Liberazione che subito si trasformò de facto in un'altra occupazione. Le due lingue scritte in cirillico sono il russo e l'ucraino.1 punto
-
Segue..... Buona serata Veniamo ora alle oselle. Si potrebbe pensare che in queste monete/medaglie, che nei ultimi due secoli di vita della Serenissima avevano scandito annualmente, con le immagini in esse riportate, tutti i successi che Venezia aveva riportato in ambito politico, sociale, religioso ed economico, ci si trovi a rimirare una lunga sequenza di leoni armati di spada; niente di più sbagliato. Il più “generoso” fu il doge Alvise Mocenigo II ( 1700-1709); ne troviamo ben due: ANNO III 1702 D: S.M.V. ALOYSIVS MOCENICO D. S. Marco in trono consegna il vessillo al doge inginocchiato; in esergo ANNO III e sotto la data 1702 R: PRVDENTIA ET FORTITVDO; La saggezza è la forza; leone di Venezia retto sulle zampe posteriori tiene nella zampa destra una spada con un serpente attorcigliato ANNO IV 1703 D: S.M.V. ALOYSIVS MOCENICO D. S. Marco in trono consegna il vessillo al doge inginocchiato; in esergo le sigle del Massaro PM (Pietro Manolesso) oppure P ° B (Pietro Basadona) R: SVORVM IVRA TVETVR; Protegge i diritti dei suoi; leone di Venezia stante verso destra, tiene nella zampa destra una spada e nella sinistra il libro aperto; in esergo ANN IIII e sotto la data 1703 C'è un'altra osella, precedente a queste, che riporta una analoga simbologia; emessa sotto il dogato di Marc'Antonio Giustinian (1684-1688): ANNO II 1685 D: S.M.V. ANT IVSTINIANVS; S. Marco in trono consegna il vessillo al doge inginocchiato; in esergo ANNO II e le sigle del Massaro D ° P (Domenego Pizzamano) R: FORTITVDO MEA ET LAVS MEA DNS; Il Signore è la mia forza e la mia gloria; leone di Venezia retto sulle zampe posteriori tiene nella zampa destra una spada; a sinistra una fortezza e a destra dei cavalieri che scappano; in esergo KOPONH (Corone) Purtroppo non ho trovato in rete l'immagine ed il mio scanner fa i capricci... A questo punto una considerazione è obbligatoria. Immaginare di avere più leoni armati di spada sulle monete veneziane, avrebbe forse appagato maggiormente l'immaginario collettivo; trasporre da un siffatto leone una Venezia potente, indomita, padrona del suo stato, giusta e religiosa, il passo sarebbe veramente breve; un'apoteosi. Eppure non è così, lo si evince dai fatti. Questa immagine non è mai stata tra quelle preferite dai magistrati che se ne occupavano. Meglio inserire l'immagine “classica” del leone stante con il libro aperto trattenuto dalla zampa destra; oppure immagini del leone in maestà, ovvero allegorie varie o immagini differenti e varie che sarebbe troppo lungo descrivere. Mi piace pensare che alla Serenissima non servissero immagini troppo “forti”, bastava la sua reputazione. saluti luciano1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
