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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/01/14 in tutte le aree
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Un paio di settimane fa ho visto una vecchia foto in un piccolo-città storico periodico. La città—vicina, ma non mio—ha ottenuto il suo inizio come una città di ferrovia e rimase tale fino alla metà degli anni '60 o giù di lì. La vecchia fotografia fu dal 1920, e subito mi ha messo in mente di questa moneta: Nel 1920 negli Stati Uniti era ancora sulla cresta di una prosperità del dopoguerra, ma fu—davvero—la cresta, e l'economia sarebbe caduta presto bruscamente. Nel 1920 prospero, tuttavia, la zecca di Philadelphia ha colpito più di 63 milioni pezzi 5-cent, e il due zecche a Denver e San Francisco ha prodotto un altro nichelini 19 milioni di 5-cent. Per dare un contesto poco a quei numeri, il nichel 5-cent era stato introdotto nel 1866 e attraverso 1920, solo nel 1916—come richiesta di tempo di guerra accelerato—erano più nichelini stati coniati in un anno. (Poi, come l'onda ha rotto, e il paese entrò in recessione, produzione del pezzo 5-cent immerso dal 82,2 milioni nel 1920 a solo circa 12,2 milioni nel 1921.) Quando sono andato alla ricerca per il mio nichel 1920, sono rimasto sorpreso di trovare io avevo tenuto due altre nichelini 1920 come curiosità—e promemoria che negli anni di alta produzione spesso ci sono monete che scivolano dalla gente di controllo di qualità: Sopra, il due dritto, e qui di seguito, manca il "C" di "CENTS" , e manca la "VE" di "FIVE". Le lettere mancante in due monete sopra sono probabilmente il risultato del pieno di grasso muore e hanno il valore piu ' piccolo se qualsiasi. Ma sono di interesse per me, perché sono lo stesso tipo di errore che ha causato il Lincoln 1922-pianura cent (che, anche ben indossato, sono facilmente monete $700 o $800). Semplicemente fantastico come circostanze concorrono a rendere famosa una moneta e della domanda, e un'altra moneta... beh, solo un'altra moneta. Ora quella vecchia fotografia che ha iniziato questo: E una particolare parte di quella vecchia foto: Capolino da dietro un edificio è un segno di grande pubblicità dipinto sulla parete di un altro. Coca-Cola. (Nel suo 34o anno...) "Allevia la stanchezza," la vecchia copia di pubblicità, e poi il prezzo: 5¢: O forse uno di questi, che circolarono in anni 1950s: O forse anche uno di questi, che circolarono in anni 1930s: Coke sarebbe farsi strada nel mondo, ovviamente, e credo che molte centinaia di tipi di moneta mondiale sarebbe stati spesi per bottiglie e lattine e casi—e glasses(!) di Coke nel corso degli anni. Ma si potrebbe prendere uno sguardo più a segno, perché non è solo Coca-Cola di interesse qui. Cultura in viaggio in direzione di più qui. Sopra la bibita segno è qualcosa che era relativamente nuovo in America nel 1920: spaghetti! E così qui è, facendo la sua strada nel Midwest americano, solo circa 50 miglia (80km) da quello che era diventato Oklahoma nel 1907, ma che prima che ancora era conosciuto con la sigla di "I.T.", per il Territorio Indiano. :) v. -------------------------------------------------------------------- A few weeks ago I saw an old photo in a small-town historical periodical. The town—nearby, but not my own—got its start as a railroad town and remained so until the mid-1960s or thereabouts. The old photograph was from 1920, and immediately put me in mind of this coin: In 1920 the United States was still riding the crest of a postwar prosperity, but it was—truly—the crest, and the economy would soon sharply fall. In prosperous 1920, however, the mint in Philadelphia struck more than 63 million 5-cent pieces, and the two branch mints at Denver and San Francisco produced another 19 million 5-cent nickels. To give those numbers a little context, the 5-cent nickel had been introduced in 1866, and up through 1920, only in 1916—as wartime demand accelerated—had more nickels been coined in a year. (Then as the wave broke, and the country went into recession, production of the 5-cent piece plunged from 82.2 million in 1920 to only about 12.2 million in 1921.) When I went looking for my 1920 nickel, I was surprised to find I had kept two other 1920 nickels as curiosities—and reminders that in high-production years there are often coins that slip by the quality control folks: Above are the two obverses, and below are the missing “C” of “CENTS,” and and the missing the “VE” of “FIVE.” The missing letters in the two coins above are likely the result of grease-filled dies, and have little if any extra value. But they’re of interest to me, because they’re the same sort of error that caused the 1922-plain Lincoln cents (which, even well worn, are easily $700 or $800 coins). Just amazing how circumstances combine to make one coin famous and in demand, and another coin…well, just another coin. Now that old photograph that started this: And a particular part of that old photo: Peeking out from behind the one building is a large advertising sign painted on the wall of another. Coca-Cola. (In only its 34th year…) “Relieves fatigue,” went the old advertising copy, and then the price: 5¢: Or perhaps one of these, which circulated into the 1950s: Or perhaps even one of these, which circulated into the 1930s: Coke would make its way around the world, of course, and I guess many hundreds of the world’s coin types would have been spent for bottles and cans and cases—and glasses(!) of Coke over the years. But you might take one more look at the sign, because it isn’t just Coca-Cola, of interest here. Culture is traveling in more than one direction here. Above the soft drink sign is something else that was relatively new in America in 1920: spaghetti. And so here it is, making its way into the American Midwest, just about 50 miles from what had become Oklahoma in 1907, but which before that had still been known by the abbreviation of “I.T.,” for Indian Territory. :) v.4 punti
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Ho letto benissimo tutto, ho consigliato il nostro amico di aspettare Verona, visto che ha manifestato la possibilità di andare. A quel convegno troverà i proprietari delle monete postate e le potrà vedere in mano! Oltre quelle ne potra vedere molte altre, se vorrà, troverà sicuramente amici pronti a consigliarlo per il meglio, io mi escludo, visto che non ne capisco nulla! Se avete dei problemi con questo o quel professionista evitate di esternarli anche ai nuovi arrivati e giocatevela a quattr'occhi ai convegni, ce ne sono almeno una decina l'anno. Vi siete mai chiesti perché i vari commercianti non scrivono su questo forum? Se si continua a criticare in maniera gratuita il lavoro di questo o quel professionista, non la finiamo più. Spesso mi sono trovato in disaccordo con stime e perizie, ma c'è modo e modo di farlo. La moneta che sta cercando il nostro amico, è si una moneta importante, ma ultimamente ne capitano tante in media conservazione ad un buon prezzo! Se non cerca il FDC spaziale che costa duemila euro, di buoni SPL reali ne trova e pure tanti. Io penso che gli amici commercianti e periti che troviamo ai convegni meritino tutti la nostra fiducia e se a volte ci troviamo in disaccordo su questa o quella moneta, sul modo come è stata pesata, se ne può amichevolmente parlare. Tutti ci mettono la faccia, dopo averci messo il cartellino e la propria firma. Renato4 punti
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Linda non ha abbandonato il forum ma si è semplicemente presa una pausa estiva. Tra l'altro litigare per tutto, anche per questo, non farà altro che allungare questo periodo. Chiudo.4 punti
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cari @picchio e @lindap io pubblico una banconota. la più cara....(forse anche economicamente parlando :D ) regalatami da due teste calde del forum @@UmbertoI e @R.E.IN.SENA vorrei riassumere così l'essenza di questa community virtuale :friends: (forse sta emoticon è troppo sdolcinata)3 punti
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E' sempre bello vedere queste iperboli da parte dei tifosi che notoriamente hanno la memoria corta. La frase su Carrera venne detta da Andrea Agnelli a riguardo di Zeman, e non di Allegri, che a quei tempi aveva vinto già un campionato: http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/16-08-2012/juventus-villar-perosaci-sono-elkann-6000-tifosi-912274249664.shtml Per quanto riguarda il pareggio col Cesena, anche qui è abbastanza comico leggere i commenti su un calcio d'estate la cui credibilità è ben nota: lo scorso agosto la Juve perse 3-1 contro il Los Angeles Galaxy (che pochi giorni fa ha beccato 7 pere dal ManU) e in tutto il ciclo di amichevoli estive vinse solo contro una rappresentativa di dilettanti valdostani, oltre che nella classica sfida in famiglia con la Juve B, ma questo non le impedì di fare poi 102 punti in campionato. Per quanto riguarda il buon Marotta, è evidente come non capisca nulla di calcio: infatti Pirlo, Pogba e Llorente a parametro zero, Vidal a 10 milioni e Tevez a 9 li ha comprati la Roma.... :lol:3 punti
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Ciao, non sono d'accordo con Gibbon e la teoria dell'indebolimento dovuto all'ascesa del Cristianesimo. La crisi dell'Impero fu multifattoriale, questo sì, ma la crisi fu soprattutto a mio avviso economica militare con le due indissolubilmente collegate. Inoltre personalmente ci aggiungo un'altra: tecnologicaLa crisi economica fu collegata al costo di mantenimento dell'esercito: quando questo divenne "improduttivo" divenne una spesa senza ritorni, ovvero senza rendiconto legato al reperimento di nuove risorse (vedi materie prime - oro, argento, etc...) che rimpinguavano le casse dell'erario. I momenti di massimo splendore sono legati a momenti di espansione e di ritorno economico (es: Traiano, la Dacia e la conseguente importazione di metalli preziosi). Non solo ma anche la dotazione di manufatti ai militari fu un costo aggiuntivo da sommare ai vari stipendia e donativum e nel tempo peggiorò la qualità dei materiali impiegati (es: il passaggio dall'elmo romano a calotta intera a quella rivetatta in più parti assemblate del Tardo Impero). Logico che senza grosse entrate legate alle conquiste si assistette al progressivo svilimento della moneta per ridurre l'esposizione dello Stato e per contro, ad un aumento delle tassazioni... L'esercito nel tempo perse organizzazione, soffrì di una " crisi di vocazione" che costrinse a immettere nelle fila elementi "non-romani" che portarono all'abbandono di stili di combattimento vincenti e si passò allo scontro "uomo-contro-uomo" tipico delle culture germaniche. Quando si trovarono a non dover fronteggiare tribù ma grosse coalizioni (dalla metà del III secolo d.C.) si trovarono spesso in difficoltà e spesso furono salvati dalla miglior strategia dei comandanti. Nel tempo si affidarono sempre più a truppe di origine "straniera": foederati, mercenari, etc... fino a che l'esercito e i comandi furono pieni di Goti. E chi controllava l'esercito da sempre finiva per comandare, non si limitava ad eseguire... In più ci si mise la pressione dei popoli germanici confederati in Europa e nel settore orientale la pressione dei Sasanidi, talvolta coordinati o quasi e che implicava il dover coprire due fronti senza scoprire una delle due zone (cosa che invece avvenne dovendo reperire effettivi per uno o l'altro settore). La tecnologia di solito non viene considerata. Ma provate a pensare: oggi siamo a... Londinium in poco più di un'ora, pensate che distanze e che tempestiche all'epoca tra messaggeri, truppe da spostare, etc... Con l'espansione dell'Impero il problema delle comunicazioni e degli spostamenti si acuì enormemente. Lo capì Diocleziano e creò la Tetrarchia ma questa non ebbe lunga durata... Mi rendo conto che si tratta di una sintesi di estrema brevità (ce ne sarebbe da scrivere in merito!!) ma la inserisco per contribuire al dibattito... Ciao Illyricum :)3 punti
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Ho indugiato a lungo prima di intervenire. perché, francamente, non saprei che cosa dire. I punti si Illyricum sono sacrosanti. Ci metterei anche i cristiani, ma non in quanto cristiani e disaffezionati al combattimento (a questo ovviò Costantino col mettere altra divinità sugli scudi), ma in quanto minarono proprio la struttura sociale dell'Impero. La metterei come concausa: in altri tempi l'Impero romano avrebbe avuto modo di adeguarsi, Un secolo e mezzo di tragedie militari, politiche e anche sanitarie hanno fatto il resto. Ora sta vacillando l'Impero Americano, magari tra un secolo crollerà. Quale è la causa? La crisi economica? Il neoliberismo? l'esplosione demografica mondiale? l'emergere di altre superpotenze? la proliferazione nucleare? Allah? L'affievolirsi della cultura cristiana? Potremmo discutere tutto il giorno e gli eventi ce li abbiamo sotto gli occhi. Domandarsi che cosa ha abbattuto l'Impero romano è come discutere del sesso degli angeli. Non si arriverà mai a niente. I Vandali? certo sono una concausa, ma prima di arrivare in Africa hanno giracchiato per gallia, Spagna, Lusitania. Vi hanno fondato regni, si sono federati e sfederati. Hanno combattuto contro altri "barbari" (che forse tanto "barbari" non erano, persino su questo dovremmo intenderci). Poi ci sono stati i Goti, poi gli Unni. Poi abbiamo chiamato "romano" Ezio che oggi definiremmo bulgaro di origine gota o scita ed educazione unna, e la sua vittoria una vittoria "romana" e invece è stata una battaglia tra "barbari". Insomma, la fine dell'Impero romano è stata come la fine della vita di una persona, che ha vissuto fanciullezza, gioventù, maturità e vecchiaia. E che poi di vecchiaia è morta. Con tante concause, magari plausibili, e nessun evento specifico.2 punti
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Passano anni alla ricerca e non si trovano mai, poi in poco tempo escono esemplari. Anche questa volta sono stato fortunato!!, era in asta nel famoso sito anche qui catalogata per quella originale milanese invece anche questa è della Zecca di Desana. D: .CIA (N SAC RO IM)P R: (CA)R. IOS. TIT (CO D) Anche questo esemplare sembra in rame, peso g. 1,16 Nel ritrovo, numismatico, settimanale con amici abbiamo parlato di questo sesino e su quale parola potesse essere nel D/ l' abbreviazione CIAN , si è azzardato un CIANBELLANO. Secondo voi potrebbe essere plausibile? Cianbellano del Sacro Romano Impero.2 punti
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E perché l'usuriere altra via tene per sé natura e per la sua seguace dispregia, poi ch'in altro pon la spene. La Divina Commedia, Inferno, canto XI. Anche Dante aveva capito l'importanza del fenomeno usura e degli usurai nella società, tema che diventerà caro recentemente a storici del calibro di Le Goff ma anche : ma io m'accorsi che dal collo a ciascun pendea una tasca ch'avea certo colore e certo segno e quindi par che 'l loro occhio si pasca La Divina Commedia, Inferno, canto XVII E qui abbiamo la raffigurazione che diventerà poi importante e simbolica dei dannati con la borsa, con colore e segno che indicano le insegne delle famiglie condannate come usuraie da Dante. Quindi Dante attento a interpretare e descrivere i fenomeni del tempo, la natura degli uomini, i loro scandalosi comportamenti..... Unico appassionato di Dante ? Non ci credo proprio.... :blum:2 punti
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Ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti è puramente casuale ... PS: Lo so, lo so, ...sono un po' datato....2 punti
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...E ancora ...(bhè, è colpa di dabbene che mi ha cercato) ...ho sfogliato un po' fra i miei appunti e ho trovato questo episodio che si lega anche con altre discussioni "top" del momento. C'è un falso di questa moneta del 1665 eseguito a Tassarolo (...ma com'erano bravi a fare i "falsi") che riprende non la moneta postata me quella immediatamente precedente sempre del 1664 ( nel 1664 coniarono a Massa due tipi di luigini -lasciatemeli chiamare così- il primo con a fine legenda del dritto PRI (Principe) e il secondo con finale di legenda DVX (Duca) perchè in quell'anno Massa divenne Ducato e Carrara Principato) quindi subito sulle monete si effettuò il cambio del titolo ....ma, senza internet, i falsari di Tassarolo non lo sapevano ancora (o, più probabile, avevano preparato i coni prima) e coniarono luigini con l'anno 1665 scrivendo a fine legenda PRI invece di DVX, ovvio che furono immediatamente scoperti. Questa è la fotografia del falso tratta dal libro di Cammarano.2 punti
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Taglio: 50 cent Nazione: Belgio Anno: 2014 Tiratura: N.D. Condizioni: SPL Città: Nizza Note: News?2 punti
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5 quesiti molto ben posti e interessanti, avrei piacere di vedere qualche risposta al riguardo. In proposito e' in corso di pubblicazione un saggio contenuto negli atti del convegno di studi su Alberico II organizzato nel novembre 2013 a Massa dalla Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi Sezione di Massa e dall'Archivio di Stato di Massa dove tutti questi temi saranno toccati. Ti posso assicurare che ci sono persone che sarebbero molto più preparate e abili di me nell'argomentare su queste questioni. Spero abbiano voglia di intervenire. Cammarano docet. Luigini ibridi e in più leali. Riportano chiaramente l'Impronta e l'Arme del signore che li emette, nonché il valore ergevano legende chiare e non di fantasia. Invito poi a riflettere sulle date di inizio e fine coniazione. L'inizio delle coniazioni nel 1662 (i primi capitoli di zecca che li prevedono sono del 1661 e sono a nome di Carlo I) ci indica a cosa si ispiravano i "luigini" massesi, ovvero al 1/12 di scudo di Francia e non al convenzionale Luigino al tipo di Dombes (busto di donna e gigli). La fine delle coniazioni nel 1667 ci indica che la zecca cessò le operazioni proprio nella fase di maggior confusione al cominciare delle più forti proteste e proibizioni quando invece le altre zecche cominciano a produrre gli esemplari più scadenti. Il commercio si faceva sempre più rischioso e bisognava commercialmente aumentare la rimuneratività. Il perché è presto detto, i maggiori porti che trafficavano con i Levante erano quelli tra Marsiglia e Livorno, naturale che i vari mercanti/zecchieri che si gettarono nell'affare si rivolgessero a Signori titolari del diritto di zecca il cui feudo si trovasse nelle vicinanze. . È proprio così, i luigini di Massa erano tra i più apprezzati in levante ne abbiamo notizia certa da documenti genovesi del settembre del 1667. Eppure l'attività di zecca era praticamente cessata dal luglio del1667.Mi scuso ma certamente ho tralasciato qualcosa, purtroppo la discussione e' andata molto più veloce di quanto potessi seguirla ed è probabile che abbia perso un po' il filo del discorso cercando di riprendere quanto detto nel frattempo.2 punti
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Spesso e volentieri gli spunti più interessanti provengono dai testi più noti che la storia ci ha tramandato, e che noi tutti studiamo sui banchi di scuola e conosciamo, talvolta, a memoria. Uno dei testi più affascinanti è proprio la Divina Commedia, non solo per la sua essenza di culla di una delle più belle lingue al mondo, ma soprattutto per ciò che rappresenta: un insieme dei vizi, delle virtù, dei comportamenti umani: insomma, quello che siamo. Quale testo, dunque, più di questo, può indicare meglio il valore emozionale che il manufatto monetale svolse nel medioevo? Cosa era per l'uomo medievale la moneta? Certamente mezzo di scambio inventato per necessita, rappresentativa di un'identitá cittadina, ma anche pericoloso vettore verso il peccato e la lussuria. È significativa, in questo senso, l'espressione "donna di conio", cioè corruttibile. Giuseppe Alonzo riporta, in proposito, un estratto dell'ottimo commento della Divina Commedia, in cui si legge "Coniare è quando uno inganna altro, mostra uno ed è altro. Coniare è mutare da una forma ad altra forma, e viene a dire ingannare, fare falso conio, falsa forma: trae il nome dalla moneta che piglia stampa". Dunque, gettato il sasso, lascio a voi la parola in funzione di altri episodi anche molto stimolanti, come quello del falsario di fiorini Maestro Adamo ed altri o quello di Crasso. Magdi2 punti
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Questo ... forse, piace a @picchio e probabilmente anche a @lindap :hi:2 punti
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Carissimo @@dabbene ma vuoi proprio che dichiari a tutto il mondo la mia ignoranza? Oltre Genova per me è il deserto. Circa i luigini, è vero: c'era un periodo che li cercavo con ossessione, ero arrivato ad offrire 3000 euro per un luigino di Seborga e 2000 per un luigino di Ronco ma, fortunatamente, sono stato superato ...poi me ne sono "piovuti" a decine a prezzi ragionevoli e li ho presi. Ma sapete perchè di questo mio interesse? ....(non ridete però...) Molto banale, mio suocero si chiamava Luigino! E ora che non c'è più quei Luigini me lo ricordano con affetto e ogni volta che li vedo penso a lui. La numismatica non è solo Storia e Scienza, ma anche Passione e Sentimenti ...per me ... e allora se una moneta mi "dice" qualcosa io cerco di ascoltarla. Probabilmente Freud mi studierebbe volentieri ...e se continuo così, va a finire che mi legano ...quindi sorvoliamo. Circa il «Se c’è un posto al mondo in cui si profili qualche possibilità di guadagno, potete star certi che vi troverete un genovese», se è vero vuol dire che io non sono genovese ...non ne ho azzeccata una in tutta la vita! E in fondo anche i "genovesi" a ben guardare non è andata bene; è vero che quando gli spagnoli per mare perdevano le loro merci o subivano perdite i "genovesi" guadagnavano lo stesso perché noleggiavano le navi e il prezzo pattuito lo pretendevano in ogni caso, ma era una loro scelta dall'inizio, avrebbero potuto costruirsele le navi o portare le loro merci a nuoto. Mi risulta che sia gli spagnoli che i francesi siano ancora debitori di ingentissime somme alla Repubblica di Genova e, dicono, che questo fu uno dei motivi per i quali al Congresso di Vienna votarono per l'annessione al Regno Sabaudo, se non c'era più la Repubblica non c'era bisogno di saldare i vecchi debiti... senza contare che quando capitò ai genovesi di esser debitori, i francesi di presero la Corsica per pareggiare i conti (e la storia di quello che si dissero a Parigi sulla Corsica non mi pare che ce l'abbiano ancora raccontata). Ma così andiamo OT (...anzi ho già oltrepassato ogni limite) e chiedo scusa.2 punti
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Le risposte di Mario offrono, come sempre, spunti interessanti! Prima di approfondire il tema delle Santalene, che mi pare curioso, spenderei qualche parola dul M° Adamo; in primo luogo Dante gli concede il titolo di Maestro, che nel Trecento viene utilizzato per individuare una classe di artigiani in grado di svolgere con grande perizia un mestiere e anche di insegnarlo: personalità, dunque, di indubbio rilievo poichè custodi di alcuni saperi e capacità non accessibili a tutti. E' interessante notare quale è la pena che il Maestro riceve post-morte, piuttosto che quella terrena: il passo recita: Io vidi un, fatto a guisa di lëuto, pur ch’elli avesse avuta l’anguinaia tronca da l’altro che l’uomo ha forcuto. La grave idropesì, che sì dispaia le membra con l’omor che mal converte, che ’l viso non risponde a la ventraia, facea lui tener le labbra aperte come l’etico fa, che per la sete l’un verso ’l mento e l’altro in sù rinverte. «O voi che sanz’alcuna pena siete, e non so io perché, nel mondo gramo», diss’elli a noi, «guardate e attendete a la miseria del maestro Adamo; io ebbi, vivo, assai di quel ch’i’ volli, e ora, lasso!, un gocciol d’acqua bramo. Li ruscelletti che d’i verdi colli del Casentin discendon giuso in Arno, faccendo i lor canali freddi e molli, sempre mi stanno innanzi, e non indarno, ché l’imagine lor vie più m’asciuga che ’l male ond’io nel volto mi discarno. La rigida giustizia che mi fruga tragge cagion del loco ov’io peccai a metter più li miei sospiri in fuga. Ivi è Romena, là dov’io falsai la lega suggellata del Batista; per ch’io il corpo sù arso lasciai. Ma s’io vedessi qui l’anima trista di Guido o d’Alessandro o di lor frate, per Fonte Branda non darei la vista. Dentro c’è l’una già, se l’arrabbiate ombre che vanno intorno dicon vero; ma che mi val, c’ho le membra legate? S’io fossi pur di tanto ancor leggero ch’i’ potessi in cent’anni andare un’oncia, io sarei messo già per lo sentiero, cercando lui tra questa gente sconcia, con tutto ch’ella volge undici miglia, e men d’un mezzo di traverso non ci ha. Io son per lor tra sì fatta famiglia; e’ m’indussero a batter li fiorini ch’avevan tre carati di mondiglia». La scena è atroce: il corpo corrotto dall'itropisia, le labbra secche ripiegate all'esterno, le membra deformate a tal punto da rendere sproporzionato il viso rispetto al corpo; Necessariamente quella di produrre moneta falsa doveva essere una delle colpe peggiori nella società medievale. Nel passo, Dante evidenzia come la colpa riguardi "Il Battista", ancor più della lega, e quindi come il falsario fosse colpevole dell'adulterio di uno dei simboli più significativi di Firenze, portatrice di un groviglio di simbologie sacre e civili anche in luoghi lontani. I riferimenti al Casentino non sono casuali, infatti proprio nel Casentino si trovava il Castello dei conti Guidi di Romena: i tre fratelli Alessandro, Guido e Aginulfo, verso cui il Maestro dimostra non poca avversione. Ancora Mastro Adamo ammette di aver coniato le monete in lega alterata in Rascia: l'attuale Serbia centro-meridionale E' significativo come M° Adamo venga collegato a Sinone: il personaggio dell'Eneide che convinse Priamo ad accogliere in Città il cavallo di Ulisse: un falsificatore di parola, che, come il falsificatore di moneta, si era reso colpevole di aver danneggiato la propria gente e la propria patria. Riguardo all'episodio sono veramente curioso di capire se qualcuno ha altri riferimenti ed approfondimenti in merito a questo evento, nonchè al luogo ove si consumò il grave misfatto1 punto
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Poiché almeno tre persone stanno seguendo questa discussione, una delle quali mi ha gentilmente fatto avere l'articolo che cercavo di Tougher, pensando che anche per le altre due persone sia di interesse lo posto. Shaun Tougher, The bad relations between Alexander and Leo, in Byzantine and Modern Greek Studies, 20, 1996, pp. 209-212 It is well known that there was an element of tension, not to say hatred, between the imperial brothers Leo VI (886–912) and Alexander I (912–913). This fraternal enmity appears to have emanated primarily from Alexander himself, as the Life of Euthymios makes explicit. 1 Certainly during Leo's reign Alexander, his co-emperor, was implicated in two plots against his brother. The first is located in the period from late 899 to early 900, a very sensitive moment in Leo's reign as his second wife Zoe Zaoutzaina had just died without providing him with a male heir. The Life of Euthymios reports that at this time Alexander was suspected of designing to overthrow Leo, and as a punishment he was separated from his wife. The second plot in which Alexander was thought to have been involved was that which led to the assassination attempt on Leo in the church of St. Mokios during the feast of Mid-Pentecost 903. Such was Leo's suspicion of his brother that he kept him well away from the tasks of an emperor, and it seems that ultimately he considered removing Alexander as the imperial colleague of his son Constantine VII and appointing the logothete of the drome Himerios as guardian of the young emperor instead. However Alexander did come to power on the death of Leo in 912, and his brief reign suggests the depth of his antipathy for his sibling as it is characterised by its policy of overturning what Leo had established: the treaty with the Bulgarians was rejected, the Arabs were offended, the patriarch Euthymios was deposed and Nikolaos was reinstalled, Zoe Karbonopsina was ejected from the palace, Constantine VII ran the risk of castration, and Himerios was sacked and imprisoned. Thus it is clear from our sources that there was a high degree of animosity between Leo VI and Alexander, which largely issued from the younger brother. What the sources do not indicate is why this should be so, and in this short note I aim to provide an explanation. One might be tempted to suggest that Alexander's antagonism sprang simply from the fact that he found his position us co-emperor frustrating. However this explanation is not sufficient, for it is said that Alexander was already ill-disposed towards Leo at the time of the death of their father Basil I (867-886). Why should this be so? Jenkins suggests 'dynastic reasons' for Alexander's hatred of Leo, apparently having in mind the infamous dubious birth of Leo since he credits Basil with the same emotion for Leo for the same reasons. Thus in Jenkins' view both Basil and Alexander detested Leo because they believed him to be the son of the Amorian Michael III (842-867). Certainly the chronicler stresses that Alexander was a 'genuine' son of Basil, and there can be no doubt of this for Michael was dead by the time of Alexander's conception. Even if today one rejects the story that Leo was the son of Michael, there is no denying that Alexander himself could have believed it. Thus Jenkins' theory that Alexander hated Leo since he was not a true Macedonian can hold water, but t would like to suggest that there was in fact a much more concrete reason for Alexander's attitude to his brother, that his hatred was born not out of any concern about theoretical birthright but rather out of concern for the realities of imperial power. What provoked Alexander's hatred for his brother, I contest, is that Leo had quite literally deprived him of becoming Basil's successor in power in 886. It is notorious that Leo and Basil did not have the most stable of relationships, and this had led to Leo being imprisoned in 883 on suspicion that he was plotting to kill Basil. Jenkins has shown that this imprisonment, during which Leo lost all imperial status, lasted for a period of three years. Thus the question arises of what arrangements Basil made concerning a successor in this period, and the obvious answer is that he called on the next in line after Leo, Alexander. That this is what happened is lent credence by the similar situation that had occurred in 879 when Basil's eldest son and heir-apparent Constantine died; Basil had simply turned to the next son in line, Leo. The scenario that Alexander became Basil's heir-apparent in 883 has indeed already been envisaged by Vogt, though it does not seem to have been taken on board by other Byzantinists, despite its unerring logic, both in political practicalities and the subsequent feelings of Alexander for Leo. Perhaps the reason that Vogt's theory did not catch on was that he had no hard evidence. That no Byzantine testimony exists may not surprise us, for Alexander's moment of prominence was short lived as he was shoved back into the shadows again upon the liberation and restoration of Leo in 886, an event which clearly made a more popular and dramatic impression than Alexander's temporary promotion. However there does appear to be confirmation of this hypothesis in an Arab source, Masudi.r2 He relates that after the death of Basil, Alexander had taken the throne, but the people of Byzantium had become discontent and replaced him with his brother Leo. Thus it seems clear that after [m's removal from power in 883 Basil turned to Alexander as his heir. However Alexander's period of importance was brief for Leo was restored as heir-apparent in July 886, and he mounted the throne in the very next month following the death of Basil from injuries sustained during a hunt. Alexander found himself once again reduced to the position of co-emperor, any dreams he had of sole power shattered, or at least postponed. Given this situation it is no wonder that Alexander is reputed to have hated his brother with such a passion.1 punto
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Un amico la ritrovò lo scorso Riccione in una bancarella....oggi finisce nella mia collezione! Patina piacevole, autentica, del tempo. Renato1 punto
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Gabrimen su questi acquisti ha la corsia preferenziale!!! TOP conservazione per questa tipologia!!! Complimenti.1 punto
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Le monete da 5-10-20 lire le ho viste usare fino alla fine degli anni 70 ( intorno al 75-77), poi data l'alta inflazione di quegli anni, non erano praticamentte spendibili, dato il loro valore irrisorio e nessuno le usava: l'ultima volta che vidi usare pezzi da 20 lire era il 1981, lo ricordo perchè uno studente ci pagò il biglietto dell'autobus (costava 100 lire ) , aveva 5 monete da 20 lire e io pensai, "guarda questo, ha rotto il salvadanaio...) :nea: .Ero studente anche io, però avevo la tessera "Intera rete". :blum:1 punto
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Bellissima moneta ...chissà se quando ha fatto questa scultura l'artista Antonio Berti, nel 1956, è stato ispirato a quella moneta, quando l'ho vista mi ha subito ricordato la "5 lire famiglia".1 punto
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Dico solo una cosa: gabrimen, ma da dove le vai a trovare queste bellezze!!!! Fra un pò di tempo monopolizzerai il mercato di queste chicche e chi le vorrà dovrà sborsarti fior di quattrini :blum: Stò scherzando ovviamente, stai mettendo su veramente una bellissima collezione, bravo e complimenti per la new entry.1 punto
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Caro Vittorio ti faccio i miei complimenti e un buon prosieguo delle ricerche ...... su questo argomento ne verrebbe fuori non un articolo ma un "volume" intero di notizie. Adesso di seguito come promesso cercherò di fornirti quante più notizie ho a disposizione su questi eventi.....cercando, magari di colmare, dubbi e/o vuoti che in questo lungo cammino si possono trovare, come in questo caso. Vediamo cosa ne viene fuori....ma non me ne volere ( :blum: mi raccomando) se a volte ti scrivo, notizie e/o particolari, che magari potrebbero sembrare delle critiche ..... lungi da me, se vengono fuori, saranno sempre e solo per risolvere quesiti e per non lasciare nulla di incompleto.....perchè c'è ne saranno.....credimi. Come primo atto devo però chiederti se la tua ricerca è ristretta alle Manifatture oppure è allargata anche alle Belle Arti...vedi perchè le due cose sono quasi combinate, e penso che non possa essere lasciato da parte l'uno o l'altro discorso; ma vedo che con il post precedente già ci siamo incamminati sul doppio discorso. Adesso cercherò di rispondere a quello che hai scritto e fornirti, se utili, alcune informazioni......poi vediamo come proseguirà la discussione. Faccio un post alla volta, altrimenti ci perdiamo. Quindi la consueta biennale, ad un certo punto, dovette diventare quinquennale. Tra il '44 e il '53 l'intervallo sarebbe caduto tra il '48 e il '49 - un periodo non proprio tranquillo - e quindi potrebbe essere saltata una edizione e i conti tornerebbero. Per questo se ti è d'aiuto di posto spero la soluzione che potrai leggere tra le righe.1 punto
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Moneta definita "Carolus" emessa nella Franche - Comté dalla città di Besancon a nome di Carlo V dritto: + (CAROLVS: QVIN)TVS: IMPERATOR /ritratto volto a sinistra verso: (+ MONETA:) CIVITAT: (BISVNTINE) / scudo con emblema della città, sopra data 1613 http://www.cgb.fr/franche-comte-ville-de-besancon-carolus,bfe_275929,a.html ciao Mario1 punto
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Sono gli strumenti classici, unitamente al bisturi, per la rimozione mecccanica delle concrezioni superficiali e per lavorare su singoli spot anche di limitata estensione. Ne esistono di diverse misure, sia a punta piatta che a punta fine. Io le rimozioni meccaniche di norma le eseguo a superfice asciutta perchè l'umidificazione mi pare che faccia diminuire il contrasto cromatico fra i diversi strati delle concrezioni e, di conseguenza, che mi possa togliere precisione nell'intervento....specie lavorando a forti ingrandimenti. ciao Mario1 punto
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Per me è un pochino più raro il 47, è difficile da trovarsi senza la croce sul petto della duchessa. Blaise1 punto
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Tutto rappresenta lo specchio della vita reale.Compreso questa cosa quindi non mi stupisco.io non l'ho scaricato ma rimane il fatto che hai fatto un gran bel lavoro.Per la riconoscenza,putroppo,c'e' tempo;(;(1 punto
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Aggiungo questo link completo per la saga "Del Vecchio" http://www.fireback.it/pagine/del_vecchio_1.htm saluti e complimenti per le ricerche1 punto
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scusa ma perchè non metti una foto qui e non sul sito esterno? è meglio per tutti e le immagini dopo un pò non si perdono come in certi siti esterni, in ogni caso io vedo solo una moneta con patina di malachite ma nessun particolare, messa qui, senza sfondo inutile si potrebbero vedere particolari in più... se hai dei dubbi come fare chiedi pure1 punto
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Anche io per quel che ricordo non ho visto circolare le 10 e 20 lire oltre la metà degli anni novanta. Le 5 lire invece proprio non c'erano più. Nella mia città qualche negozio si rifiutava di accettare le monete troppo piccole, ma quando andavo in vacanza in Liguria ricordo che la maggior parte dei negozianti (alimentari soprattutto) aveva ancora i prezzi arrotondati alle 5 lire fin verso gli anni 1996-1997. Infatti le monetine che non spendevo a casa le spendevo poi lì :D1 punto
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penso che ogni Ministero, cosi come i musei e i "luoghi della cultura" (istituzioni, fondazioni, poli museali etc.) abbiano un proprio bilancio di cui rispondano all'amministrazione di competenza. Non comprendo l'osservazione, o forse non dovremmo spendere in cultura ? Penso investire in cultura sia fondamentale e non ci si debba neppure chiedere se vale la pena di farlo per un Paese ricco di cultura come l?Italia. Il problema è proprio un altro: che la spesa in cultura, o meglio l'investimento, sia ben fatto e non farlo tanto per buttare via i soldi dello Stato.1 punto
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Dunque, come dicevo, non riesco a trovare dati relativi a Esposizioni industriali o di manifatture intermedie tra il 1844 e il 1853. Negli Elenchi dei saggi di prodotti dell'industria nazionale, pubblicati a partire dal 1832 in occasione di ogni nuova Esposizione, venivano sempre inseriti anche gli elenchi dei premiati delle mostre immediatamente precedenti. In quello del 1832 apparvero tutti i premiati delle rassegne del 1818, del 1819, del 1824, del 1826, del 1828 e del 1830. Nei cataloghi successivi vennero inseriti i nomi dei premiati della mostra precedente (o al massimo delle due anteriori): ad esempio sull'Elenco dei saggi della mostra del 1844 c'erano i premiati di quella del '42. Un indizio del fatto che potrebbero non essersi svolte mostre intermedie tra il '44 e il '53 sta proprio nel fatto che nell'Elenco di Saggi pubblicato nel '53 (di cui ho allegato il frontespizio nel post precedente) non ci sono i premiati in precedenza e la tabella dei premi distribuiti dal 1832 in poi (che pure ho allegato al post precedente) si ferma al '44... Altro indizio: tra le pagine V e VI dell'Elenco di Saggi del 1853, l'estensore del catalogo Felice Santangelo (allora Presidente del Reale Istituto d'Incoraggiamento) scrive al Re: " [...] Vostra maestà sempre intenta all'utile, ed alla felicità de' suoi sudditi, con saggi e generosi provvedimenti, si degnava non solo permettere la solenne apertura della mostra quinquennale nel dì 30 del volgente mese... " Quindi la consueta biennale, ad un certo punto, dovette diventare quinquennale. Tra il '44 e il '53 l'intervallo sarebbe caduto tra il '48 e il '49 - un periodo non proprio tranquillo - e quindi potrebbe essere saltata una edizione e i conti tornerebbero. Ricerche di altri documenti aiuterebbero, ma forse anche l'esame delle medaglie. Esistono medaglie premio con magari date incise (non coniate) riferite a Esposizioni intermedie tra il '44 e il '53? La risposta è si, però, osservando le foto di alcune di esse sul D'Auria ho notato una cosa: a pagina 322 ce ne sono 2 (le prime due) con incise le date 1851 e 1848. Però tutte e due hanno sul contorno rami di quercia e alloro annodati e la dicitura ESPOSIZIONE DI BELLE ARTI DEL XXX MAGGIO. Ricordo che la medaglia di bronzo coniata per il '44 illustrata prima recava la scritta PREMIO ALL'INDUSTRIA NAPOLITANA. Quando nel '53 venne coniata una nuova medaglia premio con data incisa (Ricciardi 255 e 256, D'Auria 241 e 242) recava la dicitura MOSTRA INDUSTRIALE DEL XXX MAGGIO 1853. Quasi a significare che negli anni intermedi tra il 1844 e il 1853 siano state continuate esposizioni biennali di belle arti, mentre i saggi di manifatture industriali vennero esposti con cadenza diversa. Pensate sia possibile? Ne avete riscontro da medaglie premio da voi possedute o osservate o magari da documenti? Nei prossimi due post ho un paio di regali per Pietro e Francesco1 punto
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Un sincero buongiorno a tutti. Per favore, illuminatemi circa le banconote da 5 € di cui alla scansione. valore? rare? Grazie e cordialità1 punto
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Sí, sono concorde mia volta con te. E con la citazione di Gibbon riportata da Vicky che fa meditare... potrebbe essere riportata ai tempi attuali a livello di continua espansione di mercati e quindi di profitti immediati ma non infiniti. In tale ottica va letto anche l'espansionismo romano: finchè ebbe spazi ci guadagnarono tutti, incluso l'Imperatore. Quando si arrivó al limite si cominciarono a notare degli scricchiolii culminati nel crollo finale. Ciao Illyricum :) Sent from my GT-I8190 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Ritengo l'articolo molto bello ed interessante, non sapevo delle coniazini private durante il periodo della febbre dell'oro negli USA, complimenti per l'articolo, peccato che non potro più leggere articoli simili.1 punto
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Assolutamente ragione circa la moda contemporanea per gioielli di moneta, e un grande pollice in su per tenerlo in mente prima dell'acquisto! Cosa è, perché Hawaii è stato un'importante destinazione turistica per così tanto tempo—e per tanti—quella moneta-gioielli utilizzando questi dimes hawaiano di 1883 venivano prodotti per la vendita (se ho capito bene) anche nel 1950s. Rovinando le monete per gioielli sono una vergogna, e rovinando le monete come monete 1883 Hawaiian è un vergogna reale, così il mio voto per un ricordo va a brassy riproduzioni di hawaiano monete come le questioni 1847 o il grande 1883 "dalas." Un'altra nota, poiché essi erano accennati brevemente in uno dei post, il valore di 1/8th non mai fu coniato per la circolazione. Gli strumenti sono stati preparati (e alcuni esempi coniati la prova) ma prima monetazione produzione iniziata, il basso valore della serie fu cambiato in "dime", o 1/10th. . (Il risultato, naturalmente, era una monetazione pienamente compatibile con la serie americana in termini di dimensioni e valori nominali). :) v. -------------------------------------------------------------- Absolutely right about the contemporary fashion for coin jewelry, and a major thumbs-up for keeping it in mind before the purchase! Thing is, because Hawaii has been a major tourist destination for so long—and for so many—that coin-jewelry using these 1883 Hawaiian dimes was being produced for sale (as I understand it) well into the 1950s. Ruining coins for jewelry is a shame, and ruining coins like the 1883 Hawaiian coins is a real shame, so my vote for a souvenir goes to the brassy reproductions of Hawaiian coins like the 1847 issues or the big 1883 “dalas.” One other note, since they were mentioned briefly above in one of the posts, the 1/8th value was never coined for circulation. Tools were prepared (and a few proof examples coined) but before production coinage commenced, the low value in the series was changed to the “dime,” or 1/10th. . (The result, of course, was a coinage fully compatible with the American series in terms of sizes and nominal values.) :) v.1 punto
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ciao Numa numa. di meglio avrei voluto vedere anche il resto delle monete di quelle importanti e prestigiose collezioni che sono nel museo di palazzo Massimo. certo questo richiederebbe maggior spazio fisico e attenzioni. purtroppo quando ci andai molte teche erano prive di illuminazione e le lenti d'ingradimento delle stesse non funzionavano. poi il solito problema non considerato di poter osservare una sola faccia della moneta. ci accontentiamo di cio' che passa il convento....1 punto
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Volevo aggiungere due semplici riflessioni sulla conservazione delle monete preunitarie. Io cerco di non darle mai ma a volte mi tirano per i capelli ...( ...difficile, eh, ma succede) ... e allora le dò proprio malvolentieri. Per me se le monete mi piacciono sono splendide ...non SPL, ma splendide per esteso. Ad esempio vado pazzo per quelle quasi illeggibili che mi trasmettono emozioni. Pertanto questo Luigino ...è splendido perchè lo avete chiamato Luigino, se invece lo chiamate Bolognino ...bhè, cambia tutto. PS: Grazie per gli apprezzamenti ...voi "mi piacete" tutti!1 punto
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Proprio in questi giorni ho scattato alcune foto a tower of london e stanno riempendo l'intero terreno intorno alle mura di fiori rossi per ricordare i cento anni della prima guerra mondiale. La motivazione di questo gesto da quanto ho letto sul manifesto e che i fiori rossi rappresentano le terre e i mari ricoperti del sangue che la guerra ha portato. Gli inglesi sono sempre stati molto patriotici, basta andare in hyde park o a Wellington arch per capire quanto. In questi giorni credo che andrò a vedere l' Imperial War Museum, se riesco proverò a scattare qualche foto da mostrare sul forum.1 punto
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Ho appreso stamani che la Juve ha pareggiato ,in amichevole,con il Cesena 0-0 Questo "predispone"i tifosi juventini a rinnovare gli abbonamenti=Un "buon "inizio per Allegri Se non erro Agnelli disse che aveva vinto più trofei Carrera che Allegri ed ora ci ritroviamo questo personaggio da giardino sulla panchina bianconera?e per di più ad allenare? :acute: :fool: Speriamo che al prossimo campionato la Juve non retroceda!! --Salutoni -odjob1 punto
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E' con rammarico ed un pizzico di rabbia, dovermi far portavoce di questo triste evento @@lindap ha deciso di lasciare il forum. Linda è una persona onesta, pulita, dice sempre quello che pensa. Ed in Italia questa non è una virtù. ad ogni modo vedo molte facce stanche. forse sarebbe il caso di scrivere di meno e leggere di più (sopratutto tra le righe) prima di perdere altre pedine importanti - mi rivolgo con questo a tutti quanti. la numismatica è un mondo piccolo. Facendo allontanare i grandi appasionati non lo rendiamo certamente un mondo migliore...1 punto
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Dalla tabella allegata al post precedente si evince che dal 1818 al 1830 furono assegnate queste medaglie: 1818: 6 in oro e 20 in argento 1819: 3 in oro e 17 in argento 1824: 3 in oro e 2 in argento 1826: 8 in oro e 19 in argento 1828: 14 in oro e 25 in argento 1830: 9 in oro e 36 in argento Inoltre, per quanto esposto prima, a partire dal 1832 furono assegnate: 1832: 4 grandi d'oro, 22 piccole d'oro e 63 d'argento 1834: 2 grandi d'oro, 29 piccole d'oro e 44 d'argento Poiché ho recuperato, sempre in rete, anche altri volumi relativi ad esposizioni successive (sempre curati dal Reale Istituto d'Incoraggiamento), sono in grado di formire i dati relativi anche ad altre mostre. Sono arrivato, per il momento, fino al 1842. Ecco i dati: 1836: 4 grandi d'oro, 25 piccole d'oro e 72 d'argento 1838: 2 grandi d'oro, 29 piccole d'oro e 73 d'argento 1840: 4 grandi d'oro, 23 piccole d'oro e 72 d'argento 1842: 5 grandi d'oro, 37 piccole d'oro e 77 d'argento :blum:1 punto
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Per portale l'esemplare da me postato ai livelli di quello di Simone ci vogliono 45 secondi di liquido per argenti, per far arrivare quella Simone ai livelli dell'esemplare da me postato, ci impiegheremo circa 100 anni di sano monetiere in legno!!1 punto
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...e poi, sempre a Bologna, questo splendido 2 euro commemorativo di Monaco 2013...1 punto
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