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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/03/14 in tutte le aree

  1. Era il lontano 2005, quando a soli 15 anni , in vacanza con i miei a Rimini , mi ritrovai per caso in un mercatino delle pulci: iniziò la mia passione verso l’Euro-collezione Alternando scuola-lavoro(lavoravo in un salone di parrucchieri guadagnando 50€/settimana) , consumavo i miei risparmi nell’acquistare sempre con più frequenza le serie mancanti e gli accessori quali album, cataloghi. Non avendo vizi ,all’epoca, ogni volta che avevo un gruzzoletto da parte , contattavo il mio amico Torinese, molto conosciuto sulla Baia ogni volta che vedevo il corriere, all’aprire il plico i miei occhi brillavano di gioia, di felicità Caddi purtroppo anche nella farsa delle euro-prove, acquistandole quasi tutte, ingannato anche dalla loro pubblicazione con relativa quotazione su quel maledetto catalogo del 2005 di color Rosa, o ormai avevo già l’85% di quello emesso…. Pur di acquistare la serie Vaticano 2002…ad 850 euro.. decisi di vendere il mio scooter e rimanere a piedi….. Venivo abbagliato da quelle ingannevoli pubblicità e promozioni fatte in televisione sul programma HSE(ve le ricordate????) ,ex MEDIA SHOPPING, dove venivano proposte in continuazione le divisionali di San Marino ,Monaco ,Vaticano, rassicurando un investimento sicuro nel tempo Continuai ad acquistare tutte le divisionali emesse fino alla morte del papa….il giorno dopo sulla Baia, le divisionali del 2002 arrivavano a 3000 euro ,per poi subire qualche mese dopo un leggero ma continuo abbassamento…. Appena maggiorenne, ero convinto che tutti quei soldi che stavo spendendo sarebbero stati un investimento per il mio futuro….ne avevo spesi 5 mila??? Un domani ne avrei guadagnato sicuramente di più….. Al mio compleanno , a Natale o in qualche ricorrenza, ai miei genitori non chiedevo il giocattolo o il gioco per la playstation…..ma Euro, divisionali, commemorativi! Per vari problemi, da un giorno all’altro smisi definitivamente la mia collezione Decisi di vendere sulla BAIA , per recuperare qualche soldino ,Monaco 2004 PROOF ,San Marino 2002 e qualche altra serie, per aiutare la famiglia…. Abbandonai tutto in un baule di legno ,ricoprendo il tutto con un telo nel garage Qualche giorno fa , dopo 7 anni, ho deciso di riaprire quel baule: la voglia di tornare a collezionare è prevalsa in me. Noto purtroppo , che tutte le divisionali acquistate dal sottoscritto a prezzi alti, sono state svalutate ,e acquistarle oggi significa risparmiare anche il 60% Ho tratto questa conclusione: collezionare monete, ed in particolare l’Euro, non è assolutamente un modo per investire, ma è una collezione come altre(figurine, sorpresine) , dove il mercato impone il prezzo d’acquisto ,e, chi non ha fretta(come me all’epoca) acquista a qualsiasi prezzo! Non è cosi…ho capito sulla mia pelle che il vero collezionista deve avere molta pazienza, saper aspettare il momento giusto, valutare, non volere tutto e subito…..deve saper cogliere l’attimo giusto. Purtroppo , non ero e non sono iscritto a nessuna lista numismatica del Vaticano o di San Marino(di Monaco manco ne parlo…),quindi sono costretto ad acquistare da terzi… Ed è’ cosi che ricomincio a collezionare, con la pazienza e consapevolezza che, tutti i soldi che mi serviranno per acquistare le serie ,soprattutto per quelle di Monaco di oggi, non sono soldi spesi come investimento con il tempo tali prezzi si abbasseranno…quando la domanda non sarà alta come prima….. Un esempio: il 2 Euro di Kelly……all’epoca se avevo 3 mila euro disponibili l’avrei acquistata pensando di guadagnarne un domani 10 mila…….oggi vedo che viene venduta da un sito amico a 1250 euro……e secondo me si abbasserà ancora….. A 25 anni non penso di “investire” con lingotti d’oro, argenti o marenghi…..continuerò la mia collezione guardandola con occhi diversi, privi di ansie ! Spero di non essere stato noioso, ma ho voluto raccontarvi questa storia e voglio sapere cosa ne pensate Un amico di 25 anni
    4 punti
  2. Il secolo del lavoro inutile John Maynard Keynes Nel lontano 1930, John Maynard Keynes prevedeva che entro la fine del secolo la tecnologia in Occidente sarebbe progredita al punto di regalarci una settimana lavorativa di appena 15 ore. Invece, è accaduto il contrario: «La tecnologia è stata arruolata per inventare nuovi modi di farci lavorare tutti di più», scrive l’antropologo David Graeber. E a tale scopo «sono stati creati lavori che sono di fatto inutili». Enormi schiere di persone, in Europa e Nord America, lavorano in ufficio, dove «trascorrono tutta la loro vita professionale eseguendo compiti che segretamente ritengono inutili». Graeber parla di «danni morali e spirituali», praticamente «una cicatrice sulla nostra coscienza collettiva», anche se non ne parla nessuno. Perché l’utopia promessa da Keynes non si è mai materializzata? «La spiegazione standard è che Keynes non aveva preventivato la mole dell’incremento del consumismo», ma per l’antropologo la verità è un’altra: l’élite capitalista sa benissimo che, una volta liberate dall’incombenza del lavoro full time, le masse cominciano a “pensare”, e a reclamare diritti per una vita diversa, specie se le macchine faticano al posto dell’uomo. «Dagli anni Venti in poi abbiamo assistito alla creazione di un’infinità di nuovi lavori e industrie, ma sono pochissimi quelli che hanno a che vedere con la David Graeberproduzione e la distribuzione di sushi, iPhone o scarpe da ginnastica costose», scrive Graeber in un post ripreso da “Megachip”. «Allora cosa sono esattamente questi nuovi lavori?». Durante il secolo scorso, il numero di lavoratori impiegati come domestici, nel settore industriale e in quello agricolo è crollato. Parallelamente, «le libere professioni, i lavori dirigenziali, d’ufficio, di vendita e di servizio» sono triplicati, passando da un quarto degli impieghi complessivi a tre quarti. «In altre parole, i lavori produttivi, esattamente come previsto, sono stati in gran parte sostituiti dall’automazione», anche calcolando gli operai cinesi e indiani. «Ma anziché consentire una significativa riduzione delle ore di lavoro per rendere la popolazione mondiale libera di dedicarsi ai propri progetti, piaceri e idee, abbiamo assistito all’esplosione non tanto del settore dei “servizi”, quanto di quello amministrativo». Sono nate nuove industrie come quella dei servizi finanziari o del telemarketing, mentre c’è stata un’espansione senza precedenti di settori come quello giuridico-aziendale, accademico, della amministrazione sanitaria, delle risorse umane e delle pubbliche relazioni. Senza contare le aziende che a queste industrie forniscono assistenza amministrativa, tecnica o relativa alla sicurezza, così come «l’esercito di attività secondarie (come i toelettatori di cani o i fattorini che consegnano pizze tutta la notte) che esistono soltanto perché le altre persone passano tanto tempo a lavorare in tutte le altre». Sono mestieri che Graeber propone di definire “lavori stupidi”: «È come se esistesse qualcuno che inventa lavori inutili solo per farci continuare a lavorare. E proprio qui sta il mistero: nel capitalismo, questo è esattamente quel che non dovrebbe succedere». Infatti, «l’ultima cosa che deve fare un’azienda desiderosa di profitti è sborsare soldi a lavoratori di cui non ha davvero bisogno. Eppure, non si sa perché, succede lo stesso». È vero, «le grandi aziende operano spesso tagli spietati», ma attenzione: «Licenziamenti e prepensionamenti colpiscono immancabilmente la classe delle persone che fabbricano, spostano, riparano e mantengono in funzione le cose». Per una strana alchimia che nessuno sa davvero spiegare, continua Graeber, «ultimamente il numero di passacarte salariati sembra aumentare, e sempre più lavoratori dipendenti si ritrovano – un po’ come i sovietici di una volta – a lavorare in teoria 40 se non 50 ore alla settimana, ma lavorandone di fatto 15 proprio come previsto da Keynes, perché il resto del loro tempo serve per organizzare o partecipare a seminari motivazionali, aggiornare i profili Facebook o scaricare roba». Per Graeber, la spiegazione non è economica: è morale e politica. «La classe dirigente si è resa conto che una popolazione felice, produttiva e con del tempo libero a disposizione è un pericolo mortale: pensate a quel che è cominciato a succedere quando negli anni Sessanta ci si è avvicinati a una vaga approssimazione di questa cosa». E l’idea che il lavoro sia un valore morale in sé, al punto da pensare che «chiunque non desideri sottomettersi a un’intensa disciplina lavorativa per la maggior parte delle sue ore di veglia non meriti niente», torna straordinariamente comoda a molti. Un amico poeta e musicista, racconta Graeber, dopo un paio di dischi che avevano «migliorato la vita di tante persone in tutto il mondo», è stato costretto – parole sue – a «imboccare la strada che sceglie in automatico tanta gente che non sa dove andare: la facoltà di giurisprudenza». Oggi lavora come avvocato aziendale per un importante studio di New York. «Lui per primo ammette di fare un lavoro del tutto privo di senso, che non fornisce nessun contributo al mondo e che, secondo lui, in realtà non dovrebbe esistere». Domanda: che razza di società è la nostra, che genera «una domanda estremamente limitata di poeti-musicisti talentuosi», a fronte di una domanda apparentemente infinita di specialisti in diritto aziendale? Risposta: se «la maggior parte della ricchezza disponibile la controlla l’1% della popolazione», allora quello che definiamo “mercato” rigetterà «ciò che loro, e nessun altro», non considerano utile o importante. Peggio ancora: chi fa lavori “stupidi” se ne rende perfettamente conto. «Credo di non aver mai conosciuto un avvocato aziendale che non pensasse di fare un lavoro stupido». Lo stesso vale per quasi tutte le nuove industrie: «Esiste un’intera classe di lavoratori salariati che, se li incontri a una festa e ammetti di fare un mestiere considerato interessante (l’antropologo, per esempio), si rifiuta anche soltanto di dirti che lavoro fa. Fategli bere due o tre drink, e si lanceranno in vere e proprie tirate su quanto inutile e stupido sia in realtà il loro lavoro», continua Graeber. «Stiamo parlando di una violenza psicologica profonda. Come si può anche solo cominciare a parlare di dignità del lavoro, quando in cuor suo una persona ritiene che il proprio lavoro non debba esistere?». Tuttavia, «il talento tutto particolare della nostra società» sta nel fatto che i suoi governanti hanno escogitato un modo per garantire che la frustrazione e la rabbia vengano indirizzate contro chi invece fa un lavoro sensato. Strana regola: «Più il lavoro di un individuo giova palesemente ad altre persone, minori sono le probabilità che questo lavoro venga pagato». Si domanda Graeber: che succederebbe se quest’intera classe di persone scomparisse? «Dite quel che volete di infermieri, spazzini e meccanici: è palese che, se dovessero sparire in una nuvola di fumo, gli effetti sarebbero immediati e catastrofici. Un mondo senza insegnanti e scaricatori di porto finirebbe presto nei guai, e anche un mondo senza scrittori di fantascienza o musicisti ska sarebbe evidentemente peggiore». Al contrario, «non è del tutto chiaro in che modo l’umanità soffrirebbe se dovessero svanire allo stesso modo tutti gli amministratori delegati di società d’investimenti, i lobbisti, gli addetti alle pubbliche relazioni, gli analisti assicurativi, i lavoratori del telemarketing, gli ufficiali giudiziari o i consulenti legali (molti sospettano che potrebbe significativamente migliorare)». Eppure, fatta salva una manciata di stimatissime eccezioni, come ad esempio i medici, «la regola resiste sorprendentemente bene». E, «cosa ancor più perversa, sembra circolare la diffusa convinzione che sia giusto così». Questo, aggiunge Graeber, è «uno dei punti di forza segreti dei populisti di destra», quelli che «fomentano il rancore contro i dipendenti della metropolitana che paralizzano Londra per il rinnovo del contratto», perché «il fatto stesso che i dipendenti della metropolitana siano in grado di paralizzare Londra è la riprova che il loro lavoro è necessario, ma a infastidire la gente sembra sia proprio questo». Cosa ancora più evidente negli Stati Uniti, dove i repubblicani «stanno riuscendo con molto successo a mobilitare il risentimento contro gli insegnanti o contro gli operai dell’industria dell’automobile», a causa di stipendi e benefit che sembrano eccessivi. È come se gli stessero dicendo: voi, che a quanto pare fate lavori veri, necessari, avete anche la faccia tosta di aspettarvi delle pensioni e un’assistenza sanitaria da classe media? «Se qualcuno avesse progettato un sistema del lavoro fatto su misura per salvaguardare il potere del capitale, non avrebbe potuto riuscirci meglio», conclude Graeber. «I lavoratori veri, quelli produttivi, vengono spremuti e sfruttati implacabilmente», mentre gli altri «si dividono tra un atterrito strato di disoccupati, disprezzato da tutti, e un più ampio strato di persone che in pratica vengono pagate per non fare nulla». Queste persone «ricoprono incarichi progettati per farle identificare con i punti di vista e le sensibilità della classe dirigente (manager, amministratori)», ma al tempo stesso «covano un segreto rancore nei confronti di chiunque faccia un lavoro provvisto di un chiaro e innegabile valore sociale». Non è un sistema progettato in modo conscio, è emerso da quasi un secolo di tentativi empirici. «Ma è anche l’unica spiegazione del perché, nonostante le nostre capacità tecnologiche, non lavoriamo tutti quanti solo tre o quattro ore al giorno».
    4 punti
  3. Questa mattina al circolo numismatico di Torino , il dott.E. Montenegro , come da tradizione , ha consegnato ai partecipanti alcune copie del nuovo Catalogo Montenegro 2015 Nel 2015 si festeggiano i XXX anni del catalogo passato nel 1984 dalla gestione del comm. Cesare Bobba a quella del dott. Eupremio Montenegro. I miei complimenti all' autore ed editore per il traguardo raggiunto .
    2 punti
  4. Visto che qui al nord imperversa l'autunno (di fine stagione, pure), e siamo più o meno rintanati in casa, ho rifatto le foto (niente di che, ma spero rendano meglio) del 50 lire cinquantenario. La tonalità piuttosto "aranciata" è quella reale. Spero vi piaccia. :) Un saluto autunnale ( :wacko: ).
    2 punti
  5. Bellissima storia,non mi sono annoiato ma appassionato nel leggerti.Io sono rimasto quello che tu eri un tempo.Un malato di collezionismo,mai fatto niente per pensare ad un investimento(per investire ci vuole l'oro e adesso neanche piu' quello).Sempre fatto tutto per amore e passione verso gli Euro.Sara' che e' il mio lavoro(lavoro in Borsa)sara' che ho sempre amato il tintinnio delle monetine,sara' che son matto o stupido non lo so.Sara' quel che sara' ma quelle monetine me le guardo e riguardo in continuazione come se vedessi la piu' bella modella del mondo davanti a me.Rimango ad ammirarle,ad osservarle,e se sono circolate(faccio anche quelle)penso alla loro storia,a quanto hanno girato prima di arrivare da me..
    2 punti
  6. Provo a dire anche la mia... non potrebbe essere parte di un anello?
    2 punti
  7. veramente se guardate la foto iniziale, non si vedeva la parte superiore sinistra... ho preso il lotticino perché m'incuriosiva quel coso strano tutto inciso e, già che c'ero, speravo che quel nummetto mezzo nascosto fosse il Nepotino.... e invece, delusione atroce!, era la moglie di Basilisco, Elia Zenonide.... che poi, a dire il vero , Leonzio mi ha confidato che in realtà hanno sempre detto di essere sposati ma invece convivevano more uxorio.... a lui glie lo confidò Verina, che però gli disse di tenere per sé la notizia. Leonzio a sua volta me lo sussurò a bassa voce, raccomandandomi che la notizia non si diffondesse.... Quindi, ve lo dico perché mi fido di voi, ma tenete la cosa riservata, solo pe rvoi, che non si sappia che Elia Zenonide era una svergognata che conviveva senza con Basilisco nel peccato!!!
    2 punti
  8. @@albertoriccardo2 Scusa, ma sei straniero? Perché faccio veramente fatica a capire il significato di quello che scrivi...
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  9. E già che ci sono, vi mostro una "chicca" rarissima (in 40 anni di collezione solo una volta ho visto questa immaginetta, e non me la sono lasciata sfuggire) che vorrei condividere con voi. Anche se non attinente a questa sezione, rimane però un documento molto importante per l'epoca. Ditemi però se li riconoscete :dirol:
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  10. Ho letto alcune cose spaventose su questa moneta.Un "personaggio"(e' il termine piu' scrivibile che mi viene in mente per chiamarlo)sostiene su la baia che arrivera'a valere piu' del Monaco 2007 GK,perche' con meno esemplari in giro.Io capisco che ognuno debba "tirare acqua" al suo mulino pero' scrivere queste baggianAte mi pare esagerato.Innanzitutto la tiratura sara'di 15 volte piu' del GK,in secondo luogo l'appeal che ha Monaco non ce l'ha di sicuro una monetaccia belga come quella in questione.Perdonatemi lo sfogo ma collezionisti si,deficenti(dal latino deficere:cioe' mancanti,in questo caso d'intelligenza se crediamo a 'sti pseudo commercianti)NO.
    2 punti
  11. Ecco la toccante dedica scritta dal dott.E.Montenegro al suo caro amico....
    2 punti
  12. Questa mattina ho avuto il piacere di osservare l'esemplare in piombo dell'amico Blaise
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  13. Per valutare il grado di usura basta guardare le spighe e il bordo. Le spighe devono uscire dalla moneta, nel senso che devono avere un bel rilievo, a differenza di questa che ha tutto il disegno piatto. Il bordo deve quasi tagliente, passami il termine, cioè deve avere ancora un po' di "spigolo". Ma come è già stato detto. l'italma si consuma solo a guardarlo.
    2 punti
  14. perdurando il maltempo, continuo a dedicarmi (senza risultati particolamente lusinghieri...) alla fotografia... :P Perlomeno il tondello in questione ricorda la (ormai sconosciuta) forma del sole... :D I fondi sono molto più brillanti e lucidi si quanto la foto trasmetta (il D/, in particolare, sembra molto più opacizzato di quanto sia effttivamente..., il R/ è praticamente a specchio...) Buona domenica di pseudo-estate !!! (bleah...)
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  15. Forse tra le più comuni della monetazione di Vittorio Emanuele III, ma se ci soffermiamo a guardarle con un minimo di attenzione, ci accorgiamo che sono dei piccoli capolavori. La quadriga, sia nella prima emissione che nella seconda è, stilisticamente un soggetto accattivante! Dall'antichità ad oggi è forse il soggetto più rappresentato nella monetazione. Questi piccoli tondelli erano destinati alla circolazione quotidiana, se facciamo un rapido paragone con le monete destinate oggi alle nostre tasche...lascio a voi ogni considerazione e/o valutazione! Renato
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  16. No mi spiace, ma per queste richieste comunque ci sono le sezioni cerco/vendo e scambio che trovi in fondo alle sezioni del forum. Credo che sia il caso di consigliarti di leggere il regolamento su dove/come scrivere, così da non incorrere in inutili richiami. Ti auguro buon forum.
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  17. Non si finisce mai d'incontrare delle bufale. M'inviò questa segnalazione un tale che insisteva ne dire che un suo nummo con il monogramma era di Trasamundo... Non sempre qualcosa è vero solo perché pubblicato da qualche parte! La carta ha un terribile difetto: si lascia scrivere senza reagire! qualunque cosa uno scriva..... :(
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  18. Non c'entra gran che con la discussione, ma ve lo racconto lo stesso. Intorno al 1990 bazzicavo molto l'antico Archivio di Stato, a Torino (quello che dà sul cortile del Teatro Regio), in quanto stavo scrivendo un libro sulla storia delle Regie Finaze Sabaude. Il pesonale era cortesissimo, davvero molto collaborativo. Tra la documentazione sull'emissioni di Luoghi di Monte (così nel '700 si chiamavano i titoli di debito pubblico), m'imbattei in una lettera del ministo Bogino a Carlo Emanuele III nella quale chideva l'autorizzazione all'emissione di un nuovo monte. Trovai anche la risposta di Carlo Emanuele III, in dialetto piemontese, dove gli diceva che andasse pure avanti con l'emissione, "ma guai se avesse speso anche una sola lira per la copertura delle spese correnti, poiché se uno Stato inizia a emettere titoli di debito per la copertura delle spese correnti, inizia a precipitare in un baratro dal quale non se ne esce più"! Così gli scrisse Carlo Emanuele III, papale papale. Mi feci fare una fotocopia della lettera di Bogino (grandissimo ministro delle finanze, magari ci fossero oggi persone dl suo spessore!) e della risposta del sovrano e mandai il tutto a Cralo Azeglio Ciampi, allora ancora Goverantore di Nakitala (altra figura di grandissimo spessore: quanto se ne sente la mancanza!), il quale qualche settimana dopo m'inviò un bigliettino di ringraziamento per le fotocopie nel quale diceva: "sono pienamente d'accordo con Carlo Emanuele... ma sono arrivato troppo tardi!"
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  19. Nessuno ha parlato di completa inutilità, ma del fatto che gran parte del lavoro effettuato è inutile! Poi quando como consulente proponevo soluzioni tipo quella che proposi in quella Banca, cioè di dare un budget a ogni struttura per acquistare i servizi infromatici, ok. Ma se proponevo, ad esempio di togliere personale a una figura in modo che essa potesse meglio concentrare la sua attenzione su detreminati aspetti più innovativi (ad esempio, passare al responsabile della produzione il personale addetto al collaudo in modo che il direttore qualità si occupasse dei "veri" problemi di qualità) apriti cielo! Nemico giurato. Il mondo dell'impresa, tanto di produzione quanto di servizio, è fatto da una maggioranza di manager così imbecilli (non tutti, ovviamente!) che misyrano il loro potere sulla base di quante persone sono alle loro dipendenze dirette! Il vecchio assioma che nell'impresa si fa carriera fino a quando si giunge ad occupare una posizione nella quale si dà ampia prova di incapacità.... e lì si resta non è più valido! Ora nonostante l'ampia porva si continua a fare carriera! E' il concetto stesso di carriera manageriale che è un concetto imbecille e che stimola e seleziona l'imbecillità. 1) lo stipendio è troppo proporzionale al grado gerarchico e questo al numero di dipendenti diretti. 2) si premia il risultato con l'aumento di grado gerarchico 3) si fa carriera, in senso gerarchico, a prescindere dalla capacità di gestione delle risorse. Ecco perché al vertice delle imprese si trovano persone che in gran parte non sono idonee alla posizione che occupano (ma fedelissime al loro capo.... fino a quando non riescono a fargli le scarpe). Esempio: In un ufficio aperto al pubblico ci sta un giovane dipendente che dimostra di avere un'ottima predisposizione per gestire il rapporto con il pubblico. A un certo punto, lo si vuole premiare (giustamente). Come lo si fa? mettendolo a gestire una squadra di persone adette al rapporto con il pubblico. Peccato che non c'è, prima, nessuna seria analisi per vedere se è una persona atta a gestire altre persone. Magari lo è, ma viene "promosso" a prescindere dal comprovare tale capacità. Perché l'Homo Nodicens Nodicens impera? Perché non si comprende la differenza tra le tre attitudini fondamentali di una persona: la competenza, lo spirito d'innovazione, la capacità di gestire. Sono tre aspetti profondamente diversi, ma la diversità nel mondo del lavoro (e non solo del lavoro) non viene compresa. Se a capo di una piccola struttura lavorativa, per esempio uno studio legale, poniamo l'avvocato più competente, sbagliamo! 1) Il fatto che sia quello più competente dell'ufficio, non vuole dire che ha predisposizione per gestire i colleghi nel modo migliore (e probabilmente non ha talke predisposizione): gestire le persone vuol dire saper risolvere i conflitti umani, saper motivare, saper valorizzare, non vuol dirne saperne di più di loro sugli aspetti tecnici 2) se è il più competente, tenderà a svolgere in prima persona gli aspetti più importanti di tutti i lavori e a non delegare ai colleghi: vorrei tanto poter delegare una parte delle mie mansioni (mi dicono sempre, mai che ammettano di non voler delegare nulla!), magari potessi!, ma con i colleghi che mi ritrovo come faccio? proprio ieri ho provato a dire a Pierino di analizzare quella pratica e l'ha fatto tutto a rovescio di come gli ho insegnato a fare! (non gli viene neppure in mente che magari Pierino sta trovando un modo migliore per svolgere quel lavoro) 3) come potrà accettare il cambiamento? le cose vanno benissimo come le stiamo facendo, talmente bene che facendole così io sono diventato il capo! perché cambiarle? Non parliamo poi della Pubblica Amministrazione. Lì la proporzione di compiti inutili rasenta livelli da capogiro: a volte si trovano strutture dove è prossimo al 100%, per incredibile che sia. Gran parte dei lavori sono solamente manifestazione di potere e basta. Una volta lavorai nella formazione manageriale dei direttori INPS di primo livello: dopo pochi giorni rinunciai al lavoro (nel senso che lo passai ad altro consulente della nostra Società) perché a me piace tantissimo insegnare ai bambini piccoli, ma non quando hanno 50 anni e più! Conobbi anche manager davvero molto validi. Mica sono tutti così, per fortuna! Per esempio Vittorio Audisio, che partendo da zero creò una grande multinazionale (Gammastamp e una decina di altri marchi). Una volta impose al CdA che si dirottasse una grossa commessa di lavoro a un concorrente (facendo un'offerta al Cliente fuori mercato): di fronte allo stupore di qualcuno dei consiglieri, spiegò che questo concorrente, ormai l'unico in Italia davvero in grado di fargli concorrenza, rischiava di saltare se non otteneva rapidamente una grossa commesaa che lo rimmettesse in careggiata. E senza un concorrente con le palle, che stimolo avrò per continuare a migliorare giorno dopo giorno? concluse. Questi sono i manager davvero valdii: non per nulla le sue aziende sono esempi di qualità tanto nel prodotto come nel sistema produttivo. Ma purtroppo sono pochini e poi sorge il problema drammatico del ricambio quando devono cedere le redini alla generazione che segue.....
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  20. Teoricamente si... Anche se non c'è certezza
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  21. Penso che per i prossimi convegni di settembre sara' sicuramente disponibile nel banchetto del Montenegro. Volendo acquistarlo prima conviene richiederlo allo stesso Montenegro via email tramite il suo sito
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  22. Questo dovrebbe essere quel che resta di un denaro piano di Milano per Federico II di Svevia....vedi link per confronto http://www.museobiassono.it/Italiano/Mostre/MoneteDiLombarda/CatalogoOnLine/MonetaScheda.php?scheda=430&zecca=0&autorita=6 vedi anche dalla 5° all'8° di questo link http://www.bancaintesaarteecultura.com/permanenti_elenco_new.asp?q_order=&q_tipo=6&q_stringa=&q_ricerca=&q_stc=31&q_curpage=8 ciao Mario
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  23. Personalmente per avere una certa continuità nel ricevere i moduli. Se dopo un pò non acquisti smettono di inviarli e se per un qualsiasi motivo un anno ci sarà un emissione per la quale, per qualche motivo il prezzo di vendita sarà molto più alto che si fa? ci toccherà prenderla dai commerciandi pagando il loro prezzo. Fino ad ora è andata bene ma in futuro non si sa mai. Poi è troppo tardi per richiedere i moduli, verranno inviati per l'emissione successiva
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  24. Purtroppo la religione è stata sua malgrado (e lo è tutt'ora in taluni contesti) strumentalizzata per fini politici. Comunque, tornando all'ultimo santino, i personaggi mi paiono il Segratario di Stato card. Gasparri, il Papa, il Re e Mussolini (con i rispettivi stemmi, in basso).
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  25. Buongiorno, qualche anno fa avevo acquistato dal numismatico un lotto di monete con anche la presente. Essa era accompagnata da un cartellino che diceva che era un Sesino di Parma della metà del Settecento. Ho provato a cercarla sia sul catalogo, sia su internet, ma non sono proprio riuscito a trovarla. Il peso è tra 1 e 2 grammi (purtroppo non ho la bilancia di precisione) e il diametro di 17 millimetri. Il rovescio presenta la scritta SALVS MVNDI. Grazie per le future risposte, Jack Sully
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  26. In attesa di @@maxxi ti rispondo io:probabilmente ne vale la pena anche se scoccia spendere 20 Euro per una normalissima moneta,essendo la tiratura bassina,forse ti conviene prenderla.Ovviamente se ci tieni ad averla.All uscita la pagai molto di meno ma ovviamente poi i prezzi sono aumentati.
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  27. Ciao antv, la prima cosa che ho pensato, quando l'ho vista, una pedina di un qualche gioco che facevano soldati. Il dischetto infatti non sembra coniato ma inciso.Ti saluto Sent from my GT-I8190N using Lamoneta.it Forum mobile app
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  28. Mi sono ricordato della medaglia di Pavia che avevo messo in questa discussione vedendo in asta sulla nota piattaforma una placca in rame (112x62 mm) del XIX sec. dalla tematica comune. La placca rappresenta infatti una scena mitologica marina, precisamente il matrimonio del dio del mare Poseidone con la nereide Anfitrite dalla quale avrà Tritone, metà uomo e metà pesce. Poseidone sta domando un cavallo marino (ippocampo) sul quale c’è un angelo che suona il corno, mentre Anfitrite sta su un altro cavallo marino ed è accompagnata da un angelo che sventola un lungo nastro. apollonia
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  29. Tal Graeber prende molto alla leggera il fatto che in una società complessa come la nostra (parlo di quella occidentale) ci sia bisogno di manodopera specializzata in tutti i settori, special modo quello terziario, e alcuni lavori che il nostro antropologo considera inutili fanno invece funzionare la grande macchina sociale (tralasciamo i problemi che ogni nazione ha, quello è un altro discorso). E, visionari o no, esperti o no, credo che chiunque con un minimo di cervello non prenda totalmente alla lettera quanto detto da Keyenes 80 anni fa (manco se Keyenes fosse Dio). Anche nell'epoca progredita in cui viviamo c'è bisogno di manodopera umana a tutti i livelli. Per non parlare poi dell'esempio stupido e veramente fuori luogo di comparare poeti e musicisti con gente specializzata in qualche branca del diritto. Come se prima dell'avvento della società di massa incontravi poeti e musicisti talentuosi ad ogni angolo di strada...(anzi solo grazie alla società di massa e a questo sistema politico economico tutti hanno la possibilità di poter scrivere libri, poesie e suonare) Poi mi piacerebbe proprio sapere perchè l'amico del nostro Graeber abbia deciso di punto in bianco di imboccare l'inutile e denigrante vita dell'avvocato in diritto aziendale. Forse perchè sotto sotto all'amico fa comodo avere tanti soldini che gli arrivano in busta paga ogni mese? :) Se avesse avuto veramente passione di quello che faceva avrebbe continuato a farlo come tanti poeti e musicisti professionisti e non contemporanei a noi fanno. Prima di scrivere roba inutile, tal Graeber andasse a vedere come funziona uno studio legale, gli uffici bancari o giudiziari o una qualunque azienda seria poi chissà che magari non riveda quanto scrive: "e un più ampio strato di persone che in pratica vengono pagate per non fare nulla" Farebbe meglio a guardare prima se stesso tal Graber. Che forse il lavoro inutile lo fa lui e non gli altri. P.S: ho fatto un po' di ricerche su tal Graeber. Beh che dire... e io lo stavo pure prendendo sul serio :D
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  30. Grazie di cuore a tutti :) Scusate se non ho risposto prima, ma mi stavo godendo una settimana In Sud Tirolo e sono rientrato oggi :( Ho fatto anche una capatina ai resti della città di Aguntum vicino a Lienz (Norico)
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  31. saluti tutti....la prima volta che ne vedo una...... :lol:.........di 26mm di diametro per 4.68 grs......moneta che mi piacce molto..... -_- con i suoi disegni,nuova era meraviglia!! :)
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  32. @@dabbene Io la vedo ancora nella sezione Preunitari. @@jagd Bella moneta, in alta conservazione fa la sua figura. La mia purtroppo è pulita, ma l'ho presa in un lotto :)
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  33. Furbo :D Mi sa che hai ragione, in effetti i miei conti li avevo fatti sul totale del coniato e quindi anche su quelli del 1921 :rolleyes: petronius :)
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  34. Ciao Simone e benvenuto, ci sono molto simpaticoni che si divertono a "smontare" le monete e metterle al contrario, questa è una di quelle visto come è martoriata. Se ti ricapita di postare altre monete così c'è l'osservatorio stranezze e dubbi per questo genere di domande. Comunque non ha valore visto che è un artefatto.
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  35. Bella monetina, complimenti. Alfonsino minuto della zecca di Bonaria a nome di Giacomo II d'Aragona (1323-1327). D/ +IACOBVS ARAGON; stemma R/ + ET SARDINIE REX; croce cantonata da rose. (la foto va ruotata di 90° a dx) MIR n°5 - Piras 64 - Crusafont 2180
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  36. questo un 1878 che secondo me ha subito un bagnetto non piu di una decina di anni fa credo di averlo da 2/ 3 anni ed ha preso dei riflessi blu al rovescio e dorati al dritto che la mia incapacità fotografica non mi permette di mostravi immagini gentilmente concesse da Alberto Varesi :hi: Sergio
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  37. Per patina intendo questa.....
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  38. A pensar male si fa peccato, ma..... Comunque moneta interessante, sia dal punto di vista iconografico (come si è già detto) che dal punto di vista storico. Quanti conoscono veramente la storia del piccolo Ducato di Urbino? E' un incentivo per un approfondimento. Questa piccola signoria, ubicata nei possedimenti dello Stato Pontificio o meglio del Patrimonio di S. Pietro, è nata come contea dei conti del Montefeltro (scusate il gioco di parole). Sarà con Federico II che la signoria diventerà ducato (1474). Uomo straordinario: capitano di ventura, mecenate, studioso,......nonché politico abilissimo che riuscì a stare in equilibrio tra le potenze dell'epoca tessendo molte relazioni diplomatiche, una fra tutte con Lorenzo il Magnifico. C'è moltissimo da dire sulla dinastia dei Montefeltro e poi sui Della Rovere. Ma non penso di riuscirci per motivazioni logistiche. Alla fine il Ducato si estinse nel 1631, con la morte dell'ultimo Della Rovere e la signoria passò sotto il dominio diretto della Chiesa. Da sottolineare che questo piccolo ducato, privo di grandi risorse economiche, riuscì comunque a primeggiare per arte, architettura, cultura nel panorama rinascimentale italiano. Ad Urbino è nato Raffaello. Spero di aver fatto incuriosire qualche utente.
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  39. Oggi 2 agosto, nel 1914 , l'Italia dichiara la sua neutralità. Vorrei portare l'attenzione su come la guerra fu accolta con entusiasmo in tutti gli Stati coinvolti; la convinzione che sarebbe stata breve e vittoriosa aveva illuso tutti, popolazione e governi. Nessuno poteva prevedere la devastazione che avrebbe portato questa guerra totalizzante, destinata a finire solo con l'annientamento di uno dei due schieramenti contrapposti....
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  40. E' un asse/dupondio di Augusto coniato da Tiberio Divo Augusto (Tiberio, 14-37), Asse, Roma, 34-37 d.C., AE, (g 10,93, mm 25, h 12). Testa radiata a s., Rv. Aquila su globo. RIC 82. Saluti Eliodoro
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  41. Bella medaglia del 1939 per gli amici Pavesi.
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  42. La tua città, che di colui è pianta che pria volse le spalle al suo fattore e di cui è la 'nvidia tanto pianta, produce e spande il maledetto fiore c'ha disviate le pecore e li agni, però che fatto ha lupo del pastore. (Par., IX, vv-127-132) (La tua città, Firenze, che è radice di colui che prima volse le spalle al suo Creatore (Lucifero), del Male umano fatto di quel sentimento d'invidia, da cui tanto scaturisce il pianto, produce e spande il maledetto fiore (il fiorino d'oro) di quell'errore che ha diviso le pecore e gli agnelli, che i pastori della chiesa trasformò in lupi (la lupa è il simbolo dell'avarizia). Ma tu che sol per cancellare scrivi, pensa che Pietro e Paolo,che moriro per la vigna che guasti, ancor son vivi. Ben puoi dire: "L'ho fermo 'l desiro si colui che volle viver solo e che per salti fu tratto al martiro, ch'io non conosco il pescator nè Polo". (Par., XVIII, vv. 130-136) (Ma tu o Chiesa che lanci scomuniche al solo fine di cancellarle per denaro, pensa che Pietro e Paolo, che morirono per far vivere la Legge del Signore, "la vigna", che tu ora deturpi, sono ancora vivi. Ben tu puoi dire: "Io ho fermamente rivolto il mio desiderio con tanto ardore a colui che volle vivere solitario nel deserto e che fu martirizzato per le danze di Salomè (San Giovanni Battista, anche si qui richiama al retro del fiorino d'oro), che io non conosco nè il pescatore nè il navigatore").
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  43. Le risposte di Mario offrono, come sempre, spunti interessanti! Prima di approfondire il tema delle Santalene, che mi pare curioso, spenderei qualche parola dul M° Adamo; in primo luogo Dante gli concede il titolo di Maestro, che nel Trecento viene utilizzato per individuare una classe di artigiani in grado di svolgere con grande perizia un mestiere e anche di insegnarlo: personalità, dunque, di indubbio rilievo poichè custodi di alcuni saperi e capacità non accessibili a tutti. E' interessante notare quale è la pena che il Maestro riceve post-morte, piuttosto che quella terrena: il passo recita: Io vidi un, fatto a guisa di lëuto, pur ch’elli avesse avuta l’anguinaia tronca da l’altro che l’uomo ha forcuto. La grave idropesì, che sì dispaia le membra con l’omor che mal converte, che ’l viso non risponde a la ventraia, facea lui tener le labbra aperte come l’etico fa, che per la sete l’un verso ’l mento e l’altro in sù rinverte. «O voi che sanz’alcuna pena siete, e non so io perché, nel mondo gramo», diss’elli a noi, «guardate e attendete a la miseria del maestro Adamo; io ebbi, vivo, assai di quel ch’i’ volli, e ora, lasso!, un gocciol d’acqua bramo. Li ruscelletti che d’i verdi colli del Casentin discendon giuso in Arno, faccendo i lor canali freddi e molli, sempre mi stanno innanzi, e non indarno, ché l’imagine lor vie più m’asciuga che ’l male ond’io nel volto mi discarno. La rigida giustizia che mi fruga tragge cagion del loco ov’io peccai a metter più li miei sospiri in fuga. Ivi è Romena, là dov’io falsai la lega suggellata del Batista; per ch’io il corpo sù arso lasciai. Ma s’io vedessi qui l’anima trista di Guido o d’Alessandro o di lor frate, per Fonte Branda non darei la vista. Dentro c’è l’una già, se l’arrabbiate ombre che vanno intorno dicon vero; ma che mi val, c’ho le membra legate? S’io fossi pur di tanto ancor leggero ch’i’ potessi in cent’anni andare un’oncia, io sarei messo già per lo sentiero, cercando lui tra questa gente sconcia, con tutto ch’ella volge undici miglia, e men d’un mezzo di traverso non ci ha. Io son per lor tra sì fatta famiglia; e’ m’indussero a batter li fiorini ch’avevan tre carati di mondiglia». La scena è atroce: il corpo corrotto dall'itropisia, le labbra secche ripiegate all'esterno, le membra deformate a tal punto da rendere sproporzionato il viso rispetto al corpo; Necessariamente quella di produrre moneta falsa doveva essere una delle colpe peggiori nella società medievale. Nel passo, Dante evidenzia come la colpa riguardi "Il Battista", ancor più della lega, e quindi come il falsario fosse colpevole dell'adulterio di uno dei simboli più significativi di Firenze, portatrice di un groviglio di simbologie sacre e civili anche in luoghi lontani. I riferimenti al Casentino non sono casuali, infatti proprio nel Casentino si trovava il Castello dei conti Guidi di Romena: i tre fratelli Alessandro, Guido e Aginulfo, verso cui il Maestro dimostra non poca avversione. Ancora Mastro Adamo ammette di aver coniato le monete in lega alterata in Rascia: l'attuale Serbia centro-meridionale E' significativo come M° Adamo venga collegato a Sinone: il personaggio dell'Eneide che convinse Priamo ad accogliere in Città il cavallo di Ulisse: un falsificatore di parola, che, come il falsificatore di moneta, si era reso colpevole di aver danneggiato la propria gente e la propria patria. Riguardo all'episodio sono veramente curioso di capire se qualcuno ha altri riferimenti ed approfondimenti in merito a questo evento, nonchè al luogo ove si consumò il grave misfatto
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  44. Ciao. Credo che la domanda posta da Charis non intendesse mettere in dubbio l'importanza di spendere a favore della "cultura", ma piuttosto fosse più pragmaticamente diretta a chiedere DOVE e IN CHE MODO dovrebbero essere reperiti i fondi da destinare alla "cultura". Almeno...io l'ho intesa così. Saluti. M.
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  45. Sta tranquillo, è malachite.
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  46. Tempo fa cadde un'osella d'oro sul fondo della vetrinetta: ci vollero anni per decidersi a rimetterla a posto! Certo che pure voi avete certe pretese: aprire una vetrina per girare una moneta! ma che scherziamo... co' 'sto caldo poi!?
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  47. 20 lire Impero, a sinistra della foto la moneta prova (?), a destra quella ordinaria, contorno identico, del 1° tipo.
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  48. Non e' una medaglia , ma credo una placca votiva sicuramente in piombo forse a carattere militare , astrologico magico ; si notano i simboli del Sol Invictus e della Luna in alto al centro della corona , gli altri , probabili simboli magico zodiacali , al centro della scena una figura femminile con cavalieri offerenti , fuori del cerchio , forse un torquis , quattro personaggi osservano gli eventi sotto un cielo di stelle governato dalla costellazione dei Pesci in alto sopra le stelle . Magnifica placca , se originale , la daterei non prima della seconda meta' del III secolo per la presenza nitida del Sol Invictus . Essendo in Piombo la posizionerei in area funeraria .
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  49. La ricerca deve essere fatta in modo serio e professionale, non si dirti se le varie offerte di ricerche possano rispettare tali caratteristiche. Se uno potesse eseguire la ricerca in prima persona sarebbe il massimo, certo bisogna avere a disposizione molto tempo.... pazienza.... e fortuna. Ti faccio un esempio personale, mio fratello quando finì la laurea, prima d'iniziare a lavorare aveva alcuni mesi "liberi", iniziò una ricerca del genere sulla nostra famiglia, ebbe fortuna in quanto gli archivi parrocchiali erano integri ed in perfetto stato di conservazione, e la famiglia non si era mai trasferita da più secoli, ebbene, riuscì a risalire sino al 1560, limite oltre al quale non esisteva ancora l'archivio ecclesiastico, comunque fu un lavoro lungo ed impegnativo, ma diede i suoi risultati. saluti TIBERIVS
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  50. A questo punto sorge l'eterna questione: sono effettivamente monete, quelle monete che vengono create a scopo personale, o diventano "medaglie". La moneta dovrebbe nascere per essere spesa. Se poi dal mucchio del circolante qualche pezzo effettivamente non circola e rimane fdc, questo fa parte del gioco. Ma coniare monete in numero limitatissimo ad uso esclusivamente personale, in tutta sincerità non so se definirle ancora monete. Che poi ci sia il suo bel decreto, che tutte le carte siano in regola non ci piove. Ma Vittorio Emanuele era il re e poteva, nel limite delle sue competenze, fare quello che voleva. Effettivamente che queste monete non abbiano quotazioni stratosferiche, è forse dovuto al fatto che hanno un collezionismo limitato e la domanda/offerta non muove tanto il mercato.
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