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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/09/14 in tutte le aree

  1. Buona giornata Sono in vacanza nella bergamasca; a Carona, alta Val Brembana (terra di San Marco) :pleasantry: qualche chilometro più a nord di Piazza Brembana, da dove si snodava la via Priula: http://it.wikipedia.org/wiki/Via_Priula e complice il tempo "ballerino", che non invoglia certo a fare passeggiate, mi sono dedicato alla lettura. In particolare, nella Pro Loco, ho trovato questa pubblicazione cartacea che, fortunatamente, è presente anche in rete: http://www.valbrembanaweb.it/centroculturale/QUADERNI-BREMBANI-6.pdf Ebbene da pag. 25 troverete un articolo che riguarda un tesoretto di ducati e 1/2 ducati veneziani rinvenuti prima del 2008; le informazioni al riguardo sono piuttosto scarne ed il testo contiene anche qualche errore... ma non importa, quello che conta è che la notizia del ritrovamento sia arrivata. Nella bibliografia riportata, mi piace ricordare il citato nostro Amico @@gpbasetti, presidente del Circolo numismatico bergamasco ed il dr. Vezio Carantani, consigliere dello stesso Circolo, che da pochi giorni ci ha lasciato. Sempre nella bibliografia si cita anche un tesoretto di oltre 200 zecchini veneziani (più correttamente ducati d'oro) di vari anni del 1300, rinvenuti nel muro di una abitazione di Giulianova e conservati nel Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo a Chieti. http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/patrimonio/vetrine/abruzzo/visita;jsessionid=vhHRBE5CORPh5xs3R5B5CQ__?p_p_id=vetrineVisitaVirtuale_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_GZ4h&p_p_lifecycle=0&p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=column-1&p_p_col_count=1&_vetrineVisitaVirtuale_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_GZ4h_jspPage=%2Fjsp%2Fiep%2Fvetrine%2FlistaMoneteVetrina.jsp&_vetrineVisitaVirtuale_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_GZ4h_cur=2&_vetrineVisitaVirtuale_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_GZ4h_delta=10&_vetrineVisitaVirtuale_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_GZ4h_keywords=&_vetrineVisitaVirtuale_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_GZ4h_advancedSearch=false&_vetrineVisitaVirtuale_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_GZ4h_andOperator=true&_vetrineVisitaVirtuale_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_GZ4h_orderByCol=descrizioneStato&_vetrineVisitaVirtuale_WAR_FSIA6_Numismatica10_INSTANCE_GZ4h_orderByType=desc saluti luciano
    5 punti
  2. Ho pensato di fare un salto nel trecento... Secolo terribile (ci fu la grande peste), ma anche ricco di arte (Giotto & co...) e di fermenti politici (è il secolo in cui iniziano le signorie). E per l'esattezza vorrei portarVi a Padova. Nel XIII secolo Padova divenne uno dei più importanti comuni del Nord-est. Ma all'inizio del trecento sorse nella vicina Verona la stella di Cangrande della Scala, uno dei geni politici del medioevo. Padova ne soffre e decide che un uomo forte al potere fosse la soluzione giusta per proteggersi. Fu così che nel 1318 venne eletto podestà Jacopo I da Carrara. Tuttavia la soluzione non fu efficace e nel 1228 la città fu presa dagli Scaligeri. Fu con l'aiuto di Venezia, che temeva la potenza scaligera, che i Carraresi ripresero la città dieci anni dopo e la governarono fino al 1405, anno della definitiva sconfitta per mano di Venezia. La moneta che ho scelto per illustrarVi questo breve racconto è un carrarino di Jacopo II da Carrara. Sul dritto presenta una grande croce accantonata dalle iniziali del Signore I - A e da due carri, simbolo della signoria, circondati dalle legenda CIVIT PAD. Sul rovescio il patrono della città S.Prosdocimo seduto con un pastorale e la città nella mano destra. Per chi volesse approfondire l'argomento consiglio il Rizzoli-Perini, Le monete di Padova e i recenti scritti di A.Saccocci. Merita anche una visita il sito del MIBAC, Bollettino di Numismatica online, dove potete trovare le monete di Padova della collezione di Vittorio Emanuele III. Arka
    5 punti
  3. Taglio: 1 euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 971.100 Condizioni: BB Città: Nizza
    5 punti
  4. Ciao @@dabbene, nell'ottica di una condivisione di esperienze e conoscenze tra foristi che, difficilmente, scambierebbero le proprie opinioni, avendo interessi numismatici relativi a periodi totalmente diversi, Vi posto la mia moneta un obolo di Allifae. Con me, siamo alla fine del IV° sec. A.C., Roma non è ancora la Caput Mundi, mentre, nelle zone dell'Alto Matese, tra l'Alta Campania ed il Molise, si stanzia il fiero popolo Sannita. Sull'attribuzione dell'obolo alla città casertana di Allifae, però, si è giunti per gradi. Nell'800 gli studiosi ( Avellino) ritenevano che la monetazione si riferisse ad una località nei pressi del monte Ollibanos che si elevava tra Pozzuoli e Cuma. Millingen la colloca presso Cuma; Tale tesi viene accettata da Garrucci, sul presupposto che la tipologia richiamasse la monetazione di Cuma, avendo, al rovescio, la rappresentazione del mostro Scilla, che mal si adattava ad un popolo di montagna quali i Sanniti. Successivamente A. Sambon, grazie ai ritrovamenti di tali oboli insieme a quelli di Phistelia e di Neapolis nei pressi della necropoli dell'Antica Allifae, riferisce, in modo definitivo, l'obolo alla suddetta città di Allifae, spiegando che la presenza di figure " marittime" sulla moneta sono dovute ai frequenti commerci tra i Sanniti stanziati nel fertile territorio dell'Alta Campania con le città marittime greche, quali Neapolis e Cuma. Scilla, l'ostrica ed i mitili indica pertanto gli ottimi rapporti commerciali tra Greci e Sanniti nel periodo precedente all'espansione di Roma, che troverà nei Sanniti fieri avversari con le tre guerre sannitiche, e l'alleanza, invece, con Neapolis. Oltre i tipi marittimi, l'obolo presenta i caratteri della lingua osca. Per saperne di più: Pietre e Monete - Libreria Classica Diana Editrice.
    4 punti
  5. Già mostrata all'atto dell'acquisto, 5 anni fa, nella sezione Monete e medaglie pontificie, la ripropongo in una collocazione diversa per, come dice Mario, condividerla con un maggior numero di utenti. Clemente XI, medaglia ufficiale Anno IX di pontificato (1709) D:/ CLEMENS.XI.P.M.AN.VIIII Busto del Papa con tiara, volto a destra. Sotto il busto, la firma, HAMERANVS R:/ PORTAVERVNT.TABERNACVLVM.FOEDERIS Folla che trasporta un tabernacolo. In esergo MDCCIX L'iscrizione al rovescio fa riferimento a un passo delle Sacre Scritture, Libro Terzo dei Re: Et portaverunt arcam Domini, & tabernaculum foederis (E portarono l'arca del Signore, e il tabernacolo dell'alleanza). Metallo; bronzo Peso: 21,17 grammi Diametro: 40 mm. La medaglia celebra la processione per la pace del gennaio 1709. La situazione che si era venuta a creare alla fine del 1708, a causa della guerra di successione spagnola, era quanto mai pericolosa per lo stato pontificio; il Pontefice si trovava in balia dei due blocchi belligeranti con i quali si era troppo compromesso. Senza più alcun appoggio, mentre il giudizio delle armi volgeva a favore dell'Austria, Clemente XI, nel timore di un saccheggio della città, implorò l'aiuto divino, prescrivendo preghiere e pubbliche funzioni per la salvezza della Chiesa e del suo Stato. La medaglia si riferisce a questo drammatico momento. Il 2 gennaio 1709 l'immagine del Salvatore fu portata dalla Cappella Sancta Sanctorum a San Pietro in processione solenne, seguita dal Papa a piedi, da tutti i cardinali e da moltissimi sacerdoti. La medaglia rappresenta questa processione con il pontefice attorniato dalle guardie svizzere, da religiosi e da fedeli. petronius oo)
    3 punti
  6. il bello è averlo, ma ancora più bello è trovarlo... Taglio: 2 cent Nazione: San Marino Anno: 2004 Tiratura: 1.395.000 Condizioni: BB Città: Milano
    3 punti
  7. Oggi per puro caso ho scoperto che il 7 luglio è un giorno importante per Napoli, fatidico (?) per gli spagnoli. Dunque, come scritto in un mio studio sull'esoterismo http://ilportaledelsud.org/esoterismo.htm e sulla medaglia del 1707 per l'entrata dell'esercito imperiale austriaco a Napoli ho affrontato una serie di argomenti collegati al numero 7 ed in particolare al 7-7-1707, 7 luglio 1707, ma leggendo in rete la storia di Masaniello ho notato con un po' di stupore che questo coraggioso personaggio sollevò il popolo napoletano contro gli spagnoli proprio il 7 luglio del 1647. http://it.wikipedia.org/wiki/Masaniello Che coincidenza, vero? E se non fosse una coincidenza? Tornando indietro nel 1495 scopriamo che Ferdinando II d'Aragona (Ferrandino) cacciò i francesi di Carlo VIII riconquistando Napoli proprio il 7 luglio. Di seguito un passo estrapolato dall'enciclopedia Treccani: " ......... Giunto nelle acque del golfo, F. lasciò il grosso al largo ed accostò con una flottiglia. Dopo qualche esitazione, dovuta a conflitti interni, i "popolari" napoletani, guidati da Gian Carlo Tramontano, presero le armi in suo nome. F. non si lasciò sfuggire l'occasione: sbarcato il 7 luglio presso il ponte della Maddalena, obbligò i Francesi ad uscire dalla città, favorendo così il buon esito della rivolta. Al termine della giornata, i nemici furono infatti costretti a chiudersi in Castelnuovo e F., impossessatosi della città, ma non delle fortezze, poté insediarsi in Castel Capuano. Le sorti del conflitto (mentre gli eserciti della Lega si scontravano con i Francesi in Val di Taro) volsero presto a suo favore: dopo Napoli ed alcune "terre" nei dintorni, a metà luglio, erano state recuperate quasi per intero la Puglia, la Terra di Lavoro e Salerno (esclusa però la rocca)..........". Avete letto chi guidò la rivolta? Certo che gira e rigira la numismatica rientra sempre nei fatti storici importanti. Vabbè, comunque quanto appena scritto non ha nulla di scientifico se vogliamo parlare di numismatica, è giusto per farvi divertire un po'. La sorpresa ve la farò la prossima settimana! Restate in campana perchè ci sarà molto da discutere sulle monete della Repubblica Napoletana e sulla loro circolazione a Napoli e ........ in altre regioni. :good: :angel:
    2 punti
  8. Salve a tutti, ecco un denario di Adriano, una delle prime monete che ho comprato per la collezione, presa qui da un negozio locale in Germania. Dal vivo la patina scura e' molto bella, non sono esperto in foto e non sono riuscito a farla rendere come deve. C'era la gradazione ma non era identificata ed il prezzo era buono (rispetto alle altre del lotto e alla mia conoscenza del tempo!), quindi due domande agli esperti: - a me sembra una RIC 45 / RSC 1027, giusto? l'unico dubbio e' il fatto che del COS II si legge solo CO e forse un pezzetto di S - come gradazione aveva "Schön", quindi "Fine", ma nei denari che seguo regolarmente sulle aste on ebay tedesco (solo dai 4 o 5 venditori maggiori), monete messe anche molto peggio prendono tranquillamente un "Very Fine" o almeno qualcosa tra le due gradazioni, voi che ne pensate? Grazie!
    2 punti
  9. Il 19 febbraio del 1797, con la firma del trattato di Tolentino, veniva costituita la repubblica Cisalpina che andava a riunire la repubblica Cispadana e la repubblica Transpadana. La repubblica Cisalpina venne soppressa nel 1799 dagli austriaci e ricostituita dai francesi nel 1800 dopo la battaglia di Marengo per mutarsi poi in Repubblica Italiana nel 1802. Dal punto di vista delle emissioni monetarie della repubblica in questione ci sono rimaste due sole monete in argento emesse nel 1800 e nel 1801. Si tratta dello scudo da 6 lire con al dritto la scritta ALLA NAZ.FRAN. LA REP. CISAL. RICONOSCENTE, e la moneta da 30 soldi che celebra la pace di Luneville e la fondazione della strada Foro Bonaparte a Milano. Molto probabilmente le popolazioni della repubblica Cisalpina ebbero ben poche occasioni di vedere e maneggiare le monete in questione e, dopo aver piantato l'albero della libertà nelle piazze della pianura padana, temo che poterono apprezzare ben pochi cambiamenti pratici. La nuova repubblica doveva finanziare, e da subito, le proprie attività; da qui la necessità di imporre (o meglio mantenere), tasse, gabelle e dazi. E i segni di questa presenza vennero conosciuti dalle genti; mercanti, artigiani o commercianti che fossero. Nei mercati del piccolo antiquariato della pianura padana si possono ancora trovare (anche se rari) i bolli (o suggelli) che i finanzieri apponevano alle merci dopo il pagamento dei dazi. un suggello apposto nel distretto di Gualtieri (RE) un suggello aposto nel distretto di Reggio Emilia La repubblica Cisalpina ebbe vita breve (5 anni) e vita ancora più breve ebbero gli alberi della libertà, che vennero presto rimossi, ma il seme portato dalla rivoluzione francese e dalle nuove idee presto avrebbe dato nuovi germogli destinati a cambiare l'Europa per sempre. Un saluto rivoluzionario Mario p.s. spero perdonerete la scarsa qualità delle immagini e l'escursione nell'exomunia ma l'invito di Mario è stato irresistibile
    2 punti
  10. Ciao Blackrunner, assomiglia al Quarto di grosso per Giangiacomo Paleologo. (1418-1445) ma aspetta conferme.
    2 punti
  11. il bello è averlo in FDC, più bello ancora trovarlo in circolazione, ma trovare il secondo in pochi giorni non ha prezzo!!! :yahoo: Taglio: 1 euro Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 131.800 Condizioni: BB Città: Milano Note: :yahoo:
    2 punti
  12. è una tessera alimentare veneziana della fine del '500, dei provveditori all'olio (PROVISORis olii), le grandi L I stanno per Libbra 1, dal lato del leone in basso si intravvede S M (per San Marco), simile al Voltolina 620 e 621. Ciao
    2 punti
  13. Prendendo ispirazione da una recente asta di monete siciliane, ho deciso di aprire una discussione sulla monetazione sveva in Italia. Credo che la sezione “Monete medievali di zecche italiane” sia la più inerente alla discussione, vista la ramificazione della monetazione sveva in Italia, e che coinvolgerà un’ampia fascia di appassionati. Il regnante con il quale desidero iniziare è Enrico VI, Re di Sicilia dal 1194 al 1197. Intraprenderemo un viaggio che attraverserà tutta l’Italia passando per Messina, Brindisi, Napoli, Bologna, Milano etc., e che.sarà illustrato dai vostri interventi e dalle monete postate;un viaggio che oltre a essere longitudinale sarà temporale. Impostiamo la prima data e il luogo del nostro viaggio: Nimega, 20 ottobre del 1165. Siamo in autunno a Nimega e dall’unione di Federico Barbarossa e Beatrice di Borgogna nasce Enrico VI di Hohenstaufen. Ala morte del fratello maggiore, Enrico VI viene incoronato a Aquisgrana il 15 agosto 1169 Re dei Romani. L’evento che in qualche modo caratterizzerà la monetazione siciliana a partire dal 1194, è il matrimonio tra Enrico VI e Costanza, figlia di Re Ruggero II di Sicilia Le nozze sono celebrate a Milano il 27 Gennaio del 1186. Alla morte di Federico Barbarossa, avvenuta nel 1190 a Saleph in Turchia nelle acque del fiume Goksu, Enrico VI viene incoronato Re dei tedeschi e imperatore da Papa Celestino III a S. Pietro nell’Aprile del 1191. Enrico VI rivendica per se i diritti della moglie Costanza sul regno normanno e dopo l’incoronazione, avvenuta a Roma, invade i territori continentali ed emette a Salerno nel 1191 una moneta: la frazione di follaro http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEN/2 . La sua campagna in Italia viene fermata da un improvvisa epidemia che decima le sue truppe a Napoli. Enrico VI lascia a Salerno, durante la ritirata, la moglie Costanza che sarà fatta prigioniera da Tancredi. Impostiamo le coordinate temporali della nostra macchina del tempo: Palermo 18 novembre 1189, Duomo di Monreale . Nel Duomo si sta svolgendo la cerimonia funebre di Guglielmo II Re di Sicilia, morto a 36 anni. A piangerne la scomparsa vi è la moglie Giovanna Plantageneto, figlia di Re Enrico II d’Inghilterra Giovanna è rammaricata di non aver dato un discendente a Guglielmo II, il quale aveva designato come successore Costanza figlia di Ruggero II. Intanto in Sicilia i nobili, appresa la notizia della morte di Guglielmo II, non vedono di buon occhio la successione di Costanza perché temono che ceda il regno ai Tedeschi. Nel gennaio del 1189 viene incoronato re dei siciliani Tancredi duca di Puglia, nonché figlio illegittimo di Ruggero II. L’incoronazione è celebrata da papa Clemente III. Tancredi difende il suo regno in Sicilia dagli attacchi di Enrico VI fino alla sua morte prematura, avvenuta nel febbraio del 1194. Alla morte di Tancredi succede suo figlio Guglielmo III a soli 4 anni, sotto la reggenza della madre Sibilla d’Acera. Il governo debole di Guglielmo III non è in grado di opporre resistenza a Enrico VI. Nel novembre del 1194 Enrico VI entra facilmente a Palermo, dove è riconosciuto Re dei siciliani, con l’aiuto dei pisani e genovesi, ottenuto con lusinghiere promesse. Il re promette a Sibilla d’Acera di concedere al figlio Guglielmo la contea di Lecce ed il Principato di Taranto. Promessa che, come vedremo, non manterrà. E, per dimostrare che non é un Re “consorte”, fa imporre il suo emblema, l’aquila, sulle monete siciliane. Da allora l’aquila diventa il simbolo delle monete dell’isola e solo per un breve periodo il giglio angioino prende il posto dell’aquila. -segue-
    1 punto
  14. Per proseguire la ricerca di sculture in bronzo , almeno di quelle piu’ note , presenti nei Musei , provo a concludere la ricerca . La lunghissima storia che lega indissolubilmente gli antichi Romani alla scultura in bronzo , alla quale facciamo riferimento , e’ ricca di situazioni di amore e di odio ; situazioni di amore sbocciate fin dalle origini pagane della loro storia , quelle di odio o comunque di disprezzo , quelle avvenute al riconoscimento ufficiale di Stato della religione cristiana in quanto ritenute , quelle a sembianza umana , statue di Demoni . Si puo’ datare l’inzio della passione per l’ arte greca in generale , al 272 a.C. quando i Romani conquistarono Taranto , da questa grande e importante citta’ della Magna Grecia , fu portato a Roma ingente bottino , tra cui statue dell’ arte greca in marmo e bronzo , questo fu l’inizio della immissione prorompente della cultura greca presso i “barbari” romani . Non che non esistessero sculture in bronzo nella Roma antecedente alla presa di Taranto , ve n’erano di produzione etrusca , ad esempio la celebre ma controversa Lupa Capitolina , ma certamente non potevano competere in bellezza e plasticita’ con l’ arte classica scultorea greca . In un volume manoscritto della Biblioteca Vaticana , il numero 14 facente parte della raccolta siriaca , si trova una breve descrizione della citta’ di Roma , scritta nel 546 dallo storico bizantino Zaccaria , forse in questo/i anno/i a Roma al seguito di Belisario in Italia nel corso della guerra gotico bizantina ; grazie al suo scritto sappiamo che a Roma esistevano 80 statue in bronzo dorato , 3785 statue di bronzo semplice , e altre 25 statue di bronzo che Vespasiano aveva preso da Gerusalemme ; in tutto 3890 statue in bronzo esposte nei luoghi pubblici di Roma , mentre non specifica quelle private delle Domus . Se questa era la situazione nell’anno 546 , non riusciamo ad immaginare cosa doveva essere Roma alla fine del IV secolo o agli inizi del V secolo , prima delle devastazioni dei saccheggi dei secoli successivi , anche perche’ sappiamo dai classici antichi che a Roma esistevano anche statue in oro e in argento , oltre che naturalmente infinite , in marmo . Di tanta inimmaginabile ricchezza in statue bronzee pochissimo , praticamente nulla e’ giunto fino a noi , quel poco e’ ora custodito nei nostri Musei e in quello del Vaticano , oltre che all’ estero . Dopo la statua del Pugile , quella dell’ Atleta , quella trovata nel Tevere , gia’ descritte e la statua equestre di Marco Aurelio , celeberrima , inutile a parlarne , vediamo le altre ancora visitabili a Roma . Nei Musei Capitolini spiccano la testa colossale di Costantino e altri frammenti , trovata forse in frammenti all’ interno della Basilica di Massenzio nel 1487 e donata al Campidoglio da Papa Sisto IV ; la statua completa de il “Camillo” rappresentante un giovane nell’ atto di compiere un sacrificio ; la Lupa Capitolina , opera forse etrusca e altre bellissime statue quali : lo Spinario , il Cratere , il Bruto , il Cavallo , l’ Ercole , l’ Oca , gli “Atleti” , la Vittoria alata e altre ; mentre nei Musei Vaticani quella dell’ “Ercole” dorato , oltre alla “Pigna” con i due Pavoni . Per alcune opere vediamo qualche particolare della scoperta . Lo “Spinario” : La statua a Roma è documentata fin dal XII secolo. Fu notata alla fine del XII secolo o agli inizi del XIII da un viaggiatore inglese, Magister Gregorius, Venne donata da Sisto IV alla città nel 1471 , prelevandola dal palazzo Laterano , durante tutto il Rinascimento fu tra le statue antiche più ammirate e copiate e in quell'epoca nacque probabilmente la leggenda del pastorello romano Gnaeus Martius che , incaricato di consegnare un importante messaggio al Senato compiendo un lungo tragitto , si affrettò ignorando la spina che gli era entrata nel piede , fermandosi per estrarla solo a missione compiuta . Nel 1748 Napoleone sequestrò la statua per inviarla al suo museo a Parigi , il Louvre , dove restò fino al 1815 , prima di tornare a Roma . Il “Bruto” : Il busto di Bruto proveniva dalla collezione privata del Cardinale Rodolfo Pio da Carpi , che la donò alla città nel XVII secolo . Trafugato da Napoleone che lo fece esporre al Louvre, fu riportato a Roma nel 1815 . Il “Cavallo “ : La scultura venne rinvenuta a Roma nel 1849 , in uno scavo nel vicolo delle Palme (oggi vicolo dell'Atleta) a Trastevere . Venne considerata sin dalla scoperta un originale greco ed è stata datata generalmente al V o VI secolo a.C. Luigi Canina aveva ipotizzato che il cavallo appartenesse al gruppo della Torma di Alessandro, di Lisippo , che Plinio informa fosse collocato nel portico di Metello , poi divenuto portico di Ottavia , vicino al Circo Flaminio . Più recentemente è stato attribuito allo scultore ateniese Egia, maestro di Fidia , di cui si conosce la presenza a Roma di un gruppo con i Dioscuri, collocato presso il Tempio di Giove Tonante . Sul dorso del cavallo è presente un'apertura che era destinata ad ospitare la figura del cavaliere; la figura originaria venne probabilmente sostituita da un'altra alla metà del I secolo a.C. e a questa seconda figura potrebbe appartenere un piede in bronzo rinvenuto insieme al cavallo. Gli occhi erano costituiti da elementi, probabilmente in pasta vitrea , inseriti nella cavità delle orbite . Il cavallo è rappresentato nel momento precedente alla partenza al galoppo , trattenuto dalle redini che erano tirate dal cavaliere . La zampa anteriore sinistra è allungata in avanti e quella anteriore destra è sollevata . Il cavallo è stato restaurato e nuovamente esposto nei Musei capitolini nel 2007 . Veniamo ora ai due “Ercole” stupende statue in bronzo dorato , quello esposto ai Musei Capitolini e ai Musei Vaticani nei quali anche la “Pigna” L’Ercole : dei Musei Capitolini e’ una scultura del II secolo a.C. in bronzo alta metri 2,41 e proviene dall'area del Foro Boario, dove fu rinvenuta sotto il pontificato di Sisto IV. La statua, che doveva rappresentare il simulacro di culto dell’ eroe , quasi sicuramente la statua era quella esistente all'interno del Tempio rotondo repubblicano tutt’ora esistente davanti la Chiesa di Santa Maria in Cosmedin in Piazza della Bocca della verita’ , dedicato all'eroe greco nel II secolo a.C. , mostra, nelle proporzioni e nel forte modellato del corpo, la derivazione da modelli greci del IV secolo a.C. , vicino allo stile di Lisippo. Gli “Atleti” : due statue simili , nell’ atteggiamento di iniziare una corsa , furono trovate nel corso di opere edilizie nel mese di Marzo del 1885 sul versante occidentale del colle Quirinale , vera miniera di opere d’ arte . L”Ercole : dei Musei Vaticani , chiamato anche “Ercole Mastai” , statua colossale quasi doppia di una figura umana , fu scoperto l’ 8 Agosto 1864 sotto le rovine del Teatro di Pompeo , anche questa stutua , come il Pugilatore , non fu li’ per caso , ma venne sepolta in antico come fosse una persona , infatti fu trovata dentro un sarcofago di muro rivestito di marmo ; testimonianza di come gli antichi Romani sentendo ormai prossima la fine della civilta’ intendessero preservare in eterno le opere preziose appartenute al loro tempo , particolare questo che e’ riportato in un paragrafo , con grande ammirazione e commozione verso i Romani , dallo storico Procopio di Cesarea nella sua opera sulla guerra gotica . La “Pigna” con i due pavoni , alta metri 3,35 si pensa fosse posizionata in antico come decorazione della cupola del Mausoleo di Adriano tra le cui rovine si racconta essere stata trovata , studi recenti propondono invece per una decorazione centrale di una grande fontana , forse quella di Agrippa nel Campo Marzio . Alcune foto delle staue trattate , per leggerle mettere la freccia del mouse dentro la foto .
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  15. il 6 agosto 1945 è stata sganciata la prima bomba atomica. non bisogna mai dimenticare questo triste giorno
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  16. La medaglia effettivamente raffigura la Madonna di Polsi con Santuario nel comune di S. Luca - Diocesi di Locri-Gerace. La leggenda vuole che un toro, allontanatosi dal proprio gruppo, si mise a scavare con le corna e fece emergere dal terreno una croce. La medaglia riporta su un lato La Madonna di Polsi con Bambino; sul retro il toro genuflesso sulla croce ed un uomo! Per l'uomo ipotizzo due possibilità legate sempre alla leggenda: 1) è il pastore che ritrova l'animale di cui era alla ricerca dal momento dell'allontanamento; 2) è Ruggero il Normanno che, seguendo i suoi cani durante una battuta di caccia, si ritrova davanti al toro genuflesso sulla croce. Infatti altra leggenda vuole che sia stato Ruggero testimone dell'evento. Cordialmente, messer giorgio
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  17. @@Legio II Italica, conosco bene Marco Aurelio e mi sono letto con attenzione tutti i suoi "Colloqui" (non in greco!). Condannava duramente i cristiani (ma, lo ripeto, non distingueva tra montanisti e non montanisti) e ha fatto suoi tutti i preconcetti che allora giravano. Ma la sua persecuzione è stata una delle meno sanguinose della storia degli albori del cristianesimo: i fatti più gravi avvennero, come d'uso, nella provincia, cioè fuori dal suo diretto e immediato controllo. Figurati che, alto alto, era persino contrario alla pena di morte, e basso basso ai giochi gladiatori (durante il suo regno venivano usate armi da esercitazione). Ma andiamo oltre. Parliamo del mestiere delle armi. I cristiani, per quanto possa sembrare difficile da capire nella mentalità moderna, non erano pregiudizialmente contrari al servizio nelle legioni. la possibilità di esercitarla la si ritrova persino nelle Epistole di Paolo, che tra l'altro spesso usa un linguaggio tipicamente "militare". Non solo, riferendosi al tempo di Marco Aurelio, Dione Cassio (pagano) e Tertulliano (cristiano, poi cristiano-montanista) riportano il celebre "miracolo della pioggia". Siamo nel 174, durante la guerra con i Quadi. Il pagano Dione Cassio attribuì il miracolo (la legione stava morendo di sete per mancanza d'acqua) a un sacerdote-mago egizio, Tertulliano alle preghiere dei cristiani inquadrati nella XII Legione Fulminata. Ora, Tertulliano è morto nel 230 d.C., quindi narra di fatti avvenuti a ridosso della propria esistenza. A parte il solito "vizio" di attribuire alla divinità un evento naturale, i suoi scritti dimostrano che esistevano, eccome, legionari cristiani. E che addirittura professavano apertamente il loro credo. Come del resto dimostra la chiesa militare di Dura Europos, risalente al 235: è accanto alla torre 17, a ridosso delle mura e conserva affreschi espliciti: oltre al tradizionale Buon pastore, anche Gesù che cammina sulle acque e la guarigione del paralitico. E comincio a rispondere a @@eliodoro. A Roma si faceva tutto a norma di legge. E il primo equivoco-leggenda-realtà risale proprio ai primissimi anni del cristianesimo: al famoso quesito di Ponzio Pilato a Tiberio sul come considerare la fede cristiana, se religio licita o superstitio illicita. Non entro nel merito di quella lettera. Comunque, Tiberio avrebbe pensato di dichiararla religio licita e avrebbe mandato un'indicazione in questo senso al Senato. Il senato, però, irritato per l'invasione di campo dell'imperatore, avrebbe fatto un senatoconsulto dichiarandola "superstitio illicita". Ciò sarebbe avvenuto nel 35-36 e non in occasione della crocifissione di Gesù, ma in quella della lapidazione di Stefano decisa dal Sommo Sacerdote Caifa. Una decisione illegittima, perché le esecuzioni capitali dovevano essere comminate dall'autorità romana. Fatto leggendario a parte (riportato però dagli apologisti), è certo che un senatoconsulto deve esserci stato attorno a quell'epoca perché a questo fanno riferimento tutte le persecuzioni successive fino al III secolo inoltrato (mi sembra, ma andrò a controllare, che il primo a fare una persecuzione per decreto imperiale sia stato Valeriano). Allora, il giudaismo era una religio licita. Questo garantiva tutta la libertà possibile di culto e riti in ogni manifestazione. I giudei, per esempio, erano esentati dal sacrificare agli dei e anche dal venerare l'imperatore. bastava, per loro, una generica assicurazione che avrebbero pregato il loro dio per il bene pubblico e per l'imperatore. Ma ai cristiani questo non era consentito, proprio perché la loro era una superstitio illicita per senatoconsulto. Eliodoro, saprai che a Roma le celebrazioni non erano "obbligatorie" per nessuno. Perché fossero considerate valide era sufficiente la presenza del sacerdote officiante e di un magistrato. Quindi,@@Legio II Italica, la mancanza di partecipazione alle celebrazioni non era "motivo giudiziario" delle persecuzioni, ma invero fu la causa delle persecuzioni, che il più delle volte nascevano dal basso: l'imperatore recepiva un sentimento di ostilità popolare. La non partecipazione, infatti, veniva letta dal popolo (molto superstizioso) come volontà dei cristiani di offendere gli dei. E quindi causa di sciagure. Il discorso sarebbe troppo lungo. Se vorrete, lo affronterò. Comunque, per dare un'idea, la prima persecuzione (quella di Nerone) non fu causata ufficialmente da motivi religiosi, ma dalla palese avversità verso i cristiani (ebrei scismatici) della comunità giudaica di Roma. Un'avversità che arrivò fino alla camera da letto di Nerone. Dare la colpa dell'incendio ai cristiani, quindi, significava colpevolizzare una minoranza sconfessata persino dalla religione-madre. Ma furono gli stessi giudei, successivamente, a dare "copertura" ai cristiani, che evitarono altre persecuzioni rifugiandosi sotto l'ombrello giudaico con l'attestazione di comportarsi "secondo i costumi giudaici", evitando così il senatoconsulto senza un'aperta apostasia. Comunque, la prima legittimazione ai cristiani come comunità avvenne sotto la dinastia dei severi. Non fu cambiato il senatoconsulto, ma fu consentito loro di costituirsi in "collegium". E proprio nella controversia tra questo collegium e un macellaio romano si inserì Alessandro Severo autorizzando la prima chiesa in Roma, a Trastevere. Siamo ben prima di Filippo! P.S.: per Illyricum: ti ringrazio, ma il contrasto è stato risolto prima ancora che iniziasse :lol: :lol:
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  18. Ciao a tutti,chiedo a voi esperti di aiutarmi,grazie.
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  19. Sicuramente non è un bel modo per liquidare e risarcire un proprio cliente. La compagnia assicurativa certamente non si è fatta una bella pubblicità e spero che il dispetto nei confronti del "povero" Andres Carrasco possa ritorcersi contro, perdendo tanti clienti quante sono le monetine consegnate. Scusate, ma le compagnie assicurative.....................................
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  20. Dal venditore delle 5 monete a 10€ trovi lo starterkit lettone al prezzo di emissione. O almeno ieri sera era così.
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  21. L'episodio è legato al santuario mariano di Polsi, la cui fondazione (se ben ricordo) avvenne proprio a seguito del prodigioso inginocchiarsi di un toro davanti a una croce. Il miracoloso evento è ben noto all'iconografia sacra locale, come testimonia la parte inferiore di questo quadro (che credo ottocentesco) conservato nella galleria di Palazzo Amaduri a Gioiosa Jonica (RC):
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  22. Salve a tutti, Ho avuto l'idea di dividere a metà una casella di vassoio per monete, per risparmiare spazio o per raccolte per tipologia con più moduli. Il risultato è in foto: uno stuzzicadenti con avvolta una fettuccia di velluto fissata con vinavil. Si può poi fare più piccola o grossa o a X. So che alcune aziende già li fanno su richiesta. Magari è una scemata ma può tornare utile e il risultato è bello :)
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  23. Altra cosa: il fioraio esiste ancora: guarda quì http://www.eccellenzeitaliane.com/aziende/fidanzini-nello---1725196.html
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  24. Bah .... Perdonatemi ma giusta non direi ..... La guerra era oramai finita sul fronte europeo da 2 mesi ... Restava piu solamente il Giappone ed era questione di mesi che si arrivasse alla resa , dopo che anche la Russia aveva invaso la Manciuria ....... La dolorosa verità è che gli USA hanno sganciato le bombe atomiche principalmente per dare un segno al mondo intero ed in particolare al blocco sovietico della loro potenza militare . Matteo Inviato da un device_name utilizzando your_app_name App
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  25. Tipo 1 Un exemplaire de qualité rare, représentatif du premier type de la monnaie au crocodile. Il montre clairement un Agrippa barbu à l'avers, mais aussi le pointillé autour de la chevelure d'Auguste et d'Agrippa, que l'on retrouvera sur certains des premiers exemplaires du type II de plus petit module, que l'on appelle variété dite "au cimier". Tipo 2 Caratteristiche tipiche: - testa di Augusto nuda - palma a forma di Y rovesciata alla base - denti del rettile superiormente alla mascella - muso terminante con una sorta di corno Considerate che queste sono solo alcune delle varianti possibili e ne esistono molte altre che potete trovare al link: http://www.in-medias.fr/sitecroco/pages/monnaie/TYPE%202/type2%20page1.html Tipo 3 Peso sui 12-14 g. Tipo 4
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  26. Vero, in ogni campo. Fortunatamente però, c'è ancora qualcuno che guarda da un altro punto di vista. Come dici, il mosaico della monetazione italiana non può essere guardato tessera per tessera, andrebbe guardato nella sua interezza, nei legami e rotte commerciali che vedono coinvolto il nostro ambito collezionistico. Grazie Dizzeta! N.
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  27. Confermo che il santo è S. Pellegrino Laziosi, in abiti monacali dell'ordine dei Servi di Maria,davanti a lui il crocefisso,suo attributo, in questa tipologia è abbastanza raro trovarlo,bella medaglia...........ciao Borgho.
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  28. Medaglietta devozionale del XVIII secolo raffigurante la Madonna al d/ e il Gesù bambino al R/. Le lettere mp õ stanno per Maria Odigitria ( in greco Οδηγήτριας)
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  29. Non ho dubbi, Verona tutta la vita. Hai la possibilita' di vedere le monete, di conoscere personalmente i commercianti, di farti consigliare dagli amici del forum. Insomma Verona e' per il collezionista come il luna park per il bambino. Certo l'impatto della prima volta e' notevole ma se non sei dispersivo e parti con un'obbiettivo ben preciso ti divertirai. Salutoni. p.s. magari ci si incontra, chissa'...
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  30. Quarto gettone (5,144 g, 25 mm): ICH INVITIRE (io invito) Il giocatore gioca la carta di un colore interessante e invita il compagno a regolarsi di conseguenza in base alla carta che l’avversario giocherà prima di lui. apollonia
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  31. A prima vista sembra una cosa negativa, perchè hai un concorrente in più nella ricerca, ma alla fine son di più i vantaggi: con un collezionista in più hai un'altra persona nel tuo giro di amici che controlla tutte le monete che gli passano sotto mano, e quindi più possibilità di scambi.
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  32. Verona ti darà la possibilità di vedere e toccare con mano tutte le monete che vuoi. Una volta stabilito cosa vuoi comprare e il tuo budget di spesa...avrai tutto il tempo necessario per studiarti "la tua moneta" e solo dopo averne viste un po', decidere quale comprare! Fatti consigliare anche da un buon amico! :good:
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  33. Taglio: 20 cent Nazione: Olanda Anno: 2012 Tiratura: 200.000 Condizioni: SPL Città: Milano Note: news :yahoo:
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  34. Taglio: 2 euro Nazione: Irlanda Anno: 2004 Tiratura: 3.698.186 Condizioni: B Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: Irlanda Anno: 2011 Tiratura: 998.141 Condizioni: B Città: Milano
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  35. Verona non è solo vedere, acquistare ...Verona e' una esperienza numismatica che almeno una volta comunque è' giusto fare..... Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum
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  36. E, soprattutto, come si fa a dire che non è rara, senza identificarla...?
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  37. Ma come, non hai controllato le monete PRIMA di metterle nel suo salvadanaio?
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  38. Bravo, nelle due metà potresti mettere una moneta ed un doppione della stessa però mostrando l'altro verso...così finalmente si potrebbero ammirare entrambe le parti...
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  39. Io prenderei quella del 39 se fosse realmente spl/fdc e dalla foto dubito che la sia. Saluti
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  40. Grazie, sempre disponibilissimo
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  41. Bellissima la storia che ci ha proposto @@dizzeta...che aggiunge un po' di poesia a quest'estate che non vuol fare l'estate.... ma che vìola una delle regole fondamentali della falegnameria e del calcolo delle larghezze in fuzione delle battute (gli incastri). In buona sostanza e cercando di farla breve: se devi fare un incastro alla congiunzione fra due battenti di una finestra alla loro larghezza devi aggiungere una volta la larghezza dell'incastro.... e per tradurla a livello numismatico. se traccio una riga nera che indica il margine interno dell'incastro sul dritto e traccio una riga rossa che indica il margine interno dell'incastro sul verso (andrebbe tratteggiata perchè sul verso e quindi non visibile) unendo le due metà entrambi i margini colorati andrebbero a filo dei margini esterni di entrambi i lati con una perdita di larghezza pari alla larghezza della battuta.... con conseguente perdita di alcuni caratteri...cosa che nell'esemplare proposto mi pare non succeda... Volendo dire la mia fino in fondo a me sembra l'effetto di una piegatura successivamente raddrizzata e spianata; nelle piegature di monete di modulo abbastanza grosso gli strati superficiali si spezzano sempre. Quello esterno alla piegatura si spezza per stiramento; quello interno per compressione (e un po' si rialza): Gli strati profondi normalmente, se la piegatura non è completa, possono non spezzarsi anche dopo l'operazione di raddrizzamento......poi un buon orefice può aver fatto il resto. Se ho rotto l'incantesimo...chiedo scusa...ma sono sicuro che dizzeta saprà proporcene un altro. ciao Mario
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  43. Ho rotto il salvadanaio di mia figlia di 4 anni...ma si può essere più bestie di così??? :mega_shok:
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  44. Attento perchè i tre punti sotto la gamba destra fanno parte del trono e la spina a fianco della sinistra idem. In pratica entrambi i particolari che metti in rilievo sfanno parte della rappresentazione standard del trono. I due punti sotto ai gomiti penso facciano riferimento al tipo 11 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-JCO/1 anche se nelle rappresentazioni grafiche del Papadopoli mi sembrano descritte come annelletto e punto....corro a verificare. confermo @@magdi sembra comunque mancare alla lista del Papadopoli ciao Mario
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  45. Non credo che questa discussione abbia altro da offrire. Negli ultimi post (pagine) si parla di tutto tranne che della moneta in questione. Le perizie vanno fatte in questo modo... Per incontrare un numismatico ci si veste in giacca e cravatta... insomma la discussione sull'oncia romana si è esaurita. Ci sono stati dei chiarimenti importanti, anche dello stesso Moruzzi che dimostra, ancora una volta, la sua serietà e professionalità. Posso garantirvi che non tutti gli operatori del settore si prestano a rispondere direttamente su un forum online... QUESTO E' UN DATO DI FATTO. Ringrazio poi tutti gli studiosi intervenuti per la preziosa collaborazione. (ulteriori chiarimenti fra le parti potranno essere chiesti in forma privata)
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  46. Taglio: 1 euro Nazione: Lettonia Anno: 2014 Tiratura: 30.000.000 Condizioni: BB Città: Milano
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  47. Taglio: 2 Euro CC Nazione: Belgio Anno: 2014 Tiratura: 1.738.000 Condizioni: SPL CIttà: Nizza Note: News?
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  48. dico solo due parole che magari saranno incomprensibili ora..ma probabilmente l'utente che ha aperto la discussione le capirà tra qualche anno...partendo dal presupposto che all'inizio niente capivo e ora niente capisco...nell'acquistare una moneta non si guarda perizia o altro... ma, si guarda "cosa non c'è" piuttosto che "cosa c'è" esempio stupido..sto valutando un 10 centesimi Vittorio Emanuele II ? dopo un analisi generale ed una particolareggiata di colore stato dei fondi bordo e tutta la compagnia bella osservo i rilievi..magari il baffo..l'errore più grande che si può fare nell'acquisto di una moneta di spessore e quindi di costo è dire " il baffo c è...non c è male" ...bisogna vedere cosa manca! ora che sarò carne da macello per i puristi...facendo tutte le astrazioni possibili del caso il mio esempio è puramente teorico e non applicabile alla pratica...sbagli pure l'acquisto di questo cappellone...tra qualche anno sarà più forte il ricordo e imparerà più in fretta se ama le monete...se invece si è avvicinato solo per investimento ponderi a più riprese...e guardi monete in mano..in fin dei conti...non si dice "sbagliando si impara"? ...la avviso solo che nel 90% dei casi chi comincia vede una moneta Spl+ che in realtà è un Bb...quindi...quando trova una moneta...e senza aver studiato chissà quanto le sembra Spl la deprezzi a Bb/Spl ..così se tra 2 anni si accorgerà che era una ciofeca perderà una 50ina di euro ..che in fin dei conti non sono biliardi... ;) certo una infarinata generale è d'obbligo..se non c è questa propenzione...si affidi a qualcuno del forum che magari dietro una commissione nel giro di 2-3mesi gli trova un cappellone che sia la miglior soluzione al suo problema... ;D...nessuno credo che abbia centrato il primo acquisto o perlomeno pochi...sbagliare è anche un naturale corso...oltre a dare consigli...poi se il signore spende 1500 euro per un cappellone stralucidato è perchè ce li ha a buttare..una persona che conosce il peso del denaro pondera...e pondera con la sua testa...a in fin dei conti...e qui chiudo...la numismatica...mi dicono...è solo un hobby ;D e gli hobbies son costosi si sa :D
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  49. L’aquila e la croce sono sempre presenti sulle monete siciliane. E’interessante vedere come questi due simboli si siano evoluti nel tempo fino alla fusione in uno sotto Carlo VI (1720-1734). Enrico Vi chiude la zecca di Salerno e ne apre una a Brindisi., ubicata alla domus Marguriti, la casa che era appartenuta all’ammiraglio Margaritone di Brindisi. Enrico VI adotta il sistema ponderale-onciale, cioè monete coniate a peso sulla base dell’oncia:circa 26,72 grammi. associato al bimetallismo e lascia invariata la produzione di Tarì siciliani nelle zecche di Messina e Palermo a 16,33 carati,cioè 68,5 % oro, 21 % argento e il resto rame Il Tarì era di circa 12 mm e del peso di 0,90 grammi e rappresentava la 30° parte dell’oncia. Vengono coniati anche multipli di tarì uguali al tarì, che non vengono cambiati a numero ma a peso. I Tarì continuano ad avere iscrizioni cubiche. E ciò sta a testimoniare che gli incisori arabi non furono molestati da Enrico VI ma, con il passare del tempo, sostituti da incisori latini. Su molti tarì appaiono le lettere V,C,M , F. L’attribuzione della lettera V a Guglielmo non è una tesi sostenibile. La lettera C è associata Costanza , M a Imperator e F al figlio Federico. La diffusione in Italia meridionale dei provisini o Provinois, denaro in mistura emesso dai conti di Champagne e Provins, aveva spinto Enrico VI ad abolire la coniazione dei follari in rame. Al loro posto viene coniato il denaro in mistura con una lega di 250 millesimi e un rapporto con un tarì di circa un 16°. I caratteri cufici http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEN/3 compaiono solo nella moneta da un quarto di terecenario. Il regno di Enrico VI è dominato dal terrore. Il re non mantiene nessuna promessa fatta, la famiglia Tancredi viene perseguitata, il piccolo Guglielmo è deportato in Germania, dove morirà ancora adolescente. Il Tarascio descrive il martirio subito dal conte Riccardo di Acerra, fratello di Sibilla. Mentre il Conte Riccardo tenta di fuggire, viene preso e condannato al martirio. Prima viene legato a un cavallo e trascinato per le vie di Capua, poi appeso col capo all’ingiù. Dopo due giorni, mentre il conte è ancora rantolante, il re ordina che il buffone di corte gli leghi alla lingua una pesante pietra. Enrico VI distribuisce feudi siciliani ai tedeschi e ottiene così la “pace servile”. Nel natale del 1194 nasce a Jesi l’erede di Enrico VI, Federico II. Nel 1196 Federico II viene incoronato Re dei Romani e per l’occasione Enrico VI fa coniare un denaro che reca al dritto il suo nome e al verso il busto di Federico bambino di prospetto con la legenda FREDERIC REX http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEF/1 . Nel 1197 scoppia in Sicilia una rivolta che viene soppressa nel sangue da Enrico VI con supplizi inimmaginabili: uomini e donne mutilati, annegati, bruciati vivi o bolliti nello strutto. A un nobile normanno chiamato Giordano e designato successore a Enrico dai congiurati fa inchiodare una corona in capo. Il 29 settembre del 1197 muore a Palermo a soli 32 anni per il riacutizzarsi di un'infezione intestinale. Enrico VI è sepolto nella cattedrale di Palermo. Antonio Loteta
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