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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/23/14 in tutte le aree
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Salve, sono stato all'isola dei musei di Berlino ed ho fotografato delle bellissime monete antiche. Sono davvero tante, in alta risoluzione e quindi ho deciso di fare un archivio zip che potete facilmente decomprimere Ogni immagine contiene più monete. Le foto sono ad alta definizione, quindi è possibile ingrandire la foto per vedere i dettagli delle singole monete. In alcuni casi, pochissimi, le immagini sono venute un pò mosse o sovraesposte, pertanto la qualità non è buona, ma si è deciso di inserirle lo stesso per completezza. Sono le monete presenti in tutti i musei dell'isola dei musei che le espongono, le prime 6 sono del museo egizio Neues, dalla settima (DSCN6126.JPG) al sarcofago di monete d'argento (DSCN6233.JPG) è l'enorme collezione del Bode Museum, dall'immagine successiva (DSCN6255.JPG) alla fine ci sono le monete dell'Altes museum. La collezione è completa, cioè dovrebbero esserci tutti i pezzi espostiil 15 agosto 2014, per questo motivo non ho voluto cancellare quelle poche immagini venute mosse o sovraesposte, perchè così ci sono tutte Il file sarà disponibile solo per un periodo limitato. Si raccomanda di caricarlo in piattaforme di condivisione, dove è possibile caricare file di grandi dimensioni e poi rilasciare link per scaricarli. Il file è grande 766,38 MB Per scaricarlo: http://monetebanconote.altervista.org/monete.zip vi chiedo solo di caricarlo anche in altre piattaforme di condivisione, perchè altervista ha una banda limitata e quindi dopo una ventina di download potrebbe esaurire la banda mensile di traffico e bloccare temporanemente il download TUTTE LE FOTO, ed il file stesso, SONO DI PUBBLICO DOMINIO, usatele come meglio vi pare, in qualsiasi modo ed in qualsiasi modifica nota: l'utente INCUSO ha messo una copia qui casomai ci fossero problemi a scaricare il file: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/tmp/monete.zip7 punti
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Buonasera vox79, mi sono ritagliato qualche minuto e così cercherò di rispondere al suo quesito. Per questa sera però mi consenta di indicarle solamente la bibliografia sulla moneta di Cremona. Nei prossimi giorni le darò senz'altro altre indicazioni, ma questa sera non riesco. Per quanto ne so io, nell'Italia Settentrionale la prima moneta sicuramente (e sottolineo 'sicuramente') dal valore di un quarto di un altra moneta della quale la prima si può quindi ritenere un suo 'spezzato', è il 'cremonese' emesso dalla zecca di Cremona. Un documento del 1° agosto 1163 redatto nella sede del Comune cittadino cita infatti denarios quatuor de Cremona vel unum denarium imperialem (ASTEGIANO, I, , 207). Il denaro imperiale del quale il cremonese vale la quarta parte è quello iniziato a battere qualche mese prima nella zecca di Noceto, nei pressi di Milano, dalle maestranze di Federico I. La moneta cremonese ivi citata è stata recentemente riconosciuta nel tipo 'piano' con 'A' aperte (tipo CNI, IV, p. 191, n. 16). Non sto qui a farle tutta la storia degli studi, ma se le interessa può trovare indicazioni in FENTI G. 2001, la zecca di Cremona e le sue monete. Dalle origini nel 1155 fino al termine dell’attività, Cremona (Il volume raccoglie tre saggi già pubblicati, nel 1996, 1998 e 2000, sul «Bollettino Storico Cremonese», edito dalla Società Storica Cremonese), ma con importanti revisioni in BAZZINI M. 2002, Recensione al libro di G. Fenti, La zecca di Cremona e le sue monete. dalle origini nel 1155 fino al termine dell’attività, in “Panorama Numismatico» 163 (maggio 2002), pp. 52-59 con alcune puntualizzazioni in BAZZINI M. 2002, In risposta alla lettera di Germano Fenti, in «Panorama Numismatico» 166 (settembre 2002), pp. 54-57. Altre importanti notizie in MISSERE FONTANA F., TRAVAINI L. 2005, Monete medievali e materiali nella tomba di San Gemìniano a Modena, Nonantola (Modena). Nello studio citato, Fenti prende in considerazione 32 esemplari di cremonese, con un peso medio di g 0,353 (g 0,28 min. e g 0,43 max.) e un diametro compreso tra i 12 e i 14 mm. Il fino non è conosciuto. Come vede il quarto di denaro (in questo caso il riferimento è a quello imperiale, con tutte le implicazioni che ciò comporta) fu coniato almeno trent'anni prima del regno di Enrico VI e anche - almeno apparentemente - parecchi anni prima di Genova e Venezia. Seguiranno 'a ruota' Piacenza e Milano. Il caso di Piacenza è un po' più complesso, mentre quello di Milano attende ancora di essere definito nei particolari e 'centrato' nelle cronologie ma in linea di massima si può dire che se ne conoscano con relativa precisione le linee fondamentali. Ma di questo gliene parlerò le prossime sere. Adesso devo lasciare la tastiera del computer. Spero di esserle stato d'aiuto. A presto, Teofrasto7 punti
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Costerà quanto costa comunemente sostituire le banconote vecchie con quelle nuove, a parte il design... a meno di non voler costringere il bozzettista a lavorare gratis :rolleyes: Il segno di copyright sulle banconote non indica che queste sono di proprietà della banca centrale invece che del portatore, o qualche altra fesseria simile, ma che la proprietà intellettuale di quel modello è riservata e non può essere riprodotto. In pratica è come scrivere "La legge [dello stato, che autorizza la banca centrale a emettere banconote] punisce i fabbricatori e gli spacciatori di biglietti falsi" senza doverlo ripetere in una ventina di lingue.4 punti
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Cari amici e lettori del forum, oggi vi mostro un carlino per l'Aquila di Alfonso d'Aragona che ancora non ho classificato correttamente. Credo che chi ha il testo di D'Andrea Andreani, sarà facilitato nella ricerca (a me manca). Vi aggiungo oltre alle foto del diritto e del rovescio, un particolare della foto del diritto, di inizio e fine legenda. Al primo che lo classifica correttamente, un bel "mi piace" :)3 punti
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E meno male che è un professore... Magari sarebbe meglio insegnare quello che si è studiato, ma ormai tutti parlano di economia senza avere la più pallida idea di quello che stanno dicendo... La BCE non ha riserve auree. E già perchè invece la lira era coperta... Ma per piacere; capisco che la propaganda politica si basi sulla menzogna, ma non è che siamo tutti totalmente ignoranti in materia...3 punti
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E stata la prima moneta ad entrare a far parte della mia collezione, è un po' come la "numero uno" di Paperon de Paperoni, una sorta di portafortuna. E in assoluto, a mio avviso la più bella realizzazione del Regno. Renato3 punti
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Bella moneta Tognon, a me piace e per 80 euro periziata hai fatto un bell'acquisto. Non capisco mai i commenti, quì e in altri argomenti, che essendo una data comune si può prendere e aspettare in Fdc..... Ma se io ho solo 80 euro che devo fare????? Non comprerò mai la moneta????? Se non posso spendere di più oggi e forse neanche domani????? Per me quello che conta è oggi e la moneta vale i soldi spesi. Bravo3 punti
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Io sono del parere che certe discussioni andrebbero messe in evidenza in spazi appositi e ben visibili a tutti, oppure riproposte nella sezione dei Falsi in evidenza Questa ne è un esempio, una moneta non facile da individuare è stata smascherata con competenza da Elmetto2007,che ha spiegato in modo chiaro il processo a cui è stata sottoposta la stessa. Comunque un consiglio per tutti, quando si sale con le R di Rarità non comprate mai a scatola chiusa, quì perizie e validi consigli sono quasi d'obbligo3 punti
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Sì, Mirko: è la stessa catalogazione che gli ho dato anch'io. Il nummo non è mio, ma di una collezione istituzionale il cui studio ci è stato incaricato (parlo quale portavoce del nostro Gruppo) e nella quale ci sono davvero molti nummi interessanti. Bello l'esemplare di Rick! :) Questo esempio serve anche a illustrare che coloro che prendono troppo sul serio i gradi di rarità del RIC sbagliano. Il RIC è e resta un'opera fondamentale e imprescindibile per lo studio (oltre che per la catalogazione) della monetazione imperiale: ma come tutte le opere enciclopediche, richiedono tempi molto lunghi per essere realizzate e quando finalmente sono partorite.... nascono già in parte obsolete. La stessa cosa succede anche per il MEC che pur recente è molto superato in tantissimi aspetti, senza che per questa venga a meno il suo valore. Per esempio, il MEC ignora completamente l'esistenza della monetazione enea proto-visigota, un po' come avvenne con quella protovandala, della quale ci stiamo solo recentemente rendendo conto insieme a Manuel Pina (Mapila, l'autore di Tesorillo): "scoprendola" ognuno per conto suo e poi confrontandoci e accorgendoci di essere arrivati esattamente alle stesse conclusioni :) Tornando al RIC, quando fu scritto non si tennero nel dovuto conto le collezioni private e i musei dell'Est europeo. Inoltre i piccoli bronzi del basso impero erano molto snobbati nei musei, per cui per lo più non erano neppure inventariati. Gli stessi nelle relazioni sui ripostigli erano classificati alla cazzo di cane e illustrati anche peggio! Oggi con la diffusione del web e anche grazie a eBay (fonte inesauribile e ricchissimi d'informazioni, anche se da evitare negli acquisti), le nostre conoscenze sui piccoli bronzi del tardo impero si è enormemente arricchita rispetto a quando Kent coordinò la stesura degli ultimi volumi del RIC: essi restano validissimi, seppur incompleti, per la catalogazione dei nummi, ma del tutto inaffidabili per quanto concerne l'indicazione della rarità. Mi è sempre più chiaro che ciò che davvero interessa in una moneta antica è conoscere il suo contesto di ritrovamento Decontestualizzata, non importa quanto sia ben conservata e quale sia il suo grado di rarità: il suo valore numismatico è e resta compromesso. Non posso che avercela con coloro che girano con il MD a caccia di "tesori" e che, purtroppo, a volte hanno anche la sventura (per la numismatica) di trovarli. Pochissime volte fanno il gesto doveroso di consegnarli alle Istituzioni: quasi sempre si affrettano a decontestualizzarli e a venderli. Per esempio, è quanto avvenne con un ripostiglio di circa 2-3000 nummi (vandali e imperiali: la voce che parlava di una quantità dieci volte maggiore è un'esagerazione!) databile alla metà del VI secolo ritrovato in Sardegna, a Terralba, alla metà degli anni '80: decontestualizzato, in parte venduto e caduto in mani incompetenti (sto tentando di ricostruirne la storia e di capire dove si trovi quel che resta di tale ripostiglio). Esso, studiato da coloro che sono in grado di farlo, sarebbe in grado di sciogliere molti enigmi sulla monetazione sarda. Ma purtroppo è stato trovato (e numismaticamente distrutto!) dalla persona sbagliata....3 punti
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Austria Anno: 2005 Tiratura: 6.880.000 Condizioni: BB Città: Comacchio (FE) Taglio: 2 euro TDR Nazione: Austria Anno: 2007 Tiratura: 8.905.000 Condizioni: BB Città: Comacchio (FE) Note: il mio 400° ritrovamento inserito in osservatorio.................. :pleasantry: Taglio: 2 euro EMU Nazione: Germania-zecca G Anno: 2009 Tiratura: 4.200.000 Condizioni: BB Città: Comacchio (FE)2 punti
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Per poter usufruire della Chat devi avere 100 messaggi, post, al tuo attivo. Partecipa alle discussioni sul Forum per raggiungere la quota necessaria e ricordati che alcune sezioni non incrementano il numero dei messaggi, come l'Agorà ad esempio. Un riassunto di tutti i permessi è disponibile a questa pagina. Questo è riportato nelle FAQ Spero di esserti stato d'aiuto2 punti
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@@picchio una volta scrisse che le monete per Lui si dividono in due categorie: Quelle che gli piacciono, e quelle che non gli piacciono. Una moneta può essere bella e accattivante anche in bassa conservazione. Diverse volte ho definito dei BB così belli ed affascinanti che "trafiggono il cuore". Guardatevi la corrente asta Varesi 65; Monete davvero affascinanti, ad esempio per Napoli, che seppur in bassa conservazione valgono ampiamente l'acquisto. Tra 80€ per questo esemplare (ma chieda lo sconto, di questi tempi non si rifiuta quasi mai ;) ) e orientativamente intorno ai 400€ (a patto di incontrare il buon samaritano numismatico) per una moneta non circolata (il FdC su di uno scudo è arduo davvero, ed inflazionato dai "fdc commerciali" che sciorinano a bizzeffe oggi) ce ne passa... Quanto al "colpo", mi sembra più un difetto del tondello che ha intaccato la superficie del ciglio che un colpetto. Non si nota alcun rialzo del metallo ma invece è chiaramente visibile una incisione netta e secca, quasi fosse un tipico "strappo" tanto comune in altre monetazioni. In ogni caso, non mi sembra così deturpante da sminuirne la gradevolezza finale. Son monete che quasi regolarmente presentano problemi al bordo. per cui, se le piace, contatti il venditore ;)2 punti
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Grazie @@leonumi67 Il cappellone ha diversi colpi sul bordo che lo rendono per me un MB, penso che lo pagai il giusto ed il venditore, correttamente, me li segnalò. A 16 anni, però si compra il cappellone anche con colpi sul bordo.2 punti
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Ciao Io ho tante preferite, tutte diciamo. Una di quelle che preferisco di piu e' questa sotto. Comune ma in conservazione incredibile. L'ho comprata al primo veronafil da un'amico, questo la rende molto speciale.2 punti
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Nooooooooooooooo.... E' Valentiniano III, leggibilissimo..... Ovviamente fa parte della serie dal 2152 al 2158 che non ha contrassegno di zecca... anche perché coniati a Cartagine! (GLC sta saltando furioso sul tavolo e sta gridando: "Trasteverina! è una coniazione trasteverina! Piantala di dire che è cartaginese!"). Comunque, trasteverina o cartaginese che sia, non ha nessun contrassegno di zecca (ma è cartaginese, ve lo dico pianino che non senta GLC, credetemi che è cartaginese! :) ).2 punti
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Potreste meglio evidenziare, magari sezionando la foto, quali sono i dettagli in cui il conio del 13 senza punto differisce dalla 13 col punto, può tornare utile a tanti. Io non ho questa variante in collezione, visti i costi in alta conservazione.2 punti
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Francesco (@elmetto) ha pienamente ragione. Moneta autentica ma del conio ad impronta "con punto". Sottoposta a successiva asportazione dello stesso (punto), verosimilmente con bulino. Tutto ciò si può desumere dal disegno e dai particolari del rovescio ed, osservando bene, dal lievissimo alone nel punto di abrasione. Ma in questo determinato caso basta osservare con estrema attenzione il disegno del conio per capire di quale tipologia e variante si parla... Una volta appurata la genuinità (che è direttamente correlata all'esame sopracitato). Bravo Francesco!! Inviato da un device_name utilizzando your_app_name App2 punti
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Un Grazie alla mia splendida barista, adeguatamente addestrata per la caccia alle monete.............................. :D Taglio: 2 euro CC Nazione: Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.229.131 Condizioni: BB Città: Comacchio: (FE)2 punti
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Francamente non vedere alcuna differenza tra la moneta originale e le tue patacche è come affermare che queste due Gioconde sono esattamente identiche e originali:2 punti
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Fig.1 di Angelo Sfoglia COME SCOPRIRE I 5 CENTESIMI 1913 SENZA PUNTO ARTEFATTI Da alcuni anni sto studiando la moneta da 5 centesimi “Prora” del 1913 cosiddetta senza punto tra la D’ e ITALIA, forse un errore dell’incisore L. Giorgi. Come noto, questa variante è molto rara mentre la versione col punto è comunissima. In commercio spesso si trovano esemplari che sono stati alterati togliendo questo punto. Sicuramente per il Dritto è stato usato un solo conio che non presentava il punto. Molto probabilmente anche per il Rovescio è stato usato un solo conio che è possibile individuare tramite alcuni piccoli particolari. Nella figura 1 riporto il rovescio di un 5 centesimi col punto mentre nella figura 2 riporto un 5 centesimi senza punto. Nelle due figure ho evidenziato alcuni particolari che le distinguono: la foglia nel cerchio nella seconda variante punta leggermente verso destra. In più, nella versione senza punto tutti gli esemplari di alta conservazione esaminati presentano delle piccole mancanze di metallo sul bordo in corrispondenza del numero 3 della data (una fossetta) e, più in basso, all’altezza dell’orizzonte sopra la linea del mare (due fossette). Fig.2 L’assenza di questi particolari permette perciò di individuare gli esemplari alterati togliendo il fatidico punto. Nel caso si debba esaminare una moneta molto circolata dove non si notano più i difetti sul bordo, dovuto ad un consumo eccessivo di metallo, è assolutamente utile osservare la punta della foglia sopradescritta alla figura 1. Se la punta è sparita completamente, presentando una foglia rotonda si tratta di una moneta del tipo comune con punto. Infatti, anche se molto usurata al bordo per un’eccessiva circolazione – quindi stiamo esaminando una moneta in conservazione MB o quasi – per uno spessore di metallo differente in quel punto dovuto allo spessore del conio, la moneta del 1913 senza punto conserva sempre la punta della foglia leggermente girata a destra ed è quindi autentica. Altri due esemplari del 5 centesimi 1913 senza punto. Anteprima da Panorama Numismatico nr.281 – Febbraio 2013 di prossima1 punto
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Mi sa spaventa terribilmente che quello possa insegnare Sent from my GT-I9105P using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Se ci sono pro9blewmi di banda una copia l'ho messa qui: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/tmp/monete.zip1 punto
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Stellina sotto il leone ;) Finora l'ho trovata solo in questo conio Sent from my GT-I9105P using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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@@vox79 ... io non c'è l'ho proprio...ahah...ah..ah.. !! Sei molto enigmatico.......ma a cosa ti riferisci ? alla stellina sotto la protome ?1 punto
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Non sempre il conio di martello viene perfettamente centrato sopra il tondello riscaldato e la forza di battitura col martello può prendere una direzione non perfettamente perpendicolare. Il risultato è di avere una impronta decentrata (più che scivolata). Può essere che il conio di martello era ormai rotto e quindi era più probabile fare queste operazioni non molto precise e il metallo del tondello ha riempito facilmente le fratture ormai ampie del conio...1 punto
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Ringrazio l'utente @@Rubino per le spiegazioni, e chiudo la discussione. Hai ottenuto la risposta e in più non è la sezione adatta :good:1 punto
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@@lele300 quanto concordo..non puoi immaginare. ma è inutile battere su questo chiodo...inutile. ultimamente non mi innervosisco neanche più,sorrido e passo alla discussione dopo. marco1 punto
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Vabbè che c'è patina e patina, ma sicuramente @@gallo83 intendeva appunto quel velo di patina che si vede chiaramente in foto. Il colore di una moneta sbrilluccicante appena "lavata ed inamidata" è ben diverso... Orsù... non stiamo a cavillare su questi dettagli insignificanti... E' una bella moneta per 80€, concordo sul fatto che la tecnica fotografica in questione smorzi eventuale freschezza del metallo. Secondo me, se chiede lo sconto, la prende ad un prezzo più basso, e se le piace, ha il giusto rapporto prezzo/qualità. Il FdC è decisamente un altra cosa in termini di prezzo, per cui mi pare assurdo e senza senso chiamarlo in questione tenendo conto della richiesta dell'utente1 punto
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Per quel che so le prime emissioni di c.albino sono della zecca di Roma quando questi fu confermato cesare nelle gallie da s.severo. Queste emissioni sono curate meglio di quelle galliche ed hanno un ritratto più simile a quello di s.severo anche se le emissioni di c.albino sembrano poco rifinite più stanche come se fossero di serie b. "Insomma la zecca era di s.severo e quindi aveva interesse a curare meglio la sua produzione piuttosto che quella del suo collega che di lì a poco sarebbe stato un suo nemico" La produzioni gallica deve invece rispondere all esigenza di avere tanti esemplari subito pronti a pagare le truppe numerose stanziate oltre che in Gallia anche nella Germania superiore e britannia. Quindi i punzoni erano sfruttati al limite. Inoltre va detto che clodio ha coniato poco oro quindi molto del suo tesoro doveva essere preparato con l 'argento che appare in molti esemplari anche piuttosto basso. In sintesi si può ben dire che per consolidare il suo potere clodio aveva poco tempo per curare i particolari estetici della sua produzione. Questo problema sarà abbastanza comune per molti pretendenti e usurpatore che dall esercito aspiravano alla porpora.1 punto
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Probabilmente di qualche distributore automatico veneziano, o forse di un autolavaggio per gondole...1 punto
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Veramente i 10 baht bimetallici valevano circa 500 lire, attualmente siamo attorno ai 23/24 eurocent. Sono invece molto simili ai 2 euro, tanto che all'inizio ingannavano anche i distributori automatici. A proposito di monete simileuro c'è questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/56139-simil-euro-come-resto/1 punto
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Anche se non riesco a seguire perfettamente questioni del tutto tecniche mi pare di ricordare la discussione e l'idea mi aveva convinto. Nel frattempo segnalo queste altre "prove" relative all'Impero di Tessalonica e all'età paleologa: http://www.acsearch.info/search.html?id=1782028 http://www.acsearch.info/search.html?id=1782029 http://www.acsearch.info/search.html?id=1608846 http://www.acsearch.info/search.html?id=1410106 http://www.acsearch.info/search.html?id=1201760 http://www.acsearch.info/search.html?id=714414 http://www.acsearch.info/search.html?id=69501 punto
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Finora si è discusso sempre nei binari giusti secondo le linee guida del forum, ma io aggiungo anche nei modi civili e democratici con cui tutti si dovrebbero rapportare per raggiungere tutti insieme delle conclusioni condivise da tutti, anche cambiando opinione su alcuni punti come è successo in questa discussione. Invito pertanto Vincenzo, ma anche tutti gli altri a mantenere sempre un rapporto amichevole è sereno in quello che deve essere un momento di svago e di accrescimento culturale che il forum ci offre. Auguro un buon fine settimana a tutti. Lorenzo. PS Ma come si fa a mettere le faccine col tablet? Qui ce ne volevano tante.1 punto
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Un bel pezzo d'argento. E coniato non troppi anni prima Governanti Del Mondo a Casa...Come Si Guardano e Come Vivono fu pubblicata nel 1899. Autore del libro, Gilson Willets, suggerito che Don Carlos I del Portogallo ero stato un re riluttante, dicendo che "quando egli fu dapprima salutato come re, [era] a bordo di una nave da guerra, di cui era comandante. Coloro che erano con lui al momento lo sentito osservazione che egli avrebbe volentieri visto un nipote o un fratello montare il trono, mentre lui è stato lasciato al comando della flotta. " Nel libro re Carlos è stato elogiato per la sua abilità come un nuotatore, per salvare una vita, ed è stato elogiato anche per il suo coraggio personale con i tori. Ma verdetto complessivo del libro—anche se abbastanza educatamente esprim—non era in omaggio: "Don Carlos non può essere descritto come un re cattivo. Egli ha ereditato, tuttavia, da suo padre non solo corpulenza eccessivo di quest'ultimo, ma anche la sua straordinaria indolenza e apatia in relazione ai suoi doveri di sovranità". (Personalmente, penso che Don Carlos nel profilo rende per una moneta bella—nonostante il commento di Willets' su un problema reale peso.) Grazie per il look a questa moneta, ilcollezionistadiossa e per un motivo per una rapida occhiata al Don Carlos. Non avevo conosciuto sulle sue connessioni italiane, ma io dovrei avere indovinato—il lignaggio della nobiltà europea sembra così incredibilmente intrecciato! :) v. ------------------------------------------------ A beautiful silver piece. And coined not too many years before RULERS OF THE WORLD at HOME…How They Look and How They Live was published in 1899. Author of the book, Gilson Willets, suggested that Don Carlos I of Portugal had been a reluctant king, saying that “when he was first saluted as King, [he] was aboard a man-of-war, of which he was commandant. Those who were with him at the time heard him remark that he would gladly have seen a nephew or a brother mount the throne while he was left in command of the fleet.” In the book King Carlos was praised for his prowess as a swimmer, for saving a life, and was praised as well for his personal courage with the bulls. But the book’s overall verdict—although quite politely phrased—was not complimentary: “Don Carlos cannot be described as a bad King. He has inherited, however, from his father not only the latter’s excessive corpulence, but also his extraordinary indolence and apathy in connection with his duties of rulership.” (Personally, I think Don Carlos in profile makes for a handsome coin—despite Willets’ comment about a royal weight problem.) Thanks for the look at this coin, ilcollezionistadiossa, and for a reason to take a quick look at Don Carlos. I had not known about his Italian connections, but I should have guessed—the lineage of European royalty seems so incredibly intertwined! :) v.1 punto
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Qualche elemento in più su quest'asse di Antonino Pio: Antonino Pio e l'Annona http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/b138/b138.html Saluti. Giulio De Florio1 punto
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In effetti quel paese esisteva, anche se per entrarci bisognava pagare un dazio molto considerevole, ci sono molti elementi che mi avevano fatto pensare ad una riproduzione comunque sixtus hai ragione, anche se le tecniche di coniazione non è che abbiano avuto avventi in 200 anni, almeno non così stravolgenti, io non me ne intendo di queste monete, ma da quello che ricordo quando avevo la moneta in mano, il bordo era palesemente fresato, la patina ricostruita, il campo più liscio di una pista da pattinaggio, gli stili "fumettistici" ci mancava un sorriso sulle labbra e l'occhiolino..1 punto
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Ciao Ant! E' quasi senza dubbio un Onorio. La legenda si legge piuttosto bene, fortunatamente, nel punto chiave per comprenderlo. Direi una Gloria Romanorum al rovescio con SMKA in esergo. Oltretutto ha persino il punto alla sinistra degli imperatori...è classificato R5 dal RIC al numero 405. La tipologia a 3 imperatori è molto bella, ma questa a due, con Teodosio II, la trovo ancora più simbolica e affascinante. Al D/ D N HONORIVS P F AVG. modifica: cercando su vcoins ho visto due esemplari, ma nessuno con il punto!1 punto
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Allora ti consiglio di dare una bella spolverata alla tua casa...chissà da quanto non aprivi quel cassetto, se era in un cassetto chiaramente :) . Ciao1 punto
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Taglio: 5 centesimi Nazione: san marino Anno: 2006 Tiratura: 2.601.000 Condizioni: BB+ Regione: Puglia1 punto
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Grazie a tutti per gli immeritati complimenti. Cerco solo di far del mio meglio senza pretendere di essere infallibile. Alla fine è la partecipazione quella che conta, ho ben capito lo spirito di questa discussione e sono d'accordo con voi, ecco perchè ci tenevo ad impegnarmi, lo spirito d'unione del forum deve prevalere su tutto. Perdonate se a volte accolgo con molto ritardo l'invito a partecipare o se mi sfugge qualcosa, purtroppo tra famiglia, lavoro, organizzazione convegno partenopeo, risposte alle continue e-mail ed altro ........... non riesco ad accontentare tutte le richieste. E se a tutto questo aggiungiamo la calura e l'umidità allora diventa tutto più difficile. Quello che posso raccomandare a Mario @@dabbene , è di continuare incessantemente ad invitare altri giovani a partecipare. Bisogna spronare i numismatici e cercare di fare emergere la vena pubblicistica che c'è in ognuno di noi, divulgare la passione per la numismatica e non confondere questa nobile disciplina con i soliti discorsi commerciali o peggio ancora sulle conservazioni ........."è FDC o q.FDC?" "La presenza o meno del pelo in superficie influisce sul valore commerciale o no?", "quanto vale?", eccetera. Guardare al lato commerciale di una moneta/medaglia è importantissimo ma non fondamentale, il giusto equilibrio è d'obbligo, "allegate sempre un documento storico alla fattura d'acquisto", cercate di non perdervi nei meandri delle conservazioni e quotazioni. La numismatica è importante perchè non è un surrogato o una sotto-materia della storia ma la storia tra le mani, quindi forza amici, scrivete, scrivete e scrivete! .......... e se possibile scrivete articoli da pubblicare nelle nostre riviste numismatiche perchè è grazie a loro che resterà un ricordo incancellabile della vostra passione ............. @@odjob dico bene?1 punto
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Bar Kockba - Seconda guerra giudaica (132-135 d.C.) Bar Kockba - Seconda guerra giudaica (132-135 d.C.) Bar Kockba - Seconda guerra giudaica (132-135 d.C.)1 punto
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Buongiorno il testo che tu citi è relativo alle monete siciliane, mentre in questo nuovo testo sono comprese anche le monete relative alle altre zecche dell'Italia Meridionale (Amalfi, Gaeta, Capua, Mileto, Bari, Salerno). Io lo ritengo molto ben fatto, ma non sono in grado di fare un paragone con i MIR che non ho. Claudio1 punto
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Questa però è ancor più interessante, eheheheh ........ un drago dal volto umano...... dal santuario della SS. Trinità, Gaeta (LT).1 punto
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Salve a tutti su fb ho letto questo articolo, non so quanto ci sia di vero, però è stato interessante leggerlo, in ogni caso l'unica cosa su cui pongo l'accento, non di carattere numismatico è l'atto che si attribuisce a Ferdinando II, le truppe sui ponti rompono le file per evitare che la struttura vada in risonanza se si becca la frequenza propria di vibrazione...vedi il tacoma's bridge. Buona lettura ”Lassate fa o’ guaglione”. Leggetelo tutto, è emblematico riguardo al presunto stato di arretratezza del Regno delle Due Sicilie (Panico) Nel febbraio del 1828 Francesco I di Borbone incarica l’ingegnere di stato Luigi Giura [Maschito (PZ), 1795 – Napoli, 1865] di provvedere alla costruzione di un ponte sospeso in ferro sul Garigliano; all’epoca già ne esistevano degli esemplari del genere in Inghilterra, Francia ed Austria. Il Giura pertanto iniziò un viaggio di studio per osservare, studiare e disegnare (non esisteva la fotografia) i progetti dei ponti già esistenti ed il 14 aprile 1828 era già in grado di presentare il suo elaborato completo e dettagliato in tutte le sue parti compresi rilievi, i sondaggi del terreno ed il costo totale (chiavi in mano). Approvato dalla Direzione Nazionale delle strade e dei ponti, il re comandò l’avvio immediato delle gare di appalto che dovevano essere rigorosamente limitate a ditte e materiali delle Due Sicilie. Il 20 maggio 1828 furono iniziati lavori e il giornale inglese The Illustrated London News espresse “perplessità sulle capacità progettuali e costruttive dei napoletani e le sue vive preoccupazioni sulla sorte dei poveri sudditi, sicure vittime di questo vano esperimento di sprovveduti dettato solo dalla voglia di primeggiare”. In effetti a quella data i ponti sospesi in ferro avevano tutti un grosso problema legato alla flessibilità della lega ferrosa allora usata che li rendeva oscillanti ai grossi pesi ed al forte vento. Erano appena iniziati i lavori di sbancamento presso il Garigliano per realizzare le fondamenta delle quattro torri portanti, quando a Parigi, a causa del vento, crollò il ponte sospeso in ferro progettato dall’accademico Navier; a Londra venne chiuso il ponte Driburgh sul Twed e la stessa cosa avvenne in Austria. In pochi giorni in tutta Europa si levò un vespaio di critiche contro questo nuovo tipo di costruzione e il malcontento arrivò fino a Napoli dove il consiglio dei ministri del Re si espresse per la sospensione dei lavori. Il sovrano non si scompose e si narra che esclamò: ”Lassate fa o’ guaglione”. Fatto sta che i lavori proseguirono, mentre il ventenne Ferdinando II succedeva al trono nel 1830. Il 4 maggio del 1832 il solito giornale inglese ipotizzava che il ponte fosse pronto, ma non fosse stato ancora collaudato per “timore del suo sicuro crollo”. Il 10 maggio 1832 Ferdinando II si presentò davanti alle torri di sostegno del ponte alla testa di due squadroni di lancieri a cavallo e 16 carri pesanti di artiglieria, colmi di materiali e munizioni. Sulle due rive del Garigliano gli fanno ala ambasciatori, militari e una folla strabocchevole di gente proveniente dai centri vicini. Quando il sovrano si piazzò al centro del ponte con la sciabola alzata, si fece un gran silenzio; con voce ferma comandò agli uomini di passare il ponte più volte in ambo le direzioni, prima al trotto e poi al galoppo, infine alla carica; poi passarono i carri e le truppe. Terminato il “collaudo”, fu la la volta della benedizione del vescovo di Gaeta seguito dal popolo in processione e dopo iniziarono fuochi d’artificio, danze e canti in un tripudio di folla: il ponte aveva retto, la realizzazione avveniristica era perfettamente riuscita. Il Giura aveva studiato il materiale da utilizzare e per aumentare la resistenza del ferro dolce fece produrre dalle fonderie di Mongiana una lega al nichel. Le travi così composte furono irrigidite meccanicamente con trafilamento a mezzo di una apposita macchina “astatesa” progettata da lui stesso. Questo doppio trattamento, chimico e meccanico, conferì al materiale caratteristiche meccaniche impensabili per quei tempi, ed anche una notevolissima resistenza alla corrosione ed all’invecchiamento. Questo ponte, orgoglio delle Due Sicilie, resistette fino al 1943 quando i tedeschi, dopo averci fatto transitare il 60 % della propria armata in ritirata compresi carri e panzer, lo fecero saltare. (Il ponte è stato recentemente restaurato ed è visitabile su prenotazione.) A CURA DI ALFONSO GRASSO.1 punto
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Frequento Delcampe da un 3 anni circa, ho comprato solo una volta una moneta, l'offerta è assolutamente inadeguata essendo in buona parte sempre le stesse monete che girano imperterrite da anni (ovviamente a prezzi assurdi, e assicuro che non sono affatto prezzi civetta, visto che tutti gli oggetti che si vedono hanno prezzi su questa linea). Il problema di Delcampe è proprio il problema che sta mandando fuori giri pure ebay: l'assenza di commissioni di inserzione porta la gente a sparare cifre a casaccio, tanto sa che alla peggio non si spende nulla e magari prima o poi un pollo si trova. Questo sopratutto su Delcampe Italia e nella sezione numismatica, vedo che all'estero c'è molta più vivacità e il settore filatelia è molto più attivo (d'altronde Delcampe è nato essenzialmente per il collezionismo filatelico). Come venditore su Delcampe non mi lamento più di tanto: non si vende quasi nulla, ma come detto le spese sono irrisorie, basta che ti vada via una moneta ogni tanto ed è sempre meglio di niente.1 punto
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