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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/25/14 in tutte le aree
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Buonasera, tra le poche monete del regno che mi son restate da quando ho cambiato periodo e monetazione,ci son queste di Umberto I....stasera le ho rifotografate perchè a mio avviso lo meritano....vi piacciono? :) non sono in alta conservazione (son dei bb o poco più) ma poco importa...son da 4 anni nel monetiere e da prive d'anima com'erano quando le presi,adesso hanno assunto un aspetto totalmente diverso. non assumono più valore certo ma alla vista(che per un collezionista è la cosa più importante) guadagnano parecchio.....provate a immaginarle con lustro ecc ecc... :D quindi lasciate le monete nel monetiere e magari periziatele solo quando avrete(forse) voglia di venderle.... un caro saluto alla sezione marco3 punti
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La moneta proposta non deve essere necessariamente rara o particolare, magari essere un buon riferimento per una monetazione e in questo caso mi rivolgerei su una moneta, che conosciuta è, ma simbolo rimane, parlo del mezzo ambrosino d'oro di Milano. Moneta che racchiude, pur essendo una moneta di un certo prestigio, ma non irraggiungibile, tutto quello che credo uno vorrebbe, simbolo, moneta in oro, essenzialità, ma anche gusto estetico, simbolo dell'identità con quella m gotica, il MEDIOLANVM, l'AMBROSIVS col busto di Sant'Ambrogio, il tutto in un una moneta dal diametro di 15 mm. e un peso dal 1,72 gr. a 1,76 gr., possiamo pure dire un piccolo gioiellino. La moneta ha una particolarità, è anonima, e quindi risulta difficile una sua attribuzione di datazione ; su questa molti numismatici hanno fatto varie proposte ed ipotesi, ora l'ultima attribuzione che rimane quella, a oggi, ritenuta la più credibile è quella riportata nel Crippa di attribuirla al periodo di Luchino e Giovanni Visconti ( 1339 - 1349 ) o Giovanni Visconti ( solo ( 1349 - 1354 ). In proposito non ci sono documenti e le deduzioni che portano il Crippa in questa direzione sono legate più che altro ad aspetti stilistici, sulla rappresentazione della figura del Santo, simile a quella del fiorino d'oro dello stesso periodo, forse opera anche dello stesso incisore, tra l'altro il Santo risulta imberbe e anche questo depone a favore di questa tesi per l'analogia con monete di analogo periodo. Altro aspetto che è stato discusso è cosa rappresenti la m gotica nel campo, la tesi più accreditata porta al MEDIOLANVM, ma Tribolati e Colin Martin propendono per l'affascinante ipotesi di una m come iniziale di Maria, a loro favore ci sarebbe il fatto che il nome della città in leggenda c'è già. L' Arcivescovo Giovanni Visconti poi era molto devoto alla Vergine, tanto che coniò l'unica moneta dove era raffigurata l'immagine della Vergine. E' comunque una moneta sulla quale si potrà ritornarci magari con nuovi studi sulla stessa. Mezzo Ambrosino d'Oro, Luchino e Giovanni Visconti ( 1339 - 1349 ) o Giovanni Visconti ( 1349 - 1354 ), zecca Milano Au, diametro 15, mm. peso 1,72 a 1,76 gr. D/ + MEDIOLANVM , M gotica entro cornice a sei lobi R/ + trifoglio S trifoglio AMBROSIVS trifoglio, Sant'Ambrogio imberbe a mezzo busto rif. Crippa 1/A, MIR MILANO 96/1 Da Asta Bolaffi 24, lotto 425, 15 - 6 - 2014 Per il collezionista e studioso di Milano certamente una di quelle monete da sognare e magari un giorno anche raggiungere.....che in una discussione come questa ci sta secondo me alla grande.....3 punti
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Concordo con Te @@ARES III, abbiamo una storiografia romana che esalta la figura di Costantino che uccise moglie e figlio, e denigra, invece Nerone, le cui innumerevoli imputazioni di reati, nella maggior parte dei casi, risultano non provati, vedi incendio di Roma.3 punti
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Buona Domenica Continua il mio “reportage” dall'Alta Val Brembana. Questa volta, sempre prendendo spunto dal Quaderno Brembano nr. 9 2010-2011, edito dal Centro Storico Culturale Valle Brembana, vi porto a conoscenza di alcuni aspetti commerciali e monetari vigenti nella Serenissima alla fine del 1600, che riguardano i “bastagi” (facchini) bergamaschi, che operavano nella Dogana di Mare a Venezia. Pagina 62 del volume che allego in link http://www.valbrembanaweb.it/centroculturale/QUADERNI-BREMBANI-9.pdf Come quasi sempre accade in questi casi, l'estensore del pezzo ha privilegiato gli aspetti storici e quindi, per noi appassionati di monetazione veneziana e che sappiamo quale confusione si può generare quando si parla di valute veneziane, restano tanti dubbi in proposito alla tipologia di monete richiamate nell'articolo. Gli importi citati dovranno intendersi in moneta di conto o in moneta reale in corso in quel periodo? :pardon: Siamo a Venezia al tempo del dogato di Francesco Morosini (1688-1694) e ciò che mi ha colpito maggiormente è il valore che veniva attribuito al posto nella Compagnia o Confraternita dei Bastagi. La Signora Faustina cede il posto ad Antonio Piccoli degli Astorri per 4.030 lire venete, oltre a ciò, richiede 48 ducati all'anno vita natural durante, da frazionarsi in 4 ducati al mese! Inoltre, alla morte della “cedente” Signora Faustina, l'Antonio Piccoli degli Astorri "acquirente" avrebbe dovuto far celebrare due messe di suffragio settimanali in perpetuo. :shok: Ebbene, in questo periodo correva il ducato di nuovo tipo (ducatello) e questo aveva un valore di Lire 6 e Soldi 4, pari a 124 soldi (diventeranno Lire 7 e Soldi 2 nel 1704). Se tralasciamo per praticità i 4 Soldi, vuol dire che Lire 4.030 corrispondono a quasi 672 ducatelli … Kg. 15,72 di monete; non c'è che dire.... posizione molto ambita e ben valutata; certamente era difficile far parte della Corporazione, ma una volta “dentro”, non se la passavano male a retribuzione. Saluti luciano2 punti
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Buongiorno Andreas, capisco il tuo punto di vista e anche in questo caso concordo con te sulla complessità della questione. Però ancora una volta non mi trovo del tutto d’accordo. Premetto che il testo da te citato non lo conosco (ma cercherò di rimediare al più presto perché deve essere molto interessante) e dunque potrei dire grosse corbellerie. Sì, io credo che la scelta del nominale da battere a Cremona in realtà sia stata decisa dall’imperatore, il quale in effetti avrebbe potuto ordinare per il cremonese un corso differente rispetto al denaro imperiale. In quel momento - siamo a cavallo del 1162-63 e Federico I aveva appena distrutto Milano - egli avrebbe avuto tutta la forza e l’autorità per farlo, tanto che riuscì ad imporre la sua nuova moneta in totam Italiam, complice però probabilmente anche la crescente necessità dei mercati di avere una moneta ‘forte’ su cui fare affidamento. Tuttavia, a parità di contenuto di fino delle due monete - cremonese e imperiale -, se egli avesse deciso per quella di Cremona un cambio non corrispondente al suo reale valore di intrinseco o che fosse molto distante da esso, probabilmente ad un certo punto quello stesso mercato ne avrebbe riallineato il corso automaticamente. Un po’ quello che credo sia successo al tempo di Enrico VII di Lussemburgo quando il re cercò di imporre la sua moneta sopravalutandola rispetto a quella emessa in precedenza dalle altre zecche del Regnum. Allontanatosi Enrico dalla Lombardia, i corsi delle monete si riallinearono immediatamente, riportando i tassi di cambio al loro reale valore (a proposito, ne approfitto per farmi un po’ di pubblicità: le prime bozze corrette del BdN-on line sulle monete ‘repubblicane’ e di Enrico VII della zecca di Milano sono state già riconsegnate e dunque chiedo agli amici milanesi di pazientare ancora un poco). Cosa che invece non accadde con il cremonese il quale rispetto all’imperiale continuò sempre ad essere scambiato nello stesso modo anche dopo il 1167: un indizio che, sempre secondo me, indica come i due nominali fossero ‘agganciati’ tra loro in un reale rapporto di 4 a 1. Si tenga infine presente come l’area di circolazione del cremonese, salvo alcuni ritrovamenti sporadici dei quali alcuni anche all’estero (v. http://www.numismaticom.com/t6658-cremone-petit-denier-medaglia) in pratica si sovrapponga a quella dell’imperiale e del denaro di Milano. In buona sostanza credo pertanto che, a differenza del quartarolo di Venezia il quale, come tu giustamente ricordi nel post #8, tecnicamente non si può definire un quarto di denaro nonostante avesse realmente quel valore, nei confronti del denaro imperiale il cremonese lo fosse sia realmente sia tecnicamente. Naturalmente è un mio punto di vista e dunque ben vengano critiche e puntualizzazioni come le tue e, come spero accada, anche di altri che invito ad intervenire. Non foss'altro che per segnalare, come ha fatto con me G-I-U-S-T-A-M-E-N-T-E @@dizzeta per lamentarsi (sempre G-I-U-S-T-A-M-E-N-T-E!!!) della forma del mio post precedente: praticamente illeggibile!!! Un caro saluto, Teofrasto PS ringrazio @@mariov60 per avermi segnalato la discussione sul forum francese. Mario, per motivi di lavoro non ho ancora avuto il tempo di intervenire, ma il tuo ultimo post del 23 agosto individua correttamente l’esemplare della discussione in esame. Si tratta di un esemplare di cremonese tardo, della seconda metà del Duecento e piuttosto comune. Non è quello del concordato monetario del 1254, che è invece scodellato. Ti sarei molto grato se potessi segnalare questa stessa discussione agli amici del forum francese, perché io non so quando avrò il tempo di farlo. Un caro saluto e a rivederti presto a Parma.2 punti
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Foto scattata settimana scorsa a Roma Inviato da Iphone2 punti
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@@ihuru3 la perlinatura è irregolare su molti '28 ... lo ribadisce Fabio Gigante nel suo catalogo e lo scrisse anzitempo anche Emilio Tevere in un articolo di panorama numismatico.. nei falsi risulta tagliata non evanescente.. qui è consumata perche la moneta è un MB scarso.. I falsi sono bombati, hanno le lettere più sottili rispetto all'originale ed i rilievi impastati. Generalmente i falsi d'epoca appaiono in conservazione infima, ma sono in una lega di piombo, più scuri e porosi I falsi moderni appaiono di conservazione eccellente, con i difetti sopracitati questo è un falso moderno e questo un falso d'epoca in piombo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/immagine.moneta.php/c180192 punti
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La moneta è di Cirene. Il D è una pianta di silphium, una specie di sedano selvatico estinto all'epoca dell'imperatore Nerone perché molto ricercato presso gli antichi che ritenevano avesse molte proprietà benefiche (afrodisiaco, abortivo.....). Il R è invece una gazzella.2 punti
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Taglio : 50 centesimi Nazione : Olanda Anno: 2007 Tiratura : 200.000 Condizioni : BB+ Regione : Puglia2 punti
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Sono d'accordo col 1666 che mi sembra più NC che C, è una moneta poi da decriptare per le conservazioni perché raramente sono accettabili e quindi la tradizionale scaletta delle stesse va presa con le molle. Sono comunque tutte monete battute a martello, spesso tosate, di modulo irregolare, difficile trovare tutto insieme le leggende ben leggibili, il buon ritratto, un modulo largo, e allora bisogna fare delle scelte e poi come sempre tutto è soggettivo e dipende poi se piace o affascina la moneta in mano.2 punti
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buonasera@@grosso la moneta da te postata è della città di Erice di Sicilia; è identica a quella che ti allego in scansione qui sotto dal mio archivio. quest'altra che ti allego, è ricavata dalle monografie del Dott. Campana; noto studioso. come noterai anche questa e identica alla tua. ciao Pietro2 punti
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Nella fretta, ho fatto male il disegnino e quindi lo rettifico. Ovviamente il conio bascula (ruota) intorno al fulcro (f). La forma leggermente trapezoidale non è indispensabile, ma favorisce un'impronta migliore. Ma si tratta solo di un'ipotesi. Ciò che è certezza è che la tecnica di coniazione implicaba la basculazione del conio di martello che dunque aveva un raggio di curvatura signbificativamente minore di quello d'incudine. Senza basculazione (come avviene nei trachy latini), Nel disegno sottostante l'aspetto che avrebbe la coniatura senza basculazione. Se il conio d'incudine fosse convesso, come dice Bendall, sarebbe complicato o impossibile posizionarci sopra il tondello piano, poiché cadrebbe. Ciò che non succede con il conio d'incudine convesso, come dico io. Se il tondello anziché piano fosse già previamente scifato (ciò che però implica una fase in più di lavoro), non ci sarebbe nessuna difficoltà a posizionare il tondello scifato sul conio d'incudine convesso. Però se per dimenticanza rstasse appoggiato sul conio d'incudine il trachy coniato precedentemente, sarebbe impossibile posizionare un nuovo tondello, poiché conio+trachy dimenticato avrebbero un diametro maggiore di quello del tondello. L'esistenza di una doppia impronta, quindi, dimostra che il tondello è piano e non scifato. Spero ora di essere stato più chiaro di prima, ma mi rendo conto che senza avere conii e tondelli in mano non è facile spiegarlo.... Inizialmente anch'io ero dell'idea che il tondello fosse già scifato prima della coniatura, ma l'esistenza di caso con doppia impronta, per rari che siano, mi ha obbligato a mutare parere.2 punti
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E stata la prima moneta ad entrare a far parte della mia collezione, è un po' come la "numero uno" di Paperon de Paperoni, una sorta di portafortuna. E in assoluto, a mio avviso la più bella realizzazione del Regno. Renato2 punti
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Salve gente! è da una vita che non apro una discussione :D Sono tornato da pochi giorni dalla Turchia e purtroppo ho trovato poco o nulla di monete. Però un giorno ad una bancarella, che vendeva un po' di tutto, mi è saltato all'occhio questo set di vecchie lire turche. Mi è piaciuto subito e l'ho comprato (visto anche il prezzo contrattato: 6 lire turche. Poco più di 2 euro). Ora però non so se togliere le monete dal set e metterle nell'album o tenere la "divisionale" così com'è (devo dire che non è male esteticamente). Però c'è anche da dire che rimanendo nella plastica le monete rischiano di rovinarsi. Pareri?1 punto
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La patinatura di questa moneta mi affascina, con toni irridescenti al rovescio. Una buona serata a tutti1 punto
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altro che monetiere, secondo me le hai ricoperte di Crudo di Parma e inserite in una tigella per 4 anni Sergio1 punto
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No no, non è una dracma, quelle oramai le identifico bene... :D E' un piccolo bronzo dall'aspetto non alessandrino, a dire il vero.1 punto
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Ciao. "Lo sbaglio che io ritengo sia stato fatto con il GdN è stato propio il fatto che una ditta che commercia nel settore abbia voluto intraprendere questa avventura e quindi non avere le spalle coperte e purtroppo doverci rimettere, quindi chiudendo la rivista." Sarà. Anche se l'editore del GdN è tutt'altro che un operatore sprovveduto o alle prime armi o con pochi mezzi. Francamente, non vedo però il motivo per il quale una testata in perdita dovrebbe essere sostenuta dall'attivo di altre testate dello stesso editore che invece vanno bene. In buona sostanza, occorrerebbe capire se ci sono i numeri per sostenere, in autonomia, una Rivista del nostro settore, senza sperare che lo facciano altre riviste di uno stesso gruppo, che trattano di uncinetto piuttosto che di pesca sportiva o di gossip; ultimamente, la perdita di circa 2/3 dei lettori paganti del GdN sembrerebbe dimostrare che i numeri non ci sono, e bene ha fatto l'Editore, che non si capisce per quale motivo dovrebbe lavorare in perdita o perchè dovrebbe sovvenzionare la Rivista con i profitti provenenti da altri settori, a chiudere la testata cartacea. Se poi la Rivista, così come veniva pubblicata, non piace più o non interessa più, se ne discuta e si propongano dei correttivi, che siano però realizzabili, sostenibili e compatibili con un prodotto editoriale di mercato, e non si propongano correttivi (tipo ad esempio la spedizione dei fascicoli con corriere o con raccomandata agli abbonati), che la porrebbero inevitabilmente al di fuori di abituali logiche di prezzo e di mercato. Apportate le eventuali correzioni ritenute utii, bisognerà però poi comprarla questa benedetta Rivista. Altrimenti possiamo anche essere dispiaciuti che non ci sia più (è ovvio che sia lecito dispiacersi...), ma la situazione non potrà cambiare, perchè nessun imprenditore avvia un progetto editoriale per perderci o con l'intento di ripianare i debiti che accumula con questa iniziativa attingendo alle risorse che gli provengono da altri assets. Una modalità gestionale sifatta mi pare evidente che non sia "sana" e che, in breve, sarebbe destinata alla chiusura. Quanto ai contributi pubblici all'editoria, non credo che questa tipologia di periodici goda di sovvenzioni. Per quanto, anche solo pensare che una Rivista di numismatica debba sostentarsi con i contributi pubblici, dovrebbe come minimo provocare un certo "imbarazzo" a noi lettori. Per concludere, la mia sensazione è che se mai rivedremo una Rivista cartacea nazionale, ciò dipenderà esclusivamente dal numero di lettori disposti a pagare per abbonarsi o per acquistarla in edicola. Finchè questo numero non sarà sufficente a remunerare l'investimento, non si capisce perchè dovrebbe esserci qualcuno tanto pazzo da rimetterci, per permettere a pochi di noi appassionati di numismatica (e disposti a pagare), di leggere una Rivista di settore. Saluti. M.1 punto
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Non una "sorta di moneta" ma una vera e propria moneta a corso legale, che veniva scambiata con le valute coloniali inglesi e francesi dell'Africa occidentale. Quando gli inglesi, nel 1948-49, decisero di porre fine all'uso delle manillas, le convertirono in scellini dell'Africa Occidentale Britannica (British West Africa), a un tasso particolarmente vantaggioso per i proprietari di manillas. Più che al luogo, al tipo di metallo usato, perché le manillas nascono come oggetti in rame, ma ben presto ci si rende conto che si possono utilizzare metalli molto meno costosi Nel caso dei 5 tipi in esame, prodotti in Inghilterra a metà Ottocento, i migliori venivano accettati ovunque, mentre gli altri solo in determinati luoghi, e/o a un valore inferiore. Si tratta comunque di oggetti ricchi di fascino, e sicuramente poco conosciuti anche nel forum. Per questo, sto pensando di dedicare loro almeno un post (per un'intera discussione nemmeno io ne so abbastanza :D) in questa discussione in Piazzetta PROGETTO: UNA MONETA PER UTENTE così da portarli all'attenzione di un maggior numero di persone rispetto a quanti potrebbero leggere questo thread di Identificazioni. petronius1 punto
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@@grosso di libri ve ne sono parecchi, qui elenco quelli a me noti e di mia abituale consultazione. In lingua italiana per le monete delle città della sicilia; sono un po datati ma ancora abbastanza citati: ( limitati nel presentare monete che al tempo risultavano di incerta attribuzione o errata.) Cirami; " La monetazione Greca della Sicilia antica" 1959 Gabrici " La monetazione di Bronzo della Sicilia antica" 1927 Salinas " Le monete delle antiche città di Sicilia" 1867 Sambon" Recherches sur les Monnaies de la Presqu'ile Italique depui leur origine Jasqu'a la Bataille d'Actium "1870 (in francese) Garrucci" Le monete dell'Italia antica "1885 Ve ne sono molte altre in lingua straniera Per restare in casa, cito in ordine di tempo gli studiosi: Dott. Calciati ed il Dott.Campana, . Dott. Calciati è l'autore del "Corpus Nummorum Italicorum" Milano 1983/87. Ha prodotto i tre corposi volumi citati. In questi trovi tutte le monete di bronzo coniate dalle città, dai mercenari e dalle isole ed altro, e le monete contromarcate ecc. della Sicilia antica. Dott. Campana è l' autore del" Corpus Nummorum Antiquae Italiae (zecche minori)" monografie che narrano/descrivano/elencano la storia delle città e delle monete coniate non solo della Sicilia., ma anche dalle citta dell'italia antica. Vennero pubblicate, e allegate come inserti mensilmente nella rivista Panorama Numismatico. Le Monografie riguardano tutte le piccole città; non le grandi; Notizie utilissime, per la storia delle città e le immagini delle monete, al neo collezionista. Le monografie del Dott. Campana come inserti della rivista terminariono nel 1999 se non vado errato. ( non vorrei sbagliarmi con le date? e il Dott. Campana mi perdonerà se ho detto inesattezze) ora le monografie le potresti trovare comperando i numeri arretrati della rivista citata. altri: Mini " Monete di bronzo della Sicilia antica" 1979 Catalli " Monete Etrusche" 1998 mi scuso per chi non conosco e meriterebbe essere citato. Della monetazione Siculo Punica appassionante è la ricerca. Non tutti gli studiosi concordano nelle attribuzioni date. Le mie fonti sono: 1) Ministero dei Beni Culturalie Ambientali-- Bollettino di Numismatica --Monografia-- Monete Puniche Nelle collezioni Italiane "Parte I" Istituto poligrafico e Zecca dello Stato. Di Enrico Aquaro " Studi e ricerche di numismatica Punica" Roma, Museo Nazionale Romano Siracusa, Museo Archeologico Nazionale. 2)Ministero dei Beni Culturalie Ambientali--Bollettino di Numismatica --Monografia--Monete Puniche Nelle collezioni Italiane "Parte II " Istituto poligrafico e Zecca dello Stato. Di Enrico Aquaro " Monete Puniche nelle collezioni Italiane" Parte Seconda Enna, Museo Comunale "G. Alessi" Roma, Collezione Viola. (monete puniche) 3)Comune di Milano. Ripartizione spettacolo e cultura. 1979 La Monetazione Punica Civiche raccolte Numismatiche Vi sono altre pubblicazioni sul tema che al momento non mi sovvengono... mi viene in mente un nome ..Piras per la monetazione Sardo/Punica. ( il Calciati parla di monete Cartaginesi nel terzo volume da pag. 371 a pag. 399); ed il Mini da pag. 453 a pag. 463 molto succintamente. altri amici potranno aggiungere altri autori. Ciao Pietro1 punto
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Salve ragazzi che ne dite di questa monetina (piccolissima).. :hi: non ho le misure scusatemi... Buona giornata!!!! Allego anche una foto di com'era prima della pulitura!! Cosa ne pensate? ho rovinato la moneta?1 punto
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grazie mille @vaio4ever. Attendo allora il secondo modulo con la seconda parte della programmazione. :)1 punto
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come richiesto da Francesco :) http://www.lamoneta.it/topic/124479-cavallucci/ bella moneta, per me e' qSPL, Francesco vede bene anche con lo smartphone :)1 punto
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ne l'uno ne l'altro: i conii sono orientati a caso, con qualunque angolazione1 punto
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@@vaio4ever Le tirature dei commemorativi sono nelle pagine specifiche . Spero sia solo temporanea come cosa, perchè lasciarli in tabella insieme agli altri sarebbe stato l'ideale .1 punto
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Ciao, per la sigla confermo che è C I attaccato, come avevi notato tu. E' senza sigla sotto la croce al rovescio, ed è rara. Conservazione: BB++1 punto
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E' una variante più rara,difatti ha la testa laureata al posto della fascia. Se autentica? viste le condizioni si aggirerebbe intorno ai 130 - 150 €. La foto non permette un giudizio sereno anche per via della patina che copre alcuni dettagli, tuttavia ha uno stile del ritratto anomalo,il bordo del diritto ad ore 11 - 12 che non mi piace ed il rovescio che dalla foto non sembra essere concavo,caratteristica fondamentale per questa tipologia. Personalmente, visto che la foto non è delle migliori,la visionerei dal vivo prima di acquistarla. Saluti Babelone @@Princeps Senatus1 punto
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Bingo ! Confermo l'identificazione : è il fregio da berretto della Regia aeronautica. Saluti. @@vwgolf1 punto
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Una medaglia-omnibus, predisposta per essere assegnata in varie occasioni, bastava incidere il nome dell'evento al verso, oltre alla data ed eventualmente il nome del premiato. Esistono anche oggi, soprattutto nel campo dello sport. Può sorprendere il volto del Sovrano posto al recto, ma la monarchia sabauda era da poco tempo alla guida del Paese ed era un modo per veicolare il volto dei regnanti. Le fronde che si intrecciano e compongono una corona potevano variare, a seconda del tipo di avvenimento da commemorare : ulivo, alloro, quercia e più raramente quelle di palma. Quelle di quercia erano in genere destinate alle medaglie militari (come tuttora avviene) @@pottone1991 19911 punto
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La perlinatura con questa conservazione e' irregolare per forza. Sono curioso di vedere un mb con perlinatura a posto. Saluti1 punto
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Questo è il più bel Testone di Cosimo III del 1676 variante busto grande (capelli diversi) con i due punti in legenda uscito su aste. discreto, ma non con i fondi lucenti e rilievi nitidi, direì uno splendido+. non per farmi gli elogi, ma modestamente a quel che vedo ho il più bello!!!!!!!!!!!!!!!!! (che gasatooo) ehheee mi diverto male così saluti agli amici1 punto
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@@francesco77, scusami ma, mi son dovuto collegare a questo discorso per il semplice fatto che c'erano più informazioni che mi interessavano. rimane il fatto che anche altri possono darmi informazioni in questione. ringrazio tutti. http://www.lamoneta.it/topic/105173-moneta-per-conto-di-carlo-ii/page-81 punto
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Ciao @@MicheleTN, prova questo sito: www.acsearch.info Saluti1 punto
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Taglio : 10 centesimi Nazione : Francia Anno: 2013 Tiratura : N.D. Condizioni : BB+ Regione : Puglia1 punto
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Io ho invece a casa ho trovato quelle che davano con la cioccolata :rofl:1 punto
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E' la prima volta che vedo una cosa del genere, devo dire che sono rimasto affascinato da questo singolare oggetto. Ho anche stampato la pagina di Wikipedia :D Quindi possiamo definire questo bracciale una sorta di moneta, ma veniva utilizzata in forma di baratto? Premetto che ho cercato qualcosa a riguardo anche sull'enciclopedia cartacea della Rizzoli senza aver trovato nulla. La pagina di Wikipedia non attribuisce un valore fisso a questo bracciale , ma dice solo che con esso hanno iniziato ad acquistare schiavi nelle Americhe Il console britannico Fernando Po Afferma che c'erano 5 diversi bracciali in uso in Nigeria, ovvero L' Antony Manilla era buona in tutti i mercati interni, il Congo Simgolo era buono solo a mercato Opungo, Onadoo era il migliore per Old Calabar, Igbo era utilizzabile tra Bonny New Kalabari e il regno di Okrika, il Finniman Fawfinna era in uso in Juju Town e mercato Qua ma aveva solo la metà del valore della Antony e la Cutta Antony era valutata dal popolo a Umballa . Quindi possiamo dire che ogni bracciale aveva un suo valore in base al luogo dove veniva utilizzato giusto? Quindi facendo un piccolo esempio se io possedevo l'Onadoo veniva usufruito al meglio solo per Old Calabar, e se possedevo Il Congo Simgolo potevo spendere solo al mercato Opungo. Una sorta di buono sconto dei mercati insomma :rolleyes:1 punto
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Aggiungo una piccola considerazione agli ottimi post e spunti degli utenti che mi hanno preceduto-------- Il cambio del conio,secondo quanto riporta il Lanfranco,è avvenuto dopo che la Reale Commissione,tecnico,artistica,monetaria(che"aveva l'incarico di esaminare i tipi di nuove monete") rilevò troppo basso,il rilevo delle impronte nella moneta da 5 centesimi. L'incisore capo Giorgi solo allora,rifece nuovamente i punzoni(riproduttori dei conii) alzando leggermente il rilievo. Ecco perché,probabilmente,l'impronta risulta leggermente diversa(specialmente nel ramo d'olivo).In seguito V.E. III in persona segnalava alla direzione della zecca la presenza -non desiderata già in passato dalla Reale Commissione- del punto tra D e ITALIA.Immediatamente si provvedeva ha eliminarlo. Quindi gli ultimi esemplari del 1913 furono coniati senza punto(non è dato sapere il numero effettivo).Sicuramente la modifica non fu fatta dal Giorgi perché morto in agosto del 1912.1 punto
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Quelle stime sono giuste, purché le monete siano effettivamente SPL... Spesso si vedono dei BB (o poco più) dati per SPL. C'è anche da dire che in monete del genere entrano in gioco tanti fattori difficilmente codificabili da un preziario: piacevolezza dello stile, qualità di battitura (se ci sono salti di conio, sdoppiature, debolezze ecc.), larghezza del tondello e completezza delle legende, leggibilità della data, visibilità del filetto perlinato, presenza di eventuali fratture... Anche la qualità della pasta metallica conta: porosità e altri difetti del genere non sono graditi. Una moneta può essere SPL pieno ma inficiata da debolezze, da un conio di stile rozzo e da un tondello stretto (non perché tosato, ma stretto fin dall'origine) e quindi valere meno di un BB con tondello largo, bello stile, ottima battitura e via dicendo. è il discorso di tutte le monete battute a mano: codificare il prezzo è difficilissimo perché non conta solo la conservazione in senso stretto. Personalmente avrei dato il NC al 1666: spesso l'indice di rarità è condizionato dal numero di esemplari visti dal classificatore, e io di '94 ne ho visti a decine negli ultimi anni, di '66 solo di tanto in tanto.1 punto
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Non puoi postare monete trovate nello stato di emissione con tiratura superiore a 4.000.000 a meno che esse non siano news ;)1 punto
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Secondo me la vicinanza con le altre monete non c'entra nulla... Credo che dipenda tutto dalla stessa moneta, dalla composizione della plastica dei fogli e dal clima/microclima dove erano sistemate...1 punto
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E' da qualche tempo che ho in mente di scrivere qualcosa di più su questo tema, ma con quattro collezioni/ripostigli da studiare, per un totale ormai di 2500 monete, non mi resta più neppure il tempo di pisciare..... Ma prima o poi voglio farlo! Solo che mi piacerebbe trovare anche un esempio ufficiale. Il Manuele postato è di Turnovo. Ci vogliono dei disegnini, sezioni del conio con inserita la sezione della moneta, in modo da far vedere le posizioni necessarie e quelle possibili: insomma, il Kamasutra della coniazione del trachy.... Se il conio d'incudine fosse convesso, sarebbe inevitabile con una prima operazione produrre il tondello scifato e con la seconda (doppia in quanto basculata) l'impronta. Vorrei proprio sapere Bendall a collocare su un conio convesso un tondello piano facendo sì che se ne stia buono in equilibrio! Dunque un conio convesso implica un tondello già conico: ma se per dimenticanza resta sul conio la moneta precedente, lo spessore che crea impedirebbe di posizionare il tondello successivo e quindi non si produrrebbe una moneta con una faccia incusa. I due esempi postati implicano tre cose: 1) il conio d'incudine è concavo 2) il flan è piano e non scifato, come avevo supposto inizialmente 3) la battitura del trachy avviene con un'unica operazione fatta con due botte (senza spaventare nessun gatto :blum: ) su un conio di martello basculante. La forma migliore è con un conio di martello con il corpo di battitura pentagonale o trapezoidale, ma senza fare dei disegni diventa difficile spiegarlo. Un conio di martello siffatto permette una doppia coniatura velocissima, ma a scapito di un certo slittamento della parte destra dell'impronta su quella sinistra, che è esattamente ciò che avviene nel trachy di mistura (ma non nella moneta d'oro, dimostrazione che la tecnica di produzione era diversa).... Alla fine l'ho fatto il disegnino.....1 punto
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E' un falso d'epoca sicuro, ma spesso la quotazione commerciale di questi supera quelle delle autentiche. Se noti sotto la scritta SPQN noterai un arrotolamento decorativo dello stemma civico asimmetrico rispetto a quello sul lato opposto, questo non era assolutamente possibile alla zecca (nonostante questa fosse nel caos in quel periodo e gli incisori non badavano certo ai particolari). Mi pare poi di non vedere nemmeno le iniziali degli ufficiali di zecca, confermi? Comunque è un bel pezzo, soprattutto per il modulo molto ampio. Il peso coincide?1 punto
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Un' ultima curiosita' su questo Mausoleo ; sembra che all' interno del Mausoleo e forse dentro il sarcofago , sia stato trovato , secondo quanto riporta Pietro Santi Bartoli (Gli antichi Sepolcri , Roma 1697) il famoso ed unico Vaso Portland , detto anche Vaso Barberini , dal nome del primo proprietario , forse contenente le ceneri dei due defunti o di uno dei due ; è un vaso vitreo del I secolo d.C., custodito ora al British Museum , a Londra . Il Vaso Portland è il più famoso esempio di vetro lavorato a cammeo dell’antichità , cioe’ con figure a sbalzo sulla parte liscia del vaso , e’ alto 25 centimetri color blu cobalto con figure a riilievo bianche , dovrebbe risalire a un periodo tra la metà del I secolo a.C. , mentre secondo una datazione più esatta , apparterebbe al periodo augusteo (31 a.C.- 14 d.C.) e' un capolavoro ed una rarita' unica giunta a noi dall' antichita' .1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: italia Anno: 2013 Tiratura: 10.000.000 Condizioni: BB Regione: Puglia1 punto
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In questo ferragosto per me piovoso occorre in qualche modo occupare il tempo, no? E allora in attesa di leggere ...ho viaggiato un po' con la fantasia ... Sono secoli che si discute sul significato del simbolo dei denari di cui stiamo parlando:castello a tre torri, porta urbica, imago civitas, archi del palazzo vescovile dove si tenevano le assemblee pubbliche, io ne voglio aggiungere un altro: una M rovesciata in alto e una B coricata in basso unite a formare un monogramma che per me rappresenta gioie e dolori (gioia nel leggere i post di MB e dolori quando mi fa venire in mente la conservazione delle mie monetine). E allora in questo delirio forse provocato dall'alcool ho cercato di vedere cosa c'è dietro ...sì! S'è aperta! Ne è subito uscito uno che si è messo a cambiare le monete antiche in euro, un altro che cercava un'imbarcazione per andare a Chios dov'era sepolto il suo tesoro, un altro ancora voleva terminare i suoi "annali" perché stufo degli improperi che i moderni gli lanciavano per non aver scritto niente sulla nascita del genovino d'oro , un altro ancora che insisteva che le indie erano sue ...insomma una folla di genovesi che gridavano ognuno il proprio mugugno ....ho richiuso subito ...finalmente un po' di pace.....1 punto
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