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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/25/14 in tutte le aree
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Buonasera, tra le poche monete del regno che mi son restate da quando ho cambiato periodo e monetazione,ci son queste di Umberto I....stasera le ho rifotografate perchè a mio avviso lo meritano....vi piacciono? :) non sono in alta conservazione (son dei bb o poco più) ma poco importa...son da 4 anni nel monetiere e da prive d'anima com'erano quando le presi,adesso hanno assunto un aspetto totalmente diverso. non assumono più valore certo ma alla vista(che per un collezionista è la cosa più importante) guadagnano parecchio.....provate a immaginarle con lustro ecc ecc... :D quindi lasciate le monete nel monetiere e magari periziatele solo quando avrete(forse) voglia di venderle.... un caro saluto alla sezione marco3 punti
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La moneta proposta non deve essere necessariamente rara o particolare, magari essere un buon riferimento per una monetazione e in questo caso mi rivolgerei su una moneta, che conosciuta è, ma simbolo rimane, parlo del mezzo ambrosino d'oro di Milano. Moneta che racchiude, pur essendo una moneta di un certo prestigio, ma non irraggiungibile, tutto quello che credo uno vorrebbe, simbolo, moneta in oro, essenzialità, ma anche gusto estetico, simbolo dell'identità con quella m gotica, il MEDIOLANVM, l'AMBROSIVS col busto di Sant'Ambrogio, il tutto in un una moneta dal diametro di 15 mm. e un peso dal 1,72 gr. a 1,76 gr., possiamo pure dire un piccolo gioiellino. La moneta ha una particolarità, è anonima, e quindi risulta difficile una sua attribuzione di datazione ; su questa molti numismatici hanno fatto varie proposte ed ipotesi, ora l'ultima attribuzione che rimane quella, a oggi, ritenuta la più credibile è quella riportata nel Crippa di attribuirla al periodo di Luchino e Giovanni Visconti ( 1339 - 1349 ) o Giovanni Visconti ( solo ( 1349 - 1354 ). In proposito non ci sono documenti e le deduzioni che portano il Crippa in questa direzione sono legate più che altro ad aspetti stilistici, sulla rappresentazione della figura del Santo, simile a quella del fiorino d'oro dello stesso periodo, forse opera anche dello stesso incisore, tra l'altro il Santo risulta imberbe e anche questo depone a favore di questa tesi per l'analogia con monete di analogo periodo. Altro aspetto che è stato discusso è cosa rappresenti la m gotica nel campo, la tesi più accreditata porta al MEDIOLANVM, ma Tribolati e Colin Martin propendono per l'affascinante ipotesi di una m come iniziale di Maria, a loro favore ci sarebbe il fatto che il nome della città in leggenda c'è già. L' Arcivescovo Giovanni Visconti poi era molto devoto alla Vergine, tanto che coniò l'unica moneta dove era raffigurata l'immagine della Vergine. E' comunque una moneta sulla quale si potrà ritornarci magari con nuovi studi sulla stessa. Mezzo Ambrosino d'Oro, Luchino e Giovanni Visconti ( 1339 - 1349 ) o Giovanni Visconti ( 1349 - 1354 ), zecca Milano Au, diametro 15, mm. peso 1,72 a 1,76 gr. D/ + MEDIOLANVM , M gotica entro cornice a sei lobi R/ + trifoglio S trifoglio AMBROSIVS trifoglio, Sant'Ambrogio imberbe a mezzo busto rif. Crippa 1/A, MIR MILANO 96/1 Da Asta Bolaffi 24, lotto 425, 15 - 6 - 2014 Per il collezionista e studioso di Milano certamente una di quelle monete da sognare e magari un giorno anche raggiungere.....che in una discussione come questa ci sta secondo me alla grande.....3 punti
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Concordo con Te @@ARES III, abbiamo una storiografia romana che esalta la figura di Costantino che uccise moglie e figlio, e denigra, invece Nerone, le cui innumerevoli imputazioni di reati, nella maggior parte dei casi, risultano non provati, vedi incendio di Roma.3 punti
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Buona Domenica Continua il mio “reportage” dall'Alta Val Brembana. Questa volta, sempre prendendo spunto dal Quaderno Brembano nr. 9 2010-2011, edito dal Centro Storico Culturale Valle Brembana, vi porto a conoscenza di alcuni aspetti commerciali e monetari vigenti nella Serenissima alla fine del 1600, che riguardano i “bastagi” (facchini) bergamaschi, che operavano nella Dogana di Mare a Venezia. Pagina 62 del volume che allego in link http://www.valbrembanaweb.it/centroculturale/QUADERNI-BREMBANI-9.pdf Come quasi sempre accade in questi casi, l'estensore del pezzo ha privilegiato gli aspetti storici e quindi, per noi appassionati di monetazione veneziana e che sappiamo quale confusione si può generare quando si parla di valute veneziane, restano tanti dubbi in proposito alla tipologia di monete richiamate nell'articolo. Gli importi citati dovranno intendersi in moneta di conto o in moneta reale in corso in quel periodo? :pardon: Siamo a Venezia al tempo del dogato di Francesco Morosini (1688-1694) e ciò che mi ha colpito maggiormente è il valore che veniva attribuito al posto nella Compagnia o Confraternita dei Bastagi. La Signora Faustina cede il posto ad Antonio Piccoli degli Astorri per 4.030 lire venete, oltre a ciò, richiede 48 ducati all'anno vita natural durante, da frazionarsi in 4 ducati al mese! Inoltre, alla morte della “cedente” Signora Faustina, l'Antonio Piccoli degli Astorri "acquirente" avrebbe dovuto far celebrare due messe di suffragio settimanali in perpetuo. :shok: Ebbene, in questo periodo correva il ducato di nuovo tipo (ducatello) e questo aveva un valore di Lire 6 e Soldi 4, pari a 124 soldi (diventeranno Lire 7 e Soldi 2 nel 1704). Se tralasciamo per praticità i 4 Soldi, vuol dire che Lire 4.030 corrispondono a quasi 672 ducatelli … Kg. 15,72 di monete; non c'è che dire.... posizione molto ambita e ben valutata; certamente era difficile far parte della Corporazione, ma una volta “dentro”, non se la passavano male a retribuzione. Saluti luciano2 punti
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Buongiorno Andreas, capisco il tuo punto di vista e anche in questo caso concordo con te sulla complessità della questione. Però ancora una volta non mi trovo del tutto d’accordo. Premetto che il testo da te citato non lo conosco (ma cercherò di rimediare al più presto perché deve essere molto interessante) e dunque potrei dire grosse corbellerie. Sì, io credo che la scelta del nominale da battere a Cremona in realtà sia stata decisa dall’imperatore, il quale in effetti avrebbe potuto ordinare per il cremonese un corso differente rispetto al denaro imperiale. In quel momento - siamo a cavallo del 1162-63 e Federico I aveva appena distrutto Milano - egli avrebbe avuto tutta la forza e l’autorità per farlo, tanto che riuscì ad imporre la sua nuova moneta in totam Italiam, complice però probabilmente anche la crescente necessità dei mercati di avere una moneta ‘forte’ su cui fare affidamento. Tuttavia, a parità di contenuto di fino delle due monete - cremonese e imperiale -, se egli avesse deciso per quella di Cremona un cambio non corrispondente al suo reale valore di intrinseco o che fosse molto distante da esso, probabilmente ad un certo punto quello stesso mercato ne avrebbe riallineato il corso automaticamente. Un po’ quello che credo sia successo al tempo di Enrico VII di Lussemburgo quando il re cercò di imporre la sua moneta sopravalutandola rispetto a quella emessa in precedenza dalle altre zecche del Regnum. Allontanatosi Enrico dalla Lombardia, i corsi delle monete si riallinearono immediatamente, riportando i tassi di cambio al loro reale valore (a proposito, ne approfitto per farmi un po’ di pubblicità: le prime bozze corrette del BdN-on line sulle monete ‘repubblicane’ e di Enrico VII della zecca di Milano sono state già riconsegnate e dunque chiedo agli amici milanesi di pazientare ancora un poco). Cosa che invece non accadde con il cremonese il quale rispetto all’imperiale continuò sempre ad essere scambiato nello stesso modo anche dopo il 1167: un indizio che, sempre secondo me, indica come i due nominali fossero ‘agganciati’ tra loro in un reale rapporto di 4 a 1. Si tenga infine presente come l’area di circolazione del cremonese, salvo alcuni ritrovamenti sporadici dei quali alcuni anche all’estero (v. http://www.numismaticom.com/t6658-cremone-petit-denier-medaglia) in pratica si sovrapponga a quella dell’imperiale e del denaro di Milano. In buona sostanza credo pertanto che, a differenza del quartarolo di Venezia il quale, come tu giustamente ricordi nel post #8, tecnicamente non si può definire un quarto di denaro nonostante avesse realmente quel valore, nei confronti del denaro imperiale il cremonese lo fosse sia realmente sia tecnicamente. Naturalmente è un mio punto di vista e dunque ben vengano critiche e puntualizzazioni come le tue e, come spero accada, anche di altri che invito ad intervenire. Non foss'altro che per segnalare, come ha fatto con me G-I-U-S-T-A-M-E-N-T-E @@dizzeta per lamentarsi (sempre G-I-U-S-T-A-M-E-N-T-E!!!) della forma del mio post precedente: praticamente illeggibile!!! Un caro saluto, Teofrasto PS ringrazio @@mariov60 per avermi segnalato la discussione sul forum francese. Mario, per motivi di lavoro non ho ancora avuto il tempo di intervenire, ma il tuo ultimo post del 23 agosto individua correttamente l’esemplare della discussione in esame. Si tratta di un esemplare di cremonese tardo, della seconda metà del Duecento e piuttosto comune. Non è quello del concordato monetario del 1254, che è invece scodellato. Ti sarei molto grato se potessi segnalare questa stessa discussione agli amici del forum francese, perché io non so quando avrò il tempo di farlo. Un caro saluto e a rivederti presto a Parma.2 punti
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Foto scattata settimana scorsa a Roma Inviato da Iphone2 punti
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@@ihuru3 la perlinatura è irregolare su molti '28 ... lo ribadisce Fabio Gigante nel suo catalogo e lo scrisse anzitempo anche Emilio Tevere in un articolo di panorama numismatico.. nei falsi risulta tagliata non evanescente.. qui è consumata perche la moneta è un MB scarso.. I falsi sono bombati, hanno le lettere più sottili rispetto all'originale ed i rilievi impastati. Generalmente i falsi d'epoca appaiono in conservazione infima, ma sono in una lega di piombo, più scuri e porosi I falsi moderni appaiono di conservazione eccellente, con i difetti sopracitati questo è un falso moderno e questo un falso d'epoca in piombo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/immagine.moneta.php/c180192 punti
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La moneta è di Cirene. Il D è una pianta di silphium, una specie di sedano selvatico estinto all'epoca dell'imperatore Nerone perché molto ricercato presso gli antichi che ritenevano avesse molte proprietà benefiche (afrodisiaco, abortivo.....). Il R è invece una gazzella.2 punti
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Taglio : 50 centesimi Nazione : Olanda Anno: 2007 Tiratura : 200.000 Condizioni : BB+ Regione : Puglia2 punti
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Sono d'accordo col 1666 che mi sembra più NC che C, è una moneta poi da decriptare per le conservazioni perché raramente sono accettabili e quindi la tradizionale scaletta delle stesse va presa con le molle. Sono comunque tutte monete battute a martello, spesso tosate, di modulo irregolare, difficile trovare tutto insieme le leggende ben leggibili, il buon ritratto, un modulo largo, e allora bisogna fare delle scelte e poi come sempre tutto è soggettivo e dipende poi se piace o affascina la moneta in mano.2 punti
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buonasera@@grosso la moneta da te postata è della città di Erice di Sicilia; è identica a quella che ti allego in scansione qui sotto dal mio archivio. quest'altra che ti allego, è ricavata dalle monografie del Dott. Campana; noto studioso. come noterai anche questa e identica alla tua. ciao Pietro2 punti
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Nella fretta, ho fatto male il disegnino e quindi lo rettifico. Ovviamente il conio bascula (ruota) intorno al fulcro (f). La forma leggermente trapezoidale non è indispensabile, ma favorisce un'impronta migliore. Ma si tratta solo di un'ipotesi. Ciò che è certezza è che la tecnica di coniazione implicaba la basculazione del conio di martello che dunque aveva un raggio di curvatura signbificativamente minore di quello d'incudine. Senza basculazione (come avviene nei trachy latini), Nel disegno sottostante l'aspetto che avrebbe la coniatura senza basculazione. Se il conio d'incudine fosse convesso, come dice Bendall, sarebbe complicato o impossibile posizionarci sopra il tondello piano, poiché cadrebbe. Ciò che non succede con il conio d'incudine convesso, come dico io. Se il tondello anziché piano fosse già previamente scifato (ciò che però implica una fase in più di lavoro), non ci sarebbe nessuna difficoltà a posizionare il tondello scifato sul conio d'incudine convesso. Però se per dimenticanza rstasse appoggiato sul conio d'incudine il trachy coniato precedentemente, sarebbe impossibile posizionare un nuovo tondello, poiché conio+trachy dimenticato avrebbero un diametro maggiore di quello del tondello. L'esistenza di una doppia impronta, quindi, dimostra che il tondello è piano e non scifato. Spero ora di essere stato più chiaro di prima, ma mi rendo conto che senza avere conii e tondelli in mano non è facile spiegarlo.... Inizialmente anch'io ero dell'idea che il tondello fosse già scifato prima della coniatura, ma l'esistenza di caso con doppia impronta, per rari che siano, mi ha obbligato a mutare parere.2 punti
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E stata la prima moneta ad entrare a far parte della mia collezione, è un po' come la "numero uno" di Paperon de Paperoni, una sorta di portafortuna. E in assoluto, a mio avviso la più bella realizzazione del Regno. Renato2 punti
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Buongiorno, vi presento un'altra moneta entrata da poco nella mia raccolta della DDR: 20 marchi 1983, celebrativa del centenario della morte di Karl Marx. La leggenda al dritto recita : "I filosofi hanno solo interpretato il mondo in modo diverso: il punto è di cambiarlo" La moneta è in rame-nickel, coniata in 995.000 esemplari.1 punto
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Buonasera a tutti ho trovato questi 2 euro con questo difetto di conio che ne pensate?1 punto
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No no, non è una dracma, quelle oramai le identifico bene... :D E' un piccolo bronzo dall'aspetto non alessandrino, a dire il vero.1 punto
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Salve ragazzi che ne dite di questa monetina (piccolissima).. :hi: non ho le misure scusatemi... Buona giornata!!!! Allego anche una foto di com'era prima della pulitura!! Cosa ne pensate? ho rovinato la moneta?1 punto
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come richiesto da Francesco :) http://www.lamoneta.it/topic/124479-cavallucci/ bella moneta, per me e' qSPL, Francesco vede bene anche con lo smartphone :)1 punto
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Ciao wolf, ti consiglio di farci un serio pensiero. ..... è un coronato non molto raro ma di certo di stile finissimo. Ora non posso giudicare lo stato di conservazione dalla foto, anche perché ti scrivo dal mio Smart Phone, ma a prima vista sembra essere prossimo allo spl. Secondo il mio parere e quello di altri studiosi si tratta delle sigle C I in nesso e non della C in stile gotico. Alcuni mesi fa è stata aperta una discussione inerente cavalli e coronati di Ferrante I e il nostro infaticabile @@Rex Neap fu autore di interessanti considerazioni. Magari qualcuno di buona volontà ti segnalerà il link della discussione.1 punto
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ne l'uno ne l'altro: i conii sono orientati a caso, con qualunque angolazione1 punto
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E' una variante più rara,difatti ha la testa laureata al posto della fascia. Se autentica? viste le condizioni si aggirerebbe intorno ai 130 - 150 €. La foto non permette un giudizio sereno anche per via della patina che copre alcuni dettagli, tuttavia ha uno stile del ritratto anomalo,il bordo del diritto ad ore 11 - 12 che non mi piace ed il rovescio che dalla foto non sembra essere concavo,caratteristica fondamentale per questa tipologia. Personalmente, visto che la foto non è delle migliori,la visionerei dal vivo prima di acquistarla. Saluti Babelone @@Princeps Senatus1 punto
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La medaglia per il suo stile è databile fine XIX sec. inizio XX sec., direi che è una medaglia non comune.....Ciao Borgho.1 punto
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Tutte le monete in rame della Repubblica Napoletana senza sigle sono indiscutibilmente dei falsi d'epoca. Questo posso garantirtelo. Appena Angel avrà la possibilità di postare immagini più dettagliate potremo verificare con certezza. In passato mi sono capitati anche falsi d'epoca con sigle inventate e non corrispondenti ad alcun ufficiale di zecca.1 punto
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@@francesco77, scusami ma, mi son dovuto collegare a questo discorso per il semplice fatto che c'erano più informazioni che mi interessavano. rimane il fatto che anche altri possono darmi informazioni in questione. ringrazio tutti. http://www.lamoneta.it/topic/105173-moneta-per-conto-di-carlo-ii/page-81 punto
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Ciao Michele, il sito che stavi cercando è http://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1 punto
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Taglio : 10 centesimi Nazione : Francia Anno: 2013 Tiratura : N.D. Condizioni : BB+ Regione : Puglia1 punto
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MONETE BUONISSIME!!! purtroppo la conservazione è bassa. dormi sogni tranquilli. eventualmente volessi periziarle dicci la tua città e ti consiglieremo un buon perito in zona1 punto
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con un po' di sconticino si chiuderebbe un bel affare, la moneta è messa abbastanza bene, SPL per me.1 punto
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Aggiungo una piccola considerazione agli ottimi post e spunti degli utenti che mi hanno preceduto-------- Il cambio del conio,secondo quanto riporta il Lanfranco,è avvenuto dopo che la Reale Commissione,tecnico,artistica,monetaria(che"aveva l'incarico di esaminare i tipi di nuove monete") rilevò troppo basso,il rilevo delle impronte nella moneta da 5 centesimi. L'incisore capo Giorgi solo allora,rifece nuovamente i punzoni(riproduttori dei conii) alzando leggermente il rilievo. Ecco perché,probabilmente,l'impronta risulta leggermente diversa(specialmente nel ramo d'olivo).In seguito V.E. III in persona segnalava alla direzione della zecca la presenza -non desiderata già in passato dalla Reale Commissione- del punto tra D e ITALIA.Immediatamente si provvedeva ha eliminarlo. Quindi gli ultimi esemplari del 1913 furono coniati senza punto(non è dato sapere il numero effettivo).Sicuramente la modifica non fu fatta dal Giorgi perché morto in agosto del 1912.1 punto
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Quelle stime sono giuste, purché le monete siano effettivamente SPL... Spesso si vedono dei BB (o poco più) dati per SPL. C'è anche da dire che in monete del genere entrano in gioco tanti fattori difficilmente codificabili da un preziario: piacevolezza dello stile, qualità di battitura (se ci sono salti di conio, sdoppiature, debolezze ecc.), larghezza del tondello e completezza delle legende, leggibilità della data, visibilità del filetto perlinato, presenza di eventuali fratture... Anche la qualità della pasta metallica conta: porosità e altri difetti del genere non sono graditi. Una moneta può essere SPL pieno ma inficiata da debolezze, da un conio di stile rozzo e da un tondello stretto (non perché tosato, ma stretto fin dall'origine) e quindi valere meno di un BB con tondello largo, bello stile, ottima battitura e via dicendo. è il discorso di tutte le monete battute a mano: codificare il prezzo è difficilissimo perché non conta solo la conservazione in senso stretto. Personalmente avrei dato il NC al 1666: spesso l'indice di rarità è condizionato dal numero di esemplari visti dal classificatore, e io di '94 ne ho visti a decine negli ultimi anni, di '66 solo di tanto in tanto.1 punto
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La moneta del nostro amico trova riscontro nel: Monete Preromane del nord Italia Celtiche della Gallia e dell'est Europeo Collezione Andrea Pautasso. vedi allegate scansioni La moneta del nostro amico ha la scritta sopra la schiena del leone formata da : una M --una Sigma-- un'altra Sigma-- una Lambda; scritta identica che si trova nelle monete descritte dal n. 178 al n. 183; a pag. 5 tav. IX. e tav III la n. 180 mi pare la più somigliante Ve ne sono altre dai n. ai n. 18. di pag. 3 alla tavola 1. vedi allegati: Pietro fine del messaggio (ho avuto dei problemi nelle trasmissioni causa temporali e luce) ciao pietro1 punto
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Secondo me la vicinanza con le altre monete non c'entra nulla... Credo che dipenda tutto dalla stessa moneta, dalla composizione della plastica dei fogli e dal clima/microclima dove erano sistemate...1 punto
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Caro @@dizzeta ehm, non credo che ti riferissi solo a Teofrasto, vero? Lo so e me ne rendo conto, ma è molto difficile dire in poche parole (forse sempre troppe per un post) cose su cui si sono lette (e qualche volta scritte) innumerevoli pagine. E quasi sempre si finisce col rimanere oscuri. Posso solo scusarmi dicendo che io ci provo ad evitarlo, in tutta sincerità, anche se in genere non ci riesco. Caro @@teofrasto, intanto scusami per non averti quasi neppure salutato dopo tanto tempo, ma quando leggo qualcosa che mi interessa parto in tromba, dimenticandomi perfino dell'educazione. Venendo al punto, non ho nessuna ragione di mettere in dubbio quanto dici, anzi mi sembra ovvio, da quanto hai scritto, che la prima moneta cremonese valesse un quarto dell'imperiale. Non è questo l'aspetto su cui eccepivo, quello su cui eccepivo è che questa moneta potesse essere considerata un sottomultiplo 'fisso' dell'imperiale. Si trattava pur sempre di due valute diverse, e lo stesso imperatore, se come dici fu probabilmente lui ad imporlo, avrebbe potuto cambiarlo di punto in bianco, portandolo a 1:6 e così fregando, ad esempio, tutti quanti avevano cambiato imperiali in cremonesi. Questo è quanto volevo dire. Il motivo per cui ho sollevato la questione è che non si tratta di una differenza di poco conto. La produzione da parte di una zecca di nominali diversi in rapporto fisso fra di loro e quindi realmente interscambiabili nei pagamenti, senza che uno dei due si svalutasse immediatamente rispetto all'altro, è un problema tutt'altro che semplice, e richiede conoscenze monetarie piuttosto avanzate, tanto che due economisti, uno dei quali premio Nobel, ci hanno scritto sopra un'intero libro: Sargent & Velde, The big probem of small change, Princeton 2003. Pensando che la domanda iniziale volesse alludere al l'elevato livello di conoscenze necessarie per far circolare tali sottomultipli, e quindi al merito di chi lo ha fatto per primo, ho pensato di puntualizzare che a mio avviso il cremonese, così come il piacentino ma anche il veronese etc. non potevano considerarsi sottomultipli fissi, tutto lì. Ma si tratta comunque di una questione marginale, rispetto ad altri aspetti che mi pare si stiano discutendo, Andreas1 punto
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Salve, sono stato all'isola dei musei di Berlino ed ho fotografato delle bellissime monete antiche. Sono davvero tante, in alta risoluzione e quindi ho deciso di fare un archivio zip che potete facilmente decomprimere Ogni immagine contiene più monete. Le foto sono ad alta definizione, quindi è possibile ingrandire la foto per vedere i dettagli delle singole monete. In alcuni casi, pochissimi, le immagini sono venute un pò mosse o sovraesposte, pertanto la qualità non è buona, ma si è deciso di inserirle lo stesso per completezza. Sono le monete presenti in tutti i musei dell'isola dei musei che le espongono, le prime 6 sono del museo egizio Neues, dalla settima (DSCN6126.JPG) al sarcofago di monete d'argento (DSCN6233.JPG) è l'enorme collezione del Bode Museum, dall'immagine successiva (DSCN6255.JPG) alla fine ci sono le monete dell'Altes museum. La collezione è completa, cioè dovrebbero esserci tutti i pezzi espostiil 15 agosto 2014, per questo motivo non ho voluto cancellare quelle poche immagini venute mosse o sovraesposte, perchè così ci sono tutte Il file sarà disponibile solo per un periodo limitato. Si raccomanda di caricarlo in piattaforme di condivisione, dove è possibile caricare file di grandi dimensioni e poi rilasciare link per scaricarli. Il file è grande 766,38 MB Per scaricarlo: http://monetebanconote.altervista.org/monete.zip vi chiedo solo di caricarlo anche in altre piattaforme di condivisione, perchè altervista ha una banda limitata e quindi dopo una ventina di download potrebbe esaurire la banda mensile di traffico e bloccare temporanemente il download TUTTE LE FOTO, ed il file stesso, SONO DI PUBBLICO DOMINIO, usatele come meglio vi pare, in qualsiasi modo ed in qualsiasi modifica nota: l'utente INCUSO ha messo una copia qui casomai ci fossero problemi a scaricare il file: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/tmp/monete.zip1 punto
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Buona Domenica Una moneta, soprattutto per noi italiani, è stata la moneta per antonomasia: la LIRA. Ebbene la lira, retaggio della libbra, venne adottata come moneta di conto da tanti stati; era però una moneta "fantasma", cioè una moneta che non esisteva se non sulla carta, serviva giusto come unità di conto. Venezia per prima, sotto il dogato di Nicolò Tron (1471 -1473) finalmente la coniò (Lira Tron). Da ora in poi la lira non sarebbe più stata, per tanti stati e tante monetazioni, una moneta "fantasma". Peso medio = gr.6,52 Argento titolo = 0,948 Altra particolarità è che la moneta riporta il ritratto del doge, unico caso conclamato nella monetazione veneziana, unitamente al bagattino coniato sotto lo stesso doge. (Sappiamo però che qualche altra moneta, sebbene non ufficialmente, riporta il ritratto del doge sotto la quale fu coniata). Alla morte del doge Tron la lira cambia aspetto; non é tollerabile che un doge abbia la propria effige su una moneta.... "non è cosa degna di una repubblica", disse il senato veneziano; "i monarchi ed i signori si fanno ritrarre su una moneta, non il doge di Venezia, che rappresenta il potere dello stato e non il suo personale". Quindi, ecco che la lira cambia aspetto; siamo sotto il dogato di Pietro Mocenigo (1474 - 1476) ed a lui il ritratto non lo mettono sulla moneta! Peso medio = gr.6,52 Argento titolo = 0,948 La Lira mantenne naturalmente la parità fissata di 20 soldi, come lo era la Lira virtuale di conto e tale resterà fino al dogato di Andrea Gritti (1523 - 1538), ma dal suo successore, Pietro Lando (1539 - 1545), per via della svalutazione, di soldi ce ne volevano 24 per fare una lira. saluti luciano1 punto
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@@acraf come ben detto da Alberto nel post precedente,la decentratura che si può notare in questo caso nelle due monete del post # 93 è dovuta alla rottura del conio; difatti nello specifico il metallo tende a riempire gli spazi vuoti della rottura assorbendo più metallo che naturalmente viene a mancare dall'altro lato e non fa espandere bene il tondello causando proprio la decentratura,esiste poi la decentratura da cattiva posizionatura del tondello o dei coni Saluti Babelone1 punto
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@@angel Se osservi lo stile delle lettere noterai una differenza enorme con le originali, per non parlare delle figure completamente fuori da ogni logica di incisione. Tu che ce l'hai in mano, che opinione ti sei fatto?1 punto
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Un bel pezzo d'argento. E coniato non troppi anni prima Governanti Del Mondo a Casa...Come Si Guardano e Come Vivono fu pubblicata nel 1899. Autore del libro, Gilson Willets, suggerito che Don Carlos I del Portogallo ero stato un re riluttante, dicendo che "quando egli fu dapprima salutato come re, [era] a bordo di una nave da guerra, di cui era comandante. Coloro che erano con lui al momento lo sentito osservazione che egli avrebbe volentieri visto un nipote o un fratello montare il trono, mentre lui è stato lasciato al comando della flotta. " Nel libro re Carlos è stato elogiato per la sua abilità come un nuotatore, per salvare una vita, ed è stato elogiato anche per il suo coraggio personale con i tori. Ma verdetto complessivo del libro—anche se abbastanza educatamente esprim—non era in omaggio: "Don Carlos non può essere descritto come un re cattivo. Egli ha ereditato, tuttavia, da suo padre non solo corpulenza eccessivo di quest'ultimo, ma anche la sua straordinaria indolenza e apatia in relazione ai suoi doveri di sovranità". (Personalmente, penso che Don Carlos nel profilo rende per una moneta bella—nonostante il commento di Willets' su un problema reale peso.) Grazie per il look a questa moneta, ilcollezionistadiossa e per un motivo per una rapida occhiata al Don Carlos. Non avevo conosciuto sulle sue connessioni italiane, ma io dovrei avere indovinato—il lignaggio della nobiltà europea sembra così incredibilmente intrecciato! :) v. ------------------------------------------------ A beautiful silver piece. And coined not too many years before RULERS OF THE WORLD at HOME…How They Look and How They Live was published in 1899. Author of the book, Gilson Willets, suggested that Don Carlos I of Portugal had been a reluctant king, saying that “when he was first saluted as King, [he] was aboard a man-of-war, of which he was commandant. Those who were with him at the time heard him remark that he would gladly have seen a nephew or a brother mount the throne while he was left in command of the fleet.” In the book King Carlos was praised for his prowess as a swimmer, for saving a life, and was praised as well for his personal courage with the bulls. But the book’s overall verdict—although quite politely phrased—was not complimentary: “Don Carlos cannot be described as a bad King. He has inherited, however, from his father not only the latter’s excessive corpulence, but also his extraordinary indolence and apathy in connection with his duties of rulership.” (Personally, I think Don Carlos in profile makes for a handsome coin—despite Willets’ comment about a royal weight problem.) Thanks for the look at this coin, ilcollezionistadiossa, and for a reason to take a quick look at Don Carlos. I had not known about his Italian connections, but I should have guessed—the lineage of European royalty seems so incredibly intertwined! :) v.1 punto
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Un' ultima curiosita' su questo Mausoleo ; sembra che all' interno del Mausoleo e forse dentro il sarcofago , sia stato trovato , secondo quanto riporta Pietro Santi Bartoli (Gli antichi Sepolcri , Roma 1697) il famoso ed unico Vaso Portland , detto anche Vaso Barberini , dal nome del primo proprietario , forse contenente le ceneri dei due defunti o di uno dei due ; è un vaso vitreo del I secolo d.C., custodito ora al British Museum , a Londra . Il Vaso Portland è il più famoso esempio di vetro lavorato a cammeo dell’antichità , cioe’ con figure a sbalzo sulla parte liscia del vaso , e’ alto 25 centimetri color blu cobalto con figure a riilievo bianche , dovrebbe risalire a un periodo tra la metà del I secolo a.C. , mentre secondo una datazione più esatta , apparterebbe al periodo augusteo (31 a.C.- 14 d.C.) e' un capolavoro ed una rarita' unica giunta a noi dall' antichita' .1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: italia Anno: 2013 Tiratura: 10.000.000 Condizioni: BB Regione: Puglia1 punto
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Taglio: 20 centesimi Nazione: finlandia Anno: 2007 Tiratura: 917.000 Condizioni: BB Regione: Puglia1 punto
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Quello dell'asta 42 Varesi è questo: Io vedo una C gotica (o CI in legatura (?) ) a cui e sovrapposta una A. Insomma monogramma differente ma stesse sigle.1 punto
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io avevo fatto qualcosa tempo fa,.. avevo creato anche una specie di logo vedete qui.. http://www.friziodesign.it/coins17.html http://www.friziodesign.it/coins17.html -----1 punto
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Non è la più rara, non è la più costosa ma è una delle monete cui sono più affezionato. Regno d'Italia Napoleone I Assedio Austriaco a Zara (Ottobre - Dicembre 1813) 4 Once 1813 Zara Arg. Grammi 118,915 diametro 53,99 mm D/ in losanga grande (29,35 mm) ZARA // 1813 ai lati di aquila imperiale coronata a destra con ali spiegate Rv: nel campo in quadrato (19,43 mm) al centro 4. 0. - ___ - 18.F 40.C, intorno all'incavo della battitura escrescenza circolare, si conosce solo per questo tipo. Contorno : contromarche in incuso SP MF (capovolto) SB Moneta splendida e molto rara Provenienza: ex Notaio Giovanni Battista Bolgeri Milano ex Asta Santamaria Monete e Medaglie Napoleoniche, Roma 27 maggio 1926; lotto 117 per £. 1.500 (C1) Pagani 311a, VG 2319b, CNI 2, DP 869, Davenport 47. note: tondello di forte spessore 5,08mm E' una storia un pò particolare, intima che condivido volentieri con i miei amici del forum. Questa moneta fu acquistata dal mio avo; stava già molto male e sarebbe mancato da li a pochi mesi. Tutti i giorni redigeva un diario della sua malattia (una forma di malaria contratta andando a caccia in Africa) con piccole note - tipico dei notai - e quando riusci ad aggiudicarsi la moneta a £. 1.500 + 10% di diritti, (sapeva che non avrebbe più avuto molto da vivere) scrisse: "oggi sono felice, finalmente" - fece uno schizzo della moneta sul libricino nero della malattia. "Ravanando" (non credo sia italiano ma dialetto casalingo) nella casa in campagna trovai il diario, lo lessi e quando trovai la nota mi prese una sensazione strana, irripetibile; tra la felicità e lo sconforto. Pensai ai 40 anni che lo "zio Bista", come lo chiamiamo in casa, dette la caccia a questa moneta ... sempre troppo cara per essere una moneta (così scriveva tutte le volte che non si aggiudicava un lotto !), e solo al tramonto della sua vita si decise a far si che non fosse più troppo cara. Su questa moneta scrisse un'accorata lettera alla Domenica del Corriere (mai pubblicata) per rivendicare l'italianità della Dalmazia. Scritta assai bene ed, in bella calligrafia ma i contenuti erano probabilmente eccessivi per essere pubblicati. Per farvela breve, quando 35 anni fa rimisi in ordine la collezione dello "zio Bista" ... fu la prima moneta che vidi e ... (perdonatemi, mi vengono le lacrime agli occhi), e cercai al meglio di meritarmi i libri, gli scritti e le ultime monete scampate alle seconda guerra mondiale. Un giorno venderò collezione, è inevitabile per un collezionista prima che sia buttata al vento da eredi insapienti, ma non questa, questa no; come dico gli anglosassoni : "everything but ..." questo è il mio but.1 punto
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Salve a tutti sono Silvia, la figlia di Sergio. Ho letto i vostri splenditi messaggi di affetto è ho capito quanto era amato e apprezzato mio padre, nel forum in tutti questi anni. Sono commossa da tanto affetto e sono sicura che nel posto dove è ora possa ritrovare e coltivare la sua passione per la numismatica. Un caloroso ringraziamento di cuore. Silvia1 punto
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