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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/27/14 in tutte le aree
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Omaggio del mio tabaccaio preferito................................ :dirol: Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2014 Tiratura: 723.275 circ. Condizioni: qFDC Città: Comacchio (FE) Note: NEWSSSSSS6 punti
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Oggi ai giardinetti c'era più gente del solito. Ma l'offerta di materiale, lasciava alquanto a desiderare. Al convegno sarà un'altra storia, almeno spero. Comunque domani il convegno aprirà le porte ai privati alle ore 10.00. Buona caccia a tutti.3 punti
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@@Il*Numismatico mi aveva segnalato la sua ri-apparizione all'asta, da subito, ma visto l'annuncio dell'articolo e l'asta in corso, avevamo deciso di non commentare.........almeno per adesso, poi si vedrà !! L'unica cosa che non capisco è come si fa....a momenti il possessore non l'ha avuto nemmeno in mano per goderselo un pò e tie.....subito in vendita a 4 volte il prezzo pagato.....Boh !! Fortunatamente c'è qualcuno che almeno ci scrive su due righe su queste monete inedite, altrimenti chissà, rimarrebbero solo delle monete su cui fare affare !! E vabbè.....non tutti ragionanano allo stesso modo quando si ritrovano queste "monetuzze" tra le mani.3 punti
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Articolo tratto dall'Arena di oggi, quotidiano di Verona. Rompe un vaso spolverando, dentro c'erano 15 milioni di lire. Fin qui nessuna stranezza, sono cose che capitano, ma quello che mi ha più fatto pensare è quello che l'articolo spiega. Secondo l'Agi c'è uno spiraglio per poter cambiare le lire in euro perchè il termine decennale per cambiare il denaro non dovrebbe partire dal 2002, ma dal momento in cui la persona è in grado di far valere il proprio diritto, quindi dal momento del ritrovamento di un'eventuale somma di denaro. Un giudice di Milano ha, nel luglio scorso, ritenuto legittima la questione sollevata dall'avvocato Pistilli che, affrontando un caso simile a quello dell'ultimo fortuito ritrovamento, definiva incostituzionale il decreto Monti del dicembre 2011 il quale, con due mesi d'anticipo, chiudeva la possibilità di cambio del denaro, disponendo di prescrivere a favore dell'erario le lire ancora in circolazione, versando il controvalore nel bilancio nazionale per l'ammortamento dei titoli di Stato. Una boccata d'ossigeno di 1,5 miliardi per le casse dello Stato, ma un esproprio secondo il giudice che ha riaperto così la questione al vaglio della Corte costituzionale. La normativa italiana non è per altro in linea con altri Paesi europei che hanno adottato tempi più lunghi per il cambio della moneta. In Germania ad esempio non è prevista scadenza. Che ne dite? A me questo articolo ha fatto riflettere su come il nostro Governo ha "piegato" un diritto del cittadino per un tornaconto economico.2 punti
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La moneta è disastrata ma, come ipotizzato nel mio post precedente, confermo HISPANIA zecca di CARTEIA - Magistrati Romani - I sec.a.C. Sullo HEISS A.- Description générale des Monnaies Antiques de l'Espagne - Parigi -1870 - Ho rintracciato anche il magistrato. La tipologia è quella illustrata sulla tav.XLIX n.25, e solo per il magistrato Q.CVR VI / Q , dove (VR) è in nesso, vedi n.30b. Allego aggiungo anche, per la tipologia, una moneta simile dal medagliere di Napoli pozleo2 punti
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Ciao @@CavaricciS, concordo con @@ARES III sull'identificazione di Alesandro Severo: Per divertimento, potrebbe essere un sesterzio con la Provvidentia al rovescio Saluti Eliodoro o, in alternativa, Eliogabalo:2 punti
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ecco dui esemplari,se il primo da la parola con il suo piccolo B....il secondo chi da la verita del soppraconnio...... :) il tutto ne 14mm.....2 punti
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@@albertoriccardo2 Questo non è il luogo adatto per richieste di compravendita !!! Ci sono le sezioni apposite , puoi usarle benissimo , visto che ho ricevuto anche lamentele di continue domande in privato . Ci sono le sezioni degli scambi, o al limite il mercatino, vai , ti leggi il regolamento et voilà, il gioco è fatto :good:2 punti
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Ciao @@vwgolf , leggi dal post n. 20 di questa discussione ............. http://www.lamoneta.it/topic/116179-id-ferdinando-i-daragona-napoli/page-2?hl=coronato2 punti
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L'ho strappata per 42 euro, la partenza era 60 euro. Credo che sono andato bene. Che dici?2 punti
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Ho guardato la prossima asta G&M 224, ci sono un bel po' di bei pezzi, ma un paio mi lasciano perplesso, uno in particolare, precisamente il lotto 511, descritto come un medaglione in argento di Traiano... Tanto tempo fa mi avevano insegnato che , dato che si usavano i punzoni per le legende, lettere uguali dovevano avere la stessa forma e dimensione....in questa moneta, nella scritta in esergo, ci sono tre lettere "P" che sono tutte diverse una dall'altra , o meglio: che sembrano difformi una dall'altra nella foto, sia per le dimensioni, che per la profondità e riempimento dei cavi della lettera. Stesso discorso per le "O" della legenda....c e poi, mi avevano detto che le lettere evanidi nei campi interni rispetto a quelli esterni e incomplete nella forma,non erano un bel segnale, in quanto erano spesso rinvenibili nei falsi realizzati per fusione ( di quale genere, se presso, micro o altro non importa). Poi mi avevano insegnato che quando i particolari delle impronte appaiono e scompaiono dai piani, pur essendo pensate per essere un disegno continuo, anche questo era una caratteristica spesso riscontrabile sui falsi fusi, e, per ultimo ma non ultimo, mi avevano detto che i medaglioni, in quanto monete ostentative, erano molto curate nell'esecuzione e nel dimensionamento del tondello, oltre che nella centratura..... Insomma me ne avevano dette tante di cose che definivano una moneta dubbia e che caratterizzavano un medaglione....qui trovo tante delle prime e pochissime delle seconde....tant'è che mi domando...ma non sarà mica falsa questa moneta/medaglione?...la mia impressione è che lo sia, ma è solo una mia impressione dedotta da una fotografia...chissà se G&M potrà fornire una foto migliore che dirima ogni dubbio...... Avevo provato a postare questa discussione in "prossime aste" ma i casi sono due: o il post non era gradito, o il premoderatore è ancora in ferie...quindi, se fosse il secondo caso, gli sarei grato se volesse spostarla nella sezione "prossime aste" titolandola "Gorny & Mosch 224 Medaglione in argento"1 punto
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Come proporre sulla rete un pacco bello e buono? Ecco le regole, la medaglia illustrata è una riproduzione moderna spacciata per autentica: 1) Fare foto non nitide o con luci forti in modo da non permettere una visibilità chiara dei fondi. 2) Gettare fumo negli occhi illustrando pubblicazioni con analoghi esemplari (ma autentici) 3) Scrivere due righe per enfatizzare l'inserzione 4) Partire da cifre basse così da attirare neofiti nel tranello 5) Non accettare mai pagamenti sicuri per l'acquirente perchè una volta ricevuti i soldi entra in vigore "la legge del benga"! :rofl: 6) Dulcis in fundo, novità senza precedenti: far creare da un artigiano un astuccio rivestito di velluto dal colore molto fedele all'originale E il tranello è pronto ................. buone risate a tutti! Dimenticavo ............ per cadere come un pollo nel tranello bisognerebbe ignorare questo forum e relative discussioni a cura del sottoscritto su come riconoscere i falsi http://www.lamoneta.it/topic/62665-medaglie-napoletane-come-riconoscere-i-falsi/ , solo sguazzando nell'ignoranza più assoluta è possibile beccarsi il falso e fare ingrassare le persone senza scrupoli. Ovviamente non sto accusando l'inserzionista di Ebay perchè non lo conosco ed è probabile che in buona fede gli abbiano commissionato una simile inserzione. Ad ogni buon conto l'ho avvisato con un messaggio privato, se dovesse rettificare l'inserzione ed aggiungere la voce FALSO o RIPRODUZIONE, allora è una persona in buona fede. http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&item=201156076839 pacco-doppio-pacco-e-contro-paccotto.bmp1 punto
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Termino la rassegna dei Mausolei avendone avuta anche richiesta da un amico del Forum , con gli ultimi due Mausolei romani rotondi , chiamati , per la loro forma , anche a tamburo , ancora presenti in citta’ a Roma , iniziando da quello meno conservato chiamato popolarmente il “Torrione” . Il cosiddetto Torrione era uno dei più grandiosi mausolei di Roma a forma di tumulo contenuto in un poderoso tamburo circolare di circa 41 metri di diametro quindi minore di circa 10 metri rispetto a quello attribuito ad Alessandro Severo , gia’ presentato ; in antico era rivestito esternamente da blocchi di travertino o marmo come tutti i mausolei dello stesso tipo , dei quali blocchi oggi non resta alcuna traccia , dovette sicuramente appartenere a personaggio molto influente e ricco , viste le dimensioni notevoli e il tipo di struttura , che in base alla tipologia dovrebbe risalire tra l’ inizio e la fine del I secolo . Come si vede dalle foto , questa volta non scattate da me , in quanto attualmente , come combinato nel contesto urbano , non e’ facilmente fotografabile se non a pezzi . Del Mausoleo originario non rimane praticamente nulla , a parte il perimetro non completo e ruderi della camera funebre al centro , assolutamente sconosciuto il proprietario del Mausoleo in quanto insieme alla parte esterna in travertino o marmo , e’ persa anche l’ iscrizione che ne attribuiva il o i proprietari . La sua posizione e’ sulla sinistra della Via Prenestina , alcune centinaia di metri , uscendo fuori dalle Mura Aureliane ; di questo Mausoleo purtroppo non c’e’ altro di antico da dire . Vediamo ora il Mausoleo sulla Via Salaria , 500 metri circa sulla sinistra uscendo da Porta Salaria , ben piu' importante e in buone condizioni , e’ questo il mausoleo di Lucilio Peto , risalente probabilmente alla fine del I secolo , delle foto presentate alcune sono scattate personalmente . Appartenne a due personaggi della illustre Gens Lucilia della quale sono noti parecchi e famosi personaggi storici ; Lucilio Peto fu tribuno militare , prefetto del genio e della cavalleria , vissuto nell’ epoca di Cesare e Augusto . Il mausoleo venne fatto costruire dallo stesso Lucilio Peto quando era ancora in vita , destinato ad ospitare lui e sua sorella Lucilia Polla . Il Mausoleo si trova oggi a circa sei metri sotto l’ attuale livello stradale , la sua scoperta risale al 1887 , in occasione della costruzione di un muro di cinta nella vecchia vigna sovrastante . Tutta la zona intorno al Mausoleo e’ circondata da tombe antiche , delle quali sono conservate diverse lapidi . Il sepolcro si presenta come un cilindro piatto , simile ad altri tumuli dello stesso tipo . Il tamburo con un diametro 34 metri circa rappresenta il quinto in ordine di grandezza . Nell’arco del monumento , opposto all’ ingresso , si trova l’epigrafe in marmo che dice : V M LUCILIUS M F SCA PAETUS TRIB MILIT PRAEF FABR PRAEF EQUIT LUCILIA M F POLLA SOROR Cioe' : (V…… ?) MARCO LUCILIO -FIGLIO DI MARCO -DELLA TRIBU’ SCAPTIA -TRIBUNO MILITARE -PREFETTO DEL GENIO- PREFETTO DI CAVALLERIA – LUCILIA POLLA- FIGLIA DI MARCO -SORELLA Forse Lucilia Polla , sua sorella , presumibilmente era gia’ defunta quando fu eretto il sepolcro e fu la prima ad esservi sepolta . La tomba è a pianta circolare , costituita da un tamburo di circa 34 metri di diametro per una altezza di 16 metri , con il nucleo in opera cementizia , rivestito da un paramento in blocchi di travertino compreso tra due semplici comici . Il Mausoleo di Lucilio Peto fu scoperto nel 1887, ad oltre 6 metri di profondità rispetto alla quota stradale moderna , durante i lavori per la sistemazione della vecchia Vigna Bertone . Il monumento, pertinente all’area sepolcrale della via Salaria una delle piu’ estese , è datato agli ultimi anni del I secolo a.C.. La copertura era probabilmente costituita da un tumulo di terra conico che raggiungeva un’altezza di 16 metri . Era di moda in quell’ epoca riprodurre in grande i tumuli rotondi di stile Etrusco , moda che sembra terminasse nel I secolo d.C. . Se questa moda di costruire i Mausolei a tamburo fosse reale , finire entro il I secolo , allora ci troveremmo in difficolta’ nel riconoscere come appartenente ad Alessandro Severo quello gia’ visitato , essendo lui morto nel 235 , a meno che non fosse stata utilizzata come tomba dell’ Imperatore un precedente Mausoleo edificato nel I secolo e all’ epoca di Alessandro non piu’ utilizzato per estinzione della famiglia che lo aveva fatto costruire , questo spiegherebbe inoltre perche’ sia stato trovato all’ interno il famoso sarcofago con le immagini distese di Alessandro , di Mamea o forse di Orbiana , con dentro il Vaso contenente le ceneri di una delle due donne , quando sarebbe stato piu’ logico usufruire di due o tre sarcofagi separati posti in tre vani diversi del grande Mausoleo . Questo Mauseleo di Lucilio Peto e sorella e’ visitabile anche all’ interno , ma ora e’ , dicono , temporaneamente chiuso , chissa’ per quanto tempo , conoscendo la durata dei tempi in Italia . Essendo vicini come distanza dalla vicina Porta Salaria che non esiste piu’ , vediamo qualche antichita' sopravvissuta alla Porta ; qui furono trovati in seguito all’ abbattimento delle due torri rotonde a protezione della porta , due sepolcri inglobati in antico per rendere piu' resistenti le due torri , i cui resti son conservati a fianco delle mura dove sorgevano le torri e la Porta , nelle vicinanze tutta la zona era un enorme sepolcreto , come d’altra parte tutte le vie consolari in uscita da Roma . Infatti in occasione della demolizione della porta nel 1871 vennero alla luce alcuni monumenti sepolcrali che facevano parte del vasto Sepolcreto esistente nella Via Salaria , uno dei più vasti delle vie consolari , tra cui alcuni blocchi di travertino appartenuti ad un sepolcro circolare chiamato di “Cornelia" , che erano inglobati nella torre di destra e sui quali vi è conservata una parte dell'iscrizione funebre incisa a grandi lettere che dice : "Figlia di Lucio Scipione e moglie di Vatieno" personaggi ben conosciuti , databile alla fine del I secolo a.C. Nella torre di sinistra invece erano inglobati due monumenti funerari : uno , databile alla fine del I secolo a.C. , è formato da un ambiente quadrangolare con muratura in blocchi di tufo ornata da lesene e da una cornice , come si vede in foto , forse di epoca repubblicana . Adiacente a questo vi è un secondo monumento funerario databile alla fine del I secolo d.C. e dedicato al poeta adolescente Quinto Sulpicio Massimo . Si tratta di un cippo di marmo pentelico alto circa 1,61 metri dentro il quale , entro una nicchia , è raffigurato in altorilievo il giovinetto in toga con un rotolo di papiro , in parte svolto, nella mano sinistra. La scritta "DEIS MANIBUS SACRUM" separa la parte superiore da quella inferiore, interamente occupata da un'iscrizione dedicatoria in latino ed in greco, dedicata al giovane poeta dai genitori "infelicissimi" per la morte prematura del loro figlio , come riporta l’iscrizione Quinto Sulpicio Euganeo e Licinia Ianuaria . Il fanciullo morì alla tenera età di 11 anni "essendosi indebolito e ammalato per il troppo studio , dopo aver gareggiato con altri 52 poeti alla terza edizione del "Certamen capitolino", nel 94 d.C. , suscitando meraviglia ed ammirazione nei giudici e dello stesso Domiziano , pur non vincendo la gara . Divido le foto in tre parti non entrando tutte insieme , il primo gruppo riguarda il Mausoleo detto "Torrione"1 punto
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:) ciao a tutti.......una risalita per uno di miei post preferiti...... :lol: ......quelle monete nere,son imortale....... :rolleyes: .....l'uomo e sparito.....ma elle????!!!.. :lol:1 punto
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il fatto di essere italiani significherebbe essere trattate da Persone, con la loro dignità da preservare e difendere... E pensare che c'è gente che nel passato c'è anche morta per quella legge fondamentale chiamata COSTITUZIONE. Purtroppo, siamo quasi (io lo toglierei pure questo quasi...) alla stessa stregua dei paesi così detti "incivili", in cui si ammazzano e si scannano senza pudore. Magari qua non ti ammazzano con un razzo, ma con tasse e strozzinaggi vari legalizzati, o se non ti ammazzano queste allora ti ammazza qualche sostanza radioattiva o i fumi della spazzatura nascosti/abbandonata da qualche parte... la soluzione? almeno per me: l'oblio territoriale. Almeno all'estero, di sicuro, si sta mooooooooooooolto meno peggio che "laggiù"1 punto
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Si può approfondire anche documentalmente, non solo de visu.1 punto
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Ecco le mie preferite del regno e della repubblica visto che ci siamo: 50 CENTESIMI 1921 by gabrimene, on Flickr 2 CENT 1905 VALORE by gabrimene, on Flickr 20LIRE QUERCIA by gabrimene, on Flickr Monete comuni e piccole e "medie" rarità che se sono in alta conservazione rendono spettacolare la propria collezione.1 punto
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Farebbero di tutto per batter casta, anche vendere figli e genitori (degli altri), l'anima no perché se la sono già svenduta assieme alla dignità (semmai l'avessero mai avuta). Comunque anche questo è un ritrovamento di tesoretto......SENZA DOVER LEGGERE IL POST SULL'UTILIZZO DEL METALDETECTOR E ANDARE ALLA SOVRINTENDENZA.1 punto
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@@angel se davvero vuoi divertirti nella ricerca ti segnalo una notiziona, pare che su internet non ci sia alcun riferimento, forse siamo i primi a diramare la cosa in ambiente numismatico on line: al Museo archeologico di Teramo troverai esposto un ritrovamento di monete in rame della Repubblica Napoletana del 1648, in prevalenza sono tutte publiche. Si tratta di materiale ancora non studiato, sicuramente ci saranno sigle inedite dei coniatori o qualche sorpresa, pare che qui di falsi d'epoca non ve n'è traccia. Spero di aver fatto cosa gradita con questa segnalazione. Il luogo del ritrovamento è Cellino Attanasio (TE) che in quell'epoca era feudo degli Acquaviva duchi di Atri. http://it.wikipedia.org/wiki/Acquaviva_(famiglia) Sono giunto ad una conclusione sul collegamento tra il ritrovamento di monete repubblicane e un territorio così remoto e lontano dai fatti della città di Napoli, eppure il collegamento c'è, la famiglia Acquaviva potrebbe essere la chiave della soluzione. http://it.wikipedia.org/wiki/Cellino_Attanasio1 punto
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bhe allora c'e' necessita' che qualcuno controlli le foto , prima che vengano pubblicate definitivamente . appena possibile in pvt inviero' i dati per le correzioni della pagina. ciao1 punto
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Durante il suo lungo periodo di emissione (da 20 a 50 anni, secondo le teorie) il quadrigato fu emesso a bassissimo tenore d'argento (i c.d. quadrigati "di mistura"). Questi esemplari presentano il fenomeno segnalato da Tinia. Se è un ritrovamento fortuito DEVE essere denunciato.1 punto
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Concordo appieno con le considerazioni sulle macchie verdi (carbonati di rame - malachite, oppure cloruri di rame) che potrebbero formarsi per fenomeni elettrochimici che portano all'estrusione alla superficie del rame della lega (senza per forza invocare una suberatura) o in rapporto alle concrezioni formatesi sulla moneta. Inoltre il titolo dell'argento di questa monetazione è molto variabile. Per un approfondimento consiglio il catalogo di lamoneta.it (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/24) . Inoltre: 1) non ha senso parlare di emissioni ad opera di governatori (siamo agli albori della monetazione Repubblicana e, semmai, bisognerebbe parlare di Consoli o meglio di Magistrati Monetari, ma il discorso non può essere qui brevemente affrontato); 2) si tratta di conservazione molto bassa e dallo scarso valore economico (direi, amatorialmente, di qualche euro); 3) le concrezioni evidenti e l'aspetto generale della moneta fanno pensare ad un ritrovamento più o meno "fortuito" recente. Ricordo che la nostra legislazione non permette al privato la ricerca di monete nel sottosuolo, seppure di valore irrisorio, e se reperite (anche in un terreno proprietà) esse debbono essere segnalate e consegnate all'autorità competente!1 punto
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Foto della antica Porta Salaria e dei sepolcri trovati all' interno delle due torri , Sepolcro di "Cornelia" , del piccolo Sulpicio Massimo e di quello anonimo in blocchi di peperino ain basso a sinistra di Sulpicio .1 punto
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Ragazzi, non ci posso credere! Ho scritto per la prima volta a Monaco di entrare nelle loro liste il 19 luglio e ora, tornato dalle vacanze, mi trovo nella cassetta della posta una lettera di Monaco con il modulo per l'acquisto :D Non ci speravo più di tanto, mi sembra strano che sia bastata una sola mail e un'attesa brevissima... Meglio così ;)1 punto
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non sono cosi' comuni, dipende da quale sigla trovi al rovescio: senza sigla, con CI, con C ecc. non sveliamo troppi segreti :)1 punto
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La sigla è CI in legamento.....ne passano spesso alle aste, basta che prendi nota....qui ad esempio c'è ne uno: http://nomisma.bidinside.com/it/lot/45567/napoli-ferdinando-i-dtaragona-1458-1494-/1 punto
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Foto sì, ma non di tutte. E' inutile che perdi tempo a fotografare i centesimi francesi o i dime americani, le 200 lire o le 1000 del '97. Sono, queste e la gran parte delle altre, monete che in FDC si valutano in centesimi, circolate nemmeno quelli. Oltre alle 20 lire del 1927, ti direi di postare il buono da 2 lire del 1923, i 10 centesimi del 1866 e i 5 del 1867 e i 20 centesimi del '39. Non sono monete rare, ma in bella conservazione qualche euro lo valgono, soprattutto le 20 lire, se autentiche, e quindi è necessario vederle per poter fare una stima precisa. Sarebbe interessante vedere anche le medaglie, per le quali ti consiglio di aprire una discusione nella sezione apposita http://www.lamoneta.it/forum/15-medaglistica/ petronius :)1 punto
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salve, la mia nuova arrivata, appena aggiunta in collezione, una delle tante che inseguivo. se ci sono dubbi, incertezze e perplessità questo è il posto giusto per discutere. che cosa ne pensate? saluti da nando121 punto
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Concordo, 80-90 euro potrebbe essere il suo giusto prezzo di oggi, poi è chiaro che c'è la persona che spenderebbe non più di 30-40 perchè non gli interessa la moneta ma l'affare, e c'è la persona che gli 80-90 li spenderebbe benissimo perchè in collezione non la ha proprio. Come detto un bagnetto nel liquido apposito la migliorebbe moltissimo, ma io sono un pò ostio a certi trattamenti, vedremo. Sicuramente prima, stò parlando di 3-4 anni fa, quando la acquistai, i prezzi, un pò in generale, erano di molto maggiori a quelli attuali e sono fiducioso che per il futuro le cose andranno meglio, soprattutto per la monetazione della Somalia Italiana: i pezzi a disposizione sono pochi e i prezzi dei Fdc sono alle stelle e quindi il mercato si adeguerà alle esigenze del medio collezionista, che credo rappresenti oggi la fetta più grossa del collezionismo numismatico. In poche parole i pezzi non verranno regalati. Quando la acquistai a 140 euro, i tempi erano diversi, le aste erano scarsissime di pezzi somali, poi dalle foto la valutai anche più di conservazione, era il mio primo pezzo somalo, e quindi mi buttai nell'acquisto. Però sicuramente avendo un pò più di calma avrei sicuramente trovato di meglio a miglior prezzo. Vabbè non disperiamo e siamo ottimisti per il futuro!1 punto
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interessante anche questo altro falso d'epoca, gia' da me postato in quell'occasione .... da notare anche qui le 3 spighe di grano non raccolte in fascio, ma sciolte .... sembra che tutti i falsi d'epoca abbiano questa particolarita'? ne riusciamo a trovare qualcuno con le spighe riunite in fascio? PS per @@francesco77 presto vedremo le foto dettagliate e sapremo tutti i dati sul falso d'epoca di questo topic :)1 punto
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@@Caio Ottavio Ciao Raffaele, innanzitutto grazie per la discussione, il grano del 1633 da te postato sembrerebbe appartenere ad un conio senza alcuna particolarità meritevole di interesse, si tratta di una moneta ricchissima di storia e che amo in particolar modo, il punto 1 che hai evidenziato nell'ultima foto rappresenta una delineatura del conio ottenuta con una sorta di compasso, questa veniva in genere incisa ad una certa distanza dal bordo per permettere all'incisore di punzonare i caratteri della leggenda in un certo margine. Se vedi altre monete napoletane (dal medioevo al periodo borbonico) noterai oltre a queste linee anche un punto centrale al dritto e al rovescio. Nel forum se n'è discusso in più di un'occasione (cerca nel forum nella voce "compasso"). Il simbolo del coniatore è molto usurato, personalmente trovo un po' difficoltosa la sua identificazione. Aspettiamo altri interventi. Il punto 2 sembrerebbe a parer mio un'impercettibile rottura di conio ma ti ripeto: attendiamo altri pareri e commenti. :good: :hi:1 punto
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Colgo l'occasione per mostrare alcuni altri esemplari, di sicura autenticità. Si tratta di una emissione molto rara, nota in due sole varianti, la prima con torcia/senza simbolo, con un unico esemplare (di Parigi) e con cornucopia/clava, coniata con 3 conii D e 3 conii R. Lo studio più ompleto è quello di Arslan. Allego il suo catalogo e la tavola con i conii noti. I conii del D/ sono indicatio dai numeri: 1 - 2 - 3 - 4 I conii del R/ da: 1' - 1bis' - 2' - 3' Sinceramente è molto difficile distinguere, per la seconda variante, i tre conii (specialmente del diritto). Magari qualcuno sa meglio capirli (sono minimi dettagli, come la forma delle bassette e di alcuni capelli): Per la prima variante, con torcia/senza simbolo, abbiamo solo: Paris, FG 1603 g. 5,71 Per la seconda variante (conii 2/1bis', che è la combinazione di gran lunga la più comune): Berlino, 1873 Fox g. 5,72 Berlino, 1900 Imhoo-Blumer g. 5,80 Parigi, Armand Valton 72 g. 5,74 Parigi. Luynes 655 g. 5,75 Gemini 4/2008, 22 g. 5,62 Poi ci sarebbe il pezzo in discussione, che in passato è definito frutto della combinazione dei conii 3/1bis' (sconosciuto ad Arslan, che non ha trovato per questa serie degli incroci di conio). Confermo che nei passaggi precedenti è stato o invenduto o ritirato: Hirsch = Gorny & Mosch 180/2009, 22 = Lanz 146/2009, 26 g. 5,49 Poi ci sarebbe anche un esemplare della combinazione conii 3/2' (almeno il rovescio appare diverso, come disposizione dell'etnico all'esergo, specie l'ultima lettera N, che non è alzata, come ad essere messa lì per carenza di spazio, ma ancora in linea con le altre lettere): Hirsch 275/2011, 3123 = Sternberg 18/1986, 23a g. 5,65 Qualche commento?1 punto
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Non ci vedo nessuna stranezza io , come dice Luca , dai ragazzi seguire un pò di più cosa succede sul Forum invece di aprire una discussione a moneta ? Cavoli è 5 righe più sotto il Thread apposito ORRORI DI CONIO . Questa la chiudo , non se ne esce . Se vuoi puoi postarla li e farci capire anche dove starebbe questo difetto :good:1 punto
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Per Cremona abbiamo : 1/4 di denaro imperiale - ante agosto 1163 - peso medio 0.33 gr.; diametro 12.5-16mm legenda FREDERICVS al diritto e CREMONA al rovescio metallo : mistura FENTI 1 tipo A1 1/2 denaro imperiale - ante luglio 1166 - peso medio 0.553gr. ; diametro 14.0-17.0mm stesse legende come sopra metallo : mistura FENTI 2 tipo A2 denaro imperiale - post 1162 ?- peso medio 0.760gr. - diametro 15.0-18.3mm stesse legende metallo : mistura FENTI 6 tipo C31 punto
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La terza è invece è ancora un regalo di compleanno, da parte di mia madre: sei sicuro di non voler qualcos'altro al posto di una moneta??? Chiesto con insistenza.. Perche si sa, è una malattia, e chi non è stato contagiato difficilmente comprende :D Sent from my Nexus 5 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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La seconda è certamente la mia prima moneta: il primo amore non si scorda mai :) Sent from my Nexus 5 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Tra le monete che ritengo più importanti nella mia collezione, e che rientrano quindi a pieno titolo tra le mie preferite, ce ne sono 3: la prima, regalatami dagli stessi amici che mi prendono in giro perche collezionò monete, ma che per il compleanno hanno deciso di farmi questa sorpresa, è un 10 lire biga accompagnato da una perizia speciale. Regalata da amici e periziata da un amico :) Sent from my Nexus 5 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Castellieri (abitati fortificati su altura), ville rustiche romane, chiese paleocristiane ed edifici medioevali. Questo scorcio dell’Isola Incoronata è emblematico: a prima vista non si nota altro che lo splendido mare. Ma a ben osservare si apprezza la presenza su due colli dela cinta di un castelliere protostorico (freccia rossa) e i resti della fortezza tardoantica di Tarac (freccia nera) che fu costruita in una zona con resti romani. L'Impero Bizantino lasciò, secondo opinione di molti, l'edificio più imponente sulle isole Incoronate: la fortezza di Tureta sull'isola di Incoronata (costruzione tardoantica e altomedievale – probabilmente del 6° secolo). Si suppone che la fortezza fosse costruita con obiettivi militari, per garantire la sicurezza e il controllo della navigazione nel mare Adriatico allora abbastanza incerto. La vista dall’alto con Google Earth ci agevola il riconoscimento dei siti e ci consente di distinguere due tumuli sepolcrali protostorici (freccia blu) altrimenti indistinguibili. Chissà chi ci riposa sotto da millenni ... Spero di esser riuscito a farvi condividere il mio entusiasmo per questa terra che tanta Storia Antica ancora cela nel suo sottosuolo. Ciao Illyricum :)1 punto
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Quindi sulla sinistra si notano i resti del Centro Episcopale che insistette nel perimetro di un edificio della metà del III secolo d.C. Nei bagni della precedente costruzione venne edificato il Battistero. Dietro, i resti delle Terme Maggiori. Continuando nel percorso si giunge alla Porta Cesarea, di epoca augustea. Aveva tre fornici ed era affiancata da due torri ottagonali. Sulle superfici di ciò che resta della pavimentazione stradale si nota la presenza di evidenti solchi carrai.1 punto
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Solin/ Salona Era la capitale romana della Provincia della Dalmazia, un fiorente porto sorto alle foci del fiume Giadro/Jadro (lat.Salon) e che controllava tutti traffici commerciali e militari verso l’entroterra e la regione danubiana. Il territorio fu frequentato fin dall’epoca neolitica e sede della colonia greca siracusana di Salon. Nel 119 a.C. Lucio Cecilio Metellio la conquistò, vi svernò e il porto divenne quello principale della flotta romana del settore. Vi furono varie ribellioni fino a quando nel 78 a.C. furono costruite le prime mura urbiche romane. Il territorio fu diviso in centuriazioni e divenne sede del proconsole ovvero del Legatus pro praetore dell’Illirico. Durante la guerra tra Cesare e Pompeo si schierò con il primo e subì più assedi da parte dei pompeiani fino alla caduta e in seguito alla riconquista da parte dei cesariani. Dopo vicende alterne dovute anche a rivolte dei Dalmati, Ottaviano vi dedusse la Colonia Iulia Martia Salonae, con il titolo di Martia ad indicare il valore miliare dei saloniniani durante le guerre civili. Nel tempo Salona crebbe non solo di importanza ma anche di dimensioni: si allargò a occidente e a oriente, costruì nuove mura urbiche più ampie di quelle repubblicane (che rimasero in loco), triplicò la superficie cittadina in esse racchiusa e prese il nome di Salonae, ad indicare la presenza di tre città unite (divise nei settori Urbs Nova Occidentalis, Urbs Vetus e Urbs Nova Orientalis). Marco Aurelio nel 170 d.C. utilizzò la II e III Legione e rinforzò le mura per prevenire incursioni marcomanniche. Nel III secolo raggiunse i 60.000 abitanti, cifra notevole per un insediamento urbano provinciale; nel territorio vi nacquero Claudio II Gothico, Aureliano, Probo e Diocleziano. Quest’ultimo la arricchì dal punto di vista architettonico. La città aveva sette terme pubbliche ed altre private, un anfiteatro, un teatro e due acquedotti uno dei quali, restaurato nel 1800, porta ancora l’acqua a Spalato, distante 5 chilometri. A partire dal III secolo iniziano le evidenze archeologiche collegate all’avvento del cristianesimo e il suo primo vescovo, San Venazio, fu martirizzato nel 270 d.C. Un salonino (Caio di Salona) divenne Sommo Pontefice nel 283. Nel 303-304 ci furono terribili persecuzioni a nome di Diocleziano e a Salona, di Galerio. Nel IV secolo ci furono i primi assalti dei Goti, respinti. Nel IV e V secolo secondo Costantino Profirogenito, la città copriva una superficie pari a metà di Costantinopoli imperiale; nel 414 venne eletta Metropoli ecclesiastica e otto anni dopo ospitò Valentiniano III e Galla Placidia. Nel 454 ci fu un usurpazione a nome di Marcellino, patrizio salonino, che resse il governo della città con il titolo di “Re di Dalmazia”. In seguito vi trovarono rifugio Glicerio e Giulio Nepote, che qui fu ucciso (480). Nel 481 fu conquistata da Odoacre degli Eruli e nel 491 da Teodorico, re degli Ostrogoti. Si sviluppò come centro di diffusione dell’eresia ariana fino alla conquista da parte bizantina sotto Giustiniano (536) cui si dimostrarono fedeli durante un seguente assedio da parte dei Goti. In questo periodo l’arcivescovo di Salona era parificato per importanza a quello di Roma, Ravenna e Milano. Comunque per la città era iniziato un periodo di lenta agonia che termina nel 639 quando gli Avari, dopo vari attacchi, conquistano la città e la rasero al suolo. Una testimonianza indiretta della caduta è costituita da due incisioni su edifici pubblici che riportano una la frase “Sy, Kirie, ora” (Guarda tu o Signore) e la seconda “Deus noster propitius esto Repubblicae Romanae” ovvero invocante l’Eterno a salvare lo stato romano. L’ultima testimonianza di frequentazione a Salona viene dalla data 612 riportata su un sarcofago. Una debole rinascita si ebbe nel IX secolo ad opera di prelati, genti di discendenza latina e di origine croata. Appena scesi dal parcheggio si giunge nell’area della Basilica di Manastirne, sorta nell’area di un cimitero pagano e della Villa degli Ulpii. Dal V secolo divenne la basilica cimiteriale cristiana e vi furono deposti i resti dei sei martiri della città. L'ingresso della Basilica Sarcofaghi dalla necropoli pagana1 punto
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la mia "affezionata" non è una ma sono tante, e rappresentano il contenuto di un cassetto di un vecchio banco di negozio, appartenente ai miei nonni, che le conteneva... servì ad incontrare (solo per un paio d'annetti) da adolescente il mondo della numismatica ... ora con molti più annetti sulle spalle mi sono riavvicinato a questo mondo, seguendo un'altra tipologia... tuttavia da un certo punto di vista mi sento più affezionato a queste monetine che tuttora conservo... :D1 punto
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Buongiorno Andreas, capisco il tuo punto di vista e anche in questo caso concordo con te sulla complessità della questione. Però ancora una volta non mi trovo del tutto d’accordo. Premetto che il testo da te citato non lo conosco (ma cercherò di rimediare al più presto perché deve essere molto interessante) e dunque potrei dire grosse corbellerie. Sì, io credo che la scelta del nominale da battere a Cremona in realtà sia stata decisa dall’imperatore, il quale in effetti avrebbe potuto ordinare per il cremonese un corso differente rispetto al denaro imperiale. In quel momento - siamo a cavallo del 1162-63 e Federico I aveva appena distrutto Milano - egli avrebbe avuto tutta la forza e l’autorità per farlo, tanto che riuscì ad imporre la sua nuova moneta in totam Italiam, complice però probabilmente anche la crescente necessità dei mercati di avere una moneta ‘forte’ su cui fare affidamento. Tuttavia, a parità di contenuto di fino delle due monete - cremonese e imperiale -, se egli avesse deciso per quella di Cremona un cambio non corrispondente al suo reale valore di intrinseco o che fosse molto distante da esso, probabilmente ad un certo punto quello stesso mercato ne avrebbe riallineato il corso automaticamente. Un po’ quello che credo sia successo al tempo di Enrico VII di Lussemburgo quando il re cercò di imporre la sua moneta sopravalutandola rispetto a quella emessa in precedenza dalle altre zecche del Regnum. Allontanatosi Enrico dalla Lombardia, i corsi delle monete si riallinearono immediatamente, riportando i tassi di cambio al loro reale valore (a proposito, ne approfitto per farmi un po’ di pubblicità: le prime bozze corrette del BdN-on line sulle monete ‘repubblicane’ e di Enrico VII della zecca di Milano sono state già riconsegnate e dunque chiedo agli amici milanesi di pazientare ancora un poco). Cosa che invece non accadde con il cremonese il quale rispetto all’imperiale continuò sempre ad essere scambiato nello stesso modo anche dopo il 1167: un indizio che, sempre secondo me, indica come i due nominali fossero ‘agganciati’ tra loro in un reale rapporto di 4 a 1. Si tenga infine presente come l’area di circolazione del cremonese, salvo alcuni ritrovamenti sporadici dei quali alcuni anche all’estero (v. http://www.numismaticom.com/t6658-cremone-petit-denier-medaglia) in pratica si sovrapponga a quella dell’imperiale e del denaro di Milano. In buona sostanza credo pertanto che, a differenza del quartarolo di Venezia il quale, come tu giustamente ricordi nel post #8, tecnicamente non si può definire un quarto di denaro nonostante avesse realmente quel valore, nei confronti del denaro imperiale il cremonese lo fosse sia realmente sia tecnicamente. Naturalmente è un mio punto di vista e dunque ben vengano critiche e puntualizzazioni come le tue e, come spero accada, anche di altri che invito ad intervenire. Non foss'altro che per segnalare, come ha fatto con me G-I-U-S-T-A-M-E-N-T-E @@dizzeta per lamentarsi (sempre G-I-U-S-T-A-M-E-N-T-E!!!) della forma del mio post precedente: praticamente illeggibile!!! Un caro saluto, Teofrasto PS ringrazio @@mariov60 per avermi segnalato la discussione sul forum francese. Mario, per motivi di lavoro non ho ancora avuto il tempo di intervenire, ma il tuo ultimo post del 23 agosto individua correttamente l’esemplare della discussione in esame. Si tratta di un esemplare di cremonese tardo, della seconda metà del Duecento e piuttosto comune. Non è quello del concordato monetario del 1254, che è invece scodellato. Ti sarei molto grato se potessi segnalare questa stessa discussione agli amici del forum francese, perché io non so quando avrò il tempo di farlo. Un caro saluto e a rivederti presto a Parma.1 punto
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Tutte le monete in rame della Repubblica Napoletana senza sigle sono indiscutibilmente dei falsi d'epoca. Questo posso garantirtelo. Appena Angel avrà la possibilità di postare immagini più dettagliate potremo verificare con certezza. In passato mi sono capitati anche falsi d'epoca con sigle inventate e non corrispondenti ad alcun ufficiale di zecca.1 punto
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Riprendo questa discussione in quanto ho avuto la possibilita' di inserire in collezione un altro esemplare di questa moneta. Ora mi tocca dare piena ragione ad Eligio (Luca) in quanto non si tratta di una contraffazione, ma di un vero soldo coniato in una zecca sabauda sotto Carlo Emanule I. Probabilmente in un periodo di crisi o di carenza di "materia prima" si e' presa la decisione di ribattere un certo numero di contraffazioni di parpaiole di Castiglione come soldi... Non sono a conoscenza di ordini di battitura che parlino di questo particolare caso, interessante pero' e' il fatto che sia stato preparato probabilmente un conio apposito per questa battitura... Ho cercato di studiare le impronte, particolarmente confuse causa le notevoli tracce della moneta precedente, degli esemplari che mi e' capitato di vedere ed ho riscontrato che nonostante sia stato preparato un conio simile ad il soldo di I tipo, l'impronta e' diversa, fattura piu' rozza sia dello scudo che delle lettere delle legende e mancanza della data e del segno di zecca, potrebbe trattarsi di una coniazione sucessiva al I tipo, e probabilmente anche del secondo... La lega scadente ed il peso scarso (questo esemplare in buona conservazione pesa gr. 1,18) Mi fa supporre che non sarebbe stato accettato in un periodo in cui i soldi del I e II tipo circolavano normalmente, ma magari in un periodo successivo in cui la svalutazione aveva portato gia' allo svilimento di questa tipologia. E' comunque certo oramai che il soldo del III tipo di Carlo Emanuele I http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE1/25 sia questa tipologia di moneta, ben meno rara del R10 dichiarato nei "sacri testi" ma comunque non certamente comune. Sarebbe molto interessante trovare il documento in cui viene ordinata la battitura di queste monete, piu' che altro per capire in quale momento storico si sia effettuata, ma bisognerebbe fare una vera ricerca! Sono interessato a sentire altri pareri, anche perche' queste particolarita' le ritengo interessanti e importanti dal punto di vista numismatico, poi se qualcuno ha altri esemplari vorrei poterli visionare per fare un vero e proprio "collage" ed arrivare all'impronta completa del conio e delle legende. Discussione aperta a tutti i pareri e a tutte le opinioni.1 punto
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Carissimi, riporto qui quanto da me postato nel mio blog di araldica "I quaderni alraldici" (bianchetti-araldica.blogspot.it) e nel corrispondente gruppo f.book "Il caffè araldico ", nel Marzo scorso. Da esso si desume la presenza di uno stemma Scotti anche in Vigoleno e in Bergamo.Ovviamente se avessi preso una topica nell'attribuzione Scotti, sarò come sempre ben lieto di prenderne atto. Un caro saluto. "Tanto per ribadire che sono gli stemmi che ti trovano e non viceversa...ecco qua cosa fotografava mia moglie (ebbene sì... sono un uomo orribile, faccio fotografare stemmi a chiunque esca di casa, ormai...) in Bergamo, credo nello stesso momento in cui Tiziana ******* fotografava (o quanto meno postava qui) lo stemma Scotti di Vigoleno -PC- ost del 18 Marzo 2014). L"inversione" da banda a sbarra non lo reputo un problema: in realtà tanti di questi "problemi" sono tali solo per noi moderni... tipo mettersi a contare il numero di punte di una corona, o altre amenità del genere. Comunque, tanto per essere pignoli, come si potrà osservare, oltre a quella in banda, anche lo stemmario da me consultato prevede un'arma con la sbarra. Esso tra l'altro restituisce sempre una sbarra/banda d'oro, ma in questa pagina invece http://blasonariopiemontese.xoom.it//blasonpiemon/Pagina8a.html si potrà notare la versione corretta, o quanto meno corrispondente alla "mia", cioè quella con la pezza d'argento. Oh...poi se non fosse "Scotti", parlate eh... Lo stemma dipinto è tratto da Stemmi delle Famiglie Bergamasche di Cesare de Gherardi Camozzi Vertova, S.E.S.A.A.B., 1994 Bergamo". Le foto: 1) stemma presente in Bergamo; 2-3) stemmi tratti dallo Stemmario di cui sopra (il Vertova scrive per quello in banda Scotti tout court, per quello in sbarra "Scotti (conte)". La butto lì per quel che vale). NB: attendo autorizzazione del proprietario per postare anche la foto di Vigoleno (PC). NB2: lo stemma visibile nel Blasonario Subalpino è visibile come detto al link:http://blasonariopiemontese.xoom.it//blasonpiemon/Pagina8a.html1 punto
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Ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti è puramente casuale ... PS: Lo so, lo so, ...sono un po' datato....1 punto
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Allora, signori miei ....io sto lavorando in ufficio....una giornata come quella di ieri non posso permetterla, mi dispiace, anche io colleziono in MB a volte meno, ma da medievalista lo faccio solo per studio non per la rivendita futura, però io proporrei se vi interessano le conservazioni, aprite una discussione apposita in piazzetta o parlatevi in MP, qui voglio solo interventi tipo quello di expo e dizzeta propositivi sulla moneta, fonte della discussione, non sono un moderatore, ma se continuate chiuderò la discussione....non l'ho mai fatto ma una prima volta c'è sempre in tutto....regolatevi sia per questa discussione che per altre....le polemiche, sulle proprie monete, sulle conservazioni tra utenti non mi interessano e non ci interessano, spero di essere stato chiaro....anche perché per un po' non potrò connettermi....1 punto
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