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  1. Tinia Numismatica

    Tinia Numismatica

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/28/14 in tutte le aree

  1. Gentili signori di Tinia Numismatica dovete andare dalla Polizia postale ed imporre assolutamente che mettano le telecamere nella sala di smistamento delle raccomandate in cui è successo lo spiacevole inconveniente.Mi si dirà che si è accorto solo il destinatario dell'avvenuto furto ,quindi la polizia deve allertare tutte le polizie Postali in cui vi è stato lo smistamento di questa Raccomandata. E'un diritto del cittadino che simili furti non avvengano e per evitare altri spiacevoli inconvenienti della stessa natura la Polizia deve assolutamente provvedere .C'è la tecnologia e sfruttiamola per prendere questi ladri.Ed una volta presi che perdano il posto e che passino qualche anno in galera.C'è gente che è senza lavoro che potrebbe sostituire questi ladri e lavorare con onestà .
    7 punti
  2. Pregiatissimo Odjob, non ho il piacere di conoscerla, ma davvero mi ha incuriosito la sua risposta...mi ha incuriosito al punto di avere il desiderio di conoscerla di persona, perché uno che scrive " dovete imporre assolutamente che mettano le telecamere" ad un corpo di polizia, a prescindere che teoricamente potrebbe anche essere nel giusto, ma vista la situazione reale italiana, o è un disperato idealista, o non ha alcun contatto con la realtà odierna...ma lei li legge i giornali? le telecamere le mettono, ma i ladri , essendo del mestiere e del posto, sanno benissimo come neutralizzarle e, in ogni caso, anche se inopportunamente li beccassero, le conseguenze, come abbiamo visto in tanti altri casi ben peggiori, sono minime se non nulle...quindi, invece di sporcare carta con consigli e considerazioni che più ovvi non si può e in proclami che non hanno alcun senso pratico, come se non ci avessimo già pensato noi stessi che siamo i primi danneggiati, provi a considerare che non sappiamo neanche in quale degli uffici di transito si può essere verificato il furto, per cui cosa dovrebbe fare , secondo lei, la polizia postale: mettere sotto controllo l'intera filiera delle poste? Suvvia, cerchiamo di essere realisti e le utopie lasciamole ai filosofi e agli illusi...segnaleremo l'accaduto e il destinatario chiederà il rimborso standard, e questo era pleonastico...la nostra segnalazione non era volta all'accensione di animosità contro le Poste, ma serviva solo a far mettere in archivio la foto della moneta e renderne più complicata la rivendita...tutto qui quello che si può realisticamente fare... Poi se invece lei ha tempo e vogli per crociate male avviate, in questo caso, faccia pure....ma mi faccia il piacere di evitare quel tono dottorale e condiscendente con cui ci ha istruiti sui nostri doveri e diritti...siamo adulti e vaccinati anche noi....a Livorno direbbero che ha "scoperto il buco alla conca"
    6 punti
  3. Ecco a voi il souvenir che mi sono regalato quale ricordo delle vacanze di quest'anno! E' una piccola sorpresa per me, inedita credo, e riguarda un cavallotto dei Dogi biennali, I° fase senza data (quindi dal 1528 al 1541). In quel periodo Andrea Doria era di nuovo passato al servizio del Re di Francia Francesco I° (1527) e ai suoi contemporanei sembrava che quel nuovo accordo sarebbe stato duraturo, ma non fu così. L'anno seguente, forse anche a causa di ritardi nei pagamenti o a causa del "gran rifiuto" di assediare Napoli come avrebbe voluto Francesco I°, il Doria sollevò un contenzioso con i francesi prendendo come scusa la città di Savona che, sottratta al dominio Genovese stava diventando una pericolosa concorrente. L'11 luglio 1528 Francesco I°, in ritardo, rispose: "Vi abbiamo accordato la restituzione a vostre mani della città di Savona" ...ma ormai era troppo tardi e Andrea Doria aveva avviato le trattative per il passaggio all'alleanza con l'imperatore Carlo V, scelta vincente sia a livello personale che cittadino, ottenendo l'indipendenza di Genova. Fra l'8 e il 9 settembre l'Ammiraglio con l'audace cambio di campo operò con un colpo di mano la riconquista della città e da quel giorno divenne il "liberatore della Patria". L'11 ottobre 1528 nasce formalmente la nuova Repubblica, i 12 Riformatori presentano il testo della nuova Costituzione, ampliamente dettata dallo stesso Doria. Genova aveva chiuso col passato. In quel clima rinnovato e di rinnovata pace si battè il mio cavallotto e, credo, visto il notevole numero di varianti, ci fosse la volontà di cambiare qualcosa anche nelle legende delle monete coniate tra una "partita" e la successiva, infatti abbiano monete con REIPVBLICE, R., REIP, REI.P, REI.PG, REI.PV, REIPVB, per stare solo in questa piccola parte della legenda. In questo esemplare c'è stata l'inversione delle lettere V e B di REIPVB ottenendo uno strano REIPBV. So bene che queste varianti non sono per nulla apprezzate ma per me rappresenta una testimonianza del lavoro che si effettuava in zecca, forse il lavorante che ha composto il conio era analfabeta e, nel mucchio, nessun addetto al controllo se n'è accorto, o se se n'è accorto ha giudicato l'errore veniale. Fra le 19 varianti descritte sul CNI la più vicina è al n. 108 a pag 230 con +DVX.ET.GVBER.REIPVB.GENV' e al retro +CONRADVS.REX.ROMA.AS Come vedete anche fra le monete comuni si riescono a trovare vere "chicche". PS: Dimenticavo diametro max 22 mm, peso 3,39 gr
    4 punti
  4. Ciao a tutti :) Questo pezzo proviene da una ciotola (50 cent. a scelta), mi ero accorto che non era proprio una moneta (non colleziono exonumia), ma l'ho presa perchè mi ha incuriosito molto il fatto che riportava una data diversa per faccia. E' stata una delle mie prime discussioni nel sito accompagnata da una piccola ricerca sul web, dagli interventi è risultato essere un brotmarke, in pratica una tessera per il pane. 1816 - L'anno senza estate La carestia del 1816 fu causata soprattutto dall'eruzione del vulcano Tambora (aprile 1815), è stata, a detta dei vulcanologi, una delle più potenti, almeno dalla fine dell'ultima era glaciale. La formidabile eruzione del Krakatoa del 1883 a confronto fu un mortaretto. Complessivamente vennero proiettati in aria circa 150 miliardi di metri cubi di roccia, cenere e altri materiali. L'eruzione, o meglio l'esplosione, creò disastri di proporzioni bibliche, con una stima di 60.000 morti dovuti sia direttamente all'esplosione che alle pesanti carestie che seguirono il disastro. La polvere restò per molti anni nell'atmosfera diminuendo la quantità di radiazione solare che abitualmente colpisce il suolo della terra. Il pianeta conobbe un'epoca di estati mancate ed inverni freddissimi, che ebbero come conseguenza scarsissimi raccolti e un impoverimento importante di vaste aree del pianeta. Il 1816 in Europa e negli USA fu chiamato “l'anno senza estate”, con neve a giugno, gelate in luglio e agosto, inverno rigidissimo e carestie. Questo clima particolarmente rigido viene portato come fattore che ha favorito la diffusione su larga scala di epidemie di tifo in Europa tra il 1816 ed il 1819. La Gran Bretagna e l'Irlanda vennero colpite da temperature rigide e violente piogge che distrussero parte dei raccolti, costringendo alla fame Irlanda e Galles e provocando rivolte per il cibo. Centinaia di migliaia di persone morirono di fame, molti si videro costretti a mangiare radici e ratti. Germania - Città di Wuppertal-Elberfeld Elberfeld, Stadt, Brotmarke 1816/1817 - 1 Brod Ho ricavato le diciture grossomodo tramite traduttore, questo pezzo è indubbiamente una testimonianza di lacrime, stenti e sofferenze. ELBERFELDER ASSOCIAZIONE GRANO COMPRATO NELL'ANNO 1816 * IN MODO DI AVERE IL NECESSARIO NEL 1817 * I BROD
    4 punti
  5. Eccomi di nuovo qua Lo spunto per illustrare questa moneta, mi viene da una richiesta di qualche giorno fa in Identificazioni. In verità, a prima vista, quest'oggetto, tutto sembra tranne che una moneta E invece lo è, una delle più longeve della storia, in uso per più di 500 anni, e a corso legale fino alla metà del secolo scorso. Il nome con cui sono comunemente conosciute, manilla, che significa bracciale (un testo italiano lo traduce con "armilla") è di origine iberica, ma la loro forma, un braccialetto aperto con estremità svasate, è africana. Barre di rame adatte a fare braccialetti giungevano nelle regioni dell'Africa centrale attraverso il Sahara fin dal X secolo, e oltre a quello ornamentale avevano già anche un uso monetario, ma le prime vere manillas furono commissionate a Venezia dai portoghesi, per il loro commercio con l'Africa, nel 1439 (33 anni prima che, sempre a Venezia, nel 1472, venissero coniate le prime monete denominate in lire :rolleyes:). Più tardi, nello stesso secolo, i portoghesi raggiunsero via mare i territori dell'Africa occidentale, incrementando grandemente i loro commerci, per i quali, nel 1498, acquistarono nelle Fiandre 450.000 manillas, anche in ottone. A partire dall'inizio del secolo successivo, le manillas divennero tristemente note come "il denaro degli schiavi". Era infatti pagando con manillas che i portoghesi acquistavano schiavi, principalmente nel Benin, ben presto affiancati in questo da inglesi, francesi, olandesi e, infine, dagli americani, che necessitavano di manodopera a basso costo per le loro piantagioni di cotone del sud. In un viaggio tipo, bracciali e oggetti in ottone utilitaristici, come ad esempio pentole, venivano portati dall'Europa in Africa Occidentale, dove la nave caricava schiavi da portare in America, e da lì tornava in Europa carica di cotone. All'inizio, uno schiavo non costava molto, ma dopo il 1500 il prezzo salì fino a più di 57 manillas, a causa dell'inflazione generata dall'importazione di un enorme quantità di manillas, tanto che a un certo punto si dovettero "calmierare" i prezzi...uno schiavo non si doveva pagare più di 48 manillas. La stessa inflazione colpì anche il commercio di spezie, oro e avorio, le merci principali del mercato africano. Gli inglesi entrarono nel commercio africano all'incirca nel 1550, scambiando manillas con avorio, pepe e oro. Nel 1668, o poco prima, produssero manillas in stagno per il Gambia, e a partire dagli anni 1720 incominciarono a mescolare al rame quantità sempre crescenti di piombo, fino ad arrivare, nelle ultime produzioni, a una percentuale di piombo superiore al 30%. Queste manillas venivano inizialmente prodotte in diverse città dell'Inghilterra, ma a partire dal 1836 fu Birmingham a monopolizzare la produzione, continuando a sfornarne fin dentro il XX secolo. Dopo gli inglesi, fu la volta di olandesi, danesi e spagnoli. I francesi, a partire dalla metà del XVII secolo iniziarono a scambiare avorio per manillas in Senegal, Costa d'Avorio e Sierra Leone, e manillas circolavano come monete in alcuni territori dell'Africa Occidentale Francese fino ai primi anni '50 del secolo scorso. Non tutte le manillas erano uguali: differivano per peso, dimensioni e, come abbiamo visto composizione del metallo. La conseguenza era che non tutte le manillas venivano accettate dappertutto, e in questo, ad essere particolarmente fiscali, erano i nigeriani. Si racconta che già nel 1603 un mercante tedesco, che cercava di smerciare manillas di bassa lega, abbia rischiato di essere mangiato dai nativi E, ancora nel 1905, poco più di un secolo fa, un tale che aveva fatto l'errore di rifiutare manillas di uso corrente nel mercato di Ohambele, sempre in Nigeria, venne legato a un palo, nelle vicinanze del mercato stesso, e lasciato lì a morire di sete La Nigeria proibì l'importazione di manillas nel 1902, ma esse rimasero in corso legale fino al 1911, e venivano scambiate anche con le valute delle colonie inglesi e francesi dell'Africa Occidentale. Ma anche dopo la perdita del corso legale, continuarono a circolare, soprattutto nel commercio dell'olio di palma, fino a che, stanchi delle speculazioni perpetrate nel succitato commercio, gli inglesi ne proibirono del tutto l'uso agli inizi del 1949, obbligando la loro conversione in scellini dell'Africa Occidentale Britannica. In pratica, le manillas furono ancora una volta trattate come una valuta a corso legale, e il cambio doveva essere particolarmente vantaggioso, se è vero che in molti dissotterrarono i propri risparmi e portarono via, per presentarle al cambio, anche le manillas offerte come sacrificio agli dei nei luoghi sacri. E', quello delle monete cosiddette "primitive" o "tribali" (anche se, nel caso delle manillas, la produzione fu quasi esclusivamente europea, i manufatti realizzati sicuramente in Africa sono pochi e rari) un campo affascinante, che meriterebbe di essere approfondito, io ho solo cercato di dare con questo breve excursus qualche informazione di massima, sicuramente superficiale e incompleta, su una di esse, spero di aver destato un po' di curiosità o, almeno, di non avervi annoiato troppo petronius
    3 punti
  6. Taglio: 2 euro CC Nazione: San Marino Anno: 2007 Tiratura: 0 circolante Condizioni: BB Città: Nizza Note: una felicità immensa, avevo in programma di comprarla, me l'avrebbero regalata il mese prossimo nonostante ormai il prezzo sia lievitato abbastanza. Trovarla nella città in cui è nato Garibaldi una coincidenza incredibile
    3 punti
  7. 30 Euro è una valutazione che non sta ne in cielo ne in terra, d'accordo che è in bassa conservazione (un buon MB), ma è pur sempre una mezza rupia. Se si svalutano in questo modo monete come questa ci credo che poi il mercato numismatico è in crisi profonda. A 140 l'hai sicuramente pagata troppo, secondo me in questa conservazione può valere attorno gli 80/90 Euro. Il fatto che qualcuno "offra" 30 Euro non significa certo che quello ne sia il valore di mercato: nemmeno io la pagherei più di 40 euro, ma solo perchè ce l'ho già un pò più bella e se dovessi comprarla lo farei solo in presenza di un prezzo altamente vantaggioso. Ma, credimi, a 30/40 Euro questa moneta non te la fanno nemmeno vedere. Per le incrostazioni rossastre invece, penso che con un semplice bagnetto nell'apposito liquido per l'argento possano sparire senza troppi problemi.
    3 punti
  8. Come promesso vi posto un luigino di un'altra zecca, Lucca, Lucca mi è particolarmente cara numismaticamente parlando, ho cercato di capire le monete di questa zecca dal misterioso affascinante denaro, al grosso colla splendida iconografia del Volto Santo, a quelle dell'età moderna, santacroce, scudo.... Mi mancava una moneta che per Lucca è marginale, ma che c'è ed è il luigino....ho ovviato alla mancanza, anche se il luigino di Lucca non è affatto facile trovarlo. Il fenomeno luigino sappiamo cosa è stato e cosa ha rappresentato, per Lucca entriamo in una coniazione limitata, al 1668, ma certamente era difficile in quel momento e in quell'area sottrarsi al fenomeno luigino, che tradotto in parole povere voleva dire lucro per chi volesse coniarlo. All'inizio del 1668 gli impresari veneziani Berti chiesero alla Repubblica di coniare luigini nella zecca locale, i Berti tra l'altro già coniavano a Torriglia. Il riferimento è al classico luigino francese, busto di donna, stemma coronato, inizialmente si pensa di mettere tre aquilette, poi per confondersi meglio in Levante si passò al tipo con le alabarde, per poi concludere prima del termine delle coniazioni coi gigli. Coi gigli ci si avvicinava senza alcun scrupolo al tipo francese, tra l'altro la differenza tra alabarde e gigli è volutamente minimale . Dei luigini di Lucca si sono occupati in diversi, il Massagli, il Bellesia e ovviamente Cammarano. Il Massagli ci fornisce due spiegazioni sul perché siano stati prodotti, una di tipo ufficiale, una di tipo popolare, in base alle voci che circolavano. La prima si riferisce a zecchieri disonesti, l'altra per pagare un debito dell'Imperatore ; il Cammarano propende per la seconda, a volte è più facile e semplice far dire la verità al popolo. Interessanti le leggende, quella al diritto con " la bella immagine della virtù ", e qui abbiamo un collegamento con quelli di Torriglia, e al rovescio si richiama il titolo con le oncie, cinque, sei o sette. La monete si differenziano tra con alabarde che sono state coniate per prime e con gigli che sono quelle finali, mi sembra essere coi gigli, un Cammarano 190, ma chiedo a voi conferma poiché le differenze sono minime tra i due tipi e la moneta ha qualche lacuna al rovescio. Come riferimenti ho guardato la corona se trifogliata o trigigliata, il primo giglio a sinistra che è quello più visibile e il gambo del giglio in basso. Argento, peso 1,70 gr., diametro 21 mm. D/ PVLCRA ( stella ) VIRTVTIS ( stella ) IMAGO, busto femminile a destra R/ ( stella ) TRES ( stella ) SECVRES ( stella ) BONIT ( stella ) VNC ( stella ) QVINQ , stemma coronato con tre gigli ai lati 16 68 A voi per commenti sia sulla catalogazione e su questo ulteriore luigino e su Lucca e il suo luigino credo si possa aggiungere volendo altro ancora.
    2 punti
  9. Di ritorno da Riccione, confermo quanto già scritto da amici del forum: il convegno e il contorno avevano un tono assolutamente dimesso. Sono voluto andare per rispettare una tradizione beneaugurante. Per tanti anni il convegno di Riccione è stato considerato il capodanno di numismatica e filatelia. Uscivano i nuovi cataloghi e da essi i collezionisti attendevano di conoscere andamento e orientamento dei mercati. Era un ritrovo generale di editoria, commercio, collezionismo. Vi era tanto fermento non solo nei saloni del convegno; al parco di giorno, al Luna e al Centrale dopo cena si svolgevano intense trattative e discussioni; grandi collezionisti partecipavano ai tavoli e commentavano, insegnavano. Ora è tutto cambiato. Soprattutto, si nota che ai convegni non c'è buon materiale in offerta; probabilmente non c'è neanche richiesta. Ma, un saluto e un abbraccio con vecchi amici, un buon risotto alla pescatora mangiato in compagnia, una difesa corporativa/generazionale del buon tempo antico più virtuoso e ricco di valori hanno rallegrato la mia giornata. Se finiscono i convegni commerciali, occorrerà studiare una alternativa di convegni prevalentemente culturali per conservare al collezionismo le indispensabili relazioni umane. Voglio comunque stemperare in chiusura il pessimismo. Oggi era giovedì: e non è giorno nelle consuetudini del convegno. Speriamo che domani sia un "altro" giorno.
    2 punti
  10. Questa è la mia preferita in collezione propio per la patina che ne dite voi ??
    2 punti
  11. ringrazio @@eliodoro per la fiducia non sono in vacanza ci andro i primi giorni di settembre per un difficile quesito su un aneurisma che tu sai; mi pare una sentenza. Bene andiamo avanti. Giovanna, la tua moneta è conciata molto male sul retro; dovresti essere cosi gentile da dirmi se vedi due figure o una . La moneta che che ti indica l'amico @@eliodoro è parecchio somigliante alla tua, specialmente la n. 46 Rs 2/1 tornerebbe anche il peso. Vedo però un paio di cosette che non mi convincono; la moneta dei Mamertini (pag. 111 del primo volume la n. 46) il rovescio fa vedere appunto Nike con le ali ben visibili a destra, e mostra pure un paio di gambe con una veste che copre e non menziona lineette-- (vedo una sola figura) Il Diritto di quest'ultima (Apollo )a dire il vero assomiglia moltissimo al diritto della tua. Moneta 46 D/ Testa laureata di Apollo destra ; dietro cetra e tre globetti R/ Nike stante a sinistra ad ali aperte con chitone , nella mano destra corona e nella sinistra ramo di palma.Nel campo a destra sei globetti.) mentre la 46/1- 46 rs 2-Rs 2/1 mostrano chiramente tre bastoncini in verticale. vedi scansione delle monete sopra descritte, cambiano solo i pesi. L'apollo della 46 Rs2/1 assomiglia moltissimo alla tua la moneta 46Ds 1-Rs I D ha tre globetti anziche le lineette POi si nota una moneta di sei once (la n. 47) anche qui c'è Nike con le ali ben visibili ed i globetti sono posti tre a tre uno sull'altro in orizzontale poi ti faccio veder la moneta n. 47/1.anche qui c'è Nike con le ali ben visibili ed i globetti sono quattro due sopra e due sotto; sono quattro perchè due non sono entrati nel conio. Adesso cosa posso dire: Giovanna guarda bene queste monete che l'indicazione di @@eliodoro può avere buon fondamento, il rebus è sull'immagine al rovescio che io vedo un po diversa: non vedo le ali, non vedo globetti o lineette mi pare di vedere due immagini. (molto dubbie) potrebbe essere che le lineette verticali, che si vedono creino l'immagine di una seconda veste mentre in effetti sono le lineette che posssono essere state anche pulite forzatamente rendendole cosi marcate... se cosi è potrebbe............................... diversamente la tua moneta che è sicuramente greca può non essere dell'area italica . è un bel rebus; ho trovato una sola moneta con le due figure nel libro del Pant."GRREK COIN TYPES AND THEIR IDENTIFICATION" ma non torna il diritto poichè mostra un bel barbone, che Apollo non è. oggi mi son fatto sopportare abbastanza chiedo venia Ciao Giovanna .
    2 punti
  12. Intanto benvenuto. Alla domanda che poni, è difficile dare una risposta. Normalmente si comincia a collezionare seguendo una vocina all'interno che ti dice "questo mi piace". A volte si trovano persone che collezionano cose che ai nostri occhi sembrano assurde, però a loro piacciono ed è questo che conta. Quale monetazione seguire? Prova ad andare a qualche mercatino o convegno e senza nessun pregiudizio o preclusione lasciando la mente libera, avvicinati ai vari banchi di monete e ascolta la vocina interna. Sicuramente proverai più emozione per qualcosa rispetto ad altro. Scusa se ho usato una spiegazione un po' infantile, nel senso della vocina interna, per dirti come ho iniziato. Io colleziono Vittorio Emanuele III° ed è stato un qualcosa di intimo che mi ha portato a seguire questa strada. Le monete hanno tutte fascino e storia, hanno anche costi diversi. Non lasciarti influenzare da guadagni futuri, segui il cuore, la passione; collezionare monete è un arricchimento personale grandissimo, è imparare la storia in modo diverso da come ce l'hanno insegnata a scuola. Il lato economico è sicuramente un aspetto da non sottovalutare, ma l'emozione di poter avere tra le mani piccoli pezzi di storia è impagabile. Facci sapere e tienici aggiornati. Altra cosa: come avrai avuto modo di leggere in questo forum, tutti e dico tutti siamo a disposizione di tutti. Il bello è proprio questo: chi sa mette a disposizione il suo sapere, chi non sa chiede e sicuramente le risposte arrivano. Graziano
    2 punti
  13. Questa è una delle monete più controverse ed interessanti che possano capitare fra le mani di un appassionato.... Intanto l'identificazione: si tratta di un denaro imperiale dritto: MARSAGONA / nel campo H/RoL(?)/N verso: INPERATORLO / nel campo croce in allegato immagini dal mio archivio (tratte da aste o precedenti discussioni. ??!!) per confronto e un estratto dal MIR (la tua è la n°521) E da qui parte la controversia; le attribuzioni sono rimbalzate per anni fra Marsanne (città francese del valentinois) e Savona (o meglio al marchesato di Savona). Alla fine, grazie al lavoro di Walter Ferro, l'attribuzione avrebbe preso una direzione definitiva verso il marchesato di Savona. Per un approfondimento ti consiglio la lettura di questa discussione (non farti fuorviare dall'esemplare diverso dal tuo....la zecca è la stessa). Qui troverai altri interessanti link... http://www.lamoneta.it/topic/83741-marsagona/?hl=marsagona ma c'è ancora chi attribuisce le monete con titolatura MARSAGONA a Marsanne (forse i francesi non leggono gli articoli italiani, !!??). http://www.cgb.fr/dauphine-comte-de-valentinois-et-diois-marsanne-denier-anonyme,bfe_325062,a.html Ciao Mario
    2 punti
  14. Dallo stesso conio e non circolati... se sono buoni, provengono quasi certamente da un ripostiglio
    2 punti
  15. E' un mezzo follis di consacrazione di Massimiano Ercole, coniato probabilmente da Costantino. La legenda al rovescio è particolare come è scritta REQUIES - O - PTIMORUM(MER?) , per cui bisognerebbe capire anche la zecca per identificarlo. Saluti
    2 punti
  16. Ho guardato la prossima asta G&M 224, ci sono un bel po' di bei pezzi, ma un paio mi lasciano perplesso, uno in particolare, precisamente il lotto 511, descritto come un medaglione in argento di Traiano... Tanto tempo fa mi avevano insegnato che , dato che si usavano i punzoni per le legende, lettere uguali dovevano avere la stessa forma e dimensione....in questa moneta, nella scritta in esergo, ci sono tre lettere "P" che sono tutte diverse una dall'altra , o meglio: che sembrano difformi una dall'altra nella foto, sia per le dimensioni, che per la profondità e riempimento dei cavi della lettera. Stesso discorso per le "O" della legenda....c e poi, mi avevano detto che le lettere evanidi nei campi interni rispetto a quelli esterni e incomplete nella forma,non erano un bel segnale, in quanto erano spesso rinvenibili nei falsi realizzati per fusione ( di quale genere, se presso, micro o altro non importa). Poi mi avevano insegnato che quando i particolari delle impronte appaiono e scompaiono dai piani, pur essendo pensate per essere un disegno continuo, anche questo era una caratteristica spesso riscontrabile sui falsi fusi, e, per ultimo ma non ultimo, mi avevano detto che i medaglioni, in quanto monete ostentative, erano molto curate nell'esecuzione e nel dimensionamento del tondello, oltre che nella centratura..... Insomma me ne avevano dette tante di cose che definivano una moneta dubbia e che caratterizzavano un medaglione....qui trovo tante delle prime e pochissime delle seconde....tant'è che mi domando...ma non sarà mica falsa questa moneta/medaglione?...la mia impressione è che lo sia, ma è solo una mia impressione dedotta da una fotografia...chissà se G&M potrà fornire una foto migliore che dirima ogni dubbio...... Avevo provato a postare questa discussione in "prossime aste" ma i casi sono due: o il post non era gradito, o il premoderatore è ancora in ferie...quindi, se fosse il secondo caso, gli sarei grato se volesse spostarla nella sezione "prossime aste" titolandola "Gorny & Mosch 224 Medaglione in argento"
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  17. Gentili utenti di lamoneta.it. Oggi un nostro cliente ha ricevuto una nostra spedizione Raccomandata, tagliata chirurgicamente e privata della moneta al suo interno. Volevamo segnalare la fotografia della moneta di modo che se mai ricompaia in vendita si possa agire in qualche maniera. L'accaduto è già stato denunciato alla polizia postale. La cifra spesa, fortunatamente, non era alta ma non è questo il punto. Queste cose non dovrebbero accadere e sono l'ennesima dimostrazione dell'inefficienza di Poste Italiane (semmai ce ne fosse stato bisogno). Ai posteri, dunque, lasciamo questa moneta nella speranza che qualcuno la trovi, la scovi da qualche parte e ce lo segnali. Grazie mille per l'attenzione e scusate l'offtopic. Tinia Numismatica
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  18. Ragazzi però questa non è una discussione per gli Scambi, usate quelle apposite. Buonanotte, Giò
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  19. Tesi: Medaglia realizzata unendo il conio sportivo anonimo preesistente di una medaglia straniera (Tedesca o Austriaca) che in questo caso dovremmo chiamare Dritto, infatti reca la firma dell'autore HUGUE... e un conio appositamente predisposto da abbinare dello SPORT CLUB ITALIA di MILANO.
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  20. Sarà che sono condizionato dalle mie ferie montanare ma quell'aquila assomiglia molto all'aquila di Trento, eccone un esempio della prima moneta con l'aquila di S. Venceslao di Boemia, emblema concesso a Trento dal Re di Boemia Giovanni di Lussemburgo nel 1339: il grosso di Nicolò da Bruna. Bellissimo, comunque! PS ...in ogni caso sempre di Giovanni si tratta ... :good:
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  21. Questa scusa quì non è male...bisogna che me la segni...può tornare buona..
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  22. P.S. Da oggi, per evitare queste disavventure, spediremo le monete in assicurata se di valore eccedente il rimborso standard. Così il problema credo sia risolto. Se invece il cliente accetterà il rischio connesso alla spedizione raccomandata, allora useremo quella consapevolmente. Di più, viste le condizioni effettive, non saprei che fare...
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  23. Ciao, intanto un "bravo" a Poemenius (che so preparato) per l'attribuzione... peró... bisogna dirlo... in questo campo "gioca in casa"! ;) Se mi permettete peró spezzo una lancia per Tinia: se mi avessero dato da attribuire (che qualcosa penso di cavalmela dal I al IV secolo) un nummo del V-VI secolo avrei avuto piú di qualche imbarazzo... ;) Tutto ció per dire che non ritengo ci siano secondi fini nell'errata attribuzione bensì magari un po' di inesperienza specifica nel campo in esame. Motivando e spiegando l'attribuzione corretta (come è stato fatto) di puó solo che evitare che in futuro il catalogatore ricada in un caso simile... Ciao Illyricum :) Sent from my GT-I8190 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  24. Grazie a te dell'ottima immagine. Un'incisione assai pregevole: nonostante le dimensioni, che immagino assai ridotte, l'artefice è riuscito a rendere bene le forme delle figure. E soprattutto i colori. I puntini alle spalle dell'aquila indicano l'oro. I tratti verticali indicano il rosso: osserva quelli all'interno delle stelle, e in particolare i trattini nella metà destra della stella inferiore, che (come vedi negli esemplari a colore) è mezza rossa e mezza argento! L'aquila, che è nera, avrebbe dovuto esser ricoperta di tratti orizzontali e verticali assieme: però l'incisore non l'ha fatto, preferendo saggiamente riprodurre al meglio possibile il piumaggio del rapace. Sull'aquila, bisogna premettere che è una delle tante figure simboliche "importanti" ma "generiche" sulla cui presenza negli stemmi occorre valutare (quando possibile) il contesto. Fare affermazioni generalizzanti sarebbe facile. Ma, così facendo, è ancora più facile prendere cantonate solenni. In questo caso, l'aggiunta dell'aquila è certo da ricondurre a legami con la fazione imperial-ghibellina. L'aquila nello stemma adottato da chi salì in Canton Ticino nel '500 ribadisce il fatto che quel ramo della famiglia si era mosso "verso l'Impero". La ricerca storica potrebbe dire se quest'aquila venne usata per concessione dell'imperatore, o per "autoassunzione". Quest'ultimo fenomeno può sorprendere. Ma non è affatto raro che una famiglia decidesse di (auto)aggiungere l'aquila nel capo del proprio stemma. Erano tanti i motivi per farlo, tutti riconducibili al desiderio di "far-vedere-da-che-parte-sto". Se mi passi il paragone moderno, più o meno è lo stesso motivo per cui chi va a una partita, indossa la sciarpa della propria squadra. :good:
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  25. Ciao @@Poemenius, concordo assolutamente conTe, non è un nummo di Athemio ma di Marciano: Sulla buona fede dei venditori, dati i trascorsi che ho avuto e che conosci, permettimi di dubitarne
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  26. @@elmetto2007, nessuno si offende ... ci mancherebbe... :) vorrei solo precisare che io (e anche gli altri utenti) non penso di avere nessuna fissa per i falsi ... :huh: ... e poi mi sono sempre espresso in maniera ipotetica ... le certezze stanno altrove. Come si dice sempre, le foto possono ingannare, per cui sarebbe bene postare immagini il piu' possibile chiare... e i telefonini, in genere, non sono il massimo...anzi ... son davvero il minimo :P
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  27. Vorrei unirmi all'esortazione di Poemenius di dare il più possibile spiegazione delle proprie opinioni e giudizi, altrimenti diventa solo una operazione fine a se stessa e non porta vantaggio a nessuno...dato che il fine primo di un forum dovrebbe essere la divulgazione delle informazioni, trovo che dire " secondo me è meravigliosamente autentico" senza fornire alcuna motivazione , sia un po' riduttivo e sterile rispetto al contesto... Vorresti spiegarci, daniloantona, il perché di questa tua opinione entusiastica? grazie in anticipo..
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  28. Difficile dire di più, complimenti per l'ampia descrizione, non posso che confermare la catalogazione Camm. N. 190, sono proprio gigli e pare che sia la variante un po' più rara rispetto a quella con alabarde. Che dire di più? Moneta anonima al tipo di Dombes certamente per esclusiva esportazione/speculazione coniata da mercanti che per appaltare la zecca pagavano discrete somme (fonte di guadagno per le casse della Repubblica), mi è sempre risultato un po' ostico (ma non impossibile) pensare che la Repubblica effettuasse direttamente dei pagamenti in Levante in luigini. I documenti d'archivio che sinceramente non conosco potrebbero poi dirimere ogni dubbio.
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  30. Come immaginavo, grazie per le risposte sempre pronte. Ciao :)
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  31. @@angel08 Lasciala un nottata in un bicchierino con acqua demineralizzata, poi l'asciughi con un panno molto morbido..basta così..
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  32. Bellissima iniziativa @dabbene e un grazie anche a Giovanna, che con il suo intervento ha permesso di chiarirne il senso. Cercherò anch'io una moneta da postare.
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  33. Cerco di tener vivo l'argomento che ritengo meriti qualche parola in più e qualche ulteriore riflessione. Certamente una riflessione può essere fatta sulla catalogazione, inoltre un altro aspetto che ho notato è una forte variabilità su come viene considerata la rarità tra per esempio Cammarano, Bellesia, MIR. Un paio di riflessioni ancora su questi luigini di Lucca, Lucca arriva tardi a coniarli solo nel 1668, il fenomeno era già abbondantemente esploso dovunque, e la coniazione a Lucca sarà per forza limitata nel tempo, forse non si pensava a un stop così ravvicinato delle esportazioni per il Levante, tra l'altro i Berti proposero anche di fare l'esportazione in Levante di un'altra moneta, il barbone che risultò però troppo grande e di bassa lega per quei mercati. Probabilmente la Repubblica di Lucca si trovò in quel momento in difficoltà per pagare un ingente debito all'Imperatore e il coniare luigini di bassa lega per pagare impegni del Levante dell'Imperatore fu una buona idea per quel momento anche per la differenza che c'era tra i luigini e altre monete. L'altra osservazione è che per Lucca, dove siamo abituati a prestigiose coniazioni, il fenomeno luigini è circoscritto per periodo e per emissioni e sicuramente non interessava i propri territori ma erano fatti solo per l'esportazione. E' quindi una anomalia per Lucca, una moneta anonima non in linea con la storia lucchese e che imita un'altra moneta come il luigino di Dombes. Certamente questa non è la moneta dell'identità, il fenomeno durerà poco, nel 1669 termineranno le coniazioni sia a Lucca che in altre zecche, per Lucca però arriveranno altri momenti e altre prestigiose monete.....
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  34. e alla fine un occhio esperto, come quello mio e di @@cembruno5500 non si sono fatti gabbare torno a ripetere, per @@ihuru3 @@nando12 e tutti quelli che hanno la psicosi del falso di andarci piano nelle proprie affermazioni: per chi posta le monete può essere molto frustrante un parere fuorviante. Giudicare una moneta da una foto non è così scontato ed intuitivo da come può sembrare, ma al contrario è molto rischioso ci tengo a ribadire che questo non è un attacco da parte mia, che nessuno si senta offeso, ma un amichevole avvertimento al fine di evitare che molti utenti si scoraggino ancora una volta a postare le proprie monete.
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  35. Hai ragione, posto anche questo link. http://www.deamoneta.com/auctions/view/173/1338
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  36. Che piacere quando ho visto la facciata di quel rotolino
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  37. visto che si parla di monetazione sveva e visto che si parla di Federico II di Svevia Segnalo un rarissimo Denaro di Federico II presente all'asta n°50 di Nomisma che è conosciuto solo in due o tre esemplari,a detta del compilatore del catalogo. --Salutoni -odjob
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  38. sul medaglione oggetto del posto. per quanto mi riguarda una moneta che si vende a questo prezzo, dovrebbe obbligatoriamente essere corredata da una lunga spiegazione articolata che serve a fugare gli stessi dubbi che abbiamo tutti. da dove viene , i passaggi, le motivazioni storico numismatiche che possono motivare ogni dubbio...! non me lo aspetto se spendo 50 euro...ma se ne spendo 150.000 voglio almeno un "articolo" di 6 pagine!!! altrimenti , niente sufficienza ;)
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  39. L'amico @claudioc47 mi ha segnalato che il denaro in questione, senza pendilla, e' stato recentemente pubblicato come inedito denaro dal fraterno amico Alberto D'Andrea in uno dei sui ultimi lavori: The Hohenstaufen's coins of the Kingdom of Sicily. Il denaro e' presentato correttamente al numero 55 . Me ne ero proprio dimenticato ... hahhaha :) ... scusa Alberto :) Per correttezza pubblico qui una scansione del denaro di Alberto D'Andrea. Che dire, vi invito tutti ad acquistare il libro, veramente ben fatto e ricco di novita' :).
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  40. Trovandomi sulla Via Salaria per il Mausoleo di Lucilio Peto non ho potuto fare a ameno di passare davanti la splendida e famosa Villa Albani , una delle piu’ belle di Roma , ricca di testimonianze storiche , anche se non a disposizione del pubblico , come queste altre Ville : Villa Aldobrandini Villa Borghese Villa Celimontana Villa Corsini Villa Doria Pamphili Villa della Farnesina Villa Giulia Villa Medici Villa Sciarra Ed altre minori . Veri polmoni verdi della citta’ nonche' Musei a cieli aperti . Sotto alcune brevi notizie di Villa Albani tratte dalla rete . La villa Albani venne costruita sulla via Salaria a Roma per il cardinale Alessandro Albani, nipote di papa Clemente XI dall'architetto Carlo Marchionni entro il 1758, divenendo uno dei centri della cultura del mondo occidentale. Il complesso comprendeva - oltre alla villa con, nel prospetto, sovrapposto ad un porticato a serliane, il piano nobile con finestre architravata - un giardino all'italiana, fontane ed edifici minori, tra cui un tempio diruto e finte rovine realizzate assemblando veri frammenti archeologici. Nella villa il cardinale riunì la sua collezione di antichità, decidendo di non seguire la disposizione tipica dell'epoca, ammassando i reperti su scaffali, ma creando percorsi emozionali disponendo le antichità secondo un preciso progetto d'arredo, una scelta dettata anche dalla destinazione della villa come luogo di piacere per una ristretta cerchia di visitatori. Un processo che avrebbe favorito lo sviluppo dell'Archeologia sotto il profilo della storia dell'arte. Nel 1761 Anton Raphael Mengs realizzò l'affresco del Parnaso, forse il più importante manifesto pittorico del nascente stile neoclassic per il salone della villa. Il programma iconografico fu probabilmente dettato da Winckelmann, che era il bibliotecario del cardinale: Winckelmann si occupò anche di catalogare i pezzi delle collezioni di antichità del suo protettore. A causa delle ingenti spese della costruzione (circa 400.000 scudi), il cardinale esaurì tutte le sue risorse finanziarie, tanto da essere costretto a vendere, in fasi successive, parte della sua collezione. La villa restò proprietà della famiglia Albani fino alla prima metà dell'Ottocento, quando passò all'ultima erede della famiglia, Antonietta Litta Albani, che sposò il principe Carlo Castelbarco. La proprietà restò ai Castelbarco fino al 1867, quando il principe Cesare Pompeo Castelbarco la cedette alla famiglia Torlonia, cui appartiene tuttora. La collezione di monete e medaglie antiche del cardinale Albani passò alla Biblioteca Apostolica Vaticana, che egli aveva presieduto dal 1761. I sarcofagi, le colonne e le sculture sono state trasferite ad altre destinazioni, ma il famoso bassorilievo di Antinoo è tuttora conservato nella villa. La Galleria d'Arte, da secoli inaccessibile, ospita opere di Niccolò da Foligno, Perugino, Gherardo delle Notti, van Dyck, Tintoretto, Ribera, Guercino, Giulio Romano , Borgognone, Luca Giordano, David, Vanvitelli, Pietro Bracci.
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  41. Oggi ai giardinetti c'era più gente del solito. Ma l'offerta di materiale, lasciava alquanto a desiderare. Al convegno sarà un'altra storia, almeno spero. Comunque domani il convegno aprirà le porte ai privati alle ore 10.00. Buona caccia a tutti.
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  42. forse il problema sta, che 10 anni sono stati pochi, forse con 25 anni si sarebbe chiusa al meglio la questione lira.
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  43. ecco dui esemplari,se il primo da la parola con il suo piccolo B....il secondo chi da la verita del soppraconnio...... :) il tutto ne 14mm.....
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  44. Concordo, 80-90 euro potrebbe essere il suo giusto prezzo di oggi, poi è chiaro che c'è la persona che spenderebbe non più di 30-40 perchè non gli interessa la moneta ma l'affare, e c'è la persona che gli 80-90 li spenderebbe benissimo perchè in collezione non la ha proprio. Come detto un bagnetto nel liquido apposito la migliorebbe moltissimo, ma io sono un pò ostio a certi trattamenti, vedremo. Sicuramente prima, stò parlando di 3-4 anni fa, quando la acquistai, i prezzi, un pò in generale, erano di molto maggiori a quelli attuali e sono fiducioso che per il futuro le cose andranno meglio, soprattutto per la monetazione della Somalia Italiana: i pezzi a disposizione sono pochi e i prezzi dei Fdc sono alle stelle e quindi il mercato si adeguerà alle esigenze del medio collezionista, che credo rappresenti oggi la fetta più grossa del collezionismo numismatico. In poche parole i pezzi non verranno regalati. Quando la acquistai a 140 euro, i tempi erano diversi, le aste erano scarsissime di pezzi somali, poi dalle foto la valutai anche più di conservazione, era il mio primo pezzo somalo, e quindi mi buttai nell'acquisto. Però sicuramente avendo un pò più di calma avrei sicuramente trovato di meglio a miglior prezzo. Vabbè non disperiamo e siamo ottimisti per il futuro!
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  45. Francesco sei proprio un fenomeno!!!
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  46. Grazie del tuo parere Elmetto. Concordo in pieno con tutte le tue considerazioni. Conto per il futuro di prenderne una migliore, ma questa la terrò comunque.
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  47. Ecco un'ufficiale soldi composita di una specie, il cartone denso "pog-soldi" utilizzato dall'organo di governo degli Stati Uniti conosciuto come "AAFES" (esercito & aeronautica Exchange System). Queste "monete," cioè, gettone in stile come "certificati di regalo," erano in uso effettivo presso negozi militari degli Stati Uniti ("exchanges") in Afghanistan e in Iraq. Il materiale utilizzato per questi gettone è stato scelto per la sua leggerezza e portabilità facile—specialmente di aria. Questi token sono ancora un po ' difficili da ottenere, poiché essi non sono stati venduti al generale pubblica. (Nemmeno nei set per collezionisti). Sembra chiaro, tuttavia, che i numerosi tipi di disegno e il fatto che essi portano le date erano caratteristiche che incoraggiano la raccolta di questi "pog" da personale militare. Qualsiasi gettone non redenti, naturalmente, era utile per AAFES. :) v. ----------------------------------------------- Here is an official composite money of a sort, the dense cardboard “pog-money” used by the organ of the U.S. government known as “AAFES” (Army & Air Force Exchange System). These “coins,” that is, tokens styled as “gift certificates,” were in actual use at U.S. military stores (“exchanges”) in Afghanistan and Iraq. The material used for these tokens was chosen for its light weight and easy portability—particularly by air. These tokens are still somewhat difficult to get, since they were not sold to the general public. (Not even in sets for collectors.) It seems clear, however, that the numerous design types and the fact that they bear dates were features that would encourage the collecting of these “pogs” by military personnel. Any token not redeemed, of course, was profit for AAFES. :) v.
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  48. 1 punto
  49. Non è che vi sta prendendo in giro con 'sto sidol??? Comunque, tutte le monete in euro sono monetacce coniate con leghe al risparmio e non sono fatte per rimanere immutate nel tempo Le monete in euro per collezionisti ("proof" anche se nella realtà sono tutt'altro che proof) non subiscono questo deterioramento perchè subiscono in origine un trattamento superficiale In conclusione, mettetela via... vedrete inesorabilmente "degradare" i 2 euro Questa ha più di 100 anni, ed era una semplice moneta per la circolazione Chissà un 2 euro commemorativo tra 100 anni come sarà
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