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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/31/14 in tutte le aree

  1. Pulire una moneta e una cosa, restaurare una moneta e un'altra cosa. Tempo fa ho pulito una moneta a un nostro utente del forum ( gratuitamente , non opero più da qualche anno) e ho voluto dimostrare fin dove si deve arrivare , lasciando integra la (antichità) non invadendo e cercando di lasciare la sua patina. Nello stesso tempo garantire la conservazione nel tempo. A dir pulire e una cosa , ma farlo professionalmente , con i tempi e l'esperienza e un'altra cosa. Con questo .... ci sono dilettanti allo sbaraglio (che devono imparare) che bulinano con mano pesante , al punto di cambiare dettagli originali con qualcosa che non esiste. Pertanto migliorare la moneta , si...... ma a chi lo sa fare.
    5 punti
  2. Eccoci qua. Durante una passeggiata sui sentieri sterrati di un camping ho trovato una bella moneta da 1 €cents Slovena! 2009 Nessun segno di zecca. Autore Miljenco Licul, Maja Licul e Janez Boljka. Contorno: Liscio Materiale: acciaio placcato con rame (acciaio 94,35% - rame 5,65%) Diametro: 16,25 mm Spessore: 1,67 mm Peso: 2,3 g Tiratura: 18.000.000 di copie. Battuta presso la zecca di Finlandia! Sono costituite da un disco di acciaio rivestito da una sottile lamina di rame, come in genere gli € cents. Quel che mi ha colpito è che, come conferma l'esperienza analoga di @@palpi62, in breve tempo l'esposizione agli agenti atmosferici l'ha ridotta alquanto maluccio: l'acciao che la compone (ma l'acciaio non resisteva bene all'ossidazione?) si è gonfiato ed ha sollevato quasi metà della superficie rivestita dalla lamina rameica. Forse come nei suberati romani si formano delle correnti galvaniche nella zone di contatto tra metalli diversi (in questo caso Cu-Fe) che intaccano la moneta... ma dubito che tra 2000 anni troveranno €cents nel terreno, se questo è il risultato a breve. Il che mi rivaluta alla grande lo stato di conservazione che presentano i suberati romani!!! Sulla base di questa considerazione... l'idea del giochino. Per dimostrarvi che una moneta battuta 5 anni fa con tecnologia moderna, esposta a meno di 5 anni agli agenti atmosferici, può esser messa peggio, in proporzione, di una moneta di 2000 anni. Per cui quando parliamo male di queste vecchie signore... riflettiamo a quante ne hanno passate! :D L'altra moneta, trovata in altra zona.. era una frazione di Kuna, 10 Lipa (1/10 della Kuna Croata dove 7,5 di queste fanno 1 €). Non aveva alcunchè di interessante da proporre. Ciao Illyricum :)
    4 punti
  3. @@frisax Se non vado errato la moneta é un quattrino di Brescia.: vedi scansioni tratte da: Brescia nelle monete di Eugenio Mainetti Gambera; ed. Grafo 1991 questa sotto é l'immagine ingrandita della tua moneta che come vedi è un "R2" tratta da questa è l'immagine della tua moneta presente a pag. 155 la n. 87 C22. presa in esame dall'autore del libro citato è ingrandita per una migliore visione/comparazione con la tua. Le immagini sotto sono la descrizione tipo della moneta che è la n. 87 di pag. 155 Le immagini che seguono(parte 1^-parte 2^--parte 3^) sono le varianti note nei particolari che vanno dal n. 88 al n. 101 di pag 157 visionando le quali puoi risalire alla moneta con varianti come la tua. ciao Pietro
    4 punti
  4. Aggiungo anche un'altra cosa: la mania delle conservazioni estreme ha fatto si che, senza parlare per forza di queste monete ma di tantissime altre, si sia perso il gusto per il "vissuto" del pezzo. Non dico che dobbiamo collezionare rottami ma se una moneta ha un po di usura sui capelli questo fa parte del suo vissuto e dovrei apprezzarlo e non coprirlo con qualcosa di falso. Invece capita spessissimo di vedere monete bulinate o ricostruite anche in piccola parte (ad esempio sui capelli, dove spesso si ha usura essendo la parte più esposta) per puro scopo di lucro, cosa che esula da qualunque interesse numismatico e storico.
    4 punti
  5. Continuo intanto.....Milano e che Milano :blum:, la moneta di cui stiamo parlando è in copertina del recente nuovo MIR Milano di Alessandro Toffanin e anche questo la dice lunga sull'importanza, rarità e messaggio che questa moneta racchiude. Sto parlando del testone di Gian Galeazzo Maria Sforza - Reggenza di Bona di Savoia ( 1476 - 1480 ), vediamo intanto in che contesto storico viene coniata. Bona nasce ad Avigliana nel 1449 da Ludovico di Savoia e da Anna Lusignano di Cipro, frequenta la corte del cognato Luigi XI di Francia, promessa in sposa poi come succedeva in quei tempi a Galeazzo Maria Sforza. Questi accordi matrimoniali erano dei veri contratti economici e di potere, lo fu anche in questo caso e il matrimonio avvenne per procura nel 1468. Bona di Savoia arrivò a Milano accompagnata da una bella dote di 100.000 scudi d'oro e riceveva in cambio una rendita annuale e il possesso in caso di vedovanza, che tra l'altro avvenne qualche anno dopo, del castello di Abbiategrasso. Galeazzo Maria muore assassinato nel 1476, Bona assume la reggenza del Ducato in nome del figlio di soli sette anni Gian Galeazzo Maria. Donna di carattere ed energica seppe contornarsi inizialmente dei favori ed aiuti dei vicini Stati, fin qui la storia che è poi la storia di un momento storico di Milano che avrà poi degli accadimenti convulsi e complessi.... Ma veniamo ora all'aspetto puramente numismatico, il testone viene coniato in quel breve periodo di reggenza di Bona dal 1476 al 1480, l'aspetto rivoluzionario di questa moneta è che riporta il primo ritratto di una donna sulle monete italiane dai tempi dell'Impero Romano e già questo non è poco. Sul rovescio abbiamo poi una memorabile immagine della Fenice, uccello favoloso dell'Arabia, raffigurato sul rogo, che rappresenterebbe l'immortalità in quanto rinasce dalle proprie ceneri. Una considerazione personale ulteriore, la moneta respira come tutti i testoni milanesi l'aria rinascimentale, il ritratto e qui non solo abbiamo una donna, ma la donna è velata e anche questo dice molto. La moneta diventa, come spesso accade, messaggio, messaggio da dare alla popolazione, in questo caso il velo testimonia la vedovanza della donna e lei si espone col suo ritratto e rappresenta la situazione e il momento storico in cui vive. Moneta indubbiamente rara, quando passa in asta è un must per pochissimi, certamente il fascino che trasmette è enorme. Testone, Gian Galeazzo Maria Sforza - Reggenza di Bona di Savoia ( 1476 - 1480), zecca di Milano Argento, peso da gr. 8,31 a 9, 78 , diametro 29 mm. D/ testina BONA 7 IO GZ M DVCE MELI VI, busto della duchessa velato a destra R/ testina SOLA FACTA SOLVM DEVM SEQVOR, la Fenice ad ali aperte sul rogo rif. Crippa 2/A, MIR 218/1, CNI 11-13 e 15-16 Provenienza da Asta 32 NAC, del 23-1-2006, lotto 50 Spero che tutto questo vi sia piaciuto e possa essere stata una buona lettura divulgativa .....questo è poi il vero intento di questa discussione.....ripasso ad altri ora....
    3 punti
  6. Io mi chiedo, ma se uno ha delle capacità e tempo per usare determinati attrezzi da lavoro, mole frese ecc, perché non impiegarlo per qualcosa più costruttivo invece che per fare queste .......? La mia non vuole essere un'accusa all'utente luxor90, ma spesso vedo postati questi artefatti da utenti "giovani", il dubbio che mi viene è, è mai possibile che capitino per le mani proprio a loro? Ripeto nessuna accusa nello specifico, però postarla con riferimento proprio alla mole il dubbio in me si insinua alla grande. Vale per questa moneta come per quelle da 1 euro e 2 euro "smontate" e rimontate.
    3 punti
  7. Sottoscrivo: lo spirito del numismatico apprezza una moneta antica nel suo stato originale che la rende "vissuta". La mania della buona conservazione prima d'ogni altra cosa, anche a costo di "ritoccare" la moneta, è estranea allo spirito numismatico.
    3 punti
  8. Ciao...volevo chiedervi qualche parere su questa monetuzza...appena l'ho vista mi è piaciuta e l'ho presa...tra l'altro ad un prezzo irrisorio secondo me...quanto ci avrei dovuto spendere secondo voi?
    2 punti
  9. Regno di Napoli, Filippo IV 1648 - Ufficiale di zecca Giovanni Andrea Cavo; grado di rarità R. Catalogo Pannuti-Riccio n° 78. Saluti.
    2 punti
  10. @@corzanopietro @@karnescim @@Giovanna, Una possibile combinazione potrebbe essere questa: solo che è un quinario d'argento... In aleternativa: KINGS OF THRACE. Kavaros (230/25-218 BC). Ae. Kabyle. Obv: Laureate head of Apollo right. Rev: ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΚΑΥΑΡΟΥ. Nike standing left, holding wreath; monogram before.
    2 punti
  11. ma sta tranquillo...è una bella moneta, pulita ma non intaccata nella sua originalità...e il prezzo è contenuto... cmq considera che quando vedi questi bronzetti con patine molto omogenee e superfici regolari, una trattamento l'hanno subito...soprattutto se sono di provenienza tedesca...
    2 punti
  12. Ne ho visto ben peggiori nel corso del tempo, comunque ci sono altri particolari, la scrittura grossolana sul fronte, la trama verde non omogenea al retro ecc. Metto di seguito le principali differenze, la prima immagine è del falso in questione, la seconda è di un originale molto usato. Il contrassegno di stato anche se usurato non si impasta, ed al retro difficilmente affiora l'immagine della filigrana (piuttosto grossolana nel falso).
    2 punti
  13. Proveniendo dalle moderne a me viene da fare un'altra precisazione: cosa è stato alterato? Nelle moderne la patina non ricopre ma colora in genere, in questi casi invece parliamo quasi (col termine patina) di qualcosa che ha una vita a se. Vedo 3 gradi: 1. pulizia delle concrezioni 2. alterazione della patina 3. alterazione del metallo Sono tutte e 3 interconnesse tra loro, soprattutto le prime due. Posso rimuovere le concrezioni e scoprire sotto una patina tutta butterata e che in parte ingloba ancora le concrezioni, rendendo la moneta poco leggibile o non piacevole. Allora magari posso rendere la patina più "omogenea" cercando di non andare a "riscrivere" i rilievi, bensì facendo in modo che la patina stessa sia "posata" sopra i rilievi del metallo sottostante limitandomi a rendere di bell'aspetto ciò che trovo. Questo mi par di capire che accada spessissimo per questioni di carattere pratico. Se invece spatino e vado a modificare il metallo vivo per poi ripatinare beh, in questo caso c'è poco da dire, si tratta di falsificare i rilievi originali della moneta e ripatinare con una patina falsa. La stessa cosa può accadere se compio questo lavoro su una patina molto spessa di malachite ad esempio: se scolpisco la patina e solo quella, può accadere che essa non ricalchi più i rilievi sottostanti dell'oricalco. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di falsificato dunque. Se poi vi è aggiunta di materiale per riparare fondi, tappare buchi, ricostruire legende e ritratti allora il grado di falsificazione, che il materiale provenga dalla moneta o meno, è al massimo grado. Cercando quindi di trovare un improbabile centro di gravità permanente (che non esiste) posso cominciare ad affermare, vedendo i molteplici punti di vista, un mio pensiero. Se la moneta è stata pulita dalle concrezioni (fin qui siamo tutti d'accordo) e la patina è stata resa più "bella" senza alterare nulla del carattere originale della moneta ma rendendola più leggibile e con interventi non invadenti, allora la moneta mi piace poichè conserva il suo caratterre, i suoi rilievi, il materiale originale di una patina millenaria. Tutto cio' che va oltre questo per me è falso, a partire dai rilievi per arrivare ai materiali. Nel link che avevo postato a inizio discussione si parlava con un utente della differenza tra "trucco" e "palstica" in una ragazza. Senza essere troppo rigidi si possono fare le dovute distinzioni. Possiamo poi spendere mille parole (e sarebbe comunque un bene ) su quale sia il discrimine che bisognerebbe adottare in prossimità di quella zona concettualmente "grigia" che si trova tra la fine della concrezione e l'inizio della patina. Ma probabilmente entra in gioco il carattere estetico personale che non può essere che soggettivo: di fronte a un intervento più o meno invasivo - ma sempre nei limiti di "intervengo il meno possibile" - ognuno di noi troverà il piacere di scegliere. La vero problema sta (e la cosa mi spaventa un po') nel saper riconoscere questi interventi. Cosa, come abbiamo visto, spesso impossibile. Se guardo una patina desertica mi piace pensare al modo in cui si è formata, al luogo, al fatto che ha una storia millenaria. Se scoprissi che tale patina è falsa (intendo fatta in laboratorio con la terra del giardino) mi girerebbero non poco, poichè tutto il vissuto della moneta, che è il suo fascino, non esisterebbe più.
    2 punti
  14. Ma se è così "alterata" da non aver mai avuto quell'aspetto, allora cosa è?...una produzione di fantasia...quindi è più un falso che una moneta alterata. E' vero che il tondello ( la base) è pur antico, ma questo non significa molto. SE prendo un tondello antico in argento, come se ne vedono in vendita spesso, e ci conio sopra con uno dei conii che vendevano su ebay qualche tempo fa, cosa ho in mano? una moneta alterata,( il tondello è autentico ma l'impronta no, come nel caso delle monete troppo ritoccate e reincise), o un falso e basta, visto che quella moneta con quelle impronte non è mai stata prodotta a suo tempo? Per me è solo un falso, visto che né quella coniata con i conii nuovi su un tondello antico, né quella reincisa , sono mai esistite in origine in quella forma.
    2 punti
  15. 100? euro...io per un birmingham non andrei oltre i 50 al massimo...ce ne sono a tonnellate. bell'acquisto complimenti.
    2 punti
  16. Ciao a tutti, vorrei condividere questa splendida coppia di medaglie dell'incoronazione di Ferdinando I del 1838 (lira e mezza lira), acquistate di fresco da un amico. Una domanda per voi: questi due gettoni hanno effettivamente circolato come contante? Grazie in anticipo e un saluto.
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  17. Buonasera a tutti, dalla lettura di una recente discussione sul restauro delle monete antiche mi sono sorti dei dubbi circa alcuni pezzi che ho acquistato... saranno restaurati o meno? Qualcuno più esperto di me saprebbe indicarmi in linea generale come individuare il restauro qualora mi capitassero di nuovo in futuro situazioni simili (mi riferisco in particolare a follis tardo imperiali)? Per ora inizio con questo follis di Crispo; rovescio non eccellente, diritto fin troppo bello....... Grazie
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  18. Penso anche io ad Vittorio Amedeo.. Mi sembra possa starci il VIC ad inizio legenda del diritto.. Ma per quanto riguarda la data... Difficile avere certezze...
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  19. @@antvwaIa. Ciao , magari mi spieghi meglio cosa vuoi dire con "Quella di Gionny più che pulizia di una moneta mi pare che sia una burilatura del fondo, e non solo, con successiva ripatinatura. " burilatura ?? Scrostare un bronzo , non è necessario bulinarlo, basta fermarsi fin dove si deve e tutto sotto il microscopio stereoscopio a 40 ingrandimenti , bisturi dedicati , tanta pazienza e sicurezza, sapendo quel che fai. Per colorazione non si può parlare di ripatinatura. La ripatinatura si effettua quando sei al metallo o devi nascondere qualcosa , se durante la scrostatura può succedere in diversi punti che per debolezza , va via qualche parte di patina sua , ecco perché una lieve colorazione (dedicata) per rendere uniforme l'aspetto generale . Tra l'altro le colorazioni di cui parlo , non coprono le parti di patina esistente( poiché quasi trasparenti), ma donano un effetto ottico molto meglio di osservare macchioline varie cangianti. Tutto questo sempre nel rispetto dei lineamenti originali e facilmente da asportare , se non si gradisce.
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  20. A questo punto vi faccio vedere anche il mio splendido animale, 14 anni e non sentirli......................... In posa alle 7 di questa mattina su uno dei miei lettini....................... :D
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  21. Sono effettivamente simili, ad esempio hanno entrambi le doppie piume nella coda. La differenza piú evidente è nel numero di penne centrali nella coda che nel conio romano presenta una seconda fila con 3 penne invece che 2 come in quello londinese (dettaglio B della foto sotto). Ammetto che dalla tua seconda foto non lo capisco bene ma mi sembra sia così. Fonte Cataloghi Online Se guardi la disposizione dei puntini all'interno dei due becchi noterai che sono differenti (e questo viceversa si vede bene).
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  22. Trovate su due sentieri sterrati... no MD... tutto in regola... ;) ... e non in zone archeologiche...Vedrai, tutto in regola... per principi personali e come Curatore del Forum non potrebbe essere altrimenti, non trovi :) ? Ciao Illyricum :) Sent from my GT-I8190 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  23. Potresti proporle a qualche discoteca per farne delle luci stroboscopiche :D
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  24. Guardandola con una lente d'ingrandimento si notano dei microcolpetti sul bordo per questo l'ho classificata come qFDC. -donty-
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  25. Dico la mia senza andare troppo per il sottile....pane al pane.... Il Marco Aurelio, numismaticamente parlando, è sterco e se è stata venduta senza dichiarare i trattamenti subiti, si è anche trattato di una truffa..... Il follis di Alessandro non è malvagio perchè non ha subito un intervento radicale.....ma fatevi un giro su acsearch e noterete che queste monete NON hanno la patina desertica. La moneta successiva è anch'essa sterco..... Il follis di Costantino idem....profilo del mento e labbra sono orribili e Marte al rovescio è stato reinciso senza neppure prendere una follis analogo come modello....ve ne allego uno...le differenze sono lampanti....
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  26. Torniano alla moneta di Sator. Posto un'analisi fotografica fatta dall'amico Angelo, compagno del nostro gruppo di studio.
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  27. 1 punto
  28. Ciao a tutti, mi piacerebbe identificare questo soldino del primo tipo, ed eventualmente conoscerne qualche particolarità. Il diametro è di circa 16 mm. Ciao e grazie.
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  29. "......il confine tra restauro e falsificazione è chiaro in termini concettuali, ma evanescente quando abbiamo la moneta nelle nostre mani." A questo punto mi chiedo se il concetto di "falsificazione" di una moneta non richieda un approfondimento. Forse più che di "falsificazione" in questi casi dovremmo parlare di "alterazione" della conservazione della moneta, che grazie a questi sorprendenti interventi acquista un aspetto che non aveva "in natura" (cioè prima che la mano del restauratore intervenisse su di essa). La moneta quindi non sarebbe "falsa", secondo la comune accezione, ma "alterata" più o meno pesantemente nella conservazione. In ogni caso, comunque la si veda, mi pare corretto e doveroso che si segnali l'intervento di restauro subìto; poi sarà il mercato a decidere se premiare l'intervento o condannarlo. M.
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  30. gli scarti io preferisco cambiarli alle poste, in modo che rimangano nel circuito postale, per come la vedo io.
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  31. Secondo me al dritto è "restaurato". Il rilievo dell'orecchia è assai più marcato di quello di altri particolari meno sporgenti. Lasciare tracce tra le lettere è un colpo da maestro. Il rovescio invece mi pare intatto. Lo stiramento che spesso si produce tra le lettere della legenda e il bordo è più o meno pronunciato, dipendendo principalmente dalla vicinanza delle lettere al bordo stesso e soprattutto dalla duttilità del materiale: che sia così pronunciato al rovescio e del tutto assente al dritto non mi convince. Una ripassata leggera che non ricostruisca nessun particolare ma che solo "rinfreschi" il disegno, non muta lo stile dello stesso. In questo caso si può parlare di "restauro" nel senso più corretto del termine e certamente per molti collezionisti si tratta di un restauro accettabile.
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  32. L'imperatore romano Caligola nasceva oggi nel 12 AD questo aureo è stato trovato in india
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  33. la moneta di sicuro merita..ma io e te dobbiamo migliorare come fotografi... :blum:
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  34. Vorrei che mi deste un parere sulla moneta, acquisto fresco dal convegno di Riccione
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  35. Le rarità del RIC si riferiscono agli esemplari presenti nelle maggiori collezioni e prese in esame dagli autori all'epoca della redazione del catalogo, il vol. VII del RIC è del 1966. Ad oggi la situazione è cambiata, sia per i successivi ritrovamenti monetali, sia per l'ampliamento del mercato dovuto principalmente ad internet, quindi le rarità non sono quelle effettive e sarebbero da rivedere. Di seguito uno strappo dal vol. VII che riporta i gradi di rarità considerati dagli autori nell'ormai lontano 1966. Come vedi il tuo esemplare è classificato R4 (max 3 monete conosciute), il fatto che tu ne abbia una lo fa scendere nella categoria R3 (da 4 a 6), e questo senza considerare tutti gli altri esemplari in mano ai collezionisti. Che io sappia, non è mai stato fatto un censimento in tal senso e non conoscendone la tiratura, prezzo e rarità dipendono dalla domanda e dall'offerta del mercato.
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  36. Ciao @@rino. Purtroppo a quell'ora anch'io ero già quasi al convegno, e non ho avuto modo di leggere il tuo post. Ora ho editato il tuo numero telefonico, per la tua privacy e nel tuo interesse...il forum non è letto solo da chi è interessato alla numismatica, e rischi che gente che non ha di meglio da fare nella vita incominci a telefonarti a tutte le ore. petronius :)
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  37. Mah, io quando sono presente ci provo sempre, e anche oggi a pranzo eravamo in sei, quattro del forum e due "esterni". Noto però che diversi utenti, dichiarano di essere presenti al convegno, ma poi quando si tratta di fornire la disponibilità all'incontro, conviviale o meno (e quindi fissare un appuntamento preciso in un certo luogo e ora, magari fornendo il proprio numero di telefono, senza il quale, ad esempio, oggi non avremmo incontrato @@Don Corleonem, che nessuno di noi conosceva) preferiscono eclissarsi. Non mi riferisco al convegno di oggi né, naturalmente, a nessuna persona in particolare, ma è un dato di fatto che ho riscontrato praticamente in tutte le occasioni. E' chiaro che non possiamo e non vogliamo obbligare nessuno, e chi vuole mantenere la privacy è nel suo pieno diritto, ma credo ci sia ancora molto da lavorare per rompere quel muro di isolamento dietro il quale troppi collezionisti preferiscono continuare a nascondersi. Ma io ci provo, e continuerò a provarci tutte le volte che potrò. petronius :)
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  38. Taglio: 1 euro Nazione: Lussemburgo Anno: 2009 Tiratura: 240.000 Conservazione: B+ Località: Milano
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  39. Taglio: 1 euro X 2 Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 1.229.131 Conservazione: qFDC Località: Montecarlo
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  40. Marciano. Il falso è quello in mezzo. Soggettivamente a prima vista vi dico: a- patina orribile…da acido? b- colore e feeling generale tremendo c- somiglianza agli originali…minima oggettivamente a- non parlo di peso perché sarebbe lunga b- i rilievi sono volutamente indefiniti…notare la differenza anche con la terza, se non con la prima che è ottima c- al dritto c’è una ghirlanda a piccole V mai vista, primo perché al dritto non c’entra, secondo per il tipo di ghirlanda e foglia d- il busto…piccolo soprattutto nella testa e diversissimo. Spesso questi falsi hanno una testa n po’ più piccola per celare l’imprecisione, che di solito è massima nella zona naso occhio. e- La zona occhio naso è obbiettivamente “oscena” f- Le lettere della legenda al dritto ore 2 hanno uno stile “inventato”, forse non coniato, non pertinente con le monete di Marciano né con i nummetti del V sec in generale g- Il retro tende a imitare le zecche , passatemi il termine grezzo, “più imprecise”, ma lo fa in modo dozzinale, creando un monogramma che sembra poi essere stato ricalcato e evidenziato co nun oggetto metallico appuntito per abbassare il fondo e fare risaltare un poco in più le linee del monogramma Voto: 2 al dritto 5,5 al retro 4- alla patina generale
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  41. Quello che hanno detto coloro che mi hanno preceduto è tutto ottimo e condivisibile. Vorrei solo aggiungere qualche aspetto un po' negativo che però ti faccia avere il quadro un po' più completo delle cose: 1- quando ti capiterà, perché è capitato a tutti (e chi lo nega lo fa per vergogna) ed è solo questione di tempo, di prendere una fregata ti consiglio di non arrabbiarti con te stesso o con la passione numismatica; Capita a tutti anche ai migliori, quindi è inutile qualsiasi forma di avvilimento: bisogna rialzarsi da ogni inciampo o caduta; 2- quando troverai un pezzo che reputi indispensabile per la tua collezione ma sarà troppo caro, non disperare, perché avrai un'altra occasione...basta saper attendere; 3- quando avrai qualche saccente che vorrà metterti in difficolta, sappi che anche lui era come te (e come noi) ma a tua differenza non ha ancora imparato l'educazione. Ma la cosa più importante: questa è una passione che arricchisce ma che non deve trasformarsi in mania che ti privi degli affetti e delle altre gioie della vita, quindi sappi sempre controllarti e mettiti dei paletti in modo tale che questa passione non possa diventare qualcosa di altro. Spero di non averti spaventato, perché non era mia intenzione e in bocca al lupo per tutto.
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  42. Eccomi di nuovo qua Lo spunto per illustrare questa moneta, mi viene da una richiesta di qualche giorno fa in Identificazioni. In verità, a prima vista, quest'oggetto, tutto sembra tranne che una moneta E invece lo è, una delle più longeve della storia, in uso per più di 500 anni, e a corso legale fino alla metà del secolo scorso. Il nome con cui sono comunemente conosciute, manilla, che significa bracciale (un testo italiano lo traduce con "armilla") è di origine iberica, ma la loro forma, un braccialetto aperto con estremità svasate, è africana. Barre di rame adatte a fare braccialetti giungevano nelle regioni dell'Africa centrale attraverso il Sahara fin dal X secolo, e oltre a quello ornamentale avevano già anche un uso monetario, ma le prime vere manillas furono commissionate a Venezia dai portoghesi, per il loro commercio con l'Africa, nel 1439 (33 anni prima che, sempre a Venezia, nel 1472, venissero coniate le prime monete denominate in lire :rolleyes:). Più tardi, nello stesso secolo, i portoghesi raggiunsero via mare i territori dell'Africa occidentale, incrementando grandemente i loro commerci, per i quali, nel 1498, acquistarono nelle Fiandre 450.000 manillas, anche in ottone. A partire dall'inizio del secolo successivo, le manillas divennero tristemente note come "il denaro degli schiavi". Era infatti pagando con manillas che i portoghesi acquistavano schiavi, principalmente nel Benin, ben presto affiancati in questo da inglesi, francesi, olandesi e, infine, dagli americani, che necessitavano di manodopera a basso costo per le loro piantagioni di cotone del sud. In un viaggio tipo, bracciali e oggetti in ottone utilitaristici, come ad esempio pentole, venivano portati dall'Europa in Africa Occidentale, dove la nave caricava schiavi da portare in America, e da lì tornava in Europa carica di cotone. All'inizio, uno schiavo non costava molto, ma dopo il 1500 il prezzo salì fino a più di 57 manillas, a causa dell'inflazione generata dall'importazione di un enorme quantità di manillas, tanto che a un certo punto si dovettero "calmierare" i prezzi...uno schiavo non si doveva pagare più di 48 manillas. La stessa inflazione colpì anche il commercio di spezie, oro e avorio, le merci principali del mercato africano. Gli inglesi entrarono nel commercio africano all'incirca nel 1550, scambiando manillas con avorio, pepe e oro. Nel 1668, o poco prima, produssero manillas in stagno per il Gambia, e a partire dagli anni 1720 incominciarono a mescolare al rame quantità sempre crescenti di piombo, fino ad arrivare, nelle ultime produzioni, a una percentuale di piombo superiore al 30%. Queste manillas venivano inizialmente prodotte in diverse città dell'Inghilterra, ma a partire dal 1836 fu Birmingham a monopolizzare la produzione, continuando a sfornarne fin dentro il XX secolo. Dopo gli inglesi, fu la volta di olandesi, danesi e spagnoli. I francesi, a partire dalla metà del XVII secolo iniziarono a scambiare avorio per manillas in Senegal, Costa d'Avorio e Sierra Leone, e manillas circolavano come monete in alcuni territori dell'Africa Occidentale Francese fino ai primi anni '50 del secolo scorso. Non tutte le manillas erano uguali: differivano per peso, dimensioni e, come abbiamo visto composizione del metallo. La conseguenza era che non tutte le manillas venivano accettate dappertutto, e in questo, ad essere particolarmente fiscali, erano i nigeriani. Si racconta che già nel 1603 un mercante tedesco, che cercava di smerciare manillas di bassa lega, abbia rischiato di essere mangiato dai nativi E, ancora nel 1905, poco più di un secolo fa, un tale che aveva fatto l'errore di rifiutare manillas di uso corrente nel mercato di Ohambele, sempre in Nigeria, venne legato a un palo, nelle vicinanze del mercato stesso, e lasciato lì a morire di sete La Nigeria proibì l'importazione di manillas nel 1902, ma esse rimasero in corso legale fino al 1911, e venivano scambiate anche con le valute delle colonie inglesi e francesi dell'Africa Occidentale. Ma anche dopo la perdita del corso legale, continuarono a circolare, soprattutto nel commercio dell'olio di palma, fino a che, stanchi delle speculazioni perpetrate nel succitato commercio, gli inglesi ne proibirono del tutto l'uso agli inizi del 1949, obbligando la loro conversione in scellini dell'Africa Occidentale Britannica. In pratica, le manillas furono ancora una volta trattate come una valuta a corso legale, e il cambio doveva essere particolarmente vantaggioso, se è vero che in molti dissotterrarono i propri risparmi e portarono via, per presentarle al cambio, anche le manillas offerte come sacrificio agli dei nei luoghi sacri. E', quello delle monete cosiddette "primitive" o "tribali" (anche se, nel caso delle manillas, la produzione fu quasi esclusivamente europea, i manufatti realizzati sicuramente in Africa sono pochi e rari) un campo affascinante, che meriterebbe di essere approfondito, io ho solo cercato di dare con questo breve excursus qualche informazione di massima, sicuramente superficiale e incompleta, su una di esse, spero di aver destato un po' di curiosità o, almeno, di non avervi annoiato troppo petronius
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  43. Questa è la mia preferita in collezione propio per la patina che ne dite voi ??
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  44. La moneta è disastrata ma, come ipotizzato nel mio post precedente, confermo HISPANIA zecca di CARTEIA - Magistrati Romani - I sec.a.C. Sullo HEISS A.- Description générale des Monnaies Antiques de l'Espagne - Parigi -1870 - Ho rintracciato anche il magistrato. La tipologia è quella illustrata sulla tav.XLIX n.25, e solo per il magistrato Q.CVR VI / Q , dove (VR) è in nesso, vedi n.30b. Allego aggiungo anche, per la tipologia, una moneta simile dal medagliere di Napoli pozleo
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  45. Un numero speciale di PN in occasione del nostro convegno partenopeo! Un grandissimo grazie alla redazione di Panorama Numismatico! :good: :clapping:
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  46. Taglio : 50 centesimi Nazione : Olanda Anno: 2007 Tiratura : 200.000 Condizioni : BB+ Regione : Puglia
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  47. Taglio : 50 centesimi Nazione : città del vaticano Anno: 2011 Tiratura : 2.174.197 Condizioni : BB+ Regione : Puglia
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  48. Ciao Francesco ed un saluto a tutto il Circolo. Vi invio immediatamente i miei complimenti per l'evento, vedo in atto un'ottima organizzazione, bravi, avete già pensato a molti particolari, questo farà contenti i collezionisti e ne assicurerà un'ottima presenza al Primo Convegno organizzato dal Circolo Numismatico Partenopeo. Sicuramente sarò dei vostri e cercherò di aiutarvi con piacere come potrò. Ora avverto reficul via mail, in modo da poter discutere tra voi il prima possibile dei particolari da te esposti sopra. Ancora complimenti a tutti, attendo notizie. Giò :) :clapping: :clapping: :clapping: :clapping: :clapping: :hi: :hi:
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