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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/01/14 in tutte le aree

  1. @@antvwaIa Avevo capito perfettamente lo spirito del tuo intervento. Se si smettesse di dare la caccia spasmodica alle alte conservazioni, ma si valorizzasse maggiormente il valore storico delle monete. tutto il problema restauro verrebbe ridimensionato drasticamente.
    4 punti
  2. Non c 'è bisogno di frese a CNC ....basta un buon bulino elettrico, come quelli in uso tra gli incisori di armi, e si fanno dei lavori incredibili...è solo questione di abilità manuale...i fondi vengono lisci se sai usare gli strumenti o i trucchi del mestiere. E per quanto riguarda le lettere o i particolari che riappaiono magicamente, non vi immaginate neanche quante cose ci sono sotto quelle che sembrano incrostazioni aggressive se le si sanno trattare o quanti particolari si possono recuperare da una moneta semplicemente eliminando i riempimenti causati dalla crescita della patina senza dover reincidere nulla...oltretutto le reincisioni si riconoscono bene, perché partono da una situazione di consunzione in cui si può solo togliere e non , come servirebbe , aggiungere...peggio che peggio per i restauri su metalli preziosi...lì si che ci si può sbizzarrire con i mezzi adatti ( non si usa il saldatore per aggiungere metallo fuso con cui rifare particolari perduti, è troppo invasivo...lo si fa con la saldatura laser) e la manualità necessaria....ma questi sono discorsi da specialisti... e certamente non mi spingerò più in la con le spiegazioni per ovvi motivi di opportunità....posso solo aggiungere che era tanto che non leggevo tante castronerie tutte in una volta.....
    4 punti
  3. Buonasera a tutti, ieri sono stata a Tagliacozzo, paese natale e di residenza del nostro ADM Reficul. Abbiamo approfittato della bella giornata, io e Mario, per effettuare questa gita perchè nella cittadina si stava svolgendo una festa medievale/rinascimentale e sapevo già che avrei trovato li un caro amico ed anche in cerca di un po' di fresco. Quindi sommando questo al fatto che non l'avevo mai visitata siamo partiti diretti alla bellissima e storica cittadina. Vi posso assicurare che le aspettative non sono state deluse :) , quindi visto il grande lavoro che Reficul fa sempre per noi tutti mi sembra giusto fargli onore illustrando una parte del suo, visto che lui stesso cura l'organizzazione della Festa Medievale "Ascanio". Ho preso un po' di foto qua e la ed ora inizio ad illustrarvele, come al mio solito, intanto vi copio alcuni link che vi porteranno a pagine dove potrete leggere notizie su Tagliacozzo e la sua Storia. P.S.- vi starete chiedendo..."E che c'entra la riapertura della Zecca in tutto ciò?"...seguitemi e lo saprete :P :angel: http://www.comune.tagliacozzo.aq.it/ http://www.comune.tagliacozzo.aq.it/guida-turistica/ http://it.wikipedia.org/wiki/Tagliacozzo https://www.google.it/search?q=Tagliacozzo&rls=com.microsoft:en-US&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=q4kEVKKiEejE0QWpxoG4Ag&ved=0CEUQsAQ&biw=1280&bih=675
    3 punti
  4. Dico la mia piuttosto velocemente. Se andaste in un museo e vedeste un mosaico (sai di quelli asportati dai siti e appesi a mo' di quadri nei musei), mancante di alcune parti ma integrato con tessere volte a ricostruirlo interamente senza nessun tipo di accorgimento per il riconoscimento futuro (se non l'evidente incapacità di riprodurre l'arte antica), cosa pensereste? Domanda retorica, così come è retorica la prossima. Sempre nel solito museo, nella sezione etrusca, trovate un bel cratere etrusco corinzio dal quale è "partita" la pittura di alcune pantere, o anatre...ma aspetta, il "restauratore" ha vi ha dipinto sopra con vernice indelebile ciò che pensava ci fosse...e quindi, ecco ricomparire il disegno per intero. Vi piacerebbe? Tutti gli oggetti archeologici vengono DA SOTTO TERRA prima o dopo, TUTTI ci sono stati e si sono patinati, consunti, concrezionati, rotti, scoloriti ecc ecc...l'intervento umano, teso alla CONSERVAZIONE post scavo, sta nel tentare di riportarlo alla situazione pre-sotterramento, pulendolo e liberandolo da ciò che ECCEDE (sedimenti, concrezioni e quant'altro). TUTTO ciò che viene creato ad hoc, è un restauro integrativo...ma fortunatamente si è ben visto di proibire il restauro mascherato...e infatti troverete vasi rossi ricostruiti delle parti mancanti con ceramica nera e mosaici ricostruiti con tessere grigie. Le monete, essendo appetibili per il commercio più di qualsiasi altro oggetto, invece, si ritrovano molto spesso nelle condizioni di essere sottoposte a restauro integrativo (sia in positivo che in negativo), perché si tappa il buco se c'è (magari nascondendolo il più possibile) oppure in negativo TOGLIENDO metallo ORIGINALE per ricreare i rilievi. Tutto ciò è, passatemi il termine, abbastanza schifoso (nel senso proprio del gusto mio). PULIRE è asportare materiale e concrezioni e mi va più che bene. Tutto ciò che intacca il metallo ORIGINALE, invece, rende per me la moneta un falso storico (perché di metallo antico)/moderno (ricostruito ora).
    3 punti
  5. Personalmente ritengo che interventi profondi di restauro vadano citati unicamente se aggiungono alla moneta qualcosa che prima non c'era: esempio il classico foro otturato o il "ringiovanimento" del ritratto (restauro ai capelli o al profilo). Per quanto riguarda il bronzo dovremmo anche convincerci del fatto che la quasi totalità di queste monete è stata oggetto di una qualche pulitura, chimica o meccanica, nel corso dei secoli e che esemplari realmente "untouched" sono rarissimi. Non passa giorno che non si trovino sul web esempi di monete "prima e dopo la cura": in alcuni casi l'esemplare ha guadagnato dall'intervento (vedi il follis di Costantino al post 74), in altri casi no (il Sesterzio di M. Aurelio al post 1). A mio avviso solo il lavoro che ha interessato il sesterzio andrebbe citato, avendo aggiunto particolari che sulla moneta originale non c'erano.
    3 punti
  6. Ciao Antv, l'orecchio è stato "esaltato" rimuovendo le concrezioni interne...ma i rilievi erano già tutti li. Stesso vale per i capelli. I fondi non sono a specchio, al contrario persiste una certa irregolarità L'occhio del cavallo era già presente L'unica differenza sostanziale è la guancia, che è stata lisciata per eliminare una profonda corrosione. Ho la moneta in mano, quindi penso di sapere cosa sto dicendo ;) PS Allego un'altra foto del "prima" dove si vede meglio l'interno dell'orecchio. Era una moneta difficilissima da fotografare...
    3 punti
  7. Visto che hai tirato in causa una delle mie monete preferite... Il testone di Bona per Milano. Quando Galeazzo Maria Sforza sposò Bona di Savoia emisero, come era usanza dell'epoca, una medaglia con leggenda QVOS DEVS CONIVNXIT HOMO NO (quello che Dio ha unito l'uomo non separi) MIR pag. 194. L'uomo però interruppe questa unione con l'omicidio del Marito nel 1476 davanti alla chiesa di Santo Stefano e Bona prese le redini del Ducato come reggente insieme al figlio di soli sette anni contro la volontà di Ludovico il Moro, pretendente al trono. Sulle monete Bona porta il velo (forse vedovile) e insieme alla Fenice, simbolo di rinascita dalle proprie ceneri, porta anche la legenda SOLA FACTA SOLVM DEVM SEQVOR (rimasta sola, seguo solo Dio). Secondo me le due monete/medaglie rappresentano in maniera fantastica lo spirito rinascimentale dell'epoca, non solo da un punto di vista artistico e stilistico, ma anche come spirito cavalleresco da un inedito punto di vista femminile. Ale Inviato dal mio iPad utilizzando Lamoneta.it Forum
    3 punti
  8. Ciao profeta, il tuo carlino è in conservazione poco superiore a MB come già scritto da chi mi ha preceduto. La leggenda parzialmente in incuso è a parere mio un errore di coniazione causato da una maldestra battitura che ha visto coinvolti due tondelli che hanno avuto contatto tra loro con un'operazione molto semplice e ben diversa dal "clashed dies" (conii collisi). Rammento infatti che il clashed dies può aver luogo quando si toccano due conii tra loro (per la mancanza del posizionamento del tondello) ma tale contatto può davvero generare un'impronta in rilievo tra i due conii che a loro volta creano sui tondelli particolari in incuso? Come fanno a toccarsi due conii e a lasciare ognuna un'impronta nell'altra se queste sono concave (in incuso)? Provate a prendere due piatti piani (o fondi) e a farli combaciare tra loro nelle parti interne pian piano, posso secondo voi toccarsi internamente? Io penso che le impronte che vediamo in incuso nelle monete e che spesso affiorano tra i rilievi non sono il frutto del clashed dies. @@incuso @@centurioneamico Sarebbe interessante approfondire con altri utenti del forum il discorso, che ne pensate?
    2 punti
  9. come faccio a dire FDC guardando la mia con questa corona.
    2 punti
  10. @@poeta ... ti ho ripescato anche la discussione che non trovavi...... ;) l'origine http://www.lamoneta.it/topic/69452-chi-mi-puo-aiutare/?hl=%2Bfilippo+%2Bgrano+%2B1648#entry733564 poi c'è ne stata un'altra ancora http://www.lamoneta.it/topic/91578-moneta-da-riconoscere/?hl=%2Bfilippo+%2Bgrano+%2B1648#entry1012123 Spero di averti fatto cosa gradita.
    2 punti
  11. @@vox79 @@poeta .... da cento la moneta è scesa a ottanta........mha....eppure in questa discussione sembrava tutto chiaro !! http://www.lamoneta.it/topic/99790-grano-di-filippo-iv/
    2 punti
  12. Ciao, si, è del 1894, equivalente al 27° anno Mutsuhito formula: 2 x 10 + 7
    2 punti
  13. Io in tutte le monete che ha comprato a Riccione e che messo online oggi @@Gozzi, ho poco da dire....sono tutte ottime monete con, lustro patina e in altissima conservazione. Dopo se vogliamo parlare per parlare si potrebbe dire, di segnetti quà e segnetti là ma sono tutte tra il QFDC e FDC!!!!! Complimenti vivissimi per le monete e per la possibilità che hai avuto di comprarle in tali conservazioni!!!!!!
    2 punti
  14. Stò seguendo con molto interesse questa discussione e dopo un paio di interventi che ho fatto sulla strumentazione ottica (microscopi) utilizzata per il restauro, vorrei intervenire proprio sulla materia del restauro in generale. Interessandomi di oreficeria ed argenteria antiche, spesso mi sono stati sottoposti ad esame per valutazione sia oggetti da restaurare che restaurati. Da ciò è sorta la necessità di approfondire sia argomenti tecnici quali: fusione,incisione, sbalzo, granulazione, saldatura, sia i concetti e la teoria del restauro. A tal fine raccomando a chiunque si interessa di restauro (a tutti i livelli!) di leggere e studiare il seguente testo: Cesare Brandi- Teoria del restauro (Ed. Piccola Biblioteca Einaudi- Euro 14.00) E proprio da tale testo mi permetto di riportare qui alcuni concetti che penso possano fare chiarezza anche per le monete e le medaglie, che sono anch'esse opere d'arte. Definizione di Restauro Il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell'opera d'arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro. I principi del Restauro Si restaura solo la materia dell'opera d'arte. Il restauro deve mirare al ristabilimento della unità potenziale dell'opera d'arte, purché ciò sia possibile senza commetter un falso artistico o un falso storico, e senza cancellare ogni traccia del passaggio dell'opera nel tempo. Patina Dal punto di vista storico , la conservazione della patina, come la novità della materia riveve attraverso il tempo ed è quindi testimonianza del tempo trascorso, non solo è ammissibile ma tassativamente richiesta. Trattamento delle lacune Qualsiasi intervento volto ad integrare per induzione o per approssimazione l'immagine nelle sue lacune, è un intervento che esorbita da quella considerazione dell'opera d'arte che siamo astretti ad osservare, in quanto che noi non siamo l'artista creatore, noi non possiamo invertire il corso del tempo e insediarci con legittimità in quel momento in cui l'artista stava creando la parte che ora manca. L'unico nostro arrangiamento è di considerare l'opera d'arte nella presenza attuale e di astringere il nostro comportamento al rispetto dell'opera che implica la sua conservazione ed il rispetto dell'integrità di quanto è giunto sino a noi , senza pregiudicarne il futuro. Queste sono alcune parti del libro che ritengo fondamentali, lasciando a Voi il piacere di leggere (studiare!) l'interezza del testo. A conforto di quanto letto, mi sono voluto confrontare con un operatore del settore, l'argentiere, restauratore e critico d'arte Claudio Franchi, che ha restaurato recentemente il Tesoro di San Gennaro ed altre opere d'arte sacra, il quale mi ha confermato che il suo modus operandi segue pedissequamente i principi espressi dal Brandi, utilizzando le tecniche operative che usavano gli argentieri nei secoli scorsi. In funzione di quanto sopra, ritengo che gli interventi che si possono attuare sulle monete dovrebbero consistere esclusivamente nella pulizia, senza bulinature o rifacimenti di parti o scritte, "senza cancellare ogni traccia del passaggio dell'opera d'arte nel tempo".
    2 punti
  15. Buongiorno Vorrei che esprimeste un parere sulla conservazione della moneta in questione. Grazie a chi risponderà. Saluti Stefano
    2 punti
  16. Il Mausoleo conosciuto come di “Santa Costanza” a Roma , appartiene invece a Costantina conosciuta pero’ anche come Costantia , da qui il doppio nome , fu figlia di Costantino e di Fausta ; venne fatto costruire negli anni tra il 340 e il 345 , da Costantina stessa a ridosso della Basilica di Santa Agnese sulla Via Nomentana , vicino la sepoltura di sant'Agnese , della quale Costantina era una fervente devota per una sua guarigione miracolosa da un brutto e maligno male . In questo Mausoleo vi furono sepolte sia Costantina , morta nel 354 , sia la sorella Elena , morta nel 360 . L'edificio fu detto "di Santa Costanza" a seguito della confusione nei secoli bui del medioevo tra il nome originario Costantina con Costantia , da cui derivo' in Latino volgare Costanza , oppure secondo un’ altra versione perche’ confusa con il nome di una Santa . Nel Rinascimento, a causa delle sue caratteristiche architettoniche e del suo buono stato di conservazione , fu oggetto di un grande interesse da parte degli architetti , anche se le scene di vendemmia presenti nei mosaici interni hanno fatto sì che per secoli l'edificio fosse stato erroneamente identificato come un Tempio di Bacco . Anche il Sarcofago in rosso porfido contenente le spoglie di Costantina ( Costanza ) essendo ornato con sculture di vite , alimento’ per secoli la falsa credenza del Tempio di Bacco , anche questo sarcofago si trova oggi ai Musei Vaticani .
    2 punti
  17. @@peppenh la moneta da te postata dovrebbe essere questa che ti scansiono. la città è Kamarina in Sicilia devi controllare peso, diametro e le immagini. specialmente al diritto la tua non si vede si vede chiaramente l'elmo di Athena per i particolari. e per un confronto con la tua, alla mano, per dire di più sull'autenticità o meno. ciao Pietro PS: per aiutarci ad aiutarti dovresti inviare sempre immagini nitide. per la seconda al momento mi astengo; servirebbe unìimmaggine chiara della biga
    2 punti
  18. . Ciao Alberto , se ho menzionato l'acido formico , non l'ho menzionato per consigliare di immergere (bronzetti) in generale nell'acido e via. Mi riferivo che per eliminare alcuni sedimenti e concrezioni , su una moneta che non ha corrosioni o cancro e per mia esperienza , basta un bagno di acqua distillata e acido formico. Con questo non stavo consigliando a chi non ha esperienze in merito di usare questo acido con tutti i suoi lati negativi. Maleodorante, corrosivo per la mani e che necessità l'uso di quanti dedicati. Per poi godere i risultati. Solo e sempre su monete SANE . Questo è campo di specialisti , che prima di usare un qualsiasi intervento , va sottoposta ad un esame minuzioso, per poi decidere quale intervento da effettuare.Inviato da un device_name utilizzando your_app_name App
    2 punti
  19. Complimenti per la chicca e apprezzabile il rovescio che presenta una leggenda leggibile nella sua interezza, ti allego il mio cavallotto aderente alla tipologia del tuo. Un caro saluto Antonio
    2 punti
  20. Sono stato al convegno tutti e tre i giorni. Purtroppo l'impressione è stata pessima: numerosi tavoli vuoti, pochissima gente, addirittura nessuno all'esterno dove solitamente si radunavano decine di persone. Per non dire poi dell'assoluta assenza di indicazioni e pubblicità del convegno. In tutta Riccione non c'era alcun manifesto o volantino, e quando si arrivava al palazzo dei congressi non si capiva neanche se il convegno ci fosse o meno. Farlo poi nell'ultimo weekend di agosto è per lo meno autolesionistico: alberghi ancora pieni con prezzi da alta stagione, controesodo biblico come qualcuno ha evidenziato, e per fortuna che quest'anno non abbiamo patito il solito caldo. Conclusione: non penso che venga ancora fatto, anche perché diversi commercianti mi hanno espresso la loro delusione e l'intenzione di non parteciparvi più. Capisco che organizzare un convegno non sia una cosa da poco, ma farlo in questo modo penso sia controproducente per tutti. Ora nel mese di settembre non ci sono convegni se non Napoli che, da un punto di vista geografico, non è certo facilmente accessibile a tutti, poi passiamo a metà ottobre a Torino. Fare quindi Riccione entro la prima metà di settembre sarebbe stato certamente meglio, come poi avveniva una volta, ma forse le strutture non sarebbero state disponibili.
    2 punti
  21. Purtroppo, come mi faceva notare un amico, se i commercianti continueranno a disertare i convegni come quello di Riccione, saranno loro stessi gli artefici della morte del convegno stesso. Analizzare le problematiche buttarle sul tavolo e cercare di risolverle, forse è meglio! Tentare di ridurre i costi e creare la possibilità anche ai più piccoli di farsi una vetrina potrebbe diventare un buono spunto di rilancio, altrimenti finirà per morire anche un evento come quello di Riccione! Se quei collezionisti che hanno deciso di fare chilometri per partecipare all'evento si trovano poi un...deserto, alla prossima edizione chi li convincerà ad uscire di casa? Renato
    1 punto
  22. Questo esemplare della dramma Testa di Era-Labirinto come quella della prossima Baldwin’s (v. post # 51) venduto a 14.500 USD nel Coin Shop della CNG è uno dei migliori conosciuti. CRETE, Knossos. Circa 300-270 BC. AR Drachm (19mm, 5.41 g, 7h). Head of Hera left, wearing ornamented stephanos, triple-pendant earring, and necklace / Labyrinth; A-P flanking, KNΩΣI below. Svoronos, Numismatique 70; SNG Copenhagen -; SNG Lockett 2529 (this coin); BMC 26-7; de Luynes 2334. Good VF, attractive cabinet toning. Among the finest known. Very rare. Ex Halliwell Collection; Richard Cyril Lockett Collection (Part III, Glendining, 28 May 1959), lot 2015; Jules Wertheim Collection (Ars Classica XII, 18 October 1926), lot 1598. The ancient city of Knossos, the remains of which were excavated by Sir Arthur Evans, beginning in 1900, was founded in the Minoan Period (circa 1700-1400 BC) as a large and complex palace-city. Although the exact origin of the word “labyrinth, as well as its location, remains open to scholarly conjecture, the intricate maze of rooms and interior courtyards of this palace-city contributed to the later Greek use of the word to describe a maze and the source of the events connected with it to Crete. According to the Greek myth, Minos was the first king of Crete. Although he gave the island its first constitution, built the palace at Knossos, and built a large navy, he was a cruel tyrant and imperialist. One of his provinces was the city of Athens, from which he demanded a payment every nine years of seven youths and seven virgins. These would Minos feed to the Minotaur, a half-man, half-bull who was held in the Labyrinth, a large walled maze. To stop this brutal tribute, the Athenian hero, Theseus, had himself sent as part of the required tribute. With the assistance of Ariadne, the daughter of Minos, Theseus was able to navigate the Labyrinth successfully and kill the Minotaur. apollonia
    1 punto
  23. @@vox79...è il suo primo messaggio ;) Molte volte non si acquista ciò che è bello ma è buono ciò che manca (in collezione) e soprattutto quando non si possono spendere grosse cifre per conservazioni superiori (forse questo è il caso ?) ... mi sembra ovvio che con più soldi si compra con più conservazione. Se poi è all'inizio....abbiamo tutti agito (credo) allo stesso modo, ma fa bene a scrivere nel forum, perchè qui si impara moltissimo, ed in questo senso condivido anche la tua domanda. Per la conservazione ed il prezzo concordo con Sanni.
    1 punto
  24. Auguri Auguri Augurissimi al caro amico Eliodoro, Auguri che estendo anche a Roby14. Buon Compleannooooooooooooooooooooooooooooo Giò :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno:
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  25. @@Michelangelo2 ... non è stata un intuizione, ma ho esaminato nei minimi dettagli ciò che il Ricciardi aveva riportato nella nota a pag. 99 e i conti (inseriti nel contesto di alcune ricerche) tornano.......se c'è stata una mancanza del Ricciardi sui campi lisci (ripeto) è perchè non aveva mai avuto modo di vederne una, quindi non per sua colpa (Il D'Auria aveva riportato in foto quella del 1842); lo stesso Ricciardi aveva segnalato dei coni della 249, con Ferdinando barbuto (per gli anni 37- 39 - 41 Belle Arti) ma siccome sono come San Tommaso, e la 249 ha la data 1839 andava verificato se effettivamente il 37 fosse come il 39 .... e questo è avvenuto grazie a Francesco.....anche sul 37 Ferdinando ha la barba.
    1 punto
  26. I Marsi furono prima tra i piu' ostinati e forti rivali dei Romani , gente tosta , poi fedeli alleati fino alle giuste rimostranze per ottenere la cittadinanza romana , divenuti poi intransigenti esponenti della Guerra "dei Socii" , fino ad ottenere quanto richiesto .
    1 punto
  27. Un mio breve resoconto. Per me Riccione rimane una vacanza numismatica, dal momento che ci sto per una settimana ogni anno. Non si trovano da anni cose "da sballo", ma il ritrovare gli amici numismatici di sempre e passare piacevoli ore a conversare di numismatica è già di per sè un grande piacere, molto superiore a qualunque acquisto. Ho comprato comunque un paio di libri e qualche monetina interessante, anche se non certo clamorosa. Sono stato bene, insomma. Ho avuto anche io l'impressione che il convegno sia stato in tono minore, soprattutto nei giorni "canonici". In alcuni momenti il palacongressi era desolante... Pochi commercianti (alcuni, vedi Rauch, presenti con lo stand, ma senza monete, altri visti in giro, ma non fra gli espositori, e poche persone). Non so come siano andati gli "affari", ma temo per molti non bene. Ho sentito commercianti lamentarsi per i costi alti dei tavoli/stand, altri che rimarcavano il periodo non felice. Non so... Chiederei agli organizzatori, se ci leggono, a questo proposito, se un rilancio il prossimo anno per la prima settimana di settembre, come da tradizione, non possa essere maggiormente fattibile. Leggo da qualche parte che per il 2015 il convegno sarebbe addirittura in dubbio. Spero di no, ma certamente un rilancio farebbe senz'altro bene.
    1 punto
  28. @@ARES III dai tempo ai volenterosi ....anche perchè hai costretto chi se l'era persa a cercare e leggere tutta la discussione che hai citato. Venendo alla parte pratica: la tua moneta mi sembra abbastanza compromessa. Presenta diversi punti evidentemente devastati da profonde corrosioni, sia nei campi che sui bordi, ma resta riconoscibile e leggibile....cosa indispensabile per i numismatici....ma forse non sufficiente per i collezionisti ; -). Per il resto non vedo concrezioni di materiali estranei o tracce di ossidazioni residue per cui, se la moneta è stabile dal punto di vista conservativo, non vedo cosa si possa fare per migliorarla dal punto di vista estetico. Restauro e manipolazioni a parte, sulle quali io mi astengo assolutamente, io continuerei ad osservarla così com'è....bruttina ma interessante. ciao Mario
    1 punto
  29. Si tratta di una moneta coniata nel cantone svizzero del Valais. Sulla base dello stile del trifoglio sul dritto, la prima immagine, direi si tratti di una moneta per Adrian III de Riedmatten vescovo (1640 - 1644); a mio parere si tratta di un demi-batzen o grosso. allego per confronto un estratto da un lavoro in francese; con il n°62 il demi-batzen, con il n°61 il kreuzer, con il n°63 il batzen. ai lati dello scudo del verso dovresti leggere le due ultime cifre della data in base alle quali puoi confermare l'identificazione. Con questa conservazione penso che il valore sia un fattore totalmente secondario. saluti Mario
    1 punto
  30. Forse Fabio ne sa di più, perchè è più appassionato in materia di medaglie a carattere popolare-devozionale e delle relative varianti. Quella che hai presentato è una medaglia del primo Risorgimento, quando Pio IX concesse la costituzione e fu osannato dai liberali dello Stato Pontificio e anche altrove in Italia. Furono emesse allora molte medaglie di produzione artigianale e se ne fecero varie tirature con piccole differenze. L'artigianalità della medaglia è ben evidente: le scritte in parte in latino e in parte in italiano ne sono la principale testimonianza; e non sempre sono corrette. Queste medaglie popolari, emesse copiosamente, si sono molto rarefatte: per quelle di Pio IX, in particolare, dopo il suo abbandono dell'area liberale e il riallineamento con gli Stati conservatori, se ne trovano bucate, sfregiate, martellate. Bertuzzi sta raccogliendo tutte le varianti delle medaglie popolari-devozionali di Pio IX e presto avremo un testo di riferimento. Sulla rarità/rarefazione e valore di questa tipologia di medaglie, che hanno un significato ben preciso nella collezione delle medaglie papali, ho scritto il mio parere nella recentissima discussione avviata da fabio "medaglie papali rare, inedite.....". La tipologia è spesso molto interessante (Viva il Papa Re è testimonianza di un ben preciso momento storico) ; a mio parere, invece, le piccole varianti, coordinate con una produzione artigianale povera, sono di modesto interesse e con poco mercato. Ma io sono un collezionista generalista di medaglie papali e le mie valutazioni sono evidentemente soggettive e derivano da questa impostazione.
    1 punto
  31. Si tratta di un bel set in fondo specchio emesso dalla zecca britannica. Mi pare di averlo visto in vendita a circa 40 euro, ma attendi altri pareri.
    1 punto
  32. Il prezzo è in linea. La moneta è bella, 50 euro sarebbero stati troppi, si trovano degli attimi FDC rossi a quella cifra.
    1 punto
  33. Non ti sei perso niente, avresti assistito al raddoppiamento dei prezzi, a mesi e mesi di spiegazioni alle persone più anziane, all'euro tassa! Forse in qualche altra nazione sarà stato più emozionante, noi ci abbiamo rimesso le penne!
    1 punto
  34. La cosa che rende interessante la moneta è che il testone è stato battuto solo con le date 1621 busto giovanile e data sotto la spalla 1624 busto giovanile e data sotto la spalla 1631 busto adulto ma collare alla spagnola e data sotto la spalla 1636 busto adulto abito come quello della foto ma la data è al rovescio 1663 busto adulto abito diverso la data torna al dritto sempre sotto la spalla Quindi il 1636 è l'unica data presente solo al rovescio, ma è anche l'anno più comune, di conseguenza a mio parere ci potrebbe assere stato un conio di passaggio come detto prima.
    1 punto
  35. Io infatti ho detto il mio parere. Soggettivo, ma che si basa sulle teorie del Restauro (per la verità non mi piacque molto il corso, ma solo perché non era ben insegnato) del giorno d'oggi. Ad oggi, si conserva, si integra, si ricostruisce...ma sempre secondo l'etica del poter riconoscere l'integrazione e/o la ricostruzione.Tutto questo è contraddistinto da una costante...quella che non si deve alterare il bene. Ho molto apprezzato le ricostruzioni di statue in bronzo con ceramica dipinta di verde, per esempio. Il mosaico che stavano ricomponendo, se è facilmente riconoscibile, ben venga quell'integrazione. Idem per le murature. Esempio pratico: in due siti archeologici nei quali scavo attivamente da diversi anni, ho personalmente ricostruito le fondamenta di alcuni muri. Sapevamo grazie alle fosse di fondazione che lì c'era un muro, ma gli avventori bizantini e medievali lo avevano spoliato. Essendo il sito etrusco, abbiamo integrato le fondamenta esistenti con nuove fondamenta. In questo caso considero la ricostruzione alla stregua di un buco tappato, in quanto le nuove mura sono riconoscibilissime rispetto a quelle antiche. In una villa romana, è stato trovato un pavimento di mattoncini ad esagono. Una stanza ne aveva conservati solo metà...l'altra metà l'abbiamo ricostruita con le procedure dell'epoca e poi li abbiamo murati. Anche in questo caso, i nuovi mattoni sono riconoscibilissimi. Le strutture in alzato, sono molto sensibili, quindi, sono accettati anche tiranti e gettate di cemento, purché non crolli ciò che ne è rimasto. Ovviamente, il tutto deve essere progettato in modo da non "disturbare" il sito. Con le monete è uguale...come si può accettare che una mano moderna reincida ex-novo una moneta antica? Soprattutto se l'intervento è teso a frodare l'acquirente? Perché questa di sicuro non è una pratica da museo. Pulitele le monete...ma non ribulinatele per favore. :D
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  36. Ecco a voi il souvenir che mi sono regalato quale ricordo delle vacanze di quest'anno! E' una piccola sorpresa per me, inedita credo, e riguarda un cavallotto dei Dogi biennali, I° fase senza data (quindi dal 1528 al 1541). In quel periodo Andrea Doria era di nuovo passato al servizio del Re di Francia Francesco I° (1527) e ai suoi contemporanei sembrava che quel nuovo accordo sarebbe stato duraturo, ma non fu così. L'anno seguente, forse anche a causa di ritardi nei pagamenti o a causa del "gran rifiuto" di assediare Napoli come avrebbe voluto Francesco I°, il Doria sollevò un contenzioso con i francesi prendendo come scusa la città di Savona che, sottratta al dominio Genovese stava diventando una pericolosa concorrente. L'11 luglio 1528 Francesco I°, in ritardo, rispose: "Vi abbiamo accordato la restituzione a vostre mani della città di Savona" ...ma ormai era troppo tardi e Andrea Doria aveva avviato le trattative per il passaggio all'alleanza con l'imperatore Carlo V, scelta vincente sia a livello personale che cittadino, ottenendo l'indipendenza di Genova. Fra l'8 e il 9 settembre l'Ammiraglio con l'audace cambio di campo operò con un colpo di mano la riconquista della città e da quel giorno divenne il "liberatore della Patria". L'11 ottobre 1528 nasce formalmente la nuova Repubblica, i 12 Riformatori presentano il testo della nuova Costituzione, ampliamente dettata dallo stesso Doria. Genova aveva chiuso col passato. In quel clima rinnovato e di rinnovata pace si battè il mio cavallotto e, credo, visto il notevole numero di varianti, ci fosse la volontà di cambiare qualcosa anche nelle legende delle monete coniate tra una "partita" e la successiva, infatti abbiano monete con REIPVBLICE, R., REIP, REI.P, REI.PG, REI.PV, REIPVB, per stare solo in questa piccola parte della legenda. In questo esemplare c'è stata l'inversione delle lettere V e B di REIPVB ottenendo uno strano REIPBV. So bene che queste varianti non sono per nulla apprezzate ma per me rappresenta una testimonianza del lavoro che si effettuava in zecca, forse il lavorante che ha composto il conio era analfabeta e, nel mucchio, nessun addetto al controllo se n'è accorto, o se se n'è accorto ha giudicato l'errore veniale. Fra le 19 varianti descritte sul CNI la più vicina è al n. 108 a pag 230 con +DVX.ET.GVBER.REIPVB.GENV' e al retro +CONRADVS.REX.ROMA.AS Come vedete anche fra le monete comuni si riescono a trovare vere "chicche". PS: Dimenticavo diametro max 22 mm, peso 3,39 gr
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  37. Il sito spagnolo dovrebbe essere questo, la traduzione è ottima ;) http://iiireichtinnies.blogspot.it/2010_12_01_archive.html petronius :)
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  38. Già le Premio sono assolutamente di una Rarità unica, ma quelle a campo liscio, per intenderci quelle conferite per le esposizioni delle Manifatture nelle mostre Industriali....sono davvero introvabili :o .... e aggiungo, soprattutto se conferite negli anni "40" (con Ferdinando barbuto) pensate che il Ricciardi ne ha avuto un solo esemplare "tra le mani" facente parte della sua collezione ma Ferdinando è imberbe....e credo che non ne abbia visto nemmeno un'esemplare con Ferdinando barbuto, altrimenti avrebbe scritto, sicuramente, in modo diverso la nota a pag. 97 del suo lavoro. Nel D'Auria però.........una c'era !! :crazy:
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  39. Continuo intanto.....Milano e che Milano :blum:, la moneta di cui stiamo parlando è in copertina del recente nuovo MIR Milano di Alessandro Toffanin e anche questo la dice lunga sull'importanza, rarità e messaggio che questa moneta racchiude. Sto parlando del testone di Gian Galeazzo Maria Sforza - Reggenza di Bona di Savoia ( 1476 - 1480 ), vediamo intanto in che contesto storico viene coniata. Bona nasce ad Avigliana nel 1449 da Ludovico di Savoia e da Anna Lusignano di Cipro, frequenta la corte del cognato Luigi XI di Francia, promessa in sposa poi come succedeva in quei tempi a Galeazzo Maria Sforza. Questi accordi matrimoniali erano dei veri contratti economici e di potere, lo fu anche in questo caso e il matrimonio avvenne per procura nel 1468. Bona di Savoia arrivò a Milano accompagnata da una bella dote di 100.000 scudi d'oro e riceveva in cambio una rendita annuale e il possesso in caso di vedovanza, che tra l'altro avvenne qualche anno dopo, del castello di Abbiategrasso. Galeazzo Maria muore assassinato nel 1476, Bona assume la reggenza del Ducato in nome del figlio di soli sette anni Gian Galeazzo Maria. Donna di carattere ed energica seppe contornarsi inizialmente dei favori ed aiuti dei vicini Stati, fin qui la storia che è poi la storia di un momento storico di Milano che avrà poi degli accadimenti convulsi e complessi.... Ma veniamo ora all'aspetto puramente numismatico, il testone viene coniato in quel breve periodo di reggenza di Bona dal 1476 al 1480, l'aspetto rivoluzionario di questa moneta è che riporta il primo ritratto di una donna sulle monete italiane dai tempi dell'Impero Romano e già questo non è poco. Sul rovescio abbiamo poi una memorabile immagine della Fenice, uccello favoloso dell'Arabia, raffigurato sul rogo, che rappresenterebbe l'immortalità in quanto rinasce dalle proprie ceneri. Una considerazione personale ulteriore, la moneta respira come tutti i testoni milanesi l'aria rinascimentale, il ritratto e qui non solo abbiamo una donna, ma la donna è velata e anche questo dice molto. La moneta diventa, come spesso accade, messaggio, messaggio da dare alla popolazione, in questo caso il velo testimonia la vedovanza della donna e lei si espone col suo ritratto e rappresenta la situazione e il momento storico in cui vive. Moneta indubbiamente rara, quando passa in asta è un must per pochissimi, certamente il fascino che trasmette è enorme. Testone, Gian Galeazzo Maria Sforza - Reggenza di Bona di Savoia ( 1476 - 1480), zecca di Milano Argento, peso da gr. 8,31 a 9, 78 , diametro 29 mm. D/ testina BONA 7 IO GZ M DVCE MELI VI, busto della duchessa velato a destra R/ testina SOLA FACTA SOLVM DEVM SEQVOR, la Fenice ad ali aperte sul rogo rif. Crippa 2/A, MIR 218/1, CNI 11-13 e 15-16 Provenienza da Asta 32 NAC, del 23-1-2006, lotto 50 Spero che tutto questo vi sia piaciuto e possa essere stata una buona lettura divulgativa .....questo è poi il vero intento di questa discussione.....ripasso ad altri ora....
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  40. @@frisax Se non vado errato la moneta é un quattrino di Brescia.: vedi scansioni tratte da: Brescia nelle monete di Eugenio Mainetti Gambera; ed. Grafo 1991 questa sotto é l'immagine ingrandita della tua moneta che come vedi è un "R2" tratta da questa è l'immagine della tua moneta presente a pag. 155 la n. 87 C22. presa in esame dall'autore del libro citato è ingrandita per una migliore visione/comparazione con la tua. Le immagini sotto sono la descrizione tipo della moneta che è la n. 87 di pag. 155 Le immagini che seguono(parte 1^-parte 2^--parte 3^) sono le varianti note nei particolari che vanno dal n. 88 al n. 101 di pag 157 visionando le quali puoi risalire alla moneta con varianti come la tua. ciao Pietro
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  41. Ci sono quasi arrivato.... Qualche anno fa avevamo in programma un'escursione in montagna di qualche giorno, con tre notti da passare in tre diversi rifugi non protetti in quota; va precisato che sia mia moglie che io amiamo da pazzi le camminate in montagna. Ebbene, le previsioni meteo non mi convincevano al 100%, e siccome avevo una certa "voglia" di monete, facendo lo sornione le ho proposto come alternativa un paio di giorni nelle Marche. Morale: bella spiaggia, bel mare, zero ritrovamenti!
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  42. Avevo già parlato un paio di mesi fa con la Numismatica Riminese facendogli presente proprio il problema delle date, anche io preferirei a Settembre, mi aveva risposto che non dipende da loro la scelta delle date ma dalla disponibilità del Palazzo dei Congressi. Penso che se riuscissero a fare una pre-prenotazione forse troverebbero più scelta. Cercherò di parlare con qualcuno degli organizzatori per cercare di renderci più agevole il Convegno dell'anno prossimo, ho già lasciato ieri un messaggio su Facebook. Ciao
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  43. Mah, io quando sono presente ci provo sempre, e anche oggi a pranzo eravamo in sei, quattro del forum e due "esterni". Noto però che diversi utenti, dichiarano di essere presenti al convegno, ma poi quando si tratta di fornire la disponibilità all'incontro, conviviale o meno (e quindi fissare un appuntamento preciso in un certo luogo e ora, magari fornendo il proprio numero di telefono, senza il quale, ad esempio, oggi non avremmo incontrato @@Don Corleonem, che nessuno di noi conosceva) preferiscono eclissarsi. Non mi riferisco al convegno di oggi né, naturalmente, a nessuna persona in particolare, ma è un dato di fatto che ho riscontrato praticamente in tutte le occasioni. E' chiaro che non possiamo e non vogliamo obbligare nessuno, e chi vuole mantenere la privacy è nel suo pieno diritto, ma credo ci sia ancora molto da lavorare per rompere quel muro di isolamento dietro il quale troppi collezionisti preferiscono continuare a nascondersi. Ma io ci provo, e continuerò a provarci tutte le volte che potrò. petronius :)
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  44. Io ho frequentato decine di convegni dalla fine degli anni 60 agli inizi del duemila, epoca nella quale Internet e le Aste hanno iniziato ad ucciderli. Non credo che potranno mai tornare quelli di prima, perche' il mondo e' cambiato, ma certamente iniziative come quelle indicate da @@dabbene credo vadano solo incoraggiate.
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  45. Aggiungo anche un'altra cosa: la mania delle conservazioni estreme ha fatto si che, senza parlare per forza di queste monete ma di tantissime altre, si sia perso il gusto per il "vissuto" del pezzo. Non dico che dobbiamo collezionare rottami ma se una moneta ha un po di usura sui capelli questo fa parte del suo vissuto e dovrei apprezzarlo e non coprirlo con qualcosa di falso. Invece capita spessissimo di vedere monete bulinate o ricostruite anche in piccola parte (ad esempio sui capelli, dove spesso si ha usura essendo la parte più esposta) per puro scopo di lucro, cosa che esula da qualunque interesse numismatico e storico.
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  46. Taglio: 1 cent Nazione: Austria Anno: 2014 Tiratura: N.D. Conservazione: BB+ Regione: Puglia
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  47. Marciano. Il falso è quello in mezzo. Soggettivamente a prima vista vi dico: a- patina orribile…da acido? b- colore e feeling generale tremendo c- somiglianza agli originali…minima oggettivamente a- non parlo di peso perché sarebbe lunga b- i rilievi sono volutamente indefiniti…notare la differenza anche con la terza, se non con la prima che è ottima c- al dritto c’è una ghirlanda a piccole V mai vista, primo perché al dritto non c’entra, secondo per il tipo di ghirlanda e foglia d- il busto…piccolo soprattutto nella testa e diversissimo. Spesso questi falsi hanno una testa n po’ più piccola per celare l’imprecisione, che di solito è massima nella zona naso occhio. e- La zona occhio naso è obbiettivamente “oscena” f- Le lettere della legenda al dritto ore 2 hanno uno stile “inventato”, forse non coniato, non pertinente con le monete di Marciano né con i nummetti del V sec in generale g- Il retro tende a imitare le zecche , passatemi il termine grezzo, “più imprecise”, ma lo fa in modo dozzinale, creando un monogramma che sembra poi essere stato ricalcato e evidenziato co nun oggetto metallico appuntito per abbassare il fondo e fare risaltare un poco in più le linee del monogramma Voto: 2 al dritto 5,5 al retro 4- alla patina generale
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  48. Penso che il caro Sandokan abbia ragione, ho trovato questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/98286-quando-i-contatori-andavano-a-moneta/
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  49. Ed è anche molto bello sfogliare moneta per moneta sperando in qualche sorpresa. Se riesci a trovare il modo di smaltirli è favoloso aprirne tanti. "Noi pazzi dei rotolini"
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  50. Ricambio il primo intervento di Umberto I con una piccola moneta in oro, assai comune. Trovo di ottima qualità la moneta di Umberto I raramente il rame di questo periodo mostra tanta freschezza ed il difetto al bordo è del tutto marginale e non influisce sulla conservazione.
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