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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/05/14 in tutte le aree

  1. Ha circolato un pochino e ne porta i segni, ma ora almeno troverà il riposo che si merita... :yahoo: NEWS !!! :yahoo: Taglio: 2 euro Nazione: Vaticano Anno: 2008 Tiratura: 107.400 Conservazione: BB Località: Trieste Note: NEWS :yahoo: :yahoo: :yahoo:
    7 punti
  2. E’ un raccontino piuttosto elementare ma, credo, possa dare qualche spunto interessante, è esposto al “MUSE”, il nuovo museo di Trento progettato da Renzo Piano, e racconta come si procedeva da quelle parti all’epoca del grosso della zecca trentina. I minatori medievali erano vestiti di una tunica con il cappuccio e poco altro. Per raggiungere il minerale prezioso, nel nostro caso l’argento, scavavano dei pozzi in cui si calavano con le corde. Lavoravano per lo più con un martello e uno scalpello immanicato sul lato lungo, che sarebbero diventati il simbolo stesso dei minatori. Gli scalpelli si consumavano e si rompevano facilmente durante il giorno, per questo i minatori ne portavano a tracolla un kit di ricambio. Una volta trovato il giacimento lo seguivano ovunque, senza preoccuparsi di lavorare in cunicoli stretti o labirintici. Scavavano solo dove serviva, per estrarre tutto l’argento possibile. Raccoglievano il minerale in sacchi o vaschette di legno che trascinavano con una corda. Una volta raggiunta la base di un pozzo versavano il minerale nelle ceste che venivano sollevate con una carrucola e portate all’esterno. Da qui iniziava il viaggio che l’avrebbe trasformato in argento. All’imbocco della miniera si trovavano degli addetti alla cernita e all’arricchimento del minerale, che selezionavano il materiale più ricco in argento e lo riducevano in piccoli pezzi, più facili da trasportare. Un’ulteriore selezione si otteneva nelle laverie, in cui l’acqua incanalata di un torrente lavava il minerale e faceva depositare i frammenti più pesanti contenenti il metallo. Da qui il materiale veniva trasferito con delle carriole ai forni. Il minerale estratto era per lo più galena argentifera, un solfuro di piombo che contiene l’argento come impurità. Per ricavarne il metallo prezioso servivano due fasi di lavorazione. Nel primo forno dalla galena si estraevano piombo e argento, nel secondo forno l’argento veniva separato dal piombo con un processo detto cappellazione. Il piombo fuso ossidava e veniva asportato dalla superficie fino a che non appariva il metallo prezioso depositato sul fondo: il cosiddetto lampo d’argento. Dall’argento prodotto nei forni si ottenevano lingotti che venivano trasportati alla zecca cittadina, il luogo in cui si coniavano le monete. Qui l’argento veniva raffinato e si saggiava la sua qualità. Il metallo migliore veniva ridotto in tondini piatti sui quali una sorta di timbro inciso (il conio), battuto con un martello, imprimeva l’effige del vescovo o del re e il nome della città. Dalle viscere della terra l’argento finiva così nelle tasche dei cittadini di tutta Europa.
    6 punti
  3. La monetazione "celtica dell'est", la cui denominazione, seppur di nobili -e germanici- natali, é del tutto impropria dato che solo una parte dei popoli balcanici autori delle differenti monetazioni che vengono raccolte sotto questa etichetta erano di stirpe celtica, altri (geti, daci, traci, ...) non lo erano, rappresenta, tra quelle che di solito frequento, una delle monetazioni più complicate da affrontare, per una serie di motivi. Innanzitutto si tratta alla base di monetazioni (il plurale é d'obbligo) imitative, spesso prodotte da popoli di cultura diversa, in luoghi diversi ma contigui, sulla base degli stessi prototipi ellenistici. Con tutto cio' che ne consegue in termini di ripetitività, di immobilismo, di ibridazione, ecc. Si aggiunga la scarsità di informazioni tramandate dalle fonti storiche circa i popoli che ne furono gli artefici e la loro esatta collocazione nei tempi in cui, presumiamo, le varie emissioni venivano prodotte. Cio' aggravato dal non facile accostamento (in alcuni casi dalla palese contraddizione) tra tali tradizioni storiche ed i dati archeologici, soprattutto per cio' che concerne l'effettiva presenza di culture lateniane (riconducibili a popolazioni celtiche) in ampie aree del bacino del Danubio. Per quanto alcuni dei più grandi numismatici del passato si siano cimentati con la materia, le opere piu' importanti risultano essere scritte in lingue "ostiche" per un lettore italiano: se va bene in tedesco, senno' in ungherese, serbo, rumeno, bulgaro o albanese. E c'é da dire -opinione personalissima- che se i lavori in tedesco (con l'eccezione del Forrer) hanno il piu' delle volte le caratteristiche di sintesi compilatorie, in cui cio' che é prioritario sembra essere la suddivisione in "tipi" (Pink, Goebl, ma potrei proseguire coi "viventi"...), sono i lavori monumentali di studiosi quali Costantin Preda e Petar Popovic che sono in grado di suggerire le chiavi di lettura in grado di aiutare nella comprensione di un fenomeno estremamente complesso. Infine, last but not least, c'é il problema del materiale: relativamente poco conosciuto in occidente, in qualche modo "contraffatto" per sua natura intrinseca (come detto sopra si tratta per lo più di emissioni imitative), il materiale presente sul mercato (e non solo) é pesantemente inquinato da falsi moderni. Questo fenomeno é in qualche modo naturale: é estremamente più facile falsificare una moneta che scimmiotta una moneta ellenistica, con tratti spesso infantili (si dia un'occhiata alle tavole del Lukanc sulle imitazioni di Thasos per farsene un'idea), piuttosto che monete ellenistiche o romane. A questo proposito c'é da aggiungere che il fenomeno delle falsificazioni di monete "celtiche" dei balcani, contariamente a quanto si sarebbe portati a pensare trattandosi di monetazioni "barbare" (per usare la definizione del Dessewffy) ed in qualche modo neglette fino a tempi abbastanza recenti, in realtà ha una sua tradizione che sembra risalire quanto meno agli inizi del '900, se non prima: Guenter Dembski, nel suo catalogo delle monete celtiche del Museo di Vienna, pubblica in quanto falsi moderni alcuni pezzi entrati nelle collezioni del museo nel lontano 1931... Ma veniamo al dunque. Tra le monetazioni imitative di origine balcanica quelle che si rifanno ai tipi delle tetradracme di Filippo II di Macedonia sono tra le più interessanti: si tratta certamente del gruppo più longevo (arriva almeno fino alla prima metà del I sec. a.C.), del piu' esteso territorialmente (copre in modo massiccio tutta l'Europa centro-orientale, ma in realtà é presente sino in Britannia), del più ricco dal punto di vista etnico/culturale per quanto riguarda i popoli emittenti (Scordisci, Boii, Reti, Daci, Traci, Geti, ecc.), fatto questo che sta alla base della molteplicità dei canoni iconografici attraverso i quali il prototipo viene reinterpretato con esiti in qualche caso, a mio avviso, sublimi (ma qui é questione di gusti...). A rappresentare gli esiti decisamente meno sublimi da un punto di vista artistico, ma non per questo meno interessanti dal punto di vista numismatico, vi é un gruppo, tra i più tardivi, il cui centro (o centri, secondo alcune ipotesi) di emissione é da localizzarsi in Oltenia, tra il Danubio ed i Carpazi meridionali (in sostanza immediatamente a sud della Transilvania) nel territorio dell'attuale Romania. Pink, piuttosto dotato nell'affibbiare nomi pittoreschi ai vari gruppi tipologici, nel 1939 battezzò il gruppo in questione Mit Sattelkopfpferd, individuando nel suo ambito un tipo di "buono stile" e 4 tipi "degenerati". Constantin Preda nella sua monumentale monografia consacrata alla monetazione geto-dacica ("Monedele Geto-Dacilor, Bucarest 1973") suddivide il gruppo in tre tipi principali, denominati (in maniera più spartana) sulla base delle principali località di rinvenimento: Adâncata-Mânăstirea, Vârteju-Bucareşti e Inoteşti-Răcoasa. In entrambi i casi viene da chiedersi se non sarebbe stato più semplice individuare i tipi con numeri o lettere... Di seguito due Sattelkopfpferd/Adâncata-Mânăstirea (la seconda é suberata) | ed un Sattelkopfpferd/Vârteju-Bucareşti, appartenente ad un sottotipo leggero In effetti vanno spese due parole sul dato ponderale. A prescindere dal titolo, piuttosto variabile, pressoché tutti i Sattelkopfpferd si situano per lo più attorno ai 6-9 grammi, e vengono consideratI tetradracme, trattandosi di monete imitative delle tetradracme di Filippo II. Per un insieme, ben individuato, di monete del tipo Vârteju-Bucareşti di peso ridotto attorno ai 4 grammi (a cui appartiene la moneta illustrata sopra) é stata fatta l'ipotesi che possa trattarsi di didracme. Tale ipotesi viene per lo più scartata per il fatto che qualora si avesse la presenza di multipli e sottomultipli ci si troverebbe di fronte non più ad una "semplice" monetazione imitativa ma ad un vero e proprio sistema monetario, il che sembra incompatibile con la realtà economica delle popolazioni artefici delle monete di cui stiamo parlando. Già, le popolazioni: per quanto queste monete vengano normalmente inserite in quel miscuglio a cui viene affibbiata l'etichetta di comodo di "celtiche dell'est" o "celtiche danubiane", le popolazioni che le hanno emesse coi celti avevano poco a che vedere, se non alcune relazioni di vicinato. Si tratta in effetti dei Geto-Daci (termine a sua volta un po' generico), i cui pronipoti troviamo raffigurati sulla colonna traiana. Ma i cloni? E' vero, ai cloni non ci siamo ancora arrivati. Andava prima delineato un po' il contesto. Ci arriveremo.
    4 punti
  4. Ritocchi di figure e legende: Io posso ovviamente concepire la rimozione di sedimenti, l'asportazione di concrezioni, ... ma basta li. Restauri che interessano pesantemente il tondello, fresature, utilizzo del bulino, vengono ad alterare la moneta. Cosa che può riguardare solo venditori che in tal modo ovviamente possono realizzare molto di più o collezionisti-investitori per lo stesso motivo. Qualsiasi pesante ritocco non dovrebbe riguardare le monete destinate ai veri collezionisti, che possono, debbono accettarle nello stato in cui sono. Non sono classificabili? Beh se non lo sono non sono di sicuro neppure restaurabili. Non sono ben leggibili e bruttine? Beh, con calma si potrà sostituire. Non portiamoci volutamente a casa una moneta artefatta, modificata. Mi vengono poi i brividi quando penso alle tecniche odierne, che possono modificare e falsare le monete in modo forse non riconoscibile. Se si ritocca una leggenda, si fanno riapparire le lettere consunte e cancellate, non si può anche creare varianti rare? Se sappiamo che una moneta è stata trattata in questo modo, anche se il lavoro è stato accurato, non guardiamola come una moneta genuina, perché non lo è. Se non ci si è limitati a d asportare le ossidazioni e le concrezioni, se si è andati ad intaccare il metallo del tondello, non si è semplicemente fatta una pulizia per renderla gradevole alla vista, la si ha alterata della sua essenza, ... di testimone della storia.
    3 punti
  5. In qualche modo questa preoccupazione è positiva: ci si può rendere conto di quanto sia pericoloso credere che "tutto va ben, madama la marchesa", che il mondo non è così tranquillo come pensiamo e che bisognerebbe prestare più attenzione a cosa gli succede invece di concentrarla su molte piccole fesserie di casa nostra che spesso vengono trattate come fossero le questioni più importanti dell'universo. Dovremmo non secondariamente chiederci cosa vogliamo fare noi in questo contesto e reagire di conseguenza, invece di stare a grattarci gli zebedei mentre le potenze mondiali fanno girare il mondo come piace a loro. L'Ucraina si è ribellata al progetto di Putin di portarla nella sfera d'influenza russa, che avrà un consolidamento anche istituzionale a gennaio dell'anno prossimo con l' "Unione Eurasiatica" fra Russia, Bielorussia e Kazakistan. Questo progetto (che non è perseguito da poco) ora ha portato ad una situazione prevedibile e inevitabile: l'acuirsi di uno scontro strategico fra la Russia di Putin in espansione geopolitica da una parte e i paesi che non hanno voglia di essere inglobati in quel sistema + Europa ed USA legati con la NATO dall'altra. Questa è la situazione, al di là delle simpatie personali: nient'altro che uno scontro fra interessi di diverse parti, come sempre nella storia ne sono avvenuti e ne avverranno: chi vuole vedere in questo una lotta fra buoni e cattivi, tutti da una parte o dall'altra, ha capito poco della faccenda. Stesso discorso vale per il medio oriente: che fosse una zona turbolenta lo sapevamo tutti, ora la confusione ha raggiunto un livello mai visto e in certe zone la situazione è diventata talmente ingarbugliata che è praticamente impossibile per ognuno degli attori in campo (Israele, Palestina, USA, Europa, Russia, paesi e fazioni sciite e paesi e fazioni sunnite ecc.) fare qualsiasi mossa senza il rischio di provocare più danni che vantaggi per sè. Anche qui la situazione odierna era abbastanza prevedibile, anche se da molto meno tempo che per la questione Russia-Ucraina: dopo la "primavera araba" questa zona del mondo è sfuggita gradualmente di mano ai due principali attori che muovevano le pedine in zona, cioè USA+Israele da una parte e anche se in modo meno evidente Russia+Iran dall'altra. Non dimentichiamo però che alla radice della concatenazione di eventi successiva qui c'è la "primavera araba", un evento spontaneo e non provocato dal complotto di turno del cattivo di turno da scegliere in base alle proprie simpatie: volenti o nolenti la partita è cominciata, in un modo o nell'altro non resta che giocare. A questo punto dobbiamo chiederci cosa vogliamo fare noi europei: ci sta bene così o è il caso di cambiare registro? La mia opinione personale è che se stiamo fermi ad abbaiare le cose andranno più o meno come ha descritto min_ver due post sopra: l'Europa è destinata alla decadenza, secondo me non demografica nonostante l'immigrazione ma comunque politica ed economica sempre più netta, che è comunque grave lo stesso. E la colpa come sappiamo non è certo dell'Euro ma dell'inconsistenza europea in campo politico e militare, del il nostro pretendere di essere qualcosa nel mondo stando frazionati come adesso. Quindi a mio avviso o uniamo seriamente le forze dando impulso all'unità europea o prima o poi finiremo per diventare un protettorato della Russia putiniana e il fottuto gas (piaccia o meno, a me personalmente quest'idea non piace proprio) ai margini di un'area sempre più instabile e in preda a gruppi di pazzi esaltati disposti a far saltare in aria il mondo intero nel nome di Allah.
    3 punti
  6. La mappa delle monete del mondo...letteralmente. L'ho appena trovata girovagando per la rete. Credo vi piacerà. Non sapevo in quale sezione fosse più indicativo mostrarvela. Nord America Le altre immagini sono qui: http://terapixelblog.it/6487-un-mondo-fatto-solo-di-soldi
    2 punti
  7. Per festeggiare l' anno della discussione, posto questa Parpagliola del 1608 emessa sotto Filippo III. La moneta proviene da asta CNG e apparteneva alla collezione SHA ex Archer Milton Huntington. La parpagliola è un falso molto ben prodotto in rame, dove si vedono benissimo le differenze con una parpagliola vera.
    2 punti
  8. Discussione già affrontata altre 100000 volte, che parte sempre dallo stesso errato presupposto e propone la stessa errata soluzione. Il presupposto è che siano indispensabili le mitiche "svalutazioni competitive" per poter campare in un'area a diverse velocità, diverse velocità inevitabili anche fra le regioni dei paesi più grandi, europei e non europei, classici esempi in Europa proprio Italia e Germania. La soluzione, ancor più sbagliata, è che l'unico modo per rimediare a questo presunto insormontabile problema sia abolire l'Euro (hai detto niente... una cosa proprio indolore), come se tutto dipendesse da che valuta usi e come ci suggeriscono vivamente di fare molti onesti e disinteressati personaggi quali grandi speculatori finanziari, politici a caccia di voti e qualche paese a cui farebbe molto comodo un'Europa sempre più divisa e debole. Del resto non può essere altrimenti dopo 13 anni che si continuano ad urlare queste favolette della buonanotte al cervello... Noto con piacere che dopo ben 15 anni di esistenza dell'Euro siamo almeno riusciti a capire alcune cose fondamentali, cose che a farle presente nei primi anni di circolazione del contante Euro con qualcuno rischiavi di fare la fine degli untori di manzoniana memoria: "Il problema dell'euro non dipende dal tasso di cambio iniziale, attuato al momento dell'introduzione della nuova moneta, né dal fatto che vari soggetti economici possano avere approfittato della situazione per modificare furbescamente i prezzi delle merci." Però a quanto leggo pare non sia chiaro il concetto ancor più importante che la valuta Euro non è nata nel 2002 ma nel 1999, con il "cambio fisso" che era attivo e operativo a tutti gli effetti economici e finanziari già da quell'anno. Per schiarirsi un attimo le idee consiglio di leggere questo libro, scritto apposta partendo dal materiale gentilmente fornitoci dai cantastorie dell'uscire dall'Euro come magica soluzione a tutti i problemi di un paese come l'Italia, dove per aprire un'attività produttiva fra autorizzazioni, pastoie burocratiche, pubblica amministrazione da terzo mondo con tassazione da paese scandinavo, bolli e balle varie ci puoi mettere anche degli anni. http://www.lamoneta.it/topic/123285-una-lettura-interessante/
    2 punti
  9. Come scriveva poco sopra l'utente, la patina può piacere o no, certo è che più è gradevole, più alto è il suo appeal, ed il suo valore (ovviamente tutto rapportato alla moneta, chiaramente). Il "bersaglio" mi pare in regola, semmai ci sono quelle due piccole zone circolari sopra la testa dei cavalli che risultano ancora non patinate, e ciò potrebbe compromettere leggermente la sua godibilità (più la patina è omogenea, indifferentemente se intensa o delicata, e più è gradevole). Io la lascerei continuare a patinarsi, per farla diventare il più possibile omogenea (chiaramente il bersaglio rimarrà visibile, ma ciò comunque non pregiudica la piacevolezza della patina, almeno per il mio gusto), e via via potrebbe arricchirsi di varie sfumature, dal rosato al bluette, al verdino (come sembra al R/... per cui promette bene! ;)). Importantissimo è il tasso di umidità. I tempi di patinatura variano da moneta a moneta, e ciò dipende: - da eventuali trattamenti che ha ricevuto la moneta in passato (eventuali lavaggi nel liquido apposito allungano la formazione della patina. Ancora peggio se la moneta è stata lucidata). - dall'ambiente circostante (tasso di umidità del luogo di conservazione e materiali con cui si trova a contatto la moneta). La patina è la storia della moneta. Non si ottiene in uno/due anni, men che meno in qualche mese. Più lento è il processo di patinatura, migliore sarà il risultato, per cui, sono fortemente sconsigliati "scorciatoie acceleratrici" et simila, ma fortemente consigliati tanta pazienza e passione. Tempo e madre natura faranno un ottimo lavoro... e madre natura è l'artista migliore. La foto che allego è stata scattata dopo un paio d'anni di stagionatura nel monetiere, ovviamente senza alcuna "scorciatoia". Saranno ora 6 o 7 anni che è ancora li, e la patina è migliorata (e cresciuta) notevolmente assumendo sfumature di blu/arancio molto gradevoli. La prossima volta che prenderò qualche tondello dalla cassetta, spero di ricordarmi di questa liretta per fotografarla di nuovo
    2 punti
  10. Perché ora, oltre a contarle, posso conoscerne storia e tanto altro.... Grazie al GIGANTE!!! Grazie! Sent from my LT15i using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  11. Ciao a tutti, come vi sembra? :)
    1 punto
  12. Ciao a tutti mi aiutate ad identificare questa moneta?Grazie.
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  13. argomento interessantissimo Dizzeta e sono contento che ti sia piaciuto il MUSE uno dei musei piu' innovativi , come concezione didattica, che abbiamo in Italia Per chi vuole approfondire le tematiche di archeo-metallurgia e della lavorazione e approvvigionamento dei metalli per la produzione di monete segnalo questa interessante conferenza che si terrà domani con due esperti del settore. CNT conferenza Trivulzio.pdf
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  14. Sì, un buon acquisto, poi...i Morgan sono come le ciliegie ;) petronius :)
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  15. Aspetta e il mese prossimo prendi un'altra piastra con quei soldi :) Sent from my GT-I9105P using Lamoneta.it Forum mobile app
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  16. Piccolo OT : Scusate la sciocca curiosità . Come mai molti utenti postano le monete irlandesi al contrario ?
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  17. Non si vede granchè ma secondo me si tratta di un quattrino di Milano per Filippo III o IV http://www.museobiassono.it/Italiano/Mostre/MoneteDiLombarda/CatalogoOnLine/MonetaScheda.php?scheda=1590&zecca=0&autorita=27 http://www.museobiassono.it/Italiano/Mostre/MoneteDiLombarda/CatalogoOnLine/MonetaScheda.php?scheda=1680&zecca=0&autorita=28 ciao Mario
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  18. Purtroppo i prezzi sono quelli...... sono le tre annate più ricercate dai collezionisti....
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  19. Vi segnalo un' opportunità per i giovani e meno giovani artisti lamonetiani... ;) Saluti Simone "La Scuola dell’Arte della Medaglia è una scuola a numero chiuso cui si accede per concorso. Il bando di concorso esce ogni anno prima della fine dell’anno accademico. Per l’anno accademico 2014-2015 sono messi a concorso 12 posti di allievo del corso ordinario triennale e 12 posti di allievo del corso annuo propedeutico. Il corso ordinario triennale è finalizzato all’apprendimento delle tecniche medaglistiche e discipline collegate. Il corso annuo propedeutico è finalizzato alla preparazione all’esame di ammissione al corso ordinario. Per l’ammissione al concorso è necessario che i concorrenti siano maggiorenni ovvero che compiano il 18° anno di età entro il 1° novembre dell’anno di inizio corso. I candidati dovranno inoltre aver conseguito un titolo di studio di indirizzo artistico compatibile con la specializzazione della Scuola. Possono essere ammessi al concorso anche giovani che, in possesso di altro titolo di studio rispetto a quanto sopra richiesto, comprovino attitudine all’arte della medaglia con attestati, disegni, fotografie di opere e quant’altro ritenuto idoneo alla valutazione dal Comitato Artistico della Scuola che deciderà sull’ammissione stessa con giudizio insindacabile, vista la specificità tecnico-artistica dei criteri di valutazione. Le domande di ammissione al concorso, redatte su carta libera, dovranno pervenire, entro venerdì 12 settembre 2014, ore 17.00, all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. - Scuola dell’Arte della Medaglia via Principe Umberto, 4 - 00185 Roma. Le prove di selezione consistono in due saggi di disegno dal nudo e in un saggio di modellazione in bassorilievo. Rispettando l’ordine della graduatoria finale, gli allievi entreranno rispettivamente nel corso ordinario di durata triennale e nel corso propedeutico annuale, fino a copertura dei posti disponibili. Le lezioni si svolgono presso la sede della Scuola, nel Palazzo della Zecca, in via Principe Umberto, dal lunedì al venerdì, con inizio nel mese di novembre e termine nel mese di giugno. Per gli allievi ammessi la frequenza è obbligatoria. Agli allievi ammessi alla Scuola dell’Arte della Medaglia non è richiesto alcun importo né per l’iscrizione né per la frequenza. Info - Contatti Per informazioni rivolgersi a: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. Scuola dell’Arte della Medaglia via Principe Umberto, 4 00185 Roma - Italia tel. +39-06-8508(3725) oppure (3673) fax +39-06-85082517 email : [email protected] -> [mappa]" http://www.sam.ipzs.it/informazioni.jsp
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  20. perché provinciale? boh... a me pare piuttosto un sesterzio di Volusiano con votis decennalibus. zecca di Roma.
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  21. Grazie per il tuo commento @@Giovanna.
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  22. E’ probabile che il gettone fosse in uso in una scuola elementare (o media) maschile e valesse come buono mensa. Non so ora, ma negli anni Venti la mensa si chiamava ‘refettorio’ (specie nelle scuole gestite da ecclesiastici) e quindi per riferirsi al servizio si usava il termine ‘refezione’. La scritta sul gettone REPEZIONE è evidentemente un refuso dell’incisore. apollonia
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  23. Auditorium Paolo VI del Vaticano , la posizione approssimativa dove sorgeva il Circo di Caligola/Nerone e il Mausoleo di Onorio e Maria . Sulla sinistra della foto si intravvede la galleria di Porta Cavelleggeri , una delle Porte delle Mura Leonine , galleria che passa sotto il colle Gianicolo , nei cui pressi anni fa nel corso di lavori per un parcheggio sotterraneo fu trovata una estesa necropoli intatta .
    1 punto
  24. Denario, TUTTI i professionisti annotano sulla fattura il numero di registro di PS, perché senza di quello la fattura, o la ricevuta fiscale, non hanno alcun valore in quanto non sono riferibili univocamente a nessuna operazione di carico e/o scarico del registro stesso. Senza il numero di registro, diventa solo una documentazione che c'è stato un passaggio di denaro per un bene descritto sommariamente nella fattura, ma la storia della moneta è nel numero, che identifica CHI ha ceduto la moneta al commerciante, QUANDO e a QUANTO. Oltre a questo, di solito, a lato della registrazione, si annota anche la provenienza pregressa se il venditore l'ha fornita, per cui vi è anche la provenienza. Quindi, casomai l'unica altra cosa possibile per evitare ancora di più ogni possibile scambio, è, come hai scritto tu e come era già stato scritto in un post precedente, indicare sul certificato il numero di registro PS e sulla fattura( o ricevuta) il numero della scheda fotografica. Altro non si può fare..
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  25. Mah, continuo a non capire con quale criterio San Marino decide i temi da commemorare.. sono tutte cose che non hanno niente a che fare con il ministato. Guardando il programma numismatico vedo che emetterà 2 scudi in oro per il riconoscimento di San Marino al Congresso di Vienna..voglio dire sui 2€ potrebbero commemorare eventi come questi, che abbiano un minimo di attinenza con la sua storia, non Einstein, Puccini, ecc.
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  26. @@cliff Hai ragione, ha chiuso l'attività.
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  27. Se di trova apposta frequentemente su monete di Caligola... come avrebbe fatto Tiberio a contromarcarle? ;)Ciao Illyricum :D Sent from my GT-I8190 using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  28. La contromarca TICA si trova frequentemente su monete di Caligola e viene attribuita a Claudio (TIberius Claudius Augustus) o piú raramente a Tito. Personalmente ritengo piú verosimile la prima, dove Claudio certifica il valore nominale della moneta. Ciao Illyricum :) Sent from my GT-I8190 using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  29. A Londra c'è già rick2 che ogni giorno ripulisce tutte le ciotole dalle monete rare, troveresti solo i suoi scarti. Ti converrebbe pensare di andare a Parigi, città romantica e ricca di negozi e mercatini, nella famosa Rue des antiquaires, c'è un paradiso per gli amanti dell'antichità e varie, lá troverete centinaia di operatori del settore e bancarelle di ogni genere.
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  30. Ho seguito la discussione e ho notato i pareri differenti. Cosa ovvia. Sicuramente ci sono pareri diversi per collezionisti con gli stessi interessi, ... figuriamoci se consideriamo le diverse "categorie" di persone interessate alle monete antiche : Commercianti, Archeologi, Collezionisti "per investimento", Collezionisti numismatici appassionati alla storia, Appassionati dell'hobby della pulizia e restauro delle monete, ... Ma credo che alcuni punti dovrebbero essere assolutamente condivisi dalla maggior parte dei collezionisti di monete. Vendita di monete restaurate: Se il venditore non lo segnala non è un venditore onesto o quantomeno è superficiale o incompetente. C'è troppa superficialità nei cataloghi, ... monete spatinate sapientemente "scurite" nelle foto, monete pesantemente ritoccate senza alcuna nota. Colpa nostra, ... al peggio (per il venditore) restituiamo il pezzo; dovremmo prenderci la briga di fare qualche bella denuncia per tentata truffa, così forse qualche cosa cambierebbe (e magari ci sarebbero anche meno errori di classificazione), ... giustifichiamo sempre tutto col fatto che qualche errore di catalogazione e descrizione può (ovviamente) sempre capitare, che l'acquirente consapevole e attento può liberamente scegliere, che si possono richiedere ulteriori informazioni, che il mercato premia l'onesto e punisce il disonesto, .... no, troppo comodo presentare una foto e una sommaria descrizione, dire che può essere visionato, dichiarare che l'oggetto può a buona ragione essere restituito. Ovviamente ci sono venditori molto seri i cui errori sono effettivamente errori e basta. Patine: La patina ha due "scopi" .... primo, per una moneta antica è la sicura prova dell'autenticità della moneta; secondo, è testimone dei secoli trascorsi, del luogo in cui la moneta giaceva fino al suo ritrovamento. E' anche qualcosa che visivamente abbellisce la moneta, ... ma ciò non giustifica che si possa dare ad una moneta una patina artificiale, non ha senso, se non quello di un apprezzamento visivo. Una moneta spatinata non è bella da vedere, ma se ha subito quel destino può solo rimanere in attesa di assumere un'altra patina (lentamente, moooolto lentamente), magari la patina da "antica collezione". Non cerchiamo di affrettare i tempi. E' un antitesi di quelli che dovrebbero essere i nostri sentimenti nei confronti di una moneta.
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  31. @@Adran, Se buone un ottimo affare, regalate.
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  32. E poi questa Taglio: 2 euro cc Nazione: Slovacchia Anno: 2014 Tiratura: 1.000.000 Conservazione: SPL++ Località: Argenta (FE) Note: trovata nello scambiamonete del bar vicino a casa...
    1 punto
  33. @@lollo2013 ... questo è un ottimo catalogo, per iniziare gli studi !!! http://www.gigante.it/sito.htm
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  34. quoto pure io il pensiero di @@UmbertoI in quanto pur non essendo male, i fondi non sono un granchè, c'è usura sulla guancia, sui capelli e su tutto il re ed in generale sulla moneta. Poi la gamba del littore è tanto consumata. Oltre a qSpl non mi spingerei. Stefano
    1 punto
  35. Grazie, quindi ci siamo
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  36. Una lente a contatto? :rofl:
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  37. O forse vuol semplicemente comunicarci ciò : " INCREDIBILE , ragazzi, non ho trovato nulla " :rofl: :blum:
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  38. Questa discussione mi lascia alquanto perplesso... Io povero cittadino che eredito delle monete ( magari anche a suo tempo comprate) devo tenerla nascoste o me le sequestrano...ma le grandi case d'asta come fanno??? Non credo che non commercino su ritrovamenti recenti... Dovrebbe esistere un modo legale per poter rimettere in circolo tali monete magari passando per i beni culturali o per periti accreditati senza dover perdere cie uno possiede, magari pagando un condono. Ci guadagnerebbe sia lo stato che incassa sia la cultura perche tornerebbero in circolo monete che altrimenti non vedrebbe nessuno. Poi e ovvio che se io ho una moneta rarissima e giusto che stia in un museo ma per la maggior parte sono tutte monete comuni quindi e assurdo che non si possano dichiarare senza la paura che te le sequestrino i beni culturali per poi finire in uno scantinato in attesa di fondi pubblici o per assurdo ad un'asta pubblica.
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  39. l'aquila con l'anello sulla coda - R3 - D'Andrea 54
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  40. Cos'è...operazione nostalgia? :cray: :D Riccione 2005...la prima volta dei lamonetiani al convegno :) A tavola, al Diana, alcuni si riconoscono facilmente, sono ancora oggi tra le colonne del forum. Altri, dopo aver frequentato a lungo, si sono allontanati, e qualcuno è stato soltanto una meteora, ma ricordiamo anche loro con amicizia e affetto. Il primo da destra è @@Desertfox, poi @@Leo1083 (li chiamo tutti, anche se so che alcuni non risponderanno), seminascosto dietro di lui un utente che allora conoscevo dal FAC come Meta, qui dovrebbe essere @@Excalibur. Poi, due volti ben noti :D @@roth37 e @@rcamil. Nell'altra fila, dal fondo, @@Giango60, @@fra5252fra, e infine il sottoscritto :rolleyes: petronius oo)
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  41. Guarda a me è capitato di ricevere come 1 e 2 € fior di conio della RSM :blum: da parte di una notissima casa d'aste che stimo. Per quanto riguarda @R.E.IN.SENA se ho male interpretato faccio ammenda e chiedo scusa, tuttavia il mio furore è dipeso perché conosco molto bene la realtà sanmarinese e conosco il Sig. Cesarini e il suo negozio, quindi mi era sembrata un'offesa non soltanto nei suoi confronti ma anche nei confronti di tutti i suoi clienti che conoscono la qualità e la convenienza della sua azienda. Parlo sempre di Cesarini ma adesso devo per forza menzionare anche la deliziosa Signora Panzavolta che è una colonna portante del negozio. PS: NON E' UN MESSAGGIO PROMOZIONALE, ma è solo un fatto di educazione, perché con il sottoscritto sono sempre stati di una gentilezza estrema, per non parlare delle monete che parlano da sole...... :clapping:
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  42. Purtroppo, per la legge sulla privacy, quello che il venditore, una volta accertatane l'identità , ti dichiara, ti deve bastare in molti casi. Nella compravendita di beni da privato,orologi come nell'esempio, la norma impone che il venditore consegni l'oggetto contestualmente ai documenti di identità e questo è quanto. La dichiarazione mendace che l'orologio è suo, in caso poi dopo verifica non lo fosse, lo rende responsabile penalmente ed economicamente di quanto ha fatto, ed è questo che interessa al legislatore: la possibilità di andare a rivalersi su chi ha ceduto il bene ,in modo da ripercorrere la filiera all'inverso fino al suo punto di origine, dove sia individuabile, o fino al punto in cui il reato( se ce n'è stato uno) è stato commesso conoscendone il probabile autore. Nel caso delle monete le regole sono le stesse, i commercianti scrupolosi, di solito, chiedono a chi vende, oltre ai dati di legge, anche di produrre una evidenza di acquisto precedente riferibile ad una asta pubblica( l'ideale) o ad un acquisto da professionista( anch'esso l'ideale) o in altro ambito, ma sempre documentato nero su bianco. Non è obbligatorio farsela consegnare, visto che basterebbe la dichiarazione del cedente, ma per propria sicurezza e per la sicurezza di chi poi acquisterà, è meglio se si ha anche un pregresso registrato. Questo è quello che la legge, allo stato attuale, ci richiede a noi professionisti e questo dobbiamo fare...pretese di pregressi ante leggi arcaiche, non sono previsti realmente dalle norme vigenti a tutt'oggi, checché se ne dica e anche se qualcuno li chiede senza alcun diritto.
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  43. Il mercatino c'è sempre stato e non mi sembra abbia in passato influenzato niente, anzi, ho visto commercianti esporre anche lì o girare in cerca di materiale. A mio modesto parere, a parte i problemi che già dibattiamo parlando dello stato dei convegni oggi (la crisi economica, il numero elevatissimo di aste che assorbono gran parte del materiale, le transazioni sul web, il mancato ricambio nella numismatica...) a Riccione pesa molto la data troppo anticipata in cui la gente è ancora in vacanza (molti commercianti ad esempio) e i costi troppo elevati, sia degli spazi nel convegno, sia gli alberghi, trattandosi ancora di alta stagione. A Montecarlo, mi dicono che un tavolo costa 70 Euro. E' vero che si tratta di un convegno in fase di lancio (ma in sicura ascesa), però è assurdo sentire i prezzi praticati da noi. E a Montecarlo offrono anche una lista di hotel convenzionati con prezzi non elevati. Credo che una riflessione vada fatta da parte degli organizzatori, soprattutto in considerazione dello scarso numero di visitatori e delle (presumibili) esigue vendite. Ho sentito commercianti che il prox anno non hanno intenzione di prendere di nuovo uno spazio al convegno di Riccione. Se si vuole evitare che il convegno muoia, ci si svegli adesso.
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  44. Non me n'ero accorto, Complimenti a tutti noi allora............................... :drinks:
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  45. Taglio: 1 euro Nazione: Lussemburgo Anno: 2009 Tiratura: 240.000 Conservazione: B+ Località: Milano
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  46. Taglio: 1 euro X 2 Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 1.229.131 Conservazione: qFDC Località: Montecarlo
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  47. Omaggio del mio tabaccaio preferito................................ :dirol: Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2014 Tiratura: 723.275 circ. Condizioni: qFDC Città: Comacchio (FE) Note: NEWSSSSSS
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  48. Un Grazie alla mia splendida barista, adeguatamente addestrata per la caccia alle monete.............................. :D Taglio: 2 euro CC Nazione: Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.229.131 Condizioni: BB Città: Comacchio: (FE)
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  49. Che dire , vedere una mappa del mondo , dall' America all' India , in esergo alla moneta , mi sembra come voler vedere elicotteri , aeroplani o dischi volanti e carri armati , nei geroglifici egiziani di Dendera .
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  50. Fate come vi pare, dite quello che volete, ma non è colpa dell'Euro se quando c'eran le lire s'era tutti un po' meno poveri. Libri come questo vengono scritti proprio perchè c'è chi comincia ad averne abbastanza dopo 12 anni di frantumazione di zebedei in cui saltimbanchi politici a caccia di voti facili ci prendono per fessi buttando sull'Euro la colpa dei loro fallimenti e delle bestialità che hanno fatto prima e dopo l'Euro. Cerchiamo di aprire la mente e liberarci da questo incubo, perchè se vogliamo uscire dalla situazione penosa in cui siamo dobbiamo finirla con le cacce alle streghe e concentrarci sulle vere cause dei problemi.
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