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  1. villa66

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/06/14 in tutte le aree

  1. Io stavo aggiornando alcune monete tedesche lo scorso fine settimana. Tra le monete che sostituito erano sei pezzi 1-DM. Come al solito—naturalmente—io avevo sentimenti contrastanti circa il processo (5 dei 6 erano monete io avevo tirato dalla circolazione, abbastanza anni fa che è difficile essere unsentimental su di loro). Mentre guardando i nuovi candidati e confrontandole con le monete già nell'insieme, ho capito (ancora una volta!) perché la mio raccolta gusti sono così data-partigiano (piuttosto che di tipo orientato): per me, la data sembra immediatamente fare una moneta molto diverso da altri datato monete, anche dello stesso tipo di progettazione. A volte le differenze sono immediata e tremenda... un 1917 Walking Liberty half-dollar accanto a un Walking Liberty half-dollar datato 1941, o 1946, per esempio, o un 1936 pezzo di 5-reichsmark Hindenburg accanto a uno dello stesso disegno datato 1939. Data diversa = diverso momento storico = moneta differente. Altre volte esso è meno evidente, ma ancora c'è. A volte una narrazione completa (e occasionalmente abbastanza lunga-formulato!) emana da una moneta; altra volta è una breve frase o la miniatura più brevi, come lo scorso fine settimana, quando queste monete partirono la mia collezione. Quindi, nell'ordine della loro partenza... 1961 Sale il muro di Berlino. Est versus ovest in forte rilievo, con questo 1961 1-DM circolanti proprio presso la linea di frattura. 1963 Kennedy e il suo discorso alla parete "Ich bin ein Berliner". Tedeschi come eroi. Ciò che una guarigione pensato che doveva essere per gli utenti di questo 1963 1-DM. Il trattato di Roma del 1957 e la formazione della CEE. Il ritorno della Saar per la Bundesrepublik. Il DM non è nemmeno una decade vecchia, ma questo 1957 1-DM è chiaramente circolanti in un paese nel suo cammino indietro. 1959 il DM ora è l'unica valuta in Germania ovest—Saarland di franken partono circolazione quest'anno. La Bundesrepublik festeggia il suo decimo anniversario. Ed è un anche dieci anni dalla fine del ponte aereo di Berlino. Questo 1959 1-DM hanno cominciato a circolare in un anno di pietre miliari... il nuovo decennio era proprio dietro l'angolo 1968 il miracolo economico tedesco è un fatto compiuto, ma ci sono gli studenti nelle strade europee, tra cui strade tedeschi. Due anni fa gli americani erano cacciati dalla Francia della porta accanto, e gli americani all'interno della Germania ovest sono sempre più impopolari come la guerra in Vietnam si sposa TV. Ma poi c'è Praga e carri armati sovietici vengono a trovare alla porta accanto. Questo 1968 1-DM era di nuovo nelle tasche di un popolo spinto e tirato, uniti e divisi. 1979 la Bundesrepublik è trent'anni. Si stabilirono. Prospero. Ma il muro di Berlino è ancora al suo posto, e c'è ancora un "bordo tedesco interno" di andare avanti con Volkswagen, Mercedes e BMW. Così che era mezz'ora lo scorso fine settimana, e ora questi sei marchi tedeschi saranno presto andare casa in Europa per la redenzione e—suppongo—distruzione. Perché è il 2014 e il Deustchemark è storia. :) v. ------------------------------------------------------- I was upgrading some German coins last weekend. Among the coins I replaced were six 1-DM pieces. As usual—of course—I had mixed feelings about the process (5 of the 6 were coins I had pulled from circulation myself, enough years ago that it’s difficult to be unsentimental about them). While looking at the new candidates, and comparing them to the coins already in the collection, I realized (yet again!) why my own collecting tastes are so date-partisan (rather than type oriented): for me, the date seems instantly to make a coin quite different from other-dated coins, even of the same design type. Sometimes the differences are tremendous and immediate…a 1917 Walking Liberty half-dollar next to a Walking Liberty half-dollar dated 1941, or 1946, for instance, or a 1936 Hindenburg 5-reichsmark piece next to one of the same design dated 1939. Different date = different historical moment = different coin. Other times it’s less obvious, but still it’s there. Sometimes a complete (and occasionally quite long-worded!) narrative emanates from a coin; other time it’s a short phrase or the briefest thumbnail, like last weekend, when these coins departed my collection. So, in order of their departure…. 1961 The Berlin Wall goes up. East versus West in sharp relief, with this 1961 1-DM circulating right at the line of fracture. 1963 Kennedy and his speech at the Wall “Ich bin ein Berliner.” Germans as heroes. What a healing thought that must have been for the users of this 1963 1-DM. 1957 The Treaty of Rome and the formation of the EEC. The return of the Saar to the Bundesrepublik. The DM isn’t even a decade old, but this 1957 1-DM is clearly circulating in a country on its way back. 1959 The DM is now the sole currency in West Germany—the Saarland’s franken depart circulation this year. The Bundesrepublik is celebrating its 10-year anniversary. And it’s an even ten years since the end of the Berlin Airlift. This 1959 1-DM began circulating in a year of milestones…the new decade was just around the corner 1968 The German economic miracle is an accomplished fact, but there are students in European streets, including West German streets. It is two years since the Americans were kicked out of next-door France, and the Americans within West Germany are increasingly unpopular as the war in Vietnam marries TV. But then there is Prague and the Soviet tanks come to visit next door. This 1968 1-DM was new in the pockets of a people pushed and pulled, united and divided. 1979 The Bundesrepublik is thirty. Settled. Prosperous. But the Berlin Wall is still in place, and there Is still an “Inner German Border” to go along with Volkswagen, Mercedes , and BMW. So that was half an hour last weekend, and now these six German marks will soon be going home to Europe for redemption and—I suppose—destruction. Because it’s 2014 and the Deutschemark is history. :) v.
    6 punti
  2. Il Mausoleo di Adriano con il suo Ponte , indissolubilmente legato al Mausoleo , e’ forse il monumento antico di Roma piu’ carico di Storia e di eventi legati all’ Urbe , grazie anche alla vicinanza fisica e storica con la Basilica di San Pietro al quale e’ stato , ed e’ , per tanti secoli unito tramite un “Passetto” e per infiniti fatti accaduti . Prima Tomba di Imperatori , poi fortezza , poi prigione di Stato , poi residenza forzata di Papi e residenza di famiglie nobili romane , luogo di assedi e di difese , luogo di “svaghi” , luogo di punizioni e di supplizi capitali , infine Museo nazionale ; insomma ha attraversato i secoli cambiando piu’ volte funzione , ma personalmente a me piace ricordarlo nella sua veste storica , classica , di epoca romana . Dalla Storia Augusta , Vita di Adriano , Tomo XIX : “……..Al proprio nome intitolo’ un Ponte ( il Ponte Aelio di accesso al suo Mausoleo ) e la tomba che si fece costruire sulle rive del Tevere……” Dalla Storia Augusta , Vita di Adriano , Tomo XXVII : “Dopo la sua morte fu ampliamente criticato . Il Senato voleva annullare i suoi atti e non gli avrebbe concesso neppure il titolo di “Divino” se non fosse intervenuto Antonino che alla fine riusci’ a fargli innalzare presso Pozzuoli un Tempio in luogo della Tomba e istitui’ in suo onore delle gare quinquennali , un ordine di Flamini , un sodalizio religioso e tutte le altre forme di culto convenienti ad un Dio . Questo come si e’ detto e’ secondo molti il motivo per cui ad Antonino fu conferito l’ appellativo di Pio” Solo dopo , al tempo di Antonino , dopo aver convinto il Senato e ultimati i lavori di rifinitura del Mausoleo , riusci’ a portare le spoglie di Adriano a Roma e tumularlo cosi’ nel suo Mausoleo . Questi i versi incompleti composti dallo stesso Adriano poco prima di morire e che volle fossero incisi e posti nella camera del suo sepolcro : « Animula vagula blandula Hospes comesque corporis Quae nunc abibis in loca Pallidula rigida nudula Nec ut soles dabis iocos... » « Piccola anima smarrita e soave , compagna e ospite del corpo , ora t'appresti a scendere in luoghi incolori , ardui e spogli , ove non avrai più gli svaghi consueti… » Adriano morì nella sua residenza di Baia , si pensa di edema polmonare , a 62 anni come il predecessore Traiano . Anche Cassio Dione Cocceiano riporta in un brano della sua "Storia Romana" un passo relativo alla sua morte : « Dopo la morte di Adriano gli fu eretto un enorme monumento equestre che lo rappresentava su di una quadriga . Era così grande che un uomo di alta statura avrebbe potuto camminare in un occhio dei cavalli, ma, a causa dell'altezza esagerata del basamento, i passanti avevano l'impressione che i cavalli ed Adriano fossero molto piccoli. » Da questa testimonianza di Cassio Dione sembrerebbe di capire che la sommita’ del Mausoleo non fosse ornata di questa quadriga , ma che fosse invece un monumento eretto a parte in altra zona di Roma ; forse per errore molte ricostruzioni teoriche del monumento sono disegnate con la quadriga in cima al Mausoleo , pero’ considerate le grandi dimensioni descritte da Dione , con il conseguente enorme peso , se vere , sarebbe impensabile che fosse posta cosi’ in alto per le difficolta’ tecniche relative , inoltre il suo peso forse non sarebbe stato sorretto dalla cupola ; torna allora piu’ probabile la presenza in alto sul Mausoleo della famosa Pigna affiancata dai due pavoni , in bronzo forse dorato , che ora ornano il cortile del Belvedere in Vaticano . La costruzione del Mausoleo venne eseguita sulla sponda destra del Tevere , dalla parte opposta e piu’ avanti rispetto al Mausoleo di Augusto , di cui Adriano grosso modo ne copio’la struttura ; questo occupo’ parte degli Horti Domitiae che si estendevano sul lato destro del Tevere , da Via di Porta Castello fino al fiume , all’ altezza del Palazzo di Giustizia e Ponte Umberto ; dove la famiglia imperiale dei Domitii possedeva una vasta proprieta’ chiamata da Tacito : Horti Neronis . Il Mausoleo fu terminato , ma non le rifiniture , forse nel 136 , mentre il ponte di accesso fu terminato con certezza nel 134 , perche’ abbiamo una testimonianza scultorea , come riportava l’incisione della lapide marmorea inserita sopra l’ arcata centrale , delle tre sopra il Tevere , trascritta nell’ VIII secolo , prima che purtroppo la lapide si perdesse nel 1375 , dall’ Anonimo di Einsiedeln , che cosi’ riportava : IMP –CAESAR- DIVI TRAIANI PARTHICI- FILIUS -DIVI NERVAE -NEPOS -TRAIANUS HADRIANUS AUGUSTUS -PONTIF MAXIM- TRIBUNIC POTEST XVIII- CONS III- P P- FECIT Superfluo tradurla ; il ponte e’ riportato anche su un medaglioncino o forse sesterzio datato tra il 134 e il 136 nel quale si vedono i tre archi centrali , tutt’ora esistenti , piu due archi di accesso piu’ piccoli per ogni lato del ponte e , sopra il ponte ad ornamento , otto colonne sormontate da altrettante statue ; i tre archi centrali originali antichi , piu’ i due di ogni lato distrutti durante la costruzione dei muraglioni e dei passeggi pedonali , che furono sostituiti da un solo arco moderno , uno per ogni lato di accesso al ponte , tutto questo corrisponde alla struttura del ponte raffigurato nella moneta ( sotto le foto ) , tranne appunto le modifiche apportate al Ponte dopo l’Unita’ d’Italia . Nella seconda meta’ del IV secolo davanti l’ ingresso del ponte , quello dalla parte opposta al Mausoleo , dalle fonti storiche e dagli antichi disegni , quando ancora era in piedi , sappiamo che fu eretto un grande arco in onore degli Imperatori Graziano , Valentiniano e Teodosio a ricordo delle loro vittorie sui Barbari , del quale arco non rimane , benche’ minima , alcuna traccia . Terminate che furono le rifiniture delle due costruzioni da Antonino , vennero trasportare al Mausoleo le ceneri di Adriano che giacevano ancora a Pozzuoli nella Villa di Cicerone . Adriano in effeti fu cremato , non inumato , l’ urna con le ceneri sembra fosse deposta nel sarcofago di rosso porfido che in seguito Papa Innocenzo II fece trasportare al Laterano e che fu distrutto nel 1360 da un incendio , pero’ dall’ incendio pare si salvasse il solo coperchio che Papa Albani trasporto’ in Vaticano per trasformarlo in fonte battesimale ed quello che si vede ancora oggi nella prima cappella di sinistra entrando in Basilica in San Pietro . Una testimonianza diretta di un testimone oculare di come fosse in origine costruito il Mausoleo ci giunge dal lontano passato , al tempo della Guerra Gotica , durata 18 anni dal 535 al 553 , di cui ne’ e’ l’ autore , il testimone e’ Procopio di Cesarea , al tempo al seguito dell’ esercito di Belisario in Italia . Al tempo degli inizi della guerra gotica , nella prima meta’ del VI secolo , il Mausoleo era ancora integro , come struttura , in tutto il suo splendore e magnificenza , al quale forse erano state tolte solo le parti in bronzo ; questa la preziosa testimonianza diretta di Procopio che lo vide di persona , tratto da : La guerra gotica , Libro I , Tomo XXII : “ Intanto un altro attacco dei Goti contro la Porta Aurelia ebbe luogo nel modo seguente . A un tiro di pietra dalle mura (di Aureliano) trovasi fuori della Porta Aurelia la Tomba di Adriano , imperatore dei Romani ; opera cospicua poiche’ e’ costruita di marmo Pario (marmo bianco a grana finissima) e le pietre sono tra loro connesse senza altro di mezzo . Ha quattro lati eguali , larghi ciascuno circa un tiro di pietra (circa 75 metri , forse piu’) e alti piu’ che le mura della Citta’ . In cima ai lati vi stanno mirabili statue di marmo di uomini a cavallo . Questo sepolcro gli antichi (poiche’ pareva come una fortezza per la citta’) congiunsero con le mura cingendolo di due muraglie che vanno ad esso partendosi dalla cinta , talche’ ha l’ apparenza di un alta torre posta a difesa di quella Porta . Era dunque questa una assai adatta fortezza a custodia della quale Belisario aveva posto Costantino “ A seguito dell’ assedio dei Goti al Mausoleo , presidiato dai Romani , che tentavano la scalata delle mura tramite lunghe scale , Procopio cosi’ prosegue : “Per un poco i Romani furono sgomenti non avendo speranza di trovar difesa che li salvasse ; ma poscia di comune avviso spezzarono la massima parte delle statue che erano assai grandi e sollevate con ambo le mani quelle grandissime pietre , scagliandole sul capo dei nemici e quelli cosi’ colpiti ritiraronsi……..e cosi’ la Porta Aurelia fu messa al sicuro” . Da questa testimonianza diretta di Procopio salta subito all’occhio la mancanza di qualsiasi cenno di Procopio su cosa fosse presente in cima al Mausoleo , Quadriga di Adriano , oppure la Pigna con i Pavoni , o altra scultura , da cio’ si puo’ supporre che alla sua epoca ogni scultura in bronzo fosse gia’ stata tolta , forse in attesa di fusione per altri usi , probabile che la Pigna o altro che fosse , si salvasse da questa triste fine per motivi a noi ignoti . Una conferma su quanto Procopio ci ha tramandato tramite la sua opera , ci giunge dall’ archeologia : quando nel rinascimento furono costruiti i bastioni che ora circondano il tamburo centrale , largo circa 65 metri , e forse alto in origine 22 metri o piu’ , statua esclusa , unico residuo architettonico spoglio dei suoi marmi , dell’ antico Mausoleo , furono travati durante gli scavi per le fondamenta dei bastioni , svariati pezzi e tronconi di statue , le stesse che furono gettate in testa ai Goti assalitori . Essendo il tamburo interno l’ unico residuo murario dell’ epoca romana , la disposizione interna e’ rimasta pero’ sconosciuta fino al 1825 quando venne rinvenuta sul lato del monumento rivolto verso il Tevere la porta di ingresso che tramite un lungo corridoio arriva ad una grande sala dove forse si trovava la statua di Adriano , sulla destra della sala inizia una rampa di accesso a salire , a spirale , larga tre metri e alta quasi nove metri che sfocia nella camera centrale a forma di croce greca , qui si trovava la camera centrale funebre di Adriano e Sabina e nei quattro lati della croce greca la sale funebri di tutti gli altri imperatori succeduti ad Adriano e familiari , fino a Commodo , ma sappiamo dalla Storia Augusta che anche Settimio Severo e forse Caracalla furono sepolti in questo Mausoleo , mentre Geta venne sepolto nel Mausoleo sulla Via Appia che Severo in vita si era fatto costruire per se , simile al Septizonium . Tutte le sale erano decorate di iscrizioni , ma tutte queste storiche iscrizioni marmoree nel corso dei secoli , specialmente nel XVI secolo , furono asportate e segate per decorare le varie cappelle della Basilica in Vaticano . Sopra la porta di ingresso del Mausoleo c’era anche qui’ una grande lapide in marmo che probabilmente riportava la storia della costruzione del Mausoleo , anche questa tolta e lavorata per ornare la cappella Gregoriana in San Pietro . Il Mausoleo ha preso il suo nome attuale di Castel Sant’ Angelo nell’ anno 590 . In quell'anno Roma era afflitta da una grave pestilenza, per allontanare la quale venne organizzata una solenne processione penitenziale cui partecipò lo stesso papa Gregorio I . Quando la processione giunse in prossimità della Mole Adriana, il papa ebbe la visione dell'arcangelo Michele che rinfoderava la sua spada . La visione venne interpretata come un segno celeste preannunciante l'imminente fine dell'epidemia, cosa che effettivamente avvenne. Da allora i romani cominciarono a chiamare Castel S. Angelo la Mole Adriana e a ricordo del prodigio nel XIII secolo posero sullo spalto più alto del Castello un angelo in atto di rinfoderare la spada . Ancora oggi nel Museo Capitolino è conservata una pietra circolare con impronte dei piedi che secondo la tradizione sarebbero quelle lasciate dall'Arcangelo quando si fermò per annunciare la fine della peste . Non e’ certo se fu Aureliano , oppure nel 403 l'imperatore d'Occidente Onorio ad includere l'edificio nelle Mura aureliane : da quel momento l'edificio perse la sua funzione originaria di sepolcro diventando un fortilizio, baluardo avanzato oltre il Tevere a difesa di Roma . Fu allora che il mausoleo venne indicato per la prima volta con l'appellativo di castellum. Salvò la zona del Vaticano dal sacco dei Visigoti di Alarico del 410 e dei Vandali di Genserico del 455. Fu Teodorico che inizio’ ad adibire il Mausoleo a prigione di Stato . Qui termina la nostra storia del Mausoleo di Adriano in epoca romana . Mi concedo a questo punto solo una riflessione in generale , considerando quanto dell’ antica Roma e’ stato nel corso dei secoli distrutto , non rimangono a noi moderni che poche e quasi insignificanti briciole di quell’immenso patrimonio dell’ umanita’ , perso per sempre , insieme a tante storie riportate su pietra , di cui non sapremo mai nulla ; la fine della civilta’ antica fu veramente una catastrofe universale per l’ umanita’ , perpetrata prima dal tempo inesorabile nel suo trascorrere , ma con amarezza , principalmente dai Romani stessi e dagli Italiani , ai danni di Roma e in minima parte da tutti quei popoli che nel corso di oltre XIV secoli di invasioni , si avvicendarono da conquistatori nella penisola ; solo nel Rinascimento con la riscoperta della civilta’ classica ci fu un rallentamento delle distruzioni , ma si tratto’ solo di un rallentamento , mai fermata completa ; furono fortunati quegli uomini che poterono ammirare quei capolavori di architettura , di satuaria e quant’ altro , prima della fine di quell’epoca storica . Sotto una serie di fotografie e disegni , la cui interpretazione per non prolungare troppo la trattazione del post , e' inserita dentro le foto , per leggerla basta portare la frecceta del mouse dentro la fotografia ; le divido in due parti non entrando tutte nella prima pagina . Un saluto .
    3 punti
  3. Apro questa discussione come quella sul vaticano, dato le innumerevoli richieste che spesso ricadono in domande già ampiamente discusse, in modo tale da dare delle risposte di base ai nuovi collezionisti con l'augurio di non vedere intasate le sezioni euro con nuove richieste, o almeno limitarle. Se i moderatori lo riterranno opportuno metterla in risalto oppure cancellarla del tutto per me andrà bene comunque. Correzioni, ampliamenti e quant'altro sono ben accetti, purchè date da fonti certi e attendibili. D: dove si possono acquistare gli euro in FDC o altre conservazioni? R: Purtroppo per via del regolamento non si possono citare i nomi di venditori o negozianti, però possiamo dire che la "baia" è il canale più diffuso come altri siti di aste online, poi ci sono le fiere e convegni come Bologna, Rimini, e soprattutto Verona dove troverete un'ampia scelta di commercianti dal vivo, quindi toccare ciò che vorreste comprare, e non solo monete. Seguite le discussioni del link http://www.lamoneta.it/forum/17-segnalazione-mostre-convegni-incontri-e-altro/, è sempre aggiornato da noi utenti su date, luoghi ed anche possibilità di incontri tra noi utenti. Sulla baia oltre a quella italiana, il consiglio è di cercare anche su altre nazioni come Francia e soprattutto Germania. Si può acquistare in molti casi anche direttamente dalle zecche di origine, ma spesso o bisogna far parte di una lista clienti, oppure non conviene se si vuole acquistare una sola moneta fdc, anche perché vendono solo a rotolini, http://www.lamoneta.it/topic/52721-zecche-europee/. Discorsi a parte per folder e commemorative proof. anche comprare da case d'asta è certamente un buon canale, ma purtroppo non tutte trattano gli euro ed è difficile imbattersi in ciò che si cerca, ma controllare non nuoce. Sempre sul nostro sito c'è la sezione dedicata agli http://www.lamoneta.it/forum/23-scambi-euro/, qui si può scambiare con gli altri utenti ciò che potremmo avere come doppioni, ma solo con scambi! Se poi vorremo vendere o comprare c'è la sezione http://www.lamoneta.it/forum/45-annunci-numismatici-vendocerco/, leggere sempre i regolamenti prima di postare. In ultimo ma non per importanza, nella sezione http://www.lamoneta.it/forum/11-altre-discussioni-relative-alle-monete-in-euro/ sono aperte spesso le "razzie" dove è possibile parteciparvi, leggere il regolamento per ottenerne il diritto a farne parte. D: acquistare online non mi sembra molto sicuro, posso fidarmi o è meglio cercare altrove? R: comprare di persona è sempre la miglior cosa, ma purtroppo non tutti abitiamo in luoghi dove sono presenti negozianti, oltretutto forniti ed onesti. Ripiegare sulla rete non da mai garanzie al 100%, ma basta seguire regole basilari che almeno riducano i rischi: comprare da venditori professionali (sulla baia) o da negozianti che sono anche periti nip da un certo margine di sicurezza, come per qualsiasi acquisto si consiglia prima di informarsi tramite i feedback sulla reputazione del venditore. Inoltre acquistare da negozianti ben forniti ci da la possibilità di ammortizzare i costi di spedizione in caso di acquisti multipli. Poi se si è in cerca di un pezzo particolare che lo si trova solamente da un privato, il rischio aumenta, ma basta sempre controllare che sia una persona onesta e non dovreste avere problemi, a volte si fanno con loro i migliori affari. D: sono un neofita e ho trovato un venditore che penso faccia per me, solamente non so se i suoi prezzi siano buoni, come posso fare? R: semplicissimo, sulla baia si avvia una ricerca del pezzo o pezzi interessati con l'opzione aste scadute e appariranno le inserzioni vendute fino a 3 mesi prima, cercare sempre spuntando anche l'opzione europa o cercare sulle varie baie di altre nazioni. Oppure, sempre dopo avere usato il tasto "cerca" del nostro sito, si può ricorrere alla discussione http://www.lamoneta.it/topic/86392-osservatorio-prezzi-di-mercato/, dove chiedere la quotazione della moneta interessata. Comunque le quotazioni vengono date da acquisti personali recenti, o da ricerche sulla baia. Spero di non aver dimenticato le basi e di poter essere stato utile. Buone ricerche e buoni acquisti a tutti.
    3 punti
  4. Io non ho mai avuto margini di guadagno poiché compro le monete per tenerle per me, ma direi che il miglior acquisto fatto è questo, semplicemente il venditore la aveva in vendita a 80 euro (non so perché).
    3 punti
  5. E’ un raccontino piuttosto elementare ma, credo, possa dare qualche spunto interessante, è esposto al “MUSE”, il nuovo museo di Trento progettato da Renzo Piano, e racconta come si procedeva da quelle parti all’epoca del grosso della zecca trentina. I minatori medievali erano vestiti di una tunica con il cappuccio e poco altro. Per raggiungere il minerale prezioso, nel nostro caso l’argento, scavavano dei pozzi in cui si calavano con le corde. Lavoravano per lo più con un martello e uno scalpello immanicato sul lato lungo, che sarebbero diventati il simbolo stesso dei minatori. Gli scalpelli si consumavano e si rompevano facilmente durante il giorno, per questo i minatori ne portavano a tracolla un kit di ricambio. Una volta trovato il giacimento lo seguivano ovunque, senza preoccuparsi di lavorare in cunicoli stretti o labirintici. Scavavano solo dove serviva, per estrarre tutto l’argento possibile. Raccoglievano il minerale in sacchi o vaschette di legno che trascinavano con una corda. Una volta raggiunta la base di un pozzo versavano il minerale nelle ceste che venivano sollevate con una carrucola e portate all’esterno. Da qui iniziava il viaggio che l’avrebbe trasformato in argento. All’imbocco della miniera si trovavano degli addetti alla cernita e all’arricchimento del minerale, che selezionavano il materiale più ricco in argento e lo riducevano in piccoli pezzi, più facili da trasportare. Un’ulteriore selezione si otteneva nelle laverie, in cui l’acqua incanalata di un torrente lavava il minerale e faceva depositare i frammenti più pesanti contenenti il metallo. Da qui il materiale veniva trasferito con delle carriole ai forni. Il minerale estratto era per lo più galena argentifera, un solfuro di piombo che contiene l’argento come impurità. Per ricavarne il metallo prezioso servivano due fasi di lavorazione. Nel primo forno dalla galena si estraevano piombo e argento, nel secondo forno l’argento veniva separato dal piombo con un processo detto cappellazione. Il piombo fuso ossidava e veniva asportato dalla superficie fino a che non appariva il metallo prezioso depositato sul fondo: il cosiddetto lampo d’argento. Dall’argento prodotto nei forni si ottenevano lingotti che venivano trasportati alla zecca cittadina, il luogo in cui si coniavano le monete. Qui l’argento veniva raffinato e si saggiava la sua qualità. Il metallo migliore veniva ridotto in tondini piatti sui quali una sorta di timbro inciso (il conio), battuto con un martello, imprimeva l’effige del vescovo o del re e il nome della città. Dalle viscere della terra l’argento finiva così nelle tasche dei cittadini di tutta Europa.
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  6. Buongiorno a tutti, qualche giorno fa ho comprato questa bellissima medaglia della Croce Rossa belga. Quando mi è stata proposta da @@donty non ho pensato di chiederne le dimensioni, l'ho vista in foto mi è piaciuta e l'ho presa. :P Quando poi mi è arrivata ho avuto una bellissima sorpresa, la medaglia è di dimensioni grandi e la conservazione quasi perfetta, ha solo una piccola schiacciatura al bordo a ore 6 al dritto, peccato ma è bellissima anche così. Visto che le medaglie della Croce Rossa italiane sono molto ricercate mi chiedo se anche quelle belga lo sono, è la prima volta che ne vedo una. La sua funzione mi è abbastanza chiara, anche se non conosco il francese, penso sia stata emessa per commemorare un'inondazione avvenuta nel 1925-26, se qualcuno ha qualche notizia in più da regalarmi ne sarò felice. Grazie a tutti, Giò :D La medaglia misura 70 mm e pesa gr 91, 6
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  7. Chissammai se qualcuno di voi lo sa … La sterlina stemmata della regina Vittoria del 1873 ha una tiratura di 2.368.000 pezzi. Circa il 15% dovrebbe essere il numero dei pezzi con il San Giorgio al posto dello stemma. Quindi detraggo e ne restano 2.000.000 circa. Nell’anno 1873, come anche negli anni dal 1863 al 1874, la zecca di Londra fece un esperimento numerando gli esemplari per vedere quanti pezzi potevano coniare prima del deteriorarsi del conio, si stima circa 100.000 pezzi, per cui ogni 100.000 pezzi circa ricominciavano la numerazione dal numero 1. Io di queste sterline numerate ho visto solo numeri bassi, il numero 20, all’asta 48 di NumisBid, un’altra con il numero 264 e varie altre ma sempre a due, massimo tre cifre mai oltre. Oggi ho trovato la sterlina con il numero 1, che, dai ragionamenti fatti sopra dovrebbe essere una delle sole 20.000 sterline recanti quel numero, mi è venuta la curiosità di sapere come scrivessero le migliaia, poiché il posto è limitato e il numero è molto piccolo non riesco proprio ad immaginarmi come possano aver fatto. Ne sapete forse qualcosa di più? Grazie.
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  8. Non averlo fatto ci avrebbe privato di una discussione bellissima, interessante ed emozionante, per me in particolare. Vedere queste immagini e leggere ciò che hai scritto ha ravvivato il mio amore, e la mia nostalgia, per luoghi cari dove ho trascorso la mia infanzia e che hanno contribuito alla mia formazione culturale imprimendo in me l'amore per la Storia e per l'Arte. Grazie Legio, ti sono molto grata e spero di poter ricambiare la tua gentilezza in futuro. Giò :give_rose: :give_rose: :)
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  9. Non è il mio campo d'interesse, ma vedi se ti può essere utile questo link: http://www.coins-of-the-uk.co.uk/dieno.html Secondo me le migliaia non esistono, per il sovereign del 1873 è segnalato un numero massimo di 103, e che un 163 segnalato come esistente è solo un errore o lo zero dello stesso 103 battuto male. Per coprire la tiratura da te indicata quasi sicuramente ricominciavano da capo dal numero massimo a 3 cifre indicato nella lista del link, ma questo può voler dire che ci sono molti esemplari con lo stesso numero. 20.000 pezzi del 1873, per esempio, darebbero luogo a circa 200 esemplari con il numero 1 + 200 esemplari con il numero 2 , ecc. ecc. sino al 103. Ma è solo un'ipotesi.
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  10. perché non guardano la faccia comune, oppure sono tutte ruotate di 180°... :rofl:
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  11. Bhe! Semplicemente leggendo quello che vedo scritto nella legenda del dritto: (A)LOYS.CON ; -) ciao Mario
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  12. Caro ” Reinsena” non desidero insegnare a nuotare ai pesci, ma se me lo consenti, perché non guardi la distribuzione del tuo cognome sull’elenco telefonico d’italia…Internet, a volte, può essere d’aiuto e se trovi altre notizie…non farti scrupolo di telefonare o scrivere ai responsabili degli archivi storici, ovviamente con le dovute maniere, spesso sono meno “gelosi” dei tenutari degli archivi parrocchiali. Quanto sopra può essere il primo approccio al problema, seguono: la tradizione orale L’eventuale archivio storico di famiglia anche se sembra di capire che non sia questo il caso tuttavia: Santini di battesimo, Cresima, Comunione e decesso( una volta si usava) non sono da sottovalutare. L’intervista ai parenti; papà, mamma, nonni, dovrebbero già portarti all’inizio del secolo scorso, se non prima e non è poco. Le fotografie, non sono solo “curiose” hanno anch’esse un messaggio da darti che se ben interpretato può essere di valido aiuto. Lettere e cartoline degli “Avi” come gli oggetti loro appartenuti, gelosamente conservati in famiglia o relegati tra il “ciarpame vano” in soffitta od in cantina parlano anch’essi della tua famiglia. Non trascurare poi i “Libri d’Oro” ad esempio: L’enciclopedia araldico nobiliare del marchese Vittorio Spreti, editore: Forni di Bologna, raccoglie le famiglie nobili d’Italia; sono diversi volumi, per quanto mi riguarda sono in possesso del solo VI tomo (S-Z), probabilmente il curatore della sezione araldica li possiede tutti e potrà, se già non l’ha fatto, darti utili indicazioni…è persona disponibile ed ha profonde conoscenze in materia ergo: preziosa. Comunque puoi sempre fare una capatina nella biblioteca comunale…an vedi mai? Anche il “Libro d’Oro” del Comune di Siena, ricco di eventi e di storia può esserti utile, per non parlare degli “Ordini dinastici” della Toscana; sono due, al titolo di San Giuseppe il primo, l’altro dedicato a Santo Stefano Papa e Martire e qui, se vuoi una mano posso dartela. Una particolare attenzione va rivolta alle: Omonimie…c’è da prendere cantonate indicibili Tieni presente che: La compilazione dei registri di: Nascita, Battesimo e Matrimonio venne sancita con il Concilio di Trento nel 1563. Nel 1614 poi con il “Rituale Romanorum” Papa Paolo V impose la tenuta di altri due registri: delle sepolture ovvero dei morti e lo “Stato delle anime” Quest’ultimo registro è uno strumento, come vedi, antecedente l’istituzione dello “Stato Civile” di napoleonica memoria e rappresenta l’unica registrazione continua dell’elenco nominativo delle persone abitanti il territorio di pertinenza della parrocchia, raggruppate per famiglia, eseguita dal parroco in occasione della “Benedizione Pasquale” delle abitazioni. Non trascurare ovviamente lo “Stato Civile” per il recente è di grande utilità. Ultima cosa vi sono, come già hai avuto modo di individuare, studi prestigiosi che possono soddisfare la tua curiosità, ma al di là del costo…vuoi mettere la soddisfazione di scoprire da solo il “tesoretto” del …chi fur li maggior tui? Mi ero proposto di inviarti una mp, ma poi ripensandoci e ritenendo che anche altri del forum potrebbero essersi posti il tuo problema ho ritenuto che queste riflessioni potessero essere utili. Un caro saluto da nonno Cesare che si è fatto un albero genealogico a far data dall’ultimo quarto di secolo del 1400 A.D. (16 generazioni) ma che ha riscontri oggettivi, sia pure a macchia di leopardo, che arrivano al 1.100 A.D. Buon divertimento Re.In.Sena.
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  13. Tema affrontato in molte discussioni, nomi non ve ne faccio per ovvi motivi, ma vi dico che potete affidarvi sulla baia ai venditori professionali, sia italiani che stranieri, soprattutto quelli tedeschi. Poi ci sono i convegni, i mercatini, insomma l'euro è di facile reperibilità. Non ne troverete, o meglio ne troverete pochissimi nelle case d'asta, non è il loro mercato principale. Adesso non vi rimane che allenarvi a fare ricerche sulla baia. Se non siete pratici di prezzi e per non incorrere in "fregature" vi consiglio di pensare alla moneta che volete comprare, cercare "prima" tra le aste scadute, così avete idea del prezzo di mercato, poi cercare chi la vende tra i professionali ai prezzi che si avvicinano di più a quelli di mercato. Inoltre dai professionali che ne hanno una gran quantità risparmiate sulla spedizione congiunta di più pezzi. Se vi rimangono dubbi sui prezzi, prima di comprare chiedete consiglio nella discussione http://www.lamoneta.it/topic/86392-osservatorio-prezzi-di-mercato/, non aprite post per queste domande. Spero di esservi stato utile.
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  14. :crazy: :crazy: :crazy: :crazy: Macchè scherziamo??? ma neanche con un Miracolo con la M!!!!!!
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  15. villa66 :good: è in alluminio e dovrebbe pesare un grammo, ha subito una strana usura... metto di seguito come si presenta in condizioni ottimali.
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  16. Questo appare come Yemen Y19, 1/40-riyal (1-buqsha), con una data di AH1367. Krause dice che è stato colpito privatamente in Libano (che hai suggerito) nel 1955 e 1956 e rilasciato in circolazione [nello Yemen] nel 1956. :) v. ------------------------------------------------------------ This looks like Yemen Y19, the 1/40-riyal (1-buqsha), with a date of AH1367. Krause says it was privately struck in Lebanon (which you suggested) in 1955 and 1956 and released into circulation [in Yemen] in 1956. :) v.
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  17. La primissima impressione ricavata dalla foto mi porta non molto lontano dalla tua Piacenza: (da: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/archive/1/1f/20051230230128%21Bobbio-Stemma.png) A parte la corona (contemporanea) da città, lo stemma non pare identico? L'immagine mostra lo stemma di Bobbio (PC). Però... ...mi chiedo chi e perché usasse una simile feluca nella bellissima cittadina appenninica!
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  18. petronius arbiter anche se sono stato a Riccione tutti gli anni non ci siamo visti piu da quel 2009 , ma capiterà.. magari a Bologna ad Ottobre :D
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  19. Prima di tutto, mi deve dire quali sarebbero i commenti schierati, perché io non ne vedo proprio. In secondo luogo, quello che devo, o non devo dire, non è certo Lei a dovermelo chiedere. Infine, Sull'esistenza di altre zecche o meno, lascio a Lei e ad altri studiosi questa incombenza, io mi limito a leggere ed ad imparare. È consentito oppure no?
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  20. DE GREGE EPICURI E' un denario repubblicano del 63 a.C.; non ti so dire con certezza se autentico, forse lo è, anche se molto malconcio e con qualche dubbio che sia suberato (cioè con un'anima di rame). Il monetiere è L.Cassius Longinus. Al diritto, la testa velata di Vesta, di solito con una lettera di controllo sulla sinistra ed un piattino o patera sulla destra. Al rovescio: un votante, che sta introducendo nella cista una tavoletta col suo voto; inoltre la scritta LONGIN III V, di solito non tutta leggibile. Quindi una moneta molto interessante, che testimonia le libertà democratiche della Roma repubblicana. Durante l'Impero, non si votò più, se non su argomenti poco significativi. Se ti interessa la classificazione, è la Crawford (o RRC) 413/1.
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  21. Ciao Genny....io dico la mia, anche perchè ho partecipato alla discussione, e qualche chiacchierata è sempre ben accetta. La moneta è Comunissima, la conservazione non è eccezionale e per me non più di 20/25 euro. Come vanno le cose oggi, in Italia, anche gli acquisti di monete vanno fatti in maniera chirurgica. Spero che tu abbia capito cosa voglio intendere. ;) Un cordialissimo saluto.
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  22. Non è che ti sbagli con i 2 lire valore? Questo è uno stemma, ed è comune, si trova tranquillamente in questa conservazione (MB risicato) per 7 o 8 Euro. Lo scudo è un MB-BB, in questa conservazione vale l'argento contenuto, ossia una quindicina di Euro. Ne consegue che 35 Euro sono davvero troppi per queste due monete, al massimo si può spenderne tra i 20 e i 25.
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  23. Senza dubbio lo sfondo nero o quello di un panno rosso fanno risaltare l'oro ,ma siccome non ci sappiamo"fare"con questi sfondi è meglio optare per quelli più consoni alle nostre capacità
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  24. Perchè è una gara? :rofl: :rofl: Allora ti dico che il C.N.R.L. è stato fondato prima del Cordusio, quindi ci siamo prima noi... :lol: :lol: (come Gruppo intendo), e l'Associazione dei Ducati ancor prima di noi...Marioooooooooooooo, ogni realtà locale è importante in egual modo, non è importante essere i primi...i migliori...i più grandi...l'importante è ...essere e fare sopratutto. Ciaoo :D :D
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  25. Gli interventi in medio oriente non si fanno per questioni di "esportazione di democrazia" ma per calcoli d'interesse, per quanto poco azzeccati possano eventualmente essere, e in Ucraina c'è ben di più in ballo che non l'Ucraina stessa. La vedete in modo un po' troppo superficiale... la posta in gioco è un tantino più elevata che "ques'inverno le nostre casette stiano a calduccio" (come se la Russia fosse l'unico produttore di gas al mondo, poi). Noi europei ci siamo troppo abituati a pensare da unità in decadenza che verrà colonizzata e marginalizzata con tutto quel che ne consegue. "A noi che ce ne frega... Franza o Spagna purchè se magna!". Spiacente, ma a me vivere da schiavo sotto il Putin di turno non va proprio bene. Bisogna reagire.
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  26. Penso che gli utenti de " La moneta.it" siano un po' stufi di queste continue diatribe su ogni post. Non voglio peccare di presunzione, ma immagino di interpretare un pensiero comune a tanti. Scusate l'intromissione. :)
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  27. Ciao, in questa conversazione di non piu di un mese fa (http://www.lamoneta.it/topic/127045-5-centesimi-1913-senza-punto/page-2), l'ottimo @@poeta aveva riportato un articolo con le caratteristiche salienti del conio della variante senza punto, e relative differenze con i "senza punto" artificiali. Dalle foto non riesco a distinguere i particolari rilevanti della tua moneta, ma tu, avendocela in mano, non dovresti avere difficoltà.... Spero di esserti stato utile e nel buon esito della tua ricerca. Un saluto.
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  28. Mi butto: 5 lire 1870 qBB e 2 lire 1863 MB.
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  29. Mi permetto di aggiungere l'immagine di una medaglia pontificia in mio possesso.
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  30. ciao, per me è un bb/spl...ha avuto la sua circolazione e tiene il lustro solo nelle zone più protette della moneta. non ha colpi significativi ai bordi ed è quindi un bell'esemplare. complimenti marco
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  31. N°1 (a sx)- Medaglia devozionale francescana, bronzo/ottone, del XVII sec.- D/ L'Immacolata stante in piedi coronata da 5 stelle, in ellisse di raggi e fiammelle, su crescente di luna, il tutto entro cordone con nodi. R/ S. Francesco in ginocchio rivolto verso il crocefisso a sx riceve le stimmati,circondato da cordone con nodi,anepigrafe. tipologia comune e molto diffusa. N°2- Medaglia devozionale tonda,bronzo /ottone, del XVIII sec (inizio).- D/ La Madonna di Oropa, in piedi,con Gesù Bambino in braccio a sx,e nella mano dx il globo con la croce, scritta:S. M.- D. - OROP[PA]. R/ Sacro Cuore di Gesù con corona di spine,raggiato, anepigrafe. medaglietta non comune. Ciao Borgho.
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  32. :pardon: :lol: Un po' di occhio l'ho fatto ormai. Ciao
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  33. Mosaici di Paul Van Scott. particolare:
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  34. Moneta che non va oltre l'MB, lucidata in maniera disgraziata :girl_devil:
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  35. Ciao apollonia, ho visto una "testa d'oro" barbarica come la tua su: www.mernick.org.uk/leadtokens pozleo
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  36. San marino si è appropriato di temi altrui nel 2006, 2010, 2011, 2013, 2014 puccini e 2015 entrambe le emissioni Anche in Europa si lamentano della scelta dei temi http://myeurohobby.eu/forum/topics/2015-2-commemorative-coins?commentId=2793785%3AComment%3A332777 (ultimi righi e pagina seguente)
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  37. Piccolo OT : Scusate la sciocca curiosità . Come mai molti utenti postano le monete irlandesi al contrario ?
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  38. la croce nella legenda formata da anellini - R4 - D'Andrea 50B
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  39. l'aquila con piume dietro la testa (volto medio) - R - D'Andrea 51
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  40. Ciao Lorenzo, grazie mille per la considerazione che hai nei miei confronti, quanto scritto da Giovanni @@borghobaffo è esatto, prima di tutto è bene precisare la patrona principale della città di Napoli è l'Immacolata Concezione e non san Gennaro come tutti credono ..... eheheheh, ecco perchè queste medaglie hanno sempre la figura mariana al dritto e non viceversa, ricordate sempre che nelle medaglie devozionali la figura della Madonna deve essere considerata sempre al dritto, anche se dall'altro lato c'è il nome del re congiunto a quello del pontefice (mi riferisco principalmente alle napoletane, poi non so come siete messi per le emissioni di altre città). San Vincenzo Ferreri venne proclamato santo nel 1455 da Callisto III, e compatrono della città di Napoli nel 1838, questa medaglia è molto probabilmente di epoca borbonica, o nella peggiore delle ipotesi del 1866 (anno in cui vi fu un'altra storica epidemia di colera). Lo stile del dritto e della predisposizione e raffigurazione della Madonna e dei putti è presente sulle medaglie del periodo 1854-1866 e non prima. Ho in collezione una rarissima medaglia del 1838 per la proclamazione di san Vincenzo Ferreri come compatrono di Napoli ma, ahimè, in basso stato di conservazione, da questa si denota lo stile e la composizione completamente diversa, il santo protagonista di questa discussione ha come attributi una fiamma sul capo ed è protettore dei muratori, esso viene invocato contro i fulmini, terremoti e malattie gravi, sappiamo che nel 1854 e 1866 ci furono due epocali epidemie di colera a Napoli ed è probabile che oltre alle tante medaglie borboniche coniate per la cessazione del morbo vi fu anche questa di san Vincenzo , l'impostazione iconografica è la stessa, oltretutto c'è da osservare che prima del 1854 l'Immacolata Concezione non venne mai raffigurata su medaglie devozionali inerenti i patroni e compatroni. Scusami Lorenzo, l'hai letto questo articolo sulle medaglie devozionali napoletane di gennaio? Qui ci sono molte risposte al tuo quesito. A presto. :good:
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  41. @elmetto2007 anch'io l'ho valutata bb+..si vede che piano piano imparo...
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  42. Medaglia molto bella ed affascinante, ecco la discussione su un esemplare identico: http://www.lamoneta.it/topic/120640-san-guglielmo-patrono-di-scicli/?fromsearch=1
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  43. 100? euro...io per un birmingham non andrei oltre i 50 al massimo...ce ne sono a tonnellate. bell'acquisto complimenti.
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  44. Mi permetto di partecipare alla discussione, anche se sono nuovo di queste parti. Quando compro delle monete da NC in su, le cerco sempre con la perizia, semplicemente perchè non sono così esperto da poterle valutare da solo e sono più tranquillo nel fare i miei acquisti, anche nel caso un domani, necessità od altro, mi spingessero a disfarmene. Dato che abito a Roma, mi capita spesso di andare da un noto numismatico, che rilascia per un prezzo ragionevole, una perizia fotografica. Credo sia questa la strada da seguire anche per gli altri, non solo per la maggiore tutela dell'acquirente, ma anche per il buon nome dei venditori. Saluti a tutti.
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  45. "ma se uno andasse per vie legali vincerebbe la causa? insomma io pago per avere un servizio anche solo il fatto di spedire una cartolina essa deve arrivare. punto. non mi interessa se è stata smarrita o se è stata rubata, se affido il compito a te, tu sei il responsabile di tutto ciò che succede!" I servizi postali sono regolati, come qualunque contratto, dalle "Condizioni Generali", che stabiliscono in che termini viene reso il servizio, con quali tempistiche, a quali costi, per quali formati ecc.. Ti dice anche cosa si può e cosa non si può spedire, come fare reclamo e quali sono le compensazioni che si erogano nel caso in cui il servizio pagato non venga eseguito. Qui sotto, ad esempio, ci sono le "Condizioni generali di contratto", valide per il servizio di "Raccomandata1" (che, per quanto mi consta, è un servizio forse un pò caro ma, devo riconoscere, finora impeccabile (e faccio un gesto apotropaico .. :closedeyes: ...). http://www.poste.it/resources/editoriali/postali/pdf/CGC_R1_Retail.pdf E' vero che laddove si potesse dimostrare che Poste italiane (meglio: i suoi dipendenti) hanno agito con dolo o colpa grave, i limiti contrattuali agli indennizzi non opererebbero, ma la prova da fornire in questi casi non è agevolissima e la sua dimostrazione è a carico di chi agisce in giudizio. Inoltre, nella gran parte dei casi (non so se sia anche il caso esposto in questa discussione...), la scoperta della manomissione del contenuto del plico avviene in un momento successivo alla consegna della raccomandata da parte del portalettere o allo sportello; la mancata contestazione immediata al portalettere o all'operatore postale di un'anomalia del plico e/o del suo contenuto, preclude la possibilità di svolgere successivi reclami; e ciò per l'evidente ragione che una volta passata di mano la raccomandata e firmato il registro delle consegne, Poste italiane non è più responsabile di alcunchè. Quindi , il momento "topico", che coincide anche con il "time limit" per proporre eventuali riserve circa la non conformità del plico, è quello della sua consegna (anche se essa avviene a mani di Vostra mamma o di Vostro nonno, che in Vostra assenza ed essendo familiari con Voi conviventi, hanno firmato il registro e ritirato il plico). I reclami per la mancata consegna o per la consegna di un plico manomesso e privato del suo contenuto, fermo restando, in questo secondo caso, quanto appena detto circa il momento della contestazione al portalettere, sono sottoposti innanzitutto al vaglio di ciò che era stato spedito. Quindi Vi verrà chiesto: cosa conteneva la raccomandata? Se il contenuto del plico non pervenuto o pervenuto manomesso non poteva essere spedito con quella modalità, qualunque richiesta di rimborso/indennizzo ecc. è automaticamente respinta e qui non perchè siamo in Italia o perchè un destino cinico e baro si accanisce contro di noi, ma più semplicemente perchè nelle condizioni generali di contratto per quel servizio c'era scritto che quel determinato bene, che qualcuno si è fregato, non poteva essere spedito; e c'è anche scritto che, in quei casi, il reclamo verrà rigettato. Naturalmente siamo in Italia non solo per il servizio postale ma anche per l'Utenza....e quindi l'italiota,medio, quando sa che non avrebbe potuto spedire un certo bene con quella modalità, si guarda bene dal dire che ci aveva messo dentro un oggetto non consentito, ma si orienterà a dichiarare (ovviamente sotto la sua responsabilità) che il contenuto era compatibile con quel servizio. Della serie: già mi avete "mazziato" e vi siete fregati quello che c'era dentro la raccomandata....adesso col cavolo che perdo anche l'indennizzo, dichiarandovi che dentro c'era un oggetto che non avrei potuto spedire..... Fatta questa annotazione "di costume", non ho statistiche da citare per la sparizione o la manomissione di raccomandate e/o assicurate; devo però dire che, sebbene le tempistiche di consegna talvolta siano da terzo o quarto mondo, per quel che ne so è abbastanza raro sentire qualcuno che lamenti di non aver ricevuto una raccomandata o di averla ricevuta priva del suo contenuto. Non so se anche la Vostra esperienza conforti questa valutazione. Saluti. Michele
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  46. Oltre al fatto, già dibattuto, che non si può spedire un oggetto con una raccomandata, resta il fatto che l'idea che "questi ladri ... una volta presi perdano il posto e passino qualche anno in galera" è logica ma illusoria. Tanto a Malpensa, quanto a Linate e Fiumicino, sono stati filmati gli addetti allo smistamento valigie rubando oggetti dalle stesse; presso i loro domicili o altri luoghi sono state ritrovate enorme quantità di merci rubate dalle valigie dei passeggeri; ci sono in corso numerosi processi, con relativi ricorsi, la cui durata è ormai decennale. Nel frattempo queste stesse persone sono sempre addette allo smistamento dei bagagli... Quindi non solo i ladri non sono finiti in galera, ma neppure sono stati rimossi dalle loro mansioni.
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  47. Questa sequenza di medaglie papali presentate da fabio, grande collezionista (il catalogo del nostro forum è ben rappresentativo della consistenza e articolazione della sua raccolta dalle emissioni delle origini alle contemporanee) è la testimonianza di un modello di ricerca, con il quale si può con piacere arricchire, ampliare e tendere al completamento (se mai fosse possibile) della collezione. Vorrei provare a storicizzare il modo di collezionare medaglie papali, per pervenire ad alcune considerazioni su questa evoluzione recente. Comincio dalla tradizione. In questo forum, piakos (un amico che anni or sono partecipava attivamente alle nostre discussioni soprattutto su coni originali e riconi) ebbe a scrivere con il suo stile fascinoso e immaginifico (se ben ricordo) che si era appassionato alla medaglistica papale, poichè questa raccolta costituiva la continuità della monetazione romana. Alla Roma imperiale era succeduta la Roma papale; e la medaglia, meglio che la moneta, esprimeva la internazionalità della Chiesa cristiana- cattolica : e ciò ininterrottamente, in quanto la emissione di medaglie non aveva coordinamento con il potere temporale dello Stato sovrano. Quando, tanti anni or sono, avevo deciso di iniziare la collezione, mi avevano orientato (e questo era il ragionamento di tutti i collezionisti del settore): - la ufficialità della medaglia papale; - la bellezza artistica con ricomprensione di tutti i periodi nei quali si suole suddividere la storia dell'arte : il rinascimentale, il barocco, il neo classico, il moderno; - la rilevanza storica, coordinata sia con vicende di Roma e dello Stato pontificio, sia con i rapporti internazionali dei Pontificati. Nella medaglistica papale fino all'inizio del 1800 le emissioni non ufficiali erano state solo assolutamente eccezionali. Con la grande richiesta di medaglie del secolo XIX molti artigiani svilupparono la loro attività e si rapportarono sempre più con molte committenze centrali o locali, rilevanti o minori: in una parola entrarono in un mercato che si andava sviluppando. Penso a Penin, Massonet, Monnaie de France in Francia, Johnson in Italia e a molti altri nelle aree tedesca, spagnola, argentina. Per tutte queste imprese i filoni prevalenti di prioduzione furono la medaglia d'arte (comparabile per la qualità di esecuzione alle medaglie ufficiali) e una medaglistica commerciale-popolare collegata a molti eventi e molte diversificate realtà. La medaglia privata d'arte fu subito annessa al collezionismo numismatico e andò ad integrare le collezioni, sicchè ha sempre avuto una circolazione nelle aste e nei buoni negozi numismatici. La medaglia popolare -commerciale trovò acquirenti non collezionisti (penso a medaglie religiose, di devozione) ed è stata conservata da privati, pervenendo nel tempo nei negozi dei rigattieri, nelle ciotole dei mercatini ed oggi in quella grande ciotola virtuale rappresentata dal mercato globalizzato internet (e il piacere di rovistare le ciotole è sempre stato presente nei collezionisti con la speranza del ritrovamento eccezionale). Mi diceva recentemente Stefano Bertuzzi, grandissimo collezionista di medaglie di Pio IX, che nella prossima pubblicazione sulle medaglie di questo pontefice inserirà più di 1000 medaglie inedite, che ha recuperato con una attenta ricerca in questi ultimi anni soprattutto nell'ambito delle religiose-devozionali. Anche le medaglie postate ora da Fabio sono in gran parte frutto di queste ricerche; vi troviamo le curiosità, le produzioni artigianali, le emissioni locali: tante medaglie neglette nel tempo che sono così riportate all'onore dell'oggetto collezionato. Sono medaglie rare? Forse sono solo rarefatte e se ne potrebbero trovare nei cassetti delle famiglie, negli scrittoi di parrocchie, conventi, monasteri. Non hanno grande conservazione, perchè sono state acquistate come "medaglie povere" e quindi non hanno mai imposto particolari attenzioni. Mi sembra di capire che è una ricerca che piace; io non mi sono mai cimentato in maniera organica, ma qualche pezzo che mi è capitato mi ha dato soddisfazione. Vorrei però dire a nuovi collezionisti che ci leggono che questa ricerca ha senso, a mio parere, solo come completamento di una collezione di base: e alla base della medaglistica papale restano la ufficialità della emissione, la bellezza artistica, la testimonianza di eventi storici rilevanti.
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  48. Quoto gli amici @@sandokan e @@TIBERIVS. In particolare per questo: Aggiungo: in cambio, si risparmia un bel po' di soldi. E si ha la soddisfazione di ritrovare i propri antenati e le proprie radici, passo dopo passo. La fortuna vera è questa: farli "rivivere" con le proprie mani. Se poi si scopre che avevano anche uno stemma... tanto meglio! :hi:
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