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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/07/14 in tutte le aree
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La piastra in oggetto non ha a parer mio alcuna traccia di saldature divelte nei campi. Si tratta di ossidazioni che spesso si riscontrano in altri analoghi esemplari. Se possibile avere una foto scattata alla luce naturale ti sapremo essere certamente più precisi. Aggiungo inoltre che le stesse micro mancanze di metallo che vediamo a ridosso della differente colorazione le troviamo altrove.5 punti
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Ciao Gianvito, scusa se ti rispondo con ritardo: sono tante le cause che portano a patine irregolari o ossidazioni. Difficile stabilire da una foto le motivazioni delle macchie al rovescio. Tra le cause più diffuse possono esserci agenti atmosferici sia esterni che all'interno dell'ambiente in cui è stata tesaurizzata, non dimenticare che il metallo di un tondello di una moneta o medaglia è composto da una lega metallica ed il metallo non nobile in essa contenuta ossida a secondo delle condizioni conservative. Ecco perché spesso troviamo porosità superficiali e macchie di diverse tonalità. Personalmente ho avuto esperienze negative con alcune monete e medaglie in rame e argento e sulla presenza di macchie formatesi improvvisamente in casa, alla fine capii che si trattava di una piccola percentuale di sostanze acide nell'aria. .... cambiai location dei plateau e posi fine al problema. Non dimentichiamo che spesso le monete possono subire cambiamenti di patina a seconda delle eventuali puliture subite negli anni.3 punti
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Come anticipato non ci sono argomenti sufficienti a giustificare quel tipo di rovina. Le contingenze citate creano danni diversi e decisamente più lievi. Non si può comunque affermare con certezza che le macchie in questione siano dovute all'amalgama di saldatura...fino a prova contraria la situazione statisticamente più ricorrente é anche in questo caso la più probabile. Aggiungo all'ottimo intervento di francesco77 che é lo zolfo a ossidare l'argento, trasportato e depositato proprio sotto forma di acido dall'umidità dell'aria, in prossimità quindi di inquinamento da combustione(impianti siderurgici, petrolchimici, centrali termiche...). La forma delle macchie può dipendere anche dal contatto con altri metalli che si ossidano selettivamente.2 punti
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Ciao Giò, davvero una bella medaglia ! Penso possa interessare a tutti coloro che raccolgono medaglie e cimeli della croce Rossa, un organismo internazionale che ha dato vita ad una produzione vasta e interessante. Mi vengono in mente - fra le tante - le spillette che durante il regime fascista venivano distribuite per le strade dalle dame della CRI, che avevano un ciondoli pendente dalla forma esotica che cambiava ogni anno (una capanna africana, uno scudo da guerra etiopico, un casco coloniale, ecc.) su cui erano incise due Croci Rosse diverse : i fondi raccolti venivano suddivisi tra la CRI e le analoghe associazioni che operavano nei territori coloniali. @@Giovanna2 punti
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Le foto postate dall'ottimo Legio,mi suggeriscono alcuni spunti.Per primo,vorrei ricordare lo scempio compiuto nel taglio del magnifico Ponte Elio,nel 1892,dopo che vennero rinvenuti altri archi laterali,magnificamente conservati in perfetta opera muraria.Venne anche rinvenuto il basolato originario...Si dimostrò il ponte in tutta la sua lunghezza e armonia,capace di far fronte alle piene del fiume,non ostacolandolo gravemente.Dal medioevo,invece,furono quasi obliterati gli archi laterali,cosicchè il ponte divenne una diga! La foto del battistero vaticano mi riporta alla mente la storia della bellissima conca di porfido.Questa fu ridotta allo stato attuale dal Fontana,che ne tagliò un lato corto e vi aggiunse una cornice,sempre in porfido.Per sei secoli,questo stupendo manufatto fu il coperchio dell'imperatore germanico Ottone II,morto a Roma prima del 1000 e sepolto nel "Paradiso",il magnifico quadriportico della antica Basilica di S.Pietro...Ma,forse,in quel superbo sepolcro di porfido,fu sepolto lo stesso Adriano!Il porfido era pietra riservata per re e imperatori...Il mausoleo di Adriano fu cava di marmi privilegiata per i bisogni della vicinissima Basilica Vaticana... E vogliamo parlare dei cavalli della Basilica di S.Marco?Provenienti da Costantinopoli,forse vi furono portati dall'imperatore Costante nel 655,il quale,dopo una visita a Roma,decise di fregarsi una quantità immane di statue e ornamenti di bronzo,che ancora ornavano l'Urbe(tra cui ilbronzo dorato della cupola del Pantheon).Questi cavalli non sembrano opera greca..ma romana e recano lettere latine sul bronzo.E da dove potevano provenire se non da Roma.Erano parte della famosa quadriga dell ' Hadrianeum?2 punti
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@@gianvi Anch'io non vedo nessuna spillatura e tanto meno saldature. Quelle piccole mancanze di metallo sui bordi sono state causate da alcune scorie di metallo rimaste nel conio che, oltretutto, si riscontrano anche su altri esemplari. Nel complesso, a mio avviso, è un buon BB. Le macchie, invece, potrebbero essere state causate da un liquido corrosivo utilizzato nel tentativo di pulirla, però ...2 punti
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Per quanto riguarda la questione del muro di cinta,posso sicuramente affermare che fu demolito per ricavarne materiali.Era un alto muro in blocchi di marmo sormontato da una cornice con ghirlande e bucrani.Fu raffigurato in alcuni disegni fino alla fine del Quattrocento.Gli elementi marmorei furono,probabilmente riutilizzati(lo si vede da disegni e stampe)in un grande torrione circolare costruito da Alessandro VI intorno al 1500,posto proprio all'inizio di ponte Elio.Ad Alessandro VI,infatti,risalgono grandissimi lavori di rafforzamento del Castello.Purtroppo,però,con questi lavori,si chiusero alcune arcate del Ponte,determinando un pericolosissimo tappo al deflusso del flusso del Tevere.Dopo alcune piene disastrose,Urbano VIII decise di rimuovere il torrione di Alessandro VI(pregevolissimo) e diede al Castello l'aspetto che mantenne fino al 1890 circa,quando fu praticamente smantellato dall'ing.Canevari del Genio Civile che,per costruire i muraglioni,distrusse vandalicamente mezzo Ponte Elio(il più bel ponte romano del mondo) e moltissimi bastioni del Castello.2 punti
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Io stavo aggiornando alcune monete tedesche lo scorso fine settimana. Tra le monete che sostituito erano sei pezzi 1-DM. Come al solito—naturalmente—io avevo sentimenti contrastanti circa il processo (5 dei 6 erano monete io avevo tirato dalla circolazione, abbastanza anni fa che è difficile essere unsentimental su di loro). Mentre guardando i nuovi candidati e confrontandole con le monete già nell'insieme, ho capito (ancora una volta!) perché la mio raccolta gusti sono così data-partigiano (piuttosto che di tipo orientato): per me, la data sembra immediatamente fare una moneta molto diverso da altri datato monete, anche dello stesso tipo di progettazione. A volte le differenze sono immediata e tremenda... un 1917 Walking Liberty half-dollar accanto a un Walking Liberty half-dollar datato 1941, o 1946, per esempio, o un 1936 pezzo di 5-reichsmark Hindenburg accanto a uno dello stesso disegno datato 1939. Data diversa = diverso momento storico = moneta differente. Altre volte esso è meno evidente, ma ancora c'è. A volte una narrazione completa (e occasionalmente abbastanza lunga-formulato!) emana da una moneta; altra volta è una breve frase o la miniatura più brevi, come lo scorso fine settimana, quando queste monete partirono la mia collezione. Quindi, nell'ordine della loro partenza... 1961 Sale il muro di Berlino. Est versus ovest in forte rilievo, con questo 1961 1-DM circolanti proprio presso la linea di frattura. 1963 Kennedy e il suo discorso alla parete "Ich bin ein Berliner". Tedeschi come eroi. Ciò che una guarigione pensato che doveva essere per gli utenti di questo 1963 1-DM. Il trattato di Roma del 1957 e la formazione della CEE. Il ritorno della Saar per la Bundesrepublik. Il DM non è nemmeno una decade vecchia, ma questo 1957 1-DM è chiaramente circolanti in un paese nel suo cammino indietro. 1959 il DM ora è l'unica valuta in Germania ovest—Saarland di franken partono circolazione quest'anno. La Bundesrepublik festeggia il suo decimo anniversario. Ed è un anche dieci anni dalla fine del ponte aereo di Berlino. Questo 1959 1-DM hanno cominciato a circolare in un anno di pietre miliari... il nuovo decennio era proprio dietro l'angolo 1968 il miracolo economico tedesco è un fatto compiuto, ma ci sono gli studenti nelle strade europee, tra cui strade tedeschi. Due anni fa gli americani erano cacciati dalla Francia della porta accanto, e gli americani all'interno della Germania ovest sono sempre più impopolari come la guerra in Vietnam si sposa TV. Ma poi c'è Praga e carri armati sovietici vengono a trovare alla porta accanto. Questo 1968 1-DM era di nuovo nelle tasche di un popolo spinto e tirato, uniti e divisi. 1979 la Bundesrepublik è trent'anni. Si stabilirono. Prospero. Ma il muro di Berlino è ancora al suo posto, e c'è ancora un "bordo tedesco interno" di andare avanti con Volkswagen, Mercedes e BMW. Così che era mezz'ora lo scorso fine settimana, e ora questi sei marchi tedeschi saranno presto andare casa in Europa per la redenzione e—suppongo—distruzione. Perché è il 2014 e il Deustchemark è storia. :) v. ------------------------------------------------------- I was upgrading some German coins last weekend. Among the coins I replaced were six 1-DM pieces. As usual—of course—I had mixed feelings about the process (5 of the 6 were coins I had pulled from circulation myself, enough years ago that it’s difficult to be unsentimental about them). While looking at the new candidates, and comparing them to the coins already in the collection, I realized (yet again!) why my own collecting tastes are so date-partisan (rather than type oriented): for me, the date seems instantly to make a coin quite different from other-dated coins, even of the same design type. Sometimes the differences are tremendous and immediate…a 1917 Walking Liberty half-dollar next to a Walking Liberty half-dollar dated 1941, or 1946, for instance, or a 1936 Hindenburg 5-reichsmark piece next to one of the same design dated 1939. Different date = different historical moment = different coin. Other times it’s less obvious, but still it’s there. Sometimes a complete (and occasionally quite long-worded!) narrative emanates from a coin; other time it’s a short phrase or the briefest thumbnail, like last weekend, when these coins departed my collection. So, in order of their departure…. 1961 The Berlin Wall goes up. East versus West in sharp relief, with this 1961 1-DM circulating right at the line of fracture. 1963 Kennedy and his speech at the Wall “Ich bin ein Berliner.” Germans as heroes. What a healing thought that must have been for the users of this 1963 1-DM. 1957 The Treaty of Rome and the formation of the EEC. The return of the Saar to the Bundesrepublik. The DM isn’t even a decade old, but this 1957 1-DM is clearly circulating in a country on its way back. 1959 The DM is now the sole currency in West Germany—the Saarland’s franken depart circulation this year. The Bundesrepublik is celebrating its 10-year anniversary. And it’s an even ten years since the end of the Berlin Airlift. This 1959 1-DM began circulating in a year of milestones…the new decade was just around the corner 1968 The German economic miracle is an accomplished fact, but there are students in European streets, including West German streets. It is two years since the Americans were kicked out of next-door France, and the Americans within West Germany are increasingly unpopular as the war in Vietnam marries TV. But then there is Prague and the Soviet tanks come to visit next door. This 1968 1-DM was new in the pockets of a people pushed and pulled, united and divided. 1979 The Bundesrepublik is thirty. Settled. Prosperous. But the Berlin Wall is still in place, and there Is still an “Inner German Border” to go along with Volkswagen, Mercedes , and BMW. So that was half an hour last weekend, and now these six German marks will soon be going home to Europe for redemption and—I suppose—destruction. Because it’s 2014 and the Deutschemark is history. :) v.1 punto
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Riporto parzialmente dalla versione online di PN: La quarantesima edizione delle Giornate Filateliche e Numismatiche Massesi che si terranno, come tradizione, a Ronchi, sabato 11 e domenica 12 ottobre 2014, vedranno un gradito ritorno. Il Consiglio direttivo del Circolo Massese ha infatti deciso di riprendere, dopo anni di silenzio, la tradizione di dare alle stampe un notiziario filatelico-numismatico. I Quaderni del Circolo Filatelico e Numismatico Massese-Nuova Serie verranno distribuiti nei locali del Convegno. L’occasione è dulplice, dato che in concomitanza si terranno le celebrazioni per il 350° anniversario dell’elevazione di Massa in Ducato e di Carrara in Principato (1664-2014), in onore dei quali verranno realizzati uno speciale annullo filatelico e una cartolina ispirati alla bella e rara medaglia di Alberico II Cybo Malaspina. Il volume, realizzato dal sodalizio guidato dal presidente Roberto Manzuoli, non è un semplice notiziario relativo alle attività del Circolo ma presenta diversi articoli dedicati alla filatelia, alla numismatica e alla cartofilia. La parte numismatica, dedicata in particolare agli studi malaspiniani, può pregiarsi della firma di Maurice Cammarano in una addenda al suo Corpus Luiginorum. Non mancano, poi, le segnalazioni di esemplari inediti della zecca di Massa di Lunigiana ed un aggiornamento sui leowenthaler di Carlo I Cybo Malaspina, inedite considerazioni sulle Sedi Vacanti e sulla circolazione monetaria in Lunigiana. Chiudono la pubblicazione una visita virtuale alla città di Massa e ai suoi monumenti attraverso le medaglie e alla principale piazza Aranci attraverso le cartoline.1 punto
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Martedì 30 settembre al Centro Culturale Numismatico Milanese (via Terraggio 1, al 2° piano) ci troveremo alle h.21 per parlare delle emissioni francesi e spagnole a Milano: monete che spaziano dalla fine del '400 all'inizio del XVIII secolo. Tutti i collezionisti di monete milanesi conoscono ed apprezzano questa monetazione; c'è chi si deve accontentare di trilline e parpagliole, e chi spazia fino alle monetone d'argento o addirittura d'oro...Comunque vedremo anche molte monete,e tutti sono invitati a portarne, anche per superare dubbi e classificarle correttamente. Saranno con noi Alessandro Toffanin, Giancarlo Mascher e molti altri. Arrivederci!1 punto
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Il numero di settembre : Editoriale"Il convegno numismatico di Napoli"è presntato il convegno del Circolo Numismatico Partenopeo che si svolgerà dal 26 al 28 settembre ad Agnano(NA)e che prevede anche una visita guidata alla sezione numismatica del Museo Archeologico di Napoli(150.000 monete) Gianni Graziosi, "Hell banknote: denaro dell’altro mondo", ci parla delle finte banconote e carte di credito utilizzate nelle pratiche religiose cinesi, bruciate durante i funerali tradizionali ,per garantire la felicità dei defunti. Realino Santone"Ortona, storia e monete", la cittadina adriatica ebbe licenza di battere moneta nel corso del XV secolo.L'autore coglie l'occasione di parlarci un po'di Ortona e di illustrarci conii a noi noti ma anche quelli meno noti,come il rarissimo denaro di Renato I d’Angiò. Francesco Di Rauso,"Un coronato inedito di Ferdinando I d’Aragona. E sulla classificazione dei primi coronati della zecca di Napoli",l'articolo verte sulle monete con la rappresentazione dell’incoronazione del sovrano coniate nella città partenopea tra 1459 e 1472.con una caratteristica mai notata in precedenza e cioè quella di recare sigle sia al dritto che al rovescio Alla numismatica meridionale sono dedicati anche: Pietro Magliocca "Le quadrupe e le doppie d’oro di Carlo V per i tumulti napoletani del 1547" L'inquisizione e la religione nel Regno di Napoli di Carlo V e del suo Vicerè Don Pedro De Toledo sono al centro delle vicende storiche di cui ci parla l'autore di questo articolo e le monete napoletane coniate durante questo periodo sono testimonianze storiche di cui l'autore ne coglie le"sfumature" Pietro Magliocca"Un inedito carlino napoletano di Filippo II re di Spagna (1556-1598)", sul Carlino in cui vi è inciso il motto “FIDEI DEFENSOR” dal quale si originarono numerose varianti,andiamo a leggere ed a scoprire tramite l'autore un inedita coniazione Fabrizio Arpaia" La misteriosa iconografia di un rarissimo mezzo carlino napoletano di Filippo III di Spagna"a pag,29 troviamo questo articolo che ci fa comprendere come ,questa volta,sia la storia a spiegarci una determinata iconografia presente sulle monete e nella fattispecie su di un rarissimo mezzo Carlino di Filippo III coniato a Napoli Mauro Persico"Il tarì dimezzato nella zecca di Napoli. Osservazioni su un tarì con il nominale di un carlino"a pag,33,l'autore ha effettuato uno studio comparativo su esemplari appartenenti a questa tipologia monetale rara Francesco Di Rauso"Varianti inedite nella medaglia napoletana del 1853",tramite le affinità tra alcune medaglie borboniche dedicate all’Incoronazione mariana,l'autore attribuisce all'incisore Scipione Catenacci un esemplare rimasto finora inedito. Per la monetazione antica: Alberto Ghiraldo," Una “VICTORIA AVG” inedita di Postumo. Analogia e confronti tra le emissioni degli imperatori gallici",in questo articolo andiamo a leggere di una moneta inedita attribuita a Postumo e ,l'autore dell'articolo effettua ,pertanto,un'analisi più circostanziata sull’attività delle zecche in territorio gallico. Per la monetazione estera: Corrado Marino"Da 68 anni sul trono venerato come un Dio. Il re di Thailandia sulla carta moneta"scrive,a pag.47,sul regno di Bhumibol Adulyadej Rama IX, re di Thailandia dal 1946,il più longevo capo di stato fra quelli in vita , e sulle sue emissioni di cartamoneta fra cui si possono annoverare anche quelle in polimeri. Bernard Marek Adamowicz "Medaglisti polacchi Il mio Giovanni Paolo II"descrive per i lettori la mostra allestita al Castello Reale di Varsavia, nella quale circa settanta medaglisti tra i più rinomati della Polonia hanno raccontato il loro personale rapporto con la figura e l’opera del papa polacco. Il volume recensito da Gianni Graziosi questo mese è quello di Domenico Romeo, Le monete dei Sultani musulmani di Delhi (disponibile anche online), pubblicato dal Circolo Numismatico di Beinasco nella collana “Saggi di Numismatica”. Un gradito ritorno è la nuova serie dei Quaderni del Circolo Filatelico e Numismatico Massese (di cui si troverà cenno nelle Notizie dal Mondo Numismatico), i quali riprenderanno le pubblicazioni il prossimo ottobre in occasione delle Giornate Massesi e che celebreranno il 350° anniversario dell’elevazione di Massa a Ducato e di Carrara a Principato (1664-2014). A pag.58,per le emissioni numismatiche, si prosegue nell'illustrare le coniazioni 2014 della Città del Vaticano, con i Divisionali Fior di conio e Fondo specchio e le medaglie in argento e bronzo dedicate alla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. --Salutoni -odjob PN Copertina settembre.pdf1 punto
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eccolo qua il primo argento del 2014 :D ultimo acquisto di Riccione,come lo trovate? a me piace un sacco :D le piastre del primo tipo (come quelle del secondo) son sempre molto difficili,almeno per me da valutare...han subito infatti una coniazione che le rende diverse rispetto a quelle degli anni 40 e alle successive,soprattutto nei fondi ho notato che spesso risultano leggermente bombate ....ho detto una cavolata? secondo voi su che valore siamo per questa? ps:spero di aver fatto foto decenti grazie a tutti quelli che commenteranno e un saluto alla sezione ;) marco1 punto
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Raccontare storie e cercare di creare qualche spunto di riflessione....questa in realtà poteva starci anche nella discussione " Progetto : una moneta per utente " ma è anche giusto dividere un po' i contributi. Allora intanto l'ambito storico, stiamo parlando del periodo in cui a Milano c'erano Filippi IV e Maria Anna d'Austria e cioè tra il 1649 e il 1665. Nel 1649 accade un avvenimento che sarà importante per Milano, celebrandosi le nozze tra i due a Madrid, Maria Anna proveniente da Vienna e diretta a Madrid fa visita a e sosta a Milano esattamente il 17 giugno 1649. Milano non attraversava un gran momento, anzi la situazione era a dir poco difficile, situazione economica gravosa, deficit altissimo, tra l'altro flagellata dal maltempo eppure Milano volle per l'occasione risultare degna e pronta per l'evento. Furono stanziati per i festeggiamenti ben tredicimila scudi, le porte e gli archi della città furono preparati a festa, la popolazione si preparò anche i con fuochi d'artificio, fu insomma festa grande.... Ma nel 1649 Milano ritengo per l'occasione volle far di più, emise una coniazione con i ritratti dei due Re futuri sposi Filippo IV e Maria Anna, coniazione che il MIR Milano, chiama moneta o medaglia, il Crippa parla di emissione speciale, Rodolfo Martini nel Catalogo delle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano passa a definirlo mezzo filippo. In effetti il peso era corrispondente a quello del mezzo filippo, riporta la data del 1649 in esergo al rovescio, le immagini dei busti reali sono bellissime, ricche, precise, da avvenimento speciale. Al diritto sotto il busto viene riportato CARACENA GVBERNAN, in quanto l'emissione fu voluta dal Governatore spagnolo all'epoca in Milano, il Marchese Caracena, dal cui nome deriva il dire emissione CARACENA. Molte riflessioni si potrebbero dire e spero in un vostro ampliamento, mi limito a chiedermi la giusta dicitura della coniazione, credo in una emissione speciale anche per quello che riportò lo storico Cremosano sul tutto : " quali denari furono poi distribuiti a curati delle parrocchie acciò essi a poveri della cura fossero con carità ripartiti " Quindi sembrerebbe una emissione limitata per l'avvenimento con un intento poi di beneficienza, il fatto poi che il peso corrispondesse a quello del mezzo filippo poi permetteva comunque un uso delle stesse con quel valore. Gli amici appassionati della monetazione corrispondente napoletana potranno fare anche loro delle osservazioni sul ritratto di Filippo IV che risulta qui con lunga capigliatura, baffi e pizzo. Il colletto non è più pieghettato, ma liscio e semplice, una raffigurazione simile a Napoli compare dal 1642 e diventa definitiva nel 1648 ( Pannuti, - Riccio ), a Milano compare qui nel 1649, il ducatone coi capelli corti verrà coniato invece fino al 1655, anno in cui anche a Milano con un denaro da 80 soldi il sovrano risulterà con fluente chioma. Quindi tanta carne al fuoco per chi vorrà.....il tipo di emissione, il fine della stessa, la bellezza della stessa, la varietà nel ritratto e il confronto con altre emissioni anche di altre zecche...., da un certo punto di vista mi ricorda un po' l'emissione speciale fatta per il giuramento a Milano di Maria Teresa d'Asburgo, emissione che poi divenne moneta corrente per la popolazione. D/ PHILIPP IIII HISP RE ET ME DVC, busto a destra coronato di Filippo IIII, in esergo CARACENA GVBERNAN R/ MARIAE ANNAE PHILIP IIII HISP ETC REG VX 1649, busto a sinistra di Maria Anna Da Asta NAC 32, 23-1 - 2006, lotto55 Rif. : Crippa 35/A, CNI 125, MIR 378, Verri 547 Per pura cronaca e informazione un esemplare è nella prossima asta Nomisma 50, esattamente un Crippa 35/B, moneta ritenuta dal Crippa e MIR un R/4 con una offerta alla base di 25.000 Euro.1 punto
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Buongiorno a tutti! Sono nuovo del Forum e vi scrivo per avere informazioni in merito alle medaglie e francobolli in mio possesso (anno 1975). Vorrei capire il valore, ed avere qualche informazione in più, dato che in rete non ho trovato nulla, delle tre medaglie papali e dei cinque francobolli. Grazie in anticipo per l'aiuto.1 punto
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Buongiorno a tutti, recentemente sono entrato in possesso di una collezione di monete e cartamonete della Repubblica Italiana, con qualche moneta precedente ed altre straniere. Era un pò tutto alla rinfusa, ed io, per nulla esperto, ho risistemato tutto in un raccoglitore dividendo per paese ed anno, e facedendo delle schede. Nelle schede oltre ai dati (anno, nominale, zecca e firma) della moneta ho inserito degli spazzi per: tiratura, rarità, stato di conservazione, valore e curiosità. non potendo aquistare un catalogo specifico mi sono affidato a questi siti: http://www.lamoneta.it/links/goto/234-monete-ditalia-cenni-storici-e-numismatica/ http://www.numismatica.it/index.htm http://numismatica-italiana.lamoneta.it/ http://www.lemonete.com/index.htm Cosa mi dite? sto andando nella direzione giusta? servono consigli :) grazie1 punto
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Il Quaderno verrà distribuito durante la manifestazione,al momento non conosco ancora le modalità di distribuzione. Non so se verrà dato gratuitamente a tutti i partecipanti al convegno fino a esaurimento o in omaggio a chi acquisterà la cartolina con l'annullo filatelico realizzato per l'occasione. Credo fossero queste le opzioni sul tavolo, ma la prossima volta che sarò al circolo Massese chiederò agli organizzatori e riferirò. So che le copie non sono moltissime e che qualcuna è già stata distribuita a collaboratori e sostenitori. Per chi potesse sarebbe senz'altro meglio essere presente! Allego indice de "I Quaderni..."1 punto
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Il ritratto fu senz’altro un segno tangibile di dominio, ma anche forma espressiva degli artisti che si confrontarono per poter al meglio rappresentare non tanto le sembianze, quanto la regalità, lo stile, l’espressione, il dinamismo, ma più di ogni cosa il messaggio… Come quello che volle dare Filippo IV al problema della tosatura che in quegli anni raggiunse il suo apice. Infatti il fenomeno della tosatura delle monete era già conosciuto in epoca medievale, ma ebbe il suo culmine proprio con la monetazione di Filippo IV. In pratica i tosatori grattavano via dal bordo della moneta, con degli appositi strumenti, della polvere d'argento, che tesaurizzavano. Una volta effettuata l'operazione il lestofante rimetteva in circolazione la moneta, che manteneva comunque il suo valore nominale (che a conto fatti poteva anche essere dimezzato con questa pratica) pur essendo più "leggera" nel suo materiale nobile..la piaga della tosatura fu la causa di un dissesto economico non da poco nella metà del '600 che portò alla rovina numerose banche ed istituti di cambio. Erano previste pene severissime per i tosatori a cui potevano anche venire tagliate le mani per il crimine commesso. Per ovviare a questo crimine vennero anche coniati, sempre regnante Filippo IV, dei carlini che presentavano una doppia perlinatura concentrica, ciascuna delle quali riportava un nominale..man mano che la moneta veniva tosata la prima perlinatura si perdeva e arrivando a quella più interna la moneta acquistava un nominale inferiore, diciamo che veniva declassata! Gli esemplari napoletani di Filippo III e Filippo IV di Spagna sono l'esempio più lampante di questa frode. Verso il 1620 si propose al vicerè di Spagna di coniare un ingegnosa moneta "antitosatura". Quest'ultima aveva oltre la leggenda al dritto due cerchi concentrici con i valori indicati di 5 Grana e 10 Grana, se si provava a tosare il bordo eliminando la parte con il valore di 10 Grana la moneta avrebbe indicato il valore di 5 e quindi per uno o due grammi al massimo si rischiava di perdere il 50% del valore nominale della moneta. I tosatori, però, ne sapevano una più del diavolo e, tosavano solo un angolo, lasciarono intatto il resto per poterla spacciare senza problemi ingannando magari qualche ingenuo non molto pignolo. Questa moneta è la testimonianza più tangibile della volontà da parte delle autorità di limitare il fenomeno della tosatura, reato, quest'ultimo, punito con carcere duro, torture ed in alcuni casi con la morte. NAPOLI - FILIPPO IV - Carlino 1624 Al centro il busto del sovrano in abiti regali con la testa nuda, il tutto è racchiuso dal bordo anti-tosatura che reca due valori 10 Grana ( Carlino) e 5 Grana.1 punto
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Parto dal principio che non sono un tecnico, potrò anche sbagliare, ma.... Io non vedo nessuna traccia di montatur, ripeto potrò sbagliarmi.1 punto
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Quoto Gianfranco, di antoniniani di Otacilia, Filippo I e II in queste condizioni di conservazione se ne trovano e personalmente non trovo grossi dubbi sull'autenticità della moneta. Ciao Illyricum :)1 punto
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buongiorno Giovanna Con l'immagine di Apollo ho trovato di tutto; per il retro non sono riuscito a trovare somiglianze accettabili/collegabili; la tua moneta, purtroppo, si mantiene a me nascosta nei particolari. guarderò ancora. ciao Pietro1 punto
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Diciamo che nel medioevo è molto difficile trovare personificazioni perche entrano in gioco i santi... Ecco che san Giovanni è già, ad esempio, la figura rappresentativa di Firenze, e non c'è l'esigenza di inventare un'allegoria... Sent from my Quechua Phone 5 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Perdonami non avevo letto "almeno" :) ... Comunque potrebbero essere falsi in platino Inviato da un device_name utilizzando your_app_name App1 punto
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Rat Haus :D In fact, the real Berlin's Rathaus (the 'Rote Rathaus') is amazing!. All made in red bricks1 punto
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Beautiful notes as always. Just a little more... He was in fornt of Schöneberg's Rathaus A really ugly bulding, in fact :D1 punto
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Ciao. Non so se il problema di fondo sia rappresentato dal fatto che alcuni funzionari mettano la testa sotto sabbia e non affrontino la materia con la necessaria apertura mentale. Ricordiamoci che il nostro sistema parte dal vincolante presupposto che qualunque reperto archeologico (cioè rinvenuto nel sottosuolo o nel fondale marino nazionali) appartiene allo Stato; passa poi, questo sistema, attraverso il 'percorso ad ostacoli" dei premi da riconoscere agli scopritori di tali reperti, che non stimolano certamente la collaborazione dei privati; si caratterizza ancora per essere un sistema poco o nulla tutelato all'origine, cioè la modesta tutela apprestata si manifesta solo dopo che il reperto è decontestualizzato e si avvale di strumenti che raramente colpiscono il 'bersaglio grosso"; last but not least, c'è una spiccata propensione, da parte dei soggetti preposti, a vario titolo, a governare il sistema, a vedere 'beni culturali" e monete di rilevante interesse storico e/o numismatico ad ogni piè sospinto e dietro ad ogni angolo; e tutto ciò senza, in molti casi, neppure avere un'esatta contezza di cosa si abbia già "in casa", considerato che se il privato deve munirsi di ogni tipo di documentazione che comprovi la liceità del suo acquisto, per lo Stato diventa invece un optional anche solo inventariare il materiale che ha in carico. Con la conseguenza, singolare, che si pretende dal suddito (pardon......volevo dire dal cittadino) uno scrupolo ed un'attenzione che lo Stato è ben lungi dal fornire. Mi fa piacere, in tutto questo disarmante ma realistico scenario, che anche un inguaribile ottimista come numa numa, che vedeva nelle collaborazioni culturali tra pubblico e privato un "ponte" che alla lunga avrebbe unito le parti anche sul ben diverso e ben più scivoloso terreno della regolamentazione del possesso e del commercio dei beni numismatici, cominci ad accorgersi che i due temi non hanno alcuna attinenza e che, per citare un politico italiano di lunghissimo cosro oggi non più tra noi, essi ricordino metaforicamente le 'convergenze parallele", ovvero due argomenti destinati a non incrociarsi mai. Avrei voluto inserire qualche 'faccina" ma il tablet non m3 lo consente. Saluti e buona domenica a tutti. Michele1 punto
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Mah.. Rimango basito su come Tevere abbia potuto dare fdc eccez su quella di Gallo... Troppi segnetti sul viso... A prescindere dalle perizie la moneta di Gallo é inferiore di qualità. Di conseguenza lo é anche il prezzo1 punto
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Sì, Carlo Felice, peso 10gr. diam. 28 mm moneta molto usurata, zecca Genova o Torino, di Torino la più rara è la P in ovale e la testina d' Aquila1 punto
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Grazie Donty, anche senza luce ormai ho imparato a farle anche in cantina :D1 punto
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Non solo per data, ma anche dal marchio di zecca troppo. (Yikes!) Ma non cacciarli troppo duro. Se non le dispiace, mi prendo questa occasione per raccontare una storia rapida della moneta. Quando ero un soldato nella Germania ovest durante gli anni '80, raccolto monete di Bundesrepublik dalla circolazione. Dopo un paio di anni avevo trovato tutte le monete di 1-DM (a quel tempo) tranne uno, il 1955j. Il nome di stenografia ('55j) di questa moneta in (americanizzata!) Tedesco solletico un mio amico, e dopo aver detto "funfundfunfzig-Jay" abbastanza volte, e poi iniziato joshing me circa avendo esteso il mio tour in Germania così potrei trovare un 1955j 1-DM, Beh, la mia ricerca per questa particolare moneta divenne comune conoscenza all'interno della mia compagnia di fanteria. Poi un giorno durante il mio ultimo anno, siamo venuti fuori una serie di live-fuoco dopo una lunga notte e giorno. Abbiamo arrancato indietro alle nostre caserme temporanee, ognuno portando un carico di attrezzature. Quasi non c'eravamo quando ci siamo imbattuti in un carro tedesco spuntino. Ho messo giù la pistola di macchina di calibro 0,50 ero portando (mi ricordo molto bene quel pezzo grande e pesante di metallo) e comprato un barattolo di pop. Nascosto la latta in una tasca per dopo, raccolse la pistola di macchina e cominciò a camminare. Mentre camminavo ho tirato il cambiamento dalla transazione fuori dalla mia tasca. C'era una moneta di 1-DM nel mio palmo che è stato datato 1955. E naturalmente un collezionista spera sempre, così ho girato la moneta sopra, spero...e c'era, "J" di Amburgo. Il vero divertimento di esso, però, come ampiamente è stato elogiato ero per aver trovato. Quella notte, naturalmente, ma poi anche una settimana più tardi dopo fummo tornati casa alla guarnigione. Quel settimana a Heidelberg, abbiamo avuto una festa di dimensioni decenti—e se è vero che i soldati farà ogni scusa per far festa—ospite d'onore che la notte era mia DM 1955j! Ha ottenuto un po' appiccicoso, essendo intorno tutta quella birra, ma al contrario mio piccolo '55j non era peggio per usura... :D v. -------------------------------------------------- Not only by date, but by mintmark too. (Yikes!) But I don’t chase them too hard. If you won’t mind, I’ll take this chance to tell a quick coin story. When I was a soldier in West Germany during the ‘80s, I collected the Bundesrepublik’s coins out of circulation. After a couple of years I had found all the 1-DM coins (to that time) except one, the 1955j. The shorthand name (‘55j) of this coin in (Americanized!) German tickled a friend of mine, and after he had said “funfundfunfzig-Jay” enough times, and then started joshing me about having extended my tour in Germany so I could find a 1955j 1-DM, well, my search for this particular coin became common knowledge within my infantry company. Then one day during my last year there, we came off a live-fire range after a long night and day. We trudged back to our temporary barracks, everyone carrying a load of equipment. We were almost there when we came across a German snack-wagon. I put down the .50 caliber machine gun I was carrying (I remember that large and heavy piece of metal very well) and bought a can of pop. I tucked the can into a pocket for later, picked up the machine gun and began to walk. As I walked I pulled the change from the transaction out of my pocket. There was a 1-DM coin in my palm that was dated 1955. And of course a collector always hopes, so I turned the coin over, hoping…and there it was, Hamburg’s “J.” The real fun of it, though, was how widely congratulated I was for having found it. That night, of course, but then also a week later after we had returned home to garrison. That weekend in Heidelberg we had a party of decent size—and while it’s true that soldiers will make any excuse to party—the guest of honor that night was my 1955j DM! It got a little sticky, being around all that beer, but otherwise my little ‘55j was no worse for wear…. :D v1 punto
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Con un panno rosso è un cazzotto in un occhio... Poi che ti piacciano le tue foto siam tutti contenti ma questo dato di per se non significa che sia il metodo più congeniale e proficuo per fotografare l'oro. Il bianco provoca un rimbalzo della luce, il nero (tipo un panno spesso), assorbe la luce e spegne i riflessi. Se si valuta il consiglio da un punto di vista estetico e tecnico oggettivo, lo reputo valido. Se si valuta il consiglio da un punto di vista meramente soggettivo, ognuno è libero di pensarla come vuole, Però visto che si voleva dare un consiglio, diamolo con cognizione di causa, almeno per semplificare la vita, non per complicarla solo in base a gusti personali.1 punto
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Ciao, è un distintivo coniato in bronzo per ispettrice od istruttrice(una stella). Esiste con vari gradi...due stelle, tre, stelle più barra.Al retro è presente la scritta E . Bertoni il fabbricante. In origine si presenta smaltato rosso con finiture oro. È presente on line al "museo nazionale lombardi" e in numerose aste Vonremberg (lotto 622 asta 70).@@Corbiniano può essere che la "m" non stia per Mussolini ma per "fasci femminili"?? simone1 punto
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Possibile che la bambola sia esposta a Palazzo Massimo nel Museo Nazionale Romano? No. Modifico correggendo: La mummia di Grottarossa è una mummia romana di una bambina di otto anni, risalente alla metà del II secolo d.C. È conservata in una sala del piano interrato del Museo nazionale romano di Palazzo Massimo, in una teca a temperatura e umidità controllate, illuminata con luce attenuata e depurata delle radiazioni dannose, per garantirne la conservazione. La mummia è conosciuta con il nome di "mummia di Grottarossa" perché fu ritrovata, il 5 febbraio 1964, appunto a Grottarossa (a nord di Roma), all'undicesimo chilometro della via Cassia, all'interno di un sarcofago assieme al suo corredo funerario, anch'esso esposto nel museo, corredo tra cui è presente anche una bambola.1 punto
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Mi lasci senza parole, ti leggerei per ore e molto più volentieri ti ascolterei, bellissima e commovente storia. A volte nei Musei vedo oggetti raffinatissimi e mi chiedo come sia stato possibile realizzarli senza la nostra tecnologia moderna. La bambola resterà tra quei misteri nella mia mente. Grazie Legio, oggi hai dato un sapore diverso alla mia giornata. :)1 punto
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Il Cordusio del 1938 e' un giovincello rispetto al Balon torinese !!! :blum: Il nostro mercatino delle pulci e' nato nel 1856 , si svolge ancora tutti i sabato mattina e ogni seconda domenica del mese. Una volta era il regno dei collezionisti numismatici piemontesi , tutti i piu' importanti commercianti torinesi prima di aprire un proprio negozio , mettevano banchetto qui. Mario e Luciano quando venite a Torino andiamo a far un giro e poi a pranzo in un locale tipico1 punto
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No , non credo proprio , forse e' la stessa situazione che esiste per il Palazzo di Giustizia li' vicino , anch'esso mi sembra di aver letto , abbassatosi un po' rispetto al passato , ma avendo sotto le fondamenta una platea di cemento armato , non penso succeda nulla ; d' altra parte questi due colossi poggiano su terreno alluvionale del Tevere . Sapevi che sotto le fondamenta del Palazzo do Giustizia , durante i lavori di scavo per le fondazioni vennero alla luce diversi reperti archeologici ? tra i quali alcuni sarcofagi con relativo corredo funerario . In uno di questi fu rinvenuta , accanto allo scheletro di una giovanne donna , Crepereia Tryphaena , una bambola d'avorio di pregevole fattura e snodabile nelle articolazioni , che fu trasferita nell'Antiquarium comunale . Ora è conservata nei caveaux dei Musei Capitolini di Roma . Notizie dalla rete : CREPEREIA TRYPHAENA LA PICCOLA BAMBOLA IN AVORIO DI DUEMILA ANNI FA, SNODABILE ESATTAMENTE COME LA BARBIE DEI NOSTRI GIORNI. FU RINVENUTA DURANTE LA COSTRUZIONE DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA, NEL 1889, NELLA TOMBA DI UNA GIOVINETTA MORTA PRIMA DELLE NOZZE. Chi ama Roma non può non amare la storia della giovane Crepereia Tryphaena e della sua deliziosa bambola, una specie di Barbie di duemila anni fa, snodabile esattamente come la sofisticatissima microcreatura platinata della Mattel dei nostri tempi. E’ il 10 maggio 1889 quando, durante i lavori per la costruzione del Palazzo di Giustizia a Roma, architetto Calderini, nell’area dell’attuale via Ulpiano, viene alla luce il sarcofago di una giovane donna morta prematuramente all’età di soli18 anni. C’è inciso un nome, quello di Crepereia Tryphaena. Gli esperti collocano il reperto tombale intorno al 170Crepereia Tryphaena d.C., età degli Antonini. Alla vista degli scopritori del reperto, il teschio appare stranamente coperto da una folta e lunga capigliatura ondeggiante sull'acqua. In realtà si trattava delle foglie e dei rami di una pianta acquatica che aveva messo le radici sul cranio, dando l’impressione di una specie di strana capigliatura. Insieme allo scheletro, orecchini, spille, anelli e una corona di mirto con un fermaglio d'argento al centro, a testimonianza che la defunta apparteneva ad una famiglia aristocratica., Tre anelli, dalle dimensioni sorprendentemente ridotte, erano stati infilati nelle falangi superiori dell'anulare e del mignolo della mano sinistra; di particolare interesse è quello, ricavato nel cammeo, dove e' inciso un nome: Filetus, probabilmente il promesso sposo della giovinetta. Crepereia era stata sepolta adorna dei suoi gioielli. Il sarcofago era stato ritrovato, affiancato a quello di Crepereio Euhodo, con i sigilli ancora intatti, ma pieno d'acqua "penetratavi stilla a stilla attraverso le commessure del battente"; fu quindi necessario provvedere a vuotarne la cassa prima del trasferimento nella sede museale e a "raccogliere diligentemente quanto vi fosse per avventura serbato" I due sarcofagi di Crepereia Tryphaena e di Crepereio Euhodo furono esposti dal momento della scoperta fino al 1928 nella sala " dei sarcofagi " nel Museo del Palazzo dei Conservatori. Successivamente, con la creazione nel 1929 dell' Antiquarium Comunale al Celio, il museo destinato a documentare i vari aspetti della civiltà romana antica si provvide a sistemarvi entrambe le tombe. Nel 1939 dopo lo sgombero e il parziale crollo dell'Antiquarium i due sarcofagi e il corredo tornarono nei depositi dei Musei Capitolini e furono esposti solo per brevi periodi in talune occasioni, a Torino e a Roma. Proviamo a immaginare la sorpresa degli esperti quando tra i reperti al fianco della fanciulla romana scoprirono la sagoma di una bambola, per di più una bambola speciale, un vero capolavoro nel suo genere. La bambola è alta ventitre centimetri circa, è in avorio anche se il passare dei secoli l’ha resa scura al punto tale da sembrare di legno d’ebano. Il viso è finemente scolpito e la ricca acconciatura, con i capelli raccolti in sei trecce e poi girati intorno al capo, ricorda quella di gran moda per le giovani spose all’epoca degli Antonini. Le braccia si raccordano al corpo mediante perni mentre le gambe si innestano negli appositi alloggiamenti incavati all'interno del bacino grazie ad un accurato sistema ad incastro fissato ancora con perni accuratamente mimetizzati; analogo collegamento rende possibili l'articolazione del gomito e del ginocchio. Il lavoro risulta eseguito con una precisione ed una perizia artigianale tale da richiedere la padronanza di uno straordinario livello tecnico, particolarmente apprezzabile nelle mani e nelle unghie del balocco. Chissà quale segreto conservano i resti di questa giovinetta dell’antica Roma e della sua straordinaria bambola, destinate a percorrere insieme il difficile viaggio verso l’aldilà? Il mirto e la bambola inducono a ritenere che la fanciulla sia morta prima di sposarsi. Infatti era usanza che la sposa donasse i giocattoli della sua infanzia a Venere alla Vigilia delle Nozze ma, se la padroncina moriva prima, gli oggetti l’avrebbero seguita nella tomba. Crepereia ha ispirato al poeta Giovanni Pascoli una poesia in lingua latina, dove rievoca la cerimonia funebre per la giovinetta morta poco prima del matrimonio e rivive l'amore del promesso sposo Fileto. In un passo dell'opera si legge: "...Venerique pupa nota negata est" "...riconosco la bambola promessa invano a Venere". Al momento del ritrovamento infatti il teschio era rivolto verso la bambola. Forse chi l’aveva seppellita voleva che la fanciulla vi si rispecchiasse, per sopravvivere nell'aldilà. Questo spiegherebbe perchè la bambola incarna le sembianze della defunta1 punto
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Si vede veramente poco ma dovrebbe essere una baiocchella di Castiglione delle Stiviere per Rodolfo Gonzaga. la rappresentazione del verso dovrebbe essere la Vergine Maria con il Bambino in braccio, sovrastanti la santa casa di Loreto, vedi link http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RODG/10 ciao Mario1 punto
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avrai sicuramente la fila di collezionisti davanti alla porta ;)1 punto
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Guardando bene la foto del R/ però azzarderei a dire che la variante è originale. Se riesci a fare una foto nitida del ramo e del 3 sarebbe più facile avere qualche certezza.1 punto
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perché non guardano la faccia comune, oppure sono tutte ruotate di 180°... :rofl:1 punto
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Il prezzo pagato è ottimo. Non è poi così facile trovarne con la ramatura perfetta, naturale, non lavata, sono sicuro che le foto non rendono la bellezza dell'esemplare. Sul maggior valore che la perizia possa apportare alla moneta....ho qualche fondato dubbio!1 punto
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La monetazione "celtica dell'est", la cui denominazione, seppur di nobili -e germanici- natali, é del tutto impropria dato che solo una parte dei popoli balcanici autori delle differenti monetazioni che vengono raccolte sotto questa etichetta erano di stirpe celtica, altri (geti, daci, traci, ...) non lo erano, rappresenta, tra quelle che di solito frequento, una delle monetazioni più complicate da affrontare, per una serie di motivi. Innanzitutto si tratta alla base di monetazioni (il plurale é d'obbligo) imitative, spesso prodotte da popoli di cultura diversa, in luoghi diversi ma contigui, sulla base degli stessi prototipi ellenistici. Con tutto cio' che ne consegue in termini di ripetitività, di immobilismo, di ibridazione, ecc. Si aggiunga la scarsità di informazioni tramandate dalle fonti storiche circa i popoli che ne furono gli artefici e la loro esatta collocazione nei tempi in cui, presumiamo, le varie emissioni venivano prodotte. Cio' aggravato dal non facile accostamento (in alcuni casi dalla palese contraddizione) tra tali tradizioni storiche ed i dati archeologici, soprattutto per cio' che concerne l'effettiva presenza di culture lateniane (riconducibili a popolazioni celtiche) in ampie aree del bacino del Danubio. Per quanto alcuni dei più grandi numismatici del passato si siano cimentati con la materia, le opere piu' importanti risultano essere scritte in lingue "ostiche" per un lettore italiano: se va bene in tedesco, senno' in ungherese, serbo, rumeno, bulgaro o albanese. E c'é da dire -opinione personalissima- che se i lavori in tedesco (con l'eccezione del Forrer) hanno il piu' delle volte le caratteristiche di sintesi compilatorie, in cui cio' che é prioritario sembra essere la suddivisione in "tipi" (Pink, Goebl, ma potrei proseguire coi "viventi"...), sono i lavori monumentali di studiosi quali Costantin Preda e Petar Popovic che sono in grado di suggerire le chiavi di lettura in grado di aiutare nella comprensione di un fenomeno estremamente complesso. Infine, last but not least, c'é il problema del materiale: relativamente poco conosciuto in occidente, in qualche modo "contraffatto" per sua natura intrinseca (come detto sopra si tratta per lo più di emissioni imitative), il materiale presente sul mercato (e non solo) é pesantemente inquinato da falsi moderni. Questo fenomeno é in qualche modo naturale: é estremamente più facile falsificare una moneta che scimmiotta una moneta ellenistica, con tratti spesso infantili (si dia un'occhiata alle tavole del Lukanc sulle imitazioni di Thasos per farsene un'idea), piuttosto che monete ellenistiche o romane. A questo proposito c'é da aggiungere che il fenomeno delle falsificazioni di monete "celtiche" dei balcani, contariamente a quanto si sarebbe portati a pensare trattandosi di monetazioni "barbare" (per usare la definizione del Dessewffy) ed in qualche modo neglette fino a tempi abbastanza recenti, in realtà ha una sua tradizione che sembra risalire quanto meno agli inizi del '900, se non prima: Guenter Dembski, nel suo catalogo delle monete celtiche del Museo di Vienna, pubblica in quanto falsi moderni alcuni pezzi entrati nelle collezioni del museo nel lontano 1931... Ma veniamo al dunque. Tra le monetazioni imitative di origine balcanica quelle che si rifanno ai tipi delle tetradracme di Filippo II di Macedonia sono tra le più interessanti: si tratta certamente del gruppo più longevo (arriva almeno fino alla prima metà del I sec. a.C.), del piu' esteso territorialmente (copre in modo massiccio tutta l'Europa centro-orientale, ma in realtà é presente sino in Britannia), del più ricco dal punto di vista etnico/culturale per quanto riguarda i popoli emittenti (Scordisci, Boii, Reti, Daci, Traci, Geti, ecc.), fatto questo che sta alla base della molteplicità dei canoni iconografici attraverso i quali il prototipo viene reinterpretato con esiti in qualche caso, a mio avviso, sublimi (ma qui é questione di gusti...). A rappresentare gli esiti decisamente meno sublimi da un punto di vista artistico, ma non per questo meno interessanti dal punto di vista numismatico, vi é un gruppo, tra i più tardivi, il cui centro (o centri, secondo alcune ipotesi) di emissione é da localizzarsi in Oltenia, tra il Danubio ed i Carpazi meridionali (in sostanza immediatamente a sud della Transilvania) nel territorio dell'attuale Romania. Pink, piuttosto dotato nell'affibbiare nomi pittoreschi ai vari gruppi tipologici, nel 1939 battezzò il gruppo in questione Mit Sattelkopfpferd, individuando nel suo ambito un tipo di "buono stile" e 4 tipi "degenerati". Constantin Preda nella sua monumentale monografia consacrata alla monetazione geto-dacica ("Monedele Geto-Dacilor, Bucarest 1973") suddivide il gruppo in tre tipi principali, denominati (in maniera più spartana) sulla base delle principali località di rinvenimento: Adâncata-Mânăstirea, Vârteju-Bucareşti e Inoteşti-Răcoasa. In entrambi i casi viene da chiedersi se non sarebbe stato più semplice individuare i tipi con numeri o lettere... Di seguito due Sattelkopfpferd/Adâncata-Mânăstirea (la seconda é suberata) | ed un Sattelkopfpferd/Vârteju-Bucareşti, appartenente ad un sottotipo leggero In effetti vanno spese due parole sul dato ponderale. A prescindere dal titolo, piuttosto variabile, pressoché tutti i Sattelkopfpferd si situano per lo più attorno ai 6-9 grammi, e vengono consideratI tetradracme, trattandosi di monete imitative delle tetradracme di Filippo II. Per un insieme, ben individuato, di monete del tipo Vârteju-Bucareşti di peso ridotto attorno ai 4 grammi (a cui appartiene la moneta illustrata sopra) é stata fatta l'ipotesi che possa trattarsi di didracme. Tale ipotesi viene per lo più scartata per il fatto che qualora si avesse la presenza di multipli e sottomultipli ci si troverebbe di fronte non più ad una "semplice" monetazione imitativa ma ad un vero e proprio sistema monetario, il che sembra incompatibile con la realtà economica delle popolazioni artefici delle monete di cui stiamo parlando. Già, le popolazioni: per quanto queste monete vengano normalmente inserite in quel miscuglio a cui viene affibbiata l'etichetta di comodo di "celtiche dell'est" o "celtiche danubiane", le popolazioni che le hanno emesse coi celti avevano poco a che vedere, se non alcune relazioni di vicinato. Si tratta in effetti dei Geto-Daci (termine a sua volta un po' generico), i cui pronipoti troviamo raffigurati sulla colonna traiana. Ma i cloni? E' vero, ai cloni non ci siamo ancora arrivati. Andava prima delineato un po' il contesto. Ci arriveremo.1 punto
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Per il momento non mi soffermo sulla moneta in se, per me stupenda!!! ma sulla sua emissione. Sicuramente ha tutte le caratteristiche e motivazioni per essere un' emissione speciale, per la monetazione spagnola dello stato di Milano avere rappresentata la regina è cosa rara, solo nel 1593/1594 sotto Filippo II nella serie " donvm dei " nel Soldino al D/ sono presenti i busti accollati ( non va presa in considerazione la monetazione di Carlo II Primo Periodo in quanto la Madre era reggente ). Ho delle perplessità invece sull' uso della moneta, ovvero che queste furono donate alle parrocchie per poter dare sostentamento ai poveri. Vedendo la conservazione dei pezzi conosciuti diciamo dal BB in avanti, se fossero state offerte alle parrocchie e "spese" normalmente non sarebbe arrivato a noi qualche esemplare più circolato, tosato o addirittura con foro di sospensione? Il mio pensiero è che queste medaglie/monete ( di cui non si conosce il numero dei pezzi coniati ) furono donate ad autorità importanti milanesi ed estere durante i festeggiamenti.1 punto
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Don Luigi de Benavides, Carillo, e Toledo, Marchese di Fromista, e Caracena, Conte di Pinto, Signore delle Ville d' Ynes, S. Munoz, e Matilla, Cavaliere dell' Ordine di S. Giacomo, Commendatore di Guamachiucco, del Consiglio Supremo di Guerra di S. M., Suo Gentiluomo di Camera, Governatore dello Stato di Milano, e Capitano Generale in Italia. Governatore di Milano 1648-1656 Da Serie de Governatori di Milano F. Bellati1 punto
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@@NumismaticoDoc la domanda che devi porti è:collezionare la repubblica o comprare monete per investimento? se collezioni la repubblica e ti piace farlo allora la vorrai finire e per forza di cose arriverai a scontrarti conle annate rare...2000 per una serie 46 in fdc è un buon prezzo,considerando che se son quelle che penso io,son davvero FDC :) se vuoi investire i soldi per una rivalutazione futura evita di comprare. marco1 punto
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Qualcuno sa interpretare correttamente la legenda " Miliarium Saeculum" ?1 punto
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