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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/07/14 in tutte le aree

  1. La piastra in oggetto non ha a parer mio alcuna traccia di saldature divelte nei campi. Si tratta di ossidazioni che spesso si riscontrano in altri analoghi esemplari. Se possibile avere una foto scattata alla luce naturale ti sapremo essere certamente più precisi. Aggiungo inoltre che le stesse micro mancanze di metallo che vediamo a ridosso della differente colorazione le troviamo altrove.
    5 punti
  2. Ciao Gianvito, scusa se ti rispondo con ritardo: sono tante le cause che portano a patine irregolari o ossidazioni. Difficile stabilire da una foto le motivazioni delle macchie al rovescio. Tra le cause più diffuse possono esserci agenti atmosferici sia esterni che all'interno dell'ambiente in cui è stata tesaurizzata, non dimenticare che il metallo di un tondello di una moneta o medaglia è composto da una lega metallica ed il metallo non nobile in essa contenuta ossida a secondo delle condizioni conservative. Ecco perché spesso troviamo porosità superficiali e macchie di diverse tonalità. Personalmente ho avuto esperienze negative con alcune monete e medaglie in rame e argento e sulla presenza di macchie formatesi improvvisamente in casa, alla fine capii che si trattava di una piccola percentuale di sostanze acide nell'aria. .... cambiai location dei plateau e posi fine al problema. Non dimentichiamo che spesso le monete possono subire cambiamenti di patina a seconda delle eventuali puliture subite negli anni.
    3 punti
  3. Come anticipato non ci sono argomenti sufficienti a giustificare quel tipo di rovina. Le contingenze citate creano danni diversi e decisamente più lievi. Non si può comunque affermare con certezza che le macchie in questione siano dovute all'amalgama di saldatura...fino a prova contraria la situazione statisticamente più ricorrente é anche in questo caso la più probabile. Aggiungo all'ottimo intervento di francesco77 che é lo zolfo a ossidare l'argento, trasportato e depositato proprio sotto forma di acido dall'umidità dell'aria, in prossimità quindi di inquinamento da combustione(impianti siderurgici, petrolchimici, centrali termiche...). La forma delle macchie può dipendere anche dal contatto con altri metalli che si ossidano selettivamente.
    2 punti
  4. Ciao Giò, davvero una bella medaglia ! Penso possa interessare a tutti coloro che raccolgono medaglie e cimeli della croce Rossa, un organismo internazionale che ha dato vita ad una produzione vasta e interessante. Mi vengono in mente - fra le tante - le spillette che durante il regime fascista venivano distribuite per le strade dalle dame della CRI, che avevano un ciondoli pendente dalla forma esotica che cambiava ogni anno (una capanna africana, uno scudo da guerra etiopico, un casco coloniale, ecc.) su cui erano incise due Croci Rosse diverse : i fondi raccolti venivano suddivisi tra la CRI e le analoghe associazioni che operavano nei territori coloniali. @@Giovanna
    2 punti
  5. Le foto postate dall'ottimo Legio,mi suggeriscono alcuni spunti.Per primo,vorrei ricordare lo scempio compiuto nel taglio del magnifico Ponte Elio,nel 1892,dopo che vennero rinvenuti altri archi laterali,magnificamente conservati in perfetta opera muraria.Venne anche rinvenuto il basolato originario...Si dimostrò il ponte in tutta la sua lunghezza e armonia,capace di far fronte alle piene del fiume,non ostacolandolo gravemente.Dal medioevo,invece,furono quasi obliterati gli archi laterali,cosicchè il ponte divenne una diga! La foto del battistero vaticano mi riporta alla mente la storia della bellissima conca di porfido.Questa fu ridotta allo stato attuale dal Fontana,che ne tagliò un lato corto e vi aggiunse una cornice,sempre in porfido.Per sei secoli,questo stupendo manufatto fu il coperchio dell'imperatore germanico Ottone II,morto a Roma prima del 1000 e sepolto nel "Paradiso",il magnifico quadriportico della antica Basilica di S.Pietro...Ma,forse,in quel superbo sepolcro di porfido,fu sepolto lo stesso Adriano!Il porfido era pietra riservata per re e imperatori...Il mausoleo di Adriano fu cava di marmi privilegiata per i bisogni della vicinissima Basilica Vaticana... E vogliamo parlare dei cavalli della Basilica di S.Marco?Provenienti da Costantinopoli,forse vi furono portati dall'imperatore Costante nel 655,il quale,dopo una visita a Roma,decise di fregarsi una quantità immane di statue e ornamenti di bronzo,che ancora ornavano l'Urbe(tra cui ilbronzo dorato della cupola del Pantheon).Questi cavalli non sembrano opera greca..ma romana e recano lettere latine sul bronzo.E da dove potevano provenire se non da Roma.Erano parte della famosa quadriga dell ' Hadrianeum?
    2 punti
  6. @@gianvi Anch'io non vedo nessuna spillatura e tanto meno saldature. Quelle piccole mancanze di metallo sui bordi sono state causate da alcune scorie di metallo rimaste nel conio che, oltretutto, si riscontrano anche su altri esemplari. Nel complesso, a mio avviso, è un buon BB. Le macchie, invece, potrebbero essere state causate da un liquido corrosivo utilizzato nel tentativo di pulirla, però ...
    2 punti
  7. Per quanto riguarda la questione del muro di cinta,posso sicuramente affermare che fu demolito per ricavarne materiali.Era un alto muro in blocchi di marmo sormontato da una cornice con ghirlande e bucrani.Fu raffigurato in alcuni disegni fino alla fine del Quattrocento.Gli elementi marmorei furono,probabilmente riutilizzati(lo si vede da disegni e stampe)in un grande torrione circolare costruito da Alessandro VI intorno al 1500,posto proprio all'inizio di ponte Elio.Ad Alessandro VI,infatti,risalgono grandissimi lavori di rafforzamento del Castello.Purtroppo,però,con questi lavori,si chiusero alcune arcate del Ponte,determinando un pericolosissimo tappo al deflusso del flusso del Tevere.Dopo alcune piene disastrose,Urbano VIII decise di rimuovere il torrione di Alessandro VI(pregevolissimo) e diede al Castello l'aspetto che mantenne fino al 1890 circa,quando fu praticamente smantellato dall'ing.Canevari del Genio Civile che,per costruire i muraglioni,distrusse vandalicamente mezzo Ponte Elio(il più bel ponte romano del mondo) e moltissimi bastioni del Castello.
    2 punti
  8. L' emidracma siracusana oggetto della presente discussione è un piccolo frazionale di grande fascino, impreziosito dalla presenza al R/ tra i delfini della lettera "E". Normalmente con la presenza di questa lettera si attribuisce l'incisione del conio al maestro Euaineto, ma non sarebbe da escludere anche Eumenes, noti per la realizzazione di decadrammi, auerei e tetradracme. Normalmente questa emissione è considerata dal mercato particolarmente rara, anche se presente in Sylloge e Collezioni. Al D/ : Testa di Ninfa (Aretusa) rivolta a sinistra, attorno 2 delfini, sotto il collo :GreeK_Sigma: :Greek_Upsilon: :Greek_Rho: :Greek_Alpha: :Greek_Kappa: :Greek_Omicron: :GreeK_Sigma: :Greek_Iota: :Greek_Omega: :Greek_Nu: Al R/: Triga rivolta a destra, sopra Nike; in esergo 2 delfini (tra i delfini lettera "E") Un appunto interessante; Normalmente nelle descrizioni dei pezzi, viene indicata la presenza di una quadriga, ma valutando con attenzione le immagini si può notare che i cavalli sono in realtà 3, con 6 zampe (come correttamente riporta la descrizione del pezzo in collezione Jameson). Credo che a trarre in inganno i compilatori dei cataloghi, che indicano quadriga, sia un leggero sdoppiamento della testa del secondo cavallo. Di seguito i pezzi presenti nelle principali collezioni: 1) 2) 3) 4) Da qualche tempo sul mercato sono comparsi alcuni esemplari, che meriterebbero di essere valutati. Fortunatamente, tempo fa un caro amico, acquistò un esemplare dello stesso tipo all'asta Titano 44, lotto 27. Arrivata la moneta e valutata con attenzione mi inviò le seguenti immagini, non perfette ma sicuramente importanti. 5) Balzano immediatamente all'occhio le differenze stilistiche nei rilievi rispetto agli esemplari di cui sopra, lettere poco definite, particolari evanescenti e solite crepe sul bordo....(direi ci siano pochi dubbi....) 6) questo esemplare in vendita nella prossima asta Hirsch, presenta incredibilmente le stesse caratteristiche di stile... 7) 8) Gli esemplari 7 e 8, meriterebbero forse un approfondimento. 9) 10) 11) 12) 13) Premesso sempre che la valutazione viene fatta da immagini, che ne pensate?? ciao skuby
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  9. Ciao a tutti, vorrei condividere questa splendida coppia di medaglie dell'incoronazione di Ferdinando I del 1838 (lira e mezza lira), acquistate di fresco da un amico. Una domanda per voi: questi due gettoni hanno effettivamente circolato come contante? Grazie in anticipo e un saluto.
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  10. Questa mattina al circolo numismatico di Torino , il dott.E. Montenegro , come da tradizione , ha consegnato ai partecipanti alcune copie del nuovo Catalogo Montenegro 2015 Nel 2015 si festeggiano i XXX anni del catalogo passato nel 1984 dalla gestione del comm. Cesare Bobba a quella del dott. Eupremio Montenegro. I miei complimenti all' autore ed editore per il traguardo raggiunto .
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  11. Riporto parzialmente dalla versione online di PN: La quarantesima edizione delle Giornate Filateliche e Numismatiche Massesi che si terranno, come tradizione, a Ronchi, sabato 11 e domenica 12 ottobre 2014, vedranno un gradito ritorno. Il Consiglio direttivo del Circolo Massese ha infatti deciso di riprendere, dopo anni di silenzio, la tradizione di dare alle stampe un notiziario filatelico-numismatico. I Quaderni del Circolo Filatelico e Numismatico Massese-Nuova Serie verranno distribuiti nei locali del Convegno. L’occasione è dulplice, dato che in concomitanza si terranno le celebrazioni per il 350° anniversario dell’elevazione di Massa in Ducato e di Carrara in Principato (1664-2014), in onore dei quali verranno realizzati uno speciale annullo filatelico e una cartolina ispirati alla bella e rara medaglia di Alberico II Cybo Malaspina. Il volume, realizzato dal sodalizio guidato dal presidente Roberto Manzuoli, non è un semplice notiziario relativo alle attività del Circolo ma presenta diversi articoli dedicati alla filatelia, alla numismatica e alla cartofilia. La parte numismatica, dedicata in particolare agli studi malaspiniani, può pregiarsi della firma di Maurice Cammarano in una addenda al suo Corpus Luiginorum. Non mancano, poi, le segnalazioni di esemplari inediti della zecca di Massa di Lunigiana ed un aggiornamento sui leowenthaler di Carlo I Cybo Malaspina, inedite considerazioni sulle Sedi Vacanti e sulla circolazione monetaria in Lunigiana. Chiudono la pubblicazione una visita virtuale alla città di Massa e ai suoi monumenti attraverso le medaglie e alla principale piazza Aranci attraverso le cartoline.
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  12. Buongiorno a voi, sperando di fare cosa gradita, segnalo agli amici medievalisti (o medievisti?) e soprattutto a quelli che si interessano della monetazione della zecca di Cremona, il denaro a nome di Giovanni di Boemia in vendita nell'ultima asta 95 di Rauch, lotto 1202. La conservazione, soprattutto al dritto, lascia un po' a desiderare, ma si tratta di una moneta estremamente rara, che merita senz'altro l'attenzione di chi collezione le emissioni di questa zecca. In questo esemplare la lega sembra essere molto povera, ma mi sono noti altri pezzi di migliore mistura. Da notare infine che, almeno apparentemente, il conio di incudine sembra essere stato quello con il nome della città, con tutto quello che ne vogliamo far discendere... Cordialmente, Teofrasto
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  13. Martedì 30 settembre al Centro Culturale Numismatico Milanese (via Terraggio 1, al 2° piano) ci troveremo alle h.21 per parlare delle emissioni francesi e spagnole a Milano: monete che spaziano dalla fine del '400 all'inizio del XVIII secolo. Tutti i collezionisti di monete milanesi conoscono ed apprezzano questa monetazione; c'è chi si deve accontentare di trilline e parpagliole, e chi spazia fino alle monetone d'argento o addirittura d'oro...Comunque vedremo anche molte monete,e tutti sono invitati a portarne, anche per superare dubbi e classificarle correttamente. Saranno con noi Alessandro Toffanin, Giancarlo Mascher e molti altri. Arrivederci!
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  14. Il numero di settembre : Editoriale"Il convegno numismatico di Napoli"è presntato il convegno del Circolo Numismatico Partenopeo che si svolgerà dal 26 al 28 settembre ad Agnano(NA)e che prevede anche una visita guidata alla sezione numismatica del Museo Archeologico di Napoli(150.000 monete) Gianni Graziosi, "Hell banknote: denaro dell’altro mondo", ci parla delle finte banconote e carte di credito utilizzate nelle pratiche religiose cinesi, bruciate durante i funerali tradizionali ,per garantire la felicità dei defunti. Realino Santone"Ortona, storia e monete", la cittadina adriatica ebbe licenza di battere moneta nel corso del XV secolo.L'autore coglie l'occasione di parlarci un po'di Ortona e di illustrarci conii a noi noti ma anche quelli meno noti,come il rarissimo denaro di Renato I d’Angiò. Francesco Di Rauso,"Un coronato inedito di Ferdinando I d’Aragona. E sulla classificazione dei primi coronati della zecca di Napoli",l'articolo verte sulle monete con la rappresentazione dell’incoronazione del sovrano coniate nella città partenopea tra 1459 e 1472.con una caratteristica mai notata in precedenza e cioè quella di recare sigle sia al dritto che al rovescio Alla numismatica meridionale sono dedicati anche: Pietro Magliocca "Le quadrupe e le doppie d’oro di Carlo V per i tumulti napoletani del 1547" L'inquisizione e la religione nel Regno di Napoli di Carlo V e del suo Vicerè Don Pedro De Toledo sono al centro delle vicende storiche di cui ci parla l'autore di questo articolo e le monete napoletane coniate durante questo periodo sono testimonianze storiche di cui l'autore ne coglie le"sfumature" Pietro Magliocca"Un inedito carlino napoletano di Filippo II re di Spagna (1556-1598)", sul Carlino in cui vi è inciso il motto “FIDEI DEFENSOR” dal quale si originarono numerose varianti,andiamo a leggere ed a scoprire tramite l'autore un inedita coniazione Fabrizio Arpaia" La misteriosa iconografia di un rarissimo mezzo carlino napoletano di Filippo III di Spagna"a pag,29 troviamo questo articolo che ci fa comprendere come ,questa volta,sia la storia a spiegarci una determinata iconografia presente sulle monete e nella fattispecie su di un rarissimo mezzo Carlino di Filippo III coniato a Napoli Mauro Persico"Il tarì dimezzato nella zecca di Napoli. Osservazioni su un tarì con il nominale di un carlino"a pag,33,l'autore ha effettuato uno studio comparativo su esemplari appartenenti a questa tipologia monetale rara Francesco Di Rauso"Varianti inedite nella medaglia napoletana del 1853",tramite le affinità tra alcune medaglie borboniche dedicate all’Incoronazione mariana,l'autore attribuisce all'incisore Scipione Catenacci un esemplare rimasto finora inedito. Per la monetazione antica: Alberto Ghiraldo," Una “VICTORIA AVG” inedita di Postumo. Analogia e confronti tra le emissioni degli imperatori gallici",in questo articolo andiamo a leggere di una moneta inedita attribuita a Postumo e ,l'autore dell'articolo effettua ,pertanto,un'analisi più circostanziata sull’attività delle zecche in territorio gallico. Per la monetazione estera: Corrado Marino"Da 68 anni sul trono venerato come un Dio. Il re di Thailandia sulla carta moneta"scrive,a pag.47,sul regno di Bhumibol Adulyadej Rama IX, re di Thailandia dal 1946,il più longevo capo di stato fra quelli in vita , e sulle sue emissioni di cartamoneta fra cui si possono annoverare anche quelle in polimeri. Bernard Marek Adamowicz "Medaglisti polacchi Il mio Giovanni Paolo II"descrive per i lettori la mostra allestita al Castello Reale di Varsavia, nella quale circa settanta medaglisti tra i più rinomati della Polonia hanno raccontato il loro personale rapporto con la figura e l’opera del papa polacco. Il volume recensito da Gianni Graziosi questo mese è quello di Domenico Romeo, Le monete dei Sultani musulmani di Delhi (disponibile anche online), pubblicato dal Circolo Numismatico di Beinasco nella collana “Saggi di Numismatica”. Un gradito ritorno è la nuova serie dei Quaderni del Circolo Filatelico e Numismatico Massese (di cui si troverà cenno nelle Notizie dal Mondo Numismatico), i quali riprenderanno le pubblicazioni il prossimo ottobre in occasione delle Giornate Massesi e che celebreranno il 350° anniversario dell’elevazione di Massa a Ducato e di Carrara a Principato (1664-2014). A pag.58,per le emissioni numismatiche, si prosegue nell'illustrare le coniazioni 2014 della Città del Vaticano, con i Divisionali Fior di conio e Fondo specchio e le medaglie in argento e bronzo dedicate alla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. --Salutoni -odjob PN Copertina settembre.pdf
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  15. eccolo qua il primo argento del 2014 :D ultimo acquisto di Riccione,come lo trovate? a me piace un sacco :D le piastre del primo tipo (come quelle del secondo) son sempre molto difficili,almeno per me da valutare...han subito infatti una coniazione che le rende diverse rispetto a quelle degli anni 40 e alle successive,soprattutto nei fondi ho notato che spesso risultano leggermente bombate ....ho detto una cavolata? secondo voi su che valore siamo per questa? ps:spero di aver fatto foto decenti grazie a tutti quelli che commenteranno e un saluto alla sezione ;) marco
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  16. Buongiorno a tutti, recentemente sono entrato in possesso di una collezione di monete e cartamonete della Repubblica Italiana, con qualche moneta precedente ed altre straniere. Era un pò tutto alla rinfusa, ed io, per nulla esperto, ho risistemato tutto in un raccoglitore dividendo per paese ed anno, e facedendo delle schede. Nelle schede oltre ai dati (anno, nominale, zecca e firma) della moneta ho inserito degli spazzi per: tiratura, rarità, stato di conservazione, valore e curiosità. non potendo aquistare un catalogo specifico mi sono affidato a questi siti: http://www.lamoneta.it/links/goto/234-monete-ditalia-cenni-storici-e-numismatica/ http://www.numismatica.it/index.htm http://numismatica-italiana.lamoneta.it/ http://www.lemonete.com/index.htm Cosa mi dite? sto andando nella direzione giusta? servono consigli :) grazie
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  17. Il ritratto fu senz’altro un segno tangibile di dominio, ma anche forma espressiva degli artisti che si confrontarono per poter al meglio rappresentare non tanto le sembianze, quanto la regalità, lo stile, l’espressione, il dinamismo, ma più di ogni cosa il messaggio… Come quello che volle dare Filippo IV al problema della tosatura che in quegli anni raggiunse il suo apice. Infatti il fenomeno della tosatura delle monete era già conosciuto in epoca medievale, ma ebbe il suo culmine proprio con la monetazione di Filippo IV. In pratica i tosatori grattavano via dal bordo della moneta, con degli appositi strumenti, della polvere d'argento, che tesaurizzavano. Una volta effettuata l'operazione il lestofante rimetteva in circolazione la moneta, che manteneva comunque il suo valore nominale (che a conto fatti poteva anche essere dimezzato con questa pratica) pur essendo più "leggera" nel suo materiale nobile..la piaga della tosatura fu la causa di un dissesto economico non da poco nella metà del '600 che portò alla rovina numerose banche ed istituti di cambio. Erano previste pene severissime per i tosatori a cui potevano anche venire tagliate le mani per il crimine commesso. Per ovviare a questo crimine vennero anche coniati, sempre regnante Filippo IV, dei carlini che presentavano una doppia perlinatura concentrica, ciascuna delle quali riportava un nominale..man mano che la moneta veniva tosata la prima perlinatura si perdeva e arrivando a quella più interna la moneta acquistava un nominale inferiore, diciamo che veniva declassata! Gli esemplari napoletani di Filippo III e Filippo IV di Spagna sono l'esempio più lampante di questa frode. Verso il 1620 si propose al vicerè di Spagna di coniare un ingegnosa moneta "antitosatura". Quest'ultima aveva oltre la leggenda al dritto due cerchi concentrici con i valori indicati di 5 Grana e 10 Grana, se si provava a tosare il bordo eliminando la parte con il valore di 10 Grana la moneta avrebbe indicato il valore di 5 e quindi per uno o due grammi al massimo si rischiava di perdere il 50% del valore nominale della moneta. I tosatori, però, ne sapevano una più del diavolo e, tosavano solo un angolo, lasciarono intatto il resto per poterla spacciare senza problemi ingannando magari qualche ingenuo non molto pignolo. Questa moneta è la testimonianza più tangibile della volontà da parte delle autorità di limitare il fenomeno della tosatura, reato, quest'ultimo, punito con carcere duro, torture ed in alcuni casi con la morte. NAPOLI - FILIPPO IV - Carlino 1624 Al centro il busto del sovrano in abiti regali con la testa nuda, il tutto è racchiuso dal bordo anti-tosatura che reca due valori 10 Grana ( Carlino) e 5 Grana.
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  18. Autentico. Se ci mettono in difficoltà anche queste è finita.
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  19. Parto dal principio che non sono un tecnico, potrò anche sbagliare, ma.... Io non vedo nessuna traccia di montatur, ripeto potrò sbagliarmi.
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  20. DE GREGE EPICURI Mi pare auentico, si trovano spesso antoniniani in condizioni simili di questo periodo.
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  21. Sono contento che siamo riusciti ad organizzare il primo incontro :)
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  22. Bel disegno antico dove si notano residui dell' antico muro
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  23. Il muraglione marmoreo del mausoleo nel Quattrocento,prima dei lavori di Alessandro VI Sent from my GT-I9100 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  24. Anche nel corso della Repubblica di Salò, la caratteristica lettera M smaltata di rosso - che era stata creata come simbolo dei legionari appartenenti ai Battaglioni M (Guardia del Duce) divenne un distintivo d'onore concesso non individualmente ma ad interi reparti (elencati in una circolare governativa del 1944) e veniva appuntato sul lato destro della giubba, in alto. La Guardia del Duce continuava invece a portarlo sul bavero della giubba.
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  25. Cerchiamo di aiutarci a vicenda: il peso del nostro dolore sarà più leggero. Traduzione della scritta sulla medaglia tratta dalle prime due righe dalla famosa favola di Jean-Pierre Claris de Florian 'Il cieco e lo zoppo' http://poesie.webnet.fr/lesgrandsclassiques/poemes/jean_pierre_claris_de_florian/l_aveugle_et_le_paralytique.html apollonia
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  26. Diciamo che nel medioevo è molto difficile trovare personificazioni perche entrano in gioco i santi... Ecco che san Giovanni è già, ad esempio, la figura rappresentativa di Firenze, e non c'è l'esigenza di inventare un'allegoria... Sent from my Quechua Phone 5 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  27. Grazie magdi, proprio quello che cercavo. Sent from my GT-I8260 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  28. Credo proprio che per il medioevo sia un caso unico: le personificazioni in generale sono rare da trovare nel medioevo. Fino alla metà del Duecento non credo ci siano molte attestazioni, soprattutto per Roma, che nella personificazione veniva forse percepita come un idolo pagano. Questa tavoletta d'avorio, di epoca carolingia, è forse l'unico esempio in cui è presente una personificazione di Roma per quell'epoca (l'immagine e qualche notizia si trovano su "Roma antica nel Medioevo"); sempre lo stesso testo indica come le personificazioni tornarono, seppur per breve tempo, nel momento in cui Ottone III spostò la sua attenzione su Roma e l'italia, citando alcuni esempi, tra cui la bolla in piombo di Ottone III in cui Roma è rappresentata a mezzo busto con l'armatura antica. In questo dipinto, le regioni dell'Impero, tra cui Roma, porgono dei doni all'Imperatore. Successivamente al 1250 si trova qualche esempio: tra gli altri, quello della Fontana maggiore di Perugia. Mi pare di ricordare che Giovanni Pisano avesse dipinto delle personificazioni anche di Pisa in un quadro al fianco della Vergine Maria, ma non ricordo sinceramente dove sia conservata l'opera, ne il titolo. Una personificazione di Perugia, invece, è scolpita sicuramente sulla fontana maggiore, sempre di Giovanni Pisano e Nicola Pisano. La personificazione di Perugia sulla Fontana Maggiore
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  29. Ho avuto occasione di vedere la Bambina di Grottarossa durante la visita a Palazzo Massimo, è veramente emozionante poterla osservare da vicino, l'espressione del suo volto è serena ed è impressionante come si sia conservata attraverso i secoli. Ciao e buona domenica a tutti, ci rileggiamo stasera da Roma. Giò
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  30. I segni sul bordo potrebbero far pensare che sia stata incassata in una così detta "gabbietta" ed usata su una spilla (en broche) o come centrale di una collana. Mi sono capitate diversi tipi di gioielli su cui erano state utilizzate monete di vario tipo, specialmente quelle d'oro. Le macchie sembrano più ossidazioni che altro.
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  31. Sì, Carlo Felice, peso 10gr. diam. 28 mm moneta molto usurata, zecca Genova o Torino, di Torino la più rara è la P in ovale e la testina d' Aquila
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  32. @@centurioneamico @@incuso potresti gentilmente ripulire questa discussione? Grazie mille e scusa per il disturbo. Francesco
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  33. Non solo per data, ma anche dal marchio di zecca troppo. (Yikes!) Ma non cacciarli troppo duro. Se non le dispiace, mi prendo questa occasione per raccontare una storia rapida della moneta. Quando ero un soldato nella Germania ovest durante gli anni '80, raccolto monete di Bundesrepublik dalla circolazione. Dopo un paio di anni avevo trovato tutte le monete di 1-DM (a quel tempo) tranne uno, il 1955j. Il nome di stenografia ('55j) di questa moneta in (americanizzata!) Tedesco solletico un mio amico, e dopo aver detto "funfundfunfzig-Jay" abbastanza volte, e poi iniziato joshing me circa avendo esteso il mio tour in Germania così potrei trovare un 1955j 1-DM, Beh, la mia ricerca per questa particolare moneta divenne comune conoscenza all'interno della mia compagnia di fanteria. Poi un giorno durante il mio ultimo anno, siamo venuti fuori una serie di live-fuoco dopo una lunga notte e giorno. Abbiamo arrancato indietro alle nostre caserme temporanee, ognuno portando un carico di attrezzature. Quasi non c'eravamo quando ci siamo imbattuti in un carro tedesco spuntino. Ho messo giù la pistola di macchina di calibro 0,50 ero portando (mi ricordo molto bene quel pezzo grande e pesante di metallo) e comprato un barattolo di pop. Nascosto la latta in una tasca per dopo, raccolse la pistola di macchina e cominciò a camminare. Mentre camminavo ho tirato il cambiamento dalla transazione fuori dalla mia tasca. C'era una moneta di 1-DM nel mio palmo che è stato datato 1955. E naturalmente un collezionista spera sempre, così ho girato la moneta sopra, spero...e c'era, "J" di Amburgo. Il vero divertimento di esso, però, come ampiamente è stato elogiato ero per aver trovato. Quella notte, naturalmente, ma poi anche una settimana più tardi dopo fummo tornati casa alla guarnigione. Quel settimana a Heidelberg, abbiamo avuto una festa di dimensioni decenti—e se è vero che i soldati farà ogni scusa per far festa—ospite d'onore che la notte era mia DM 1955j! Ha ottenuto un po' appiccicoso, essendo intorno tutta quella birra, ma al contrario mio piccolo '55j non era peggio per usura... :D v. -------------------------------------------------- Not only by date, but by mintmark too. (Yikes!) But I don’t chase them too hard. If you won’t mind, I’ll take this chance to tell a quick coin story. When I was a soldier in West Germany during the ‘80s, I collected the Bundesrepublik’s coins out of circulation. After a couple of years I had found all the 1-DM coins (to that time) except one, the 1955j. The shorthand name (‘55j) of this coin in (Americanized!) German tickled a friend of mine, and after he had said “funfundfunfzig-Jay” enough times, and then started joshing me about having extended my tour in Germany so I could find a 1955j 1-DM, well, my search for this particular coin became common knowledge within my infantry company. Then one day during my last year there, we came off a live-fire range after a long night and day. We trudged back to our temporary barracks, everyone carrying a load of equipment. We were almost there when we came across a German snack-wagon. I put down the .50 caliber machine gun I was carrying (I remember that large and heavy piece of metal very well) and bought a can of pop. I tucked the can into a pocket for later, picked up the machine gun and began to walk. As I walked I pulled the change from the transaction out of my pocket. There was a 1-DM coin in my palm that was dated 1955. And of course a collector always hopes, so I turned the coin over, hoping…and there it was, Hamburg’s “J.” The real fun of it, though, was how widely congratulated I was for having found it. That night, of course, but then also a week later after we had returned home to garrison. That weekend in Heidelberg we had a party of decent size—and while it’s true that soldiers will make any excuse to party—the guest of honor that night was my 1955j DM! It got a little sticky, being around all that beer, but otherwise my little ‘55j was no worse for wear…. :D v
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  34. Ciao Simone, grazie per l'approfondimento. :good: Non so molto sul tema, e anche su questo gradirei un parere dagli amici più esperti di me. Vedo però che nell'estetica del ventennio quella M "corsiva", scritta in quel modo così particolare proprio per identificare lui, veniva usata un po' su tutto ciò che aveva a che fare col fascismo. Si trattava, insomma, di un grafema che non era stato pensato per identificare una porzione di quel movimento politico, bensì il suo fondatore-animatore.
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  35. Hai aggiunto un altro splendido esemplare alla tua collezione, @@gallo83 :hi: bravo
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  36. @@gallo83 Credo proprio di si.....hai fatto un ottimo acquisto e devo essere sincero, a me piace moltissimo il tuo metodo di collezionare. :hi:
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  37. Con un panno rosso è un cazzotto in un occhio... Poi che ti piacciano le tue foto siam tutti contenti ma questo dato di per se non significa che sia il metodo più congeniale e proficuo per fotografare l'oro. Il bianco provoca un rimbalzo della luce, il nero (tipo un panno spesso), assorbe la luce e spegne i riflessi. Se si valuta il consiglio da un punto di vista estetico e tecnico oggettivo, lo reputo valido. Se si valuta il consiglio da un punto di vista meramente soggettivo, ognuno è libero di pensarla come vuole, Però visto che si voleva dare un consiglio, diamolo con cognizione di causa, almeno per semplificare la vita, non per complicarla solo in base a gusti personali.
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  38. Mi lasci senza parole, ti leggerei per ore e molto più volentieri ti ascolterei, bellissima e commovente storia. A volte nei Musei vedo oggetti raffinatissimi e mi chiedo come sia stato possibile realizzarli senza la nostra tecnologia moderna. La bambola resterà tra quei misteri nella mia mente. Grazie Legio, oggi hai dato un sapore diverso alla mia giornata. :)
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  39. Il Cordusio del 1938 e' un giovincello rispetto al Balon torinese !!! :blum: Il nostro mercatino delle pulci e' nato nel 1856 , si svolge ancora tutti i sabato mattina e ogni seconda domenica del mese. Una volta era il regno dei collezionisti numismatici piemontesi , tutti i piu' importanti commercianti torinesi prima di aprire un proprio negozio , mettevano banchetto qui. Mario e Luciano quando venite a Torino andiamo a far un giro e poi a pranzo in un locale tipico
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  40. No , non credo proprio , forse e' la stessa situazione che esiste per il Palazzo di Giustizia li' vicino , anch'esso mi sembra di aver letto , abbassatosi un po' rispetto al passato , ma avendo sotto le fondamenta una platea di cemento armato , non penso succeda nulla ; d' altra parte questi due colossi poggiano su terreno alluvionale del Tevere . Sapevi che sotto le fondamenta del Palazzo do Giustizia , durante i lavori di scavo per le fondazioni vennero alla luce diversi reperti archeologici ? tra i quali alcuni sarcofagi con relativo corredo funerario . In uno di questi fu rinvenuta , accanto allo scheletro di una giovanne donna , Crepereia Tryphaena , una bambola d'avorio di pregevole fattura e snodabile nelle articolazioni , che fu trasferita nell'Antiquarium comunale . Ora è conservata nei caveaux dei Musei Capitolini di Roma . Notizie dalla rete : CREPEREIA TRYPHAENA LA PICCOLA BAMBOLA IN AVORIO DI DUEMILA ANNI FA, SNODABILE ESATTAMENTE COME LA BARBIE DEI NOSTRI GIORNI. FU RINVENUTA DURANTE LA COSTRUZIONE DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA, NEL 1889, NELLA TOMBA DI UNA GIOVINETTA MORTA PRIMA DELLE NOZZE. Chi ama Roma non può non amare la storia della giovane Crepereia Tryphaena e della sua deliziosa bambola, una specie di Barbie di duemila anni fa, snodabile esattamente come la sofisticatissima microcreatura platinata della Mattel dei nostri tempi. E’ il 10 maggio 1889 quando, durante i lavori per la costruzione del Palazzo di Giustizia a Roma, architetto Calderini, nell’area dell’attuale via Ulpiano, viene alla luce il sarcofago di una giovane donna morta prematuramente all’età di soli18 anni. C’è inciso un nome, quello di Crepereia Tryphaena. Gli esperti collocano il reperto tombale intorno al 170Crepereia Tryphaena d.C., età degli Antonini. Alla vista degli scopritori del reperto, il teschio appare stranamente coperto da una folta e lunga capigliatura ondeggiante sull'acqua. In realtà si trattava delle foglie e dei rami di una pianta acquatica che aveva messo le radici sul cranio, dando l’impressione di una specie di strana capigliatura. Insieme allo scheletro, orecchini, spille, anelli e una corona di mirto con un fermaglio d'argento al centro, a testimonianza che la defunta apparteneva ad una famiglia aristocratica., Tre anelli, dalle dimensioni sorprendentemente ridotte, erano stati infilati nelle falangi superiori dell'anulare e del mignolo della mano sinistra; di particolare interesse è quello, ricavato nel cammeo, dove e' inciso un nome: Filetus, probabilmente il promesso sposo della giovinetta. Crepereia era stata sepolta adorna dei suoi gioielli. Il sarcofago era stato ritrovato, affiancato a quello di Crepereio Euhodo, con i sigilli ancora intatti, ma pieno d'acqua "penetratavi stilla a stilla attraverso le commessure del battente"; fu quindi necessario provvedere a vuotarne la cassa prima del trasferimento nella sede museale e a "raccogliere diligentemente quanto vi fosse per avventura serbato" I due sarcofagi di Crepereia Tryphaena e di Crepereio Euhodo furono esposti dal momento della scoperta fino al 1928 nella sala " dei sarcofagi " nel Museo del Palazzo dei Conservatori. Successivamente, con la creazione nel 1929 dell' Antiquarium Comunale al Celio, il museo destinato a documentare i vari aspetti della civiltà romana antica si provvide a sistemarvi entrambe le tombe. Nel 1939 dopo lo sgombero e il parziale crollo dell'Antiquarium i due sarcofagi e il corredo tornarono nei depositi dei Musei Capitolini e furono esposti solo per brevi periodi in talune occasioni, a Torino e a Roma. Proviamo a immaginare la sorpresa degli esperti quando tra i reperti al fianco della fanciulla romana scoprirono la sagoma di una bambola, per di più una bambola speciale, un vero capolavoro nel suo genere. La bambola è alta ventitre centimetri circa, è in avorio anche se il passare dei secoli l’ha resa scura al punto tale da sembrare di legno d’ebano. Il viso è finemente scolpito e la ricca acconciatura, con i capelli raccolti in sei trecce e poi girati intorno al capo, ricorda quella di gran moda per le giovani spose all’epoca degli Antonini. Le braccia si raccordano al corpo mediante perni mentre le gambe si innestano negli appositi alloggiamenti incavati all'interno del bacino grazie ad un accurato sistema ad incastro fissato ancora con perni accuratamente mimetizzati; analogo collegamento rende possibili l'articolazione del gomito e del ginocchio. Il lavoro risulta eseguito con una precisione ed una perizia artigianale tale da richiedere la padronanza di uno straordinario livello tecnico, particolarmente apprezzabile nelle mani e nelle unghie del balocco. Chissà quale segreto conservano i resti di questa giovinetta dell’antica Roma e della sua straordinaria bambola, destinate a percorrere insieme il difficile viaggio verso l’aldilà? Il mirto e la bambola inducono a ritenere che la fanciulla sia morta prima di sposarsi. Infatti era usanza che la sposa donasse i giocattoli della sua infanzia a Venere alla Vigilia delle Nozze ma, se la padroncina moriva prima, gli oggetti l’avrebbero seguita nella tomba. Crepereia ha ispirato al poeta Giovanni Pascoli una poesia in lingua latina, dove rievoca la cerimonia funebre per la giovinetta morta poco prima del matrimonio e rivive l'amore del promesso sposo Fileto. In un passo dell'opera si legge: "...Venerique pupa nota negata est" "...riconosco la bambola promessa invano a Venere". Al momento del ritrovamento infatti il teschio era rivolto verso la bambola. Forse chi l’aveva seppellita voleva che la fanciulla vi si rispecchiasse, per sopravvivere nell'aldilà. Questo spiegherebbe perchè la bambola incarna le sembianze della defunta
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  41. avrai sicuramente la fila di collezionisti davanti alla porta ;)
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  42. Ciao @@gallo83, il tuo intervento ci dovrebbe riportare un pò tutti sulla terra, vedo a volte un pò troppa sicurezza sulla materia in oggetto.... Anche i più bravi collezionisti del forum con decenni di esperienza ne sanno per me sempre di meno del perito di turno iscritto al NIP Questo è il mio parere perchè quando leggo pareri che sembrano uscire dalla bibbia mi fanno sorridere e basta..... Guarda io colleziono da oltre un decennio ma a volte mi sbaglio, prendo granchi come tutti solo che non ho la presunzione di saperne più di altri ma al paro degli altri ci si confronta, questo per me è l'unico scopo del forum...... Poi mi piacerebbe che molti periti professionisti che partecipano al forum non si nascondessero sotto ad un nick, per me è svilente nei loro confronti.... Spero che qualcuno di loro ci legga e prenda in considerazione ciò che ho detto. Quando vedo un intervento ad esempio del Sig. Alberto Varesi ho sempre tanto piacere a leggerlo e così dovrebbe essere per gli altri..... Scusa la lungaggine del mio intervento...prendi tutto con molta filosofia e leggerezza...... Ciao Marco Daniele
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  43. perché non guardano la faccia comune, oppure sono tutte ruotate di 180°... :rofl:
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  44. vabbè forse 50 son pochi per un fdc...non vi do torto. ...ma da foto,dentro la plastica e con due foto belle ma non ottimali se uno la pesa qFDC i 50 euro non è poi un prezzo tanto campato per aria. poi è chiaro che se uno o più utenti l'hanno vista in mano o addirittura in precedenza era loro il discorso cambia. http://www.lamoneta.it/topic/106308-umberto-i10-centesimi-1893-birmingham/?hl=centesimi mi ricordo questa discussione su una mia moneta,quando volarono degli spl,spl+ e spl/fdc e poi la diedi dentro in uno scambio a Tevere e lui la mise sul sito come FDC ecz....fate voi. tutto questo per dire che io l'avevo data per qfdc/fdc ...se mi dite che è fdc rosso tanto meglio per il nostro amico :) marco
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  45. Visto che si è parlato di Napoli... propongo questa 3 Cinquine del 1647.. così si può fare un confronto sui ritratti.. bisogna però tenere conto che questa è una moneta d'argento da 2,5 grammi circa e 20 mm di diametro....
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  46. Per festeggiare l' anno della discussione, posto questa Parpagliola del 1608 emessa sotto Filippo III. La moneta proviene da asta CNG e apparteneva alla collezione SHA ex Archer Milton Huntington. La parpagliola è un falso molto ben prodotto in rame, dove si vedono benissimo le differenze con una parpagliola vera.
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  47. Vediamo se riesco a stimolare in voi qualche ulteriore riflessione :blum:......, l'emissione è indubbiamente rara, almeno da quanto si vede nelle aste, nel contempo però le Civiche Raccolte di Milano ne hanno ben 4 esemplari , 3 con GVBERNAN, 1 con GVBERN e anche in buona conservazione. Questo potrebbe farci pensare sempre più a una emissione limitata anche numericamente, emessa solo in quel contesto specifico, che magari venne anche usata come moneta corrente, ma magari visto il pezzo pregevole e il ricordo dello stesso magari anche conservata e questo spiegherebbe anche la buona conservazione dei pezzi. Quindi anche voi sareste per una emissione speciale ? L'altra particolarità è la comparsa sulla moneta del nome con tanto di carica del Governatore Caracena, anomalia credo anche questa, il Caracena si battè per questa coniazione, la volle e forse volle anche il suo nome come merito dell'iniziativa. Le analogie e i confronti con i busti del Filippo IIII di quest'epoca napoletani possono essere un ulteriore spunto come anticipato già nel mio primo post, certamente il pezzo ha una dovizia e precisione di particolari, non comune nella monetazione milanese dell'epoca, basta guardare le corone, gli stessi tratti di Filippo IIII, baffi, pizzo, il colletto, e ancor di più lo si nota nel busto di Maria Anna, sempre coronata, una veste riccamente ornata, collana, gioielli, la testa coronata ornata da lunghe piume. In un certo qual senso si opera per una emissione di prestigio, volutamente da esibire e sorprendere, fattura e iconografia precise, il tutto rientrerebbe nell'aver fatto un pezzo speciale per una occasione speciale....
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  48. Ciao, e benvenuto nel forum. Le medaglie che hai postato NON sono emissioni ufficiali, ma presumo coniazioni di ditte private, a maggior ragione lo sono i "francobolli". L'aspetto artistico delle medaglie non è eccelso, non ci fosse inciso il nome del papa, non sarebbe semplice l'identificazione, sopratutto per Giovanni XXIII..... Il valore economico, essendo le medaglie d'argento ( si notano i punzoni) dovrebbe essere quello del metallo o poco più. saluti TIBERIVS
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  49. Riusciate a inviarmi il link della discussione dove avete già trattato questo gettone??:) Ho provato a cercare ma non ho trovato nulla.. :(
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  50. Ciao ghjua eccone un'altra...16mm peso 0.65😕
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