Vai al contenuto

Classifica

  1. Luca1984

    Luca1984

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      1578


  2. sandokan

    sandokan

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      9466


  3. cig

    cig

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      3859


  4. francesco77

    francesco77

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      10739


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/12/14 in tutte le aree

  1. Mi trovo d'accordissimo con i pareri espressi da @@uncledear@ e vathek1984 Come al solito, motivo il mio pensiero con dati oggettivi Le tue valutazioni riflettono gravi lacune nella valutazione della monetazione in questione. Primo, è prodotta dalla zecca di Napoli, e per forza di cose, devi valutarla con canoni diversi da quelli di VEIII, monetazione da cui provieni Secondo, è una moneta ante 1870, e questo significa che si porta problematiche di conio ben diverse da quelle post 1870, che sono a loro volta ben diverse da quelle decimali fino al 1911, tanto per dare un'idea contestualizzando le monetazioni nel loro periodo. Questo ovviamente, non significa essere più buoni nella formulazione del grado di conservazione, ma essere oggettivi ed equilibrati nel valutare la moneta nel suo contesto temporale, soppesando difetti e problematiche di coniazione, Questa moneta per somma di difetti e aspetto generale, non può essere BB A mio avviso la giusta conservazione è MB. - la moneta, se non avesse avuto colpi al bordo, sarebbe stato un buon BB+, assai gradevole per rilievi, con usura omogenea, ed anche con patina gradevole, e te lo dice uno fanatico dell'alta conservazione, che però, quando si trova davanti una moneta gradevole, non sta tanto a cavillare nel cercare il pelo nell'uovo (che non c'è tra l'altro). Il bordo è per il 50% deformato da colpi, l'usura è marcata su entrambe le facce. Ma dove? dove sta stò bordo deturpato fino alla metà del giro? due colpi importanti al bordo al D/, ed uno comunque consistente al R/ il resto sono tacchette ed ondulazioni del tondello dovuti agli incusi nel taglio, e non dimenticare che nella zecca Partenopea, la preparazione dei tondelli la facevano senza troppi riguardi verso coloro che150 anni e passa dopo sarebbero stati tanto "pazzi" da collezionarle stè monete L'aspetto complessivo della moneta in oggetto non è certo gradevole, il BB è tutt'altra cosa, secondo il mio parere. Sorvolerei su questa affermazione, il fatto stesso che non hai ricevuto neanche un "mi piace" è già una dimostrazione del fatto che il tuo parere è errato, e riflette gravi lacune numismatiche nel giudicare monetazioni che non sono nella tua sfera collezionistica ma andrei poco oltre il peso, come valore. idem come sopra, anche questo errore molto grave Paragonare monete di epoche differenti, con problematiche di conio differenti, è un errore non indifferente. So già che rispondere a te non serve a nulla, ma volevo motivare e dare enfasi alle già ottime osservazioni fatte dagli utenti sopra citati, e fare anche io i complimenti per la bella moneta postata, bella soprattutto per il prezzo pagato. Ha fatto benissimo a prenderla a questo prezzo, sicuramente non troverà assolutamente di meglio come rapporto prezzo-qualità. saluto cordialmente Fabrizio
    4 punti
  2. Propongo di rinominare questo topic da Andorra a QuAndorra !
    4 punti
  3. Di nuovo grazie per l'attenzione, valuto di buon grado tutti i tuoi preziosi e disinteressati suggerimenti ma noi avevamo già qualcosa in mente, la tiratura del bollettino consiste in meno di 500 copie, quindi comprenderai che nel giro di poco tempo potrebbero esaurirsi grazie a nuove iscrizioni, ci siamo riservati un numero di copie per ogni evenienza, come ad esempio accontentare coloro che faranno richiesta di un arretrato, con che formula cederlo? Poi vedremo, ma stai pur certo che nessuno resterà senza, costi quel che costi, poi se dovessero andar tutti via potremmo pensare ad una ristampa. Considera che alcuni di questi bollettini saranno consultabili presso alcune biblioteche di associazioni numismatiche o comunali. Appena dopo il convegno faremo una lista delle associazioni o biblioteche che riceveranno una copia omaggio. Ti ripeto: ci auguriamo con tutto il cuore di esaurire tutte le copie nel giro di pochi mesi così da poter fare una ristampa. Ti raccomando di scrivermi sempre, i tuoi consigli ci aiuteranno a migliorare. La nostra è solo una partenza, abbiamo molte cose ancora da fare, come ad esempio un sito internet dove riportare continui aggiornamenti e comunicazioni ed un mercatino domenicale prettamente numismatico. :good:
    3 punti
  4. buonasera, metto due foto fatte così così, non troppo a fuoco della moneta: Piastra Ferdinando I dei Medici 1604 R2 con patina di antica raccolta. al diritto il Granduca Ferdinando, al rovescio il Cristo che viene battezzato dal Santo Giovanni Battista vestito di pelle e peli di cammello, sulle rive del fiume Giordano tra rocce e cespugli d'erba, in alto la colomba, simbolo dello spirito santo. moneta molto rara e particolare perché il cristo nel retro della moneta è genuflesso invece che in piedi. questa tipologia e serie, non è con i rilievi alti sul retro, come per la serie di Cosimo III, i rilievi sono piuttosto bassi e meno definiti delle altre serie, ma ha un fascino tutto suo. chiedo a voi che avete il Pucci la tiratura e la rarità espressa per questa moneta, che nel di Giulio viene indicata come R2.
    2 punti
  5. Forse io sono patologico :crazy:: - ho iniziato a 12 anni con un portachiave che aveva incastonato una moneta (10 centesimi del 1938); che posseggo ancora e uso; - all'età di 19 anni ho acquistato un pentonkion dei Mamertini che ho messo nel portafoglio al posto delle foto, da cui tuttora non mi separo; - all'età di 22 anni ho iniziato ogni sera, per almeno 40 minuti, a riguardarmi la mia collezione, con l'ausilio del mio inseparabile atlante storico; - all'età di 25 anni ho cominciato a portarmi dietro la mia collezione quando vado in vacanza; - adesso guardo la TV, se non mi addormento prima la sera, con un denarino di Nerone o con un denarino dei Paleoveneti. @r-29 hai ancora molta strada da percorrere per giungere alla meta della patologia. Comunque sei sulla buona strada.... :rofl:
    2 punti
  6. Davvero belli i cursori, smaltati in rosso e blu (o nero, non vedo bene). Singolare il cuore, non ne ho mai visto uno simile : a meno che non ci fosse un dischetto che poteva chiudere - a pressione - la cavità.... Non sono in grado di stabilite in quale materiale sia stata ricavata la tua catena : a mio avviso, una parte di argento dovrebbe esserci, un metallo molto duttile e che si presta alla lavorazione (ad esempio, quella del cuore, realizzato con una lamina molto sottile). Volendo conoscere la composizione della lega, puoi mostrarlo ad un laboratorio d'oreficeria, dove possono saggiare il metallo senza danneggiare l'oggetto : sicuramente è più ricca la lavorazione del metallo impiegato. Mio bisnonno ne aveva una d'oro, da cui pendevano due monete d'oro : una era inserita con due minuscoli perni in un cerchio per cui - dandole un colpetto o soffiandoci sopra, si metteva a frullare e a me piaceva molto ! Di quella catena a me è rimasto solo il "remontoir", cioè la sbarretta finale, che reca ancora tracce alle estremità di smalto nero. Impugnandola a due mani e facendola scorrere, da una parte fuoriesce per un paio di millimetri un minuscolo perno di ferro a sezione quadrangolare, forato : serviva per ricaricare i vecchi orologi da tasca, molti dei quali avevano sul bordo della cassa un perno che serviva appunto per caricarne la molla, per cui la barretta aveva anche la funzione di una chiave. @@joker67
    2 punti
  7. @@apollonia Ti ringrazio, avevo osservato poco fa che sul gettone c'è lo stemma di Colonia (anche ben fatto) e... mi hai battuto sul tempo! :good: Nulla da aggiungere a ciò che correttamente hai già detto. Solo una riflessione a voce alta sulle "undici moscature": ognuna di esse dovrebbe simboleggiare non una ma mille compagne di Sant'Orsola, visto che la vulgata più accreditata del suo martirio la dice accompagnata da 11.000 vergini... Quest'interpretazione simbolica merita un commento. Pare che l'originario stemma di Colonia mostrasse il capo con le tre corone sopra un campo d'argento. In seguito l'argento sarebbe diventato armellino in onore di Sant'Orsola, ritenuta principessa di Bretagna (lo stemma della Bretagna è d'armellino pieno). L'armellino è una cd. pelliccia araldica, combinazione di colori che imita le vere pelliccie pregiate (le stesse che oggi, per esempio, indossano le massime cariche della magistratura e dell'università durante le cerimonie ufficiali). É una combinazione di bianco e nero: per l'esattezza, una serie di segni neri (le cd. moscature d'armellino) cosparsi con regolarità su una superficie bianca. E di numero indefinito. Quindi, limitare a 11 il loro numero è una "forzatura" tesa a fare il paio con il numero delle compagne martiri di Orsola, fra l'altro letto in maniera inesatta da un originario latino "XI m." (dove "m." indica "migliaia").
    2 punti
  8. Ciao Joker : una bella catena da orologio da tasca, molto lavorata : quattro fili tubolari di maglia con due cursori che sembrano conservare tracce di smalto. Il moschettone serviva ad agganciare l'orologio, mentre l'anello circolare andava a chiudersi in un'asola del panciotto, senza impedire per questo il passaggio del bottone. Un altro sistema per fermare la catena era costituito da una barretta al posto della chiusura ad anello, barretta che veniva infilata nell'asola e che poi, raddrizzandosi, la bloccava. Era un uso diffuso quello di appendere alle catene uno o più ciondoli : monete, piccoli amuleti, sigilli di metallo o in pietra dura. Alla tua catena è applicato un cuore, penso in argento (magari di lega inferiore alla 800/1000, quello che spesso veniva chiamata "argentone"). Ti mostro un esemplare simile, ma meno bella e meno antica della tua : una catena d'argento acquistata a Londra, assieme al ciondolo : il sigillo invece è italiano ed è stato aggiunto successivamente. Non sono in grado di datare la tua : potrebbe anche risalire a fine '800. Un bell'oggetto, e un bel ricordo, saluti.
    2 punti
  9. Riguardo alle raritá, la tiratura non é chiaramente determinante, pur essendo un indice di rilievo: un esempio semplicissimo e ricorrente é riferito al momento in cui un nominale nuovo succede ad un altro nominale piú vecchio, ed il secondo viene fuso per sopperire alla produzione del primo: in questo caso, seppure la coniazione piú antica possa aver avuto una tiratura maggiore, la sua reperibilitá sul mercato puó essere inferiore alla successiva. Un altro esempio é quello di monete conosciute in un buon numero di esemplari, di cui quasi tutti di proprietá pubblica o musealizzati, e quindi non collezionabili. Inoltre le monete, dopo che hanno terminato il loro corso possono rimanere occultate, oppure essere distrutte, utilizzate con altri scopi (e quindi modificate nella forma), o rifuse. Tutte queste variabili sono complementari ai dati di produzione, e non sempre danno un risultato congruente.
    2 punti
  10. @@volmer non ti preoccupare nessun problema. In quanto al fatto di "esser sicuri" ti posso dire che non lo siamo di niente.Solo una cosa nella vita e' sicura e penso tu gia' sappia di che parlo.@@Ciccio 86 ,saggiamente,ha fatto il paragone con il Vat.Io ti posso fare il paragone con i 2 euro cc cArabinieri in fs che sono rimasti sul sito della Zecca per quasi 10 ore.E la tiratura era ancora piu' bassa.Io compio oggi 30 anni e vi posso dire che provare nella vita non costa mai nulla.Se non si riuscira' si trovera' altre vie.Non vi fasciate la testa prima.Come hanno scritto dei guru di questo forum:bisogna avere pazienz in tutto.Soprattutto nel collezionismo.Se vi fate prendere dalla fretta e dalle stupide e insensate prevendite fate un grosso errore. Mio personale consiglio,poi liberi di fare come volete ovviamente.
    2 punti
  11. A mio modesto avviso, la moneta pur con due vistosi colpi al bordo è un qBB, per via della piacevolezza residua dei rilievi...senza i colpi sarebbe stato qualcosa in più di un semplice "Bellissimo"... L'MB è una cosa ben diversa...poi certo, potendo scegliere, magari preferirei un esemplare di pari conservazione ma con una usura più omogenea e senza colpi deturpanti....ma a 35 euro l'esemplare presentato in questa discussione lo avrei preso anche io, ed al volo!! Dire che vale di meno, non è una valutazione personale, ma un vero e proprio errore...in tale conservazione ( e con quei colpi...) il valore commerciale di tale esemplare è di circa il doppio... Si può dire che qualcuno non lo avrebbe aggiunto in collezione, poichè non rientrante nei propri parametri di conservazione? Certamente...ma bisogna rimanere oggettivi...e dare il giusto valore anche agli esemplari che magari non ci piacciono... A mio modesto avviso è un errore anche il sostenere che gli esemplari con tale zecca e millesimo siano rari soltanto in alta conservazione...la rarità è invece intrinseca a tale moneta, e basta ad esempio fare un semplice paragone con la frequenza di apparizione sulla baia in qualsiasi conservazione di molti altri scudi dello stesso regnante con la zecca di Milano, per rendersene conto...un 1871 M è comune...un 1864 N no... Sarebbe poi ora di finirla con la favola che "il mercato apprezza soltanto le alte/altissime conservazioni e tutto il resto è noia"...perchè si tratta per l'appunto di una favola, senza alcun riscontro reale e soprattutto perchè fa male alla Numismatica...quella vera con la N maiuscola...che non si perde nella differenza infinitesimale tra uno SPL+++ ed un qFDC, ma magari porta ad interrogarsi sulla storia del Sovrano effigiato, sulla durata di circolazione effettiva di una moneta, sui raffronti con le monetazioni coeve degli altri paesi... Forse si tratta di un ragionamento romantico? Ebbene se anche fosse, credo sia il genere di romanticismo che ha portato qui la gran parte degli utenti di questo magnifico Forum... Già di per se la Numismatica appare come una disciplina elitaria...non contribuiamo a renderla irraggiungibile...:)
    2 punti
  12. In questa carrellata di piastre del '34 inserisco anche la mia. Certo non è fdc anche se non siamo molto lontani. Questa fu in assoluto la mia prima borbonica e quindi ci sono particolarmente affezionato. Per il suo acquisto decisi volutamente di impiegare il denaro ricavato dalla vendita di una sterlina col millesimo corrispondente al mio anno di nascita. Insomma, volevo che la mia collezione di Ferdinando iniziasse vendendo oro inglese in cambio di argento napoletano. Nella mia vita ero giunto ad una svolta sotto ogni punto di vista, non solo numismatico.
    2 punti
  13. Salve. Avevo postato questo gettone in ‘Medaglistica” http://www.lamoneta.it/topic/112893-medaglia-di-farmacia/ ritendendolo una medaglia pubblicitaria della farmacia Zambeletti di Milano in quanto provvisto di un occhiello. D/ Libro di Galeno, coppa e serpente con fascia a Z con la scritta “FARMACIA ZAMBELETTI MILANO”. In esergo SJ (Stefano Johnson) R/ Stemma con sopra un elmo, contornato da fronde e in basso da un nastro con la scritta ZAMBELETTI; sul bordo IN . FERRI . ARSENIATO . SANITAS Bronzo: 4,957 g ; 27 mm. Ho visto poi che si trattava di un gettone in quanto l’occhiello serviva a cucirne uno ad ogni estremità di tre nastri di cotone di circa 45 cm di lunghezza, che portavano stampati uno i dodici mesi dell’anno, uno i numeri da 1 a 31, cioè il massimo numero dei giorni in un mese del nostro calendario, e uno i sette giorni della settimana. Con questi tre nastri si assemblava un calendario molto particolare, in cui la coppia di gettoni cucita alle estremità di ciascuno di essi serviva a bilanciare e far scorrere i nastri dei numeri e dei giorni giorno dopo giorno. Vedrò di documentare in seguito i tre nastri ‘gettonati’ con questa insolita funzione dei gettoni oltre a quella pubblicitaria. apollonia
    1 punto
  14. Comunichiamo a tutti, come già accennato nel nostro programma, che il primo bollettino del Circolo Numismatico Partenopeo è in fase di stampa, sarà composto da 240 pagine in bianco e nero in formato cm. 24 x 17 (di cui 10 pagine di coda a colori riguardanti gli sponsor). In allegato la copertina (che sarà su carta rigata di color giallo chiaro) e l'indice. Nella speranza di farvi cosa gradita segnaliamo, per chiunque fosse interessato, che tale pubblicazione non verrà commercializzata ma assegnata in esclusiva ai soci iscritti alla nostra associazione e distribuita inizialmente in occasione del convegno numismatico partenopeo nei giorni 26, 27 e 28 settembre. Nell'ambito dell'evento allestiremo un tavolo con tre hostess, oltre a due nostri soci fondatori, che saranno a disposizione di tutti coloro che vorranno iscriversi o ricevere informazioni sulla nostra attività e i prossimi eventi in programma, per coloro che già risultano iscritti verrà consegnato in tale occasione la tessera e il bollettino (spedito per chi non verrà a Napoli). Ringraziamo i numismatici professionisti che hanno contribuito alla realizzazione del bollettino e in particolare il dott. Antonio Morello di Cassino che ha curato la veste grafica e l'impaginazione, la sua preziosa collaborazione e professionalità è stata di fondamentale importanza. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci all'indirizzo e-mail circolopartenopeo(chiocciola)libero.it . :good:
    1 punto
  15. Buonasera aficionados dei Savoia e non! siamo stasera finalmente a condividere una delle top rarities di Carlo Alberto. Come promesso eccoVi una 50 lire 1833 Genova. La moneta è in collezione da non molto (8 anni) ed è stata acquistata a Vicenza Numismatica 2006. Riguardo questo pezzo io ho sempre avuto l'impressione di un marchiano errore nei registri della zecca genovese, da cui risulta una emissione di soli 92 esemplari. Neanche i cataloghi ci credono, e la quotano R3 anziché R4 come una coniazione così esigua farebbe presupporre. Anche i passaggi in Asta non sono così limitati. Rimane comunque un bel cavallino da battaglia! Vediamo le impressioni del Forum e, come sempre, un giudizio generale di conservazione. Un buon weekend numismatico... e non!
    1 punto
  16. Ciao a tutti posto un acquisto effettuato 1 anno fa: 5 centesimi 1861 Milano Grazie per eventuali commenti i merito riguardanti il parere della conservazione o altro, Gabriele
    1 punto
  17. Ritornando sull'ipotesi G. S. C. ARAGON ho trovato su un testo online di archibugiari corrisponde il luogo e la data. E' solo una ipotesi. Antonio
    1 punto
  18. Concordo con @@min_ver, sempre attento e preciso nei suoi interventi.
    1 punto
  19. Ciao il peso è nella norma ma a mio avviso solo quello, ti elenco le cose che a mio avviso sono discordanti da un originale, il dritto è troppo ben centrato e lo spazio libero dalla perlinatura ai bordi del tondello è troppo, il colore del metallo non mi convince ma può essere un difetto della foto, e la cosa principale è che i fondi sono troppo lisci senza le solite striature da battitura, probabilmente è l'effetto della pressatura a macchina con una pressione costante e continua, queste sono le mie supposizioni che come al solito sono tratte da foto, con la moneta in mano la cosa potrebbe apparire completamente diversa, la sola cosa da fare è di portare la moneta da un perito, visto il tipo di moneta e il suo effettivo valore se risultasse autentica. Silvio PS dimenticavo lo Svononos porta questa moneta al n°777 l'unica differenza è che la porta come tetradracma in argento.
    1 punto
  20. Io alla tua età (ma in realtà anche per alcuni anni dopo) di sera (stanco morto) mi sedevo in poltrona a guardare la tv e ogni volta mi portavo una moneta in poltrona con me a tenermi compagnia :)
    1 punto
  21. Perdonami,cerchiamo di usare la punteggiatura senno' non si capisce molto e diventa difficile capirti.Detto questo ti posso dire che solo qui puoi trovare persone esperte e competenti che sono e saranno ben lieti di darti consigli e pareri.Non vedo cosa abbiamo da deridere le persone su FB. A noi fa piacere valutare e vedere tutte le varianti possibili ed immaginabili perche' siamo proprio appassionati di questo stupendo mondo.Quindi,quando vuoi,qui sei il benvenuto e vedrai che nessuno ti prendera' in giro ma anzi avrai pareri e consigli che,penso,possano esserti utilissimi. A presto In ultimo posso dirti che chi ti ha parlato di LASER per fare le monete non ci capisce proprio un cavolo.Le varianti sbagliate e gli errori di conio ci sono e ci saranno sempre.Niente nel mondo e' perfetto.Alcune fatte apposta(mio parere) altre per caso,ma le varianti ci sono eccome.
    1 punto
  22. Mi servirebbe una lista con tutte le monete euro più rare per date e per nazioni Grazie
    1 punto
  23. Intanto buona serata . Ti linko la discussione già esistente : http://www.lamoneta.it/topic/112817-le-circolanti-piu-rare/page-3#entry1455362 Questa la chiudo . RIBADISCO CHE IN ALTO A DESTRA C'E' LA FUNZIONE CERCA , E QUALORA FOSSE POSSIBILE NON APRIRE UNA DISCUSSIONE PER OGNI DOMANDA, PER OGNI ARGOMENTO ( O QUASI ) CI SONO GIA' TOPIC APERTI A RIGUARDO. Grazie
    1 punto
  24. @@fofo La piastra in oggetto è R2 anche per il Pucci, complimenti anche per questa monetona. Saluti Marfir
    1 punto
  25. @@Ciccio 86 A quanto pare serve a qualcuno, lo riporto su e visto che adesso ho tempo vedo nei prossimi giorni di aggiornarlo.......................
    1 punto
  26. Ciao Giò, davvero curiosa questa medaglia, la cui cornice con spilla al retro con ogni probabilità è stata aggiunta successivamente e le cui quattro graffe non la intaccano . La scritta in latino farebbe pensare ad una medaglia coniata in occasione di un matrimonio : "Finché viviamo e dopo" con una data specifica, 14.19.1912 , però i volti appartengono a due persone anziane ; la medaglia potrebbe essere stata donata loro (o da loro donata ad altri) in occasione di un avvenimento come le nozze d'argento, o d'oro. La medaglia non sembra avere avuto un appiccagnolo, magari puoi verificarlo. Se è d'oro, vista la data di produzione con molta probabilità è stata coniata in oro 800 KR, Il fatto che sul web non si faccia menzione dei nomi della coppia non può che significare che non erano personaggi pubblici, ma semplicemente due privati, Il cognome Corridoni, inesistente nell'Italia meridionale e nelle Isole, è molto raro al nord, più comune a Roma e nelle regioni centrali (Abruzzo, Marche, Umbria e il litorale toscano) : una indicazione troppo vaga per arrivare alla identificazione della coppia. Spilla curiosa : personalmente però non l'acquisterei.... Un caro saluto.
    1 punto
  27. Il MIR mette R2 anche lui, la tiratura sul Pucci è di 194.730 pezzi, grandi iconografie anche qui comunque.....
    1 punto
  28. Mi fa piacere che la moneta in questione piaccia, @cippiripi76 cerco di prenderle al meglio possibile. questa a parere mio è un spl pieno, forse spl+. ne vidi una soltanto in fdc passare su nomisma un anno fa, con un escrescenza di metallo notevole al rovescio, ma era eccezionale, fece più di 4000 se non sbaglio. condivido il pensiero di @@magdi una persona si farà col tempo la sua opinione, cercando e valutando vedrà meglio quali sono le effettive rarità sul mercato di alcune monete, i libri servono per la catalogazione e indicazione di varianti o tipologie, alcuni danno un indicazione di rarità espressa da mercati di 40 anni fa..altri di 20 anni ecc.. bello anche il Medioevale Toscano.. poi vi posterò un altra moneta e mi direte che rarità ha sul Pucci e la sua tiratura.
    1 punto
  29. sono contento...mi mancava!!! Taglio: 2 euro Nazione: Finlandia Anno: 2002 Tiratura: 1.388.000 Condizioni: BB Città: Argenta (FE)
    1 punto
  30. Da quel che si vede in foto, si tratta inequivocabilmente di un tondello monometallico. I segni di cui parli tu sono una normale conseguenza della coniazione di un tondello monometallico su di un conio che fino ad allora aveva lavorato solo su tondelli bimetallici Un conio del genere infatto dopo alcune battiture si "porterà" inevitabilmente dietro le tracce della giunzione tondello interno-corona, che in questo caso sono poi stati parzialmente trasmessi all'inusuale tondello monometallico. Quello su cui concordo è che con buona probabilità sia un artefatto di zecca, uno dei tanti peraltro, perchè dubito fortemente che un tondello monometallico possa finire per sbaglio in coniazione.
    1 punto
  31. La conquista della Germania e dei territori limitrofi , in modo definitivo e duraturo nel tempo , rimase un sogno di Roma mai realizzato per molteplici motivi . Il primo a sognare questa conquista fu Giulio Cesare dopo aver sottomesso la Gallia , ma il suo assassinio pose momentaneamente fine a questo progetto ; lascio’ in eredita’ morale ad Ottaviano Augusto proseguire in questo intento , ma la famosa disfatta di Teutoburgo indusse Augusto a fermare il confine dell’ Impero sulla linea del Reno . In verita’ precedentemente a questa decisione finale di Augusto , avvenuta in sua tarda eta’ , che cambio’ il corso della storia di Roma , gli eserciti romani invasero piu’ volte i territori germanici quasi fino al fiume Weser con il progetto definitivo di arrivare all’ Elba , che secondo i progetti di Cesare e di Augusto avrebbe dovuto segnare il confine definitivo della conquista germanica . Alcuni anni dopo la tragedia di Varo e la morte di Augusto poi , Germanico in effetti nel corso della seconda spedizione germanica arrivo’ all’ Elba , ma queste vittoriose e sanguinose marce militari furono piu’ che altro volte a vendicare i morti e la trappola di Teutoburgo , oltre che a ripristinare il nome e la potenza di Roma presso i Barbari . Anche Tiberio in precedenza , sotto il principato di Augusto , fu sul punto di riuscire in questa ambita e sognata impresa germanica , ma la spaventosa e lunga rivolta dei Pannoni e dei Dalmati durata circa cinque anni pose di nuovo fine al grande progetto . Praticamente da questo periodo storico fino all’ epoca di Marco Aurelio la situazione , a parte sporadiche e qualche volta disastrose spedizioni militari oltre il Reno e Danubio tentate dai Flavi , in particolare da Domiziano , rimase immutata . Arriviamo cosi’ all’epoca di Marco Aurelio quando sembro’ che tutta la Germania e il mondo dei Parti si fossero coalizzati insieme contro Roma ; Marco Aurelio e Lucio Vero non poterono far fronte simultaneamente ad entrambi i pericoli anche a causa di una feroce e lunga epidemia di peste che falcidiava l’ Impero , si dette quindi la precedenza alla conclusione della guerra partica con l’ invio sul fronte di Lucio Vero , mentre i generali di Marco Aurelio tennero in qualche modo a bada i Germani in attesa della fine del conflitto orientale . Ma a questo punto leggiamo qualche passo della Storia Augusta alla Vita di Marco Aurelio relativa a questo tragico periodo , Tomo XII e successivi : “ Mentre era in coso la guerra partica ne scoppio’ un’altra contro i Marcomanni che i luogotenenti riuscirono a trascinare per le lunghe in attesa che terminassero le operazioni in oriente e che si potessero concentrare tutte le truppe sul nuovo fronte . E quando la incipiente carestia aveva gia’ fatto nascere nel popolo il sospetto della guerra , Marco dichiaro’ in Senato che sul fronte germanico era necessaria la presenza di entrambi gli Imperatori , benche’ Vero fosse appena rientrato dopo ben cinque anni di assenza ……..La guerra marcomannica suscito’ tanto panico che Marco chiamo’ Sacerdoti da ogni parte , celebro’ anche riti stranieri e purifico’ la Citta’ con ogni sorta di sacrifici espiatori rinviando la partenza di sette giorni per celebrare anche il Lettisternio secondo il rito romano , intanto la pestilenza mieteva tante vittime………Infine gli Imperatori partirono in divisa da guerra perche’ ormai i Vittuali e i Marcomanni suscitavano disordini dappertutto mentre altri popoli che erano fuggiti sotto la violenta pressione dei Barbari del Nord minacciavano di entrare in guerra anch’essi se non fossero stati accolti entro i confini dell’ Impero……..Condusse felicemente la guerra contro i Germani e concluse personalmente con successo pari al valore la terribile guerra marcomannica che aveva presentato difficolta’ senza precedenti e per di piu’ era scoppiata in concomitanza con una grave pestilenza che aveva mietuto molte vittime sia tra il popolo che tra i soldati . Dopo aver sbaragliato i Marcomanni , i Sarmati , i Vandali , i Quadi , gli Svevi i Rossolani , gli Alani , i Bastarni e tanti altri popoli germanici , celebro’ a Roma il trionfo……..” Sempre dalla Storia Augusta sappiamo che per risanare le finanze dello Stato , dissanguato da queste lunghe , lontane e costose guerre , Marco Aurelio mise in vendita all’asta nel Foro di Traiano parte del tesoro imperiale per non essere costretto ad aumentare le tasse ai cittadini e il ricavato fu sufficiente a risanare le casse statali esauste per le lunghe guerre ; inoltre talmente furono gravi per lo Stato queste tre guerre Marcomanniche , durate in pratica quasi ininterrottamente dal 167 al 179 , che Marco Aurelio fu costretto ad arruolare nell’ esercito gli schiavi , i gladiatori e i briganti della Dalmazia , tante furono le perdite dell’ esercito per morti e feriti nelle battaglie e per la pestilenza ; così prosegue la Storia Augusta : “……….Aveva intenzione di trasformare la Marcomannia e la Sarmatia in altrettante provincie romane e avrebbe attuato il suo progetto se non fosse intervenuta la ribellione di Avidio Cassio in Oriente………Comunque egli ( Marco Aurelio ) abbandono’ il teatro della guerra contro i Marcomanni e i Sarmati e parti’ per affrontare Cassio ………” Con questa inopportuna e disastrosa ribellione di Avidio Cassio finisce il grande sogno della conquista permanente della Germania perche’ non portata a termine da Marco Aurelio ormai ad un passo dalla vittoria definitiva , progetto che non sara’ piu’ ripreso materialmente da altri Imperatori fino alla fine dell’Impero . Occorre dire che la conquista della Germania , se fosse avvenuta e che non avvenne per lo spostamento dell’ esercito di Marco Aurelio in oriente contro Avidio , non fu studiata e programmata a tavolino , ma sarebbe stata la conseguenza della risposta romana all’ invasione dei Marcomanni e Quadi . Fu tatticamente giusta la decisione di Marco Aurelio di lasciare incompiuta la conquista della Germania per correre ad affrontare Avidio in oriente ? forse a noi moderni conoscendo i fatti successivi , no , ma non conoscendo nei particolari tutta la storia e i motivi che indussero Marco a non completare il suo progetto di creare le due nuove provincie di Marcomannia e Sarmatia , prima di dedicarsi ad Avidio , non possiamo fare altro che “fidarci” dei motivi della sua decisione . Vediamo ora cosa ci tramanda l’archeologia e la numismatica in piu’ rispetto a questi passi della Storia Augusta . Dagli altorilievi della Colonna Antonina a Roma , da Luciano , da alcuni passi di Cassio Dione , Storia Romana e da Ammiano Marcellino sappiamo che durante la prima invasione di Barbari , le guarnigioni romane in Pannonia , due Legioni piu’ ausiliari , furono spazzate via dai Marcomanni e Quadi comandati dal Re Ballomar , arrivando fino ad assediare Aquileia in quanto il confine orientale delle Alpi era sempre stato il punto debole dell’ Italia , facilmente attraversabile , per entrare ed invadere l’ Italia . La risposta romana tardo’ ad arrivare a causa della guerra in corso contro i Parti , ma arrivo’ , nonostante immense difficolta’ e fu sul punto di giungere ad una clamorosa svolta epocale che avrebbe cambiato il corso della storia europea……… ma la visione della vecchia germana che apparve minacciosa un tempo alle Legioni romane circa 150 anni prima , ammonendole a non oltrepassare i confini del Reno , forse riapparve nuovamente alle Legioni di Marco e fu la fine definitiva di un sogno ; anche le ombre dei morti romani di Teutoburgo rimasero indelebili nei ricordi e nella memoria degli uomini . Sotto in foto alcune monete e un medaglione attestanti la sottomissione della Germania , secondo il progetto di Marco Aurelio da dividere in due provincie : Marcomannia e Sarmatia . Due immagini della Colonna Antonina
    1 punto
  32. A mio avviso oltre al 1583 e al 1585 (quest'ultimo per me più probabile; ma qui siamo in opinioni del tutto personali) non sarebbe da scartare l'ipotesi 1582, con il 2 retrovolto e una sbavatura a sinistra a metà del trattino verticale (nelle parpagliole piacentine non sono infrequenti numeri scritti in modo anomalo): questo spiegherebbe l'ACC. In questo caso sarebbe comunque una moneta molto interessante perchè con questa data mi sembra ci fosse solo un esemplare elencato nella collezione Pallastrelli ma che non risulta presente al Museo di Piacenza (dove si trova attualmente tale collezione).
    1 punto
  33. Ciao @@moebius, concordo con @@karnescim, è un antoniniano.. per me l'Imperatore è Tetrico I°, considerando il rovescio Saluti Eliodoro
    1 punto
  34. Che venissero conferite medaglie in numero maggiore o minore da quanto fosse previsto, questo è un dato di fatto ed è stata pure una costante, che poi sono stati riportati anche dei dati contrastanti sulle premiazioni attribuite, è vero anche questo. Ma non sono queste le vere difficoltà ........... l'ho scritto da subito, la strada per ricostruire la storia "gloriosa" di ciò che hanno reso i Borbone a questo paese è molto ma molto complessa.......parliamo di circa un Secolo di opere di promozione a 360 gradi, che non riguardava solo l'arte e l'industria.......ma tutte le scienze. Vi siete mai chiesti del perchè fino ad oggi nessuno ha mai affrontato questo lungo percoso ? si.....dati ve ne sono, e mettere su uno scritto completo nel quale si possono elencare, premiazioni, liste, date, sedi ecc. ecc. è fattibile, anzi si stà già operando......ma l'ostacolo da superare è quello di abbinare a questi dati, che poi è anche quello che interessa ai Numismatici, la produzione medaglistica, gran parte dispersa, riferita a questi eventi, alle manifestazioni, ma soprattutto concesse a titolo di emulazione. Vi sono medaglie la cui classificazione andrebbe completamente rivisitata, se non modificata, altre che fino ad oggi non se ne conosce l'effettiva motivazione, altre ancora ...... vabbè mi fermo. Ed è questo più o meno il motivo per il quale è stato scritto poco o quasi nulla sulle Premio Borboniche. Il Ricciardi ci aveva provato, il D'Auria però non l'ha seguito ..... ed il risultato è che oggi poco si conosce di esse. Credo che i tempi siano maturi.....e che una classificazione di esse, più o meno completa, necessita.
    1 punto
  35. Interessante argomento, come del resto tutti quelli introdotti in questa sezione dal ns. Legio II Italica (che per ns. fortuna si gode la pensione curando ed approfondendo i Suoi notevoli interessi culturali e... tralasciando la pesca... o magari trova il tempo anche per questa :D ). Tra l'altro, le Legioni II e III Italica furono formate da Maurco Aurelio proprio...per l'occasione, a disposizione dell'altrettanto nascitura "praetentura Italiae et Alpium expeditione Germanica". Controversa, in questa "usurpazione", la figura di Faustina. Personalmente trovai (e trovo) molto esauriente la disamina sull'argomento da parte di Maria Teresa Schettino, contenuta nel volume di scritti d'autori vari : "amnistia perdono e vendetta nel mondo antico"; lettura che consiglio agli interessati. L'epoca di Marco Aurelio segnò di fatto un cambiamento epocale ai confini dell'impero romano, ed in particolare sul limes germanico. I "barbari" germanici non erano più i "vecchi barbari", anche militarmente, ed ai loro stessi confini (dall'altro lato) stavano cominciando a subire quelle pressioni che, a seguire, avrebbero dato loro il noto filo da torcere. La politica romana del braccio forte militare, comprese le spedizioni punitive in profondità nel territorio nemico, ormai chiaramente mostrava la corda. Sarebbe stato il momento di modificare la politica stessa nei confronti delle popolazioni germaniche, ma ciò allora non avvenne (e forse proprio non sarebbe potuto avvenire), come pure non avvenne dopo (e non ci riuscì infine nemmeno Stilicone, prima della discesa inarrestabile verso la fine della pars occidentis, ma del resto era già forse troppo tardi). Ehilà Illy...i Marcomanni ed i Quadi, che per altro si spinsero sino a Verona, ad assediare Aquileia...quasi sulla soglia di casa eh ? Fu la prima volta, dopo un paio secoli d'italica pace, che i barbari in armi violavano il suolo d'Italia. Senza dimenticare che se Aquileia resistette (e ne aveva la capacità, come pure ebbe successivamente) viceversa il territorio ed altre città, come Opitergium (rasa al suolo), se la passarono molto, ma molto, peggio. Si trattò di un evento certamente epocale, ed ancora Ammiano, oltre due secoli dopo, lo ricorda, nelle sue "Storie". Le fonti coeve tuttavia non l'affrontano, viceversa, con particolare incisività, ed intenzionalmente, per evidenti motivi..."biografici". Ad oggi, comunque, ancora si discute sulla data precisa dell'invasione marcomannica d'Italia, se avvenne nell'anno 167, o 168 od ancora 170 d.C. Sull'invasione dei Quadi e Marcomanni, ed in particolare sull'assedio di Aquileia, è molto esaustivo il saggio di Claudio Zaccaria : "Marco Aurelio ad Aquileia e provvedimenti dopo la calata dei Marcomanni in Italia", contenuto nel testo "Roma sul Danubio; da Aquileia a Carnutum lungo la via dell'ambra" (testo purtroppo assai costoso).
    1 punto
  36. Gli ho appena scritto, che mi interessa molto e quali sono le rarità. ... Vi aggiornerò Sent from my GT-N7100 using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  37. Una richiesta piuttosto visto che ci siamo: non so se è già regola ma che ne dite se d'ora in poi si inserisce sempre la data dell' asta nel titolo della discussione ? Almeno uno quando apre la sezione ha subito il colpo d'occhio delle aste che scadono prima e quelle dopo. In linea generale vedo che più o meno la cosa già funziona così però attualmente ci sono due aste (Asta Nomisma n. 50, Tintinna asta 41) buttate lì in mezzo senza riferimenti temporali... Saluti Simone
    1 punto
  38. @@mper @@Rex Neap @@francesco77 Quando ho aperto questa discussione non pensavo che sarebbero venuti fuori tutti questi spunti... meglio così e grazie a tutti. Rispetto a quando l'ho aperta ne so molto di più, ho un quadro molto più chiaro e, confesso, alcune domande che ho posto non le riproporrei perché nel frattempo mi sono dato le risposte (è anche vero, però, che senza qualche "dritta" ci avrei messo molto più tempo a trovarle). Ribadendo che la mia indagine arrivava alle medaglie premio partendo da un altro campo (un tipo di manifattura tipica della mia città) sto però archiviando molto materiale per aderire alla proposta fattami da Pietro in uno dei primi post: provare a ricostruire la storia delle esposizioni - a questo punto sia di belle arti che di manifatture - fin dall'epoca dei Napoleonidi. Ho ricostruito tutte le date (belle arti e manifatture), spesso le "location" susseguitesi, sto archiviando decreti, elenchi di premiati, rassegne, rapporti, disamine... So bene che parte (grande o piccola non so) di questo materiale potrebbe già essere nelle mani degli altri interessati (vero Pietro?) ma, per mio metodo, preferisco prima procedere da solo per poi confrontarmi con gli altri successivamente, mettendo a disposizione tutto quello che ho trovato. Ciò consente, secondo me, incrociando i dati reperiti indipendentemente gli uni dagli altri (quindi senza condizionamenti), di trovare conferme, smentite, di operare correzioni e - in un'ultima analisi - di affinare la ricerca, avvicinandosi a quella che dovrebbe essere la verità. Ha ragione mper quando scrive che alcuni dati non corrispondono. E' una delle costanti in questa indagine, soprattutto con riferimento al numero dei premiati (quindi delle medaglie assegnate). Per le esposizioni di manifatture, ad esempio, (dal 1809 al 1853) ho tre tipi di fonti diverse, con dati non collimanti. Ecco perché vado a caccia degli elenchi dei premiati perché tra una pubblicazione che mi dice che in un determinato anno furono assegnate - che so? - 10 medaglie d'oro, e l'elenco dei premiati che invece riporta magari solo 8 nominativi, tendo naturalmente a considerare quest'ultima come fonte più attendibile. Premesso tutto questo, ho trovato quello che mper cercava: Per la Mostra di Belle Arti del 1841 (cioè la settima di questo tipo, inaugurata come di consueto nel giorno onomastico del Re, quindi il 30 maggio, San Ferdinando) furono assegnate 7 grandi medaglie in oro e 14 piccole. Per quelle in argento, divise in prima, seconda e terza classe, fu operata una distribuzione che teneva conto della tipologia delle opere esposte. Questi i dati: Argento prima classe: Pittura 40, Scultura 4, Architettura 6, Miniatura 1, Incisione in rame, in camei e modelli in cera 2 (Andrea Cariello e Luigi Arnaud) [totale 53] Argento seconda classe: Pittura 44, Scultura 3, Architettura 12, Miniatura 1, Incisione in rame, in camei e modelli in cera 4 [totale 64] Argento terza classe: Pittura 10, Scultura 0, Architettura 3, Miniatura 0, Incisione in rame, in camei e modelli in cera 0 [totale 13] A parte, furono assegnate medaglie agli allievi della Scuola elementare di disegno per artieri, così distribuite: Pittura, 2 argento terza classe Scultura, 1 argento seconda classe Architettura, 1 argento seconda classe Calligrafia, 2 argento seconda classe Curioso leggere che qualcuno rinunciò al premio. Questa è la fonte: G. Quattromani, Saggio sopra alcune opere di belle arti messe in mostra il dì 30 maggio del 1841, «Annali Civili del Regno delle Due Sicilie», Vol. XXV, gennaio-aprile, fascicolo L, marzo aprile 1841, pp. 133-151 che comprende una disamina di alcune opere esposte. In calce, alle pp. 151-153, in particolare, c'è la Serie delle persone rimunerate dal Governo nella pubblica mostra delle opere di belle arti del dì 30 maggio 1841, dalla quale ho estrapolato i dati su esposti. Se siete curiosi (o scettici): LINK :rolleyes:
    1 punto
  39. la rarita di una moneta non la fa la baia, o il curatore del sito o chi per lui. Se una moneta e' catalogata come tale, tale resta Le rarità purtroppo non sempre rispettano la catalogazione. Non è sempre vero quello che i cataloghi riportano. Alcune monete, mi limito a quelle di Vittorio Emanuele III, visto che negli ultimi anni segue solo quelle, non rispecchiano affatto la rarità attribuita dai cataloghi. il Buono da due lire del '27, dato per RR ma di facile reperibilità in bassa conservazione, lo si trova ovunque! Mentre è estremamente raro trovarlo in FDC assoluto, qualcuno lo associava ad un RRRR ! E sono pienamente d'accordo. La discussione è recentissima. questo sito si debba ridurre ad un esercizio di onnipotenza postando solo ed esclusivamente monete da centinaia o migliaia di euro, in FDC, periziate leccate e sigillate Queste pagine hanno sempre dato spazio a tutto, dalla moneta in MB o anche meno, fino alle conservazioni massime, così è stato in passato e così sarà in futuro. Consente a tutti di esprimere opinioni e pensieri, nel rispetto reciproco. Ognuno di noi negli anni ha maturato, sulla base delle proprie esperienze delle convinzioni. Il curatore non pretende di dettare le linee guida dei collezionisti che danno vita a queste pagine. Ha una sua idea che porta avanti. Se io perseguo e ricerco il meglio è perché ho maturato negli ultimi dodici anni questa convinzione. Rispetto le opinioni espresse negli ultimi due post, su alcuni aspetti posso essere d'accordo. Eviterei anche di insistere su questa distinzione tra Numismatici con la maiuscole e collezionisti di serie B. ​Ho un profondo rispetto e anche invidia per coloro che dedicano tanto tempo allo studio di questa scienza, io purtroppo, dovendo lavorare e non avendo tanto tempo libero, quello che riesco a ritagliarmi lo spendo andando a tutti i convegni sparsi per l'Italia, appena posso e quando posso ancora, spendo tempo al Circolo Numismatico di Parma, benché sia a 250 km da casa mia, dove c'è sempre da imparare da chi sa di più e ha qualche anno in più di esperienza sulle spalle! Sarebbe decisamente interessante discutere a tavolino al Circolo, con questo scudo in mano!
    1 punto
  40. 1 punto
  41. Questa frase l'ho liberalizzata :rofl: L'importante è che a nessuno venga in mente di studiare un vaccino contro questa malattia...
    1 punto
  42. Salve sono un collezionista di monete contemporanee ma qualke anno fa mi è stato regalato un libro di MEDAGLIE papali coniate dal 1400 fino al pontificato di Giovanni Paolo II Il titolo è " Summorum romanum pontificum historia nomismatibus recentis illustrata ( ab saeculo XV ad saeculum XX ) Il libro ( 680 pagine ) con doppio testo ( italiano ed inglese)con foto e descrizione di ogni singola medaglia è in PERFETTE condizioni ,come nuovo , e provvisto di un cofanetto originale molto particolare, l'autore è Giancarlo Altieri . Il libro IN EDIZIONE VERAMENTE LIMITATA ( il mio è il 336 esemplare su un totale di 2006 ) è prodotto dalla BIBLIOTECA APOSTOLICA ROMANA è ed stato finito di stampare nel mese di giugno del 2004 in occasione del cinquecentenario della costruzione della attuale Basilica di San Pietro. Volevo sapere lo considerate un buon libro ? Io francamente non sono molto interessato alla medaglistica papale e vorrei sapere se qualcuno di voi può trovarlo di suo gradimento / interesse .
    1 punto
  43. il FDC é d'obbligo su questa moneta!! Chi la valuta meno deve osservare qualche altro migliaio di pezzi.. Il 27 e il 24 più delle altre soffrono di carenza del tondello ( porosità sul fascio e V di Emanuele) difetto congenito e che non deturpa. Moneta R4 o R5 in questa qualità!! Complimenti!!!!
    1 punto
  44. Leggendo l'articolo di: Albizzati C., Varietà di Museografia Numismatica, Numismatica, Santamaria Anno VII, Roma 1941, pag. 1-5. che già mi aveva ispirato la discussione sul falso sesterzio di Otone, incautamente acquistato dal Museo Nazionale Romano per la somma di 6000 lire…. ho trovato anche un interessante retroscena che riguarda una delle più famose e belle monete di Taras, con la bellissima testa femminile di Satyra circondata da corona di foglie di olivo. L'emissione è descritta sul Fischer-Bossert, al n. 130, che riporto in scansione: Quindi attualmente si conoscono in tutto 7 esemplari. L'ultimo ad essere comparso era quello della famosa raccolta Moretti, nell'asta NAC 13 (corrispondente al pezzo a) di Fischer-Bossert 130): Poi c'è l'esemplare Luynes 268 a Parigi (esemplare e) di FB 130): e l'esemplare che era della collezione di Vlasto (Vlasto 154) poi venduto da MuM di Basilea 8/1949, 701 e mai più ricomparso (esemplare g) di FB 130): Riporto sotto le frasi dell'articolo di Albizzati che racconta le vicende di un altro esemplare, corrispondente al b) di FB 130, ma che doveva essere appartenuto in origine alla collezione Brera di Milano (!!!): L'articolista accenna di avere scoperto che si tratterebbe dello stesso pezzo Jameson 2389. Ecco la sua immagine sul volume IV del catalogo della collezione Jameson (stampato nel 1932): In effetti sembra essere lo stesso esemplare. Tuttavia, se si legge bene il catalogo Jameson, al n. 2389 accenna che forse proveniva dalla collezione Torremuzza (col punto interrogativo !!!). Come faceva un esemplare Torremuzza a finire alla collezione Brera di Milano…? Resta quella vecchia traccia nel manoscritto del 1864 che catalogava tutte le monete della collezione Brera a quel tempo e questo statere figurava al n. 379. Resta il fatto, facilmente accertabile, che il Garrucci, tav. XCVII, n. 22, disegnava questo esemplare, definito "della collezione Brera" !! Non so quando morì il collezionista Robert Jameson e quindi se aveva la possibilità di rispondere alla domanda sulla provenienza della sua moneta, che gli era stata rivolta da Albizzati. Il fatto che lui abbia citato come forse proveniente dalla collezione Torremuzza puzza molto: forse si era creato un antico pedigree per distogliere l'attenzione da una possibile provenienza dalla collezione pubblica milanese. Sembra proprio che sia un esemplare misteriosamente sparito, forse tra il 1927 a il 1931, dalla collezione Brera di Milano e finito nella collezione Jameson. Si vede che nemmeno al tempo del fascismo c'era una sufficiente attenzione verso il proprio patrimonio numismatico nazionale…. Questo esemplare fu venduto nel 1946 al famoso collezionista portoghese Calouste Gulbenkian e ora giace nella meravigliosa raccolta nel museo di Lisbona. Ecco l'immagine tratta dal Gulbenkian: Dal Corpus di Fischer-Bossert sembra quindi che l'unico esemplare ancora presente in una raccolta italiana sia quella della collezione Gagliardi, ora nel Museo Orsi di Siracusa. Ovviamente manca la sua fotografia e chissà quando aspetteremo…..
    1 punto
  45. Una sola piccola precisazione da appassionato delle storie di Barks e Don Rosa...il dime identificato come la Numero 1 di Zio Paperone è il Seated Liberty del 1875 zecca di San Francisco, lo si vede chiaramente in diverse storie di Don Rosa...;) Stupenda idea per una discussione...e poi che incipit...:D
    1 punto
  46. Grazie per le notizie su Torremuzza, non conoscendo il destino della sua notevole collezione di monete greche antiche. Non si può escludere che qualche suo pezzo sia finito al medagliere di Brera, già nella prima metà dell'Ottocento, spiegando quindi la presenza di questo didramma di Taras in un inventario di Brera del 1864. Se il Jameson ha preso un pezzo ex Torremuzza, resta da capire dove stava per oltre un secolo, dai primi del XIX agli anni '20 del XX secolo. C'è comunque un piccolo indizio. Il IV volume del catalogo della collezione Jameson riunisce tutti i suoi ricchi acquisti successivi alla pubblicazione dei suoi precedenti volumi e quindi era un volume di aggiornamento. In particolare riunisce i pezzi acquistati dal Jameson tra il 1926 e il 1930. Basta vedere le prime due pagine su Taras nel IV volume per capire. Si vede chiaramente che il grosso degli acquisti del Jameson per Taras si era concentrato su alcuni dei principali pezzi della famosa collezione Cote dell'asta Ratto del 1929, più alcuni pezzi del ripostiglio di Taranto del 1926 (altri pezzi di quel ripostiglio furono acquistati da Vlasto per la propria collezione). Per il didramma n. 2389, oggetto di questa discussione, non cita la provenienza di acquisto, ma solo un accenno alla collezione Torremuzza, con punto interrogativo. Se teniamo presente che questi acquisti furono effettuati, come già accennato, dal 1926 al 1930 circa, troviamo che il periodo coincide con la scomparsa, tra il 1927 e il 1930, del pezzo di Brera…. Ci sono pochi dubbi che Jameson abbia acquistato, forse proprio tra il 1928 e il 1929, il didramma "involato" dal medagliere di Brera. E' un processo indiziario, ma temo che gli indizi che portano a un incauto acquisto da parte del francese Jameson sono molto forti….
    1 punto
  47. Veramente interessante Acraf e sconcertante per la vicenda Brera La collezione Torremuzza, ricchissima, fu dispersa in diversi filoni ed e' possibile che l'esemplare in questione sia approdato in una delle raccolte menzionate inclusa, perche no, anche Brera . La colleziond dovette essere dispersa non piu' tardi dell 'inizio del 1800 Per la Gagliardi non manca solo la foto ( chissa' richiederla all'Orsi che risultati sortirebbe ?) bensi un catalogo dell'intero lascito. Non voglio poi menzionare il mio chiodo fisso : la Pennisi ...
    1 punto
  48. Noi siamo meridionalisti... Sicuramente non ci va a genio quell'ignobile personaggio V. E. II. Leggiti il libro di Pino Aprile : Terroni. Per capire cosa ha fatto alla nostra gente quell'uomo. Sent from my GT-I9105P using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  49. Vorrei condividere questo articolo sulle monete forate di Gianni Graziosi apparso su Panorama Numismatico.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.