Vai al contenuto

Classifica

  1. azaad

    azaad

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      3081


  2. dabbene

    dabbene

    Guru


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      20122


  3. grigioviola

    grigioviola

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      4969


  4. Ciccio 86

    Ciccio 86

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      5167


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/16/14 in tutte le aree

  1. Ricordo ancora il mio approccio commerciale con la numismatica. Ero a un mercatino... avevo da poco scoperto la bellezza delle monete grazie a una scatolina di monete di vari stati ed epoche che mi aveva dato mio nonno... in questo mercatino vedo una ciotola con dentro uno scintillante "cappellone" di Vittorio Emanuele III... lo compero dando tutto ciò che avevo messo da parte per quel giorno (ben 5.000 lire). Al banchetto dopo vedo un catalogo di monete dell'Alfa... lo sfoglio e vedo la quotazione... incredibile! ho fatto un affare! poi, subito dopo mi sento una strana morsa allo stomaco... e se avessi preso una fregatura? con il viso rosso tiro fuori la moneta e la faccio vedere al venditore del catalogo che fa un bel sorriso e mi dice che quella è una patacca e mi accompagna al banco dove l'avevo presa e dice al venditore: "vergognati! perchè gli hai venduto questa porcheria senza dirgli che era un riconio? ridagli le sue 5.000 lire". Sono tornato a casa, con 5.000 lire in tasca e con in regalo un catalogo di monete. Ero solo un bambino, ma posso dire con certezza che quella è stata la più bella lezione di numismatica a cui abbia mai preso parte.
    5 punti
  2. durante il loro anno di conio, in tutti tre le nazioni, vi furono tre diversi capi di stato. i 3 imperatori in Germania (Guglielmo I, federico III, Guglielmo II), 3 re in Gran bretagna (George V, Edwaurd VIII, George VI), e 3 presidenti in USA (Hayes, garfield & anthur)
    4 punti
  3. imho è un po' cara anche se fosse spl (ed ho i miei dubbi). Si trova di meglio ed a prezzi più competitivi. Comunque è una tipologia dai rilievi bassi quindi in presenza di una eventuale debolezza di conio potrebbe sembrare peggio di quel che è. In generale ti consiglio di guardare sempre i fondi prima di ogni altra cosa poiché questi non mentono mai !
    4 punti
  4. eccomi spero buone notizie...85 euro per la piastra in questione...ho fatto bene che mi dite?
    4 punti
  5. Ed infine, eccola qui! Taglio: 2 euro Nazione: Principato di Monaco Anno: 2009 Tiratura: 250.000 Condizioni: BB Città: Varese Note:
    3 punti
  6. Certo ti aspettiamo una delle prossime domeniche veramente volentieri, però avvisa qualcuno per MP prima di venire...., ti accompagneremo come abbiamo fatto con tantissimi altri, anche di altre città, per il Cordusio, prima o poi da Milano sono passati quasi tutti almeno una volta...confermo domenica eravamo veramente in tanti, e pensare che una volta andavo... facevo la visita da solo e tornavo....ora grazie anche al forum è tutto un salutarsi, scambiarsi opinioni, socializzare....il Cordusio non è solo forum ovviamente è anche tanti membri della SNI, altri del CCNM, commercianti del Nord, autori, puoi parlare tranquillamente come è stato domenica con autori del MIR, che ti racconteranno che il loro battesimo numismatico da ragazzini è stato lì e lì ritornano puntualmente...... In questi anni abbiamo fatto tanto in tanti.....ora dopo cinque anni intensi anche sul forum è giusto lasciare il testimone almeno da parte mia ad alcuni di questi giovani, lo scopo poi era anche questo....vedere nuova linfa....e così è stato, io ritengo di aver dato molto in questi cinque anni, sia sul forum che fuori, e credo che sia giusto anche alternarsi e lasciare a forze nuove, è il ciclo della numismatica e anche della vita come scrissi tempo fa, è giusto così....
    3 punti
  7. Sarà un piacere incontrarti, vedrai troverai molti appassionati e tanti amici del forum, nella splendida cornice del Cordusio. :rolleyes: Eros
    3 punti
  8. Sono stato oggi a fare una capatina in cordusio. È stato veramente illuminante, non immaginavo una quantità tale di espositori e amatori. Veramente un bell'ambiente. Con tutti quelli con cui ho avuto a che fare è stato un piacere. Son tornato a casa con 3 2e cc che cercavo e 3 pagine di album pagate a un prezzo ottimo. Di sicuro tornerò appena riesco. Consiglio a tutti quelli che possono di andarci. P.S. la prossima volta prima di andare messaggio qualcuno di voi così magari ci si trova :) mi farebbe piacere
    3 punti
  9. Un puzzle aperto per chiunque di indovinare... qual è la connessione tra questi tre monete? ------------------------------------------------------------------------------- A puzzle open for anyone’s guess…what is the connection between these three coins? :D v.
    2 punti
  10. Si potrebbe aggiungere al trittico anche la moneta seguente:
    2 punti
  11. Ricordavo che nel 36 il re Edoardo abdicò per sposare Wallis Simpson, non sapevo se avesse regnato per più anni o meno. Ero certo che nel 1888 ci fossero stati tre imperatori in Germania perchè è una vita che cerco di acquistare il 5 marchi di Federico III. insomma un pò di culo, e piacere nel conoscere la storia di tutti i paesi :) Bel quesito :)
    2 punti
  12. Moneta buona Sulla conservazione non mi esprimo, dovrei vedere foto piu' grandi. Ti prego, metti i guanti se tocchi le monete fuori dalle bustine, cosi' facendo (foto1) le rovini macchiandole con le microparticelle di sudore che le tua mani hanno... (anche se non hai le mani sudate le macchie verranno fori, fidati)
    2 punti
  13. Medaglia papale di restituzione coniata a Norimberga tra il 1700 e il 1745 circa su iniziativa del Governatore della Zecca Caspar Lauffer. Fa parte della nota serie di 255 medaglie di restituzione Papali detta Lauffer. La medaglia è stata realizzata da Georg Wilhelm Vestner. Si tratta della versione uniface della medaglia in scheda: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-A8/7
    2 punti
  14. @@fofo ti dico due dritte per fare un paio di foto almeno decenti perchè così non si capisce proprio niente...soprattutto al D/ messa così in obliquo è invalutabile!! è semplice....anche con lo smartphone vengono decenti se vuoi fare una cosa veloce senza macchina fotografica prendi la moneta e la metti in piano su uno sfondo bianco o nero rialzata dal piano stesso (puoi mettere sotto anche un'altra monetina più piccola), illumini con una lampada direzionando la luce per bene in modo che sia illumiata tutta la moneta e non solo una parte e poi fai una foto con lo smartphone cambiando le impostazioni della foto...metti MACRO invece che scatto automatico e poi cambi il bilanciamento del bianco mettendo con luce ad incandescenza invece che naturale altrimenti ti vengono gialle... se invece fai con macchina fotografica il procedimento è lo stesso...anche sulla macchina fotografica devi mettere impostazioni manuali invece che automatiche e variare il macro e il bilanciamento del bianco...poi devi scattare senza flash e con la macchina ferma (su un supporto o cavalletto) altrimenti vengono mosse....è più difficile a spiegarlo che a farlo... prova
    2 punti
  15. Stavo guardando monete dalla Repubblica Dominicana stasera, dopo aver letto questo thread vecchio che era ricomparso. A sinistra è un pezzo di 5-centavos 1937 anteguerra dalla Repubblica Dominicana, e a destra è la versione del tempo di guerra del 1944 5-centavo (che è in realtà un warnickel Stati Uniti sotto mentite spoglie!) che è stato detto in precedenza nel thread. Questo 1944 pezzo di 5-centavos (in realtà coniato nel calendario 1945 a Philadelphia) consente di visualizzare il tipico colore scuro della warnickels dopo che essi avevano circolato per alcuni anni, e la moneta illustra anche quanto più sensibili all'usura della lega d'argento viene confrontata con la solita composizione di rame-nichel. Rame-nichel tornato in Repubblica Dominicana 5-centavo dopo la guerra, con questo design, in produzione fino al 1974. :) v. ----------------------------------------------------- I was looking at coins from the Dominican Republic tonight, after reading this old thread that had reappeared. At left is a prewar 1937 5-centavo piece from the Dominican Republic, and at right is the wartime 1944 version of the 5-centavo (which is actually a U.S. warnickel in disguise!) that was mentioned earlier in the thread. This 1944 5-centavo piece (actually coined in calendar 1945 at Philadelphia) displays the typical dark color of the warnickels after they had been circulating for some years, and the coin also illustrates how much more susceptible to wear the silver alloy is compared to the usual copper-nickel composition. Copper-nickel returned to the Dominican Republic 5-centavo after the war, with this design being produced until 1974. :) v.
    2 punti
  16. Ciao a te, grazie delle belle immagini. Specialmente il bassorilievo, con un interessante esempio (probabilmente d'epoca) delle figure che compongono lo stemma dei Brivio. E complimenti per la domanda, che riprende lo spunto lanciato qui dal bravo Sorante: http://www.lamoneta.it/topic/126939-massacro-di-cervo/ (cfr. #8) Certo, in senso lato ogni parte di un essere vivente (quando staccata dal resto del corpo) implica un "massacro" condotto sul medesimo... Ma in questo caso, al contrario delle teste di cervo, l'araldica usa terminologie meno "forti" (benchè non proriamente :angel: angeliche). Perchè si limita a constatare la condizione della parte stessa. Usando i due termini cui accennava l'amico Sorante: - recisa/o, quando la parte mostra un taglio netto; - strappata/o, quando invece mostra la "sfilacciatura" tipica di ciò che viene estirpato senza taglio. Nello stemma Brivio, troviamo due branche di leone decussate e strappate. :good:
    2 punti
  17. Salve, vi pongo e mi pongo questo quesito: Perché tante monete pre-unitarie risultano essere rigate al centro? Hanno parecchi tagli, come se fossero state deturpate volontariamente da tagli con un coltello. Cercando in rete per esempio esemplari come i Grana (soprattutto quelli del Regno di Napoli) questi tagli centrali sembrano essere particolarmente comuni? Vi posto degli esempi presi dalla rete: Hanno questi tagli una importanza storica o sono semplicemente frutto del caso? E tanti altri. Mi chiedo: Perché? Saluti
    1 punto
  18. Buongiorno a tutti. Sono nuovo del forum e prima di porvi il mio quesito mi presento velocemente. Mi chiamo Luca, ho 30 anni, sono astigiano e da qui nasce la mia passione per la numismatica: studiando la storia della mia città. Quello che vorrei proporvi è un denaro astigiano, che non riesco a identificare completamente. O meglio, a mio parere si avvicina molto al gruppo 2.B.I (L. Bartolucci, L. Gherardi e M. Limido, 2011: Astensis) ma alcuni particolari non mi tornano, primo tra tutti la crocetta in legenda che è staccata dal contorno e il ricciolo finale della R leggermente diverso. Ho visto che anche il gruppo 3.D ha la gambetta della R che termina a ricciolo, ma in quel caso la E è fornita di trattino e le interpunzioni sono doppie... Sono note altre varianti di denaro astese con la R con ricciolo finale? Avrei piacere di sapere cosa ne pensate! Grazie! Luca
    1 punto
  19. buongiorno, mi scuso per le foto che non riesco a far benissimo specie al diritto.. descrizione : Pisa tallero di Cosimo II dei Medici 1618 r3 28,23 grammi conservazione eccezionale, patina iridescente e cangiante al diritto e fondo ghiaccio, specchio al retro. chiedo a chi ha il Pucci o il MIR di dirmi come la cataloga e la sua tiratura. il di Giulio la cataloga R3
    1 punto
  20. ....apprezzare più la bellezza del conio.... Intorno a questo semplice pensiero si è sviluppata tutta la mia modesta collezione! Diamo al denaro l'importanza che merita, perché, a meno di non esser ricchi, ci costa fatica averne, quindi dovendo e potendo spendere 1500 euro con la testa e col cuore dovremmo portare a casa un piccolo capolavoro che esprima al massimo la bellezza che modellista e incisore hanno voluto rappresentare e trasmettere a chi quel tondello era destinato.
    1 punto
  21. @@lollo2013, Conservazione complessivamente MB.
    1 punto
  22. ... faccio anch'io lo stesso, a... imperitura memoria... :D
    1 punto
  23. Il secolo del lavoro inutile John Maynard Keynes Nel lontano 1930, John Maynard Keynes prevedeva che entro la fine del secolo la tecnologia in Occidente sarebbe progredita al punto di regalarci una settimana lavorativa di appena 15 ore. Invece, è accaduto il contrario: «La tecnologia è stata arruolata per inventare nuovi modi di farci lavorare tutti di più», scrive l’antropologo David Graeber. E a tale scopo «sono stati creati lavori che sono di fatto inutili». Enormi schiere di persone, in Europa e Nord America, lavorano in ufficio, dove «trascorrono tutta la loro vita professionale eseguendo compiti che segretamente ritengono inutili». Graeber parla di «danni morali e spirituali», praticamente «una cicatrice sulla nostra coscienza collettiva», anche se non ne parla nessuno. Perché l’utopia promessa da Keynes non si è mai materializzata? «La spiegazione standard è che Keynes non aveva preventivato la mole dell’incremento del consumismo», ma per l’antropologo la verità è un’altra: l’élite capitalista sa benissimo che, una volta liberate dall’incombenza del lavoro full time, le masse cominciano a “pensare”, e a reclamare diritti per una vita diversa, specie se le macchine faticano al posto dell’uomo. «Dagli anni Venti in poi abbiamo assistito alla creazione di un’infinità di nuovi lavori e industrie, ma sono pochissimi quelli che hanno a che vedere con la David Graeberproduzione e la distribuzione di sushi, iPhone o scarpe da ginnastica costose», scrive Graeber in un post ripreso da “Megachip”. «Allora cosa sono esattamente questi nuovi lavori?». Durante il secolo scorso, il numero di lavoratori impiegati come domestici, nel settore industriale e in quello agricolo è crollato. Parallelamente, «le libere professioni, i lavori dirigenziali, d’ufficio, di vendita e di servizio» sono triplicati, passando da un quarto degli impieghi complessivi a tre quarti. «In altre parole, i lavori produttivi, esattamente come previsto, sono stati in gran parte sostituiti dall’automazione», anche calcolando gli operai cinesi e indiani. «Ma anziché consentire una significativa riduzione delle ore di lavoro per rendere la popolazione mondiale libera di dedicarsi ai propri progetti, piaceri e idee, abbiamo assistito all’esplosione non tanto del settore dei “servizi”, quanto di quello amministrativo». Sono nate nuove industrie come quella dei servizi finanziari o del telemarketing, mentre c’è stata un’espansione senza precedenti di settori come quello giuridico-aziendale, accademico, della amministrazione sanitaria, delle risorse umane e delle pubbliche relazioni. Senza contare le aziende che a queste industrie forniscono assistenza amministrativa, tecnica o relativa alla sicurezza, così come «l’esercito di attività secondarie (come i toelettatori di cani o i fattorini che consegnano pizze tutta la notte) che esistono soltanto perché le altre persone passano tanto tempo a lavorare in tutte le altre». Sono mestieri che Graeber propone di definire “lavori stupidi”: «È come se esistesse qualcuno che inventa lavori inutili solo per farci continuare a lavorare. E proprio qui sta il mistero: nel capitalismo, questo è esattamente quel che non dovrebbe succedere». Infatti, «l’ultima cosa che deve fare un’azienda desiderosa di profitti è sborsare soldi a lavoratori di cui non ha davvero bisogno. Eppure, non si sa perché, succede lo stesso». È vero, «le grandi aziende operano spesso tagli spietati», ma attenzione: «Licenziamenti e prepensionamenti colpiscono immancabilmente la classe delle persone che fabbricano, spostano, riparano e mantengono in funzione le cose». Per una strana alchimia che nessuno sa davvero spiegare, continua Graeber, «ultimamente il numero di passacarte salariati sembra aumentare, e sempre più lavoratori dipendenti si ritrovano – un po’ come i sovietici di una volta – a lavorare in teoria 40 se non 50 ore alla settimana, ma lavorandone di fatto 15 proprio come previsto da Keynes, perché il resto del loro tempo serve per organizzare o partecipare a seminari motivazionali, aggiornare i profili Facebook o scaricare roba». Per Graeber, la spiegazione non è economica: è morale e politica. «La classe dirigente si è resa conto che una popolazione felice, produttiva e con del tempo libero a disposizione è un pericolo mortale: pensate a quel che è cominciato a succedere quando negli anni Sessanta ci si è avvicinati a una vaga approssimazione di questa cosa». E l’idea che il lavoro sia un valore morale in sé, al punto da pensare che «chiunque non desideri sottomettersi a un’intensa disciplina lavorativa per la maggior parte delle sue ore di veglia non meriti niente», torna straordinariamente comoda a molti. Un amico poeta e musicista, racconta Graeber, dopo un paio di dischi che avevano «migliorato la vita di tante persone in tutto il mondo», è stato costretto – parole sue – a «imboccare la strada che sceglie in automatico tanta gente che non sa dove andare: la facoltà di giurisprudenza». Oggi lavora come avvocato aziendale per un importante studio di New York. «Lui per primo ammette di fare un lavoro del tutto privo di senso, che non fornisce nessun contributo al mondo e che, secondo lui, in realtà non dovrebbe esistere». Domanda: che razza di società è la nostra, che genera «una domanda estremamente limitata di poeti-musicisti talentuosi», a fronte di una domanda apparentemente infinita di specialisti in diritto aziendale? Risposta: se «la maggior parte della ricchezza disponibile la controlla l’1% della popolazione», allora quello che definiamo “mercato” rigetterà «ciò che loro, e nessun altro», non considerano utile o importante. Peggio ancora: chi fa lavori “stupidi” se ne rende perfettamente conto. «Credo di non aver mai conosciuto un avvocato aziendale che non pensasse di fare un lavoro stupido». Lo stesso vale per quasi tutte le nuove industrie: «Esiste un’intera classe di lavoratori salariati che, se li incontri a una festa e ammetti di fare un mestiere considerato interessante (l’antropologo, per esempio), si rifiuta anche soltanto di dirti che lavoro fa. Fategli bere due o tre drink, e si lanceranno in vere e proprie tirate su quanto inutile e stupido sia in realtà il loro lavoro», continua Graeber. «Stiamo parlando di una violenza psicologica profonda. Come si può anche solo cominciare a parlare di dignità del lavoro, quando in cuor suo una persona ritiene che il proprio lavoro non debba esistere?». Tuttavia, «il talento tutto particolare della nostra società» sta nel fatto che i suoi governanti hanno escogitato un modo per garantire che la frustrazione e la rabbia vengano indirizzate contro chi invece fa un lavoro sensato. Strana regola: «Più il lavoro di un individuo giova palesemente ad altre persone, minori sono le probabilità che questo lavoro venga pagato». Si domanda Graeber: che succederebbe se quest’intera classe di persone scomparisse? «Dite quel che volete di infermieri, spazzini e meccanici: è palese che, se dovessero sparire in una nuvola di fumo, gli effetti sarebbero immediati e catastrofici. Un mondo senza insegnanti e scaricatori di porto finirebbe presto nei guai, e anche un mondo senza scrittori di fantascienza o musicisti ska sarebbe evidentemente peggiore». Al contrario, «non è del tutto chiaro in che modo l’umanità soffrirebbe se dovessero svanire allo stesso modo tutti gli amministratori delegati di società d’investimenti, i lobbisti, gli addetti alle pubbliche relazioni, gli analisti assicurativi, i lavoratori del telemarketing, gli ufficiali giudiziari o i consulenti legali (molti sospettano che potrebbe significativamente migliorare)». Eppure, fatta salva una manciata di stimatissime eccezioni, come ad esempio i medici, «la regola resiste sorprendentemente bene». E, «cosa ancor più perversa, sembra circolare la diffusa convinzione che sia giusto così». Questo, aggiunge Graeber, è «uno dei punti di forza segreti dei populisti di destra», quelli che «fomentano il rancore contro i dipendenti della metropolitana che paralizzano Londra per il rinnovo del contratto», perché «il fatto stesso che i dipendenti della metropolitana siano in grado di paralizzare Londra è la riprova che il loro lavoro è necessario, ma a infastidire la gente sembra sia proprio questo». Cosa ancora più evidente negli Stati Uniti, dove i repubblicani «stanno riuscendo con molto successo a mobilitare il risentimento contro gli insegnanti o contro gli operai dell’industria dell’automobile», a causa di stipendi e benefit che sembrano eccessivi. È come se gli stessero dicendo: voi, che a quanto pare fate lavori veri, necessari, avete anche la faccia tosta di aspettarvi delle pensioni e un’assistenza sanitaria da classe media? «Se qualcuno avesse progettato un sistema del lavoro fatto su misura per salvaguardare il potere del capitale, non avrebbe potuto riuscirci meglio», conclude Graeber. «I lavoratori veri, quelli produttivi, vengono spremuti e sfruttati implacabilmente», mentre gli altri «si dividono tra un atterrito strato di disoccupati, disprezzato da tutti, e un più ampio strato di persone che in pratica vengono pagate per non fare nulla». Queste persone «ricoprono incarichi progettati per farle identificare con i punti di vista e le sensibilità della classe dirigente (manager, amministratori)», ma al tempo stesso «covano un segreto rancore nei confronti di chiunque faccia un lavoro provvisto di un chiaro e innegabile valore sociale». Non è un sistema progettato in modo conscio, è emerso da quasi un secolo di tentativi empirici. «Ma è anche l’unica spiegazione del perché, nonostante le nostre capacità tecnologiche, non lavoriamo tutti quanti solo tre o quattro ore al giorno».
    1 punto
  24. a me sembra un Obolo di Asti coniato da Carlo duca d'Orleans nel secondo periodo (1447-1465), questi i dati: D) crocetta e KAROLUS DUX ET C, croce fiorata accantonata da 4 punti R) corcetta e ARELIAN ET MEDI D, in centro AST fra due rette diametro mm16, gr.0,85-0,50 esistono varietà la legenda al dritto può essere KAROLUS DUX e al rovescio AURELIAN ET MLI D la N di AURELIAN può essere in caratteri gotici minuscoli o maiuscoli fonte ANTICHE ZECCHE DELLA PROVINCIA DI ASTI, Bobba-Vergano pag 31
    1 punto
  25. Non male...interessante specie il pezzo per Ceylon...;)
    1 punto
  26. Anche il mio è un pezzo della mia collezione, un 20 pesos d'oro del 1959.
    1 punto
  27. E' il simbolo dell'ordine del drago (o dragone) rovesciato, istituito da Sigismondo di Lussemburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero, in occasione della "crociata" contro gli hussiti. Sulle ali del dragone si può scorgere una croce, che simboleggia la vittoria cristiana sul male. Questo simbolo purtroppo non appartiene alla mia famiglia, a differenza di quelli che ho postato e forse utilizzerò più avanti.
    1 punto
  28. Ho acquistato Domenica ad un mercatino le monete commemorative da 2 Euro di Malta (Polizia maltese) e Lettonia. Davvero particolare! Anzichè come al solito faticare a trovare una moneta di buona qualità, ho faticato a trovarne una danneggiata! :) Se la media è questa, direi che si tratta di coniazioni di qualità in ambedue i casi! :)
    1 punto
  29. Concordo. Pure la mia Serie presenta qualche impronta... visto il prezzo, è assurdo. A quanto pare sembrerebbe lo standard per Monaco :P Comunque, come già dicevo, la mia Divisionale è arrivata per posta ordinaria senza effettiva tracciatura. è strano e direi poco sicuro.
    1 punto
  30. Dunque Fofo, la tiratura dal Pucci è di 154.480pezzi per il 1618 e il Pucci mette R, il MIR per la rarità mette invece NC.
    1 punto
  31. Ciao Fofo sono in ufficio dopo ti rispondo coi libri....a dopo, Mario
    1 punto
  32. Chiudo ufficialmente la razzia, ringrazio tutti gli utenti che hanno partecipato contattandomi nel presente topic oppure nella mail dedicata all'acquisto collettivo.
    1 punto
  33. Arbitri, amanti e cappelli Nel gennaio 1806 la Zecca vide la nomina del suo quarto Direttore, Robert Patterson. Patterson non era molto soddisfatto del disegno delle monete, e scettico sulle qualità di Robert Scot, che rimase comunque Chief Engraver fino alla morte nel 1823. Si diede così a cercare un altro incisore da affiancargli, e lo trovò nella persona di Johann Matthias Reich, un immigrato tedesco nato a Furth, in Baviera, nel 1768, e trasferitosi in America nel 1800. Reich, che al suo arrivo negli Stati Uniti aveva anglicizzato il suo nome in John, aveva appreso il mestiere dal padre, anch'egli incisore. Già nel 1801, appena un anno dopo essersi trasferito, alcuni suoi lavori erano stati notati da Thomas Jefferson, che lo aveva raccomandato per un impiego alla Zecca. Impiego che, però, non fu a tempo pieno, ma solo per piccoli lavori, tanto che pochi anni dopo, disilluso, stava pensando di tornarsene in Europa. Per sua (e in fondo, nostra ;)) fortuna, Patterson intuì le sue qualità, e nel 1807 lo nominò Second Engraver, col compito di ridisegnare la gran parte delle monete in circolazione. Già in quello stesso anno, il nuovo disegno di Reich comparve sul mezzo dollaro e sulla half eagle e, a seguire, su tutte le monete d'oro e d'argento allora in produzione...sul dime dal 1809, per rimanervi fino al 1837. petronius
    1 punto
  34. Esistono monete Fdc, Spl e BB. Non esistono numismatici Fdc, Spl o BB. Tutti gli appassionati meritano uguale rispetto se rispettano le monete e chi ha la loro stessa passione.
    1 punto
  35. direi Licinio I, Sol Invicto Comiti, mi sembra Arelate, ora provo a cercare riferimenti più precisi, a dovrebbe essere un follis ma se metti peso e diametro non sbagli mai ecco mi sembra sia come questa, nel caso al link trovi tutte le indicazioni che cerchi, non farti illusioni non ti cambia la vita CGB.fr http://www.numishop.com Bookmark | Search similar lots Auction Lot Date Estimate Result Web Shop 0 (« | ») 1. January 1970 * (login required) * (login required) Description LICINIUS Ier (11/08/308-09/324) Valerius Licinianus Licinius Follis ou nummus 315-316 N° brm_126660 Date : 315-316 Nom de l'atelier : Arles Métal : cuivre Diamètre : 20mm Axe des coins : 6h. Poids : 2,95g. Degré de rareté : R1 Etat de conservation : TTB+ Commentaires sur l'état de conservation : Très beau portrait. Patine grise avec de petites concrétions vertes. Beau revers. Prix : 85,00 € N° dans les ouvrages de référence : RIC.68 (R3) - C.162 - F.482 Titulature avers : IMP LICINIVS P F AVG. Description avers : Buste lauré et cuirassé de Licinius Ier à droite, vu de trois quarts en avant (B*). Traduction avers : 'Imperator Licinius Pius Felix Augustus', (L’empereur Licinius pieux Hheureux auguste). Titulature revers : SOLI IN-VI-CTO COMITI/ S|F// PARL. Description revers : Sol radié, nu, le manteau flottant sur l'épaule gauche, debout à gauche, levant la main droite et tenant un globe de la main gauche. Traduction revers : “Soli Invicto Comiti”, (Au compagnon le Soleil invincible). Commentaire à propos de cet exemplaire : Poids léger. Historique : Licinius Ier fut proclamé directement auguste à la suite de la conférence de Carnuntum le 11 novembre 308. En 313, après le rescrit de Milan, il épousa la demi-sœur de Constantin, Constantia. En 316 eut lieu une première guerre qui opposa Licinius à Constantin et qui se termina par la mort de Valens et la signature d'une paix entre les deux augustes. Le 1er avril 317 furent créés trois césars : Crispus, Constantin II et Licinius II. Une seconde guerre éclata entre Constantin et Licinius en 321 qui se termina par la défaite décisive de Chrysopolis en 324 et la déposition de Licinius qui fut exilé à Thessalonique avant d'être exécuté l'année suivante.
    1 punto
  36. Doppio bordo, caratteristica comune sulle monete belghe da 1 e 2 euro specialmente dei primi anni...
    1 punto
  37. Cambio spesso il mio...al momento è un omaggio a Napoli, in attesa di rivederla a fine mese. Ciao p.s.-Aggiungo la foto del mio avatar attuale altrimenti se lo cambierò in futuro il post avrà poco senso...un grazie a Ihuru3
    1 punto
  38. 1 Euro Belgio 2002 Cosa ne dite, doppio bordo? Bordo strano? PS è in asse, ho solo fatto la scannerizzazione un po' storta
    1 punto
  39. Se un perito esperto come Moruzzi ti ha detto che è falsa... Allora è falsa e stop. Poi puoi farla vedere a chi vuoi, ma temo che avrai la stessa conclusione.
    1 punto
  40. Io sono di Gaeta, quel nome ancora oggi è sinonimo di morte e distruzione. Sent from my GT-I9105P using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  41. Noi siamo meridionalisti... Sicuramente non ci va a genio quell'ignobile personaggio V. E. II. Leggiti il libro di Pino Aprile : Terroni. Per capire cosa ha fatto alla nostra gente quell'uomo. Sent from my GT-I9105P using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  42. Io non sono un professionista della numismatica hahha. Sono un semplice dilettante in questo campo ;)... Faccio l'ingegnere per poter studiare le monete da vicino :) hahah Sent from my GT-I9105P using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  43. Ho svolto per per vent'anni, o qualcosa di più, consulenza strategica. Inizialmente nell'ambito delle imprese produttive, poi di sevizio, e negli ultimi 10 anni solamente nel sistema bancario italiano e spagnolo. Una delle cose che più ho sempre dovuto rimarcare, è il fatto che un'enorme fetta di tutte le attività imprenditoriali sono prive di valore aggiunto. Il grsso di queste attività è costituito da tutto quanto si fa: a) perché si è sempre fatto così b) perché costituisce "potere" per il management c) per controllare quanto fatto da altri poiché potrebbe essere stato fatto in modo errato Un esempio: Per conto di un gruppo di Banche di Credito Cooperativo aderenti alla Federazione Lombarda svolsi anni or sono uno studio sulla documentazuione cartacea che giungeva alle Filiali avendo un destinatario ben preciso: il relativo preposto (direttore). Ebbene: riceveva mediamente 120 pagine al giorno! (tabulati esclusi,, parlo di disposizione, comunicazioni interne, comunicazione di Bankitalia, notizie legali, ecc.). Che doveva fare il povero disgraziato? dedicare la giornata a leggere, oppure a lavorare? Perché questo? Semplicemente poiché gran parte del top management non ha mai compreso il senso dell'informatica. Doveva servire a eliminare la carta: invece ha creato un consumo smisurato di carta. Presso una grossa Banca Emiliana proposi la seguente soluzione: assegnatre a ogni struttura della Banca un budget per l'acquisto del "prodotto" dei sistemi informatici, con relativa penalizzazione del "premio di produttività" se sforavano il budget. Dopo 15 giorni, massimo 30, il budget era sforato da tutti. Ecco che allora ebbe inizio un dialogo serio tra fruitori dell'informatica ed elargitori del servizio, nel quale i fruitori iniziarono a indicare le loro vere necessità informative, che rappresentavano forse l'un per mille! del cumulo cartaceo che ricevevano. Perché questo? a) perché i fruitori non chiedevano all'informatica di mettere a loro disposizione le informazioni davvero necesario allo svolgimento dei loro compiti, bensì di produrre in modo informatizzato la stesa modulistica prima utilizzata manualmente b) perché gran parte dell'informazione richiesta era una semplice manifestazione di potere/ruolo: io devo essere messo quale destinatario di questa informazione poiché sono il capo! Economia di scala. Quando le Imprese fanno delle fusioni (per esempio, Fiat Chrysler), la giustificazioe fondamentale per farla è che grazie alla fusione si potranno fare economie di scala. Se sono delle banche a fondersi, non importa se grandi o piccole, esse devono presentare a Bankitalia un "piano industriale" che dimostri che tale fusione è opportuna. Ovviamente l'economia di scala è un argomento principe per giustificare la fusione. Il lavoro di front-office (cioè di sportello a contatto diretto con il cliente) è a elevato valore aggiunto (= per lo più utile e necessario), mentre nel lavoro di back-office (cioè quanto sta a valle di quello di front-office) è per lo più a basso valore aggiunto (= per lo più immotivato o addirittura inutile) in quanto l'attività operativa vera e propria (il "processo") è svolta telenaticamente e quello che si fa nel back-office è in gran parte un'attività di controllo perché il "front-office potrebbe aver lavorato in modo errato". Economia di scala? Nell'insieme delle Banche di Credito Cooperativo, che sono piccole imprese spesso con meno di 100 dipendenti, il back-office rappresenta il 30-40% della forza lavoro. Nella grande banca, che anche grazie alle fusioni ha fatto economie di scala, il back-office spesso è superiore al 55-60%!!! Corollario della fusione Prima della fusione: grazie all'economia di scala ottenibile con la fusione, sarà possibile ridurre gli sprechi e ottimizzare l'impiego delle risorse umane Dopo la fusione: per ogni struttura ora invece di un capo ve ne sono due (mica potevano cacciarne via uno!) e l'unico vero risparmio di risorse, molto limitato, è stato ottenuto mettendo in cassa integrazione o in mobilità risorse operative (cioè proprio quelle a maggiore valore aggiunto!).
    1 punto
  44. Ho iniziato a leggere con piacere questo libro, scoprendo molte curiosita sulla numismatica Punica in Sardegna, oltre che alla moneta Bizantina coniata in Sardegna. Tutti interventi molto belli che potrebbero portare in futuro a nuovi studi nel settore ed ampliare le conoscenze della numismatica Sarda. E' propio vero che con la numismatica, una persona non finisce mai di stupirsi.....................
    1 punto
  45. Però funziona a modo suo!!!! Anche perché non sono molto pratico.Ciao
    1 punto
  46. Ciao :good:.... nick giustissimo. Aggiungo che alle spalle di Petronius Arbiter c'è davide1978. Buona serata luciano
    1 punto
  47. L'esistenza di un simile punzone antico (se autentico) confermerebbe che anche in antico furono coniati denari falsi a nome di Bruto con EID MAR. Sarebbe stato bene avere anche una riproduzione in positivo sul gesso per meglio individuare il conio e verificare l'esistenza di esemplari noti. In ogni caso è da accertare la provenienza e l'autenticità dii questo conio.
    1 punto
  48. A dir la verità, la versione proposta da Zosimo è differente e contrasta con quella più diffusa e, forse, storicamente più attendibile, che vuole Costantino battezzato in punto di morte a Nicomedia proprio da Eusebio. Zosimo, nella sua Storia Nuova, riprendeva in buona parte ciò che, un secolo prima di lui, aveva riportato Sozomeno (autore di una Storia Ecclesiastica che partiva lì dove era finita l'omonima opera di Eusebio). Sozomeno, infatti, pur considerandola solo una "diceria" dei pagani (anzi, pare quasi scusarsi di questa sua affermazione come se la riportasse solo per "completezza" di cronaca), riferisce una versione differente della conversione dell'imperatore: Costantino, pentitosi per l'uccisione di Crispo e Fausta, prima contattò Sopatro, uno dei maggiori rappresentati del neoplatonismo dell'epoca, per ottenere la purificazione da un tale gesto; in seguito alla risposta negativa di quest'ultimo, che lo informava del fatto che non vi era una purificazione per un atto del genere, si rivolse ai vescovi cristiani, che promisero di purificarlo se egli, battezzandosi, si fosse convertito. Secondo Zosimo, invece, Costantino chiese che fossero fatti sacrifici per espiare la sua colpa: avendogli risposto i sacerdoti pagani che nessuna sacrificio avrebbe rimediato al suo gesto, gli si presentò un egiziano (o uno spagnolo di nome Egizio, non ricordo bene :P) che gli rivelò come il Cristianesimo liberasse ogni uomo da qualsiasi peccato; da quì la sua conversione. Naturalmente in questo caso Zosimo riprende la storica polemica pagana (già presente, ad esempio, negli scritti di Celso e nell'opera satirica I Cesari di Giuliano, e che continua nella storiografia di stampo senatorio del IV-V secolo a cui Zosimo fa ampio riferimento) contro il Cristianesimo, a cui si rimproverava il fatto di garantire ad ogni uomo la purificazione ed il perdono da ogni colpa, fosse essa anche la più atroce e terribile...
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.