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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/02/14 in tutte le aree
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Piccolo chiarimento: Qualcuno noterà il ban degli utenti Cassandro e Chari. Questo capita quando si vuole prendere in giro le persone e uno stesso individuo registra più utenti per creare dei "botta e risposta" pilotati. Questa procedura è una grave violazione del regolamento di questo forum ed è soprattutto una vera e propria presa per i fondelli per tutti gli utenti, in primis per chi ha risposto, generosamente e senza secondi fini, a questa discussione. Sul contenuto dei post non intervengo e questo dimostra che chi ha posto la domanda poteva farlo senza dover ricorrere a questi giochetti di bassa lega.6 punti
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Non ci sono collezioni "degne" o "indegne" della parola stessa e non si apre nessun mondo. Tutte le collezioni quando sono messe insieme con passione sono degne allo stesso modo. Perché sono costituite con sacrifici e dedizione, talune composte da monete di modesto valore commerciale, altre ricche di grandi rarità, ma tutte appunto degne di considerazione. E se qualcuno ha in collezione il 100 lire 1937 e un altro appassionato no, perche' magari non se lo puo' permettere, non e' che il primo sia più degno di essere chiamato collezionista del secondo. Punto.4 punti
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@@nando12, ma non solo, visto che ultimamente c'è la moda di valutare le monete col criterio "io la pagherei": se una persona posta la foto di una moneta che intende o vorrebbe acquistare, che senso ha sparargli una cifra completamente fuori mercato ma buona perchè "io la pagherei non più di questo"? Se io vado su un forum di quadri e sparo una stima senza senso su un quadro che a me non piace (e che non conosco, per di più) dicendo che vale 100 Euro solo perchè quella è la cifra che pagherei io, che credibilità può avere la mia stima? Gli utenti chiedono stime credibili, non pareri personali! Passi per le conservazioni, che hanno sempre un margine di soggettività, ma se c'è una cosa che non può essere soggettiva sono i valori di mercato!!! Chiaro che un valore preciso spaccato non può esistere, ma esistono le forchette di valore, in questo caso per esempio indicherei una cifra tra i 130 e i 160 Euro.... 90 Euro da dove cavolo saltano fuori? E l'anno non c'entra proprio nulla, con 90 Euro non ci compri nessuna rupia in BB+ o BB-SPL di NESSUN anno!!!!! Ci credo che poi il collezionista che legge è disorientato, con tutte ste cifre sparate a casaccio al grido di "io non la pagherei di più".... bisogna indicare dati oggettivi, passaggi d'asta, monete effettivamente pagate la tal cifre, non numeri senza senso! Personalmente quando vedo postata una moneta molto simile a una che io stesso possiedo, la posto a mia volta e rivelo il prezzo pagato... l'utente potrà così farsi un'idea non dico precisa ma almeno accettabile, perchè quella non è un'opinione, ma un dato reale!3 punti
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Seconda in ordine di apparizione: la più amata dagli italiani … la briosa (pure in questo caso, anche se il nome ufficiale sembra piu’ adeguato di quello della collega snob, non mi pare del tutto azzeccato… briosa richiama vivacità, ma va meglio per una bibita frizzante, tipo gazzosa… io l’avrei detta piuttosto "selvaggia") Qui abbiamo l’energia primordiale della natura che si scatena, forza pura. Risente certamente di una sensibilità artistica a noi piu’ vicina, quella ottocentesca, anche se lo fa con una potenza espressiva degna della grande scultura classica (chissà perchè mi ricorda la prorompente vitalità del gruppo marmoreo del Laocoonte...) . A dire il vero mi ricorda pure i cavalli di Aligi Sassu, ma queste monete vengono decisamente prima… forse è il Sassu che si è ispirato alla numismatica... :P Dei rilievi che dire … è un bassorilievo o una moneta ? Incisività assoluta. Scena che “buca lo schermo”. Ogni commento è superfluo (forse sono di parte…). Cos’altro si poteva fare per far di meglio ? (Risposta personale: fare anche un modulo aureo di quelli grossi… giusto per essere al top dei top, ma come si sa erano tempi difficili, Grande Guerra alle porte … ). Qui mi pare ragionevole ammettere che si è ai vertici della monetazione del Regno, poi iniziava (nella monetazione per la circolazione almeno) un percorso discendente …3 punti
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io mi chiamo al di fuori degli "internettiani" tout court ... sono cose che conosco e che mi interessano per pura passione da anni, quando non esisteva ancora il web. non è falsa modestia o ipocrisia, però è vero che ormai basta un nonnulla per conoscere tutto. col rischio che però si attingano notizie trite e ritrite o , peggio, false. il riportare un testo originale dell'epoca era semplicemente per la gioia degli occhi, per le notizie di prima mano e per quell'assurdamente bella impaginazione quasi futuristica delle ultime righe (e non ultimo per il piacere sensuale dell'odorato!)3 punti
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Da diversi giorni sto rileggendo , a distanza di molti anni , Procopio di Cesarea e la sua Guerra Gotica , formidabile trattato storico di un periodo nero e tristissimo per l’ Italia , desolata di uomini e di risorse , alla merce’ delle scorribande e lotte tra Goti e Bizantini ; utile per rimembrare l’ interesse personale e per condividere alcuni passaggi interessanti del libro con gli amici del Forum ; di alcuni passi ne abbiamo gia’ parlato , ora che sono giunto quasi alla fine del libro , rileggendolo , mi e’ tornato alla memoria un passo della Storia in cui Procopio racconta di essere stato accompagnato dai pochi Romani del VI secolo residenti in Citta' , che a stento vivevano ancora nell’ Urbe , a visitare lungo le rive del Tevere un arsenale navale o Navalia , dove pare essere stata conservata la nave di Enea con la quale l’ eroe Troiano arrivo’ sulle rive del Lazio , circa 15 secoli prima dei fatti narrati , per compiere il suo destino . Procopio inizia il suo racconto della visita all’ arsenale e alla nave , facendo prima gli elogi ai Romani dell’ epoca , come quelli , tra tutti i popoli , piu’ amanti della propria Citta’ , e cosi’ prosegue , Libro IV , Tomo XXII : “Eppure piu’ di ogni altro popolo , a nostra notizia , i Romani sono affezionati alla loro citta’ e si dan premura di mantenere e di conservare ogni cosa patria , perche’ nulla dell’ antica bellezza di Roma vada perduto . Ed invero , per quanto lungamente subissero l’ influsso barbarico , riuscirono a salvare gli edifici pubblici e la maggior parte dei pubblici ornamenti , quanti per si gran tratto di tempo , grazie al genio dei loro autori , poterono resistere , benche’ trasandati , come pure quanti monumenti o ricordi rimanessero della loro prosapia , fra i quali la nave di Enea , fondatore della citta’ , esiste tuttavia , spettacolo oltre ogni credere interessante . Per quella fecero nel mezzo della citta’ un cantiere sulla riva del Tevere , ove collocata da quel tempo , la conservano . Come essa sia fatta io , che l’ho vista , vengo a riferire . Ha un solo ordine di remi quella nave ed e’ assai estesa . Misura in lunghezza centoventi piedi e in larghezza venticinque ( circa 36 metri per 7,5 metri ) , ed e’ alta tanto e’ possibile senza impedire la manovra dei remi . I legni che la compongono non sono ne’ incollati fra loro ne’ tenuti insieme per mezzo di ferri , ma sono tutti quanti di un solo pezzo , fatti sopra ogni credere ottimamente e quali a nostra notizia , non se ne vider mai se non in quella sola nave . Poiche’ la carena cavata da un sol tronco va da poppa a prua insensibilmente divenendo cava in modo mirabile e quindi nuovamente a poco a poco ridiviene retta e protesa . Tutte le grosse costole poi , che vengono adattate alla carena , si estendono ciascuna dall’ uno all’ altro fianco della nave , ed anche queste partendo da ambedue i bordi , si adagiano formando una curva d’assai bella forma , in conformita’ della curvatura della nave , sia che la natura stessa secondo i bisogni del loro uso abbia dato a quei legni gia’ da se quel taglio e quella curvatura , sia che , con arte manuale e con altri ordigni , di piani fossero quei regoli fatti curvi . Inoltre ognuna delle tavole partendo dalla cima alla poppa giunge all’ altra estremita’della nave , tutta di un sol pezzo e fornita di chiodi di ferro unicamente all’uopo d’essere commessa con la travatura in modo da formare la parete . Questa nave cosi’ fatta e’ mirabile a vedere piu’ di quello che possa dirvi in parole ; ed invero tutte le opere straordinarie sono sempre per natura difficili a descrivere , e tanto superiori al linguaggio quanto lo sono all’ ordinario pensiero . Di questi legni non ve n’e’ uno che sia imputridito , niuno che si vegga tarlato , ma quella nave sana in tutto ed integra come se uscisse pur ora dalle mani dell’ artefice , quale egli fosse , conservasi mirabilmente fino a questi giorni ; e tanto sia detto di questa nave di Enea“ Da questa lunga testimonianza e descrizione della nave di Enea , che in alcuni punti appare a noi un po’ confusa , come esplicitamente ammette Procopio per la difficolta’ a ben descriverla con parole , si comprende come Procopio fosse emozionato di trovarsi d’innanzi ad un reperto storico eccezionale e molto antico , che i Romani avevano conservato nel migliore dei modi in un arsenale lungo le rive del Tevere , a ricordo del mitico fondatore della stirpe della Citta’ ; risulta comunque strano ed intrigante che nessuno storico antico latino o greco , prima di Procopio , abbia mai accennato all’ esistenza di questa nave , ma un eventuale passo scritto che trattava di questo antico e storico reperto , potrebbe essersi perso nei meandri del tempo e delle distruzioni avvenute alla fine dell' Impero . Esistevano comunque a Roma antica alcuni Navalia lungo il percorso cittadino del Tevere , ed uno di questi potrebbe avere ospitato la nave di Enea , due dei piu’ grandi erano , uno presso le falde del colle Aventino dove venivano scaricati principalmente i marmi , un altro a Campo Marzio vicino il Ponte di Elio Adriano e forse ne esisteva un secondo sempre in Campo Marzio , al Porto di Ripetta , poi ve n’erano altri minori ; uno di questi grandi Navalia potrebbe avere ospitato la nave di Enea . Altra considerazione che nasce dallo scritto di Procopio e’ l’ affermazione che fa riguardo alla scrupolosa conservazione e al mantenimento , pur nelle difficolta’ dei tempi , degli antichi monumenti ed ornamenti di Roma , da parte dei Romani della sua epoca ; questa notizia contrasta e contraddice in parte la tradizione storica ufficiale che ci narra di distruzioni religiose indiscriminate degli antichi Templi pagani , di statue antiche , ritenute demoni dai Cristiani e di quant’ altro di simile , da quando la religione cristiana divenne religione ufficiale di Stato , chissa’ quale sara’ stata la verita’ piu’ reale .2 punti
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Maria Theresia deo gratia romanorum imperatrix Hungariae Bohemiae regina archiducissa Austriae ducissa Mediolanum2 punti
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@@joker67 quest a moneta, fotografata con lo stativo, per me é migliore e più brillante in mano che in foto. I rilievi ci sono tutti, si può definire SPL+ per me. Il baffo é nitido come la corona reale ottimamente definita. Per il prezzo... ... Le rupie non sono le lirette... Si reperiscono poche volte a buon mercato, e sempre delle stesse date... Anche alle aste fanno sempre cifre importanti... Il gigante nel 2010 la quotava 250 in SPL e a mio parere già é difficile trovarla a quella cifra un bello spl come questo... Spesso una foto piatta é difficile da leggere dai lamonetiani .. La moneta va vista sempre IN MANO! Inoltre cerca sempre di appoggiarti a pareri di chi vedi più esperto.. Consiglio generale, Che nessuno me ne voglia2 punti
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Ragazzi io non ho potuto prenderla ma mi sto inca.....o per voi ! Ma come diavolo si fa ? L'avete anche pagata una bella cifretta con questi tempi di crisi . Bisognerebbe davvero che ognuno mandi una mail con tanto di foto. Tutti insieme, continuare finchè non danno una spiegazione. Mah ..2 punti
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Non è proprio un errore, se guardi nelle note a piè di pagina vedrai: Pag. 270 > 293. same as nos. 355, 386 Pag. 375 > 355. same as nos. 293, 386 Pag. 378 > 386. same as nos. 293, 355 L'unica differenza che vedo sono i dati pondometrici, in base ai quali gli autori attribuiscono diverse datazioni: 293 = 18-19 mm 2.20g (19 gen - 25 dic 250) 355 = 18-19 mm 2,45g (28 sept 351 - 6 nov 355 d.C.) 386 = 16-18 mm 2,25g (6 nov 355 - summer 361 d.C.) Suppongo che: per la 293 si siano basati sul fatto che esistono monete con stesse dimensioni e peso a nome di Vetranio. per la 355 a nome di Costanzo Gallo e per la 386 a nome di Giuliano cesare2 punti
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Per riassumere. Confronto dei diritti dei sei esemplari della Roma Numismatics Auction VIII identificati dal numero di lotto. (segue) apollonia2 punti
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Buongiorno Vorrei avere dei pareri sulla conservazione della moneta di cui allegherò le foto qui sotto. Secondo me parla da sola, ma è sempre bello avere un vostro parere. Ringrazio @r.tino per avermela ceduta. Grazie anticipatamente.2 punti
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Credo che il più completo e bibliograficamente aggiornato resoconto della questione riguardante l'attribuzione a Venezia e ad altre zecche di questo tipo di moneta lo si possa trovare nel I fascicolo dedicato alla zecca di Milano della collezione reale al Medagliere Nazionale Romano, dove i motivi delle varie attribuzioni sono descritti minuziosamente nell'introduzione e nelle note alle singole schede. Ve ne consiglio la lettura, stando comodamente seduti alla vostra scrivania, visto che il fascicolo è in internet, al sito: http://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/materiali/flip/BdNonline_Materiali_7_2013/index.html Le monete oggi attribuite a Venezia sono descritte attonrfo a p. 75, mi pare Saluti, Andreas2 punti
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Taglio: 2 Euro TYE Nazione: Malta Anno:2012 Tiratura: 500.000 Condizioni: SPL Città: Nizza2 punti
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@@Ric70 Ciao, si ho visto su molti cataloghi, spesso partecipo anche...a volte riuscendo ad aggiudicarmi qualcosina. Ma il problema è un altro: trovo spesso sulle aste di numismatica delle offerte di partenza allettanti....poi si sa, bisogna avere anche fortuna.....poi, come spesso succede, pubblico qui sul forum le foto di esse......risultato??...........o le monete acquistate sono di una qualità minore da quella descritta sull'asta, o il prezzo non era giusto...ecc..ecc. Una cosa l'ho imparata: è tutto molto personale! Quando chiedi un parere su una moneta qui sul forum, vi sono tanti amici che partecipano al confronto. Una moneta acquistata per es. in qFDC alcuni te la passano per quasi SPL....altri diranno che è un BB+.....ed altri ancora che dovevi avere pazienza per poi accaparrarti una moneta migliore ad un prezzo migliore. Io, che non sono un esperto, nè tantomeno un grande collezionista, giro tantissimo sulle aste di numismatica, ma vedo che la qualità non te la regala nessuno!! Per esempio: qualche gg fa mi sono aggiudicato un 20 lire elmetto periziato BB/SPL per 230€ + spese. Se andiamo a vedere su un qualsiasi catalogo, la moneta in questa conservazione sta intorno alle 300 € e +. Se vado a fare un veloce confronto sui cataloghi di aste (mi riferisco a quelli più affermati), osservo che la stessa moneta, con lo stesso grado di conservazione, ha un prezzo di partenza non meno dei 400 €...!! Per non parlare poi di quelle in alta conservazione.....!! Ma non è tutto: posto le foto e mi sento rispondere che la moneta non è in quella conservazione...oppure che il prezzo pagato è caro..e per finire...che la potevo trovare per meno..! Ma dove?? In cielo o in terra?? Allora, per concludere.....ognuno ha una sua visione delle monete. E quando mi sento dire che nemmeno una moneta periziata non ha la certezza di essere quella che dovrebbe...beh, se permetti...mi girano un pò! Ho iniziato ad acquistare monete perchè mi piacciono....spero di poterne acquistare altre, per ora solo per una mia passione personale....poi spero di lasciare qualcosa di buono ai miei figli........e qui che inizio ad irritarmi: cioè quando poi un domani non ci sei più, e i tuoi figli si ritrovano con un mucchio di tondelli che non valgono un C...!!! .....in poche parole, a me non piace essere preso in giro. Vuoi vendermi una moneta antica?.....Ha questo valore?......è di questa conservazione?...bene, io sono disposto a pagarla anche il giusto...e pure qualcosina di più, ma non sopporto essere raggirato!2 punti
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Quali ti hanno colpito/interessato/attratto/incuriosito/affascinato/etc/etc. di più ? Bene. Sono loro. :D :D2 punti
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Terza sul podio: la quadriga del ’36, detta "quadriga lenta", emessa per la celebrazione dell’Impero insieme alla serie completa. Forse la meno amata, perché meno popolare, essendo coniata in un’unica tipologia (20 lire), in pochi esemplari (solo 10.000, non certo un numero da “circolazione” ordinaria). Probabilmente, anche in questo caso l’incipienza della seconda catastrofe bellica fece in modo che questa moneta (che avrebbe potuto arrivare almeno alle tirature del 20 elmetto ... = 3.5 milioni di esemplari) si arrestasse alla rarità già sul nascere. Il nome ufficiale mi sembra il più azzeccato dei tre, ma, anche in questo caso non proprio centrato (io l'avrei chiamata "immobile"). Il senso di movimento è ormai cristallizzato e trasfigurato in una sorta di staticità (quasi un controsenso) che supera la dinamica della contingenza, per diventare immutabile, eterno, quasi divino, come Roma appunto, la Città Eterna… caratteristica che ben si addice ad un neonato impero (e altrettanto bene ne supporta le esigenze di propaganda). Inutile sottolineare che l'"effetto fotocopia" dei cavalli, a differenza della quadriga leziosa (!), qui ha tutta la sua ragione d'essere, per ovvi motivi stilistici di derivazione antica. Il richiamo alla sopra citata quadriga di S. Marco corre evidente…. Buono a mio parere il progetto grafico ed equilibrato nell’insieme, anche se artisticamente siamo lontani dalle precedenti quadrighe. La migliore moneta della serie impero, ori inclusi. Parere personale, ovviamente. I rilevi sono ben realizzati e sufficientemente incisivi, e di media profondità.2 punti
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il WEB non è (per fortuna) l'unico mercato. girare per circoli e convegni ti aiuterebbe nella ricerca e nel maturare l'esperienza diretta...tra guardarle e toccarle cambia! :) marco2 punti
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Dunque....vediamo di far luce su un problema.... questa moneta è data per SPL/qFDC....e fin qui nulla di strano, perchè un venditore si mantiene, diciamo, un pò alto con la qualità di un prodotto. La moneta in questione viene venduta a 320 €. Se prendo il Montenegro, la quotazione di essa in SPL sta su i 400 €, ma parliamo di quotazioni di un catalogo........e fino ad ora, di tutto quello che ho appena citato...nulla di tanto strano. Quello che non mi torna è questo: Dunque, per fare un confronto, quando trovo qualche moneta che mi piacerebbe possedere, le posto qui sul forum...ma, a parte lo stato di conservazione.......è il prezzo che non mi torna mai..! Spesso voi mi rispondete di avere pazienza....e che si trovano in giro esemplari migliori a prezzi migliori...... Oh...ragà....io mi son girato tutto il web...i migliori negozi...ed anche quelli non tanto pubblicizzati...sono stato anche sulla Baya......ma io sti prezzi e sta qualità....conveniente, come dite sempre voi, non l'ho ancora trovata. Premetto che, monete di qualità si trovano eccome...ma i prezzi sono molto vicini a quelli di catalogo. Morale della favola: nessuno ti regala niente. Giusto??2 punti
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Ciao, prova ad affiancare le immagini delle due monete. Sono identiche: stesso tondello, stesse evanescenze in alcune lettere della legenda, stesse usure (v. guancia Adriano). Ergo è la stessa, bisognebbe valutare i dati fisici (cosa che non ho fatto). Un'alternativa possibile è quella che siano due cloni ma resto dell'opinione che si tratti della stessa moneta. In quella G&N è pulita, nella seconda hanno ricreato un po' di residui terrosi che evidenziano i rilievi e conferiscono un'aspetto invecchiato. Il colore differente... IMHO puó esser dovuto ad una luce differente e forse ad un diverso bilanciamento del colore... Chiedi cos'è accaduto? Semplice, qualcuno l'ha resa piú accattivante allo sguardo e quindi piú invogliante all' acquisto. Acquistata per 500€, cosí realizzerá probabilmente di piú. Spero di averti chiarito la situazione. Ciao Illyricum ;)2 punti
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E la storia finisce poi così....con Sissi, 6,8 Kg. di dolcezza e affetto.... la principessina già di casa e dei divani già dal primo giorno :blum: .......2 punti
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Vi erano in Mostra, gentilmente concesse da Francesco, alcune medaglie Borboniche, tra le quali dei pezzi davvero unici ed eccezionali......... :hi: Chi è che comincia a dare la descrizione di qualcuna di esse ? magari non subito, se stanchi.....con calma, con calma.1 punto
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Ciao un mio amico possiede una probabile medaglia. Il peso è di ben 76 grammi, mentre il diametro sarà 35-40mm a occhio. Escluderei che sia un peso romano in quanto se fossero 3 once dovrebbe pesare 81 grammi e poi questo presenta delle scritte tutte sul contorno. La scrittura è strana, a tratti mi sembra di vedere la classica "A" senza la stanghetta e altre lettere non proprio latine. Qualcuno sa dirmi cosa potrebbe essere? Presenta anche un rialzo al centro, che mi faceva pensare ad un bottone, ma sul retro però è presente una croce.1 punto
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CATANIA - CONVEGNO FILATELICO NUMISMATICO SABATO 11 OTTOBRE DALLE 8.30 ALLE 18.30 DOMENICA 12 OTTOBRE DALLE 8.30 ALLE 13.30 PRESSO GRAND HOTEL EXCELSIOR PIAZZA GIOVANNI VERGA 39 CATANIA INFO: ASSOCIAZIONE NUMISMATICA FILATELICA ETNEA TEL. 3485798023 [email protected] TEL. 34958224181 punto
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Buongiorno Vorrei segnalare a tutti l'apertura odierna del sito della Numismatica Scaligera ed augurarle la migliore fortuna. Ecco il link, buona consultazione a tutti. http://www.numismatica-scaligera.it/1 punto
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Gulden (=fiorino) ungherese per Ladislao V (1453 - 1457) dritto: LADISLAVS D G R VNGARIE / scudo quadripartito. verso: S LADISLAVS REX / K - P St. Ladislaus di gfronte con globo crucigero e alabarda vedo link per confronto (anche se con diverse sigle ai lati del santo) https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=495&lot=476 qui un esemplare con le stesse sigle: zecca di Kremnitz; supervisore Petrus Jung http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=1741816&AucID=1639&Lot=726&Val=ddefbcf504a190a9464a5e1da2676dd6 ciao Mario1 punto
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Mi scusi @@leonumi67 ( e mi scuso anche con @@profausto ) ci spiega qual' è il suo " criterio ben preciso "? Quello di aiutare le persone non è una gara, non è collezionare il numero di messaggi, non ha neanche letto correttamente la data............... generalmente da indicazioni banali.1 punto
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Quanto all’indagine di Andrea, è vero che la posizione dell’aquila è diversa da quella negli esemplari riportati dal Price, ma bisogna considerare il fatto che la scritta è composta da diciotto lettere e quindi gli incisori possono benissimo essersi sbizzarriti nella loro diposizione e interruzione. Invece secondo me rappresentano un particolare più significativo le frange dell’egida di Atena. Guarda per esempio la finezza di questo dettaglio in un vero e autentico Price 105 dove si vedono bene entrambe le frange dell’egida. E direi anche nel Price 109 postato da Andrea, nonostante la conservazione più bassa. apollonia1 punto
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Ciao, dico che ti sei attenuto al rispetto della normativa e che hai fatto il tutto alla luce del sole. In più la moneta non è priva di documentazione bensì corredata da uno scritto che identifica in maniera chiara e univoca la transazione. Se non bastasse, nessuna norma vieta l'acquisto a priori da privati. Ancora, si tratta di un acquisto effettuato presso un venditore estero e quindi a tutti gli effetti di un acquisto che deve sottostare alla normativa del paese da cui proviene, il che è stato fatto. Certo, tutto può essere. La moneta può essere rubata, può essere di scavo clandestino (anche se il rinvenimento in UK segue una prassi completamente differente da quella nostrana), può essere illecitamente importato a sua volta da un altro stato ecc ecc ecc ecc. Tuttavia l'acquisto di per se stesso è stato "rispettoso" della norma e quindi ragionevolmente sicuro, dato che di certezze al 100% non ce ne sono da questo punto di vista, ma non ci sarebbero state nemmeno nel caso in cui fosse stato un venditore UK in possesso di VAT per superamento del volume d'affari annuo previsto. PS bella moneta! :)1 punto
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@Rex Neap@vox79@francesco77 Sono riuscito a trovare un gigliato uguale a questo(asta NAC 16 del 1999) . E' a parer mio lo stesso conio, perchè sono pressocchè identici. Scusate per la foto, l'ho scannerizzata dal vecchio catalogo. Descrizione del lotto: Gigliato. AR 3,96g. Nel campo del dritto a sinistra, globetto. CNI. manca. P.R. manca Inedito MB1 punto
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Complimentoni, questo post e' davvero bello e da' i la' per un ottimo ventaglio di possibilita' di pensiero. Spero di avere piu' tempo per scatenarmi nei prossimi giorni con post di pensiero e impressioni. Certo che la quadriga veloce, a vederla bene, sembra la piu' ''placida''. La briosa e' la piu' forte, volenterosa, pronta. Sembra quasi fosse stata avviata dopo un periodo, snervante, d'attesa. Allo schiocco parte violenta, nervosa, quasi, ecco si, ''impaziente'' . La quadriga impaziente :D La Lenta invece, piu' che lenta, sembra sia uscita da uno spettacolo di coordinazione, di pulizia nei movimenti. Che torni a casa fiera e marciante dopo aver fatto succcesso in ogni angolo. Torna a casa marciante placida. La quadriga ''l'elegante'' :D1 punto
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Le monete da due denari di questo periodo erano coniate su pezzetti di rame normalmente preparati con dei tagli su una piasta dello spessore richiesto. A scalpello o a cesoia ricavavano cosi' dei quadrettini piu' o meno del peso richiesto da coniare sucessivamente. Qualche anno piu' tardi, agli inizi del 1700, cominciarono a preparare i tondelli da coniare fustellando con una fustella del diametro richiesto le lamine di rame, da allora sino all'ultimo due denari del 1800 sono tondi e con piu' o meno la stessa impronta. Moneta molto longeva ... Il brutto dei primi esemplari quadri e' che quasi sempre la data non e' visibile trovandosi o fuori della moneta o usurata..1 punto
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Correrti dietro???? Non mi è ero mai accorto che tu fossi una...bella ragazza!!! :rofl:1 punto
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Prima sulla scena: Quadriga veloce (ma quando mai :dirol: … ce li aveva gli occhi quello che gli ha dato il nome? Mah …)… per gli amici dell’ultimora “quadriga leziosa” (e un po’ snob) … :D Mi paiono evidenti gli influssi della tradizione classica, ma più ancora quelli dell’arte rinascimentale. Eleganza e regalità unite a una piacevole sobrietà del tratto. L’artista ha fatto un buon lavoro, ma avrebbe potuto introdurre qualche variante in più per caratterizzare i quattro equini… sembra quasi un cavallo “quadruplicato”, specie nella parte bassa …. oggigiorno diremmo meglio "fotocopiato"... :P I rilevi paiono troppo bassocci e poco incisivi (forse VEIII ci ha abituato troppo bene in certi altri casi…)… comunque de gustibus… va da sé che un’usura un po’ accentuata ammazza tutto …1 punto
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Mi sa che è proprio così, gli unici interessati alle monete di Andorra siamo noi collezionisti.1 punto
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@@francesco77 Rileggevo questo tuo intervento, davvero interessante.....ho analizzato dettagliatamente quello che hai scritte, ma vorrei una tua conferma aggiungendo una mia ipotesi scaturita da una moneta in particolare: :) E' probabile che le "prime" Reimpresse del 1818 potessero avere qualcosa in comune con le Reimpresse del 1817 ? mentre le "molte" Reimpresse del 1818 qualcosa in comune con non Reimpresse del 1818 ? Spero che tu abbia capito cosa intendo....ma sicuramente SI' Grazie.1 punto
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Salute bellissima puntata questa di Passepartout con le meravigliose maioliche del chiostro dell'Abbazia di Santa Chiara http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-779b9d4f-d482-4980-ae5a-988af11f513d.html --Salutoni -odjob1 punto
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1873-CC No Arrows Appartiene alla Variety 4, una delle assolute rarità della monetazione statunitense...il Seated Liberty Dime 1873-CC No Arrows. Parlare di rarità per questa moneta è però forse improprio o, quanto meno, riduttivo...perché di essa si conosce UN UNICO ESEMPLARE :) Secondo i registri della Zecca di Carson City, il 5 febbraio 1873 furono coniate 12.400 monete, ma appena una settimana dopo, il Mint Act del 12 febbraio modificò il peso dei dimes, che passò da 2,49 a 2,50 grammi. Per marcare questa differenza, alla moneta furono di nuovo aggiunte due frecce al dritto, ai lati della data (Variety 5 - Arrows at Date). Le 12.400 monete senza frecce, e sottopeso, furono tutte rifuse, e l'argento usato per coniare la nuova varietà. Ne sfuggirono al crogiuolo soltanto cinque, che già l'11 febbraio erano state inviate alla Zecca di Philadelphia, affinchè l'Assay Commission ne testasse la conformità del peso e del contenuto d'argento. Si ritiene che l'unico esemplare oggi conosciuto sia uno di quei cinque, forse l'unico a non essere stato sottoposto al test di verifica della lega metallica, che comportava la distruzione della moneta. Molti anni dopo, nel 1909, John W. Haseltine e Stephen K. Nagy, famosi commercianti numismatici di Philadelphia, vendettero a William Woodin, che più tardi sarebbe diventato il Segretario al Tesoro di FD Roosevelt, due campioni di monete da 50 dollari d'oro. La vendita fece scalpore, perché si sostenne che quelle monete, due pezzi unici, non sarebbero mai dovute uscire dalla Zecca. E alla Zecca di Philadelphia Woodin le restituì, ricevendone in cambio casse di monete rare e di prova...tra cui il dime 1873-CC senza frecce :rolleyes: Dopo alcuni passaggi di mano, il dime arrivò in quelle di Louis Eliasberg, il più grande collezionista americano di sempre, l'unico che sia riuscito ad assemblare una collezione con TUTTE le monete statunitensi...gli mancava solo questa per completarla Dopo la morte di Eliasberg la sua collezione venne dispersa dagli eredi, e il dime andò all'asta nel 1996, realizzando 550.000 dollari. Una cifra che, attraverso successivi passaggi, è andata via via incrementandosi, fino ad arrivare al 9 agosto 2012, quando la moneta, esitata da Stack's Bowers a Philadelphia, è stata aggiudicata per 1.600.000 dollari, che, maggiorati del 15% di diritti, sono lievitati a 1.840.000 dollari! petronius oo)1 punto
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Buona serata E' proprio vero che non si finisce mai di imparare..... ed è così per tutti. E' vero anche che oggi, con pochi clic sulla tastiera, ci si apre il mondo e le ricerche sono molto più facili da portare avanti ma, attenzione, non si può avere 100 occhi e 24 ore a disposizione..... e allora ben vengano le "soffiate" :good: saluti luciano1 punto
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Buona giornata Meritano entrambe :pardon: Una ha vissuto il suo tempo in maniera un po' più travagliato rispetto all'altra, ma quanta storia ...... saluti luciano1 punto
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Si, come hai gia' detto sono "veneziane" e sono "genuine", la seconda mi sembra conservata meglio Bezzo da 6 bagattini detto Bezzone Legge del 20 Aprile 1619 D/ R.C.L.A Beata vergine con bambino in braccio R/ SAN MARC VEN - Busto di S, Marco nimbato e benedicente all'esergo il numerale >6 Stelle ai lato del numero.1 punto
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Vorrei associarmi a Vitellio pienamente. Non ho risposto ieri sera , perché sarei stato il solito (noioso) a descrivere quel che Vitellio ( che mi fido molto) a descritto. I riccioli sopra l'orecchio ? I piani che sanno di fusione e ripatinatura con sedimenti arenati ??? Caro Cliff .... Tu sei un spasimante di Agrippina e sai benissimo quali sono le differenze dei ritratti e gli aspetti tecnici di conciatura. Capisco che avrai avuto qualche dubbio e volevi conferma....... Non va comprata !! Anche se ci sarà il pollo di turno. Saluti Giovanni.1 punto
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:) saluti...questa e di 17x14,0.76grs,argento........che moneta sara? :huh:1 punto
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Il Tempio di Giano era ubicato in due diversi Fori di Roma , quello piu’ recente era un luogo di culto costruito agli inizi della prima guerra Punica nel Foro Olitorio , vicino a quelli di Giunone Sospita , di Spes e della Pietas , fu restaurato per l’ ultima volta da Augusto ma portato a termine da Tiberio nel 17 , che forse a lavori ultimati lo dedico’ poi alla Spes . Nel Foro romano esisteva pero’ un altro importante e piu’ antico Tempio di Giano , fatto risalire fin dai tempi del secondo re di Roma Numa Pompilio ; era composto in origine essenzialmente da un piccolo edificio a due porte a forma di arco con due ingressi , uno di fronte all’altro , la sua forma ricordava un cubo leggermente allungato su di un lato , di questo piu’ antico Tempio trattiamo . Questo Tempio era il più antico e importante santuario di Giano , la divinità autoctona italica romana bicipite , che proteggeva ogni ingresso ed ogni inizio di guerra , favorendone l’ esito vittorioso . La statua della divinità era collocata al centro dei due ingressi , che forse rappresentavano due porte della Roma Quadrata , l’orientale e l’occidentale . Della forma reale dell’ edificio restano soltanto rappresentazioni nelle monete di Nerone ; il Tempio veniva chiuso durante i periodi di pace . Il Tempio venne aperto per l'ultima volta sotto il regno del giovane Imperatore Gordiano III , prima della sua partenza per una campagna militare contro i Sasanidi nel 242 . Di questo Tempio non si conosce l’ubicazione precisa nel Foro non essendo rimasta nel terreno alcuna traccia , ma da Procopio di Cesarea ci giunge in questo senso una testimonianza molto importante . Procopio da Cesarea , nel suo "De Bello Gothico" , si rivela una vera miniera di informazioni ditette su Roma in generale , sui suoi monumenti e dintorni di Roma nel VI secolo , ci racconta che durante il primo assedio di Roma da parte dei Goti di Vitige , la popolazione romana , esasperata dalla durezza dell'assedio , tentò di forzare le porte del Tempio di Giano , ma senza riuscirvi completamente . Dobbiamo molto a questo storico e filosofo bizantino , da tutti annoverato come obiettivo e preciso nei suoi scritti , non sfacciatamente di parte bizantina , tanto da non lesinare ammirazione e una forma di rispetto verso i Goti , per questo i suoi scritti godono fama di assoluta verita’ storica . Leggiamo la sua testimonianza diretta , la descrizione dell’ ubicazione precisa nel Foro Romano del Tempio di Giano e la sua struttura , Libro I , Tomo XXV : “……..Allora avvenne pure che alcuni Romani sforzassero le porte del Tempio di Giano tentando di aprirle di soppiatto . Questo Giano era il primo di quegli Dei antichi che i Romani nella lingua loro chiamano : Penati . Egli ha il suo Tempio nel Foro , di contro al Senato , poco piu’ in la’ di : Tria Fata , che cosi’ chiamano i Romani le Parche . Quel Tempio e’ tutto in bronzo , di forma tetragona , e grande tanto da coprire la statua di Giano . Questa statua anch’essa in bronzo e’ alta non meno di cinque cubiti ( circa metri 2,50 ) , in tutto il resto ha figura umana salvo che ha la testa con due facce , delle quali una e’ volta ad oriente , l’ altra ad occidente . Dinanzi a ciascuna faccia sonvi porte di bronzo , le quali secondo l’antica costumanza romana in tempo di pace e di bene si chiudevano , quando invece si stesse in guerra si aprivano . Venuta pero’ quanto mai in onore presso i Romani la fede cristiana , queste porte non aprivano mai piu’ , neppure quando fossero in guerra ; in quell’ assedio tuttavia alcuni che avevano in mente, secondo io credo , l’ antica religione , si attentarono ad aprirle di soppiatto , senza pero’ riuscirvi totalmente , salvo che le porte non combaciavano piu’ tra loro come prima . Rimasero ignoti coloro che questo tentarono , ne’ in tanto trambusto di cose se ne fece inchiesta veruna . dacche’ ne fu avvertito dalle autorita’ e neppure il volgo , ad eccezione di ben pochi , ne venne a sapere” Da queste parole di Procopio possiamo ricavarne due considerazioni , la prima riguarda il Tempio , e’ ben chiaro il perche’ del Tempio non sia rimasta alcun traccia , essendo costruito completamente in bronzo , statua compresa , nelle epoche successive a Procopio sara’ stato demolito e fuso per ricavarne l’ abbondante e prezioso metallo , la seconda riguarda la presenza a Roma di uomini che ancora in pieno VI secolo apertamente o di soppiatto erano ancora legati per tradizione alla vecchia religione pagana e alle sue antiche usanze , tanto che nel corso della guerra gotica furono portati a Roma ed interrogati aruspici etruschi per scongiurare la capitolazione e la conquista della Citta’ da parte di Totila . Fortunatamente oltre allo scritto di Procopio , abbiamo in aiuto anche la numismatica con la testimonianza delle numerose monete del Tempio di Giano emesse da Nerone , l’unico Imperatore che ci ha tramandano la struttura di questo antico Tempio , anch’esso bifronte come la divinita’ in esso venerata ; tutte le monete sono con due diverse versioni del Tempio . Facendo riferimento al nord e alla direzione della testa di Nerone , si puo’ ricavare quale porta era raffigurata , se la occidentale o la orientale , la cui porta veniva aperta , od entrambe , se la guerra proveniva da oriente o da occidente . La chiusura del tempio di Giano avvenuta appunto sotto Nerone e rappresentata nelle monete in foto , consacrava il protettorato di Roma sull’Armenia . La leggenda PACE P(opuli) R(omani) TERRA MARIQ(ue) PARTA IANVM CLVSIT , ne sanciva l’ evento . Sotto due bellissimi sesterzi di Nerone con raffigurato al rovescio il Tempio di Giano , con la legenda PACE……..…CLUSIT , con le due opposte porte , orientale ed occidentale ; un Asse repubblicano con Giano e inoltre ruderi attualmente esistenti del Tempio di Giano di epoca repubblicana sito nel Foro Olitorio sul fianco destro della medievale Chiesa di San Nicola in Carcere , costruita sopra i resti forse del Tempio della Pieta’ o di Giunone Sospita . Occorre dire che per quanto riguarda questi ruderi del Tempio di Giano del Foro Olitorio , non e' sicuro che appartengano a questo Tempio o piuttosto a quello della Spes ; comunque la tradizione antica lo da ubicato come il piu' vicino , dei tre , al Teatro di Marcello , li' appresso , a pochi metri dal Tempio .1 punto
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