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  1. francesco77

    francesco77

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/14 in tutte le aree

  1. Generalmente chi lascia il forum lo fa dopo aver litigato con qualcuno. Non riferendomi agli ultimi mesi, bensì a quanto accaduto in passato, credo abbia inciso non poco la spocchia da professoroni, il fastidio a dovere trattare anche con i plebei e lo shock nel vedere che la propria posizione non era riconosciuta come unica verità assoluta, diciamo pure dogmatica. Questi migliori che se ne sono andati saranno più contenti ed anche io
    5 punti
  2. Ciao @@dabbene , ha ottimamente risposto anche per me l'amico Pietro @@Rex Neap , ottimo post davvero e complimenti per l'interessante argomentazione che hai lanciato, l'uso del bilanciere (ingegni) venne introdotto per la prima volta nel Sud in un'officina monetaria allestita a Torre Annunziata (20 km a sud di Napoli), a quei tempi la scelta di questa location fu decisa per la vicinanza degli ingegni ad alcune fonti di energia idraulica nella suddetta località (torrente/fiume). Le monete coniate al bilanciere sono i famosi carlini e tarì anti-tosatura siglati dai fratelli Biblia, cfr. immagini allegate (rif. Pannuti Riccio 39/41d), oltre allo splendido "tarì del sole" del 1620 di Filippo III con il motto al rovescio OMNES AB IPSO siglato dall'incisore Nicolò Globo (rif. Pannuti Riccio 12). Complimenti anche a @@angel per aver postato le preziose immagini del De Sopo, volume fondamentale per chi vuol approfondire il discorso. La zecca di Napoli iniziò a coniare al bilanciere nel 1680, vedasi a tal proposito nominali in rame in Pannuti Riccio 56 in poi ( a titolo di paragone ho allegato immagini di monete napoletane di questo periodo sia al martello che al bilanciere, da notare la differenza), ma il grosso della produzione vi fu dal 1683 in poi quando grazie alla presenza del nuovo vicerè proveniente da Roma il marchese del Carpio Gaspar de Haro si diede il via ad una massiccia produzione di splendide monete, ma perchè ci tengo a sottolineare il collegamento Roma-Napoli? Perchè le prime monete napoletane del marchese del Carpio vennero concepite proprio a Roma e i conii furono opera dell'incisore camerale Giovanni Hamerani, infatti il ducato con i due globi del 1683 è siglato proprio GH, monogramma in corsivo tipico di questo incisore, @@rcamil potrà confermare il tutto. In questa discussione ho affrontato in maniera molto dettagliata il discorso dell'introduzione del bilanciere nella zecca di Napoli, si tratta di un argomento che ho avuto molto a cuore e che ho pubblicato in Il GdN 231 e 232 del luglio/agosto e settembre 2010(cfr. copertina), ad ogni buon conto il tutto è collegato inevitabilmente alla figura di questo ottimo vicerè che oltre ad essere un buon politico e riformatore fu anche un importante collezionista d'arte, ecco spiegata quindi la pregevole committenza all'Hamerani (si veda a tal proposito anche la presenza del simbolo d'interpunzione a forma di triscele). Per questa ricerca ho trovato inoltre molto utile le fonti dell'epoca di un tale Ridolfino Venuti. Caro Mario, mi permetto di segnalarti i seguenti link per permetterti di leggere quel che ho scritto a tal proposito, certo in un tuo gentile riscontro ti auguro buona lettura e buona giornata, Francesco http://ilportaledelsud.org/monete_carlo_II.htm http://www.lamoneta.it/topic/66127-monete-napoletane-di-carlo-ii-di-spagna-approfondimenti-sugli-hamerani/ 5 Carlo II tornese 1683 al bilanciere rov.bmp 5 Carlo II tornese 1683 al bilanciere.bmp
    5 punti
  3. Caro Prov intanto un saluto, visto che mi hai chiamato cerco di dare un solo umile parere, riflessioni no, ne ho già fatte tante in questi cinque anni e penso siano ancora tutte attuali.....il forum è uno strumento indubbiamente sui generis, è altro rispetto al Circolo, Convegno, la Società Numismatica italiana, è altro....ma nel contempo ha alcune potenzialità, per il mezzo stesso, che le altre non hanno e sono enormi, veramente enormi. Certamente la comunicazione, informazioni, divulgare, anche aspetti tecnici, quanti ci leggono senza registrarsi o in anonimo ? Lo fanno perchè a fari spenti dal forum, grazie a chi scrive e posta ogni tanto escono degli spunti incredibili o unici.... E quindi io penso che questo va bene, però il forum deve avere un equilibrio tra chi offre, dona conoscenze e chi riceve, impara, o utilizza. Ecco questo dare/ricevere non deve essere troppo sbilanciato, se gli attori sono pochi e tantissimi i lettori nascono difficoltà in quelli che cercano di offrire sempre spunti e non è facile avere sempre da dire cose non banali, te lo posso assicurare, è un bell'impegno, personalmente penso di avere dato e molto e così altri che rifiatano o rifiateranno, è inevitabile....ci vuole poi anche un ricambio. Altro aspetto su cui batto sempre è la condivisione, il forum è condividere con altri, bene o male è così, qualche baruffa c'è sempre stata per tutti, ma poi queste le superi, invece fondamentale secondo me è creare sinergie tra i più volonterosi e attivi, io li chiamo gli attori del forum, e questo vuol dire condividere insieme valori comuni come la divulgazione, i giovani, il ruolo del collezionismo, l'aiuto per chi inizia e non lo stroncamento di questi, e poi questo deve avvenire tra tutti, almeno il più possibile, bisogna su certi temi superare i periodi storici, le appartenenze, le identità, se questo faremo il forum offrirà sempre di più e si porrà sempre più come riferimento per molti e la numismatica. La discussione che vedrai vicino a questa, sul primo torchio, pur tecnicamente interessante, si pone questo obiettivo quello di unire varie anime e identità, è un pò un test anch'essa diciamo, sembra che ci stiamo riuscendo e questo è un gran bel segnale a cui però dovranno seguirne altri. Ultimo, ma non l'ultimo, potrò rallentare sul forum, essere meno presente, ma la maglia di lamoneta credo mi rimarrà addosso per sempre e anche questo è importante, sentirsi parte di un gruppo, di una realtà, esserne anche orgogliosi. Non l'avevo mai detto, ma credo che cada a proposito ora, forse la più grande soddisfazione che ho avuto in ottica forum lamoneta è stata in primavera, quando il segretario Sozzi mi chiese di parlare nell'Assemblea annuale della Società Numismatica Italiana, e potete immaginare il parterre che c'era, del forum lamoneta e delle collaborazioni tra forum e SNI. Dissi subito di si senza pensarci, prima che cambiasse idea, era la legittimazione ufficiale del forum, e molti di noi lo sapevano e lo capivano, cosa che solo 4 o 5 anni fa sarebbe stata assolutamente impensabile e immaginabile. Quindi se siamo arrivati a tutto questo è anche merito dell'unione, del fare squadra di attori degli anni scorsi, bisogna continuare su questa linea anche con altri nuovi e con chi c'è, certamente però sempre uniti, mai da soli o in gruppi, questo è il mio umile pensiero sul tutto, buona giornata e buona lamoneta a tutti, questo sempre..., Mario
    5 punti
  4. Taglio: 1 euro Nazione: Monaco Anno: 2002 Tiratura: 512.500 Condizioni: BB Città: Nizza Note:
    5 punti
  5. Grazie molte. Sono figlio d'arte e spero proprio di non dovermi mai disfare della mia collezione. Da non molto condivido alcuni esemplari di pregio non per sentirmi fare i complimenti ma solo per diffondere conoscenza e cultura per monete non a tutti accessibili. Io ho solo avuto la fortuna di ereditare una collezione di una discreta rilevanza, non ho merito alcuno. E se un collezionista ha il 20 lire di Bologna e un altro no, il primo ha solo avuto le possibilità di acquistarlo, ma non ha più meriti.
    5 punti
  6. Napoli, 1680. Pensate l'effetto che fece il passaggio da questo... a questo... in questi due esemplari di 3 cavalli di Carlo II del 1680 le differenze qualitative (al di là della conservazione) sono enormi
    3 punti
  7. Qualche foto fatta al volo in una giornata piovosa alla zecca di Hall in tirol
    3 punti
  8. Per appronfodire il discorso sull'introduzione dell'uso del bilanciere nella Zecca di Napoli, discusso anche da @@Il*Numismatico e @@Rex Neap, allego la scansione delle pagine 38, 39, 40, 41,42, 43 e 44, tratte dal Libro "LE MONETE DI NAPOLI" di Giuseppe De Sopo, Luigi Regina Editore - Napoli, 1971; in esse ho evidenziato i punti che maggiormente interessano la Zecca in questione
    3 punti
  9. Sto cercando di capire quando iniziarono in tutte le zecche italiane quando ci fu la prima coniazione a macchina, al torchio, argomento tecnico ma molto generalista, che spero possa coinvolgere tutti o il più possibile, condividendo questo aspetto che decisamente cambiò la numismatica. In particolare sono partito nel vedere cosa successe a Milano, ma di riflesso mi interesserebbe avere notizie su Napoli, Messina, Cagliari che ebbero gli stessi regnanti nel periodo spagnolo. Cercare quindi di capire quali furono le prime zecche a capire le nuove tecnologie e sotto quale regnante e poi usarle. Per Milano ne abbiamo parlato l'altra sera nella chiacchierarata al CCNM con Alessandro Toffanin e altri studiosi e collezionisti di monete milanesi, ufficialmente Milano conia con Carlo VI una doppia in oro nel 1720 e per l'argento un 60 soldi del 1725, quindi arriva tardi rispetto ad altre zecche. Che sia stata poi veramente coniata a Milano, personalmente e anche ad alcuni partecipanti della serata, il ragionevole dubbio rimane per l'impronta tipicamente austriaca per cui potrebbe anche essere stata una coniazione per Milano fatta in una zecca austriaca. Però attenendosi al Crippa, così è per quanto rimane Milano, se così non fosse, ovviamente dovremmo rivolgerci alla successiva monetazione milanese di Maria Teresa, escludendo però la serie dei filippi e loro sottomultipli coniati ancora a martello. Ovviamente ogni commento anche su Milano sarà gradito, ma certamente l'intento è di unire tutti, da Napoli, Firenze, Genova, Venezia.....facendo tutto questo nella sezione moneta moderna probabilmente non avrei ottenuto questo intento e pochi l'avrebbero letto, qui spero e mi auguro di raggiungere tutti o molti....conoscere e condividere sul forum..... P.S. Allego anche link preso da Internet con esempi della doppia di Carlo VI in oro e il da soldi 60 in argento sempre dello stesso. http://www.rhinocoins.com/ITALY/MILANO/cimp.html
    2 punti
  10. Scusate la domanda ma da qualche tempo vedo cose fastidiose sul forum. Un'utente che si finge inesperto apre post con monete di bassissimo valore ed interesse considerandole varianti od errori e poi puntualmente le mette in vendita su ebay a cifre folli simulando vendite ma non è questo il punto perché lo stesso utente, più volte segnalato si permette, e gli viene permesso (questo si che è il punto), di mettere in vendita monete postando foto prese da siti di negozi specializzati on line. Per puntualizzare lo stesso utente ha tentato di truffarmi su ebay stesso, e spero non sia qui nel forum per fare altrettanto visto che sempre più molti collezionisti alle prime armi si rivolgono qui proprio in cerca di consigli. E uno sfogo ma che ritengo utili ai fini della correttezza come principio del forum.
    2 punti
  11. Taglio: 2 euro cc Nazione: Grecia Anno: 2013 Accademia di Atene Tiratura: 742.500 Condizioni: B Città: Milano
    2 punti
  12. Scusami @@dabbene ma mi ero perso questa discussione decisamente interessante. Riguardo alla meccanizzazione della coniazione e quindi alla coniazione sia a rulli che a torchio o a bilancieri provo a portare anch'io un piccolo contributo. Nel 1618 (18 maggio) Ferrante II Gonzaga, signore di Guastalla, stipulò un contratto con i fratelli Luca e Pietro Xell (proprio quelli che troveremo nel 1625 a Piacenza); tale contratto prevedeva la coniazione a "mulino" e a tale scopo vennero avviate le pratiche con le autorità di Augusta per la spedizione di un instrumentum vel machinam pressoriam seu monetariam. In effetti, in base a quanto descritto dal Bellesia, a Guastalla vennero utilizzate sia presse a rulli che a torchio. Con la pressa a rulli vennero coniati i testoni con San Carlo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGC/21 una parte dei talleri senza toson d'oro http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGC/33 mentre, in base a quanto riportato dal Bellesia, vennero coniati al torchio i talleri con il toson d'oro http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGC/32 e, in virtù dell'evidente numerazione dei conii, i bellissimi ducatoni http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGD/4 Già nel 1622 le coniazioni si erano molto ridotte e in seguito alla nomina nel 1624 di Ferrante II Gonzaga a commissario imperiale rallentarono in modo ancora più evidente e Luca Xell, che già nel 1622 a Parma aveva avviato una sfortunata collaborazione con Magno Lippi, nello stesso anno si trasferì a Piacenza dove ottenne l'appalto della locale zecca. segue... Mario
    2 punti
  13. Beh che dire abbiamo avuto il botto :blum: , ci speravo ed è arrivato, certamente ora ho e abbiamo molto da leggere sull'argomento, il bello è anche questo, cercare di divulgare insieme e lasciare un segno, in questa discussione mi sembra che lo stiamo lasciando per tutti quelli che vorranno seguirci e leggerci, un buon promo per il forum e la numismatica, grazie dell'intervento Francesco e spero ancora in qualche @ messa ogni tanto e in chi vorrà, ovviamente anche i commenti sul tutto saranno i benvenuti ! Mario
    2 punti
  14. Chiedo perdono a nikita_ per il colossale ritardo ed a tutti i partecipanti a questa splendida discussione per postare una moneta datata 1808, si tratta di un franco con l'effige di Napoleone I, con segno di zecca H, abbastanza raretto...peccato per il retro ormai illeggibile, ma mi è stata praticamente regalata e non ho potuto fare a meno di adottarla... :) Prometto che la prossima volta mi atterrò scrupolosamente alla data corrente... :D
    2 punti
  15. Gentilissimi Utenti sono Fabio Robotti e mi vanto di essere Lamonetiano dal 2008 come "effeerre", io seguo, quotidianamente, con attenzione le Vostre discussioni anche se non vi ho mai partecipato. Vi ringrazio per l'apprezzamento.
    2 punti
  16. @@dabbene Su Napoli in particolare volevo aggiungere quanto avevo letto e riportato dal Finetti, risulterebbero stati acquistati cinque " ingegni " ( probabilmente a conii rotanti ) in Germania nel 1619 ed entrarono in funzione due anni dopo ma vennero accantonati quasi subito perchè dispendiosi. Ma non è da escludere anche la motivazione che gli zecchieri non riuscissero a fornire personale esperto per le nuove tecnologie. Indubbiamente costi e personale tecnico adeguato sono due aspetti che ricorrono in quasi tutte le zecche viste..... Francesco Citarella maestro di zecca dal 1611 al 1621 fu colui il quale costrinse i responsabili della Giunte delle Monete di Napoli di far arrivare dalla Germania i 5 bilancieri da te nominati, ed insieme ad essi l'incisore a seguito Nicolò Globo; a questo, per portare le monete alla perfezione, oltre ad ampliarsi le officine (San'Agostino e Torre Annunziata) si chiamarono a lavorare altri esperti incisori come Gian Francesco Marra e Giovanni Antonio Consolo....numerose furono le prove di moneta. Ma al Citarella successe il Cavo (Michele) il quale cercò di perfezionare la tecnica anche se in momenti difficili come la rivolta del 1622. Ed ecco cosa accadde, questo è un documento ufficiale: […] sul principio dell’anno 1622 il Vicerè di Napoli, Cardinale Antonio Zapata, Arcivescovo di Burgos, ordinava che per sopperire agli urgenti bisogni della popolazione e sostituire al più presto la “mala moneta” detta “Zanetta” si fosse accelerata quanto più potevasi la coniazione della nuova moneta sia di argento che di rame; per cui nella Consulta, tenuta nella Camera della Sommaria il 22 gennaio 1622, fu stabilito dai Signori Illustrissimi della Sommaria d’accordo con il Maestro di Zecca, il Credenziere Maggiore ed il Maestro di Prova, che per accelerare la costruzione della nuova moneta si fossero lavorate monete da un ducato, da mezzo ducato, da un carlino e da un tarì, al titolo di quelle di Carlo V del 1535, con gl’ingegni di Nicolò Globo, impiantati in Torre dell’Annunziata e nella zecca Principale di Napoli, esistente nell’abolito convento di Sant’Agostino, le monete di argento e di rame fatte a mano cioè alla tagliuola ed al martello; poi dietro parere del Luogotenente della Sommaria e Presidente del Tribunale della Zecca, il marchese di Santa Giustiliana, fu stabilito che si fossero emesse monete di rame da due grana ed un grano fatte con il metodo della fusione, giacchè a lui si erano presentati i maestri di banca Matteo Catuogno e Germano Pacifico, persone pratiche nel fabbricare monete a getto o cola. Tale sistema permetteva di accelerare di molto l’emissione della moneta di rame e perciò fu stabilito che si fosse posto a disposizione dei soprannominati maestri la Fonderia del R. Arsenale; in tal modo per la circolazione della moneta in Napoli sul principio dell’anno 1622 funzionarono tre officine monetarie: quella principale detta di Sant’Agostino, quella di Torre dell’Annunziata e la Fonderia del R. Arsenale, tutte e tre sotto la valente direzione del Maestro di Zecca, il genovese Michele Cavo, il quale aveva alla sua dipendenza vari maestri di banca per singola officina. Le monete d’argento da un ducato, da mezzo ducato, da un carlino e da un tarì del 1622, eseguite all’ingegno nell’officina di Torre dell’Annunziata con coni del valente incisore tedesco Nicolò Globo, che io credo dovevano avere i medesimi tipi di quelli eseguiti nell’officina Principale di Napoli, non uscirono in circolazione, perché furono contraddetti e non approvati i modelli dal Credenziere Maggiore della Zecca, Gian Donato Turbolo, persona competentissima su ogni riguardo in materia di moneta. Il Turbolo propose che invece di lavorare le monete con il metodo dell’ingegno, che apportava non solo il triplo della spesa e si ci impiegava gran quantità di tempo, per cui non si raggiungeva lo scopo prefisso, si fossero coniati nell’officina principale di Napoli monete del valore di un Tarì con il sistema delle trafile. Approvata la proposta del Turbolo furono impiantate otto macchine di Trafile in nuovi locali presi in fitto o acquistati, confinanti a quelli della Zecca principale e fu ancora aumentato il numero dei coniatori a 66 alla dipendenza degli aiuti incisori Francesco Festinese e Matteo De Rosa. Il sistema del Turbolo, di coniare Tarì alla trafila, fu servizio di grande importanza giacchè fu facile coniare 18mila ducati di tarì al giorno, tanto da poter ritirare dalla circolazione una parte dei 6 milioni circa di Zanette che erano stata causa di gravi tumulti e tanta miseria alla sottomessa popolazione Napoletana.
    2 punti
  17. Le due foto in una unica pagina mi sembra una soluzione ottima, forse quella ideale..... Non riporterei gli ingrandimenti di tutte le monete per millesimo; a mio avviso diventerebbe "monotono" e per certi versi inutile. Metterei però gli ingrandimenti della data e di tutte quelle varianti o caratteristiche particolari che si possono riscontrare (es. il particolare della legenda del 5 cent. 1913 con e senza punto)
    2 punti
  18. Questa proposta è già stata fatta qualche decina di volte, se non viene "smaltito" nessun utente evidentemente va bene così a Reficul, visto che è lui l'Adm ed è lui che decide, se fai una ricerca sul sito le potrai trovare e renderti conto delle risposte date in quelle occasioni :) . Problemi simili ci sono sempre stati purtroppo, gente che pensa di esser furba e prende foto dal web per vendere monete inesistenti ogni tanto riaffiora, sia su ebay che su altri siti, Case d'Asta comprese. La nostra Area Annunci non ha Moderatore ma anche se lo avesse non sarebbe facile per lui mettersi a controllare tutte le persone che mettono inserzioni, ebay non lo fa neanche con i truffatori abituali, penso sia quasi impossibile. Ci vorrebbe una persona apposita che controllasse la sezione 24/24 ore. Chi si offre? Come sempre sta a noi essere guardinghi, controllate di persona se l'utente inserzionista ha punti di merito dati per scambi e/o vendite. Chiedete informazioni a coloro che hanno rilasciato il punto od il feedback, se per loro è andato tutto bene siete già un passo avanti. Quindi nulla di nuovo sotto il sole caro @@PierluigiRoma :pardon: :lol: . Quando avete sospetti su un utente segnalatelo, i Moderatori provvederanno a fare i dovuti controlli. Ciao, Giò
    2 punti
  19. @@sulinus ;) è corretto farlo per evitare che si entri nel merito della valutazione data dal perito, e la cosa potrebbe diventare antipatica specie per il perito che non avrebbe modo di replicare. In passato commisi anche io lo stesso errore, tutto qui Ciao...
    1 punto
  20. Domani @@Rex Neap,ho la febbre alta e non mi va di dare nulla :(
    1 punto
  21. 1 punto
  22. non si tratta di un mistero,i 2 euro 2014 sono anche in circolazione,eccone la tiratura per ogni zecca:http://3buneuro.canalblog.com/archives/quantites_frappees/index.html
    1 punto
  23. Dall'ultima asta InAsta, è finalmente giunta a casina... Carlo Emanuele I (duca dal 1580 al 1630) Mezzo grosso di Piemonte 1606 mancante nella bibliografia di settore. MIR 674, Simonetti 79: "al taglio di 264 pezzi al marco e al titolo di den. 0.4 venne prescritto con le ordinanze del 15/VII/1587 [...] e del 15/XI/1624 [...] dall'XI/1624 al VI/1629 ne furono coniati per 10.049 marchi." Solo dal 1624 al 1629 vennero coniati 2'652'936 pezzi... Vi rimando ad un'interessante discussione con foto di altri due inediti (1621 e 22?) ... E vi riporto un interessante pensiero di Savoiardo: "[...] strano però non rintracciarne molti... comunque la stella a inizio legenda mi porta a pensare a Torino e lo stile con la testa del leone grande e con il tondello stretto porta alle emissioni già dopo il 1600... [...]" ... Visto che abbiamo un 1604 e un 1606... A questo punto tutti a caccia del 1605 :blum: N.
    1 punto
  24. Salve a tutti, vorrei mostrarvi (guardate e soffrite con me per lo stato del rovescio e per quel mezzo buco in alto.. sigh :°( ) questa moneta lucchese del 1725. - nota di colore: l'ho trovata in un mercatino dell'usato del noto franchising "Il mercatino", classificata come "moneta vecchia".. non ho tentennato più di tanto, nonostante lo stato in cui è, perché sono consapevole dell'infrequenza delle monete lucchesi. Insomma l'ho presa, ma vorrei chiedere il vostro aiuto relativamente a un paio di aspetti: cercando un po' ho visto che dovrebbe essere un "grosso da tot", ma appunto sono indeciso se da tre o da sei.. questa è larga circa 19 mm e la mia bilancia rozzissima da cucina non ne rileva il peso, dal che ho dedotto che sia inferiore a due grammi.. opterei per un grosso da tre ma vorrei conferma.. inoltre, altra cosa che non ho trovato, i tre, sei o dodici cosa sono? Ho pensato bolognini, ma forse no?.. infine, ultima cosa: ho trovato una valutazione per queste monete a R2, vi risulta? .. grazie in anticipo! :)
    1 punto
  25. Non è mai tempo perso, parlando di monete saluti TIBERIVS
    1 punto
  26. E' un grosso da tre bolognini, Bellesia 21, definito da lui molto raro, Bellesia indica un diametro di 20mm. e un peso legale 1,56 gr.,moneta che non è semplice trovare, probabilmente utilizzata anche a medaglietta.
    1 punto
  27. @@refero1980 ciao per le sterline il volume di riferimento in Gran Bretagna è " The gold sovereign " di Micheal A. Marsh , l'ultima edizione è la Golden Jubilee Edition ( che sarebbe la terza edizione) che se non sbaglio arriva fino al 2002 , purtroppo l'autore è mancato nel 2006 quindì non aspettarti nuove edizioni a breve. Io l'ho acquistato a Londra quest'estate per 17£ da Spink ma, vedrai che su internet troverai diverse offerte. Se ti interessa poi è stato fatto dallo stesso autore anche il volume relativo alle mezze sterline. Ciao :) Matteo
    1 punto
  28. Mi piace e per questo do un bel spl Ciao
    1 punto
  29. I 10 kreuzer il 1864 zecca di Venezia sono rarissimi. Quelli della zecca di Vienna sono comuni.
    1 punto
  30. Non lo sanno neanche gli sloveni. Non a brevissimo comunque, perchè manca ancora la pubblicazione sulla loro gazzetta ufficiale. Fonte: un collezionista sloveno.
    1 punto
  31. I dati ponderali sono fondamentali e imprescindibili nell'analisi e catalogazione di una moneta! Senza un'indicazione del diametro mi pare difficile proseguire nella discussione. Questo è da verificare. Il termine "follis" è molto ingannevole e pericoloso. Usare questo termine per indicare la moneta bizantina di bronzo del valore di 40 nummi è una convenzione numismatica moderna. Anticamente "follis" era un termine che indicava un quid conosciuto di monete, cioè un numero noto di monete: infatti letteralmente follis indica il sacchettino che le contiene e sulle quali veniva annotato il numero dei nominali contenuti.
    1 punto
  32. Tutto ok, non è una bolla ma la normale conformazione della N, è solo leggermente deformata a causa della pressione esercitata sul taglio.
    1 punto
  33. Benvenuto nel giochino :) Oltre a questa moneta rara spero in tanti altri tuoi inserimenti, anche fuori tempo :D
    1 punto
  34. confermo che sabato mattina sarà proposto in vendita il nuovo testo THE ARAB COINS OF SOUTHERN ITALY D'ANDREA-FARANDA SOLO 20 VOLUMI IN PREVENDITA
    1 punto
  35. Tanto per concludere il discorso dell'aureo anche sotto l'aspetto propriamente numismatico... Il RIC riporta una nota per quel che riguarda la possibile datazione di questa moneta. Solitamente Fausta nei bronzi è rappresentata con due bambini (Costantino II e Costanzo II, giusto?) mentre qui ce n'è soltanto uno. Escludendo quindi che si tratti di uno tra Costantino II e Costanzo II, perchè Fausta nel 317 non era ancora Augusta, rimarrebbe solo Costante...Tuttavia anche la data di nascita di Costante è incerta e questo non aiuta nella datazione del pezzo. Fausta ricevette il titolo di Augusta nel 324 o 325 (in internet leggo che alcuni riportano anche 323 come possibile data). Se quel bambino è Costante allora è da condividere la seconda parte della nota del RIC in cui si ritiene che Costante sia nato nel 324 e non nel 320, anno quindi nel quale venne coniata questa moneta. Siete d'accordo o avete altre idee in merito?
    1 punto
  36. 105 Mondo Greco. Siria. Seleucidi. Alessandro I Balas. 152-154 a.C. Ae: D/ Testa di Atena elmata verso destra. R/ Nike stante verso sinistra. Sear 7040. Peso 6,40 gr. Diametro 19,83 mm.
    1 punto
  37. Caspita Antonio Bernardo i toni sono irriconoscibili dai tuoi primi post quando ci comunicai e aggiornavi sulla tua vicenda giudiziaria Sembra quasi tu abbia subito un programma di ricondizionamento all"Arancia Meccanica (Stanley Kubrick -anni '70) Sxherzo naturalmento , toni piu' pacati e una minore conflittualita' si conciliano meglio se si vue intraprendere una mediazione ..
    1 punto
  38. Leggo su alcuni testi antichi in particolare sul classico di Saverio Scilla del 1715 sulle monete pontificie, ma anche sulla "storia de' solenni possessi" di Francesco Cancellieri che in occasione della presa di possesso del Laterano da parte del nuovo Pontefice, venivano distribuite ai poveri ed al popolo in generale delle monete coniate per l'occasione. Ora, identificare tali monete nel tardo XVII e nel XVIII secolo è semplice, tali emissioni riportano generalmente impressa l'indicazione del possesso del nuovo pontefice, e sono generalmente pezzi da 1/2, 1 grosso, 1 o 2 giuli. a quanto mi risulta il primo a coniare questo tipo di monete fu Clemente IX nel 1667, che decise di procedere con questa modalità di distribuzione al popolo al posto del classico lancio delle monete nella piazza per evitare la ressa, i feriti ed anche i morti che generalmente funestavano la pratica dell'elemosina ai poveri nell'atto del possesso, e che inevitabilmente avvantaggiava i soggetti forti e giovani, a discapito dei deboli e malati che spesso non riuscivano a raccogliere alcuna moneta. L'ultimo invece a coniare dei pezzi con l'indicazione del possesso fu Pio VI. Mi risulta però che la consuetudine della distribuzione delle monete al popolo in occasione del possesso sia comunque proseguita nel XIX secolo, testimone è il sonetto di Gioachino Belli del 1832 e intitolato "Er grosso dell'incoronazzione", che dipinge splendidamente e con colori molto vivaci l'ingiustizia e l'avidità degli addetti alla distribuzione. La mia domanda quindi è: quali monete venivano distribuite in tale occasione prima e dopo le emissioni comprese tra Clemente IX e Pio VI e fino a quando questa pratica ha avuto luogo? Riporto, per il gusto ed il piacere che da alla lettura, il testo del sonetto di Belli che ho sopra citato... buona lettura a tutti voi :good: Duncue lo vôi sentì si pperché ttosso? Perché dd’avanti all’arba inzin’a mmone sò stato a bbervedé lì de piantone iggnud’e ccrudo e cco la guazza addosso. Eppoi quann’è stat’ora de dà er grosso cianno uperto un spirajjo de portone pe infilacce un’a uno ar cortilone, come se fa a l’agnelli er zegno rosso. Ladri futtuti! a mmé mmezzo grossetto m’hanno dato a lo sbocco der cortile, e a cquarche ddonna poi fino un papetto. E ar vortà li cartocci in ner bascile, se tienevano er fonno immano stretto rubbanno un cuartarolo oggni bbarile.
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  39. @rcamil grazie della precisazione, pio VII in effetti mi era scappato.. Ad ogni modo, quando mi ritrovo tra le mani delle monete della serie del possesso non posso non immaginare la scena della distribuzione, le mani dei poveri che si protendono per accettare la carità, la speranza di aggiudicarsi "un papetto" invece di un misero mezzo grosso... a pensarci quelle monete raccontano storie di sofferenza e miseria così lontane eppure così vicine alle vicende dei nostri tempi... Il libro completo della "Storia de' solenni possessi de' sommi pontefici" di Francesco Cancellieri è disponibile gratuitamente su google books, sono pagine interessantissime da leggere, raccontano le vicende del possesso da Leone III all'allora regnante Pio VII (il libro è del 1802, quindi racconta mille anni esatti di vicende del papato). All'interno ci sono moltissimi riferimenti alla distribuzione del denaro al popolo... lettura consigliata a tutti gli appassionati...
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  40. Abbiamo appuntamento alle 7,00 a Magliano Sabina...prima di così...pensa che Marco deve passare da me e poi dobbiamo tornare indietro...lui dovrà uscire da casa almeno per le 6,15. Anticipare mi sembra un po' difficile. Dipende anche da quanti commercianti ci saranno, lo sai che Marco si incolla ai tavoli e finchè non li ha spulciati tutti non c'è verso di staccarlo :D :D , vedremo quando saremo li, comunque ci vediamo in Fiera. Ciao
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  41. facciamo un censimento, chi ha già ricevuto le monete dal belgio, indica qui la quantità acquistata e la quantità ricevuta con bordo anomalo (italo/olandese) in modo da capire se 88% che si legge in giro può essere veritiero.
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  42. Posso aggiungere a quel che si é detto perr la Toscana, che la prima piastra ,battuta a forza d acqua, chiamata anche a molino, avvenne nell anno 1574 in settembre. Essa eliminò la battitura manuale, introducendo un sistema meccanizzato che sfruttava la fotza dell acqua, era nato in Germania. Cin il nuovo sistema le monete risultavano più pulite e lucenti e rendeva meno praticabile l antica piaga della tosatura per la lucentezza e la finitura delle nuove monete, ne agevolava però lo smercio anche a discapito della lega, che spesso peggiorò sensibilmente e fu oggetto di frodi sempre maggiori. Detto questo, le monete di Francesco I dei medici coniate a Firenze con la forza dell acqua, facendo fabbricare un luogo fuori dalle mura sull arno verso la porta alla Croce, che oggi si chiama la Zecca vecchia, risultarono artisticamente all altezza di quelle del tempo di Cosimo III di cui ricordiamo, la più prestigiosa, come hanno citato gli altri la piastra al torchio del 1684, sicuramente la più rara della serie di Cosimo III che reca le iniziali dell incisore, M.S. (Avreì voluto mettere le foto della mia piastra di Francesco ma non ho avuto il tempo, quella al torchio mi manca invece di Cosimo III di difficile reperibilità sullo splendido) aggiungo, che personalmente, non amo la piastra al torchio, molto bassa di rilievi a differenza delle altre monete di Cosimo III e di tutti gli altri granduchi della Toscana. Come si sarà visto, la coniatura al torchio non verrà poi applicata per gli anni successivi, dove anche sino all ultimo granduca della Toscana, Gian Gastone le monete risulteranno imperfette e tosate. Saluti Fofo
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  43. Come nel 99% dei casi, moneta lavata. SPL+ con insignificante colpettino al ciglio del rovescio (a ore 11). É gia bella per Il tipo, come valutazione economica siamo sui 100/120 euro
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  44. Domanda: valutereste positivamente solo un libro che presenti una foto per pagina (parliamo lo ripeto di 17 x 17 cm circa) o vi "accontentereste" anche di vedere due foto per pagina (parliamo di circa 12 x 12cm ognuna)? Dritto in alto e rovescio in basso per capirsi... Questa seconda soluzione permetterebbe primo di dimezzare la quantità di pagine necessarie (attualmente per il solo VEIII sono arrivato a circa 600 facciate e ancora mancano moltissimi esemplari) secondo non andrebbe a interrompere....uhm... come dire... "l'unità" della moneta...insomma si vedrebbe l'esemplare nel suo insieme
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  45. per Firenze la prima emissione al torchio dovrebbe essere la piastra di Cosimo III del 1684, incisore Massimiliano Soldani Benzi. Interessante il fatto che la nuova tecnologia permettesse di collocare scritte sul taglio che dovevano servire ad evitare tosature. Sul taglio in rilievo "IPSA SVI CVSTOS FORMA DECORIS ERIT"
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