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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/17/14 in tutte le aree
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Mio figlio mi osservava e poi mi imitava, giocando con la lente e alcune monetine che aveva in mano. Un giorno avevo portato a casa un piccolo bauletto, lui lo prese e mise le sue monetine. Spero che un giorno possa riaprire quel bauletto. Antonio5 punti
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Lo ammetto, l'acquisto di questa monetina è stato un errore dovuto alla mancata aggiudicazione di un'altra e per ritorsione, mi sono dirottato (prendendo una sonora bastonata) su questi 2 Tornesi e tutto perché, al momento dell'asta, affascinato dal primo e ultimo numero più piccolo del millesimo. Mah ... ultimamente mi sto segando il ramo su cui siedo. Speravo almeno in un peso superiore a 7 grammi, ma è di 6,3. La monetina, in mano, è molto più bella e fresca che in foto, ma ciò non giustifica lo sbaglio che ho fatto. Diciamo che sono un po' pentito, perciò chiedo comprensione e sinceri pareri con l'auspicio di trovarne alcuni che mi acquietano. :( Grazie4 punti
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Si, effettivamente è proprio quello che vorrei specificare , il commento deve essere relativo a storia , aneddoti , qualcosa che aggiunga , i commenti del tipo "mi piace " oppure " per me sarà rara" , oppure " ce l'ho doppione " , non devono proprio entrarci . Chiedo una mano a voi, perchè per domani vorrei fare l'esordio . Faccio un riepilogo , se manca qualcosa o c'è da aggiungere o quant'altro almeno siamo ancora in tempo :good: : tra l'altro bisogna decidere un titolo : - per ogni moneta va inserita una foto , in qualsiasi conservazione, purchè nitida, la foto o più foto reali del soggetto sulla moneta, un minuscolo schemino su taglio, anno ( o anni ) , stato emittente , Zecca ( se si vuole ) , tiratura e data di emissione , in caso di commemorativa ( ma è superfluo ) , dopo di chè si passa alla descrizione, abbastanza libera , ma NON con commenti personali - si possono ovviamente aggiungere commenti, o foto particolari , come dicevo sopra, che non siano personali e che siano davvero utili - il tempo per cui se ne può parlare è illimitato . Si può aggiungere una nuova moneta dopo 36 ore SENZA ULTERIORI AGGIORNAMENTI , per cui di una moneta se ne può parlare 1 giorno e di un'altra 10 . - prima di postare , ovviamente , aggiornare la pagina e constatare che nessuno ci abbia anticipati - il regolamento sarà inserito al primo post della prima pagina della nuova discussione che nascerà - la lista di monete inserite verrà messa nel secondo post della prima pagina ( se si riesce con collegamenti ipertestuali che portano già al post esatto ) a fine monete , uno o più collaboratori potranno, se vorranno, catalogare tutta "l'opera" in ordine di stato, taglio ed anno Aspetto commenti ;-)4 punti
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Ti ringrazio per la tua opinione. Effettivamente è sempre un gran problema capire dove sta la verità in questioni del genere. Ciò che è certo è che le istituzioni non fanno niente per chiarire le cose. Faccio una serie di domande provocatorie e retoriche... 1 - Un'ente come la zecca del Belgio (in questo caso del Belgio, ma l'esempio può essere esteso a qualunque nazione, sia chiaro) DEVE avere documenti fiscali da conservare, giusto ? 2 - Bene, dato per scontato che si risponderà SI alla domanda precedente, esisterà una fattura per i tondelli italiani e olandesi che hanno acquistato, o no ? 3 - Credo, a ragion veduta, che i tondelli non si acquistano al supermercato, quindi essendo parte integrante delle monete DEVONO avere una tracciatura per poter risalire in caso di frodi o furti, non credete ? 4 - Bene, chiunque abbia venduto i tondelli alla zecca belga, possibile che non sia in grado a sua volta di giustificare e quantificare provenienza e numero dei tondelli incriminati ? 5 - Non pare quanto meno strano e singolare che le percentuali dei ritrovamenti iniziali siano tanto diverse da quelle "farlocche" dichiarate dalla zecca belga e lontanissime dai dati inizialmente riscontrati ? 6 - Non pare strano che alcuni commercianti siano venuti in possesso di decine di pezzi delle varianti e continuino a centellinarli sulla baia a prezzi da capogiro per mantenere i prezzi alle stelle, mentre altri, su centinaia e centinaia di pezzi acquistati e provenienti dal Belgio, non siano stati in grado di trovare UNA CHE SIA UNA moneta col tondello diverso dal belga ? 7 - Come afferma giustamente @@nerone69 , non suona strano che siano stati messi in vendita sul sito della zecca belga piccoli lotti di un migliaio di coincards al giorno, come se si desse il tempo a qualcuno di verificare i pezzi destinati ai "pirla" di collezionisti comuni e accantonare i pezzi "pregiati" destinati a qualcuno che godeva di maggior favore ? Bene, credo che di domande ce ne siano abbastanza per capire che c'è qualcosa di molto losco dietro a questa porcheria, che è ancora più schifosa se pensiamo che era tutto nato per finanziare attraverso la beneficenza la Croce Rossa belga. E intanto i pezzi disponibili pare si stiano esaurendo anche dai commercianti sula baia e mi aspetto che presto i prezzi già folli subiscano una nuova impennata. Mi auguro si sbagliare, ma mi sento davvero un povero illuso, perchè in fondo la verità sento di conoscerla già perfettamente...4 punti
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Un giorno o l'altro devo venire in Corsica a salutarvi.... :blum: , qui siamo nello splendore, credo che iconograficamente sia una moneta fantastica e anche ben conservata, poi come sia arrivata lì....è da capire, però qualche mercante, qualche merce o terreno importante per una transazione rilevante, a fine 1400 i commerci diventano importanti e le monete arrivavano....arrivavano dal continente....questa è poi una dimostrazione. Mario3 punti
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POSTUMO (Marcus Cassianius Latinius Postumus) 259 - 268 (260 – 269?) d.C. Si conosce ben poco delle origini di Postumo, alcune fonti ritengono fosse un Batavo che grazie alle sue indubbie capacità, fece carriera nell’esercito fino a diventare un abile generale e un bravo amministratore, tanto che l’imperatore Valeriano lo volle nominare Legato Imperiale della Germania Inferiore e Superiore. Probabilmente quando Valeriano finì nelle mani dei Sassanidi, Postumo cominciò a sognare di poter diventare imperatore egli stesso, e presto gli si presentò l’opportunità di realizzare la sua aspirazione. Quando Gallieno dovette muovere in oriente per sedare alcune rivolte, lasciò a difesa della frontiera del Reno il figlio sedicenne Cornelio Salonino, sotto la protezione di quelli che riteneva suoi uomini di fiducia, tra questi Postumo e il prefetto del pretorio Silvano, la Germania subì un incursione degli Alamanni fronteggiata con successo dalle truppe di Postumo, che distribuì il bottino tra i soldati. Silvano, venuto a conoscenza del fatto, pretese, a nome di Salonino, l’invio del bottino di guerra a Colonia. Postumo informò l’esercito dell’ordine del giovane Cesare, le legioni si ribellarono proclamandolo imperatore; immediatamente si presentò con il suo esercito a Colonia, e sembra che fu la stessa guarnigione assediata ad aprirgli le porte. Si impadronì della città e fece giustiziare Silvano e Salonino, benchè in seguito, i suoi sostenitori dichiarassero che gli omicidi fossero opera dei galli locali. In breve anche le legioni e le popolazioni della Gallia, dell’Hispania e della Britannia, riconobbero Postumo come imperatore, che si insediò ad Augusta Trevirorum, fondando uno stato Romano indipendente, dotato di un senato proprio e di una coppia di consoli con carica annuale; si circondò di una guardia Pretoriana ed arricchì la città con opere architettoniche, a cominciare da un arco trionfale per celebrare la vittoria. Nel tentativo di calmare le acque, dichiarò che era suo intento solamente eseguire il compito che gli aveva affidato Gallieno, e cioè proteggere la Gallia, e che era sua ferma intenzione non spargere nemmeno una goccia di sangue romano. Questo intento fu ampiamente pubblicizzato sulle sue monete, dove si definiva “RESTITVTOR GALLIARVM” REST GALLIAR o che rappresentavano culti locali, come quello di Ercole a Deuso (una città sul Reno), HERC DEVSONIENSI Fece coniare una serie di monete per ricordare il suo impegno nella lotta contro i pirati, con le raffigurazioni di Nettuno NEPTVNOREDVCI e di una nave da guerra LAETITIA AVG Oltre ai confini marittimi, si dichiarò anche difensore delle frontiere terrestri, riconquistando e fortificando le postazioni avanzate nella valle del Neckar, respinse i Franchi e gli Alamanni che avevano attraversato il Reno nel 261, quindi la sua “vittoria germanica” è in parte giustificata. VICTORIA GERMANICA Gallieno però non poteva tollerare la secessione di una parte dell’impero; avendo sotto controllo i passi alpini, nel 263 scese in Gallia per affrontare Postumo. Riuscì a riportare un importante successo, ma Postumo, con parte del suo esercito riuscì a fuggire, perché Aureolo, il comandante della cavalleria di Gallieno, non inseguì l’usurpatore sconfitto, dando modo a Postumo di riorganizzarsi, arruolando nelle sue file anche Germani provenienti dall’altra parte del Reno. Gallieno ebbe la meglio e costrinse Postumo a barricarsi in una città, ma durante l’assedio rimase ferito da una freccia e fu costretto a rientrare in patria. Da allora sembra si fosse stabilito un tacito accordo di non aggressione, questo sembra il messaggio che traspare dalle monete coniate nel 265, dove Mercurio viene definito come l’intermediario tra Postumo e Gallieno INTERNVNTIVS DEORVM Quali che fossero i motivi, Postumo fu lasciato in pace e cominciò a coltivare nuove ambizioni, le sue mire uscivano dai territori già in suo possesso, infatti non è più il restauratore delle Gallie, ma il protettore di Roma Eterna, ROMA AETERNA restauratore, RESTITVTOR ORBIS e pacificatore del mondo PACATOR ORBIS non trascurando l’oriente, ORIENS AVG e annunciando qualcosa che sembra riferito a tutto l’impero: il benessere delle provincie. SALVS PROVINCIARVM La sua politica religiosa si ampliò di pari passo, non si sentì più parlare dell’Ercole di Deuso, ma dell’Ercole romano, al quale Postumo si sente legato quale emulo del leggendario semidio. HERCVLI ROMANO Questa associazione risulta piuttosto evidente sulle monete dove compaiono i ritratti affiancati di Postumo ed Ercole, riuscite a distinguerli? Ercole e Postumo, i “gemelli” In fin dei conti, forse Postumo aveva buoni motivi per fare tali affermazioni, visto che aveva risollevato l’economia e protetto la Gallia molto più efficacemente di quanto avevano fatto Valeriano e Gallieno, costantemente impegnati in qualche crisi ai confini dell’impero. Nel 268 a Mediolanum, Aureolo, il comandante della cavalleria di Gallieno che cinque anni prima aveva permesso la fuga dell’esercito sconfitto di Postumo, e che era stato messo al controllo dell’Italia settentrionale da Gallieno, passò dichiaratamente dalla parte dell’usurpatore, facendo coniare una serie di monete a suo nome, le raffigurazioni dei rovesci esaltano la virtù e la fedeltà della cavalleria, e sono una chiara offerta di sostegno a Postumo. PAX EQVITUM FIDES EQVIT CONCORD EQVIT VIRTVS EQVITVM Postumo non andò in aiuto di Aureolo, assediato a Mediolanum dalle truppe di Gallieno, e questa decisione provocò lo scontento delle truppe della Germania Superiore, che erano favorevoli all’intervento, la guarnigione di Mogontiacum e le truppe della regione, compresa la Legio XXII Primigenia, si ribellarono ed elessero imperatore il locale governatore Leliano. Postumo reagì e prese in poco tempo la città di Mogontiacum; fece giustiziare Leliano, ma si rifiutò di permettere alle sue truppe il saccheggio della città, una decisione che gli si rivelò fatale, infatti fu assassinato dai suoi stessi soldati. Alla morte di Postumo la Britannia e la Spagna ritornarono fedeli al governo centrale, e quello che rimase del cosiddetto Impero Gallo-Romano passò tra le mani di Mario per circa due mesi, poi a Vittorino dal 268 al 271 d.C. ed infine a Tetrico dal 271 al 274 d.C. fino all’arrivo di Aureliano. Per noi è una fortuna che la monetazione di Postumo sia così varia e ricca di informazioni, l’esame delle sue 13.000 monete facenti parte del Cunetio Hoard hanno permesso di ricostruire, almeno in parte, la storia di questo periodo. L’unica zecca di cui si ha certezza è quella di Colonia, espressamente nominata su una moneta del 267, con la dea Moneta (Aequitas?) e legenda COL CL AGRIP COS IIII , di seguito un esemplare proveniente proprio dal “tesoretto” di Cunetio. Una citazione piuttosto insolita, che forse celebra l’inaugurazione di una nuova zecca, dove era stata trasferita la produzione monetale da qualche altro centro, probabilmente da Treviri, la capitale di Postumo. Postumo viene ritratto con una folta barba riccioluta, spesso con indosso corazza ed elmo di fattura elaborata, e spesso con un’espressione bonaria e rassicurante. In qualche caso il ritratto, anzichè di profilo, è eccezionalmente visto di fronte. Le monete di Postumo non hanno nulla da invidiare alle contemporanee dell’impero ufficiale, anzi, forse sono superiori sia come raffinatezza delle incisioni, sia, nelle emissioni in oro, come precisione del peso, una dimostrazione del benessere economico dell’impero dissidente. Per finire avrei un dubbio: non mi è del tutto chiaro se l’inizio del regno di Postumo sia da far iniziare nel 259, come generalmente accettato, o, come ritengono alcuni, nell’estate o nell’autunno del 260. Se così fosse, le date riguardanti l’impero Gallico andrebbero spostate di un anno? Spero di non avervi annoiato troppo, e visto che la monetazione di Postumo è molto varia, se qualcuno volesse integrare con foto di monete interessanti o altro, ben venga. Ciao, Exergus3 punti
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Comunico a tutti che abbiamo già provveduto all'assegnazione di una copia del bollettino in oggetto ad alcune biblioteche in Italia. Dalla prossima settimana provvederemo a spedire altri bollettini ad altre biblioteche indicandovi poi dove è possibile consultarlo. :good:3 punti
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Sicuramente già lo avrete visto ma navigando nel web mi sono imbattuto in questa immagine di un conio di un tetradramma di Atene conservato presso il museo della capitale greca. qui la fonte dell'immagine: http://www.archeo.it/staging.php/mediagallery/fotogallery/1508 In considerazione del fatto che raramente si ha la possibilità di vedere un conio (almeno per la monetazione seguita dal sottoscritto :P) spero di fare cosa gradita.2 punti
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Mi avete spesso sentito lamentare il fatto che nelle aste del V e VI sec ci fossero errori di attribuzione, falsi, semplici nummetti di Leone o di Anastasio dati per rari vandali etc etc…. questo post è diverso!!! Oggi parliamo di attribuzioni errate si, ma al ribasso :) Oggi parliamo di monete “svalutate” da un attribuzione troppo soft. Ho aspettato a fare questo post solo perché trattandosi di un’asta attiva fino a pochi giorni fa, non volevo attrarre le maledizioni di chi aveva già colto e sperava in una “vittoria semplice”…se ci siete riusciti, bravi e buon per voi! Ecco qualche illustre sconosciuto, nascosto e frainteso Ps – posto tra le romano-imperiali, perché trattasi di monete tutte riferibili al RIC X2 punti
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Questa aveva fatto un viaggio ...in orto di Babu....ma il giardiniere no sono io .....e ne sono geloso... 😠 peso .3,50g diam 22m.......che shock..!😨2 punti
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Guardate questo bel follaro di Salerno. E' da un po' di tempo che lo sto studiando. L'esemplare è veramente splendido, metallo compatto e bella patina cuoio, seppur sono evidenti tracce di ribattitura. Guardando bene la moneta e controllando il testo su Salerno del Maestro Bellizia, a prima vista l'avevo catalogato Bellizia 80 , poi 81, poi ancora mi sono accorto che non è nessuno dei 2. Per me è della stessa serie ma è inedita. Che ne dite?2 punti
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Beh la domenica non si potrebbe continuare col discorso della prima moneta, perchè verrebbe un discorso scollegato, rivolgendosi casomai a una moneta di 5 pagine prima, mischiando i commenti con quella postata 1 pagina prima. Io direi di lasciare tempo illimitato e la giusta importanza che merita ( poca o tanta ) ad ogni moneta. Tanto 36 ore , minuto in più o in meno senza aggiornamenti vuol dire che si è esaurito quello che si voleva dire su quella determinata moneta .. PS prolema foto risolto, da "rimbambito", non avevo pensato a fare "aggiugi al messaggio" dopo l'upload :good:2 punti
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In ritardo sì, ma non posso non complimentarmi con Giovanna (Pat). Se lo merita veramente, sempre carina e disponibile ad ascoltare tutti, nonché grande organizzatrice. Viva Giovanna :clapping:2 punti
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La forma della testa, schiacciata sopra, mi sembra quella dei follari di Ruggero Borsa (Cappelli 63), invece i tipi di Gugliemo duca (Cappelli 87), almeno quelli che ho visto, hanno una testa più ovale, oltre ad essere più spessi e di minor diametro (Vox79 non vuole rivelarci le misure :blum:, ma lascia intendere che il diametro sia sui 25mm). Poi vedo una traccia di ribattitura sulla faccia del santo (che tra l'altro gli dona un'espressione tipo questa :crazy: ): ho provato a cercare un altro follaro coevo che possa aver lasciato un'impronta simile, ma non ne trovo. Inoltre molti follari di Borsa ribattono folles bizantini, quindi il raggio di ricerca si allarga un po'... Secondo me potrebbe essere una variante (inedita, per quella S coricata a destra) del Cappelli 63, ribattuta forse (come dice Claudio) su un DVX ITA SALERNO (che magari a sua volta ribatteva qualcos'altro, vista l'accozzaglia di lettere al rovescio). Comunque sì, bel pezzo. Ma dove le trovate 'ste monete!?2 punti
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Ecco infine che l'ho inserita nel catalogo evidenziando i dubbi che abbiamo un po' tutti: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV1/10 ,la sistemazione in un gruppo a parte mi sembrava un po' complicata perchè delle "medaglie dogali" che conosciamo abbiamo tre legende diverse e ...non ci stanno in una sola scheda e, pensando soprattutto a chi non fosse addentro alle "cose genovesi", potrebbe causare un po' di confusione. Se avete degli appunti da fare, o annotazioni da aggiungere o togliere non avete che da dirmelo. e provvederò. Visto che è ben chiaro che l'attribuzione è provvisoria ho comunque preferito metterla al Doge I invece che al IV dogato dello stesso Simone Boccanegra perché credo che in questo primo dogato ci siano parecchie monete che, prima o poi, andranno "risistemate" altrove pertanto, quando sarà il momento, faremo lo spostamento. Qualsiasi parere non è solo gradito ma accolto con la massima gioia.. Un "hip hip hurrà" a Corsodinazione! ....Grandissima e importantissima scoperta! Grazie!2 punti
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Buonasera a tutti, caro Daniele, dopo che mi hai riservato la piacevole sorpresa con tanto di schema o scheda annessa per l'identificazione dei denari genovesi mi sono deciso a sperimentarla sul campo. Pertanto posterò un denarino genovese che ho catalogato come tipo A 3, denaro primitivo 1139 - 1190. Al dritto la porta urbica ha una forma quadrangolare. dati ponderali: 16 mm 0,80g....cosa ne pensi?2 punti
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Stavo dando uno sguardo ai falsi del Price, le modern imitations, della tavola 155 e guardate cosa è spuntato fuori.... .....E' spuntato fuori l' F66: colpiti e affondati tutti (almeno 5 su 6) dei tetradrammi incriminati. :diablo: Guardate qua cosa c'era in giro già ai tempi in cui Martin Jessop Price scriveva la sua opera:2 punti
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e se fosse il risultato di un foro otturato un po' fantasiosamente? Concordo con @sonia417 sul fatto che è curioso che nella zona incriminata il colore sia diverso. non ci avevo fatto caso. peraltro, pare che la forma "estranea" sia quadrata. Credo che una immagine molto ingrandita della zona potrebbe essere utile. a meno che @@Doge92 non si sia divertito a fotoshopparla per farci uno scherzo e andare fuori di testa :crazy: :blum: :hi:2 punti
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Forse non è la discussione adatta, ma penso che Amedeo nell'attesa che arrivi la foto del follaro, ci perdonerà se apriamo questa piccola parentesi sul museo diocesano di Salerno. Come vi avevo anticipato, questa mattina sono andato a vedere la collezione di monete (vedere per modo di dire...). Allora la situazione è questa: è probabile, anzi è quasi certo, che a fine anno il museo chiude. Sembra che ci sia da parte della curia, la volontà di affidare il museo al lavoro di volontari. I dipendenti attuali del ministero ancora non sanno dove saranno ricollocati. Devo dire che il museo ospita una pinacoteca eccezionale, da vedere assolutamente, come pure i numerosissimi avori normanni di fattura straordinaria. Vi invito a guardare il link di seguito. http://it.wikipedia.org/wiki/Museo_diocesano_del_Duomo_di_Salerno La nota dolente però, è sulla collezione numismatica. Le monete sono collocate in 7 grandi espositori verticali, visibili da tutte e due i lati. Di questi espositori, 3 o forse 4, contengono solo monete di Salerno, poi sono riuscito a vederne 1 che contiene solo monete della Magna Grecia, 1 che contiene monete romane repubblicane e probabilmente l'ultimo contenente monete romane imperiali. La stanza è senza illuminazione artificiale, per cui le monete non si riescono a vedere (ci vorrebbe una buona lampada), poi le teche sono ammassate insieme ad altri manufatti che di fatto impediscono la visione completa di tutte e 7. Ed è per questo motivo che il custode che mi ha fatto la cortesia di farmi vedere le monete, mi ha pregato di non diffondere immagini delle stesse, sul web. Naturalmente chi le vuole vedere, mi scriva in privato e le vedrà. Le teche sono in ottimo stato, sono solo impolverate, ci vorrebbe davvero poco a renderle usufruibili al pubblico. Basterebbe togliere tutto il superfluo da quel salone e illuminare a dovere. Probabilmente molte di quelle monete andrebbero ricatalogate, visto che dalle poche descrizioni che sono riuscito a leggere, per esempio su oltre 10 follari attribuiti a Gisulfo I, mi sembra senza dubbio che ci sono delle incongruenze. Nessun problema per le foto che ho fatto nel resto del museo. Di seguito ne metto qualcuna.2 punti
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Mio figlio (10 anni) non ne ha mai voluto sapere di monete e di medaglie, fino a quando questa primavera, una sera dopo cena, mi sono messo a cercare il mio raccoglitore contenente la raccolta completa dei primi 12 stati dell'euro (fatta da me e non comperata) e dico a mio figlio, Tommy finalmente ho trovato una persona che mi compra queste monete, così poi ti faccio un regalino, lui bel tranquillo mi risponde, ma perchè vuoi venderle, queste piacciono a me, me le regali? Devo dire che è stata la risposta più bella che mi potesse dare. :good: Forse qualche cosa si è mosso.2 punti
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Intervengo dicendo che secondo me sarà un topic interessantissimo. Per le modalità di sviluppo sono pienamente d'accordo sul fatto di postare foto a prescindere dallo stato di conservazione in modo da far partecipare più appassionati possibile perchè non tutti collezionano la stessa cosa. Per il collegamento ipertestuale sono d'accordo a patto che sia possibile farlo e che non rechi un sacco di tempo perso a chi riuscirà a farlo. per quanto riguarda invece il tempo di apertura della discussione di una moneta credo debba dipendere dalla moneta stessa e non essere una durata fissa. Mi spiego meglio, se ad esempio si discuterà di una moneta italiana ovviamente dedicheremo qualche giorno in più ad essa in quanto celebrerà luoghi, posti, persone ed eventi della nostra storia e dei quali conosciamo tanto a differenza di monete di altri paesi. C'è anche il fattore documentazione da parte di chi crea il post: è bene che partecipino tutti ma può capitare che chi descrive la moneta non conosca tutto fino all'ultimo aneddoto ad essa collegata e quindi non lascerà modo ad altri di completare la descrizione della stessa e quindi sarebbe inutile lasciarla aperta per una settimana senza aggiungerci altro, come può anche accadere che magari chi scriva non conosce molto bene la storia della moneta e ovviamente questo porterà vari interventi da altri utenti. Sono felice che si dia la possibilità a chi conosce di spiegare e chi vuole imparare di farlo.2 punti
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sono d'accordo che le monete per una corretta valutazione vanno viste in mano ma su questa non mi starei a fare troppe seghe mentali (senza offesa per nessuno eh)...senno da qui in avanti facciamo prima a fondere tutto ciò che è sotto il FDC assoluto...va bene cercare il pelo nell'uovo ma cerchiamo di non andare nell'assurdo altrimenti non è più un hobby ma un'ossessione...oltretutto non mi vorrei sbagliare ma queste monete non sono nemmeno di prima classe per cui i difetti ci possono stare tranquillamente... io quella moneta se collezionassi il periodo la prenderei....il prezzo non ti piace?? trattalo...altrimenti passi oltre e avanti la prossima ;) il collezionismo quello vero non è fatto di soli FDC ricordatelo :)2 punti
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Ah, quante annate mi sono perso! Non riesco a starci dietro. Mi ero preparato anche io un bell'8 maravedini spagnoli ma Nikita me l'ha bruciata! :aggressive: Visto che anche @Lafayette ne aveva una, deve essere proprio comune! Meno male che ho una riserva. Lafayette ha postato un 2 lepta delle Isole Ionie, dicendo che è la sorella maggiore dell'obolo... E quindi... Carramba che sorpresa! Ecco la sorellina minore che finalmente può riabbracciare la primogenita! :cray: Obolo delle Isole Ionie, 18192 punti
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Al volo, per quanto riguarda i grossi guarderei anche al loro peso. Guardate quanto pesano gli IQDP, i due DVX IANVENSIVM conosciuti, i doge TERCIVS (quelli meglio conservati però) e poi quelli con i numerali... Per quanto riguarda invece "la serie" DVX IANVE sono noti oltre ai mezzi grossi anche i denari, che però hanno X diverse e si conoscono esemplari con CVNRAD1, CONRADVS, CONRADV'... da cui si evince una qualche seriazione. Quindi, credo, non siano stati tutti battuti sotto il primo dogato di Boccanegra.2 punti
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Colgo l'occasione per ricordare che Aureliano nel 274 completò un' importante riforma monetaria e avviò una nuova organizzazione delle zecche in tutto l'impero in tempo di crisi fece una spending review riducendo le officine in particolare su Roma oltre a chiudere la zecca di mediolanum tenendo aperta quella di Ticino (inutile averle entrambe) in conclusione a partire da questo imperatore sull' esergo delle monete compariranno i simboli delle zecche. I secoli passano ma le dinamiche politiche sono sempre le stesse, ma prima eravamo davvero grandi!2 punti
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Caro Matteo, senz'altro ci sono molti aspetti che tornano simili anche nel grosso attribuito al doge III, ma del resto vi sono similitudini tra lo stesso denaro attribuito al primo dogato Simon Boccanegra e questo grosso dato a Giovanni Valente. Per questo vi ho posto il quesito e vi chiedo di rileggere anche le pagine scritte sia da Ferro sui pezzi "Doge primvs" che da Ricci sui grossi IQDP e successivi tra i quali sempre i doge primus (questo nel nostro articolo sui grossi pubblicato sui NAC), dai quali si capisce che la monetazione di Genova della prima metà del Trecento va seriamente rivista. Proprio perché il grosso doge terzo ha quelle caratteristiche epigrafiche, ma anche quella imago/castello e quelle interpunzioni, stona che i grossi "doge primo" (sul catalogo online di terzo tipo sotto Simon Boccanegra) possano essere anteriori ad esso: perché avrebbero fatto prima un grosso, quello di II tipo sul catalogo online (http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV1/7 ), con un tipo di X e varie altre caratteristiche stilistiche etc..; poi avrebbero usato i punzoni di una X più sinuosa (quella "ballerina" che piace a DZ nei quartari) per i doge primus (http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV1/9); poi saltando il doge secondo (poverino), avrebbero fatto un grosso di nuovo con la X del tipo "ianuensium" per il doge terzo , ed infine con il doge quarto sarebbero tornati a quella X sinuosa... Per non parlare dei problemi di attribuzione dei cosiddetti mezzi grossi sia del Boccanegra che dei presunti di Valente...e via dicendo. Detto questo mi fermo, perché vi avrò fatto venire il mal di capo, soprattutto agli utenti non addentro nelle serie genovesi. Tornando alla medaglia di Corso, era solo per ribadire che secondo me al momento è ragionevole dire che si tratta di un pezzo del primo periodo dogale; se proprio si volesse specificare per caratteristiche epigrafico-stilistiche si potrebbe probabilmente limitare entro il 1353 o 1356. Per il resto sarebbe bene ristudiare tutto, a ripartire dalle emissioni IQDP, come ha iniziato a fare anche Ricci, appunto; io sto rivedendo anche tutta la documentazione scritta, come vi ho detto. Ma vi sorprenderemo in futuro con effetti speciali ;)... Un caro saluto e buona notte. MB2 punti
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Nessuno ti vuole buttare fuori pero' per favore,ti prego in ginocchio,non parliamo piu' della serie 2010 cipriota..per favore..2 punti
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Francesco, le tue immagini mi suscitano tenerezza e ricordi d'infanzia, di quando io, bambino dell'età suppergiù di tuo figlio, andavo da mio padre a chiedergli se potevo "tenere in mano qualche moneta di quelle belle e vecchie che hai tu". Quelle monetine, si trattava poi delle classiche palanche di Vittorio Emanuele III per intenderci, mi facevano sognare mondi ed epoche lontane in cui io mi immergevo come per incanto. Inutile sottolineare che quella passione di mio padre, è stata la mia scintilla per entrare nel mondo della numismatica. Ricordo ancora con tenerezza il mio primo marengo, regalatomi per la promozione della prima media, che avevo consumato con gli occhi a furia di ammirarlo su quella vecchia copia sgualcita del catalogo Alfa di mio papà del 1983 (che conservo ancora gelosamente...). Ogni singola moneta di quegli anni mi porta ricordi, profumi e sensazioni ben precise di un'età che purtroppo non torna più. Nel mio piccolo ti posso dire che, quando mi si presenta l'occasione, compro sempre qualche pezzo di modesto valore del Regno che inserisco nella "collezione personale" di mio figlio, che oggi ha 2 anni e mezzo, e che quando mi vede armeggiare con le mie monete mi chiede sempre con curiosità di guardarle e tenerle un pò... Io gli darò lo spunto, poi se lui lo vorrà potrà ovviamente continuare e seguire le orme di chi lo ha preceduto. Tra l'altro la numismatica porta con sè un bagaglio straordinario a livello culturale, storico, geografico ecc. che potrà dare ai tuoi figli un vantaggio incommensurabile nel capire il nostro complicato mondo odierno e le sue vicissitudini. Ancora complimenti, sperando che i tuoi figli ed i tuoi nipoti un domani possano ammirare con orgoglio la tua collezione, pensando a quelle monete non come a piccoli dischetti di metallo bensì come veri piccoli pezzi di vita vissuta... Un saluto, Marco2 punti
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Numismatica Leonessa...presente con il tavolo..solo sabato per il convegno..ma da venerdi per l'asta. Vi aspetto tutti e numerosi, in particolar modo i simpaticissimi amici piemontesi :-) Massimo2 punti
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Buonasera a tutti, desideravo informare l'utenza che noi del Circolo Numismatico Partenopeo stiamo organizzando il SECONDO CONVEGNO NUMISMATICO PARTENOPEO. Nei prossimi giorni sottoscriveremo il contratto con la struttura che ospiterà l'evento e per tanto nel giro di una decina di giorni (massimo due settimane) saremo in grado di ufficializzare location e data. Ho deciso di scrivere questo post perchè ci stiamo muovendo anche a livello scientifico e non solo commerciale per poter offrire a tutti gli studiosi qualche ora di relax numismatico da trascorrere nell'ambito di conferenze e mostre tematiche su cartofilia, monete e medaglie che verranno improntate sui seguenti argomenti: IL CONGRESSO DI VIENNA ATTRAVERSO LA NUMISMATICA DISFATTA DI RE GIOACCHINO MURAT E RITORNO DEI BORBONE A NAPOLI LA RESTAURAZIONE ATTRAVERSO LA NUMISMATICA Avvenimenti storici di rilevanza europea che il prossimo anno compiranno ben due secoli (1815-2015) Il convegno commerciale avrà luogo in una location con superficie espositiva molto ma molto più grande di quella della sala che ci ha ospitato a fine settembre, centinaia di posti auto custoditi, fermata della metropolitana a poche decine di metri e numerose strutture alberghiere adiacenti. Ci saranno per tanto molti più espositori numismatici e non mancheranno quelli della filatelia e della militaria (questi ultimi verranno ospitati nella stessa struttura ma evidenziati con la dovuta cartellonistica e pannelli separatori). Pubblicheremo il nostro secondo bollettino che molto probabilmente sarà di 300 pagine a colori, e tante, tante altre novità. Sarà mio dovere aggiornarvi e mi scuso se vi ho comunicato il tutto con un certo anticipo ma in questi giorni siamo stati letteralmente sommersi da messaggi di curiosi che chiedevano info sul secondo convegno, onde evitare di rispondere ad ognuno ho pensato di rendere pubbliche le nostre intenzioni e di tenervi costantemente aggiornati. Si accettano suggerimenti di ogni tipo, anche tramite e-mail. Un caro saluto a tutti.1 punto
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Cari amici collezionisti, sulla base della mia pluriennale esperienza in restauro di metalli ed in particolare nella conservazione di monete classiche sia in oro che argento e bronzo, scriverò una serie di appunti descrivendo con precisione gli interventi di restauro più o meno rilevanti delle monete presenti nelle principali aste internazionali al fine di informarvi sul reale stato di conservazione e di integrità degli esemplari che vi interessano. Va da sé che il mio agire non ha alcun intento detrattivo nei confronti di questo materiale numismatico ma nutro la speranza di far nascere una nuova consapevolezza in chi, con amore e infinita dedizione, colleziona appassionatamente monete che appartengono intimamente al nostro mondo, alla nostra cultura, testimoni mute di eventi cosi importanti che continuamente riecheggiano nella nostra storia. Cercherò di indicarvi nei dettagli e con la massima semplicità gli interventi di pulizia, ripatinatura, rimodellazione, integrazione e normalizzazione dei fondi prendendo in considerazione le monete poste in vendita nelle principali aste internazionali in corso e degli scorsi anni. Evidentemente non effettuerò alcuna analisi delle monete poste in vendita da case d’asta che hanno autonomamente indicato gli interventi di restauro e pulitura. Spesso tali interventi sono indicati in modo generico, meglio sarebbe, anche per le monete più importanti, che le case d’asta si abituassero ad allegare alla descrizione del lotto una scheda dettagliata di restauro, come si usa regolarmente fare nelle aste di mobilio, archeologia, scultura, pittura, etc... Sono fermamente convinto che la cultura della conservazione e del restauro diverrà un valore aggiunto legato inscindibilmente agli esemplari come parte indispensabile della loro storia. Voglio dire in sostanza, senza ricorrere a dotte citazioni, che le operazione legate alla conservazione costituiscono un momento molto importante che dovrebbe essere registrato e descritto nella sua consistenza e nella sua specificità; ciò certamente produrrebbe interventi più accurati e più rispettosi della materia originale. Per cominciare ho selezionato una serie di monete presenti nelle aste 79 e 80 della NAC – Numismatica Ars Classica che verranno poste in vendita il 20 ottobre prossimo che a mio parere, soprattutto in considerazione della importanza e della autorevolezza della nota casa d’aste, dovrebbero essere meglio descritte. Come anticipato le monete ove la casa d’aste ha segnalato un intervento di restauro non sono state oggetto di studio, anche se ribadisco il fatto che frasi generiche quali “pulita”, “fondi lisciati”, “cesellata” o “ripatinata” non chiariscono né dove è stato fatto l’intervento, né quanto è stato importante, né come e quando è stata ripatinata. Ritengo importante spiegare sin da ora la questione relativa alle tecniche di rimozione dell’ossido di rame comunemente chiamato “cuprite” dalla superficie dei bronzi sia greci che romani in quanto si tratta di interventi molto diffusi ed estremamente delicati, che determinano in alcuni casi (fondi e superfici piane) una riduzione delle escrescenze per giungere alla normalizzazione dei “piani” ed in altri casi (lettere, ritratti e figure) un vero e proprio intervento di “rimodellazione” per ricostruire quello che la modificazione delle molecole del metallo ha ormai irrimediabilmente trasformato. Nella formazione dei fenomeni ossidativi che riguardano le nostre amate monete, l'ossido di rame (Cu2 O) o “Cuprite” è la prima formazione ossidativa del metallo. Per sua formazione strutturale è meno aggregata dal metallo su cui si sviluppa, quindi occupa volumi maggiori. Il rapporto di crescita è normalmente espresso dal così detto Volume Molare Relativo (VMR) che indica la crescita volumetrica delle molecole espressa in un rapporto percentuale. La Cuprite si attesta con un VRM di 1,67 per cento. In teoria non si tratta di un valore significativo ma l'esperienza dimostra che formazioni di Cuprite possono essere decisamente invadenti creando nei campi e sul modellato vere e proprie strutture che deturpano la leggibilità del soggetto. Va quindi specificato che questa crescita avviene in tutte le direzioni sia nella parte in intimo contatto con il metallo, da cui si alimenta, sia nella porzione superiore dove assume per lo più forme sferoidi. E' su questa porzione che agisce l'operatore rimodellando la formazione al livello del piano originale. Asta NAC 79: Lotto 32 Antonino Pio, Sesterzio Cohen 988. Provenienza: Tradart Genève SA, Genève 1991, lot 317. Pur essendo una moneta di grande fascino non può essere taciuta la perfetta e molto ben eseguita normalizzazione dei fondi, è da osservare con cura la corrosione che è ancora visibile tra le lettere e che era sicuramente estesa a tutte le superfici, non solo quindi tracce di pulitura, come dichiarato, ma un attento lavoro completato da una ripatinatura eseguita con ossidi derivati del ferro, per comporre il bel color bruno che la caratterizza. Lavoro molto ben eseguito e di grande sensibilità che lascia volutamente presenti alcuni graffi e tutte le crepe presenti sul lato dell'effige. Lotto 36 Didio Giuliano, Sesterzio Cohen 12. Provenienza: Numismatik Lanz 60, Münich 1992, lot 608. Adolph Hess A.G. - Bank Leu & Co., Luzern, 23 mars 1961, 240. A. Sambon - C. & E. Canessa, Roma, 18 November 1907, lot 2350. Moneta discretamente restaurata. L'intervento principale è stata la rimozione delle numerose formazioni di cuprite e di malachite che sono state spianate e modellate, si veda in particolare: - aree di intervento di riduzione cuprite al dritto: lo zigomo, il collo, il campo dietro la testa, alcuni punti della barba, diversi punti della leggenda e il campo davanti al naso; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al dritto: microdiffuse su tutto il piano, tra le lettere e sulla testa; - aree di intervento di riduzione cuprite al rovescio: il campo in alto a sinistra, in alto a destra, a destra della cornucopia e tra le lettere; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al rovescio: microdiffuse su tutto il piano e la figura. L’intervento di modellazione non è riuscito in modo perfetto in quanto sono ben visibili alcune innaturali durezze al dritto nella corona, alla fine della barba e nei capelli sotto alla corona; al rovescio nella parte bassa della figura. Da sottolineare comunque la grande attenzione con cui sono state conservate le belle rimanenze di patina verde ben presenti su entrambi i lati ed alcune concrezioni lasciate “ad arte” per consentire all’esemplare di mantenere il “fascino” dell’intonso. Lotto 45 Costanzo II, Medaglione Cohen 238. Provenienza: The New York Sale III, NewYork 2000, lot 788. Monnaies et Médailles SA 76, Basel 1991, lot 912. Relativamente al medaglione di Costanzo II mi limiterò a dire quanto segue. La moneta è di grande fascino e sicuramente ben pulita nel rispetto della fragile e bella patina . Il restauratore ha avuto l’accortezza di lasciare, ove è stato possibile, tracce delle originali incrostazioni di terra (residui terrosi visibili principalmente tra le lettere al dritto e nelle fessure del bordo). Relativamente a questo esemplare mi rimane un forte dubbio che sarei in grado di sciogliere in via definitiva solo visionando la moneta direttamente dal vivo. Come potete chiaramente vedere sono presenti al dritto sul collo, sulla spalla a destra, sul volto, di fronte al naso e sotto il mento numerose macchie color verde marcio. Tali macchie, certamente non riconducibili a residui terrosi e nemmeno a variazioni di colore della patina tendenzialmente compatta e di un bel colore verde intenso, mi riconducono ad un vecchio intervento di restauro che feci io stesso alla fine degli anni ottanta, ancora giovane ed inesperto, su un medaglione identico a questo esemplare utilizzando, per chiudere alcuni fori ed una serie di diffusi salti di patina, uno stucco epossidico per metalli (esattamente “da carrozzeria”) pre-colorandolo con terre ventilate che, con gli anni, potrebbe avere deviato la colorazione originaria acquisendo una gradazione diversa da quella della patina originale. Consiglierei alla casa d’aste o al compratore di fare un micro prelievo della materia in questione per verificare tale eventualità. Asta NAC 80: Lotto 55 Nerone Claudio Druso, Sesterzio Cohen 8. Provenienza: M&M 79, 1994, 467 e M&M 92, 2002, 35. Anche in questo caso non posso trascurare di notare l’accurata normalizzazione dei fondi sia al dritto che al rovescio, che risparmia con attenzione qualche difetto minore (retro della nuca) e alcune formazioni di malachite poste sulla parte superiore dell’effige. Gli spianamenti di cuprite sono evidenti sia al dritto che al rovescio in più punti (piccole macchie rosse). Si noti inoltre un’ampia rintegrazione del piano posta a sinistra davanti al naso e nel retro un ulteriore intervento individuabile immediatamente sopra lo scudo di sinistra. E’ infine evidente un discreto e sapiente intervento per meglio evidenziare gradevoli dettagli quali: occhio, bocca, orecchio, naso e capelli, al dritto e drappeggio della figura oltre a scudi, al rovescio. Lotto 91 Traiano, Sesterzio Cohen 542. Provenienza: M&M 76, 19 November 1991, 875 e M&M 92, 2002, 72. Fondi perfetti da ottimo lavoro di spianamento ma tra i caratteri del dritto sono ancora visibili i segni delle precedenti condizioni del fondo. Va da sé che la moneta è stata ripatinata al fine di uniformare gli interventi di “normalizzazione” delle superfici che comunque compaiono in trasparenza evidenziando innaturali “nuance” di sfumature della superficie ben visibili al dritto sul collo e nei campi. Anche in questo caso la mano del restauratore si è fatta sentire in modo direi “non delicato” nella ridefinizione dei capelli, nella ricostruzione della parte bassa della leggenda al dritto e in alcuni dettagli del ponte al rovescio (acqua e statue). Lotto 191 Erennia Etruscilla, Doppio sesterzio Cohen 21. Provenienza: NAC sale 40, 2007, 808. Il doppio sesterzio di Etruscilla, come chiarirò di seguito, è stato sottoposto ad un sostanzioso intervento di restauro. Tutta la moneta ha subìto una decisa normalizzazione dei fondi che ha risparmiato lievi difetti e rimanenze di patina verde al fine di mantenere una studiata naturalezza. Il radicale intervento di spianamento di grumi di cuprite, di malachite e di altre forme di concrezioni ed incrostazioni presenti in modo diffuso su tutta la superficie, è evidente sia nei campi del dritto che in quelli del rovescio incluse le aree piane tra le lettere, nonché su tutto il busto al dritto e sulla figura muliebre al rovescio. La diversa natura delle concrezioni ha lasciato traccia evidente della loro rimozione sulla “pelle” della moneta che presenta fascinose, ma incongrue variopinte colorazioni che vanno dal rosso “terra di Siena”, all’azzurro malachite, sino al “verde prato” e al “bruno testa di moro”. Evidentemente una moneta fresca e intonsa non presenta tali caratteristiche. Imperfetti gli interventi di “lisciatura” effettuati sul collo e sulla guancia che hanno lasciato una superficie non perfetta ed incoerente, in aperto conflitto con quella del campo in basso a destra che va dal collo al naso che risulta straordinariamente levigata e liscia come il piano di un tavolo da biliardo. Decisamente troppo forzati ed un po’ “rozzi” gli interventi a cesello presenti al dritto su tutto il drappeggio notevolmente “irrigidito” dai colpi di una mano maldestra ed in netto contrasto con le sinuosità dei capelli che sembrano anch’essi un po’ “aiutati” (dalla foto non si capisce molto bene), mentre sicuramente il bulino è passato in profondità tra le maglie della treccia determinando un intenso effetto di duro “geometrismo” almeno nella parte alta. La Pudicizia al rovescio è stata ben “ridelineata” in tutte le sue parti. Veramente poco realistico il movimento che il velo farebbe passando sulla gamba. Qui si vedono ben chiari i colpi di cesello fatti a scavare all’interno della gamba. Gli angoli di distacco dal piano di tutte le parti aggettanti (sia figure che lettere) sono stati ripassati al bulino a punta piatta per meglio staccare tali parti dai fondi al fine di aumentare l’effetto del cosiddetto “alto rilievo”. Nella parte superiore del retro la perlinatura è stata rafforzata. Per ora termino qui questa prima osservazione sui lotti che ho appena descritto e lascio naturalmente aperta ogni osservazione che sarò felice di leggere su questi primi esemplari.1 punto
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Si tratta di una moneta di cui posseggo un esemplare identico ma con legenda più completa. In effetti la legenda del verso è: S.PETRO NINVS. In base all'inclinazione del V di NINVS, alla posizione delle altre quattro lettere (nella tua della NI si intuiscono i piedi) e in base alla posizione della legenda del dritto, ritengo che entrambe le nostre monete provengano dalla stessa copia di conii e probabilmente dalla stessa ciotola (G.Valente di Varese). Io a suo tempo (Bologna, autunno 2013) l'acquistai proprio per l'evidente errore nella disposizione della legenda ma a tutt'oggi non ho trovato nessuna corrispondenza con esemplari pubblicati (verificati: CNI vol X; Le monete di Bologna, Bellocchi; BdN online Bologna 1-2-3) anche se ho maturato la sensazione che non si tratti di un falso....ma è solo una sensazione. Consapevole di non aver contribuito alla soluzione del mistero....anzi.. un saluto Mario1 punto
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è Costantino I° - se leggo bene zecca di Costantinopoli Constantinople RIC VII 80 Constantine AE3. 333-335 AD. CONSTANTINVS MAX AVG, rosette-diademed, draped & cuirassed bust right / GLORIA EXERCITVS, two soldiers either side of two standards, dot-CONS-officina-dot in ex. Text Text1 punto
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è Maximianus-- Cyzico K :Greek_Pi_2: Cyzicus RIC 15b,G Maximianus AE Post-Reform Radiate Fraction. 295-299 AD. IMP C MA MAXIMIANVS P F AVG, radiate draped bust right / CONCORDIA MILITVM, emperor standing right receiving Victory on globe from Jupiter, KG between. Text1 punto
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Stavo pensando che quanto suggerito da @@francesco77 ,come tutte le monete (o quasi tutte le medaglie) ha un altro lato .... Cercando di capire se c'e' la passione si comprende anche se quest'ultima manca del tutto. In tal caso si puo seguire il percorso fatto da un noto collezionista Spagnolo che dopo aver collezionato per 40 anni e pubblicato molti libri e ricerche , ha venduto tutto per girare il mondo e godersi la fortuna realizzata dalla vendita. Aveva capito che nessuno dei figli l'avrebbe seguito nella sua passione in futuro :).1 punto
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RIC 1b Augustus AR Quinarius. Spain, Emerita mint, 25-23 BC. Bare head left, AVGVST behind / P CARISI LEG, Victory standing right, crowning trophy. RSC 387, BMC 295. Text 20/30 euro se trovi chi te li da' saluti R.1 punto
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In generale: penso che senza un'immagine ad altissima risoluzione del particolare non possiamo stabilire certe cose con assoluta certezza. Questa è ovviamente la mia opinione.1 punto
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Per questa sono serviti oltre 1.500 euro compresi i diritti... http://www.acsearch.info/search.html?id=635112 Inutile dire che io preferisco quella presente su ebay a questa esitata da Palombo :)1 punto
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Sulla baia trovi la serie completa a poco meno 15 Euro compresa di spedizione, se vuoi il centesimino c'è la miniserie 1-2-5 cent a 2,40 Euro inclusa spedizione. Se sei convinto che sia il crack del futuro comprane a mani basse finché se ne trovano ! Per la cronaca, dal mio commerciante di fiducia la serie completa sciolta è venduta a 9,90 Euro, stesso identico prezzo di tutte le altre annate, con esclusione del 2013 che costa 11,90. E i commercianti non sono stupidi.1 punto
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aaah @@nikita_ mi hai anticipato! Comunque mi scuso e la posto lo stesso perché ho considerato talmente poco questa monetina quando, da piccolino, era relegata tra le vecchie sterline, che un post glielo devo.... Perciò: Unione delle isole Ionie (Ionikon Kratos - sotto la protezione della corona britannica) 2 lepta (sorella maggiore dell'obolo) 1819 un po' masticata...1 punto
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Io mi sono fermato al tetra di Arione dopo essermi aggiudicato il precedente per non cadere in tentazione, dato che nella sessione mattutina mi ero già aggiudicato due tetra e due dramme. D’altra parte nella Kunker precedente avevo realizzato un bello zero su tre, ma a questo punto mi dovevo fermare. La parte anteriore di un cinghiale alato è il simbolo di Clazomene e non di Colofone come nella didascalia, anche se le due città sono vicine. Mi chiedo come si possano prendere certe cantonate e come chi esborsa cifre considerevoli per questa moneta non l'abbia notato. Il Price 1742 in asta fa parte del gruppo di coniazione più remota assieme al 1741 e 1740 che differiscono per il simbolo accanto al cinghiale. Coniazioni successive sempre col cinghiale ma diversi monogrammi sono catalogate nel Price dal 1743 al 1749. Il Price riporta foto e peso (17,12 g) solo del tetra 1741. Questo e tutti gli altri sono descritti in Ancient History, Numismatics and Epigraphy in the Mediterranean World Studies in memory of Clemens E. Bosch and Sabahat Atlan and in honour of Nezahat Baydur Istanbul, 2009, pp. 247-262. The Hellenistic silver coinage of Clazomenae by Andrew R. Meadows apollonia1 punto
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Ciao fin che si guarderà solo all'estetica e non all'importanza di una storica di una moneta si andrà sempre peggio. Silvio1 punto
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L'ultimo acquisto in ciotola, è stata questo cent, mercatino di Azzate, 28/09/14. Tralasciando la demenziale trattativa la curiosità è che è stata pagata 7,5 centesimi di euro, perché ho preso 4 monetine per 30 centesimi. :blum: Wheat cent 1926, USA, conidzione boh...1 punto
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Verissimo: la collezione TAM - non posseggo l'opera di Martini che censisce le medaglie devozionali italiane raccolte dall'amico Padre TAM, ma credo (per averne potuto analizzare stralci) che la stessa riguardi le sole tipologie devozionali generiche....già così è uno studio colossale......vedrò di approfondire.1 punto
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Ho avuto la fortuna di visitarne l'interno un paio di volte. Molto interessante, per quanto sia un luogo più piccolo di quanto alcuni immaginino, e purtroppo visitato da pochissime persone, che si limitano ad ammirarla di passaggio. Inserita nel contesto delle Mura Aureliane e della vicina Porta, è davvero un monumento unico e suggestivo e le pitture interne sono altrettanto belle:1 punto
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Buonasera desidero mostrarvi un mio non recentissimo acquisto nello specifico vorrei conoscere se i miei 60 euro ca. sono stati ben spesi ; in realtà son sicuro di sì, mi manca solo il dato del valore attuale, mi pare di ricordare sui 200 euro in qualche asta per una conservazione decisamente peggiore Seconda cosa: stato di conservazione, voi che ne dite? vi posso garantire che non c'è alcun ding sui bordi. è uno SPL pieno? grazie e buona serata Paolo1 punto
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Grandi numismatici (e qui è tutto dire) non si diventa mandando messaggi in un Forum. Quoto l' amico Michele2198.1 punto
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Scusami, non voglio essere offensivo, ma con 368 messaggi in 21 giorni di iscrizione, non è che hai proprio tu la fissa di una rapida scalata nobiliare? Anche perché, riscusami, non ho presente il tenore di tutti i tuoi messaggi, ma se sono tutti su questioni come questa... B)1 punto
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