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  1. claudioc47

    claudioc47

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/26/14 in tutte le aree

  1. La frammentazione attira più persone interessate ad uno specifico argomento, ma non permette la permeabilità tra i vari settori. Soprattutto dal punto di vista scientifico questo è un male. E la cosa non è di immediata percezione. Io stesso pensavo di fare bene promuovendo una sezione per la Serenissima. Bè, sbagliavo. In buona fede, ma sbagliavo. Ora infatti sostengo in pieno il nuovo progetto che prevede tutte le zecche medievali in un'unica sezione con i Tag che permetteranno una rapida ricerca per singole zecche. Credo che sia la soluzione migliore che permetterà di trattare la materia sia in modo comprensivo che in quello particolareggiato. Sarà un beneficio per tutti. Ovviamente starà poi in noi creare le condizioni migliori per lo sviluppo del forum. Arka
    8 punti
  2. Quando ne ho la possibilità, la domenica amo girare per i mercatini dell'antiquariato della mia zona alla ricerca di qualche pezzo da aggiungere alla mia collezione. Oggi è stata una giornata particolarmente istruttiva. Primo banco di numismatica, ci sono delle ciotole dove frugo per un po', poi rivolgo la mia attenzione ai vassoi. Do un'occhiata, poi ne vedo uno coperto e praticamente inchiodato al tavolo. Chiedo al venditore se sia possibile vederlo, e mi risponde: "Eh, ma lì ci sono monete care". "Va bene, posso vederle?"... Al che lui: "Ma tanto non trovi niente adatto a te lì". Ora, io sono vicino ai 35 anni, non sono un marmocchio rompipalle di 12, e mi vesto in maniera molto classica, non mi sembra di avere l'aspetto di un barbone. Quindi mi spiazza doppiamente, per il contenuto della risposta e per il passaggio al "tu" che par essere più di disprezzo che amichevole. Alla mia insistenza me lo mostra, continuando a borbottare che non è roba per me. La metà delle monete di questo mistico vassoio già le possiedo, e il pezzo più pregiato non supera i 300 euro. Alla fine non acquisto nulla, e me ne vado davvero perplesso per il comportamento del venditore. Secondo banco di monete, vedo un 20 lire Elmetto malamente lucidato e generosamente periziato BB. La moneta mi manca e da un po' ne cerco una economica da mettere in collezione: visto che il regno non è la mia priorità voglio un pezzo con rilievi ancora godibili ma sotto i 100 euro, questo potrebbe fare al caso mio. Chiedo, e il venditore mi dice che costa 300 euro: sostiene che sia un ottimo prezzo e che in giro a meno di 350 non se ne trovano. Faccio il finto tonto e il venditore comincia a raccontarmi un mucchio di fandonie e prova a rifilarmi della cianfrusaglia a prezzi abominevoli. Alla fine ringrazio per "gli insegnamenti" e me ne vado, ovviamente senza comprare nulla. Va bene che non sono i commercianti a dover educare i nuovi collezionisti, ma anche cercare di fregare il primo inesperto che passa non è una bella cosa. Me ne vado sempre più convinto che la concorrenza del mercato online stia seriamente minando queste fonti tradizionali di acquisto, e arrivo al terzo banco. Mentre guardo le monete arriva una signora che dice al venditore che la vecchia mamma ha in casa molte monete e banconote e lei vorrebbe disfarsene. Chiede così se sia disposto a "ritirarle" (questo il verbo da lei utilizzato, che giustifica il successivo comportamento del venditore). La donna tira fuori una ventina di Caravelle più un album con molte banconote di regno e repubblica. Il venditore sfoglia il materiale e fa una cosa spettacolare: calcola il valore facciale (contando che c'erano varie banconote da 1, 2, 5, 10 lire capite quanto sia ridicola la cosa) e il loro cambio in euro: risultano 35 euro, ne offre generosamente altrettanti per le caravelle (con l'aria di chi magnanimo sta offrendo un servizio), insomma 70 euro per tutto quanto. La signora ovviamente accetta contenta di essersi liberata di quella cartaccia fuori corso e se ne va. Avevo la tentazione di intervenire, ma non per aiutare la signora, che non credo proprio lo meritasse: semplicemente per dire "guardi, le do il doppio, dia tutto a me"... però un po' per lo stupore e un po' temendo la reazione del venditore ho preferito lasciar perdere. Alla fine in un altro banco ho acquistato qualche monetina per completare la mia collezione di Pio XI e XII (gli anni che mi mancavano dei centesimini), per un paio di euro l'uno, e son tornato a casa soddisfatto: delle monete acquistate ma soprattutto delle scene cui avevo assistito.
    7 punti
  3. Vorrei per un attimo tornare al titolo della discussione che recita: La rarità: solo un'asettica questione di numeri? Bhe! penso che i numeri siano imprescindibili dal concetto di rarità e 34 pezzi conosciuti (fonte scheda Lamoneta??!!) (che tradotto in sigle può essere R5? o sulla base dei 34 pezzi forse R4???) è sicuramente più raro di 114 (che io tradurrei in R3 anzichè R4, ma non vorrei avviare un'altra disputa...) e questa è una semplice e fredda questione di numeri ma diventa incontestabile sostanza se analizziamo i recenti dati statistici. Lo scudo aquila araldica 1901, dal 2004 ad oggi è passato in asta 20 volte (fonte scheda Lamoneta), ergo, aggiungo io, se faccio sventolare 100.000 euro (ma forse anche 80mila, 90mila euro) sotto il naso di uno dei 114 possessori la moneta la trovo in poco tempo (forse il tempo di un trasferimento estero su estero?). Dello scudo 1821 di Parma se non erro non si conoscono recenti passaggi in asta e se voglio lo scudo di Parma 1821 ma anche una qualsiasi alta rarità più antica vedi nel periodo rinascimentale il mezzo testone di Mantova con il ramarro per Federico II http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FMM/23 ...ma quanti se ne possono citare? inumerevoli... anche il semplice quattrino con San Prospero di Reggio Emilia per Ercole II o il torello di Parma con scudo sul toro (pezzi unici o quasi) ... Bhe! se chi li possiede non ha intenzione di vendere hai un bel fare offerte e proporre scambi.....se la risposta è CICCIA! torni a casa con le mani in tasca e il malloppo intatto...ma senza moneta....e quindi per le assolute rarità può essere sensato anche 150mila o 1 milione di euro...se la vuoi...??!! C'è poi una questione di mercato e quindi di incontro fra domanda ed offerta...ed è qui che si fa la differenza: il pezzo unico o conosciuto in massimo tre o quattro esemplari se non ha amanti, se non genera desiderio di possesso, resta la palo anche se è posta in vendita a 500 euro. La moneta concupita (vedi le più o meno grandi rarità del regno) può essere un semplice R2 o R3 ma produce comunque aspre contese e cifre iperboliche....ingiustificate per i medioevalisti e gli appassionati di rinascimentali e preunitarie...assolutamente comprensibili per gli appassionati del regno...e qui si può comprendere anche la differenza di pensiero fra gli appassionati dei differenti ambiti numismatici. Il collezionismo è desiderio e passione e ogni collezionista cerca e trova le giuste motivazioni all'irresistibile necessità di soddisfare il proprio il desiderio.....è un po' più difficile trovare i soldi e qui mi fermo un saluto Mario
    7 punti
  4. Interessandomi di monetazione del Regno di Sicilia, frequentando il Forum, sono stato attratto dai vari interventi di @@francesco77 e @@Rex Neap, ma soprattutto dalle immagini relative alle piastre napoletane, ed in questi giorni mi sono reso conto di essere stato contagiato dalla .....PIASTRITE BORBONICA!! Ed ecco il risultato!! Ho iniziato con queste, che ve ne pare? Credo che una volta infettati non si guarisce più, o .........sbaglio?
    6 punti
  5. Questa risposta esula dal tema del post prettamente monetale , pero' penso sia utile una annotazione , anche per meglio inquadrare la figura storica di Pertinace . Non credo che Pertinace possa essere definito un "usurpatore" nel nome classico del termine , in quanto alla morte di Commodo gli fu offerto l' Impero dal Prefetto del Pretorio , Leto , l'uccisore o mandante di Commodo , ma visto il suo non interesse all' Impero , fu portato a forza al Campo Pretoriano dove fu esortato a diventare Imperatore , promettendo da parte dei Pretoriani il loro aiuto dietro suo donativo ; fu comunque devotissimo al Senato , tanto da pensare in un primo momento di cedere il trono prima a Claudio Pompeiano , genero di Marco Aurelio e poi al nobile senatore Acilio Glabrione , che entrambi pero' rifiutarono ; vista la situazione ingarbugliata , Consoli e Magistrati si riunirono nella Curia e qui fu acclamato ufficialmente Imperatore .
    4 punti
  6. Mi riallaccio a quello che diceva luke, credo che la questione non debba cadere e che effettivamente sia urgente provare a fare un tentativo, quale ? Mi metto nelle mani di Reficul e dello staff, seguirò comunque ogni soluzione verrà scelta, il mio pensiero è strachiaro dai tempi e anche nell'area curatori mi ero esposto, in poche parole TAG all'interno di un periodo storico, ma da conoscitore in questi cinque anni sia della sezione medievale che moderna qualche riflessione in più la dico : 1) probabilmente una ristrutturazione aiuterà e converrà farla, credo non sia però l'unico elemento però da prendere in considerazione e su altri credo sia più difficile agire 2) il forum ha avuto un grosso pregio di incanalare, aiutare, permettere di avere gli strumenti per molti di muoversi nel mondo della numismatica, si è formata un gruppo direi nutrito di utenti, bravi, alcuni molto bravi, alcuni giovani hanno appreso, molti di questi ora fanno articoli, scrivono, si muovono anche senza il forum, il forum è un in più ora per loro, è un bene sicuramente, se però vediamo l'altro lato abbiamo minore partecipazione qualificata 3) il forum logora, creare discussioni in cui sei attivo è un impegno e io lo so bene come altri che sono stati attori in questi anni, devi avere l'idea, leggere una adeguata bibliografia, avere monete da postare e poi fare analisi, riflessioni, a volte ti trovi anche da solo o in pochi eppure prosegui..., ne consegue che alcuni preferiscono leggere ora, alla fine conosci e apprendi lo stesso, o semplicemente rifiatano o fanno altro 4) abbiamo scritto in questi 10 anni di tutto e di più, basta andare sul motore di ricerca e l'utente potrà trovare praticamente tutto, è stato ed è un bel servizio, enorme, importante, a disposizione di tutti, se avete tempo andate nella sezione monete moderne e tra le importanti guardate la discussione ARCHIVIO, ho messo i link di discussioni generaliste medievali e di quelle degli ultimi due anni delle moderne, da lì capirete molto, senza tralasciare le mitiche discussioni per zecca Lucca, Genova, Pavia....., quindi bisogna un pò raschiare il barile ora o ritornare su argomenti già trattati 5) le discussioni sono importanti, ma le monete ovviamente contano, nel medievale qualche anno fa si postavano quantità industriali di monete, ora poche, nel moderno ne vedo decisamente di più e anche questo ha un suo motivo.... 6) oggi come diceva prima un giovane margheludo, direi giustamente, si tende ad intervenire quando c'è la moneta rara, inedita, variante, allora interessa a tutti, questo però capita ogni tanto ovviamente, sarebbe giusto che non i soliti noti, qualcuno, se ritiene che il forum gli ha dato qualcosa e gli vuole il bene, qualche volta intervenga anche su una moneta comune, credo si debba fare....sarebbe un pò un tornare alle origini, quando c'era complicità e c'erano sinergie tra molti di noi, anche amicizie, si postava con allegria, ingenuità, spensieratezza, poi sbagliavi e non importava, ora tutti temono il censore di turno e spesso è così, conclusione molti non si espongono più, hanno paura, conclusione scrivono pochi, sempre meno.... 7) il forte aumento del senso di identità per una zecca che uno conosce bene e segue, la parcellizzazione, la specializzazione, può essere un bene, ma per un forum forse anche un male,se arriveremo anche a sezioni per Genova, Milano, Firenze, temo che non ci vedremo più....o quasi, in quattro o cinque scriveremo nel proprio ambito creando una mancanza di crescita globale dell'utenza e il non permettergli di capire le interconnessioni tra monetazioni, paradossalmente io sarei, forse insieme a pochi altri, amando e seguendo diverse monetazioni, quello che si troverebbe meglio, ma preferirei di non trovarmi in questa situazione, fermo restando che le cause secondo me sono molteplici, su alcune si potrà intervenire, su altre forse no, e comunque dipenderà un pò da tutti noi, da uno spirito da ricreare e condividere....., buona domenica, Mario
    4 punti
  7. A marzo a Torino presenterò il volume (decimo) che tratta prove e progetti e rarità numismatiche della monetazione italiana relativo all'Aquila Asburgica e il Risorgimento. Editore Montenegro. Pagine 230. Ohè..io continuo a scrivere... :blum: Grazie a tutti coloro che mi hanno dato una mano e sostenuto. Grazie a lamoneta. Grazie ai "Grandi Vecchi" della numismatica...anche quelli che non ci sono più, per tutto quello che hanno scritto in secoli di studi numismatici! Senza di loro, nessuno di noi oggi sarebbe qui a scrivere.
    3 punti
  8. buonasera@totonè @@leonumi67 la moneta da te postata la contromarca è del dio fluviale. Da Corpus Nummorum Siculorum /Calciati) vol.1 da pag. 196 a pag 205. La contromarca è su una moneta di Agrigento Al D/ La contromarca è quasi sempre la testa di Eracle; a volte anche la testa del dio Fluviale; raro è il granchio, più rara è la conchiglia, Al R/ c'è quasi sempre l'aquila che ghermisce a volte la lepre, e/ogranchio, e/opesce o gli stessi animali da soli- Si riscontrano monete cosi marcate essere Emilitre--Tetrantes, Hexantes, Onkia.. Per visione invio la pagina 199 del I vol. del Calciati qui sotto vedi le contromarche con Eracle e quella con dio fluviale come quella di @totonè come quella inviata da @@leonumi67 Pietro
    3 punti
  9. Seguono foto varie e Tomba di San Paolo , con un disegno dell' epoca prima della distruzione dell' antico Sepolcro di Marco Antonio Antio Lupo Nella foto con la ricostruzione della Basilica di Leone XII si nota in fondo alla navata centrale l'originale Arco di Galla Placidia , rimasto intatto dall' incendio
    3 punti
  10. Non c'è bisogno di andare alle cifre folli, ai 100.000 euro puoi togliere uno zero ed hai il prezzo di un 5 lire quadriga briosa, inarrivabile per l'85% dei collezionisti del regno... Perché sono tanti i collezionisti in Italia, e non stanno tutti sul piccolo mondo antico di questo forum. Il punto non sono le basi d'asta, l'hai detto tu, il prezzo si fa con il rapporto domanda offerta. Punto. Non ci sono formule segrete o sentimentalismi della domenica. Semmai sarebbe ora di parlare delle grosse speculazioni, indotte dai commercianti, su determinati settori della numismatica, che, letteralmente, hanno finito per drogare una fascia di collezionismo. Una bolla che non so come andrà a finire. Ma ti pare che una moneta che costa una barca di soldi ed è messa come R alla non so che cosa, passa ad ogni santa asta in fdc. E meno male che è rara! Poi c'è chi se lo fa quadrato per portare su una collezione di ramini di uno sperduto staterello preunitario e perde gli anni a cercare un millesimo da due soldi. Ci sono medaglie di 200 anni, rarissime per davvero, coniate in 50 esemplari che costano un decimo di quadriga!! Allora, permettetemi, non è solo il mercato ad essere drogato, ma forse siamo noi collezionisti che delle volte non sappiamo guardare oltre il naso del cartellino che ci viene proposto.
    3 punti
  11. Buongiorno, metto le foto di questo mio esemplare del 1717 fdc/qfdc con fondi lucenti di Cosimo III. moneta,data molto rara come illustra il Di Giulio RR. Questa moneta venne coniata per dar importanza al porto di Livorno, questo porto che fu sviluppato proprio dalla famiglia Medici, signori della Toscana, contava all'inizio del 1500 circa 500 persone e nella fine dello stesso secolo invece facendo costruire nuove mura e nuovi canali che collegavano Livorno a Pisa gli abitanti erano più di 12000. Questo porto "Franco" aveva inoltre leggi tutte sua e tassazioni molto basse che non riguardavano il contenuto delle navi come per gli altri nel Mediterraneo, ma avevano solo la tassa dell 1 percento del valore sull ancoraggio del porto, seguirono poi le leggi "Liburnine " con Cosimo III, l affluenza di abitanti di ogni Nazionalità e commerci con Inglesi, Spagnoli e Olandesi per il controllo del commercio resero Livorno un Porto da far invidia e che molti come Venezia e Genova si misero a studiare per ottenere lo stesso successo. Grano, spezie, stoffe, bottini depredati fecero si che a Livorno venisse battuta moneta per il commercio e di valore, "pezze della rosa e tolleri" furono i principali divulgatori di questo nostro porto Toscano, ma anche i Luigini per il levante e i mezzi tolleri o quarti di pezze furono emesse anche se meno apprezzate, specie le versioni in oro. questo Tollero, chiamato Fortezza, racchiude in se tutto questo, potere, successo, economia e sviluppo. saluti Fofo
    2 punti
  12. E' un piccolo ( ma proprio minuscolo :D ) regalino che mi sono fatto oggi, mi mancava tipologicamente. Ne stavo prendendo un mesetto fa una dello stesso anno bucata, ho fatto bene a rinunciare, è una annata comune e la differenza d prezzo è stata minima, questa è decisamente migliore :) L'ho messa a confronto con un centesimo di euro, è per chi non conosce questa moneta: 15.50 mm. di diametro (1 cent. 16,25 mm.) e 1,34 gr. di peso (1 cent. 2,30 gr.).
    2 punti
  13. Ci sarebbe da scrivere un libro... Riguardo le banconote è già da un bel po' di tempo che mi diverto a ridimensionare, ed in certi casi a ridicolizzare, quelli che si comportano in un certo modo. (tipo il primo caso descritto da Gallienus) Basta una/due domande/richieste ben assestate tipo: mi interesserebbe un 50 lire Canovai-Sacchi del 1919, od in alternativa un 50 lire Azzolini/Urbini stampato a L'Aquila nel 1944. Vanno nel pallone, ed anche se a volte hanno in realtà qualcosa di molto interessante, allargano le braccia e fanno capire che hanno solo degli straccetti, e se ne scusano pure! :lol: Non sarebbe giusto, possibilmente sono li per guadagnare qualcosa per la famiglia, ma certi atteggiamenti possono tenerseli per loro, sono ingiustificabili ed inqualificabili.
    2 punti
  14. @@tommydedo la cittadinanza la piglio volentieri ma baci in bocca un li voglio mìa.. armeno 'he un tu sia donna :blum: :lol:
    2 punti
  15. Credo che tra il qSpl e lo Spl ci passa una bel pò di differenza in termini di "soldoni" soprattutto per la 39......e ripeto non è che voglio insistere ma al rovescio sotto il valore, il bordo ha un piccolo avvallamento, ed un'altro impercettibile ad ore 3, ma sono anche i segni di leggero "sporco" che mi hanno portato al mio giudizio. Comunque è tutto ok.....abbiamo solo discusso un pò di più. :)
    2 punti
  16. Anch'io sono stato a Romaphil, non ho vinto il Gronchi rosa e per l'ennesima volta sono rimasto profondamente deluso dall'organizzazione della manifestazione. Ma come si fa' a chiamare Convegno una manifestazione che raggruppa solo stand dei vari uffici postali e quattro commercianti in croce? A parte i convegni degli anni 80-90 ricordo quando ero ragazzo e il Convegno si faceva nei saloni sopra la Stazione Termini, quelli sì che erano Convegni, dove non bastava una giornata per girare tutti i tavoli. E come già detto, perché non aprire anche alla Numismatica, ma dico di più perché non permettere ai collezionisti poter affittare tavoli per mettere in vendita il loro materiale? E lo spazio non manca di certo.
    2 punti
  17. Claudio io penso che la 1845 è eccezionale e siamo sul q.fdc, la 1839 spl e la 1796 uno spl o spl+. I fondi lucenti sono un prezioso plusvalore per un tondello e la loro integrità è proporzionata allo stato di conservazione. La 1839 è bella ed ha dei fondi e rilievi pressoché integri, la corona al rovescio è anch'essa integra ma l'unica cosa che potrebbe trarre in inganno è la classica palla de'Medici che in questo esemplare non riporta i gigli perfettamente nitidi a causa di una probabile debolezza di conio causata dallo sfregamento che ha causato graffietti sullo stesso lato. Per concludere. ..... tra spl e q.spl non cambia molto.
    2 punti
  18. e per finire... Taglio: 2 euro Nazione: Germania F Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Conservazione: BB Città: Milano
    2 punti
  19. io la restituirei alla casa d'aste se fossi in te....anche perchè la descrizione era decisamente fuorviante. La moneta non è "falsa" chiariamo...è un 3 baiocchi del 1849 argentato col 3 cancellato e col 40 inciso successivamente....che sia d'epoca è tutto da verificare e comunque non è una giustificazione per averla proposta in questo modo. ROMA - Repubblica Romana (1848-1849) - 40 Baiocchi - 1849 - (MI g. 24,41) R Pag. 339; Mont. 59 Il "40" sembra essere inciso
    2 punti
  20. Occupandomi quotidianamente di ricerca, seppur in altro ambito, capisco quello che dice teofrasto e mi rendo conto di come oggi, al tempo di internet, la ricerca sia cambiata rispetto a 20, 10 o anche solo rispetto ad 1 anno fa. Oggi la ricerca scientifica si avvale di strumenti di comunicazione, informazione e condivisione, che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili. Poter consultare anche uno solo dei volumi citati in questa discussione avrebbe richiesto di spostarsi anche di centinaia di chilometri per recarsi in una biblioteca e sfogliare il volume. Oggi una gran quantità di pubblicazioni storiche sono disponibili online, in più edizioni. Ad esempio, ieri non ho trovato subito le tavole di Morel-Fatio con il grosso tornese da lui descritto. Questa mattina, cambiando biblioteca digitale ecco che ho trovato l'intera pubblicazione comprensiva di tavole, tutto senza postarmi dalla mia scrivania. La prima moneta è quella descritta ed appartenuta a Morel-Fatio, e prima di lui al pavese Giuseppe Giordani, che presenta al D/ la scritta ODONI. Il CNI non riporta per questa moneta alcuna ubicazione... ma da quello che riporta Luca Gianazza dovrebbe essere anche questa a Torino. Quella successiva è quella già pubblicata ieri di Giulio Cordero di San Quintino con la scritta ODONIS. Le due monete corrispondono rispettivamente ai tipi CNI n.2 e CNI n.1. Ma forse ancora più interessante, in relazione al grosso dell'asta citata (Nummus et Ars 73, lot. 476, del 4/5/2010) mi sembra la tavola del Gazzera 1834, che con quella frattura di conio così ben disegnata... si commenta da sola! ;) :o Riassumendo abbiamo quindi al momento quattro esemplari certi (tre illustrati): CNI tipo 1: due esemplari, uno a Torino secondo il CNI (RT), l'altro è quello dell'asta Nummus et Ars con lieve frattura. CNI tipo 2: un esemplare, quello di Morel-Fatio, che secondo Gianazza è anch'esso a Torino. CNI tipo 3: un esemplare, che secondo il CNI (C.Pap.) si trova a Venezia. Ci sarebbe poi un quinto esemplare, citato dal Gianazza, ma di cui mancano ulteriori indicazioni. Da quanto riportato da teofrasto un esemplare si trova a Parma, MAN (Canonica 1914, p. 76).
    2 punti
  21. Forse andrò controcorrente, ma, secondo me, il concetto di rarità di una moneta è profondamente diverso (e quindi da tenere separato) dal valore della stessa. Non c'è dubbio che il 5 lire di Maria Luigia sia più raro del 5 lire 1901 di Vittorio Emanuele III, quindi, l'offerta sul mercato è minore; la richiesta della stessa (basata su vari parametri, tra cui, appunto l'unicum tipologico) concorre, quindi, a determinarne il valore. Molto probabilmente se il 5 lire 1901 fosse così raro, partirebbe da un prezzo base molto più alto perché la domanda è maggiore (a riprova di questi, si guardi il 50 lire di Vittorio Emanuele II che parte da 100.000 CHF in più). E' ovvio che per me, che non dispongo di tutti questi soldi, pare quasi una follia, ma, se recuperiamo le giuste proporzioni, probabilmente a una persona che muore di fame in Africa parrà assurdo spendere anche solo 10 euro per una moneta. Insomma, secondo me, è solo un questione di prospettive. P.S. Che poi a qualcuno appaia immorale tutta questa sperequazione è tutt'altro discorso, che tocca la coscienza di ciascuno in modo differente.
    2 punti
  22. @@claudioc47 complimenti Claudio, monete eccellenti. Come ben sai io colleziono monete medievali e rinascimentali, ma anche io sono stato colpito dalla piastrite acuta. Nella mia collezione ho l'ultimo vassoio con tutti i ritratti dei re Borbone di Napoli... Ovviamente su piastre SPL o FDC :)... Una piastra per tipo ti baster࠰er far passare questa malattia Hahaha
    2 punti
  23. Per questo periodo, più di mezza Italia ha sezioni apposite. Normale che si sia svuotata e normale che Genova tenda a monopolizzare le discussioni, a questo punto. Facciamo sezioni separate per Genova, Toscana e Lombardia e questa la chiudiamo proprio? La riorganizzazione del forum si sta dimostrando sempre più necessaria, a mio parere.
    2 punti
  24. Questo secondo post sulla visita al Museo del Chiostro , interno alla Basilica di San Paolo , va a completare e concludere il precedente post inviato ieri : “La Via Ostiense , i Sepolcri” Tutta la zona , anche quella sottostante la Basilica , era un cimitero esteso e comprendeva diverse tipologie di tombe, dai colombari di famiglia a piccole cappelle funerarie spesso affrescate e decorate con stucchi . La quasi totalità di quest’area sepolcrale è ancora sepolta , per la gran parte sotto il livello del vicino Tevere , essendo il livello stradale moderno parecchi metri piu’ alto dell’ antico a causa degli straripamenti del vicino Tevere avvenuti nel corso della storia con accumuli di sedimenti che si e’ stimato essere di oltre 10 metri , ed è stimata estendersi sotto tutta l'area della basilica e della zona circostante . Una minima ma significativa parte di essa è visibile lungo la Via Ostiense , appena fuori del transetto nord della basilica , si tratta pero’ della sola parte alta affiorante del sepolcreto , in quanto il livello antico e’ di molti metri sotto l’ attuale . La basilica di San Paolo piu’ antica , di epoca costantiniana , risultò nel tempo inadeguata per la folla dei pellegrini che vi si recavano perche’ questa Basilica era la seconda piu’ importante di Roma dopo quella di San Pietro ; essa era molto più piccola rispetto alla coeva basilica di San Pietro . Venne quindi ricostruita completamente sotto il regno congiunto degli imperatori Teodosio I , Graziano e Valentiniano II nel 391 , tale struttura rimarrà sostanzialmente intatta fino al disastroso incendio del 1823 , quando venne quasi completamente distrutta e la sua ricostruzione avvenne solo nel 1825 ad opera di Papa Leone XII . Circa in questo punto del sepolcreto esterno alla Basilica , che abbiamo precedentemente esaminato , su una via antica laterale , fu ritrovata anche la supposta Tomba di San Paolo , sulla quale Costantino costrui’ la prima Basilica , quando un incendio distrusse quasi completamente l' ampliamento di Teodosio , fu quindi ricostruita e i pochi resti della prima , principalmente rocchi di colonne , marmi vari , pezzi di architrave e tratti di mura sono oggi conservati nel cortile esterno laterale alla Basilica . Nel grande Chiostro interno alla Basilica sono invece raccolti tanti reperti archeologici trovati nei tempi passati nella zona della Basilica e che compaiono nella loro interezza nelle foto che ho scattato ; negli altri importanti locali interni , attigui al Chiostro , sono contenuti tesori meravigliosi di carattere religioso e non : argenti con e senza oro , paramenti sacri intessuti d’ oro , quadri dal rinascimento ad oggi , documenti storici , diverse monete dalle romane al rinascimento , tutto questo pero' non e’ giustamente fotografabile essendo affisso ben evidente il divieto , segue poi prima dell’ l’uscita un percorso interno in galleria con delle vetrine dove non ho trovato divieti di fotografare , che riporto , contenenti oggetti vari e un magnifico grande sarcofago romano . Tra i numerosi reperti archeologici di epoca romana e medioevale trovati in zona e conservati nel chiostro interno alla Basilica , spiccano tra gli altri per bellezza ed importanza due reperti : il grande sarcofago e il pannello a parete in cui figurano scolpiti nel marmo sei fasci littori ; questo pannello faceva parte in antico di un grande sepolcro a sezione quadrata alto cira 9/10 metri , posto su una base anch’ essa quadrata che apparteneva al Pretore , Marco Antonio Antio Lupo , che sappiamo da Sante Bartoli in “Gli antichi sepolcri etruschi e romani” essere ubicato sulla via Ostiense tra la Porta e la Basilica ; il pannello esposto a parete nel Chiostro di circa 2x1,5 metri , faceva parte di questo sepolcro ed era posto su un lato , probabilmente sul lato opposto al pannello con la dedica , in quanto essendo Antonio Antio Lupo un Pretore , carica politica antecedente il consolato , aveva diritto per legge romana di essere preceduto da sei Littori ; la lapide in foto del monumento purtroppo non e’ ben leggibile , anche ingrandendola la scritta si sgrana , si legge bene solo l’ inizio che dice PATRICII AUGURIS QUEST SODAL ………TRIB e che il monumento funebre fu costruito e dedicato ad Antonio Antio Lupo dagli AMICI , probabili testamentari , in cui nomi in fondo alla dedica , nell’ ultima riga , non sono leggibili . Le note dentro le foto suddivise in pagine diverse
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  25. Ciao a tutti, inizia il conto alla rovescia -30,ci sarete? Notavo edizione 1 2 3 e la data 2 1,2 2,2 3 ,sara' un edizione super? Paolo
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  26. "Prima di comprare una moneta, studiala!" Io ho 26 anni. Iniziai a collezionare a 12 per imitare la collezione di mio nonno. Ero talmente innamorato delle monete, come sono tutt'ora, che comprai qualsiasi cosa fosse precedente la seconda guerra mondiale. Oggi mi ritrovo con filoni frammentati di diverse collezioni che non mi soddisfano, perché non le ho studiate. Le ho comprate solo perché mi piacevano. Compra un catalogo, li trovi in qualsiasi libreria fornita, scegli la collezione che più ti piace, quella adatta al tuo portafoglio, che solletica le tue ricerche. Il resto andrà da se, anche i suggerimenti
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  27. TAGLIO : 2 Euro STATO : Lettonia ANNO : 2014 AUTORE : Guntars Sietins TEMA : Fanciulla lettone TIRATURA : 23.500.000 DATA DI EMISSIONE : 01/01/2014 MATERIALE (Esterno): rame-nichel (rame 75% - nichel 25%) MATERIALE (Interno) : nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%) DIAMETRO : 25,75 mm SPESSORE : 2,20 mm PESO : 8,50 gr. CONTORNO: Zigrinato "DIEVS* * * SVETI* * * LATVIJU* * *" (DIO BENEDICA LA LETTONIA ) _________________ Milda, la fanciulla ritratta sulla moneta da 2 euro della Lettonia, è anche definita "La ragazza della Nazione", uno dei simboli dell'indipendenza lettone, nome con cui viene chiamata anche la ragazza che sostiene le 3 stelle sulla cima del Monumento alla Libertà in pieno centro a Riga. Nasce nel 1929 da un disegno opera del grafico lettone Rihards Zatins (1869-1939), quest'ultimo usa come modella una dipendente delle stamperie statali, Zelma Brauere (1900-1977). Il volto della ragazza viene usato come immagine nelle monete d'argento da 5 Lati che la Lettonia, divenuta stato indipendente nel 1918, conia per la prima volta nel 1929 (emessa anche nel 1931 e 1932). Il grafico utilizzerà il volto di Zelma come modello anche per le banconote da 10 Lati del 1934 e 20 Lati del 1935. I lettoni si innamorano subito del suo volto e le danno un soprannome, per tutti diventa Milda. Durante l'occupazione sovietica i Lati scompaiono per essere sostituiti dai Rubli, ma molti lettoni conservarono le monete e le banconote nazionali, in particolare la moneta d’argento da 5 Lati, come ricordo dei tempi dell’indipendenza. La moneta diventa subito ricercatissima, cinque Lati all'epoca erano una discreta somma, ma molti, piuttosto che spenderla, la conservarono. Milda diventa quindi uno dei simboli del periodo della prima indipendenza lettone, fu considerata “L’effige della bellezza e della purezza”, quando nel 1991 la Lettonia riacquista la libertà dall’Urss, Milda ricompare sulla banconota di maggior taglio, il 500 Lati. In realtà Zelma Brauere non amava molto il nome Milda e non voleva essere chiamata in questo modo. Zelma non si sposò mai, il suo fidanzato, un aviatore, morì in un incidente di volo nel 1934, decise così di rimanere da sola per tutta la vita. Aveva tre lauree, matematica, scienze e lingue (ne conosceva ben sette) e lavorò per 43 anni nella stamperia statale. Gli ultimi anni della sua vita li dedicò alle sue passioni: vestirsi con abiti tipici della cultura popolare lettone, il giardinaggio, l'arte ed i libri. Non era interessata al denaro, tanto che, successivamente alla sua morte per incidente stradale, fu trovato un vero tesoro nella sua casa, tutti i soldi non spesi ed accumulati senza alcun interesse da parte sua nel corso degli anni. La bellezza di Zelma non era appariscente, aveva i lineamenti del viso semplici, molto corretti, in buona sostanza perfetti, nella vita era sempre elegante, sia nei modi che nel vestire. La Banca centrale lettone, prima dell'ingresso nell'euro, continuava periodicamente a coniare esemplari da collezione delle storiche monete degli anni '30 da 5 Lati d'argento con l'immagine di Milda, emissioni che andavano letteralmente a ruba appena dopo l'uscita. Dall'inizio di quest'anno i Lati scompaiono di nuovo per far posto all'euro, ma Milda ritorna su una moneta corrente.
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  28. Quello che scrivo sono mie considerazioni: Gigante quota lo Spl 600 euro ma è un importo diciamo max da pagare.......un ottimo Spl si aggira tra i 480/500 e quella cifra (600), anche se la forbice sembra aperta...ma ci sono anche Spl e Spl a confronto, comunque in linea di massima è quello il prezzo. Il qSpl essendo un pò inferiore lo andresti a pagare tra i 300 e i 380 ma anche qui ci sono qSpl e qSpl..... Adesso se devo farti un prezzo della tua 39 ... credo che 340/360 sia un prezzo corretto. Ripeto queste che ho scritto sono valutazioni da come vedo io le monete e un pò il mercato....tutto qui. Spero di esserti stato utile.
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  29. Piace decisamente poco anche a me.... ho già visto falsi del cent del 1918 e temo questo sia uno di quelli. Francamente pensare che un commerciante metta in ciotola a pochi centesimi una moneta che in FDC vale un centinaio di Euro pare abbastanza improbabile...
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  30. credo proprio di esserci, pranzo compreso. Roberto
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  31. @@bizerba62 mah dipende cosa intendiamo per falso d'epoca... se intendiamo che è stata coniata da un falsario direi di NO...coniata bene,l'aquila è impeccabile e anche le legende. se intendiamo che un falsario ha preso un 3 baiocchi e ha alterato il valore e l'ha argentato per trarre in inganno un eventuale venditore dell'epoca potrebbe anche essere... il peso di un 40 baiocchi è di 5 grammi inferiore al 3 baiocchi e come diametro...a occhio siamo li. escludo il falso moderno...un collezionista che se ne intende un minimo vede subito che l'aquila del rovescio è quella del 3 baiocchi e non quella del 40 che è completamente differente;un falso da collezionismo almeno deve tenere le stesse figure...almeno ci deve andare vicino :) cosa da non escludere infine,un artefatto postumo all'epoca di qualche buontempone che si è divertito a deturpare la moneta....per la serie"la madre dei cogl..è sempreincinta" :D marco
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  32. E' curioso anche il pallino tra le due perlinature , di spaziatura suppongo.E' come una variante filatelica di spostamento di stampa. Una curiosita' aggiuntiva, che non snatura la moneta e non ne inficia la maestosita' ne tantomeno la conservazione.
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  33. Non vedo l'ora ! :D
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  34. @@Sliv77 gli acidi tendono ad ossidare e quindi a scurire ed è normale,i buchi sono stati prodotti appunto da acidi aggressivi che hanno intaccato la lega o zone già corrose dal terreno piene di calcare ma la moneta è come già detto da Legio II Italica autentica. Saluti Babelone
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  35. Secondo il mio modesto parere la moneta e' originale e non ha subito restauri , altrimenti questi , in funzione dello stato corroso su entrambi i lati della moneta , sarebbero stati troppo invasivi e facilmente individuati da qualsiasi occhio . La moneta pur nella sua conservazione non eccellente ha comunque un suo fascino proprio per quella "patina" piu' color cuoio che di fiume e non e' una moneta comune , un Sesterzio di Nerone si puo' definire "comune" solo all' interno della serie monetale in rapporto alle altre emissioni dello stesso tipo , ma chi non sogna di avere un Sesterzio di Nerone ? credo tutti . Quei numerosi craterini che si evidenziano su tutta la moneta possono forse essere dovuti ad una conservazione in acqua dolce stagnante , forse di lago , che ha corroso la moneta ma che ha lasciato intatto il tondello e non ha permesso formazione apparente di patina . Concludendo a me pare una bella moneta da collezione ,anche centrata . Cosa intendi per prezzo irrisorio ?
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  36. come han già detto altri è tutto relativo:a certi livelli 150000 euro son bruscolini!!! io ci metto tutta la vita a metterli da parte...e poi è tutto da verificare :D ad alcuni collezionisti potrebbe sembrare un pazzo,chi spende solo 1000 euro all'anno per le monete...insomma ogni moneta ha la sua fascia di appartenenza e di acquirenti. poi per il fatto del 1821..ma ti immagini quello che la comprerà?? se sarà un collezionista,sarà probabilmente l'unico ad averla in collezione e ad avere la collezione della Luigia completa! mica male come soddisfazione personale considerando che probabilmente la aspetta da una vita quella moneta :D c'è chi compra monete per studio ed anche chi compra per estetica e per completare un regnante o una monetazione...e tutte le categorie vanno comprese e rispettate. marco
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  37. Sembra un quattrino di Paolo V (1605-1621) per la zecca di Roma Parrebbe un Muntoni 146 / 147 , CNI 129 / 159 (???) D/PAVLVS V__P MAX A II R/S.PAVLVS__ALMA ROMA allego un'immagine dal CNI
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  38. Le bruciature più che i fondi mettono in evidenza la sovraesposizione della foto. I fondi lucenti di per se non sono "garanzia" di una tal conservazione invece di un'altra... anzi! Ci sono anche de BB/qSpl con ancora dei fondi brillanti che fanno la loro bella figura. In ogni caso, Pietro l'ha giudicata qSpl se ho letto bene, e non è che sia una conservazione da disprezzare, specie su una piastra con ritratto giovanile. Anche per me non arriva allo spl, ma ciò non toglie nulla alla gradevolezza dell'esemplare. Concordo con Pietro anche per il giudizio dato alla piastra di Ferdinando IV.
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  39. Taglio: 2 euro CC Nazione: Francia Anno: 2014 Dday Tiratura: 3.000.000 Conservazione: qFDC Città: Milano
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  40. Non sono riuscito a trovare un'altro sesterzio dello stesso conio , per poter stabilire un confronto.Uno che per vari dettagli che si avvicina di più e ACR dic. 2012. Ma non è lo stesso conio.
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  41. @@acraf, dici di non identificare il conio, quello del dritto è il primo dei quattro che hai postato. sono identici. non ti fissare sui peli ordinati e obliqui.
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  42. Non mi pare si tratti di un accoppiamento di coni inedito per il Muntoni, è il 130 (diritto in comune con il 117, rovescio in comune con il 131) Lo classificammo R2 all'epoca del censimento di 3 anni fa, linkato nei post precedenti. Foto per confronto: Ciao, RCAMIL.
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  43. Contro la piastrite, la tornesite, la scudite, ecc. non ci sono antidoti....e si va anche in crisi d'astinenza.
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  44. Sarà che in questi giorni si parla tanto di... Leopolda :crazy: ma qui mi sa che abbiamo a che fare con un... Leopoldo. Per dirla con Montalbano... c'inzertai?
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  45. Si, una riproduzione. Qui se vuoi puoi vedere l'originale: http://www.lamoneta.it/topic/113466-usa-1857-one-cent-flying-eagle/?hl=1857 è la mia, purtroppo piuttosto consumata... Ma per certe monete bisogna accontentarsi :)
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  46. Si, è vero aemilianus ero in sala quel giorno a Mestre, e la ricordo bene quella moneta, io andai per altro, ma fu battaglia tra grandissimi collezionisti, mi ricordo in sala quelli sgomenti che dovettero poi rinunciare venuti da varie parti d'Italia per quella moneta. Guardavo sulle civiche di Milano, per Cortemilia nessun grosso tornese, pero' ce n'è uno fantastico di Chivasso di Teodoro I Paleologo, marchese, ( 1307 - 1338 ) come abbiamo visto col FER in campo,del peso di gr.4 e diametro 26,5 mm. Interessanti da notare che tutte le E sono lunate. E' giusto fare qualche cenno anche a Chivasso dopo Cortemilia, Gianazza nelle" Zecche italiane fino all'unità " parla di possibile inizio delle coniazioni anche in età aleramica, poi dopo il Manfredo IV di Saluzzo abbiamo i Paleologo, prima Teodoro I, poi Giovanni I. Soffermandoci sulla produzione a Chivasso di Teodoro I Paleologo furono coniati sotto di lui fiorini in oro dopo il 1322,in argento grossi tornesi, grossi matapan, soldi che imitavano i soldi di Milano emessi da Azzone Visconti, in mistura invece denari imperiali. Diciamo pure che si imitava un pò di tutto, per i grossi tornesi comunque siamo sulla rarità estrema, per Cortemilia per quello che vidi in quell'asta altrettanto...... P.S. @@aemilianus253 ti aspettiamo come vedi il tuo apporto è importante, senza fretta ovviamente....coi tempi giusti.....
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  47. Capisco che vedere una moneta d'argento col suo colore originale, agli occhi è gradevole. Ma la patina che si crea sulla moneta e che la fa diventare "nera" è il segno del tempo che valorizza la moneta. La patina sulla moneta è come per un uomo che diventa brizzolato : ne accresce il fascino. Non pulirla, lasciala con la sua storia.
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  48. faccio doppietta...venerdì e sabato!!! ci vediamo lì...CARICHI!!!!!
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  49. Ci sono periodi che sto spesso al PC per le monete e lei mi chiede sempre cosa sto facendo a quest'ora e io gli rispondo : guardo siti porno e lei mi dice : ancora con ste monete vecchie? . giangi_75it
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  50. Sono monetine molto interessanti e con un po' di pazienza si trovano a prezzi umani, pensa che ne ho visti (di mezzi denari come questo postato) anche a 80 euro... Risposto una simpatica riunione di "famiglia"
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