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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/01/14 in tutte le aree
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Si propio così il 24 gennaio 2015 saranno trascorsi 10 anni, dalla perquisizione con relativo sequestro delle monete. Il 29 ottobre scorso, dopo 8 anni da indagato e 2 da imputato, finalmente si è concluso il processo con l'assoluzione perchè il fatto non costituisce reato, con relativa restituzione di quanrto in sequestro. Dovrei essere contento, ma non lo sono, sono stato privato per 10 anni dalla mia serenità, delle mie monete, e da 5 mila euro di spese legali. Lascio perdere il tempo perso da CC. Magistrati con relativi costi che noi contribuenti sosteniano e che potrebbero essere destinati a ben più nobili esigenze nello specifico settore dei beni culturali. P.S. Appena avro in mano copia della sentenza la posterò.11 punti
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salve a tutti, avete già detto tanto, sottolineando giustamente gli aspetti commerciali che portarono alla fondazione ed allo sviluppo di Livorno. Provo ad aggiungere qualcosa e ci provo partendo da quello che diceva dabbene: Ecco, simbologia e messaggi. Se il tollero con il porto è l'immagine della vocazione commerciale di Livorno, quello con la fortezza rappresenta bene l'altra esigenza che portò alla fondazione della nuova città, ossia la necessità di difesa delle coste dello Stato mediceo. Livorno infatti viene concepita come la chiave di volta di un sistema militare molto più ampio, costituito da decine di torri e da ottantuno località litoranee fortificate. La funzione portuale e quella militare sono connesse, il porto mediceo è la principale base operativa delle galere dell'Ordine di Santo Stefano. La città viene dotata dunque di fortezze, bastioni, torri e all'interno del perimetro urbano viene costruito anche il "Bagno dei forzati" destinato ad ospitare gli schiavi condotti a Livorno come bottino di guerra...(Samuel Fettah in AAVV Firenze e la Toscana) La principale esigenza militare era dunque difendersi dalla incursioni dei pirati turchi, e questo era il compito affidato ai cavalieri di Santo Stefano. L'Ordine, religioso e militare al tempo stesso, era stato fondato da Cosimo I (confermato dal papa nel 1562) e alloggiato nello splendido palazzo della piazza dei Cavalieri di Pisa, appositamente risistemata dal Vasari (@@tommydedo vatti a fida' dell'amici, t'aspettavi di legge' di Livorno e io ti ragiono di Pisa). Il riarmo navale sotto la guida dei cavalieri porterà anche ad azioni militari contro i porti algerini che ospitavano i pirati barbareschi. Importante la presa di Bona del 1607, e qui come non ricordare i Quattro Mori che sono forse l'unico gruppo scultoreo dove i comprimari rubano la scena al protagonista Ferdinando, che sta lì tronfio per aver liberato le coste toscane dai pirati. Quindi nella seconda metà del '500 i Medici fortificano le coste del loro stato, creano un'ordine militare-religioso per combattere per mare e si dotano di una rispettabile forza navale. Ma il '500 è anche il secolo in cui avvengono due grandi battaglie navali: Lepanto e la spedizione dell'Armada spagnola. In entrambe queste occasioni erano presenti navi toscane anche se, a dire il vero, un po' controvoglia. Comunque le memorie dei contemporanei ci possono dare un'idea della consistenza della flotta stanziata a Livorno, che se quantitativamente era piccola (ma non piccolissima), qualitativamente sembra essere stata di tutto rispetto. A Lepanto (1571) la flotta toscana partecipò al completo o quasi aggregandosi alla squadra del papa. Cosimo I probabilmente non era poi così felice ma a Pio V, che gli aveva dato il titolo di granduca nel 1569, non si poteva proprio dire di no. Le navi che parteciparono alla battaglia erano 12, tra i capitani ci sono anche i nomi di nobili fiorentini, tra gli altri un Medici e uno Strozzi, quanto ne capissero di mare poi.... i documenti non lo riportano. La squadra toscana, formata solo di galere di grandi dimensioni, impressionò i contemporanei, le navi furono giudicate "buonissime" o "assai buone" e si comportarono bene contro i turchi. (A. Barbero, Lepanto la battaglia dei tre imperi). Quest'altra storia che vi riporto è probabilmente meno conosciuta, ma conferma i giudizi positivi sulle navi del Granduca. Nel 1586 Francesco I si era accordato con Filippo II di Spagna per partecipare al commercio delle spezie che affluivano a Lisbona dalle indie. Nelle intenzioni del Granduca Livorno avrebbe dovuto diventare il centro di smistamento per il Mediterraneo della preziosa merce. Aveva così inviato la sua nave migliore, il galeone San Francesco, a Lisbona per ritirare il primo carico. Sennonché appena arrivata la nave fu immediatamente ispezionata dal marchese di Santa Cruz, incaricato di allestire la flotta che avrebbe dovuto invadere l'Inghilterra, il quale la trovò "migliore di tutte quelle al suo comando". Temendo che la nave potesse essere requisita il capitano Bartoli cercò di andarsene alla chetichella ma venne prontamente fermato e costretto ad aggregarsi ad una squadra spagnola che stava uscendo dal porto per dare la caccia ai corsari inglesi. Al ritorno Bartoli scrisse a Francesco I con amaro orgoglio che il San Francesco era l'unica nave nella squadra spagnola "che non imbarcava acqua e non aveva avuto avarie" nella missione appena conclusa, e questo rendeva assai improbabile che lo lasciassero ritornare... Il San Francesco, ribattezzato Florencia dagli spagnoli, alla fine fu requisito e costretto ad aggregarsi alla Invincibile Armada, partecipando così alla disastrosa spedizione del 1588. (A. Martelli, la disfatta dell'Invincibile Armada) Ho messo autore e titolo da cui ho preso le notizie, se a qualcuno può interessare l'argomento e vuole approfondire. Adesso, visto che ormai ho la cittadinanza onoraria, vi saluto con un'esclamazione... boia dé che curtura 'he ci s'ha tra tutti.7 punti
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Secondo voi una moneta comune di questa conservazione diventa mooolto rara?6 punti
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il ritratto del 1684 è un' opera d'arte...3 punti
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Volevo approfittare della discussione riesumata da @@picchio per augurare al caro amico Fabio Gigante una pronta guarigione a seguito di un intervento chirurgico molto delicato di tre settimane fa. Massima vicinanza e solidarietà da parte mia e di tutti coloro che in questi anni hanno avuto in lui grande fiducia e stima per il lavoro professionale che porta avanti da oltre vent'anni. Forza Fabio! La numismatica è con te!3 punti
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Presento un recente acquisto, uno Scudo Au di Carlo V; proviene da un'asta da poco terminata ma era apparso anche in altre aste in precedenza, sembra riscuotendo comunque poco interesse. Mi sono lasciato tentare e l'ho presa, visto che anche questa volta non interessava. Mi direte poi voi se ho fatto bene ... Si tratta di un comune scudo di Carlo V con la R nel 4° quarto, comune, PR 11c; l'ho preso un pò perchè mi mancava come tipologia un pò perchè presenta quella che mi sembra una particolarità non comune nella scritta al D/ (stemma) e cioè l'uso di caratteri molto più piccoli rispetto al resto per la S di CAROLUS e la V che stà per 5°. A voi i commenti :rolleyes:2 punti
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Ciao Claudio, concordo, ti dirò di più: il forum è un luogo creato appositamente per il confronto e lo scambio di idee e immagini, lo scontro numismatico ci può anche stare (meglio se ci si limita al semplice confronto ovviamente) ed è spesso utile per animare certi argomenti, ma sempre nel limite del decoro, del rispetto e dell'educazione. Questa discussione è il classico esempio di come ci si confronta e si argomentano le idee supportandole con immagini ed esempi validi.2 punti
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@@francesco77 credo che il Forum sia nato e finalizzato a questo.............o sbaglio?2 punti
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Ciao @@Silver70 , ti rispondo molto volentieri, se permetti gradirei farti degli esempi pratici: queste piastre provengono dall'asta varesi 42 Civitas Neapolis del novembre 2003, considerando il tuo discorso sui graffi, come le giudicheresti? Ci tengo a sapere una tua gentile risposta così da poterti esporre il mio parere personale. :good:2 punti
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Dipende da altri fattori, soprattutto stato dei campi e freschezza generale del metallo. Come scrivevo poco sopra, i rilievi in questa monetazione soffrono di difetti congeniti. Ciò significa che stare a puntualizzare l'altezza del rilievo non è la chiave di lettura. Una moneta può essere qFDC ed avere la schiacciatura sui tre gigli, mentre un'altra può essere Spl aver circolato, e presentare i tre gigli nella palla medicea con un rilievo più alto. La chiave di lettura sono altri dettagli: stato dei campi, colore e freschezza del metallo2 punti
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Non si possono fare paragoni sui rilievi. E' risaputo che la monetazione Borbonica soffre di difetti congeniti da conio, dove è molto molto difficile che tutti i rilievi siano scevri da difetti tecnici (ad es. debolezze, schiacciature, salti di conio e via dicendo...) @ ha fatto un ottimo intervento, ma vedo che è stato preso in scarsa considerazione. I canoni di valutazione delle Borboniche sono differenti dalla monetazione decimale. Se c'è una cosa che vedo accomunare invece molti pareri, è la facilità con cui vengono chiamate in causa le alte conservazioni, molte volte in modo inappropriato2 punti
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I graffi sono da conio, mentre il dettaglio che potrebbe sembrare usura sui capelli è come un difetto, come è stato giustamente osservato dai bravi @ e @@Rex Neap, che hanno dato i pareri più pertinenti. Potrebbe starci anche il qFdC, il metallo sembra molto fresco, ovviamente, come stato più volte detto e ridetto fino alla nausea, i difetti di conio non influiscono sulla conservazione ma sul prezzo (o valore della moneta). Anche l'accentuata decentratura, cui nessuno ha fatto riferimento, è uno dei consueti e ricorrenti difetti di conio. Se non c'era, ovviamente valeva di più, ma ciò non significa che ora per la decentratura, ed il bordo debole, le togliamo mezzo punto di conservazione2 punti
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Altro consiglio... allontanati il più possibile dalla moneta quando scatti, contrariamente a quanto si può pensare le foto macro si scattano stando il più lontano possibile dall'oggetto (ovviamente garantendo un rapporto di riproduzione 1:1), questo al fine di rendere uniforme l'illuminazione Come sfondo ti consiglio di costruirti una scatoletta di compensato (alta una decina di centrimetri) con vetro trasparente sopra (vetro da finestre, niente di speciale) Sotto alla scatoletta metterai un foglio bianco Questo consente di avere un fondo sfumato (perchè fuori fuoco rispetto alla moneta) e potrai scontornarlo facilmente con un programma di fotorittocco Questo è il mio sistema (costruito in casa, i neon sono ad altra frequenza per evitare l'effetto flickering). Spesa circa 100€ e qualche ora di bricolage Per lo stativo a colonna sono poi passato a uno stabilissimo Kaiser con due luci alogene, preso su ebay.de usato per una frazione del suo valore Sistema originale, con la mia prima macchinetta, una panasonic Sistema attuale Questo un risultato (volutamente 1600*1600pixel), scattato con una 6D e lente da 100mm macro... si percepiscono anche le rugosità della lingua dell'acquila2 punti
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Secondo me è anche più di SPL..."l'usura" che c'è tra i capelli mi sembra più una debolezza dovuta ai graffi di conio al rovescio, i quali si trovano proprio in corrispondenza di quella parte più debole del dritto...basta guardare la corona per accorgersi che l'usura è praticamente assente... @@claudioc47 confermi? Gaetano2 punti
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Volevo fare una proposta, un po' per un principio di sana alternanza e per dare poi un giusto riconoscimento a chi si è offerto, ha anche preso un onere e un impegno, cioè Tinianumismatica, di comprare, distribuire, vendere il nuovo prodotto cartaceo di Lamoneta, cioè il Quaderno 1, di fare questa volta il meeting - point lamonetiano per saluti e poi per il raduno per il pranzo davanti al loro banco, mi sembra un gesto di giusta riconoscenza da parte nostra e del forum tutto e poi una buona opportunità per il forum di vendere qualche quaderno in più, come si dice stazionare lì per un po' vederseli lì a quel prezzo....credo che possa invogliare, tra l'altro hanno avuto buoni apprezzamenti anche al di fuori del forum da quello che ho avuto modo di sentire.... Magari col grande R -R si potrebbe fare un meeting-point per il primo pomeriggio per chi arriva dopo ....con un buon digestivo col mirto, è una proposta ovviamente, che ne pensate ? Mario2 punti
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Coi polpastrelli ho presa... coi guanti mica tanto :) Sono per il contatto diretto :) Peraltro la moneta viene da una vendita NAC (30 se non ricordo male) in cui tutte le monete erano 'libere' di respirare e potevano essere liberamente osservate . E' stata l'unica volta che ho avuto il piacere di toccare un 5l 1901 (su cui peraltro feci un pensierino)2 punti
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Bellissimi pezzi Veridio, complimenti! Mi piacciono molto anche a me gli orologi antichi, specialmente quelli da taschino che letteralmente mi fanno impazzire. Sulle medaglie hai ragione, sono molto spesso più belle e curate delle monete, ma hanno a mio parere un difetto: non hanno circolato, non hanno visto la gente e la gente non le ha viste. Per questo a me piacciono anche le monete consumate o appiccagnolate, sono l'espressione di ciò che la gente comune faceva e comprava con quei dischetti di metallo. E per fortuna questa caratteristiche è propria dei pezzi in medio/bassa conservazione, che grazie al signore non sono appannaggio di "persone molto abbienti", ma sono alla portata anche di noi semplici uomini di popolo. Concludo dicendoti che questa piastra l'ho comprata con i fondi ricavati dalla vendita di parte della mia collezione del Regno. Tutti pezzi comuni, in conservazioni tutto sommato non eccezionali, che però hanno trovato per l'80% un acquirente in 2 settimane ad un prezzo onesto ed equo. Se le avessi proposte a qualche commerciante mi avrebbe riso in faccia, mentre con i giusti canali sono riuscito a ricapitalizzare ciò che avevo speso.. e a soddisfare un piccolo desiderio che altrimenti difficilmente avrei realizzato. Ti ringrazio per il confronto, piacevole e costruttivo.. pur avendo un pensiero diametralmente opposto al tuo apprezzo le argomentazioni che hai portato ed il tuo modo pacato e ragionato di esporre le idee (cosa non sempre scontata al giorno d'oggi, quando molto spesso le persone si credono invincibili barricate dietro una tastiera...) Un saluto cordiale, Marco2 punti
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La monetazione di Carlo II per Milano, dal punto di vista stilistico ha indubbiamente un impatto diverso rispetto a quella per Napoli, che per tecnica, stile, raffinatezza, sinuosità, morbidezza, impatto, non ha eguali… Ma, il confronto è impari, visto che parliamo di due monetazioni battute con tecniche diverse, anche se per Milano addirittura vi è più realtà nel ritratto, e poi la monetazione a martello a mio modesto parere è più vicina al sentimento espresso dall’artista.. Per capirci meglio, è un po’ come nella arti plastiche, quando lo sculture plasma la propria opera, qui l’incisore modella il conio allo stesso modo, creando una sinergia con quello che saranno poi i risultati della battitura a martello, cosa che invece diverrà più fredda con l’uso delle altre tecniche evolutive di battitura. Insomma, per Milano l’impatto potrebbe essere difficile, cosa che invece per Napoli diventa semplice e piacevole, ma l’espressione, il calore, e il messaggio della battitura a mano, si perde nella notte dei tempi, facendoci ancora una volta sognare di più… Eros1 punto
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Davvero notevole complimenti!! Per quello che concerne la rarità, essa cambia, in alcuni casi eccezionali (come questo) con la conservazione. Lo stesso Gigante, solo per citarne uno, ci dice spesso che la moneta X, seppur comune o solamente R in conservazioni medio-alte, diventa rarissima in conservazioni altissime. Questo perché appunto, in quelle conservazioni è rarissima da trovare. Sono casi particolari ma ci sono.1 punto
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Ciao allego un link come esempio https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&uact=8&ved=0CCcQFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.mucchioselvaggio.org%2FFOTO_C7%2FNUMERI%2F60%2F60-43.pdf&ei=10NVVI7qNs3xaI2SgrgD&usg=AFQjCNFSkjVJjBp7nD1LyZUwWVaZk3FeOw1 punto
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La medaglia in piombo di forma trapezoidale (105 g; 57,5 x 46,2 x 34,2 mm; spessore 4,7 mm) è stata emessa in occasione della Marcia dell’amicizia di Crema del 1977, corsa podistica organizzata da ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie di Fanciulli e Adulti Subnormali) e GTA (Gruppo tutela ambiente). L’ANFFAS Crema è nata nel 1971 con l'obiettivo di tutelare le persone in situazione di disabilità, offrendo assistenza per le pratiche istituzionali. Nel tempo ha cercato di organizzare le famiglie, raccogliendole e sostenendole nel difficile compito di affrontare problematiche le più disparate e complesse. apollonia1 punto
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Se ti può consolare io per trovare la mia prima estone ci ho messo 3 anni e 8 mesi, mentre con le lettoni sono ancora a zero.1 punto
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Ciao Mario @@dabbene , ti ringrazio per il tuo ottimo intervento, il confronto tra le varie zecche è importante anche per capire dove furono gli artisti incisori più ruffiani. :rofl: Le monete napoletane dell'epoca di Carlo II di Spagna sono tecnologicamente più avanzate rispetto a quelle milanesi per via della fermezza dimostrata dal vicerè il marchese del Carpio Gaspar de Haro appena dimesso da Roma (ecco perchè il collegamento delle monete napoletane don gli Hamerani) ma in quelle milanesi re Carlo è raffigurato in maniera più reale, le cronache dell'epoca ci narrano di un trentenne sovrano con viso deforme, quindi a Napoli hanno voluto arruffianarsi ed accaparrarsi la benevolenza di Madrid con un'effigie molto delicata. C'è anche da dire che a Napoli si risolse in questo periodo la piaga della tosatura e per questo rimando tutti alla lettura di questa discussione importantissima http://www.lamoneta.it/topic/128972-le-prime-monete-al-torchio/ Riusciresti gentilmente, se possibile, a farmi avere un super ingrandimento delle decorazioni sul petto del re? Io penso che un punto a vantaggio delle raffigurazioni dei sovrani venga dalla precisione con cui si raffiguravano collari degli ordini cavallereschi. Caro Mario, sull'argomento degli ordini cavallereschi attraverso la numismatica si potrebbe aprire una discussione a tema in piazzetta o nella tua sezione. Lo sapevi che alcuni storici che curano le biografie dei sovrani spesso non verificano sulle monete le decorazioni o corone dei re/imperatori/duchi? Se vai su Wikipedia o sugli almanacchi dei vari regni scoprirai alcune incongruenze correggibili solo grazie alle monete.1 punto
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Buongiorno a tutti, qui di seguito posto le fotografie di uno stativo per fotocamera digitale compatta che ho realizzato con materiale di recupero. Può essere usato anche con un illuminatore ad anello, utilizzando il supporto laterale costo totale circa 5€, escluso l'illuminatore ed un'oretta di lavoro. L'illuminatore può essere o a luce fluorescente 6500°K, o a Led 6000°K. Questa l'ho scatta circa un'ora fa a luce naturale. Buona giornata.1 punto
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ipotizzare di immettere quei lotti (teorici) di monete sul mercato sarebbe oltre che poco redditizio (per ovvie ragioni) per lo stato anche un danno per i collezionisti che he ne hanno attualmente il possesso, che, di certo ne sono entrati in possesso non tramite occasione di favore e "inciuci" (che di solito spettano non ai collezionisti, ma ad altra categoria, sempre disponibile e pronta, pur di fare l'affare) ma a costo di sacrifici (dato che i soldi non piovono dal cielo per nessuno, tantomeno per i collezionisti). Per cui un'azione in questo senso dovrebbe anche tutelare il mercato numismatico, e tutelare non significa certo "sbarazzarsi" in qualche modo di un bene: se non si vendono a privati tanti capolavori d'arte giacenti nei magazzini dei musei e non esposti permamentemente al pubblico, non è perchè allo stato non farebbe comodo intascare qualche quattrino in più (tantopiù di questi tempi), ma per tutelare (si spera) un patrimonio comune della nazione. Mi pare che la cosa più equa da fare sia quelle eventualmente di stabilire delle regole (magari creando ad hoc un comitato d esperti numismatici di rinomata fama) per il rilascio su base annuale (e per tot anni, non pochi...) sul mercato di quantità compatibili con la ricettività del mercato stesso (in modo da evitare turbative) ed in linea con le quotazioni stesse del mercato, magari con un incentivo aggiuntivo (sconto, detrazione, etc.) in modo favorirne l'interesse... tutto potrebbe avvenire con asta pubblica in modo simile a quello che normalmente avviene in questo ambito... Senno' questa meritevole azione rischia di trasformarsi in un giustizialismo alla robin hood di fantozziana memoria, con beneficio per i soliti noti e danno sempre dalla parte del cittadino.1 punto
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Ciao Silver, i graffi non incidono sulla conservazione. La moneta è a parer mio un q.fdc.1 punto
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Ciao fkmagic, se scrivi anche il peso e la misura è meglio. Le foto vanno ritagliate in questo modo per migliorare la visione della moneta, cerca di farle più nitide possibile. Giò1 punto
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Innanzitutto i miei complimenti a Giuseppe. Anche se fa il modesto immagino che la gioia di una nuova e bella moenta in collezione sia sempre grande. Riprendendo l'ipotesi della parte finale del post di Francesco, a proposito dell'uso di Vtriusque Sicilie sulla monetazione di Carlo V, aggiungo una immagine tratta dal Paruta (1612). Difficile averne prova, ma visto l'uso corrente potrebbe in effetti essere che anche l'incisore abbia pensato a questo significato. Sauti A1 punto
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leggo con piacere che le cose non sono rimaste nel dimenticatoio dei palazzi della politica, ma che stanno andando avanti, anche con l'aiuto di persone che hanno la possibilità di poter avere risposte da chi ha il dovere di darle. certo che molti collezionisti se tali monete fossero messe in vendita avrebbero una perdita, ma purtroppo è anche questo la numismatica, la scoperta di ripostigli o tesori come questo rendono monete che fino a ieri erano uniche delle opere note e comuni, l'importante e che si proceda nella richiesta di chiarimenti, dopo 17 anni credo che abbiano studiato abbastanza. Io comnque vi chiamerei i tre moschettieri, in lotta per la giustizia..................... :clapping: :pleasantry:1 punto
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Qualcuno probabilmente si è divertito nel "placcare" questa moneta per far credere a qualcuno di avere una variante molto preziosa ma purtroppo succede spesso che qualcuno non abbia altro da fare che rovinare un bene comune quale la nostra moneta. Comunque la prossima volta potresti postare foto di questo tipo in osservatorio stranezze e dubbi. Aspettiamo altri pareri1 punto
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Credo sia DN THEODO-SIVS PF AVG REPARATIO-REIPVB come zecca potrebbe aeesere SMAQP RIC IX Aquileia 30d non ne sono però sicuro! potresti avendo in mano la moneta confermarlo? Grazie1 punto
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Lo trovato da consultare alla biblioteca di Urbino. Li ti fanno fare max 50 fotocopie. Dovrò andarci più volte a quanto pare.1 punto
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A Monza (e anche nel milanese) si chiamava ‘schiscetta’ il pranzo che i lavoratori ‘schacciavano’ nel loro portavivande metallico per tenerlo in caldo. apollonia1 punto
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La seconda tutta la vita, ha rilievi nettamente migliori e il verde vien via ;).1 punto
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la seconda dovrebbe essere un quarto di Cocconato, la prima non ho bibliografia "salus mundi" il motto Piacenza ? ma dovrebbe essere di Correggio quartino o quattrino conti di Correggio :hi:vado a memoria perchè ne ho viste una sicuramente a Pier e l'altra non ricordo dove forse ne avevo una bruttisima che non era savoia1 punto
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Ciao Vox, la terza bolla è una riproduzione (temo) di una bolla salernitana di Guglielmo, con al dritto la rappresentazione di San Matteo, hai letto correttamente la legenda; al rovescio dovrebbe esserci : +G.DUX / CAL /.ITAL. / SICL.. Sto andando a memoria quindi perdonami eventuali inesattezze. Purtroppo non ho sottomano ne foto ne dati riguardanti la bolla originale. Parlo di riproduzione - ovviamente si tratta di una mia valutazione, solo con la visione diretta dell'esemplare si potrebbe dirimere ogni dubbio - solo perché l'originale è molto diverso per stile, specie nella rappresentazione del santo e nella perlinatura. La riproduzione (se ci ho visto giusto, ovviamente) fa parte di una serie di falsi che giravano una ventina di anni fa, che comprendevano, tra l'altro, bolle salernitane e di Capua medievale, alcune riproducenti bolle realmente esistenti (come la tua), altre invece completamente di fantasia. Per stile affine temo che anche il secondo esemplare possa far parte dei falsi sopra citati. Spero di essere stato utile. Matteo Sforza.1 punto
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Hai ragione! Vedi come è stato condotto un serio studio, quello di Rambach e Walker, del 2012, che ho appena citato prima. Se lo si legge attentamente salta fuori questa bella chicca... In pratica: quel particolare conio, a partire dal famoso esemplare di Londra, che fu acquistato nel 1867, è FALSO !! Evidentemente hanno potuto esaminare a fondo l'esemplare del British Museum e sentenziare la sua falsità. Il pezzo Triton sembra ottenuto con un conio più moderno, ricavato dall'esemplare del BM (die-transfer), probabilmente con piccole discordanze. Ma, un interessante dettaglio, gli autori annotano che l'aureo Triton, probabilmente per i dubbi sollevati successivamente, fu esaminato attentamente dalla CNG (o meglio da esperti assoldati dalla CNG) e la moneta "rescissa" e restituita al proprietario e viene accennata all'esistenza in giro di un altro esemplare della stessa coppia di conii. Chiaramente era l'esemplare poi apparso su ArtCoins !! Così il cerchio si chiude e abbiamo chiarimenti definitivi su questa particolare emissione con una testa così originale…. Ecco cosa serve scambiarci informazioni!1 punto
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Tranquilli..il nostro Cavaliere Solitario segue la vicenda passo passo...anche per capire se vi sono per caso..interferenze.... :crazy:1 punto
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Oggi vorrei porre alla vostra attenzione un rarissimo denaro di Carlo I d'Angio', MIR 169, Sphar 222 (Federico IV) Al D/ riporta la testa coronata ed ovviamente l'inizale del nome del Re : K, che pero' spesso non e' visibile in questi denari spesso in bassa conservazione. Quiasi tutti lo confondono coi tipi di Federico II oppure con i denari Aragonesi. Addiruttura Sphar lo confuse con un denaro di Federico IV (n.222). Vi svelo il segreto per riconoscerlo subito : la differenza principale sta nella corona del Re, come vedete chiaramente c'e' un GIGLIO :) , ovviemente simbolo della sola casa Angioina :). L'esemplare postato e' SPL e veramente uno dei piu' belli che ho visto, pesa 0.57g.1 punto
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Ecco qui invece i Tolleri di Livorno chiamati "fortezza" coniati dal 1707 sotto il Granduca Cosimo III sino al Granduca Gian Gastone 1725 ultimo della dinastia Medicea. nel retro la solitica scritta di buon auspicio a chi entrava nel porto "ET PATET ET FAVET" con l aggiunta della parola "FIDES" sotto la raffigurazione della fortezza Medicea del porto di Livorno. il valore di questi Tolleri era di 6 lire e il loro peso di circa 27 grammi d argento. il 1711 è la stessa conservazione della mia.. saluti Rodolfo1 punto
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Pienamente d'accordo. I miei dubbi nascevano dal fatto che l'immagine, in bassa definizione, in effetti non permette una chiara lettura mettiamoci poi la ribattitura... Ti allego un'immagine di cosa vedevo io: Al R/ nella parte del campo dove manca il braccio della croce mi sembrava di vedere altro che non corrisponde al R/ del cavallo. Chiaramente poi con la moneta in mano è tutta un'altra cosa. Concordi però che si tratta di un sestino di Ferdinando il Cattolico e non di Giovanna e Carlo? Se mi sono sbagliato anche su questo credo sia giunto il momento di fare una visita oculistica :D.1 punto
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Scusate per la qualita' della foto ma ero incasinato.Comunque si vede bene quanto sia scollata la coincard.Su tre questa e' l'unica davvero scollata.Mi fa pensare che fosse di un'altra nazione.La media quindi e' una su tre?ridicoli comunque..@@matcor hai proprio ragione ma la smettano di venirmi a parlare dell'onesta' dei "paesi del Nord" perche' a me paiono buffoni come tutti.1 punto
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Quando vedo monete in questa conservazione mi brillano gli occhi!! Poi guardo quelle che ho io in collezione e... mi viene il magone... Allora prendo la mia moneta, la giro e la rigiro tra le dita, ed inizio a fantasticare: chissà in quante mani sarà passata in 170 anni... Chissà con cosa sarà stata barattata... Sarà servita per acquistare una casa, un terreno, una mucca, una capra... chissà... qualcuno li avrà spesi in un mercato, in una fiera.... chissà... chissà quante mani l'avranno maneggiata per ridurla così!...Se potesse parlare ne avrebbe cose da raccontare!... Sarà passata dalle mani di un signore o da quelle di un brigante?... Di certo sarà sfuggita, chissà come, in quell'infausto 1860 al bersagliere piemontese.... altrimenti non sarebbe qui, oggi. Sarà appartenuta a importanti collezioni, in attesa di essere sostituita con un'altra migliore o sarà stata dimenticata in un cassetto per tanto tempo?... Ma... come dicevo è solo fantasia... fantasia e invidia, null'altro che invidia... :P1 punto
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Guarda mi hai bruciato sul tempo, ma sono contento che sia stato tu ad iniziare, per Bologna si è partiti un mese e mezzo prima, per Torino un mese prima, per Napoli un anno prima :blum: ...e per la mitica, per il rito di Verona non iniziamo almeno un mese prima ? Il meeting- point classico della numismatica italiana, dei lamonetiani, è il momento di conoscersi, rivedersi, condividere la nostra passione, Verona per lamoneta è tanto....chi passa o il venerdì o il sabato sono veramente tanti, grandi numeri e poi c'è il pranzo, ma anche per chi non venisse sarebbe bello creare un apposito spazio per saluti e incontri in un certo orario, ora tocca a voi, certamente ci sarò e cercheremo di divertirci con le monete ma anche semplicemente stando in compagnia, facendo gruppo....1 punto
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Nel sistemare le mie monete, mi sono accorto di non aver ancora pubblicato questa piastra Ho visto varie discussioni su tale millesimo ed ho notato che quasi tutti voi avete in collezione questa piastra. Senza paragonarla a quella posseduta dai mostri sacri della sezione, come vi sembra la mia? E' ancora nella perizia ma la libererò appena mi arriverà il monetiere. Peccato per i graffi di conio al rovescio1 punto
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