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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/04/14 in tutte le aree
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Taglio: 2 Euro CC Stato: Città del Vaticano Anno: 2006, zecca di Roma ® Scultore: Orietta Rossi (O.Rossi) Incisore: Maria Carmela Colaneri (mcc) Tema: 500° anniversario fondazione delle Guardie Svizzere Pontifice Tiratura: 85.000 in folder FDC, 15.000 in busta Fil.num Data di emissione: 9 Novembre 2006 Descrizione: Al centro l’immagine di una guardia svizzera nell'atto del giuramento con in mano uno stendardo; intorno la scritta “GUARDIA SVIZZERA PONTIFICIA” e sotto la scritta “CITTA' DEL VATICANO”. A sinistra l’anno di creazione del corpo “1506” e il nome dello scultore Orietta Rossi “O.ROSSI”; a destra il millesimo di conio “2006”, il segno di zecca “R” e le iniziali dell’incisore Maria Carmela Colaneri“M.C.C. INC.”.Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Nel 2006 ricorrono i 500 anni dalla fondazione delle Guardie svizzere Pontifice Il disegno della moneta raffigura una recluta nell'atto del giuramento, la cerimonia che si ripete il 6 Maggio di ogni anno avviene in una data simbolica per il corpo in quanto il 6 Maggio del 1527 durante il sacco di Roma da parte di Carlo V furono ben 147 le Guardie svizzere che persero la vita per difendere il Pontefice Clemente VII. Il giuramento È una cerimonia suggestiva per l'ambiente in cui si svolge, il Cortile di S. Damaso, per le personalità religiose del Vaticano che la presiedono e per la folta corona di centinaia di persone, rappresentanti politici e militari della Confederazione Svizzera, parenti, amici e simpatizzanti che vi assistono. La Guardia è in uniforme di gran gala, dal comandante all'ultimo alabardiere, e attira gli sguardi di tutti: la banda con i suoi bravissimi tamburi riscuote prolungati applausi. Il cappellano della Guardia legge per intero il testo del giuramento: "Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice Francesco e i suoi legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, ove occorra, anche la vita per la loro difesa. Assumo del pari questi impegni riguardo al Sacro Collegio dei Cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al Capitano Comandante e agli altri miei Superiori rispetto, fedeltà e ubbidienza. Lo giuro. Che Iddio e i nostri Santi Patroni mi assistano." Poi le nuove reclute, chiamate per nome, si fanno avanti e ciascuna, con la mano sinistra sulla bandiera della Guardia e la destra alzata con le tre dita aperte, quale simbolo della Trinità, conferma e giura: "Io,. . ., giuro di osservare fedelmente, lealmente e onorevolmente tutto ciò che in questo momento mi è stato letto. Che Dio o i suoi santi mi assistano." È bene notare che tra questi santi, sono sottintesi in modo particolare i Patroni della Guardia Svizzera, e cioè S. Martino (11 novembre), S. Sebastiano (20 gennaio) e S. Niklaus von Flüe, "Defensor Pacis et pater patriae" (25 settembre). La storia della Guardia svizzera inizia il 22 gennaio 1506 quando un gruppo di 150 mercenari elvetici al comando del Capitano Kaspar Von Sileen del Canton d'Uri attraversando porta del popolo entrarono per la prima volta in Vaticano per servire Papa Giulio II. Già in precedenza Sisto IV aveva concluso nel 1479 un accordo con la confederazione, che prevedeva la possibilità di reclutare mercenari elvetici. Successivamente il Corpo delle guardie si ampliò ulteriormente. Le guardie svizzere non furono solo impiegate come scorta personale del papa, ma parteciparono a numerose battaglie prima fra tutte come scritto in precedenza quella avvenuta il 6 maggio 1527 durante il Sacco di Roma da parte delle milizie di Carlo V. Con il loro sacrificio permisero a Papa Clemente VII di avere salva la vita. Dei 189 svizzeri se ne salvarono solo quarantadue, cioè quelli che all'ultimo momento avevano accompagnato Clemente VII nella fuga lungo il Passetto, il passaggio che collega il Vaticano a Castel Sant'Angelo. Con la conquista di Roma da parte delle truppe italiane nel 1870, le guardie svizzere rimasero a difesa personale del papa nei suoi alloggi, e Papa Pio X nel 1914 decise di fissare il numero dei militi che compongono questo speciale corpo a 100, più sei ufficiali, tra cui il comandante che ha il grado di Colonnello. In base all'articolo 7 del regolamento, il corpo della Guardia svizzera è composta da 110 uomini così suddivisi: Ufficiali 1 Oberst, Colonnello, il comandante delle guardie) 1 OberstLeutnant (Tenente Colonnello), il vicecomandante) 1 Kaplan (cappellano militare), considerato alla stregua di un tenente colonnello) 1 Major (Maggiore) 2 Hauptmann (Capitano) Sottufficiali 1 Feldweibel (Sergente Maggiore) 5 Wachtmeister (Sergente) 10 Korporal (Caporale) 10 Vizekorporal (vice caporale) Truppa78 Hellebardier/Gardist (alabardiere/guardia)6 punti
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Buona sera a tutti. E' con grande piacere che Vi presento questo nuovo lavoro sulla monetazione Savoia per la Sardegna, che sarà in vendita a partire dal prossimo Convegno di Verona (21, 22 e 23 novembre). Si tratta di un lavoro che mi è costato due anni di ricerca e che vede la luce grazie all'impegno dell'Editore sardo Giampaolo Cirronis. Il libro prende in esame la monetazione emessa durante i 128 anni di dominazione sabauda della Sardegna e s'incentra sull'esame rigoroso di documenti storici – in molti casi sconosciuti alla letteratura numismatica anche più risalente nel tempo – svelando alcune “scoperte” che.....beh non Vi voglio togliere il piacere di verificarlo da Voi, scorrendo il libro..... :pleasantry: In appendice al libro troverete un'altra originalissima novità, curata da una persona che non ha bisogno di presentazioni: sto parlando del perito numismatico Riccardo Rossi (R-R), forse uno fra i maggiori studiosi e conoscitori del mercato relativo alla monetazione sarda. La novità consiste nel fatto che le valutazioni delle monete sono riportate tenendo conto della loro rarità riferita alla conservazione. Credo che questa tecnica estimativa compaia per la prima volta in Italia in questo listino; essa risponde ad un'esigenza molto avvertita dal mondo collezionistico/commerciale ovvero quella di attribuire un più accurato grado di rarità in base allo stato di conservazione della moneta. Chissà che il lavoro di Riccardo non apra, sul fronte dei prezziari/listini, un nuovo scenario anche per altre monetazioni. Staremo a vedere. Vi fornisco alcune caratteristiche del libro: Formato: A4 (150 pagine) – Copertina: rigida (cartonata); Sovracoperta; Rilegatura editoriale (le pagine sono cucite, non incollate): la carta è satinata. Le foto delle monete sono tutte a colori e in buona/alte definizione, mentre i documenti postati sono in bianco e nero. Le foto delle monete sono state gentilmente fornite da alcuni Utenti di questo Forum direttamente o tramite il Catalogo de laMoneta.it nonché da Case d'asta (quando leggerete i ringraziamenti...capirete chi sono i "conferenti"..). L'Editore ha fissato il prezzo di copertina in € 40, ma su mia richiesta, chi lo acquisterà al Convegno di Verona, presso lo Stand di Riccardo, lo pagherà solo 35 euro. La successiva commercializzazione sarà curata direttamente dall'Editore (Riccardo ed io abbiamo rinunciato a qualunque compenso). Il libro si potrà acquistare a partire dal Convegno di Verona in quanto, mentre Vi sto scrivendo, è in corso di stampa presso una Cooperativa tipografica di Iglesias. Vi posterò più tardi due immagini, rispettivamente della prima e della quarta di copertina nonché l'indice del libro. Mi scuso fin d'ora per la qualità delle foto, scattate domenica scorsa in tutta fretta dalla copia numero “zero”, che poi ho dovuto anche lasciare nelle mani dell'Editore.... :crazy: Chi volesse prenotare la Sua copia per ritirarla a Verona, allo Stand di Riccardo (che, per l'occasione ha anche affittato un box tutto Suo... :good:.) può farlo inserendo in questa discussione la Sua richiesta: in ogni caso potete anche contattare direttamente Riccardo (338 9108907), che “traghetterà” materialmente dalla Sardegna a Verona i libri; o l'Editore Giampaolo Cirronis (328 6132020), per qualunque richiesta e/o informazione. Poiché sarò anch'io presente a Verona (dal venerdì alla domenica), chi vorrà potrà ottenere sulla propria copia del libro una dedica “personalizzata”. Grazie per l'attenzione e saluti. :hi: Michele P.S. Naturalmente, se avete qualcosa da chiedere...domandate pure...5 punti
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Perché essere stretti??? E' sbagliato tanto quanto abbondare nella conservazione. La valutazione deve (dovrebbe) essere unica, né stretta né larga.4 punti
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Ma voi lo sapete che il posizionamento di valori decrescenti in cerchi concentrici per fermare i tosatori non fu una soluzione inedita per questo carlino del Biblia? In Sicilia, sotto Al-Mu'izz, i tosatori (sayrafi = cambiavalute) erano diffusi come nella Napoli del 1600 e le leggi per combatterli erano praticamente simili (pene fisiche e torture). La soluzione era rappresentata dall'emissione di una particolare serie di monete: i muezzini. Queste monete presentano cerchi concentrici: in ogni cerchio è riportato un valore diverso decrescente verso il centro, il valore complessivo è di un dinar, ½ dinar (al secondo giro), un robai (al terzo giro), mentre per il muezzino da mezzo dinar si ha in sequenza: ½ dinar, ½ dirhem e ¼ dirhem. Settecento anni prima del Biblia qualcuno inventò una moneta sostanzialmente identica alla sua.3 punti
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...ecco lo stemma mancante..... :girl_devil: compuiter malato..... :lol: e ne profito mandare una rapresentazione di tipo soldato del vaticano.....3 punti
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Riporto qui i requisiti tali affinchè si possa essere Guardia Svizzera : - FEDE CATTOLICA : La Guardia Svizzera è un cattolico praticante. Opera quotidianamente nel cuore della Curia romana, incontra continuamente persone che si recano in pellegrinaggio sulla Tomba del Principe degli Apostoli e partecipano a celebrazioni liturgiche in Vaticano. E’ ovvio che la Guardia Svizzera sia, con la sua appartenenza e pratica religiosa, un “biglietto da visita“ del Santo Padre. - CITTADINANZA SVIZZERA : La cittadinanza svizzera è il presupposto per poter accedere al Corpo. Il candidato deve potersi integrare nel Corpo e quest’ultimo desidera conservare il suo tipico carattere svizzero. Quindi ci si aspetta che il candidato abbia un particolare attaccamento per la Svizzera. - BUONA SALUTE : Chi entra nel Corpo della Guardia Svizzera Pontificia deve già essersi sottoposto ad esami medici in Svizzera e poi sottoporsi a un rigoroso esame sanitario che include anche un test psicologico. Solo chi è sano può essere una Guardia Svizzera. - REPUTAZIONE IRREPRENSIBILE : Chi è incaricato della sicurezza del Papa, deve avere una reputazione irreprensibile. - AVER ASSOLTO LA SCUOLA RECLUTE NELL'ESERCITO SVIZZERO : La leva obbligatoria di due anni nella Guardia Svizzera Pontificia è troppo breve per acquisire un’esauriente formazione di base. Perciò, la guardia deve già possedere quei requisiti militari che può acquisire nell’Esercito Svizzero. - FORMAZIONE PROFESSIONALE : Uan Guardia Svizzera deve essere un bravo candidato, volenteroso ed efficiente. L’acquisizione di una capacità professionale è un buon indizio di queste qualità. Di regola, viene chiesto un curriculum di studi di almeno tre anni, in via eccezionale una buona formazione professionale di due anni. - SESSO MASCHILE : Le Guardie vivono in due o in tre in semplici stanze. All’inizio vengono sistemate in camerate. Il cameratismo fra giovani non sposati non è un elemento da sottovalutare. Un Corpo misto non è appropriato servizio . - CELIBATO : Per ragioni di servizio sono tenute a vivere in Vaticano e i luoghi per socializzare sono molto limitati. Gli appartamenti a disposizione sono pochi. Per potere sposarsi la guardia deve avere almeno 25 anni, aver servito per almeno tre anni, impegnarsi a servire per almeno altri tre anni e aver raggiunto almeno il grado di Caporale. - ETA INFERIORE A 30 ANNI : Chi vuole divenire Guardia svizzera, deve decidere in fretta. Spesso i più vecchi incontrano maggiori difficoltà a integrarsi. Non si accettano perciò candidati che abbiano superato i trenta anni.3 punti
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questa discussione è davvero appassionante...mario l'obbligo di metterla tra le più importanti è un dovere...e per inciso a giorni dovrei ricevere un paio di libri del Cipolla...grazie anche a questa discussione ;) e visto che si parla della fortezza di Livorno...eccone una rappresentazione monetale...la conservazione non è il suo punto forte ma trasuda di storia :) :) quarto di tollero per Livorno del 16833 punti
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3 punti
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LA FORTEZZA VECCHIA La storia della fortezza vecchia è anche un pò la storia della vecchia Livorno, infatti.... si narra che.... Una vecchia torre romana, ,del IV-V sec. d.C, detta Castrum Liburni era il rifugio per i pochi pescatori abitanti del villaggio (Livorna), ma pare che le sue origini risalgano addirittura agli Etruschi. Nel 1077 su ordine della Contessa Matilde (nata nel 1046 a San Miniato al tempo dominio di Lucca e morta nel 1115 a San Benedetto Po) sopra i resti della torre romana, fu costruito un torrione a forma quadra, una torre medioevale ancora oggi visibile all’interno della Quadratura dei Pisani, Nel 1200 circa, (pare nel 1241 anno della vittoria Pisana su Genova), i pisani ne fecero innalzare un altro, di circa 30 metri e di forma cilindrica che si erge imponente al di sopra del rosso mattone della Fortezza conosciuto come il “Mastio di Matilde”. Nel 1377 il Gambacorti, doge della repubblica Pisana fece costruire una nuova rocca detta Quadratura dei pisani per la sua forma, e racchiudeva nel proprio perimetro il Mastio ed i ruderi della primitiva torre. Nel 1392 la fortificazione fu collegata a delle mura che circondavano il villaggio di Livorno. resti della torre medioevale oggi Nel 1404, Jean Meyngre de Boucicault (chiamato il Buccicaldo) governò Livorno per nome dei Visconti signori di Milano e di Pisa. Il Suo stemma già sulla Quadratura è ancora oggi visibile su una murata della Fortezza. Questi nel 1407 vendette Livorno a Genova per 26.000 fiorini d’oro. I Genovesi rinforzarono le difese aprendo delle cannoniere in tre fortini sotto la quadratura. Nel 1421 Firenze riacquisterà Livorno per 100.000 fiorini d'oro. Nel 1490 dallo scalo che si tuffa nella Darsena Vecchia, (parte terminale della via Maestra, oggi via S. Giovanni…presso le due palme, per capire) al tempo chiamato Scalo Regio, partirono Amerigo Vespucci e poi Giovanni da Verrazzano per intraprendere le imprese che tutti conosciamo. Il 13-14 Novembre del 1496, dalla Quadratura, dalla Rocca Vecchia (pare di origine addirittura Etrusca) e dalle torri, la guarnigione della repubblica fiorentina guidata da Andrea di Piero de Pazzi aiutati dai livornesi dei borghi vicini, si parla di Guerrino da Montenero, capopopolo asserragliati nel terrapieno detto poi il Bastione del Villano, posto appena a Sud di dov’ é oggi il monumento a Ferdinando I ed ai 4 Mori seppero respingere da terra e dal mare, complice una delle nostre Libecciate, l’armata di 7000 uomini guidata da Massimiliano I di Germania. Nel 1521 iniziarono i lavori per la costruzione della Fortezza per ordine del Cardinale Giulio de’ Medici (poi dal 1523 Papa Clemente VII) e terminata dal Duca Alessandro de’ Medici ( bastardo di Papa Clemente, almeno si dice) nel 1534, capace di contenere 5000 soldati. Una nuova cittadella con tre poderosi bastioni. Sopra il portale d’ingresso “l’arme” del Duca con l’iscrizione : ”Sotto una fede et legge un signor solo” era senza dubbio questo l’epitaffio per la repubblica Fiorentina. (Fortezza Vecchia, progetto di Antonio Giamberti da Sangallo). Il Duca Alessandro morì pugnalato dal lontano cugino “Lorenzaccio” fiancheggiato da un sicario, tale Michele del Tavolaccino, detto “Scoronconcolo”. Con Alessandro ebbe fine il ramo primogenito della famiglia Medici. Nel 1537 l’avvento di Cosimo I° del ramo cadetto della famiglia e figlio del capitano di ventura Giovanni delle Bande Nere. Egli fu il vero fondatore del governo granducale mediceo e visto che soggiornava spesso a Livorno, nel 1544 vi fece costruire il suo palazzotto sul Bastione detto de “La Canaviglia” quello posto alla bocca della Darsena Vecchia; la Canaviglia è la deformazione popolare del nome di Cesare Cavaniglia da Napoli, comandante delle galee Toscane. Il palazzo sarà rialzato di un piano nel 1590 da Ferdinando I°. L’8 Giugno 1571 dalla Darsena della Fortezza partirono 12 galee per la vittoriosa battaglia di Lepanto del 7 Ottobre successivo contro l’impero Turco, sotto le insegne Stefaniane, ovvero il Sacro Ordine Militare di Santo Stefano. Ordine fondato da Cosimo I° il 9 Gennaio del 1562 per difendere i commerci nel Mediterraneo dalle incursioni dei pirati. Al tempo la Fortezza era munita di 24 cannoni, alcuni adesso al museo dell’artiglieria di Torino. L’associazione de la livornina ha riprodotto una colubrina dell’epoca e sta pensando di riprodurre altri pezzi d’artiglieria di quel periodo, sperando che un giorno possano far bella mostra sui Bastioni di una Fortezza finalmente museo a cielo aperto per la nostra città e per i turisti che nei mesi estivi affollano il porto e non mercato come purtroppo sta accadendo. I Bastioni: A Ovest della Canaviglia, a Nord della Capitana, perché era lì che solitamente ormeggiava la galea Capitana, a Est il Bastione dell’Ampolletta perché ospitava la clessidra che determinava i turni di guardia. Nel 1600, il 16 Novembre dal Molo del Soccorso che esce dalla Fortezza e si insinua nella Darsena, si imbarcò Maria de’Medici figlia di Francesco I, alla volta di Marsiglia per andare in sposa a Enrico IV re di Francia. Il nome di Maria è legato alla divulgazione del galateo. Il 30 Gennaio 1604 (secondo il calendario fiorentino che terminava l’anno il 24 Marzo, quindi 1605 con quello attuale) si corse a Livorno il primo Palio come ci narra Francesco Pera nella raccolta delle “curiosità livornesi del 1899.”Il Granduca andò in sul fosso, dove aveva fatto ordinare la festa dello strappare il collo all’oca da marinai in su gli schifi di galera, sopra il fosso. Poi S.A. fece correre un palio di panno rosso da n° 8 schifi di galera, per il fosso, dalla porta della Torretta per insino alla porta Pisana; dove vinsero quelli della Capitana (galera) con gran gusto di S.A. e di tutto il popolo di Livorno, il quale fu infinito. Poi stette a vedere fare il calcio dalla gioventù di Livorno”. Tutto questo molto probabilmente accadde durante i festeggiamenti per la inaugurazione del Fosso Reale avvenuta appunto in quel periodo. Una sorta di sposalizio di Livorno col mare. Nel Febbraio del 1606 fu consacrato il Duomo e B. Borromei già gonfaloniere fece dipingere per l’occasione, ma anche per ingraziarsi i favori degli abitanti e del Granduca, un quadro “dell’Assunta” dal pittore Domenico Cresti detto il Passignano. Il quadro è ancora visibile sul soffitto a intaglio dorato della Chiesa. La mattina del 19 Marzo del 1606, nella Cappella dedicata a S. Francesco dentro la Fortezza Vecchia, al cospetto di Ferdinando I° dei Medici giunto per l’occasione con la sua corte a Livorno e del Consiglio degli Anziani, venne celebrata una messa. Al termine il gonfaloniere Borromei vestito di un lucco di damascato nero ricevette da Ferdinando la stola o striscia di velluto rosso con rifiniture in pelle bianca, segno della sua nuova carica. E ponendogliela sulla spalla sinistra disse: “Questo sarà il segno d’onore che da oggi e per il futuro porteranno i gonfalonieri della Città” elevò così Livorno al rango di città. Ferdinando nomina Gonfaloniere il Borromei Fortezza vecchia presa dal pontile della darsena La fortezza con in primo piano il bastione l'ampolletta Nasce la Livorno dei mercanti, dei popoli e delle religioni, la Città delle ambasciate che vede la fine della famiglia Medici con Gian Gastone e l’avvento dei Lorena con Pietro Leopoldo (il Suo monumento in piazza della Chiesa a San Jacopo). Nel Maggio del 1849 nel cortile della Fortezza Vecchia fu trucidato dagli Austriaci, chiamati dal Ricasoli e dal Granduca Leopoldo II (Canapone per i Livornesi), Enrico Bartelloni strenuo difensore della Città a Porta San Marco. Nella storia del Risorgimento Italiano tante pagine sono state scritte col sacrificio di quei Livornesi. Nonostante questo a Livorno dove è “legge” tutto ed il contrario di tutto (I livornesi sono "mangiapreti" ma escono magari da un riunione di comunisti e vanno a portare sulle spalle Santa Giulia in processione e guai a chi gli tocca la Madonna di Montenero dove portano ceri e ex voto in ringraziamento.) siamo stati capaci di dedicare una via principale al Ricasoli e due monumenti marmorei (uno in piazza della Repubblica, l’altro in piazza XX Settembre) a Leopoldo II , appunto gli aguzzini e oppressori della insurrezione popolare.3 punti
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penso che un giovane che si avvicini a questa disciplina (così come altre discipline legate ad un interesse di tipo storico/antiquario -spero che il termine usato calzi in qualche maniera-) costituisca una eccezione. L'interesse autentico (non quello tipo "ho trovato una moneta che sembra d'argento in un cassetto dimenticatissimo di mio nonno... quanto vale che la vorrei vendere (con immensa gioia) ?") forse nasce con l'avanzare degli anni, quando la cultura imparata sui banchi di scuola ('na rottura quasi sempre), comincia a diventare cultura viva e vera (non solo sulla carta)... e tu stesso cominci a dare un peso "vero" anche alle cose (non a caso i capelli cominciano ad ingrigire ... :D ). Oggi i giovani (lo sperimento coi miei nipoti), per quanto brillanti, vivaci e fin troppo stimolati da questo mondo invasivo di iper-informazione (anche di tipo culturale), sono più attratti dai gadgets di tipo tecnologico ... più vivi e gratificanti in un altro senso .... forse la cosa comincia a virare in un altra direzione quando se ne percepisce l'altro lato della medaglia, ovvero il loro status di cose "effimere" e transitorie ... allora si comincia a capire invece che ciò che è già stato "consacrato" dalla storia (le monete, nel nostro caso) sono destinate a rimanere. Solide quanto mai... :)3 punti
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:) ..buonaserra a tutti........ecco una stemma che trace una storia vecchia,con radice prese nel fondo di tempi passatti,passatti di fatti di onore e cuore...quella de la prima guardia pontificale...che era fatta di Corsi....ecco un link,scritto di francese,e un texto in cui ho datto un massimo di traduzione........ https://sites.google.com/site/tirailleurscorses/home/la-garde-corse-du-pape e una storia..........tiratta da il tomolto politico di quelle epoque dure e instabile..... :huh: ..... allora ecco lo stemmo de la bandiera di compagnia dei soldati Corsi.... e ecco quello un altro,Corso,con la stemma del papa Clemente XIV(1769.1774). la presenza de i Corsi,nel imbiente pontifico,risale al meno a l'epoqua di quando "pepino il breve"(pepin le bref) a attribuato l'isola al papa Etienne II nel 755,prima la donazione di Carlomagno nel 774 a Adriano I.e di puoi quel momento che lo stato pontifico rimenta periodicamente i suoi diritti su l'isola. ecco il monumento funerario di Pasquino Corso,colonello de la guardia di la chiesa di San Grisogno.originare di Perugia,nel 1514,a fatto guerra con Giovanni di Medicis,detto Giovanni bandera nera. nel 1529,commando 2000 soldati corsi al servizio di Florenzia. nel 1530,passo al servizio del papa. muore nel 1532,e insepelitto ne la chiesa di San Grisogno.... ecco tipo di soldato del epoqua delle guerre d'Italia(vaticano) e per una disgrazia che e successa nel 1662..tra Corsi e francesi...onore,storia di non si sa che,quando al momento sono state sparati colpi di arme da fuocco in piena corte,sapiendo cosa si tramava ne la confusione furono ucisi innocente.....una storia,come tante altre,se il re francese luiggi XIV,offeso,domando riparazione al vaticano,malgrado i responsabili giudicati e uccisi,il re domando la danazione de la guardia Corsa....la guardia cosi banita,la maggior parte se ne andarono al servizio di venezia..... e per non finire il tutto,quel re fu irigare un monumento al intratta de la caserna de i Corsi....una pyramide nera....e anche cognio una medaglia... a cquesta quantunche la sua destruzione,ordonata dal papa Clemente IX....ma a battuto medaglia commemorendo la sua destruzione..... e cosa dire di piu,che per un re di sole,offeso,domandando riparazione,furono banati i guardiani pontifici Corsi,al servizio del papa di poi anni e anni..... peccatto,comme la guardia Svizzera,si sara possutto festiggiare allegramente in 2066.....il 500em anniverssario de la creazione,de la guardia Corsa. :( ecco....piccola storietta...che spero incantera ogni pocci di voi......e he stato con molto onore contarla..... :closedeyes: al passaggio di mandarvi tanti saluti di quella piccola isola,a la grande storia.....chiamata Corsica!!... ^_^2 punti
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evitando di fare polemiche... ma solo dando un mio personalissimo giudizio... se fossi stato io perito non l'avrei sigillata q.FDC , ma SPL+ : la moneta non è circolata ma con quei graffi e le macchie (o cancro?) è parecchio compromessa2 punti
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Ecco le mie le tengo da anni come monito, sinceramente le pagai molto poco ma ero mooolto inesperto pensavo che lui era ancora meno esperto di me, poi dopo anni cominciai a notare che sui contorni di entrambe è incisa la medesima cosa un accenno di FERT e nodi , ma gia avevo un po di idee piu' chiare e avevo nel frattempo il mio primo catalogo.2 punti
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per tutti quelli a cui interessa....e per compiacermi :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: visto che abbiamo parlato dei quattro mori....perche' non divulgare anche notizie sulla fortezza vecchia..... vera PANGEA ...da dove tutto è nato e si è sviluppato !!!!! La Fortezza "Vecchia", così denominata per distinguerla dalla "Nuova" eretta nel 1590, è considerata il simbolo e il monumento più caratteristico della città di Livorno. La Fortezza Vecchia è una imponente costruzione (lunga circa cinquecento metri), di assetto pentagonale, interamente cinta dai fossi, ad eccezione della parte di ponente recentemente interrata, caratterizzata da spalti in laterizio (che le attribuiscono un caratteristico colore rosato) che dominano il porto mediceo estendendosi per un perimetro di mezzo km. La fortezza è costituita da tre bastioni: quello lato mare detto la "Canaviglia" (il nome corretto sarebbe "Cavaniglia", dal nome di Cesare Cavanella, secondo ammiraglio dell'ordine di S. Stefano che fu capitano a Livorno nel 1587), quello lato monte detto la "Capitana", quello intermedio detto "Ampoletta". I bastioni di fronte alla città furono rialzati e strutturati con cannoniere ad arco e fenditure per le bocche da fuoco, ad opera dei soldati francesi durante l'invasione napoleonica nel 1796. Sopra il bastione "La Canaviglia" si erge un palazzotto costruito nel 1580 per volontà di Francesco I dei Medici. Nella piattaforma centrale si incontrano la chiesetta di San Francesco (metà XVI secolo) e una cappella ad essa adiacente (fine XVII sec.). La Fortezza Vecchia è il risultato di diverse sovrapposizioni architettoniche succedutesi nei secoli: comprende al suo interno, oltre a tracce di un'antica torre romana, una torre medievale circolare, detta "Mastio di Matilde" (del X-XI sec.) e la piccola fortezza quadrata detta "Quadratura dei Pisani" (risalente alla fine del XIV secolo). Essa rappresenta un tipico esempio di fortificazione medicea. Attorno a queste due massicce strutture difensive infatti (ad un tempo utili all'arroccamento e all'avvistamento sul mare), il governo fiorentino, sotto il cardinale Giulio de' Medici (poi divenuto papa Clemente VII) sviluppò una possente fortificazione fedele ai canoni classici rinascimentali. I lavori della fortificazione furono avviati nel 1519 su progetto di Antonio da San Gallo il Vecchio e sotto la direzione dell'ingegnere Nicolao da Pietrasanta. Dopo un'interruzione avvenuta tra 1526 e 1530, dovuta sia a ragioni politiche (a seguito al Sacco di Roma, il papa Clemente VII fu imprigionato e i Medici nel 1527 furono costretti ad abbandonare Firenze), che igienico sanitarie (si verificò un'epidemia di peste), furono terminati nel 1534, sotto il duca Alessandro. Emblematica a questo proposito è l'iscrizione fatta apporre dal duca sotto lo stemma mediceo sulla porta della Fortezza: "Sotto una fede et legge un Signor solo". Nel 1543 Cosimo I fece costruire sulla sommità della fortificazione un palazzo per la propria residenza che andò distrutto con i bombardamenti di quattro secoli dopo. Curiosità Si racconta che nel 1555 la Fortezza fu testimone della decapitazione di tre rivoltosi contro il governo mediceo. Il Piombanti riporta anche la tradizione per cui Cosimo I avrebbe qui ucciso il figlio Garzia accusandolo dell'omicidio del fratello. In realtà i due fratelli furono entrambi vittime di "pericolosissime febbri" contratte durante una battuta di caccia. Dalla Fortezza il 1 giugno 1563 partirono le prime quattro galere di Santo Stefano che, al servizio di Filippo II di Spagna, andarono a soccorrere Orano assediata dai Turchi. Altro importante imbarco si verificò il 17 ottobre 1601 quando Maria dei Medici, tra solenni festeggiamenti, si imbarcò per Marsiglia verso il suo sposo Enrico IV di Francia. (Tale evento fu immortalato da Cristoforo Allori nel terzo quadro del soffitto della Chiesa dei Cavalieri a Pisa). Nel 1769 la Fortezza, per volontà di Pietro Leopoldo, divenne sede di un collegio militare che tuttavia non ebbe lunga vita; nel 1795 vi fu alloggiata una Caserma. La Fortezza fu gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943.2 punti
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Ecco il mio contributo al 1825: un tallero di Francesco I d'Asburgo per la zecca di Vienna. La legenda inizia al diritto e prosegue al rovescio recitando: Francesco I, per grazia di Dio imperatore d'Austria, re di Ungheria, Boemia, Lombardia e Veneto, Galizia, Lodomiria, Illiria, arciduca d'Austria.2 punti
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Complimenti, davvero gradevole, ma peccato per l'imperfezione del tondello. Da varesi un anno e mezzo fa o due non ricordo di preciso, ne passò uno che in piena "crisi" delle zecche italiane fece oltre 600 euro. Aveva una bellissima patina bluette, un tondello regolare e dei rilievi molto precisi ed alti, oltre che ben impressi. a memoria, finora, è il più bello che ricordo nel complesso per conservazione, patina, qualità della battitura e integrità del modellato. Ringrazio @@Alberto Varesi per le foto :)2 punti
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Busta in plastica trasparente contenente bustina in verosimile cellulosa, periziata da Cavaliere. Borchie in ottone pressochè FDC. Si scorge una moneta all'interno. :P2 punti
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E qui torniamo al discorso delle lobby: io credo che quel qualche centinaio di collezionisti che ha questo tipo di monete in collezione non se la prenderà più di tanto...ha la moneta, gli piace, continuerà ad ammirarla.Chi "rosicherà" e farà di tutto per impedire l'immissione sul mercato di altri pezzi sono quelle lobby di cui abbiamo già detto, e che ne detengono altro che alcuni esemplari, ma in alcuni casi anche alcune centinaia. E queste lobby da sempre immettono sul mercato, ciclicamente, il numero di esemplari adeguato ad evitare che i prezzi si abbassino in maniera drastica.E dà loro fastidio perdere il controllo del mercato. Se mi sbaglio, ovviamente, correggetemi.2 punti
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Caro @@Ric70 temo che il discorso sulla quantità calcolata o calcolabile del 50% sia una bufala terribile che ogni tanto viene tirata fuori per coprire le nefandezze giudiziarie che in nome di una "Tutela" (che tutela non è) vengono bellamente compiute, a danno dei collezionisti (e a tutto favore dei soliti loschi figuri che continuano ad agire ben poco disturbati...) con risultati finali per la vera tutela decisamente deludenti ( a onor del vero ci sono anche operazioni che portano a dei bei risultati concreti ed importanti, ma non sono certo quelle operazioni contro i collezionisti numismatici nostrani). La legislazione relativa ai beni culturali è sì restrittiva, ma è l'applicazione fuorviante, che a volte ne viene fatta, la responsabile dei nostri mostri quotidiani. Non a caso le assoluzioni e le archiviazioni fioccano, quindi mi sa che è il sistema di partenza che la applica, più che la legge stessa... Quanto al patrimonio e alla sua percentuale, se da un lato il Patrimonio italiano è certamente uno dei maggiori del mondo, dall'altro non è certo l'unico importante. Quindi, anche nell'incertezza di definire cosa è bene culturale o meno ( in Giappone considerano oggetto culturale dei templi in legno vecchi di cinquemila anni che ogni 15 anni vengono rifatti ex novo, in altro paese orientale le rondini sono considerate bene culturale etc.) la percentuale, ove calcolabile, sarebbe molto, molto inferiore al 50%... ( al massimo qualche punto percentuale) Invece, il discorso che tu fai sull'intollerabilità della lunghezza dei processi etc. è totalmente condivisibile ! Cordialmente, :) Enrico2 punti
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Cari amici collezionisti, sulla base della mia pluriennale esperienza in restauro di metalli ed in particolare nella conservazione di monete classiche sia in oro che argento e bronzo, scriverò una serie di appunti descrivendo con precisione gli interventi di restauro più o meno rilevanti delle monete presenti nelle principali aste internazionali al fine di informarvi sul reale stato di conservazione e di integrità degli esemplari che vi interessano. Va da sé che il mio agire non ha alcun intento detrattivo nei confronti di questo materiale numismatico ma nutro la speranza di far nascere una nuova consapevolezza in chi, con amore e infinita dedizione, colleziona appassionatamente monete che appartengono intimamente al nostro mondo, alla nostra cultura, testimoni mute di eventi cosi importanti che continuamente riecheggiano nella nostra storia. Cercherò di indicarvi nei dettagli e con la massima semplicità gli interventi di pulizia, ripatinatura, rimodellazione, integrazione e normalizzazione dei fondi prendendo in considerazione le monete poste in vendita nelle principali aste internazionali in corso e degli scorsi anni. Evidentemente non effettuerò alcuna analisi delle monete poste in vendita da case d’asta che hanno autonomamente indicato gli interventi di restauro e pulitura. Spesso tali interventi sono indicati in modo generico, meglio sarebbe, anche per le monete più importanti, che le case d’asta si abituassero ad allegare alla descrizione del lotto una scheda dettagliata di restauro, come si usa regolarmente fare nelle aste di mobilio, archeologia, scultura, pittura, etc... Sono fermamente convinto che la cultura della conservazione e del restauro diverrà un valore aggiunto legato inscindibilmente agli esemplari come parte indispensabile della loro storia. Voglio dire in sostanza, senza ricorrere a dotte citazioni, che le operazione legate alla conservazione costituiscono un momento molto importante che dovrebbe essere registrato e descritto nella sua consistenza e nella sua specificità; ciò certamente produrrebbe interventi più accurati e più rispettosi della materia originale. Per cominciare ho selezionato una serie di monete presenti nelle aste 79 e 80 della NAC – Numismatica Ars Classica che verranno poste in vendita il 20 ottobre prossimo che a mio parere, soprattutto in considerazione della importanza e della autorevolezza della nota casa d’aste, dovrebbero essere meglio descritte. Come anticipato le monete ove la casa d’aste ha segnalato un intervento di restauro non sono state oggetto di studio, anche se ribadisco il fatto che frasi generiche quali “pulita”, “fondi lisciati”, “cesellata” o “ripatinata” non chiariscono né dove è stato fatto l’intervento, né quanto è stato importante, né come e quando è stata ripatinata. Ritengo importante spiegare sin da ora la questione relativa alle tecniche di rimozione dell’ossido di rame comunemente chiamato “cuprite” dalla superficie dei bronzi sia greci che romani in quanto si tratta di interventi molto diffusi ed estremamente delicati, che determinano in alcuni casi (fondi e superfici piane) una riduzione delle escrescenze per giungere alla normalizzazione dei “piani” ed in altri casi (lettere, ritratti e figure) un vero e proprio intervento di “rimodellazione” per ricostruire quello che la modificazione delle molecole del metallo ha ormai irrimediabilmente trasformato. Nella formazione dei fenomeni ossidativi che riguardano le nostre amate monete, l'ossido di rame (Cu2 O) o “Cuprite” è la prima formazione ossidativa del metallo. Per sua formazione strutturale è meno aggregata dal metallo su cui si sviluppa, quindi occupa volumi maggiori. Il rapporto di crescita è normalmente espresso dal così detto Volume Molare Relativo (VMR) che indica la crescita volumetrica delle molecole espressa in un rapporto percentuale. La Cuprite si attesta con un VRM di 1,67 per cento. In teoria non si tratta di un valore significativo ma l'esperienza dimostra che formazioni di Cuprite possono essere decisamente invadenti creando nei campi e sul modellato vere e proprie strutture che deturpano la leggibilità del soggetto. Va quindi specificato che questa crescita avviene in tutte le direzioni sia nella parte in intimo contatto con il metallo, da cui si alimenta, sia nella porzione superiore dove assume per lo più forme sferoidi. E' su questa porzione che agisce l'operatore rimodellando la formazione al livello del piano originale. Asta NAC 79: Lotto 32 Antonino Pio, Sesterzio Cohen 988. Provenienza: Tradart Genève SA, Genève 1991, lot 317. Pur essendo una moneta di grande fascino non può essere taciuta la perfetta e molto ben eseguita normalizzazione dei fondi, è da osservare con cura la corrosione che è ancora visibile tra le lettere e che era sicuramente estesa a tutte le superfici, non solo quindi tracce di pulitura, come dichiarato, ma un attento lavoro completato da una ripatinatura eseguita con ossidi derivati del ferro, per comporre il bel color bruno che la caratterizza. Lavoro molto ben eseguito e di grande sensibilità che lascia volutamente presenti alcuni graffi e tutte le crepe presenti sul lato dell'effige. Lotto 36 Didio Giuliano, Sesterzio Cohen 12. Provenienza: Numismatik Lanz 60, Münich 1992, lot 608. Adolph Hess A.G. - Bank Leu & Co., Luzern, 23 mars 1961, 240. A. Sambon - C. & E. Canessa, Roma, 18 November 1907, lot 2350. Moneta discretamente restaurata. L'intervento principale è stata la rimozione delle numerose formazioni di cuprite e di malachite che sono state spianate e modellate, si veda in particolare: - aree di intervento di riduzione cuprite al dritto: lo zigomo, il collo, il campo dietro la testa, alcuni punti della barba, diversi punti della leggenda e il campo davanti al naso; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al dritto: microdiffuse su tutto il piano, tra le lettere e sulla testa; - aree di intervento di riduzione cuprite al rovescio: il campo in alto a sinistra, in alto a destra, a destra della cornucopia e tra le lettere; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al rovescio: microdiffuse su tutto il piano e la figura. L’intervento di modellazione non è riuscito in modo perfetto in quanto sono ben visibili alcune innaturali durezze al dritto nella corona, alla fine della barba e nei capelli sotto alla corona; al rovescio nella parte bassa della figura. Da sottolineare comunque la grande attenzione con cui sono state conservate le belle rimanenze di patina verde ben presenti su entrambi i lati ed alcune concrezioni lasciate “ad arte” per consentire all’esemplare di mantenere il “fascino” dell’intonso. Lotto 45 Costanzo II, Medaglione Cohen 238. Provenienza: The New York Sale III, NewYork 2000, lot 788. Monnaies et Médailles SA 76, Basel 1991, lot 912. Relativamente al medaglione di Costanzo II mi limiterò a dire quanto segue. La moneta è di grande fascino e sicuramente ben pulita nel rispetto della fragile e bella patina . Il restauratore ha avuto l’accortezza di lasciare, ove è stato possibile, tracce delle originali incrostazioni di terra (residui terrosi visibili principalmente tra le lettere al dritto e nelle fessure del bordo). Relativamente a questo esemplare mi rimane un forte dubbio che sarei in grado di sciogliere in via definitiva solo visionando la moneta direttamente dal vivo. Come potete chiaramente vedere sono presenti al dritto sul collo, sulla spalla a destra, sul volto, di fronte al naso e sotto il mento numerose macchie color verde marcio. Tali macchie, certamente non riconducibili a residui terrosi e nemmeno a variazioni di colore della patina tendenzialmente compatta e di un bel colore verde intenso, mi riconducono ad un vecchio intervento di restauro che feci io stesso alla fine degli anni ottanta, ancora giovane ed inesperto, su un medaglione identico a questo esemplare utilizzando, per chiudere alcuni fori ed una serie di diffusi salti di patina, uno stucco epossidico per metalli (esattamente “da carrozzeria”) pre-colorandolo con terre ventilate che, con gli anni, potrebbe avere deviato la colorazione originaria acquisendo una gradazione diversa da quella della patina originale. Consiglierei alla casa d’aste o al compratore di fare un micro prelievo della materia in questione per verificare tale eventualità. Asta NAC 80: Lotto 55 Nerone Claudio Druso, Sesterzio Cohen 8. Provenienza: M&M 79, 1994, 467 e M&M 92, 2002, 35. Anche in questo caso non posso trascurare di notare l’accurata normalizzazione dei fondi sia al dritto che al rovescio, che risparmia con attenzione qualche difetto minore (retro della nuca) e alcune formazioni di malachite poste sulla parte superiore dell’effige. Gli spianamenti di cuprite sono evidenti sia al dritto che al rovescio in più punti (piccole macchie rosse). Si noti inoltre un’ampia rintegrazione del piano posta a sinistra davanti al naso e nel retro un ulteriore intervento individuabile immediatamente sopra lo scudo di sinistra. E’ infine evidente un discreto e sapiente intervento per meglio evidenziare gradevoli dettagli quali: occhio, bocca, orecchio, naso e capelli, al dritto e drappeggio della figura oltre a scudi, al rovescio. Lotto 91 Traiano, Sesterzio Cohen 542. Provenienza: M&M 76, 19 November 1991, 875 e M&M 92, 2002, 72. Fondi perfetti da ottimo lavoro di spianamento ma tra i caratteri del dritto sono ancora visibili i segni delle precedenti condizioni del fondo. Va da sé che la moneta è stata ripatinata al fine di uniformare gli interventi di “normalizzazione” delle superfici che comunque compaiono in trasparenza evidenziando innaturali “nuance” di sfumature della superficie ben visibili al dritto sul collo e nei campi. Anche in questo caso la mano del restauratore si è fatta sentire in modo direi “non delicato” nella ridefinizione dei capelli, nella ricostruzione della parte bassa della leggenda al dritto e in alcuni dettagli del ponte al rovescio (acqua e statue). Lotto 191 Erennia Etruscilla, Doppio sesterzio Cohen 21. Provenienza: NAC sale 40, 2007, 808. Il doppio sesterzio di Etruscilla, come chiarirò di seguito, è stato sottoposto ad un sostanzioso intervento di restauro. Tutta la moneta ha subìto una decisa normalizzazione dei fondi che ha risparmiato lievi difetti e rimanenze di patina verde al fine di mantenere una studiata naturalezza. Il radicale intervento di spianamento di grumi di cuprite, di malachite e di altre forme di concrezioni ed incrostazioni presenti in modo diffuso su tutta la superficie, è evidente sia nei campi del dritto che in quelli del rovescio incluse le aree piane tra le lettere, nonché su tutto il busto al dritto e sulla figura muliebre al rovescio. La diversa natura delle concrezioni ha lasciato traccia evidente della loro rimozione sulla “pelle” della moneta che presenta fascinose, ma incongrue variopinte colorazioni che vanno dal rosso “terra di Siena”, all’azzurro malachite, sino al “verde prato” e al “bruno testa di moro”. Evidentemente una moneta fresca e intonsa non presenta tali caratteristiche. Imperfetti gli interventi di “lisciatura” effettuati sul collo e sulla guancia che hanno lasciato una superficie non perfetta ed incoerente, in aperto conflitto con quella del campo in basso a destra che va dal collo al naso che risulta straordinariamente levigata e liscia come il piano di un tavolo da biliardo. Decisamente troppo forzati ed un po’ “rozzi” gli interventi a cesello presenti al dritto su tutto il drappeggio notevolmente “irrigidito” dai colpi di una mano maldestra ed in netto contrasto con le sinuosità dei capelli che sembrano anch’essi un po’ “aiutati” (dalla foto non si capisce molto bene), mentre sicuramente il bulino è passato in profondità tra le maglie della treccia determinando un intenso effetto di duro “geometrismo” almeno nella parte alta. La Pudicizia al rovescio è stata ben “ridelineata” in tutte le sue parti. Veramente poco realistico il movimento che il velo farebbe passando sulla gamba. Qui si vedono ben chiari i colpi di cesello fatti a scavare all’interno della gamba. Gli angoli di distacco dal piano di tutte le parti aggettanti (sia figure che lettere) sono stati ripassati al bulino a punta piatta per meglio staccare tali parti dai fondi al fine di aumentare l’effetto del cosiddetto “alto rilievo”. Nella parte superiore del retro la perlinatura è stata rafforzata. Per ora termino qui questa prima osservazione sui lotti che ho appena descritto e lascio naturalmente aperta ogni osservazione che sarò felice di leggere su questi primi esemplari.1 punto
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E’ un post gia’ aperto qualche anno fa nella sezione Monete Imperiali Romane , pero’ vorrei riaprirlo sotto un altro aspetto , non prettamente numismatico , ma dal punto di vista iconografico , interpretativo e archeologico , per questo motivo ne inserisco uno nuovo in questa sezione del Forum . Tra gli altri interessi storici mi piace anche provare ad interpretare e cercare di capire il significato di alcuni particolari rovesci che compaiono infiniti nelle monete romane e che si prestano ad essere analizzati per tentare di comprenderne il messaggio recondito , conscio che corro il rischio , numismaticamente parlando , di essere messo “al rogo per eresia” ; vorrei prendere questa volta in esame il famoso e raro Dupondio di Nerone radiato , con al rovescio una ricca e imponente costruzione a colonne su due piani con gradinata di accesso all’ arco di ingresso e con al centro della costruzione una parte piu’ alta a forma di torre coperta da una cupola rotonda ; intorno alla costruzione , in alto o in altri esemplari ai lati , la scritta MAC AUG con SC ai lati oppure sotto ; negli esemplari della moneta , dentro l’ arco di ingresso all’ edificio , dove in molti si nota bene , si vede una statua nuda che tiene in mano o si appoggia ad una lancia . Questa la descrizione sommaria del rovescio della moneta . Il rovescio del Dupondio , cioe’ il ricco ed imponente edificio che e’ rappresentato tutto a colonnato con fregi sugli architravi e con altri minori particolari , viene attribuito , in relazione alla scritta MAC AUG , al Macellum Magnum , cioe’ al piu’ grande mercato dell' epoca , un emporio coperto di Roma , ai tempi di Nerone . Ho dei dubbi , probabilmente infondati , circa l’ attribuzione al Macellum Magnum dell’ edificio rappresentato nella moneta e per questo mio dubbio vorrei sentire i vostri pareri in merito alla costruzione rappresentata nella moneta ; naturalmente con questo non voglio assolutamente mettere in dubbio l’ esistenza del Macellum Magnum sul Celio , ci mancherebbe , la mia perplessita’ riguarda solo la natura dell’ edificio che e’ rappresentato nella moneta e la possibilita' che questo vada cercato in un altro punto del Celio . I miei dubbi nascono da alcune considerazioni , la prima e’ che Svetonio , vissuto vicinissimo come periodo storico alla vita di Nerone , nella sua Vita dei dodici Cesari e nella Vita dedicata a Nerone , nulla accenna a questa costruzione del Macellum attribuita a Nerone , seppur il Tomo XXXI della sua Vita sia dedicato alle costruzioni di Nerone a Roma , eppure Svetonio e’ scrittore attento e preciso verso le attivita’ edilizie dei suoi dodici Imperatori , il solo scrittore che accenna a qualcosa del genere , ma in modo generico , e’ Cassio Dione , pero’ Dione scrive dopo circa 160/170 anni da Nerone , quindi potrebbe essere poco affidabile circa gli artefici degli antichi edifici ; ma allora , se cosi’ non fosse , quale edificio , in teoria , potrebbe rappresentare la moneta ? personalmente credo o mi piacerebbe credere , che rappresenti in modo stilizzato la Domus Aurea , la ricchezza dei particolari , delle colonne , dei fregi e dalla grandiosita’ dell’ edificio , tutti particolari che si ricavano dalla ricca iconografia della moneta , si prestano ad essere interpretati come appartenenti ad una costruzione molto importante e grandiosa come poteva essere appunto la Domus Aurea , piuttosto che ad un semplice mercato coperto , seppur Magnum , seppur Grande . Ma allora come si coniugherebbe la scritta MAC AUG se l’edificio rappresentato , per caso , fosse la Domus Aurea e non il Macellum ? la scritta MAC AUG interpretata come Macellum Augusti a causa delle tre lettere iniziali MAC , potrebbe forse essere interpretata in altri due modi , il primo come Machinator , che significa anche : Architetto , Ingegnere , cioe’ potrebbe essere letta come : Machinatori Augusti (Architetti Augusti) , cioe’ gli Architetti Severo e Celere , gli autori materiali della costruzione della Domus , non essendo pero’ nominati per nome nella moneta , per ovvi motivi ; il secondo modo di interpretare la scritta MAC potrebbe essere interpretata come Macto , Mactus Augusti , cioe’ (Domus , non citata) Accresciuta , Aumentata , infatti sappiamo che inizialmente Nerone , Tomo XXXI , costrui la sua Domus Transitoria e che successivamente al famoso incendio , in parte la ricostrui’ ampliandola e rendendola molto piu’ ricca e grande di prima , tanto che fu chiamata Domus Aurea , quindi in teoria la Scritta MAC AUG , potrebbe riferirsi a questo ampliamento ricostruttivo della Domus Transitoria in Domus Aurea , riferendo MAC a Macto , Mactus = Aumentata , Accresciuta . In piu’ sappiamo che al centro della Domus Aurea era presente una grande cupola , come e’ rappresentata nella moneta e si tramanda che gli architetti Celere e Severo avessero creato all’ interno della cupola anche un ingegnoso meccanismo , mosso da schiavi , che faceva ruotare il soffitto della cupola come i cieli dell'astronomia antica , mentre veniva spruzzato profumo insieme a petali di rosa che cadevano sui partecipanti al banchetto degli invitati . Un’ altra perplessita’ , pero’ forse di minor importanza rispetto alle due elencate , mi nasce dal fatto che questa tipologia di monete , Dupondi e Sesterzi , sono stati emessi nella zecca di Lugdunum (Lione) , al che mi chiedo , che interesse o importanza poteva avere questa zecca in Gallia a riprodurre su moneta un semplice mercato , anche se Magnum , costruito a Roma e riportarlo coniato nelle monete ? forse poteva essere piu’ importante coniare una moneta che rappresentasse invece di un semplice mercato , la grandiosa Domus Aurea ricostruita , di Nerone . Questi i miei dubbi che mi interesserebbe essere discussi . Tornando al Macellum Magnum costruito da Nerone , secondo il tardo accenno di Cassio Dione , questo si sarebbe trovato su Celio , dove in seguito fu costruita la Basilica di Santo Stefano Rotondo , ma anche questa presunta certezza non e’ cosi’ sicura , anzi forse e’ falsa notizia , perche’ la Basilica sorge sopra una parte della caserma romana dei Castra peregrina , gli alloggi delle truppe provinciali ed in corrispondenza di un mitreo che vi era stato impiantato intorno al 180 e che fu rimesso in luce durante gli scavi archeologici eseguiti in zona tra il 1973 e il 1975 ; nei pressi si trovava inoltre una grande residenza dei Valeri , la Domus Valerii . Nessuna notizia archeologica della Basilica riporta alla sovrapposizione di questa al Macellum Magnum neroniano , anche perche’ il Macellum era ancora in piedi nel V secolo , mentre i ruderi sottostanti alla Basilica appartengono ad altra epoca , posteriore a Nerone e ad altri edifici , quindi probabilmente il Macellum andrebbe cercato in un altro punto del Celio .1 punto
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Buonasera, ieri ho comprato questo 5 cent 1938, però sono incerto su che conservazione assegnare, mi date qualche parere? :)1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, volevo mostrarvi questa moneta per avere un vostro giudizio sul grado di conservazione. Sono ben consapevole che sia una moneta molto comune e facile da trovare ma per ammirare gli splendidi rilievi di una quadriga penso vadi benissimo. Mi è piaciuta molto infatti questa moneta per i dettagli stupendi che ha: la spada, la divisa, lo scudo, per non parlare dei cavalli! Stupendi, sembrano quasi che vogliano uscire fuori dalla moneta per liberare tutta la loro forza.....1 punto
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Salve a tutti, vorrei acquistare il mio primo scudo di Umberto I e mi è stata proposta questa che, ad un prezzo che trovo equo, trovo abbastanza piacevole. Voi che ne pensate? Purtroppo le foto non sono le mie ma spero possano essere abbastanza chiare. Saluti.1 punto
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Bella Roberto, non è facile trovarle così intonse per la zecca di Napoli. Per me siamo sullo SPL-FDC1 punto
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Per uno sguardo a questo dispositivo di ascia bipenne in colore, cerca "Petain coat of arms." Davvero aperto gli occhi! :) v. -------------------------------------------- For a look at this double-headed axe device in color, please search “Petain coat of arms.” Really an eye-opener! :) v.1 punto
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DE GREGE EPICURI Unica, più che rara. Le dracme alessandrine a volte sono estremamente consunte, ma siamo sicuri che questa (la moneta postata da te) non sia fusa? Beh,anche quella dell'Ashmolean è difficile da valutare, bisognerebbe averla in mano...1 punto
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pezzo comune ma sempre di fascino, per materiale e storia! Le ciotole, se "esplorate" la mattina presto, possono regalare l'intera serie!1 punto
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Beh un qfdc vero costa assai piu' di 100 euro, secondo me da quello che si vede dalle foto al massimo e' uno spl+ e il prezzo e' alto ma ci puo' stare. La forbice di prezzo piu' larga e' quella dallo spl al fdc, si passa dai 60/70 euro ai 250/3001 punto
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Sono molto legato a questa moneta che considero la più bella commemorativa emessa dal Vaticano, mi venne regalata da un caro amico in occasione del suo matrimonio, ero il testimone di nozze................ :D Fin da bambino quando andavo a Roma in visita parenti e venivo accompagnato in Vaticano la prima cosa che cercavo erano proprio le Guardie svizzere e le loro armature, mi pareva bello ricordarle con la prima moneta che inserisco in questa discussione.1 punto
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Buona Giornata @@Acqvavitus Volevo delle notizie circa questa 5 lire del Governo Provvisorio Lombardo del 1848. E' questa quella che dici uscita dalle patatine? Mi dai delle notizie. A me fu regalata da un amico che mi diceva era una prova o simile. Grazie1 punto
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Non c'entra niente con questa discussione ma volevo solo farvi fare una risata...1 punto
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Eccolo: http://www.lamoneta.it/topic/130166-litalia-detiene-il-50-dei-beni-culturali-mondiali/?hl=patrimonio1 punto
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Fine settimana ricco di soddisfazioni! Ora speriamo che stasera la Juve giochi da JUVE e tiri fuori gli attributi anche in coppa !! Sebbene "in trasferta" a Rimini stasera sarò incollato davanti alla televisione a tifare per Te: FORZA JUVE !!!!1 punto
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"Se ho una perizia «larga» che mi dice qSpl, ma il prezzo è di un buon BB, che m'importa della perizia?".... Verissimo, il problema è se un buon BB viene periziato qSPL e venduto al prezzo più alto essendo periziato qSPL... Non tutti sono in grado di capire e valutare la differenza (tra l'altro minima) tra un BB pieno e un qSPL....1 punto
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Questo denaro è sempre raro. Purtroppo il caro amico Alberto non ha fatto molta attenzione a riportare le rarità nei suoi libri. A mio parere è un R21 punto
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Mi sa che quello già citato da me passato in asta è lo stesso tuo... quindi si può dire inedito per me1 punto
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Ancora lavorando su una lettera sui prezzi Krause—necessario per ottenere più familiarità con il mio nuovo libro, ma era nella sezione sammarinese, così ho inviato questo stasera: Ciao George, Grazie per il pdf contenente i paesi mancanti. Molto rapido girare intorno e ora mio 2015 SCWC è più utile, anche se cominciano a guardare come una vecchia cartella di file anziché un nuovo libro. Vergogna. Pensiero che vorrei farvi conoscere qualcosa di imbarazzante (e pervasiva) che ho trovato nella sezione San Marino di 2015 SCWC. Più e più volte ho letto nelle descrizioni recto: "Torri di fumo." Yikes! Il "fumo" è piume di struzzo, un elemento importante dell'iconografia del paese. Cordiali saluti, [ :) v.] ------------------------------------------------------------ Still working on a letter about Krause prices—need to get more familiar with my new book, but was in the San Marino section so I sent this one off tonight: Hi George, Thanks for the pdf containing the missing countries. Very quick turn-around and now my 2015 SCWC is more useful, even if it does begin to look like an old file folder instead of a new book. Shame. Thought I would let you know about something embarrassing (and pervasive) that I found in the 2015 SCWC San Marino section. Over and over I read in the obverse descriptions: "Smoking towers." Yikes! The "smoke" here are ostrich feathers, an important element of the country's iconography. Sincerely, [ :) v. ]1 punto
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Concordo con Arka. Bella monetina, chiaramente identificabile, leggende quasi interamente visibili, figure in entrambi i lati ben conservate. abbastanza conservata la scodellatura (molto "accentuata" in questo tipo di moneta). Unica nota quel segno sull'ala destra, forse (spero di no) dovuto a un graffio "da pulitura". Niente da aggiungere in riferimento al testo del Bernardi. Posso solo aggiungere che in quel testo si riporta un punto al termine della leggenda del R/, nel tuo esemplare ve ne sono due in palo. Nel CNI si riportano piccoli con un punto, con due punti e con crocetta. Le monete che ho visto io in foto chiare o in mano erano tutte con due punti, come nella tua. Ciao. Chievolan.1 punto
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Perchè mi ero perso per strada quella parte, adesso l'ho trovata................ :good:1 punto
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Fossi un moderatore o amministratore del forum, taglierei tutti i post sul patrimonio italiano e li sposterei in un apposito tread dove gli utenti possono tranquillamente continuare a postare senza inquinare la storia di numismaticasicula.1 punto
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Bravo Andrea, le monete che ho in collezione le ho tutte valutate personalmente e tutti sanno che sono strettino. Ma quante volte si leggono dei pareri che non combaciano con il nostro??........l' ho sempre detto..... .......il miglior Perito siamo noi stessi ma con questo non possiamo mettere in croce nessun Perito e/o NIP. Impariamo a valutare con i nostri occhi.1 punto
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L' esperienza e' il miglior perito che io conosca :good: Andrea1 punto
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Il problema è proprio questo: la conoscenza prima e il concomitante "rispetto" delle culture altrui. La superiorità culturale e artistica invocata, spesso a torto per ribadire la superiorità italiana nel campo dei beni culturali, spesso dimentica che esistono culture ricchissime di beni artistici , tradizioni e storia che non possono essere ignorate solo perche ' lontane geograficamente o storicamente da una cultura italica o europea, presunta , a torto superiore alle altre. Che la Sicilia greca o il Rinascimento italiano abbiano raggiunto punte eccelse, e a tratti inarrivabili, per altre culture non deve far cadere nella trappola di presumere l'inferiorità delle altre culture.Sarebbe sbagliatissimo. E' solo la conoscenza, non superficiale, degli altri popoli e delle culture che hanno prodotto, che permette di avere quell'equidistanza di giudizio e mettere tali valori nella giusta prospettiva. Senza millantare primati che non hanno ragione d'essere né che valgano a qualcosa , quanto invece di abbracciare la diversità delle culture come una molteplicità di forme di espressione al pari di quanto possiamo ammirare nella natura ove non si distingue se un fiore proviene dall'Africa tropicale o dall'Amazzonia o da un giardino montano, ma semplicemente lo si ammira per la sua bellezza e la sua unicità e come tale - al pari della bellezza dell'arte e della cultura di un popolo - va tutelato ed efficacemente preservato per noi e quelli che verranno dopo di noi.1 punto
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Credo che ci debba essere e ci sia spazio per tutte le idee. A me preme, per il mio modo di collezionare, cercare laicamente nella medaglistica papale il riflesso della storia secolare della Chiesa e della sua opera nel mondo e non darne una valutazione. Comunque, se si osserva approfonditamente il quotidiano, mi pare che in Papa Francesco, anche se lo stile è popolare, anche se c'è grande attenzione ai problemi della gente comune nel mondo odierno, non manchi per niente il rigore della dottrina. E sulla tradizione da tutelare occorre a mio giudizio riflettere. E' quella originaria del Vangelo, della chiesa che si fa carico degli umili, degli ultimi o quella della chiesa organizzazione, attraverso la quale si è espressa e si può esprimere l'autorità e il potere?1 punto
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Credo che saremo tutti d'accordo nel fare i migliori auguri a Panorama Numismatico per il n. 300, sperando che sia solo un traguardo di un ancor lungo itinerario!1 punto
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Parole Sante! In un Paese democratico e civile sarebbe il giusto peso della bilancia ma qui ce lo fanno solo credere e il 70% ci crede ed è ancora impreparato a prendersi certe responsabilità,preferisce Babbo Natale una volta l'anno! Peccato perchè è un bel Paese e ci sono delle grande persone ma sono la minoranza assoluta. :help:1 punto
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Beccata ieri in una ciotola per 50 centesimi Stato: Svezia Anno: 1961 Materiale: Argento 0.400 Peso: 1.44 gr Tiratura: 7.843.000 Condizione: BB-1 punto
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