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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/09/14 in tutte le aree
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Tempo... abbastanza tempo. :) v. ----------------------------------------------- Time…enough time. :) v.7 punti
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Buona Domenica Leggendo libri di storia veneziana, ci si imbatte sempre nell'elezione di questo o quel Doge e si legge anche che Questi, assiso in un “pozzetto” portato a spalla dagli arsenalotti, insieme al “ballottino” (il bambino che dall'urna estraeva le ballotte che determinavano le varie mani necessarie alla elezione dogale), e ad un familiare, faceva il giro di piazza San Marco gettando denaro al popolo che lì si accalcava in attesa. Non sempre le cronache e le biografie dei dogi si soffermano su questo dettaglio e quasi sempre vengono spese poche parole al riguardo, eppure il lancio di denaro (ma anche distribuzione di vino e cibo) al popolo, faceva parte della liturgia dell'insediamento del nuovo Doge. Possiamo iniziare una discussione a più mani, dove si racconta di monete veneziane prendendo a prestito proprio il loro lancio alla folla in attesa. Inizio chiaramente io, ma l'invito è rivolto a tutti coloro che hanno desiderio di aggiungersi per continuare il racconto; per scrivere di qualche Doge particolarmente generoso e munifico; oppure di altri più parsimoniosi; oppure di casi nei quali questa tradizione portò in se qualche anedotto “gustoso”. “Questo xe missier lo Dose, se ve biaxe” (Questo è il signor Doge se vi piace) Con queste parole, il 29 settembre 1172, veniva comunicata al popolo veneziano radunato davanti al palazzo ducale, l'elezione del nuovo Doge, Sebastiano Ziani. Per la prima volta il Doge non era stato eletto dal popolo per acclamazione, ma gli era stato presentato, dopo che un comitato di undici maggiorenti, lo aveva scelto. L'avvenimento rappresentava una palese rottura della tradizione e il popolo, che si vedeva defraudato di una sua prerogativa, cominciò ad agitarsi e parve che nessun tentativo di spiegazione potesse essere accettato. La situazione sarebbe oltremodo precipitata se lo Ziani, uomo tra i più ricchi a Venezia, non avesse messo mano alle sue monete e non le avesse lanciate al popolo che, solo allora, si placò; alcuni operai dell'arsenale lo presero di peso e fattolo sedere sulle loro spalle, lo portarono in trionfo lungo la piazza. Così, pare, sia nata la tradizione, per i dogi appena eletti, di gettare denaro al popolo festante. Tradizione che, in verità, affonda le proprie radici in epoche ben più lontante; era già una consuetudine nella Roma dei Cesari, e successivamente dei Papi, nella Bisanzio degli Imperatori d'oriente e in chissà in quanti altri stati; denaro, vino, pane e cibo in generale, erano regalie che venivano profuse a volontà al popolo, dalla persona eletta a così alta carica, per ingraziarsi il loro favore. Ma quali monete lanciò al popolo lo Ziani? Ovviamente non c'è traccia di questo dettaglio nelle cronache; possiamo solo immaginarlo. Lo Ziani non potè certo lanciare i denari scodellati emessi a suo nome; non potevano essere pronti se è vero che era stato appena eletto e il lancio del denaro al popolo avvenne li per li, senza premeditazione; è probabile quindi che vennero gettati i mezzi denari a nome del doge precedente: Vitale Michiel II, congiuntamente ai denari veronesi che, sappiamo, circolassero normalmente in città e forse anche i denari a nome di Enrico IV di Franconia. Denaro veneziano di Enrico IV di Franconia (Ranieri numismatica) 1/2 Denaro di Vitale Michiel II Denaro veronese di Enrico IV / V (Ranieri numismatica) ed ecco denaro scodellato o piccolo emesso sotto il dogato di Sebastiano Ziani (Ranieri numismatica) luciano6 punti
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caro @@gpittini sulla moneta che hai postato si leggono abbastanza chiaramente le legende nei punti caratterizzanti per individuare il tipo e la serie della moneta, che dovrebbe per ciò essere come segue: D/ +E.INPERATOR ; croce R/ C.INPERATRIX; aquila spiegata con capo a sinistra Dunque non si tratta del tipo di denaro da te citato (Spahr 1976 n. 26), bensì del tipo Spahr 1976, n. 28 ovvero MEC 14, n. 483, che secondo Grierson e Travaini è stato coniato da una zecca siciliana, Palermo o, più probabilmente, Messina. Per tali motivi non presenta neppure il segno di abbreviazione sul gambo della P da te menzionato (quella P "crociata" infatti starebbe per "PER" da cui INPATOR = INPERATOR). Un saluto cordiale MB6 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 780.000 Condizioni: SPL Città: Nizza Note: News5 punti
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Ringraziando come sempre @@dabbene@@417sonia e tutti gli altri per quello che fanno per noi giovani, vorrei donare anche io 3 cataloghi ( sperando non siano troppo vecchi :blum: ). Io dovrei essere a Verona il sabato mattina. Sperando di fare cosa gradita un saluto a tutti :)4 punti
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Poter essere collezionista di monete classiche senza tremare quando bussano alla porta!!4 punti
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1. libri a prezzi più umani... 2. una o più riviste cartacee di numismatica, facilmente reperibili in edicola come avviene, ad esempio, in Germania (ma questo è legato al numero di persone interessate, c'è poco da fare) Per il resto, parlando di monete di tutto il mondo: 3. un Krause "all'antica" dove c'erano molti meno errori 4. cataloghi più completi per le monete settecentesche 5. un mercato italiano non "drogato" (le monete italiane costano di più che all'estero perchè c'è più richiesta; le monete estere costano di più che all'estero perchè è più difficile venderle...)4 punti
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Taglio: 50 cent Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 300.000 Condizioni: B+ Città: Milano3 punti
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Giusto@ Illyricum65, per i primi due, il terzo invece ha conio diverso dagli altri due. Comunque sia non hanno i tondelli identici tra loro, come nel caso dei due Iulianus della discussione, e ancor meno hanno le stesse altezze, mancanze e spostamento della perlinatura e la stessa usura/ mancanza di coniazione della figura al rovescio etc. C'è una differenza tra i due iniziali : la crepa ( o mancanza a simulare una crepa ?) del 2°, che sembra piena e anche un altro punto del bordo a h 9 del D e h 7 del R/ , niente che non si possa facilmente fare in sede di approntamento del dischetto in cera per una fusione... Certo, il secondo è un filo più sfumato, al netto delle corrosioni... quindi... Dal vivo e con gli opportuni mezzi avremmo certezze, così solo... quasi certezze, anche se la identità dei tondelli come ha detto @@Nikko, è "paurosamente simile"o come direi io è realmente imbarazzante. Complimenti a @@Massenzio per la ricerca e il reperimento dei due ! Cordialmente, Enrico3 punti
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@@dabbene ora di venerdì 21 mi sa che ti tocca prenotare un Transit per arrivare a Verona...altro che trolley! Avendo ricevuto molto dagli amici del Cordusio (e non parlo solo di libri, ma anche di competenza, consigli e amicizia) credo giusto che altri ragazzi come me possano beneficiare di questo amore disinteressato per la cultura, il cui dono, per me, è la massima espressione. In più, è importante che questo tipo di diffusione prescinda dai diaframmi dei gruppi, dei circoli, delle regioni, ma abbracci tutti gli appassionati. Perciò non posso che fare i complimenti per l'iniziativa, in quanto rivolta a tutti i giovani, da "Trento a Trapani" (cit.), che saranno presenti quest'anno a Verona. Un saluto Luca3 punti
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I giovani sono la porta entro la quale il presente entra nel futuro ed una società lungimirante sa aiutarli nel trovare la propria strada e il proprio spazio, nella numismatica, come nella vita e, come sempre, Quelli del Cordusio, si dimostrano una delle associazioni più attente a questa realtà, per cui non posso che fare loro i miei complimenti e a invitarli ad proseguire su questa strada.3 punti
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Cari amici collezionisti, sulla base della mia pluriennale esperienza in restauro di metalli ed in particolare nella conservazione di monete classiche sia in oro che argento e bronzo, scriverò una serie di appunti descrivendo con precisione gli interventi di restauro più o meno rilevanti delle monete presenti nelle principali aste internazionali al fine di informarvi sul reale stato di conservazione e di integrità degli esemplari che vi interessano. Va da sé che il mio agire non ha alcun intento detrattivo nei confronti di questo materiale numismatico ma nutro la speranza di far nascere una nuova consapevolezza in chi, con amore e infinita dedizione, colleziona appassionatamente monete che appartengono intimamente al nostro mondo, alla nostra cultura, testimoni mute di eventi cosi importanti che continuamente riecheggiano nella nostra storia. Cercherò di indicarvi nei dettagli e con la massima semplicità gli interventi di pulizia, ripatinatura, rimodellazione, integrazione e normalizzazione dei fondi prendendo in considerazione le monete poste in vendita nelle principali aste internazionali in corso e degli scorsi anni. Evidentemente non effettuerò alcuna analisi delle monete poste in vendita da case d’asta che hanno autonomamente indicato gli interventi di restauro e pulitura. Spesso tali interventi sono indicati in modo generico, meglio sarebbe, anche per le monete più importanti, che le case d’asta si abituassero ad allegare alla descrizione del lotto una scheda dettagliata di restauro, come si usa regolarmente fare nelle aste di mobilio, archeologia, scultura, pittura, etc... Sono fermamente convinto che la cultura della conservazione e del restauro diverrà un valore aggiunto legato inscindibilmente agli esemplari come parte indispensabile della loro storia. Voglio dire in sostanza, senza ricorrere a dotte citazioni, che le operazione legate alla conservazione costituiscono un momento molto importante che dovrebbe essere registrato e descritto nella sua consistenza e nella sua specificità; ciò certamente produrrebbe interventi più accurati e più rispettosi della materia originale. Per cominciare ho selezionato una serie di monete presenti nelle aste 79 e 80 della NAC – Numismatica Ars Classica che verranno poste in vendita il 20 ottobre prossimo che a mio parere, soprattutto in considerazione della importanza e della autorevolezza della nota casa d’aste, dovrebbero essere meglio descritte. Come anticipato le monete ove la casa d’aste ha segnalato un intervento di restauro non sono state oggetto di studio, anche se ribadisco il fatto che frasi generiche quali “pulita”, “fondi lisciati”, “cesellata” o “ripatinata” non chiariscono né dove è stato fatto l’intervento, né quanto è stato importante, né come e quando è stata ripatinata. Ritengo importante spiegare sin da ora la questione relativa alle tecniche di rimozione dell’ossido di rame comunemente chiamato “cuprite” dalla superficie dei bronzi sia greci che romani in quanto si tratta di interventi molto diffusi ed estremamente delicati, che determinano in alcuni casi (fondi e superfici piane) una riduzione delle escrescenze per giungere alla normalizzazione dei “piani” ed in altri casi (lettere, ritratti e figure) un vero e proprio intervento di “rimodellazione” per ricostruire quello che la modificazione delle molecole del metallo ha ormai irrimediabilmente trasformato. Nella formazione dei fenomeni ossidativi che riguardano le nostre amate monete, l'ossido di rame (Cu2 O) o “Cuprite” è la prima formazione ossidativa del metallo. Per sua formazione strutturale è meno aggregata dal metallo su cui si sviluppa, quindi occupa volumi maggiori. Il rapporto di crescita è normalmente espresso dal così detto Volume Molare Relativo (VMR) che indica la crescita volumetrica delle molecole espressa in un rapporto percentuale. La Cuprite si attesta con un VRM di 1,67 per cento. In teoria non si tratta di un valore significativo ma l'esperienza dimostra che formazioni di Cuprite possono essere decisamente invadenti creando nei campi e sul modellato vere e proprie strutture che deturpano la leggibilità del soggetto. Va quindi specificato che questa crescita avviene in tutte le direzioni sia nella parte in intimo contatto con il metallo, da cui si alimenta, sia nella porzione superiore dove assume per lo più forme sferoidi. E' su questa porzione che agisce l'operatore rimodellando la formazione al livello del piano originale. Asta NAC 79: Lotto 32 Antonino Pio, Sesterzio Cohen 988. Provenienza: Tradart Genève SA, Genève 1991, lot 317. Pur essendo una moneta di grande fascino non può essere taciuta la perfetta e molto ben eseguita normalizzazione dei fondi, è da osservare con cura la corrosione che è ancora visibile tra le lettere e che era sicuramente estesa a tutte le superfici, non solo quindi tracce di pulitura, come dichiarato, ma un attento lavoro completato da una ripatinatura eseguita con ossidi derivati del ferro, per comporre il bel color bruno che la caratterizza. Lavoro molto ben eseguito e di grande sensibilità che lascia volutamente presenti alcuni graffi e tutte le crepe presenti sul lato dell'effige. Lotto 36 Didio Giuliano, Sesterzio Cohen 12. Provenienza: Numismatik Lanz 60, Münich 1992, lot 608. Adolph Hess A.G. - Bank Leu & Co., Luzern, 23 mars 1961, 240. A. Sambon - C. & E. Canessa, Roma, 18 November 1907, lot 2350. Moneta discretamente restaurata. L'intervento principale è stata la rimozione delle numerose formazioni di cuprite e di malachite che sono state spianate e modellate, si veda in particolare: - aree di intervento di riduzione cuprite al dritto: lo zigomo, il collo, il campo dietro la testa, alcuni punti della barba, diversi punti della leggenda e il campo davanti al naso; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al dritto: microdiffuse su tutto il piano, tra le lettere e sulla testa; - aree di intervento di riduzione cuprite al rovescio: il campo in alto a sinistra, in alto a destra, a destra della cornucopia e tra le lettere; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al rovescio: microdiffuse su tutto il piano e la figura. L’intervento di modellazione non è riuscito in modo perfetto in quanto sono ben visibili alcune innaturali durezze al dritto nella corona, alla fine della barba e nei capelli sotto alla corona; al rovescio nella parte bassa della figura. Da sottolineare comunque la grande attenzione con cui sono state conservate le belle rimanenze di patina verde ben presenti su entrambi i lati ed alcune concrezioni lasciate “ad arte” per consentire all’esemplare di mantenere il “fascino” dell’intonso. Lotto 45 Costanzo II, Medaglione Cohen 238. Provenienza: The New York Sale III, NewYork 2000, lot 788. Monnaies et Médailles SA 76, Basel 1991, lot 912. Relativamente al medaglione di Costanzo II mi limiterò a dire quanto segue. La moneta è di grande fascino e sicuramente ben pulita nel rispetto della fragile e bella patina . Il restauratore ha avuto l’accortezza di lasciare, ove è stato possibile, tracce delle originali incrostazioni di terra (residui terrosi visibili principalmente tra le lettere al dritto e nelle fessure del bordo). Relativamente a questo esemplare mi rimane un forte dubbio che sarei in grado di sciogliere in via definitiva solo visionando la moneta direttamente dal vivo. Come potete chiaramente vedere sono presenti al dritto sul collo, sulla spalla a destra, sul volto, di fronte al naso e sotto il mento numerose macchie color verde marcio. Tali macchie, certamente non riconducibili a residui terrosi e nemmeno a variazioni di colore della patina tendenzialmente compatta e di un bel colore verde intenso, mi riconducono ad un vecchio intervento di restauro che feci io stesso alla fine degli anni ottanta, ancora giovane ed inesperto, su un medaglione identico a questo esemplare utilizzando, per chiudere alcuni fori ed una serie di diffusi salti di patina, uno stucco epossidico per metalli (esattamente “da carrozzeria”) pre-colorandolo con terre ventilate che, con gli anni, potrebbe avere deviato la colorazione originaria acquisendo una gradazione diversa da quella della patina originale. Consiglierei alla casa d’aste o al compratore di fare un micro prelievo della materia in questione per verificare tale eventualità. Asta NAC 80: Lotto 55 Nerone Claudio Druso, Sesterzio Cohen 8. Provenienza: M&M 79, 1994, 467 e M&M 92, 2002, 35. Anche in questo caso non posso trascurare di notare l’accurata normalizzazione dei fondi sia al dritto che al rovescio, che risparmia con attenzione qualche difetto minore (retro della nuca) e alcune formazioni di malachite poste sulla parte superiore dell’effige. Gli spianamenti di cuprite sono evidenti sia al dritto che al rovescio in più punti (piccole macchie rosse). Si noti inoltre un’ampia rintegrazione del piano posta a sinistra davanti al naso e nel retro un ulteriore intervento individuabile immediatamente sopra lo scudo di sinistra. E’ infine evidente un discreto e sapiente intervento per meglio evidenziare gradevoli dettagli quali: occhio, bocca, orecchio, naso e capelli, al dritto e drappeggio della figura oltre a scudi, al rovescio. Lotto 91 Traiano, Sesterzio Cohen 542. Provenienza: M&M 76, 19 November 1991, 875 e M&M 92, 2002, 72. Fondi perfetti da ottimo lavoro di spianamento ma tra i caratteri del dritto sono ancora visibili i segni delle precedenti condizioni del fondo. Va da sé che la moneta è stata ripatinata al fine di uniformare gli interventi di “normalizzazione” delle superfici che comunque compaiono in trasparenza evidenziando innaturali “nuance” di sfumature della superficie ben visibili al dritto sul collo e nei campi. Anche in questo caso la mano del restauratore si è fatta sentire in modo direi “non delicato” nella ridefinizione dei capelli, nella ricostruzione della parte bassa della leggenda al dritto e in alcuni dettagli del ponte al rovescio (acqua e statue). Lotto 191 Erennia Etruscilla, Doppio sesterzio Cohen 21. Provenienza: NAC sale 40, 2007, 808. Il doppio sesterzio di Etruscilla, come chiarirò di seguito, è stato sottoposto ad un sostanzioso intervento di restauro. Tutta la moneta ha subìto una decisa normalizzazione dei fondi che ha risparmiato lievi difetti e rimanenze di patina verde al fine di mantenere una studiata naturalezza. Il radicale intervento di spianamento di grumi di cuprite, di malachite e di altre forme di concrezioni ed incrostazioni presenti in modo diffuso su tutta la superficie, è evidente sia nei campi del dritto che in quelli del rovescio incluse le aree piane tra le lettere, nonché su tutto il busto al dritto e sulla figura muliebre al rovescio. La diversa natura delle concrezioni ha lasciato traccia evidente della loro rimozione sulla “pelle” della moneta che presenta fascinose, ma incongrue variopinte colorazioni che vanno dal rosso “terra di Siena”, all’azzurro malachite, sino al “verde prato” e al “bruno testa di moro”. Evidentemente una moneta fresca e intonsa non presenta tali caratteristiche. Imperfetti gli interventi di “lisciatura” effettuati sul collo e sulla guancia che hanno lasciato una superficie non perfetta ed incoerente, in aperto conflitto con quella del campo in basso a destra che va dal collo al naso che risulta straordinariamente levigata e liscia come il piano di un tavolo da biliardo. Decisamente troppo forzati ed un po’ “rozzi” gli interventi a cesello presenti al dritto su tutto il drappeggio notevolmente “irrigidito” dai colpi di una mano maldestra ed in netto contrasto con le sinuosità dei capelli che sembrano anch’essi un po’ “aiutati” (dalla foto non si capisce molto bene), mentre sicuramente il bulino è passato in profondità tra le maglie della treccia determinando un intenso effetto di duro “geometrismo” almeno nella parte alta. La Pudicizia al rovescio è stata ben “ridelineata” in tutte le sue parti. Veramente poco realistico il movimento che il velo farebbe passando sulla gamba. Qui si vedono ben chiari i colpi di cesello fatti a scavare all’interno della gamba. Gli angoli di distacco dal piano di tutte le parti aggettanti (sia figure che lettere) sono stati ripassati al bulino a punta piatta per meglio staccare tali parti dai fondi al fine di aumentare l’effetto del cosiddetto “alto rilievo”. Nella parte superiore del retro la perlinatura è stata rafforzata. Per ora termino qui questa prima osservazione sui lotti che ho appena descritto e lascio naturalmente aperta ogni osservazione che sarò felice di leggere su questi primi esemplari.2 punti
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Buonasera, lo stativo della scorsa discussione, dopo prove varie, si è evoluto: ed ecco i risultati fotografici Saluti. Claudio2 punti
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Ecco l'ultima arrivata che và ad affiancare quella del 1796 L'ho presa perchè ha un discreto diritto (peccato per quelle macchie) ed un buonissimo rovescio. I rilievi sono alti, i fondi sono molto belli, lisci e nessuna porosità (cosa che ho visto in tanti esemplari) Le foto con luce artificiale non valorizzanzo la moneta, e come dice il bravo @@francesco77, bisogna fare foto alla luce naturale. Domani le farò :blum: Credo che difficilmente cambierò questa moneta, non xchè la ritengo eccezionale ed insostituibile, ma perchè è molto difficile e soprattutto molto costoso trovarla in conservazione alta (@gallo3 ne sà qualcosa :D ) Insomma per le mie tasche e per i miei gusti credo che può andare. :lol: Aspetto i vostri giudizi anche in merito al grado di conservazione2 punti
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Bel monetone da 5 Dinar dell'Algeria che commemora il 10° anniversario dell'indipendenza. E' in nickel ed è abbastanza comune, solitamente si trova nelle ciotole ad un euro, in eccellente conservazione viene venduta anche a 3/5 euro, proposte ad oltre rimangono sistematicamente invendute.2 punti
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Non mi pare ci sia molto da ridere. FAC è piuttosto seguito dagli americani soprattutto e non mi pare una gran bella cosa essere nella blacklist...forse Art Coins sarebbe il caso che contattasse FAC e Sermarini.2 punti
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salve, da studioso e collezionista di monete Abruzzesi, concordo con Vox per la G ribattuta, a mio parere questi coronati sono al 100% Aquilani, allego il mio anche se non bellissimo, eviterei di creare delle pseudo varianti totalmente inesistenti !!2 punti
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si. sono proprio due mezzi baiocchi, come dici, di conservazione bruttine, per Ferrara di Benedetto XIV e Innocenzo X2 punti
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Grazie dei pareri L'ho pagata 240 , con il venditore che la esponeva in vendita a 275. Forse potevo scendere ancora di qualche cosa Comunque mi piace e sono soddisfatto dell acquisto2 punti
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Diciamo che al massimo hanno bisogno di coniarle: se le stampassero poi potremmo dire senza paura di esser presi per pazzi che oggi a pranzo ci berremo un bel piatto di spaghetti :lol:2 punti
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Ciao Francesco, ho studiato le foto dei particolari che hai appena postato e posso dirti che in alcuni casi si tratta di piccoli errori di punzonatura (non si riesce a comprendere quale carattere sia stato punzonato inizialmente) e in altri casi, dove i caratteri sono parzialmente nitidi, il conio ha lavorato con qualche piccola traccia di usura o polvere di metallo tra i caratteri. Noto inoltre una certa differenza di stile nella parte inferiore di alcuni caratteri, se vuoi che io sia più preciso dovremmo studiare meglio le differenze di stile di altri caratteri in altre piastre dello stesso periodo. All'epoca si alternavano alla zecca diversi artisti specializzati nella creazione e produzione di caratteri. Vero @@Rex Neap ? Si potrebbe parlare un po ' dello studio sugli Aveta.2 punti
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Ancora una volta i "Ragazzi" del Cordusio dimostrano di possedere quello spirito che ha caratterizzato il nostro forum fin dal principio e che mira a diffondere la numismatica fra i giovani. Grazie per tutto ciò che fate per noi e per la numismatica!!2 punti
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Il mio piccolo contributo con le versioni in Bronzo Dorato e Bronzo Argentato.2 punti
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A 25 anni da quella magica notte ho ritrovato la foto emblema di quell'avvenimento: il grande Rostropovic che arriva con il suo viloncello e si mette a suonare Bach..e tutti i ragazzi fanno silenzio....ricordo ancora la pelle d'oca...che si reitera ancora oggi.1 punto
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Buongiorno a tutti, Vi presento il mio ultimo acquisto. Cosa dite sulla conservazione di questa piccola moneta? Grazie in anticipo dei vostri pareri1 punto
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è sicuramente vero quel che dice minver ma un neofita non può e non deve pensarci a guadagnare con le monete...sennò prende solo cantonate e non si innamora di questo splendido "hobby" :) quando maturerà,questo neofita avrà un'esperienza diversa che lo porterà a comprare magari in modo più oculato ma si deve dar tempo al tempo. :) marco1 punto
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Stamattina al Cordusio @@Lafayette mi ha consegnato un Montenegro 2014, lo ringrazio perchè è un dono che viene da un ragazzo per un altro ragazzo e quindi vale almeno doppio, ma forse qualcosa mi arriverà ancora da un altro ragazzo del forum sempre per dei giovani, mi fa piacere che lo spirito sia stato colto da molti....e che i ragazzi aiutino altri ragazzi, cosa già capitata d'altronde in altre iniziative, è a dir poco splendido e di esempio, vedremo di essere dei bravi distributori..... :blum: , Mario1 punto
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Questa moneta, riportata dal Tarascio non puo' essere il modello del tari della discussione. <Se infatti notate attentamente il tari della discussione, che per comodità riporto di nuovo qui sotto, ha due cerchi concentrici attorno ad un pallino/puntino centrale, inoltre la prima linea di legenda, piu' interna , è divisa dalla legenda piu' esterna da una doppia cornice. Queste caratteristiche sono proprie dei robai battuti come zecca "Siqilliyah" da AL AZIZ (975-976) I tipi 568 e 569 , entrambi Hegira 366 , del Corpus di Douglas Nicol sulla monetazione Fatmide corrisponderebbero al quarto di dinar in questione. Anche il MEC 14 , tipo 36 , plate 3 pagg. 600-601 , di incerta attribuzione secondo Grierson - Travaini, potrebbe corrispondere al robai in questione. Piu' probabile quindi Al Aziz piuttosto che Al Muizz, In ogni caso non è assolutamente un'emissione amalfitana che ha modulo, caratteristiche e legende pseudo-cufiche differenti. Ricordo infine che Al MUizz non ha emesso moneta ad Amalfi che invece copia, un secolo dopo (XI secolo) i tipi del muezzino con legende pseudo-cufiche. con tutto il brispetto per il Tarascio, e so quanto è apprezzato dai collezionisti/studiosi, questo testo è ormai superato e abbastanza impreciso, il Nicol è un corpus auterovole corredato inoltre da ottime foto1 punto
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Oltre questo aspetto non bisognerebbe sottovalutare il fatto che in quel biennio si stesse per Riorganizzare il Gabinetto d'Incisione e non vorrei........ ecco adesso mi hai dato lo spunto per alcune ricerche, dovrei ricontrollare i miei appunti..... Poi riscrivo.1 punto
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di dico quello che penso. è una opinione personale e quindi in quanto tale opinabile..... La fotografia digitale di alta qualità, oggi, permette analisi un tempo impossibili, perché permette zoom incredibili. tuttavia la fotografia può ingannare. una luce radente, piuttosto che indiretta, diretta etc etc, può mettere in risalto particolari, ma farne sparire altri.. la moneta in mano serve in una comparazione con foto prese con alta qualità e luci diverse per arrivare a un buon punto. le foto pubblicata qua, spesso, sono di scarsa qualità, sgranate e con luci radenti o troppo forti....le luci delle case d'asta invece, magari servono a "correggere" piccole imperfezioni, oppure a renderle meno visibili, come il trucco per una bella signora che copre una piccola ruga. non parliamo poi di chi in modo fraudolento usa Photoshop e C. chiedi se in modo univoco si può arrivare a una soluzione con la moneta in mano. dipende! primo, servono esperti di quel periodo specifico. una moneta di Pertinax a me può dare brutte sensazioni, ma io sono ferrato sul V sec...quindi il mio parere vale meno di quello di un esperto del suo periodo. altra cosa - dipende da quanto la moneta sia palesemente falsa o meno....più la falsificazione è "buona", o la moneta originale ha leggeri tratti di possibile falsità, più il dibattito rimane comunque aperto. tant'è che ci sono monete dibattute da anni da grandi numismatici, se bastasse sempre averla in mano , tutti questi problemi non esisterebbero.... in soldoni: se la moneta è fotografata bene, con varie luci, vista in mano da un esperto di quel periodo (o più di uno), la probabilità di definirla falsa , se è falsa, in modo univoco, credo siano del 95% o oltre.... questo perché fatte 100 le false, solo poche sono così ben fatte da creare reali contese bye1 punto
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Buona Domenica Grazie Littore, è proprio così; crediamo molto nei giovani e siamo consapevoli che tanti abbiano bisogno dei "vecchi" :blum: In un'epoca nella quale internet ha reso accessibile tutto a tutti (o quasi), e la numismatica non ne è esente, abbiamo visto scemare le associazioni e i circoli numismatici che, prima, fungevano da scuola per i più giovani ... e allora la nostra idea è stata quella di usare internet per raggiungerli e dare la nostra disponibilità "fisica" per sopperire alla chiusura di istituzioni che, riteniamo, comunque meritorie. Regalare cultura è il metodo che abbiamo scelto, ma siamo sempre "sul pezzo", qualora qualche giovane appassionato abbia necessità di un consiglio o di un parere. Cari saluti luciano1 punto
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La nascita di questa discussione nasce dal fatto che, gironzolando ogni tanto nella sezione dei cataloghi, ho notato che in principio, cioè negl'anni che vanno dal 2007 al 2011 più o meno, venivano inseriti molti passaggi d'asta delle varie monete, in tutte le loro emissioni (circolanti, bu, proof). Con il tempo questo bellissimo e utilissimo strumento è stato un pochino abbandonato, vuoi perché credo che alcuni utenti che lo facevano non ci siano più sul forum o non scrivano, vuoi perché magari molti di noi magari non ne sono a coscienza. Siccome spesso e giustamente molti chiedono i valori di mercato, o magari sono alla ricerca di qualche grafico sull'andamento della moneta di proprio interesse (vedi discussione appena chiusa perché un pochino degenerata), o semplicemente attratti da curiosità, volevo rinnovare l'invito a tutti quanti di partecipare all'ampliamento del suddetto. In fondo sono sicuro che tutti acquistiamo spesso tramite aste, è il modo più semplice per reperire i nostri euro, magari ad acquisto effettuato ricordarsi di inserirlo nell'apposita scheda. Ci vuole solamente 1 minuto (cronometrato) per inserire un passaggio, non costa nulla e si fa molto per tutti. Poi magari chi ha voglia e tempo e soprattutto i dati per completare la scheda di inserimento (vedi data di acquisto, costo e codice asta), può ampliare anche gli anni passati. Stesso discorso ma un po' più impegnativo è per le foto, ce ne sono tante ancora mancanti, e sono sicuro che con un piccolo sforzo si possano completare. Grazie a quanti vorranno partecipare allo sviluppo e a quanti l'hanno fatto in passato.1 punto
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Ciao Gianfranco @@gpittini, giusto un'aggiunta Nel nuovo libro di Alberto D'Andrea "The Hohenstaufen's coins of the Kingdom Sicily" viene classificato al n. 37, con una percentuale d'argento al 250%°, con peso intorno ai 0,80 g., con zecca, come già ottimamente detto dalla bravissima @@monbalda ( che leggo sempre con piacere), presumibile Messina. Saluti Eliodoro1 punto
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Ciao @@Sator Condivido in toto quanto detto da @@aemilianus253...Massimino Daia non è molto ricercato dai collezionisti ed, a ciò, accompgnaci, un'abbondante produzione di follis, per cui i prezzi, pur di fronte a monete in condizioni spolendide come la tua, non sono molto alti. Facendo O.T., di Massimino Daia sono interessanti i bronzi di "persecuzione" o "pseudo autonomi", ed anche gli argentei che, nel caso della quadriga, hanno un bellissimo rovescio. Te le posto: Saluti Eliodoro1 punto
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La mia quarta aggiudicazione alla Gorny 225 è una dramma di Filippo III Arrideo coniata a Colofone nel 323-319 a. C., quindi nei primi quattro anni dopo la morte del Grande. Lot 1368 GRIECHEN MAKEDONISCHE KÖNIGE Philipp III. Arrhidaios, 323 - 317 v. Chr. Drachme (4,17g). 323 - 319 v. Chr. Mzst. Kolophon. Vs.: Kopf des Herakles mit Löwenfell nach r. Rs.: ΦIΛIΠΠOΥ, Zeus mit Adler auf der R. nach l. thronend, davor Monogramm. Price S. 251 P 46. ss-vz. La moneta pesa 4,174 g, misura 17-18 mm di diametro e ha uno spessore di 1,2-1,4 mm Il monogramma nel campo a sinistra del rovescio è la combinazione di un P greco e una A. Ho notato sul diritto un motivo a zig-zag della leontè attorno all’orecchio di Eracle quando mi sembra che generalmente segua la forma dell’orecchio. Questo motivo è particolarmente evidente in quest’altro esemplare meglio conservato del mio, frattura di conio sul rovescio a parte. apollonia1 punto
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@ .... mi sà che ultimamente ti stai dando all'ippica :blum: .......vacci piano.1 punto
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Grazie degli attestati per l'iniziativa, Enrico e Riccardo sono due amici grandi protagonisti in passato e nel presente di ogni iniziativa come lo è @@magdi che arriverà sicuramente in discussione :blum: e che penso riterrà sicuramente opportuno e utile mettere un annuncio nel CGN perché in parte è a loro che è diretto tutto questo. Ma vediamo con questa nuova iniziativa, se riusciamo, ad allargare la platea ai nuovi giovani del forum, ne vedo diversi...., tutta nuova linfa, si parte dal forum, dal CGN, e poi magari si arriva in SNI o si elaborano contributi importanti, di esempi ne abbiamo qui diversi e questa credo che sia una delle mission del forum, aprire la numismatica a tutti, in particolare i giovani, ora alcuni di questi ormai più esperti dovranno secondo me fare da chioccia ai nuovi, alle nuove, arriverà anche qualche ragazza.... si creerà così un circolo virtuoso che potrebbe continuare nel tempo....e magari non fermarsi...una ruota... Mi piacerebbe, e qui parlo a livello personale, che si andasse in futuro oltre...oltre le identità, i gruppi, i giovani, sono giovani, che siano di Trapani o di Trento, se riusciremo in questo, a fare iniziative in modo corale, unito, come in qualche caso purtroppo non è stato, credo che i risultati diventeranno sempre più importanti e andranno sempre di più oltre il forum....ci sono già arrivati in realtà in diversi ambiti esterni importanti e sono stati apprezzati, penso però che si possa creare qualche cosa di molto più ampio, se diverse componenti abbracceranno l'idea e parteciperanno fattivamente in tal senso, qualche utente in discussione ha mostrato già questa disponibilità, credo si possa arrivare ad altri....tutto sommato è difficile non condividere fattivamente tutto ciò.... Mario1 punto
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Beh, fatto salvo per la mancanza di metallo, la forma dei tondelli è paurosamente simile.1 punto
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Beati voi che potete fare queste gite di piacere!! Cosi' vi sfrutto e mi faccio servire... Io i complimenti li faccio gia' prima della lettura.. L'impegno e la voglia di "fare" e' sempre da lodare... Bello e' lasciare qualcosa di scritto e tangibile, a disposizione di tutti!1 punto
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Volevo fare una proposta, un po' per un principio di sana alternanza e per dare poi un giusto riconoscimento a chi si è offerto, ha anche preso un onere e un impegno, cioè Tinianumismatica, di comprare, distribuire, vendere il nuovo prodotto cartaceo di Lamoneta, cioè il Quaderno 1, di fare questa volta il meeting - point lamonetiano per saluti e poi per il raduno per il pranzo davanti al loro banco, mi sembra un gesto di giusta riconoscenza da parte nostra e del forum tutto e poi una buona opportunità per il forum di vendere qualche quaderno in più, come si dice stazionare lì per un po' vederseli lì a quel prezzo....credo che possa invogliare, tra l'altro hanno avuto buoni apprezzamenti anche al di fuori del forum da quello che ho avuto modo di sentire.... Magari col grande R -R si potrebbe fare un meeting-point per il primo pomeriggio per chi arriva dopo ....con un buon digestivo col mirto, è una proposta ovviamente, che ne pensate ? Mario1 punto
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La moneta è più che collezionabile, l'MB se lo merita tutto, oramai ad inseguire solo le alte conservazioni, si sta tralasciando una fetta importante del materiale numismatico che una volta la faceva da padrone; ben venga chi apprezza anche una moneta non in alta conservazione, ma che, a seguito della sua consunzione, trasmette tutte le vicissitudini che ha dovuto affrontare per giungere fino ai giorni nostri.1 punto
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Il periodo in cui furono emesse le monete d'argento di Charles Barber, dal 1892 al 1916, fu un periodo di grande stabilità per la monetazione americana, in termini di pezzi coniati e della loro libera circolazione. Infatti, a parte il dibattito politico sull'utilità del dollaro d'argento, la cui produzione cessò nel 1904, non c'erano problemi di sorta per gli altri nominali, e gli americani poterono godere del privilegio di una larga e affidabile disponibilità. La stessa di cui possono godere oggi i collezionisti dei Barber dimes, tipologia per la quale, a parte il famoso 1894-S, non si segnalano particolari rarità. L'unico per il quale è necessario un esborso superiore ai 1.000 dollari già alle medie conservazioni è il 1895-O, mentre per alcune altre annate, ma non molte, la cifra a tre zeri la si spende solo a partire da una conservazione MS-60. Segnalo in particolare il 1894-O e 1896-O, il 1901-S e 1903-S, e un paio di varianti, il 1893 "3 over 2" e il 1905-O "Micro O". Tutto il resto lo si può considerare comune o, al massimo, non comune, con prezzi che, per molte annate, si calcolano nell'ordine delle poche decine di dollari fino a una conservazione XF-40, mentre bastano pochi spiccioli per le basse conservazioni. Nel 1916, allo scadere dei 25 anni previsti dalla Legge del 1890, le monete d'argento di Barber escono di scena. Tre anni prima era toccato al V-Nickel, sostituito dal Buffalo, una delle più belle monete americane, ora anche per i dimes, i quarti e i mezzi dollari è tempo di fare spazio a monete che meglio esprimono i mutati gusti del nuovo secolo. Come era accaduto 25 anni prima per la Libertà seduta di Gobrecht, ora anche la testa di Cerere di Barber è considerata obsoleta e fuori moda. Ma è proprio nel momento in cui sono costrette a cedere il passo, che le monete del Barbiere incominciano a incontrare il maggior favore dei collezionisti, che prosegue ancora oggi, compensando ampiamente lo scarso entusiasmo con cui erano state accolte al loro apparire :closedeyes: Per concludere, dopo i dimes più significativi di San Francisco, Denver e New Orleans, un bel dime di Philadelphia dell'ultima annata petronius :)1 punto
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La Libertà si siede ...e resta seduta per un bel pezzo Cinquantacinque anni intercorrono dalla prima comparsa del disegno Seated Liberty sul dollaro d'argento nel 1836, al suo pensionamento, nel 1891, su dimes, quarters e half dollars. Sono gli anni cruciali nella storia degli Stati Uniti. Quando Miss Liberty si rialza, per fare posto alle monete del Barbiere, lascia un Paese profondamente cambiato rispetto a come lo aveva trovato 55 anni prima. L'espansione definitiva verso Ovest (a scapito delle popolazioni native <_<). La scoperta dell'oro in California. La Guerra di Secessione e l'emancipazione degli schiavi. L'avvio dell'industrializzazione e la nascita del capitalismo. Venti nuovi Stati, dall'Arkansas (15 giugno 1836) al Wyoming (10 luglio 1890) sono entrati a far parte dell'Unione...ora sono 44, pensate che caos se avessero dovuto aggiungere sulle monete una stella per ognuno, come avevano iniziato a fare a fine '700 L'economia si è trasformata da prevalentemente agricola a prevalentemente industriale, e gli Stati Uniti sono diventati anche una potenza militare, che inizia a buttare l'occhio oltre i proprio confini. Tutto questo (e molto altro) è accaduto in 55 anni, ma, soprattutto, gli americani si sono resi conto di essere un'unica nazione, non più soltanto un coacervo di Stati, e ne sono orgogliosi. E la nascita di una consapevolezza nazionale (unita a una maggiore efficienza della Zecca ;)) ha prodotto profondi e definitivi effetti anche sulla monetazione. Non più una marea di monete provenienti da mezzo mondo, non più banconote che troppo spesso sono solo cartaccia, non più coniazioni private, ma un'unica, grande moneta...il Dollaro federale! Nel 1857 viene tolto il corso legale a tutte le monete straniere, nel 1864 si proibiscono in maniera chiara e definitiva le coniazioni private, e alla fine della Guerra Civile viene finalmente messa sotto controllo l'emissione di banconote, d'ora in poi affidata solo a un ristretto numero di Banche Nazionali (National Banks) solide e affidabili. Di tutte queste trasformazioni è testimone Miss Liberty, placidamente seduta su una roccia petronius1 punto
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Foto degli anni ’30 di quattro amici monzesi sulla riva del Lambro con il loro immancabile cappello, a testimonianza della antica tradizione monzese di fabbricare cappelli. L’uomo vestito di scuro e più alto (secondo da destra) è mio padre. Ciao papà Giulio. apollonia1 punto
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