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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/07/14 in tutte le aree
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Durante i suoi quasi quattro secoli come una colonia spagnola Cuba non aveva alcuna vera monetazione propria. Prime monete spagnole e quindi per lo più messicani sono stati utilizzati. Nel 1898, la nave da guerra USS Maine—inviato a Cuba per osservare il cubana rivolta contro gli spagnoli—esplose nel porto di l'Avana. Come risultato della guerra che ne derivano, gli spagnoli hanno perso la loro colonia cubana e valuta americana poi divenne legale sull'isola. Cuba ottenne l'indipendenza (condizionale) nel 1902, e una decina di anni più tardi, sua prima monetazione nazionale è apparso. Questo rame-nichel 1915 1-centavo è un esempio del primo anno del valor-basso della serie: La nuova serie di monete numerate alcuni 12 diverse denominazione, ma consisteva di 13 diversi tipi di monete. (La denominazione 1-peso apparso in oro e argento). I tredici membri di questo primo cubano moneta serie del 1915: 1-, 2-, 5-, 10-, 20- e 40 centavos, 1-peso argento e 1-peso oro, e 2-, 4-, 5-, 10 - e 20-pesos. Questo 1915 1-centavo fu coniato a Filadelfia, come sarebbe stato successiva monetazione cubano, fino al successo di Castro e la sua rivoluzione. A partire dal circa 1962*, cubani monete furono coniate a quello che una volta era Kremnica di la Cecoslovacchia zecca, e poco più tardi, anche presso la zecca di Leningrado nella vecchia Unione Sovietica. :) v. * I note a discrepancy between various sources re when Kremnica began coining Cuban coins. --------------------------------------------------- During its nearly four centuries as a Spanish colony Cuba had no real coinage of its own. First Spanish and then mostly Mexican coins were used. In 1898, the warship U.S.S. Maine—sent to Cuba to observe the Cuban revolt against the Spanish—exploded in Havana Harbor. As a result of the ensuing war, the Spanish lost their Cuban colony, and American currency then became legal tender on the island. Cuba obtained its (conditional) independence in 1902, and a dozen or so years later, its first national coinage appeared. This copper-nickel 1915 1-centavo is a first-year example of the low-value in the series: The new coin series numbered some 12 different denominations, but consisted of 13 different coins. (The 1-peso denomination appeared in both silver and gold.) The thirteen members of this first Cuban coin series of 1915: 1-, 2-, 5-, 10-, 20-, and 40-centavos, 1-peso silver and 1-peso gold, and 2-, 4-, 5-, 10- and 20-pesos. This 1915 1-centavo was coined in Philadelphia, as would subsequent Cuban coinage be, until the success of Castro and his revolution. Beginning about 1962*, Cuban coins were struck at what was once Czechoslovakia’s Kremnica mint, and a little later, also at the Leningrad mint in the old Soviet Union. :) v. *I note a discrepancy between various sources re when Kremnica began coining Cuban coins.4 punti
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La piastra raffigura il Ponte "Clementino" di Civita Castellana ed è una delle due monete che sento di amare di più, viene seconda dopo la mezza piastra raffigurante il Porto di Ripetta, luogo a me famigliare fin dall'infanzia. Il ponte Clementino sovrasta, a circa 40 m di altezza, il Rio Maggiore, originariamente però era alto ben 54 m, fu ricostruito dopo la piena del torrente nel 1861, è lungo 90 m. Il Ponte fu edificato nel 1709 da papa Clemente XI su progetto dell'architetto romano Filippo Bariggioni, chiaramente la nuova costruzione contribuì notevolmente allo sviluppo commerciale della cittadina dando ispirazione ad artisti e viaggiatori per la sua bellezza ed originalità. La piastra che lo raffigura è stata incisa da Ermenegildo Hamerani nel 1711. Ermenegildo, nacque nel 1685 e morì il 29 novembre 1756. Fu incisore sotto i papi Clemente XI, Innocenzo XIII e Benedetto XIII; incise molte medaglie e, a partire dal V anno del pontificato di Clemente, fu uno degli incisori dei conii delle monete dello Stato pontificio. Ciao, Giò4 punti
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Se può interessare, questa è una variante non presente sul gigante di una 2 lire di Umberto I. In questo caso hanno assemblato male il contorno, tant'è che dal lato opposto è tutto slittato di una posizione e manca una rosetta.4 punti
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Ogni anno ho fatto un calendario "NUMISMATICO". Quest'anno, in via eccezionale, ne ho fatti due: il primo di monete, il secondo di gettoni da saloon. Sono tutti e due scaricabili qui: http://www.roth37.it/CALENDARIO2015.zip http://www.roth37.it/CALENDARIOSALOON2015.zip e... BUON ANNO A TUTTI ! ! roth373 punti
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Mi capita spesso, ultimamente, che quando osservo delle monete in Sezione mi rivolgo delle domande del perchè ....... qualcuna trova risposta ed altre no, comunque sia cerco sempre di condividere con Voi :friends: tutto quello che mi riesce di scoprire sia in tutto che in parte, quello che intendo in parte significherebbe aprire un dibattito costruttivo per arrivare ad una soluzione o a portarci a scoprire, mediante nuove ricerche, quello che poi mancherebbe per giungere alla conclusione della problematica e/o dell'argomento trattato. Avevo scritto ... così, casualmente in altra discussione del perchè Francesco II avesse nella sua monetazione il ritratto rivolto verso sinistra. Bene spero che l'argomento, che se non sbaglio, non è mai stato trattato, possa destare la curiosità di qualcuno. @@gennydbmoney @@ggpp The Top The To e @@nando12 hanno mostrato interesse e quindi ho deciso di aprire questa discussione. L'ipotesi di Genny non fu un motivo......ma tutto è iniziato dal decreto della coniazione delle monete sotto Francesco II di Borbone. La morte di Ferdinando II di Borbone, avvenuta il 22 maggio 1859 e la successione di Francesco II al trono rendevano necessari cambiamenti del tipo delle monete che dovevano portare il ritratto del nuovo sovrano; un Decreto del nuovo Re del 16 giugno 1859 prescriveva che al dritto di ogni moneta fosse scritto: FRANCISCVS II DEI GRATIA REX intorno alla propria effigie, stabiliva inoltre che la legenda PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS precedentemente “incuse” sul taglio delle monete, fosse scritta a lettere “rilevate” sulle monete d’oro (Declupe da 30 Ducati e Quintuple da 15 Ducati) e sulle monete d’argento (Piastre da 12 Carlini e Mezze Piastre da 6 Carlini) mentre le altre avrebbero avuto il contorno riccio (rigato). Già prima del decreto del 16 giugno il Direttore del Gabinetto d’Incisione (Arnaud) aveva preparato quattro disegni di rovesci, due per la Declupa, uno per la Piastra ed uno per la moenta da 10 Tornesi di rame. Nelle Declupe e nelle altre monete d’oro dei sovrani precedenti nel rovescio era effigiato il Genio Borbonico cioè una figura maschile in piedi, presso una colonna, con la mano sinistra appoggiata ad uno stemma con tre gigli; dei due disegni sottoposti all’approvazione, in uno il Genio era vestito con una tunica, un pilastrino sostituiva la colonna ed il giglio era unico, nell’altro vi era Partenope con una ghirlanda ed il corno dell’abbondanza. Per le monete da Dodici Carlini (Piastre) si proponeva lo stemma uguale a quello usato da Ferdinando II, per la parte araldica, con l’aggiunta di qualche ornamento. La moneta da 10 Tornesi doveva avere il valore espresso in numeri “arabi” e un giglio al posto della corona usata nelle monete di rame precedentemente in uso. Una lettera del Direttore Generale dell’Amministrazione delle Monete al Ministro delle Finanze del 15 luglio 1859 ci fa sapere che l’incisore D. Luigi Arnaud ha già presentato al Ministro il “modello” in cera del ritratto del Re la cui effige al contrario dei due sovrani precedenti è rivolta verso sinistra; questo cambiamento non è stato fatto per un capriccio dell’incisore, :nea:ma .......... Proviamo.........3 punti
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Silvio credo che tu l'abbia guardata un po' superficialmente. Per me la patina è assolutamente autentica, guarda le mancanze dove è saltata. Hanno pulito un po' i fondi e dato qualche aiuto a qualche lettera, ridefinendone un po' i contorni, non le hanno mica rifatte. La parte bassa del dritto ha una debolezza di conio (guarda la punta della base del collo di Galba) ed è per quello che le lettere in quella zona risultano solo accennate. Il fatto che non si vedano i capelli è assolutamente normale, è la parte piu' alta della moneta e quella piu' soggetta a usura. Inoltre in questo conio anche su esemplari SPL i capelli quasi non si vedono perchè appena accennati (Galba non è che avesse una gran chioma poi...). E' una moneta con patina autentica e pulita in modo non troppo invasivo (rispetto a quello che si vede in giro ultimamente..), direi tutto sommato onesta e collezionabile. Forse quotata un po' alta, ma 1200/1300 per me erano la sua valutazione. Un Galba in patina verde senza grossi problemi non si trova a meno. Ma ormai vanno le monete con gli spigoli aguzzi da bulino e con i fondi lucenti, questa non dava abbastanza nell'occhio si vede e ormai il BB ha difficoltà a essere venduto sopra i 1000 euro anche per nominali piuttosto rari.3 punti
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La legenda al rovescio "MORTIFERA NON NOCEBVNT", traducibile in "le cose letali non faranno alcun male", è ripresa dal vangelo di Marco (cap. XVI, v. 18), dove si racconta dell'inizio della predicazione degli apostoli nel mondo, a seguito dell'apparizione di Gesù risorto. Questo il testo del vangelo: L'iconografia del rovescio della moneta richiama questo testo, e rappresenta S. Paolo che viene morso da una serpe mentre predica tra la gente. La stessa iconografia si ritrova su numerose opere pittoriche del XVI-XVII secolo, come questa esposta nella basilica di S. Paolo a Bologna, opera di Vincenzo Spisanelli: Ciao, RCAMIL.3 punti
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Secondo me questa moneta farebbe cambiare idea a tanti dal vivo. Sicuramente sbaglio io ma satinatura e fondi sono da altissima conservazione...avrà anche dei segni ma qspl addirittura? Mah3 punti
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Grazie Blaise, visto che hai iniziato questa discussione ne do qualche notizia in più. Posto la copertina e l'indice. Grazie ancora. Giò Il Quaderno: Roberto Ginocchi "Una vita dedicata alla Cultura" è edito dal Comune e dall'Assessorato alla Cultura di Nepi, con la collaborazione dell'Associazione "Antiquaviva" di Nepi e del Circolo Numismatico Romano-Laziale. Si è voluto ricordare il prof. Roberto Ginocchi, prematuramente scomparso il 26 Luglio 2014, in un Quaderno che comprende la sua Biografia e Bibliografia ed anche gli interventi che si sono poi succeduti, domenica 30 Novembre 2014 nella Sala Nobile del Palazzo Comunale di Nepi, ad onorare la sua Memoria. Inoltre vi troverete un breve articolo che tratta la Storia di Alessio ed Alessandro Stradella e della Medaglia dedicata ad Alessio Stradella. Il prof. Ginocchi era in procinto di scrivere questo articolo, che avrebbe poi esposto sotto forma di Conferenza, in occasione del Festival Internazionale di Musica "Alessandro Stradella" che si è tenuto a Nepi dal 5 al 15 Settembre 2014. Purtroppo non gli è stato possibile, come tutti ben sapete, per questo abbiamo deciso di scriverlo in suo onore Il Quaderno viene distribuito gratuitamente, ringrazio ancora il Comune e l'Assessorato alla Cultura per questo, quindi chi ne volesse una copia non deve far altro che mandarmi un MP, provvederò io stessa a spedirla o consegnarla molto volentieri. Grazie, Giò3 punti
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buonasera amici, chiedo a chi ha il M.I.R. di darmi informazioni maggiori su questo mio arrivo, francescone di Francesco di Lorena del 1747, zecca declassata in Pisis. che ve ne pare vi piace? rarità ? conservazione? saluti Fofo2 punti
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Ciao, la presente discussione pongo alla Vostra attenzione un tema a sfondo storico/numismatico (non dimentichiamoci mai che le nostre amate monete sono solo riflessi della Storia passata e di un diverso contesto sociale, politico ed economico in cui duemila anni fa vivevano persone simili) ed è presentata, forse con una certa presunzione, per dare qualche spunto di approfondimento per chi è alle prime armi e di discussione per chi è più addentro alle tematiche imperiali. Mi auguro che non risulti troppo specialistico o cervellotico per i primi e viceversa troppo leggero per i secondi… magari catturerò l’attenzione della fascia di utenti che sta nel mezzo! :D In secondo luogo vorrei proporre questo mio piccolo lavoro come un umile omaggio alla figura di un grande personaggio storico di cui nel 2014 ricorre il bimillenario della morte, ovvero Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus più brevemente ed universalmente conosciuto come Ottaviano o Augusto, nato a Roma il 29 settembre 63 a.C. e morto a Nola il 19 agosto 14 d.C. Scultura di Augusto indossante la corona civica, dalla Gliptoteca di Monaco. Svetonio lo ricorda così: “ Magistratus atque honores et ante tempus et quosdam novi generis perpetuosque cepit.” “ Ottenne magistrature ed onori prima del tempo ,alcune furono create appositamente per lui o gli furono attribuite in modo perpetuo.” (Augustus, XXVI)2 punti
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Lo Smithsonian, il Museo Nazionale di Storia Americana, ha messo online una parte della sua sterminata collezione numismatica, che vanta oltre 1 milione di pezzi. A questo indirizzo http://americanhistory.si.edu/collections/subjects/coins-currency-and-medals potete visionare 24.985 articoli tra monete, banconote, medaglie e gettoni, in massima parte, ovviamente, americani, distribuiti su 2.499 pagine. Buona navigazione :D petronius oo)2 punti
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DE GREGE EPICURI Cliff hai ragione, però occorre tener presente che, da Costantino in poi, specie nel mondo anglosassone si usano le definizioni AE1, AE2, AE3, AE4 per indicare i bronzi di diametro decrescente: AE1: da 25 mm di diametro in su AE2: da 21 a 24 mm. AE3: da 17 a 20 mm. AE4: sotto i 17 mm.2 punti
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...infatti, si distingue bene persino lo stemma di papa Clemente XI modellato sulla fontana. Qui lo evidenzio in giallo (e sullo sfondo delle tettoie dei "negozi" dell'epoca): E qui lo vediamo in foto (e sullo sfondo delle tende degli esercizi moderni): (da: http://www.italyguides.it/it/roma/galleria_fotografica/browse_topic_dettaglio.php-RECORD_KEY(gallery)=ID&ID(gallery)=167&topic=21.html)2 punti
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Si io vedo tutto e seguo con attenzione... La monetazione di Murat mi è sempre stata cara, sia per il personaggio sia per la splendida effige del sovrano, la parrucca esalta questa immagine, l'incisore ha dato il massimo per profondità e plasticità. Le lire del 13 sono sempre più semplici da reperire in conservazioni alte, le mezze lire ho sempre tribolato per la loro conservazione, cosi per il loro reperimento. Per tutti i nominali la conservazione la fa in primis la famosa parrucca... Avete fatto bene a mettere in collezione per il momento queste due testimonianze storiche. Eros2 punti
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ciao non vedo quella gran differenza o monotonia tra denari sesterzi quadranti ecc. l'unica cosa è lo spazio a disposizione dell'incisore che logicamente sui sesterzi il messaggio inciso poteva essere più elaborato, personalmente colleziono monete per quanto pezzi di storia con un messaggio, senza guardare se una moneta è splendida oppure no, anzi a volte una moneta vissuta mi dà più soddisfazione di una mai circolata, che in questo campo sono assai poche a dispetto di quanto si vede in giro. Per quanto riguarda la monotonia vi posto due serie di denari ditemi voi se sono monotone anche nelle seconde con la stessa simbologia del retro. Silvio2 punti
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Buonasera a tutti, vi sottopongo le immagini di un nuovo denaro di Corrado II. Il diametro della moneta è 16-17 mm, il peso 1.15 g, la rotazione dritto/rovescio 45°. Un caro saluto, Valerio2 punti
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Roma, Papato, qualcosa abbiamo già visto....ma credo che parlando di iconografia e avendo molteplici esempi meriti ancora qualcosa in questa discussione. Spesso nelle piastre papali ricorrono fantastiche rappresentazioni, architettura, scorci, vedute, sembrano tutti dei quadri, delle precise e reali fotografie, in questa piastra di Clemente XI ( 1700 - 1721 ), A. XIII, c'è la splendida veduta prospettica della piazza del Pantheon, La prospettiva, la cura del particolare, la cartolina con i passanti, le finestre, i tetti..... E' in copertina della Cronos 9, 20142 punti
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Per me la moneta e un ottimo qFDC, non capisco il perché di questi giudizi negativi. Conserva ottima freschezza, buoni fondi, ritratto satinato, bava di conio. Fotografare l'oro, lo sappiamo tutti, non è cosa semplice, questa moneta in mano penso sia ottima! Renato2 punti
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Cari tutti noto con piacere che il mio modesto contributo sui grossi senatoriali desta interesse. Talvolta mi chiedo se vale la pena pubblicare. Le mie attenzioni sono rivolte prevalentemente verso la moneta piccola romana sulla quale sto (stiamo) concentrando i miei (nostri) sforzi. Tuttavia ho sentito la necessità di affrontare senza presunzione e in maniera sintetica anche l'argomento "moneta grossa". In realtà altro non ho fatto che raggruppare le poche notizie esistenti tutte insieme ed aggiunto qualche ipotesi di lavoro del tutto personali. Avete ragione nell'affermare che la monetazione senatoriale è poco studiata ed per questo motivo che è estremamente ostica per chi tenta un primo approccio. Il medioevo romano (incluso la numismatica) purtroppo è come stritolato dalla Roma classica prima e dalla rinascimentale dopo e forse anche per questo trascurato dagli studiosi che hanno privilegiato tali periodi storici. Per fortuna in tempi recenti alcuni studiosi si sono concentrati sul pezzo con lusinghieri risultati. Così non è per la numismatica ma credo che prima o poi si farà più chiarezza. Caro @@numa numa per qualche tuo interrogativo in questa discussione troverai risposta nel mio articolo. Anche questi contributi sono importanti: Stahl 2008 – Alan M. Stahl, Rome during Avignon. The silver coinage of Rome in the fourteenth century, in I Ritrovamenti Monetali e i Processi Inflativi nel Mondo Antico e Medievale, a cura di Michele Asolati, Giovanni Gorini, Atti del IV Congresso Internazionale di Numismatica e di Storia Monetaria (Padova, 12-13 ottobre 2007), Padova 2008, pp. 151-169 Bultrini 2013 – Emiliano Bultrini, Monetazione ed araldica nell’ostentazione dell’aristocrazia romana medievale (secoli XIII-XIV), in «Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini», vol. CXIV, pp. 221-238. Carocci 2008 – Sandro Carocci, Pontificia o comunale? Note sulla monetazione romana (fine XII-metà XIV sec.), in Scritti per Isa. Raccolta di studi offerti a Isa Lori Sanfilippo, a cura di A. Mazzon, Nuovi Studi Storici, 76, Roma 2008, pp. 155-172. Saluti a tutti2 punti
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Ciao a tutti/e Vista la riuscita della passata razzia ho deciso anche quest'anno di riproporne un'altra per gli starter kit del nuovo membro "EURO". Avuto l'Ok dai Moderatori e memore di quanto accaduto l'anno passato sono partito con una consapevolezza maggiore di quel che avrei trovato e non mi son fatto cogliere impreparato. ;) La concorrenza devo dire che è stata molto più agguerrita (infatti in molte banche, il gruppo di crucchi che era molto numeroso, aveva prosciugato tutte le scorte dei kit e bisognava aspettare i nuovi rifornimenti) Basandomi sulle spese sostenute (commissioni cambio e spese trasporto Lituania / Italia ) il prezzo dei kit sarà 14€. Per chi vuole le seriette sfuse (estratte da kit) farei un discorso a parte. Personalmente preferirei dar via il kit completo perchè sarebbe per me più facile l'imballaggio e la preparazione del pacchetto da spedire (se interessa la serietta si può tenere quella e spendere gli altri euro). Per il momento però terrò da parte cmq un tot di kit da dedicare alle seriette (5,50€ l'una). Per la spedizione di sicuro non riuscirò a fare nulla prima di Natale quindi non chiedetemi miracoli perchè per via del lavoro non riuscirei ad accontentarvi. Più probabile che le spedizioni inizino a partire dal 29/12 quando sarò in ferie. I costi di spedizione saranno quelli delle poste e dipenderanno dal peso (credo tra 5,35 e i 6,00 per la raccomandata) ma sarò più preciso quando avrò fatto delle prove. Non so se i prezzi delle poste siano cambiati dall'anno scorso ma indicativamente dovrebbero essere gli stessi credo. Per chi vorrà usare metodi differenti ci si accorderà in un secondo momento. REGOLE Al momento non voglio mettere vincoli sulla quantità, sono disponibili circa 80 kit (il doppio dell'anno passato) e non credo che qualcuno rimanga a bocca asciutta. Come l'anno passato inserirei anche il contributo al forum, (applicherei su ogni kit/serietta l'aggiunta di 50 cent) Per il momento chi è interessato si metta in lista, non mandatemi richieste via MP o mail altrimenti si rischia solo di fare confusione con l'ordine e non riceverebbe risposta. PAGAMENTO I metodi di pagamento possibili saranno: - Ricarica Postepay - Bonifico bancario CONSEGNA Come l'anno passato si può effettuare un incontro a Milano (giorno da decidere successivamente) per la consegna a mano del materiale ordinato e due chiacchere in compagnia. SPEDIZIONI - con posta raccomandata - con corrieri tracciabili eviterei la prioritaria Quindi, ricapitolando: FASE 1: Adesione alla razzia, lasciando un post direttamente in questa discussione. Chi parteciperà a questa razzia accetterà le condizioni che ho appena scritto. FASE 2: prossimamente comunicherò qui la casella mail a cui invierete i vostri dati tramite email. Come già siamo abituati, mi dovrete mandare un'email in cui mi dovrete indicare i vostri dati (nome cognome, indirizzo ed un recapito telefonico), disponibilità per una eventuale spedizione congiunta ed il riassunto delle monete richieste. L'oggetto dell'email dovrà essere semplicemente il vostro NICKNAME. Una volta mandata la mail, non potrete disdire più nulla. FASE 3: Coordinamento pagamenti. Per una maggior sicurezza mia e vostra, una volta ricevuti tutti i pagamenti procederò con l'invio delle raccomandate FASE 1 INIZIATA!! Buona razzia a tutti1 punto
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Sono stato a Heraklion (Creta) al museo archeologico, che consiglio di visitare se passate di li. Le foto sono fatte con il cellulare quindi non sono un gran che. Questa è la piccola sezione dedicata alla Numismatica, in cui ci sono anche le monete di Cnosso.1 punto
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io direì un bel BB mi sembra proprio bella @@nando12 ho finito i miei voti per oggi!! @@dabbene ok aspetteremo, quelle di Napoli pure sono ottime iconografie..1 punto
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Volevo intervenire ma letto solo ora (mi era sfuggito) il post dove si chiamano "minutaglia" delle monete che hanno pari dignità e addirittura enormemente più intriganti e misteriose delle oramai conosciutissime emissioni dell'alto impero mi astengo, considerando la superficialità dell'interlocutore come un'insulto alla scienza numismatica e alla storia. Maurizio1 punto
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Un altro Testone di Sede Vacante ex NAC 81 di cui non conoscevo altri esemplari se non questo (ex Bank Leu 85, collezione Cappelli) è il Testone con il Redentore "in ellisse radiante". Questa particolarità del Rovescio che rende a mio avviso singolare e affascinante la moneta, spesso fà dimenticare che il Dritto di questo testone è il tipo con lo stemma del Camerlengo Aldobrandini più grande...... Allego immagini x confronto; inutile ribadire che attendo gradite notizie di altri esemplari noti a me sconosciuti....... Buona serata Daniele1 punto
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Grazie Eros del caro commento, le amiamo e le odiamo a giorni alterni, da una parte ci ricordano un' acchiappo e poi le patine le rendono sorelle, dall'altra parte vorremmo avessero fatto meno giri, percui siamo nel limbo per ora, non nascondiamo che forse se capitasse una liretta bella o una mezza lira bella cercheremmo di togliere queste due e prenderne una che ci permetterebbe di apprezzare meglio l'effigie così particolareggiata e ricca che contraddistingue questi tondelli, alla prossima pennellata di colore ;D1 punto
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Posso permettermi, pur non seguendo le papali? Mi pare giusto il richiamo di rcamil in un' ottica profetica, ma personalmente, piuttosto che al Vangelo, farei riferimento al seguente brano, tratto dagli Atti degli Apostoli (Atti, 28): "...Mentre Paolo raccoglieva un fascio di sarmenti e lo gettava sul fuoco, una vipera, risvegliata dal calore, lo morse ad una mano. Al vedere la serpe pendergli dalla mano, gli indigeni dicevano tra loro: "Certamente costui è un assassino, se, anche scampato dal mare, la Giustizia non lo lascia vivere". Ma egli scosse la serpe nel fuoco e non ne patì alcun male. Quella gente si aspettava di vederlo gonfiare e cadere morto sul colpo, ma dopo aver molto atteso senza vedere succedergli nulla di straordinario, cambiò parere e diceva che era un dio." E' questo episodio specifico, secondo me, il "miracolo delle serpi", come sembrerebbe confermare l' iconografia del /R. Una piccola nota extra: questo miracolo avvenne sull' isola di Malta, dove ancor oggi San Paolo viene spesso raffigurato, oltre che con gli attributi classici (spada e Vangelo), proprio col serpente.1 punto
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Ciao Magdi, Per quanto riguarda la tua moneta di Arezzo, a mio parere si tratta, più "semplicemente", di un caso di moneta incusa. Più facili nella monetazione antica e assai più rare in quella medievale, ma esistenti anche tra le monete di quest'epoca. Conosco una moneta della zecca di Parma del 1302 con le stesse caratteristiche della tua e non credo affatto che si tratti di una prova. In questo momento sono ancora ingessato e non riesco a recuperarne l'immagine, ma appena mi sarà possibile la cerco e la posto. Per il momento grazie per la condivisione dell'immagine del tuo denaro aretino. Tra l'altro dovrebbe essere la prova che, almeno in questo caso, il conio recante croce e scritta era quello di incudine. Un caro saluto, Teofrasto1 punto
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Qual è l’idea che nel mio piccolo mi son fatto? Difficile proporre nuove ipotesi … ma la mia condizione di umile appassionato mi permette di farlo senza rimetterci la faccia più di tanto e magari stimolare una discussione sul Forum ;) . Quindi… Il buon Ottaviano era erede di quel Giulio Cesare che tanto fece per lo Stato Romano ma che con le sue imprese e mosse politiche innescò una serie di eventi che portarono al crollo della Repubblica (che già egli stesso avrebbe potuto far decadere ma per quanto vicino ci passò rifiutò sempre di arrivare al punto di non ritorno). Ben presto il giovane conquistò il popolo in qualità di figlio adottivo dello stesso condottiero e, tra triumvirati e scontri vari, assunse alla fine una posizione preminente anche rispetto allo stesso Senato. In pratica raggiunse l’apice toccato da suo zio (ovvero padre putativo) e lo superò, raccogliendo nelle sue mani in pratica il Potere assoluto divenendo Augusto. Ma cogliere in mano il Potere e divenire Imperatore non vuol dire essere per forza un rivoluzionario: restava comunque un uomo giunto al potere come uno dei capi-parte della parte finale della Repubblica romana. I suoi appelli ai valori della famiglia latina e in genere alle usanze romane e italiche erano frequenti nella parte finale del suo regno quando si occupò di organizzare il nuovo sistema. Da qui lo vedo, personalmente, combattuto in una specie di lotta interiore tra il mantenimento del Comando (pressochè assoluto) raggiunto e mantenere comunque vivo un richiamo alle tradizioni repubblicane, specie nella visione del popolo. Livia e Augusto con la loro educazione frugale ed austera fungevano da esempi viventi di propaganda del richiamo ai costumi tradizionali e quando la figlia Giulia trasgredì le regole (benchè vada tenuto in debito conto la condizione in cui dovette vivere, imponendole regole molto ferree e imposizioni di matrimoni “politici”) alla fine ne pagò pesantemente le conseguenze. Un altro richiamo alla sobrietà di costumi è costituito dall’abitazione augustea (Domus Augustea) sul Palatino, modesta e priva di lusso (portici bassi in pietra del Monte Albano, assenza di marmo di pregio e mosaici…), quando avrebbe potuto permettersi ben altre residenze di lusso care a suoi successori. « Instrumenti eius et supellectilis parsimonia apparet etiam nunc residuis lectis atque mensis, quorum pleraquc vix privatae elegantiae sint. Ne toro quidem cubuisse aiunt nisi humili et modice instrato. » « Le suppellettili e l'arredamento [della casa di Augusto] erano semplicissimi, come si può vedere dai letti e dai tavoli rimasti ancora oggi, la maggior parte dei quali a stento appartengono ad una eleganza privata. Dicono che dormisse su un letto con modeste coperte. » Svetonio, Augustus, 73 E l’apparente contrasto con la cerimonia rappresentata sull’Ara Pacis si stempera se osserviamo che in realtà Augusto vi compare come Pontefice Massimo con la famiglia e celebrante le tradizioni religiose romane. Infine un ultimo tratto caratterizza la monetazione augustea: la presenza del ritratto che rompe la tradizione repubblicana ma in realtà allude a Giulio Cesare (unico ad avere l’onore di veder il suo ritratto coniato sulle monete). Quindi un particolare che richiama Cesare onorato come capiparte repubblicano di grande levatura, al quale Ottaviano Augusto si rifà: un segno che rompe la tradizione repubblicana ma nel contempo evoca e si riflette nel periodo tardorepubblicano, rimarcando una certa continuità.1 punto
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"Mi congratulo con @bizerba62,con @elledi e con il misterioso cavaliere,mi congratulo soprattutto perchè quando si vanno a pestare i piedi a certe persone ed a certi interessi ci si mette la faccia,con tanto di nome e cognome, si diventa soggetti a pressioni e tentativi di essere screditati,quindi bisogna essere limpidi e trasparenti,forti dell'aver sempre agito secondo le regole,e non è da tutti. Complimenti e grazie," Grazie anche a Te, papalcoins, per il sostegno e per aver lucidamente analizzato la situazione. Continueremo ad agire come abbiamo fatto finora, tenendo la Comunità del Forum e la stampa specializzata al corrente degli eventuali progressi. Invitiamo chi avesse qualcosa da dire sull'argomento della discussione, anche in dissenso (ci mancherebbe..), a farlo pubblicamente qui sul Forum o sulla stampa, con la stessa trasparenza con la quale abbiamo sempre esposto le nostre richieste. Siamo disponibili ad accettare qualunque confronto con chiunque, purchè si utilizzino gli stessi "mezzi" dialettici ed il confronto avvenga pubblicamente. Mi paiono regole semplici e democratiche, non trovate? Saluti. M.1 punto
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Ciao, scusa sono fuori casa, impedito con tablet di mio figlio, e quindi non posso darti riferimenti. Comunque si tratta senza dubbio di una bella moneta normanna, Ruggero II, per Messina, con al dritto la rappresentazione di Cristo in trono ed al rovescio Ruggero II; tra l'altro leggerai RII al rovescio. Non appena rientro, se ne hai bisogno, ti posso dare riferimenti o notizie sulla moneta. Ciao1 punto
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tanto per cambiare. :D scherzi a parte, bella domanda, chissà se ci riusciremo a capire il perchè. ;)1 punto
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In genere su Roma medievale, come forse ho già scritto, c'è sempre stata scarsa attenzione. Solo negli ultimi anni si sta riscoprendo la Roma dei baroni, dei mercanti e degli artigiani. Non solo papi e cardinali insomma. Ed il quadro è quanto mai ricco.1 punto
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Claudio, complimenti per l'acquisto, ci mostri anche il contorno della moneta?1 punto
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Bella medaglia, una composizione molto armonica fra i tanti elementi che la compongono. Se sia d'argento no, per me è arduo dirlo, basandomi su di una foto : è facile cadere in errore. Tuttavia, nelle medaglie dell'epoca, non sempre compare il marchio dell'argento quando viene impiegato per la coniazione, direi anzi sia più facile il contrario. @@latino1 punto
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Si e'vero questo articolo di Adolfo Sissia merita piu' attenzione Singolare che su queste emissioni (parlo dei grossi senatoriali, esistano cosi pochi riferimenti: Capobianchi, Grierson, gli Annali del Martinori, qualche breve accenno della Travaini e ora l'articolo di Adolfo..1 punto
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?? Ma dove? Le 500 e 1000 lire di San Marino hanno un modesto valore solo in FDC, ma parliamo di 1 o 2 Euro a pezzo. Se sono SPL o meno è già tanto farci 50 centesimi. Le uniche ad avere un certo valore sono le 500 lire del 1997, perchè non sono state emesse per la circolazione ma solo in serie di zecca, che su ebay si vendono tra i 30 e i 40 Euro in FDC.1 punto
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Posto un altro interessante articolo su Roberto II. © Testo integralmente tratto da “Lo stemma della Città di Sorrento, origine e significato, certezze ed ipotesi, note araldiche e cavalleresche” di Fabrizio Guastafierro, pubblicato a Sorrento nel 2005 da Edizioni Gutenberg ’72 Sorrento ALCUNI PERSONAGGI SU CUI OCCORRE INVESTIGARE PIU’ A FONDO Nei primi decenni del XII secolo la storia di Sorrento, soprattutto in seguito ad intrecci dinastici, si è più volte incrociata con quella di Capua con effetti che, a nostro parere, non sono mai stati collocati nella giusta dimensione. Resta il fatto che la cordialità dei rapporti tra i due principati ha prodotto risultati di grandissima importanza. Come quelli desumibili dalla storia e dall’analisi delle vicende di alcuni personaggi che, al proprio nome, associarono il predicato “di Sorrento”. ROBERTO DI SORRENTO: UN PERSONAGGIO DA RIVALUTARE La figura di Roberto di Sorrento merita sicuramente un discorso più approfondito di quello che ci apprestiamo a sviluppare. Egli, in realtà, nacque dal matrimonio tra Giordano II, Principe di Capua e Gaitelgrima figlia di Sergio, Principe di Sorrento. A lungo governò lo Stato ricevuto in ragione della discendenza paterna. Dopo aver appoggiato l’ascesa al trono del primo Re normanno (Ruggiero), Roberto presto diventò l’interlocutore privilegiato di Papa Innocenzo II e di Bernardo di Chiaravalle per favorire le rivendicazioni e la discesa nel Mezzogiorno dell’ Imperatore Lotario. Riconosciuto capo della rivolta che si scatenò in Puglia (e che vide impegnati in prima linea i Conti del “tacco d’ Italia”) contro il monarca appena incoronato dall’ Antipapa Anacleto, Roberto II ebbe un grave torto: quello di non dare – quando avrebbe potuto – il “colpo di grazia” al suo avversario. Il 24 luglio 1132, dopo aver a lungo combattuto, con alterne vicende, tra Nocera e Scafati, il capo dei rivoltosi, alla testa di un esercito forte di tremila fanti e quarantamila militi, riuscì a sbaragliare le truppe di Ruggiero ed a costringere il re a fuggire a Salerno. A testimoniare la portata della vittoria contribuisce la conta del numero degli uomini schierati con le truppe reali che finirono in catene. Giuseppe De Blasiis (in “La insurrezione pugliese e la conquista normanna”), al riguardo, scrive: “molti anche dopo la battaglia furono uccisi, e moltissimi fatti prigionieri, tra i quali venti Baroni e settecento militi. Inestimabile bottino, d’armi, cavalli, di preziosi utensili raccolsero i vincitori”. Dopo questo trionfo Roberto avrebbe potuto annientare definitivamente il Re ormai praticamente isolato a Salerno e sprovvisto di forze capaci di reggere all’impatto di un definitivo scontro con gli avversari. Ed, invece, anche per effetto del desiderio dei Conti pugliesi di rientrare con immediatezza in possesso dei propri feudi, il Principe decise di non infierire. Fu un errore gravissimo. Ruggiero, dopo essersi ripreso, iniziò a riorganizzare il suo esercito per riprendere il cammino verso la zona dove si concentrava il più alto numero di ribelli. Nell’ arco di due anni si registrò una serie di veri e propri capovolgimenti di fronte. Roberto, in un primo momento ripetutamente sconfitto, rifiutò di mantenere il possesso dell’avito principato, in cambio di un atto di formale sottomissione alla casa degli Altavilla. E, sempre confidando in un intervento imperiale, continuò a brigare assoldando truppe pisane che gli permisero di portare avanti la resistenza. Nel 1135, però, Ruggiero occupata Capua, l’affidò – sia pure per un breve periodo – al suo terzogenito: Alfonso. Lo smacco subito non frenò il figlio di Giordano II e Gaitelgrima di Sorrento che, finalmente trovò l’appoggio materiale del Papa, del “Padre” dei Cistercensi e dell’ Imperatore, e poté rientrare in Patria. Anche in questo caso, però, non si trattò che di una breve parentesi. Nel 1138 Roberto perse definitivamente il controllo del suo territorio. E da quest’anno le notizie su di lui diventano contrastanti. Secondo Giuseppe De Blasiis, infatti, il nipote di Sergio II (da cui sono discese, tra l’ altro le famiglie Sersale e Mastrogiudice), per effetto di una mediazione che vide come protagonista Papa Innocenzo II, avrebbe ottenuto la signoria di Sorrento che, però avrebbe rifiutato “disdegnando l’umile stato” ed in considerazione del fatto che “rinnovandosi le minacce tedesche e bizantine contro Ruggiero” si poteva sperare nell’inizio di una riscossa. Di avviso diverso è, invece, Vincenzo Donnorso che sostiene: “Per aver Roberto di Sorrento, Principe di Capua aderito alle parti del Pontefice Innocenzio, fù privato del suo Principato, ma poi fatta la pace tra il Rè, ed il Pontefice, gli fù restituito il tutto, come narra Pietro Diacono nella Cronica di Monte Casino lib. 4. cap. 105. ritrovandosi a questi tempi presente. A mò poi il Re Rugiero fuor dell’usato tutte quelle persone, che per la fedeltà a lui prestarono, e n’ottennero gran privilegi, che dagl’altri Rè furono confirmati, tra’ quali molti di questa nostra Città furono esaltati a grandi onori, a cagione della pronta volontà d’unirsi a gl’altri Commilitoni Normandi per la ricuperazione di Gerusalemme, come riferisce il nostro Arcivescovo Filippo”. Il nodo della questione, in ogni caso è proprio questo: Roberto fu mai materialmente presente a Sorrento? Ne ebbe mai il possesso? L’ argomento è controverso anche se va precisato che i più accreditati storiografi locali sostengono, sia pure tacitamente, tesi di tipo negativo. Noi siamo dubbiosi. Il discendente di una famiglia che aveva dominato uno degli “stati” che, prima dell’incoronazione di Ruggiero d’ Altavilla, era stato tra i più potenti dell’ Italia Meridionale e tra i più autorevoli negli ambienti pontifici (al punto di determinare, tra l’altro, l’elezione di Vittore III) non avrebbe potuto, solo per questioni affettive, onorare l’ origine della madre al punto di “rinnegare” le sue origini capuane. Più verosimile, invece, è che Roberto sia divenuto “Roberto di Sorrento” proprio per effetto dell’ intervento di Papa Innocenzo II. Peraltro la consegna nelle sue mani dei territori della Terra delle Sirene non sarebbe risultato un vero e proprio “infeudamento”, perché giustificato dal fatto che esso era pur sempre nipote di Sergio II. Semmai si sarebbe trattato di una “forzatura” nell’ ambito delle “successioni di famiglia” venendosi meno al rispetto dei diritti relativi al maggiorascato. Certo, quello di Sorrento non sarebbe mai più stato un principato autonomo ed indipendente, ma il fatto di assicurarne il controllo nel rispetto delle genealogie della nobiltà locale, sarebbe equivalso al riconoscimento di grande dignità da parte del nuovo Re. Roberto, dal canto suo, non avrebbe “disdegnato l’umile condizione”, come sostiene il de Blasiis. Anzi proprio da Sorrento sarebbe partito per nuove memorabili imprese. E’ certo, infatti, che egli si avvicinò fisicamente a Corrado III – nel frattempo succeduto a Lotario – e che seguì l’imperatore nelle delicate fasi preliminari alla terza Crociata (1147-1149). Fino al punto di esserne più volte designato ambasciatore a Costantinopoli. FILIPPO DE SURRE ED HEINRICO COMITE Con lui, comunque, furono certamente altri uomini provenienti dalla Terra delle Sirene (e d’altro canto Donnorso è eloquente, in questo senso, quando afferma – come già ricordato – che “molti di questa nostra Città furono esaltati a grandi onori, a cagione della pronta volontà d’unirsi a gl’altri Commilitoni Normandi per la ricuperazione di Gerusalemme, come riferisce il nostro Arcivescovo Filippo”. Sempre traendo spunto da quanto si legge tra le pagine de “La insurrezione pugliese e la conquista normanna” (del De Blasiis), inoltre, tra gli esuli finiti nella Capitale dell’ Impero Bizantino figurano Philippo de “Surre” ed Heinrico Comite. IL FALLITO GOLPE DI RUGGIERO DI SORRENTO, MANCATO BASILEUS DI COSTANTINOPOLI Tutto ciò volendo tacere delle vicende di Ruggero di Sorrento (probabilmente fratello o figlio di Roberto II) al quale Ferdinand Chalandon dedica qualche attenzione (in “Historie de la domination normanne en Italie et en Sicilie”) sostenendo che fece fortuna nella capitale dell’ Impero Bizantino, acquisendo la qualifica di Cesare in seguito al matrimonio che contrasse con Maria Comneno, figlia dell’ Imperatore Giovanni. Lo stesso Chalandon oltre a confermare la presenza a Costantinopoli di Philippo de “Surre” e di Heinrico Comite (ricavandola da una lettera inviata dall’ Imperatore Corrado III al suo “collega” d’ Oriente Manuele Comneno, succeduto al padre Giovanni e, dunque, fratello di Maria) ipotizza che Ruggiero di Sorrento possa aver tentato un blitz – fallito perché denunziato dalla sua stessa moglie – per tentare di farsi proclamare addirittura “Basileus”. Tuttavia è da sottolineare che, sempre Chalandon, chiarisce come su questa ipotesi e, più in generale sulle gesta di Ruggero di Sorrento non possano nutrirsi certezze. Ci risulta che, fino ad oggi, nessuno degli studiosi locali abbia nemmeno minimamente considerato il “golpe” tentato dal presunto sorrentino. Reale o fittizio che sia, esso – anche per il solo gusto di confutare le tesi sostenute dallo Chalandon – avrebbe meritato una qualche attenzione. In merito riteniamo che la cosa non possa essere liquidata sostenendo che si tratta di fatti che poco hanno a che fare con la storia locale perché altrimenti non si giustificherebbero i numerosi riferimenti alla figura di Ruggiero che pure ritroviamo sparsi in numerosi testi che riguardano la storia di Sorrento. Né può sostenersi che si ritiene inattendibile lo scritto dello Chalandon perché diversamente non avrebbe senso indicarlo tra le fonti di tante pubblicazioni.1 punto
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Intanto, una riflessione a voce alta e al volo. Basilea (in tedesco, Basel) e basilisco (in tedesco, basilisk) hanno in comune la radice lessicale. Il che non significa affatto che abbiano un'etimologia comune. :nea: Ma l'omofonia è sufficiente a promuovere il mostruoso essere a simbolo allusivo della città... :hi:1 punto
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Per meglio inquadrare Roberto II nel contesto geografico e storico, riporto la sua biografia tratta da Wikipedia Roberto II di CapuaRoberto II di Capua, detto di Sorrento (... – Palermo, 1156 circa), fu 7° principe di Capua (e 11° conte di Aversa) dal 1127 al 1135. Unico figlio di Giordano II successe al padre, morto nel 1127, e quello stesso anno fu confermato nel titolo di principe da papa Onorio II. Sul finire del 1127, papa Onorio II si era recato a Benevento per predicare una crociata contro il Conte Ruggero II di Sicilia allo scopo di impedire l'unificazione della contea di Sicilia con il ducato di Puglia e Calabria, rimasto senza governante a causa della recente morte del legittimo duca Guglielmo II. Il 30 dicembre ci fu l'insediamento di Roberto come principe ed il papa, che era andato a Capua per la cerimonia, lo reclutò subito per l'impresa. Il papa probabilmente sperava di usare Capua come contrappeso contro la Puglia, come ai tempi del nonno e del bisnonno di Roberto, ed anche Roberto potrebbe aver pensato di assumere il ruolo di principale protettore del papa, come i suoi antenati. Tuttavia, egli aveva una personalità debole e presto cadde malato, così quando Ruggero arrivò con il suo esercito la coalizione cominciò le trattative. Onorio riuscì persino a negoziare l'indipendenza di Capua ma, nel 1129, Roberto si sottomise alla sovranità del duca di Puglia e l'anno successivo, il 25 dicembre 1130, fu lui che come vassallo più importante pose la corona reale sul capo di Ruggero. Nel 1132 Roberto si ribellò insieme a molti altri vassalli del re di Sicilia e con l'aiuto di Papa Innocenzo II coalizzatosi con Luigi VI di Francia, Enrico I d'Inghilterra, e l'imperatore Lotario II. Ruggero fu sconfitto nella Battaglia di Nocera del 24 luglio, ma reagì bruciando Aversa e, nel 1134, costrinse alla sottomissione Rainulfo, conte di Alife, ed il nominalmente bizantino Duca Sergio VII di Napoli. Roberto fu scacciato dalla sua città e Ruggero fece principe al suo posto il suo terzo figlio Alfonso (1135). Roberto fuggì a Pisa, dove radunò una flotta e mosse guerra contro Ruggero in Sicilia, invece la flotta Pisana devastò Amalfi, prendendo un grande bottino. Carico di questo bottino ed accompagnato da una delegazione papale, Roberto andò in Germania per invocare l'aiuto dell'imperatore. Nella primavera 1137 l'imperatore scese nel meridione con Papa Innocenzo II, Enrico l’Orgoglioso duca di Baviera ed una grande esercito. Essi presero Benevento, Bari, e la stessa Capua, insediarono Rainulfo come duca di Puglia e Roberto in Capua, rivendicando questi atti in battaglia. Ma quando l'imperatore lasciò l'Italia, Ruggero saccheggiò ancora Capua. Il 25 luglio 1139, Roberto ed il papa furono sconfitti in battaglia sul Garigliano, a Galluccio, caddero in una imboscata tesa dal figlio di re Ruggero, Ruggero di Puglia. Il papa fu catturato mentre Roberto scappò. Essi da quel momento lo riconobbero come principatus Capuae. Quando Alfonso morì nel 1144, Ruggero fece principe il suo quarto figlio Guglielmo. Alla morte di Ruggero nel 1154, Guglielmo gli successe come re e duca, ma Roberto riprese Capua nel 1155. Egli morì poco dopo e Guglielmo assorbì definitivamente Capua nel regno di Sicilia.1 punto
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Ciao @@Legio II Italica, ad integrazione, numismatica, della Tua bellissimma esposizione, posto quello che, dovrebbe essere una delle prime coniazioni con la Lupa capitaolina, il didracma romano campano 270 - 265 a.c... Saluti Eliodoro1 punto
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infatti....beccare uno che rubacchia al tavolo del convegno potrebbe esser il momento opportuno di fargli capire l'importanza di aver le gambe e le braccia integre.1 punto
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"Evidentemente era gente che dichiarava pochissimi euro.... e che doveva continuare a fingere di essere povera..." ...e con una spiccata propensione all'autolesionismo...... M.1 punto
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Per gli amanti del synth di sapore anni '80, fra loro sicuramente questo gruppo canadese di oggi.1 punto
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La Grecia "è messa" in questo modo a causa della disorganizzazione pubblica che ha da decenni. Non viceversa. Già negli anni '80, per rimanere in topic, visitare certi musei o aree archeologiche era un'impresa.1 punto
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