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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/17/14 in tutte le aree
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DE GREGE EPICURI Il Centro Culturale Numismatico Milanese (CCNM) organizza in sede (Milano, via Terraggio 1) una conferenza per martedì 27 gennaio, alle ore 20.45. L'oratore è Enrico Bossi, che nel gennaio scorso ci ha parlato della moneta e pre-moneta in Africa. Questa volta, il tema riguarda la pre-moneta e moneta in Asia, e più precisamente in Cina, dove ha avuto origine: "CONCHIGLIE,PELLE, COLTELLI: MONETE E PRE-MONETE NELL'IMPERO CINESE". Sembra che l'uso di oggetti naturali o artificiali come pre-moneta sia esperienza comune a tutti i continenti, dalle conchiglie in Asia ai bracciali in Africa, dagli spiedi di ferro nel Mediterraneo (obolòi) ai semi di cacao in America Meridionale. La moneta metallica fusa o coniata ha invece due sole origini ben individuate: quella fusa in Cina, quella coniata in Lidia nel VII secolo a.C. Da queste fonti derivano le monetazioni cinese-indocinese-giapponese, e rispettivamente quelle dell'occidente. Enrico Bossi ci guiderà in un viaggio a ritroso fino alle origini dei mezzi di scambio in Cina: -premonete, poi inizio della monetazione e suo sviluppo nei secoli più antichi; - evoluzione più che bimillenaria, fino alle rivoluzioni cinesi dell' 800 ed alla Lunga Marcia di Mao. Sicuramente un argomento poco frequentato dai numismatici, che ci auguriamo intervengano numerosi!3 punti
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Quello di seguito è un sixpence della Regina Vittoria 1848. Però la data presenta una ribattitura 8 su 6. Molto rara, specialmente in alta conservazione. ****************************************************************************3 punti
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Ormai il Natale si avvicina e le nostre case si addobbano con alberi luccicanti e presepi, così mi sembra bello che chi vuole possa condividere con gli altri il proprio presepe e/o albero. Ecco il mio bel presepe con giorno e notte e cascata con acqua vera. E per la gioia di noi numismatici ho fatto anche una piccola variante (temporanea altrimenti mia madre mi uccide) numismatica con il 2000 lire Vaticano del 2000 per il bimillenario della nascita di Gesù :)3 punti
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Modello differente da quello postato da Lafayette :) ______________ 1848 Ungheria (Ferdinando I d'Asburgo-Lorena come Imperatore d'Austria) Come Re di Ungheria Ferdinando V (1793-1875) 20 Kreuzer KB - Argento .5003 punti
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Sublime Nel 1925 Alves dos Reis falsifica le firme dei dirigenti della Banca del Portogallo e ottiene dalla Waterlow & Sons, che stampava le banconote portoghesi, 200.000 banconote da 500 escudos (non false ma vere !), l'equivalente di ottanta milioni di euro. Poi fonda una banca per riciclare la banconote ed investe in Angola. Verrà scoperto (e si prende venti anni di galera), ma l'immissione monetaria provoca una grave inflazione. Alves morirà poverissimo. I più vecchietti (come me) ricorderanno un magnifico Paolo Stoppa nella serie televisiva "Accadde a Lisbona". Polemarco3 punti
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1848 Impero asburgico Ungheria 20 Krajczar (Kreuzer) Ag 5303 punti
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Quello che sta accadendo al rublo dovrebbe essere di monito per chi sogna un ritorno alla lira... Arka3 punti
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E poi ...Nucleo Tutela Numismatica? Quando è stato costituito?3 punti
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ecco il mio regalo di Natale...anticipato. :) cosa ne pensate? a me ha colpito la freschezza combinata alla patina...in mano i rilievi son satinati(dalle foto si intuisce sulla corona al rovescio. attendo pareri... un salutone alla sezione e un grazie a chi interverrà marco2 punti
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Stati tedeschi Francoforte 2 Gulden 1848 argento .900 moneta celebrative dell' assemblea costituzionale inaugurata il 18 maggio 1848 tiratura 8600 pezzi2 punti
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DE GREGE EPICURI @@Matteo91: avevo letto il tuo intervento lungo e documentato in "altre monete antiche"; non sono intervenuto perché, pur interessandomi il tema, per ora ne so davvero pochino. Grazie ad un amico francese, ho un po' di monete abbastanza antiche (in particolare Han e Song);ma credo che le produzioni più interessanti siano le vanghe ed i coltelli.Ne avevo visti non pochi ad una mostra a Palazzo Reale a Milano qualche anno fa, sulla civiltà cinese antica. @@angel: secondo me, i Circoli dovrebbero SOPRATTUTTO prendere iniziative culturali. A Milano è più semplice, perché gli esperti presenti sono molti (qualche volta comunque riusciamo a farli arrivare da fuori : Roma, Torino, ecc.) Però si possono anche prendere iniziative più "familiari", utilizzando le competenze specifiche di qualche iscritto.2 punti
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http://www.lamoneta.it/topic/123429-lecce-ferdinando-i-daragona-mezzo-carlino/?hl=+lecce http://ilportaledelsud.org/dritto-rovescio.htm Ciao Matteo @@sforza , ti segnalo questa discussione su un importante moneta leccese ed uno studio riguardante l'argomento del Real Ordine dell'Ermellino. Ti rammento che il re Ferdinando I d'Aragona fondò l'ordine cavalleresco il 29 settembre del 1465 (giorno in cui si festeggia san Michele Arcangelo) e ne fu gran maestro. Il busto dell'epoca, opera di Guido Mazzoni, ritrae re Ferdinando I ed allegato di seguito è conservato nel museo di Capodimonte a Napoli e ritrae il sovrano con il collare da gran maestro dell'ordine. Da notare lungo di esso le varie imprese come ad esempio: la montagna di diamanti, il libro aperto, la sedia del foco, eccetera.2 punti
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Allora e' giunto il momento di svelare l' arcano....le due monete in foto "dovrebbero" essere entrambe del '21, dico dovrebbero, perchè nella teca vi sono due esemplari per anno di ogni moneta anche se una delle due e' posta al dritto e quindi non si puo' vedere l' anno stesso di coniazione. Mi scuso per le foto ..ma queste sono in quanto fatte col cellulare. Le monete sono ben conservate al Museo della Zecca di Roma che in questi giorni ha riaperto al pubblico in via straordinaria per un solo giorno (il 13 dicembre)dopo anni di chiusura per ristrutturazioni! Naturalmente all' inizio non ho voluto indicarne la collocazione per non influenzarvi nel giudizio e nella valutazione! Pero' vi dico ,e non sono stato il solo ad osservarle che rispetto ad altri esemplari della stessa moneta di altri anni queste mi sembravano un po "strane" testa un po piu' tozza ...colore del metallo...particolari meno in rilievo.... ed altre piccole differenze.Naturalmente non sono stato il solo ad osservarle ed altri utenti del forum che erano con me hanno avuto la stessa impressione.E' chiaro che per voi che vedete solo una foto e' ancora piu' ardua la valutazione ma tant' e'!Naturalmente io sono il primo che puo' aver preso un abbaglio e per il bene della collettivita' sarei ben felice di essermi sbagliato nel sollevare dei dubbi sull' originalita' ...tra l' altro vedo che anche qui piu' di qualcuno e' rimasto un po perplesso .Un saluto a tutti Andrea.2 punti
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Due parole più sul come si presenta il libro che sui contenuti in quanto potete immaginare che c'è da ponderare bene e con calma gli argomenti scientifici. La copertina esterna questa volta è color grigio, per differenziarsi dagli altri colori dei numeri precedenti, le pagine si sfogliano bene, meglio che con i precedenti volumi, la veste grafica è importante decisamente, la prefazione di Ermanno Arslan è bellissima, racconta come è nato questo studio, le motivazioni, la metodologia. Altrettanto interessante e da leggere l'introduzione degli autori e un breve accenno alla zecca in quel periodo storico. Lo schema segue quello degli altri volumi, parte storica con di solito acclusa parte sulla monetazione specifica, seguita dalla catalogazione delle varie tipologie monetarie con relative spiegazioni. Le immagini delle monete sono ingrandite, con come novità a fianco il diametro reale delle stesse, ottima la parte sugli ottoniani ed enriciani con le leggende disegnate lettera per lettera per comprenderle meglio e differenziarle, alla fine una bella parte riepilogativa per tipologia con le monete in misura reale, con una ampia parte molto interessante anche sulle falsificazioni. Capisco che ci sono diverse attribuzioni che non sono facili e semplici e c'è curiosità e interesse.....per i tipo XPSTIANA RELIGIO posso dire che nell'introduzione viene detto che diversamente dal passato, solo una piccola parte sono riconducibili a Milano per il loro stile, che c'è una parte interessante sugli elementi per distinguere le emissioni di Milano da quelle di Pavia per i denari di modulo larghissimo, che c'è una parte molto, ma molto particolareggiata sugli enriciani, quelli dopo Enrico II e che....che...dovreste poi comprarvelo anche voi..... :blum:, perché è indubbiamente, vista la complessità della materia trattata, da leggere con calma e pazienza.....2 punti
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Francia : 5 Francs Hercule 1848 Parigi...2 punti
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___________________ 1848 Stati Uniti d'America Presidente dal 1845 al 1849 - James Knox Polk (1795-1849) 1 Cent. - Rame2 punti
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Beh non proprio Vince, solitamente "un prezzo sbagliato" non si vende. (chiaro che si parla in generale e poi ci sono sempre casi e casi). Tralasciando il parere del curatore che ha interesse personale sulle monete in questione, vista però la "varietà" di giudizi sulla conservazione esistente anche in ambito professionistico é rimasto un po' l'unico metro di misura per il collezionista anche se, come dici tu, poi non si é esenti da doppie furberie, sia sul prezzo che sulla consevazione. Quello che posso aggiungere dire é che la tua moneta é un bel pezzo, personalmente probabailmente non la chiuderei qFDC/FDC dovendo eprimere giudizio dalle foto proposte, ripeto, proprio per i segni non proprio "insignificanti" presenti sul capo del regnante, sul collo, la base del collo e su tutte il contorno. Altrimenti quella postata in apertura Thread sarebbe FDC, e non lo é. Detto questo é comunue una moneta che avrebbe sicuramente destato la mia attenzione se mi fosse finita in mano, perchè a prescindere da come si voglia chiamare la conservazione, non é certamente il classico qFDC che si vede in giro ;) . Poi al solito si parla un po' del sesso degli angeli perchè la moneta in mano non l'ho vista, ma insomma il gioco del giudizio sul forum si fa sulle foto e so bene quanto spesso ci si possa ingannare.2 punti
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Sperando di fare cosa utile provo a dire la mia sulle tetradracme balcaniche di imitazione dei tipi di Filippo III (per quelle di Alessandro Magno e per gli ibridi é tutto un altro discorso, estremamente piu' complesso, cosi' come per le dracme). Credo che le imitazioni immediatamente riferibili alle tetradracme di Filippo III siano riconducibili essenzialmente a 3 tipologie. A. Impronta del dritto conservata, spesso con un breve tratto che taglia il contorno perlinato a h2 (che puo' confondersi con una rottura di conio, ma non lo é). Rovescio con la presenza di un doppio monogramma "bipenne", quello superiore inscritto in un cerchio, derivante con ogni probabilità da quello presente in alcune emissioni di Arados. In alcuni casi i monogrammi sono estremamente evanescenti, e appena visibili. In tali casi si puo' ipotizzare che siano stati volutamente eliminati dal conio oppure, più probabilmente, che il conio stanco sia stato ripreso nella figura e nella leggenda tralasciando i monogrammi. Riferimenti : Pink 579-583; OTA 579 (1,2), 581 (3-10); Preda gruppo 1 (parte) tav.LXXII 1-4; Allen tipo III.A.i; Lukanc 1-3; Dembski 1465-1476; Kostial 898-905; esistono molte varianti per quanto rigarda i monogrammi, qualche esempio: B. Impronta del dritto per lo più conservata, contraddistinta da una sorta di rosetta in corrsipondenza dei punti che rappresentano le labbra e l'estremità del naso. La figura del rovescio é scomposta in forme geometriche. Quando (raramente) é visibile il monogramma al rovescio ha una forma di clessidra. Solitamente l'impronta di rovescio é profondamente incisa nel tondello. E' senz'altro il tipo più raro. Riferimenti : Pink 589; OTA 581 (15); Preda gruppo 1 (parte) tav.LXXII 5; Allen tipo III.A.iii; Lukanc 4; Dembski -; Kostial 917; C. Impronte del dritto e del rovescio da visibili a totalmente evanescenti. Quando visibile il rovescio mostra il monogramma "bipenne". Normalmente lo stile del rovescio non risulta scomposto come nel tipo B, ma in alcuni casi, pur non presentando il monogramma "a clessidra", ne sembra derivare (cfr. Kostial 921-925). Riferimenti : Pink 584-588; OTA 581 (11-14); Preda gruppo 1 (parte) tav.LXXII 6-7, gruppo 2, gruppo 3; Allen tipo III.A.ii; Lukanc 5-7; Dembski 1477-1483; Kostial 906-916, 918-932;2 punti
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AntvwaIa: "Marcus Didius: tu che sei lo specialista che ci legge le legende impossibili... è pane per i tuoi denti!" rotti :crazy: Salve a tutti, mi scuso per il ritardo ma non è una moneta semplice da identificare/descrivere quella inserita da Mazzarello Silvio, e concordo con AntvwaIa per l'identificazione. Posto per confronto la moneta in questione e una simile, la prima chiaramente imitativa fatta da incisore analfabeta che ha riprodotto una probabile moneta di Teodosio II, con legenda fatta da lettere e pseudo-lettere, alcune lettere sono identificabili anche se in posizione errata, al rovescio presenta la croce potenziata entro una ghirlanda che ricorda il filo spinato, il medaglioncino soprastante è quel piccolo anello situato a ore 1, all’esterno a ore 3 presenta la lettera O, forse imitazione della zecca. La moneta imitativa di confronto, sempre in nome dello stesso imperatore, con legenda DN THЄODOSVS P AV - CON, è più regolare e leggibile in tutti i particolari, fatta da un buon incisore. Marcus Didius2 punti
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complimenti, la moneta è superba sia per dettagli che per patina,qFDC per me....ha dei campi davvero freschi,si vede bene (o almeno si intuisce) dalla foto. presenta problemi lungo tutto il bordo,che risulta irregolare nonostante non sia toccato....difetto di conio irrilevante ai fini della stima a mio avviso. ultimo appunto:non puoi postare queste napoletane super col logo di VEIII!!! qua ci si potrebbe offendere :D usa un logo per le napoletane e un logo per le altre :rofl: :rofl: :rofl: ....lo dico per il tuo bene. marco2 punti
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Accetto, con molto coraggio, l'invito di @@renato a pubblicare "l'esemplare più bello apparso sulla piazza"... ehm.... scusate, volevo scrivere il "secondo" esemplare più bello, il mio. :-) Vince2 punti
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Un curioso errore di coniazione , una doppia battitura della zecca napoletana 5 Cent. 1862 Napoli. Vittorio Emanuele II1 punto
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Vi presento la mia ultima moneta Soldo per Armata e Morea, Cu 2,87 g 22,5 mm R2 D/*S•MARC•VEN*, leone in soldo, in esergo *I* R/*ARMATA E•T MOREA* in cinque linee1 punto
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Dopo anni che la rincorrevo, e qualche mese dall'acquisto, finalmente sono riuscito a fotografarla! La patina la trovo deliziosa, ed il connubio con l'alta conservazione la rende un piccolo gioiellino! Era in asta alla passata Nomisma 49 ad un prezzo davvero sostenuto (e pensare che quando passò alla Nomisma 44 la snobbai... aaargh!!), e quando m'è ripassata sotto gli occhi ad un prezzo inferiore, non c'ho pensato due volte. Visto lo spettacolo fantasmagorico offerto dal gioco di colori (per la patina) e di luci (per la freschezza del metallo), tutto sommato il prezzo della Nomisma 49 [forse] ci poteva anche stare. In ogni caso è un gran bel vedere, e con una buona foto ancora di più ;P1 punto
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Sera a tutti, secondo voi che monete sono? Sulla prima ho dubbi di autenticità, pesa all'incirca 20 grammi Sulla seconda, buoi pesto... Grazie a tutti1 punto
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Steno ha un ruolo determinante in questa "storia" , respinto dalla moglie di Faliero la insulta ripetutamente ed innesca l'evento che porterà successivamente alla congiura contro il consiglio dei Dieci.. Gaetano Donizetti docet.......1 punto
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Buona serata Difficile scostarsi dalla storiografia più recente (in rete ce n'è da fare indigestione); quindi posso scrivere per quello che, ritengo, sia il motivo reale del tentato "golpe" nella Venezia del 1355. Non già il "colpo di testa" di un vecchio arteriosclerotico, che voleva rovesciare il governo della Repubblica per fargliela pagare a quei giudici nobili, ma imbelli, rei di non aver adeguatamente punito le offese rivolte a sua moglie da quattro giovinastri, nobili anch'essi. Il Falier era una delle menti più lucide del suo tempo; politico di razza, aveva accumulato esperienze di comandante e ambasciatore; insomma era un personaggio colto e raffinato. Risibile la scusa di cui sopra; molto più probabile che volesse farsi signore di Venezia, proprio come stava avvenendo in altre realtà, dove i vecchi comuni si stavano trasformando in signorie e questo poteva farlo solo con l'appoggio dei cittadini, con l'avvertenza che questi ultimi non erano il popolo, ma erano coloro che, pur non nobili, avevano in mano l'economia (o buona parte) dello stato. Quindi commercianti, artigiani, imprenditori navali, cambiavalute ... tutte persone che avevano da dolersi dei soldi persi e che lo stato aveva "dragato" per sostenere la guerra contro Genova. Circa le monete, è chiaro, sono rarissime; considerato che regnò circa un anno. Non escludo nemmeno che buona parte di quelle in circolazione finirono nel crogiuolo; una sorta di damnatio memoriae effettuata sulle monete come è stato fatto con le immagini che lo rappresentavano. saluti luciano1 punto
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La seconda potrebbe essere un 3 copechi della Moldavia e Vallacchia del 1773, non ne sono sicura al 100% ma gli somiglia molto. Ciao1 punto
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LE MONETE DI ROMA: AUGUSTO, IL TRIUMVIRATO (Vol 1 di 2) PERCORSO STORICO-CULTURALE SVOLTO TRA LE IMMAGINI PIU' SIGNIFICATIVE DELLE MONETE BATTUTE DURANTE IL REGNO DEI PIU' IMPORTANTI IMPERATORI ROMANI. Vi segnalo l'atteso 5° volume della serie "Le Monete di Roma" di Daniele Leoni. Come già i volumi precedenti, anche questo si preannuncia un buon successo; sempre più curato nella grafica e nell'esecuzione, il nuovo volume (cui seguirà un secondo nei prossimi mesi), è costituito da ben 176 pagine interamente a colori, arricchite da oltre 200 immagini di ottima qualità. Vi allego il pdf con i dettagli dell'opera e i riferimenti per ordinarlo. Prezzo di copertina 30€ Autore: Daniele Leoni Editore: DIELLE EDITORE Formato: 21 x 29,7 cm - brossura cucita a filo, composta da copertina plastificata opaca e pagine di carta patinata opaca da 150 gr. con vernice protettiva ISBN: 978-88-905934-9-9 Tiratura: 1000 copie numerate Pagine: 176 Prezzo: 30€ Contatti: il volume può essere ordinato direttamente all'Autore (vedi riferimenti su pdf) AUGUSTO.pdf1 punto
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Visto che merita l'ho messa in copertina sul catalogo.... ;)1 punto
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Ciao. Ho contattato un membro dell'Organizzazione che mi ha confermato che gli atti del Convegno saranno pubblicati. Dovrebbe Lui stesso intervenire più tardi in questa discussione per fornire al Forum maggiori informazioni sull'evento. Saluti. Michele1 punto
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Ciao, per la figura B in effetti avevo pensato alla patera ma l'avevo esclusa perchè presente nel panorama monetale classico ma non in quello tardo. Certo considerando che Bonifacio non era cristiano (vedi post precedenti) potrebbe starci il recupero di un simbolo classico e quindi "pagano" e con questo un richiamo al periodo classico. ;) Oltre al discorso "scudo o che" mi pare di notare ancora un dettaglio forse trascurato: sotto i piedi sembra (?) vi sia un globo/sfera e difatti l'appoggio non è orizzontale. È un mio miraggio o lo vedete anche voi? Resta comunque una... figura mooolto enigmatica. Ciao Illyricum :)1 punto
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La banconota serie sostitutiva W205 è stata stampata presso l'Istituto Geografico De Agostini per conto dell'I.P.S. e la numerazione va da W201 a W316. Di questa banconota esistono 3 tipologie, nel senso che sono state stampate in 3 luoghi diversi: Officine dell'Istituto Poligrafico dello Stato di Roma da A1 a Z125 ; Istituto Geografico De Agostini per conto dell'I.P.S. da A126 a Z250 ; Officina Staderini di Roma per conto dell'I.P.S. da I209 a Z249. le firme sono del commissario Introna e del cassiere Urbini.1 punto
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@@Monetaio e Il*Numismatico io non credo che ci siano "troppi segni e troppo vistosi". Sono sempre stato convinto che il grado di conservazione è personale poiché non c'è nessuna grandezza fisica precisa da misurare, un peso, una dimensione, un tempo, ecc... A me piace molto questa mia moneta. Vince1 punto
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Concordo con l'opinione espressa da @@vox79 e @@gallo83 - La moneta è bella, sia chiaro non la disprezzo, il d/ da BB+ il r/ da qSpl, le valutazioni dei cataloghi per questa tipologia tra lo BB e lo Spl sembrano essere oramai un pò alti, ma questa ha qualcosa che i 1000,00 euro non me li farebbe spendere.1 punto
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vedendo meglio sul lato sinistro del castello ho notato NCIA della legenda DE CLARENCIA, quindi un tornese di Chiarenza del XIV secolo1 punto
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1 - Questo è un fatto che dipende dalla sensibilità di ognuno rispetto all'argomento trattato: la bandiera è il primo dei simboli di una nazione (o un gruppo di nazioni che aspira a diventare qualcosa in più di una semplice comunità, nel caso dell'UE), quindi è un elemento importante da commemorare almeno per chi condivide ciò che rappresenta. Possiamo immaginare come ci guarderebbero ad esempio negli USA se dicessimo che commemorare la Stars and Stripes è inutile (vero @@collezionistabari ? :lol: ) 2- Le emissioni comuni hanno un valore simbolico proprio in quanto tali, è quello il loro vero fascino: a parte queste e la faccia comune le monete Euro sono tutte diverse, quindi almeno per eventi di particolare importanza comune si può anche parlare tutti "la stessa lingua" con monete che riportano la stessa figura per tutti. Non dimentichiamo che le monete sono fatte prima di tutto per circolare, trasmettendo a loro modo dei messaggi, non solo per essere collezionate in base a criteri estetici. Non l'ho ucciso, non sono così cattivo come sembro :D Anch'io avrei tenuto sicuramente quella del 2009.1 punto
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Ritirato ora....quindi più ufficiale di così :blum: , certamente poi bisogna leggerlo con calma e chissà quanto ci vorrà, certamente la mole di lavoro e i contributi riportati anche di immagini è a dir poco impressionante, un libro sicuramente per chi studia e colleziona Milano, in genere per ogni medievalista, credo che per i Crippa questo sia il coronamento di un sogno, completare un'opera così e in questo modo è per loro avere legato per sempre il nome alla monetazione di Milano, Crippa e Milano....complimenti vivissimi ! Mario1 punto
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Anche mi rammarico di non avere purtroppo avuto il piacere di conoscerlo anche se abbiamo avuto alcuni , molto piacevoli , scambi telefonici Piu' voltd mi aveva invitato ad andarlo a trovare a Mortara . La distanza, gli impegni di lavoro il tempo, troppo breve della nostra conoscenza non l'hanno consentito. Il ricordo e' di una persona generosa, disponibile , pronta a condividere le sue conoscenze, profondissime, sulla numismatica siciliana. Un grande esperto di metalli, un artista, una persona caratterizzata da uns molteplicita' di interessi. A chi ha svuto la fortuna di essergli stato piu' vicino auguro di poter continuare la sua opera, il modo piu' bello forse, per continuare a ricordarlo e perpetuarne la memoria .1 punto
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No, ma con la tua geniale pensata ci ritroveremmo in quella condizione anche solo con i soldi per fare la spesa (adesso si è colta l'ironia?) E io NON ho scritto che tu hai proposto una cosa simile, ma che visto lo zelo di certi nel voler trasformare la realtà in barzelletta temo che magari in futuro qualche insoddisfatto per la grafica delle banconote (la sostanza evidentemente è una questione secondaria) potrebbe arrivare a proporre seriamente anche quello. Perchè tutto il resto invece ce l'ha un senso... quello del grottesco. Tu non avresti problemi invece la maggioranza schiacciante della popolazione li avrebbe, quindi pensiamoci bene prima di partorire uscite come queste... ma soprattutto prima di mettersi a descrivere riforme monetarie prendiamoci almeno il disturbo di CAPIRE come funziona l'unione monetaria, cosa si può e non si può fare legalmente.1 punto
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scusate, ma non puo' essere un denaro di Manfredi? http://www.deamoneta.com/auctions/view/1/14431 punto
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Monete a forma di vanga (Spade coins) Le vanghe vere e proprie furono utilizzate fin dai tempi antichi come mezzo di scambio e di riserva di valore. Le monete in bronzo a forma di vanga, dunque, sono imitazioni di questi utensili che erano ovviamente più semplici da utilizzare e trasportare poiché di dimensioni ridotte. Cominciarono ad essere utilizzate già agli inizi del regno della Dinastia Zhou e costituirono il primo sistema monetario cinese, come ipotizzato dallo studioso Wang. Secondo la sua complessa teoria, esistevano due nomi per indicare le monete a forma di vanga: Bu e Qian. Il termine Bu non è mai stato associato in antichità alla vanga, ma Wang ritiene che in periodi successivi i termini Bu e Bo fossero utilizzati indistintamente per indicare sia la vanga che la moneta a forma di vanga. Il termine Qian invece è noto essere stato utilizzato nella letteratura antica per indicare le monete a forma di vanga, ma, secondo Wang, si farebbe riferimento a un altro tipo di vanga imitata dalle monete. Con l’evolversi della forma delle monete, che si allontanava progressivamente dalla forma di vanga, divenne necessario adottare termini differenti per indicare la vanga vera e propria e la moneta a forma di vanga. Così la vanga fu associata ai termini Bo e Tao, mentre la moneta a forma di vanga fu denominata Bu e Qian. Successivamente le “spade coins” furono associate solamente al termine Bu. Quando cominciarono a circolare le monete circolari (monete vere e proprie) il termine Qian venne utilizzato per indicare la moneta in generale, come avviene tutt’ora. Questo ha permesso a Wang di concludere che le monete a forma di vanga facessero parte di un sistema monetario in quanto associate per un certo periodo al termine Qian, utilizzato per indicare strettamente la moneta. Unità monetarie per le monete a forma di vanga erano il Liang e il Jin, che significa ascia; un oggetto che fu utilizzato in antichità, insieme a vanghe e pugnali, per la regolazione degli scambi. Secondo Wang una prova dell’esistenza di questo antico sistema monetario è riscontrabile in un’ode del periodo Western Zhou, scritto dunque non oltre il VII secolo a.C., data alla quale le monete a forma di vanga dovevano quindi già circolare. Per una datazione più accurata del sistema monetario, Wang esaminò dei reperti in bronzo con incisi il termine Bu (ad indicare le monete a forma di vanga), l’anno di regno e il nome di una regina della dinastia Zhou. Nel 1945, quando Wang formulò la sua teoria, si riteneva che il primo anno di regno della dinastia Zhou fosse il 1122 a.C. e quindi l’incisione studiata fu datata intorno al 1110 a.C. Oggi si ritiene che la dinastia Zhou regnò a partire dal 1045 a.C. e quindi il reperto studiato da Wang andrebbe datato intorno al 1033 a.C.: dunque, già nel 1033 a.C. circolavano in Cina queste monete. Tuttavia lo stesso Wang volle porre l’attenzione sulla pericolosità di basare una teoria così importante su un’unica fonte. Sinteticamente, è possibile raggruppare le “spade coins” in 4 categorie: 1. Prototipo di moneta a forma di vanga: diffuse tra XII e XI secolo a.C., con una forma molto simile alla vanga, ma più piccola. Gli esemplari più antichi non presentano alcuna iscrizione, che comparvero soltanto a partire dal 700 a.C. 2. Hollow handle spade (a manico cavo): diffuse intorno al 400 a.C., ne esistono di due tipi; con le “spalle” e i “piedi” a punta o con “spalle” piatte e “piedi” leggermente curvi. Presentano delle legende che possono indicare numeri, nomi di luoghi o zecca di produzione. Vanga del tipo "spalle piatte" con manico cavo 3. The old spade (vecchia vanga): tra il 400 e il 340 a.C. Questo tipo evolve dalla vanga a manico cavo con spalle piatte. Non mantiene il manico cavo e la “lama” della vanga è divisa in due “piedi” quadrati separati. Esistono tre nominali di questa tipologia: 2 jin, 1 jin e ½ jin. 4. Late spade: si tratta degli esemplari più tardi, diffusi tra il 340 e il 250 a.C. Ne esistono 4 tipologie differenti e due nominali con diverse dimensioni: il più grande dal valore di 1 liang e il piccolo dal valore di 12 Zhu o ½ liang. Periodo Warring States Tra il 476 e il 221 a.C.1 punto
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