Vai al contenuto

Classifica

  1. renato

    renato

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      6523


  2. roth37

    roth37

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      2080


  3. .Pino.

    .Pino.

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      7318


  4. pietromoney

    pietromoney

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      1492


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/21/14 in tutte le aree

  1. Sulla storia di Marin Faliero (per quei pochi che ancora non la conoscono) c' è ancora il mio sito: http://roth37.it/COINS/Marfal/index.html Posto anche il suo bel soldino aggiudicatomi ad un "INASTA"
    5 punti
  2. Un marengo di tutto rispetto! :blum: Renato
    4 punti
  3. Tanto per fissare un limite superiore, questa moneta è stata messa in vendita -senza successo- 4 volte su eBay con prezzo di partenza 119 euri. Divertente anche il "DIFFICILISSIMO DA REPERIRE IN QUESTE CONDIZIONI"; in effetti è la prima che vedo così malmessa :lol:
    3 punti
  4. Russia. Zar Nicola I° (1825-1855). Денежка = 1/2 Kopeck. Е.М. = la zecca di Ekaterinburg. Scusate il mio italiano :).
    3 punti
  5. Immagini forti le mie. Testimonianza della facile violenza sulle monete apparentemente senza valore. Large Cents - 1851 P - Braided Hair Liberty Head Diametro: 28,5 mm Peso: 10,89 grams
    3 punti
  6. 1851 Impero Austro-Ungarico Monetazione per l'Austria Francesco Giuseppe 1 Kreuzer Zecca di Vienna (A) Rame
    3 punti
  7. E allora io posto la sorella maggiore di Nikita :) Francia 20 Franchi 1851 Parigi
    3 punti
  8. Con tutte le piccole imperfezioni, i graffietti e un bordo non perfetto, conserva il fascino di un esemplare che ha nel tempo acquistato una patina e dei riflessi molto belli, questa è sufficiente a far dimenticare i minimi segnetti che purtroppo porta con se. Qualcuno nel suo motto conserva una frase del tipo "meglio un FDC che cento BB" Questa moneta, ha dei costi molto contenuti, è un piccolo capolavoro per soggetto rappresentato e conservazione complessiva. Potrebbe rappresentare un obiettivo per chi si avvicina a questa passione, l'arte di raccogliere belle testimonianze di un passato, il nostro, il lavoro e l'espressione del genio di artisti del passato, incisori e modellisti, che per oltre mezzo, del secolo scorso, hanno prodotto dei veri gioielli destinate alle tasche del popolo. Pochi esempi, negli anni che seguirono, conservano tanta bellezza di immagine e sentimento. Renato
    3 punti
  9. Questa è la più bella moneta che ho in collezione. Voglio condividerla con voi. Da una delle più prestigiose collezioni del passato, riposa ora su un morbido velluto rosso del mio monetiere!! :blum: Anche se la mia collezione è principalmente dedicata a Vittorio Emanuele III, non potevo rimane indifferente di fronte a tanta bellezza. Il tempo ha arricchito di una patina particolare questo esemplare, La freschezza di metallo e la conservazione eccezionale ne fanno un vero godimento agli occhi!! Scusatemi se ho per un momento celebrato questo gioiello, ma lo merita e non perché entra a far parte della mia collezione. Renato
    2 punti
  10. Eccotene una in attesa della foto della tua......la moneta è comune e la punteggiatura in più o in meno non ne aumenta la rarità
    2 punti
  11. Taglio: 50 cent Nazione: Italia Anno: 2007 Tiratura: 4.955.490 Condizione: BB Città: Milano
    2 punti
  12. Ho avuto modo di leggere con calma tutti gli interventi solo ora. Concordo sull'anfiteatro e sull'animale. Per quanto riguarda quest'ultimo io però, come suggerito da altri, non scarterei l'ipotesi del "felino". D'altra parte, come detto, il leone è un simbolo araldico molto presente in questo contesto e, in particolare, in ambito figurativo è spesso rappresentato con il capo inclinato. Inoltre non bisogna dimenticare quanto il repertorio faunistico sia presente nella monetazione normanna del sud Italia (si pensi, ad esempio, alle emissioni salernitane).
    2 punti
  13. Una volta lessi su Ebay un annuncio che poneva in vendita un 20 lire 1936 patacca dove il venditore diceva che appartenevano alla sua famiglia da oltre 100 anni!!!!!! :)
    2 punti
  14. La scena di San Giorgio che trafigge il drago ha avuto un degno precursore circa un secolo prima nel ducato d'oro di Mantova a nome di Ludovico II (1444-1478) http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-L2/15 e non poteva essere diversamente, da ricordare infatti che a Mantova il castello, poi inglobato nel palazzo ducale, è detto "di San Giorgio" questo ducato con San Giorgio è stato presentato anche in una recente discussione da @@Corsodinazione come ritrovamento in terra di Corsica (wow!) http://www.lamoneta.it/topic/129402-san-giorgio/?hl=%2Bducato+%2Bmantova+%2Bsan+%2Bgiorgio#entry1472590 Da notare in questa moneta mantovana il "movimento" della scena ed i particolari della bardatura del cavallo e del cavaliere, a mio parere notevoli se confrontati con la staticità o la mancanza di plasticità della maggior parte delle incisioni coeve. un saluto Mario
    2 punti
  15. Ringrazio intanto degli interventi @@fofo e @@eracle62, il bianco postato adesso da Eros ci ripropone una leggenda che aiuta a comprendere ancor di più la moneta col quel DEXTERA TUA DNE che è tratta da un versetto di ESODO, XV, 6, " dextera tua, Domine, percussit inimicum ", che è poi una invocazione al Signore, d'altronde per sconfiggere il nemico, il male era necessario anche l'aiuto e la preghiera del Signore, non serviva solo la lancia, l'arma.... Interessante anche la sigla P incisa sotto il busto del Duca che indica colui che fece i conii, cioè il Pastorino.
    2 punti
  16. Ciao, Aureliano aveva come divinità protettrice il Dio Sol ed elesse la divinità a protettrice dell'Impero. ...pacificato finalmente l’impero, nel 274 in onore di questo Sol indiges delle origini di Roma (e che ha i suoi corrispondenti nell’iranico Mithra, nell’Apollo-Helios greco, nell’egizio Serapide, nel Sol Invictus Elagabal della città siriana di Emesa e nel Sol Sanctissimus Malachbelus di Palmira) Aureliano istituisce la più importante festività calendariale, il dies natalis Solis invicti, la festa della nascita del Sole invitto, celebrata…il 25 dicembre. E mutuata un cinquantennio più tardi dal cristianesimo. Non sarà una festa qualsiasi ma la festa della divinità suprema protettrice dell’Impero romano (“Sol Dominus Imperii Romani”), che ha il suo vicario – ed imago - sulla terra nell’imperatore. Ad essa si affiancarono “l’istituzione degli Agones Solis, feste solenni in onore del Sole da celebrarsi con cadenza quadriennale”, l’edificazione di un “tempio di Stato per un culto di Stato, costruito sul suolo pubblico” e la creazione “per il nuovo culto, di un collegio pontificale, i Pontefici del Sole, Pontifices Dei Solis”. L'adozione del culto del Sol Invictus fu vista da Aureliano come un forte elemento di coesione dato che, in varie forme, il culto del Sole era presente in tutte le regioni dell'impero. Anche molte divinità greco-romane, come Giove e Apollo, erano identificate con il sole. Inoltre, come riferisce Tertulliano, molti credevano che anche i cristiani adorassero il sole. Ciao Illyricum :)
    2 punti
  17. Al dritto mostra quello che é stato interpretato come un "personaggio danzante" (anche se di primo acchitto dà più l'idea di una formica...) con un torque in una mano ed un serpente nell'altra. Al rovescio un cavallo retrospicente, piuttosto bizzarro pure lui. E' d'argento, ed il peso é di g. 1,62. E' una moneta che si vede di rado, se non sui testi sulla monetazione celtica, riportata in tal caso probabilmente per lo più per le fattezze che appaiono "estreme" anche in tale ambito. Pur essendo piuttosto rara qualche dato di rinvenimento é conosciuto, e sembra concentrarsi sulla riva destra del Reno, in Renania-Palatinato. E' stata ipotizzata un'attribuzione agli Ubii, tribù di cui non si sa molto, con una datazione al I sec. a.C. Qualche manciata d'anni prima del disastro di Varo.
    2 punti
  18. @@dabbene Riporto qui il mio post. I nostri quattro lettori perdoneranno se partirò da una piccola zecca emiliana, sperduta fra le nebbie e le paludi padane ma anche fucina e laboratorio degli ideali rinascimentali. A Guastalla la notizia del conferimento a Ferrante II Gonzaga del collare del toson d'oro giunse il 17 maggio del 1599 e questa è la data da cui L.Bellesia fa partire il secondo periodo di emissioni a nome del signore della città. Impossibile riportare qui tutte le monete su cui compare questa onorificenza, per questo basta rivolgersi al catalogo on-line: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-FIIG ma vorrei qui presentarne solo alcune per fregiare questa discussione di buone immagini. A scanso di equivoci una precisazione: non sono mie monete; non devo vendere; la conservazione è quella lì....punto e basta ; -). Per iniziare il doppio tallero con millesimo 1600: in questa moneta il collare è presente sia sul dritto, al collo di Ferrante II, che sul verso, ad ornare lo stemma gonzaghesco. dritto verso e per continuare ma anche per aggiungere un commento artistico il ducatone. In questo caso il collare del toson d'oro è presente solo nel dritto, al collo del signore di Guastalla, qui ricordato come principe di Melfi dritto, opera di Gaspare Molo verso Vorrei farvi notare anche anche il notevole valore del verso. Si tratta di un'opera d'arte che rappresenta un'opera d'arte. L'opera rappresentata è la statua di Ferrante I Gonzaga, realizzata da Leone Leoni (uno dei più validi artisti del tempo) e ancora oggi collocata nella piazza principale della città (nonchè mio avatar). La statua rappresenta Ferrante I Gonzaga (Franton per i suoi concittadini), il capostipite della dinastia Gonzaga di Guastalla, vestito da soldato romano ma armato "alla moderna" che tiene nella mano destra tre melograni, simboli di saggezza, nell'atto di calpestare un'idra e un satiro avvinghiati insieme. L'idra rappresenta l'invidia, il satiro la calunnia. L'allegoria rappresenta la vittoria di Ferrante I, uomo di fiducia dell'imperatore Carlo V e da questi nominato prima vicere di Sicilia poi governatore di MIlano, sulle maldicenze che lo volevano mettere in cattiva luce nei confronti dell'imperatore stesso. Da notare che nella moneta è rappresentata anche la spada...oggi scomparsa (sigh!) a più tardi Mario
    2 punti
  19. Questa minuscola moneta, emessa in lande remote, alla periferia della periferia, da popoli di cui non si sa quasi nulla, eppure agganciata alla moneta romana sul piano ponderale (per quanto sul piano dei tipi con i quinari romani non abbia nulla a che fare) mi ha sempre affascinato, dalla prima volta che mi é capitata sotto gli occhi, molti anni fa.
    1 punto
  20. E' una delle 4 monete che mi sono autoregalato per questo Natale e credo che siano gli ultimi acquisti del 2014. Come sempre ho scelto e mantenuto fede al mio modo di collezionare.....(monete accettabili ad un prezzo più che accettabile) :blum: Il rovescio si presenta meglio del dritto con leggera debolezza sul ramo sinistro e sulla base, però in compenso la rigatura verticale all'interno della corona è intatta. Due piccole mancanze di metallo sotto la lettera T e sopra la lettera D. Molto particolare è anche la debolezza della cifra 8 della data. Il dritto risente invece di maggiore usura ma non sò se nasce già un pò più debole. Qui noto piccoli eccessi di metallo in prossima delle lettere D, G e R della legenda. Premesso che per puntare ad uno SPL pieno ci vogliono un bel pò di soldini (e chissà se mai la cambierò questa), ma vedendo in giro tante monete con dritti praticamente lisci, come vi sembra questa? Scusate per le foto (fatte di fretta, non perfettamente messe fuoco e con il cellulare, ma con luce naturale :blum: )
    1 punto
  21. Salve a tutti, vi propongo uno dei miei ultimi acquisti per sentire i vostri commenti: 1/17 di scudo 1715 Genova. L'ho preso perchè ha un modulo piuttosto regolare e dei bei rilievi per il tipo, che spesso si trova "piallato". Inoltre era a un prezzo adeguato :) A voi (Genovesi e non) i graditi commenti :)
    1 punto
  22. Ormai dal'85 non mi occupo di questioni numismatiche romane, quindi mi sento abbastanza fuori posto. Però il primo articolo numismatico da me scritto, ancora nel '77, riguardava proprio una rappresentazione architettonica sulle monete di Nerone (il porto di Ostia), quindi non riesco ad esimermi dall'intervenire. La cosa che allora mi indusse a scriverne era il fatto che nella monete non fosse rappresentato l'edificio 'simbolo' di quel porto (ed in genere dei porti), sempre inserito nelle rappresentazioni di Ostia, cioè il faro, e che il porto fosse definito Portus Augusti e non Portus Claudii, quando tutte le fonti concordavano nel registrare che fu Claudio a portare a termine l'opera (perfecit). Dopo un bel po' di lavoro e di confronti, ne conclusi che nella moneta non si volle fornire un rappresentazione complessiva del porto (se non nel suo aspetto genericamente circolare), ma soltanto alcuni interventi edilizi realizzati evidentemente da Nerone, molto probabilmente resi necessari da una terribile tempesta che nel 62 d.C. aveva distrutto ben 200 navi addirittura 'dentro' il bacino ostiense. Data l'importanza di Ostia per il complicatissimo approvvigionamento (annona) di Roma (città forse di qualche milione di abitanti), appare logico immaginare che tale intervento fosse ben degno di essere celebrato sulle monete destinate ai beneficiari di tale attività, come conferma il fatto che in contemporanea vennero realizzate monete con la personificazione dell'Annona e Cerere, con sullo sfondo proprio una nave frumentaria. Allora non approfondii l'argomento, ma ora mi sembra assai probabile che la rappresentazione del macellum (mercato alimentare), non importa se realizzato ex novo o restaurato (più probabile la seconda, visto che nella legenda è indicato genericamente come Macellum Augusti e non Macellum Neronis), potesse facilmente rientrare in questo programma iconografico, soprattutto se si trattava di un mercato ittico, come sembra attestare la presenza delle due probabili prore di navi ai lati della statua e dei due chiarissimi (negli esemplari meglio conservati) delfini in tuffo ai lati della scalinata (forse due fontane, visto che hanno la testa rivolta in basso?). Quindi io concordo pienamente con l'idea del macellum, che d'altra parte mi sembra confermata senza quasi ombra di dubbio dalle monete (per me quasi sicuramente buone, il quasi dato dal fatto che non le ho avute in mano) a legenda MACELLVS (ma quale falsario precedente al 1694 poteva esser così colto da riprodurre perfettamente una moneta romana ma così sciocco da usare una rarissima forma latina che quasi tutti i possibili compratori (ben avvezzi al latino classico) allora avrebbero considerato prova di falsità. Immagino comunque che della mia personale posizione non vi interessi un gran che, ma io volevo metter in luce un altro aspetto: quello strano andamento a scendere da sx a dx del portico ai lati dell'edificio al centro. Quasi tutti lo hanno interpretato come un effetto prospettico, secondo me fidando un po' troppo sull'interesse per la prospettiva delle immagini monetali romane (raramente interessate alla resa prospettica). Perché non pensare invece al fatto che sia sistematicamente rappresentato così proprio perché era fatto così, cioè era in forte discesa. E allora non si può non pensare ad un acquedotto, cui era collegato il macellum, il che avrebbe sicuramente risolto tutti quei problemi di acqua e di raffreddamento posti da un mercato, soprattutto se ittico. Anche quello strana cupola apparentemente staccata dal corpo dell'edificio, che ha un aspetto non troppo distante da alcune fonti (tipo meta sudans), potrebbe esser una struttura necessaria a catturare una parte dell'acqua, rallentarla e distribuirla nei vari settori dell'edificio (un piccolo castrum aquarum). Poi probabilmente quest'acqua se ne andava attraverso fontane a forma di delfino. Va be', si tratta di un' idea bislacca, ma mi è venuta osservando quei fiori che decorano il fregio della parte superiore del portico. E se non fossero su un fregio, ma semplicemente sul canale dell'acquedotto (all'aperto), visto non di lato ma dall'alto, a volo d'uccello? Potrebbe trattarsi di quelle piante acquatiche che evidentemente svettavano frequentemente dalla cima degli acquedotti, se i romani pensarono di rappresentarle proprio come simbolo degli stessi: guardate le due monete qui sotto, soprattutto la seconda, che senza alcun dubbio illustrano l'Aqua Marcia e l'Aqua Traiana: Nota dolens: se si tratta di un acquedotto, non può esser che quello realizzato da Nerone per alimentare la domus aurea, che si distaccava dal' Aqua Claudia, attraversava la domus aurea sull'Oppio e raggiungeva proprio il Celio (credo). Questo vorrebbe dire che lo stesso acquedotto probabilmente forniva la forza motrice anche alla 'camera rotante' di Nerone, il che ci riporta al punto di partenza Dubito però che tale struttura semplicemente tecnica avrebbe avuto un ruolo così importante nella rappresentazione della Domus Aurea, no? Saluti, Andreas
    1 punto
  23. Ottimo :good: sola la brasiliana è sui 6/8 euro Il 5 millim libico è del 1952 Il matona etiope è del 1923 (nostro 1931) Servono foto più chiare, ho dovuto schiarirle :)
    1 punto
  24. il bello del forum è questo parliamo sempre di prezzi bassi, vale solo l'argento ecc. Ma guarda caso nessuno si fa mai avanti per venderla al prezzo che dice :lol: comunque 80 euro non li darei mai mai mai per una moneta bucata e pasticciata capisco la tua voglia di acquistarla, è un pezzo importantissimo della storia
    1 punto
  25. Il peso è in linea con le ufficiali.
    1 punto
  26. Non demonizziamo sulla provenienza o falsità delle monete antiche. Sono in fondo monete comuni e che si trovano con una certa facilità. Resta il fatto che un collezionista americano non ha generalmente problemi ad allestire in un anno una raccolta rappresentativa della serie librale. Sicuramente un colelzionista italiano riesce a trovare le monete, ma sfido se riesce a comprare da Pecunia Numismatics, negli USA, evitando la dogana….
    1 punto
  27. Lo so lo so...infatti di mb in collezione ne ho diverse anch'io...questa non l'ho praticamente pagata...diciamo che è stato uno scambio tra monete di pari conservazione...per questo presto la migliorerò con una moneta di conservazione superiore pagando il giusto!! Ma questa la conserverò comunque anche dopo, perchè mi affascina il fatto che ne ha passate tante prima di arrivare qua da me dopo 86 anni...grazie per i consigli :)
    1 punto
  28. Questa è una lira, quella postata da me è uno scudo da 5 lire, ben diverso credo. Anch'io ho fatto sbagli del genere cercando nelle aste. In questo caso non spenderei 100 euro per una lira.
    1 punto
  29. Lo stemma del tau in mio possesso mostrato al post # 5 è la riproduzione di quello che apparteneva al Maestro Generale della Magione di Parigi, costituito da una croce mancante della traversa superiore e con la parte verticale terminante a punta, come un chiodo infisso o come la croce di Cristo piantata nella roccia. Il Tau è affiancato alle conchiglie che i pellegrini si procuravano a Santiago di Compostella, sede del pellegrinaggio di San Giacomo, il pellegrino per antonomasia al quale furono affiancati S. Eligio e S. Cristoforo. Se uno degli elementi più importanti della religiosità medievale è costituito dal Pellegrinaggio, ciò è reso palese anche dalla presenza di strutture di assistenza e di ricovero per i pellegrini lungo le direttrici principali degli itinerari santi del tempo (Roma, Gerusalemme e Santiago di Compostella), dove tra l’XI ed il XII secolo nascono e si sviluppano i luoghi dell’ospitalità, vere e proprie premesse ai "luoghi della fede". Al di sopra della traversa orizzontale sono raffigurate tre gocce ravvicinate, che in araldica indicano il triangoletto che sta sotto al lambello, ben evidente nello stemma comunale di Altopascio. Le gocce sono d’acqua, data la forma di piccolo cuore rovesciato, con la punta diritta. apollonia
    1 punto
  30. Forse un denaro del Brabante? http://www.acsearch.info/search.html?id=955567
    1 punto
  31. Taglio: 5 cent Nazione: Finlandia Anno: 2008 Tiratura: 936.500 Condizione: BB Città: Milano
    1 punto
  32. ______________ 1851 Austria Francesco Giuseppe I° (1830-1916) 1 Kreuzer - Zecca ungherese di Kremnitz (B)- Rame
    1 punto
  33. ______________ 1851 Francia Seconda Repubblica Presidente dal 1848 al 1852 Luigi Napoleone Bonaparte (1808-1873) (futro Napolene III°) 20 Cent - Argento .900
    1 punto
  34. Si, bronzo. Avevo dimenticato di segnalarlo. Il primo santuario di Marsiglia fu costruito addirittura nel 1214, ampliato poi nel 1477. L'attuale santuario fu iniziato nel 1851 ed è situato nella cima di un colle proprio davanti alla città di Marsiglia ed è veneratissimo.
    1 punto
  35. Io invece stavo cercando la scritta PROVA da qualche parte....e non l'ho trovata..... :unknw: :unknw: Non è da te Renato postare monete per comuni mortali :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: Ovviamente scherzo.....per gli amanti delle super patine è un piacere vederla Saluti
    1 punto
  36. Ai lati di Nettune, talvolta non c'è nulla: Spesso c'è uno strano segno ricurvo: Altre volte appare una figura più complessa: Quello che è chiaro è che - lo dico con tutto rispetto - il RIC per quanto riguarda la catalogazione di questo dupondio non aiuta molto: nell'individuazione dei diversi tipi si basa sulla legenda al dritto e trascura aspetti importantissimi e assai evidenti, quali l'assenza di legenda al rovescio, o più genericamente la forma dell'edificio (numero di archi, di gradini, presenza o assenza di elementi decorativi accanto al Nettuno). D'altra parte, i compilatori di un catalogo di monetazione antica devono pur sempre scegliere arbitrariamente (e non può che essere arbitrariamente) alcuni critreri discriminatori. Personalmente le piccole varianti nella legenda, e soprattutto nella sua spezzatura, non le apprezzo molto, in quanto non le ritengo il risultato di una precisa volontà, ma piuttosto di un aspetto casuale avvenuto durante l'incisione della legenda: ovvero essersi tenuto più o meno largo nello scrivere alcune lettere. Invece inserire o non inserire un particlare come lo sono quelli al lato del Nettuno corrisponde a una precisa volontà dell'incisore. Poi il fatto che gli autori del RIC non tengano in conto il fatto che la legenda MAC AVG a volte può mancare, mi sembra addirittura eclatante!
    1 punto
  37. Ecco un vecchio lavoro che ricostruisce il percorso dell'acquedotto Neroniano (Celimontano)... http://www.difesa.it/GiornaleMedicina/Documents/0_2014_01/Monaco/MuroCintaCelioAcquedottoNerone.pdf
    1 punto
  38. Da una breve ricerca su internet risulta che il Celio era attraversato da ben quattro acquedotti. Ecco un paio di stralci che ho reperito: Il Celio, uno dei sette colli della città antica, anticamente ricoperto interamente di querce, in epoca romana era diviso in tre parti: il “Coelius” (dove attualmente si trova la basilica dei Ss.Giovanni e Paolo), il “Coeliolus” (la propaggine del colle dove si trova la chiesa dei Ss.Quattro Coronati) e la “Succusa” (ubicata fra “Coelius” e “Coeliolus”), che insieme formavano il “Coelimontium”. Quattro acquedotti percorrevano il Celio : “Appia”, “Marcia”, “Iulia” e “Claudia”. I primi tre erano sotterranei, l’ultimo era su archi: si tratta dell’Acquedotto Neroniano, una derivazione dell’Acqua Claudia fatta costruire da Nerone per portare l’acqua alla “Domus Aurea”. L'Acquedotto Neroniano, successivamente denominato Acquedotto Celimontano, venne fatto costruire dall'imperatore Nerone, poco più a sud della Porta Maggiore, come diramazione dell'Acquedotto Claudio, per l'alimentazione della Domus Aurea del lago e del ninfeo del tempio del Divo Claudio; il suo percorso attraversava, tramite archi, il Colle Celio, ricalcando il percorso sotterraneo dell'Acquedotto dell'Acqua Appia e giungendo nella valle del Colosseo. L'impianto venne fatto prolungare fino al Colle Palatino per l'alimentazione dei Palazzi Imperiali dall'imperatore Domiziano e restaurato sotto Settimio Severo; attualmente se ne possono ammirare dei resti nell'area verde compresa nell'antico percorso tra Colosseo e Porta Maggiore ed altri resti sono racchiusi nei giardini di Villa Wolkonsky. Quindi proprio Nerone, che doveva portare molta acqua alla sua imponente Domus Aurea, fece costruire un acquedotto esterno, su archi, che attraversava proprio il colle Celio e a piazza Porta Maggiore è possibile cogliere uno scorcio di una porzione di questo acquedotto: Nulla vieta che una conduttura derivante da tale acquedotto servisse anche il Macellum, che era in ogni caso vicino alla porzione meridionale della Domus aurea e quindi sulla sua strada…. ed era acqua potabile e quindi pulita e con tutti i crismi di buona igiene necessaria per la pulizia e conservazione del pesce (fresco).
    1 punto
  39. Beh, non vedo dove sia il problema... La Casa d'Aste è un intermediario che propone in vendita oggetti conferiti da privati che, poniamo, nulla sanno circa l'oggetto che posseggono. La Casa si avvale di un suo esperto per catalogare il bene e stimarlo ad una base; il conferente accetta...così accetta anche il rischio che la stima sia errata. Non volesse correre tale rischio, o comunque ridurlo al minimo,si occuperebbe personalmente di far stimare l'oggetto da un suo esperto (o da più esperti) di fiducia e di conferire all'Asta il bene già catalogato e stimato così da dover concordare con la Casa d'Aste solo la base di partenza. Tendenzialmente le stime delle Case d'Asta sono prudenziali sia sulla valutazione economica che sulle eventuali attribuzioni; per le Case d'Asta il timore è che si verifichi il caso contrario, ossia che vendano un oggetto che poi si riveli essere un falso o comunque altra cosa di valore nettamente inferiore se non nullo. Quella sarebbe una pessima pubblicità...meglio il caso opposto, la pubblicità sarebbe senz'altro molto più positiva e clamorosa. Se poi tra i partecipanti c'è qualcuno che ne sa più della Casa d'Aste o del conferente e dei loro esperti...che ci volete fare? Sono cose che possono capitare...specie nel mondo dell'Arte... Altro sarebbe se la stima errata fatta dalla Casa fosse preordinata a favorire un particolare acquirente già al corrente delle reali caratteristiche dell'oggetto ed accordatosi con i funzionari della Casa per acquisirlo a basso costo...qui entriamo nel campo del raggiro che è tutta altra cosa dell'errore...capita comunque anche questo quando ci sono in ballo certe cifre...
    1 punto
  40. Arrivata ieri . Buone Feste a tutti
    1 punto
  41. Ciao Daniele, grazie per la risposta; probabilmente tu ne avrai viste piu' di me :D :D , ma non sono sicuro che ultimamente se ne siano viste molte :P ;)
    1 punto
  42. E' anche bello vedere esempi un pò in tutte le monetazioni e magari fare qualche confronto, con Milano vi avevo proposto un Carlo VI, rivediamolo ora a Napoli con una straordinaria moneta sia per conservazione che rarità e magari confrontiamoli. Siamo nell'asta NAC 30, 4 -6 - 2005, lotto 671, è un ducato da 10 carlini, Carlo VI d'Aburgo ( 1707 - 1744 ), col titolo di Imperatore d'Austria. Vediamo qualche dettaglio, il busto corazzato è ricco e decorato, la testa con parrucca e cinta d'alloro, nel campo abbiamo lo stemma in cornice inquartato e caricato di scudetto austriaco. In questo caso abbiamo il Toson d'Oro sia al diritto pendente dal petto che al rovescio pendente dallo stemma. In fondo questa è una moneta in cui a buon diritto il Toson d'Oro diventa veramente protagonista insieme a Carlo VI, moneta dove la cura del particolare, del dettaglio è veramente cercata e trovata. Splendido esempio di raffigurazioni del Toson d'Oro in una altrettanto splendida moneta.....
    1 punto
  43. questo è quello che manca purtroppo Ho smesso di scrivere perchè sono completamente demotivata e ho perso ogni stimolo a scrivere qualsiasi cosa. Nel mio piccolo ho sempre aiutato volentieri senza tante menate, ma continuare leggere discussioni dove si smontano le monete altrui facendo sta conta astrusa dei segnetti che non serve a una cippa lippa di niente, solo per andare a trovare il pelo nell'uovo, e negano davanti all'evidenza quando si stratta di una moneta che pubblicano altre persone solo per comodo! Visto che qualcuno pensa che mi sono stufata della numismatica e che non me ne frega più niente sbaglia di brutto, condivido solo con chi ne ho voglia, tutto qua :whome: Vabè……buon proseguimento e buone cose a tutti p.s: Visto che mi è stato detto che c'era una discussione che mi riguarda, era giusto intervenire. comunque ribadisco il concetto: qui non torno più
    1 punto
  44. caro @@margheludo, leggo anche senza citazioni (quando posso... :)), non ti preoccupare. Ho corretto un piccolo punto del precedente post per farti capire meglio, e entro più nello specifico qui: - per i denari di Lucca, in base alla evoluzione della scritta LVCA sul R/ tra fine XI e prima metà XII secolo ed altre varie considerazioni, sembra (perchè con tutte quelle lettere simili tu capisci che vi sono poche certezze...e nessuno del tempo ci ha lasciato detto come di solito venivano lette o percepite da chi non sapeva leggere) che la scritta sia da leggere in segno di croce, ovvero > L (ore 12, nei tipi di 2a metà XII secolo è ruotata in modo che in realtà sembra una V), V (ore 6), C (ore 9) A (ore 3). - per i denari di Pisa invece la scritta è intorno al punto in senso orario a partire da ore 9, dove si trova la P (vedi anche nel mio volume: mi pareva chiaro...ma forse no :D!). La lettera veramente distintiva - sempre come ho cercato di spiegare nei dettagli delle schede del mio volume anche nella parte del catalogo: mannaggia che non lo leggete mai in tutte le sue parti :P) - è appunto la P in luogo della C ad ore 9. Infatti la I di Pisa, nei primi tipi soprattutto, è svasata in alto in modo da sembrare una L/V chiusa (ore 12), la S sempre nei primi tipi è fatta a linee spezzate e con la coda terminale corta in modo che sia molto simile alla < (ore 3), e la A ad ore 6 è fatta come la V di LVCA in quel punto. Fammi sapere se adesso ti è più chiaro. Vedrai che se comprendi queste cose e fai caso a questi particolari poi è tutto più semplice (almeno voi avete qualcun che ve lo spiega: pensa a me, buttata là fin dai tempi della tesi a districarsi in pratica da sola tra le monete meno comprensibili (o quasi) e più brutte del medioevo italiano... :D! Di nuovo un saluto e buona serata MB
    1 punto
  45. sempre per la Toscana il Toson D'Oro è presente anche per la monetazione del Regno D'Etruria sia sotto Ludovico di Borbone sia sotto il figlio Carlo Lodovico di Borbone, prima Re D'Etruria poi come Carlo I Duca di Lucca e successivamente come Carlo II Duca di Parma. in questa moneta da 1 lira per il Regno D'Etruria vediamo il Toson D'Oro che adorna lo stemma coronato dei Borbone, nel 1803 Carlo Lodovico aveva solo 4 anni e governava sotto la reggenza della madre Maria Luisa di Borbone del ramo spagnolo
    1 punto
  46. DE GREGE EPICURI Credo anch'io che il prezzo, per queste monete, sia il maggior freno alla collezione. Volendo avere anche una certa "quantità" di materiale (altrimenti sono pezzi unici o quasi...), collezionare il bronzo permette di acquistare quasi dieci volte tanto, con una varietà di rovesci anche maggiore delle silique. E allora, gli argentei della tetrarchia? Sono monete bellissime e di grande interesse, ma quante ne può acquistare oggi un collezionista mediamente squattrinato? Purtroppo, il discorso è generale. Credo che, anche per la situazione legislativo-normativa italiana, il collezionismo di antiche stia diventando sempre più di nicchia, voglio dire per privilegiati. A noi resteranno i libri e i musei (quando i musei espongono monete!)
    1 punto
  47. Io spero proprio di no nel commemorativo comune 2015 É mai possibile che ogni tre anni trovano un tema cosi importante da commemorare concordo con chi dice che il troppo stroppia. Sarebbe meglio meno monete , più significative, E soprattutto sia disegnate che coniate meglio ! Si sono viste coniate delle monete che sono veramente oscene. Quindi : NO EMISSIONE COMUNE!
    1 punto
  48. Per me non e' qfdc e, saro' malzioso, la patina mi sembra creata ad arte. Poi errare e' umano e per l'amico silver spero di sbagliare, sono curioso di leggere tanti commenti. Ciao
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.