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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/13/15 in tutte le aree
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Una versione romanzata , ma non priva di una sottesa verità , un momento commovente per chi , come il generale Nunziante si ritrovò ad essere attendente di quel Re che ora , si trovava difronte al suo plotone d'esecuzione . Molto si è detto , e molto ancora si dirà , dal suo coraggio e alla sua gloria al momento in cui , voltò le spalle all'Impero , un gesto che , medita riflessione . Da poco l'Impero si è dissolto, ed a tante glorie , successi , onori militari di ogni singolo soldato , segue la dissoluzione dei reparti napoleonici , così a Milano [ di cui si ritroveranno gli esempi poi , del generale Teodoro Lechi ] , poi a Napoli , città nella quale , un Re , peraltro francese divenne napoletano . Ognuno di loro in cuor suo , manteneva una certa affezione , o comunque un certo sentimento nei suoi confronti , ad eccezione , s'intende di coloro i quali , furono i principali attori dell'arresto dell'ex Re di Napoli , costretto , per forza degli eventi , pagando ora il tradimento dell'ottobre 1813 , a ritornare , dalla Corsica , con un pugno di uomini alla conquista del suo regno . Era la domaenica dell'otto ottobre dell'anno 1815 , quando , dopo una faticosa navigazione , il Re Gioacchino , circondato dai suoi fedelissimi , sbarca nella spiaggia di Marina di Pizzo . Qui , accolto con una certa affezione dai cittadini del luogo , è seppur stanco ed avvilito dai recenti fatti accaduti , spronato a proseguire , la sua ultima avventura . Si avviano man mano dalla spiaggia , ove sono sbarcati , ad una località vicina , chiamata " Perrera " [ chi del luogo o comunque stato , saprà specificare meglio del sottoscritto ] , ed è qui che , il capitano Trentacapilli , fedelissimo borbonico , da poco ripristinato nel suo grado , raggiunge il manipolo di uomini , ed intima loro l'arresto . Un battibecco verbale che sfocia nell'estrazione reciproca delle pistola , la folla si accalca , la tensione sale , il Re ordina di non rispondere al fuoco ed esprime chiaramente la sua volontà di parlamentare , onde evitare spargimenti inutili di sangue . Il capitano , rozzo nei modi , lo ingiuria , lo offende , lo sbeffeggia . Il clima si surriscalda , il gruppo non può fronteggiare una situazione siffatta e così , decidono di reimbarcarsi , tentativo il quale , non riesce a funzionare , solo l'intervento poi , del conte Alcalà e del duca dell'infatado , riescono a far desistere la folla dal proseguire oltre , all'ingiuria . L'ex Re , viene arrestato e , previo avvertimento del generale Nunziante , inviato nella fortezza del coccodrillo , sita nella città di Pizzo . Qui , in meno di un giorno e mezzo , oltraggiato , derubato dallo stesso Trentacapilli , zelante ufficiale , sopratutto negli oltraggi ; riceve , la notizia della sua condanna a morte , mediante fucilazione . Una commissione , creata in fretta e furia dal sovrano restaurato , ora piegato all'invadenza inglese , decide per tale sentenza , riconoscendolo " nemico pubblico". [ quanta legalità in questa sentenza ?] Nei giorni che susseguono la prigionia , pochi , visto che il nemico è assai scomodo , sopratutto per ciò che rappresenta , ha il tempo per dare spazio all'uomo e mettere da parte sia il soldato che il re . Arriviamo al giorno 13 ottobre , data nella quale il Re Gioacchino riceve , prima il generale Nunziante , al quale recapita una lettera contenente una ciocca dei suoi splendidi capelli , per ricordo ai suoi figli ( Achille e Luciano ) ed una lettera per sua moglie Carolina : Cara Carolina del mio cuore, l’ora fatale è arrivata, morirò con l’ultimo dei supplizi, fra un’ora tu non avrai più marito e inostri figli non avranno più padre. Ricordatevi di me e tenetemi sempre nella vostra memoria. Muoio innocente e la vita mi è tolta da una sentenza ingiusta. Addio mio Achille; Addio mia Letizia. Addio mio Luciano; Addio mia Luisa. Mostratevi degni di me; vi lascio in una terra e in reame pieno di miei nemici; mostratevi superiori alle avversità e ricordatevi di non credervi più di quanto siete, pensando a ciò che siete stati. Addio, vi benedico. Non maledite mai la mia memoria; ricordatevi che il più grande dolore che provo nel mio supplizio è di morire lontano dai miei figli, da mia moglie e di non avere nessun amico che possa chiudermi gli occhi. Addio, mia Carolina, addio figli miei; ricevete la benedizione eterna, le mie calde lacrime ed i miei ultimi baci. Addio, Addio. Non dimenticate il vostro infelice padre! Così si congeda l'uomo Murat , mentre il soldato , darà dignità all'ultimo atto della sua vita . Nel colloquio con il generale Nunziante , al quale oltre a dare la lettera , riceve anche l'ora , alla quale avverrà l'esecuzione , chiede , di poter comandare il suo plotone . Il generale in questione , acconsente e , dopo una certa commozione , considerando il ruolo ricoperto da quest'ultimo , vicino al grande Re si congeda . Alle ore 16:30 il plotone , costituito da 12 uomini , si appresta a disporsi in posizione per eseguire gli ordini impartitegli : Il soldato prende possesso dell'uomo ed ordina , con una certa freddezza , calma , costanza, gli ordini di caricamento dei fucili . Comanda il fuoco , e dei 12 colpi 8 vanno in vano e 3 colpiscono il muro . Ed ecco che , l'affezione dei soldati napoletani si manifesta , soldati che hanno condiviso gloria e disgrazia con il loro Re , sopratutto la cavalleria , che arrivò ad essere la scorta dell'Imperatore Napoleone . Gioacchino ancora , rivolge nuovamente gli ordini al plotone , e questa volta , dopo la raccomandazione di non sfregiare il suo viso , cade a terra , tutto finisce , ma di quei 12 colpi solo pochi raggiungono veramente il cuore . L'atto di morte così recita : <<L'anno 1815 a dii dodici del mese di ottobre - Avanti a noi Gerolamo Tranquillo , Sindaco ed Uffiziale dello stato civile del comune di Pizzo , provincia della calabria ulteriore , sono comparsi : Nicola Moschella di anni 45 , domiciliato entro la città , di professione bastaso e Diego Galeano delle medesima professione , i quali hanno dichiarato che alle ore 21:00 di questa giornata del mese di ottobre 1815 è stato fucilato in questo castello Gioacchino Muratte Napolione ove era detenuto e si fece la commissione , di anni (45 ? ) di professione generale francese , domiciliato in questo castello , è morto nel suddetto domicilio . Per esecuzione della legge ci siamo trasferiti presso il defunto , ed avendo conosciuta , insieme ai dichiaranti , la sua effettiva morte ne abbiamo formato il presente atto , di cui s'è fatto lettura ai dichiaranti . ed indi si è segnato da noi . Essi dichiarano non sanno firmare >> Ma dov'è il corpo del Re ? , e di questo farò un altro post al seguito di quello presentato . Spero per tutti che la lettura sia stata piacevole . dedicata personalmente a @@francesco77 e @@Rex Neap che , con grande gentilezza ed umanità mi hanno accolto in questa sezione6 punti
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II° ed ultima parte Un breve passo indietro : era il 25 maggio 1810 quando , il Re Gioacchino Murat , in visita nei territori del Regno più distanti che , tempo prima avevano visto all'opera il brillante Mahnes contro il brigantaggio locale e nazionale , si accingeva a visitare la città di Pizzo , nella quale , caso volle , il parroco della chiesa di S.Giorgio chiese , per i restauri interni e la salvaguardia delle opere al suo interno , una "carità" direttamente al Re . Fu così che , la chiesa , ebbe una cospicua donazione in ducati d'oro , personalmente dal Re . Ma cosa c'entra questo fatto con quanto precedentemente narrato ? . Fu nella chiesa di San. Giorgio ad essere nella notte del 13 ottobre dell'anno 1815 , sepolto il Re Gioacchino Murat , in una fosse comune , vuota o semi-vuota [ non è dato saperlo] , per poi essergli , di lui sopra riversata della calce viva . La fossa venne richiusa , fin quando l'epidemia di [ colera ? ] nel 1837 non si diffuse per l'intero regno , oramai governato dal figlio di Ferdinando IV , visceralmente ostile agli inglesi , in virtù dei suoi ricordi , non buoni , maturati in tenera età [ così riporta Mach Smith ] , venne riaperta e colmata di resti umani . I cadaveri si ammassavano e , le autorità dell'epoca , decisero di rendere fruibili tutte le fosse comuni presenti in loco , fra le quali , ignari sicuramente , dal momento che la fossa era completamente anonima , quella ove risiedeva il corpo dell'augusto reale . Notte tempo , i cronisti dell'epoca ,coadiuvati da una fervida immaginazione , fra questi , lo stesso Guglielmo Pepe , affermarono , e tramandarono tale scorretta notizia , della decapitazione postuma di Re Gioacchino , notizia che è , doveroso da parte mia , riportare ma altrettanto corretto definire falsa , come poi fu dimostrato [ a tal proposito la corte borbonica non ha mai ordinato siffatto atto ne vi sono testimonianze attendibili ] . I soldati di artiglieri che , con fatica si addossarono la cassa e la trasportarono nell'ultima dimora , anonima , gettarono la cassa e , alla presenza dello stesso Condoleo , egli riportò quanto segue << nel momento in cui la cassa era discesa nella sepoltura , si aprì , perché male inchiodata e fu veduto il volto del Re sanguinante e sfigurato >> Ma chi sfigurò il viso del Re ? , è doveroso effettuare questa breve disgressione , al fine di , discolpare gli stessi soldati e lo stesso Nunziante . Dalle fonti in mio possesso , dalle quali , ho voluto cercare , di riportare le dinamiche della triste vicenda , si evince quanto segue : << E' da notare anche che , Gioacchino morì da buon cattolico , dopo essersi confessato al canonico Mesdea , e che tanto gli ufficiali , che lo condannarono , quanto i soldati che eseguirono la fucilazione , erano estremamente commossi ; tanto che , lo stesso generale Nunziante , per non sentire i colpi dei fucili , andò a chiudersi nella stanza più remota del castello . sarebbe venuto meno il coraggio di compiere così nefando sacrilegio sulla persona di un Re ,vincitore di tante battaglie e morto da cristiano >> forse uno sfregio post mortem ? o forse una escoriazione nel trasporto del corpo alla fossa ? . Credo che , ad ora possano rimanere solo dubbi che , difficilmente si dipaneranno . Così , nell'anno 1837 , quella fossa si riempì di cadaveri , oscurando e mescolandosi con quello dell'augusto reale , ivi sepolto . Il tempo passò , ma , nessuno ebbe l'ardire , considerando che , aprire i feretri era considerato un delitto di stato fino al 1860 di effettuare alcun sopralluogo . Questo fin tanto che , gli stessi parenti , prima Letizia Bonaparte poi sua nipote , si interessarono della sepoltura del loro avo . Dopo varie richieste , caldamente sollecitate dagli stessi familiari [ siamo nel 1899 ] , il sindaco dell'epoca , decise di autorizzare l'apertura della fossa . Ignari , i curiosi che compirono il fatto , si ritrovarono difronte ad un cumulo di ossa , indistinte , anonime e , le stesse fonti riportano lo stupore o forse , molto più probabilmente , lo sconforto della stessa madama Bonaparte che " rimase per ben sei ore ad osservare quel cumulo indistinto di ossa , oramai irriconoscibili ". Fu così che il primo tentativo , fallì , nella difficoltà della situazione e nella pochezza dei mezzi . Ma quale fu il vero problema ? , lo scavo iniziò , considerando le fonti dell'epoca che , parlavano della terza fossa , nella chiesa di S.Giorgio , nella quale sicuramente era stato gettato il corpo . Nessuno poteva sapere , i messi d'allora , tanto meno gli avi all'ora in vita che , la fossa n°3 comunicava con altre due fosse , costituendo quindi un cimitero sotterraneo , totalmente anonimo . Passarono , ben 78 anni , fin quando un'altra " spedizione " , venne ricostituita, questa volta da membri dell'associazione Murattiana insieme al dott.Canfora , medico legale dell'università di Napoli . Loro , in occasione di un rifacimento interno della chiesa , chiesero ed ottennero il permesso per praticare nuovamente un foro , sulla botola e poter scattare alcune fotografie , permesso che , una volta accordatogli permise di evincere , seppur ancora nella confusione delle ossa , alcuni dettagli importanti ; osservati e comprovanti la presenza del corpo Reale . L'attento esame , postumo , delle fotografie , del presidente dell'associazione Murattiana di Pizzo , sig Pino Pagnotta , fece notare a ragione , la presenza di una cassa di legno , oramai andata distrutta [ la cassa di abete nella quale fu deposto il corpo del Re ] , a causa dell'indelicatezza dei messi che , al tempo la calarono , anzi gettarono nella fossa . In essa si potè osservare , la presenza di un tessuto di panno nero , che , oramai a brandelli , rispondeva alla fodera interna della cassa : finalmente , seppur anonimamente fra i tanti , il corpo del Re riveniva alla luce . Ed è così che , pur non essendosi potuto riesumare , ne prima ne dopo , il corpo reale , venne , per merito dell'associazione Murattiana del loco , posta la seguente : << Io, Joachim Murat , muoio da cristiano , credendo nella santa chiesa cattolica , apostolica e romana . Joachim Murat. >> Con queste ultime parole , il diavolo rosso , come solevano chiamarlo di cosacchi russi , si congedò dal mondo terreno . Ecco qui @@francesco77 che si conclude la mia breve trattazione , sperando di non aver fatto cosa sgradita a nessuno6 punti
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Un saluto e Buon Anno a tutti prima che finisca in cassetta di sicurezza domattina, condivido con Voi il regalo che mi sono fatto quest'anno, un carlino da 5 doppie d'oro di Carlo Emanuele III, millesimo raro, del 1757 (quindi non il solito '55 che si vede solitamente). Di questa monetazione sono stati coniati, per le cinque date conosciute, 2.376 esemplari, gran parte dei quali non sono giunti a noi perché rifusi o comunque tesaurizzati già all'emissione. La ritengo moneta di una certa importanza e prestigio anche a livello internazionale, ed è giunta fino a me, acquistata ed entrata in collezione in un modo anche abbastanza inatteso proprio sotto Natale, che non sto a dirvi per non annoiarvi. Un massimale che reputo di grande rilievo sia per tipologia che per data che per conservazione a mio avviso, ultimamente apparso alla ribalta di varie aste internazionali con direi discreto successo di pubblico e con aggiudicazioni finali decisamente interessanti. Le foto non sono il massimo ma si sa, non sono che un dilettante; chi desidera peraltro può reperirla meglio effigiata su un noto listino a prezzi netti. Comunque la riga al R nella realtà è quasi inesistente, il bordo presenta un difettuccio di conio a ore 8 del D ed i rilievi sono generalmente ottimi sia al R che al D, con le gemme della corona ed i capelli conservati meglio di entrambi gli esemplari esitati lo scorso autunno a Ginevra e a Parigi, che ho studiato molto attentamente per rilevarne le affinità. La giudico personalmente almeno in linea con la valutazione di chi l'ha posta in vendita, ossia SPL+, ma potrei azzardare anche un SPL+/q.FDC ed è a mio avviso tra i migliori esemplari conosciuti, se non il migliore, dato che da mie ricerche non mi sono noti passaggi d'asta di millesimi 1757 in qFDC o FDC. Sono quindi felice di condividere col Forum questa nuova acquisizione natalizia, anche s ein ritardo, di cui sono noti pochissimi esemplari. Ancora auguri! min_ver4 punti
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Reficul mi ha confermato che per il momento la nostra sezione non verrà "riassorbita", in futuro si vedrà... in base al bilancio di quanto accade alle altre sezioni interessate alla riorganizzazione. Ciao, RCAMIL.4 punti
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Ciao ragazzi , volevo soltanto condividere con voi questo magnifico pezzo che ho preso poiche' e' quasi impossibile reperirlo in questa qualita'. E' uno scudo 5 lire 1850 di genova periziato FDC eccezionale da Bazzoni,Cavaliere e il grande e in gamba Sebastiano Mazzarino x ultimo . Non voglio pareri sulla conservazione,ma solo condividerla con voi :) (Magari mettete anche voi pezzi eccezionali cosi me li gusto un po ;) SCUSATE PER LE FOTO MA NON SO COME INGRANDIRLE :(3 punti
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Mi chiamo Tommaso sono nato a Venezia nel 1305, ho sempre amato il mare e viaggiare, viaggiare con la mente ma anche con il corpo, presto ho capito che il mio lavoro era quello di navigare, di andare per mare.... Quando nacqui i trasporti incominciavano a prendere sempre più la via del mare piuttosto che quelle per terra, navigare per mare era diventato più veloce, a volte si potevano fare anche 160 km. al giorno, d'altronde io ero sempre su barche che trasportavano merci, a volte pesanti, e per terra trasportare merci era pesante, difficile, periglioso, antieconomico. E così iniziai a salire a bordo in quel di Venezia, iniziai con delle barche chiamate cocche più piccole delle navi, le cocche presero piede in Guascogna e attraverso lo stretto di Gibilterra entrarono nei nostri mari come pirati facendo molti danni. Le cocche furono adottate subito sia da veneziani,genovesi, catalani, veleggiavi più facilmente, in sicurezza, con tempi ridotti . Fu un po' un nuovo modo di navigare, quasi una rivoluzione, il trasporto marittimo delle merci diventava il mezzo preferito, andar per mare era un lavoro, un lavoro necessario, i mercanti ti affidavano le merci, a volte venivano anche loro per poi trattare e commerciare nei vari porti. Partivamo ovviamente da Venezia e arrivavamo sempre a Corfù, Corfù era il crocevia delle rotte, da lì si biforcavano in due le rotte o verso Est verso le colonie greche, a volte si andava ad Alessandria, a volte si puntava verso Rodi per poi andare a Famagosta e poi Beirut, a volte la rotta era invece verso ovest, si scendeva l'Italia, facendo scali in Sicilia, risalendo verso Napoli, Pisa, Marsiglia, Barcellona, a volte si puntava verso l'Africa, Tunisi, Algeri, Melilla e poi da Gibilterra verso Cadice, Lisbona per arrivare a Bruges o a Londra. Ho visto tutto e di più, di ogni porto ho dei ricordi, usanze, costumi, modi e stili di vita, ma la terraferma non mi mancava, io amavo il mare, le onde, l'avventura, e navigando facevo guadagnare i mercanti veneziani e trasportavamo un po' di tutto a seconda delle rotte. In ogni porto caricavamo acqua e cibo per il numeroso equipaggio, portavamo di solito cereali dal Nord Africa o il cotone siriano, il vino cretese, le più grandi cocche potevano trasportare anche 250 tonnellate di merci, Certamente erano Genova e Venezia a spartirsi il traffico marittimo del Mediterraneo e poi per le altre mete, Lubecca per esempio aveva traffici di circa un quinto delle due potenze marittime, si pagava in ducati, ma io di ducati personalmente ne ho visti pochi, i ducati li facevano girare i ricchi mercanti, ma a me bastava altro, io Tommaso nato a Venezia nel 1305 amavo il mare, l'avventura e la gente e le donne dei porti, la mia vita era questa e a me bastava, il mare....la mia vita...3 punti
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Cari Amici, come ogni anno anche per il 2015 stiamo organizzando la parte culturale del Convegno Numismatico di Torino che, quest'anno, si terrà il 28 e 29 marzo. Il 2015 è l'anno dell'ostensione della Sindone, motivo per cui abbiamo pensato di prendere tale evento come tema di riferimento per le nostre conferenze. Interverranno tra le persone più esperte sull'argomento e, ho l'onore di annunciarvi, che tra gli autori delle conferenze ci saranno anche alcuni tra i nostri migliori utenti. Le conferenze sono più numerose del solito e, molto probabilmente, saranno distribuite tra il mattino ed il pomeriggio del sabato 28. Spargete la voce e non mancate perchè gli argomenti trattati sono veramente interessanti ed unici. L' Associazione Numismatica Taurinense ed il Forum La Moneta organizzano, per il giorno 28 marzo 2015, in occasione del 34° Raduno Città di Torino, un convegno di studi dedicato alla Sacra Sindone ed alle monete del tempo di Gesù e successive, riportanti simboli ed immagini del sacro volto. Interverranno i seguenti relatori: Professore Pierluigi Baima Bollone : “Giustiniano II e la riproduzione del volto della sindone sulle sue monete” Professore Fiorenzo Catalli: “Costantino I e la sua falsa o presunta conversione” Professore Giulio Fanti: "Analisi numismatica delle raffigurazioni bizantine di Gesù Cristo e loro influenza nel mondo" Matteo Siciliano (@@Matteo91): "I simboli cristiani nella monetazione costantiniana: ruolo politico ed aspetti evolutivi" Alain Gennari (@@Poemenius): “Simboli cristiani su monete romane, lo staurogramma nel panorama dei monogrammi cristologici” Professor Fiorenzo Catalli: “Le presunte monete deposte sugli occhi dell'uomo della Sindone”. Alain Gennari e Alberto Trivero Rivera (@antwala): “Il solido nuziale di Marciano e l'introduzione dell'immagine di Gesù sulla moneta” Sarà inoltre organizzata nei locali dell'Hotel una piccola esposizione che ospiterà le monete oggetto dei temi sopra riportati e materiale commemorativo. Nel corso della mattinata il colonnello dei Carabinieri Claudio Mazzarese Fardella Mungivera presenterà il suo libro dal titolo: “Il cancro della corruzione!”. Il presidente NIA Avvocato Michele Cappellari presenterà il volume “Le monete di Luni”. L'evento si terrà in Torino, presso l'Hotel Jolly Hotel Ambasciatori, corso Vittorio Emanuele II n. 104. (Seguirà un programma dettagliato con gli orari degli interventi).2 punti
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Mi chiamo Ciriaco Pizzecolli. Sono nato nel 1391 in una città di mare, dove da sempre gli abitanti vivono con il mare. Da qui ogni giorno arrivano e partono navi provenienti o dirette verso tutto il Mediterraneo, ed anche oltre. Sono marinai, naviganti, commercianti. E così è la mia famiglia, di commercianti e navigatori. Ricordo che già da bambino (avevo appena 8-9 anni) , mio nonno (mio padre morì che avevo 6 anni) mi portava con se nei suoi viaggi d'affari in giro per l'Italia, ed una delle mie prime mete fu Venezia. E da lì ho continuato per tutta la vita a girare, girare, girare. Spesso per via mare, ma anche talvolta via terra (un po' scomodo in vero). Appassionatomi di storia e cultura, ma non disdegnando di perseguire anche gli affari di famiglia, ho viaggiato per tutta Italia, Firenze, Roma,..... Ho fatto tappe in Dalmazia, ho visto la Grecia e moltissime sue isole. Sono stato a Cipro, in Tracia, a Costantinopoli, in Egitto, Siria, Libano. E non solo. E in diverse di queste località esistevano colonie di miei concittadini. E dovunque ho portato ed acquisito cultura, fatto affari, ma anche ho operato come ambasciatore di pace. Ed ho incontrato tante genti, anche di altissimo lignaggio, persino papi e imperatori. Non sono un Santo, anche se il mio nome è lo stesso del Patrono della mia città. Dovunque, ormai, sono conosciuto come Ciriaco d'Ancona.2 punti
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Mercanti e cambiavalute hanno spesso storie fantasmagoriche da raccontare; io ho studiato lo scorso anno il manoscritto di Lippo di Fede del Sega, che si trova all'Archivio di Stato di Firenze (nel quale, peraltro, si è appena conclusa una mostra numismatica magnifica): in poche parole si tratta del diario personale di un cambiavalute, dove questi annotava le informazioni commerciali, ma non solo, legate alla sua attività, che consisteva nel girare per le tante zecche aperte all'epoca approfittando dei cambi favorevoli che si potevano ottenere in termini di fino tra l'una e l'altra; è stata un'emozione anche solo toccare quelle carte, compagne di un'avventura nelle transazioni, che al tempo si facevano fisicamente, viaggiando con i bauli di monete tra un castello e l'altro, attraversando selve e boschi. Consiglio, in proposito, a tutti il volume "Un changeur florentin di Trecento" di De La Roncière, che affronta lo studio di quel testo in modo estremamente interessante. Magdi2 punti
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Io muovevo merci, uomini....ma anche denaro.... Dicono che sia stato un grande mercante, forse uno dei più grandi, certamente per l'epoca fui un uomo di successo, però i miei inizi non furono facili, anzi.... Intanto mi presento sono Francesco Datini, sono nato a Prato nel 1335, sono nato in una casa di umili origini, mio papà era un oste che tra l'altro morì durante la peste del 1348 che invase anche Prato. Fui allevato da una brava donna che fece da mamma a me e a mio fratello, andai a lavorare subito come garzone presso due mercanti di Firenze dove imparai il lavoro. E capii subito una cosa che per avere fortuna, nonostante i tempi, bisognava viaggiare, vedere altre realtà, imparare da tutti e poi tentare, provare, l'iniziativa era nel mio sangue... La mia prima tappa fu Avignone dove lavorai come dipendente in una Compagnia, ma il lavoro da dipendente non era per me, mi stava stretto e presto arrivò il volo....fondai un'azienda mia e con la stessa posso ben dirlo feci fortuna. Avevo rapporti mercantili e commerciali con tutti, in Francia, nel Mediterraneo, nelle Fiandre, sono anche nella Milano dei Visconti, lì fabbricavano armi, io le importavo e le portavo ad Avignone e dove ci fosse richiesta. Ma successivamente i miei interessi si estesero alle spezie, ai tessuti, ben presto diventai io stesso produttore di tessuti, avevo due ditte una per le stoffe, una per tintura. Ben presto aprii sedi in Spagna, in tutto il Mediterraneo Occidentale, all'apice della mia carriera riuscii a coprire ogni settore merceologico. Molti si chiederanno se muovevo tanti soldi, in verità si, ma non i tondelli a cui voi pensate, i miei soldi giravano in altro modo con le lettere di cambio, fui uno dei precursori di quelli che poi divennero gli assegni. E come capita spesso agli uomini di successo, vennero poi importanti incarichi pubblici, le mie frequentazioni erano alte e importanti, ero diventato quello che oggi voi definireste un uomo che si è fatto da solo, un multimilionario del Medioevo. In pratica avevo anticipato di molto i tempi, se doveste definire oggi la mia azienda era in pratica quella che oggi voi chiamate una holding. Sfruttai tutte le occasioni che mi si presentavano, capii quali erano i generi più ricercati, i beni di lusso che poi finivano ai sovrani, al clero, ai nobili, ai grandi ricchi e così facendo divenni molto ricco. Ma anche a me mancò qualcosa, non ebbi tutto nella vita, non ebbi figli e questo mi mancò moltissimo, il mio unico pensiero a un certo punto della vita non fu il successo, il lusso, ma la paura della morte, dell'aldilà. Ancora oggi vengo ricordato a Prato, per il mio Archivio straordinario di documenti, lettere, libri contabili, per un monumento in Prato in Piazza del Comune, per un Palazzo storico a mio nome e per aver lasciato il mio enorme capitale accumulato in vita ai poveri istituendo diverse Istituzioni per gli altri, malati e bisognosi. Questa fu la mia vita, quella di Francesco di Marco Datini, un mercante del Medioevo....un precursore dei vostri tempi, questo lo posso dire tranquillamente...2 punti
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Qui , compreso nel link sopra postato, riporta un'altro sigillo di papa Johannes che è già molto piu' somigliante ( con i 5 globetti tra la croce e PAPAE) --2 punti
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Cari amici, Allego una parte del convincente ed importante articolo che, molto gentilmente, mi e' stato inviato da Gionata Barbieri e che chiarisce l'attribuzione della moneta di Capua (collezione reale) a Ruggero II. E' da notare che interpreta le lettere Rx come R(e)X ed al rovescio R__P come Sanctus Petrus. L'articolo e' datato 2010. Complimenti a Gionata. Amedeo P.S.: Il file completo e’ troppo pesante per poterlo allegare ed e' protetto da diritti come ha specificato Enzo. Parte di Una_conferma_di_attribuzione_a_Ruggero_II_di_un_follaro_capuano-GIONATA_BARBIERI.pdf2 punti
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prezzo folle ed ingiustificato :( ... se conoscete chi e' arrivato secondo gli cedo volentieri la mia FDC assoluto a 500 euro :P2 punti
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A me non viene spontaneo, nonostante abbia abbondantemente usato la Lira, ma a molti si. E poi in molti non è rimasta solo questa usanza ma anche il riferirsi all'Euro al femminile, ad esempio dicendo: "Ho le 10 cent" :lol: Il paragone è improponibile anche perchè l'Euro in quanto tale non c'entra assolutamente nulla con questo presunto raddoppio dei prezzi che sarebbe stato provocato dal cambio di valuta, un mito inculcato in anni di martellamento propagandistico che sfruttava e sfrutta tutt'ora l'Euro come capro espiatorio per coprire varie e vere magagne. Infatti un conto sono gli aumenti dei prezzi (non sempre tutti automatici e del doppio) dovuti alle speculazioni sul cambio di modello di contante nel 2002 (e non di valuta, che avvenne nel 1999) e tutt'altro la valuta che usiamo, che è molto più stabile e prestante del "caro vecchio conio nazionale", ai suoi tempi un po' meno caro, spesso denominato spregevolmente "liretta", a cui per fortuna è molto improbabile che torneremo. E' un discorso "trito e ritrito"... ma per il nostro bene, dato che c'è chi vuole rovinarci proprio sfruttando questa nostalgia per la lira, è meglio continuare a ricordarlo... proprio come si continua a dire non c'ho una lira.2 punti
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Io non vedo alcun ritratto ma solo un'accozzaglia di capelli, barba e sopracciglia. Se un incisore avesse fatto all'epoca un simile ritratto il re lo avrebbe fatto mettere ai ferri a vita in un carcere di massima sicurezza. Tipo l'isola di Santo Stefano vicino Ventotene (LT). :girl_devil:2 punti
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La patinatura è un processo naturale, che oltre a dipendere dall'ambiente in cui viene a trovarsi la moneta, risente dei trascorsi di questa. Ho notato che se la patina viene asportata con l'apposito liquido, il tempo di patinatura è molto molto lungo. Consiglierei caldamente di non cercare escamotage per accelerare la formazione della patina. Più il processo è lento, più il risultato è gradevole. madre natura è un'artista formidabile, ma ha i suoi tempi, dovuti (il più delle volte) alle manomissioni dell'uomo. lasciamogli fare il suo lavoro, tempo al tempo... non deluderà ;) Questa moneta sono anni ed anni che sta riposando (complice il lavaggio subito)... e finalmente il processo è iniziato... e promette bene ;) Come era... come è...2 punti
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...e chissà quanto spesso viaggiavate in aereo per il mondo...ti ricordi?! :) E quanti telefonini avevate a testa! Quelli sì erano bei tempi... Le variazioni del paniere Istat la dicono diversamente da te per es. http://www.istat.it/it/archivio/30440 Infatti le tue sono percezioni...i numerosi ribassi (come gli aerei, le telecomunicazioni etc) si tende a dimenticarli.2 punti
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Ho letto sulla pubblica di oggi una interessante inchiesta sui furti di opere d'arte specialmente nelle necropoli e città della Magna Grecia , articolo in cui si segnala la scoperta in Svizzera,oltre a tre magazzini stracolmi di reperti rubati, dell'archivio completo del trafficante, a quanto pare molto noto e fornitore per anni dei più stimati Musei del Mondo,archivio in cui ogni opera era catalogata con dati di acquisti e di vendita e fotografie. i spera a questo punto di recuperare riportare in Italia un numero elevatissimo di opere rubate.See è davvero così si tratta finalmente di un grande colpo per il nostro patrimonio artistico. Consiglio a lettura di questo interessante e istruttivo articolo. http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2015/01/12/news/mafia_e_arte-99674768/?ref=HREC1-201 punto
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Buonasera mi farebbe piacere condividere con voi tutti questa data che mi fa stropicciate gli occhi, non riesco proprio a vederci chiaro. Che data ci vedete ? :rolleyes: g. 1.7 d. 16 mm1 punto
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gran bella moneta. questa tipologia è difficile da trovare in alta conservazione;questa per me mantiene una buona lucentezza nei campi e dei rilievi belli e che fanno ancora apprezzare ritratto e stemma. qualche graffio di conio unito a qualcuno da circolazione(a mio avviso) e qualche colpetto al bordo al dritto. rovescio ottimo con una modesta frattura al bordo. sicuramente spl per me. complimenti, marco1 punto
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Io credo che possa essere considerata un falso moderno. L'anima sembra una lega basso fondente tipo stagno e piombo (quanto pesa? ) argentata per elettrodeposizione dopo essere stata coniata.1 punto
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@@memimemi .. ciao... noto che con tutti gli aiuti ricevuti per la soluzione dei tuoi numerosissimi post, non hai mai "mollato" un misero "mi piace"! ........ :nea: non è assolutamente una mancanza pero' . ti rammento che è gratuito e puo' essere un piccolo ringraziamento nei riguardi di chi ti ha dedicato tempo.1 punto
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Secondo me non si potrà acquistare direttamente dalla zecca. Sono quasi certo che il 15 verranno solamente pubblicati i link ai distributori ufficiali presso cui piazzare gli ordini. Da escludere che lo facciano prima di quella data. Per quanto riguarda i pagamenti, in attesa che @andreacgs confermi, ti posso dire che finora paypal non è mai stato inserito tra i metodi di pagamento, nè sul sito di Delcampe in cui Paperoga vende/vendeva, nè per le prenotazioni effettuate direttamente via mail. Solo assegni (francesi) o bonifico.1 punto
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Torno su Lippo di Fede, perchè la sua storia è intimamente legata alla sua professione, e lo studio di quel manoscritto mi emozionò in maniera importante, per la dimensione umana di questo mercante-cambiavalute-usuraio, trovatosi all'interno di una storia quasi surreale, certamente da romanzo. inserisco la traduzione trovata in rete dell'incipit del volume di cui accennavo prima: Lippo di Fede del Sega non fu certo un grande mercante, si dedicò infatti in modesta misura e senza ottenere clamorosi successi, al cambio del denaro in Firenze e al prestito usuraio in Francia. Proprio la sua mediocrità è significativa ed esemplare: egli è quasi uno specchio della piccola borghesia del secolo XIV. Il suo fallimento come uomo e non solo come mercante (che ci prova che solo i più abili ed astuti in assoluto riuscivano nei loro affari) ci è dimostrata anche dalla conclusione delle sue avventure sentimentali: dopo la morte della prima moglie Gemma, egli sposò in seconde nozze la giovanissima monna Bernarda, sorella di un sensale, che gli portò una buona dote, ma tale matrimonio fu un grosso fiasco: la differenza di età era troppo grande, il vecchio Lippo era considerato ributtante dalla giovane Bernarda: dopo liti violente si giunse quindi nel 1358 ad una separazione con conseguente restituzione della dote. Lippo, sull'orlo del fallimento nei suoi affari, disilluso e solo, quattro anni più tardi, ormai quasi ottantenne, fu vittima del demone del tramonto e tentò, quasi ultima affermazione di prestigio, di violentare una fanciulla minorenne di modeste condizioni, andando incontro ad un mortificante processo e ad una condanna!1 punto
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Certo che questa prima "avventura" di Andorra è iniziata male e sta finendo peggio. Leggendo i vari post ho notato un enorme confusione sui rivenditori "ufficiali o presunti" sui prezzi di vendita, sulle spese di spedizione, ecc................... Personalmente ho deciso di attendere che le serie vengano messe in vendita direttamente dalla Zecca di Andorra e poi deciderò un 'eventuale acquisto.1 punto
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Bellissimo post ed interessante! È quello che cerco spesso in una moneta, cercare cosa "dice"1 punto
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Per settembre ci sarà l'uscita del nr. 2 del Bollettino del Circolo Numismatico Partenopeo....tu inizia a buttar giù qualcosa, qui in sezione ci sono sempre persone disposte ad aiutare chi scrive e chi vuole divulgare notizie sulla monetazione Meridionale (tra cui io). Pensaci.....si può fare. :)1 punto
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La considerazione amara che si fà in questi casi è una sola @@quadriga....quanto ci piace martoriare le nostre amate monete......e non lasciamo che il tempo faccia il suo corso... Non sono solo le tue si patinano lentamente...anche molte delle mie hanno lo stesso problema.....la maggior parte quelle aperte periziate presentano la stesso "problema" e come dice giustamente @@Il*Numismatico hanno subito in passato un bel bagno..... Altre invece, nello stesso posto in cui tengo le altre, hanno una patinatura perfetta ma sono quelle che "profumano" di antico..... Saluti1 punto
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Ho avuto il piacere di poter visitare questi due luoghi qualche anno fa in vacanza è sono rimasto colpito da entrambe, devo dire la nostra Capitale merita almeno una visita nella vita, immenso il patrimonio che contiene, non parliamo poi di quello numismatico, a Palazzo Massimo dove ho ammirato delle vetrine eccezionali con monete di ogni epoca, Medaglie e lingotti in oro, bellissimo e indimenticabile, spero un giorno di poter rivisitare questi luoghi che mi sono rimasti nel cuore. Un complimento va a chi organizza questi eventi perché sono un modo di incontrarsi e di accrescere la propria cultura con le visite ed il confronto fra le persone, anche se distante e quindi non ho la possibilità di venire complimenti.1 punto
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@@Giovanna Salvo imprevisti dell'ultima ora anche noi faremo parte della brigata :) Saluti a tutti1 punto
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Ciao Emiliano, bellissimo intervento! Complimenti e grazie mille! Ma sei mai stato a Pizzo (VV)? Ti consiglio questa discussione, buona lettura! :good: http://www.lamoneta.it/topic/68185-giuseppe-napoleone-gioacchino-murat/?hl=+pizzo1 punto
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Ciao @@follins, considera già la presenza della barba che limita il campo, poi trattandosi di imitative, è difficile trovare una riproduzione perfetta dell'Imperatore..1 punto
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mi ero dimenticato di indicare la fonte : Barbieri - 2010 - Una_conferma_di_attribuzione_a_Ruggero_II_di_un_follaro_capuano :P1 punto
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Ciao Giovanna, peccato abbiamo già prenotato per la galleria borghese, sempre gratis :D . A dicembre siamo stati a palazzo Massimo per vedere il monetiere. Che meraviglia ! Alla prossima. Ciao.1 punto
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Lo Stato fa quello che può...certo..la coscienza civica di alcuni cittadini non aiuta.1 punto
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Sì, è così ma ci sarà una maggiore visibilità perchè basta andare in una sezione delle zecche italiane e della medaglistica, cliccare sul tag Rosso Borbonico e ti si riappare come per miracolo in mezzo secondo tutte le discussioni di questa sezione. Con la nuova risistemazione ci sarà una visibilità maggiore per tutti, a me dispiace perchè in fondo questa sezione è stata per me come una figlia , è nata tra le mie braccia ............ ma ora la bambina è maggiorenne ed ha bisogno di una casa più grande. Fidatevi! :good: :good:1 punto
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La seconda in una settimana, sebbene faccia sempre piacere trovarne una: Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: 2011 Tiratura: 2.503.197 Conservazione: SPL Località: Alliste Qui iniziano i tre, per me, ritrovamenti migliori... Taglio: 5 cent Nazione: Finlandia Anno: 1999 Tiratura: 63.380.000 Conservazione: BB Località: Alliste ...le ciliegine sulla torta :D :D :D Taglio: 5 cent Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 1.956.000 Conservazione: SPL/BB Località: Alliste Note: non immaginate lo stupore nel trovare non solo un 5 cent in conservazione medio-alta, ma, soprattutto, nel trovarne un altro dopo nemmeno cinque minuti e nello stesso gruppo di monetine!!!1 punto
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Buon giorno a tutti. Volevo condividere con voi questa moneta presa ieri a Modena. Faro' tesoro dei commenti e delle valutazioni e delle indicazioni per la catalogazione. Grazie Ciao1 punto
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______________ 1861 Francia Napoleone III° (1808-1874) 10 Centimes - Rame1 punto
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Esattamente il mio pensiero! ;) v. -------------------------------------------- Exactly my thought! ;) v.1 punto
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Interessante medaglia e per quanto riguarda la tipologia del dritto assomiglia alla serie degli uomini illustri del regno delle due sicilie. Mi permetto solo di fare un osservazione, magari utile a chi si cimenterà in un articolo... Se cataloghiamo le medaglie borboniche con rigore logico/scientifico... Dovremmo farlo anche per le medaglie degli uomini illustri del regno delle due sicilie... Ebbene, se scegliamo come criterio quello del luogo di nascita del personaggio... Usato per le medaglie degli uomini i illustri finora... Forse arriviamo alla conclusione che la medaglia per quanto napoletana non possa essere definita come "borbonica", considerati i natali del personaggio... Che ne pensate?1 punto
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Io ad ora ho trascorso poco più di metà della mia vita con l'euro ma devo dire che il "non ho una lira", avendolo assimilato da piccolo, mi è rimasto... Speriamo di no ehehe!1 punto
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Sarebbe lodevole da parte degli enti locali adottare questa iniziativa che trovo molto bella per far accrescere la cultura nel nostro Paese, speriamo che il Ministro voglia istituire accordi con gli enti locali per allargare l'iniziativa anche a tutti gli altri siti culturali dell' Italia. Rispettando le scelte altrui, comunque trovo deprimente che tanti passino le loro Domenica nei centri commerciali, apriamo i musei ed allarghiamo i nostri orizzonti............... Complimenti al Ministro.1 punto
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No... La foto troppo ben fatta per una moneta che ha sentito il passare degli anni.. Buona e' buona!1 punto
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Forse non tutti sanno che… l'evasione fiscale in Italia, che ammonta a quei famosi 150-200 mld di euro dei quali ogni tanto si legge sui giornali, si compone di varie voci, ve le elenco in ordine di importanza, attingendo da un interessante sondaggio che forse non tutti hanno avuto modo di leggere: 45% circa con 78,2 mld di euro: proventi illeciti e ovviamente non dichiarati frutto di attività criminali 35% circa con 60,4 mld di euro: evasione ed elusione ad opera di società di capitali e big company ovvero multinazionali che non dichiarano utili o ne dichiarano di minuscoli con vari giochetti fiscali. Le società di capitali, cioè piccole e medie aziende nostrane, che (anche prima della crisi…) non dichiarano utili incidono per un terzo circa di questa cifra, il grosso ovvero i due terzi è dovuto invece alle manovre delle multinazionali che, per esempio, andavano e vanno tuttora a pagare tasse risibili in paradisi fiscali, e abbiamo scoperto proprio in queste settimane che in Lussemburgo arrivavano a versare persino lo 0,5%... 20% circa con 34,3 mld di euro: evasione da lavoro sommerso e qui c'è sia la manodopera in nero nelle attività produttive sia l'idraulico o il ristorante che "si dimenticano" di fare la ricevuta, insomma tutto quello che normalmente intendiamo quando pensiamo all'evasione fiscale. I dati sono del 2011 e l'indagine condotta nel 2012 da KLRS per Consumatori.it, non sono aggiornatissimi ma non credo siano poi cambiati molto e quello che dicono è lampante Le considerazioni che si possono fare sono molte, certo è che l'80% dell'evasione fiscale non è quella che comunemente si crede, perché è generata da soggetti che non hanno niente a che vedere con il piccolo negozio, il pensionato o il lavoratore autonomo, tutti soggetti questi però che sono stati "messi in riga", ovviamente sorrido dicendolo, con la tracciabilità obbligatoria delle operazioni sopra i mille euro e la limitazione conseguente del contante. Che paura! Ora non si evade più in Italia! E invece no, perché come vedete dai numeri il grosso è eluso ed evaso senza che la tracciabilità abbia molto a che vedere sia dalle grandi aziende che ci riescono col favore delle leggi europee e spostando capitali tra i bilanci delle consociate (le multinazionali la chiamano pianificazione fiscale aggressiva) sia dalle mafie che riescono a ripulire capitali d'un ordine di grandezza semplicemente terrificante anche dopo l'entrata in vigore di tutti i limiti attuali. Per farla breve, anche se sono anni che ne sento parlare ancora non ho visto entrare in vigore una legge contro le pianificazioni fiscali aggressive delle multinazionali, invece sono state approvate limitazioni alla gente comune di ogni genere, obblighi di versamento di pensioni su conto corrente (per la lotta all'economia sommersa... sic!, andate a rileggere i giornali di quei mesi...), persino l'obbligo di pagamento degli affitti solo per via tracciabile e anche sotto ai mille euro, limiti al contante e via dicendo, coi vari pasticci che ne sono derivati in quanto in Europa ogni paese ha limiti diversi, pur non essendoci più frontiere. Se questi sono provvedimenti efficaci ben vengano, anche se vanno a intaccare solo un sassolino di quella montagna che alla fine dei conti è l'evasione italiana, ma mi sembrerebbe un atteggiamento più equo da parte delle istituzioni se si procedesse di pari passo su tutti i fronti, con leggi specifiche per ogni settore, e non mi sembra davvero che sia stato così. Molto più facile fare una leggina per obbligare i pensionati a versare la pensione su un conto corrente piuttosto che incardinare una rivoluzione fiscale che obblighi le multinazionali a pagare le tasse dove si produce la ricchezza. Spero di non aver annoiato nessuno...1 punto
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