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  1. francesco77

    francesco77

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/25/15 in tutte le aree

  1. E direttamente dalla serie : Vai col ROTTAME !!! USA 5 Cents. shield ( 1866-1883 ) 1867 tipologia senza raggi
    3 punti
  2. ______________ 1867 Sassonia German States Giovanni I° di Sassonia (1801-1873) 5 Pfennig - Rame
    3 punti
  3. se parliamo di di lustro allora mi permetto di pubblicarle
    3 punti
  4. Condivido pienamente @@lele300 Inoltre ho visto molte monete anche periziate BB, non esserlo affatto. Molte MB vengono vendute x BB. Infine questa moneta credo che tutti l'avrebbero acquistata (nessuno escluso) perchè al prezzo che ho pagato, non ci si poteva tirare indietro :blum: :D Sono stracontento x questa vera BB+ Lo splendido per il momento può attendere :blum:
    2 punti
  5. @@Rex Neap Eccoli qui Grano al martello Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online Grano al bilanciere di Numismatica Fiorentina Tornese al martello Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online Tornese al bilanciere Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online
    2 punti
  6. In effetti Verona nel 1300 era all'apice e ciò dava fastidio........ leggete un pò....... Svelate le cause della morte di Cangrande della ScalaLe analisi hanno dimostrato che il condottiero morì per avvelenamento L'equipe di paleopatologia del professor Gino Fornaciaridell'Università di Pisa ha risolto un altro giallo del passato: a 700 anni di distanza, l'autopsia sul corpo mummificato di Cangrande della Scala, condottiero ghibellino e mecenate di Dante Alighieri deceduto improvvisamente a Treviso nel 1329, ha dimostrato che il signore di Verona morì per avvelenamento. «Le analisi hanno rivelato che Cangrande fu intossicato dalla somministrazione orale di un infuso o di un decotto a base di camomilla e gelso in cui era contenuta la digitale (Digitalis sp. forse purpurea) – spiega il professor Fornaciari - Questa era conosciuta nel Medioevo solo come pianta velenosa, in quanto le sue proprietà terapeutiche furono scoperte solo nel XVIII secolo, e risulta difficile stabilire se l'avvelenamento di Cangrande fu causato dall'ingestione accidentale di foglie di digitale, scambiate erroneamente per qualche altra pianta edibile, o se l'avvelenamento fu intenzionale. Certo le cronache dell'epoca riferiscono alcuni dettagli che supportano quest'ultima ipotesi, come ad esempio che il suo medico fu accusato di avvelenamento e fu giustiziato». Il 18 luglio 1328 Cangrande della Scala (1291-1329) entrò trionfante a Treviso e la conquista della città rappresentò il coronamento del suo progetto di sottomettere tutto il Veneto. Ma la gloria ebbe breve durata perché, dopo pochi giorni, Cangrande fu colpito da una grave malattia, caratterizzata da vomito e diarrea con febbre, insorta "per avere bevuto acqua da una fonte velenosa". Il 22 luglio 1329, dopo avere fatto testamento, il signore di Verona moriva. Subito si diffusero voci di un possibile avvelenamento. Cangrande stava estendendo il suo potere e gli stati confinanti potrebbero averne voluto la morte. Anche il nipote Mastino, che divenne poi signore di Verona, potrebbe essere stato il mandante dell'omicidio. Nel febbraio 2004 la tomba di Cangrande fu aperta, allo scopo di effettuare lo studio paleopatologico del corpo, che apparve in ottimo stato di conservazione, e per indagare le cause della morte del condottiero. Il corpo mummificato è stato sottoposto a radiografia digitale e a TAC, a esame autoptico e ad analisi palinologiche e tossicologiche, in un approccio multidisciplinare. La tomografia computerizzata (TC) effettuata all'Ospedale di Verona ha dimostrato che nel lume esofageo era presente un composto denso, riferibile a materiale alimentare rigurgitato immediatamente prima del decesso «All'autopsia, l'addome è apparso molto espanso, verosimilmente per fenomeni putrefattivi post-mortali e il fegato, correttamente posizionato alla base della cavità toracica destra, appariva di forma tipica – continua Fornaciari - Lo studio palinologico, condotto da Marco Marchesini e da Silvia Marvelli del Laboratorio di Palinologia di San Giovanni in Persiceto, ha rivelato che nel contenuto intestinale era presente una grande quantità di polline di camomilla, gelso nero e - completamente inaspettata - di digitale (Digitalis sp.). La presenza della digitale è stata poi confermata dall'esame tossicologico, effettuato dall'équipe diretta dal professor Franco Tagliaro dell'Università di Verona, che ne ha trovato i principi attivi, la digossina e la digitossina, sia nei campioni di feci e che in quelli di fegato, in concentrazioni tossiche. Il caso di Cangrande rappresenta finora l'unica evidenza diretta di avvelenamento attraverso l'uso di sostanze organiche».
    2 punti
  7. @@dabbene che una zecca con la storia di Milano non abbia un esposizione di monete degna del suo glorioso passato, è una grave lacuna che però si può sempre colmare. Tutto sta nel comprendere cosa fino ad ora abbia bloccato la cosa. Di appassionati pronti a mettersi a disposizione dell'impresa ne abbiamo molti.....
    2 punti
  8. Ciao @@francesco77 aggiungo un'altra medaglia della Santa con S.Gennaro, simile a quella già da te postata, ma con evidenti differenze di conio. Pesa grammi 10.10 per un diametro di 30 per 34 millimetri escluso l'appiccagnolo.
    2 punti
  9. Tengo a precisare che l'IPZS non centra assolutamente niente. L'azienda che si occupa del confezionamento delle divisionali di Andorra è la stessa che lavora per conto dell'AASFN e che si occupa della creazione delle confezioni delle monete di San Marino e del loro impaccamento. La fabbrica si chiama L.A.D.A. Box e ha sede a Castel Guelfo. Loro stessi hanno precisato di essere stati incaricati dal Governo Andorrano di preparare le divisionali: http://www.ladabox.com/index.php/azienda/
    2 punti
  10. Di certa c'é solo la Morte. I confronti li puoi fare agevolmente con il record postato sopra da @@Nakona e con esemplari di certa autenticità provenienti da tesoretti. Purtroppo queste falsificazioni, quasi tutte della stessa mano, sono piuttosto diffuse ed emegono di tanto in tanto in aste italiane o straniere. La "mano" in questione non é particolarmente abile, anzi, é decisamente mediocre, ma, considerata la scarsa conoscenza di queste serie e le caratteristiche insite nelle monetazioni imitative, quali quelle padane, é riuscita nondimeno a fare danni. In generale, se vuoi renderti conto delle differenze, dai un'occhiata alla resa dei riccioli, che presentano alcune parti appena incise nel conio, altre profondamete incise (salvo poi essere pesantemente abrase localmente per dare un'idea di "consunto"). Guarda anche l'indecisione nel tracciare profili quali quello del naso. Prova a confrontare questi particolari con quelli che contraddistinguono le monete certamente autentiche. Ti renderei conto che in mezzo c'é un abisso. Queste caratteristiche (ma non solo) sono comuni a tutta una serie di falsi, che coinvolgono una buona parte delle monetazioni dell'Italia Settentrionale. A volte si parla di "ibridi": in realtà si tratta semplicemente dello stile di un falsario che si cimenta in differenti serie, e che talvolta mischia, suo malgrado, le carte. Ma il suo "stile", certamente involontario e derivante dalle sue deficienze tecniche, resta del tutto discernibile, al livello di un pugno sull'occhio.
    2 punti
  11. Usura... Lavata... Lustro!? Tutta questa moda del lustro e' una novità degli ultimi anni, e' chiaro che l'offerta si adegua alla domanda e che le mode son dettate da pochi,e' la massa che poi segue... Non voglio essere troppo polemico ma io cambierei il titolo della discussione in "Abbasso il lustro ..."
    2 punti
  12. @@leonumi67 nonciclopedia è puramente goliardica , estremizza su tutto molte volte offendendo . Non dargli peso :)
    1 punto
  13. posto la foto della mia per il confronto :) è un 35 anche per me
    1 punto
  14. 1 punto
  15. @@nando12 Oscar wilde :) . Mancava l'autore
    1 punto
  16. Ok, perfetto! Questa mezza piastra è super originale. Vai tranquillo! :good:
    1 punto
  17. Chiedo scusa, ma ho letto male il CNI per quanto riguarda la catalogazione del Tarì di @@gallo83; infatti, tutto corrisponde al 274, ma "La contromarca spagnula di busto laureato con 50" non c'è, perciò è più simile al 269, anche se lo stesso ha un punto dopo la M che il Tarì al R/ di @@gallo83 non ha.
    1 punto
  18. @@Michelangelo2 .... sembrava già scontato, o almeno logico, ma per la verifica c'era bisogno di una medaglia come questa, cioè che si è vista (e per fortuna) che tutta la serie fosse stata coniata anche nel Bronzo metallo anche perchè, la D'Auria 20 e 24 sono state aggiunte dopo il lavoro del Ricciardi; in un lavoro futuro quindi ritroveremo anche questa. Riguardo l'ipotesi su di una coniazione sulla primissima promessa di matrimonio con Maria Giovanna, purtroppo, avremmo bisogno di qualche indiizio, una prova o almeno qualche documento in cui se ne parla.....altrimenti non possiamo sostenerla.
    1 punto
  19. Partita bruttarella risolta da un CAMPIONE ! Mi auguro che, se la Juve dovesse mai venderlo con i soldi ricavati (nb è stato pagato 500.000 euro) compri dei giovani forti e "non si serva dal carrello dei bolliti" come fa di solito. Forza Montella questa sera !
    1 punto
  20. Credo siano solo le aste, sennò ti ritrovi a svenderle..
    1 punto
  21. Crazia di Ferdinando II de Medici http://numismaticavaresi.bidinside.com/it/lot/4898/firenze-ferdinando-ii-de-medici-1621-1670/
    1 punto
  22. Gettone del Palio del Daino di Mondaino D/ DAMARUM COMUNITATIS MONTIS In cartiglio un daino con la zampa posteriore sinistra appoggiata su una base di tre elementi che simboleggiano le tre cime di un monte d’oro come nello stemma comunale di Mondaino. R/ Immagine speculare in incuso del diritto Alluminio color argento: 3,810 g, 27 mm. La scritta si traduce in (Gettone/paramoneta) della comunità del monte dei daini. Il gettone è in uso nel ‘Palio de lo Daino’, il tradizionale evento estivo di Mondaino con spettacoli e animazioni di rievocazione medioevale che si tiene per quattro giorni nel centro storico della città in provincia di Rimini (v. http://www.mondainoeventi.it/source/brochure_paliodelodaino.pdf ). apollonia
    1 punto
  23. Questa moneta è stata battuta dal figlio minore del triumviro M(arcus) Licinius Crassus, cioè P(ublius) Licinius Crassus, magistrato monetario del 55 a.C. La legenda al R/ porta infatti P. Crassus M. F cioè Publius (Licinius) Crassus Marci Filius P. Licinius nel 58 seguì Cesare nella Gallia e combattè contro Ariovisto e contro gli Aquitani. Al suo rientro a Roma nel 55 a.C. portò con sè 1000 cavalieri gallici, arruolati per la guerra contro i Parti. Nel 54 a.C. seguì il padre M. Licinius nella spedizione contro i Parti e morirono entrambi nella disastrosa battaglia di Carre del 53 a.C.
    1 punto
  24. Ho visto queta moneta su un asta passata, secondo voi assomiglia al falso di palpi62 oppure è una mia suggestione?
    1 punto
  25. Se mi e' chiaro... Lui offre monete in oro non di borsa, in cambio di euro del vaticano (divisionali, commemorative). :D aspettiamo conferme... Ciao!
    1 punto
  26. @@Maurizio Giusta.... Vorrei chiarire che il fatto che io ti abbia chiesto di aprire una discussione per ogni moneta, indicando anche peso ecc. non è dovuto a cattiva volontà o indifferenza o incompetenza...., ma per porre un freno a discussioni in cui (come succede spesso) si aprano richieste postando decine di monete . Nascono cosi' discussioni senza una sequenza logica o in alcuni casi rimangono discussioni incomplete, perchè alcune monete non sono state identificate per vari motivi Non da ultimo , le risposte si accavallano , riducendo la discussione ad una sorta di "battaglia navale" Ti pregherei, nonostante in questo caso ti abbiamo risposto, di adeguarti per il futuro. Grazie
    1 punto
  27. Il peso teorico del Vittoriato, era in origine di gr 3,37 ma avendo una percentuale bassa di argento ( circa il 65%) il fino contenuto si riducea a soli 2,19 circa. Con l'avanzare della svalutazione il peso del Vittoriato raggiunse anche gr 2,30 , quindi quello postato sarebbe fra questi. Considerato lo scarso contenuto di fino ecco che sarebbero compatibili quelle macchie che si riscontrano ( almeno dalla foto ) Tuttavia si sono ritrovati anche vittoriati suberati, cioè con l'anima di metallo vile con una rivestitura di argento molto fine. Da un certo periodo in poi le zecche preposte alla coniazione, impressero un marchio distintivo sulla moneta, costituito da una o piu' lettere, o simboli . Nell'esemplare postato non sono in grado di rilevare il tipo di simbolo. Per quanto riguarda la pulizia, sconsiglio di effettuare tentativi eventualmente,che vadano oltre il solito bagno in acqua demineralizzata
    1 punto
  28. @@claudioc47 questa è una perizia che non verrà mai aperta...da nessuno..... Fidati ;)
    1 punto
  29. Parliamo di monete e il " una moneta al giorno delle due signore di Ozieri " può diventare uno slogan, un promo della numismatica, succede questo in altri ambiti ? Raramente, a Milano farebbero la firma per avere esposte 365 monete tutti i giorni da vedere catalogate al Castello o in altra sede tipo il Nuovo Museo Archeologico che ha un nuovo piano terra in Corso Magenta a disposizione per mostre temporanee, e così non è, è un tema caro ai milanesi e non, me lo chiedono in tanti appassionati, Circoli, Cordusio, sul forum, perchè Milano ha solo 15 monete esposte per tutti, classiche tra l'altro, nel Museo Archeologico, quando la dotazione delle Civiche è di circa 140.000 monete, quasi tutte di grandi o grandissimi donatori del passato ? E allora un milanese se ha un ragazzo ,un appassionato, un turista, deve andare in Brianza nel sopra citato Museo Verri di Biassono.... Io da milanese e appassionato di numismatica sarei entusiasta se Milano copiasse Ozieri, 365 monete al giorno e l'anno dopo altre 365, Ozieri che tra un po' diventerà un simbolo virtuoso e può insegnare a Milano ? E' possibile....certo che è possibile e Napoli, deve seguire queste vie, digitalizzazione, piccole esposizioni, comunicazione e volontari appassionati....perché poi la discussione è sulla Collezione Bovi non scordiamocelo comunque....
    1 punto
  30. Non è affatto vero expo77, il sottoscritto e il buon Angelo, come dal resto tantissimi altri Collezionisti, negli anni 60 e 70, abbiamo sempre cercato ed acquistato monete con il lustro, perciò, soprattutto sulle Decimali, è stato ed è un punto fermo per l' alta conservazione. Quello che invece ti dò ragione sono le monete lavate, non ho mai visto monete in rame rosso e in argento come questi ultimi anni, questo sì, che è stata accontentata la richiesta. Ciao. bruno
    1 punto
  31. Va be'... comunque .. io non comprerei .... funghi da un privato.....
    1 punto
  32. le mie sono rischieste da neofita di aste. credevo che un intermediario qualificato e professionale come quello che fa l'asta garantisse il massimo della sicurezza.grazie
    1 punto
  33. Assolutamente si. L'ho fatto personalmente quando mi hanno permesso di vedere, per studio , delle monete di una collezione pubblica. L'ho visto fare da altre persone che hanno ricevuto un ottimo servizio da parte di funzionari di un museo. Direi che proprio questo punto è importnate . "Ringraziare" chi - pur dovendolo fare per lavoro - ci somministra un buon servizio. Fare bene il proprio lavoro non è banale e merita un grazie. E' un segno di apprezzamento che mi sento di dare anche quando so che comunque quel servizio è pagato da me. E' una questione di rispetto e anche di gratificazione. Due termini che forse, soprattutto nel nostro Paese dovremmo (ri) abituarci ad usare di piu'...
    1 punto
  34. Buonasera @@renato, ti faccio allo stesso tempo i complimenti e ti ringrazio per averci mostrato l'ennesima chicca della tua stupenda collezione! il 60 baiocchi è una moneta rara, difficile da trovare in alta conservazione. Il tuo esemplare è davvero notevole. Presenta una debolezza di conio diffusa, che secondo me non inficia la grande qualità del pezzo. Catalogata come Muntoni 59, è un pezzo in mistura emesso sulla fine del XVIII secolo, a ridosso dei convulsi cambiamenti dell'età napoleonica, in un periodo difficile economicamente e politicamente per lo Stato Pontificio. In conclusione, un pezzo notevole di storia e di numismatica, ottimo acquisto! Per curiosità, se non ti dispiace, mi piacerebbe sapere in che conservazione la giudica Cavaliere... Grazie! Marco
    1 punto
  35. Un grazie a Giovanna per la bellissima iniziativa, mi unisco con gioia al gruppo!
    1 punto
  36. Beh, nessuno vuole fare il disfattista, ma lodare un funzionario o un ente pubblico solo perché svolgono il proprio lavoro, mi sembra una pratica molto "italiana", ovvero tipica di chi è normalmente abituato a ricevere un servizio al di sotto degli standard e si sente particolarmente gratificato quando riceve una prestazione che altro non è che lo standard di quel servizio, altrove assicurato a tutti senza destare alcuna sorpresa. Il caso che mi è capitato e che Vi ho raccontato non è neppure riconducibile alla raccolta dei casi negativi, bensì a quella dei casi "surreali", che sono una tipologia ancora diversa rispetto ai casi negativi. Personalmente, se proprio devo scegliere tra lodare un funzionario che svolge correttamente il proprio lavoro o segnalare un altro che invece non lo svolge, riterrei più utile segnalare il secondo; non perché il primo non meriti la giusta menzione che sta correttamente svolgendo il compito per cui è stato assunto ed è pagato ma perché ritengo più utile segnalare le cose che non vanno, affinché vengano corrette (si spera..) e portate allo standard delle cose che funzionano. Se poi invece siamo ormai così abituati ai disservizi del pubblico che ci sentiamo in dovere di sorprenderci anche davanti a chi svolge il proprio lavoro, forse dovremmo ricalibrare i concetti di buona amministrazione, efficienza, ecc. riferiti ai pubblici servizi (che sono pagati, lo ricordo ancora, dalla Collettività) e mettere tutto in una giusta ottica, anche di tipo europeo, visto che continuano a ricordarci che siamo in Europa. Chiedetevi se in UK, in Svezia o in Germania, qualcuno (tranne gli italiani, ovviamente...) si sognerebbe mai di tessere le lodi di un funzionario pubblico, addetto ad un Museo, che lo rendesse fruibile al pubblico; o che mandasse la foto di una moneta ad uno studioso che la richieda; o che permettesse di visitare un medagliere...; tutto questo lì è normale.....siamo solo noi che lo troviamo "straordinario", se capita qui. M
    1 punto
  37. Attendo, ti reputo uno dei collezionisti dal palato fine , uno dei migliori su questo forum!
    1 punto
  38. Ciao Gian, potrebbe essere che siano state pulite con dei prodotti che bloccano l'ossidazione. Io ho iniziato da poco (Luglio 14) , su 11 medaglie nessuna è pulita come quella dei Moruzzi forse perché cerco di evitare quelle troppo "pulite". Per me la patina racconta una storia, la storia di questi oggetti meravigliosi che sopravvivono a generazioni su generazioni, perché privarle della loro anima? In questa foto vedi la mia piccola collezione di medaglie tutte abbastanza recenti perché non essendo un esperto cerco di "volare basso" e di farmi una cultura "decente" prima di fare acquisti più impegnativi. Saluti e buona serata Silver
    1 punto
  39. Bravo Dabbene Gli esempi che hai citato vanno non solo lodati ma anche diffusi il piu' possibile. Qui non si tratta de tenere un comportamento simile al pater familias del gigliol prodigo che sembbra non tenere conto del vomportamento del figlio virtuoso. Bensi proprio far veders come da un lato vi siano i gradi di liberta' per cambiare le cose non adattandosi ad un lassismo troppo imperante in altre istituzioni. Dall'altro che la buona volonta' e l'intelligenza di bravi funzionari ( e ve ne sino tanti !) permette di realizzare cose che da altre parti evocherebbero solo commenti del tipo: " non lo possiamo fare"... " e' per noi impossibile"... " devono cambiare i regolamenti" .. Troppo facile nascondersi dietro l'ignavia del funzionario inetto o parassita. Cambiare si puo'. Anzi si deve. Questi esempi virtuosi ce lo confermano e vanno giustamente celebrati. Non riconoscerne il valore didascalico e' solo segno di poverta' di spirito.
    1 punto
  40. ...................... e poi questa discussione .............. buona lettura!! :good: :hi: http://www.lamoneta.it/topic/66127-monete-napoletane-di-carlo-ii-di-spagna-approfondimenti-sugli-hamerani/
    1 punto
  41. Buongiorno ragazzi, ciao Francesco, come già spiegato a breve inserirò la data in forma ufficiale, posso anticiparvi che il convegno si svolgerà o a fine febbraio o a fine marzo, queste sono le date disponibili per Castellammare di Stabia, ho prorogato la decisione finale a venerdi 30 gennaio a Piacenza, dopo aver sondato ulteriormente gli espositori e coordinandomi con organizzatori di altre manifestazioni, segnalerò e aggiungerò nel calendario degli eventi qui su la Moneta, un pò di pazienza ancora, a presto da Attilio.
    1 punto
  42. Continuo col 2° esempio virtuoso, siamo questa volta in Brianza a Biassono vicino a Monza c'è il Museo Civico Verri, il curatore è il prof. Arslan, il direttore Leopoldo Pozzi, persone eccezionali con idee e passione e tanto lavoro....il Verri si basa sul lavoro di diversi volontari, l'idea è di farne un polo innovativo, tramite l'Associazione del Gral il Museo permanente diventa anche Centro Culturale con opportunità di conferenze, biblioteca, il Museo vive sempre tutto l'anno, la tecnologia è la base, tutte le monete vengono messe on line, ci sono anche pubblicazioni cartacee, mostre, ed esposizioni permanenti o temporanee di monete, molte delle monete sono di donatori, queste sono ancor più valorizzate di altre, il donatore deve essere giustamente gratificato e ringraziato, chi arriva da quelle parti anche lì sarà accompagnato, spesso dallo stesso Pozzi, il Museo diventa la casa di tutti gli appassionati. Il Verri ha già fatto mostre importanti, eventi di caratura internazionale, anche qui si tende alla valorizzazione dei beni , se dovessi sintetizzare la ricetta del Verri direi un mix di innovazione, idee, lavoro volontario tanto, digitalizzazione, cortesia , polo culturale che va oltre il Museo, un centro permanente che cerca di fideilizzare l'appassionato e di coinvolgerlo e poi.... e poi se vuoi vedere monete esposte a Milano, senza preavviso lì devi andare, vedrete classiche, milanesi, lombarde....e tanto altro... Concludo quello che mi disse circa dieci anni fa Pozzi, gli chiesi se potevo fotografare i reperti archeologici e le monete....mi guardò ridendo....stai scherzando ? Ricordati sempre che queste monete non sono mie, non sono di lui, ma sono di tutti te compreso e queste cose purtroppo poi le sentiamo poche volte .....a volte mai.... Tutto questo per dire che a volte si possono ottenere grandi risultati con idee, lavoro, passione....e quindi ....forza....
    1 punto
  43. Questa ha circolato poco, secondo me, sarà rimasta nelle tasche di un ..."avaraccio genovese" in trasferta. Bellissimo il bambino, lo scudo e le stelle, molto ben impressi. Complimenti
    1 punto
  44. Ciao @@antonio bernardo, potrebe essere un Follaro di Ruggero II, con, al diritto, un busto frontale di un santo ( San Matteo?), con stelle ai lati ed, al rovescio, una croce potente, con palline in ogni quadrante, zecca di Salerno, D'Andrea/Contreras n. 159. Saluti
    1 punto
  45. No, no ... non è quello con data 1795 che ha la corona aperta nella parte superiore, ma il 1798. Ci sono piccole differenze ed è questo il bello della nostra monetazione ... troviamole. ;) @@francesco77, con tutta sincerità preferisco il mio e quello di @@gallo83 anziché il raro linkato con leriflesse ... però ad averlo. :crazy: Il mio 1798:
    1 punto
  46. Lo so, ecco perchè la numismatica e le quotazioni e gli studi sono in continuo movimento e andrebbero aggiornate ogni anno.
    1 punto
  47. Medaglia fusa realizzata nel 1924 per ricordare l'inizio del lavori di costruzione della basilica del sacro Cuore Immacolato di Maria in Roma, disegnata dall'Architetto Armando Brasini.
    1 punto
  48. Per festeggiare l' anno della discussione, posto questa Parpagliola del 1608 emessa sotto Filippo III. La moneta proviene da asta CNG e apparteneva alla collezione SHA ex Archer Milton Huntington. La parpagliola è un falso molto ben prodotto in rame, dove si vedono benissimo le differenze con una parpagliola vera.
    1 punto
  49. Quoto in pieno gli interventi di @@altegiovanni e @@palpi62 , che hanno a mio avviso centrato esattamente il problema. Personalmente non sono particolarmente affascinato dalle discussioni sui falsi, rispetto alle quali intervengo molto raramente. Non certo perché sottovaluti la problematica, tutt'altro, ma poiché ritengo innanzitutto che vi siano notevoli "expertises" presenti sul forum, e inotre poiché penso che se l'impatto della stragrande maggioranza dei falsi di "classiche" é catastrofico sul collezionismo é nondimeno improbabile che arrivi a "creare turbative" in quella che é la conoscenza consolidata delle monetazioni greche e romane (con le dovute eccezioni). Il discorso é radicalmente diverso per serie più scarse e rispetto alle quali gli studi sono ancora ben lungi dall'aver delineato un quadro solido ed esaustivo, quali ad esempio le preromane (padane, etrusche o italiche che siano). In tal caso lo "sdoganamento" di esemplari falsi, soprattutto nel caso in cui mostrino caratteristiche peculiari rispetto alle tipologie conosciute, puo' avere effetti disastrosi sulla ricerca prima ancora che sul collezionismo. Per questo motivo ritengo che sia necessario porre la massima evidenza nel momento in cui falsi del genere emergono in superficie. E' vero, la numismatica preromana dell'Italia settentrionale é una specie di "zona franca", una sorta di riserva in cui falsari anche non particolarmente dotati riescono con una certa tranquillità a smerciare i propri prodotti senza grossi problemi. Non tanto in virtu' dell'insidiosità tecnico-artistica dei pezzi proposti (che al contrario risultano il più delle volte goffi e grossolani), ma grazie alle caratteristiche stesse della monetazione a cui fanno riferimento, che é una monetazione imitativa -elemento questo molto importante- ed estremamente complessa, la cui conoscenza un po' approfondita é poco diffusa. C'é il dibattito sulle attribuzioni delle varie serie da parte dei differenti autori, cosi' come ci sono differenti classificazioni tipologiche. Pero' questo credo non sia il problema fondamentale. Che una certa tipologia la si identifichi come A.XVI o P.7b, e che se ne attribuisca la produzione ai Libui o agli Insubri, poco male... certo, cio' puo' indurre confusione, ma resta il fatto che il tipo é ben individuato. Il vero problema nasce dal fatto che trattandosi, come si diceva, di un insieme di monetazioni imitative che si sono sviluppate in un periodo di almeno un paio di secoli, non sempre la classificazione in tipi rende giustizia delle differenti linee evolutive (se ne parlava giusto qualche giorno fa in una discussione in Preromane). Cerco di spiegarmi meglio: per cercare di comprendere appieno queste monetazioni non ci si puo' limitare alle tipologie proposte dal Pautasso e dall'Arslan, ma é necessario osservare ed analizzare un gran numero di esemplari per poter ritenere di averci infine capito qualcosa. E qui emerge chiaramente che se il corpus risulta inquinato da invenzioni di qualche "burlone", il quadro, già complicato, diventa impossibile da discernere. Fortunatamente tali invenzioni sono facilmente individuabili, tanto sono pasticciate. Pero' qualche danno l'hanno già fatto, e qualcuna ha gia avuto l'onore di entrare in letteratura, ad esempio in "La monetazione celtica cisalpina", Locarno 1996, catalogo della omonima mostra in cui sono presenti alcune "creazioni" moderne (fortunatamente non ibridi). Ad aumentare la confusione contribuiscono le attribuzioni dei cataloghi d'asta, normalmente piuttosto folkloristiche anche quando si tratta di esemplari genuini. Ma anche la letteratura scientifica talvolta ci mette del suo. Abbiamo visto il caso di Locarno, grave, dato che sono presenti dei falsi, ma meno grave poiché trattasi di collezioni private (quanto meno quelle in cui sono presenti i falsi). Ma c'é il caso anche di pubblicazioni più "prestigiose" in cui magari non sono presenti falsi, ma alcune sviste talvolta grossolane. Un esempio il catalogo del Kunsthistorisches Museum di Vienna, a cura del Dembski (per inciso preso curiosamente come riferimento da ArtCoins Roma per la classificazione dei tre esemplari di cui sopra). Il Dembski non é certo un novellino, e le poche padane di Vienna appaiono tutte genuine. Ma qualche errore marchiano lo troviamo anche li'. Ad esempio nel primo gruppo (109-114) che corrisponde alle dracme delle prime emissioni con leone naturalistico, risulta incluso un esemplare (tra l'altro molto bello) delle primissime emissioni venete e addirittura una dracma leggera di Marsiglia, con arco e faretra sulla spalla di Artemide e sigla tra le zampe del leone... Insomma, grande é la confusione sotto il cielo, e i falsari ci sguazzano dentro. E proprio per questo va data la massima evidenza quando robaccia quale quella proposta in vendita in questi giorni rischia di essere sdoganata. Tra l'altro non sarebbe male cominciare a raccogliere e condividere un "corpus" delle emissioni celtiche padane... contemporanee.
    1 punto
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