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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/07/15 in tutte le aree
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Sì so che sono monete da lotto e non mi aspettavo niente di che... L'unica che mi sembrava avere una conservazione degna di nota è la lira. Sono monete conservate da mia bisnonna prima e mia nonna poi, che mi sono arrivate da circa un anno, quindi hanno un importante valore affettivo, gli do anche un minimo di valore storico, e unendo ciò con il loro basso valore collezionistico dubito che le cederò mai4 punti
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Oh, che bello! Vedo che abbiamo idee simili, anch'io anni fa ero andato a cercare le "monete di Gesù", come una piccola collezione "storica" che ha, oltre alla numismatica, anche un valore simbolico unico. Le ho sistemate in un cofanetto fatto con osso di cammello, perché è molto distante dalle mia collezione principale, ed oggi dovrei studiare un po' per riconoscerle ma ugualmente mi piacciono dal punto di vista estetico e di "memoria". Prenderò spunto da questa discussione per "rispolverarle" ...metaforicamente ...3 punti
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ecco due foto con una macchina digitale un briciolo migliore... cmq hanno sparato una cannonata sulla moneta dell asta postata, sicuramente è un eccellente pezzo , ma a quel prezzo...3 punti
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Non credo che sia possibile pubblicare mail private sul forum in pubblico. Ma faccio fatica a pensare che chiunque abbia effettuato un acquisto su ebay o su Delcampe non sappia che, una volta ultimata la vendita su DelCampe o su Ebay, l'acquirente visualizza la mail privata del venditore. In automatico. Dire a uno che sai che ha acquistato su DelCampe "non mi hai detto che avevi la mail privata del venditore" è un po' come accusare un cameriere al ristorante di non aver detto al cliente che hanno l'acqua tra le bevande. Rimango sempre più basito da certi commenti.3 punti
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3 punti
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Beh dai in qualche occasione l'hanno fatto, tipo nel 2007 (Granduca col palazzo del Granduca), nel 2008 (Granduca col castello del Granduca) o nel 2012 (Granduca con la città del Granduca e un photobomber coi baffi). Tutto sommato, questo Granduca dev'essere un tipo molto alla moda: altro che facebook o instagram, lui i suoi selfie li posta sulle monete! Aspetto con ansia la commemorazione della visita a Disneyland, col faccione del Granduca insieme al castello delle fate e a Topolino (o magari a Paperoga per una bella emissione congiunta con Andorra). (Coi 2 euro lussemburghesi bisogna ridere per non piangere...)3 punti
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Amici posto questo mio pezzo di Livorno, moneta molto rara e con delicata patina di raccolta. mi scuso per le foto fatte dal cellulare che non le fanno totalmente giustizia.. descrizione: Monete di zecche italiane Livorno Cosimo III de’Medici, 1670-1720. Tollero 1704, AR 27,13 g. COSMVS III D G MAG DVX ETRVRIAE VI Busto radiato e corazzato a d, con drappeggio sulla spalla s..; sotto, nel giro, 1704. Rv. ET PATET ET FAVET Veduta del porto di Livorno. CNI 75. Galeotti XLVI/7. Di Giulio 145. Ravegnani-Morosini 15. Gradevole patina di medagliere queste ultime date del porto di Cosimo III raffigurano il granduca in età più matura, senile e la loro fattura per il busto più lungo la differenzia dalle altre precedenti. che ne pensi @@tommydedo @@nando12 @@dabbene ?? mi spiace per le foto purtroppo sono fuori sede..ha una patina omogea, si vedono al rovescio nella banchina del porto come i quadretti di patina..tende alla leggera iridescenza.2 punti
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Sono gli "spiccioli" del Re Numismatico, ma rappresentano dei piccoli capolavori!! Renato2 punti
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"....e' moolto scoraggiante per noi che abbiamo solo monete normali....." Non ho ben afferrato il senso di questa frase. Tutte le monete sono "normali" dalla più comune alla più rara, dalla conservazione più bassa fino agli estremi. Ogni moneta ha la sua dignità e ogni collezionista deve essere orgoglioso delle proprie monete. Quando decide di mettere in collezione un esemplare lo fa con tutte le migliori intenzioni. Ognuno di noi imposta la propria collezione come più gli piace e come più ritiene soddisfacente. Chi ama le monete vissute, monete che hanno assolto alla funzione per le quali sono state create e chi rincorre la perfezione, la moneta che non ha mai coccolato e non è mai stata spesa. Una collezione è degna e dignitosa sempre, la differenza a volte, la fa il portafogli o quanto ognuno di noi può dedicare economicamente al reperimento degli esemplari che desideriamo. Renato2 punti
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L'ultimo postata è una patacca megagalattica, quindi mi terrei debitamente alla larga. La moneta iniziale di questa discussione 100 Euro li vale tutti, ma attenzione, al BB non ci arriva di certo. Io non andrei oltre all'MB-BB. Per un BB pieno, anche con la crisi che c'è oggi per questo tipo di conservazioni, ci vogliono almeno 140-150 Euro.2 punti
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@@cembruno5500 d'ora in poi chiedero' sempre a voi. ormai non posso fare piu' a meno della moneta.it. siete grandi e piano piano spero di diventare un grande anch'io.2 punti
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Buongiorno a tutti, parecchio tempo fa avevo chiesto il vostro aiuto per poter riconoscere il personaggio rappresentato su questa medaglia. nonostante il votro interessamento non eravamo riusciti a dare un nume a questo personaggio. dopo essermi appassionato, dedicato ed approfondito il mio interesse, finalmente ho fatto la mia scoperta: Pietro Ferrea quest'ultimo era un noto medaglista dell '800. il sunto di quanto ho trovato è questo: "...Alla ditta collaboreranno anche i figli Attilio ed Ettore, avuti dalla moglie Teresa Ardito, che dapprima lo affiancheranno e poi, a partire dal 1912, lo sostituiranno nella gestione dell'azienda di famiglia. Sempre nel 1912 il Ferrea si dedicò una medaglia commemorativa in cui, oltre al suo ritratto erano riportate le date 1860-1912, quasi ad indicare il suo ritiro dall'attività." volevo condiverlo con voi, Grazie. Stefano2 punti
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Se ti piace acquistala, ci mancherebbe. Lasciamo stare i cataloghi, guardiamo i realizzi delle aste, questa è la vera bilancia.2 punti
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Ma che belle Daniele! se non erro da qualche parte nel forum avevi già postato la foto della tua piccola collezione e avevi omaggiato Alberto Varesi che cercava una prutah di Ponzio Pilato (attenzione potrei aver sognato tutto questo) comunque in fondo a dx hai due prutah attribuibili a Ponzio Pilato in mezzo c'è la prutah di Erode Agrippa con le tre spighe. belle!bravo! ormai colleziono un po' di tutto e sono uscito fuori dagli schemi: Genova, Venezia, Roma (impero e provincia), Grecia e monete orientali, Bisanzio, ma queste monete per me hanno un valore simbolico troppo importante. Quando mi arriverà (ancora in lavorazione presso uffici postali) posterò la widow mite O monetina della vedova che secondo me è bellina. Un abbraccio Daniele Antonio2 punti
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ed infine la reginetta di oggi è..... Taglio: 2 Euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 900.000 Conservazione: BB Città: Trieste :yahoo:2 punti
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Non mi voglio sbilanciare perchè fra un mese o due uscirà un mio articolo su rivista divulgativa. Tratterà del denaro piccolo e sarà la prima volta che se ne parla in letteratura anche se in modo sintetico e schematico. La giusta datazione del SVDARIVS è quella del Giubileo del 1350. Ora mi chiedo se tu abbia per caso il dono di leggere nel pensiero delle persone :D. Ciao2 punti
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E' anche vero che in altre zecche la comparsa dei divisionali del denaro appaiono paradossalmente solo quando i denari avevano già subito una certa diminuzione nell'intrinseco questo, a mio parere, fu dovuto proprio ad una ripresa dei commerci e di un maggior uso e richiesta di questi tondelli prima destinati solo alle gabelle, spese militari o comunque di una discreta entità, cosa che da un lato aumentava l'inflazione ma dall'altro richiedeva moneta utile anche a scambi e compravendite di oggetti e beni d'uso quotidiano. Da quel che ne so (ed è poco) si è anche ipotizzato il minuto come divisionale del provisino anche perchè risulta di difficile interpretazione l'immissione di un altro circolante quando il mercato era già ben coperto dal provisino, a meno che i motivi non vadano cercati non nelle esigenze economiche ma bensì (mi perdonino i cruschiani) politiche A te la palla Adolfos :clapping:2 punti
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Ed ecco la mia: Fresca d'acquisto tramite lotto, più 2 frammenti che erano sempre li presenti: Interessante la contromarca!2 punti
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Appunto, @@AndreaMCMLXXVIII , hai detto te stesso che non hai voluto leggere le altre pagine . Proprio per questo motivo prima di lanciare accuse , puoi accertarti in privato e chiedere . Poi ok, sul punto che il Forum è cambiato è vero, e a breve spero di poter aprire un nuovo Topic , molto interessante . Però, insomma dai , accusare tutti di egoismo, speculazione e menefreghismo solo perchè non segui la discussione, mi sembra un pò fuori luogo . Te lo dico perchè ti stimo , e sentendo anche molti altri utenti la pensano come me . Dalla ragione, stai passando al torto, stai perdendo un pò la bussola ed è un peccato...2 punti
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Potrebbero anche rinunciare a coniare monete da 2 euro che commemorano sempre lo stesso personaggio, per l'ascesa al trono, per il compleanno, per il matrimonio, per quante volte va a bagno ecc... siccome il Lussemburgo oramai da qualche anno conia almeno 2 (quando siamo fortunati) monete cc, potrebbe anche bastarne una sola!!! ... quindi un faccione del granduca all'anno!2 punti
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Gli autori riportano che le monete tagliate sono note solo dagli hoard (ma in merito porterei l’osservazione che fuori contesto probabilmente sarebbero scambiate per monete “rotte”… ;) ) Per i dettagli vi rimando alla lettura specifica dell’articolo, non prima di riportarvi il seguente grafico che indica i pesi rapportati ai vari periodi. In breve una buona rappresentazione di quanto circolava nell’area nel periodo 400-450 d.C. nell’area illirica. Data la mia onoscenza abbastanza superficiale del periodo sono rimasto molto incuriosito dalla presenza dei quattro tondelli di piombo, utilizzo a me del tutto ignoto e che dimostra come fosse superflua, in fondo, in condizioni di scarsità monetale e di emergenza, la presenza dell’effige (e quindi il controllo) dell’autorità emittente; ciò mi richiama alla mente la situazione del III secolo, dove certe imitative erano palesemente non ufficiali eppure circolavano (ergo avevano comunque valore). Spero di stimolare i vostri interventi. Ciao Illyricum :)2 punti
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Certo che pensavo che le lire coniate in Italia fossero parecchie di più... A proposito della Lira Tron postata da Liutprand nel post n.3, forse non tutti sanno che è l'unica lira veneziana con il ritratto. Infatti appena morto il Tron, le autorità veneziane stabilirono che il doge potesse essere rappresentato solo nel modo tradizionale, ovvero in ginocchio davanti a S. Marco. Così ci siamo persi una sequenza di ritratti interessantissima. Arka2 punti
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Riprendo dopo quasi 4 anni, la stessa discussione che ho aperto io . Ho fatto un sogno numismatico particolare la scorsa notte . Ma è abbastanza ricorrente . Sogno sempre il medesimo supermercato dove vado da 15 anni , il medesimo registratore di cassa ed io che sono il cassiere . E a mano a mano che passa il tempo, il supermercato ha il dono dell'ubiquità . Prima si sposta in Belgio e ci sono tutte monete belghe , poi in Finlandia con monete finlandesi e così via . Esclusi pochi stati, tra cui per ora Andorra :rofl:2 punti
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Perchè andare fino a Barletta quando lo teniamo sotto casa? @@francesco77 Port'Alba a Napoli, sotto la statua di s. Gaetano2 punti
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sai che ti dico ? una patina "normale" quasi quasi sarebbe meno bella... questa "digitalizzata" ( :P ) è una specie di pedigree che la rende immediatamente riconoscibile ... :D2 punti
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l'excursus di questa discussione, al di là di qualche "placet" di facciata da parte di chi parla dalla parte delle istituzioni, è un copione visto e rivisto. Con altri attori, ma il succo è sempre il solito, sempre lì si va a parare:chi non fa parte della categoria non può né deve metterci bocca perché non ne è né degno né capace....con buona pace dei privati che hanno fatto tanto per il settore. L'iniziativa privata no.....perché toglie il pane di bocca agli impiegati....nonostante i risultati che possiamo vedere di qualche secolo di clientelismo istituzionale, nella funzionalità della gestione nostro patrimonio. La alienazione controllata anche di un frustolo no...perché non si sa mai quale altra futura mistica conoscenza possa contenere... In pratica, ci si riempie la bocca di progresso e "we can" ma si resta sempre irrimediabilmente inchiodati su posizioni "borboniche " e classiste.... Questa si che è aria fritta, ma non viene dall'esterno...viene dall'interno dei palazzi.2 punti
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Es un cavallo de Ferdinando de la ceca de Napoli senza sigle, de las primeras emisiones. Hay numerosísimas variantes de esta tipología.2 punti
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Buongiorno ho il piacere di mostrarvi 6 prutah della mia collezione. Le monete non sono ben conservate, ma sono attraenti in quanto testimoni di un periodo storico antico e affascinante . Il contesto è la Giudea negli anni dell'occupazione romana e della vita di Gesù. Le prutah circolavano tra la gente povera. Moneta citata anche nel vangelo in merito ad un'offerta effettuata da una povera vedova. Purtroppo tra le sei monetine in visione non c'è la prutah della vedova. A partire dalla prima in alto a sinistra in senso orario: prutah di Marcus Ambibulus 9-12 d.C., prutah di Erode Agrippa 41-42 d.C, prutah di Erode Archelao figlio di Erode il Grande 4 a. C. - 6 d.C., prutah di Marcus Ambibulus 10 d.C., prutah di Erode Agrippa 41-42 d. C., prutah del periodo della rivolta giudaica 66 - 70 d. C. Saluti Antonio1 punto
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[ Buonasera a tutti, le foto....sono quello che sono : ma volevo qualche parere su questa monetina. anche se in conservazione non bella, ma credo sia l`anno più raro di questo nominale... ma sappiamo tutti che la vera "rarità" è in conservazione di molto superiore.1 punto
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Altro mio secondo pezzo, descrizione: LIVORNO Cosimo III de'Medici, 1670-1720. Tollero 1703 tipo Senile. Ar gr. 27,02 COSMVS III D G MAG DVX ETRVRIAE VI Busto a d. coronato e con lunga capigliatura. Rv. ET PATET ET FAVET Veduta del porto di Livorno. CNI 69/71; Gal. XLVI; Di Giulio 145;MIR 64/18. Molto Rara. Delicata patina. questa è eccezionale, le foto sono col cellulare forse non rendono, anzi non esprimono, ha fondi quasi specchio rilievi nitidi e pungenti..siamo sopra lo splendido. al rovescio dopo la scritta PATET in alto vi è una leggera escoriazione di metallo, dovuta all argento in fase di coniatura..piccole imperfezioni tipiche di questi grandi moduli Medicei. anche per questa moneta la raffigurazione cambia dai precendenti Tolleri del porto, in questa il Granduca è raffigurato in età più matura, busto senile.. @@dabbene @@nando12 @@tommydedo vi piace? mi spiace per le foto al cell mi spiace tanto non le rendono grazia..1 punto
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Complessivamente mi terrei sullo SPL/FDC, buono il rovescio con bava di conio al bordo, le foto esasperano i tanti segni presenti al dritto. Sembra conservare un discreto lustro e un accenno di patina. Poi sono anche curioso di sapere come l'ha pesata il buon Cavaliere :blum: Renato1 punto
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a disposizione quando vuoi, piuttosto di buttare i soldi dalla finestra è meglio chiedere. :good:1 punto
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This other pic looks slightly more like a boar than a dog, but I'm still leaning toward a dog. What is the orientation in respect to the obverse?1 punto
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Dal diario di viaggio: Quindicesimo giorno, I Parti al tempo di Augusto Dopo l’indegna sottomissione a Vitellio, Artabano 3° non restò a lungo sul trono della Partia; l’azione aveva disgustato i sudditi a tal punto che espressero il loro malcontento in mormorii che si fecero via, via, aperte prese di posizione sino a diventare minaccia di rivolta. Il Re venuto a conoscenza della fronda adottò severe misure di repressione verso i dissidenti che vieppiù videro ingrossarsi le loro file ed alla fine, come sempre avviene, i malumori divennero aperta cospirazione. Artabano, incapace di bloccare il movimento lasciò la capitale e si ritirò alla corte di Izates, Re tributario dell’Adiabene, che gli offrì ospitalità promettendo di riportarlo sul trono dal quale era stato cacciato. Josuphus ci informa che Izates e la madre Elena si erano convertiti all’ebraismo e nutrirono tanta affezione per il popolo ebraico da aver inviato forniture di cereali a Gerusalemme quando, nel 44 A.D. era minacciata dalla carestia. Dopo che Artabano si era ritirato presso Izates i magistrati dei Parti avevano eletto al suo posto un certo Kinnamus o Cinnamus che aveva lontane relazioni con la vecchia casa regnante. Tra il vecchio monarca ed il nuovo ne sarebbe scaturita, con ogni probabilità, una guerra se Cinnamus, sponte sua non avesse rinunziato al titolo ed anzi invitato il vecchio sovrano a rientrare in Partia. Artabano tornò e Cinnamus, al colmo della magnanimità si tolse il diadema dalla testa per porlo egli stesso sulla fronte del vecchio monarca, salutandolo come Re. Come garanzia di questo ritorno, sia da parte di Artabano che di Izates, c’era l’amnistia totale e completa per i reati politici. Questo gesto di mitezza, tanto inusuale presso i Parti, lo si dovette soprattutto alla volontà del giudeo Izates. Artabano sembra sia passato a miglior vita poco dopo il suo rientro in patria e gli ultimi giorni del suo regno furono segnati dalla rivolta di Seleucia, la più importante città greca del suo vasto impero. Le condizioni in cui versava la Partia, in quel tempo, erano di estrema instabilità dovuta alle frequenti rivolte, alle occasionali guerre civili ed alla manifesta tendenza alla disintegrazione, in queste condizioni i Greci, insofferenti da sempre al giogo dei barbari, credettero fosse giunto il momento di reclamare la propria indipendenza; Seleucia aveva preso il comando della ribellione e riuscì a proclamarsi libera. Altri centri minori come: Apollonia, Nicephorum, Edessa, Carrhae avrebbero voluto seguirne l’esempio, magari chiamando Roma in proprio soccorso; ma man, mano che il tempo passava i Parti, per quanto indeboliti ripresero in mano la situazione; Roma si mantenne neutrale e Seleucia godette della propria indipendenza per la breve stagione di sei anni: dal 40 al 46 A.D. prima di dover soccombere al figlio di Artabano 3° e tornare ad essere soggetta al vecchio impero. Alla morte di Artabano la successione vide coinvolti i due figli del monarca: Vardanes e Gotarzes. Secondo Josepho la corona passò inizialmente al primo che era presumibilmente anche in meno giovane dei due; ma questi era lontano mentre Gotarzes era presente nella capitale e principe ambizioso qual’era, colse l’opportunità per occupare il trono della Partia. Moneta di Gotarzes Il regno di Gotarzes non durò che poche settimane, non appena insidiatisi infatti mandò a morte un terzo figlio di Artabano 3° assieme alla moglie ed ai figli e nel contempo palesò evidenti predisposizioni tiranniche tanto che i sudditi, allarmati si rivolsero a Vardanes per offrirgli la corona imperiale. Questi, uomo d’azione, non mise tempo in mezzo e dopo aver percorso, con le truppe qualcosa come 350 miglia in due giorni, sollevò Gotarzes dal trono. Ricevette la sottomissione delle province e delle città, con la sola eccezione di Seleucia che continuava strenuamente a mantenere la propria indipendenza. Nel frattempo Gotarzes si era rifugiato presso i Dahae, nella regione del Caspio, dove trovò supporto e protezione. I Dahae non essendo sottoposti ai Parti poterono dare rifugio sicuro ed asilo a Gotarzes il quale rinfrancato iniziò ad intrigare con i vicini Hycarniani perché allentassero la loro alleanza con il fratello ed assieme a lui costituissero un esercito in grado di fargli recuperare il trono della Partia. Vardanes che era intento all’assedio di Seleucia dovette ritirarsi e marciare di persona verso il lontano Est. I due eserciti erano l’uno di fronte all’altro, schierati a battaglia senonchè, prima che il combattimento avesse inizio i comandanti dei due rispettivi eserciti fecero in modo di incontrarsi per abbozzare un piano di pace Gotarzes era infatti venuto a conoscenza del fatto che i capi della nobiltà, di entrambe le fazioni si erano accordati per sbarazzarsi di tutti e due i fratelli ed eleggere al loro posto un nuovo Re. Dopo aver informato del fatto il fratello gli propose un incontro segreto per presentargli le prove tangibili e cercare assieme di sviluppare un progetto per l’avvenire. Gotarzes era disposto a rinunziare alla Partia purchè gli fosse stato concesso il governo dell’Hycarnia e così fu. Vardanes tornò verso Occidente e riprese le operazioni contro la ribelle Seleucia e nel 46 A.D. a sei anni dall’insurrezione della città se ne impadronì. Sentendosi ormai sicuro sul trono, senza più disturbi da parte del fratello, sentì che era giunto il momento di dar vita ad una nuova importante impresa: il recupero dell’Armenia dal dominio di Roma Moneta di Vardanes Nel 37 A.D. Artabano 3° aveva lasciato a Tiberio l’Armenia e questi l’aveva posta sotto il governo di Mitridate, un Iberiano che, non aveva incontrato il favore del popolo Armeno il quale, dopo infinite vicissitudini, era adesso deciso a scrollarsi di dosso il peso di questo governante e di Roma che lo sosteneva. Per Vardanes non ci sarebbero state grosse difficoltà a cacciare Mitridate, oramai vecchio ed infiacchito e riportare l’Armenia sotto l’influenza dei Parti; ma per avere successo nell’impresa doveva avere la condivisione ed il supporto dei suoi principali feudatari, soprattutto del grande Izates che aveva visto ricompensati i servigi che aveva prestato ad Artabano 3° con un importante allargamento dei suoi domini ed era adesso Re sia di Adiabene che di Gordyene; praticamente di tutta l’alta Mesopotamia. Vardanes gli chiese espressamente consiglio e di esprimere la sua opinione in proposito circa l’operazione ch’era in procinto di compiere. Izates si disse contrario ed oppose netta opposizione all’intervento; era convinto della superiorità della forza militare di Roma e non voleva assolutamente entrare in contrasto con la grande potenza Occidentale, inoltre aveva motivi personali per defilarsi dal progetto di Vardanes in quanto ben cinque dei suoi figli vivevano a Roma dove erano stati mandati per ricevere una educazione politica migliore. Il rifiuto di Izates fu considerato da Vardanes come una vera e propria ribellione ed indignato iniziò le ostilità contro il suo feudatario. Fu probabilmente questo stato di cose che indusse Gotarzes ad uscire dal suo ritiro in Hycarnia per reclamare nuovamente il trono della Partia; una richiesta sollecitata da molti nobili che nello scontro tra Vardanes ed Isates più che schierarsi dalla parte di quest’ultimo avevano preso le distanze da Vardanes e richiedevano ora il ritorno al potere di Gotarzes. Vardanes, per la seconda volta fu costretto a riprendere la via dell’Est e tra il Caspio ed Herat gli eserciti dei due contendenti si scontrarono più di una volta e sempre Vardanes ne uscì vittorioso; ma i successi ottenuti sul campo furono vanificati dall’avversione dei sudditi nei suoi confronti e sulla via del ritorno molti di loro, a dispetto della gloria acquisita sul campo, gli cospirarono contro, lo tradirono e passarono nelle file nemiche sino a che alla fine, Gotarzes venne acclamato Re e per qualche anno regnò in pace sul paese. Come tutti o quasi i Parti, Gotarzes aveva la comune tendenza alla crudeltà ed al sospetto cui aggiunse di suo l’indolenza e la lussuria sì che in breve tempo si alienò l’affetto dei sudditi che fra l’altro gli rimproverarono ora gli insuccessi militari conseguiti nelle poche quasi insignificanti spedizioni militari intraprese. Il 49 A.D. vide diversi tentativi per allontanare dal regno l’incubo di un Re decisamente malvagio. L’imperatore romano: Claudio era favorevole ad aiutare i Parti…. “Amici ed alleati” “Il ruolo di Gotarzes, egli disse, è diventato intollerabile per la nobiltà e per il popolo; ha ucciso tutti, o quasi, i parenti maschi a lui più vicini che avrebbero potuto aspirare al trono della Partia ed il suo crudele sospetto ha colpito anche parenti lontani. I fratelli, le loro mogli ed i figli furono oggetto delle sue cattive intenzioni; pigro nelle abitudini, sfortunato in guerra, portato alla crudeltà, nessun uomo di valore poteva non disprezzarlo nel più profondo dell’anima. I Parti sapevano che Roma ed il loro Stato erano uniti da un trattato di cui non desideravano la rottura ma erano anche a conoscenza del fatto che a Roma vivevano Arsacidi , chiedevano pertanto che fosse mandato loro un Arsacide, degno di governare, da sostituire al sovrano di cui pativano la tirannide. La loro scelta indicava Meherdate, figlio di Vanones e nipote di Phraate 4° che da lungo tempo risiedeva in Roma ed aveva acquisito una educazione “Alla romana” che lo portava ad avere un comportamento moderato e giusto” Questo discorso fu pronunciato in Senato, davanti all’Imperatore Claudio presente anche Meherdate: il candidato al trono della Partia. L’imperatore dette e responso favorevole… “ Occorre seguire l’esempio del Divino Augusto e lasciare che i Parti ricevano da Roma il monarca che hanno richiesto; questo principe, educato in città, ha sempre dimostrato moderazione e riteniamo che il suo comportamento, nella nuova posizione, sarà quello di un gestore di civiltà e non un capo di schiavi; clemenza e giustizia, di cui i Parti hanno sin qui avuto ben poca esperienza, saranno apprezzate dall’intero popolo. Meherdate, nel suo viaggio verso il paese degli avi sarà accompagnato da un Romano di Rango: Caio Cassio, prefetto della Siria che lo aiuterà a passare in Sicurezza l’Eufrate” Meherdate vide così svilupparsi sotto i migliori auspici il suo sogno di Re. Nella Partia trovò un gran numero di fedeli alla sua causa, era sostenuto dal nome di Roma ed aveva il supporto tangibile di un Romano importante, ben inserito all’Est, con buon ascendente sulla popolazione locale. Appena giunto a Zeuma, sull’Eufrate trovò molti nobili Parti che erano venuti a dargli il benvenuto ed a cui si erano uniti importanti personaggi locali, tra cui Abgaro, Re degli Osrhoeniani e suo tributario nella zona occidentale del paese il quale presiedè al passaggio dell’Eufrate sulla sponda orientale del fiume, con tutta probabilità nelle vicinanze di Khabour o di Ras el Aim. Il personale consiglio di Cassio al suo protetto, fu quello di aggredire militarmente subito il suo rivale giacchè disse i barbari sono sempre impetuosi al primo attacco; ma se erano respinti o bloccati subentrava il rilassamento e perdevano l’energia necessaria a combattere. Meherdate tuttavia, come a suo tempo Crasso, cadde sotto l’influenza di Abgaro che pare fosse un traditore, determinato sin dall’inizio a portare il giovane principe pretendente alla rovina. Convinto da questo Re tributario traditore, Meherdate fu inizialmente indotto a perdere tempo prezioso ad Edessa, capitale di Oshroene, coinvolto in una serie infinita di feste, banchetti e ricevimenti e quando finalmente riuscì a svincolarsi ed iniziare la marcia verso il suo antagonista, invece di attraversare direttamente la Mesopotamia e puntare su Ctesifonte, prese la tortuosa e difficile via dell’Armenia che, seguendo il corso del Tigri, passava per Diarbek, Til e Jezireh. La marcia fu ritardata dalle difficoltà incontrate su strade innevate e passi montani ardui da superare. Gotarzes ebbe tutto il tempo necessario per raccogliere nuove truppe e disporle nel modo che più riteneva opportuno per affrontare il nemico. Ancora una volta la fortuna arrise al principe pretendente; quando raggiunse Adiabene, Izates, il potente monarca di quel regno abbracciò la sua causa e gli mise a disposizione un nutrito contingente di truppa. Procedendo verso Ctesifonte, Meherdate riuscì ad impossessarsi della fortezza che occupava l’antico sito di Ninive ed anche di Arbela prima di trovarsi di fronte al suo avversario; ma Gotarzes non era disposto a giocarsi il regno in una battaglia campale senza essere sicuro della vittoria. Si mise sulla difensiva, sulla sponda opposta del fiume Corma, per non essere provocato o tentato allo scontro e lì attese i rinforzi che non tardarono a giungere. Sorse a questo punto in lui la speranza di trarre dalla sua parte od al massimo persuadere alla neutralità parte delle forze del suo antagonista ed a questo scopo inviò emissari a coloro che avevano sposato la causa di Meherdate. Dopo breve esitazione sia Izates che il traditore Abgaro, ritirarono le loro truppe ed abbandonarono il giovane principe al suo destino. Meherdate nel timore che altre defezioni potessero seguire decise di ritirarsi; ma Gotarzes, a questo punto, sicuro della vittoria, scese in campo e diede battaglia. Fu bloccato al primo impeto e fortemente contrastato sino a quando il comandante dell’esercito di Meherdate, mentre si prodigava nell’inseguimento delle truppe nemiche respinte; fu intercettato dal grosso dell’esercito di Gotarzes, fatto prigioniero e forse ucciso, in ogni caso questo sfortunato episodio decise le sorti della battaglia. Come sempre accade in Oriente la perdita del comandante creò panico e scoramento tra i soldati che non più inquadrati si dispersero in tutte le direzioni diventando facile preda del nemico. Meherdate nella fuga si fidò di un certo Parrhaces; ma cadde in mano al nemico e catturato fu consegnato a Gotarzes che si dice, mosso a pietà per il giovane principe, non lo punì come di solito venivano puniti i ribelli od i pretendenti al trono; ma si limitò ad infliggergli quelle lievi mutilazioni ( taglio delle orecchie) sufficienti, secondo l’uso Orientale a privarlo della capacità di regnare. La vittoria mise fine alle rivendicazioni e parve a Gotarzes che fosse degna d’essere immortalata. I Parti non hanno mai avuto una particolare predilezione per l’arte e raramente indulgevano a rappresentazioni artistiche degli eventi caratterizzanti la loro storia; ma Gotarzes, in quell’occasione prese la decisione di commemorare l’avvenimento sulla roccia a memoria dei posteri. Sulla montagna sacra di Behistun ( in origine Baghistan ovvero il paradiso degli Dei) che era adornata con sculture che rappresentavano il Re Achemenide: Dario, figlio di Hystapses, con due attendenti nell’atto di ricevere doni dai ribelli assoggettati, ordinò che venisse eseguita una seconda scultura, invero molto più piccola, rappresentativa delle sue imprese. Il Re appare a cavallo, con una robusta lancia nella mano destra, mentre una vittoria alata lo cinge con il diadema; davanti a lui, l’esercito galoppa nel piano allo inseguimento del nemico in fuga. Alcune di queste figure sono ordinate a formare una processione di fanti mentre l’iscrizione sia in greco che in lingua spiega lo scopo del monumento. L’iscrizione è oggi quasi illeggibile; ma quando fu rinvenuta per al prima volta riportava, in due diversi posti, il nome di Gotarzes ed in un posto quello di Mithrates, chiara traslitterazione di Meherdate. Gotarzes sembra che non sia vissuto a lungo dopo questa vittoria e secondo fonti attendibili la sua dipartita sarebbe avvenuta nel 50 A.D. A sentir Tacito il trapasso fu naturale, a seguito di malattia; ma Josepho dice invece che il Re morì di morte violenta a seguito di una cospirazione, se così fosse non c’è da farsene meraviglia data l’impopolarità che godeva tra i sudditi; ma Tacito è autorità storica che non può essere messa in discussione ed il suo: “ Morbo obiit” chiude ogni illazione sul caso. Durante il regno di questo sovrano la disorganizzazione nello stato deve aver raggiunto livelli elevati, ne sono conferma la facilità con cui Roma ebbe modo di intervenire negli affari interni degli stati confinanti al paese e promuovere in Partia stati di agitazione e torbidi che spinsero gli stessi Parti all’intrigo ed alla confusione, sfociata poi nella guerra civile. Va da sé come un simile stato di cose abbia portato all’esaurimento delle risorse dell’impero che da questo momento, sebbene non rapido, ha visto sempre più accrescersi e divenire irreversibile, quel processo di disgregazione che nel giro dei due secoli successivi, nonostante gli sforzi e la tenacia caratteristica della razza turanica, lo portò all’annientamento.1 punto
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@@Tenebroleso, E' autentica tranquillo, l'ultima che ho preso nel 2012 se non ricordo male la pagai 31 euro su una richiesta di 35 euro.1 punto
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Grazie Fabriziodg91, queste carrellate di paesi del passato sono veramente interessanti. Ho votato per Kiao Ciao, ma la banconota da 100 patacche è molto simpatica...1 punto
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In Austria erano in uso tessere simili in rame per il pagamento di una giornata o di mezza giornata di lavoro, con le scritte in tedesco e la raffigurazione dell’aquila bicipite coronata con lo stemma d’Austria che troviamo sui Talleri di Convenzione in argento. Le tessere per una giornata (GANZE TAGES ARBEIT) avevano un diametro di ca 38 mm o 30 mm. Sedlec u Kutné Hory, tabáková továrna zal.1812, Ganze Tages Arbeit / rak.orlice, (pracovní známka za celodenní práci) Cu 38, 2mm, 24,8g, Pol.797, Neuman-497. Sedlec u Kutné Hory, Ganze Tages Arbeit / rak.orlice, Cu 30mm, 9,3g. Le tessere per mezza giornata (HALBE TAGES ARBEIT) avevano un diametro di 26 mm o 22,5 mm. Sedlec u Kutné Hory, Halbe Tages Arbeit / rak.orlice, Cu 26mm, 5,1g, Pol.197, Neuman-498. Sedlec u Kutné Hory, Halbe Tages Arbeit / rak.orlice, Cu 22.5mm, 4,6g. apollonia1 punto
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ciao, dovrebbe essere una medaglia della Croce Rossa Italiana coniata nel 1916 Se può esserti di aiuto ho trovato questo: http://numismatics.org/collection/2014.14.351 punto
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@@attila650 Nel 1208 Innocenzo III ordina (bolla Cum ex paucitate) che nei commerci interni si spendano esclusivamente denari del Senato. C'è necessità di moneta e non si va tanto per il sottile. La produzione va velocizzata al massimo. L'importante è la visibilità e leggibilità dell'iconografia al centro della moneta dalla quale il pubblico riconosce in sicurezza il nominale. Nelle seconde emissioni i tondelli sono sempre circolari. L' obolo nasce per esigenza di un taglio più esiguo. In realtà, se inizialmente l'intrinseco dei denari è considerevole e quindi un divisionale appare ragionevole, in seguito il continuo svilimento dei denari lo rende inutile. I denari piccoli a cui ti riferisci sono coniati dalla seconda metà del XIV secolo quando il provisino, nei periodi in cui è coniato, è oramai in bassa mistura. Al contrario necessita un multiplo ed ecco quindi che compare la cinquina. Cari saluti1 punto
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Si vede poco ma andando per esclusione la zecca sembra SIS (Siscia) la lettera successiva rotonda potrebbe essere una corona d'alloro (più probabile) oppure una D deformata. In ogni caso il dritto divrebbe essere Costanzo II DN CONS(TAN-TIVS PF AVG) Sposando la prima tesi la prima lettera potrebbe essere A RIC Siscia 379 Naturalmente si tratta din puro tentativo divinatorio. Mi scusino i pignoli. Per quanto riguarda il tipo di moneta il tipo FEL TEMP REPARATIO fu coniato in occasione del compimento dei 1.100 anno dalla fondazione di Roma (346)in due moduli, la Pecunia maiorina di peso medio di 5,45g. ed il nummus centennionalis pari alla metà 2,73g. La difficoltà economiche dell' impero porteranno nel 354-355 ad emettere solo in Centennionale di circa 16/19 mm. La tua moneta dovrebbe essere di quest'ultimo tipo.1 punto
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Il peso dell’esemplare in eBay conferma che le tre foto al post # 2168 (G & N, Lanz, eBay) sono dello stesso bronzo di ca 6,8 g. Altro esemplare invece quello della Roma Numismatics che pesa ca 1 grammo di più (7,67 g). Per quanto riguarda la denominazione dei bronzi, faccio presente la soluzione proposta dal Price: Però l’autore classifica il 371 come ½ AE quando il peso dell’esemplare che riporta nel testo è 6,82 g. D’altra parte, il diametro del bronzo di 6,8 g della G & N è 14 mm e il diametro del bronzo di 7,67 g è 16 mm. Quindi come dimensione i due rientrano tra gli ½ AE, come peso tra gli AE. Come definirli? Io direi che sono due ½ AE sovrappeso. apollonia1 punto
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Mentre l'opera più scientifica resta quella del Lazzarini, che però risale al 2005 e non conosceva tutte le varianti note, anche se fornisce una interessante chiave di interpretazione. Allego le pagine del Lazzarini: Praticamente la letteratura è tutta qui…. Se qualcuno vuole approfondire, con una sistemazione più soddisfacente e con nuove immagini, può dare un utile contributo.1 punto
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Non è la più rara, non è la più costosa ma è una delle monete cui sono più affezionato. Regno d'Italia Napoleone I Assedio Austriaco a Zara (Ottobre - Dicembre 1813) 4 Once 1813 Zara Arg. Grammi 118,915 diametro 53,99 mm D/ in losanga grande (29,35 mm) ZARA // 1813 ai lati di aquila imperiale coronata a destra con ali spiegate Rv: nel campo in quadrato (19,43 mm) al centro 4. 0. - ___ - 18.F 40.C, intorno all'incavo della battitura escrescenza circolare, si conosce solo per questo tipo. Contorno : contromarche in incuso SP MF (capovolto) SB Moneta splendida e molto rara Provenienza: ex Notaio Giovanni Battista Bolgeri Milano ex Asta Santamaria Monete e Medaglie Napoleoniche, Roma 27 maggio 1926; lotto 117 per £. 1.500 (C1) Pagani 311a, VG 2319b, CNI 2, DP 869, Davenport 47. note: tondello di forte spessore 5,08mm E' una storia un pò particolare, intima che condivido volentieri con i miei amici del forum. Questa moneta fu acquistata dal mio avo; stava già molto male e sarebbe mancato da li a pochi mesi. Tutti i giorni redigeva un diario della sua malattia (una forma di malaria contratta andando a caccia in Africa) con piccole note - tipico dei notai - e quando riusci ad aggiudicarsi la moneta a £. 1.500 + 10% di diritti, (sapeva che non avrebbe più avuto molto da vivere) scrisse: "oggi sono felice, finalmente" - fece uno schizzo della moneta sul libricino nero della malattia. "Ravanando" (non credo sia italiano ma dialetto casalingo) nella casa in campagna trovai il diario, lo lessi e quando trovai la nota mi prese una sensazione strana, irripetibile; tra la felicità e lo sconforto. Pensai ai 40 anni che lo "zio Bista", come lo chiamiamo in casa, dette la caccia a questa moneta ... sempre troppo cara per essere una moneta (così scriveva tutte le volte che non si aggiudicava un lotto !), e solo al tramonto della sua vita si decise a far si che non fosse più troppo cara. Su questa moneta scrisse un'accorata lettera alla Domenica del Corriere (mai pubblicata) per rivendicare l'italianità della Dalmazia. Scritta assai bene ed, in bella calligrafia ma i contenuti erano probabilmente eccessivi per essere pubblicati. Per farvela breve, quando 35 anni fa rimisi in ordine la collezione dello "zio Bista" ... fu la prima moneta che vidi e ... (perdonatemi, mi vengono le lacrime agli occhi), e cercai al meglio di meritarmi i libri, gli scritti e le ultime monete scampate alle seconda guerra mondiale. Un giorno venderò collezione, è inevitabile per un collezionista prima che sia buttata al vento da eredi insapienti, ma non questa, questa no; come dico gli anglosassoni : "everything but ..." questo è il mio but.1 punto
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Ciao Lamberto, come te sono affascinata dai misteri...come ben sai :P :D . Quando posso continuo a cercare in diverse direzioni e quella dei Campi di Prigionia per Ebrei in Italia è una delle primarie. Come hai potuto leggere ho già parlato col Direttore del Campo di Ferramonti, è stata una conversazione molto interessante che mi ha permesso di escludere in maniera decisiva quel luogo dalle mie ricerche. A suo tempo avevo preparato anche io una lista dei Campi esistiti in Italia, ancora ne devo contattare la maggior parte. Ti sono grata per il tuo contributo, non avevo mai visto altri gettoni e banconote utilizzate in quei luoghi, grazie per averle postate. Le idee per portare avanti la ricerca sono molte, dovrei spostarmi di nuovo per inseguire un'idea, ma il tempo è quello che è, i miei problemi al momento sono più importanti e la ricerca ne soffre, ma spero di riprenderla presto. Grazie ancora per la tua attenzione e per aver dato il tuo interessante contributo. A presto, Pat :) Grazie Patrizia, Ancora un pensiero : Io cercherei nel Campo di Rab (e' nella mia lista che ti ho attaccato). A quei tempi Campo Italiano nell'Isola della Croazia. Nessuno ne vuole oggi parlare od ammetterne la sua passata esistenza. In verita' fu un Campo dei peggiori da far concorrenza a quelli ben noti in Polonia. Vi furono internati Sloveni, Croati ed Ebrei. Quello che e' interessante e' che furono internati in dipartimenti separati l'uno dall'altro. Vi erano quindi tre comunita' differenti e separate. In questo caso l'esistenza di una moneta interna per la comunita' ebraica farebbe senso . Inoltre essendo in terra slava la moneta potrebbe essere stata coniata in Austria ed il "J" al posto dell"I" rientrerebbe nella loro tradizione grafica. Fermo restando il fatto che rinforzerebbe la natura della comunita' a cui si rivolge.......... The Rab concentration camp was established during World War II in July 1942, when the Italians established a concentration camp near the village of Kampor on the island of Rab. The camp was disbanded after the Italian capitulation in September 1943. Its capacity was to hold about 10,000 prisoners at a time, mostly Slovenians, Croats and Jews in separate departments. About 1200 prisoners died from starvation and inhospitable winter and summer weather conditions. Another 800 prisoners from Rab died later when they were relocated to other Italian concentration camps such as Gonars and Padova. Ciao a presto! Lamberto1 punto
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Ouhao!!! Un gran bel lavoro! Letto tutto d'un fiato, copiato e stampato! Attendo con ansia le nuove puntate. Grazie infinite e complimenti!!!1 punto
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[url="http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=2574&view=findpost&p=24395"] Torna a Indice Regole [b]Ausilio alla Regola 1 - Riconoscimento dell'Imperatore e sua collocazione storica[/b] Vai alla Regola 1[/url] Dati provenienti da ricerca sul web e successivamente rielaborati per [url="http://www.lamoneta.it"] WWW.LAMONETA.IT[/url] [b]Imperatore[/b][b] Titolo[/b][b]anno[/b]Augustus (Ottavianus) Primo Imperatore romano27 a.C. - 14 d.C.AgrippaGenerale31 a.C. - 12 a.C.Tiberius Imperatore 14 - 37 d.C.Drusus figlio di Tiberius23 d.C.Nero Claudius Drusus Fratello di Tiberius+9 d.C.Germanicus Nipote e figlio adottivo di Tiberius+19 d.C.Caius (Caligola) Imperatore 37 - 41 d.C.ClaudiusImperatore 41 - 54 d.C.BritannicusFiglio di Claudius+55 d.C.Nero Imperatore54 - 68 d.C.Clodius Macer Ribelle contro Galba68 d.C.Galba Imperatore 68 - 69 d.C.Otho (Otone) Imperatore 69 d.C.VitelliusImperatore69 d.C.Vespasianus Imperatore69 - 79 d.C.Titus Imperatore79 - 81 d.C.Domitianus Imperatore 81 - 96 d.C.Nerva Imperatore 96 - 98 d.C.TraianusImperatore98 - 117 d.C.Hadrianus Imperatore117 - 138 d.C.Aelius Cesare (Padre naturale di Hadrianus) 136 - 138 d.C.Antoninus Pius Imperatore 138 - 161 d.C.Marcus AureliusImperatore161 - 180 d.C.Lucius Verusimperatore161 - 169 d.C.Commodus Imperatore 180 - 192 d.C.PertinaxImperatore 193 d.C.Didius IulianusImperatore 193 d.C.Clodius Albinus Cesare contendente al trono di Settimio Severo195 - 197 d.C.Pescennius NigerCesare193 - 194 d.C.Septimius Severus Imperatore 193 - 211 d.C.Geta Imperatore211 - 212 d.C.CaracallaImperatore 211 - 217 d.C.Macrinus Imperatore 217 - 218 d.C.Elagabalus Imperatore 218 - 222 d.C.Severus AlexanderImperatore 222 - 235 d.C.Maximinus IImperatore235 - 238 d.C.Gordianus I - AfricanusImperatore 238 d.C. Gordianus II - AfricanusImperatore 238 d.C. Balbinus e PupienusImperatori (Cooreggenza) 238 d.C. Gordianus III Imperatore238 - 244 d.C. Philippus I - The ArabImperatore244 - 249 d.C.Philippus IIImperatore247 - 249 d.C.Pacatianus e JotapianusUsurpatori248 d.C.Traianus DeciusImperatore249 - 251 d.C.Herennius EtruscusImperatore251 d.C.HostilianusImperatore251 d.C.Trebonianus Gallus Imperatore251 - 253 d.C.VolusianusImperatore251 - 253 d.C.Aemilianus Imperatore253 d.C.Uranius AntoninusUsurpatore in Emesa 253 - 254 d.C.Valerianus I Imperatore253 - 260 d.C.Valerianus IICesare253 - 255 d.C.GallienusImperatore253 - 268 d.C.SaloninusImperatore259 d.C.MacrianusUsurpatore nell'Est dell'Impero260 - 261 d.C.QuietusUsurpatore nell'Est dell'Impero260 - 261 d.C.PostumusImperatore usurpatore della Gallia 259 - 268 d.C.Laelianus Imperatore usurpatore della Gallia 268 d.C.Marius Imperatore usurpatore della Gallia 268 d.C.VictorinusImperatore usurpatore in Gallia 268 - 270 d.C.Caius DomitianusImperatore usurpatore nella Gallia 268 - 270 d.C.Tetricus I Imperatore usurpatore in Gallia 270 - 273 d.C.Tetricus IIImperatore usurpatore in Gallia 270 - 273 d.C.Claudius Gothicus IIImperatore268 - 270 d.C.Quintillius Imperatore270 d.C.AurelianusImperatore270 - 275 d.C.Valabathus Dux RomanorumGovernatore della Palmira271 - 272 d.C.Tacitus Imperatore275 - 276FlorianusImperatore276 d.C.Probus Imperatore276 - 282 d.C.CarusImperatore 282 - 283 d.C.Carinus Imperatore 283 - 285 d.C.NumerianusImperatore 283 - 284 d.C.Carausius Imperatore usurpatore della Britannia287 - 293 d.C.AllectusImperatore usurpatore nella Gallia 293 - 296 d.C.Diocletian Imperatore 284 - 305 d.C.MaximianusImperatore 286 - 305 + 306 - 308 d.C.Galerius MaximianusImperatore305 - 311 d.C.Constantius I (Costanzo Cloro) Imperatore305 - 306 d.C.Severus IIImperatore 306 - 307 d.C.Maximinus II (Daza)Imperatore 309 - 313 d.C.Constantinus I (Magno)Imperatore 306 - 337 d.C.MaxentiusImperatore306 - 312 d.C.Romulus CesareDied - 309 d.C.Licinius IImperatore308 - 324 d.C.Licinius IICesare317 - 324 d.C.CrispusCesare 317 - 326 d.C.Delmatius Cesare335 - 337 d.C.Hanniballinus Usurpatore335 - 337 d.C.Constantinus IIImperatore337 - 340 d.C.Constans (Costante)Imperatore337 - 350 d.C.Constantius II (Costanzo II)Imperatore 337 - 361 d.C.Constantius Gallus Cesare351 - 354 d.C.Magnentius Imperatore 350 - 353 d.C.Decentius Cesare351 - 353 d.C.VetranioUsurpatore350 d.C.Julianus II (l'Apostata) Imperatore361 - 363 d.C.Iovianus (Gioviano) Imperatore 363 - 364 d.C.Valentinianus IImperatore364 - 375 d.C.Valens (Valente) Imperatore364 - 378 d.C.Procopius Usurpatore 365 - 366 d.C.GratianusImperatore 367 - 383 d.C.Valentinianus IIImperatore 375 - 392 d.C.EugeniusImperatore 394 d.C.Magnus MaximusImperatore383 - 388 d.C.Theodosius I Imperatore379 - 395 d.C.HonoriusImperatore395 - 423 d.C.ArcadiusImperatore395 - 408 d.C.Constantinus IIIImperatore407 - 411 d.C.Constans II Usurpatore in Gallia e Britannia408 - 411 d.C.Constantius IIIImperatore411 d.C.JohannesUsurpatore423 - 425 d.C.Theodosius IIImperatore402 - 450 d.C.Valentinianus III Imperatore425 - 455 d.C.MarcianusImperatore450 - 457 d.C.Petronius Maximus Imperatore455 d.CAvitus Imperatore456 - 457 d.C.Leo I Imperatore457 - 474 d.C.MaiorianusImperatore457 - 461 d.C.Regnanti minori in Occidente------461 - 480 d.C.Romulus Augustus Imperatore475 - 476 d.C.Zeno Imperatore 474 - 491 d.C.Anastasius Imperatore 491 - 518 d.C.Justinus I Imperatore 518 - 527 d.C.Justinianus Imperatore527 - 565 d.C.1 punto
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