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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/16/15 in tutte le aree

  1. Taglio: 2 euro commemorativo - allargamento Unione Europea Nazione: Finlandia Anno: 2004 Tiratura: 1.000.000 (di cui 931.400 circolanti) Condizioni: Spl Città: Gatteo (FC)
    5 punti
  2. da asta numismatica n°261 di Kunker lotto n°5610 Grecia(1809-1863) 50 Para sotto l'amministrazione governativa inglese battuto su 20 Grana 1798 Ferdinando IV Questa è la descrizione, storica della moneta ,del compilatore del catalogo d'asta: Il Generale Sir James Campbell,comandante delle forze di occupazione britanniche e al tempo stesso reale Commissario civile delle Isole Ionie,dal 1809 al 1813.Moneta in argento del Regno di Spagna e del Regno di Napoli e di Sicilia caratterizzato da contro-stampaggio(ribattitura) con nuovi livelli di valore. Per far fronte a varie monete false furono contromarcate queste monete. --Salutoni -odjob
    4 punti
  3. Nel 1878—dopo l'esperimento disastroso con relativo Trade dollaro—Stati Uniti tornato suo Standard dollaro d'argento. Ecco un primo anno 1878cc dollaro Morgan ha colpito dalla zecca di Carson City, Nevada, che sembra particolarmente appropriato, perché il nuovo dollaro è stato introdotto in gran parte come una "coping" strategia per la vasta fiumi d'argento che scorre dalle miniere del Nevada. :) v. --------------------------------------------------- In 1878—after the disastrous experiment with its Trade dollar—the United States got back its Standard silver dollar. Here is a first-year 1878cc Morgan dollar struck by the mint at Carson City, Nevada, which seems especially appropriate, because the new dollar was introduced largely as a “coping” strategy for the wide rivers of silver flowing from Nevada mines. :) v.
    4 punti
  4. Ecco la foto senza bustina: Ho già provveduto a finestrarla in oblò!! Per la precisione, me l'hanno data come resto nell'ufficio postale di Gatteo paese, quando l'ho presa nelle mani stentavo a crederci...!!
    3 punti
  5. In generale si parla a volte di rusty dies ossia di conii arrugginiti per gli argenti siracusani, per i quali si hanno molti esempi soprattutto su dekadrammi e moduli maggiori (forse la maggiore superficie del conio facilitava la formazione della ruggine?). Mi sembra che siano stati trovati anche ossidi di ferro con analisi superficiali dei dekadrammi come ulteriore conferma di questa teoria. Di fatto tra gli effetti che questi conii avrebbero sulle monete prodotte ci sono anche delle visibili piccole bolle superficiali, simili in effetti a quelle prodotte da certe fusioni. Credo che comunque al microscopio o con una buona lente ci siano sufficienti dettagli per poter distinguere la genesi differente per i due tipi di bolle e dunque differenziare la tecnica di produzione della moneta. Qualche esempio su dekadracma siracusano: http://www.acsearch.info/search.html?id=1626403 http://www.ebay.it/itm/381157069778
    2 punti
  6. Complimenti per il regalo :) Moneta molto gradevole e piena di fascino ed è quella che mi ha fatto cominciare a collezionare i commemorativi classici americani. Come conservazione direi che siamo sul BB , EF40 per dirla all' americana. Per quanto riguarda i capelli di combo sono effettivamente già deboli in origine. Questa è la foto del mio 1892
    2 punti
  7. @@Alex0901 diciamo una settantina di euro, ma sono sempre restio a parlare di quotazioni: ti basti l'emozione di aver tra le mani una moneta di Lucio Domizio Aureliano, un uomo che trascorse quasi tutta la sua vita ricoperto dal ferro dell'armatura.
    2 punti
  8. Va ricordato che di questa moneta , si dice, ne furono coniate 1.179.355 esemplari datati 1999 , se con dolo o errore involontario non è dato sapere . La maggior parte furono distrute, come da legge , qualcuna , stavolta con dolo, varcò i confini della Zecca per essere forse vendute , ma va ricordato che è illegale la detenzione, la vendita e l'uso , come da decreto .
    2 punti
  9. 20 Euro Cent della Repubblica Italiana TAGLIO : 20 centesimo di euro STATO : Italia ANNO : 2002/... AUTORE : Maria Angela Cassol, nata a Nettuno (Roma) il 27 Ottobre 1956, ha conseguito, nel 1976, il diploma di Maturità d'Arte Applicata (sezione arte dei metalli ed oreficeria), presso l'Istituto Statale d'Arte di Anzio e nel 1981 si è diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, partecipando al corso di scultura tenuto dal Prof. Emilio Greco. Ha frequentato anche il triennio alla Scuola dell'Arte della Medaglia “Giuseppe Romagnoli” dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Dal 1983 ha lavorato In esclusiva per la Galleria d'Arte il Babuino e nel 1987 è stata assunta all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. È l’autore di alcune monete commemorative in lire e di molte monete in euro coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Zecca di Roma) per la normale circolazione e commemorative sia in oro che in argento. TEMA : Forme uniche di continuità nello spazio DATA DI EMISSIONE : 01/01/2002 MATERIALE : Nordic gold (rame 89% - alluminio 5% - zinco 5% - stagno 1%) DIAMETRO : 22,25 mm SPESSORE : 2,14 mm PESO : 5,74 g. CONTORNO : Liscio con sette rientranze ("Fiore spagnolo") Bordo : Leggermente alzato e piatto La faccia nazionale riporta la scultura "Forme uniche di continuità nello spazio", opera del 1913 dell’artista futurista Umberto Boccioni, tra il monogramma della Repubblica Italiana (R e I, in maiuscolo e sovrapposte) – alla sinistra per l’osservatore – e il millesimo con al di sopra di 3 mm della prima cifra (unità di migliaia) il segno della Zecca di Roma (R, in maiuscolo) – alla destra dell’osservatore; a ore 6:30, tra i blocchi di base della scultura, leggermente al di sotto, le iniziali dell’autore, Maria Angela Cassol, costituite dalle lettere “MAC” in maiuscolo In cerchio a racchiudere la rappresentazione, subito all’interno del bordo, 12 stelle a cinque punte a rappresentare l'Unione Europea. Forme uniche della continuità nello spazio, famosa scultura dell’artista futurista Umberto Boccioni, considerata uno dei capolavori del Futurismo, rappresenta simbolicamente il movimento e la fluidità, la velocità e la forza del dinamismo nell'arte. Boccioni vuole rappresentare un "continuum sintetico" del movimento, invece di una "discontinuità analitica" che egli vedeva raffigurata da altri artisti come František Kupka e Marcel Duchamp e respinge la scultura tradizionale per creare quest’opera. Se ne conoscono varie versioni: al Museo del Novecento di Milano, alla Kunsthalle di Mannheim, alla Tate Modern di Londra, al Tate Gallery/Art Resource di New York, al Metropolitan Museum di New York, al Museum of Modern Art (MoMA) di New York, e al Museo Kröller-Müller di Otterlo (Paesi Bassi). L'opera originale di Boccioni è in gesso, e non è mai stata prodotta la copia in bronzo nel corso della vita dell'autore. Il gesso è in mostra al Museo di Arte Contemporanea, a San Paolo del Brasile. Boccioni intendeva riprodurre plasticamente l'interazione tra i corpi e lo spazio che li circonda. Se si osserva la scultura lateralmente, si riconosce una figura umana in cammino, ma senza le braccia e senza, per così dire, “l’involucro esterno”. La figura appare per un verso come uno "scorticato" anatomico, in cui si riconoscono alcuni muscoli, come i polpacci, e l’articolazione del ginocchio, ma per un altro verso appare come una "macchina", come un ingranaggio in movimento. L’opera si sviluppa mediante alternarsi di cavità, rilievi, pieni e vuoti che determinano un frammentato e discontinuo chiaroscuro fatto di frequenti e repentini passaggi dalla luce all'ombra. Osservando la figura da destra, il torso appare pieno, ma se la si osserva da sinistra appare come una cavità vuota: in tale modo la figura si modella a seconda dello spazio circostante ed è lei che plasma le forme. Anche la linea di contorno si sviluppa come una sequenza di curve concave e convesse in alternanza: così i contorni irregolari non limitano la figura, ma la dilatano espandendola. L’interno della statua è attraversato da solchi e spigoli che la tagliano in piani, come se le figure fossero più di una e si sovrapponessero di continuo. Se vista lateralmente, la statua dà l’impressione di un movimento avanzante che si proietta velocemente in avanti; se la si guarda frontalmente o a tre quarti si nota una torsione o avvitamento delle forme nello spazio; tale conformazione suggerisce un’ulteriore espansione delle forme. Umberto Boccioni, nato il 19 ottobre 1882 a Reggio Calabria Reggio Calabria 1882, dato che il padre lavorava come usciere di prefettura, fu costretto spesso a spostarsi lungo il territorio nazionale sin da fanciullo, in base alle esigenze di servizio del genitore. Ma fu a Roma, città in cui si trasferì nel 1901che apprese i primi rudimenti della pittura, frequentando lo studio di un cartellonista, e frequentando spesso la casa della zia Colomba, s'innamorò di una delle sue figlie, Sandrina. In questo periodo conobbe Gino Severini, e frequentò, a Porta Pinciana, lo studio del pittore divisionista Giacomo Balla. All'inizio del 1903 Umberto e Severini frequentarono la Scuola libera del Nudo, dove incontrarono Mario Sironi, anch'egli allievo di Balla, col quale strinsero una duratura amicizia. In quell'anno Umberto dipinse la sua prima opera Campagna Romana o Meriggio. Con l'appoggio dei genitori viaggiò anche all'estero: da aprile ad agosto del 1906 stette a Parigi, poi in Russia e l’anno successivo andò a Monaco di Baviera. Nell'aprile del 1907 Umberto si iscrisse alla Scuola libera del Nudo del Regio Istituto di Belle Arti di Venezia. Al ritorno da Monaco di Baviera disegnò e dipinse laboriosamente e fece le prime esperienze nel campo dell'incisione, pur reputando la cultura italiana essenzialmente "cultura di provincia". Durante questi anni di formazione, visitò molti musei e gallerie d'arte. Nell'autunno del 1907 si trasferì a Milano, dove da alcuni mesi abitavano la madre e la sorella e capì subito che era conforme alle sue aspirazioni dinamiche. Diventò amico di Romolo Romani e frequentò Previati, di cui risentì qualche influsso nella sua pittura che sembrava rivolgersi al simbolismo. Divenne anche socio della Permanente. Frequentò i divisionisti e nel 1910 con Filippo Tommaso Marinetti, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini scrisse il “Manifesto dei pittori futuristi”, cui seguì, sempre nel 1910, il “Manifesto tecnico del movimento futurista”: obiettivo dell'artista moderno doveva essere, secondo gli autori, liberarsi dai modelli e dalle tradizioni figurative del passato per volgersi risolutamente al mondo contemporaneo, dinamico, vivace, in continua evoluzione; quali soggetti della rappresentazione si proponevano dunque la città, le macchine, la caotica realtà quotidiana. E nelle sue opere, Boccioni, quale pittore e scultore, teorico e principale esponente del movimento futurista, seppe esprimere magistralmente il movimento delle forme e la concretezza della materia. Benché influenzato dal cubismo, cui rimproverò l'eccessiva staticità, Boccioni evitò nei suoi dipinti le linee rette e adoperò colori complementari. In quadri come Rissa in galleria (1910, collezione Jesi, Pinacoteca di Brera, Milano), Stati d'animo n. 1. Gli addii (1911, collezione privata, New York), Forze di una strada (1911, Kunstmuseum, Basilea), Dinamismo di un giocatore di calcio (1911, collezione privata, Roma), e Dinamismo di un ciclista (1913, collezione Mattioli, Milano) i moti dell'animo sono espressi attraverso lampi di luce, spirali e linee ondulate disposte diagonalmente e la raffigurazione di uno stesso soggetto in stadi successivi nel tempo suggerisce efficacemente l'idea dello spostamento nello spazio. Lo stesso proposito è proposto anche nella scultura di Boccioni, per la quale spesso l'artista trascurò materiali nobili come marmo e bronzo, preferendo il legno, il ferro e il vetro, del resto ciò che interessava era illustrare l'interazione di un oggetto in movimento con lo spazio circostante. Nel 1912 Boccioni cominciò ad ampliare il raggio delle sue ricerche con le prime sperimentazioni sulla scultura; contemporaneamente organizza le sue idee nel “Manifesto tecnico della scultura”, pubblicato a Milano nello stesso anno. Il punto di partenza della scultura di Boccioni va rintracciato nell'opera dello scultore Medardo Rosso (1858 – 1928) e in particolare nel suo tentativo di rendere sulla superficie delle figure "le influenze d'un ambiente e i legami atmosferici che lo avvincono al soggetto" (Boccioni, Tutti gli scritti 25; 1911). Intervenire sulla scultura portava con sé un forte contenuto polemico; il carattere sperimentale della scultura di Boccioni si misura già in Sviluppo di una bottiglia nello spazio del 1912, dove la forma a spirale rende il senso di espansione del corpo dell'oggetto. L'idea delle trasformazioni impresse nei corpi dal dinamismo universale è alla base di Forme uniche della continuità nello spazio del 1913, dove il concetto di "continuità" dà conto della sintesi delle tre dimensioni spaziali nella forza travolgente del movimento. Aggiornato sulle più interessanti direzioni di ricerca dell'arte europea, Boccioni introdusse nella scultura l'uso di materiali diversi e per nulla tradizionali. Cavallo +cavaliere + case del 1914, (Venezia, Peggy Guggenheim Collection) è costruita con legno, cartone, latta e rame; data la scelta dei materiali estremamente deperibili e di difficile conservazione, l'opera è una delle rarissime di questo tipo che non sia andata distrutta. La ricerca di Boccioni sull'uso di materiali diversi segue quella dei collages cubisti e si affianca alle analoghe sperimentazioni che Prampolini andava eseguendo nello periodo Quando, nel 1915 l'Italia entrò in guerra, Boccioni, da buon interventista, si arruolò volontario, ma si ricredette rispetto alla teoria futurista enunciata da Marinetti, secondo cui la guerra è «sola igiene del mondo». In una lettera dal fronte dell'ottobre del 1915 Boccioni scrisse che la guerra «quando si attende di battersi, non è che questo: insetti + noia = eroismo oscuro...» (Umberto Boccioni, Gli scritti editi e inediti, Milano, Feltrinelli, 1971, p. 384). Il 17 agosto del 1916 Umberto Boccioni morì, cadendo dalla cavalla, imbizzarritasi alla vista di un autocarro, durante un'esercitazione militare, in Via Boscomantico, una traversa di Via Angelo Berardi, della località Sorte di Chievo, a Chievo, frazione di Verona, dove oggi si trova la sua lapide commemorativa. La salma di Umberto Boccioni è sepolta nel cimitero monumentale di Verona, nei calti antichi del secondo campo; sul marmo che chiude loculo si possono osservare le testimonianze scritte lasciate da artisti e conoscenti in visita.
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  10. Si tratta di una medaglia commissionata per commemorare le nozze, sul cippo troviamo la fiaccola nuziale di Imeneo (o Imene) e i due sposi che giurano fedeltà su di esso. L'incisore Francois Petit fu artista incisore molto attivo a Parigi tra il 1822 e il 1850. Molte le medaglie firmate da lui e raffiguranti re luigi Filippo.
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  11. Sono mancanze di metallo, un difetto presente nell'oltre 50% dei carlini del periodo 1833-1835. Spesso capitava che nell'argento vi fossero piccole particelle di piombo e con il tempo si sa che il piombo si ossida polverizzandosi e lasciando piccoli vuoti. Anche in alcune medaglie troviamo lo stesso difetto.
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  12. THURIUM Testa laureata di Apollo; dietro AP in monogramma ΘΟΥ cornucopia; ΣΩ a sinistra, ΦI a destra Æ 13mm; 1,95 g; circa 280-213 a.C
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  13. Forse ho avuto una gran botta di.... fortuna: questa me l'hanno data come resto all'ufficio postale 2 mesi fa!! :) :)
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  14. Un saluto a tutti. Vorrei condividere con voi questo gioiellino, il famoso scudo “unità d’Italia”. Personalmente attribuisco a questa moneta una importanza storica e simbolica superiore a qualsiasi altra moneta del regno (compresi i celeberrimi “mostri sacri” 5 lire del 1901 e 50 lire del 1864, al di là della loro rarità e valore commerciale, ovviamente ;) )… e sono davvero onorato di custodirla :) Certo essa non brilla per originalità o per particolari pregi artistici (al pari di tutta la monetazione ottocentesca dei Savoia prima del Re numismatico), tuttavia fa tipologia a sé, e la stessa effigie del sovrano, un tantino (forse troppo) austera peraltro, è un unicum rispetto ai notissimi ritratti più bonari (collo lungo e collo corto) della monetazione di VEII, ante e post unità. Fu coniata dalla zecca di Firenze tra il 21 marzo ed il 13 aprile 1861, quindi a ridosso della data cruciale del 17 marzo 1861 (che segna la nascita ufficiale dell’Italia unitaria), e comunque prima del decreto ufficiale che autorizzava l’emissione della monetazione ordinaria. Fu anche l’ultima importante emissione di questa gloriosa zecca, dalle grandi tradizioni, prima di venire chiusa di lì a pochi anni. Oltre all’importanza legata alla sequenza cronologica dell’emissione, fu anche la prima moneta a riportare l’insieme completo di attributi, titoli e riferimenti del nuovo corso: le lire vengono definite “lire italiane”, Vittorio Emanuele II viene appellato “Re d’Italia”, e, oltre alla zecca e al millesimo, viene chiaramente indicato questo storico mese di “marzo” ). Quindi è la prima moneta commemorativa (in tempo reale :P) dell’Unità d’Italia. Per tutte queste singolari ragioni e coincidenze viene abbastanza facile dire che questa è la moneta più importante di tutto il Regno d’Italia (almeno io la penso così). E lo dico da una posizione ipercritica verso le modalità estremamente discutibili adottate dai Savoia (e dai loro noti “consulenti”) per realizzare l’unità. Tuttavia, da un mix di cose anche molto malfatte (che sono alla radice di tanti mali perduranti nel presente), è nato un bene indiscusso, ovvero il nostro paese (bellissimo, straordinario… anche se oggi purtroppo in crisi d’identità) nella sua configurazione territoriale (+/-) attuale. Scusate il commento forse OT. E’ una moneta emessa in 21472 esemplari, che circolò normalmente insieme alla grande massa di scudi dell’epoca. Tant’è che i rari pezzi oggi disponibili sono di norma in conservazione mediamente bassa. Le conservazioni alte, o altissime come quella di questo esemplare, sono davvero rare. Le foto fortunatamente non sono mie oo), e, anche se fatte benissimo, ci sta “a fagiolo” la solita frase: “dal vivo è molto più bella”… e scusatemi se mi sono dilungato un po’ troppo con queste note :D
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  15. Buona serata a tutti mi hanno regalato questo bel mezzo dollaro il mio dubbio è sulla conservazione, i dettagli del retro sono tutti belli compresi i 2 globi dove si vede anche l'America e l'Asia. Il diritto nasce già debole di capelli? Grazie a tutti non conoscendo le americane, su che prezzi viaggiano queste?
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  16. Tra le varie invenzioni di tattica militare romana spicca tra tante per originalita’ quella che a prima vista sembra una soluzione semplicissima , quasi ovvia a farsi , cioe’ la formazione a Testuggine , ma che al contrario non era cosi facile da immaginare e mettere in pratica ; infatti credo che non fu mai applicata in battaglia sia campale , sia da assedio , da nessun esercito prima dei Romani . Non conosco con certezza chi fu l’ inventore di questa strana , funzionale ed ermetica formazione tattica , potrebbe essere stato Marco Antonio nel corso delle sue guerre orientali , perche’ Cassio Dione ne parla come gia’ esistente in una di queste circostanze , atta a difendersi dalle frecce dei Parti , certamente se non fu Marco Antonio , fu un personaggio vissuto piu’ o meno in questa epoca di fine Repubblica , potrebbe essere stato anche Silla , Licinio Lucullo , Crasso o Pompeo Magno , quando Roma incrocio’ le sue armi con gli eserciti Orientali di Mitridate Re del Ponto , di Siria , di Armenia o dei Parti , molto abili nell’ uso e nel tiro con l’arco , loro principale arma di offesa . Cassio Dione credo sia stato il primo e forse unico scrittore a descriverci dettagliatamente come questa Testuggine era formata e come agiva in battaglia , cosa che vedremo sotto , inoltre sappiamo con certezza che la Testuggine , come formazione tattica , era in uso corrente al tempo di Traiano , infatti ne abbiamo una nitida rappresentazione in un momento cristallizzato sulla sua Colonna quando un gruppo di legionari assedia un Castellum dei Daci proteggendosi con gli scudi dagli oggetti lanciati dai difensori delle mura , appunto con questo tipo di formazione . Ora tralasciando le varie rappresentazioni piu’ o meno reali viste su film , documentari televisivi o raffigurate su libri , affidiamoci invece completamente alla descrizione fatta da Cassio Dione , contemporaneo dei fatti , inoltre Governatore di Provincia e Senatore , il quale sicuramente ebbe modo di osservare dal vivo come la Testuggine veniva formata e come agiva ; quindi non resta che leggere la sua descrizione . Prima di concludere questa breve premessa , una considerazione di carattere militare ; quando i Romani dovevano per necessita’ affrontare e difendersi dagli arcieri o dai frombolieri nemici , prima del corpo a corpo con la fanteria avversaria , oppure se attaccati da forze di cavalleria catafratta , del tipo dei Parti che erano usi lanciare nuguli di frecce nel mucchio della fanteria avversaria , in questi due modi di offesa , impenetrabili pero’ ai dardi e ai proiettili in pietra , tramite appunto la formazione a Testuggine , riuscivano cosi’ a superare l’ effetto micidiale di queste due armi di offesa nemiche . Da : Cassio Dione , Storia Romana , Libro XLIX , Tomo XXX “Descrivero’ adesso la testuggine e come essa si forma . Le bestie da soma , i soldati armati alla leggera e i cavalieri , vengono collocati nel mezzo dello schieramento ; una parte degli opliti armati di scudi oblunghi , cilindrici e cavi , si dispongono all’ intorno sui limiti estremi , a forma di quadrato e rivolti verso l’ esterno protendendo in avanti gli scudi , coprono tutta la massa . Gli altri , cioe’ quelli che hanno gli scudi larghi si raccolgono nel mezzo , tutti stretti tra loro , e alzando gli scudi a difesa propria e di tutti . In questo modo non si vede per tutto lo schieramento altro che scudi , e tutti sono al riparo dai dardi nemici , a motivo della compattezza della formazione assunta . Tale formazione e’ cosi’ salda che sopra di essa si puo’ anche camminare e possono persino andare cavalli e carri , ogniqualvolta i Romani si trovano in luoghi cavi e stretti . Questa dunque e’ la forma che assume lo schieramento , e ha preso il nome di <<Testuggine>> per la sua robustezza e per il sicuro riparo che offre . I Romani vi ricorrono in due casi , quando si avvicinano ad una fortezza per conquistarla o quando circondati da ogni parte da arcieri nemici , si inginocchiano tutti contemporaneamente compresi i cavalli che sono stati ammaestrati a piegare le ginocchia e a distendersi per terra . Cosi’ fanno credere al nemico di essere sfiniti , quando poi si avvicinano i nemici si alzano all’ improvviso e li annientano” Questa la testimonianza e descrizione della Testuggine fatta da Cassio Dione ; a leggere il testo si capisce bene come le rappresentazione odierne siano semplicistiche e approssimative , infatti sembrerebbe da quanto letto che questa formazione di emergenza comprendesse non un solo piccolo reparto della Legione , ma tutto il complesso , cioe’ fanti , cavalieri , cavalli compresi e bestie da tiro , lasciando fuori solo i carri , protetti forse solo da un piccolo distaccamento della Legione ; insomma a vedere la formazione a Testuggine , da parte del nemico , doveva gia’ a vista incutere paura e terrore vedendo un enorme blocco compatto e inviolabile di scudi con all’ interno uomini pronti a colpire , senza ricevere offese . Per quanto riguarda la Testuggine nel caso di assedio a citta’ nemica , questa manovra e’ meno chiara come movimento e come in realta' avvenisse , probabilmente doveva essere formata solo dai fanti che si avvicinavano protetti dagli scudi alle mura e una volta raggiunte le mura dalla prima fila si arrestava , poi con l'uso di picconi o di arieti forse minavano le mura , oppure tramite scale iniziavano la scalata alle mura , oppure , ipotesi meno plausibile , permettevano agli ultimi uomini della fila , quelli piu' lontani dalle mura , di salire sugli scudi di quelli piu’ vicini alle mura , sempre protetti dagli scudi e cosi’ via fino a formare una alta torre umana , raggiungendo infine i merli ; mentre i Legionari della Testuggine che avevano formato la base della torre umana , cioe' i piu' vicini alle mura , attendevano per entare l’ apertura delle porte della citta’ assediata . Doveva comunque essere una monovra di assedio congiunta con altri sistemi di assedio : arieti , catapulte , torri in legno ecc. in quanto la Testuggine da sola non credo avesse la capacita' di espugnare da sola un Castello o tanto piu' una Citta' nemica ; la sua forza principale doveva essere prettamente campale .
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  17. Stupefacente, o hai la macchina del tempo o qualche antenato si è scordato di fare il cambio di valuta, passiamo al tondello, ribattitura al D/ lo notiamo soprattutto in II dopo Ferdinandus in Fe ..e in altri caratteri, per il resto, la conservazione è sempre bassina, ma migliore delle compagne in rame, Mb/Bb per me, indicando una conservazione intermedia tra le due, grazie di averla condivisa ;D
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  18. @@Pier76, lascia stare è falsa.
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  19. ma una domanda ? il sig. Ganganelli non fa parte del consiglio SOCIETA NUMISMATICA ITALIANA quindi prima decide con la SNI per l'evento poi ? cè qualcosa che non torna io opterei per Napoli l'anno prossimo
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  20. Ne ho una anch'io più vicina a quella di marco91 che antares68 :rofl: Davvero bellissima, mi ha rapito e l'ho dovuta comprare immediatamente! La tua ha un paio di colpi ma è molto piacevole, complimenti
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  21. Un altro tipo di spiel marke riporta sulla faccia con l’animale il luogo di coniazione, come in questo caso la città di Norimberga. apollonia
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  22. Nel frattempo che ne parliamo il trifollaro ha già raggiunto 100€, a cinque giorni dalla scadenza! A quanto pare molti abbracciano l'opinione contraria :)
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  23. Basta vedere bene l'interazione tra tondello e conio. Il conio non era completo, senza Perlinatura continua, con le lettere tagliate, ma sicuramente non incise da mano analfabeta, perché ben precise. In metallo del tondello che di aggrappa al conio in maniera tipica della pressofusione. Sono tutti indizzi che da una foto già ci fanno propendere verso il falso.
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  24. Vi pongo una domanda. . siete a conoscenza di monete imitative coeve?
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  25. Non sono molto bravo nelle valutazioni... comunque, in queste condizioni, non penso possa valere molto... Di' però al tuo amico di tenere in considerazione il lato storico... questa moneta ha pur sempre circa 1700 anni... non pochi :D E' una preziosa testimonianza di Costantino il Grande... uno dei più importanti imperatori del periodo tardo-imperiale ;) [Costantino è una delle figure più importanti dell'Impero romano che riformò largamente e dove favorì la diffusione del cristianesimo. Tra i suoi interventi più significativi, la riorganizzazione dell'amministrazione e dell'esercito, la creazione di una nuova capitale a oriente (Costantinopoli) e la promulgazione dell'Editto di Milano sulla libertà religiosa.]
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  26. adesso bisogna comprare il libro ;-)
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  27. Ciao! Anche io uso questo ordine alfabetico! Andorra, Monaco, Olanda o Paesi Bassi (non cambia la posizione nell'ordine a prescindere che si chiami nell'uno o nell'altro modo), ed infine Vaticano.
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  28. Sono contento di questa tua affermazione! Falla stare qualche settimana in ammollo in acqua distillata, cambiandola spesso. Poi con uno stuzzicadenti rimuovi delicatamente quella polverina verde che si vede vicino la legenda e la moneta è bella e pulita. Non usare altro, sono monetine delicate.
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  29. Ciao @@Alex0901 , se fosse stata della zecca di Mediolanum cioe' con la sola S in esergo e con il busto di Aureliano corazzato tipo B1 come nella tua moneta , il valore stimato sarebbe variato tra 20 euro e 100 euro , per classificazioni MB e SPL , nel tuo caso essendo a mio parere un BB , calcola circa un 50/60 euro , ciao .
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  30. Solito problema all'italiana, la moneta è di una famosa casa d'aste che le chiude naturalmente come vuole.... Non è SPL+ ma non svalutiamola troppo.... BB+/SPL ci stà tutto con una grande patina.....
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  31. Non è affatto male per una monetina "rinvenuta" in un cumulo di scartoffie ;)!. Ciò che mi stupisce è come mai riversi in un simile stato di conservazione, nonostante la sua lunga presenza in un umido cassetto!.
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  32. Complimenti a Theodor Mommsen per l' acutezza visiva nel riconoscere le zecca di Siscia , io cosi' in foto non riesco , comunque questa legenda di moneta Concordia Militum e' stata emessa oltre che dalla zecca di Siscia (disponibile piu' in abbondanza) anche da quella di Mediolanum ; in questo ultimo caso la moneta varrebbe qualcosa in piu' dei 20 euro stimati .
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  33. Allego i sesini "maltagliati" emessi durante l'assedio di PIACENZA, Maria Teresa e Antonio Farnese, sconosciuti fino a qualche anno fa.
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  34. @@EnricoooVIII postaci altro rame :D daii :D
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  35. Non è proprio ot, sono pur sempre date :) http://www.arab.it/calendario/calendario_conv_greg_islam.htm Il loro calendario lunare è in continuo movimento rispetto al nostro, parte dal 16 luglio 622 ed ha circa 10 giorni e cocci in meno ogni anno rispetto al nostro calendario solare. I nostri mesi rispecchiano da sempre più o meno le stagioni dove ricadono (a gennaio c'e' freddo ad agosto c'e' caldo) il loro in buona sostanza non ne tiene conto, la loro stagione primaverile può andare dal III° al VI° mese come può esserlo dal X° al XII° mese. 1.Muhàrram 2.Sàfar 3.Rabì‘ al-àwwal 4.Rabì‘ ath-thàni. 5.Jumàda al-àwwal 6.Jumàda ath-thàniyya 7.Ràjab 8.Sha‘bàn 9.Ramadàn 10.Shawwàl 11.Dhu l-qà‘da 12.Dhu l-hìjja Hanno si 12 mesi come noi (alcuni da 29 giorni ed alcuni da 30) ma non hanno mai rispecchiato le stagioni come li intendiamo noi. Per farla semplice: Muhàrram non significa Gennaio, Sàfar non significa Febbraio, Rabì‘ al-àwwal non significa Marzo e così via. Per noi da sempre gennaio significa il primo mese e quindi inverno e quindi freddo, Muhàrram è si il loro primo mese, ma non significa inverno e non significa freddo. (ma ce li hanno i mesi freddi? :lol:) Non per nulla il loro anno 01 - Muhàrram - 01 comincia il 16 - Luglio - 622. Riprendendo il discorso di prima sul 1878, cosa ha di speciale? Nel 1878 (nel 1911 - 1943 ecc.) così come nel 2008 (e verso il 2040/41), capita che i due calendari quasi combaciano, nel senso che il nostro primo mese "gennaio" combacia con il loro primo mese "muhàrram", ed il nostro dodicesimo mese "dicembre" combacia con il loro dodicesimo mese "dhu l-hìjja", in questo specifico anno abbiamo addirittura 3 date islamiche (anche se ne useremo eventualmente solo 2).
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  36. E' buona, da cosa vengono i tuoi dubbi?
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  37. Per completezza, aggiungerò che l'Europa ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia non perché non sia prevista una azione diretta di risarcimento nei confronti dei magistrati ma perché la Legge Vassalli (quella del 1988) esclude l'azione (nei confronti dello stato) in caso di questioni che attengono alla interpretazione del diritto, dei fatti e delle prove e la limitano alle ipotesi di dolo e colpa grave. La sentenza di riferimento è la Corte di Giustizia UE C. 379-10 del 24.11.2011 (che si legge con facilità su Internet, sono dodici pagine ma è sufficiente scorrere le poche righe del dispositivo, dove c'è scritto quanto ho appena detto). Polemarco
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  38. Grazie mille a tutti :) tra gli altri c'era un 2 centesimi valore V.E.III a mio giudizio vicina allo SPL e davvero gradevole :) Questa qui in foto appare più bruttarella ma a me piace, considerando poi che sto ancora ad inizio collezione, mi ritengo soddisfatto. :)
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  39. Nel suddetto Bollettino è presente una mia ricerca sulle Medaglie Premio Borboniche conferite in terra di Sicilia.............credo che sia stata la prima volta, dopo alcuni accenni di noti studiosi, che l'argomento è stato trattato in maniera ampia.
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  40. sarei curioso di vederli pure io esemplari che gli bagnano il naso a questo...
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  41. Ecco un pfennig austriaco di Ferdinando I della zecca di Klagenfurt (Carinzia): L'anno e' il 1552, mi e' sempre piaciuta la (comune) resa del 2 con una "Z".
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  42. Già... Diciamo che c'è un concetto bizzarro della pace. Se per qualcuno "guerra" significa solamente andare in un Paese nemico a imporre la propria forza, a devastare e sterminare donne e bambini basta dirlo, ma per quanto mi riguarda la pace è anche quella che si vive e si respira all'interno di ogni singola realtà. Come dice giustamente @@Luca1984 non si possono non considerare nel discorso sulla pace le rivolte interne, gli attentati, le manifestazioni contro governi, forze dell'ordine, i morti e i feriti delle rivolte delle banlieues (non solo le francesi, perché le chiamiamo in modo diverso ma ci sono un po' ovunque, anche da noi), le guerre civili, e persino la delinquenza generata da condizioni sociali ed economiche intollerabili. Pace è soprattutto gente felice e soddisfatta, che non ha bisogno di ricorrere alla violenza e alla lotta per vedersi riconosciuti sacrosanti diritti, spesso calpestati da gente corrotta e senza scrupoli, o da pazzi sanguinari, o peggio, da governanti incapaci e impreparati. Ancora una volta tiro in ballo la commissione che deve approvare bozzetti e tematiche delle commemorative. Ho ormai la certezza che chi approva monete come queste sia miope almeno quanto chi chiede di celebrare 70 anni di "pace".
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  43. Il Regno d'Italia ha progettato moneta durante il blocco di Venezia, conosco il valore da 1,60 lire in lamina d'argento e lo stesso valore in rame altro non ho mai visto sebbene riportato da più testi. Del blocco ho reperito un documento medaglia, non saprei come definirlo, di notevole importanza storica che vi illustro di seguito. Si tratta delle tariffe alimentari in vigore ed autorizzate durante l'assedio. Sono incise a mano, su un tondello in argento del diametro di 50,72mm e dello spessore di 1,44 mm. il peso è di 24,477 quasi un 5 lire del Regno.
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  44. Secondo me dovremmo tutti insieme fare pressioni sulla NIP nell'organizzare un convegno anche a Roma, mi sembra kafkiano che una zona con un bacino di collezionisti così ampio resti senza una manifestazione numismatica di rilievo.
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  45. Sono felice di vedere che ci sarà anche una fetta dedicata alle conferenze.. Ma mi si permetterà un' osservazione (poco in linea con la discussione, in caso chi di dovere cancellerà il commento): ho scritto alla segreteria NIP per chiedere informazioni riguardo all' annuale convegno romano, e mi è stato risposto che non si terrà per via del convegno milanese... Ora, capisco le possibili -non fornite- argomentazioni dei NIP (costi, rischi, ecc.). Ma possibile che non si possa far convivere le due manifestazioni? Il convegno romano era l' unico importante convegno del centro-sud, ed era anche una delle pochissime occasioni per chi abita "quaggiù" di partecipare ad un evento del genere.. Posso solo dire che la cosa mi ha rattristato ma soprattutto amareggiato. Perdonate lo sfogo, ma non potevo e non volevo evitarlo. Ciò detto, mi auguro che la presenza lamonetiana sia comunque forte. Saluti
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  46. Ma ha tolto l'inserzioneee :cray:..... e io che speravo in altri 5 giorni di delirio... non si spezzano così i cuori dei collezionisti :cray:
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  47. Disponibilissimo a collaborare come ben sai :) Personalmente abolirei la parità tra nazioni: se due monete sono molto belle ma hanno la colpa di essere state emesse dallo stesso Stato, non dovrebbero cedere il posto ad altre ritenute inferiori. Inoltre allargherei la prima votazione a tre monete per categoria, non una sola.
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  48. tanti anni di carriera ed un catalogo che non lo dimostra , ecco la verità ! . Smettiamola di nasconderci dietro ad un dito e diciamo quello che è : i prezzi sono fatti a suo uso e consumo , alla faccia delle quotazioni ; quindi peraltro inattendibili e fuorvianti . Non è un attacco , è lo spiattellamento nudo e crudo della verità . Ora , sicuramente lei avrà aperto il catalogo , alla pagina dei 25 centesimi e capisco che i suoi occhi abbiano brillato di gioia nel vedersi fra le mani un R5 ma anche R10 ( largo alla fantasia ! ) , così come le migliaia di date ribattute spacciate per enormi rarità quando , i coni umbertini di queste varianti ne sono zeppi e satolli . Mi dica , le pongo questo quesito : lei ha mai osservato quante volte , alle aste si presenta un 50 lire , della monetazione decimale di PIo IX , in conservazione super ? , oppure , quanto sia veramente raro un 10 scudi del 44 in fdc ? ...tutte monete che , stranamente sul montenegro divengono semplicemente rare ( parlo di R3 o R4) , quando una variante , perché tale è , diviene R5 , mi dica , le pare accettabile ? . Le rispondo chiaramente : no , non lo è . Lei possiede la moneta in questione? , perfetto ne siamo tutti contenti , siamo grati a lei per avercelo reso edotto e la ringraziamo per i 4/5 messaggi che , con zelo continua a postare ( urlando ) , al fne di chiedere , velatamente : " qualcuno me la compra ? " . Detto ciò , spero che lei la venda e sia soddisfatto del lauto guadagno che farà , ma perfavore , non mi venga a raccontare quali sono le monete rare e quali no , abbia almeno questa cortesia .
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  49. LUINO (VA) SOCIETA' OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO - CENTENARIO 1869-1969 Bronzo dorato, mm. 29
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