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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/31/15 in tutte le aree
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min_ver proprio dopo aver avuto una discussione con Lei mi sono preso un lungo periodo di assenza. Ho riflettuto a lungo e sono tornato dalla "vacanza" per una discreta pressione che ho avuto dall'Amministratore e dal fatto che, come in tutto, se si accetta un ruolo, purtroppo, non si è più liberi di fare ciò che si vuole. Ho letto tutti gli interventi pertinenti alla Sua considerazione iniziale, e potrei riassumerli in una sola parola: "educazione". Quando l'educazione viene meno, il rispetto per l'opinione altrui, si passa rapidamente dalla prevaricazione a ciò che ne consegue. Il forum non è nulla di diverso dalla società che ci circonda, con l'aggravante dell'anonimato. E' un forum libero e tutti possono scrivere ciò che vogliono, sta nell'intelligenza di chi legge dare le giuste risposte, o comunque le più appropriate. Non sono i "ragazzini" a fare polemica, sono soggetti maturi ed il più delle volte colti, con una notevole opinione di loro stessi (gruppo nel quale non ho alcuna remora nell'inserirmi). Non credo in tutta onestà che questo atteggiamento sia destinato a migliorare, sarei già contento se non peggiorasse. Dopo qualche anno, nel bene o nel male, gli utenti li conosci ed ho fatto la mia selezione. Mi sono educato nel non rispondere proprio, anche se in palese dissenso con quanto scritto. E' triste a dirsi, le conoscenze le tengo per me, potrebbero dare fastidio oppure essere fonte di discussione ed è proprio la penultima cosa che vorrei. Quindi caro Min_Ver (se La posso chiamare "caro") le cose stano così; se non miglioriamo la nostra educazione civica è impossibile che apprezzeremo il rispetto per il prossimo. Quanto ci circonda è sconfortante, gazzarre in Parlamento, urla e strepiti nel "talk-show", linguaggi al limite dell'esecrabile alla radio, e credo con un po' di qualunquismo nazional popolare si possa allungare la lista all'infinito. Buona giornata a tutti.6 punti
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Inserisco, come promesso, il video dell'intervento di Lamoneta fatto al Convegno NIP di Milano del 28 marzo 2015, è ovviamente solo quello di Lamoneta altro non avrei potuto, riguarda l'iniziativa e la premiazione dei giovani del forum Lamoneta, il significato della stessa e cosa rappresenta Lamoneta oggi.....buona visione..... L'ho inserito anche sotto alla mia firma sotto il logo del Cordusio..... https://www.youtube.com/watch?v=8UpzAqufOGc&feature=youtu.be6 punti
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@@Sim 75 Ecco le ultime fotografie del '27 scattate ieri sera e che ritengo essere molto simili alla realtà. Secondo me è una gran bella moneta in conservazione FDC. Ora, con l'ultima arrivata, non ho ancora deciso quale, tra il '26 e il '27, sia la migliore poichè hanno aspetti simili e diversi al contempo. Dovrò studiarle meglio. Ciao e grazie. Vince4 punti
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Salve a tutti Per il 1899 100 REIS del Brasile4 punti
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Gilson Willets, compilatore del libro 1899 Governanti del Mondo a Casa (Come Appaiono e Come Vivono) riporta la seguente po ' di gossip sul Wilhelm II—nella foto su questo 1899 pezzo di 5-contrassegno prussiano dell'Impero tedesco—"fuma un gran numero di luce sigari olandese, che è costato circa tre [u.S.] cents". Dato il tasso di cambio al momento, che doveva essere circa 12 pfennig al sigaro, o circa 40 sigari olandese che potrebbero essere acquistati da questo grosso pezzo d'argento. Mi chiedo se i sigari olandesi fossero un'abitudine che persisteva dopo essersi trasferito nei Paesi Bassi a rimanere quelli 20-dispari anni dopo questo 1899 pezzo di 5-marchio fu coniato... :) v. ----------------------------------------------------------------- Gilson Willets, compiler of the 1899 book Rulers of the World at Home (How They Look and How They Live) reports the following bit of gossip about Wilhelm II—pictured on this 1899 Prussian 5-mark piece of the German Empire—“he smokes great numbers of light Dutch cigars, which cost about three [u.S.] cents each.” Given the exchange rate at the time, that must have been about 12 pfennig per cigar, or about 40 Dutch cigars that could be bought by this big silver piece. I wonder if it the Dutch cigars were a habit that persisted after he moved to the Netherlands to stay those 20-odd years after this 1899 5-mark piece was coined…. :) v.4 punti
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Ciao a tutti :) Oggi mi sono imbattuto per caso in questa moneta di Costantino custodita presso il British Museum: http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1163998&partId=1&searchText=coin;+constantine+I&page=2 La descrizione del sito riporta: Copper alloy coin.(obverse) Laureate bust of Constantine I, left, cuirassed and holding spear (forwards) and shield emblazoned with head of Sol on an aegis-like scaly background . (reverse) Concordia standing, left, holding two standards. La moneta dunque sarebbe stata coniata da Costantino a Londra intorno al 310-312 e quello raffigurato sullo scudo sarebbe la testa del Sole. Io personalmente non la conoscevo; spero di aver fatto cosa gradita nel segnalarla. So che potrebbe interessare @@Illyricum65, per l'area di provenienza, e @@Nikko per l'imperatore (anche se magari la conoscevate già, considerando proprio i vostri interessi :D). ps: ho definito nel titolo la moneta come "rara". Mi scuso qualora invece non lo fosse.3 punti
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Come diceva qualcuno, il diavolo e' nei dettagli. Osservate la perlinatura sul bordo sinistro della decorazione del piviale. qfdc si vedono tutti i pallini, spl non tutti, bb quasi nessuno. Stesso discorso per il bordo di pelliccia del camauro: qfdc si capisce che e' pelliccia, spl si intuisce, bb e' sparita. Suggerisco di non cercare di applicare i criteri di conservazione delle monete del'800-900 a quelle del 700 o peggio anteriori. Non ci siamo proprio :nono:3 punti
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La discussione si è fatta vivace :) e si ampliata. In un certo senso ora potrebbe titolarsi: Che cacchio ne sarà della mia collezione quando avrò raggiunto la pace dei sensi? Non intendo solo la pace dell'uccellino, ma una pace assai più amplia e definitiva, non superabile neppure con il v iagra. Proviamo ad analizzare lo spettro delle risposte. 1º SEPOLCRO: donarla ad un Museo Era un po' la mia proposta iniziale, sommersa da palate a palate di negazioni. Non mi aspettavo che fosse unanimemente condivisa, questo no di certo, ma neppure che fosse così unanimemente respinta. Infatti sino a un secolo fa, o poco più, questa soluzione sepolcrale sarebbe stata pressoché scontata. Di fatto, tutti i nostri Musei nascono intorno alla donazione di una collezione privata, proprio perché, sino a cent'anni o duecent'anni fa, lasciare ad un Museo la propria collezione di una vita era la soluzione classica di qualunque collezionista. Ora, invece, è una soluzione rifiutata. Proviamo a vederne le ragioni, ovvero che cosa è cambiato in questi due secoli nel modo di vivere il collezionismo. Il collezionista Un tempo quasi solamente un aristocratico benestante, soprattutto benestante, si dava al collezionismo. Il collezionista quasi sempre viveva di rendita. Ovvero non faceva un tubo, se non spendere le rendite ereditate e che continuavano a formarsi se aveva l'intelligenza di lasciare ad un buon amministratore la gestione dei suoi beni (e generalmente lo faceva). Dunque per quanto importante, il valore della sua collezione era relativamente trascurabile rispetto a quello della massa dei suoi beni mobiliari e immobiliari. Donando ad un Museo la sua collezione, non privava i suoi eredi legittimi di una parte cospicua dei suoi beni, ma solamente di una frazione marginale. Ovviamente se non aveva eredi familiari, a maggior ragione era stimolato a lasciare ad un Museo la sua collezione (e a una fonsdazione benefica i suoi immobili). Oggi il collezionismo è diventato di massa e si è diffuso in tutte le classi sociali. Collezioni molto importanti e pregiate sono patrimonio di collezionisti che sono parte di un ceto medio-borghese: sono riuscite a formarle non perché avessero grandi disponibilità economiche, bensí grazie alla loro intelligenza ed oculatezza che gli hanno consentito di fare sempre gli acquisti giusti. Ecco, però, che il valore della loro collezione, comparato con quello complessivo dei loro beni, generalmente non è marginale e, quindi, subentra un senso del dovere nei confronti della propria famiglia, non ritendosi in diritto di privarla di tale valore. L'Istituzione Museale La credibilità delle Istituzioni in questi ultimi due secoli è venuta progressivamente a meno, soprattutto negli ultimi cinquant'anni, sino quasi ad azzerarsi. Forse i Musei hanno salvaguardato una maggiore credibilità residua rispetto ad altre Istituzioni: ma anch'essi hanno subito furti e la loro gestione è spesso deludente. Un tempo, al vertice delle Istituzioni Museali per lo più andavano figure aristocratiche e molto benestanti, simili socialmente ai collezionisti, e spesso era proprio ad essi che veniva affidata la gestione di un Museo. Sempre si tratta di figure fortemente motivate: svolgono il loro ruolo mosse da una grande passione, non da una retribuzione di cui non hanno bisogno per la loro quotidianità. Oggi vi sono funzionari, per lo più ben preparati o anche molto ben preparati, certamente assai di più dei loro antenati, La motivazione pesno che inizialmente fosse altrettanto elevata di quanto lo è la loro preparazione. Uno non studia archeologia se non ha la passione dell'archeologia: sa perfettamente che è una carriera che economicamente gli darà poche soddisfazioni. Ma una cosa è avere una remunerazione non particolarmente allettante, un'altra è avere uno stipendio da fame. Con poche eccezioni, i funzionari dei nostri musei sono pagati in modo indecoroso. Finché uno è giovane, può anche sopportarlo: ma quando ha alle spalle una famiglia con tutti i bisogni che ne derivano, ecco che a poco a poco una retribuzione vergognosamente modesta causa demotivazione anche sul lavoro. Che ci siano funzionari disonesti, è possibile: ma penso davvero che siano eccezioni. Certamente c'è invece una grande maggioranza di funzionari la cui motivazione è giorno dopo giorno frustrata (ma non per questo totalmente compromessa) dalla situazione economica che non riguarda solamente le loro retribuzioni, ma i mezzi a disposizione, del tutto inadeguati rispetto anche alla copertura delle necessità di base di un Museo, quelle più elementari. Da una lato, quindi, abbiamo un collezionista che per motivi economici è sempre meno propenso a donare la sua collezione ad un Museo e dall'altra abbiamo l'Istituzione museale la cui credibilità è in buona parte venuta a meno. La conclusione non puo che essere quella che è emersa in modo pressoché unanime nei vostri interventi. Ci restano altri tre sepolcri da analizzare: donare la collezione a un "erede culturale" oppure lasciarla agli eredi legittimi (figli o nipoti) oppure venderla mentre si è ancora nelle facoltà di farlo.3 punti
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Volevo ringraziare l'associazione per avermi omaggiato del catalogo delle monete Montenegro.3 punti
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Russia Zar Nicola II°, 1 rublo 18993 punti
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Io ringrazio tutti per il bel fine settimana che ho trascorso, ed in primo luogo Mario, sua moglie Paola e i suoi figli, che ogni volta mi accolgono come uno di famiglia. Sabato mattina l'assemblea è stata breve ma intensa, ed ho visto un po'di movimento insolito; colgo l'occasione per rinnovare i miei più sinceri auguri al nuovo direttivo, che avrà l'impegno di risolvere diversi problemi ma anche l'onore di condurre un'associazione di così grande importanza. Io ho anche raccattato 11 voti del tutto inaspettati in assemblea :D , cosa che mi lusinga molto. Il pomeriggio i NIP hanno fatto un grande lavoro: inutili i complimenti al sig. Crippa che ne ha già ricevuti a sufficienza, e che indubbiamente è stato il regista di una grande manifestazione; spero che il convegno possa continuare a girare: io ho voglia di spendere più soldi in monete e meno in biglietti del treno, quindi lo aspetto prossimamente a Firenze :P :D . Scherzi a parte, se non è l'anno prossimo che sia tra due, perchè a noi un convegno manca davvero... Ringrazio, poi, gli amici milanesi, con i quali, nel tempo, ho stretto amicizie importanti, e che in questi giorni ho avuto modo di incontrare. Un saluto a tutti, Magdi3 punti
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Per me Paulby ha fornito la risposta più giusta e vedo che è condivisa anche dall'amico Antvwala. Io stesso, nell'arco di quasi 50 anni, avevo avviato una bella e importante collezione, con grande partecipazione anche di mio padre. Arrivato a una certa età, con figli grandi e nipoti ancora molto piccoli, mi sono reso conto che la mia collezione non interessava a nessun erede (e mia moglie aveva sempre visto con un certo fastidio la mia passione, anche se l'ha rispettata). Che fare, con il cervello ancora lucido? Ho catalogato accuratamente tutta la collezione, con foto e provenienza, e ho contattato alcune Case di asta, scegliendo alfine quella che forniva maggiori garanzie. Solo che era una Casa straniera e quindi necessitava dell'esportazione. Forte della mia regolare posizione di collezionista che aveva sempre acquistato monete con legittima provenienza per le norme allora in vigore, ho optato per la regolare esportazione, attraverso l'ufficio esportazione di Milano. Così è avvenuto, anche se, proprio verso la fine dei vari scaglioni da esportare, la Soprintendenza ha deciso di porre vincoli su 5 monetine e di procedere all'acquisto coattivo per altre due, considerate di grande interesse storico e culturale e da destinare al medagliere di Milano. Cosa ho fatto. Ho preferito procedere alla donazione delle (poche) monete vincolate e a non oppormi (come era nelle mie facoltà) all'acquisto coattivo (in ogni caso recuperavo le spese allora sostenute, anche se perdevo la sicura maggiorazione fornita dalla vendita in asta). Tutti felici e contenti, anche se ho dovuto sostenere una discreta rottura di palle per le procedure burocratiche legate alla donazione e all'acquisto coattivo. In questa maniera ho potuto avere un buon realizzo con regolare denaro che ho poi destinato quasi integralmente ai miei due figli, che stavano pure creando le rispettive famiglie. Tutti contenti. E le monete sono ritornate nel mercato per alimentare a loro volta i nuovi collezionisti. E' così che va la vita. E io come passo ora i miei anni, come ex-collezionista. Sicuramente ho dovuto superare il dispiacere di separarmi dalle mie monete, ma è come se a un amore carnale subentra un amore platonico (sicuramente più facile quando si comincia ad avere una certa età) e quindi ora riguardo le varie monete che passano sul mercato con maggiore distacco e metto a frutto la mia lunga esperienza per fornire contributi e consigli ai numismatici. Debbo dire che sto vivendo serenamente, ma ovviamente è l'esperienza che riguarda una sola persona e non si può generalizzare. Ma può essere uno spunto per alcuni collezionisti.3 punti
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Antvwala non smetterei mai di leggerti!! Dai messaggi letti finora sono convinto che presi singolarmenmte siamo tutte persone gradevoli e con tante cose da dire, se ci trovassimo in un ristorante con le proprie mogli verrebbero fuori sicuramente delle amicizie profonde e durature, sorprendentemente la passione che ci accomuna invece di essere un veicolo per farci trovare nuovi amici crea tensioni e antipatie, credo sia dovuto al fatto che non guardandoci negli occhi quando ci si parla basta un'accento sbagliato e nasce il finimondo, questo è uno dei limiti del web e della tecnologia in genere, cerco di farlo capire ai miei figli ma è una battaglia contro i molini a vento........ Sforziamoci di pensare che quello dall'altra parte non è detto che sia necessariamente una persona "contro" ma forse è solo ignorante (della materia che stiamo trattando, non come persona) o ingenua e magari spara qualche cazzata proprio per inesperienza, e allora sforziamoci ancora e prendiamolo per mano e portiamolo dove ambisce di arrivare, se poi persevera allora postiamo la monetina di Antvwala Maurizio3 punti
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Finalmente !!! Dopo oltre 4 anni di ricerca è arrivato in collezione questo tanto desiderato 10 Tornesi. Con esso termino la serie dei 10 tornesi (manca solo il 3° tipo di Ferdinando II) La trattativa con il commerciante che me l'ha venduto è stata lunga e faticosa, ma alla fine con un ottimo compromesso credo di aver portato a casa una bella monetona. La desideravo cosi, bella al punto giusto senza andare a cercare la perfezione e puntando ad un gradino leggermente più alto rispetto a quello che normalmente si vede in giro. Sono felice di condividere con voi questa moneta e spero che la foto sia venuta bene per poterla valutare come si deve. Saluto l'amico @@UmbertoI che ha già visto la moneta (in foto fatte di fretta) e che mi invitava a fargli delle foto migliori. Ringrazio tutti quelli che vorrano intervenire2 punti
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Ho notato con grande rincrescimento un lento ma inesorabile aumento di discussioni che sfociano in sterili ed inutili polemiche, travisando completamente lo scopo di questo Foum, che e' (o dovrebbe essere) solo quello di favorire la diffusione della nostra comune passione. Non mi riferisco assolutamente a nessun particolare episodio, cui invece preferirei dovermi riferire, perche' qualche scambio un po' sostenuto e' inevitabile tra migliaia di discussioni e di utenti. Vedo invece che anche discussioni del tutto civili a un certo punto degenerano senza apparente motivo. Io non sono ne' un Curatore ne' un Moderatore e quindi questa e' una considerazione che faccio a titolo del tutto personale, sperando di indurre a qualche riflessione in piu'. Lamoneta.it e' salito in pochi anni ai vertici dei Forum specialistici del mondo sia come numero di utenti che - obiettivamente - come livello culturale dei numerosissimi interventi che leggiamo e che debbono renderci orgogliosi, a mio parere, di farne parte. Facciamo che non diventi un luogo ove sfogare le nostre frustrazioni, sicuramente giustificate dalle situazioni personali, perché se ne snatura la finalità ultima, e si rischia di ridurlo a livello di altri blogs dove l'educazione e' un optional. Mi scuso in anticipo se queste riflessioni dovessero risultare sgradite a qualcuno, ma come direbbe Manzoni..."credete che non s'è fatto apposta" ;) Un saluto a tutti M2 punti
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@@picchio Hai ragione: l'anonimato dura poco. Non nel senso che il nome venga svelato o diventi notorio. Ma nel senso che a quel nick, dopo un po' di tempo, si finisce con l'associare con sicurezza un carattere, un temperamento, qualità e difetti. Quello è un saccente, quell'altro mite e paziente, uno si infuria quando si contestano le sue affermazioni, quello è sempre in grado di rivedere le sue opinioni. Uno non sopporta la superficialità, l'altro parla per sentito dire (io lo faccio spesso, non affetto modestia), un altro ancora è disposto a guidarti con mano sicura ed infinita benevolenza. Nel bene e nel male, dopo un po', la singola persona, nonostante il nome di fantasia, assume uno spessore tale che è come parlare con un cristiano in carne e ossa. E' allora bisognerebbe ricordare che il valore culturale del forum supera la somma dei valori di tutti. Ma non nel senso idolatrico del termine: il foro è come una agorà ateniese, le idee si scambiano, le notizie girano, gli agomenti si irradiano, qualcuno non è d'accordo, altri sì. Ma ci si parla. E allora, portare pazienza ed usare della buona educazione quando si incontrano persone "difficili". Il "gioco" vale la candela anche con i "difficili". P.S. Mia madre diceva "sopportare le persone moleste" e poi aggiungeva a bassa voce e con un sorrisetto sulle labbra "e sperare che il Signore le chiami a sè al più presto". Ovviamente non augurava la morte a nessuno. Voleva dire: io ti sopporto però, quanto è dura ! A volte è davvero dura, ma ne vale la pena2 punti
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Buona serata Non avendo il Brunetti, del quale ha accennato @@chievolan, ho dovuto "muovermi" diversamente per cercare di dipanare la situazione e schiarirmi le idee. :pleasantry: Guardando il volume "Catalogo delle Monete di Venezia" edito dal Circolo Filatelico Numismatico Veneziano nel 1973, che illustra la collezione Papadopoli sita nel Museo Correr, non ho trovato soluzione circa l'eventualità che fosse riportato un denaro come quello postato da @@altrove2000. Un'impresa disperata, lo sapevo, giacchè le monete elencate nel volume non potevano essere altro che quelle di proprietà del Papadopoli e che avevano ispirato i volumi che lo stesso ha scritto, (se non c'era nel Papadopoli, difficile trovarlo nel catalogo della sua collezione), :nea: eppure ..... .... eppure mi sono accorto che il bianco coniato sotto il doge precedente allo Ziani, Vitale Michiel (conosciuto in 4 esemplari) riporta al D/ una croce molto simile alla "nostra", non costruita da quattro triangolini centralmente staccati, ma una croce patente costituita da - credo - un unico punzone. e allora ... "volando di fantasia" penso: perchè non avrebbero potuto usare quello stesso punzone anche per il denaro dello Ziani, e poi successivamente sostituirlo perchè poteva far confondere i due coni? :pardon: Che ne pensate? E' la mia una fantasia sfrenata, vero? Resta da chiarire alcune forme delle lettere che compongono la legenda ... per quelle non mi è venuta ancora nessuna idea. saluti luciano2 punti
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Ciao, a mio avviso si possono trovare anche a meno. Come detto, sono alquanto comuni. Ma cala lo stato di conservazione. E inoltre hai una documentazione in mano. Inoltre togliendo la spedizione siamo sui 20-25€. A mio avviso ci può stare. Qualcuno obietterà che in ciotola ne trovi a iosa: ma senza documentazione e magari in stato peggiore. Ciao Illyricum ;)2 punti
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Eccole. Ho cercato di fare del mio meglio, la mia è una piccola compatta e non posso pretendere di piu... :rolleyes:2 punti
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______________ 1899 Spagna Maria Cristina d'Asburgo (1858-1929) - Reggenza dal 1885 al 1902 Alfonso XIII° (1886-1941) 1 Peseta - Argento .8352 punti
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______________ 1899 Germania Fu l'ultimo Imperatore della Germania e l'ultimo Re di Prussia. __________ Guglielmo II° di Prussia e di Germania (1859-1941) 5 Pfennig - Rame/nickel2 punti
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permettimi di innescare una polemica facendoti un bel palliatone serio: c'era bisogno di lanciare questa idea della coalizione tra mogli? e se si iscrivono in massa? pretenderanno che nel forum venga aperta la sezione "Mogli dei collezionisti"??? ti sembrano idee da mettere in giro, queste???? ma dico!!! ovviamente scherzo, si era capito, vero? :D :D :D reputo questa discussione molto intelligente, i pareri espressi da noi sono stati (e continueranno ad essere) molto contrastanti, ma, per parafrasare qualcuno di voi, saranno sempre costruttivi fin quando si esprimeranno con eleganza senza adoperare toni e termini anche velatamente offensivi, cercando magari di non farli passare come tali (può essere offensivo anche dire "che bella persona che sei!" se detto in determinati contesti e magari con sarcasmo). personalmente sono qui per imparare, e molti utenti veramente preparati mi hanno già dato dei consigli preziosi ed altrettanto preziose informazioni, motivandoli con autorevolezza ma allo stesso tempo civiltà ed umiltà. chiudo l'intervento ringraziando la mia amata moglie, che da 15 anni che siamo insieme appoggia questa mia passione, ed anzi, ora che abbiamo anche due bimbi la condivide ancora di più, nella speranza che riusciremo a lasciar loro non solo una piccola eredità materiale ed economica legata alla numismatica, ma anche una buona eredità culturale trasmettendo loro l'amore per tutto quello che è inerente ad essa. un saluto a tutti ed un grande grazie a molti.2 punti
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Il venditore ha inserito due foto migliori. Le inserisco a beneficio della discussione.2 punti
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Ciao @@Matteo91, la croce nello stendardo è presente solo per Heraclea e Costantinopoli. Visto che il RIC IX 7 di Heraclea presenta un Chi-Rho in campo, e questo esemplare in campo non ha ne Chi-Rho nè nessun "indeterminated object", per esclusione la classificherei come: RIC IX 18, zecca di Costantinopoli, settembre 365 - maggio 366 d.C. D: DNPROCOPI - VSPFAVG, busto con diadema di perline, drappeggio e corazza rivolto a destra. V: REPARATI - OFELTEMP, imperatore stante con labarum e scudo Esergo: CONSB oppure CONSΔ Ciao, Exergus :)2 punti
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Ciao! Nella moneta veneziana, il rotolo che impugna il doge, sta a rappresentare la "Promissione dogale" nata, come istituto, nel 1148 e che verrà tramandata fino alla fine della Repubblica; quindi rappresenta le norme alle quali il Doge era sottoposto nello svolgimento della sua dignità. Acclarato che il grosso riprende l'iconografia bizantina, ecco che il medesimo rotolo (Akakia) è presente anche in quella monetazione, ma il cui significato è differente. In quella monetazione, il rotolo di seta violetta, conteneva polvere e veniva impugnata dall'imperatore a simbolizzare, in occasione delle cerimonie alle quali presenziava, la natura mortale dell'uomo. (Siamo nati dalla polvere e polvere ritorneremo ad essere) saluti luciano2 punti
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so gia che le foto la penalizzano ma volevo condividere il mio ultimo acqiusto fatto a Torino con voi BUONO DA LIRE PROVA TECNICA Diametro 29 mm peso 9.97 g R42 punti
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Voglio qui ricordare il Brunetti, che al n. 790 considera un denaro di Sebastiano Ziani : "Conoscibile alla sottigliezza (peso 2 decigr.) ed alle crocette nei campi, che invece di essere fatte con 4 triangoli centralmente staccati, sono a branche centralmente collegate". Riconosciuto falso dal Kunz. Al n.791 si parla invece di un denaro di Orio Malipiero : "Come il precedente ha le crocette intere invece di averle spezzate (3 decigr.)". anche questa considerata falsa dal Kunz. Ovviamente consideriamo che nel Brunetti ci potrebbero essere errori (ed è mia opinione che molte monete siano "falsamente ritenute false"). Penso anche che anche il Kunz fosse un po' drastico nel dichiarare false certe monete. Mi piacerebbe se Altove 2000 ci fornisse il peso preciso (so che può essere difficile) del suo danarino.2 punti
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@@antvwaIa@@paulby Antvwala nella lingua del popolo presso il quale il nostro amico vive significa : anatra marina del sole. Se ci pensate bene non è un nome o un cognome che si possa trasmettere. Indica la persona, una sua qualità, una sua caratteristica peculiare. Ammesso che il mio nome sia "corvo rosso", mia figlia non sarà chiamata corvo rosso o la figlia di corvo rosso. Ho una piccola collezione di monete ma migliaia di libri. Quando ho capito che mia figlia non saccheggiava la mia biblioteca, per il timore che disperdesse la biblioteca dove ho quasi perso i miei occhi, ho cominciato ha scrivere alcuni brevi pensieri su alcuni dei libri che ne fanno parte. Non su tutti, solo su alcuni, casualmente. Le dirò che ho lasciato dei messaggi in bottiglia. Sarà costretta a conservare unito il tutto sino a quando non avrà letto sino all'ultimo messaggio. Sarà un tempo lunghissimo, durante il quale potrebbe innamorarsi perdutamente della mia biblioteca. Che non chiamo la biblioteca di babele unicamente per il rispetto che porto all'autore dell'omonimo racconto.Polemarco2 punti
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La scoperta ha avuto il riconoscimento della pubblicazione sul prestigioso PNAS (Proceedings of the National Academy of Science) degli USA e quindi su testate internazionali, nazionali e locali. E’ stata vagliata, valutata e quindi accettata per la pubblicazione. Non potendo postare foto dei siti e dei materiali presenti nell’articolo in quanto vincolato in ciò dagli accordi per la pubblicazione, Vi propongo alcuni link. PNAS (abstract) http://www.pnas.org/content/early/2015/03/11/1419175112.abstract http://www.livescience.com/50152-oldest-roman-fort-protected-soldiers-from-pirates.html http://www.corriere.it/scienze/15_marzo_17/trieste-tergeste-romana-archeologia-544f19f4-ccaf-11e4-a3cb-3e7ff6d232c1.shtml http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/03/18/news/l-antica-tergeste-sul-colle-di-san-rocco-1.11072488 http://www.retecivica.trieste.it/new/Default.asp?tabella_padre=sezioni&ids=12&tipo=-&pagina=cstampa_leggi.asp&comunicato=11730 Si tratta di una scoperta di grande importanza per la romanizzazione di quest’area. Spiega perché Tergeste non presenta resti romani pre-augustei: semplicemente perchè non esisteva e sorse in seguito, con l’intervento di Cesare che fece costruire la città nel sito noto sul colle di San Giusto. Ma non solo. Dimostra che Tito Livio seppure con quasi due secoli di ritardo fu abbastanza fedele nella descrizione storica. Ma soprattutto si tratta dell’unico campo militare romano di epoca repubblicana noto non solo in Italia ma anche in Europa, essendo noti solo quelli della regione iberica e quelli delle guerre galliche cesariane (e quindi più tardi). Insomma, consentimelo, ritengo di poter esser un po’ orgoglioso di aver dato il mio piccolo contributo a questa scoperta. E ogni tanto, a maggior ragione, merito di sognar di legionari e quando passo nei pressi del sito con la macchina… di indirizzare loro il mio modesto e grato ringraziamento per averci svelato le loro lontane gesta. Speriamo svelino altri segreti… Ciao Illyricum :D PS: ribadisco, scusate l' OFF TOPIC ...2 punti
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Da allora le ricerche, finora esclusivamente di superficie, sono proseguite. E non sono mancati i risultati. Come accennai a suo tempo nel post # 7, vi erano probabilità di trovare il forte principale. Sì, perché se il sito di Monte Grociana Piccolo rappresenta una “testa di ponte” verso l’interno. E il campo principale doveva essere a breve distanza dal mare, dove era sbarcato il contingente militare romano. Il sito di San Rocco in effetti era stato segnalato per “presenze romane” ma non vi era mai stato documentato alcunchè. Il LiDAR vi evidenzia sottostrutture sepolte su un area che ha una superficie pari a 13 campi di calcio. E in seguito a ricerche sistematiche di superficie sono emersi resti ceramici. Frammenti di anfore Lamboglia II, frammenti di anfore greco-italiche, frammenti di ceramiche da cucina di provenienza laziale e campana con inclusi vulcanici (quindi molto resistenti agli shock termici). Per forma e misure del tutto inquadrabili nel II secolo a.C. , così come quelle presenti nel primo sito. Vi sono stati eseguiti sondaggi Geo-radar GPR che hanno confermato al presenza di strutture sepolte. Nel sito di Monte Grociana è emerso un chiodino di caligae nel terriccio smosso da animali fossatori del tutto sovrapponibile per forma, dimensioni e decorazione a quelli presenti nei siti delle guerre cesariane in Gallia. Quindi dalle ceramiche abbiano la conferma che San Rocco e Monte Grociana Piccolo sono coevi e quasi certamente databili alle guerre istriane e che il secondo fenomeno di riuso del secondo sito (scusate i termini) va probabilmente imputato alle truppe che Cesare inviò in zona per bloccare i disordini di popolazioni locali (vi è traccia nelle fonti storiche). Non solo, ma oltre ai due siti (che rispettano il principio dell’intervisibilità che contraddistingue gli insediamenti militari romani) vi sono tracce di una precisa e programmata pianificazione dell’occupazione territoriale. Sbarcarono, guarda caso, laddove vi era presenza di corsi d’acqua “maggiori”: il Timavo presso Duino e il Torrente Rosandra, che è fonte pressochè perenne e che fu usato in seguito per trarne le acque necessarie all’acquedotto di Tergeste http://www.lamoneta.it/topic/114912-acquedotti-romani/?hl=%2Bacquedotto#entry1304896 Non va dimenticato che il territorio dove sbarcarono i Romani erano densamente abitato e i locali vi avevano eretto molti abitati su altura cinti da possenti murature a secco (i cosiddetti “Castellieri”). E’ vero che si tratta anche di uno dei pochi litorali della zona dove era agevole lo sbarco delle milizie romane ( e come detto avevano accesso diretto ad una fonte d’acqua) ma anche, se vogliamo, giocarono di psicologia affermando più o meno “siamo venuti qui e non vi temiamo”. Mostrarono i muscoli, in pratica ostentarono ai locali la loro potenza e organizzazione. Non scelsero itinerari nascosti, sbarcarono alla luce del giorno e si insediarono laddove avevano programmato. Anche perché nei pressi esisteva un sito costiero pre-romano che fungeva da imbarco e scarico per i natanti dei nativi. Ma i Romani non lo sfruttarono, decisero di sbarcare dove a loro era più comodo. Anche se il punto era intensamente abitato e quindi difeso. Tornando alla pianificazione dello sbarco, costruirono un presidio sul declivio di un colle poco discosto (vedi in alcune foto nei link seguenti denominato Montedoro)) che aveva il compito di vigilare verso la cima del colle (dove sorgeva un vasto abitato pre-romano) e di controllare la via di accesso tra il campo principale di San Rocco e il litorale dove erano attraccate le navi con il supporto logistico. Di questo posso postare una foto tratta da Google Earth di qualche anno fa (2005, attualmente il sito è stato oggetto di operazioni di impianto di olivi). Misura 54x74 m ed ha un orientamento analogo a quello di Monte Grociana Piccolo. Se il vallum del campo principale è costituito anche da pietre, qui si limitarono a creare un piccolo fossato e con il risultato dello scavo a costruire un piccolo agger. Probabilmente fu usato per un breve periodo, risultando assenti in superficie resti ceramici.2 punti
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Pensa che io mi sono appena sentito rispondere da uno che evidentemente l'educazione non sa nemmeno dove stia di casa che "Qua è pieno di gente che apre bocca e gli dà fiato senza conoscere quel che dice, soprattutto di collezionisti di altre sezioni che diventano esperti anche di pontificie da un giorno all'altro", semplicemente perché ho osato dire che a me piaceva una moneta che a lui non piaceva. La tentazione del "vaffa" era forte, poi ho preferito lasciare il poveretto nel suo delirio di onnipotenza. Sicuramente non è un clima costruttivo, e non favorisce l'avvicinamento dei giovani a una disciplina che avrebbe il meraviglioso potenziale di combinare passione e cultura.2 punti
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Ciao a tutti, le date son confermate,ma da info varie sembra che la sede sia a fianco,in quanto il palanord ha avuto problemi con la neve. Qualcuno ne sà di più ? Grazie Paolo. http://www.afnb.it/event/covegno-di-primavera/1 punto
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Vi mostro questo bell'esemplare di falso d'epoca napoleonico. I dati sono pressochè identici alla monetazione originale, infatti il peso corrisponde a 4,98 grammi, ed anche il diametro di 18 mm è in linea con le caratteristiche relative all'emissione ufficiale. Presenta anche le stellette sul contorno in incuso e personalmente, non mi era mai capitato fino ad ora di incappare in un falso d'epoca napoleonico di questo tipo, tranne che per quanto riguarda i 10 centesimi, dove invece ho potuto osservare diversi esemplari contraffatti. Siete a conoscenza di altri esemplari simili? Saluti, Luca1 punto
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Vorrei mostrarvi l'unica "aquila" che ho (faccio per tipologia e grossi moduli) ... quella in metallo "meno prezioso" ancora mi manca ... e penso mi mancherà sempre... :D1 punto
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I nummi votivi sono tra i più comuni del tardo impero. Il Vot XX VLT XXX di Costanzo II credo che forse è in assoluto la moneta più comune di tutto l'impero romano. Quello che non riesco a capire quale sia la logica della successione dei nummi votivi. Ad esempio, al tempo di Teodosio troviamo VOT V, VOT V MVLT X, VOT X MVLT XV, VOT X MVLT XX, VOT XV MVLT XX, VOT XX MVLT XXX se è che non ne ho scordato qualcuno. La loro emissione avviene in quella stessa sequenza? Tra il VOT V e il VOT X, trascorrono 5 anni? o non c'entra nullal? Grazie1 punto
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"Complimenti" per la stima...mi dici dove posso acquistarne un paio di pezzi FDC a 550 € ? Attendo notizie! Grazie, Davide1 punto
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La discussione è stata segnalata, vi chiedo come prima cosa di interrompere questa inutile polemica. @@cristianaprilia @@coinzh Ho ripulito la discussione dagli ultimi post che rimangono comunque visibili ai moderatori. E'una discussione che a mio parere può offrire spunti interessanti, chiedo a tutti i partecipanti di restare in topic e di evitare attacchi personali o polemiche ma di concentrarsi nello sviluppare il tema proposto.1 punto
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Bene, prima di tutto mi complimento anch'io col vincitore di quest'anno, @@gius79............ :clapping: Quanto prima arriverà anche il bollino, per te e i vincitori delle scorse edizioni. A livello di partecipazione anche quest'anno c'è stato un leggero calo rispetto allo scorso anno, siamo passati da una media voto/sondaggi di 25 del 2013 a 24 del 2014, abbiamo qualche idea rendere la prossima edizione più coinvolgente, vedremo di riuscirci, se comunque ci sono dei consigli che potranno essere attuabili per migliorare siamo pronti a valutarli. Ecco nel dettaglio la statistica votanti delle 6 edizioni:1 punto
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Allora mi sa che per la prima volta ho avuto un :moon: ? Eppure secondo me chi ha pagato 50 intorno la fine di febbraio come me, riceverà tutto . Sono ottimista , anche perchè altrimenti , perchè a me si e agli altri no ? Forza ragazzi !!! Ciò non toglie che sia uno schifo e mi dispiace per te @@Orte .1 punto
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Buona giornata Siamo nell'anno IV del dogato del Loredan, quindi nel 1756. Sappiamo che dei tanti nobili che componevano la classe preminente, erano più quelli squattrinati (chiamati barnabotti perché alloggiati per lo più in San Barnaba, in appartamenti dello Stato, a fitti "calmierati") che quelli ricchi. Eppure anche i poveri nobili dovevano campare; i più fortunati riuscivano a rastrellare qualche impiego nei vari uffici governativi di minor risalto, altri, che non avevano rendite o redditi certi, vivevano alla giornata, cercando di trovare quattrini per sostentarsi; alcuni si prestavano a "vendere" il loro voto in Maggior Consiglio, per appoggiare questa o quella legge, altri si davano al gioco d'azzardo, giocando a "faraone" o alla "bassetta" e sappiamo quanto il demone del gioco faccia fare cose impensabili. :nea: Se oggi leggiamo di persone che si vendono la catenina della prima Comunione per giocare alle slot machines, stanne certo che anche allora, qualche nobile si privava dell'osella regalatagli annualmente dal doge, per pagarsi il suo vizio. E magari, non volendo privarsi della sua osella, si limitava a limarla per trarne un po' d'argento ... parrebbe assurdo, ma perché no? In quel periodo l'osella valeva l'equivalente di 78 soldi; erano sufficienti per sfamarsi, senza tante pretese, per almeno una settimana .... non molto, ma poteva fare la differenza. :pleasantry: Tornando alla tua osella, niente capsule o bustine ... semplicemente appoggiata in una casellina di un bel plateau, che sia auspicio di una lunga serie (se in velluto o floccato dipende dalle tue tasche; io ti consiglierei una bella valigetta con ripiani in velluto ... è per sempre, la mia la comprai più di 30 anni fa ed è come nuova). Saluti luciano1 punto
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Riporto in prima pagina questa bella discussione postando un pezzo che da tempo fa parte della mia collezione. Ovviamente si tratta di uno dei denari anonimi di Viterbo considerati da molti come l'emissione minuta del periodo del primo conclave nel vero senso della parola. La bianchitura è pressoché completa, peccato per la decentratura e le debolezze di conio. Peso gr. 0,56 Si può notare la traccia lasciata da una piegatura del tondello (con riferimento al diritto da in basso a destra a sinistra in alto) in seguito raddrizzato con successo, quindi si tratta dell'ennesimo denaro della Tuscia piegato..... Buona serata, Antonio1 punto
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Premetto, la mia conoscenza della monetazione è pari a zero quindi nessun problema ad essere rimandato. La sparo, nummo di Leo I ?1 punto
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Ti auguro che non ti succeda mai. Se davvero tutto è in ordine, alla fine ne esci assolto: ma intanto ti tocca subire il sequestro della tua collezione, o parte di essa, mettere un avvocato, sostenere un mucchio di spese e di mal di pancia. Se fai questa domanda è perché o non collezioni monete antiche, e allora non c'è problema, oppure perché non ti sei mai soffermato a leggere qualcuno degli innumerevoli casi legali di cui si è parlato in questo stesso forum.1 punto
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TERZO ATTO, primo quadro Un collezionista già avanti negli anni che ho avuto tempo di conoscere e frequentare a lungo, socio del Circolo Filatelico e Numismatico di Mondovì, spendeva non poco in monete. La moglie brontolava: "Ginèt: collezionare monete è cosa da masnà! Sei un uomo o non lo sei? Dài, non spendere tutti 'sti dindini in giocattolini!". Ginèt non le faceva molto caso e continuava a comprare monetine, quasi tutte dallo stesso commerciante. Ma per tranquillizzare la moglie, barava sul prezzo e sul cartoncino che compilava attentamente per ogni moneta acquistata indicava il prezzo pagato..... ma togliendoci uno zero! Chi di voi dice la verità in famiglia su quanto spende davvero in monete batta un colpo! Sto attendendo il colpo! Silenzio assoluto.... Ginèt morì. E' un fatto sgradevole, ma che pare che non ci sia modo di evitarlo. Morì, dunque, e la sua collezione restò orfana. Peppina detta la Maiga, sua moglie, di tutte quelle monete non sapeva proprio che farsene. Ma per sua fortuna (fortuna?) nei cartoncini che acompagnavano la maggior parte di esse ci stava il nome del commerciante torinese che le aveva vendute. Lo chiamò, gli spiegò che Ginèt era passato a miglior vita, e che lei di tutte quelle monete non sapeva che farsene, "ma mica le voglio vendere per niente!....". Il commerciante giunse sollecito (chi bazzica Torino magari immagina di chi possa trattarsi!) e fu gentilissimo: le ricompró tutte le monete al prezzo segnato sui cartoncini. Peppina detta la Maiga ne restò soddisfatta. Il commerciante pure!1 punto
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Insegno italiano e latino al liceo: nessuno arriva alle superiori in grado di scrivere un testo senza pesanti errori di ortografia. Purtroppo a quell'età è ormai troppo tardi per correggere il tiro: si può magari inculcare un po' di ortografia essenziale, ma non sarà comunque più possibile far sì che la scrittura corretta diventi un processo naturale e spontaneo come quando lo si imparava alla scuola elementare. Prima delle vacanze di Natale ho fatto fare un'esercitazione sull'uso di accenti e apostrofi a ragazzi di 18 anni, prendendola dai test d'ingresso alla scuola media di qualche anno fa: i risultati sono stati sconcertanti, le sufficienze si contavano sulle dita di una mano.1 punto
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Che dire @@acraf, questo tuo intervento è davvero di grande rilevanza ed unendoci ai propositi di Assenmaker possiamo tranquillamente dire che la cronologia di queste emissioni sillane non è affatto un "caso chiuso". Monete castrensi, destinate ad un utilizzo militare, questo è probabilmente l'unico punto certo. Interessantissima è la rilevazione riguardante l'orientamento dei conii per i tipi della serie RRC 359 ma le evidenze che hanno permesso di inquadrare tali emissioni tra le produzioni di zecche militari sono più d'una. L'interpretazione della legenda Pro Q nelle serie RRC 367 lascia pochi dubbi e per dovere di cronaca è bene ricordare che tra i compiti di questori e proquestori vi era proprio quello di curare le finanze per conto dei generali nel corso delle campagne militari. Vi è poi la presenza in entrambe le serie di oro monetato ed anche questo è altamente significativo. Le successive azioni legislative sillane altro non fanno infatti che confermare la straordinarietà di queste emissioni auree in quanto le più attuali interpretazioni parrebbero suggerire che la lex Cornelia testamentaria nummaria dell'81 prendesse in considerazione le sole monete d'argento, non quindi quelle in oro e, per diverse ragioni, neppure quelle in bronzo. Se ne deduce che l'oro monetato non fosse quindi contemplabile tra il circolante ordinario mentre per il bronzo, visto il ben più basso valore, la falsificazione non avesse ragion d'essere. Acraf, come si suol dire, ha messo molta carne al fuoco, ed a mio parere potremmo concentrarci sia su una puntale analisi dei rinvenimenti di queste tipologie monetali (riportando magari dati già elaborati) e sia sulla figura del pro quaestor L. Manlius. Per quanto concerne quest'ultimo possiamo aggiungere qualche altro elemento... utile a complicarci un po' la vita... L'età minima per l'accesso alle magistrature è argomento da tempo dibattuto ed a tal proposito non possiamo far a meno di tenere in considerazione la lex Villia annalis del 180 a.C. Consiglio quindi di leggere questo contributo del Vallocchia: http://dirittoestoria.it/10/Tradizione-Romana/Vallocchia-Lex-Villia-annalis.htm#_ftn22 Proviamo a fare qualche esempio concreto ed ipotizziamo come età minima per accedere alla questura i 25 anni mentre i 36 per accedere al consolato. Qui mi sorge qualche dubbio sulla ricostruzione e conseguente esclusione di un "indiziato" proposta da Assenmaker. Non capisco perché il console del 65 L. Manlius Torquatus debba per forza di cose esser nato al più tardi intorno al 108. Forse fu eletto console al compimento dei 36 anni e seguendo questa linea sarebbe nato nel 101 ed avrebbe potuto ricoprire la carica di proquestore solo nel 76, ma se invece avesse ricoperto il consolato all'età di 49 anni sarebbe nato nel 114 ed avrebbe potuto ricoprire la proquestura negli anni 90-89. Il problema è che questi limiti minimi di età non sono ancora stati ben individuati ed il caso di Scipione Emiliano ad esempio parrebbe suggerire che nel 148 i suoi 37 anni non furono considerati sufficienti per ricoprire il consolato. Stiamo comunque parlando di limiti minimi e partendo dalla data di un consolato penso sia arduo ricostruire l'intero corsus honorum di un personaggio. Terrei anche in considerazione la così detta restaurazione sillana e le conseguenti leggi che, in molti casi, altro non fecero che ufficializzare tendenze affermate già da tempo. In tale ottica la lex Cornelia de magistratibus (sempre dell'81) portò ad un innalzamento delle età minime per l'accesso alle magistrature. Mi parrebbe quindi più logico pensare ad un Manlio Torquato console "over 40". I consoli del 65 furono per altro dei "sostituti" in quanto i due consoli già eletti nel 66 per l'anno successivo furono esclusi a seguito di un'accusa di corruzione. Anche in questo caso, visto il delicato momento, vedo meglio dei sostituti con una maggior esperienza alle spalle. Si tratta comunque di semplici congetture ma ciò non toglie che gli spunti di approfondimento certo non mancano.1 punto
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Lo stesso studioso Assenmaker, nell’anno successivo, ha pubblicato un interessante e lungo studio, intitolato L. Sulla imperator et imperator iterum: pour une réévaluation de la cronologie des émissions monétaires de Sylla (RRC 367-368 et 359), Revue Numismatique, 2013, p. 247-277. Anche qui, per chi voglia approfondire l’argomento, è disponibile il suo studio: https://www.academia.edu/5505807/L._Sulla_imperator_et_imperator_iterum_pour_une_r%C3%A9%C3%A9valuation_de_la_chronologie_des_%C3%A9missions_mon%C3%A9taires_de_Sylla_RRC_367-368_et_359_ Le emissioni in esame sono gli aurei e denari con L. SVLLA IM(P)(E) (RRC 367/1-5), sugli assi di bronzo con L. SVLLA IMPE (RRC 368/1), e ancora gli aurei e i denari con L. SVLLA IMPER ITERVM (RRC 359/1-2). Per chiarezza riporto qui sotto le relative emissioni: RRC 367/1 RRC 367/2 RRC 367/3 RRC 367/4 RRC 367/5 RRC 368/1 RRC 359/1 RRC 359/2 Il Crawford sistema prima le emissioni con IMPER ITERVM (RRC 359), che sono datate all’84-83 a.C. e tale appellativo troverebbe la sua giustificazione con la doppia acclamazione imperatoriale dopo le vittorie in Cilicia e a Cheronea nell’86 a.C. e quindi nell’ambito del secondo proconsolato di Silla, in Asia (dall’87 all’82 a.C.) Le emissioni RRC 367 e 368 sono state messe in un momento successivo e datate all’82 a.C. Queste emissioni rivestono una grande importanza nella numismatica repubblicana in quanto attestano per la prima volta sulle monete il titolo di imperator. La logica suggerisce che le emissioni con IMPER ITERVM dovrebbero seguire e non precedere le emissioni con il solo titolo IMP, dove non esiste alcun accenno a una seconda acclamazione imperatoriale. Il Crawford ha giustificato tale ordine cronologico sulla sola base dei ritrovamenti. A pagina 80 del suo studio, il Crawford ha scritto: “No. 359 appears in the hoards later than no. 367, but when it does appear it is markedly more worn; its absence from earlier hoards should be explained by its relative rarity”. In realtà bisogna rilevare che il fatto della diversa freschezza delle due emissioni era basato unicamente sui tre esemplari (uno di RRC 359 e due di RRC 367) presenti nel solo ripostiglio di Ferentino (RRCH 261 e Backendorf 1998, p. 67). La prima grande critica alla sistemazione del Crawford fu mossa dallo studioso Thomas R. Martin, Sulla Imperator Iterum, the Samnites and Roman Republican Coin Propaganda, SNR, 68, 1989, p. 19-45, che può essere scaricato (pagina per pagina) da: http://retro.seals.ch/digbib/view?pid=snr-003:1989:68::24 Egli ha analizzato il grande ripostiglio di Mesagne, con 11 denari di RRC 359, 1 di RRC 367/1, 9 di RRC 367/3 e 60 denari di RRC 367/5 (mancano gli assi di RRC 368, che sono molto rari), come pure altri ripostigli (a pagine 33-34 del suo studio). Egli ha visto che non c’era poi questa differenza di conservazione e quindi questo criterio non appare decisivo per posporre l’emissione RRC 359 rispetto all’emissione RRC 367. Martin ha avuto il merito di avere distinto il titolo imperator da quello di imperator iterum, concludendo che l’emissione RRC 359 si riferisce alla doppia acclamazione di Cheronea (86 a.C.) e della Porta Collina (1 novembre 82 a.C.) e quindi deve essere stata coniata dopo questa seconda vittoria, che praticamente concluse la Guerra Sociale, e quindi in Italia. Di contro l’altra emissione RRC 367 deve riguardare un diverso contesto, fuori della campagna in Italia. Il ragionamento di Assenmaker è invece un poco diverso e molto più articolato e arriva alla conclusione che l’emissione RRC 359 fu coniata nell’ambito del finanziamento dell’invasione in Italia, a partire dalla fine dell’84 a.C. e i due trofei sicuramente si riferiscono alle due decisive vittorie di Cheronea e di Orchomene. Un interessante elemento è offerto dall’orientamento dei conii. In questa emissione l’orientamento è costantemente rivolto alle ore 12, quando le emissioni coniate a Roma non prevedono alcun aggiustamento nell’orientamento dei conii. L’emissione RRC 359 fu sicuramente coniata fuori di Roma e quindi cade l’ipotesi di Martin che sia stata emessa a Roma dopo la vittoria di Porta Collina. Resta il dubbio che sia stata coniata in Grecia negli ultimi mesi del soggiorno asiatico di Silla oppure subito dopo il suo sbarco in Italia, utilizzando metallo e maestranze di origine asiatica. In ogni caso tutti i ripostigli contenenti RRC 359 appaiono confinati all’Italia, soprattutto meridionale e non sono noti rinvenimenti in Grecia. Quindi fu una moneta romana destinata alla campagna d’Italia, coniata tra la fine 84 a.C. e inizio 83 a.C.. Il titolo di imperator iterum trova la sua spiegazione nelle due acclamazioni imperatoriali in Asia (come aveva sostenuto il Crawford, ma anticipando un poco rispetto alla sua cronologia). Diverso sarebbe il contesto delle emissioni 367 e 368. Si tratterebbero di emissioni della Guerra Sociale, negli anni 90 e 89 a.C. Il titolo imperator in questo caso sarebbe legato NON a un’acclamazione imperatoriale, ma ancora al tradizionale ruolo di Silla quale “comandante militare”. Infatti Silla fu investito di imperium durante il secondo anno del conflitto, a seguito della morte del console L. Porcio Catone. Sicuramente queste emissioni, in particolare RRC 367, rivestono un carattere eccezionale, con l’emissione, finora inconsueta, anche di aurei, che può essere spiegato con il clima d’urgenza della Guerra Sociale contro i ribelli italici. La presenza di aurei già durante la Guerra Sociale rende anche più comprensibile la comparsa di un aureo emesso dagli Italici in Asia, a nome di Minius Ieius e noto in unico esemplare nel medagliere di Parigi. Nel mio Corpus del 1987 dedicato alla monetazione dei ribelli italici durante la Guerra Sociale avevo nutrito seri dubbi sulla sua autenticità. Tuttavia in tempi molto più recenti ho riconsiderato questo problema ed ero giunto alla conclusione che era invece autentico. Con l’occasione allego il mio studio sull’aureo degli Italici: MA 75 - Statere aureo di Minio Iegius.pdf Per capire meglio la possibile appartenenza delle emissioni RRC 367 e 368 all’ambito della Guerra Sociale c’è il problema di identificare il L. Manlius che figura nei denari e aurei di RRC 367. Tradizionalmente questo personaggio fu identificato con il L. Manlius Torquatus, che fu console nel 65 a.C. e quindi nato al più tardi intorno al 108 a.C. (in base al suo cursus honorum). Ma nel 90-98 a.C. doveva avere meno di venti anni e quindi non poteva diventare il proquestore responsabile dell’emissione. Tuttavia fonti letterarie attestano l’esistenza di un altro L. Manlius, che fu governatore della Gallia Narbonese, col titolo di proconsole nel 78 a.C. e che ebbe un ruolo nella guerra contro Sertorio in Spagna. Quindi questo personaggio avrebbe i requisiti per essere stato giovane proquestore nel 90-89 a.C. C’è poi da considerare che la rara emissione RRC 368 è formata da assi di piede unciale, con peso di 24 scrupoli e quindi vicino ai 27 grammi. Si sa bene che proprio durante la Guerra Sociale fu promulgata la lex Papiria de aeris con la famosa riduzione ponderale, da unciale a semunciale, con peso dell’asse di 12 scrupoli e quindi sui 13 grammi. Secondo la datazione del Crawford, sarebbe più logica una emissione di piede semunciale, già ormai attestata. Restano tuttavia numerosi problemi legati a questa riduzione, a partire dalla stessa identificazione del Papirio autore della legge. Si conoscono almeno tre membri di questa famiglia: Cn. Papirius Cn. F. Carbo (tribuno nel 92 a.C.), C. Papirius C.f. Arvina (tribuno nel 90 a.C.) e C. Papirius Cn. f. Carbo (tribuno nell’89 a.C.). In ogni caso la lex Papiria va datata entro la forbice temporale del 92 – 89 a.C., ma più verosimilmente, grazie a vari contributi scientifici, del 91-89 a.C. Quindi nulla vieta che Silla abbia avuto modo di emettere assi ancora di piede unciale, la cui coniazione fu verosimilmente presto interrotta, forse proprio per l’entrata in vigore della svalutazione papiriana. Assenmaker ha dedicato anche alcune pagine alla riconsiderazione dei dati forniti dai vari ripostigli contenenti monete fino almeno all’82 a.C., contestando alcune conclusioni del Crawford dimostrando la possibilità di una datazione più alta per RRC 367. L’ovvia conclusione è che Silla fu il primo a fregiarsi sulle monete del titolo di imperator (quale detentore dell’imperium), anticipando C. Flavius Fimbria, che secondo la tradizione era stato il primo a usare questo titolo, sui rari cistofori (3 esemplari noti) emessi nell’85 a.C.. Fimbria era diventato il comandante mariano, a seguito di un ammutinamento, dell’armata romana inviata in Asia Minore a combattere contro Mitridate e Silla. Per concludere c’è da considerare che l’appellativo di imperator nel contesto della Guerra Sociale, per designare un comandante militare, non appare inconsueto se si tiene conto che C. Papius ebbe il titolo di embratur, che è l’esatta traduzione in osco di imperator, su alcuni denari emessi dai ribelli italici negli stessi anni della Guerra Sociale. Ecco un denario a suo nome con embratur scritto al diritto: Questo è un ennesimo esempio dell’opportunità di un ripensamento sulla sistemazione di alcune emissioni romane repubblicane rispetto alla classificazione del Crawford. Consiglio vivamente di leggere il lavoro originale di Assenmaker per una visione più dettagliata della problematica sulle monete di Silla.1 punto
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______________ 1897 Indie Olandesi Guglielmina (1880-1962) 1 Cent. - Rame1 punto
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Credo di fare cosa gradita riprendendo questa discussione per mostrarvi un gettone della Pathè recentemente rinvenuto che mi sembra non aver visto nei post precedenti. 5,5g. - 18mm1 punto
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Eccoci qui! Il secondo convegno numismatico partenopeo avrà luogo a Napoli il 4, 5 e 6 settembre 2015. La location è il top della comodità, a 30 metri dalla stazione centrale di Napoli, hotel a 4 stelle con 172 camere moderne e il 95% di feedback positivi su Tripadvisor. Tra una ventina di giorni comunicheremo a tutti tutto ciò che c'è da sapere sull'evento e sulle nostre iniziative. La sala sarà più ampia rispetto alla prima edizione e ci saranno commercianti e case d'asta anche estere.1 punto
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