Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/05/15 in tutte le aree
-
basta aprire un catalogo per capire che non è buona...il volto del re è completamente un'altra cosa.....già di primo impatto e senza soffermarsi troppo3 punti
-
3 punti
-
Dopo avere venduto il primo stativo che avevo costruito ne ho fatto un'altro cosi ho approfittato per condividere il mio 100 lire del 552 punti
-
Nell'augurarvi Buona Pasqua posto le foto di questo : Centesimo:VITTORIO EMANUELE III(1900-1943) 1911 Æ Italia su prora. Riferimento: Pagani 948 la moneta conserva quel lustro di conio che solo i ramini ,emessi sotto il regno di Vittorio Emanuele III,hanno --Salutoni -odjob2 punti
-
@@ilcollezionista90, grazie - grande come al solito si e' vero scusate, mi sono incartato aprendone due uguali grazie a tutti @@cembruno5500, @@Lay11, @@Romano86,@@Ianva, @@petronius arbiter2 punti
-
Buonasera!! E' da un po' che non postavo una discussione...ma stasera sono stato colto da un flash...Sapete quelle cose che una volta sapute sono facilissime ma che prima nemmeno le avevi pensate? Ecco, francamente non c'avevo mai pensato, ma vediamo di cosa sto parlando (per molti di voi sicuramente sarà la "scoperta dell'acqua calda"...ma io, non c'avevo mai pensato, pertanto, lo condivido :D). Come dal titolo avevate intuito che la moneta della quale sto parlando è questa. Chi ama le repubblicane, avrà sicuramente notato che al 90% c'è sempre un nesso tra le figure nella moneta e il magistrato emittente...fino all'esasperazione dei nomi (Thorius, un toro; Acisculus, un piccone e così via). Ecco, di questa moneta, mi ero sempre chiesto del perché vi fosse il buon vecchio satiro Marsia, fino a stasera...ma facciamo una digressione "linguistica". Premesso che non sto per farvi una lezione di latino, non ne ho i mezzi e nemmeno ci voglio provare. Nel latino arcaico, così come nell'Etrusco, la lettera "C" veniva rappresentata con la "K", in quanto non esisteva la "C dolce" (/ʧ/). Quest'ultima nacque solo più tardi, nella tardo antichità, si pensa. Tralasciando che il grafema "C" soppiantò comunque la "K", sappiamo però che il suono rimase sempre "duro". Avremo quindi: IVLIVS CAESAR che si pronuncia: KHESAR (scusate ma non conosco i modi per trascrivere le pronunce, quindi, mi arrangerò :D ). Perché sì, non si dice CESAR, neanche SISAR come gli anglofoni...ma si diceva KHESAR, un po' come il KAISER tedesco. Ma anche un altro personaggio ha il nome storpiato da tempo...il buon Cicerone :D...sì, la vera pronuncia non è come la si dice tutti i giorni...ma era con molta probabilità KìKERO. E così via, insomma. Vi chiederete, cosa c'entra tutto questo con il satiro? C'entra, perché la lettera C subì un'altra inflessione a seconda della sua posizione in una parola. Esempio pratico: Anco Marcio, tutti noi lo leggiamo Anco Marzio. Marco Porcio Carone: meno frequente, ma alcuni lo chiamano Marco Porzio Catone...ebbene, l'accoppiamento "RC", veniva appunto pronunciato come l'odierna Z, o più probabilmente come la S. Viene da se, quindi, che la gens MARCIA i latini stessi la chiamavano gens MARZIA, o MARSIA. Bene...dopo tutto sto papier di scritto, sono fermamente convinto che il buon KENSORINUS (e non CENSORINUS) abbia volutamente inserito nella moneta il buon satiro semplicemente per una splendida assonanza tra il nome della sua Gens e quello del povero sileno finito scorticato vivo da Apollo. Quindi, la prossima volta che leggerete L. MARCIVS CENSORINUS, leggetelo L. MARSIUS KENSORINUS. :P Buonanotte!! :) Mirko :)2 punti
-
Bellissimo posto Vindolanda. Ci andai apposta, dopo aver letto proprio quella lettera. Tutto il Vallo merita comunque una lunga gita. In auto, o meglio in bicicletta. Scusate l'OT PS Anche il russo царь (czar) deriva da Caesar...2 punti
-
Buongiorno Alex 0901, la moneta che Lei presenta è riportata in diverse pubblicazioni numismatiche; a titolo di esempio dal Pannuti Riccio al n. 105a e dal MIR - Monete Italiane Regionali- Napoli al numero 494/2 dove viene indicata una rarità R3 ed una stima variabile da €80 incoservazione MB a € 600 in conservazione SPL. Nell'asta Varesi XXXIII del maggio 2000 un esemplare simile in condizioni SPL venne aggiudicato a € 460 Negli esemplari "normali" le sigle sono visibili molto chiaramente, conseguentemente il Suo dovrebbe essere senza sigle. ( Cordialità ed auguri di Buona Pasqua. vannilo2 punti
-
ciao e auguri , da quanto vedo dalle immagini ,anche a me sembra non ci siano le sigle, comunque va vista dal vivo per essere sicuri2 punti
-
Cahn cosa ne potrebbe pensare di una esposizione così negativa sul forum in una discussione in cui non si portano dati oggettivi ma solo opinioni personalissime e "per sentito dire"?Secondo me si rischia la querela...azione che se io fossi Cahn avrei già avviato nei confronti di coinzh e dello stesso forum....qualche moderatore dovrebbe intervenire a salvaguardia, credo... Comunque complimenti a coinzh che continua imperterrito nella sua opera di svuotamento delle sue scarpe dai vari sassolini.... Oltretutto deve essere uno sfigato di primo ordine, i falsi li becca quasi tutti lui....oppure son tutte parabole pro domo sua?....si accettano scommesse.2 punti
-
Ragazzi, questo è un forum di numismatica, non vedo come possa essere inerente, all'interno questa discussione, come Cahn usasse vendere i suoi vasi (nulla hanno a che vedere con le monete). @@coinzh , continui a portare argomentazioni per sentito dire (un commerciante mi ha detto..., un amico fidato..., e così via) e non vi è quasi mai nulla di ciò che posti che abbia un fine informativo, bensì solo polemico e di critica nei confronti di ogni commerciante. Questo è un forum di numismatica, all'interno di esso si parla di tutto, anche dei commercianti, ma non solo di questo. Cerchiamo di rimanere on-topic, in questo caso si sta parlando di monete, non di vasi e nemmeno di come Cahn, per "sentito dire" da qualcuno, cercasse di frodare le persone (tutto per altro da dimostrare). Basta polemiche per favore ;)2 punti
-
Aggliungo: pronuncia diversa anche per i dittonghi: leggiamo AE come E, mentre allora si leggeva proprio AE. Quindi CAESAR non era CESAR, ma KAESAR. Davvero incredibile l'assonanza con il tedesco Kaiser, senza dubbio derivato dal latino (e conservato latino).Il latino che studiamo oggi è quello derivato dalla patristica. Se uno lo parlasse bene, sarebbe capito da Sant'Agostino o Sant'Ambrogio. Certo non da Cesare o Cicerone.2 punti
-
Di opportunisti in questi anni sul forum ne sono passati a bizzeffe, ma purtroppo è sempre difficile accusare. Speriamo che invece si tratti di qualcuno che inizi a partecipare attivamente ( :rolleyes: ). In ogni caso, se si trattasse dell'ennesimo irriconoscente approfittatore, cosa volete che ottenga dall'informazione ricevuta ? Se è un privato troverà da Paperoga lo stesso muro di gomma che hanno trovato ultimamente altri acquirenti, se si tratta di un commerciante e ha bisogno di venire qui a reperire certe informazioni significa che è un broccaccio da quattro soldi e non combinerà niente lo stesso ;)2 punti
-
Non vorrei essere frainteso, davvero, ma queste meteore a me non sono mai piaciute: 1 messaggio, ottengono ciò che vogliono e poi spariscono..... L'esperienza insegna....... Per quanto mi concerne, non gli avrei trasmesso assolutamente nessuna informazione..... Troppo facile..... :nea:2 punti
-
Buona sera e auguri di buona Pasqua. Io ho iniziato a collezionare monete da poco. Ne ho trovata una in treno di Vittorio Emanuele III, sotto un sedile , 20 centesimi del 1918 esagono,dopo aver consultato internet pagina dopo pagina ne sono rimasto talmente coinvolto da aver deciso di avviare una collezione e di iniziare a studiare le monete.2 punti
-
Nella sezione “Bibliografia numismatica e novità editoriali” era stata segnalata la pubblicazione di uno studio della dr.ssa Emanuela Spagnoli http://www.lamoneta.it/topic/124432-la-prima-moneta-in-magna-grecia-il-caso-di-sibari/ L’ho ricevuto due giorni fa e quindi ho potuto dare un’occhiata. E’ uno studio molto corposo, che consiglio a chi è interessato alle monete incuse della Magna Grecia. Nella suddetta discussione era stato evidenziato che viene riportato un Corpus delle monete di Sibari (la prima, quella poi distrutta nel 510 a.C.), senza però le immagini delle monete. A pagina 20 trovo “Sotto il profilo editoriale si segnala infine che a questo volume di inquadramento della monetazione, seguirà un volume di Tavole, corredato di indici”. Non so quando sarà disponibile un volume di tavole fotografiche e sinceramente non capisco i motivi di pubblicare separatamente, anche come tempi. Il formato di questo libro, 15 x 21 cm, è pratico da tenere in mano, anche se un po’ piccolo per studiare comodamente sul tavolo. Le pagine hanno spesso caratteri tipografici un po’ piccoli. D’altra parte sono 322 pagine molto dense e ricche di dettagli, con un costo contenuto (il prezzo di copertina è 20 euro). Il volume è stato pubblicato con il contributo del Centro Internazionale di Studi Numismatici di Napoli e della Società Napoletana di Storia Patria. Spero vivamente che il previsto volume di tavole sia più curato sul piano editoriale e con buone immagini (le poche fotografie presenti in questo libro sono di qualità modesta). Tra le pagine si accenna che è in corso la stesura di studi anche sulle monetazioni delle successive Sibari e dei cosiddetti alleati (Siri/Pissunte, Ami, So, Pal/Mal, ecc.), che l’autrice definisce monetazioni dell’ “Impero”. Speriamo bene. Intanto mi auguro che gli interessati agli incusi si affrettino ad acquistare questa importante opera, anche per poi avviare una eventuale discussione su questa complessa monetazione. Nel frattempo riporto sotto i capitoli e i paragrafi che sono stati trattati. Presentazione (di Antonio Mele) Prefazione (di Marina Teresa Mensitieri) Premessa I. La colonia achea e la sua moneta. Il quadro storico, archeologico e numismatico. I.1 La colonia achea I.2 I rapporti con il mondo enotrio I.3 Telys I.4 Istituzioni e società. Logoi sybaritikoi I.5 L’insediamento coloniale: il quadro tipografico ed archeologico I.6 La documentazione numismatica I.6.1 Le monetazioni di “Impero” I.7 I culti II. Le emissioni monetali: la sequenza dei conii. II.1 Il catalogo degli esemplari II.2 Commento al Catalogo. La classificazione II.2.1 Classificazione in base al dato epigrafico II.2.2 Classificazione in base al dato tecnico (ricerca delle identità di conio) II.2.3 Classificazione in base al dato tipologico II.3 La cronologia relativa delle emissioni II.3.1 Fase A II.3.2 Fase B II.3.3 Fase C III. Le caratteristiche produttive della zecca: un quadro di sintesi III.1 Tecnica di coniazione III.1.1 I bordi monetali III.2 Tipologia III.2.1 Il tipo e le sue varianti iconografiche III.2.2 Analisi delle varianti iconografiche III.2.3 I confronti III.2.4 Imitazioni e barbarizzazioni ? III.2.5 La figura taurina III.3 Epigrafia III.3.1 La leggenda monetale III.3.2 Graffiti III.4 Metrologia: Il sistema “acheo” III.4.1 I dati della sequenza: articolazione dei nominali e metrologia III.4.2 Suberati III.4.3 Ritmo della coniazione e quantificazione del gettito III.4.4 La moneta di Sibari nel contesto produttivo greco coevo IV. I dati di rinvenimento: Le riconiazioni IV.1 Elenco dei rinvenimenti (contesti chiusi, materiali da scavo, sporadici) IV.1.1 Commento IV.2 Le riconiazioni IV.3 Osservazioni V. Considerazioni conclusive Bibliografia Già dal semplice elenco dei paragrafi trattati è possibile intuire la complessità e importanza dello studio pubblicato. Al momento mi limito a postare una tabella che riassume le tre fasi della monetazione della prima Sibari. e la prima delle due sole tavole fotografiche, con alcune varianti epigrafiche: Leggerò questo libro con calma, durante le ferie estive. Avverto che l’autrice ha adottato un particolare criterio di numerazione per ogni coppia di conii: per gli stateri i numeri vanno da 1 a 999; per le dracme da 1001 a 1999; per gli oboli da 2001 a 2999. La struttura della monetazione di Sibari appare bene definita, mentre esistono ancora incertezze sulla datazione assoluta, che sembra un poco defilata nello studio. La fase A, e quindi l’inizio della monetazione di Sibari, viene fatta risalire a poco prima del 530 a.C. e dovrebbe essere durata relativamente pochi anni, mentre la fase C, che mostra sostanziali innovazioni ed è anche la più esile di tutta la monetazione (con quasi 19% dei conii totali), viene fatta coincidere con il governo di Telys (al più tardi 514-510 a.C.). In mezzo si estende la fase B, che sa sola rappresenta oltre la metà di tutta la produzione monetale della prima Sibari. Buon studio!1 punto
-
Ciao a tutti gli amici e utenti di questa sezione. .. Volevo augurarvi Buona Pasqua e mandarvi un saluto di cuire... Roberto1 punto
-
Buongiorno, nei giorni scorsi ero convinto di acquistare una dramma celtica da un noto venditore tedesco (monaco) su ebay, percui sotto controllo, ma per sicurezza ho mandato una email in loro sede..chiedendo le referenze e il certificato di provenienza della moneta.. .la risposta: Gentile ciosky68, Per una moneta cosi in Germania non existe "documenti di lecita provenienza". Ma questo pezzo est di una vecchia collezione... Come forse alcuni sanno di queste monete altro venditore ne ha vendute a decine nel corso degli anni scorsi con il risultato che a me personalmente ne hanno sequestrate 6, proprio perchè mancanti di lecita provenienza da parte del venditore... Ora, come posso fare un acquisto per questo tipo di monete senza incorrere in altra magagna...? Roberto1 punto
-
Credo che dovresti fornire peso e misure. D.M.Metcalf suddivide questa tipologia denominata Follis anonimi in tre classi A2-A2-A3 La classe A1 Coniata durante il regno di Giovanni Tzimisces dovrebbe pesare intorno ai 7 g. La classe A2 coniata durante il regno di Basilio II e Costantino VIII ha un peso variabile da 15 a 20 g. frequentemente la moneta raggiunge i 36 mm. Sovente, come nel tuo caso, sopra la prima parola del rovescio e sotto l'ultima parola ci sono lettere con ornamenti vari. La classe A3 risalente agli aultimi anni di regno di Basilio II e principalmente al regno di Costantino VIII presenta un peso intermedio tra la classi precedenti di circa 9/10 g. La diminuizione di peso avverrebbe intorno al 1020. Philippe Grierson non distingue sul suo catalogo di Dumbartin Oaks le due classi A2 ed A3 e posticipa il termine della coniazione di questi folles anonimi al regno di Michele IV. che intodurrà la classe anonima B con la croce sul rovescio1 punto
-
Wow, la patina con il termosifone, geniale! Non ne avevo mai sentito parlare! Ora è tardi, ma a settembre vado a metterci il mio scudo Umbertino, postato un paio di sett.fa: ripulito ma acquistato affare. complimenti! Cari saluti e buona Pasqua a tutti,1 punto
-
1 punto
-
Particolare questo tetra con la firma del maestro di zecca (o incisore?).....Davvero bello. Rinnovo gli auguri a te, caro G. (apollonia) , a tua moglie, a tutti. Tanti auguri anche agli altri greek boys (@@skubydu, @@Matteo91, a tutti quanti, anche ai nuovi) :D1 punto
-
Salve. Per iniziare, mi sento in dovere di ringraziare sentitamente tutti per i loro messaggi riguardanti il mio articolo sulle emissioni di Carlo V e Giovanna d'Aragona. Mi scuso se passo a rispondere solo adesso in questa discussione, chiedendo venia per il mio non voluto ritardo. Passo subito a rispondere al quesito posto da @@francesco77 prendendo atto anche delle considerazioni che sono già state espresse in questa sede. La richiesta di Francesco mi sembra peraltro molto interessante e potrebbe fornire un ulteriore spunto di ricerca per le particolari serie monetali che furono emesse in questo periodo per i sovrani spagnoli. Vorrei far notare un particolare: le monete d'oro di zecche spagnole che ho pubblicato a pag. 15, figg. 2, 3, 4 presentano, nelle legende di D/, il nome della regina Giovanna che precede sempre quello di Carlo, mentre i busti dei sue personaggi sono variamente disposti, nel senso che, nell'esemplare in fig. 3, è il profilo di Giovanna a fronteggiare quello di Carlo, mentre nel doppio ducato in fig. 4 accade esattamente il contrario. Queste due emissioni, come ho avuto modo di spiegare nel corso dell'articolo e come giustamente ha qui sottolineato il buon @@Layer1986, furono protagoniste, a partire dal 1520, del disegno politico di Carlo V per il suo riconoscimento da parte dei Comuneros in rivolta. In questo caso, dunque, sia il nome che il ritratto di Giovanna appaiono sulle monete in qualità di "garante" del potere che Carlo stava acquisendo in Spagna, dove era la madre Giovanna ad essere riconosciuta legittima erede. La serie enea napoletana si data, invece, in un lasso temporale immediatamente precedente alla rivolta dei Comuneros spagnoli (1516 - 1519) quando cioè Carlo aveva bisogno della figura della madre per instaurare un proprio dominio, anche nelle province dell'Impero spagnolo e dunque soprattutto a Napoli. Venendo al punto focale della questione, io penso che l'ordine secondo cui furono disposti i nomi, ovvero prima quello di Giovanna e poi quello di Carlo sia sulle emissioni napoletane che su quelle spagnole, ha la sola funzione, se ammettiamo il caso che essi siano stati disposti in tal modo volontariamente, come penso sia avvenuto, di legittimare le pretese di Carlo V sulla Spagna, adoperando la figura della madre, e di conseguenza il prestigio di cui godeva presso gli spagnoli, come "copertura" per la sua autorità regia. Concordo quindi con quanto detto altresì dal già menzionato Layer, ovvero che le zecche coloniali spagnole del Nuovo Mondo non coniarono moneta prima del 1535 ed infatti, nella didascalia che ho scritto per la fig. 5 (mezzo real d'argento della zecca di Città del Messico) affermo che tale moneta fu battuta negli anni Trenta del Cinquecento e che essa fu tra le prime coniazioni della zecca cittadina. In questo caso le lettere che costituiscono le iniziali di Giovanna e Carlo sono disposte in ordine mutato, ovvero con la K di Carlo prima della I di Giovanna. Anche nella legenda di D/, infatti, il nome di Carlo precede quello di sua madre, dimostrando come gli equilibri politici erano già mutati dopo la fine della rivolta dei Comuneros (1520 - 1525) di appena quindici anni prima: l'autorità di Carlo V nei Paesi sottoposti al governo spagnolo era più salda, nonostante tutto, però, il sovrano asburgico decise di non correre rischi e di intraprendere anche nelle Americhe lo stesso motivo di legittimazione che aveva usato in Europa, adoperando sempre il prestigio della madre come "copertura". Questa volta, però, come abbiamo detto, l'autorità di Carlo si era rafforzata e ciò gli permise di "scavalcare" la madre che aveva in questo modo esaurito il suo ruolo politico e si apprestava a cadere nell'oblio. Un grazie particolare va dunque a Francesco che mi ha permesso così di ampliare anche qui sul Forum un discorso che avevo concepito come breve nota di approfondimento. A lui vanno altresì i miei più sinceri complimenti per l'ottima ricerca che ha condotto nel presentare l'interessantissima decorazione borbonica protagonista del suo lavoro, avvincente come sempre. Colgo l'occasione per augurare a tutti gli utenti del Forum una buona Pasqua. :)1 punto
-
un pezzo che genera solo ammirazione ed una genuina e costruttiva invidia! complimenti. un saluto.1 punto
-
un pezzo (per usare un aggettivo già apparso nella discussione) magnifico, veramente da esserne orgogliosi.1 punto
-
Ok eri pronto ma... ho capito.... vuoi far polemica solo che a me non va, e comunque il forum è fatto anche di paragoni.1 punto
-
Ciao @@jeje76.. per avere pareri devi postare la moneta tua..non un'altra. ..1 punto
-
@@Ciprios ardua pretesa , evidenziare ciò che non c'è :) , buona pasqua .1 punto
-
Ragazzi, cortesemente, stiamo sull'argomento Segesta/bronzi.... grazie, Buone Feste! skuby1 punto
-
Ho notato anche io. Non si capisce perché non vengono visualizzate. Da quando sono stati introdotti i tag, come ha fatto notare @@Rex Neap, il forum non funziona bene e non filtra nel modo dovuto. Inoltre con la App non funziona proprio... E non si sa quando verrà aggiornata, nonostante sia a pagamento. Spero presto si risolva questa incresciosa situazione.1 punto
-
La tecnologia aiuta molto, ma è importante saperla sfruttare, cosa assolutamente non facile. Premesso questo, sicuramente l'obiettivo gioca un ruolo importante per la qualità dell'immagine. A volte, quando si è costretti ad un compromesso,i si potrebbe scegliere di preferire l'ottica ad un corpo macchina più performante. Dipende da cosa si vuol fotografare, dalle conoscenze tecniche e della capacità acquisita, ma anche dal risultato che si vuol ottenere. Gli obiettivi macro sono realizzati specificamente per rappresentare con la massima nitidezza ed il corretto rapporto oggetti piccoli (ma volendo potrebbero anche essere usati anche per primi piani, dipende sempre dal "manico" e dalla fantasia...) Il fish-eye non è quindi l'obiettivo corretto per fotografare monete1 punto
-
Aggiungo li link del museo di Santa Giulia di Brescia anche se non è propriamente un Museo archeologico ma il Museo della città che però contiene capolavori come la vittoria alata o le Domus romane dell'Ortaglia http://www.bresciamusei.com/nsantagiulia.asp?nm=10&t=I+capolavori%2E+La+Vittoria+alata1 punto
-
Tanti auguri di buona Pasqua a tutto il forum.1 punto
-
Ho trovato un altro esemplare del raro tetradramma con la tartaruga in esergo che avevo postato qui (# 2201) http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-89 Macedon Empire, Alexander III the Great (336-23 BC), tetradrachm after c. 330 BC, mint Aegina (?). Obv. head of Heracles with lion skin r. Rev. Zeus with eagle and sceptre enthroned to l., in the fields and below throne mint and mint master signs. SNG FM Leake and General coll. 2182; Price 851. © Fitzwilliam Museum. La novità rispetto al precedente è che qui è ben evidente sotto il trono la sigla P del mastro di zecca, probabilmente quella di Egina. Visto che è quasi mezzanotte, l’occasione per un augurio di Buona P(asqua) a tutti. apollonia1 punto
-
cerco di risponderti in ordine alle tue domande: si, penso sia possibile ma non ne ho la certezza. ipotizzo che l' importante evento sia stato celebrato con un' emissione massiccia di questi testoni ( il pontificato dell' Aldobrandini si concluse nel 1605 ). il motivo poi perche' sul mercato mumismatico non sia una moneta di facilissima reperibilita' puo' essere ricondotto a ritiri e/o fusioni successive o altro ancora. si, penso ai testoni di suoi successori come Paolo V e Urbano VIII e al predecessore Gregorio XIII. tra i loro numerossimi tipi di testoni molti simili nei soggetti del D/ e del R/ hanno coniazioni differenti. non lo so, ti posso solo dire che da quando iniziai io a collezionare nei primi anni 2000 e fino a non oltre il 2010 l' attribuzione piu' frequente era zecca di Ferrara, poi venne sempre piu' spesso indicata la zecca di Roma.1 punto
-
1 punto
-
buonasera, nel mio caso la scintilla è scattata gradualmente all'incirca 5 anni fa, mettendo da parte gli € che trovavo in giro, poi da 1 anno a questa parte dopo che mi sono iscritto qui sul forum, ho incominciato a interessarmi seriamente di monete e pian piano ho allargato la mia collezione ad altre monetazioni :)1 punto
-
Il problema è che in Germania non hanno l'obbligo di rilasciare il certificato di lecita provenienza come lo intendiamo in Italia...Quindi temo che non ci sia la possibilità di averlo :( mi dispiace per quanto ti è accaduto, mi ricordo che ne avevi parlato. Ti erano state sequestrate solo queste specifiche monete, giusto? Non sei stato sottoposto al solito sequestro di tutta la collezione, ma solo di quelle oggetto dell'indagine? Se è andata così fortunatamente una sorta di "tutela", anche se parziale", per il fatto di aver acquistato da un professionista c'è stata... Spero tu possa trovare il modo per collezionare serenamente anche questo tipo di monete :)1 punto
-
Premesso che non è il mio caso, ma...... se le istituzioni non mi consentono di costruirmi una collezione, a questo punto mi domando legittimamente perché dovrei poi regalare la collezione a quelle stesse istituzioni. Forse per farmi perdonare di averla costruita con notevoli sacrifici e passione? Mi sembra troppo riduttivo.1 punto
-
Anch'io all'epoca (circa 25 anni fa) trovai per terra una moneta romana poi dopo un pò di tempo ne trovai un'altra un dollaro liberty e cosi poi ho portato avanti questa mia piccola passione, tutto qui.1 punto
-
Un 1900 1-krone da immaginando il Principato di Liechtenstein di eccezionalmente lunga regnante principe Johann II. Colpito a Vienna del .835 d'argento, pesa 5 grammi, e 23 mm di diametro, questa corona 1900 è—nel suo tessuto fisico—identico a 1-corona e 1-korona contemporaneo Impero austro-ungarico. Valuta del Liechtenstein, che era legato al suo vicino di casa Austria-Hungary negli anni prima di Guerra Mondiale I, aveva quel link rotto dalle incertezze del dopoguerra. Invece, Liechtenstein forgiato valuta e legami commerciali con il suo vicino, Svizzera. Una nuova moneta, il frank, legato alla Svizzera Franco nel 1920, è stato emesso in inizio di forma di moneta con monete datati 1924, and this 1900 1-krone type, although identical in weight and fineness to the Swiss 1-franc as well as the previous Austro-Hungarian corona/koruna, was nevertheless retired in August, 1920. Come monete in circolazione, sia questa corona e il successivo frank erano di breve durate. Il franco svizzero ha fatto il moneta-lavoro giornaliero in Liechtenstein per molti decenni. :) v. ------------------------------------------------------ A 1900 1-krone from Liechtenstein picturing the Principality’s exceptionally long-reigning Prince Johann II. Struck in Vienna of .835 silver, weighing 5 grams, and 23 mm in diameter, this 1900 krone is—in its physical fabric—identical to the 1-corona and the 1-korona of contemporary Austria-Hungary. Liechtenstein’s currency, which was tied to its neighbor Austria-Hungary in the years before WWI, had that link broken by the uncertainties of the postwar. Instead, Liechtenstein forged currency and trade ties with its other neighbor, Switzerland. A new currency, the frank, linked to the Swiss franc in 1920, was issued in coin form beginning with coins dated 1924, and this 1900 1-krone type, although identical in weight and fineness to the Swiss 1-franc as well as the previous Austro-Hungarian corona/koruna, was nevertheless retired in August, 1920. As circulating currencies, both this krone and the later frank were short-lived. The Swiss franc has done the day-to-day coin-work in Liechtenstein for many decades now. :) v.1 punto
-
lontano 1977, un professore mise come premio per il migliore dettato un dollaro di Eisenhower...ho vinto io..hahahaha....rimasi affascinato da una moneta cosi grande , tre volte piu' grande di una cento lire ..... poi 15 anni dopo un amico di Verona mi regalo' 2 monete di 10 cts ape....e cosi' e' nata una grandissima passione per la numismatica..... adesso sono un malato incurabile dei tondelli del medioevo e del rinascimento.1 punto
-
1 punto
-
Un ringraziamento sentito da parte nostra anche alla NIP che ha donato per l'occasione per i giovani di questa iniziativa 5 copie del libro " Le monete di Casa Savoia della Collezione Margherita Nugent ", libro tra l'altro altamente pregevole per i contenuti, e che 5 giovani sabato hanno potuto ritirare.1 punto
-
Well said @@villa66 . I for example keep a diary (rigorously hand written) to help me remember details that in 30 years time will be forgotten and also to help future generations to understand the value of what was left to them together with a glimpse of the journey i took purchasing the various coins. Ben detto villa66. Io, per esempio, tengo un diario (rigorosamente scritto a mano) che mi aiuterà a ricordare dettagli che fra 30 anni saranno dimenticati ed anche per aiutare le generazioni future a comprendere il valore di ciò che gli è stato lasciato insieme ad un frammento del viaggio che ho intrapreso acquistando le varie monete.1 punto
-
io farò il possibile per esserci sia al castello che al convegno... un appuntamento da non perdere per tutti. Roberto1 punto
-
A Reggio Emilia le coniazioni iniziarono in seguito alla concessione rilasciata l’11 settembre del 1232 dall’imperatore Federico II a Nicolò Maltraversi, Vescovo di Reggio Emilia dal 1230 al 1243. Vista la crescente richiesta di moneta, nel 1233 la zecca cittadina aprì i battenti, iniziando l’emissione di moneta grossa di buon argento (860 °/00 ) e moneta piccola; il grosso aveva valore pari a 12 volte il piccolo. Tale monetazione doveva avere a riferimento la moneta circolante nelle altre città emiliane: Bologna, Parma, Ferrara (Modena seguì Reggio aprendo la propria zecca nel 1242, il grosso di Modena presentava un fino pari a 880 °/00; il grosso bolognese presentava un fino pari a 864 °/00 e peso pari a 1,4 grammi); allo scopo di salvaguardare i reciproci scambi Ferrara, Bologna, Parma e Reggio sottoscrissero un accordo che portò alla creazione nell’Emilia orientale di un’ampia area con buona omogeneità monetaria. Il verso (ex asta Varesi) il dritto I pesi del grosso reggiano riportati dal CNI presentano fluttuazioni da 1,11 a 1,41 grammi con un massimo di 1,96 grammi Il grosso di Reggio Emilia fu sempre ben accetto tanto che la sua produzione proseguì ben oltre la morte del Vescovo Nicolò Maltraversi. Reggio Emilia proporrà una nuova versione del grosso solo dal 1293 con Azzo d’Este. Ma il grosso ed il piccolo a nome del vescovo Nicolò Maltraversi furono solo le seconde “prime monete” di Reggio…..in effetti a Reggio vi fu un’altra prima emissione, attorno al 760 a nome di Desiderio, re dei longobardi. Si tratta di un tremisse conosciuto in unico esemplare coniato con caratteristiche identiche ai tremissi coniati anche a Lucca, Milano, Pavia, Piacenza, Pisa, Treviso, Vercelli e Vicenza. Resta da chiarire se questa moneta fosse il prodotto di una zecca itinerante o…? Questa moneta, oggi conservata ai civici musei di Reggio Emilia, venne rinvenuta da Flavio Tirelli, un appassionato locale, che la trovò fra le sabbie scartate da un’idrovora sul Po. il dritto il verso un saluto Mario1 punto
-
Secondo Angelo Finetti, con il quale concordo pienamente (ma non solo io), la prima moneta emessa dal Senato Romano fu il provisino a titolatura Pietro II di Vico, Prefetto di Roma dal 1186. Lo studioso giunse a questa conclusione basandosi su un’attenta critica storica del periodo e un’analisi di ordine stilistico del tipo. E’ una fedele imitazione del denaro di Provins di Enrico II del quale mantiene la Y fra due mezzelune rovesciate, numero e forma dei denti del pettine, simboli agli angoli della croce, modulo, taglio dei caratteri epigrafici. D\ PETRVS DEI GRATIA croce patente: 1° bisante, 2° omega, 3° alfa, 4° bisante R\ PREFECTVS . VRBIS pettine a 12 denti dritti sormontato da Y fra due mezzelune. Diam. mm. 19,5; peso g 0,97; tondello circolare Chiedo scusa, non posto l’immagine per il semplice fatto che ne esiste un unico esemplare noto della ex collezione Muntoni (poi lotto n° 31 dell’Asta della ditta Montenapoleone di Milano 1 Marzo 1984) e non è più rintracciabile. Tutto ciò è importante perché la datazione proposta revisiona la letteratura trascorsa. Cari saluti e complimenti per la discussione ;)1 punto
-
NON PUÒ ESSERCI USURA SU UNA MONETA CON LUSTRO!!!!!!! Siamo arrivati al punto di negare pure le leggi della fisica???? Invece di scrivere tutto ciò che ci passa per la testa,pensiamo a studiare, guardare monete, informarci, ascoltare chi ne sa più di noi!!!!!!!!!!1 punto
-
@@nando12 guarda la freschezza del metallo....non c'è paragone ;). Sent from my D6503 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
